SCUOLA Nel silenzio delle immagini Laboratorio d’esperienza fra lingua italiana, immagine, storia, geografia e conoscenza della realtà socio-culturale di vita, perché si può... “leggere l’arte come una storia fra tante storie” Scuola elementare di Scalette Classi quarte (ora quinte) - Anno scolastico 2002-2003 La storia si fa senza dubbio con documenti scritti. Quando ce ne sono. Ma si può fare senza documenti scritti, se non esistono. Per mezzo di tutto quello che l’ingegnosità dello storico gli consente di utilizzare per fabbricare il suo miele, in mancanza di fiori normalmente usati. Quindi non segni. Con paesaggi e con mattoni. Con forme di campi, con erbe e con collari da tiro. Con le ricerche su pietra, eseguite da geologi, e con analisi di spade metalliche compiute da chimici. In una parola, con tutto quello che, essendo proprio dell’uomo, esprime l’uomo, significa la presenza, l’attività, i gusti e i modi di essere dell’uomo. Non è forse vero che una parte, e quella più appassionante senza dubbio, del nostro lavoro di storici, consiste nello sforzo costante da far parlare le cose mute, far dire loro quel che da sole non dicono sugli uomini e sulle società che le hanno prodotte? LUCIEN FEBVRE, storico ...E così, affrontando lo studio e la conoscenza del lungo periodo medievale e della civiltà romanica, abbiamo voluto proporre alcune esperienze per conoscere, comprendere e valorizzare la nostra storia. È nata così l’esperienza dell’affresco, per vivere con mano questa tecnica pittorica murale, e l’esperienza della visita alle chiesette medioevali di Brenzone, per riscoprirne gli affreschi. Un doveroso ringraziamento va all’associazione Pro Loco “Per Brenzone”, per averci gentilmente fornito l’opuscolo informativo con l’indicazione dell’itinerario e con le preziose informazioni di Giuliano Sala. Un ringraziamento particolare va a Giordano, alla mamma Elena e al papà Oscar che, con immutato affetto e, soprattutto, con un sorriso semplice e buono, ci hanno accolti ancora una volta nel magico incanto del borgo di Campo, in occasione della nostra uscita. E a tutti, per essersi così impegnati. Affresco realizzato su soggetto medioevale, su mattonelle di cemento appositamente preparate, e dopo lo “spolvero” del “cartone” El Gremal - 82 Opuscolo informativo sulle chiesette a cura della Pro Loco “Per Brenzone”, con testi di G. Sala ... terza tappa della nostra passeggiata: Lunedì 9 giugno 2003 la chiesetta di San Pietro ... prima tappa della nostra passeggiata: la chiesetta di San Zeno a Campo a Castelletto Dai nostri appunti... La chiesetta di Castelletto è dedicata a San Zeno; gli affreschi non sono così ben conservati, ma sul muro esterno si poteva vedere l’affresco di san Cristoforo, il protettore dei viandanti e dei naviganti. La leggenda racconta che chi vedeva quell’immagine per quel giorno non sarebbe morto. La chiesetta di San Zeno è la più antica di tutte. Essa si trova all’entrata del cimitero. Altre informazioni... Questa chiesetta ha origini assai antiche ed inconfondibili forme romaniche, ma l’attuale struttura dell’edificio è il risultato di costruzioni diverse. Abbiamo ammirato anche l’immagine del Cristo Benedicente, le due navate interne e la torre campanaria. ... seconda tappa della nostra passeggiata: la chiesetta di Sant’Antonio Nel magico silenzio di questo antico borgo medioevale, dove ogni anno torniamo per assaporare il dolce fascino, la chiesetta, caratteristica di un’architettura romanica minore, ha anch’essa origine incerte. Ha un’unica navata interna e sulle pareti ne abbiamo ammirato gli affreschi, eseguiti verso il Trecento. Dai nostri appunti... Ancora adesso nella chiesetta di Campo si notano i suoi affreschi, alcuni restaurati, altri piuttosto rovinati: essi raffigurano molti Santi. A destra della chiesetta, una volta, c’era il cimitero. Non abbiamo dimenticato di sostare alla fontana di questo antico borgo che, quasi con parole di un dolce canto scritto da O. Simonetti, sembrava dirci: «... Sono l’acqua che scorre nuda, fuori dal vestito di pietra che m’ha condotto sino alle soglie della libertà del cigno, tra le vasche armoniche che odorano di donna e di sapori antichi. Le chiacchiere, trascinate a valle, hanno partorito leggende dalle spalle fragili e dagli enormi seni, da cui copiosa sgorga la magia che nutre l’incantesimo del mondo. Gli inverni le hanno trattenute un poco ma, a primavera, quelle che non hanno germogliato se ne sono ripartite. Perché l’acqua cerca l’amore, va e non torna indietro...». da “Saer Palfi”, di O. Simonetti citaz. gentilmente concessa dall’autore a Biasa Dai nostri appunti... Nella chiesetta di Biasa gli affreschi si vedevano pochissimo. All’entrata, sopra la porta, di nuovo l’affresco di San Cristoforo perché si diceva che proteggeva dagli spiriti malvagi. La chiesa era piccola e molto vecchia. Il caldo dell’afosa giornata e la lunga passeggiata non ci hanno consentito di terminare l’itinerario della visita alle chiesette, con la chiesetta di San Nicola. Ma, data la vicinanza della scuola... El Gremal - 83 ... quarta tappa della nostra passeggiata: la chiesetta di San Nicola ad Assenza Dai nostri appunti... All’inizio di settembre, il giorno 17, ci siamo recati alla chiesetta di Assenza per osservarne gli affreschi. Qui gli affreschi sono meglio conservati rispetto alle chiesette precedenti. Parecchi di essi rappresentano la vita di Gesù, con l’Ultima Cena e la Crocifissione, altri vari Santi, fra cui Santa Caterina, Santa Lucia, Sant’Antonio... ... Ci apprestiamo a riprodurre con uno schizzo gli affreschi osservati Fotografia di una serie di affreschi all’interno della chiesetta e schizzo di un particolare Foto e schizzo di un frammento della Crocifissione Foto e schizzi di un frammento dell’Ultima Cena El Gremal - 84 ... La chiesetta è stata costruita in età medioevale, verso il 1100, ed è stata modificata nel corso del tempo. Dopo tanti anni, verso il 1500 circa, è stato aggiunto il campanile. Anche la finestra, aggiunta dopo, è di stile gotico, cioè a punta. ... All’interno si notavano due altari: uno laterale a destra che rappresentava San Francesco e uno di fronte con rappresentato San Nicola insieme ad altri Santi. ... Siamo passati intorno all’altare, che era tutto decorato con i fiori e le tovaglie, tutte ricamate. Sempre all’interno, una piccola porta, di stile romanico, conduceva un tempo ad un piccolo cimitero; le porte laterali sono molto basse, perché chi entrava doveva chinarsi in segno di rispetto. Dall’opuscolo informativo si capisce che... la costruzione ha subito varie modifiche nel corso dei secoli, trasformandosi da una prima cappella romanica via via fino all’attuale edificio; di essa si hanno notizie certe fin dal 1159, quando viene nominata in una bolla pontificia. Alcuni affreschi risalgono al Duecento, altri al Trecento, altri infine al Quattrocento o primo Cinquecento. Esperienza realizzata da: Walid, Amedeo, Domenico, Daniele, Eleonora, Alben, Laura, Valentina M., Alessio P., Giordano, Valentina T., Giada, Fabiana, Ludovica, Chiara C., Irene, Chiara B., Alessio B., Michel, Chris, Valentina C., Michela, Alessia, Andrea, Jan, Emanuele, Luca, Antonio, Tulum Fotografie degli affreschi affiancati da alcuni dei nostri schizzi Massimiliano, Mariangela e Patrizia El Gremal - 85