FAMECCANICA.DATA Ambiente Sicurezza Lavoro “Conoscere per prevenire” Informazioni sanitarie e consigli pratici FAMECCANICA.DATA Ambiente Sicurezza Lavoro “Conoscere per prevenire” Informazioni sanitarie e consigli pratici La redazione di questo opuscolo è stata curata da: • Prof. Dott. Mario Lizza - Medico Aziendale Ha collaborato: 2 • Sig. Vincenzo Palumbo - Resp. Servizio Ambiente e Sicurezza Lavoro 3 SOMMARIO Prefazione 1 -Alcuni dati pag. 5 2 - Prima della partenza • L’organizzazione del viaggio • Consigli pratici • Assicurazione • Caratteristiche ambientali e geografiche del viaggio • Il vestiario adatto • Protezione contro gli insetti » » » » 7 7 8 8 » » » 9 10 11 3 - Profilassi Generale • Inconvenienti igienici legati agli alloggi » » 13 17 4 - Precauzioni e norme di comportamento • Rischi da inadeguato comportamento sessuale • Alimentazione e salute • La diarrea del viaggiatore » » » » 19 21 22 23 5 - Le Vaccinazioni • Vaccinazioni obbligatorie • Vaccinazioni consigliate » » » 27 28 29 6 - La Malaria • Come evitare l’infezione • Dove informarsi » » » 31 32 37 7 - La farmacia da viaggio » 38 8 - Dopo il rientro » 40 9 - Note sanitarie di viaggio » 43 » 47 10 - Bibliografia Prefazione La nostra Azienda lavora quotidianamente con il mondo e la presenza strategica in tutti i mercati ci ha consentito di raggiungere la posizione di leader indiscusso. Uno dei punti di forza che ci viene riconosciuto è l’orientamento al cliente, che significa comprenderne e anticiparne le esigenze, soddisfarle, e, soprattutto, essere presenti ogni qual volta abbia bisogno di noi. Per questa ragione ogni giorno i nostri venditori, collaudatori e personale di produzione, progettisti e uomini dell’assistenza tecnica viaggiano in decine di paesi stranieri, molti dei quali in via di sviluppo. Dalla dinamicità e dall’esperienza del nostro medico aziendale, con il supporto della nostra struttura di Ambiente e Sicurezza sul Lavoro, nasce l’idea di costruire questo piccolo manuale, il cui obiettivo è di informare le nostre persone sulle precauzioni sanitarie da adottare in alcuni paesi all’estero. Certamente non abbiamo la presunzione di volerci sostituire a trattati scientifici, né intendiamo rivolgerci a specialisti del campo. Il nostro è un testo semplice, di rapida consultazione, accessibile a tutti, basato su consigli chiari e pratici, che possono consentire di comportarsi “in sicurezza”. Il parere di uno specialista resta fondamentale: il nostro è solo un piccolo contributo per chiunque si rechi all’estero, perché talvolta bastano piccole precauzioni e attenzioni per tutelare la propria salute. Il medico aziendale è naturalmente a disposizione di tutte le nostre persone che abbiano bisogno di approfondimenti. Con l’occasione, ringraziamo il nostro medico aziendale, prof. dott. Mario Lizza, per l’impegno profuso in tutti questi anni di brillante mandato professionale e, nello specifico, per questo manuale, che pubblichiamo con estremo interesse. Direzione Generale ALCUNI DATI Gli ultimi decenni sono stati contrassegnati fra le tante modificazioni sociali e degli stili di vita, da un eccezionale aumento di viaggi internazionali. Si calcola che, ogni anno, oltre 16 milioni di italiani si recano all’estero, per turismo, ma anche per lavoro, volontariato, impegni religiosi, motivi militari: almeno il 10% si reca in paesi, come quelli tropicali, da definire a rischio per la salute a causa di uno o più motivi. Le grandi dimensioni dell’incremento di tale fenomeno appaiono evidenti dalla seguente tabella: ANDAMENTO DEI VIAGGI INTERNAZIONALI 949 1960 1970 1990 Numero totale di turisti internazionali 26 milioni 72 201 429 Numero totale dei viaggiatori mondiali per via aerea 31 milioni 106 386 1160 Fonte: World Tourism Organization Uno studio condotto dal Servizio Sanitario Inglese nel periodo 1973-85 ha avuto per oggetto la sorveglianza sanitaria di 14.227 cittadini Britannici, che rientravano dalle vacanze all’estero, per valutare la prevalenza di malattie “importate” correlate al viaggio. 5 Come si può vedere dalla seguente torta: Patologia respiratoria 3% Buona salute 63% Patologia di origine alimentare 28% Altra patologia 6% Prevalenza di patologie in un campione di viaggiatori britannici per turismo (periodo: 1973-85; numero soggetti esaminati: 14.227). Fonte: NHS I risultati dello studio sono interessanti e fonte di preoccupazione perchè solo il 63% del totale dei turisti risultò in buona salute dopo il rientro in patria; gli altri (37%) forse erano turisti troppo spensierati per preoccuparsi dei rischi connessi ai loro viaggi, rischi legati all’ambiente, ad alimenti e bevande ed ai contatti interpersonali. 6 PRIMA DELLA PARTENZA E’ perciò che la pianificazione di un viaggio internazionale (specie se nei paesi tropicali) dovrebbe sempre comprendere una aggiornata conoscenza dei rischi sanitari cui si va incontro. L’organizzazione del viaggio E’ utile programmare sempre per tempo un viaggio, specie se si è diretti in zona intertropicale, sia per poter affrontare le problematiche burocratiche, a volte necessarie, sia per evitare di trovarsi alla vigilia della partenza senza sapere a quali profilassi o vaccinazioni sottoporsi. Chiunque si appresti per un viaggio, a maggior ragione se per lavoro, missione o comunque per una lunga permanenza, dovrebbe accertarsi delle proprie condizioni di salute. Alcune malattie controindicano un viaggio disagevole (ad esempio, ad un grave cardiopatico è senz’altro sconsigliabile un soggiorno in zone torride); sono da valutare con attenzione anche condizioni non patologiche ma certamente particolari, come il viaggio in regioni malariche di donne gravide o di bimbi molto piccoli. Chi assume già dei farmaci in modo continuativo (diabetici, ipertesi, ecc.) è bene che ne porti con sé una “scorta” opportuna, dato che potrebbe avere difficoltà a reperirli nel posto in cui intende recarsi. 7 Infine, chi prevede dei soggiorni particolarmente prolungati, farebbe bene a sottoporsi per tempo ad un controllo dal proprio dentista, per scongiurare eventuali ricorsi “di fortuna” in paesi dove è difficile trovare facilmente uno specialista, e l’estrazione dentaria rimane ancora la pratica terapeutica più comune. Consigli pratici E’ utile rivolgersi con sufficiente anticipo al Centro medico aziendale o al proprio medico curante o alla USL (Servizio d’Igiene Pubblica settore vaccinazioni) per avere indicazioni circa le proprie condizioni fisiche e quindi sull’opportunità o meno di intraprendere il viaggio, e sulle precauzioni e/o consigli pratici da tenere, per farsi consigliare le vaccinazioni obbligatorie e la profilassi da seguire che varia secondo la destinazione. Il medico potrà suggerire prima della partenza, quel minimo di strumenti ritenuti utili da portare con sè (la “borsetta del viaggiatore”): qualche farmaco di primo intervento, un disinfettante delle acque, qualche sistema di protezione contro le zanzare, ecc., con tutte le istruzioni del caso. Assicurazione 8 Nel caso in cui si abbia bisogno di una visita medica o di un ricovero ospedaliero nel corso di un soggiorno all’estero, si avrà diritto all’assistenza sanitaria gratuita sola- mente nei paesi della CEE coi quali l’Italia ha siglato degli accordi in tal senso; è comunque sempre necessario essere muniti del modello E/111, rilasciato dalla propria U.S.L. di residenza. Solo in Australia basta presentare il tesserino della propria U.S.L. perchè le autorità Sanitarie offrano la loro assistenza gratuita. Nei Paesi con cui non sono stati sottoscritti accordi bilaterali, come è per la maggior parte di quelli tropicali, ci si potrà rivolgere presso la rappresentanza diplomatica italiana locale. E’ comunque sicuramente consigliabile la stipula di una assicurazione privata, che garantisca le eventuali spese di cura/ospedalizzazione/trasporto in caso di malattia o incidente a meno che, viaggiando con un’agenzia turistica, questa stessa abbia già provveduto a stipularne una, e l’abbia inclusa nel pacchetto di viaggio (assicurarsene!). Caratteristiche ambientali e geografiche del viaggio E’ sempre meglio conoscere, anche per grandi linee, le caratteristiche climatiche e ambientali della zona in cui ci si vuol recare, il tipo di soggiorno (albergo, tenda, ...), il grado di attività fisica prevista per le eventuali escursioni o gite, l’agibilità dei mezzi di trasporto locali e le comunicazioni coi centri maggiori. E’ utile sapere se si soggiornerà in zone sottoposte a notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte, come nel deserto, o se toccherà salire ad altitudini a cui non si è abituati (trekking in montagna). 9 Per riassumere, per chi va all’estero: • richiedete il modello E/111 alla vostra U.S.L. con due settimane di anticipo • se andate fuori Europa, stipulate un’assicurazione sanitaria • segnatevi il numero di telefono del vostro medico curante o della vostra U.S.L. di riferimento • chiedete al consolato del paese in cui vi recate i numeri delle strutture di emergenza, chiedete anche se in caso di ricovero vanno esibiti documenti particolari • munitevi di una ricetta con il nome delle molecole dei farmaci di cui potreste avere bisogno: all’estero gli stessi medicinali hanno nomi diversi dai nostri • per evitare problemi in dogana, fatevi fare una dichiarazione dal vostro medico che elenchi i farmaci che usate. Il vestiario adatto 10 In relazione al clima e all’ambiente si sceglieranno gli indumenti da portare con sé. E’ comunque preferibile portarsi degli abiti in fibre naturali (cotone e lana), anche con maniche lunghe e pantaloni lunghi. E’ inoltre opportuno non usare vestiti troppo attillati. Anche in regione tropicale di notte possono verificarsi abbassamenti cospicui della temperatura: meglio non dimenticarsi perciò anche qualche capo più pesante. Le scarpe devono essere comode e permeabili alla traspirazione (meglio evitare quelle da ginnastica), allo scopo di evitare vesciche fastidiose ed eventuali infezioni (piede d’atleta). Occhiali da sole e cappello saranno utilissimi ad evitare molti fastidi dovuti al sole, al caldo ed alla luce particolarmente intensa in certe situazioni. Protezione contro gli insetti A parte rare eccezioni, il soggiorno all’estero, specie in zone tropicali, comporta mutamenti, oltre che del clima, di condizioni abitative, di abitudini alimentari, anche dell’ambiente naturale, con flora e fauna spesso a noi sconosciute. Gli insetti, oltre che recare fastidio, possono anche essere fonte e veicolo di malattie vere e proprie. E’ pertanto opportuno imparare a difendersi con i mezzi più idonei (si veda anche il paragrafo più dettagliato “Come evitare l’infezione” a pag. 32). I vestiti sono un valido strumento di protezione del corpo; in particolare di sera è preferibile indossare abiti lunghi, evitando i colori scuri che possono attirare le zanzare e la mosca tze-tze. Molto efficaci sono anche i repellenti cutanei e, negli ambienti chiusi, gli spray e gli zampironi: questi ultimi, bruciando per 6-8 ore, tengono costantemente lontane le zanzare. Tra i diffusori di insetticida i fornelletti con piastrine al piretro sono efficaci, e ancora di più lo sono i vaporizzatori con ricarica, ma se non sono operanti a batteria necessitano di una sorgente di energia elettrica, che ai tropici può non essere sempre facilmente reperibile ... E’ utile viaggiare in auto tenendo i finestrini chiusi; se è necessario, spruzzare un pò di spray nell’abitacolo. 11 L’utilizzo di questi sistemi di protezione passiva, oltre all’uso di schermature alle finestre e di zanzariere, costituisce un ottimo sistema di difesa non soltanto dalle zanzare, ma anche da pappataci, zecche, pidocchi e pulci. Questi insetti, infatti, possono essere veicolo, oltre che della malaria, anche di altre malattie infettive (leishmaniosi, tifo esantematico, ecc.). 12 PROFILASSI GENERALE E’ da ricordare innanzitutto una particolare condizione che si verifica con lo spostamento veloce, da un continente all’altro e attraverso più meridiani, oggi sempre più frequente con l’intensificarsi dei viaggi esotici in Paesi lontani: la jet-lag syndrome (o sindrome del fuso orario) è una alterazione dei ritmi biologici, di più frequente riscontro nei viaggiatori non abituati agli spostamenti di fuso orario e, soprattutto, nei viaggi verso oriente, a est, quando si va incontro ad un accorciamento della giornata. Si manifesta con stanchezza, mal di testa, disturbi del ritmo sonno-veglia, diminuzione delle capacità fisiche e mentali. Per minimizzare i sintomi della “jet-lag syndrome” è possibile far ricorso ad uno dei tanti farmaci capaci di indurre o prolungare il sonno (anche in questo caso, converrà comunque consultare il proprio medico personale), evitando prima della partenza di assumere alcolici e pasti abbondanti. E’ quasi unanimamente riconosciuto che la ben nota melatonina sia utile nel jet-lag: 5-8 mg. assunti fra le ore 22 e le 24, da tre giorni prima a tre giorni dopo il viaggio, sembrano utili a ridurre i disturbi del sonno e i sintomi da fatica conseguenti allo scompenso orario. Una volta giunti nei Paesi tropicali, specie in quelli caratterizzati da un clima di tipo caldo-umido, ci si trova esposti al rischio del colpo di calore, mentre nelle regioni a clima caldo-secco sono più frequenti la disidratazione e le insolazioni (a titolo di cronaca, si ricorda che la disi- 13 dratazione, anche inapparente, è spesso la causa principale della insorgenza di infezioni urinarie, specie nella donna), Il colpo di calore determina un blocco dei sistemi centrali di termoregolazione, è dovuto a particolari condizioni climatiche (temperatura elevata e satura di umidità) che provocano eccessivo riscaldamento del corpo e sono di ostacolo alla dispersione del calore prodotto dal proprio corpo. Il blocco della secrezione sudorale e l’aumento della temperatura corporea spiegano il tipo di sintomi lamentati che sono subito preoccupanti: mal di testa, vertigini, disturbi visivi e confusione mentale fino alla perdita della coscienza; il respiro si fa affannoso, la temperatura corporea aumenta di molto, la pelle è arrossata, calda, asciutta e priva di sudore. Si tratta di un malessere grave che è fortunatamente raro, e si cerca di risolverlo ponendo a riposo il paziente in un ambiente fresco e ben ventilato, slacciando gli abiti, ricorrendo immediatamente a tutti i mezzi utili per abbassare la temperatura corporea (panni freddi, ghiaccio, bagni o spugnature di acqua fredda). Se il volto del soggetto appare congestionato non distendere il soggetto, ma porlo seduto; se il paziente è totalmente cosciente, somministrare liquidi a temperatura ambiente (acqua zuccherata, succhi di frutta), mai bevande fredde. Si tratta di una grave emergenza medica: può essere necessario ricoverare il paziente in ospedale. Soprattutto per chi è sofferente di malattie cardiache, costituisce un’ottima misura di prevenzione l’evitare di passeggiare a lungo sotto il sole nelle ore più calde della giornata, in tutte quelle regioni equatoriali a clima 14 decisamente caldo-umido. Il colpo di sole si verifica invece con maggior facilità nelle regioni a clima caldo-secco o desertico, e ad alta quota di montagna, dove diminuisce l’effetto filtro della atmosfera. Essendo dovuto alla prolungata azione dei raggi del sole sul capo, diventa importante indossare un largo cappello ogniqualvolta si cammini sotto il sole (escursioni, trekking), non dimenticando poi che la situazione può venire aggravata da una digestione difficile dopo un pasto particolarmente abbondante o da uno sforzo muscolare prolungato. Le manifestazioni cliniche possono essere di una certa gravità: violenta cefalea, confusione, disorientamento e debolezza; è possibile la perdita di coscienza, il soggetto è pallido, non caldo e molto sudato (a differenza che nel colpo di calore); può essere presente nausea e, a volte, dolori addominali. E’ utile distendere il paziente in ambiente fresco e ben ventilato, slacciando gli indumenti, sollevando gli arti inferiori per permettere il ritorno del sangue al capo. Se il paziente è cosciente, somministrare liquidi (non alcolici) a temperatura ambiente per reintegrare le perdite. Incrementato dal desiderio di abbronzarsi intensamente e con rapidità è invece il rischio delle ustioni cutanee solari, di cui sono responsabili i raggi ultravioletti (UV), componenti non visibili della luce solare. Oltre alla pelle, non va dimenticato che sono sensibilissimi agli UV anche gli occhi, che possono subire gravi irritazioni sia della congiuntiva che della cornea. Nei primi giorni di esposizione, al mare come in montagna, è quindi opportuno esporre con gradualità le varie parti del corpo all’azione degli UV, utilizzando magari anche delle 15 creme solari ad alto fattore di protezione, e usando sempre un buon paio di occhiali da sole e un buon cappello. In particolari condizioni di esposizione poi, si rivelano molto utili anche le paste a base di ossido di zinco o biossido di titanio, specie per proteggere le parti più delicate ed esposte (naso, labbra). La disidratazione o l’esaurimento da calore, è un altro rischio che si verifica in condizioni di temperature elevate, con o senza aumentata umidità dell’aria, in rapporto con un certo sforzo fisico sostenuto e l’avvenuto acclimatamento. Un’altra causa di abbondanti perdite di liquidi è costituita dalle diarree profuse, collegate a vari fattori infettivi, ambientali e climatici (si veda a questo proposito il paragrafo sulla “diarrea del viaggiatore” a pag. 23). In queste condizioni è perciò indispensabile assumere liquidi in grande quantità (fino a molti litri al giorno), opportunamente integrati con sali minerali (in confezioni reperibili anche in farmacia), per evitare il rischio di malessere, debolezza, cefalea, vertigini, nausea, ecc.. Come riferimento si consiglia di bere due litri di acqua al giorno con un clima di circa 20 gradi, aumentando di un litro ogni 10 gradi di temperatura in più. 16 6 Nel mal di montagna, che si manifesta con alterazioni della memoria, confusione mentale, vertigini, cefalea, nausea e vomito, possono incorrere gli escursionisti che intraprendano rapide ascensioni, con dislivelli ampi al di sopra dei 3000 metri di quota. Si tratta di un rischio cui va soggetto chi si avventura sulle nevi del Kilimangiaro in Africa, così come chi voglia fare del trekking d’alta quota sulle pendici himalayane o andine o chi si reca in grandi città situate a una notevole altitudine quali La Paz (Perù), Città del Messico (Messico), Addis Abeba (Etiopia). In questi casi, si avvertono già con una certa frequenza dei sintomi più lievi, come cefalea, facile affaticabilità, irritabilità, fenomeni di edema (attenzione agli anelli che diventano troppo stretti), fino alla perdita dell’appetito e all’insonnia nel caso di pernottamenti in quota. Non sottovalutare l’aggravarsi di questi sintomi! Sarà decisamente preferibile tornare subito a quote più basse, e prevedere una sosta di almeno 24-48 ore prima di riprendere la salita. In ogni caso è senz’altro utile per gli sportivi e gli escursionisti programmare opportune soste di acclimatamento di un paio di giorni per ogni 1000 metri di dislivello superati. A titolo precauzionale giova ricordare che è preferibile evitare le escursioni al di sopra dei 2700-3000 m. nei soggetti affetti da gravi malattie cardiopolmonari, anemie gravi, precedenti episodi di edema cerebrale e/o polmonare; per i soggetti sani è opportuno non salire più di 300-500 metri al giorno. Anche in questi casi, si rivelerà estremamente utile consultare (prima dell’escursione) il proprio medico di fiducia. Inconvenienti igienici legati agli alloggi I viaggi organizzati consentono, generalmente, la permanenza in alberghi ed hotel dotati di sufficienti garanzie igieniche o, comunque, in edifici ben costituiti e ben mantenuti. 17 Tuttavia può capitare di incappare in situazioni di emergenza o, avendo scelto un cosiddetto “viaggio-avventura”, di trovarsi in condizioni disagiate: è quindi bene ricordare alcune norme prudenziali. Il rischio principale è costituito dalla presenza, negli alloggi, di insetti, soprattutto durante le ore notturne, spesso causa della trasmissione di numerose malattie. Perciò è opportuno assicurarsi: • che a porte e finestre siano apposti serramenti ben sigillati e, nei paesi tropicali, zanzariere solide e senza buchi • che per culle e letti siano disponibili singole zanzariere, meglio se imbevute con piretroidi, di particolare efficacia nell’allontanare insetti molesti • della disponibilità di un insetticida, da diffondere ogni sera nella camera. Ritorneremo su questo argomento a pag. 32 (come evitare l’infezione). Infine, conviene evitare, quando possibile, di lavarsi i denti con l’acqua del rubinetto in alberghi in cui manchi la certezza di un approvvigionamento idrico controllato, se prima non si sia proceduto ad una disinfezione estemporanea (aggiunta di cloro, di iodio, bollitura, ecc. vedi a pag. 25); in alternativa, meglio optare per l’uso di acqua in bottiglia. 18 PRECAUZIONI E NORME DI COMPORTAMENTO Un idoneo comportamento ed il rispetto di alcune semplici norme durante il soggiorno all’estero, prima ancora delle pur indispensabili vaccinazioni o trattamenti farmacologici, possono prevenire l’insorgenza non solo dei più frequenti malesseri, ma anche di gravi malattie infettive e/o parassitarie. Il cambiamento delle normali abitudini di vita durante la permanenza in paesi esteri, determina l’esposizione a determinati rischi, con la possibilità di effetti negativi sulla salute. Tra i consigli di carattere generale, utili a prevenire tali inconvenienti o a limitarne comunque gli effetti negativi, è senz’altro importante ricordare l’osservanza, ancora più scrupolosa che d’abitudine, delle comuni precauzioni igieniche (nell’utilizzo dei servizi igienici, nell’igiene della persona, ecc.): evitare di bagnarsi in acque dolci (laghi, fiumi, lagune), camminare sempre con comode calzature ai piedi; evitare contatti sessuali con partners occasionali (infatti, in certi paesi il rischio di contrarre l’AIDS o altre malattie veneree, come la sifilide o la gonorrea, è decisamente alto); non trascurare di pulire e disinfettare accuratamente le ferite, che nei paesi caldi tendono, se trascurate, a trasformarsi in ulcere dolorose e di più lenta guarigione. Conviene sempre prestare attenzione ai contatti con animali anche domestici, che possono trasmettere malattie, in modo diretto attraverso il morso (rabbia), o indiretto 19 tramite il contatto con artropodi (zecche, pulci). Esaminare quotidianamente il proprio corpo (e quello degli animali di compagnia) per allontanare eventuali parassiti (zecche, ecc.). Nelle acque dei mari tropicali, non toccare, con le mani o altre parti del corpo, coralli o pesci sconosciuti. Numerose sono infatti le specie dotate di organi di difesa urticanti se non addirittura velenosi. La stessa avvertenza andrebbe usata per le escursioni nella foresta equatoriale, dove flora e fauna talvolta nascondono insidie note solo alla gente del posto. E’ utile perciò farsi accompagnare o assumere informazioni precise. Per riassumere: - non camminare mai a piedi nudi sul terreno ed evitare di sostare in zone ricoperte di fogliame - fare rumore mentre si cammina - non immergersi nelle acque dolci libere (né bagnarvi i piedi) - diffidate degli oggetti di cuoio di provenienza artigianale - controllare il vestiario (calzature comprese) prima di indossarlo e scuoterlo, per evitare che vi siano e restino alloggiati scorpioni, ragni, ecc. - esaminate quotidianamente il vostro corpo e quello di eventuali animali di compagnia - non toccare pesci sconosciuti. 20 Rischi da inadeguato comportamento sessuale Le malattie sessualmente trasmesse, diffuse in tutto il mondo ed attualmente in netta recrudescenza, possono rappresentare un problema sanitario per chi si reca all’estero. E’ ormai una acquisizione comune che il rapporto sessuale con partners non ben conosciuti, o comunque con diversi partners, può essere all’origine di varie malattie veneree, che spesso si manifestano soltanto a varia distanza di tempo, una volta tornati a casa. Di fatto, sono numerosi quei Paesi in cui la liberalità dei costumi e l’assenza di tabù sessuali facilitano il verificarsi di rapporti con partners occasionali. Oltre alle patologie “classiche” (sifilide, gonorrea) numerosi altri germi (fino al virus HIV, responsabile dell’AIDS) possono venire trasmessi col contatto sessuale, anche quando il partner è in condizioni di salute apparentemente ottime. L’attenersi scrupolosamente alle norme di igiene intima, sia prima che dopo il rapporto sessuale, e l’uso di meccanismi “barriera” (profilattico) contribuiscono a diminuire il rischio di contrarre queste malattie. La castità elimina il rischio ... 21 ALIMENTAZIONE E SALUTE Ovverossia: il rischio sanitario legato ai cibi e bevande 22 Una corretta alimentazione, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, ha grande importanza quando si desidera trarre dalle vacanze benefici per la salute. Nei paesi tropicali, e d’estate anche nelle regioni temperate, aumentando la temperatura esterna e quella corporea, aumenta la dispersione del calore anche con la sudorazione. Occorrerà perciò bere di più (preferibilmente acqua, se igienicamente sicura, limitando alcoolici e super alcoolici) ed aumentare il consumo di frutta fresca (preferibilmente da sbucciare con le proprie mani) e verdure fresche (solo se lavate accuratamente con acqua sicuramente potabile), allo scopo di introdurre sali minerali e vitamine. In molte regioni, la possibilità di garantire l’approvvigionamento di acqua potabile al di fuori dei centri urbani principali e dei comprensori turistici può risultare aleatoria: in questi casi, e ogniqualvolta non sia possibile effettuare interventi di potabilizzazione “domestica” (mediante l’uso di filtri e prodotti disinfettanti atossici, come l’euclorina, ecc.), è preferibile bere esclusivamente bevande in bottiglie sigillate, preferibilmente gassate. Allo stesso modo, mai aggiungere ghiaccio, se non ci si è prima accertati della provenienza. Oltre alle bevande, anche gli alimenti costituiscono un ottimo veicolo per la propagazione di organismi patogeni: è opportuno perciò mangiare solo cibi caldi fumanti, cioè ben cotti e di recente preparazione. Da evitare del tutto sono molluschi e frutti di mare consumati crudi, il latte non bollito, latticini freschi, gelati e dolciumi, la frutta già sbucciata, nonchè l’insalata, a meno che sia stata accuratamente lavata con acqua potabile e, almeno, addizionata con succo di limone o aceto. Evitare, se possibile, di mangiare carne preparata sotto forma di rollè. Meglio diffidare, inoltre, dall’acquistare cibi manipolati e venduti all’aperto dagli ambulanti: spesso rivelatore delle condizioni di conservazione è il nugolo di mosche che circonda il banco di vendita ... Queste semplici misure precauzionali potranno evitare spiacevoli inconvenienti già durante il soggiorno all’estero. Molte infezioni e parassitosi possono essere causate da cibi contaminati, ma chi si reca nei Paesi tropicali, proveniente da regioni a più alto livello igienico, è soprattutto soggetto alla cosiddetta “DIARREA DEL VIAGGIATORE”. La diarrea del viaggiatore Causata di solito da batteri come l’Escherichia coli (e da salmonelle, shigelle, ecc.), ma anche da virus e protozoi, compare in genere qualche giorno dopo l’arrivo; caratterizzata dall’emissione di numerose scariche (fino a 6-8 al dì, in qualche caso anche oltre) di feci liquide, è spesso accompagnata da nausea e dolori addominali, più di rado da febbre. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi i sintomi tendono a regredire spontaneamente nel giro di qualche giorno. Dal momento che bambini ed anziani sono particolarmente a rischio di disidratazione, specie in questi casi si 23 dovrà ricorrere, oltre ad una adeguata terapia reidratante, anche a farmaci antimicrobici (enteroantibiotici topici, si veda nel paragrafo “la farmacia da viaggio” a pag. 38), anche se è utile non iniziare subito la terapia farmacologica, per dare tempo all’organismo di eliminare eventuali tossine presenti nell’apparato digerente. Ben più seri possono essere invece i danni provocati da cibi e bevande contaminati con altri germi, fino a quadri di amebiasi, brucellosi, giardiasi, febbre tifoide, colera (per fortuna di riscontro praticamente eccezionale nel viaggiatore), epatite virale di tipo A, dissenteria bacillare. Tutte le precauzioni da prendere per ridurre il rischio di contrarre malattie infettive a trasmissione feco-orale (feci - acque inquinate - cibo inquinato - mani - bocca), vanno osservate con scrupolosità ancora maggiore da parte di quelle persone che, durante il viaggio all’estero, sono in terapia con farmaci antiulcerosi, i quali neutralizzano o riducono l’acidità del succo gastrico, importante barriera per l’ingresso di microrganismi nell’apparato digerente. Per riassumere, ecco come prevenire le malattie trasmesse da alimenti e/o acqua: 24 - evitare i ristoranti infestati da mosche; - escludere verdure crude e frutta non sbucciata da se stessi; - escludere carni crude o poco cotte, insaccati, rollè; - escludere pesci e molluschi o crostacei crudi o poco cotti; - escludere pesce salato od affumicato, se non cotto o prevalentemente refrigerato a -20° per 30 minuti; - consumare cibi subito dopo la cottura (fumanti), in caso contrario conservarli in frigorifero; - consumare latte solo se pastorizzato o bollito; non consumare formaggi freschi, preferire formaggi di produzione industriale; - non consumare gelati di preparazione artigianale; - lavarsi sempre accuratamente le mani con acqua e sapone; - non bere acqua dai pozzi; - non lavarsi i denti con acqua di rubinetto ma usare acqua bollita o minerale; - non fare uso di cubetti di ghiaccio; - bere bibite acide o gassate, bevande alcoliche; caffè o tè appena preparati devono essere bollenti; - bere solo acqua minerale (gassata) di sicura provenienza o acqua naturale bollita. - Ove necessario, si può rendere potabile l’acqua con: * cloro: sottoforma di cloramina (o alazone), si aggiungono 4-8 mg per ogni litro di acqua (la cloramina è disponibile in commercio in bustine o in compresse, una compressa per ogni litro d’acqua); si ottiene una buona disinfezione entro 15-60 minuti se l’acqua è limpida, cioè non è presente una eccessiva quantità di materiale organico; * ipoclorito di sodio (varechina): se l’acqua è limpida = 10 gocce/litro, se l’acqua è torbida = 20 gocce/litro; oppure con: * tintura di iodio: acqua limpida = 5 gocce/litro; acqua torbida = 10 gocce/litro. Il cloro è attivo nei confronti della maggior parte dei batteri, ma poco sulle amebe (occorrerebbe una dose 10 25 volte superiore); lo iodio ha le stesse proprietà del cloro, però è più attivo sulle amebe. La bollitura è un sistema di bonifica molto efficace (l’acqua deve essere fatta bollire almeno 5 minuti, anche fino a 15) che elimina anche le cisti dei protozoi. L’acqua disinfettata o bollita va conservata in contenitori, disinfettati, ben chiusi. 26 27 LE VACCINAZIONI Come si può vedere dalla sottostante tabella, ci sono tante variabili da considerare nell’affrontare questa tematica: V ACCINAZIONI NEI VIAGGIATORI : variabili da considerare • Destinazione • durata del viaggio • tipo di soggiorno (avventuroso o 5 stelle) • stato immunitario del viaggiatore • stato di salute del viaggiatore • età del viaggiatore • eventuale stato di gravidanza • eventuale presenza di allergie • possibili effetti collaterali dei vaccini • possibili interferenze tra antigeni in caso di necessità di polivaccinazione • tempo a disposizione prima della partenza • eventuale presenza di epidemie nelle regioni che si intende visitare Qui, comunque, ci preme evidenziare alcuni elementi essenziali della problematica. 27 1. VACCINAZIONI OBBLIGATORIE 28 A partire dal 1981 e viste le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il nostro Ministero della Sanità ha abolito l’obbligo della vaccinazione antivaiolosa: definitivamente scomparsa la malattia, si è infatti ritenuta inutile anche la vaccinazione che, oltretutto, poteva provocare spiacevoli e, a volte, gravi effetti collaterali. Allo stesso modo, non è più obbligatoria la VACCINAZIONE ANTI-COLERICA, in quanto: - inefficace (solo in circa il 50% dei vaccinati dà una minima risposta immunitaria); - infondendo un illusorio senso di sicurezza nel viaggiatore, lo induce a diminuire l’osservanza di quelle norme di comportamento che, sole, possono ridurre il rischio di contagio; - il soggetto sottoposto a vaccinazione può in ogni caso divenire portatore del vibrione colerico. Perciò, secondo l’OMS, nessun viaggiatore può essere obbligatoriamente sottoposto alla vaccinazione anti-colerica per l’ingresso in qualsivoglia Paese. Di fatto, la VACCINAZIONE ANTI-FEBBRE GIALLA (o anti-amarillica) è oggi l’unica misura di profilassi che possa essere obbligatoriamente richiesta; infatti, l’ingresso in determinati Paesi è vincolato alla presentazione del certificato internazionale di vaccinazione. In ogni caso, trattandosi di una malattia grave, di elevata letalità, la vaccinazione è caldamente consigliata, soprattutto dovendo recarsi in certi Paesi che, pur avendo la febbre gialla presente allo stato di endemia, non la richiedono obbligatoriamente. La vaccinazione viene eseguita solo presso centri auto- 27 rizzati da Ministero della Sanità (ad esempio, la Sanità marittima presso le varie Capitanerie di porto, come quella di Pescara). 2. VACCINAZIONI CONSIGLIATE Prima di intraprendere un viaggio, è opportuno verificare, specie nel caso di adulti, il grado di copertura immunitaria contro alcune delle malattie per le quali è normalmente possibile vaccinarsi, secondo le indicazioni e le norme emanate dal nostro Ministero della Sanità. In particolare, conviene sempre sottoporsi alle vaccinazioni anti-tetanica e anti-difterica, dal momento che la possibilità di venire a contatto coi germi del tetano e della difterite è di solito maggiore nei paesi in via di sviluppo che non nell’Europa occidentale e che, nell’adulto, si può assistere ad una perdita di efficacia delle vaccinazioni eseguite nell’infanzia (può bastare una dose di richiamo). Altre vaccinazioni consigliate per soggiorni all’estero, ma anche in Italia, se c’è l’abitudine di consumare frutti di mare crudi, se si soggiorna in campeggi etc., sono l’antitifica e l’anti-epatite A. Il vaccino antitifico orale (costituito da microrganismi viventi attenuati) conferisce una protezione difficilmente misurabile (in quanto legata a meccanismi di tipo prevalentemente locale) della durata di circa due anni. Da alcuni anni è stato introdotto in Italia un nuovo vaccino antitifico costituito dall’Antigene polisaccaridico «Vi» purificato che conferisce una protezione di almeno tre anni, livelli di sieroconversione molto elevati (90-95%) e la possibilità di essere somministrato contemporaneamente ad altri 29 vaccini, antibiotici e antimalarici; è attivo in una unica somministrazione, per via parenterale (una inezione intramuscolare sul muscolo deltoide del braccio). In relazione comunque alla destinazione, può essere utile sottoporsi, inoltre, alla antimeningococcica, antirabbica, anti-encefalite giapponese, antiepatite B. In ogni caso, sarà opportuno provvedervi in tempo utile e con un certo anticipo sulla data di partenza non tanto valutando da soli tutte queste possibilità, ma piuttosto rivolgendosi al Centro medico aziendale, o al proprio medico curante o ai Servizi di Igiene Pubblica, allo scopo di ricevere informazioni il più possibile aggiornate e “personalizzate”. 30 29 LA MALARIA La malaria è una malattia causata da microscopici protozoi (chiamati plasmodi) che sono trasmessi all’uomo attraverso la puntura di zanzare del genere Anopheles che pungono dopo il tramonto e durante la notte senza provocare né dolore né prurito, come gli insetti del genere Phlebotomus (leishmaniosi); ma ci sono altre zanzare, come il genere Aedes (febbre gialla, dengue), che pungono nelle prime ore dopo l’alba o nel tardo pomeriggio e provocano prurito o come la mosca tsè-tsè (tripanosomiasi) che punge di giorno, con puntura dolorosa. E’ una patologia largamente diffusa in molti continenti, soprattutto nelle regioni calde, umide e piovose. Si calcola che, nel mondo, i portatori del parassita siano oltre 260 milioni (per il 95% viventi in Africa), gli esposti, cioè le persone soggette costantemente al rischio di malaria, assommano a circa 2 miliardi di persone, ogni anno si verificano 100 milioni di nuovi casi, con 1-2 milioni di morti/anno, per lo più bambini. In Italia, dal 1989 in poi si sono avuti hanno circa 500 casi/anno di Casi di malaria importati in Italia tra il 1980 ed il 1996. 31 “malaria d’importazione” (vedi il grafico precedente), con una mortalità di 1 morto ogni 100 casi; ma nel 1966 i casi notificati di malaria sono stati 760, di cui 651 dall’Africa. Il viaggiatore internazionale è a rischio di contrarre la malaria in almeno 105 Paesi; si tratta dunque di un problema diffuso ed importante, dalle conseguenze spesso amplificate da superficialità e disinformazione. Per questo motivo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda a tutti coloro che sono diretti in zone di endemia malarica, una serie di misure per la prevenzione (profilassi), soprattutto intese ad evitare le punture della zanzara, con vestiti, zanzariere, repellenti. Come evitare l’infezione a) Conoscere il problema: occorre innanzitutto informarsi se le zone in cui si è diretti sono a rischio malarico: queste informazioni si possono avere sia recandosi al Centro medico aziendale che dal proprio medico, sia chiedendo al Servizio di Igiene Pubblica (settore vaccinazioni) della propria USL. Si tenga presente, ad es., che due tra i parassiti responsabili di malaria (vivax, falciparum - il peggiore -, ovale e malariae) e trasmessi all’uomo dalla puntura di zanzare del genere “Anopheles”, uno, il “Plasmodium vivax”, si blocca al di sotto dei 15° e l’altro, il “Plasmodium falciparum”, si blocca sotto i 21°, e che, sopra i 1500 metri sul livello del mare non dovrebbero esistere zanzare neanche ai tropici, tranne in caso di clima particolarmente caldo. 32 b) Evitare le punture di zanzara: tenendo presente che il rischio è generalmente limitato al periodo di attività delle 31 zanzare, vale a dire dal tramonto all’alba (ma attenzione agli altri insetti, come visto più sopra), sarà allora indispensabile: 1. dopo il tramonto, evitare di esporsi a pelle scoperta ed evitare attività sportive all’aperto 2. indossare abiti adeguati, proteggendo in particolare braccia e gambe (maniche e pantaloni lunghi), evitando abiti di colore scuro, che attirano zanzare, tafani e mosca tsè-tsè 3. cospargere la cute esposta (mani, viso, collo, caviglie) con sostanze repellenti, le quali tengono lontano zanzare e zecche che le percepiscono come sgradevoli; questi repellenti vanno usati con molta cautela nei bambini 4. evitare l’uso di profumi, deodoranti, lacche e spray per capelli: i loro aromi attirano gli insetti 5. se si suda, lavarsi frequentemente e asciugarsi bene: il sudore attira mosche e zanzare 6. soffermarsi il meno possibile in ambienti umidi 7. evitare movimenti bruschi se un insetto (vespe, api o tafani) vi ronza intorno 8. in auto viaggiare con i finestrini chiusi 9. evitare di tagliare siepi, raccogliere fiori e camminare a piedi nudi sull’erba 10. evitare di sedersi o sdraiarsi sull’erba o in prossimità di cespugli 11. evitare le adiacenze di zone acquitrinose o con acque stagnanti 12. evitare anche rive di fiumi, laghi, ruscelli e corsi d’acqua 32 13. alloggiare in locali ben isolati e privi di zanzare (utile l’aria condizionata) 33 14. se la sistemazione consente alle zanzare di entrare, usare tende o zanzariere sul letto, rimboccandole sotto il materasso ed assicurandosi che le tende e la rete non siano bucate e che nessuna zanzara sia stata rinchiusa all’interno 15. se le tende zanzariere arrivano fino al pavimento, è utile spruzzare dell’insetticida sotto il letto 16. meglio ancora se le zanzariere sono applicate anche a porte e finestre 17. spruzzare repellenti a base di “deet” o insetticidi a base di permetrina, o tetrametrina sugli abiti e impregnare le zanzariere (sui vestiti restano attivi per parecchio tempo). Se nella stessa camera alloggiano più persone, è utile che tutti utilizzino lo stesso sistema di protezione (ad es. zanzariere più repellente, e non qualcuno solo la zanzariera senza repellente e qualche altro entrambi) 18. usare negli ambienti chiusi spray antizanzare o diffusori di insetticidi (zampironi, spirali, piastrine da elettroemanatori), ricordando però che questi sistemi, operanti a corrente elettrica o a batteria, raramente sono efficaci per una intera notte (si veda anche il paragrafo “Protezione contro gli insetti” pag. 11). Contengono tavolette impregnate con piretroidi o serpentine al piretro 34 19. meglio funziona il vaporizzatore con ricariche liquide. Se si usa lo spray va tenuto presente che le goccioline rilasciate vanno ben presto a depositarsi a terra perdendo efficacia: è meglio allora spruzzare il prodotto sulle finestre e sui muri delle stanze; questa procedura è ancora più utile se il prodotto è a base di permetrina, deltametrina o tetrametrina, principi chimici che oltre 33 ad avere un’azione abbattente, immediata, hanno anche un’attività “residuale”, fino a 2-3 giorni 20. angoli, sbrecciature dei muri, tronchi d’albero, tane, sotto una pietra sono luoghi dove gli insetti possono proliferare: in questi anfratti non visibili non mettere mai una mano o un piede, anzi, qui fare buon uso di prodotti insetticidi. c) Effettuare una idonea chemioprofilassi antimalarica: la profilassi antimalarica con appositi farmaci rappresenta uno dei cardini della prevenzione nel viaggiatore che si rechi in area di infezione. Sarà il medico del Centro medico aziendale o il medico curante o la struttura sanitaria pubblica a prescrivere il farmaco adatto, diverso a seconda del paese in cui si va, della diversa sensibilità dei “plasmodii” ai farmaci e delle varie controindicazioni. Tuttavia effettuare una corretta profilassi non significa “prendere qualche pillola”, fosse anche del miglior medicinale disponibile. E’ invece necessario attenersi scrupolosamente alle dosi e, soprattutto, ai tempi consigliati, continuando l’assunzione - iniziata prima della partenza - anche dopo il rientro in Italia, quando si tenderebbe invece a lasciarsi distrarre dalle normali attività quotidiane, dimenticandosi del problema. 34 Nessun farmaco antimalarico garantisce una protezione al 100% dato che esistono molti ceppi di parassiti resistenti ai farmaci; tuttavia, se la profilassi è stata eseguita correttamente, il rischio di ammalarsi, specie nel corso di soggiorni di breve durata, è veramente molto basso; inoltre in caso di infezione i sintomi possono risultare decisamente attenuati. Appare inoltre utile ricordare che alcune categorie di 35 viaggiatori sono particolarmente a rischio di riportare conseguenze serie in caso di malaria. Si tratta in particolare delle donne gravide, per le quali sono maggiori le possibilità di morte neonatale, aborto e nascita di un feto morto; e dei neonati e bambini piccoli, per i quali è sempre sconsigliabile un viaggio in zone malariche, a meno che non sia assolutamente necessario. Ancora, una particolare attenzione va posta nel caso di soggiorni che si protraggono per oltre uno-due mesi, nessun farmaco essendo privo di effetti collaterali spiacevoli, oltre che potenzialmente causa di reazioni indesiderate. Per questi motivi, ogni singolo caso andrà ancor più attentamente valutato per ricercare la profilassi meglio rispondente alle esigenze del viaggiatore. 36 Si ricordi sempre, infine, che diagnosi precoce e terapia adeguata sono i fattori che più di tutto determinano la guarigione dei pazienti affetti da malaria: è importante pertanto che in tutti i casi di febbre iniziata dopo il settimo giorno dall’arrivo in area endemica, o presentatasi anche a distanza di settimane dal rientro in Italia, venga considerata, ed adeguatamente esplorata, la possibilità di una infezione malarica. Si tenga, infine, presente che la distribuzione geografica delle malattie è, spesso, soggetta a repentine modificazioni: accanto a malattie ubiquitarie (come il tetano o l’AIDS) e ad altre presenti in vastissime aree del mondo (ad es., la malaria), alcune possono esplodere e diffondersi a partenza da piccoli focolai endemici a causa di particolari ed imprevedibili condizioni locali (per es., l’epidemia di colera in Perù o altrove, la peste in India, ecc.). 35 Dove informarsi Il vostro Centro medico aziendale o i servizi di igiene pubblica (settore vaccinazione) sono informati sulla diffusione delle varie malattie infettive e parassitarie nel mondo: a loro ci si può rivolgere per tempo per avere tutte le informazioni utili al proprio viaggio. Inoltre, il “Tourist Health Center” (centro collaboratore dell’O.M.S. per la medicina del turismo) ha organizzato un servizio di informazione sanitaria per i viaggiatori internazionali. Dal 1° giugno al 30 settembre, chiamando dalle ore 14 alle 19 i numeri telefonici 0541.24.301 - 53.209 (o fax: 0541.25748; e-mail: [email protected]), si potrà sapere quali leggi sono in vigore in materia di assistenza nel paese verso cui ci si dirige, a quali strutture italiane riferirsi prima della partenza e una volta rientrati, quali sono le misure di prevenzione da attuare prima di mettersi in viaggio. Altre notizie si possono avere contattando la sanità marittima delle varie capitanerie dei porti italiani (ad es., quello di Venezia: Tel. 041.522.55.42 - Fax 041.520.53.26 E-mail: [email protected] http://www.portve.interbusiness.it/sanimar/). 36 La situazione epidemiologica dei vari paesi del mondo si può conoscere, in tempo reale, cliccando sul sito web dei CDC (Centers for Disease Control and Prevention) di Atlanta (USA) (www.cdc.gov.; telefono 001.888.232.3228). Infine, per conoscere i rischi di disordini in 200 paesi si può telefonare al Ministero degli Esteri (06.49.11.15); per segnalare truffe e raggiri, al telefono blu (0541.69.42.827). 37 LA FARMACIA DA VIAGGIO Dal momento che alcuni farmaci potrebbero non essere disponibili nel Paese in cui ci si reca, o essere commercializzati con nomi differenti da quelli a cui si è abituati, e spesso farmacie, ambulatori ed ospedali si trovano solo nelle città principali, sarà opportuno dotarsi di una piccola farmacia di viaggio, a maggior ragione se si prevedono soggiorni prolungati. Questa dovrà comprendere, oltre ai farmaci specificamente consigliati per la profilassi, anche quelli utili per le piccole emergenze. I farmaci veramente indispensabili andrebbero trasportati nel bagaglio a mano, difficile da smarrire negli aeroporti. Qui di seguito ne viene riportato un breve generico elenco. NOTA BENE: i farmaci qui consigliati sono da usarsi sotto controllo medico. Si può ragionevolmente derogare da questo principio considerando la possibilità di trovarsi, in determinate situazioni, senza supporto sanitario e nell’urgenza di problemi da risolvere subito. Materiali di medicazione: compresse di garza sterili, bende e cerotti medicati e di varie dimensioni, cotone idrofilo, disinfettante per uso esterno (mercurocromo, ammonio quaternario, ecc.), termometro, forbicine, spille da balia, siringhe ed aghi monouso. Insetticidi e repellenti: insetticida in polvere e spray, spirali a base di piretro, lozione spray repellente, zanzariera. 38 Antinfiammatori, analgesici e antispastici: aspirina, paracetamolo, butilbromuro di joscina, associazioni analgesiche varie. Farmaci per problemi dermatologici: creme protettive solari, 37 pomate antiallergiche, pomata cortisonica, pomate antibiotiche, per il trattamento delle ustioni, collirio, gocce otologiche. Antibiotici ad ampio spettro d’azione (preferibili se in compresse): amoxicillina, cotrimoxazolo. Antidiarroici: sintomatici come la loperamide, e antibiotici intestinali topici (da usarsi in caso di diarrea associata a febbre) come la rifaximina, la paromomicina e la doxiciclina. Quest’ultima è efficace verso molti germi ed è dotata anche di azione antimalarica e anticolerica. Si rivela inoltre di una certa utilità il poter disporre di soluzioni e sali reidratanti, così come di prodotti per potabilizzare l’acqua. Occorre non dimenticare poi, i farmaci di uso abituale quali anticoncezionali, antiipertensivi, antianginosi, antiasma, insulina, sedativi, ecc. Si ricordi comunque che: - ogni attacco di febbre va sempre curato come malaria (quando ci si trovi in area di endemia) - i farmaci vanno assunti solo dopo aver sentito il medico e aver letto le avvertenze e modalità d’uso, e inoltre - vanno conservati in luogo fresco e asciutto, e fuori della portata dei bambini. ovrebbe he si d titativo c ” e r to an , in qu viaggia è ta del bbe contenere tutto quanto t e s r o e ll a La “B on sè, dovre te istruzioni, e c viaggio ua portare , con le adeg se al tipo di ti cutanei lin te ba sufficien ecessario, in rno: dai repelle el corpo, a n d io g to te g r u o e n op rite el s ironi e parti sc stiche d li zamp caratteri spargere sulle sui vestiti, ag i farmaci di ,a quidi da y da spargere nte dell’acqua orrono), ecc. a cc pra tt s o fe i e ll in (s e is i u d c q ri, al malari ti to n a a z i z c ri a vapo , farm tervento primo in 38 39 DOPO IL RIENTRO La prima tentazione che coglie il viaggiatore al ritorno da un viaggio in regione tropicale è quella di autoaccorciarsi la profilassi anti-malarica consigliata. A molti, infatti, non è chiaro perchè si debba continuare ad assumere quei farmaci, una volta tornati a casa, magari tra la nebbia e il freddo dell’inverno. La profilassi anti-malarica è veramente efficace solo se eseguita per tutto il tempo correttamente indicato, quindi anche nelle prime settimane dopo il viaggio. E questo perchè evidentemente occorre tutelarsi dalle punture di zanzara “dell’ultimo minuto”, continuando perciò l’assunzione dei farmaci consigliati anche per tutto il tempo di un possibile periodo di incubazione della malattia. 40 Da ricordare è anche il fatto che diverse patologie tropicali, per quanto si possa essere stati attenti e scrupolosi nel seguire i consigli igienici ricevuti prima della partenza, possono avere attecchito anche nel nostro organismo (si tratta di una eventualità fortunatamente rara, anche se non eccezionale), magari con una incubazione di mesi e talvolta di anni (è il caso di alcune filariosi). Lungi dallo spaventare qualcuno, questo fatto vale solo a ricordare che, in presenza di sintomi come febbre, diarrea, eruzioni o macchie cutanee, è opportuno consultare il Centro medico aziendale o il proprio medico, ed eventualmente anche un centro specializzato nella cura delle 39 malattie tropicali o malattie infettive, facendo sempre menzione del soggiorno in zone tropicali. D’altronde, va detto che dopo un soggiorno di breve durata senza problemi di salute non è in genere necessario alcun controllo medico, se non per casi ben determinati (portatori di affezioni croniche, gravidanza). In caso invece di soggiorni prolungati all’estero, per qualunque dubbio, ci si può rivolgere al Centro medico aziendale o al proprio medico curante, anche per episodi febbrili che insorgono fino a 1 anno dopo il rientro. E’ in ogni caso opportuno rivolgersi alle succitate strutture sanitarie, se si sono verificate reazioni collaterali alle vaccinazioni eseguite. Può essere utile, infine, consegnare al Centro medico aziendale e/o al proprio medico curante copia della scheda allegata (“Note Sanitarie di viaggio”) con tutte le informazioni sulla propria salute durante il viaggio. 40 41 NOTE SANITARIE DI VIAGGIO In questa pagina è utile segnalare i vari disturbi, malattie ed incidenti riportati, annotando anche i farmaci eventualmente assunti e qualunque altra informazione riteniate utile. Mostratela al Centro medico aziendale e/o al Vostro medico, specie di ritorno da viaggi tropicali. Nome e cognome ........................................................................................................................................... Partito il .............................................................. Rientrato il ................................................................ Paese e Regione nel quale si è soggiornato ................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... Disturbi lamentati ...................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... Farmaci eventualmente assunti .......................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... Varie ..................................................................................................................................................................................... 42 ..................................................................................................................................................................................................... 43 NOTE SANITARIE DI VIAGGIO In questa pagina è utile segnalare i vari disturbi, malattie ed incidenti riportati, annotando anche i farmaci eventualmente assunti e qualunque altra informazione riteniate utile. Mostratela al Centro medico aziendale e/o al Vostro medico, specie di ritorno da viaggi tropicali. Nome e cognome ........................................................................................................................................... Partito il .............................................................. Rientrato il ................................................................ Paese e Regione nel quale si è soggiornato ................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... Disturbi lamentati ...................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... Farmaci eventualmente assunti .......................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... Varie ..................................................................................................................................................................................... 42 ..................................................................................................................................................................................................... 45 BIBLIOGRAFIA 1) ADVERSE DRUG REACTION BULLETIN: “Aggiornamento su rischi e benefici della profilassi antimalarica”, n. 97, Gennaio 1994, C.I.S., Milano 2) BANDINI F., BENIGNI M.D., GRILLI G.: “La tutela della salute nei viaggiatori. Guida per il medico di famiglia”. Maggio 1999, Pacini Editore, Pisa. 3) BERRUTI R., BIGLINO A., RENDO C.: “Profilassi per i viaggiatori”, Professione, Sanità Pubblica e medicina pratica, anno III, n. 7/8, pagg. 48-54, Novembre 1995, Edizioni Medico Scientifiche, Torino 4) CASABIANCA A., RENDO C.: “Epidemiologia della malaria in Italia e nel mondo”, Professione, Sanità Pubblica e medicina pratica, anno III, n. 7/8, pagg. 11-15, Novembre 1995, Edizioni Medico Scientifiche, Torino. 5) ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’ (O.M.S., o World Health Organization): “Viaggi internazionali e salute. Vaccinazioni richieste e consigli sanitari” (“International Travel and Health-Vaccination 6) PASINI WALTER: “Viaggi, salute e sicurezza paese per paese”, News and Views, Alfa Wasserman, Maggio 1995, Bologna 7) PASINI WALTER: “La guida del viaggiatore - consigli sanitari”, Bayer, Febbraio 1996, Milano 8) SAPERE E SALUTE: “Nemici per la pelle”, anno II, n. 10, Giugno 1995, UTET Periodici Scientifici 9) STARBENE: “Ferie e salute”, anno XIX, n. 25, pagg. 5659, 27 Giugno 1996, Mondadori editore, Milano 10) THE MEDICAL LETTER: “Avvertenze per chi viaggia”, anno XXIII, n. 12, 15 Giugno 1994, e anno XXV, n. 8, 15 Aprile 1996, C.I.S., Milano 47 NUOVA EDIZIONE Dicembre 2000 FAMECCANICA.DATA Via Aterno, 98 66020 Sambuceto di S. Giovanni Teatino (Chieti) Italy Tel. 0039-085-4551 E-mail: [email protected] www.fameccanica.com grafiche Luciano Pierfelice 65123 Pescara - Viale Regina Elena, 209 Telefono 085.4213222 - Fax 085.4211802