Francesco Petrarca Cenni biografici Nasce ad Arezzo 1304 da famiglia fiorentina guelfa bianca in esilio Dal 1309 ad Avignone 1327 l’incontro determinante con Laura Ordini minori (chierico) Scoprì l’Epistolario di Cicerone 1348: muore di peste Laura 1350 conosce Boccaccio Dal 1353 vive a Milano alla corte dei Visconti (anticipazione del mecenatismo) Incoronato poeta Visse gli ultimi anni tra PD, VE e Arquà, dove gli venne donata una proprietà e dove morì nel 1374 La cultura classica P. fu un grande scrittore in lingua latina, che riteneva la vera lingua letteraria Nelle sue opere manifesta un grande amore per i classici fuso con profonda spiritualità cristiana Opere principali: Africa (poema epico in esametri rimasto incompiuto), De viris illustribus (biografie di personaggi famosi), De vita solitaria, De Otio religioso (si esaltano la solitudine dell’intellettuale e la serenità dei monasteri) Il Secretum E’ forse l’opera latina più importante Immagina un dialogo con Sant’Agostino sui temi che troveremo spesso nel Canzoniere: le debolezze dell’uomo, il contrasto fra l’aspirazione religiosa e le tentazioni delle passioni terrene, le conseguenti crisi interiori Contenuti e temi L’epistolario Numerosissime sono le lettere in latino indirizzate ad amici e a personaggi famosi del suo tempo Non hanno il fine d’essere spedite, ma sono componimenti letterari, politici e riflessivi dai quali emerge la figura dell’intellettuale del tempo che si vuole porre ad esempio Più importante è “Ai posteri”, primo scritto autobiografico della letteratura italiana Le opere in volgare Oltre al Canzoniere che influenzò la storia della letteratura italiana… I Trionfi: poema allegorico in terzine dantesche diviso in 6 parti che corrispondono alle fasi del suo pensiero e della sua vita: Amore, Pudicizia, Morte, Fama, Tempo, Eternità Tematiche Operò una sintesi tra i valori dell’antichità classica (sempre da imitare) e la spiritualità cristiana Pre-umanista Il conflitto petrarchesco Molto religioso, non concepiva però il pensiero medievale di vita come realizzazione di un progetto divino P. dava enorme importanza alla dimensione interiore dell’uomo Conflitto tra i desiderio di amare e di fama e il richiamo della vita religiosa Una vita piena di dubbi e di insoddisfazione che P. definirà “Accidia” simile alla depressione Nuova concezione dell’amore Dante La Donna è una creatura angelica La Donna avvicina l’uomo a Dio L’amore per lei è una sorta di elevazione morale e spirituale Petrarca Laura è una donna affascinante, un essere umano, non un angelo Per lei P. prova desiderio e passione L’amore per lei non lo porta a Dio, ma al contrario, lo allontana e gli crea dubbi e drammi spirituali Chi era Laura? Laura de Noves (1310 - 6 aprile 1348) fu una nobildonna, sposa del marchese Ugo di Sade probabilmente avignonese Forse Laura amata da Petrarca non è mai esistita, ed è solo il simbolo dell’allontanamento da Dio. La filologia Divenne con P. una scienza Correggere gli errori dei numerosi manoscritti e riportare il testo quanto più vicino all’originale antico La filologia divenne la disciplina fondamentale degli Umanisti Il Canzoniere 1374 Formato da 366 poesie come i giorni dell’anno più un sonetto introduttivo Ordine cronologico: 263 sonetti “in vita” di Laura e 103 “in morte” Vi lavorò per 40 anni, aggiungendo poesie e modificando di continuo l’ordine Temi del Canzoniere L’amore tormentato, sia per la ritrosia di Laura, sia per la sua schiavitù d’amore Contrasti di sentimenti, analisi psicologica Dissidio continuo fra il cedimento alle passioni terrene e il richiamo religioso Fascino terreno di Laura che subisce gli attacchi del tempo e che non innalza a Dio Poesie in vita e in morte In vita di Laura L. bella e indifferente Poeta tormentato dal dissidio interiore Alternanza di gioie e scoramenti Paesaggio in sintonia con lo spirito del poeta In morte di Laura L. Compassionevole verso le sofferenze del poeta Nostalgia e idealizzazione di L Paesaggio in sintonia con lo spirito del poeta Lo stile del Canzoniere Continue correzioni per raggiungere lo stile perfetto, ma grande semplicità, con ricorso a parole usuali (Bello per es.) Es . Chiare fresche e dolci acque Linguaggio fluido di grande eleganza Le figure retoriche Essenzialmente due: antitesi e ossimoro Antitesi: Pace non trovo, et non ò da far guerra; e temo, et spero; et ardo, et son un ghiaccio; et volo sopra 'l cielo, et giaccio in terra; et nulla stringo, et tutto 'l mondo abbraccio. Ossimoro: disgustoso piacere, illustre sconosciuto, silenzio assordante FINE Presentazione a cura della Prof.ssa Maria Grazia Massari Istituto Alberghiero “F. Martini” Montecatini Terme (PT)