Risalente alla metà del XII secolo, la chiesetta,
con aula unica coperta da tetto a capriate lignee
anticamente più basso e abside rivolta ad est,
conosce importanti cambiamenti architettonici
nel corso del XVIII secolo, quando si procede ad
ampliamenti significativi con la costruzione della
sacrestia (1735) posta sul lato sud, la rifacitura
del tetto (1762) e la ricostruzione del coro (1768).
Sulla facciata è presente il portale scolpito in
pietra che risale al tempo della ristrutturazione dell’edificio, quindi al Settecento. L’opera, di
autore ignoto, lascia trasparire la mano di un
artista preparato discretamente nell’arte dell’intaglio scultoreo. Gli stipiti sono lisci con lievi modanature. Sopra l’architrave s’imposta il
fastigio, scolpito con motivi a volute. Entro un
contorno fogliaceo, sormontato da una conchiglia è scolpita la lettera “M”. Sul lato destro della
affreschi del Comune di Sedegliano, dovuti senza dubbio all’importanza della sua posizione, che
faceva di questa località medioevale un punto
d’incontro e di passaggio, per il guado sul Tagliamento e per i mercati. La scoperta degli affreschi
risale all’estate del 1965 quando un fulmine colpì
l’impianto elettrico della chiesa e l’allora parroco
don Rosario Tami chiamò il signor Pietro Pressacco di Turrida a sistemarlo. Questi si accorse che al
disotto dell’intonaco, di 2, 3 centimetri, c’erano
degli affreschi. Venne immediatamente informata la sovrintendenza che iniziò un primo restauro
dal 1972 al 1973, che portò all’individuazione
del ciclo degli affreschi della passione e risurrezione della parete sinistra dell’edificio religioso.
Un secondo restauro, incentrato sugli affreschi,
è stato invece attuato dal 1992 al 1995. Sicuramente fino al 1610, data in cui è decretata la
Fig. 1 - Affresco raffigurante la Processione.
chiesa è presente il campanile sopra la cui porta
è incastonato il medaglione di San Nicolò, che
faceva parte di un portale della chiesa ora non
più esistente. La figura del santo benedicente
è eseguita in sticciato e quindi resa in rilievo a
sporgenza minima e depressa, che si stacca lievemente dal fondo pallido della pietra. Il medaglione, per la sua notevole vicinanza iconografica
e stilistica con il santo dello stipite del portale di
Ariis, è, come quello, probabile opera del Pilacorte. Il campanile è il più antico del Comune di
Sedegliano, in origine era molto più basso dell’attuale (24 metri) e la costruzione risale all’inizio del secolo XII. Alzato con materiali di sassimattoni sul tronco in mattoni, è stato realizzato
esclusivamente dalla popolazione di Redenzicco,
che raccolse i sassi nel greto del Tagliamento.
La Chiesa di Redenzicco contiene i più antichi
biancheggiatura della chiesa, le pareti dell’aula
erano interamente affrescate (tracce di affreschi
si trovano sulla parete sud). Sulla parete nord,
partendo dall’abside, troviamo: San Nicola che
dona tre borse d’oro al padre di tre fanciulle, la
Processione (datata alla fine del 1500) e San Benedetto si getta nudo tra le spine. Da qui iniziano
gli episodi della vita di Gesù con: Resurrezione
di Lazzaro, Entrata in Gerusalemme, Crocifissione, Discesa agli inferi, Resurrezione e Incoronazione. Sopra le scene si possono ancora vedere
i resti di figurazioni zoomorfe negli spazi tra le
antiche travature mentre al di sotto abbiamo una
zoccolatura in finto marmo a scacchi nei colori
blu, rosso e giallo. Sugli affreschi sono evidenti le
picchettature, ossia dei piccoli fori che servivano
per garantire una maggiore aderenza dell’intonaco soprastante.
Scheda n° 2. 1. 1
Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli
Arte
a cura di Nada Minuzzi
Chiesetta di San Giovanni Battista a Redenzicco
Chiesetta di San Giovanni Battista a Redenzicco
Arte
Fig. 3 - Particolare della Crocefissione.
Chiesetta di San Giovanni Battista a Redenzicco
Fig. 2 - Particolare della Processione.
Gli affreschi datati al trecento (probabilmente verso gli anni ’80 del XIV secolo) sono opera
di un anonimo locale influenzato dalla cultura
padovana della seconda metà del Trecento che
si contraddistingue per la spiccata resa fisionomica. Gli affreschi rappresentano uno sviluppo
del linguaggio di Vitale da Bologna in Friuli; tale
evoluzione è maggiormente visibile nella Crocifissione, il brano più importante per contenuto
e per dimensioni, che riprende i motivi del ciclo trecentesco del duomo di Spilimbergo, a loro
volta ispirati a quelli della Cappella del Duomo di
Udine eseguiti da Vitale e dai suoi collaboratori.
Costituiscono anche uno sviluppo andando ad
inserirsi nella serie di episodi analoghi realizzati
in territorio regionale dalla metà del XIV secolo
fino a quello successivo.
L’affresco della Processione risale alla seconda metà del 1500 ed è databile alla fine del
XVI secolo sia per gli abiti dei personaggi, sia
perché nel 1584 il Vescovo De Nores, durante una visita a Redenzicco, ne aveva ordinato la demolizione dell’altare di San Nicola,
al posto del quale fu eseguito l’affresco. Sull’arco
trionfale troviamo a destra la Vergine Annunciata
con sotto una Santa e a sinistra l’Angelo Annunciante con sotto un’altra Santa. Sopra quest’ultima è visibile una porzione di Santo Vescovo da
collegarsi alla vicina processione cinquecentesca. Nell’intradosso è possibile vedere un lacerto
con San Paolo. L’autore trecentesco è un artista
locale, ancora legato alla stanca evoluzione del
linguaggio vitalesco.
Bibliografia
• C. Rinaldi, Comunità e campanile nel Friuli fra Otto e
Novecento, Sedegliano, 2004
• C. Rinaldi, Storia arte ambiente nel Comune di
Sedegliano, Sedegliano, 1996
• G. Bergamini, Guida artistica del Friuli Venezia Giulia,
Udine, 1999
• M. Cimolino, Gli affreschi trecenteschi della Chiesa
di San Giovanni Battista a Redenzicco, Università
degli Studi di Udine, Relatore Daniele Benati, Anno
Accademico 1999-2000
• La Chiesetta di San Giovanni Battista a Redenzicco
(opuscolo del Comune di Sedegliano), Sedegliano,
stampa 2001
Per ricercare e approfondire
• Visita la chiesetta di Redenzicco e prova ad
individuare gli episodi raffigurati negli affreschi.
• Chi erano Vitale da Bologna e Pilacorte.?
• Nella scheda si parla dell’affresco, fai un’analisi di
questa tecnica pittorica.
• Visita il duomo di Spilimbergo e la cappella del
duomo di Udine e analizza le analogie con gli affreschi
della Chiesetta di San Giovanni Battista a Redenzicco.
Scheda n° 2. 1. 1
Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli
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