LE POLITICHE
D E L L’ U N I O N E
EUROPEA
Agenda digitale
europea
Riavviare
l’economia
europea
L’agen d a d igit al e eur o p ea aiut er à
i c it t ad in i e l e im p r es e d el l ’U E a t r arre
il m as s im o b enef ic io d al l e t ec n o l o gi e
d igit al i
INDICE
Perché abbiamo bisogno di un’agenda
digitale europea  . . . . . . . . . . . . . . . . .  3
LE POLITICHE
DELL’UNIONE
EUROPEA
Questa pubblicazione fa parte di una serie di opuscoli che
illustrano le varie politiche europee, spiegando quali sono le
competenze dell’UE e quali sono i risultati ottenuti.
Il mercato unico digitale  . . . . . . . . .  7
Il digitale ci aiuta nella nostra vita
quotidiana  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  11
Ricerca, sviluppo e innovazione
in campo digitale  . . . . . . . . . . . . . . .  14
Prospettive  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  16
Approfondimenti  . . . . . . . . . . . . . . .  16
È possibile verificare le pubblicazioni disponibili online
e scaricarle all’indirizzo:
http://ec.europa.eu/europe2020/index_it.htm
Come funziona l’Unione europea
Europa 2020: la strategia europea per la crescita
I padri fondatori dell’UE
Affari esteri e politica di sicurezza
Agenda digitale
Agricoltura
Aiuti umanitari e protezione civile
Allargamento
Ambiente
Azione per il clima
Bilancio
Commercio
Concorrenza
Consumatori
Cultura e settore audiovisivo
Dogane
Energia
Fiscalità
Frontiere e sicurezza
Giustizia, cittadinanza, diritti fondamentali
Immigrazione e asilo
Imprese
Istruzione, formazione, gioventù e sport
L’Unione economica e monetaria e l’euro
Lotta antifrode
Mercato interno
Occupazione e affari sociali
Pesca e affari marittimi
Politica regionale
Ricerca e innovazione
Salute
Sicurezza alimentare
Sviluppo e cooperazione
Trasporti
Le politiche dell’Unione europea
Agenda digitale europea
Commissione europea
Direzione generale della Comunicazione
Pubblicazioni
1049 Bruxelles
BELGIO
Manoscritto completato nel luglio 2014
Fotografia in copertina e a pag. 2:
© iStockphoto.com/Voon Nam Fook
16 pagg. — 21 × 29,7 cm
ISBN 978-92-79-24453-7
doi:10.2775/70817
Lussemburgo, Ufficio delle pubblicazioni ufficiali
dell’Unione europea, 2014
© Unione europea, 2014
La riproduzione è autorizzata. Per l’uso o la riproduzione
di singole fotografie, occorre chiedere l’autorizzazione al
titolare del copyright.
A G E N D A
D I G I T A L E
3
E U R O P E A
Perché abbiamo bisogno di un’agenda
digitale europea
Un’economia digitale efficiente, solidale e innovativa può
trasformare le imprese e la società e fornire prodotti
e servizi di migliore qualità, utilizzando processi nuovi e più
efficaci con l’ausilio delle tecnologie dell’informazione
e della comunicazione (TIC). L’economia digitale sta
crescendo sette volte più velocemente rispetto al resto
dell’economia, ma il suo potenziale è attualmente ostacolato da un quadro strategico paneuropeo disomogeneo.
L’Europa è in ritardo rispetto ad altri paesi quando si tratta
di disporre di reti digitali rapide, affidabili e connesse per
sostenere l’economia, le imprese e le attività nella nostra
vita privata. Quando comunicano tra paesi diversi in Europa,
i cittadini incontrano attualmente tariffe variabili, sistemi
incompatibili e prestazioni irregolari in termini di connettività. Questa situazione ha effetti negativi su tutti i cittadini,
le imprese e gli innovatori in Europa.
«catalizzatore per la crescita economica, la creazione di
posti di lavoro, la sostenibilità e l’inclusione sociale
attraverso le frontiere e in tutti gli Stati membri».
L’agenda digitale europea punta a rilanciare l’economia
dell’UE e ad aiutare i suoi cittadini e le imprese a trarre il
massimo beneficio dalle tecnologie digitali.
• sostenere la ricerca strategica nel settore delle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione per dare un
impulso all’industria europea,
Lanciata nel maggio 2010 come la prima di sette iniziative
faro nell’ambito della strategia per la crescita «Europa
2020», l’agenda digitale europea intende dare un impulso
all’economia dell’UE facendo leva sui vantaggi economici
e sociali duraturi offerti da un mercato digitale unico.
L’agenda digitale europea ha realizzato importanti progressi
nel perseguire i suoi tre obiettivi principali basandosi su
applicazioni per Internet veloci e ultraveloci, oltre che
interoperabili. Inoltre, promuove la tecnologia in quanto
• promuovere le competenze, l’occupazione e l’imprenditorialità in campo digitale.
La tecnologia digitale è entrata nella vita quotidiana della
maggior parte degli europei, ma non ancora di tutti!
La piena attuazione dell’agenda digitale europea genererebbe nei prossimi otto anni un aumento del prodotto
interno lordo (PIL) del 5 %, o di 1 500 euro pro capite,
attraverso un rilancio degli investimenti nelle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione, il miglioramento
delle competenze digitali e informatiche dei lavoratori,
l’innovazione nel settore pubblico e la riforma delle
condizioni quadro per l’economia digitale. L’agenda digitale
europea ha già compiuto progressi su tre obiettivi principali:
• offrire comunicazioni più rapide ed efficienti e a prezzi
più accessibili,
Problemi e sfide
© asife/Shutterstock.com
250 milioni di europei utilizzano Internet ogni giorno, ma vi
sono ancora milioni di essi che non hanno mai navigato
online! Le persone con disabilità hanno particolari difficoltà
a beneficiare dei vantaggi offerti dai nuovi contenuti
e servizi elettronici e, poiché le nostre pratiche quotidiane
vengono sbrigate sempre di più online, tutti hanno bisogno
di rafforzare le loro competenze digitali per partecipare
appieno alla società. Si stima che entro il 2020 vi saranno
16 milioni di posti di lavoro per persone altamente qualificate con competenze nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, mentre il fabbisogno di
lavoratori poco qualificati diminuirà di 12 milioni di unità.
Da qui al 2015 il 90 % dei posti di lavoro richiederà delle
competenze informatiche di base. L’agenda digitale mira ad
affrontare questo divario digitale.
4
L E
P O L I T I C H E
D E L L ’ U N I O N E
E U R O P E A
© European Union
Alcuni fatti e cifre
—— L’economia digitale crea 5 posti di lavoro
per ogni 2 posti di lavoro «offline» andati
persi.
—— Nell’UE l’economia digitale cresce del 12 %
ogni anno e oggi supera l’economia
nazionale belga in termini di dimensioni.
—— Vi sono più abbonamenti a servizi di
telefonia mobile che cittadini.
L’agenda digitale europea metterà le tecnologie digitali
a disposizione di tutti.
—— I posti di lavoro nel settore delle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione
sono ben 7 milioni.
—— Si calcola che la metà della crescita della
produttività derivi dagli investimenti in
questo settore.
digitale si prefigge di preservare il vantaggio competitivo
dell’Europa rafforzando il coordinamento e ponendo fine
all’attuale frammentazione degli sforzi.
Affrontare le sfide: il circolo virtuoso
CICLO VIRTUOSO DELL’ECONOMIA DIGITALE
uti e servizi sen
onten
za f
di c
ron
e
n
tie
o
i
z
r
a
e
Cr
Aumento
Scarsa
della criminalità
interoperabilità
informatica e mancanza
di fiducia
si o
Risposte frammentate
alle sfide della società
ne
de
ll
e
re
ti
Aum
di s
Mancanza
di competenze
da
Ricerca e sviluppo
(R&S) insufficienti
erv izi
Frammentazione dei mercati digitali
Diffu
Occorrono tuttavia infrastrutture di altissima qualità
e finanziamenti adeguati per attrarre l’eccellenza della
ricerca europea. I migliori progetti di ricerca devono essere
trasformati in prodotti e servizi commerciabili. Attualmente
gli investimenti dell’UE nella ricerca sulle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione ammontano
ancora a meno della metà di quelli degli USA. L’agenda
Mancanza di investimenti
nelle reti
e
Le tecnologie digitali ci possono aiutare anche ad affrontare
i problemi sociali in molti settori della nostra vita quotidiana:
ridurre il consumo energetico, aiutare gli anziani, rivoluzionare i servizi sanitari e migliorare i servizi pubblici. Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione contribuiscono
anche alla digitalizzazione del patrimonio culturale europeo,
rendendolo accessibile online a tutti.
an
I cittadini dovrebbero poter usufruire anche dei servizi
commerciali e prodotti di intrattenimento culturale online
degli altri paesi, ma i mercati dell’UE sono ancora separati da
barriere che impediscono l’accesso a servizi e contenuti
digitali di telecomunicazione paneuropei. Il quadro politico
dell’UE mira pertanto a migliorare la competitività, promuovere l’innovazione e rafforzare i diritti dei consumatori
all’interno del mercato unico europeo delle telecomunicazioni.
m
Garantire un accesso equo e a prezzi ragionevoli ai servizi
e prodotti digitali in tutta l’Unione: le reti e i servizi di
telecomunicazione, siano essi fissi o mobili, stanno
diventando la spina dorsale della nostra società. L’accesso
a prezzi contenuti è fondamentale.
L’enorme potenziale delle tecnologie dell’informazione
e della comunicazione può essere sfruttato attraverso il
circolo virtuoso offerto dall’economia digitale. Innanzitutto,
occorre mettere a disposizione contenuti e servizi interessanti in un ambiente Internet interoperabile e senza confini.
In questo modo si incentiva la domanda di velocità
e capacità maggiori, che a sua volta crea opportunità di
investimento in reti più veloci. La creazione e l’adozione di
reti più veloci aprono a loro volta la strada a servizi
innovativi che sfruttano velocità più elevate.
do
I posti di lavoro che richiedono competenze nel campo delle
tecnologie dell’informazione e della comunicazione
saliranno a quota 16 milioni entro il 2020.
o
e nt
de
ll a
A G E N D A
D I G I T A L E
5
E U R O P E A
REALIZZARE GLI OBIETTIVI
I dati relativi al 2014 mostrano che la Commissione
europea e gli Stati membri riusciranno con molta probabilità a portare a termine 95 delle 101 azioni digitali entro il
2015, il che è un buon risultato. I cittadini e le imprese
dell’UE navigano e fanno sempre di più acquisti online,
stanno migliorando le loro competenze digitali e hanno più
fiducia nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Media UE
Banda larga
2014
Obiettivo
100 %
100 % (2013)
Percentuale della popolazione che fa acquisti online
47 %
50 % (2015)
Commercio elettronico transfrontaliero
12 %
20 % (2015)
PMI che vendono online
14 %
33 % (2015)
Uso regolare di Internet
72 %
75 % (2015)
Uso regolare di Internet da parte delle persone svantaggiate
57 %
60 % (2015)
Percentuale della popolazione che non ha mai utilizzato
Internet
20 %
15 % (2015)
Cittadini che interagiscono online con le amministrazioni
pubbliche
42 %
50 % (2015)
Cittadini che inviano moduli compilati alla pubblica
amministrazione per via elettronica
21 %
25 % (2015)
Copertura con banda larga di base per tutti
Mercato unico digitale
Inclusione digitale
Servizi pubblici
Sintesi degli obiettivi dell’agenda digitale
L’agenda digitale europea non è solo uno strumento per
sbrigare un lungo elenco di pratiche; significa anche utilizzare
le tecnologie per fare una vera differenza nella vita delle
persone. La Commissione ha fissato 13 obiettivi specifici:
1) entro il 2013 tutta l’UE deve essere coperta dalla
banda larga (obiettivo realizzato),
2) entro il 2020 tutta l’UE deve essere coperta dalla
banda larga con una velocità superiore a 30 megabit
al secondo,
3) entro il 2020 il 50 % delle famiglie dovranno essere
abbonate a servizi di banda larga con una velocità
superiore a 100 megabit al secondo,
4) entro il 2015 il 50 % della popolazione farà acquisti
online,
7) entro il 2015 la differenza tra le tariffe in roaming e le
tariffe nazionali sarà quasi inesistente,
8) entro il 2015 l’uso regolare di Internet aumenterà dal
60 % al 75 % e dal 41 % al 60 % tra le persone
svantaggiate,
9) entro il 2015 verrà dimezzata (da 30 % a 15 %) la
percentuale delle persone che non hanno mai usato
Internet,
10) entro il 2015 il 15 % dei cittadini utilizzerà i servizi di
eGovernment e oltre la metà di essi invierà moduli
compilati online,
11) entro il 2015 tutti i servizi pubblici transfrontalieri
fondamentali concordati dagli Stati membri nel 2011
dovranno essere disponibili online,
5) entro il 2015 il 20 % della popolazione farà acquisti
a livello transfrontaliero,
12) entro il 2020 gli investimenti pubblici per la ricerca
e lo sviluppo nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione verranno raddoppiati
a 11 miliardi di euro,
6) entro il 2015 il 33 % delle piccole e medie imprese
effettuerà vendite online,
13) entro il 2020 il consumo di energia per l’illuminazione
sarà ridotto del 20 %.
6
L E
P O L I T I C H E
D E L L ’ U N I O N E
E U R O P E A
© European Union
2014: fatti e cifre
—— Il 54 % dei cittadini dell’UE dispone di
servizi a banda larga con velocità superiore
a 30 megabit al secondo.
—— Il 36 % dei cittadini dell’UE si collega
a Internet da un computer portatile o da un
dispositivo mobile.
Tutte le case e le imprese in Europa potranno avere accesso
alla banda larga ad alta velocità.
Banda larga: ossigeno digitale per tutti
La banda larga di base è presente ovunque in Europa.
L’economia digitale sta crescendo sette volte più velocemente rispetto al resto dell’economia e senza il suo
contributo la recessione in Europa sarebbe stata molto più
profonda. Gran parte di questa crescita è stata alimentata
dall’Internet a banda larga. Lo sviluppo di reti ad alta
velocità oggi ha lo stesso impatto rivoluzionario che ebbe un
secolo fa lo sviluppo delle reti dell’elettricità e dei trasporti.
Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea, ha
dichiarato: «La velocità della banda larga è ossigeno per le
comunicazioni digitali, essenziale per la prosperità e il
benessere dell’Europa». Scopo dell’agenda digitale è diffondere le reti a banda larga essenziali su tutto il territorio
dell’UE e collegare ogni casa e ogni impresa. Avendo già
realizzato nel 2013 l’obiettivo di offrire una connessione
a banda larga di base a tutti i cittadini dell’UE, l’agenda
digitale persegue ora altri due obiettivi più ambiziosi:
—— La copertura della telefonia mobile di
quarta generazione (Long Term Evolution
— LTE) è triplicata, raggiungendo quota
26 % in un anno.
—— Il 70 % della popolazione europea usa
Internet regolarmente almeno una volta
a settimana.
—— Il 45 % acquista prodotti e servizi online.
Malgrado i notevoli progressi compiuti nell’ultimo decennio,
l’UE deve ancora proseguire gli sforzi fino a quando tutti
abbiano accesso alla banda larga ad alta velocità. Ciò
spiega perché occorre una strategia e una politica europea
in materia di banda larga che definisca gli obiettivi di
sviluppo in questo settore e funga da punto di riferimento
per le relative politiche e le strategie nazionali.
La Commissione europea punta a rafforzare la diffusione
della banda larga ad alta velocità mediante le seguenti
azioni:
• piena copertura della banda larga ad una velocità di
connessione superiore a 30 megabit al secondo entro
il 2020
• definizione di un approccio paneuropeo alle norme in
materia di telecomunicazioni attraverso la raccomandazione sulle reti di accesso di nuova generazione;
• garantire che il 50 % delle famiglie siano abbonate
a servizi di banda larga con una velocità superiore
a 100 megabit al secondo entro il 2020.
• un pacchetto di misure normative relative all’applicazione
coerente degli obblighi di non discriminazione e delle
metodologie di determinazione dei costi per promuovere
la concorrenza e migliorare il contesto per gli investimenti in banda larga;
Senza la banda larga veloce i servizi innovativi essenziali
come il cloud computing, la sanità online, le città intelligenti
e i servizi audiovisivi — con tutti i vantaggi che offrono —
non potranno decollare.
Da quando l’agenda digitale europea è stata adottata nel
2010, sono stati compiuti progressi. La banda larga ad
elevate prestazioni è ormai presente ovunque in
Europa e il 4,5 % della popolazione che non ha accesso alla
banda larga di base su rete fissa può contare su connessioni
via satellite ancora più efficienti. Dal 2010, la copertura
della banda larga ad alta velocità è aumentata dell’86 %
e gli abbonamenti del 420 %. Nel comparto mobile l’accesso
alla banda larga è cresciuto del 142 % rispetto al 2009.
• revisione degli orientamenti sugli aiuti di Stato per la
banda larga;
• proposta di completare il mercato unico delle telecomunicazioni e realizzare un #ContinenteConnesso.
L’obiettivo globale è fornire un quadro giuridico stabile che
promuova gli investimenti in un ambiente aperto e concorrenziale. Parallelamente, l’Unione europea mira a sviluppare
una politica dello spettro radio efficiente e a facilitare
l’uso dei fondi strutturali dell’UE per l’economia digitale.
A G E N D A
D I G I T A L E
7
E U R O P E A
Il mercato unico digitale
Ripensare il settore europeo delle
telecomunicazioni
Sebbene le successive riforme del settore delle telecomunicazioni abbiano contribuito a trasformare i modelli di
erogazione di questi servizi nell’UE, il mercato europeo delle
telecomunicazioni rimane ancora frammentato con 28
mercati nazionali diversi, modalità non uniformi di attuazione delle norme UE ed elevate barriere all’ingresso dei
mercati. Non esiste un’unica società di telecomunicazioni
presente in tutti i paesi dell’Unione.
Per permettere alle imprese di telecomunicazioni più
efficienti di competere a livello continentale, offrendo ai
cittadini europei una maggiore scelta e un servizio senza
soluzione di continuità, occorre creare un autentico mercato
unico delle telecomunicazioni. Ciò porterebbe diversi
vantaggi: creazione di economie di scala nel settore delle
telecomunicazioni, maggiore produttività in altri settori
economici grazie a una connettività transfrontaliera più
efficiente, prezzi transfrontalieri più accessibili, più innovazione e diversificazione dei prodotti e servizi e rilancio
dell’Europa come leader mondiale nel campo del digitale.
Di qui la decisione della Commissione europea di presentare nel 2013 il pacchetto #ContinenteConnesso. Quest’ultimo
comprende una proposta di regolamento per integrare il
quadro normativo vigente con misure incentrate sugli
elementi essenziali necessari per creare un quadro prevedibile e favorevole alla concorrenza e agli investimenti nel
mercato unico delle telecomunicazioni.
Gli elementi principali del regolamento «riguardante il
mercato unico europeo delle comunicazioni elettroniche
e per realizzare un continente connesso» sono: Internet
aperto, rafforzamento dei diritti dei consumatori, no alle
spese supplementari per i servizi di roaming nell’UE,
assegnazione coordinata dello spettro delle frequenze,
certezza per gli investitori.
La riforma della regolamentazione nel settore delle telecomunicazioni nel corso degli anni
1984: politica dell’UE per le telecomunicazio‑
ni — norme e specifiche comuni
1987: primo libro verde della Commissione sul
mercato unico delle telecomunicazioni
1990: direttiva quadro — fornitura di una rete
aperta; l’UE finanzia lo standard GSM, oggi
un’industria da 250 miliardi di euro l’anno
1998: piena apertura dei mercati — passaggio
dal monopolio alla concorrenza; direttiva
sull’interconnessione e le licenze
2000: disaggregazione della rete locale — ac‑
cesso delle società di telecomunicazioni alter‑
native all’«ultimo miglio»
2003: estensione del quadro normativo a tutte
le comunicazioni elettroniche, comprese le reti
di diffusione
2007: eurotariffa — massimale sulle tariffe di
roaming; riduzione dei prezzi al dettaglio di
chiamate, SMS e trasferimento dati di oltre
l’80 % dal 2007
2011: nuovi diritti per i consumatori:
—— passaggio da un operatore a un altro in
un giorno senza dover cambiare numero
—— chiarezza in merito ai servizi offerti
—— migliore protezione dei dati personali
online
—— rafforzamento della sorveglianza da
parte della CE e del BEREC
2012: tariffe del roaming di dati tagliate del
91 % rispetto al 2007
Estate 2014: i consumatori possono
scegliere un contratto di roaming separato
8
Internet aperto (neutralità della rete)
Dovrebbe esser vietato bloccare o «strozzare» i contenuti di
Internet, fornendo agli utenti un accesso alla rete completo
e aperto, indipendentemente dal costo dell’abbonamento
o dalla velocità della connessione. Inoltre, le imprese
potrebbero fornire «servizi specializzati» con qualità garantita
(televisione via Internet, video su richiesta, applicazioni varie,
ad es. per la diagnostica per immagini ad alta risoluzione,
servizi cloud ad alta intensità di dati, fondamentali per le
imprese ecc.), a condizione che non sia compromessa la
qualità dell’Internet aperto. Queste regole sono non solo
a vantaggio dei consumatori, ma aiuteranno anche le nuove
imprese innovative, che potranno così offrire nuovi servizi
senza il timore di blocchi o strozzature e progettare nuove
soluzioni che richiedono una qualità dei servizi garantita.
Rafforzamento dei diritti dei
consumatori in tutta l’UE
Tra i nuovi diritti figurano i seguenti: disporre di contratti
scritti in un linguaggio semplice, con informazioni più comparabili, avere più possibilità di passaggio a un altro fornitore
o a un nuovo contratto, poter sottoscrivere un contratto di
12 mesi (se il cliente non desidera una durata superiore),
recedere dal contratto se la velocità della connessione
Internet non corrisponde a quella pattuita e ottenere l’inoltro
dei messaggi di posta elettronica a un nuovo indirizzo e‑mail
dopo il passaggio a un altro fornitore di servizi Internet.
Roaming
Grazie all’azione dell’UE in materia di roaming, i consumatori e le imprese godono già di servizi di comunicazione più
economici. Dal 2007 il costo del roaming è sceso del 50 %
per le chiamate vocali e del 93 % per il trasferimento dati.
L E
P O L I T I C H E
D E L L ’ U N I O N E
E U R O P E A
Tuttavia, le attuali tariffe inducono ancora molti cittadini
dell’UE a spegnere i loro dispositivi intelligenti quando sono
all’estero e costituiscono un serio ostacolo allo sviluppo delle
comunicazioni da macchina a macchina e alla diffusione
delle automobili connesse in Europa. Il regolamento #ContinenteConnesso mira a garantire che i clienti in tutta l’Unione
possano utilizzare il cellulare o lo smartphone in tutti i paesi
dell’UE alle tariffe nazionali («roam like at home»). Attualmente il Parlamento europeo è orientato ad abolire le tariffe
di roaming entro il dicembre 2015. Sono in corso discussioni
in seno al Consiglio (che rappresenta gli Stati membri) e al
Parlamento europeo per trovare un accordo.
Assegnazione coordinata dello spettro
delle frequenze
Gli operatori mobili saranno in grado di sviluppare piani
d’investimento transfrontalieri più efficaci, grazie a un
maggiore coordinamento delle tempistiche, della durata
e delle altre condizioni di assegnazione delle radiofrequenze. Gli Stati membri resteranno responsabili dell’assegnazione dello spettro, ma disporranno di un quadro più
coerente che offrirà ai cittadini europei un più ampio
accesso alla rete mobile 4G e al Wi‑Fi, contribuendo nel
contempo all’espansione del mercato delle apparecchiature
più avanzate per le telecomunicazioni.
Armonizzare i prodotti europei di
accesso virtuale alla banda larga
L’armonizzazione dei prodotti di accesso virtuale consentirà ai
fornitori di servizi di comunicazioni elettroniche di estendere
le proprie attività a tutti gli Stati membri. Potranno così
offrire servizi migliori e più competitivi ai clienti aziendali, che
necessitano di comunicazioni integrate nel mercato unico (a
prescindere dal luogo in cui sono ubicati i loro siti e dipendenti), contribuendo in tal modo alla creazione di posti di lavoro
e alla crescita dell’economia europea.
L’UE vuole abolire le tariffe di roaming entro la fine del 2015.
© Robert Neumann/Shutterstock.com
Regole più semplici per gli operatori
delle telecomunicazioni
Un maggiore allineamento delle condizioni di concessione
e revoca delle autorizzazioni consentirà di ridurre gli oneri
burocratici a carico degli operatori delle telecomunicazioni.
A G E N D A
D I G I T A L E
9
E U R O P E A
Certezza per gli investitori
nistrativo per il rilascio delle autorizzazioni e strozzature
riguardanti le infrastrutture all’interno degli edifici.
L’adozione della raccomandazione sulle metodologie di
determinazione dei costi e sugli obblighi di non
discriminazione offre alle autorità di regolamentazione
nazionali in Europa una serie integrata di norme a favore
della concorrenza che assicura agli operatori del mercato la
certezza del diritto e la stabilità necessarie per la pianificazione e gli investimenti a lungo termine. Al tal fine occorre
innanzitutto armonizzare e stabilizzare ulteriormente i costi
che gli operatori storici possono addebitare per fornire ad
altri l’accesso alle reti in rame esistenti e, in secondo luogo,
garantire che i soggetti che richiedono l’accesso possano
accedere in modo realmente equivalente alle reti. Assicurando una pressione concorrenziale e l’assenza di discriminazione, i prezzi dell’accesso all’ingrosso alla banda larga «di
nuova generazione» saranno determinati dal mercato e non
dai regolatori, con minori oneri burocratici per gli operatori.
Sviluppo più facile e meno costoso delle
reti ad alta velocità
Oltre ai miglioramenti a livello normativo, la Commissione
ha altresì affrontato il problema dell’eccessiva lentezza
della diffusione delle reti ad alta velocità, i cui costi sono
ancora troppo elevati. Le opere di ingegneria civile, come ad
esempio gli scavi di strade per la posa della fibra ottica,
rappresentano fino all’80 % dei costi di installazione. Il
mosaico di norme e prassi amministrative a livello nazionale e subnazionale complica ulteriormente il processo.
Ad aprile 2010 il Parlamento europeo e il Consiglio hanno
approvato una nuova direttiva dell’UE che affronta i seguenti problemi: inefficienze o strozzature relative all’uso
delle infrastrutture fisiche esistenti (quali, ad esempio, cavidotti, tubature, pozzetti, centraline, pali, piloni, antenne,
tralicci e altre strutture di supporto), rallentamenti legati al
coordinamento delle opere civili, inefficienze a livello ammi-
I nuovi regolamenti renderanno più facile e meno costoso
installare e mantenere reti ad alta velocità.
La direttiva farà risparmiare alle imprese il 20-30 % del costo
totale dell’installazione delle infrastrutture (pari a 40-60 miliardi di euro) e ridurrà il numero di scavi grazie alle sinergie
tra i diversi settori, in particolare tra gli operatori delle
telecomunicazioni e le imprese di servizi di pubblica utilità.
Aprire l’accesso ai contenuti
e servizi online
Lo scopo del mercato unico digitale è offrire a tutti gli europei la possibilità di accedere a contenuti e servizi online in
tutta l’UE, permettere alle imprese di tutte le dimensioni di
raggiungere più di 500 milioni di consumatori e generare
nuove economie di scala per gli operatori delle telecomunicazioni. Le piattaforme online facilitano la distribuzione e lo
scambio di molti tipi diversi di contenuti: musica, film,
immagini e tanto altro ancora. I consumatori sono molto
esigenti: vogliono poter fruire di contenuti di loro scelta in
qualsiasi momento e su ogni tipo di dispositivo. Ma questo
non è sempre possibile. Ad esempio, potrebbe essere
difficile per un consumatore maltese scaricare contenuti da
un sito web tedesco. Spesso queste difficoltà sono dovute
a problemi riguardanti le licenze. Una gestione efficiente
dei diritti collettivi nell’ambito dell’agenda digitale consentirà la distribuzione di contenuti innovativi e facilmente
fruibili per i consumatori in tutta Europa.
Una volta completato, il mercato unico digitale semplificherà la gestione dei diritti d’autore nonché la gestione e la
concessione delle licenze transfrontaliere, rafforzando la
governance, la trasparenza e la concessione di licenze
multiterritoriali per la gestione collettiva dei diritti (online).
© luchunyu/Shutterstock.com
Nel frattempo, l’introduzione e la diffusione in tutta l’UE di
servizi per l’identificazione elettronica e i servizi fiduciari
elettronici (come le firme elettroniche, i sigilli elettronici, la
validazione temporale, i servizi elettronici di recapito
e l’autenticazione dei siti web) consentiranno ai cittadini
e alle imprese di agire con fiducia in un mercato unico
digitale senza frontiere che collega i consumatori e i fornitori di tutta l’Europa.
La direttiva sui servizi di media audiovisivi introduce un
coordinamento a livello dell’UE delle normative nazionali
relative a tutti i media audiovisivi. Inoltre, adegua la
direttiva «televisione senza frontiere» del 1989 all’era
digitale in settori quali le norme sulla pubblicità e la
pubblicità di alimenti e bevande nocivi per la salute nei
programmi per bambini e promuove attività quali l’alfabetizzazione mediatica, la coregolamentazione e l’autoregolamentazione e l’accesso per le persone con problemi di vista
o di udito.
10
Le start‑up tecnologiche sono in forte crescita in Europa,
creano milioni di posti di lavoro e generano entrate per
miliardi di euro.
L’industria europea delle app vale circa 17,5 miliardi di euro
e impiega attualmente 1,8 milioni di persone, mentre nel
2018 saranno quasi 5 milioni.
Il piano d’azione della Commissione europea «StartUpEurope» mira a rafforzare il quadro in cui operano gli imprenditori nel settore delle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione e del web in Europa, aiutandoli ad ottenere
le risorse di cui hanno bisogno e contribuendo all’innovazione, alla crescita e alla creazione di posti di lavoro.
Allo stato attuale il commercio elettronico resta ancora
poco sviluppato nell’UE. I consumatori hanno difficoltà ad
accedere ai negozi online e le imprese stentano ad offrire
i loro servizi in altri paesi dell’Unione.
Nel 2013 il 47 % dei cittadini dell’UE ha acquistato beni
o servizi online, di cui solo il 12 % in un altro paese dell’UE.
Nello stesso anno poco più del 14 % delle imprese dell’UE
vendeva online. Gli obiettivi dell’agenda digitale per il 2015
sono i seguenti:
• il 50 % della popolazione fa acquisti online
• il 20 % acquista prodotti online all’estero
• il 33 % delle piccole e medie imprese effettua vendite
online.
L’agenda digitale europea modernizzerà le norme UE sul
mercato unico digitale per agevolare il commercio elettronico. Il piano d’azione della Commissione del 2012 per
questo settore punta a raddoppiare il volume delle transazioni online in Europa entro il 2015 mediante iniziative
volte a semplificare le spedizioni postali, facilitare i pagamenti elettronici, con carta bancaria o dispositivi mobili,
e accrescere la fiducia negli acquisti online attraverso il
miglioramento della sicurezza su Internet in Europa e della
protezione contro gli attacchi informatici.
P O L I T I C H E
D E L L ’ U N I O N E
E U R O P E A
© Dragon Images/Shutterstock.com
Un mercato unico digitale attento al
consumatore
L E
Le iniziative dell’UE creano un contesto imprenditoriale
propizio per gli imprenditori nel settore delle TIC e del web.
In base ad alcuni studi, sostituendo le fatture su carta con
fatture elettroniche in tutta l’UE si potrebbero risparmiare
circa 240 miliardi di euro in sei anni. L’obiettivo è fare della
fatturazione elettronica il principale metodo di fatturazione
in Europa entro il 2020. Il settore pubblico potrebbe
risparmiare fino a 1 miliardo di euro l’anno se tutte le
fatture fossero inviate in formato elettronico.
Internet è un esempio straordinario dell’impiego congiunto
di numerosi dispositivi e applicazioni in tutto il mondo. L’UE
mira pertanto a garantire che i nuovi dispositivi informatici,
le applicazioni, gli archivi dei dati e i servizi digitali interagiscano ovunque e senza soluzione di continuità — proprio
come Internet. In base all’agenda digitale, la presenza di
procedure più efficaci per la definizione degli standard e la
maggiore interoperabilità sono elementi fondamentali per il
successo.
A G E N D A
D I G I T A L E
11
E U R O P E A
Il digitale ci aiuta nella nostra vita
quotidiana
L’obiettivo dell’agenda digitale non è solo quello di fornire
a ogni cittadino europeo un accesso online, ma anche
aiutare le persone ad orientarsi nel mondo digitale e creare
una società migliore. Computer, cellulari e tecnologie digitali
sono un elemento centrale della nostra vita quotidiana
e possono risolvere molti dei nostri problemi: sicurezza
stradale, invecchiare bene, servizi pubblici migliori, ambiente sostenibile ecc.
Città intelligenti
Sicurezza sulle strade
Per accelerare l’applicazione di queste soluzioni, la Commissione europea ha lanciato il partenariato europeo
per l’innovazione sul tema «città e comunità intelligenti».
L’iniziativa riunisce sindaci, imprese e rappresentanti delle
comunità e offre loro un forum nel quale possano identificare, sviluppare e applicare soluzioni innovative e trasformarle in realtà. Il partenariato si concentra su: mobilità
sostenibile in ambito urbano, quartieri e ambienti edificati
sostenibili e infrastrutture e processi integrati nei settori
energia, tecnologie dell’informazione e della comunicazione, trasporti. Il concetto di città intelligente va al di là
dell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per migliorare l’impiego delle risorse e ridurre le
emissioni. Significa anche trasporti urbani più intelligenti,
potenziamento delle reti di approvvigionamento idrico e di
smaltimento dei rifiuti e tecniche più efficienti per illuminare e riscaldare gli edifici. Vuol dire inoltre creare amministrazioni comunali più interattive e reattive e spazi pubblici
più sicuri e soddisfare le esigenze di una popolazione che
invecchia.
L’errore umano è responsabile del 95 % degli incidenti
stradali in Europa, che provocano ogni anno oltre
30 000 morti e 1,5 milioni di feriti. Le tecnologie «intelligenti» di eSafety, che sfruttano le capacità dei computer
e delle telecomunicazioni, possono ridurre drasticamente
queste cifre.
Il sistema eCall dell’UE salva vite umane facendo sì che
l’automobile contatti automaticamente il 112 — il numero
unico d’emergenza europeo — in caso di incidente grave,
accelerando in maniera significativa l’arrivo dei servizi di
soccorso. Il sistema sarà introdotto su tutti i nuovi modelli
di autovetture e veicoli commerciali leggeri e sarà supportato in tutta l’Unione europea, nonché in Islanda, Norvegia
e Svizzera, entro il 2015.
eCall abbrevia i tempi di risposta dei servizi di emergenza,
riducendoli al 50 % nelle zone rurali e al 60 % nelle aree
urbane e salvando ogni anno migliaia di vite umane.
La gravità delle lesioni sarà notevolmente ridotta in decine
di migliaia di casi. È inoltre possibile effettuare una chiamata eCall semplicemente premendo un pulsante all’interno
dell’abitacolo. Poiché il sistema è solitamente in modalità
«stand‑by», non consente la localizzazione del veicolo al di
fuori delle situazioni di emergenza.
Una città intelligente è un luogo in cui le reti e i servizi
tradizionali sono resi più efficienti con l’uso delle tecnologie
digitali e delle telecomunicazioni, a vantaggio dei cittadini
e delle imprese. L’UE investe nella ricerca e nell’innovazione
nel settore delle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione e sviluppa politiche volte a migliorare la
qualità della vita dei cittadini e rendere le città più sostenibili in vista degli obiettivi della strategia Europa 2020.
Le tecnologie digitali e della telecomunicazione possono
rendere più efficiente l’impiego delle reti e dei servizi
tradizionali utilizzati in città.
© auremar/Shutterstock.com
12
Cambiamenti climatici
La tecnologia può contribuire a ridurre le emissioni di CO2
e a rendere l’Europa più ecologica. Iniziative quali Città
intelligenti e Sistemi di trasporto intelligenti, Soluzioni di
gestione del traffico aereo per il cielo unico europeo
e Sistemi di gestione del traffico ferroviario europeo
utilizzano tutte il know‑how delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per fornire un’energia più
pulita, produrre meno rifiuti e rendere più sicuro il nostro
ambiente, in particolare l’acqua e l’aria.
Sebbene le tecnologie dell’informazione e della comunicazione possano contribuire a ridurre l’inquinamento e lo
spreco di energia, esse producono anche un volume
crescente di emissioni di CO2. L’agenda digitale europea
prevede pertanto alcune iniziative per porre rimedio al
problema e ridurne l’impatto ambientale.
Sicurezza online
Molti cittadini europei sono preoccupati per la sicurezza
digitale. Solo il 12 % di essi si sente completamente sicuro
quando effettua operazioni online. Minacce come ad
esempio i software maligni (malware) e le frodi online
creano insicurezza tra i consumatori e vanificano gli sforzi
volti a promuovere l’economia digitale. L’agenda digitale
propone una serie di soluzioni pratiche, tra cui una risposta
europea coordinata agli attacchi informatici e il rafforzamento delle normative sulla protezione dei dati personali.
Un elevato livello di sicurezza delle reti e dell’informazione
in tutta l’Unione europea è fondamentale per garantire la
fiducia dei consumatori e il funzionamento dell’economia
online. A tal fine è essenziale sviluppare una strategia
dell’UE per la cibersicurezza e una proposta di direttiva
della Commissione sulla sicurezza delle reti e dell’informazione. Entrambe comportano misure giuridiche e incentivi
per rendere l’ambiente online dell’UE il più sicuro al mondo.
Poiché le reti e i sistemi informatici sono interconnessi
a livello planetario, la cibersicurezza presenta anche una
dimensione mondiale. L’Unione europea partecipa attivamente a un gruppo di lavoro UE‑USA sulla cibersicurezza
e la criminalità informatica. Il tema della cibersicurezza
P O L I T I C H E
D E L L ’ U N I O N E
E U R O P E A
© iStockphoto.com/MorePixels
La Commissione ha stanziato circa 200 milioni di euro per
l’iniziativa «città e comunità intelligenti» attraverso il
bilancio 2014-2015 del programma di ricerca e innovazione Orizzonte 2020 al fine di accelerare i progressi ed
estendere l’applicazione delle relative soluzioni. Vi sarà
anche la possibilità di accedere ai fondi strutturali e di
investimento europei.
L E
L’agenda digitale europea offre soluzioni pratiche per rendere più
sicure le operazioni online.
viene discusso a livello più ampio anche in sedi multilaterali
quali l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo
economico, l’Assemblea generale dell’ONU, l’Unione
internazionale delle telecomunicazioni, l’Organizzazione per
la sicurezza e la cooperazione in Europa, il vertice mondiale
sulla società dell’informazione e il Forum sulla governance
di Internet.
Queste attività sono sostenute dall’Agenzia europea per la
sicurezza delle reti e dell’informazione, come pure dalla
squadra di pronto intervento informatico delle istituzioni
dell’UE.
L’UE opera su vari fronti per rendere Internet più sicuro,
anche nei confronti della criminalità informatica. Ha inoltre
adottato una direttiva europea per combattere gli attacchi
su larga scala ai sistemi informatici unitamente a una
strategia globale in materia di cibersicurezza. Parallelamente, presso la sede centrale di Europol a L’Aia (Paesi
Bassi) è stato istituito il Centro europeo per la lotta alla
criminalità informatica, con il compito di rafforzare le difese
dell’UE contro la criminalità organizzata online (frode, furto
degli estremi della carta di credito, estorsione tramite virus
informatici e altri reati simili).
Per garantire un Internet più sicuro per i minori, la Commissione europea ha adottato una serie di iniziative, tra cui una
strategia europea per un Internet migliore per i ragazzi.
Sostiene anche Insafe/Inhope, la rete di centri «Safer
Internet» in tutti gli Stati membri, che insegna ai bambini
e ai giovani a usare Internet e altre tecnologie online
e mobili in maniera costruttiva, sicura ed efficace. Ha
inoltre convenuto la coalizione CEO, attraverso la quale
31 aziende leader del settore tecnologico hanno introdotto
una serie di cambiamenti e di strumenti per una migliore
tutela dei consumatori.
L’UE ha anche adottato una direttiva sulla lotta contro lo
sfruttamento sessuale dei bambini, che riguarda l’azione
D I G I T A L E
13
E U R O P E A
© djedzura/Shutterstock.com
A G E N D A
La strategia europea per un Internet migliore per i ragazzi
punta a rendere il web più sicuro per i minori.
penale contro gli autori del reato, la protezione delle vittime
e le misure di prevenzione. Inoltre, nel dicembre 2012
i ministri della Giustizia e i rappresentanti di 52 paesi si sono
riuniti a Bruxelles per dar vita a un’alleanza mondiale contro
l’abuso sessuale online dei minori. L’alleanza si è impegnata
a potenziare le risorse per identificare meglio le vittime che
appaiono in foto e video pedopornografici online.
cartelle cliniche elettroniche siano compatibili a livello internazionale. Prevede inoltre una tabella di marcia per il
rafforzamento dei diritti dei pazienti e degli operatori
sanitari, i collegamenti tra dispositivi e tecnologie e gli
investimenti nella ricerca sulla medicina personalizzata del
futuro. Tutto ciò significa offrire servizi sanitari più intelligenti, più sicuri e incentrati sul paziente. A fronte della
rapida e crescente diffusione di tablet e smartphone, il
piano d’azione riserva anche una speciale attenzione alle
applicazioni sanitarie mobili (mHealth).
Alcuni fatti e cifre
—— Il telemonitoraggio a domicilio dei pazienti
cardiaci può migliorare del 15 % il tasso di
sopravvivenza, ridurre del 26 % i giorni di
ricovero e far risparmiare il 10 % delle
spese infermieristiche.
—— Le prescrizioni elettroniche possono ridurre
del 15 % gli errori di dosaggio dei
medicinali.
Salute
Gli europei vivono più a lungo rispetto al passato e, a causa
delle nuove e costose terapie, le spese sanitarie e dell’assistenza sociale aumenteranno in modo significativo fino
a raggiungere circa il 9 % del prodotto interno lordo dell’UE
nel 2050. Le TIC possono dare un contributo fornendo ai
cittadini europei servizi più efficienti ed economici e di
qualità più elevata per la sanità, l’assistenza sociale
e l’invecchiamento in buona salute. Si calcola che solo
l’introduzione delle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione e della telemedicina migliorerà l’efficienza
dell’assistenza sanitaria del 20 %. Inoltre, le tecnologie
dell’informazione e della comunicazione permettono agli
utenti di tutte le età di gestire meglio la loro salute.
Il piano d’azione UE in materia di sanità elettronica
copre ambiti diversi, quali i diritti dei pazienti nell’assistenza
sanitaria transfrontaliera e i finanziamenti per la ricerca
avanzata e lo sviluppo, e garantisce che i sistemi di
© EdBockStock/Shutterstock.com
La «sanità elettronica» sarà essenziale per mantenere
l’assistenza sanitaria a prezzi accessibili a tutti in un’Europa
che invecchia. L’obiettivo è fornire agli europei un accesso
sicuro alle cartelle cliniche online non soltanto nel proprio
paese, ma anche ovunque si spostino nell’UE. In questo
modo il lavoro dei medici sarà facilitato e i pazienti
potranno ricevere le cure migliori quando consultano un
medico nel proprio paese o all’estero.
La «sanità elettronica» sarà essenziale per mantenere
l’assistenza sanitaria a prezzi accessibili a tutti in un’Europa
che invecchia.
14
L E
P O L I T I C H E
D E L L ’ U N I O N E
E U R O P E A
Ricerca, sviluppo e innovazione
in campo digitale
La ricerca e l’innovazione in campo digitale sono elementi
essenziali per la futura prosperità e la qualità della vita in
Europa. Nel complesso, le TIC rappresentano il 4,8 %
dell’economia dell’UE e assorbono il 25 % degli investimenti delle imprese nella ricerca e nello sviluppo. Gli investimenti nel settore sono responsabili del 50 % dell’aumento
della produttività in tutta l’Unione. La ricerca e l’innovazione
sono al centro dell’agenda digitale europea, i cui programmi
finanziano progetti che riuniscono i migliori scienziati
e tecnici dell’Europa.
L’attuale programma di ricerca sulle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione si concentra
sui seguenti settori di ricerca:
• Robotica: sfruttare al massimo questo mercato in forte
espansione mediante un partenariato pubblico‑privato tra
amministrazioni pubbliche, imprese e università. L’obiettivo è migliorare la competitività dell’industria europea
attraverso le tecnologie robotiche, fornire robot e servizi
di robotica per contribuire ad affrontare alcune delle
sfide della società, come l’invecchiamento demografico,
analizzare le questioni etiche e giuridiche e sviluppare
obiettivi strategici.
• Componenti e sistemi: finanziare le tecnologie chiave
per i prodotti e i servizi del futuro: elettronica, sistemi
ciberfisici, sistemi informatici avanzati, produzione
intelligente, energia dei fulmini, fotonica e altro.
• Elettronica: il mercato mondiale dell’elettronica vale
circa 218 miliardi di euro, cresce ogni anno del 5 %
annuo e impiega 220 000 persone in Europa. Entro il
L’agenda digitale europea contribuirà a guidare la ricerca
e l’innovazione in Europa.
2020 investirà 100 miliardi di euro, creando 250 000 posti di lavoro. L’iniziativa dell’UE per l’elettronica consentirà
di raccogliere investimenti per 6 miliardi di euro per la
produzione di componenti microelettroniche.
• Tecnologie emergenti: promuovere nuove idee e la
ricerca a lungo termine e studiare soluzioni nei settori più
disparati come la medicina personalizzata, la prevenzione
delle malattie, i dispositivi autonomi intelligenti per la
vita di tutti i giorni e le macchine capaci di interagire con
l’uomo.
• Tecnologie linguistiche: sostenere la ricerca sui
contenuti linguistici e digitali per aprire il mercato unico
digitale a tutti i cittadini europei.
• Futuri digitali: riflessione sulle politiche in materia di
tecnologie dell’informazione e della comunicazione
post-2020 e strategie a lungo termine per il periodo
2040-2050.
Alcuni fatti e cifre sulla robotica
—— Il mercato mondiale della robotica vale
15,5 miliardi di euro l’anno, di cui 3 nell’UE.
—— L’UE rappresenta un quarto della
produzione complessiva della robotica
industriale e una quota di mercato del 50 %
nella robotica dei servizi professionali.
© Dragon Images/Shutterstock.com
—— Nell′UE il numero di persone con più di
65 anni aumenterà di oltre il 30 % entro il
2060. I «robot per l’assistenza agli anziani»
possono aiutare a compiere azioni
quotidiane, quali sollevare un peso, cucinare
o azionare un allarme quando una
videocamera incorporata registra che una
persona è caduta.
—— Un nuovo partenariato pubblico‑privato nel
campo della robotica riceverà finanziamenti
UE per 700 milioni di euro, mobilitando altri
2 miliardi di euro in investimenti privati.
A G E N D A
D I G I T A L E
15
E U R O P E A
Cloud computing
Negli ultimi sette anni l’UE ha investito 340 milioni di euro
nella ricerca sul cloud computing, offrendo alle imprese
europee un accesso privilegiato a questo mercato che,
mediante l’apposita strategia europea, potrebbe creare
2,5 milioni di posti di lavoro e contribuire al prodotto
interno lordo per 160 miliardi di euro entro il 2020.
Tuttavia, permangono ancora alcuni ostacoli e la strategia
dell’UE, articolata su tre livelli, mira a:
• affrontare in maniera più adeguata molte delle sfide cui
devono far fronte le nostre società,
• migliorare la ricerca e accelerare l’innovazione,
• ridurre i costi grazie a servizi più personalizzati,
• accrescere l’efficienza nel settore pubblico.
Pertinenti attività dell’UE:
• eliminare la pletora di norme diverse,
• introdurre clausole contrattuali sicure ed eque,
• istituire un partenariato europeo per il cloud
computing insieme alle autorità pubbliche e all’industria
per promuovere la diffusione e un uso efficace di
questo strumento, in particolare nel settore pubblico.
Il cloud computing può funzionare solo su scala UE
o internazionale e la domanda di questa tecnologia
promuoverà ulteriori investimenti nel potenziamento delle
reti. La «nuvola» è la tecnologia vincente che aprirà la
strada alla banda larga superveloce. Il pacchetto #ContinenteConnesso potrebbe dare un impulso al mercato del
cloud computing in Europa, poiché punta a migliorare la
qualità delle prestazioni offerte dai nuovi servizi (cloud
computing, videoconferenze, stampa in 3D ecc.).
• Elementi di una strategia per la catena del valore
dei dati.
• Finanziamento delle attività di ricerca e innovazione in
materia di «megadati» e «dati aperti».
• La politica in materia di dati aperti:
—legislazione sul riutilizzo dell’informazione del
settore pubblico, tra cui la direttiva sull’informazione
del settore pubblico (direttiva 2003/98/CE), le norme
nazionali di attuazione e le disposizioni della Commissione sul riutilizzo dei propri dati
—misure non legislative a sostegno dell’apertura
dell’informazione del settore pubblico
—portali sui dati aperti.
Megadati e dati aperti
• Facilitare l’uso e il riutilizzo delle pubblicazioni e dei dati
della ricerca scientifica finanziata almeno parzialmente
con fondi pubblici — il cosiddetto accesso aperto.
I dati sono ormai tanto importanti per l’economia e la
nostra società quanto le risorse umane e finanziarie. Che si
tratti di informazioni geografiche, statistiche, dati meteorologici, dati della ricerca, sui trasporti, sul consumo di
energia o dati sanitari, la necessità di interpretare i «megadati» spinge l’innovazione tecnologica e promuove lo
sviluppo di nuovi strumenti e nuove competenze.
Alcuni fatti e cifre
Il buon uso dei dati può produrre vantaggi nei settori più
tradizionali, come i trasporti, la sanità o il settore manifatturiero. Migliorare le tecniche di analisi e trattamento dei
dati, in particolare dei megadati, consentirà di:
—— I vantaggi economici derivanti dall’apertura
dei dati pubblici potrebbero ammontare
a 40 miliardi di euro l’anno nell’UE.
• trasformare le industrie dei servizi mediante la produzione di una vasta gamma di prodotti e servizi d’informazione innovativi,
• aumentare la produttività di tutti i comparti dell’economia attraverso il miglioramento dei servizi di business
intelligence,
—— L’apertura dei dati pubblici genererà entrate
pari a 10 miliardi di euro all’anno fino al
2020.
L E
P O L I T I C H E
D E L L ’ U N I O N E
E U R O P E A
© dotshock/Shutterstock.com
Prospettive
L’agenda digitale europea contribuirà in misura significativa
alla crescita economica dell’UE e a distribuire i vantaggi
dell’era digitale a tutte le fasce della società.
L’economia digitale è ormai una realtà: continuerà a creare
nuove opportunità e sfide per i cittadini europei e aiuterà
l’Europa a prosperare e crescere. La Commissione intende
continuare a promuovere politiche che collegano i cittadini
a prezzi accessibili attraverso l’Internet a banda larga e ad
alta velocità. Poiché le tecnologie dell’informazione e della
comunicazione diventeranno parte integrante di ogni futura
decisione a livello economico e politico, la Commissione
europea si impegnerà a partecipare a questa rivoluzione
tecnologica. Svilupperà inoltre incentivi per incoraggiare
nuovi modelli di business digitali, promuoverà l’occupazione
e le start‑up in campo digitale e verificherà che tutte le
attività connesse siano a prova di futuro. Infine, garantirà
che, con il sostegno degli Stati membri, i cittadini europei
abbiano accesso a un Internet aperto, inclusivo e sicuro.
Approfondimenti
XX Commissione europea, direzione generale delle Reti di comunicazione, dei contenuti e delle tecnologie:
http://ec.europa.eu/dgs/connect/en/content/dg‑connect
XX Agenda digitale europea: http://ec.europa.eu/digital‑agenda/en
XX Orizzonte 2020: http://ec.europa.eu/research/horizon2020/index_en.cfm
XX Futuri digitali: http://ec.europa.eu/digital‑agenda/en/digital‑futures
XX Domande sull’Unione europea? Europe Direct può aiutarti: 00 800 6 7 8 9 10 11 —
http://europedirect.europa.eu
ISBN 978-92-79-24453-7
doi:10.2775/70817
NA-70-12-031-IT-C
16
Scarica

Scarica - Federalismi.it