NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo “SEMI D’ARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo” 27-28 novembre 2008 LA GESTIONE DEL CICLO DI VITA DEL PROGETTO Progettazione e gestione di un intervento di sviluppo Leonardo Maesano NEA – Napoli Europa Africa Corso di Educazione allo sviluppo “SEMI D’ARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo” …bentrovati, riprendiamo il filo e ripartiamo Leonardo Maesano IL PROGETTO NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO PROGETTO Una o più serie di azioni organiche finalizzate al conseguimento di un obiettivo dato e verificabile in un tempo dato e con risorse finanziarie definite APS Settore Privato ONG, organismi esecutori Risorse Umane Risorse Fisiche Risorse Finanzairie Costi Indiretti R O (Obiettivo specifico) Uno/più periodi intermedi T Possibili proroghe Nota bene : non vi è necessariamente una relazione proporzionale tra la DURATA del progetto e I suoi COSTI. IL PROGETTO NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO Nella Cooperazione allo Sviluppo, possiamo parlare di PROGETTO quando sono coinvolti i 3 seguenti ATTORI: APS e Coop. Decentrata Cooperaz. non-governat Governi locali FINANZIATORE (DONATORE) PROGETTO NB: Possono essere più di uno (co-finanziatori) IL PROGETTO NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO NATURA DEL PROGETTO EMERGENZA EDUCAZIONE ALLO SVILUPPO Progetti a mediolungo termine per migliore le condizioni economiche, sociali, politiche atte a creare le condizioni propedeutiche all’autosviluppo. Iniziative che mirano ad eliminare e/o a ridurre le conseguenze negative di un evento congiunturale, ripristinando l’accesso alle risorse fondamentali da parte delle popolazioni colpite EUROPE-AID DGCS-MAE ECHO DGCS-UFFICIO VI Iniziative formative che mirano alla sensibilizzazione sulle tematiche dello sviluppo dei cittadini dei paesi del nord del mondo SVILUPPO AIUTI UMANITARI PIANIFICAZIONE OPERATIVA : ELEMENTI E STRUMENTI PRELIMINARI TEMPISTICA r Progetto suddiviso in FASI INTERMEDIE (“Annualità”) Progetto che prevede una FASE UNICA IL PROGETTO NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO FINANZIATORI E TIPOLOGIE APS (Governo Italiano, Comunità Europea, Sistema ONU, Cooperazione Decentrata) 100% 50-80% PROGETTI AFFIDATI PROGETTI PROMOSSI CALL FOR TENDER CALL FOR PROPOSAL 0% (esecutore) 20-50% Cooperazione non-governativa (ONG) 100% (compreso IN-KIND) Progetti Autofinanziati IL CICLODI DI PROGETTO – Quadro di sintesi IL CICLO VITA DEL PROGETTO 1. Programmazione 6. Valutazione 2. Identificazione LFA 5.Implementazione 3. Formulazione 4. Finanziamento Con il termine CICLO DEL PROGETTO si intende la sequenza progressiva delle suindicate 6 FASI di un intervento di sviluppo. Ciascuna delle fasi del ciclo viene sviluppata attraverso un insieme ordinato di metodologie e strumenti comunemente definito Gestione del Ciclo di Progetto (PCM) Il PCM utilizza l’approccio del Quadro Logico (LFA) PCM - UN PRIMO SGUARDO D’ASSIEME Programma di riferimento (strategie) Decisione su come usare i risultati nella futura programmazione Rapporto di valutazione Aree di priorità, settori, ecc. Terms of reference Programmazione Valutazione Studio di prefattibilità Decisione su quali opzioni approfondire Identificazione Bandi Linee Guida Decisione su azioni di sviluppo ulteriore Implementazione Rapporti di monitoraggio Formulazione Decisione se stendere una proposta Stesura della proposta Finanziamento Decisione se seguire il piano o riorientare il progetto Proposta di finanziamento Decisione di finanziare Concessione del finanziamento Studio di fattibilità LA GESTIONE DEL CICLO DI PROGETTO (PCM) ED L’APPROCCIO DEL QUADRO LOGICO (LFA) GESTIONE DEL CICLO DI PROGETTO APPROCCIO DEL QUADRO LOGICO Definisce le attività relative al management (chi fa cosa) e le procedure decisionali che caratterizzano le diverse fasi di vita di un progetto. Metodologia per la progettazione, la gestione e la valutazione di programmi e progetti attraverso il ricorso a strumenti tecnici volti ad accrescere la partecipazione, la trasparenza e favorire un approccio per obiettivi Processo decisionale e realizzativo definito dall’organizzazione Metodi e strumenti di Gestione del Progetto (Un paragone efficace: la gestione del ciclo dei rifiuti …) IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO La Gestione del Ciclo di Progetto - Note La gestione del ciclo di progetto (PCM) è uno strumento elaborato nell’ambito della Commissione Europea e attualmente adottato d tutte le agenzie e le istituzioni che si occupano di Cooperazione allo sviluppo; Intende migliorare la qualità della progettazione e della gestione del progetto Persegue l’integrazione sistematica delle fasi del progetto Focalizza l’interesse sui bisogni effettivi dei soggetti beneficiari Attraverso un approccio logico (QUADRO LOGICO - LFA) intende contrastare le principali cause di fallimento della progettazione IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO PERCHÉ IL PROJECT CYCLE MANAGEMENT ? Nel corso degli anni ’80 i Rapporti di Valutazione eseguiti dagli esperti della EC indicavano che una parte consistente e crescente dei progetti era mal eseguita o poco efficace … ESPERIENZE PREGRESSE PCM - Quadro strategico poco chiaro - Approccio settoriale - Progetti dominati dall’offerta - Soluzioni dominate dalla domanda - Debole analisi della situazione - Miglioramento nell’analisi - Pianificazione orientata alle attività - Pianificazione orientata agli obiettivi - Impatto non verificabile - Impatto verificabile - Pressione all’esborso - Enfasi sulla qualità - Visione di breve termine - Fuoco sulla sostenibilità - Documenti di progetto imprecisi e - Formati standardizzati disomogenei IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO La Gestione del Ciclo di Progetto - Principi Struttura il percorso decisionale organizzando il lavoro per fasi interdipendenti e migliorando il flusso delle informazioni Orienta e coinvolge il/i partner e gli stakeholders adottando un approccio partecipativo rivolto ai bisogni Punta alla sostenibilità del progetto in modo da assicurare benefici durevoli ai beneficiari Utilizza l’approccio analitico attraverso il QUADRO LOGICO Integra gli obiettivi di progetto con quelli settoriali, nazionali ed europei (programmazione) IL CICLO DI PROGETTO – Quadro PCM - FASE 1 di sintesi PROGRAMMAZIONE Programmazione Valutazione Identificazione Implementazione Formulazione Finanziamento E’ la fase propedeutica per eccellenza del CDP. L’ATTORE PUBBLICO assume un ruolo di orientamento e coordinamento STRATEGICO delle iniziative, definendo il quadro e le PRIORITA’ GEOGRAFICHE e SETTORIALI (Country Strategy Papers) all’interno delle quali si potranno identificare (e poi formulare) progetti specifici. Il tutto coinvolgendo la SOCIETA’ CIVILE (approccio partecipativo specialmente nella Cooperazione Decentrata) e tenendo conto per ciascuna priorità individuata degli insegnamenti derivanti dalle ESPERIENZE PREGRESSE (-> VALUTAZIONE). PROGRAMMAZIONE SETTORI D’INTERVENTO SANITA’ LOTTA HIV, MALARIA, TBC EDUCAZIONE PRIMARIA INFRASTRUTTURE RICOSTRUZIONE FORMAZIONE LAVORO (AGR) TUTELA AMBIENTALE BIODIVERSITA’ CAPACITY BUILDING SICUREZZA ALIMENTARE IL CICLO DI PROGETTO – Quadro PCM - FASE 2 di sintesi Programmazione Valutazione IDENTIFICAZIONE Implementazione Formulazione Finanziamento Vengono individuate e sottoposte ad ANALISI e STUDIO (consultazione beneficiari con analisi dei problemi e individuazione delle possibili soluzioni) le potenziali AZIONI SPECIFICHE da intraprendere. Si decide quindi rispetto alla PERTINENZA di ciascuna IDEA-PROGETTO, sia rispetto alla capacità di rispondere ai problemi di ciascun gruppo-beneficiari che rispetto al quadro generale di PROGRAMMAZIONE stabilito. Infine si SELEZIONANO le idee-progetto da approfondire nella fase successiva (-> Formulazione). L’APPROCCIO DEL QUADRO LOGICO (LOGICAL FRAMEWORK APPROACH) E’ lo strumento principale utilizzato per costruire la proposta di progetto durante le fasi di IDENTIFICAZIONE e FORMULAZIONE L’approccio prevede 2 fasi: 1. ANALISI La situazione esistente viene analizzata per sviluppare una immagine della “situazione desiderata futura” e selezionare le strategie che saranno applicate per conseguirla. 1) ANALISI DEI PROBLEMI 2) ANALISI DEGLI OBIETTIVI 3) ANALISI DELLE STRATEGIE 2. PROGETTAZIONE L’idea di progetto viene siluppata in dettagli operativi 1) ELABORAZIONE QUADRO LOGICO 2) PIANO DELLE ATTIVITA’ 3) DEFINIZIONE RISORSE PER ATTIVITA’ (ELABORAZIONE DEL BUDGET) IDENTIFICAZIONE: L’ANALISI (LFA) 1) ANALISI DEI PROBLEMI • IDENTIFICAZIONE (ATTRAVERSO FONTI PRIMARIE E/O SECONDARIE) E ANALISI, DEL CONTESTO E DEGLI ATTORI COINVOLTI (PORTATORI DI INTERESSI -> STAKEHOLDERS) • RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI (COLLOQUI, SONDAGGI, ECC.) E ANALISI DEI RAPPORTI DI GENERE (L’IMPATTO DEL FUTURO PROGETTO PUO’ CAMBIARE DI MOLTO IN PRESENZA DI DISCRIMINAZIONI DI GENERE) ORGANIZZAZIONE DI UN LABORATORIO DI IDENTIFICAZIONE DEI PROBLEMI CON TUTTI GLI ATTORI COINVOLTI, PER L’ELABORAZIONE DELL’ ALBERO DEI PROBLEMI IDENTIFICAZIONE: L’ANALISI (LFA) L’ALBERO DEI PROBLEMI E’ un diagramma che rappresenta i problemi individuati, in ordine gerarchico. Per elaborare il diagramma occorre anzitutto identificare i diversi problemi e sceglierne uno da cui partire (attraverso la tecnica del BRAINSTORMING); si individua poi un secondo problema in relazione al primo e si determina se esso sia: CAUSA del primo, nel qual caso si pone ad un livello inferiore EFFETTO del primo, nel qual caso si pone ad un livello superiore NE’ CAUSA, NE’ EFFETTO, nel qual caso si pone su un piano parallelo Man mano che l’albero sviluppa i restanti problemi vengono collocati lungo il “tronco” o i “rami” ideali seguendo il medesimo metodo. I PROBLEMI debbono essere: - Reali e oggettivi (non basati su opinioni - Espressi in termini negativi e chiari a tutti - Specifici e non di carattere generale e dimostrabili); L’ALBERO DEI PROBLEMI (ESEMPIO) EFFETTI Alti tassi mortalità infantile e delle madri Alto tasso di infezione bambini e neonati Alto tasso complicazioni acute alla nascita Alti tassi di infezione post parto e neonatale Bassi standard di igiene e cura pazienti da staff Scarso stato nutrizionale dei bimbi e dei neonati Pochi bimbi e neonati vaccinati Complicazioni alla nascita diagnosticate tardi o per niente Pressione commerciale uso sostituti latte Bassa disponibilità di cibi alte proteine Bassa frequentazione cliniche rurali Mancanza di medicine Madri poco disponibili frequenza cliniche Copertura cliniche insufficiente o inadeguata Scarse capacità staff CAUSE IDENTIFICAZIONE: L’ANALISI (LFA) 2) ANALISI DEGLI OBIETTIVI •RAPPRESENTARE GLI SCENARI FUTURI DERIVANTI DALLA SOLUZIONE DEI PROBLEMI (le situazioni negative illustrate nell’albero dei problemi vengono convertite in situazioni positive e già raggiunte) •VERIFICARE LA GERARCHIA DEGLI OBIETTIVI EVIDENZIARE LE RELAZIONI DAGRAMMA CHE CHIAMIAMO MEZZI-FINI IN ALBERO DEGLI OBIETTIVI UN TRASFORMAZIONE DEI PROBLEMI IN OBIETTIVI Problema Obiettivo Alti tassi mortalità infantile e delle madri Tassi mortalità infantile e delle madri ridotti Alto tasso complicazioni acute alla nascita Tasso complicazioni acute alla nascita ridotto Complicazioni diagnosticate tardi o per niente Precoce diagnosi complicazioni alla nascita Situazione negativa attuale Situazione desiderata futura L’ ALBERO DEGLI OBIETTIVI (ESEMPIO) Tassi mortalità infantile e delle madri ridotti Tasso di infezione bambini e neonati ridotto FINI Tasso complicazioni acute alla nascita ridotto Tassi di infezione post parto e neonatale ridotti Standard di igiene e cura pazienti da staff migliorati Stato nutrizionale dei bimbi e dei neonati migliorato Bimbi e neonati vaccinati in maggior numero Precoce diagnosi complicazioni alla nascita Aumento bambini allattati Accresciuta disponibilità di cibi alte proteine Accresciuta frequentazione cliniche rurali Madri disponibili frequenza cliniche Medicine sufficienti Copertura cliniche accresciuta e regolare Capacità staff migliorate MEZZI IDENTIFICAZIONE: L’ANALISI (LFA) 3) ANALISI DELLE STRATEGIE • DECIDE QUALI OBIETTIVI SARANNO INCLUSI PROGETTO E QUALI NE RESTERANNO FUORI NEL • INDIVIDUA L’OBIETTIVO GENERALE E GLI OBIETTIVI SPECIFICI (SUCCESSIVAMENTE RIDOTTI AD UNO PER OGNI AZIONE PROGETTUALE) DEL PROGETTO DEFINISCE IL TIPO DI PROGETTO IN BASE ALL’AMPIEZZA DEGLI SCOPI E DEI MEZZI DISPONIBILI E DELLA MOLE DEL LAVORO DA INTRAPRENDERE L’ANALISI DELLE STRATEGIE (ESEMPIO) Tassi mortalità infantile e delle madri ridotti Tasso di infezione bambini e neonati ridotto Tasso complicazioni acute alla nascita ridotto Tassi di infezione post parto e neonatale ridotti Standard di igiene e cura pazienti da staff migliorati Stato nutrizionale dei bimbi e dei neonati migliorato Bimbi e neonati vaccinati in maggior numero Precoce diagnosi complicazioni alla nascita Aumento bambini allattati Accresciuta disponibilità di cibi alte proteine Accresciuta frequentazione cliniche rurali STRATEGIA NUTRIZIONALE FINI Madri disponibili frequenza cliniche Medicine sufficienti Capacità staff migliorate Copertura cliniche accresciuta e regolare STRATEGIA CURE PRIMARIE MEZZI STRATEGIA CURE SECONDARIE IL CICLO DI PROGETTO – Quadro PCM - FASE 3 di sintesi Programmazione Valutazione Implementazione Identificazione Formulazione FORMULAZIONE Finanziamento Le idee-progetto pertinenti divengono PIANI di PROGETTO OPERATIVI. I GRUPPI-BENEFICIARI e gli altri ATTORI (stakeholders) coinvolti, partecipano allo SVILUPPO DETTAGLIATO dell’idea-progetto. A questo punto, se l’idea-progetto è giudicata FATTIBILE (mezzi idonei e probabilità di successo) e SOSTENIBILE (benefici di lunga durata per il gruppo-beneficiario) si decide di FORMULARE una PROPOSTA FORMALE al (co)finanziatore (o di avviare la ricerca del finanziamento). … ANZITUTTO IL BANDO VALORIZZATO (SI / NO) COSTI ELEGGIBILI DURATA DELL’AZIONE DOCUMENTI RICHIESTI E RELATIVI FORMAT (APPLICATION FORM QUADRO LOGICO BUDGET LEGAL ENTITY FORM, ECC.) IL BANDO DI PROGETTO (guidelines) AMMONTARE TOTALE, E % DEI COFINANZIAMENTI AZIONI ELEGGIBILI (AREE/SETTORI/ PRIORITA’) ORGANISMI AMMESSI AL BANDO FORMULAZIONE IL DOCUMENTO DI PROGETTO r La struttura del documento (application form) o la sequenza delle richieste può cambiare da Finanziatore a Finanziatore, ma i dati e le informazioni chiave da produrre restano sempre le seguenti: L’APPLICANT DATI e “CV” (possibili CONSORZI) QUADRO LOGICO CRONOGRAMMA ATTIVITA’ DESCRIZIONE DELL’INIZIATIVA E DELLE RISORSE NECESSARIE IL/I PARTNER LOCALE/I PIANO FINANZIARIO (BUDGET) L’APPROCCIO DEL QUADRO LOGICO (LOGICAL FRAMEWORK APPROACH) E’ lo strumento principale utilizzato per costruire la proposta di progetto durante le fasi di IDENTIFICAZIONE e FORMULAZIONE L’approccio prevede 2 fasi: 1. ANALISI La situazione esistente viene analizzata per sviluppare una immagine della “situazione desiderata futura” e selezionare le strategie che saranno applicate per conseguirla. 1) ANALISI DEI PROBLEMI 2) ANALISI DEGLI OBIETTIVI 3) ANALISI DELLE STRATEGIE 2. PROGETTAZIONE L’idea di progetto viene siluppata in dettagli operativi 1) ELABORAZIONE QUADRO LOGICO 2) PIANO DELLE ATTIVITA’ 3) DEFINIZIONE RISORSE PER ATTIVITA’ (ELABORAZIONE DEL BUDGET) 2. LA PIANIFICAZIONE FORMULAZIONE: LA PROGETTAZIONE L’attività di progettazione è facilitata dal QUADRO LOGICO (Logical Framework). Quest’ultimo è una matrice che permette di descrivere in forma strutturata ed interdipendente gli elementichiave del’azione progettuale. Le sue componenti sono: • LOGICA D’INTERVENTO • INDICATORI VERIFICABILI • FONTI DI VERIFICA QUADRO LOGICO • PRECONDIZIONI (ESTERNE) Il Logical Framework fornisce una metodologia per verificare la corretta strutturazione dell’intervento e supporta l’implementazione del monitoraggio e della valutazione. IL QUADRO LOGICO Logica intervento Indicatori verificabili Fonti della verifica Mezzi Costi Precondizioni (fattori esterni) Obiettivi generali Obiettivo specifico Risultati Attività Pre-requisiti per lo sviluppo del progetto 2. LA PIANIFICAZIONE QUADRO LOGICO: LOGICA D’INTERVENTO OBIETTIVO GENERALE Macro-benefici a lungo termine per la società (socio-politico) OBIETTIVO SPECIFICO DEL PROGETTO Misura la trasformazione della realtà per i destinatari finali al termine dell’azione progettuale; il progetto ha 1 solo obiettivo specifico RISULTATI Miglioramenti tangibili (beni e/o servizi resi) resi disponibili per i destinatari finali ATTIVITÀ Azioni attraverso le quali il progetto punta a conseguire i risultati e persegue il raggiungimento dell’obiettivo specifico QUADRO LOGICO: GLI INDICATORI Gli indicatori oggettivamente verificabili (OVIs) descrivono gli obiettivi del progetto in termini obiettivamente misurabili. La specificazione degli OVIs esprime la fattibilità degli obiettivi e forma la base del sistema di monitoraggio del progetto. Gli OVIs permettono di: - verificare la coerenza e la correttezza della logica di intervento - si applicano all’OBIETTIVO SPECIFICO e ai RISULTATI (non alle ATTIVITA’, per le quali si indicano nel QL i mezzi necessari) - monitorare i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi QUADRO LOGICO: FONTI DI VERIFICA Le Fonti di verifica descrivono dove e in quale forma è possibile trovare le informazioni necessarie a verificare il grado di raggiungimento degli obiettivi espresso dagli indicatori. Le fonti di verifica possono essere: - INTERNE AL PROGETTO (es. report, contabilità di progetto, dati di progetto) - ESTERNE AL PROGETTO (dati ufficiali, statistiche, bollettini, ecc.) Le fonti esterne al progetto dovrebbero essere valutate in termini di accessibilità, affidabilità, rilevanza e dovrebbero essere accessibili a bassi costi. QUADRO LOGICO: PRECONDIZIONI (esterne) Si tratta di quei fattori che, pur importanti per la buona riuscita del progetto, sono al di fuori dell’ambito di intervento dello stesso. La valutazione dei fattori esterni viene realizzata attraverso il seguente algoritmo: Il fattore esterno è importante? SI NO Si verificherà? Quasi certamente Non includerlo nel LFA E’ probabile Includerlo come Presupposto Non è probabile E’ possibile il redesign del progetto per influenzare il fattore esterno? SI Riprogettate l’intervento: - aggiungete Attività e/o Risultati - riformulate l’Obiettivo Specifico del Progetto, se necessario NO La Condizione è un Presupposto “killer”. Da un punto di vita tecnico, l’intervento non è realizzabile a meno che le Autorità trovino la soluzione utile affinché il presupposto si realizzi o a trasformarlo in una Precondizione integrabile. UN ESEMPIO DI QUADRO LOGICO LOGICA D’INTERVENTO Obiettivo generale Tassi mortalità infantile e delle madri ridotti Obiettivo specifico Stato di salute delle donne incinte, di quelle che accudiscono i bambini, dei bambini e dei neonati migliorato INDICATORI OGETTIVAMENTE VERIFICABILI FONTI DI VERIFICA Incidenza delle infezioni postparto e neonatali all’interno dei centri sanitari ridotta da x a y dall’anno 200.. …… Dati degli ospedali e delle cliniche analizzati ex ante ed ex post …… 1.1 Servizio sanitario Numero di villaggi forniti Dati del primario funzionante a livello di servizi sanitari regolari Ministero della di distretto aumentato da x a y Sanità dall’anno 200.. Risultati 1.2 Aumento bimbi e neonati Numero di bambini al di vaccinati sotto dei 5 anni vaccinati 1.3 Medicine sufficienti contro la polio 1.4 Accresciuta frequenza cliniche rurali accresciuto da x a y 1.5 Madri disponibili frequenza cliniche 1.6 Copertura accresciuta e regolare da dall’anno 200.. parte delle cliniche …… 2. Qualità ed efficienza del servizio Dati clinici di vaccinazione analizzati ogni 3 mesi 1. Acquisto di attrezzature e acquisto/recupero ambulanze 2. Realizzare un programma di ospedalizzazione mobile 3. Reclutamento e Corsi di formazione personale per assistere la nascita Costi rimborsabili (vedi il budget) PRECONDIZIONI ESTERNE Nutrizione domestica migliorata attraverso un’accresciuta disponibilità stagionale di cibi ad alte proteine, e accresciuta proporzione di bambini nutriti al seno. …….. sanitario secondario migliorata Attività 4. ……… Assistenza tecnica Attrezzature Forniture mediche (vedi il piano delle attività) Il Ministero della Sanità mantiene livelli di finanziamento ai livelli precedenti al progetto in termini reali. FPAIL - BUDGETING PROGETTAZIONE: PIANO FINANZIARIO ELABORAZIONE DEL BUDGET 1. Identificare il tipo di risorsa (di chi/cosa ho bisogno) 2. Identificare la quantità di risorse (quante?) 3. Identificare la durata d’impiego (per quanto tempo?) 4. Stimare i costi unitari/totali (costo per unità tempo) 5. Codificare le risorse secondo il format del Budget 6. Verificare regole, totali, quadrature IL CICLO DI PROGETTO – Quadro PCM - FASE 4 di sintesi Programmazione Valutazione Identificazione Implementazione Formulazione Finanziamento FINANZIAMENTO La proposta di progetto presentata viene ESAMINATA dall’autorità competente, che al termine dell’ITER (possibili negoziazioni/modifiche del testo e/o budget presentati) decide se (co)finanziare o meno l’intervento. In caso positivo, l’ente finanziatore e l’ente esecutore formalizzano in un documento LEGALE (CONTRATTO/CONVENZIONE) le modalità di realizzazione e di finanziamento nonché gli altri obblighi amministrativo/legali, derivanti per le parti dal progetto. L’ITER DI FINANZIAMENTO: il caso della DGCS - PROGETTI PROMOSSI DA ONG PRESENTAZIONE PROGETTO ALL’UFF. VII EROGAZIONE DEL FINANZIAMENTO / AVVIO DEL PROGETTO Esame di ammissibilità e correttezza formale 75 GIORNI Trasmissione dell’ONG all’Ufficio VII della Richiesta di contributo 30 GIORNI L’UFF. VII LO TRASMETTE AD AMBASCIATA, UTL ed UTC IL COM.DIR. APPROVA IL PROGETTO Nulla Osta Ambasciata Parere sugli obiettivi UTL 30 GIORNI Delibera di approvazione del CD Predisposizione della scheda di valutazione tecnico finanziaria UTL 30 GIORNI L’UTC TRASMETTE LA SCHEDA DI VALUTAZIONE ALL’UFF. VII 30-90 GIORNI Proposta di contributo 30 GIORNI L’UFF.VII INVIA IL PROGETTO AL COMITATO DIREZIONALE FINANZIAMENTO MODALITA’ DI EROGAZIONE DEL FINANZIAMENTO ANTICIPO Il finanziatore anticipa le spese di sua competenza per un determinato periodo (parziale o totale a seconda della tempistica del progetto (es. promossi MAE). RIMBORSO SISTEMA IBRIDO L’organismo Il finanziatore anticipa esecutore anticipa una % fissata dal contratto della sua di tutte le spese quota di cofinanziamento necessarie a un per un determinato determinato periodo periodo, che viene (in genere si tratta di integrata dall’anticipo progetti non suddivisi dell’organismo in fasi intermedie e (es. co-finanziati EC ). comunque dalla durata non superiore ai 12 mesi) Nota: diverse regole/dinamiche per la presentazione dei Rendiconti IL CICLO DI PROGETTO – Quadro PCM - FASE 5 di sintesi Programmazione Valutazione Identificazione Implementazione IMPLEMENTAZIONE Formulazione Finanziamento Il progetto viene realizzato: tutti i MEZZI MATERIALI ed IMMATERIALI vengono progressivamente ATTIVATI nel rispetto del Piano Operativo e di Finanziamento. In questa fase - in consultazione con i gruppi-beneficiari (e/o partner locale) e gli altri attori coinvolti - si procede ad una costante verifica (MONITORAGGIO) del raggiungimento degli obiettivi pianificati. Il progetto - se necessario - può essere RI-ORIENTATO e/o CORRETTO ed alcuni obiettivi modificati, per fronteggiare errori o significativi cambiamenti intercorsi dal momento della sua formulazione. IMPLEMENTAZIONE: UN INSIEME INTEGRATO DI “SKILLS” GESTIONE AMM.VA E FINANZIARIA RELAZIONI ISTITUZIONALI (DONOR, ATTORI, PARTNERS) GESTIRE UN PROGETTO LEGGI E NORMATIVE LOCALI COMPETENZE TECNICHE (STAFF, CONSULENTI,ECC.) CONOSCENZA DEL CONTESTO (USI, MODALIA’ DI RELAZIONE, ECC) GESTIRE IL PROGETTO: L’AVVIO L’ONG SELEZIONA IL CAPO-PROGETTO IL CP STABILISCE I CONTATTI CON AUTORITA’ E ATTORI LOCALI IL CP PREDISPONE L’UFFICIO LOCALE IL CP SELEZIONA LO STAFF DI PROGETTO, PREDISPONE ORGANIGRAMMA E REGOLAMENTO INTERNO WORKSHOP INIZIO PRG e PREDISPOSIZIONE SISTEMA MONITORAGGIO ACCORDI OPERATIVI CON IL/I PARTNER LE ATTIVITA’ DI PROGETTO HANNO INIZIO GESTIRE IL PROGETTO: L’ATTIVAZIONE DELLE RISORSE RISORSE UMANE RISORSE FISICHE RISORSE FINANZIARIE CAPO PROGETTO AUTOVEICOLI E/O ALTRI MEZZI DI TRASPORTO VIAGGI STAFF -PERSONALE ESPATRIATO STAFF - PERSONALE LOCALE CONSULENTI/ESPERTI MONITORAGGIO INTERNO VALUTATORI AUDITORS ESTERNI EQUIPAGGIAMENTI INFORMATICI AFFITTO/NOLEGGIO UFFICI, VEICOLI, EQUIPAGGIAMENTI UTENZE E SERVIZI ARREDI E ACCESSORI UFFICIO/FORMAZIONE VISIBILITA’ / MEDIA PUBBLICAZIONI ATTREZZATURE E EQUIPAGGIAMENTI SPECIFICI PROGETTO (sanità, educazione, agricoltura, costruzioni ecc.) MANUTENZIONE E FUNZIONAMENTO FONDI ROTATIVI MICROCREDITO IL PROGETTO: IL PIANO FINANZIARIO Struttura del BUDGET: le risorse COSTI DIRETTI COSTI INDIRETTI Direttamente relativi alle ATTIVITA’ DEL PROGETTO Sono una % dei costi diretti e servono a coprire le spese di struttura dell’ONG RISORSE UMANE RISORSE FISICHE RISORSE FINANZIARIE Eventuali Valorizzazioni Studio di Fattibilità Costi Amministrativi (Imprevisti) GESTIRE IL PROGETTO: IL MONITORAGGIO L’attività di MONITORAGGIO è parte integrante della GESTIONE del progetto. Consiste nella sistematica raccolta, analisi ed uso di DATI E INFORMAZIONI allo scopo di VERIFICARE l’avanzamento delle attività progettuali, CONFRONTARLO con quanto previsto dal piano originario e favorire il management nell’assunzione delle DECISIONI da prendere per CORREGGERE eventuali problemi di realizzazione emersi. Attività sistematica di gestione di un progetto I progressi effettivi si paragonano al piano previsto per identificare eventuali azioni o rimedi Interessa ogni livello della gestione Si basa su Rapporti Formali e Comunicazione informale Si concentra su risorse, attività e risultati del Quadro Logico GESTIRE IL PROGETTO: PREDISPORRE UN SDM RIESAMINARE GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO (LF) E DEFINIRLI CHIARAMENTE (workshop start-up) SISTEMA DI MONITORAGGIO 1 OUTPUT: SDA E RENDICONTI 2 6 DETERMINARE LE ESIGENZE INFORMATIVE (QUALI INFO) E LE RISORSE UMANE COINVOLTE FISSARE LE PROCEDURE DI MONITORAGGIO (CHI E OGNI QUANTO DEVE RACCOGLIERE LE INFO E PREDISPORRE IL REPORT 3 DETERMINARE GLI INDICATORI FINANZIARI (costi reali/budget previsto) E DI ATTIVITA’ (avanzamento) 5 4 STABILIRE UN FORMATO STANDARD PER I RAPPORTI GESTIRE IL PROGETTO UN ESEMPIO: LA GESTIONE AMMINISTRATIVA PROCEDURE ESTERNE Verifica il rispetto delle procedure di gestione del Donor e degli altri attori “esterni” INTERNE Verifica il rispetto delle Procedure amm.ve dell’organismo; elabora specifiche procedure amm.ve per i CDR locali CONTRATTI Sotto la supervisione del Project Manager elabora, gestisce, archivia i Contratti e gli Agreements generati dal Progetto GIUSTIFICATIVI DI SPESA Raccoglie, verifica e archivia i documenti comprovanti le spese sostenute e i movimenti finanziari generati dal progetto; fornisce i suddetti documenti alla Gestione Contabile per l’imputazione dei costi. GESTIRE IL PROGETTO IL RISPETTO DELLE PROCEDURE PROCEDURE INTERNE dell’Organismo MANUALI GESTIONE AMMINISTRATIVA (organigramma, funzionagramma documenti, tempistica, flusso informazioni) del Field Office Partnership Agreements (obblighi derivanti dal partenariato e dalla gestione diretta di risorse finanziarie) PROCEDURE ESTERNE del finanziatore (procurement, visibilità, auditing, ecc.) leggi/normative dello Stato altri attori coinvolti nel progetto GESTIRE IL PROGETTO LA GESTIONE DEI CONTRATTI CONTRATTO / CONVENZIONE con il DONOR ed eventuali EMENDAMENTI CONTRATTI DEL PERSONALE (Project Staff – Expat/Local) (Esperti in missione / Consulenti) CONTRATTI DI ACQUISTO, AFFITTO,LOCAZIONE (veicoli, ufficio, attrezzature varie) DOCUMENTAZIONE DI TENDER E CONTRATTI PER LA FORNITURA DI BENI E SERVIZI GESTIRE IL PROGETTO I GIUSTIFICATIVI DI SPESA: requisiti AMMISSIBILITA’ La SPESA, la cui effettuazione è dimostrata dal giustificativo è PREVISTA dal Budget. L’eventuale superamento del tetto di spesa previsto dalla Budget Line è contenuto nei LIMITI % di scostamento PREVISTI dalle procedure di gestione e rendicontazione del Donor ELEGGIBILITA’ Il documento giustificativo e/o il comprovante di spesa forniscono tutte le informazioni atte a ricondurlo inequivocabilmente sia al SOGGETTO che spende che al PROGETTO di riferimento. IL CICLO DI PROGETTO – Quadro PCM - FASE 6 di sintesi Programmazione VALUTAZIONE Implementazione Identificazione Formulazione Finanziamento L’ente finanziatore e l’ente esecutore VALUTANO il progetto per verificare quali OBIETTIVI siano stati RAGGIUNTI e quali LEZIONI si possano APPRENDERE in funzione del miglioramento per la progettazione di FUTURI PROGRAMMI. Benché nel CDP la Valutazione segua l’Implementazione, è prassi consolidata effettuare oltre anche una VALUAZIONE INTERMEDIA durante lo svolgimento dell’iniziativa, allo scopo di dare immediata applicazione agli insegnamenti acquisiti e ai CORRETTIVI INDICATI, per la parte restante del progetto. VALUTAZIONE - caratteristiche 1) E’ UNA VERIFICA DEL CONSEGUIMENTO DELL’OBIETTIVO SPECIFICO DEL PROGETTO ATTRAVERSO I RISULTATI CONSEGUITI CON LE ATTIVITA’ SVILUPPATE 2) SI EFFETTUA ALLA CONCLUSIONE DEL PROGETTO (EX-POST) 3) PUO’ ESEGUIRSI ANCHE A PROGETTO IN CORSO (INTERIM EVALUATION) 4) IL SOGGETTO VALUTATORE DEV’ESSERE “ESTERNO” AL PROGETTO E ALL’ORGANIZZAZIONE ESECUTRICE (IMPARZIALITA’, AUTONOMIA, CREDIBILITA’) 5) SI SERVE DI INDICATORI BASATI SUI SEGUENTI CRITERI: PERTINENZA (coerenza obiettivo/problemi da risolvere) LOGICA DELL’INTERVENTO EFFICIENZA EFFICACIA IMPATTO SOSTENIBILITA’ GRAZIE E BUONA FORTUNA! ______________________________________ Leonardo Maesano Esperto in Gestione Finanziaria programmi di Cooperazione allo Sviluppo Formatore / Consulente ____________________________________________ +39 333 2485221 [email protected]