LE POLITICHE D E L L’ U N I O N E EUROPEA Agenda digitale europea Riavviare l’economia europea L’agen d a d igit al e eur o p ea aiut er à i c it t ad in i e l e im p r es e d el l ’U E a t r arre il m as s im o b enef ic io d al l e t ec n o l o gi e d igit al i INDICE Perché abbiamo bisogno di un’agenda digitale europea . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 LE POLITICHE DELL’UNIONE EUROPEA Questa pubblicazione fa parte di una serie di opuscoli che illustrano le varie politiche europee, spiegando quali sono le competenze dell’UE e quali sono i risultati ottenuti. Il mercato unico digitale . . . . . . . . . 7 Il digitale ci aiuta nella nostra vita quotidiana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 Ricerca, sviluppo e innovazione in campo digitale . . . . . . . . . . . . . . . 14 Prospettive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 Approfondimenti . . . . . . . . . . . . . . . 16 È possibile verificare le pubblicazioni disponibili online e scaricarle all’indirizzo: http://ec.europa.eu/europe2020/index_it.htm Come funziona l’Unione europea Europa 2020: la strategia europea per la crescita I padri fondatori dell’UE Affari esteri e politica di sicurezza Agenda digitale Agricoltura Aiuti umanitari e protezione civile Allargamento Ambiente Azione per il clima Bilancio Commercio Concorrenza Consumatori Cultura e settore audiovisivo Dogane Energia Fiscalità Frontiere e sicurezza Giustizia, cittadinanza, diritti fondamentali Immigrazione e asilo Imprese Istruzione, formazione, gioventù e sport L’Unione economica e monetaria e l’euro Lotta antifrode Mercato interno Occupazione e affari sociali Pesca e affari marittimi Politica regionale Ricerca e innovazione Salute Sicurezza alimentare Sviluppo e cooperazione Trasporti Le politiche dell’Unione europea Agenda digitale europea Commissione europea Direzione generale della Comunicazione Pubblicazioni 1049 Bruxelles BELGIO Manoscritto completato nel luglio 2014 Fotografia in copertina e a pag. 2: © iStockphoto.com/Voon Nam Fook 16 pagg. — 21 × 29,7 cm ISBN 978-92-79-24453-7 doi:10.2775/70817 Lussemburgo, Ufficio delle pubblicazioni ufficiali dell’Unione europea, 2014 © Unione europea, 2014 La riproduzione è autorizzata. Per l’uso o la riproduzione di singole fotografie, occorre chiedere l’autorizzazione al titolare del copyright. A G E N D A D I G I T A L E 3 E U R O P E A Perché abbiamo bisogno di un’agenda digitale europea Un’economia digitale efficiente, solidale e innovativa può trasformare le imprese e la società e fornire prodotti e servizi di migliore qualità, utilizzando processi nuovi e più efficaci con l’ausilio delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC). L’economia digitale sta crescendo sette volte più velocemente rispetto al resto dell’economia, ma il suo potenziale è attualmente ostacolato da un quadro strategico paneuropeo disomogeneo. L’Europa è in ritardo rispetto ad altri paesi quando si tratta di disporre di reti digitali rapide, affidabili e connesse per sostenere l’economia, le imprese e le attività nella nostra vita privata. Quando comunicano tra paesi diversi in Europa, i cittadini incontrano attualmente tariffe variabili, sistemi incompatibili e prestazioni irregolari in termini di connettività. Questa situazione ha effetti negativi su tutti i cittadini, le imprese e gli innovatori in Europa. «catalizzatore per la crescita economica, la creazione di posti di lavoro, la sostenibilità e l’inclusione sociale attraverso le frontiere e in tutti gli Stati membri». L’agenda digitale europea punta a rilanciare l’economia dell’UE e ad aiutare i suoi cittadini e le imprese a trarre il massimo beneficio dalle tecnologie digitali. • sostenere la ricerca strategica nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per dare un impulso all’industria europea, Lanciata nel maggio 2010 come la prima di sette iniziative faro nell’ambito della strategia per la crescita «Europa 2020», l’agenda digitale europea intende dare un impulso all’economia dell’UE facendo leva sui vantaggi economici e sociali duraturi offerti da un mercato digitale unico. L’agenda digitale europea ha realizzato importanti progressi nel perseguire i suoi tre obiettivi principali basandosi su applicazioni per Internet veloci e ultraveloci, oltre che interoperabili. Inoltre, promuove la tecnologia in quanto • promuovere le competenze, l’occupazione e l’imprenditorialità in campo digitale. La tecnologia digitale è entrata nella vita quotidiana della maggior parte degli europei, ma non ancora di tutti! La piena attuazione dell’agenda digitale europea genererebbe nei prossimi otto anni un aumento del prodotto interno lordo (PIL) del 5 %, o di 1 500 euro pro capite, attraverso un rilancio degli investimenti nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, il miglioramento delle competenze digitali e informatiche dei lavoratori, l’innovazione nel settore pubblico e la riforma delle condizioni quadro per l’economia digitale. L’agenda digitale europea ha già compiuto progressi su tre obiettivi principali: • offrire comunicazioni più rapide ed efficienti e a prezzi più accessibili, Problemi e sfide © asife/Shutterstock.com 250 milioni di europei utilizzano Internet ogni giorno, ma vi sono ancora milioni di essi che non hanno mai navigato online! Le persone con disabilità hanno particolari difficoltà a beneficiare dei vantaggi offerti dai nuovi contenuti e servizi elettronici e, poiché le nostre pratiche quotidiane vengono sbrigate sempre di più online, tutti hanno bisogno di rafforzare le loro competenze digitali per partecipare appieno alla società. Si stima che entro il 2020 vi saranno 16 milioni di posti di lavoro per persone altamente qualificate con competenze nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, mentre il fabbisogno di lavoratori poco qualificati diminuirà di 12 milioni di unità. Da qui al 2015 il 90 % dei posti di lavoro richiederà delle competenze informatiche di base. L’agenda digitale mira ad affrontare questo divario digitale. 4 L E P O L I T I C H E D E L L ’ U N I O N E E U R O P E A © European Union Alcuni fatti e cifre —— L’economia digitale crea 5 posti di lavoro per ogni 2 posti di lavoro «offline» andati persi. —— Nell’UE l’economia digitale cresce del 12 % ogni anno e oggi supera l’economia nazionale belga in termini di dimensioni. —— Vi sono più abbonamenti a servizi di telefonia mobile che cittadini. L’agenda digitale europea metterà le tecnologie digitali a disposizione di tutti. —— I posti di lavoro nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono ben 7 milioni. —— Si calcola che la metà della crescita della produttività derivi dagli investimenti in questo settore. digitale si prefigge di preservare il vantaggio competitivo dell’Europa rafforzando il coordinamento e ponendo fine all’attuale frammentazione degli sforzi. Affrontare le sfide: il circolo virtuoso CICLO VIRTUOSO DELL’ECONOMIA DIGITALE uti e servizi sen onten za f di c ron e n tie o i z r a e Cr Aumento Scarsa della criminalità interoperabilità informatica e mancanza di fiducia si o Risposte frammentate alle sfide della società ne de ll e re ti Aum di s Mancanza di competenze da Ricerca e sviluppo (R&S) insufficienti erv izi Frammentazione dei mercati digitali Diffu Occorrono tuttavia infrastrutture di altissima qualità e finanziamenti adeguati per attrarre l’eccellenza della ricerca europea. I migliori progetti di ricerca devono essere trasformati in prodotti e servizi commerciabili. Attualmente gli investimenti dell’UE nella ricerca sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione ammontano ancora a meno della metà di quelli degli USA. L’agenda Mancanza di investimenti nelle reti e Le tecnologie digitali ci possono aiutare anche ad affrontare i problemi sociali in molti settori della nostra vita quotidiana: ridurre il consumo energetico, aiutare gli anziani, rivoluzionare i servizi sanitari e migliorare i servizi pubblici. Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione contribuiscono anche alla digitalizzazione del patrimonio culturale europeo, rendendolo accessibile online a tutti. an I cittadini dovrebbero poter usufruire anche dei servizi commerciali e prodotti di intrattenimento culturale online degli altri paesi, ma i mercati dell’UE sono ancora separati da barriere che impediscono l’accesso a servizi e contenuti digitali di telecomunicazione paneuropei. Il quadro politico dell’UE mira pertanto a migliorare la competitività, promuovere l’innovazione e rafforzare i diritti dei consumatori all’interno del mercato unico europeo delle telecomunicazioni. m Garantire un accesso equo e a prezzi ragionevoli ai servizi e prodotti digitali in tutta l’Unione: le reti e i servizi di telecomunicazione, siano essi fissi o mobili, stanno diventando la spina dorsale della nostra società. L’accesso a prezzi contenuti è fondamentale. L’enorme potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione può essere sfruttato attraverso il circolo virtuoso offerto dall’economia digitale. Innanzitutto, occorre mettere a disposizione contenuti e servizi interessanti in un ambiente Internet interoperabile e senza confini. In questo modo si incentiva la domanda di velocità e capacità maggiori, che a sua volta crea opportunità di investimento in reti più veloci. La creazione e l’adozione di reti più veloci aprono a loro volta la strada a servizi innovativi che sfruttano velocità più elevate. do I posti di lavoro che richiedono competenze nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione saliranno a quota 16 milioni entro il 2020. o e nt de ll a A G E N D A D I G I T A L E 5 E U R O P E A REALIZZARE GLI OBIETTIVI I dati relativi al 2014 mostrano che la Commissione europea e gli Stati membri riusciranno con molta probabilità a portare a termine 95 delle 101 azioni digitali entro il 2015, il che è un buon risultato. I cittadini e le imprese dell’UE navigano e fanno sempre di più acquisti online, stanno migliorando le loro competenze digitali e hanno più fiducia nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Media UE Banda larga 2014 Obiettivo 100 % 100 % (2013) Percentuale della popolazione che fa acquisti online 47 % 50 % (2015) Commercio elettronico transfrontaliero 12 % 20 % (2015) PMI che vendono online 14 % 33 % (2015) Uso regolare di Internet 72 % 75 % (2015) Uso regolare di Internet da parte delle persone svantaggiate 57 % 60 % (2015) Percentuale della popolazione che non ha mai utilizzato Internet 20 % 15 % (2015) Cittadini che interagiscono online con le amministrazioni pubbliche 42 % 50 % (2015) Cittadini che inviano moduli compilati alla pubblica amministrazione per via elettronica 21 % 25 % (2015) Copertura con banda larga di base per tutti Mercato unico digitale Inclusione digitale Servizi pubblici Sintesi degli obiettivi dell’agenda digitale L’agenda digitale europea non è solo uno strumento per sbrigare un lungo elenco di pratiche; significa anche utilizzare le tecnologie per fare una vera differenza nella vita delle persone. La Commissione ha fissato 13 obiettivi specifici: 1) entro il 2013 tutta l’UE deve essere coperta dalla banda larga (obiettivo realizzato), 2) entro il 2020 tutta l’UE deve essere coperta dalla banda larga con una velocità superiore a 30 megabit al secondo, 3) entro il 2020 il 50 % delle famiglie dovranno essere abbonate a servizi di banda larga con una velocità superiore a 100 megabit al secondo, 4) entro il 2015 il 50 % della popolazione farà acquisti online, 7) entro il 2015 la differenza tra le tariffe in roaming e le tariffe nazionali sarà quasi inesistente, 8) entro il 2015 l’uso regolare di Internet aumenterà dal 60 % al 75 % e dal 41 % al 60 % tra le persone svantaggiate, 9) entro il 2015 verrà dimezzata (da 30 % a 15 %) la percentuale delle persone che non hanno mai usato Internet, 10) entro il 2015 il 15 % dei cittadini utilizzerà i servizi di eGovernment e oltre la metà di essi invierà moduli compilati online, 11) entro il 2015 tutti i servizi pubblici transfrontalieri fondamentali concordati dagli Stati membri nel 2011 dovranno essere disponibili online, 5) entro il 2015 il 20 % della popolazione farà acquisti a livello transfrontaliero, 12) entro il 2020 gli investimenti pubblici per la ricerca e lo sviluppo nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione verranno raddoppiati a 11 miliardi di euro, 6) entro il 2015 il 33 % delle piccole e medie imprese effettuerà vendite online, 13) entro il 2020 il consumo di energia per l’illuminazione sarà ridotto del 20 %. 6 L E P O L I T I C H E D E L L ’ U N I O N E E U R O P E A © European Union 2014: fatti e cifre —— Il 54 % dei cittadini dell’UE dispone di servizi a banda larga con velocità superiore a 30 megabit al secondo. —— Il 36 % dei cittadini dell’UE si collega a Internet da un computer portatile o da un dispositivo mobile. Tutte le case e le imprese in Europa potranno avere accesso alla banda larga ad alta velocità. Banda larga: ossigeno digitale per tutti La banda larga di base è presente ovunque in Europa. L’economia digitale sta crescendo sette volte più velocemente rispetto al resto dell’economia e senza il suo contributo la recessione in Europa sarebbe stata molto più profonda. Gran parte di questa crescita è stata alimentata dall’Internet a banda larga. Lo sviluppo di reti ad alta velocità oggi ha lo stesso impatto rivoluzionario che ebbe un secolo fa lo sviluppo delle reti dell’elettricità e dei trasporti. Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea, ha dichiarato: «La velocità della banda larga è ossigeno per le comunicazioni digitali, essenziale per la prosperità e il benessere dell’Europa». Scopo dell’agenda digitale è diffondere le reti a banda larga essenziali su tutto il territorio dell’UE e collegare ogni casa e ogni impresa. Avendo già realizzato nel 2013 l’obiettivo di offrire una connessione a banda larga di base a tutti i cittadini dell’UE, l’agenda digitale persegue ora altri due obiettivi più ambiziosi: —— La copertura della telefonia mobile di quarta generazione (Long Term Evolution — LTE) è triplicata, raggiungendo quota 26 % in un anno. —— Il 70 % della popolazione europea usa Internet regolarmente almeno una volta a settimana. —— Il 45 % acquista prodotti e servizi online. Malgrado i notevoli progressi compiuti nell’ultimo decennio, l’UE deve ancora proseguire gli sforzi fino a quando tutti abbiano accesso alla banda larga ad alta velocità. Ciò spiega perché occorre una strategia e una politica europea in materia di banda larga che definisca gli obiettivi di sviluppo in questo settore e funga da punto di riferimento per le relative politiche e le strategie nazionali. La Commissione europea punta a rafforzare la diffusione della banda larga ad alta velocità mediante le seguenti azioni: • piena copertura della banda larga ad una velocità di connessione superiore a 30 megabit al secondo entro il 2020 • definizione di un approccio paneuropeo alle norme in materia di telecomunicazioni attraverso la raccomandazione sulle reti di accesso di nuova generazione; • garantire che il 50 % delle famiglie siano abbonate a servizi di banda larga con una velocità superiore a 100 megabit al secondo entro il 2020. • un pacchetto di misure normative relative all’applicazione coerente degli obblighi di non discriminazione e delle metodologie di determinazione dei costi per promuovere la concorrenza e migliorare il contesto per gli investimenti in banda larga; Senza la banda larga veloce i servizi innovativi essenziali come il cloud computing, la sanità online, le città intelligenti e i servizi audiovisivi — con tutti i vantaggi che offrono — non potranno decollare. Da quando l’agenda digitale europea è stata adottata nel 2010, sono stati compiuti progressi. La banda larga ad elevate prestazioni è ormai presente ovunque in Europa e il 4,5 % della popolazione che non ha accesso alla banda larga di base su rete fissa può contare su connessioni via satellite ancora più efficienti. Dal 2010, la copertura della banda larga ad alta velocità è aumentata dell’86 % e gli abbonamenti del 420 %. Nel comparto mobile l’accesso alla banda larga è cresciuto del 142 % rispetto al 2009. • revisione degli orientamenti sugli aiuti di Stato per la banda larga; • proposta di completare il mercato unico delle telecomunicazioni e realizzare un #ContinenteConnesso. L’obiettivo globale è fornire un quadro giuridico stabile che promuova gli investimenti in un ambiente aperto e concorrenziale. Parallelamente, l’Unione europea mira a sviluppare una politica dello spettro radio efficiente e a facilitare l’uso dei fondi strutturali dell’UE per l’economia digitale. A G E N D A D I G I T A L E 7 E U R O P E A Il mercato unico digitale Ripensare il settore europeo delle telecomunicazioni Sebbene le successive riforme del settore delle telecomunicazioni abbiano contribuito a trasformare i modelli di erogazione di questi servizi nell’UE, il mercato europeo delle telecomunicazioni rimane ancora frammentato con 28 mercati nazionali diversi, modalità non uniformi di attuazione delle norme UE ed elevate barriere all’ingresso dei mercati. Non esiste un’unica società di telecomunicazioni presente in tutti i paesi dell’Unione. Per permettere alle imprese di telecomunicazioni più efficienti di competere a livello continentale, offrendo ai cittadini europei una maggiore scelta e un servizio senza soluzione di continuità, occorre creare un autentico mercato unico delle telecomunicazioni. Ciò porterebbe diversi vantaggi: creazione di economie di scala nel settore delle telecomunicazioni, maggiore produttività in altri settori economici grazie a una connettività transfrontaliera più efficiente, prezzi transfrontalieri più accessibili, più innovazione e diversificazione dei prodotti e servizi e rilancio dell’Europa come leader mondiale nel campo del digitale. Di qui la decisione della Commissione europea di presentare nel 2013 il pacchetto #ContinenteConnesso. Quest’ultimo comprende una proposta di regolamento per integrare il quadro normativo vigente con misure incentrate sugli elementi essenziali necessari per creare un quadro prevedibile e favorevole alla concorrenza e agli investimenti nel mercato unico delle telecomunicazioni. Gli elementi principali del regolamento «riguardante il mercato unico europeo delle comunicazioni elettroniche e per realizzare un continente connesso» sono: Internet aperto, rafforzamento dei diritti dei consumatori, no alle spese supplementari per i servizi di roaming nell’UE, assegnazione coordinata dello spettro delle frequenze, certezza per gli investitori. La riforma della regolamentazione nel settore delle telecomunicazioni nel corso degli anni 1984: politica dell’UE per le telecomunicazio‑ ni — norme e specifiche comuni 1987: primo libro verde della Commissione sul mercato unico delle telecomunicazioni 1990: direttiva quadro — fornitura di una rete aperta; l’UE finanzia lo standard GSM, oggi un’industria da 250 miliardi di euro l’anno 1998: piena apertura dei mercati — passaggio dal monopolio alla concorrenza; direttiva sull’interconnessione e le licenze 2000: disaggregazione della rete locale — ac‑ cesso delle società di telecomunicazioni alter‑ native all’«ultimo miglio» 2003: estensione del quadro normativo a tutte le comunicazioni elettroniche, comprese le reti di diffusione 2007: eurotariffa — massimale sulle tariffe di roaming; riduzione dei prezzi al dettaglio di chiamate, SMS e trasferimento dati di oltre l’80 % dal 2007 2011: nuovi diritti per i consumatori: —— passaggio da un operatore a un altro in un giorno senza dover cambiare numero —— chiarezza in merito ai servizi offerti —— migliore protezione dei dati personali online —— rafforzamento della sorveglianza da parte della CE e del BEREC 2012: tariffe del roaming di dati tagliate del 91 % rispetto al 2007 Estate 2014: i consumatori possono scegliere un contratto di roaming separato 8 Internet aperto (neutralità della rete) Dovrebbe esser vietato bloccare o «strozzare» i contenuti di Internet, fornendo agli utenti un accesso alla rete completo e aperto, indipendentemente dal costo dell’abbonamento o dalla velocità della connessione. Inoltre, le imprese potrebbero fornire «servizi specializzati» con qualità garantita (televisione via Internet, video su richiesta, applicazioni varie, ad es. per la diagnostica per immagini ad alta risoluzione, servizi cloud ad alta intensità di dati, fondamentali per le imprese ecc.), a condizione che non sia compromessa la qualità dell’Internet aperto. Queste regole sono non solo a vantaggio dei consumatori, ma aiuteranno anche le nuove imprese innovative, che potranno così offrire nuovi servizi senza il timore di blocchi o strozzature e progettare nuove soluzioni che richiedono una qualità dei servizi garantita. Rafforzamento dei diritti dei consumatori in tutta l’UE Tra i nuovi diritti figurano i seguenti: disporre di contratti scritti in un linguaggio semplice, con informazioni più comparabili, avere più possibilità di passaggio a un altro fornitore o a un nuovo contratto, poter sottoscrivere un contratto di 12 mesi (se il cliente non desidera una durata superiore), recedere dal contratto se la velocità della connessione Internet non corrisponde a quella pattuita e ottenere l’inoltro dei messaggi di posta elettronica a un nuovo indirizzo e‑mail dopo il passaggio a un altro fornitore di servizi Internet. Roaming Grazie all’azione dell’UE in materia di roaming, i consumatori e le imprese godono già di servizi di comunicazione più economici. Dal 2007 il costo del roaming è sceso del 50 % per le chiamate vocali e del 93 % per il trasferimento dati. L E P O L I T I C H E D E L L ’ U N I O N E E U R O P E A Tuttavia, le attuali tariffe inducono ancora molti cittadini dell’UE a spegnere i loro dispositivi intelligenti quando sono all’estero e costituiscono un serio ostacolo allo sviluppo delle comunicazioni da macchina a macchina e alla diffusione delle automobili connesse in Europa. Il regolamento #ContinenteConnesso mira a garantire che i clienti in tutta l’Unione possano utilizzare il cellulare o lo smartphone in tutti i paesi dell’UE alle tariffe nazionali («roam like at home»). Attualmente il Parlamento europeo è orientato ad abolire le tariffe di roaming entro il dicembre 2015. Sono in corso discussioni in seno al Consiglio (che rappresenta gli Stati membri) e al Parlamento europeo per trovare un accordo. Assegnazione coordinata dello spettro delle frequenze Gli operatori mobili saranno in grado di sviluppare piani d’investimento transfrontalieri più efficaci, grazie a un maggiore coordinamento delle tempistiche, della durata e delle altre condizioni di assegnazione delle radiofrequenze. Gli Stati membri resteranno responsabili dell’assegnazione dello spettro, ma disporranno di un quadro più coerente che offrirà ai cittadini europei un più ampio accesso alla rete mobile 4G e al Wi‑Fi, contribuendo nel contempo all’espansione del mercato delle apparecchiature più avanzate per le telecomunicazioni. Armonizzare i prodotti europei di accesso virtuale alla banda larga L’armonizzazione dei prodotti di accesso virtuale consentirà ai fornitori di servizi di comunicazioni elettroniche di estendere le proprie attività a tutti gli Stati membri. Potranno così offrire servizi migliori e più competitivi ai clienti aziendali, che necessitano di comunicazioni integrate nel mercato unico (a prescindere dal luogo in cui sono ubicati i loro siti e dipendenti), contribuendo in tal modo alla creazione di posti di lavoro e alla crescita dell’economia europea. L’UE vuole abolire le tariffe di roaming entro la fine del 2015. © Robert Neumann/Shutterstock.com Regole più semplici per gli operatori delle telecomunicazioni Un maggiore allineamento delle condizioni di concessione e revoca delle autorizzazioni consentirà di ridurre gli oneri burocratici a carico degli operatori delle telecomunicazioni. A G E N D A D I G I T A L E 9 E U R O P E A Certezza per gli investitori nistrativo per il rilascio delle autorizzazioni e strozzature riguardanti le infrastrutture all’interno degli edifici. L’adozione della raccomandazione sulle metodologie di determinazione dei costi e sugli obblighi di non discriminazione offre alle autorità di regolamentazione nazionali in Europa una serie integrata di norme a favore della concorrenza che assicura agli operatori del mercato la certezza del diritto e la stabilità necessarie per la pianificazione e gli investimenti a lungo termine. Al tal fine occorre innanzitutto armonizzare e stabilizzare ulteriormente i costi che gli operatori storici possono addebitare per fornire ad altri l’accesso alle reti in rame esistenti e, in secondo luogo, garantire che i soggetti che richiedono l’accesso possano accedere in modo realmente equivalente alle reti. Assicurando una pressione concorrenziale e l’assenza di discriminazione, i prezzi dell’accesso all’ingrosso alla banda larga «di nuova generazione» saranno determinati dal mercato e non dai regolatori, con minori oneri burocratici per gli operatori. Sviluppo più facile e meno costoso delle reti ad alta velocità Oltre ai miglioramenti a livello normativo, la Commissione ha altresì affrontato il problema dell’eccessiva lentezza della diffusione delle reti ad alta velocità, i cui costi sono ancora troppo elevati. Le opere di ingegneria civile, come ad esempio gli scavi di strade per la posa della fibra ottica, rappresentano fino all’80 % dei costi di installazione. Il mosaico di norme e prassi amministrative a livello nazionale e subnazionale complica ulteriormente il processo. Ad aprile 2010 il Parlamento europeo e il Consiglio hanno approvato una nuova direttiva dell’UE che affronta i seguenti problemi: inefficienze o strozzature relative all’uso delle infrastrutture fisiche esistenti (quali, ad esempio, cavidotti, tubature, pozzetti, centraline, pali, piloni, antenne, tralicci e altre strutture di supporto), rallentamenti legati al coordinamento delle opere civili, inefficienze a livello ammi- I nuovi regolamenti renderanno più facile e meno costoso installare e mantenere reti ad alta velocità. La direttiva farà risparmiare alle imprese il 20-30 % del costo totale dell’installazione delle infrastrutture (pari a 40-60 miliardi di euro) e ridurrà il numero di scavi grazie alle sinergie tra i diversi settori, in particolare tra gli operatori delle telecomunicazioni e le imprese di servizi di pubblica utilità. Aprire l’accesso ai contenuti e servizi online Lo scopo del mercato unico digitale è offrire a tutti gli europei la possibilità di accedere a contenuti e servizi online in tutta l’UE, permettere alle imprese di tutte le dimensioni di raggiungere più di 500 milioni di consumatori e generare nuove economie di scala per gli operatori delle telecomunicazioni. Le piattaforme online facilitano la distribuzione e lo scambio di molti tipi diversi di contenuti: musica, film, immagini e tanto altro ancora. I consumatori sono molto esigenti: vogliono poter fruire di contenuti di loro scelta in qualsiasi momento e su ogni tipo di dispositivo. Ma questo non è sempre possibile. Ad esempio, potrebbe essere difficile per un consumatore maltese scaricare contenuti da un sito web tedesco. Spesso queste difficoltà sono dovute a problemi riguardanti le licenze. Una gestione efficiente dei diritti collettivi nell’ambito dell’agenda digitale consentirà la distribuzione di contenuti innovativi e facilmente fruibili per i consumatori in tutta Europa. Una volta completato, il mercato unico digitale semplificherà la gestione dei diritti d’autore nonché la gestione e la concessione delle licenze transfrontaliere, rafforzando la governance, la trasparenza e la concessione di licenze multiterritoriali per la gestione collettiva dei diritti (online). © luchunyu/Shutterstock.com Nel frattempo, l’introduzione e la diffusione in tutta l’UE di servizi per l’identificazione elettronica e i servizi fiduciari elettronici (come le firme elettroniche, i sigilli elettronici, la validazione temporale, i servizi elettronici di recapito e l’autenticazione dei siti web) consentiranno ai cittadini e alle imprese di agire con fiducia in un mercato unico digitale senza frontiere che collega i consumatori e i fornitori di tutta l’Europa. La direttiva sui servizi di media audiovisivi introduce un coordinamento a livello dell’UE delle normative nazionali relative a tutti i media audiovisivi. Inoltre, adegua la direttiva «televisione senza frontiere» del 1989 all’era digitale in settori quali le norme sulla pubblicità e la pubblicità di alimenti e bevande nocivi per la salute nei programmi per bambini e promuove attività quali l’alfabetizzazione mediatica, la coregolamentazione e l’autoregolamentazione e l’accesso per le persone con problemi di vista o di udito. 10 Le start‑up tecnologiche sono in forte crescita in Europa, creano milioni di posti di lavoro e generano entrate per miliardi di euro. L’industria europea delle app vale circa 17,5 miliardi di euro e impiega attualmente 1,8 milioni di persone, mentre nel 2018 saranno quasi 5 milioni. Il piano d’azione della Commissione europea «StartUpEurope» mira a rafforzare il quadro in cui operano gli imprenditori nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e del web in Europa, aiutandoli ad ottenere le risorse di cui hanno bisogno e contribuendo all’innovazione, alla crescita e alla creazione di posti di lavoro. Allo stato attuale il commercio elettronico resta ancora poco sviluppato nell’UE. I consumatori hanno difficoltà ad accedere ai negozi online e le imprese stentano ad offrire i loro servizi in altri paesi dell’Unione. Nel 2013 il 47 % dei cittadini dell’UE ha acquistato beni o servizi online, di cui solo il 12 % in un altro paese dell’UE. Nello stesso anno poco più del 14 % delle imprese dell’UE vendeva online. Gli obiettivi dell’agenda digitale per il 2015 sono i seguenti: • il 50 % della popolazione fa acquisti online • il 20 % acquista prodotti online all’estero • il 33 % delle piccole e medie imprese effettua vendite online. L’agenda digitale europea modernizzerà le norme UE sul mercato unico digitale per agevolare il commercio elettronico. Il piano d’azione della Commissione del 2012 per questo settore punta a raddoppiare il volume delle transazioni online in Europa entro il 2015 mediante iniziative volte a semplificare le spedizioni postali, facilitare i pagamenti elettronici, con carta bancaria o dispositivi mobili, e accrescere la fiducia negli acquisti online attraverso il miglioramento della sicurezza su Internet in Europa e della protezione contro gli attacchi informatici. P O L I T I C H E D E L L ’ U N I O N E E U R O P E A © Dragon Images/Shutterstock.com Un mercato unico digitale attento al consumatore L E Le iniziative dell’UE creano un contesto imprenditoriale propizio per gli imprenditori nel settore delle TIC e del web. In base ad alcuni studi, sostituendo le fatture su carta con fatture elettroniche in tutta l’UE si potrebbero risparmiare circa 240 miliardi di euro in sei anni. L’obiettivo è fare della fatturazione elettronica il principale metodo di fatturazione in Europa entro il 2020. Il settore pubblico potrebbe risparmiare fino a 1 miliardo di euro l’anno se tutte le fatture fossero inviate in formato elettronico. Internet è un esempio straordinario dell’impiego congiunto di numerosi dispositivi e applicazioni in tutto il mondo. L’UE mira pertanto a garantire che i nuovi dispositivi informatici, le applicazioni, gli archivi dei dati e i servizi digitali interagiscano ovunque e senza soluzione di continuità — proprio come Internet. In base all’agenda digitale, la presenza di procedure più efficaci per la definizione degli standard e la maggiore interoperabilità sono elementi fondamentali per il successo. A G E N D A D I G I T A L E 11 E U R O P E A Il digitale ci aiuta nella nostra vita quotidiana L’obiettivo dell’agenda digitale non è solo quello di fornire a ogni cittadino europeo un accesso online, ma anche aiutare le persone ad orientarsi nel mondo digitale e creare una società migliore. Computer, cellulari e tecnologie digitali sono un elemento centrale della nostra vita quotidiana e possono risolvere molti dei nostri problemi: sicurezza stradale, invecchiare bene, servizi pubblici migliori, ambiente sostenibile ecc. Città intelligenti Sicurezza sulle strade Per accelerare l’applicazione di queste soluzioni, la Commissione europea ha lanciato il partenariato europeo per l’innovazione sul tema «città e comunità intelligenti». L’iniziativa riunisce sindaci, imprese e rappresentanti delle comunità e offre loro un forum nel quale possano identificare, sviluppare e applicare soluzioni innovative e trasformarle in realtà. Il partenariato si concentra su: mobilità sostenibile in ambito urbano, quartieri e ambienti edificati sostenibili e infrastrutture e processi integrati nei settori energia, tecnologie dell’informazione e della comunicazione, trasporti. Il concetto di città intelligente va al di là dell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per migliorare l’impiego delle risorse e ridurre le emissioni. Significa anche trasporti urbani più intelligenti, potenziamento delle reti di approvvigionamento idrico e di smaltimento dei rifiuti e tecniche più efficienti per illuminare e riscaldare gli edifici. Vuol dire inoltre creare amministrazioni comunali più interattive e reattive e spazi pubblici più sicuri e soddisfare le esigenze di una popolazione che invecchia. L’errore umano è responsabile del 95 % degli incidenti stradali in Europa, che provocano ogni anno oltre 30 000 morti e 1,5 milioni di feriti. Le tecnologie «intelligenti» di eSafety, che sfruttano le capacità dei computer e delle telecomunicazioni, possono ridurre drasticamente queste cifre. Il sistema eCall dell’UE salva vite umane facendo sì che l’automobile contatti automaticamente il 112 — il numero unico d’emergenza europeo — in caso di incidente grave, accelerando in maniera significativa l’arrivo dei servizi di soccorso. Il sistema sarà introdotto su tutti i nuovi modelli di autovetture e veicoli commerciali leggeri e sarà supportato in tutta l’Unione europea, nonché in Islanda, Norvegia e Svizzera, entro il 2015. eCall abbrevia i tempi di risposta dei servizi di emergenza, riducendoli al 50 % nelle zone rurali e al 60 % nelle aree urbane e salvando ogni anno migliaia di vite umane. La gravità delle lesioni sarà notevolmente ridotta in decine di migliaia di casi. È inoltre possibile effettuare una chiamata eCall semplicemente premendo un pulsante all’interno dell’abitacolo. Poiché il sistema è solitamente in modalità «stand‑by», non consente la localizzazione del veicolo al di fuori delle situazioni di emergenza. Una città intelligente è un luogo in cui le reti e i servizi tradizionali sono resi più efficienti con l’uso delle tecnologie digitali e delle telecomunicazioni, a vantaggio dei cittadini e delle imprese. L’UE investe nella ricerca e nell’innovazione nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e sviluppa politiche volte a migliorare la qualità della vita dei cittadini e rendere le città più sostenibili in vista degli obiettivi della strategia Europa 2020. Le tecnologie digitali e della telecomunicazione possono rendere più efficiente l’impiego delle reti e dei servizi tradizionali utilizzati in città. © auremar/Shutterstock.com 12 Cambiamenti climatici La tecnologia può contribuire a ridurre le emissioni di CO2 e a rendere l’Europa più ecologica. Iniziative quali Città intelligenti e Sistemi di trasporto intelligenti, Soluzioni di gestione del traffico aereo per il cielo unico europeo e Sistemi di gestione del traffico ferroviario europeo utilizzano tutte il know‑how delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per fornire un’energia più pulita, produrre meno rifiuti e rendere più sicuro il nostro ambiente, in particolare l’acqua e l’aria. Sebbene le tecnologie dell’informazione e della comunicazione possano contribuire a ridurre l’inquinamento e lo spreco di energia, esse producono anche un volume crescente di emissioni di CO2. L’agenda digitale europea prevede pertanto alcune iniziative per porre rimedio al problema e ridurne l’impatto ambientale. Sicurezza online Molti cittadini europei sono preoccupati per la sicurezza digitale. Solo il 12 % di essi si sente completamente sicuro quando effettua operazioni online. Minacce come ad esempio i software maligni (malware) e le frodi online creano insicurezza tra i consumatori e vanificano gli sforzi volti a promuovere l’economia digitale. L’agenda digitale propone una serie di soluzioni pratiche, tra cui una risposta europea coordinata agli attacchi informatici e il rafforzamento delle normative sulla protezione dei dati personali. Un elevato livello di sicurezza delle reti e dell’informazione in tutta l’Unione europea è fondamentale per garantire la fiducia dei consumatori e il funzionamento dell’economia online. A tal fine è essenziale sviluppare una strategia dell’UE per la cibersicurezza e una proposta di direttiva della Commissione sulla sicurezza delle reti e dell’informazione. Entrambe comportano misure giuridiche e incentivi per rendere l’ambiente online dell’UE il più sicuro al mondo. Poiché le reti e i sistemi informatici sono interconnessi a livello planetario, la cibersicurezza presenta anche una dimensione mondiale. L’Unione europea partecipa attivamente a un gruppo di lavoro UE‑USA sulla cibersicurezza e la criminalità informatica. Il tema della cibersicurezza P O L I T I C H E D E L L ’ U N I O N E E U R O P E A © iStockphoto.com/MorePixels La Commissione ha stanziato circa 200 milioni di euro per l’iniziativa «città e comunità intelligenti» attraverso il bilancio 2014-2015 del programma di ricerca e innovazione Orizzonte 2020 al fine di accelerare i progressi ed estendere l’applicazione delle relative soluzioni. Vi sarà anche la possibilità di accedere ai fondi strutturali e di investimento europei. L E L’agenda digitale europea offre soluzioni pratiche per rendere più sicure le operazioni online. viene discusso a livello più ampio anche in sedi multilaterali quali l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, l’Assemblea generale dell’ONU, l’Unione internazionale delle telecomunicazioni, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, il vertice mondiale sulla società dell’informazione e il Forum sulla governance di Internet. Queste attività sono sostenute dall’Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione, come pure dalla squadra di pronto intervento informatico delle istituzioni dell’UE. L’UE opera su vari fronti per rendere Internet più sicuro, anche nei confronti della criminalità informatica. Ha inoltre adottato una direttiva europea per combattere gli attacchi su larga scala ai sistemi informatici unitamente a una strategia globale in materia di cibersicurezza. Parallelamente, presso la sede centrale di Europol a L’Aia (Paesi Bassi) è stato istituito il Centro europeo per la lotta alla criminalità informatica, con il compito di rafforzare le difese dell’UE contro la criminalità organizzata online (frode, furto degli estremi della carta di credito, estorsione tramite virus informatici e altri reati simili). Per garantire un Internet più sicuro per i minori, la Commissione europea ha adottato una serie di iniziative, tra cui una strategia europea per un Internet migliore per i ragazzi. Sostiene anche Insafe/Inhope, la rete di centri «Safer Internet» in tutti gli Stati membri, che insegna ai bambini e ai giovani a usare Internet e altre tecnologie online e mobili in maniera costruttiva, sicura ed efficace. Ha inoltre convenuto la coalizione CEO, attraverso la quale 31 aziende leader del settore tecnologico hanno introdotto una serie di cambiamenti e di strumenti per una migliore tutela dei consumatori. L’UE ha anche adottato una direttiva sulla lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini, che riguarda l’azione D I G I T A L E 13 E U R O P E A © djedzura/Shutterstock.com A G E N D A La strategia europea per un Internet migliore per i ragazzi punta a rendere il web più sicuro per i minori. penale contro gli autori del reato, la protezione delle vittime e le misure di prevenzione. Inoltre, nel dicembre 2012 i ministri della Giustizia e i rappresentanti di 52 paesi si sono riuniti a Bruxelles per dar vita a un’alleanza mondiale contro l’abuso sessuale online dei minori. L’alleanza si è impegnata a potenziare le risorse per identificare meglio le vittime che appaiono in foto e video pedopornografici online. cartelle cliniche elettroniche siano compatibili a livello internazionale. Prevede inoltre una tabella di marcia per il rafforzamento dei diritti dei pazienti e degli operatori sanitari, i collegamenti tra dispositivi e tecnologie e gli investimenti nella ricerca sulla medicina personalizzata del futuro. Tutto ciò significa offrire servizi sanitari più intelligenti, più sicuri e incentrati sul paziente. A fronte della rapida e crescente diffusione di tablet e smartphone, il piano d’azione riserva anche una speciale attenzione alle applicazioni sanitarie mobili (mHealth). Alcuni fatti e cifre —— Il telemonitoraggio a domicilio dei pazienti cardiaci può migliorare del 15 % il tasso di sopravvivenza, ridurre del 26 % i giorni di ricovero e far risparmiare il 10 % delle spese infermieristiche. —— Le prescrizioni elettroniche possono ridurre del 15 % gli errori di dosaggio dei medicinali. Salute Gli europei vivono più a lungo rispetto al passato e, a causa delle nuove e costose terapie, le spese sanitarie e dell’assistenza sociale aumenteranno in modo significativo fino a raggiungere circa il 9 % del prodotto interno lordo dell’UE nel 2050. Le TIC possono dare un contributo fornendo ai cittadini europei servizi più efficienti ed economici e di qualità più elevata per la sanità, l’assistenza sociale e l’invecchiamento in buona salute. Si calcola che solo l’introduzione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e della telemedicina migliorerà l’efficienza dell’assistenza sanitaria del 20 %. Inoltre, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione permettono agli utenti di tutte le età di gestire meglio la loro salute. Il piano d’azione UE in materia di sanità elettronica copre ambiti diversi, quali i diritti dei pazienti nell’assistenza sanitaria transfrontaliera e i finanziamenti per la ricerca avanzata e lo sviluppo, e garantisce che i sistemi di © EdBockStock/Shutterstock.com La «sanità elettronica» sarà essenziale per mantenere l’assistenza sanitaria a prezzi accessibili a tutti in un’Europa che invecchia. L’obiettivo è fornire agli europei un accesso sicuro alle cartelle cliniche online non soltanto nel proprio paese, ma anche ovunque si spostino nell’UE. In questo modo il lavoro dei medici sarà facilitato e i pazienti potranno ricevere le cure migliori quando consultano un medico nel proprio paese o all’estero. La «sanità elettronica» sarà essenziale per mantenere l’assistenza sanitaria a prezzi accessibili a tutti in un’Europa che invecchia. 14 L E P O L I T I C H E D E L L ’ U N I O N E E U R O P E A Ricerca, sviluppo e innovazione in campo digitale La ricerca e l’innovazione in campo digitale sono elementi essenziali per la futura prosperità e la qualità della vita in Europa. Nel complesso, le TIC rappresentano il 4,8 % dell’economia dell’UE e assorbono il 25 % degli investimenti delle imprese nella ricerca e nello sviluppo. Gli investimenti nel settore sono responsabili del 50 % dell’aumento della produttività in tutta l’Unione. La ricerca e l’innovazione sono al centro dell’agenda digitale europea, i cui programmi finanziano progetti che riuniscono i migliori scienziati e tecnici dell’Europa. L’attuale programma di ricerca sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione si concentra sui seguenti settori di ricerca: • Robotica: sfruttare al massimo questo mercato in forte espansione mediante un partenariato pubblico‑privato tra amministrazioni pubbliche, imprese e università. L’obiettivo è migliorare la competitività dell’industria europea attraverso le tecnologie robotiche, fornire robot e servizi di robotica per contribuire ad affrontare alcune delle sfide della società, come l’invecchiamento demografico, analizzare le questioni etiche e giuridiche e sviluppare obiettivi strategici. • Componenti e sistemi: finanziare le tecnologie chiave per i prodotti e i servizi del futuro: elettronica, sistemi ciberfisici, sistemi informatici avanzati, produzione intelligente, energia dei fulmini, fotonica e altro. • Elettronica: il mercato mondiale dell’elettronica vale circa 218 miliardi di euro, cresce ogni anno del 5 % annuo e impiega 220 000 persone in Europa. Entro il L’agenda digitale europea contribuirà a guidare la ricerca e l’innovazione in Europa. 2020 investirà 100 miliardi di euro, creando 250 000 posti di lavoro. L’iniziativa dell’UE per l’elettronica consentirà di raccogliere investimenti per 6 miliardi di euro per la produzione di componenti microelettroniche. • Tecnologie emergenti: promuovere nuove idee e la ricerca a lungo termine e studiare soluzioni nei settori più disparati come la medicina personalizzata, la prevenzione delle malattie, i dispositivi autonomi intelligenti per la vita di tutti i giorni e le macchine capaci di interagire con l’uomo. • Tecnologie linguistiche: sostenere la ricerca sui contenuti linguistici e digitali per aprire il mercato unico digitale a tutti i cittadini europei. • Futuri digitali: riflessione sulle politiche in materia di tecnologie dell’informazione e della comunicazione post-2020 e strategie a lungo termine per il periodo 2040-2050. Alcuni fatti e cifre sulla robotica —— Il mercato mondiale della robotica vale 15,5 miliardi di euro l’anno, di cui 3 nell’UE. —— L’UE rappresenta un quarto della produzione complessiva della robotica industriale e una quota di mercato del 50 % nella robotica dei servizi professionali. © Dragon Images/Shutterstock.com —— Nell′UE il numero di persone con più di 65 anni aumenterà di oltre il 30 % entro il 2060. I «robot per l’assistenza agli anziani» possono aiutare a compiere azioni quotidiane, quali sollevare un peso, cucinare o azionare un allarme quando una videocamera incorporata registra che una persona è caduta. —— Un nuovo partenariato pubblico‑privato nel campo della robotica riceverà finanziamenti UE per 700 milioni di euro, mobilitando altri 2 miliardi di euro in investimenti privati. A G E N D A D I G I T A L E 15 E U R O P E A Cloud computing Negli ultimi sette anni l’UE ha investito 340 milioni di euro nella ricerca sul cloud computing, offrendo alle imprese europee un accesso privilegiato a questo mercato che, mediante l’apposita strategia europea, potrebbe creare 2,5 milioni di posti di lavoro e contribuire al prodotto interno lordo per 160 miliardi di euro entro il 2020. Tuttavia, permangono ancora alcuni ostacoli e la strategia dell’UE, articolata su tre livelli, mira a: • affrontare in maniera più adeguata molte delle sfide cui devono far fronte le nostre società, • migliorare la ricerca e accelerare l’innovazione, • ridurre i costi grazie a servizi più personalizzati, • accrescere l’efficienza nel settore pubblico. Pertinenti attività dell’UE: • eliminare la pletora di norme diverse, • introdurre clausole contrattuali sicure ed eque, • istituire un partenariato europeo per il cloud computing insieme alle autorità pubbliche e all’industria per promuovere la diffusione e un uso efficace di questo strumento, in particolare nel settore pubblico. Il cloud computing può funzionare solo su scala UE o internazionale e la domanda di questa tecnologia promuoverà ulteriori investimenti nel potenziamento delle reti. La «nuvola» è la tecnologia vincente che aprirà la strada alla banda larga superveloce. Il pacchetto #ContinenteConnesso potrebbe dare un impulso al mercato del cloud computing in Europa, poiché punta a migliorare la qualità delle prestazioni offerte dai nuovi servizi (cloud computing, videoconferenze, stampa in 3D ecc.). • Elementi di una strategia per la catena del valore dei dati. • Finanziamento delle attività di ricerca e innovazione in materia di «megadati» e «dati aperti». • La politica in materia di dati aperti: —legislazione sul riutilizzo dell’informazione del settore pubblico, tra cui la direttiva sull’informazione del settore pubblico (direttiva 2003/98/CE), le norme nazionali di attuazione e le disposizioni della Commissione sul riutilizzo dei propri dati —misure non legislative a sostegno dell’apertura dell’informazione del settore pubblico —portali sui dati aperti. Megadati e dati aperti • Facilitare l’uso e il riutilizzo delle pubblicazioni e dei dati della ricerca scientifica finanziata almeno parzialmente con fondi pubblici — il cosiddetto accesso aperto. I dati sono ormai tanto importanti per l’economia e la nostra società quanto le risorse umane e finanziarie. Che si tratti di informazioni geografiche, statistiche, dati meteorologici, dati della ricerca, sui trasporti, sul consumo di energia o dati sanitari, la necessità di interpretare i «megadati» spinge l’innovazione tecnologica e promuove lo sviluppo di nuovi strumenti e nuove competenze. Alcuni fatti e cifre Il buon uso dei dati può produrre vantaggi nei settori più tradizionali, come i trasporti, la sanità o il settore manifatturiero. Migliorare le tecniche di analisi e trattamento dei dati, in particolare dei megadati, consentirà di: —— I vantaggi economici derivanti dall’apertura dei dati pubblici potrebbero ammontare a 40 miliardi di euro l’anno nell’UE. • trasformare le industrie dei servizi mediante la produzione di una vasta gamma di prodotti e servizi d’informazione innovativi, • aumentare la produttività di tutti i comparti dell’economia attraverso il miglioramento dei servizi di business intelligence, —— L’apertura dei dati pubblici genererà entrate pari a 10 miliardi di euro all’anno fino al 2020. L E P O L I T I C H E D E L L ’ U N I O N E E U R O P E A © dotshock/Shutterstock.com Prospettive L’agenda digitale europea contribuirà in misura significativa alla crescita economica dell’UE e a distribuire i vantaggi dell’era digitale a tutte le fasce della società. L’economia digitale è ormai una realtà: continuerà a creare nuove opportunità e sfide per i cittadini europei e aiuterà l’Europa a prosperare e crescere. La Commissione intende continuare a promuovere politiche che collegano i cittadini a prezzi accessibili attraverso l’Internet a banda larga e ad alta velocità. Poiché le tecnologie dell’informazione e della comunicazione diventeranno parte integrante di ogni futura decisione a livello economico e politico, la Commissione europea si impegnerà a partecipare a questa rivoluzione tecnologica. Svilupperà inoltre incentivi per incoraggiare nuovi modelli di business digitali, promuoverà l’occupazione e le start‑up in campo digitale e verificherà che tutte le attività connesse siano a prova di futuro. Infine, garantirà che, con il sostegno degli Stati membri, i cittadini europei abbiano accesso a un Internet aperto, inclusivo e sicuro. Approfondimenti XX Commissione europea, direzione generale delle Reti di comunicazione, dei contenuti e delle tecnologie: http://ec.europa.eu/dgs/connect/en/content/dg‑connect XX Agenda digitale europea: http://ec.europa.eu/digital‑agenda/en XX Orizzonte 2020: http://ec.europa.eu/research/horizon2020/index_en.cfm XX Futuri digitali: http://ec.europa.eu/digital‑agenda/en/digital‑futures XX Domande sull’Unione europea? Europe Direct può aiutarti: 00 800 6 7 8 9 10 11 — http://europedirect.europa.eu ISBN 978-92-79-24453-7 doi:10.2775/70817 NA-70-12-031-IT-C 16