A.I.C. ITALIA
Meeting dei PRESIDENTI EUROPEI riunione di
Settembre 2014 - Nitra, Slovakia
Siamo tutti su quella barca
Dall’inizio del 2014 ad agosto 1.900 persone sono
morte attraversando il mare.
108.172 persone arrivate via mare fino ad
Agosto 2014.
Persone arrivate in Italia
Nel 2014, l'arrivo degli immigrati è raddoppiato rispetto all'anno prima. Nel 2013 erano
circa 60 mila, mentre nel 2014, fino ad oggi, sono stati circa 124.380. Finora quest’anno
1.889 persone sono morte nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l'Europa, 1.600
dei quali a partire dall'inizio di giugno.
La maggior parte di essi proviene dall’Eritrea (29%) e la Siria (18%) e spesso continuano
il loro viaggio verso altri paesi europei. Sono le stime dell'Ufficio dell'Alto Commissario
delle Nazioni Unite per i rifugiati.
Le cifre che danno il senso di una "situazione drammatica", di fronte alla quale serve
secondo l'Unhcr "un'azione urgente e concertata a livello europeo che coinvolga il
rafforzamento delle operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo." L'organizzazione
ha espresso "apprezzamento" per l'operazione italiana Mare Nostrum ", che ha salvato
migliaia di vite" e traccia un bilancio: circa 124.380 arrivi via mare in Europa, di cui
108.172 in Italia (24 agosto), tra cui almeno 14 mila minori, 8.600 dei quali non
accompagnati. Questi numeri evidenziano, ancora una volta, la necessità di offrire
soluzioni concrete al fine di impedire ai rifugiati di intraprendere queste traversate
marittime pericolose.
Immigrazione illegale e irregolare
Gli stranieri che non hanno un regolare visto d'ingresso o un permesso di
soggiorno vengono rimossi :
- Gli stranieri entrati in Italia senza regolare visto d'ingresso sono immigrati
clandestini e vengono trasferiti in CENTRI DI PERMANENZA TEMPORANEA E
ASSISTENZA
-Gli stranieri che hanno perso le condizioni necessarie per rimanere in Italia
sono immigrati irregolari.
SECONDO LE NORME IN VIGORE, IMMIGRATI CLANDESTINI DEVONO ESSERE
RIMOSSI
Non possono essere espulsi immediatamente se:
• occorre prestare loro soccorso
• occorre compiere accertamenti sulla loro identità o nazionalità
• occorre preparare i documenti per il viaggio
• non è disponibile un mezzo di trasporto idoneo
• devono essere trattenuti, previo provvedimento del questore convalidato
dal magistrato, presso appositi centri di permanenza temporanea e assistenza
per il tempo strettamente necessario per la loro identificazione ed espulsione.
Lo stato di rifugiato
La Convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati del 1951, definisce il rifugiato come
una persona che “temendo a ragione di essere perseguitata per motivi di razza,
religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue
opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui è cittadina e non può o non vuole, a
causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese; oppure che, non
avendo una cittadinanza e trovandosi fuori del Paese in cui aveva residenza abituale a
seguito di siffatti avvenimenti, non può o non vuole tornarvi per il timore di cui sopra”.
e proibisce che il rifugiato o il richiedente asilo “sia espulso o respinto - in alcun modo –
verso le frontiere dei luoghi ove la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate a causa
della sua razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o
delle sue opinioni politiche” Ciò si riferisce principalmente al paese dal quale
l’individuo è fuggito, ma comprende anche ogni altro territorio dove egli [o ella] si trovi
di fronte ad una simile minaccia.
Un richiedente asilo è un individuo che è in cerca di protezione internazionale e sulla
cui domanda non è stata ancora presa una decisione finale da parte del paese nel quale
essa è stata inoltrata. Non ogni richiedente asilo sarà, al termine della procedura,
riconosciuto come rifugiato, ma ogni rifugiato è, inizialmente, un richiedente asilo; esso
è trasferito nel Centro di temporanea accoglienza e assistenza.
Centri di temporanea accoglienza e assistenza
I Centri di temporanea assistenza e accoglienza sono strutture, dove il capo locale della
polizia (Questore) trasferisce temporaneamente i migranti illegali nei seguenti casi:
• quando non è possibile procedere con l’allontanamento mediante espulsione alla di
frontiera;
• quando è necessario procedere con l'assistenza dello straniero, destinatario di una
misura di allontanamento
• quando è necessario procedere con ulteriori controlli sulla sua identità o la nazionalità
• quando è necessario acquisire i documenti necessari per il viaggio.
• quando altri mezzi di trasporto non sono temporaneamente disponibili.
IL PROVVEDIMENTO DEL CAPO DELLA POLIZIA DEVE ESSERE CONFERMATO DAL
GIUDICE COMPETENTE
NEI CENTRI DI PERMANENZA TEMPORANEA E ASSISTENZA (CTSA), le attività di
assistenza a favore dei migranti clandestini, che devono essere rimossi, sono effettuate
nel pieno rispetto della loro dignità, garantendo anche la corrispondenza libera con
l'esterno, mediante il telefono. I Centri hanno lo scopo di evitare la dispersione degli
immigrati irregolari sul territorio e di consentire alle autorità competenti di svolgere le
procedure necessarie ai fini della espulsione. Il tempo massimo per il soggiorno degli
stranieri nei centri è di 60 giorni nel loro complesso.
17.000 minori sono giunti in Italia nei primi otto mesi del 2014, di
cui 8.600 sono non accompagnati, separati dalla loro famiglia
Minori
La maggior parte dei minori stranieri non accompagnati
sbarcati in Italia dal 1 gennaio al 31 maggio 2014 è di
origine siriana: 1.542 su un totale di 2.124 (oltre il 72%).
L'età media è di 5 anni. Inoltre, sempre per mare, sono
arrivati sulle nostre coste altri 364 bambini siriani non
accompagnati, separati dalle loro famiglie, che sono in
aggiunta ad altri 4.234 bambini e adolescenti stranieri
che, per fuggire da conflitti, dittature, violenza, povertà
estrema e fame, hanno affrontato da soli il viaggio.
Soprattutto maschi e provenienti da Eritrea (1.709),
Somalia (679) ed Egitto (516). I dati sono pubblicati da
Save the Children. Alcuni di questi bambini vengono
accolti nelle comunità educative gestite da Vincenziani
Operazione “Mare nostrum”»
Rotte migranti
“Operazione Mare Nostrum”
L'operazione militare e la situazione umanitaria nel sud del Mediterraneo
chiamata Mare Nostrum è iniziata il 18 ottobre 2013 per affrontare lo stato di
emergenza umanitaria in corso nel Canale di Sicilia, grazie all'eccezionale afflusso
di migranti. L'operazione consiste nel rafforzamento del controllo dei flussi già
attivo, nella missione Vigilanza Costante, che la Marina ha attivato dal 2004 sia
con una nave che attraversa, in modo permanente, lo Stretto di Sicilia che con
velivoli da pattugliamento marittimo.
Operazione Mare Nostrum ha quindi una duplice missione:
• garantire la sicurezza della vita in mare;
• assicurare alla giustizia tutti coloro che traggono profitto dal traffico illegale
di migranti.
Il dispositivo vede il personale dipendente e le navi e gli aeromobili della Marina,
Aeronautica, e tutti gli organi dello Stato, che in vari modi, contribuiscono al
controllo dei flussi migratori via mare. Nel Mare Nostrum sono anche impegnate
Croce Rossa, Caritas e altre organizzazioni importanti per la ricezione di persone.
Salvare i migranti
Prendersi cura dei migranti
Fornire cure mediche
Dove va l'Europa?
L'Europa è rappresentata da Frontex, l'Agenzia europea per la gestione della
cooperazione internazionale alle frontiere esterne dell'UE. operativa dal 2005,
Il commissario UE per gli affari interni, Cecilia Malmstroem, a conclusione della
riunione tenutasi a Roma il 27 agosto, a cui hanno partecipato le autorità
italiane impegnate in Mare Nostrum, ha detto: "dei 28 Stati membri, solo 10
sono coloro che accettano rifugiati '. E ha aggiunto: 'nel nome dell'Europa
ringrazio l'Italia per il lavoro immenso svolto: i vostri uomini hanno salvato
decine di migliaia di vite ".
La Commissione europea si impegna, entro novembre, per rafforzare la sua
presenza nel Mediterraneo e in Italia per aiutare a gestire i flussi migratori; la
Commissione cercherà di convincere gli altri Stati membri dell'UE al fine di
impegnare più uomini e mezzi a disposizione di Frontex in modo che l'Agenzia
possa operare in modo più sistematico, in collaborazione con l'Italia, per il
pattugliamento del Mediterraneo, in particolare sulle rotte che dalle coste
libiche trasportano barconi di disperati verso l'Italia . Questa nuova operazione
è denominata 'Frontex plus'.
Un esempio di accoglienza
La Chiesa di Palermo offre quello che ha di più caro e prezioso
per accogliere centinaia di migranti, che portano sul corpo e
nell’anima i segni della paura, del dolore, del naufragio.
Nella parrocchia di San Giovanni Maria Vianney Curato d’Ars, a
Falsomiele, don Sergio Mattaliano e i volontari hanno svuotato
l’aula liturgica dalle panche e l’hanno riempita di letti, così
come il salone e le stanze del piano terra: 225 ragazzi africani
hanno trovato rifugio sotto le braccia del crocifisso. Lo stesso
ha fatto don Maurizio Francoforte con 25 giovani migranti nella
sede storica del Centro Padre Nostro, a Brancaccio, fondato dal
beato don Pino Puglisi.
La chiesa è la casa degli uomini.
La Chiesa di Dio…
…e dell’uomo
A.I.C. ITALIA
I gruppi di Volontariato Vincenziano operano in prima linea per fronteggiare il
dramma degli immigrati, dalle regioni di frontiera come Sicilia, Calabria, Puglia,
all’Italia intera. L’ A.I.C. collabora anche con la Caritas e con altre associazioni del
territorio, in rete, per gestire l’accoglienza dei migranti.
Il lavoro dell’ A.I.C. Italia si sviluppa in servizi strutturati e continuativi rivolti alle
nuove povertà ed attenti ai bisogni ed alle emergenze del territorio, i servizi
presenti sono Centri di accoglienza e Centri di ascolto; essi offrono:
_ Assistenza (risposta a bisogni di prima necessità: viveri e vestiario)
_ Accoglienza e ascolto, gestione delle problematiche;
_ Attività di integrazione (inserimento lavorativo, integrazione scolastica,
socializzazione, corsi di lingua)
_Assistenza sociale e mediazione linguistica e culturale
I servizi sono destinati a minori, adulti e famiglie di immigrati e persone in
difficoltà.
Accanto a questi si implementano progetti che mirano all’accoglienza e
all’integrazione degli immigrati.
G.V.V. Puglia “Punto di accoglienza”
Il Punto di accoglienza è una struttura per immigrati presso il Centro Sociale
delle Figlie della Carità.
Gli immigrati possono usufruire del servizio docce ogni lunedì e venerdì dalle
ore 15 alle ore 17 ed utilizzare i computer collegati alla rete internet.
La struttura dispone inoltre di un soggiorno dove gli ospiti possono
intrattenersi fra loro o con i volontari.
Gli spazi sono a disposizione anche per le numerose badanti operanti a
Brindisi, le quali, il giovedì e la domenica, giornate nelle quali solitamente
sono libere, possono sostare presso la struttura e usufruire della cucina per
preparare piatti tipici delle loro terre di origine, o imparare a cucinare
pietanze italiane.
Il servizio docce è gestito direttamente dalle Figlie della Carità, in
collaborazione con il Volontariato Vincenziano e con la Caritas.
Il servizio è gratuito e comprende un doccia-schiuma e un asciugamani a
perdere. L’iniziativa è stata fortemente voluta dalle Figlie della Carità di San
Vincenzo de’ Paoli in collaborazione con il Volontariato Vincenziano e con la
Caritas diocesana.
Centro d’Ascolto- G.V.V. Torino
Il Centro ascolto, a carattere prevalentemente territoriale, svolge servizio di
ascolto, orientamento, informazione e costruzione di reti per il sostegno di
singole persone o famiglie.
Il Centro ha inoltre due importanti attività:
sostegno a coloro che, dopo essere stati ospiti delle accoglienze, sono in
semiautonomia e hanno quindi ancora necessità di un riferimento ben
definito.
dal 1999 si propone di togliere dai campi nomadi i rifugiati con i figli
piccoli o problemi sanitari, per ospitarli in appartamenti di edilizia
convenzionata gestiti dai GVV, in collaborazione con l'Ufficio Stranieri e
Nomadi del Comune di Torino.
Obiettivi:
-dare alle persone in difficoltà un luogo dove poter esporre i propri problemi.
- promuovere e sostenere il percorso di autonomia
G.V.V. SICILIA ARAGONA
Nella città di Aragona la presenza di stranieri è molto diffusa. Accanto a famiglie di
pregressa immigrazione, provenienti dall’area magrebina e dall’est europeo
(Romania), molti sono giunti da poco in seguito alle guerre e alle crisi dei paesi
africani.
Il Volontariato Vincenziano, da tempo radicato sul territorio, ha risposto ai bisogni
di prima necessità, di accoglienza e di integrazione sia della popolazione locale con
gravi disagi, che nei confronti degli stranieri fornendo assistenza, viveri, indumenti,
ospitalità presso famiglie e supporto alla ricerca di lavoro e quant’altro.
Il Servizio principale è La mensa della solidarietà per poveri, senza fissa dimora e
immigrati, il Volontariato Vincenziano si pone come una comunità carica di amore
verso il prossimo.
I G.V.V. di Aragona implementa le seguenti attività:
Laboratori di lingua italiana, musica, sport, attività manipolative per ragazzi;
In quest’ultimo laboratorio è stata realizzata dai ragazzi una barca in ferro e
cartapesta, con le bandiere dei paesi di provenienza, collocata poi in un palazzo
pubblico per farla conoscere ai cittadini.
I laboratori sono occasione di socializzazione e integrazione tra i ragazzi del
territorio e gli immigrati.
“Il Tavolo della Solidarietà”
G.V.V. SICILIA ARAGONA
Il Progetto «Parliamone volontariamente» promuove il dialogo interculturale , al fine
di superare i pregiudizi e rafforzare la capacità di convivenza, valorizzando le diverse
identità.
Obiettivi:
Aumentare l’integrazione scolastica dei minori immigrati e residenti;
Incentivare la collaborazione con le famiglie e la partecipazione alla vita sociale;
Incrementare le conoscenze informatiche;
Diffondere la cultura dell’accoglienza;
Destinatari: bambini e ragazzi di diversa nazionalità che vivono condizioni di povertà
ed emarginazione.
Le principali attività sono le seguenti:
laboratori di accoglienza, integrazione e socializzazione;
corso di lingua italiana orale e scritta;
percorsi di cittadinanza attiva;
alfabetizzazione informatica e Internet;
laboratorio di ceramica.
G.V.V. LIGURIA Progetto “Gruppo migranti”
Il “Gruppo migranti”, in collaborazione con Centro servizi al volontariato di
Genova, è nato nel 2013 a seguito della prima emergenza migranti a Genova.
I GVV con altre Associazioni hanno creato un servizio continuativo per
accogliere chi arriva a Genova nella condizione di migrante e non ha
conoscenza della città.
Per questo è nato l'opuscolo “Guida per il migrante: un primo aiuto al tuo
arrivo a Genova”, tradotto in spagnolo, arabo, inglese e francese. Suddiviso
per argomenti, esso dà informazioni su uffici per richieste di permessi di
soggiorno o di asilo, informazioni relative a mense, distribuzione vestiario,
servizi docce, esso è stato distribuito nelle parrocchie, negli uffici pubblici,
negli
ambulatori medici e luoghi di aggregazione degli stranieri.
Il lavoro di ricerca è stato svolto in collaborazione tra le Associazioni, ci sono
stati incontri durante i quali le associazioni hanno avviato un lavoro di rete
per intervenire in modo più efficace sul territorio.
Il “Gruppo migranti” si riunisce ogni mese per individuare le problematiche
più urgenti legate agli immigrati nella città, scambiare informazioni circa le
nuove normative e studiare metodi per migliorare i servizi sul territorio.
G.V.V. CALABRIA- «CASA SHALOM»
A Lametia Terme vi è la casa di accoglienza per persone senza fissa dimora,
Casa Shalom. La struttura è stata donata dal Comune, è composta da tre stanze
più i servizi e può ospitare 6 persone, ma spesso si lavora accogliendo le
emergenze e offrendo qualche letto in più. Gli ospiti provengono soprattutto
dal Senegal e dal Marocco, sono in attesa del permesso di soggiorno o alla
ricerca di lavoro, collaborano alla pulizia dei locali e possono usufruire della
struttura solo per 15 giorni.
I volontari vincenziani si occupano del cambio e del lavaggio della biancheria,
della distribuzione di indumenti e della pulizia degli ambienti. La casa apre alle
ore 19 e ogni sera i volontari accolgono gli ospiti e tengono un registro delle
presenze.
Al fine di offrire un pasto caldo i volontari ed il sacerdote della comunità
hanno coinvolto molte famiglie, che, con grande generosità e solidarietà, a
turno preparano la cena. Il servizio è sostenuto dalle donazioni e offerte
raccolte con l’iniziativa “Il fiore che non marcisce” attiva da venti anni. Il
gruppo, per poter svolgere bene il servizio, ha svolto una formazione specifica.
G.V.V. CALABRIA- «LE QUERCE DI MAMRE»
“Le querce di mamre” è un progetto della Caritas diocesana di Lamezia Terme
in rete con il Volontariato Vincenziano, attivo da Maggio 2014 , consiste in una
struttura operante in una zona caratterizzata da una scarsità di offerta di
servizi sociali alla persona.
Destinatari del progetto sono:
IMMIGRATI E SENZA FISSA DIMORA
GIOVANI ADOLESCENTI (12-18 ANNI)
ANZIANI ( 65-80 ANNI)
Il progetto realizza azioni sociali volte ai cittadini del quartiere, al fine di
educare alla cittadinanza attiva e favorire azioni solidali dal basso.
La struttura delle “querce di mamre” offre un servizio di dormitorio con 10
posti letto per migranti e persone senza fissa dimora, un servizio di animazione
sociale e segretariato sociale, volto al rafforzamento delle rete locale dei servizi
alla persona, un centro di aggregazione e di ascolto, un luogo di riferimento per
i cittadini
in cui trovare accoglienza e contrastare l’esclusione e
l’emarginazione. La struttura va a rafforzare l’azione del Volontariato
Vincenziano e, operando in sinergia nell’identificazione e soddisfacimento dei
bisogni sociali, si coordina con le attività di raccolte di vestiario, alimenti, e
beni di necessità da distribuire ai beneficiari.
ABBIAMO BISOGNO DI LAVORARE INSIEME
L’ A.I.C. Europa deve intervenire in maniera efficace per fronteggiare le nuove
povertà, prima tra tutte l’immigrazione, sia nell’organizzare l’accoglienza che nel
progettare interventi a lungo termine per favorire l’integrazione delle persone.
L’ A.I.C. Europa deve porsi come obiettivo la crescita comune di una mentalità
europea, investire risorse ed energie in questa direzione attraverso:
formazione comune per studiare bisogni e povertà diffusi in Europa
conoscenza e messa in rete di strategie e metodologie di intervento
scambio di esperienze tra gruppi dei vari stati europei
costruzione di una piattaforma condivisa di formazione, scambio e
programmazione di interventi
creazione di buone pratiche che diventino modelli di intervento replicabili in
altri paesi.
I fondi strutturali europei destinati ai paesi per il periodo 2014-2020 prevedono
un incremento di risorse per il welfare, per l’innovazione sociale e i percorsi di
inclusione, questa può essere una grande occasione per avviare un nuovo
cammino di crescita comune in cui obiettivi, strumenti e saperi si mescolano nel
rispetto delle proprie diversità e generano ad una nuova ricchezza.
Cardinal Carlo Maria Martini
"L'Europa che sogno è l'Europa, non solo dei mercati e dei paesi,
delle regioni, dei comuni, è un’Europa dei popoli e dei cittadini,
uomini e donne, capaci di conciliare e riconciliare l'Europa,
l'Europa dello spirito, costruita su solidi principi morali e, quindi,
in grado di offrire a tutti e ad ognuno autentici spazi di libertà,
solidarietà, giustizia e pace.
Si deve constatare che l'orizzonte di eternità in cui l'utilità sociale
si misura prima di tutto col rispetto al bene comune, alla
solidarietà, di lunga durata. Abbiamo bisogno di tornare a una
rigorosa professionalità in politica dandosi da fare perché la
barca su cui siamo non affondi
nel clima generale di
disapprovazione e di accuse.”
Grazie.
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Immigrazione A.I.C.