Assessorato all'Ambiente Le “Erbe della Nonna” PROGETTO A VALERE SUL BANDO REGIONALE PER LA REALIZZAZIONE DI AZIONI DI EDUCAZIONE ALL’AMBIENTE E ALLA SOSTENIBILITÀ DA PARTE DEGLI ENTI TITOLARI DI UN CEAS ACCREDITATO E/O CERTIFICATO AI SENSI DELLA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 34/46 DEL 20.7.2009. Allegato alla delibera n°235 del 29.11.2013 SCHEDA – A - SCHEDA PROGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DI AZIONI DI EDUCAZIONE ALL’AMBIENTE E ALLA SOSTENIBILITÀ DA PARTE DEI CEAS ACCREDITATI E/O CERTIFICATI AI SENSI DELLA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 34/46 DEL 20.7.2009. 1. Contenuti del progetto Inquadramento del progetto Il sistema montano Linas-Arcuentu è situato nella provincia del Medio Campidano e si estende nei territori comunali di Villacidro, Gonnosfanadiga, Guspini e Arbus con una estensione di 751 Kmq e con circa 40.050 Abitanti (Istat 2011). La sua economia è basata sulla piccola e media impresa, terziario e artigianato, agricoltura e allevamento. Negli ultimi anni sta crescendo discretamente il comparto turistico, con particolare riferimento al turismo minerario e ambientale. La frazione di Montevecchio e l’area mineraria di Perda de Pibera ubicati in quest’area presentano centinaia di strutture archeologiche industriali abbandonate, alcune di queste già recuperate e adibite ad attività di tipo turistico e culturale, anche attraverso il contributo del Parco Geominerario, storico ed ambientale della Sardegna. Il compendio minerario di Montevecchio non è solo un complesso di edifici civili ed industriali di grande valore architettonico e storico e neppure l’insieme di cimeli e testimonianze già oggi museali. Essa è un tassello emblematico di quello che è oggi il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna che, anche agli occhi dell’UNESCO, si è voluto qualificare non come parco monotematico o sommatoria di aspetti culturali distinti: archeologici, minerari , tecnologici ecc., bensì come sintesi unitaria del paesaggio culturale, realizzatosi nel tempo per l’interazione fra uomo e natura, secondo la concezione moderna del paesaggio emersa nei più recenti orientamenti della Comunità Europea. Ma soprattutto gli aspetti ambientali legati alla flora del territorio rappresentano oggi una risorsa rilevante che potrà essere un volano importante per la crescita economica delle comunità locali. La Flora del Linas-Arcuentu: La flora della Sardegna e nello specifico del complesso montano del Linas-Arcuentu riflette l’isolamento geografico e le caratteristiche geoclimatiche di questa importante area del mediterraneo. Un paesaggio vegetale riferito a formazioni a macchia mediterranea e gariga presentano una rilevante numero di specie importanti per le proprietà officinali. Sono proprio le formazioni a macchia mediterranea a caratterizzare in modo uniforme le strutture vegetali presenti nel complesso montano del Linas-Arcuentu con flore ancestrali prive di alberi che esprimono stadi evolutivi climatici indipendenti da fattori antropici. Sarà comunque l’altezza a distinguere le varie tipologie di macchia presenti nel territorio. La Macchia alta è rappresentata da formazioni arboree la cui altezza media si aggira intorno ai 4 metri ed è costituita da Leccio, Sughera, Fillirea, Corbezzolo, Lentisco, Ginepro, Alloro, Viburno. La Macchia bassa è costituita invece da specie arbustive molto meno sviluppate con lo stesso Lentisco, Mirto, Cisti, Rosmarino, Ginestre, Eriche, Euforbie. Oggi omunque si preferisce catalogare le varie tipologie di Macchia in relazione allo stadio evolutivo dipendente da eventi climatici, ecologici e antropici. Abbiamo quindi la Macchia a Leccio che rappresenta lo stadio più alto dell’evoluzione boschiva con la presenza incontrastata del Leccio (Quercus ilex); la Macchia a Ginepri che rappresentano foreste ancestrali dominate dal ginepro rosso (Juniperus oxycedrus); la Macchia a Erica e Corbezzolo (Erica arborea e Arbutus unedo) che rappresentano uno stadio dinamico costruttivo verso la macchia a leccio; la Macchia a Cisti costituita a bassi arbusti dominati dalle presenza di varie specie di cisti (Cistus monspeliensis, incanus e salviefolius); Macchia a Euforbia dominata dall’Euforbia arborescente (Euphorbia dendroides) che ricopre vaste aree di suolo roccioso; Macchia a Ginestre che rappresenta aree fortemente aride e degradate dove la ginestra spinosa domina incontrastata (Calicotomr spinosa); La Gariga invece comprende vaste aree sassose ed aride con la presenza di erbacee e arbustive basse con grande valenza officinale come il timo (Thymus erba-barona), il rosmarino (Rosmarinus officinalis) e l’elicriso (Helicrisum microphyllum). La Etnobotanica: L’interesse dell’uomo per il mondo vegetale affonda le sue radici in tempi molto remoti; circa un milione di anni fa nel pleistocene inferiore l’Homo ereticus era un cacciatore ma soprattutto un raccoglitore di foglie, frutti, semi e radici e le specie vegetali erano una importante fonte di alimentazione. Quell’antico periodo è stato definito dagli studiosi anche il periodo dell’ “ Età dell’Uomo delle erbe”, qundo i nostri antenati manipolavano, osservavano e provavano le proprietà dei vegetali sia dal punto di vista alimentare che in quello curativo o venefico. L’uomo preistorico utilizzava i vegetali anche a scopo cosmetico, ma si deve agli egizi verso il 4.000 a.c. l’uso delle erbe medicinali per le pratiche dell’imbalsamazione dei defunti, con l’utilizzo di specie vegetali antisettiche come il ginepro, il timo e la cannella. Dagli assiri-babilonesi attraverso la decifrazione delle tavolette d’argilla con scrittura cuneiforme sono state recuperate oltre 650 ricette curative e descritte circa 250 piante con proprietà diverse nel campo cosmetico e curativo come l’aloe, l’anice, la belladonna, il ricino, la menta, il papavero, lo zafferano ecc.. In Cina sempre intorno al 3.000 a.c. vengono indicati rimedi contro svariate malattie con l’uso di piante officinali; in questo periodo sono menzionati il ginseng e l’aconito per la malaria, l’angelica per l’asma. Presso gli antichi greci erbe come cavoli, liquirizia, assenzio venivano utilizzate per le proprietà vermifughe e stomatiche; importanti pure le specie venefiche come l’elleboro e la cicuta. Ma si deve a Ippocrate (330 a.c.) uno studio scientifico delle piante officinali con la descrizione di circa 850 specie vegetali con proprietà terapeutiche. I romani con Plinio il Vecchio ( I sec. d.c.) descrivono circa 1.000 piante officinali con proprietà cosmetiche, farmacologiche e tintorie; con Claudio Galeno (II sec. d.c.) vengono indicate con grande dovizia di particolari le erbe medicamentose “Preparazioni Galeniche”. Nel Medioevo abbiamo un periodo di scarso interesse della materia; solo verso il cinquecento si riprendono gli studi botanici e intorno a XVI sec. sorgono i primi Orti Botanici e a Parigi presso la Sorbona l’erboristeria diventa di importanza talmente rilevante che è materia di base nella formazione dei futuri medici. Nel novecento grazie alle conoscenze della biochimica e della fitochimica vengono individuati nuovi principi attivi delle piante e anche contestati alcuni usi tradizionali di piante medicinali. L’uomo oggi con Il ritorno alla “natura” in questo ultimo decennio sta andando verso una rivalutazione della flora fitoterapica, cosmetica e tintoria nei nostri boschi, prati e campagne. La Flora locale – una Biodiversità preziosa: la pratica dell’uso delle piante officinali nel campo fitoterapico, liquoristico, profumiero, cosmetico, tintorio e merceologico vario attualmente si sta diffondendo tra le popolazioni locali; una ricerca, studio e divulgazione sulle specie vegetali locali che hanno queste peculiarità ci sembra abbastanza opportuno e utile per diffondere tra i cittadini l’importanza della salvaguardia della biodiversità nel campo botanico. Nel comparto montano del Monte Linas-Arcuentu esiste una ricchezza di specie vegetali talvolta endemiche (circa 60 specie) che valorizzano il nostro patrimonio ambientale con rivolti importanti sotto l’aspetto economico e turistico. Alcune aziende a livello locale stanno riversando il loro interesse in questo campo specifico con la creazione di impresa nella coltivazione di specie vegetali con peculiarità fitosanitario, cosmetico e liquoristico. La distillazione di olii essenziali, la produzione di infusi, decotti, pozioni, tinture, polveri, pomate, cataplasmi e la ricerca di principi attivi come glicosidi, alcaloidi, gomme, mucillagini, principi amari, tannini e oligoelementi; sono il percorso per realizzare nuove realtà produttive in campo locale con produzioni ecosostenibili. PROBLEMATICHE AMBIENTALI Per quanto concerne gli aspetti ambientali, il sistema montano Linas-Arcuentu, presenta processi di degradazione che hanno determinato la perdita della risorsa suolo. Tra i fenomeni più rilevanti: lo scivolamento gravitativo di vasti coltri detritiche e nei casi più gravi forme più o meno imponenti di franamento e incisione. I fenomeni erosivi riguardano qualsiasi superficie inclinata, anche di pochi gradi e determinano la diminuzione del potenziale produttivo della risorsa-suolo, l’accrescimento del trasporto solido e la sedimentazione, con pesanti riflessi sull’assetto del territorio e sull’interrimento dei corpi idrici. La perdita della risorsa suolo è legata non solo a cause naturale ma anche all’utilizzo irrazionale di tale risorsa da parte delle comunità. Il pascolo eccessivo rappresenta un fattore di degradazione del suolo, soprattutto in funzione dell’aumento del numero dei capi, particolarmente caprini ed ovini, verificatosi dopo l’ultima guerra, che ha richiesto, conseguentemente, un aumento consistente delle superfici a pascolo, a danno di altre colture come i seminativi o della macchia o del bosco. Il numero eccessivo di capi ovini e caprini che pascolano nell’area, determina la compattazione dei suoli, la perdita di fertilità, grossi problemi di drenaggio, aumento dell’entità dell’erosione. La gran parte delle superfici finora utilizzate presenta, inoltre, un’attitudine al pascolo piuttosto scarsa. La situazione che emerge, è quella della prevalenza del degrado della risorsa-suolo sulla gran parte delle formazioni presenti nell’area. L’attività mineraria, di rilevante importanza economica sino a pochi decenni fa, ha lasciato in eredità al territorio varie incombenze di rischio e degrado a carico dei suoli, delle falde e del paesaggio in generale. I problemi nascono dalla mancanza di una adeguata gestione delle discariche e degli impianti di stoccaggio. In seguito all’abbandono dei siti estrattivi, ed in funzione delle precipitazioni autunnali ad alta intensità tipiche del clima Mediterraneo, si determinano ingenti fenomeni erosivi, con trasporto solido ed in soluzione di metalli che vanno a sedimentarsi nelle piane alluvionali recenti, nei laghi artificiali, nelle lagune naturali, con conseguenze gravi anche sulle falde freatiche. Per quanto riguarda il settore del turismo, essendo un opportunità non ancora sfruttata appieno, esso non determina neppure un carico preoccupante sul sistema, ad esclusioni di alcune situazioni preoccupanti: motocross e fuoristrada all’esterno dei tracciati; calpestio per presenza turistica fuori dall’apposita sentieristica; eccessivo e scorretto prelievo di funghi; arrampicata libera nei periodi di nidificazione e nelle aree di rilevante interesse naturalistico. Sono inoltre presenti le problematiche ambientali che seguono: Incendi Principalmente gli incendi sono di origine dolosa, appiccati per liberare rapidamente ed economicamente il suolo dalla copertura arbustiva al fine di aumentare le aree a pascolo e per ottenere una copertura erbacea di nuova generazione. In questo modo anche gli incendi contribuiscono alla degradazione della risorsa suolo. Il vantaggio è infatti momentaneo, in quanto si instaurano processi erosivi intensi anche a deboli pendenze, con asportazione degli strati superficiali del suolo, perdita di fertilità, aumento della pietrosità superficiale, e la rigenerazione erbacea in breve tempo si riduce drasticamente. Criticità legate alla popolazione dei cervi Vent’anni fa, la popolazione dei cervi nel sistema costiero/montano Linas-Arcuentu era ridotta a pochi esemplari ed era rarissimo incontrarne qualcuno. Oggi. la loro presenza (un migliaio di esemplari) sta costituendo un grosso problema da affrontare per le comunità locali. Il problema è comunque tenuto sotto controllo dalle attività di monitoraggio e censimento svolte annualmente dall’amministrazione provinciale del medio campidano, che si traduce anche in una misura dello stato di salute del territorio interessato. Vi sono delle associazioni, ad. esempio l’Associazione Elafos, che operano nel territorio e che contribuiscono alle attività di monitoraggio di tale esemplare. In particolare studiano le dinamiche della popolazione, gli aspetti nutrizionali, le problematiche sanitarie, la riproduzione con particolare attenzione al momento degli accoppiamenti e delle nascite, cercando di quantificare la distribuzione territoriale e la struttura della popolazione. Gli allevatori presenti nell’areale sono i veri custodi di questa popolazione. Essi allestiscono per gli ovini ed i caprini degli erbai che spesso vengono frequentati anche dai cervi, arrecando in questo modo dei danno economici sia come sostanze nutritive asportate che come limitazione di crescita dell’erbaio dovuto al calpestio nel terreno molle e causando l’estirpamento della radice delle foraggere seminate. Abbandono rifiuti Va rivolta particolare attenzione al gravissimo problema delle numerose discariche illegali che caratterizzano i bordi di della viabilità rurale, dove si ammassano accumuli di rottame elettrodomestico, materiali di risulta di riparazioni idrauliche, edilizie, d’officina meccanica, pneumatici, qualche rottame d’auto, inerti edili, contenitori di pesticidi e anche rifiuti domestici. La situazione è cosi critica che interessa anche le cavità carsiche, producendo sia un danno paesaggistico che un elevato rischio di contaminazione delle falde dei sistemi acquiferi. Il problema dell’abbandono dei rifiuti diventa ancora più grave se si pensa che è diffuso anche nelle aree interessate dagli ‘habitat ritenuti prioritari dalle direttive comunitarie: aree SIC e ZPS. Perdita della biodiversità. Altra problematica è quella della riduzione della biodiversità, sia animale che vegetale, determinata da vari fattori antropici (irrazionali conduzioni agroforestali, introduzioni di specie non indigene, calpestio continuo etc). Contaminazione ambientale Altra fonte di inquinamento è costituita dalla contaminazione ambientale da fitofarmaci, pesticidi e fertilizzanti dovuti ad irrazionali pratiche antropiche sia agricole che industriali o legate ad ambiti urbani. Bracconaggio Il Bracconaggio, inteso come il prelievo abusivo di specie faunistiche nei periodi di divieto di caccia ed il prelievo eccessivo in relazione alla capacità riproduttiva della specie, alla sua presenza nel territorio ed al numero dei capi previsti dal calendario venatorio, determina la drastica riduzione della popolazione faunistica, sino alla estinzione o scomparsa dal territorio di una o più specie animali dovute allo sconvolgimento dell’equilibrio dell’intero biotopo. Criticità legate alla risorsa del bosco Va considerata anche la risorsa del bosco ed la sua attuale gestione. In questo caso le minacce sono rappresentate dal taglio eccessivo, eliminazione di soggetti patriarchi, asportazione del sottobosco, impianti con specie autoctone, eccessiva meccanizzazione delle operazioni selvicolturali. Criticità legate alla captazione idrica L’eccessiva captazione idrica, rappresenta invece la minaccia principale per la risorsa acqua, sia da sorgente che da falda o da corsi d’acqua: può infatti determinare problemi di riduzione della risorsa ma anche di inquinamento delle falde per l’infiltrazione di acque salmastre o per la messa in circolo di sostanze contaminanti di varia natura. Punti di forza e di debolezza PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA Posizione geografica favorevole La centralità del territorio rispetto alla principale arteria stradale rappresenta il presupposto per l’accesso all’area Presenza di servizi alla persona Tali servizi sono garantiti dalla rete di associazionismo e di imprese sociali che organizzano servizi culturali, sociali e sportivi. Presenza di strutture per momenti culturali e ricreativi Nell’area PIP sono presenti importanti infrastrutture per l’organizzazione di fiere, conferenze e spettacoli. A Montevecchio sono inoltre presenti una serie di spazi idonei ad organizzare eventi ed attività culturali. Infine nel centro urbano sono presenti: una biblioteca, lo spazio espositivo ex onmi ed il teatro Murgia. Presenza di saperi tradizionali locali diffusi e con forte connotazione identitaria Si segnalano in particolare la coltellineria, la produzione del miele e del formaggio. Presenza di attrattori turisticiIn particolare si Trasporto pubblico inadeguato Il territorio comunale è servito dal solo servizio di trasporto pubblico via bus, spesso inadeguato a garantire la mobilità sia per insufficienza delle tratte che per la bassa frequenza di quelle esistenti Scarsa integrazione del sistema produttivo con il comparto turistico Le imprese stentano a lavorare assieme per diventare più competitive: ciò è particolare evidente nel turismo dove le strutture ricettive, i servizi e il settore agroalimentare non collaborano per garantire un minimo di attività comune Presenza di situazioni di disagio sociale Per quel che concerne l’inclusione sociale, i problemi più rilevanti fanno riferimento alla disoccupazione (con conseguenti fenomeni di povertà); alla disgregazione delle reti di relazioni tradizionali ed alla crisi valoriale, che provocano microcriminalità. Ci sono inoltre i problemi legati alla dispersione scolastica e all’analfabetismo. Lo spopolamento provoca segnalano le ingenti risorse naturalistiche che da Montevecchio si estendono verso il sistema dunale di Piscinas e quelle localizzate in prossimità del monte Arcuentu. Infine il patrimonio minerario dimesso, che costituisce un unicum con grandi potenzialità. L’esistenza di un ingente patrimonio immobiliare dimesso e disabitato Molte delle strutture minerarie si trovano in stato di abbandono, ma rappresentano al contempo importanti volumetrie che potrebbero essere recuperate a fini produttivi con impatto ambientale pari a zero Presenza di area naturalistiche di pregio In particolare si segnala l’area Sic ArcuentuDune di Piscinas (il cui piano di gestione è già stato approvato). Inoltre si segnala l’area ZPS in prossimità dello stagno di Marceddì. Progettualità pregressa in materia ambientale Il territorio del comune di Guspini è stato coinvolto in un progetto Life Natura che abbracciava anche parte del territorio di Arbus e Gonnosfanadiga; in un’Agenda 21 locale assieme al comune di Arbus, in numerose iniziative a sfondo ambientale attivate dal GAL Monte Linas. Attuazione di interventi pubblici e privati volti all’insediamento di generatori energetici da fonti rinnovabili Si segnalano in particolar modo il parco eolico cittadino ed alcuni impianti di fotovoltaici privati, alcuni anche di grossa dimensione Attuazione di interventi pubblici per la gestione dei rifiuti inoltre l’invecchiamento della popolazione. I fenomeni più gravi in relazione all’inclusione sociale sono relativi alla crescente diffusione e utilizzo di droghe (cocaina, ecstasy),all’alcolismo ed ai suicidi. Problemi di inquinamento ambientale Soprattutto nell’area di Montevecchio, l’inquinamento ambientale costituisce un problema significativo, dovuto al fatto che ancora non è avvenuta la bonifica delle aree ex minerarie. Inoltre vanno segnalati i fenomeni allarmanti del sovrapascolo e degli incendi. Ridotta capacità di accoglienza la dotazione di strutture ricettive e di servizi al turista risulta inadeguata sia in termini qualitativi che quantitativi. Problemi di inquinamento ambientale Assenza di interventi di bonifica dell'aree exminerarie con riscontri di grave inquinamento chimico dei corpi idrici. Obiettivi che si intendono perseguire Diffondere la cultura della tutela dell'ambiente, con particolare riferimento ad un uso sostenibile della risorsa biodiversità Aumentare la consapevolezza del valore della biodiversità Rendere i ragazzi delle scuole cittadine testimonial di una campagna di sensibilizzazione sulla flora del territorio con particolare riferimento a quelle specie che hanno un forte potenziale sotto gli aspetti officinale-curativo, cosmetico, alimentare e tintorio. Conoscere e studiare la flora anche per i potenziali apporti economici per le aziende che operano nei settori della fitofarmacia, della cosmesi e delle arti tintorie. Avviare un processo virtuoso di collaborazione tra scuole e Comune sulle tematiche della sostenibilità Avviare un processo virtuoso di collaborazione tra amministrazioni comunali della provincia per promuovere azioni di tutela della biodiversità vegetale. Aumentare la responsabilità nei confronti dell’ambiente e del contesto sociale. Sensibilizzare le nuove generazioni a nuovi valori e stili di vita. Aumentare la consapevolezza delle aziende agricole e imprese turistiche sui vantaggi di una tutela e salvaguardia delle specie ad alta valenza farmacologica, sanitaria, cosmetica e tintoria. Fasi e contenuti del progetto Le fasi del progetto, opportunamente specificate nell’elaborato progettuale, sono le seguenti: Fase I – Avvio del progetto Fase II – Preparazione ai laboratori Fase III – Le erbe della nonna Fase IV – Conosciamo le erbe Fase V – Incontriamo la “nonna” Fase VI - Il Museo delle erbe Fase VII - Convegno finale di chiusura del progetto Fase VIII - Comunichiamo Fase I – Avvio del progetto. La prima fase consiste nella selezione delle diverse scuole e classi da coinvolgere nel progetto per quanto riguarda i laboratori di educazione ambientale. Si potranno coinvolgere scuole di altri comuni. Per fare ciò occorre incontrare i dirigenti scolastici per spiegare l'iniziativa. Indicatori di performance: Numero di incontri coi direttori didattici Numero di classi selezionate. Fase II – Preparazione ai laboratori Dopo aver individuato le classi da coinvolgere nel corso della fase I, nella fase II verranno organizzati degli incontri per esporre i contenuti del progetto agli insegnanti. Gli incontri, oltre che ad informare saranno volti a raccogliere il punto di vista degli insegnanti, al fine di rendere il progetto quanto più coerente possibile con le esigenze didattiche delle classi coinvolte. Gli insegnanti saranno quindi invitati a riportare i contenuti del progetto alle rispettive classi e a preparare, anche in collaborazione col CEAS Montevecchio, le attività di progetto con i ragazzi. Al termine di questa fase saranno progettati e realizzati dei materiali informativi che spieghino il progetto, le erbe utilizzate a livello locale per uso alimentare, sanitario e tintorio; da poter distribuire durante i laboratori che si terranno successivamente. Indicatori di performance: Numero di incontri con gli insegnanti Numero di insegnanti coinvolti negli incontri divulgativi del progetto Predisposizione materiale informativo Fase III – Le erbe della nonna In questa fase il CEAS Montevecchio terrà dei laboratori nelle diverse classi, finalizzati a sensibilizzare gli alunni sui temi della tutela della flora locale, delle erbe con particolare rilevanza nell’uso in farmacologico, alimentare e nella tintura dei tessuti.. I laboratori saranno progettati, anche a seguito dei contributi forniti dagli insegnanti, per costruire una conoscenza adeguata della flora locale, della consapevolezza della sua importanza per la qualità della vita dell'uomo e delle azioni necessarie per la sua tutela e per un utilizzo sostenibile. Indicatori di performance: Numero di laboratori realizzati Numero di allievi coinvolti nelle attività didattiche Fase IV – Conosciamo le erbe . In questa fase il CEAS Montevecchio terrà dei laboratori nei diversi punti individuati nel territorio. Gli insegnanti e gli educatori del CEAS Montevecchio e del Ceas Monte Linas attiveranno dei laboratori di studio sulla flora. Si attiveranno inoltre analisi chimiche sulla qualità delle erbe, con prelievi di campionature in varie zone del territorio; finalizzati a sensibilizzare sui temi dell'ambiente, del lavoro dell'uomo e della possibilità di conciliare le due cose. I laboratori saranno progettati, anche a seguito dei contributi forniti dagli insegnanti, a seconda degli alunni da coinvolgere, del periodo dell'anno, ecc. Di seguito un esempio di proposta laboratoriale: Durata: un’intera giornata Luogo: aree di importante rilevanza floristica Periodo di svolgimento: mese di aprile 2014 Destinatari: Scuole Primaria e Secondaria di primo grado Obiettivi: far conoscere ai giovani partecipanti l’importanaza delle erbe officinali Metodologia: Attività di osservazione e raccolta dati Procedimento: Dividere i partecipanti in gruppi di 3 o 4 alunni, assegnare il materiale necessario e spiegare le attività da svolgere. Descrizione: Si tratta di un laboratorio che consente l’osservazione e lo studio della flora locale. Gli alunni guidati dagli insegnanti e dagli educatori del Centro saranno indirizzati alla raccolta di tutta la documentazione (classificazione della flora con realizzazione di erbari specifici). Verrà predisposta una elencazione delle specie vegetali per un adeguato studio delle loro peculiarità nel campo delle qualità tintorie, medicinali e gastronomiche. Materiali: bustine di plastica e ,forbici per potatura, piccoli contenitori in plastica con tappo, un metro, un termometro, cartina di tornasole, vetreria chimica, una bussola, una carta 1:25.000 della zona, un blocco notes, una matita o penna, macchina fotografica digitale, carta millimetrata. Scansione oraria laboratorio: Ore 9,30 – 10,30– uscita con escursione in località con presenza di particolari essenze floristiche. Ore 10,30 – 12,30 – raccolta materiali Ore 12,30 – 13,30 – pranzo Ore 13,30 – 15,30 – esame materiale raccolto e catalogazione dello stesso Ore 15,30 – 17,00 – rientro al Centro e sistemazione nell’aula didattica Indicatori di performance: Numero di visite guidate Numero di laboratori realizzati Numero di partecipanti ai laboratori Fase V – Incontriamo la “nonna”: In questa fase gli alunni delle classi coinvolte e gli stessi operatori dei Ceas con interviste, incontri, filmati raccoglieranno informazioni sulla memoria storica (anziani dei paesi) sull’uso delle erbe per finalità tintorie, curative e cosmetiche. Indicatori di performance: Numero di anziani intervistati Numero di alunni coinvolti Report dei risultati raggiunti Fase VI – Il Museo delle erbe –. Nella fase VI si realizzerà presso l’ex Laboratorio chimico di Montevecchio un Museo delle erbe. Nel Museo saranno predisposti dei pannelli sulle principali specie officinali presenti nel territorio; un erbario completo delle specie utilizzate per finalità tintorie, cosmetiche e curative; un laboratorio chimico a finalità didattiche che consenta la distillazione di olii essenziali e la produzione di tinture naturali. Indicatori di performance: Numero di specie classificate Numero di panelli realizzati Report dei risultati raggiunti Fase VII –– Convegno finale di chiusura del progetto. Nella fase VII l’Amministrazione comunale supportata dalla Proloco organizzerà un evento finale di presentazione dei risultati del progetto. Nell'ambito della manifestazione verranno esposti i lavori dei ragazzi e verranno premiati i più meritevoli. Indicatori di performance: Numero di partecipanti al convegno Numero manifesti realizzati Numero opuscoli realizzati Numero DVD prodotti Fase VIII – Comunichiamo - Nella fase VIII l’Amministrazione comunale supportata dalla Proloco organizzerà un evento finale di presentazione dei risultati del progetto. Nell'ambito della manifestazione verranno esposti i lavori dei ragazzi e verranno premiati i più meritevoli. Realizzazione di un opuscolo sulla erbe nel territorio e sistemi di estrazione dei principi attivi – Realizzazione di un DVD per le classi , gli operatori turistici e agricoli e le amministrazioni comunali. – Predisposizione di pagine Web nel sito del comune con la descrizione delle principali fasi del progetto e le immagini più importanti degli elaborati dei ragazzi delle scuole Indicatori di performance: Numero di partecipanti al convegno Numero manifesti realizzati Numero opuscoli realizzati Numero DVD prodotti Risultati attesi Attraverso l’attuazione del presente progetto si prevede di migliorare la consapevolezza dei ragazzi sulle tematiche ambientali, ed in particolare sugli aspetti legati alla biodiversità. Si prevede di potenziare l’attenzione riservata dagli insegnanti alle tematiche ambientali, nell’attuazione delle proprie attività didattiche. Infine si intende “seminare” informazione e conoscenza circa l’adozione di pratiche ecosostenibili da parte delle imprese dell’area interessata, con riferimento a quelle che si occupano di turismo e agricoltura. Nello specifico si possono individuare i seguenti risultati che ci si attende di raggiungere col progetto: • Una consapevolezza maggiore da parte dei bambini e dei ragazzi coinvolti circa l'importanza della risorsa bosco e di un suo uso sostenibile • Una informazione verso gli adulti, i genitori di oggi, circa gli aspetti storici, culturali, economici ed ambientali legati alla presenza delle piante officinali nel territorio • Una maggiore consapevolezza circa la gestione “verde” delle attività turistiche e agricole da parte degli imprenditori del settore. • Consapevolezza che un uso irrazionale del territorio può avere ripercussioni negative sull'ambiente, sulla salute e sulla crescita economica e sociale delle comunità. Caratteristiche di innovatività della proposta progettuale – descrivere gli elementi di innovatività del progetto Il progetto si configura come innovativo in quanto si cerca di dare una impronta netta alle attività del CEAS e si cerca di coordinare l'attività del Centro con gli sforzi che l'Amministrazione comunale sta compiendo per rendere il territorio eccellente dal punto di vista di un turismo sostenibile. A tal proposito si noti che il comune di Guspini, col sito di Montevecchio è stata designata come Destinazione Turistica d'eccellenza all'interno del progetto europeo EDEN e fa parte di una rete europea delle Destinazioni Turistiche d'eccellenza. Ciò significa, tuttavia, aumentare i propri sforzi verso la sostenibilità territoriale. Per raggiungere questo risultato occorre il contributo di tutti. Il progetto è innovativo perché coinvolgerà i soggetti privati che lavorano nel mondo del turismo e dell'agricoltura, al fine di farne soggetti e testimoni della sostenibilità. La realizzazione di un Museo delle Erbe nel borgo minerario di Montevecchio sarà un ulteriore elemento di attrazione turistica e sicuramente uno strumento formativo e informativo per le scuole e i cittadini. Descrivere il contributo al miglioramento dell’offerta formativa Nel corso dell’iniziativa, che si configura come sperimentale, verrà elaborata una metodologia di lavoro che successivamente potrà essere riutilizzata per veicolare l’iniziativa verso altre realtà locali. L’offerta formativa verrà migliorata sia grazie alle attività didattiche svolte in modo diretto attraverso le azioni di progetto, ma anche attraverso la sensibilizzazione degli insegnanti alle tematiche ambientali. Inoltre l'offerta formativa territoriale sarà maggiormente arricchita visto il coinvolgimento degli adulti in questi processi di educazione ambientale, spesso appannaggio solo delle scuole. Descrivere le azioni di comunicazione/informazione rivolta alla cittadinanza previste nel progetto con particolare riferimento alle modalità di coinvolgimento Si prevede la realizzazione di materiale informativo che, per quanto riguarda i materiali, rispetti i criteri stabiliti nella normativa nazionale sugli Acquisti pubblici ecologici. Apposite pagine Web verranno inserite nel sito comunale, contenenti la descrizione dell’iniziativa, le informazioni sugli incontri ed i principali output di progetto, compreso il materiale informativo prodotto. Un altro canale di comunicazione passa per il Nodo INFEA provinciale, che farà in modo di dare adeguata visibilità alle iniziative, soprattutto in riferimento all’evento finale. Modello organizzativo di gestione del progetto (modalità organizzative, ruolo e funzioni del gruppo di lavoro) Per l’implementazione del progetto verrà istituito un Gruppo di Coordinamento ristretto composto dai CEAS, dall’Assessore all’Ambiente del comune di Guspini e da un dipendente dell’Amministrazione comunale. Il Gruppo di Coordinamento, che occasionalmente potrà essere integrato da ulteriori figure professionali in funzione dell’oggetto degli incontri, pianificherà e coordinerà le attività da realizzare. I referenti del gruppo di Coordinamento saranno altresì incaricati di informare le rispettive organizzazioni di provenienza sulle decisioni del gruppo di lavoro e saranno responsabili dell’attuazione delle azioni di competenza della propria organizzazione secondo la tempistica e le modalità stabilite dal progetto e dallo stesso Gruppo di Coordinamento. Il gruppo si riunirà d’ufficio mensilmente, e più frequentemente in relazione alle contingenti necessità attuative del progetto. Descrizione delle azioni previste nel progetto per lo scambio di buone pratiche Lo scambio delle buone pratiche è centrale. Le principali azioni su cui si basa la diffusione della buone pratiche sono le seguenti: All'incontro finale di presentazione dei lavori dei ragazzi e di presentazione del progetto, attraverso l’ausilio del Nodo INFEA provinciale, verranno invitate tutte le Amministrazioni comunali della Provincia del Medio Campidano. Al fine di contribuire alla creazione di una rete regionale dei CEAS che sia attiva e si confronti, saranno invitati all’evento tutti i CEAS che potranno esporre le proprie esperienze in materia con riferimento ai successi ma anche agli insuccessi. Inoltre è previsto l'invio di tutti i materiali del progetto ai soggetti interessati che ne facciano richiesta. Descrizione dei contenuti e delle attività che coinvolgono il CEAS non accreditato Il CEAS Monte Linas opera da alcuni anni in attività di educazione ambientale presso le scuole del comune di Gonnosfanadiga e svolge divulgazione scientifica delle specificità ambientali del complesso montano del Monte Linas. Il Ceas sarà componente del gruppo di coordinamento e svolgerà attività di educazione ambientale presso le scuole (fase III “le erbe della nonna”). Parteciperà alle escursioni con raccolta (erbario) e catalogazione delle specie officinali nella fase IV “conosciamo le erbe”. Realizzazione di interviste con cittadini anziani dei comuni di Villacidro, Gonnosfanadiga e Arbus; fase V “ Incontriamo la nonna” Collaborazione nella fase VI nell’allestimento del “Museo delle Erbe” a Montevecchio exLaboratorio Chimico. 2. Coerenza e strategicità del progetto. E’ prevista una coerenza integrazione del presente progetto con piani e programmi dell’Ente per l’educazione allo sviluppo sostenibile? Attraverso quali modalità? La presente proposta progettuale è coerente con il progetto Life Natura ‘97 Monte Arcuentu -Dune di Piscinas, in quanto la sensibilizzazione alle tematiche ambientali favorisce anche la protezione delle specie minacciate che con tale progetto si mirava a salvaguardare. Essa è altresì coerente con l’Agenda 21 Locale “Agire Sostenibile” attuata in partenariato dai comuni di Guspini ed Arbus nel 2005 perché il fulcro dell’Agenda 21 consiste nel valutare tutti gli aspetti di sviluppo economico locale che siano compatibili con l’Ambiente. Il progetto si integra anche con i progetti "Scuole Sostenibili" , “Una Miniera d'Ambiente” e “Acqua Minerale” progetti di educazione ambientale attuati di recente, che hanno avviato un percorso educativo importante sulle tematiche legate alla sostenibilità a livello locale. E’ prevista una integrazione del presente progetto con altri strumenti di programmazione territoriale attivati nel territorio? Attraverso quali modalità? La presente proposta progettuale si pone altresì in continuità con il piano di gestione dell’area SIC Monte Arcuentu-Dune di Piscinas che prevede espressamente l’attivazione di corsi di educazione ambientale rivolti alle scuole. Il progetto è inoltre coerente con le azioni previste dal Piano di Sviluppo Locale del GAL Linas Campidano in relazione alle attività di sensibilizzazione, miglioramento delle condizioni ambientali del territorio e promozione di un turismo rurale ecosostenibile. Ulteriore integrazione è riscontrabile con le attività di sensibilizzazione previste nel Progetto Integrato “Linas” presentato dai comuni dell’area del Linas a valere sulla Progettazione Integrata 2006, all’interno dei progetti sulla “Rete Ecologica Regionale”. Il progetto infine è coerente e si integra perfettamente con quanto programmato dall’Assessorato provinciale dell’Ambiente attraverso il Nodo INFEA provinciale. Infine è un progetto strettamente coerente col progetto europeo EDEN - Destinazioni turistiche d'eccellenza, all'interno del quale il comune di Guspini col sito di Montevecchio è stato premiato come Destinazione Nazionale d'eccellenza per il 2011 e come destinazione europea d'eccellenza. Tale premio viene concesso soltanto a destinazioni turistiche che si siano contraddistinte per la valorizzazione turistica sostenibile dei alcun aree, in questo caso delle aree minerarie dismesse di Montevecchio. La proposta educativa è attinente al contesto territoriale ed è coerente con i bisogni educativi dello stesso? Il comune di Guspini negli ultimi anni ha investito molto sulle tematiche ambientali ed in particolare sulla realizzazione di un sistema di raccolta differenziata efficiente e sul miglioramento delle politiche di sostenibilità energetica. Ma non solo, l'Amministrazione comunale si è poi concentrata su un'idea di politiche ambientali a medio e lungo periodo: fare di Guspini un territorio sostenibile nel quale tutti i soggetti locali convergono verso una idea di miglioramento della qualità della vita nel rispetto dell'ambiente, dove l'ambiente (non il suo consumo) sia volano di sviluppo. 3. Partecipazione e coinvolgimento Indicare le reti e i soggetti operanti nel campo della sostenibilità ambientale coinvolte nel progetto tra cui i CEAS e specificare il ruolo svolto Legambiente Guspini – Legambiente è la più diffusa associazione ambientalista italiana. La sezione di Guspini è anche incaricata di gestire il CEAS Montevecchio. CEAS Monte Linas – Centro di educazione ambientale non accreditato del Comune di Gonnosfanadiga gestito dalla Coop Fulgheri di Villacidro Provincia del Medio Campidano (Nodo INFEA) Si tratta della provincia di appartenenza del Comune di Guspini. Scuole primarie e secondarie di primo grado – Tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado cittadine verranno coinvolte nel progetto, successivamente saranno esse stesse, autonomamente a selezionare un gruppo ristretto di classi pilota che prendano parte alle attività di progetto. Pro Loco – Guspini – Associazione che a livello cittadino favorisce lo sviluppo turistico e da anni allestisce e gestisce eventi di grosso richiamo a livello regionale e anche sovraregionale.(Ai fini dell’attribuzione di premialità allegare le lettere di adesione, in cui sia specificato il ruolo nella gestione/attuazione del progetto). Reti, soggetti e partner Ruolo nella gestione del Lettera di adesione progetto Legambiente (soggetto gestore del CEAS Montevecchio) Organizzazione, in collaborazione con gli insegnanti, delle attività didattiche, di laboratorio e delle visite didattiche X Scuole primarie e secondarie di primo grado Coinvolgimento degli insegnanti e dei ragazzi nelle attività didattiche, laboratori e visite didattiche X Provincia del Medio Campidano (Nodo INFEA) Favorire la replica del progetto in altre realtà locali, attraverso il coinvolgimento delle altre amministrazioni comunali della provincia e la stipula finale di un protocollo d’intesa X Pro Loco - Guspini Cofinanziare il progetto e organizzare l’evento finale di presentazione progetto e premiazione elaborati delle scuole X Ceas Monte Linas Collaborazione con il CEAS Montevecchio sulle azioni educative 4. Sostenibilità ambientale del progetto. Elencare e descrivere gli accorgimenti che si prevede di utilizzare nel progetto per la riduzione degli impatti sull’ambiente durante la realizzazione del progetto (materiali e servizi a basso impatto ambientale, ecc.). Per quanto riguarda i servizi a basso impatto ambientale elencare nel dettaglio i criteri che si intendono utilizzare per l’aggiudicazione dei servizi. Le attività che verranno svolte durante l’intero progetto saranno di carattere strettamente ecosostenibile. Le attività in aula, in laboratorio, di apertura, di promozione e di chiusura prevedono le seguenti accortezze per ridurre gli impatti sull’ambiente: • Utilizzo di tecnologie che evitano lo spreco di carta. Ad esempio, i destinatari del progetto potranno prendere visione della calendarizzazione delle attività di progetto attraverso il sito Web del comune anziché su supporto cartaceo e gli incontri saranno pubblicizzati il più possibile tramite posta elettronica. • Nelle strutture didattiche (aule e laboratori) verranno utilizzati kit riduttori di flusso del'acqua. • Durante le attività, saranno posti dei cestini ben visibili per la raccolta differenziata di carta metallo plastica e vetro. • Nelle strutture didattiche (aule e laboratori) verranno utilizzati le lampadine a basso consumo energetico. • Tutta la documentazione sarà stampata su carta riciclata. • All’interno della struttura CEAS verranno utilizzati dei prodotti non tossici con Marchio EcoLabel. • All’interno della struttura CEAS verranno installati degli erogatori per sapone liquido. • All’interno della struttura CEAS verranno installati dei termostati. • La cancelleria utilizzata sarà in materiale biodegradabile. l catering organizzato per l’incontro finale conterrà prevalentemente prodotti locali (a km zero) e con utilizzo di acqua di rubinetto in caraffa I criteri della politica d’approvvigionamento dei beni e servizi necessari per la realizzazione del progetto sono i seguenti: • Prezzo -minor costo • Qualità del prodotto - Prodotti a basso impatto ambientale, Prodotti ecolabel, Energy Star, FSC • Funzionalità del prodotto SCHEDA B - QUADRO ECONOMICO QUADRO ECONOMICO Ente: Comune di Guspini – CEAS Montevecchio Sede: Via Don Minzoni 10 tel.0709760406 Titolo del progetto Le Erbe della Nonna Responsabile del Procedimento: ing. M. Claudia Serafini c.f./I.V.A. 00493110928 Fax Voci di spesa ammissibili 1 Costi del personale interno 2 Costi per l'Assistenza esterna 3 Prodotti di consumo 4 Altri costi IMPORTO TOTALE DEL PROGETTO E-mail: [email protected] Importo previsto (in Euro) 3.000,00 % rispetto al totale 10% 65% 21% 4% 100% 19.500,00 6.300,00 1.200,00 30.000,00 Piano di ripartizione dei costi Importo previsto (in Euro) Cofinanziamento richiesto alla Regione Cofinanziamento proprio del Soggetto Proponente % rispetto al totale 27.000,00 90% 3.000,00 10% 30.000,00 100% Cofinanziamento dei cofinanziatori TOTALE GENERALE 1 - Costi del personale interno Risorse umane Attività Istruttore direttivo Coordinamento del D1 di D1 progetto. Gestione forniture (Esperto ambiente) e servizi Istruttore Gestione attività di amministrativo C4 Segreteria Gestione di tutte le attività Istruttore tecnico C1 di comunicazione esterna (Esperto in collegate alle attività di comunicazione e un progetto- Rendicontazione esperto in ambiente) progetto Collaboratore Gestione atti di liquidazione amministrativo B7 Collaboratore amministrativo B5 Liquidazione fatture N° ore uomo Totale generale 2 - Assistenza esterna Figura professionale Animatore CEAS Educatore CEAS 50 800,50 10 159,97 100 2.046,03 10 150,80 10 142,70 180 3.000,00 Attività N° unità da impiegare Costo totale previsto Favorire la comunicazione tra tutti i soggetti coinvolti nel progetto, coordinarsi con i soggetti partner e promuoverne la partecipazione alle attività del progetto. 1 4.000,00 Organizzare e realizzare tutte le attività didattiche con le scuole 8 15.500,00 Totale generale 3. – Prodotti di consumo Voci di spesa Progettazione e stampa del materiale informativo (mappe, brochure, ecc.) Materiale di cancelleria e material vario per la realizzazione dei laboratori e degli incontri Organizzazione evento Costo totale 9 Attività N° unità previste Costo tot ale Tutte le attività a partire dai Laboratori 300 1.400,00 Fase III, IV e V Attività di 2.300,00 800,00 400 1 finale Noleggio bus Totale generale organizzazione e realizzazione dell’evento finale (segreteria, catering, ecc.) Fase VIII Laboratori sui boschi previsti nella Fase IV 6 4 - Altri costi Voci di spesa Attività Rimborsi spese viaggio per relatori che intervengono all’evento Rimborsi spese relatori finale (fase VIII) Spese al momento non Imprevisti preventivabili. Costo totale 300,00 900,00 Totale generale SCHEDA C indicatori di realizzazione e di risultato Indicatori di realizzazione(inserire degli indicatori che misurano la realizzazione delle azioni previste nel progetto) Classi delle scuole primarie e secondarie coinvolte nel progetto Insegnanti coinvolti negli incontri divulgativi dei contenuti del progetto Allievi coinvolti nelle attività didattiche rivolte alle scuole primarie e secondarie Adulti coinvolti nelle attività informative Aziende coinvolte nella valorizzazione delle piante officinali Incontri informativi rivolti alla cittadinanza Partecipanti all’evento finale Obiettivi di ecoefficienza Aumento di comportamenti sostenibili da parte dei cittadini Unità di misura Target a metà percorso Target a fine progetto N° 12 12 32 32 240 240 300 500 3 8 1 1 0 400 N° N° N° N° N° N° Indicatori di risultato (inserire degli indicatori che misurano il grado di raggiungimento dell’obiettivo che le azioni previste nel progetto si propongono di conseguire) Cittadini sensibilizzati Unità di misura N° Target a metà Target a fine percorso progetto 80 500 Aumento di comportamenti sostenibili da parte degli alunni Aziende che prendono in considerazione l’ipotesi di adottare iniziative di valorizzazione delle piante officinali Alunni sensibilizzati N° 300 300 Imprenditori che avviano azioni di valorizzazione delle piante officinali N° 2 6 Data 25.11.2013 Progetto: Le Erbe della Nonna Il Responsabile del Procedimento ___________________________ (timbro e firma leggibile)