NEA – Napoli Europa Africa
Corso di Educazione allo sviluppo
“SEMI D’ARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo”
27-28 novembre 2008
LA GESTIONE DEL
CICLO DI VITA DEL PROGETTO
Progettazione e gestione di un intervento di sviluppo
Leonardo Maesano
NEA – Napoli Europa Africa
Corso di Educazione allo sviluppo
“SEMI D’ARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo”
…bentrovati, riprendiamo
il filo e ripartiamo
Leonardo Maesano
IL PROGETTO NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO
PROGETTO
Una o più serie di azioni organiche finalizzate al
conseguimento di un obiettivo dato e verificabile in un
tempo dato e con risorse finanziarie definite
APS
Settore Privato
ONG, organismi
esecutori
Risorse Umane
Risorse Fisiche
Risorse Finanzairie
 Costi Indiretti
R
O
(Obiettivo specifico)
Uno/più periodi
intermedi
T
Possibili proroghe
Nota bene : non vi è necessariamente una relazione proporzionale
tra la DURATA del progetto e I suoi COSTI.
IL PROGETTO NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO
Nella Cooperazione allo Sviluppo, possiamo parlare di
PROGETTO quando sono coinvolti i 3 seguenti ATTORI:
APS e
Coop. Decentrata
Cooperaz. non-governat
Governi locali
FINANZIATORE (DONATORE)
PROGETTO
NB: Possono essere
più di uno
(co-finanziatori)
IL PROGETTO NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO
NATURA DEL PROGETTO
EMERGENZA
EDUCAZIONE
ALLO SVILUPPO
Progetti a mediolungo termine per
migliore le condizioni
economiche, sociali,
politiche atte a creare
le condizioni
propedeutiche
all’autosviluppo.
Iniziative che mirano ad
eliminare e/o a ridurre le
conseguenze negative di un
evento congiunturale,
ripristinando l’accesso alle
risorse fondamentali da
parte delle popolazioni
colpite
EUROPE-AID
DGCS-MAE
ECHO
DGCS-UFFICIO VI
Iniziative
formative che
mirano alla
sensibilizzazione
sulle tematiche
dello sviluppo dei
cittadini dei paesi
del nord del
mondo
SVILUPPO
AIUTI UMANITARI
PIANIFICAZIONE OPERATIVA : ELEMENTI E STRUMENTI PRELIMINARI
TEMPISTICA
r
Progetto suddiviso in
FASI INTERMEDIE
(“Annualità”)
Progetto che prevede
una FASE UNICA
IL PROGETTO NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO
FINANZIATORI E TIPOLOGIE
APS
(Governo Italiano, Comunità
Europea, Sistema ONU,
Cooperazione Decentrata)
100%
50-80%
PROGETTI AFFIDATI
PROGETTI PROMOSSI
CALL FOR TENDER
CALL FOR PROPOSAL
0%
(esecutore)
20-50%
Cooperazione
non-governativa
(ONG)
100%
(compreso IN-KIND)
Progetti
Autofinanziati
IL CICLODI
DI PROGETTO
– Quadro
di sintesi
IL CICLO
VITA DEL
PROGETTO
1. Programmazione
6. Valutazione
2. Identificazione
LFA
5.Implementazione
3. Formulazione
4. Finanziamento
Con il termine CICLO DEL PROGETTO si intende la sequenza progressiva
delle suindicate 6 FASI di un intervento di sviluppo. Ciascuna delle fasi del
ciclo viene sviluppata attraverso un insieme ordinato di metodologie e
strumenti comunemente definito Gestione del Ciclo di Progetto (PCM)
Il PCM utilizza l’approccio del Quadro Logico (LFA)
PCM - UN PRIMO SGUARDO D’ASSIEME
Programma
di riferimento
(strategie)
Decisione su come
usare i risultati
nella futura
programmazione
Rapporto di
valutazione
Aree di
priorità,
settori, ecc.
Terms of
reference
Programmazione
Valutazione
Studio di
prefattibilità
Decisione su
quali opzioni
approfondire
Identificazione
Bandi
Linee
Guida
Decisione
su azioni di
sviluppo
ulteriore
Implementazione
Rapporti di
monitoraggio
Formulazione
Decisione se
stendere una
proposta
Stesura
della
proposta
Finanziamento
Decisione se
seguire il piano
o riorientare il
progetto
Proposta di
finanziamento
Decisione di
finanziare
Concessione
del
finanziamento
Studio di
fattibilità
LA GESTIONE DEL CICLO DI PROGETTO (PCM)
ED L’APPROCCIO DEL QUADRO LOGICO (LFA)
GESTIONE DEL CICLO
DI PROGETTO
APPROCCIO DEL
QUADRO LOGICO
Definisce le attività relative al
management (chi fa cosa) e le
procedure
decisionali
che
caratterizzano le diverse fasi di
vita di un progetto.
Metodologia per la progettazione,
la gestione e la valutazione di
programmi e progetti attraverso il
ricorso a strumenti tecnici volti ad
accrescere la partecipazione, la
trasparenza
e
favorire
un
approccio per obiettivi
Processo decisionale e
realizzativo definito
dall’organizzazione
Metodi e strumenti di
Gestione del Progetto
(Un paragone efficace: la gestione del ciclo dei rifiuti …)
IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO
La Gestione del Ciclo di Progetto - Note





La gestione del ciclo di progetto (PCM) è uno strumento
elaborato nell’ambito della Commissione Europea e
attualmente adottato d tutte le agenzie e le istituzioni che si
occupano di Cooperazione allo sviluppo;
Intende migliorare la qualità della progettazione e della
gestione del progetto
Persegue l’integrazione sistematica delle fasi del progetto
Focalizza l’interesse sui bisogni effettivi dei soggetti
beneficiari
Attraverso un approccio logico (QUADRO LOGICO - LFA)
intende contrastare le principali cause di fallimento della
progettazione
IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO
PERCHÉ IL PROJECT CYCLE MANAGEMENT ?
Nel corso degli anni ’80 i Rapporti di Valutazione eseguiti dagli
esperti della EC indicavano che una parte consistente e crescente
dei progetti era mal eseguita o poco efficace …
ESPERIENZE PREGRESSE
PCM
- Quadro strategico poco chiaro
- Approccio settoriale
- Progetti dominati dall’offerta
- Soluzioni dominate dalla domanda
- Debole analisi della situazione
- Miglioramento nell’analisi
- Pianificazione orientata alle attività
- Pianificazione orientata agli obiettivi
- Impatto non verificabile
- Impatto verificabile
- Pressione all’esborso
- Enfasi sulla qualità
- Visione di breve termine
- Fuoco sulla sostenibilità
- Documenti di progetto imprecisi e
- Formati standardizzati
disomogenei
IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO
La Gestione del Ciclo di Progetto - Principi

Struttura il percorso decisionale organizzando il lavoro
per fasi interdipendenti e migliorando il flusso delle
informazioni

Orienta e coinvolge il/i partner e gli stakeholders
adottando un approccio partecipativo rivolto ai bisogni

Punta alla sostenibilità del progetto in modo da assicurare
benefici durevoli ai beneficiari

Utilizza l’approccio analitico attraverso il QUADRO LOGICO

Integra gli obiettivi di progetto con quelli settoriali,
nazionali ed europei (programmazione)
IL CICLO DI
PROGETTO
– Quadro
PCM
- FASE
1 di sintesi
PROGRAMMAZIONE
Programmazione
Valutazione
Identificazione
Implementazione
Formulazione
Finanziamento
E’ la fase propedeutica per eccellenza del CDP. L’ATTORE PUBBLICO assume un
ruolo di orientamento e coordinamento STRATEGICO delle iniziative, definendo il
quadro e le PRIORITA’ GEOGRAFICHE e SETTORIALI (Country Strategy Papers)
all’interno delle quali si potranno identificare (e poi formulare) progetti specifici.
Il tutto coinvolgendo la SOCIETA’ CIVILE (approccio partecipativo specialmente
nella Cooperazione Decentrata) e tenendo conto per ciascuna priorità individuata
degli insegnamenti derivanti dalle ESPERIENZE PREGRESSE (-> VALUTAZIONE).
PROGRAMMAZIONE
SETTORI D’INTERVENTO
SANITA’
LOTTA HIV,
MALARIA, TBC
EDUCAZIONE
PRIMARIA
INFRASTRUTTURE
RICOSTRUZIONE
FORMAZIONE
LAVORO (AGR)
TUTELA
AMBIENTALE
BIODIVERSITA’
CAPACITY
BUILDING
SICUREZZA
ALIMENTARE
IL CICLO DI
PROGETTO
– Quadro
PCM
- FASE
2 di sintesi
Programmazione
Valutazione
IDENTIFICAZIONE
Implementazione
Formulazione
Finanziamento
Vengono individuate e sottoposte ad ANALISI e STUDIO (consultazione beneficiari
con analisi dei problemi e individuazione delle possibili soluzioni) le potenziali
AZIONI SPECIFICHE da intraprendere. Si decide quindi rispetto alla PERTINENZA di
ciascuna IDEA-PROGETTO, sia rispetto alla capacità di rispondere ai problemi di
ciascun gruppo-beneficiari che rispetto al quadro generale di PROGRAMMAZIONE
stabilito. Infine si SELEZIONANO le idee-progetto da approfondire nella fase
successiva (-> Formulazione).
L’APPROCCIO DEL QUADRO LOGICO
(LOGICAL FRAMEWORK APPROACH)
E’ lo strumento principale utilizzato per costruire la proposta di
progetto durante le fasi di IDENTIFICAZIONE e FORMULAZIONE
L’approccio prevede 2 fasi:
1. ANALISI
La situazione esistente viene analizzata per
sviluppare una immagine della “situazione
desiderata futura” e selezionare le strategie
che saranno applicate per conseguirla.
1) ANALISI DEI PROBLEMI
2) ANALISI DEGLI OBIETTIVI
3) ANALISI DELLE STRATEGIE
2. PROGETTAZIONE
L’idea di progetto viene siluppata in
dettagli operativi
1) ELABORAZIONE QUADRO LOGICO
2) PIANO DELLE ATTIVITA’
3) DEFINIZIONE RISORSE PER ATTIVITA’
(ELABORAZIONE DEL BUDGET)
IDENTIFICAZIONE: L’ANALISI (LFA)
1) ANALISI DEI PROBLEMI
• IDENTIFICAZIONE (ATTRAVERSO FONTI PRIMARIE E/O
SECONDARIE) E ANALISI, DEL CONTESTO E DEGLI ATTORI
COINVOLTI (PORTATORI DI INTERESSI -> STAKEHOLDERS)
• RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI (COLLOQUI, SONDAGGI,
ECC.) E ANALISI DEI RAPPORTI DI GENERE (L’IMPATTO DEL
FUTURO PROGETTO PUO’ CAMBIARE DI MOLTO IN
PRESENZA DI DISCRIMINAZIONI DI GENERE)
 ORGANIZZAZIONE
DI
UN
LABORATORIO
DI
IDENTIFICAZIONE DEI PROBLEMI CON TUTTI GLI ATTORI
COINVOLTI, PER L’ELABORAZIONE DELL’
ALBERO DEI PROBLEMI
IDENTIFICAZIONE: L’ANALISI (LFA)
L’ALBERO DEI PROBLEMI
E’ un diagramma che rappresenta i problemi individuati, in ordine
gerarchico. Per elaborare il diagramma occorre anzitutto identificare i
diversi problemi e sceglierne uno da cui partire (attraverso la tecnica
del BRAINSTORMING); si individua poi un secondo problema in
relazione al primo e si determina se esso sia:
 CAUSA del primo, nel qual caso si pone ad un livello inferiore
 EFFETTO del primo, nel qual caso si pone ad un livello superiore
 NE’ CAUSA, NE’ EFFETTO, nel qual caso si pone su un piano parallelo
Man mano che l’albero sviluppa i restanti problemi vengono collocati
lungo il “tronco” o i “rami” ideali seguendo il medesimo metodo.
I PROBLEMI debbono essere:
- Reali e oggettivi (non basati su opinioni
- Espressi in termini negativi e chiari a tutti
- Specifici e non di carattere generale
e
dimostrabili);
L’ALBERO DEI PROBLEMI (ESEMPIO)
EFFETTI
Alti tassi mortalità
infantile e delle madri
Alto tasso di infezione
bambini e neonati
Alto tasso
complicazioni acute
alla nascita
Alti tassi di infezione
post parto e neonatale
Bassi standard di
igiene e cura pazienti
da staff
Scarso stato
nutrizionale dei
bimbi e dei
neonati
Pochi bimbi e
neonati vaccinati
Complicazioni alla
nascita diagnosticate
tardi o per niente
Pressione
commerciale uso
sostituti latte
Bassa
disponibilità di
cibi alte proteine
Bassa frequentazione
cliniche rurali
Mancanza di
medicine
Madri poco
disponibili
frequenza
cliniche
Copertura
cliniche
insufficiente o
inadeguata
Scarse
capacità staff
CAUSE
IDENTIFICAZIONE: L’ANALISI (LFA)
2) ANALISI DEGLI OBIETTIVI
•RAPPRESENTARE GLI SCENARI FUTURI DERIVANTI DALLA
SOLUZIONE DEI PROBLEMI (le situazioni negative illustrate
nell’albero dei problemi vengono convertite in situazioni
positive e già raggiunte)
•VERIFICARE LA GERARCHIA DEGLI OBIETTIVI
 EVIDENZIARE
LE
RELAZIONI
DAGRAMMA CHE CHIAMIAMO
MEZZI-FINI
IN
ALBERO DEGLI OBIETTIVI
UN
TRASFORMAZIONE DEI PROBLEMI IN OBIETTIVI
Problema
Obiettivo
Alti tassi
mortalità infantile
e delle madri
Tassi mortalità
infantile e delle
madri ridotti
Alto tasso
complicazioni
acute alla nascita
Tasso
complicazioni
acute alla nascita
ridotto
Complicazioni
diagnosticate tardi
o per niente
Precoce diagnosi
complicazioni alla
nascita
Situazione negativa attuale
Situazione desiderata futura
L’ ALBERO DEGLI OBIETTIVI (ESEMPIO)
Tassi mortalità
infantile e delle
madri ridotti
Tasso di infezione
bambini e neonati
ridotto
FINI
Tasso complicazioni
acute alla nascita
ridotto
Tassi di infezione
post parto e
neonatale ridotti
Standard di igiene e
cura pazienti da staff
migliorati
Stato nutrizionale
dei bimbi e dei
neonati
migliorato
Bimbi e neonati
vaccinati in
maggior
numero
Precoce diagnosi
complicazioni alla
nascita
Aumento bambini
allattati
Accresciuta
disponibilità di
cibi alte
proteine
Accresciuta
frequentazione
cliniche rurali
Madri disponibili
frequenza
cliniche
Medicine
sufficienti
Copertura
cliniche
accresciuta e
regolare
Capacità
staff
migliorate
MEZZI
IDENTIFICAZIONE: L’ANALISI (LFA)
3) ANALISI DELLE STRATEGIE
• DECIDE QUALI OBIETTIVI SARANNO INCLUSI
PROGETTO E QUALI NE RESTERANNO FUORI
NEL
• INDIVIDUA L’OBIETTIVO GENERALE E GLI OBIETTIVI
SPECIFICI (SUCCESSIVAMENTE RIDOTTI AD UNO PER OGNI
AZIONE PROGETTUALE) DEL PROGETTO
 DEFINISCE IL TIPO DI PROGETTO IN BASE ALL’AMPIEZZA
DEGLI SCOPI E DEI MEZZI DISPONIBILI E DELLA MOLE DEL
LAVORO DA INTRAPRENDERE
L’ANALISI DELLE STRATEGIE (ESEMPIO)
Tassi mortalità
infantile e delle madri
ridotti
Tasso di infezione
bambini e neonati
ridotto
Tasso complicazioni
acute alla nascita
ridotto
Tassi di infezione post
parto e neonatale
ridotti
Standard di igiene e
cura pazienti da staff
migliorati
Stato nutrizionale
dei bimbi e dei
neonati migliorato
Bimbi e neonati
vaccinati in
maggior numero
Precoce diagnosi
complicazioni alla
nascita
Aumento bambini
allattati
Accresciuta
disponibilità di
cibi alte proteine
Accresciuta
frequentazione
cliniche rurali
STRATEGIA
NUTRIZIONALE
FINI
Madri disponibili
frequenza
cliniche
Medicine
sufficienti
Capacità staff
migliorate
Copertura cliniche
accresciuta e
regolare
STRATEGIA CURE
PRIMARIE
MEZZI
STRATEGIA CURE
SECONDARIE
IL CICLO DI
PROGETTO
– Quadro
PCM
- FASE
3 di sintesi
Programmazione
Valutazione
Implementazione
Identificazione
Formulazione
FORMULAZIONE
Finanziamento
Le idee-progetto pertinenti divengono PIANI di PROGETTO OPERATIVI.
I GRUPPI-BENEFICIARI e gli altri ATTORI (stakeholders) coinvolti, partecipano allo
SVILUPPO DETTAGLIATO dell’idea-progetto. A questo punto, se l’idea-progetto è
giudicata FATTIBILE (mezzi idonei e probabilità di successo) e SOSTENIBILE
(benefici di lunga durata per il gruppo-beneficiario) si decide di FORMULARE una
PROPOSTA FORMALE al (co)finanziatore (o di avviare la ricerca del finanziamento).
… ANZITUTTO IL BANDO
VALORIZZATO
(SI / NO)
COSTI
ELEGGIBILI
DURATA
DELL’AZIONE
DOCUMENTI RICHIESTI
E RELATIVI FORMAT
(APPLICATION FORM
QUADRO LOGICO
BUDGET
LEGAL ENTITY FORM, ECC.)
IL BANDO DI
PROGETTO
(guidelines)
AMMONTARE TOTALE,
E % DEI
COFINANZIAMENTI
AZIONI
ELEGGIBILI
(AREE/SETTORI/
PRIORITA’)
ORGANISMI
AMMESSI
AL BANDO
FORMULAZIONE
IL DOCUMENTO DI PROGETTO
r
La struttura del documento (application form) o la sequenza delle
richieste può cambiare da Finanziatore a Finanziatore, ma i dati e le
informazioni chiave da produrre restano sempre le seguenti:
L’APPLICANT
DATI e “CV”
(possibili CONSORZI)
QUADRO LOGICO
CRONOGRAMMA
ATTIVITA’
DESCRIZIONE
DELL’INIZIATIVA
E DELLE RISORSE
NECESSARIE
IL/I
PARTNER
LOCALE/I
PIANO
FINANZIARIO
(BUDGET)
L’APPROCCIO DEL QUADRO LOGICO
(LOGICAL FRAMEWORK APPROACH)
E’ lo strumento principale utilizzato per costruire la proposta di
progetto durante le fasi di IDENTIFICAZIONE e FORMULAZIONE
L’approccio prevede 2 fasi:
1. ANALISI
La situazione esistente viene analizzata per
sviluppare una immagine della “situazione
desiderata futura” e selezionare le strategie
che saranno applicate per conseguirla.
1) ANALISI DEI PROBLEMI
2) ANALISI DEGLI OBIETTIVI
3) ANALISI DELLE STRATEGIE
2. PROGETTAZIONE
L’idea di progetto viene siluppata in
dettagli operativi
1) ELABORAZIONE QUADRO LOGICO
2) PIANO DELLE ATTIVITA’
3) DEFINIZIONE RISORSE PER ATTIVITA’
(ELABORAZIONE DEL BUDGET)
2. LA PIANIFICAZIONE
FORMULAZIONE: LA PROGETTAZIONE
L’attività di progettazione è facilitata dal QUADRO LOGICO
(Logical Framework). Quest’ultimo è una matrice che permette di
descrivere in forma strutturata ed interdipendente gli elementichiave del’azione progettuale. Le sue componenti sono:
• LOGICA D’INTERVENTO
• INDICATORI VERIFICABILI
• FONTI DI VERIFICA
QUADRO
LOGICO
• PRECONDIZIONI (ESTERNE)
Il Logical Framework fornisce una metodologia per verificare la
corretta
strutturazione
dell’intervento
e
supporta
l’implementazione del monitoraggio e della valutazione.
IL QUADRO LOGICO
Logica
intervento
Indicatori
verificabili
Fonti della
verifica
Mezzi
Costi
Precondizioni
(fattori esterni)
Obiettivi
generali
Obiettivo
specifico
Risultati
Attività
Pre-requisiti
per lo sviluppo
del progetto
2. LA PIANIFICAZIONE
QUADRO LOGICO: LOGICA D’INTERVENTO
OBIETTIVO GENERALE
Macro-benefici a lungo termine per la società (socio-politico)
OBIETTIVO SPECIFICO DEL PROGETTO
Misura la trasformazione della realtà per i destinatari finali al
termine dell’azione progettuale; il progetto ha 1 solo obiettivo
specifico
RISULTATI
Miglioramenti tangibili (beni e/o servizi resi) resi disponibili per i
destinatari finali
ATTIVITÀ
Azioni attraverso le quali il progetto punta a conseguire i risultati
e persegue il raggiungimento dell’obiettivo specifico
QUADRO LOGICO: GLI INDICATORI
Gli indicatori oggettivamente verificabili (OVIs)
descrivono gli obiettivi del progetto in termini
obiettivamente misurabili. La specificazione degli OVIs
esprime la fattibilità degli obiettivi e forma la base del
sistema di monitoraggio del progetto.
Gli OVIs permettono di:
- verificare la coerenza e la correttezza della logica di intervento
- si applicano all’OBIETTIVO SPECIFICO e ai RISULTATI (non
alle ATTIVITA’, per le quali si indicano nel QL i mezzi necessari)
- monitorare i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi
QUADRO LOGICO: FONTI DI VERIFICA
Le Fonti di verifica descrivono dove e in quale forma è
possibile trovare le informazioni necessarie a verificare il
grado di raggiungimento degli obiettivi espresso dagli
indicatori.
Le fonti di verifica possono essere:
- INTERNE AL PROGETTO
(es. report, contabilità di progetto, dati di progetto)
- ESTERNE AL PROGETTO
(dati ufficiali, statistiche, bollettini, ecc.)
Le fonti esterne al progetto dovrebbero essere valutate
in termini di accessibilità, affidabilità, rilevanza e
dovrebbero essere accessibili a bassi costi.
QUADRO LOGICO: PRECONDIZIONI (esterne)
Si tratta di quei fattori che, pur importanti per la buona riuscita del progetto, sono
al di fuori dell’ambito di intervento dello stesso. La valutazione dei fattori esterni
viene realizzata attraverso il seguente algoritmo:
Il fattore esterno è importante?
SI
NO
Si verificherà?
Quasi certamente
Non includerlo nel LFA
E’ probabile
Includerlo come Presupposto
Non è probabile
E’ possibile il redesign del progetto per
influenzare il fattore esterno?
SI
Riprogettate l’intervento:
- aggiungete Attività e/o Risultati
- riformulate l’Obiettivo Specifico del
Progetto, se necessario
NO
La Condizione è un Presupposto “killer”. Da un
punto di vita tecnico, l’intervento non è
realizzabile a meno che le Autorità trovino la
soluzione utile affinché il presupposto si realizzi o
a trasformarlo in una Precondizione integrabile.
UN ESEMPIO DI QUADRO LOGICO
LOGICA
D’INTERVENTO
Obiettivo
generale
Tassi mortalità infantile e delle madri
ridotti
Obiettivo
specifico
Stato di salute delle donne incinte, di
quelle che accudiscono i bambini, dei
bambini e dei neonati migliorato
INDICATORI OGETTIVAMENTE
VERIFICABILI
FONTI
DI VERIFICA
Incidenza delle infezioni postparto e neonatali all’interno dei
centri sanitari ridotta da x a y
dall’anno 200..
……
Dati degli ospedali
e delle cliniche
analizzati ex ante
ed ex post
……
1.1
Servizio
sanitario Numero di villaggi forniti Dati
del
primario funzionante a livello di servizi sanitari regolari Ministero della
di distretto
aumentato da x a y Sanità
dall’anno 200..
Risultati
1.2 Aumento bimbi e neonati Numero di bambini al di
vaccinati
sotto dei 5 anni vaccinati
1.3 Medicine sufficienti
contro
la
polio
1.4 Accresciuta frequenza cliniche rurali
accresciuto da x a y
1.5 Madri disponibili frequenza cliniche
1.6 Copertura accresciuta e regolare da dall’anno 200..
parte delle cliniche
……
2. Qualità ed efficienza del servizio
Dati clinici di
vaccinazione
analizzati ogni
3 mesi
1. Acquisto di
attrezzature e
acquisto/recupero ambulanze
2. Realizzare un programma di
ospedalizzazione mobile
3. Reclutamento e Corsi di
formazione
personale
per
assistere la nascita
Costi rimborsabili
(vedi il budget)
PRECONDIZIONI
ESTERNE
Nutrizione domestica
migliorata attraverso
un’accresciuta
disponibilità stagionale
di cibi ad alte proteine,
e
accresciuta
proporzione di bambini
nutriti al seno.
……..
sanitario secondario migliorata
Attività
4. ………
Assistenza tecnica
Attrezzature
Forniture mediche
(vedi il piano delle attività)
Il
Ministero
della
Sanità mantiene livelli
di finanziamento ai
livelli precedenti al
progetto in termini
reali.
FPAIL
- BUDGETING
PROGETTAZIONE:
PIANO FINANZIARIO
ELABORAZIONE DEL BUDGET
1. Identificare il tipo di risorsa (di chi/cosa ho bisogno)
2. Identificare la quantità di risorse (quante?)
3. Identificare la durata d’impiego (per quanto tempo?)
4. Stimare i costi unitari/totali (costo per unità tempo)
5. Codificare le risorse secondo il format del Budget
6. Verificare regole, totali, quadrature
IL CICLO DI
PROGETTO
– Quadro
PCM
- FASE
4 di sintesi
Programmazione
Valutazione
Identificazione
Implementazione
Formulazione
Finanziamento
FINANZIAMENTO
La proposta di progetto presentata viene ESAMINATA dall’autorità competente, che
al termine dell’ITER (possibili negoziazioni/modifiche del testo e/o budget
presentati) decide se (co)finanziare o meno l’intervento. In caso positivo, l’ente
finanziatore e l’ente esecutore formalizzano in un documento LEGALE
(CONTRATTO/CONVENZIONE) le modalità di realizzazione e di finanziamento
nonché gli altri obblighi amministrativo/legali, derivanti per le parti dal progetto.
L’ITER DI FINANZIAMENTO: il caso della DGCS
- PROGETTI PROMOSSI DA ONG PRESENTAZIONE PROGETTO
ALL’UFF. VII
EROGAZIONE DEL
FINANZIAMENTO /
AVVIO DEL PROGETTO
Esame di ammissibilità e
correttezza formale
75 GIORNI
Trasmissione dell’ONG
all’Ufficio VII della
Richiesta di contributo
30 GIORNI
L’UFF. VII LO TRASMETTE AD
AMBASCIATA, UTL ed UTC
IL COM.DIR. APPROVA
IL PROGETTO
Nulla Osta Ambasciata
Parere sugli obiettivi UTL
30 GIORNI
Delibera di
approvazione del CD
Predisposizione della
scheda di valutazione
tecnico finanziaria UTL
30 GIORNI
L’UTC TRASMETTE LA
SCHEDA DI VALUTAZIONE
ALL’UFF. VII
30-90 GIORNI
Proposta di
contributo
30 GIORNI
L’UFF.VII INVIA IL
PROGETTO AL
COMITATO
DIREZIONALE
FINANZIAMENTO
MODALITA’ DI EROGAZIONE DEL FINANZIAMENTO
ANTICIPO
Il finanziatore
anticipa le spese di
sua competenza per un
determinato periodo
(parziale o totale a
seconda della
tempistica del progetto
(es. promossi MAE).
RIMBORSO
SISTEMA IBRIDO
L’organismo
Il finanziatore anticipa
esecutore anticipa
una % fissata dal
contratto della sua di
tutte le spese
quota di cofinanziamento
necessarie a un
per un determinato
determinato periodo
periodo, che viene
(in genere si tratta di
integrata dall’anticipo
progetti non suddivisi
dell’organismo
in fasi intermedie e
(es. co-finanziati EC ).
comunque dalla durata
non superiore ai 12
mesi)
Nota: diverse regole/dinamiche per la presentazione dei Rendiconti
IL CICLO DI
PROGETTO
– Quadro
PCM
- FASE
5 di sintesi
Programmazione
Valutazione
Identificazione
Implementazione
IMPLEMENTAZIONE
Formulazione
Finanziamento
Il progetto viene realizzato: tutti i MEZZI MATERIALI ed IMMATERIALI vengono
progressivamente ATTIVATI nel rispetto del Piano Operativo e di Finanziamento.
In questa fase - in consultazione con i gruppi-beneficiari (e/o partner locale) e gli
altri attori coinvolti - si procede ad una costante verifica (MONITORAGGIO) del
raggiungimento degli obiettivi pianificati. Il progetto - se necessario - può essere
RI-ORIENTATO e/o CORRETTO ed alcuni obiettivi modificati, per fronteggiare
errori o significativi cambiamenti intercorsi dal momento della sua formulazione.
IMPLEMENTAZIONE: UN INSIEME INTEGRATO DI “SKILLS”
GESTIONE AMM.VA E
FINANZIARIA
RELAZIONI ISTITUZIONALI
(DONOR, ATTORI, PARTNERS)
GESTIRE UN
PROGETTO
LEGGI E NORMATIVE
LOCALI
COMPETENZE TECNICHE
(STAFF, CONSULENTI,ECC.)
CONOSCENZA
DEL CONTESTO
(USI, MODALIA’
DI RELAZIONE, ECC)
GESTIRE IL PROGETTO: L’AVVIO
L’ONG SELEZIONA IL
CAPO-PROGETTO
IL CP STABILISCE I CONTATTI
CON AUTORITA’ E ATTORI
LOCALI
IL CP PREDISPONE
L’UFFICIO LOCALE
IL CP SELEZIONA LO STAFF
DI PROGETTO, PREDISPONE
ORGANIGRAMMA E
REGOLAMENTO INTERNO
WORKSHOP INIZIO PRG e
PREDISPOSIZIONE SISTEMA
MONITORAGGIO
ACCORDI OPERATIVI CON
IL/I PARTNER
LE ATTIVITA’ DI
PROGETTO HANNO
INIZIO
GESTIRE IL PROGETTO:
L’ATTIVAZIONE DELLE RISORSE
RISORSE
UMANE
RISORSE
FISICHE
RISORSE
FINANZIARIE
CAPO PROGETTO
AUTOVEICOLI E/O
ALTRI MEZZI
DI TRASPORTO
VIAGGI
STAFF -PERSONALE
ESPATRIATO
STAFF - PERSONALE
LOCALE
CONSULENTI/ESPERTI
MONITORAGGIO
INTERNO
VALUTATORI
AUDITORS
ESTERNI
EQUIPAGGIAMENTI
INFORMATICI
AFFITTO/NOLEGGIO
UFFICI, VEICOLI,
EQUIPAGGIAMENTI
UTENZE E SERVIZI
ARREDI E ACCESSORI
UFFICIO/FORMAZIONE
VISIBILITA’ / MEDIA
PUBBLICAZIONI
ATTREZZATURE
E EQUIPAGGIAMENTI
SPECIFICI PROGETTO
(sanità, educazione,
agricoltura, costruzioni
ecc.)
MANUTENZIONE E
FUNZIONAMENTO
FONDI ROTATIVI
MICROCREDITO
IL PROGETTO: IL PIANO FINANZIARIO
Struttura del BUDGET: le risorse
COSTI
DIRETTI
COSTI
INDIRETTI
Direttamente
relativi alle
ATTIVITA’ DEL
PROGETTO
Sono una % dei
costi diretti e
servono a
coprire le spese
di struttura
dell’ONG



RISORSE UMANE
RISORSE FISICHE
RISORSE FINANZIARIE
Eventuali Valorizzazioni



Studio di Fattibilità
Costi Amministrativi
(Imprevisti)
GESTIRE IL PROGETTO: IL MONITORAGGIO
L’attività di MONITORAGGIO è parte integrante della GESTIONE
del progetto. Consiste nella sistematica raccolta, analisi ed uso
di DATI E INFORMAZIONI allo scopo di VERIFICARE
l’avanzamento delle attività progettuali, CONFRONTARLO con
quanto previsto dal piano originario e favorire il management
nell’assunzione delle DECISIONI da prendere per CORREGGERE
eventuali problemi di realizzazione emersi.
Attività sistematica di gestione
di un progetto
I progressi effettivi si paragonano
al piano previsto per identificare
eventuali azioni o rimedi
Interessa ogni livello della gestione
Si basa su Rapporti Formali e
Comunicazione informale
Si concentra su risorse, attività e risultati del Quadro Logico
GESTIRE IL PROGETTO: PREDISPORRE UN SDM
RIESAMINARE GLI
OBIETTIVI DEL
PROGETTO (LF) E
DEFINIRLI CHIARAMENTE
(workshop start-up)
SISTEMA DI
MONITORAGGIO
1
OUTPUT: SDA E RENDICONTI
2
6
DETERMINARE LE ESIGENZE
INFORMATIVE (QUALI INFO)
E LE RISORSE
UMANE COINVOLTE
FISSARE LE PROCEDURE
DI MONITORAGGIO
(CHI E OGNI QUANTO DEVE
RACCOGLIERE LE INFO E
PREDISPORRE IL REPORT
3
DETERMINARE GLI
INDICATORI FINANZIARI
(costi reali/budget previsto)
E DI ATTIVITA’ (avanzamento)
5
4
STABILIRE UN FORMATO
STANDARD PER I
RAPPORTI
GESTIRE IL PROGETTO
UN ESEMPIO: LA GESTIONE AMMINISTRATIVA
PROCEDURE
ESTERNE
Verifica il rispetto
delle procedure di
gestione del Donor e
degli altri attori “esterni”
INTERNE
Verifica il rispetto delle
Procedure amm.ve
dell’organismo; elabora
specifiche procedure
amm.ve per i CDR locali
CONTRATTI
Sotto la supervisione
del Project Manager
elabora, gestisce,
archivia i Contratti e
gli Agreements
generati
dal Progetto
GIUSTIFICATIVI
DI SPESA
Raccoglie, verifica e
archivia i documenti
comprovanti le spese
sostenute e i movimenti
finanziari generati
dal progetto;
fornisce i suddetti
documenti alla
Gestione Contabile per
l’imputazione dei costi.
GESTIRE IL PROGETTO
IL RISPETTO DELLE PROCEDURE

PROCEDURE
INTERNE
dell’Organismo
MANUALI
GESTIONE
AMMINISTRATIVA
(organigramma,
funzionagramma
documenti, tempistica,
flusso informazioni)

del Field Office

Partnership Agreements
(obblighi derivanti dal partenariato e dalla
gestione diretta di risorse finanziarie)

PROCEDURE
ESTERNE
del finanziatore
(procurement, visibilità, auditing, ecc.)


leggi/normative dello Stato
altri attori coinvolti nel progetto
GESTIRE IL PROGETTO
LA GESTIONE DEI CONTRATTI
CONTRATTO / CONVENZIONE
con il DONOR ed eventuali
EMENDAMENTI
CONTRATTI DEL PERSONALE
(Project Staff – Expat/Local)
(Esperti in missione / Consulenti)
CONTRATTI DI ACQUISTO,
AFFITTO,LOCAZIONE
(veicoli, ufficio, attrezzature varie)
DOCUMENTAZIONE DI TENDER E
CONTRATTI PER LA FORNITURA
DI BENI E SERVIZI
GESTIRE IL PROGETTO
I GIUSTIFICATIVI DI SPESA: requisiti
AMMISSIBILITA’
La SPESA, la cui effettuazione
è dimostrata dal giustificativo
è PREVISTA dal Budget.
L’eventuale superamento del
tetto di spesa previsto dalla
Budget Line è contenuto nei
LIMITI % di scostamento
PREVISTI dalle procedure
di gestione e rendicontazione
del Donor
ELEGGIBILITA’
Il documento giustificativo e/o il
comprovante di spesa
forniscono tutte le informazioni
atte a ricondurlo
inequivocabilmente
sia al SOGGETTO
che spende che al PROGETTO
di riferimento.
IL CICLO DI
PROGETTO
– Quadro
PCM
- FASE
6 di sintesi
Programmazione
VALUTAZIONE
Implementazione
Identificazione
Formulazione
Finanziamento
L’ente finanziatore e l’ente esecutore VALUTANO il progetto per verificare quali
OBIETTIVI siano stati RAGGIUNTI e quali LEZIONI si possano APPRENDERE in
funzione del miglioramento per la progettazione di FUTURI PROGRAMMI.
Benché nel CDP la Valutazione segua l’Implementazione, è prassi consolidata
effettuare oltre anche una VALUAZIONE INTERMEDIA durante lo svolgimento
dell’iniziativa, allo scopo di dare immediata applicazione agli insegnamenti
acquisiti e ai CORRETTIVI INDICATI, per la parte restante del progetto.
VALUTAZIONE - caratteristiche
1) E’ UNA VERIFICA DEL CONSEGUIMENTO DELL’OBIETTIVO
SPECIFICO DEL PROGETTO ATTRAVERSO I RISULTATI CONSEGUITI
CON LE ATTIVITA’ SVILUPPATE
2) SI EFFETTUA ALLA CONCLUSIONE DEL PROGETTO (EX-POST)
3) PUO’ ESEGUIRSI ANCHE A PROGETTO IN CORSO (INTERIM
EVALUATION)
4) IL SOGGETTO VALUTATORE DEV’ESSERE “ESTERNO” AL PROGETTO
E ALL’ORGANIZZAZIONE ESECUTRICE (IMPARZIALITA’, AUTONOMIA,
CREDIBILITA’)
5) SI SERVE DI INDICATORI BASATI SUI SEGUENTI CRITERI:
 PERTINENZA (coerenza obiettivo/problemi da risolvere)
 LOGICA DELL’INTERVENTO
 EFFICIENZA
 EFFICACIA
 IMPATTO
 SOSTENIBILITA’
GRAZIE E
BUONA FORTUNA!
______________________________________
Leonardo Maesano
Esperto in Gestione Finanziaria
programmi di Cooperazione allo Sviluppo
Formatore / Consulente
____________________________________________
+39 333 2485221
[email protected]
Scarica

La gestione del ciclo di vita del progetto