Recensioni cinema e film | Persinsala.it
Sharon
Tofanelli
7 marzo 2015
A Palazzo Tucci il lancio di Tuscany Contemporary Art, il primo di tre
libri dedicati ad artisti toscani di nascita o d’adozione – edizione a cura di
Simona Frigerio.
E domani? Queste persone, che ne sarà di loro?
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Probabile che non ne rimanga traccia. Magari sfumeranno, alla mezzanotte
precisa, nella tela di un qualche Watteau post-moderno. Si chiuderanno
nei café di un tempo, abbassando le saracinesche dietro di sé. Svestiranno
i panni nell’attesa del prossimo gong.
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Sabato 28 febbraio, pomeriggio plumbeo, Palazzo Tucci, sulla via nervosa
della città di Lucca. Le porte della Residenza sono state gentilmente
aperte del Marchese Tucci.
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Tuscany Contemporary Art, edito dalla Synersea nella collana
wfedizioni, è un libro elegante, variegato, prezioso. Non è alla portata di
tutti – dato il costo di 100 euro. E, da non dimenticare, è il primo di tre
volumi, uno dei quali uscirà a giugno, l’altro per la fine dell’anno. Detto
questo, viene spontaneo posare gli occhi su di esso, passare con
ispirazione le mani su quelle pagine patinate, come su un codice di
scriptorium.
Come il nome lascia intendere, vi si trova raccolta una rassegna di artisti
del territorio toscano, i nativi come gli approdati da altri lidi. Una selezione
scrupolosa che su oltre duemila nomi ne ha estratti circa cinquecento. Ne
leggiamo uno stralcio. Sì, il testo è ricco, talvolta persino poetico. Biografie
accurate senza essere pesanti, l’autentico sforzo di narrare l’artista
dall’interno, di creargli attorno un mondo su misura, che ne rispecchi
l’animo e lo stile. Bellissime le impaginazioni, che l’ospite può osservare
alquanto vezzosamente, in una proiezione continua sul muro del Palazzo. E
diciamo “vezzosamente”, perché si ha giusto il tempo di occhieggiare le
immagini. L’immancabile sottofondo classico è d’uopo. Tutto pare perfetto.
Fin da subito si può intendere un messaggio intrinseco in quest’evento,
appena varcata la soglia della dimora: bisogna poterselo permettere, così
come la preziosa opera letteraria.
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7 marzo 2015
Una situazione elitaria la si riconosce facilmente nella posatezza
dell’atmosfera, nella maniera in cui ogni elemento s’inserisce nell’insieme.
Come recita Benjamin Franklin: “Ogni cosa al suo posto e un posto per
ogni cosa”. E sentirsi al proprio posto qui può non essere da tutti.
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L’ambiente è sontuoso, i sorrisi perfetti, la musica è piana, il brusio
elegantemente regolare, e poi i cocktail, i leggii, i dipinti, le sale. Vortica
più veloce la crema delle pareti, i soffitti paiono fuggire verso altezze in
perenne espansione. E poi questo atteggiamento sincero, sì,
profondamente edonista, ma anche vezzoso nei confronti di un libro “bello
non solo da leggere, ma anche semplicemente da sfogliare” (opuscolo
della serata). Un codice miniato, appunto.
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In sostanza, l’opera è lodevole e vale il suo prezzo. Coloro che hanno
partecipato al cocktail di lancio hanno potuto usufruire di uno sconto
sull’acquisto del primo tomo, nonché di un’agevolazione futura anche per
quello che seguirà, lo ricordiamo, attorno al mese di giugno. Ecco. Ma allo
stesso tempo la nostra bella città, Lucca, che ha le Mura attorno e non
soltanto quelle fisiche, ancora una volta si è ritagliata uno spazio ristretto
e ha tenuto fuori il resto del mondo. Ora, è lampante che un modesto
lavoratore avrebbe difficoltà ad affrontare una spesa non indifferente
come quella richiesta da Tuscany Contemporary Art (che, ribadiamolo,
la merita); ma allo stesso tempo, una presentazione meno elitaria, una
maggiore apertura, avrebbe reso l’evento più dinamico, più al passo con
quella che dovrebbe essere ai nostri giorni la cultura: una fruizione libera e
ad ampio raggio, in special modo quando, come in questo caso, si parla di
arte contemporanea, e per giunta figurativa. O abbiamo dimenticato che
la bella arte italiana, e toscana in buona parte, ha avuto proprio nelle
botteghe popolari la sua genesi?
Ma abbandoniamo i campi incolti della speculazione e facciamo ritorno
nelle sale di Palazzo Tucci.
Particolarità del progetto, oltre all’accurata selezione che è stata compiuta
da esperti al fine di creare una linearità con quello che è il filone storico
della nostra arte toscana, è anche la scelta di aver lasciato spazio ai
talenti emergenti e alle forme artistiche che gravitano attorno a pittura e
scultura (volendo un esempio, la ceramica). Tra gli artisti coinvolti Antonio
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7 marzo 2015
Possenti, maestro di visioni oniriche e nervose; Rabarama, le cui nude
figure umane hanno negli anni recenti popolato la nostra città; Riccardo
Benvenuti con le sue donne sognanti; lo Scuffi con la sua vicinanza al
fenomeno artistico del “ritorno all’ordine” (la serenità inquieta tra le due
grandi guerre); e altri nomi che non menzioneremo. Rimangono impresse
nella memoria le piccole collezioni esposte (tra le quali una scultura di
Lorenzo Acquaviva Giusto), l’ambiente sfarzoso, la calca e i suoi abiti
profumati.
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E poi ce ne andiamo. E il mondo è là fuori, in attesa, come un mendicante.
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L’evento è stato presentato:
Palazzo Tucci
via Cesare Battisti, 13 – Lucca
sabato 28 febbraio, ore 17.45
il proseguimento del progetto può essere seguito su
www.tuscanycontemporaryart.it
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Tuscany Contemporary Art