© WWF-Canon / Anton VORAUER
© viernullvier
© WWF-Canon / Anton VORAUER
© ACADEMA
© WWF SUISSE
Dossier didattico
del WWF Svizzera sulla biodiversità nelle Alpi
una montagna
di natura
2
Dossier didattico
del WWF Svizzera
sulla biodiversità
nelle Alpi
© WWF-Canon / Anton VORAUER
una montagna
di natura
© WWF-Canon / Edward PARKER
La biodiversità,
una ricchezza in pericolo
« Stiamo vivendo un periodo di estin-
una responsabilità particolare per
zione di massa ». Questa é la consta-
quanto riguarda la protezione di que-
tazione di numerosi scienziati visto il
ste ricchezze: ecco perché questa
numero elevato di specie minacciate di
zona fa parte delle ecoregioni. Il WWF
estinzione o già estinte su scala mon-
Svizzera e le sezioni francese, italiana,
diale. In Svizzera il regresso della bio-
austriaca e tedesca hanno creato un
diversità continua e la proporzione di
programma europeo d’azione a favore
specie animali e vegetali minacciate è
delle Alpi , il cui scopo è di preservare
superiore alla media europea. La si-
la biodiversità naturale e la bellezza del-
tuazione è allarmante. Cosa fare?
l’arco alpino. Per riuscire in questo in-
L’obiettivo del WWF è quello di fermare
organizzazioni specializzate nell’am-
© WWF-Canon / Helen MORF
tento il WWF gode del sostegno di
questa regressione e di costruire un
biente alpino quali la Rete delle Aree
futuro nel quale gli esseri umani pos-
protette alpine (ALPARC), il Comitato
sano vivere in armonia con la natura. A
Scientifico Internazionale Ricerca Al-
questo scopo il WWF si impegna, nel
pina (ISCAR) e la Commissione Inter-
mondo intero, a favore della conserva-
nazionale per la Protezione delle Alpi
zione della diversità biologica e dello
(CIPRA).
© WWF-Canon / Roger LeGUEN
© WWF-Canon / Anton VORAUER
sfruttamento sostenibile delle risorse
naturali. Il WWF lotta inoltre contro l’in-
Questo dossier pedagogico tratta il
quinamento e contro le cattive abitu-
tema della biodiversità dell’ambiente al-
dini di consumo nocive all’ambiente.
pino, proponendo un viaggio per tracciare la storia della biodiversità e
Più concretamente, nel 1999, il WWF
partire alla scoperta dell’ambiente al-
ha avviato il programma Global 200
pino, in modo da poter così sensibiliz-
con lo scopo di diminuire la perdita della
zare i vostri allievi alle ricchezze
biodiversità nel mondo. 200 « ecore-
naturali e mostrar loro le sfide che do-
gioni » sono così state riconosciute
vranno affrontare. Gli allievi capiranno
come prioritarie per il mantenimento
meglio quali sono i rischi che minac-
della biodiversità del pianeta.
ciano l’ambiente alpino e potranno tro-
Le Alpi sono la più importante catena
ridurre il nostro impatto ambientale e
vare delle soluzioni per cercare di
montuosa dell’Ovest dell’Europa grazie
preservare così questa zona unica in
alla loro altitudine e superficie. Le Alpi
Europa. Solamente uno sfruttamento
costituiscono inoltre un habitat molto
sostenibile delle risorse alpine (suolo,
variato e ospitano una fauna e una
acqua,...) permetterà di salvaguardare
flora molto ricche. La Svizzera e l’in-
le Alpi per le generazioni future.
sieme dei paesi alpini sono investiti da
3
Dossier didattico
del WWF Svizzera
sulla biodiversità
nelle Alpi
© WWF-Canon / Anton VORAUER
una montagna
di natura
Sommario
I.
La biodiversità
1.1
La biodiversità in due parole
1.2
La Storia della biodiversità: dalla diversificazione
alle crisi biologiche
© WWF SUISSE
1.3
© ACADEMA
II.
8
11
13
Le Alpi
2.1
Le Alpi un fonte di biodiversità
19
2.2
La formazione delle Alpi
19
2.3
La diversità degli ambienti alpini
20
2.4
La flora e la fauna delle Alpi
22
Attività
III.
29
Le minacce
3.1
© WWF-Canon / Anton VORAUER
Ma la biodiversità a cosa serve?
Attività
5
La modifica degli habitat agropastorali e boschivi
37
3.2
Le infrastrutture legate ai corsi d’acqua
38
3.3
Il turismo
39
3.4
Il traffico
40
3.5
I cambiamenti climatici
41
Attività
42
© viernullvier
IV. Protezione
4.1
A livello internazionale
47
4.2
A livello nazionale
48
4.3
Le ONG
50
4.4
E io, cosa posso fare?
53
4.5
In conclusione
54
Attività
55
Bibliografia
58
Ringraziamenti
59
37
Dossier didattico
del WWF Svizzera
sulla biodiversità
nelle Alpi
© WWF-Canon / Anton VORAUER
una montagna
di natura
III. Le minacce
1
Fienagione
Falciatura e raccolta del fieno.
2
Agricoltura intensiva
Tipo di agricoltura che prevede
l’ottimizzazione della produttività
grazie all’uso di concimi chimici e
di trattamenti contro gli agenti
« nocivi » (erbaccia, insetti,...),
ricorrendo a delle tecnologie
moderne. Questa pratica è
nefasta per la biodiversità.
Al contrario delle piante e degli animali che si sono adattati all’ambiente alpino,
l’uomo ha sempre trovato il modo di modificare questo ambiente per renderlo più
vivibile e trarne profitto. Nel Medioevo abbatte le foreste per dare più spazio alle
colture e all’allevamento. Nel XIX° secolo appaiono l’industria mineraria, l’alpinismo e il turismo. Oggi gli impatti delle attività umane sulle Alpi sono molteplici:
le minacce principali sono trattate qui di seguito.
3.1
La modifica degli
habitat agropastorali e boschivi
L’agricoltura è il settore più importante
siderate oggi tra le formazioni vegetali
per quanto concerne lo sfruttamento
più ricche d’Europa.
delle terre alpine ed esercita un’influenza
diretta sull’evoluzione dei paesaggi, degli
Ciò nonostante, a causa della pressione
ecosistemi e della biodiversità. Dopo
economica, i metodi dell’agricoltura sono
l’agricoltura, la foresteria é l’attività
considerevolmente cambiati dalla metà
umana con l’impatto maggiore. Queste
del XX° secolo, con un’intensificazione2
due attività possono avere degli effetti
dell’agricoltura nelle valli estese e sui ver-
positivi o negativi sulla biodiversità a se-
santi montani facilmente accessibili e
conda della loro messa in pratica.
l’abbandono delle zone d’altitudine, caratterizzate da un corto periodo di vege-
Il paesaggio alpino è un mosaico di prati,
tazione, nonché dei pendii molto ripidi,
pascoli e boschi risultante da un’attività
decisamente meno redditizi. Così, dal
umana più che secolare. Bisogna sapere
1945, più del 90% delle praterie e dei
che circa un quarto delle comunità ve-
pascoli magri sono spariti a causa del-
getali sono il risultato dell’opera dell’uomo
l’urbanizzazione, dell’esodo rurale e del
o dipendono da forme di agricoltura par-
rimboschimento. In questo modo il pae-
1
ticolare. Il pastoralismo e la fienagione
saggio rurale alpino tradizionale regredi-
nelle zone situate a 1’800-2’200 metri
sce e la perdita dei diversi modi di
di altitudine, hanno causato la forma-
sfruttamento minaccia la diversità pae-
zione di praterie molto diversificate, con-
saggistica e la biodiversità delle Alpi.
Lo sapevate
I prati e le praterie secche ospitano due terzi delle specie vege-
?
tali della Svizzera, di cui un terzo sono rare e minacciate, oltre a nume-
rose specie animali: uccelli, rettili, ragni e insetti. Questi ambienti
le attività umane possono a volte avere sulla biodiversità.
© WWF-Canon / Michèle DEPRAZ
seminaturali costituiscono dunque un bell’ esempio d’impatto positivo che
38
Dossier didattico
del WWF Svizzera
sulla biodiversità
nelle Alpi
Per quanto riguarda i boschi alpini, la
sono mantenuti in condizioni abba-
minaccia principale risulta dal loro ad-
stanza naturali per permetter loro di
densamento. Da molti decenni infatti
ricoprire il proprio ruolo di protezione
una montagna
la quantità di legno tagliato è inferiore
contro le valanghe, l’erosione, gli
alla ricrescita, così i boschi diventano
smottamenti di terreno, le alluvioni e
via via sempre più densi e le specie
di stabilizzatore del clima. I boschi
di natura
3
Fotofilo
Che cerca la luce.
e termofile
4
delle foreste
marginali delle valli, distrutti per per-
rade si fanno sempre più rare, pro-
mettere lo sviluppo di installazioni di
vocando la diminuzione della biodiver-
modifica dei corsi d’acqua, sono stati
sità. Ciò nonostante questi boschi
invece meno risparmiati.
fotofile
III. Le minacce
3
4
Termofilo
Che cresce di preferenza nelle
zone calde e soleggiate.
3.2
?
Lo
sapevate
Le infrastrutture legate
ai corsi d’acqua
Le Alpi sono il « Castello d’acqua dell’Eu-
quasi. Le zone alluvionali marginali sono
ropa », alimentato da ben 4’200 ghiac-
scomparse a scapito delle zone agricole
ciai,
o urbane come lo testimonia la pianura
e
possono
quindi
essere
Il Tagliamento è l’ultimo
considerate come la riserva d’acqua po-
del Rodano. Queste zone sono invece im-
fiume alpino che scorre
tabile più importante del continente. L’ac-
portanti per regolare in maniera natu-
ancora liberamente sulla
qua è una risorsa vitale per le piante, gli
rale le inondazioni e ospitano delle
quasi totalità del suo
animali e per noi, esseri umani. L’acqua
formazioni vegetali naturali nelle quali si
corso. Ciò nonostante questo fiume è
è anche una risorsa energetica impor-
sviluppano specie molto rare. La cana-
minacciato da progetti di costruzione
tante: il 58% dei bisogni in elettricità
lizzazione dei corsi d’acqua conduce inol-
di strutture di trattenimento dell’acqua,
della Svizzera sono coperti dalle centrali
tre a un cambiamento delle loro
tra cui tre grandi bacini che modiche-
idroelettriche e una parte di questa ener-
caratteristiche fisiche (velocità della cor-
rebbero fortemente questo ecosistema
gia prodotta è esportata in Europa.
rente, erosione, chiarezza dell’acqua, ...)
fluviale.
Anche se l’energia idrica è un’energia
modificando fortemente le condizioni di
detta « pulita », visto che è rinnovabile
vita e di migrazione delle specie animali
e non causa emissioni di CO2, non è
e vegetali. Tutte queste pressioni
Il Tagliamento
comunque senza conseguenze per
esercitate sui corsi d’acqua
l’ambiente naturale. Le dighe hanno mo-
naturali rendono questo
dificato considerevolmente i paesaggi al-
habitat l’ecosistema al-
pini e i regimi idrici naturali dei corsi
pino più minacciato.
d’acqua. Per poter sopravvivere un
Diga della Grande-Dixence (VS)
© Arno MOHL/WWF Austria
corso d’acqua deve poter conservare un
certo flusso che le centrali idriche do-
Le modifiche ap-
vrebbero rispettare. Questo flusso resi-
portate ai corsi
duo non è però quasi mai mantenuto e
d’acqua
l’ambiente naturale subisce delle modifi-
un
che che si ripercuotono in maniera ne-
anche
gativa sulle specie animali che ci vivono.
l’uomo: i fiumi,
Durante l’estate del 2003 ad esempio,
confinati in spazi
molti pesci sono morti a causa del rialzo
sempre più pic-
sono
pericolo
per
della temperatura dei corsi d’acqua il cui
coli, escono dai
volume era troppo basso.
loro letti a seguito
L’energia idrica non è la sola minaccia
di grosse precipita-
che pesa sui corsi d’acqua: i fiumi e i tor-
zioni. Le frequenti inon-
renti alpini sono infatti stati troppo
dazioni
spesso modificati e canalizzati. Al giorno
1999, 2000, 2005, 2007)
d’oggi solo il 10% dei corsi d’acqua al-
che hanno toccato svariate re-
pini si trova ancora alla stato naturale o
gioni del nostro paese ce lo ricordano.
(1987, 1993,
39
Dossier didattico
del WWF Svizzera
sulla biodiversità
nelle Alpi
3.3
L’arco alpino è una delle regioni più turi-
Le Alpi propongono più di
una montagna
stiche al mondo: il turismo alpino rap-
21’000 km di sentieri pede-
presenta circa l’11% del turismo
stri, cioè l’equivalente della metà del
mondiale e un quarto di quello europeo.
giro del mondo (circa 40’000 km).
di natura
Il turismo
Lo sapevate
Si stima a 120 milioni il numero di visi-
Humus
Strato superiore del suolo,
creato e intrattenuto dalla
decomposizione della materia
organica morta (principalmente
vegetale) grazie all’azione
combinata di animali, batteri e
funghi del suolo.
6
Ione
Atomo o molecola caricati
positivamente (catione) o
negativamente (anione).
Per crescere le piante hanno
bisogno di elementi nutritivi.
Alcuni di questi, vengono
assorbiti sotto forma di ioni,
come i fosfati (PO43-), i solfati
(SO42-), i nitrati (NO3-) o l’ammonio (NH4+), il calcio (Ca2+), ecc.
ciò che equivale a 10 volte la popola-
?
© Piotr WOLOSZYN
5
tatori che si recano nelle Alpi ogni anno,
zione alpina.
Con le sue 300 regioni sciistiche sull’insieme delle Alpi, il turismo invernale riveste un ruolo importante per
l’economia della regione: la
maggior parte dei pernottamenti vengono effettuati
soltanto
in
© Piotr WOLOSZYN
III. Le minacce
qualche mese nelle
grandi stazioni di sport
invernali. Questo turi-
si è molto sviluppato e
smo di massa è pur-
diversificato: queste atti-
troppo la forma di turismo
più dannosa dal punto di vista
parapendio, rafting,...)
vità costituiscono una minaccia diretta per la biodiversità
ecologico. La costruzione di piste di sci
perché disturbano la fauna e la flora. Le
modifica completamente il paesaggio e
attività all’ aria aperta necessitano una
distrugge in maniera quasi irreversibile
maggiore regolamentazione se vogliamo
i valori naturali di molte zone. È pratica-
continuare a goderne i benefici mante-
mente impossibile stabilizzare e ricosti-
nendo però intatta la natura. È quindi
tuire a lungo termine il tappeto vegetale
necessario trovare un equilibrio tra tu-
delle zone spianate al di sopra del limite
rismo di massa e turismo dolce. Biso-
del bosco, visto che l’humus5 accumu-
gna inoltre mantenere delle aree di
lato durante secoli viene distrutto e i ma-
tranquillità sufficientemente grandi per
teriali fini portati via. Queste superfici
la natura.
sono quindi sottoposte a processi erosivi causati da queste attività. D’altra
Le minacce indirette più importanti le-
parte l’uso sempre più intensivo dei can-
gate al turismo sono l’aumento del
noni da neve modifica anch’esso l’ecolo-
traffico stradale, specialmente nelle
gia delle superfici sottoposte a questo
zone di altitudine isolate, e un’urbaniz-
trattamento: il periodo di fioritura delle
zazione crescente dovuta alla costru-
piante si accorcia a causa dell’inneva-
zione di un numero sempre maggiore
mento artificiale e i suoli sono eccessi-
di residenze secondarie e di altre in-
vamente approvvigionati in acqua e ioni6
frastrutture turistiche.
nutritivi che arricchiscono i suoli danneggiando le formazioni vegetali presenti, come prati secchi, prati magri e
zone umide. I cannoni da neve consumano inoltre molta energia e acqua.
Negli ultimi decenni, il mercato degli
sport all’ aria aperta (escursioni, racchette da neve, scalata, mountain bike,
40
Dossier didattico
del WWF Svizzera
sulla biodiversità
nelle Alpi
3.4
una montagna
tonnellate di merce che transitano per
di natura
Il traffico
Ogni anno le Alpi sono attraversate da
150 milioni di persone e altrettante
la maggior parte su strada (60% delle
merci e 83% delle persone). Questo è
7
Piogge acide
Forme di precipitazioni (pioggia,
neve, nebbia, brina, ecc.) che
hanno un pH inferiore a 5,6
(pH delle piogge normali). Queste
precipitazioni sono il risultato
della dispersione nell’atmosfera
di fattori inquinanti, provenienti
principalmente dalla combustione
delle materie fossili (industria,
riscaldamento, traffico
stradale,...). Le piogge acide
hanno conseguenze nefaste per
gli ecosistemi e influiscono sulla
nostra salute e su quella di
numerose specie animali.
© Katie CUNNINGTON
dovuto al turismo, al traffico pendolare
III. Le minacce
(o domestico) e al traffico di transito.
Il traffico di transito si concentra in
qualche vallata alpina, generando rumore e inquinamento dannosi per le
Per la lince questa frammentazione è
popolazioni locali. Il traffico domestico
un problema molto grande perché le
è distribuito su numerosi assi stradali
popolazioni alpine di questo animale
e sia le vallate principali che le vallate
sono isolate le une dalle altre. Senza
secondarie ne risultano fortemente in-
uno scambio d’individui tra queste po-
quinate. Il traffico generato dal turi-
polazioni, esse rischiano di non potersi
smo
strade
mantenere a lungo termine. Lo scam-
secondarie e nelle aree più isolate,
bio permetterebbe infatti quel mesco-
causando a sua volta un forte inqui-
lamento
namento dell’aria.
sopravvivenza di piccole popolazioni di
si
sviluppa
sulle
genetico
necessario
alla
linci. Per le popolazioni svizzere manca,
?
Lo
sapevate
Nel 1970 l’80% del tra-
L’impatto del traffico stradale si riper-
ad esempio, una buona connessione
cuote in vari modi sulla natura. Da una
con l’Austria.
parte l’inquinamento dell’aria aumenta
e danneggia la salute dei boschi, ad
7
esempio attraverso le piogge acide .
Per l’orso, le cui popolazioni del sud
della Slovenia sono aumentate costan-
sporto di merci attra-
temente dalla metà del XX° secolo a
verso
veniva
oggi, il problema delle barriere è al-
effettuato su rotaia. Nel
trettanto importante. Visto che la po-
le
Alpi
polazione aumenta, un numero sempre
maggiore di individui migra dalla Slove-
su strada. Altro esempio dell’aumento
nia verso l’Austria e l’Italia. Purtroppo
del traffico stradale: il numero annuo
i corridoi di migrazioni sono minacciati
© Matt GROSS
1999 soltanto il 35% transi-
tava ancora su rotaia, mentre il 65%
di veicoli che sono transitati dal tunnel
del Gottardo è passato da 2’900’000
e i loro habitat frammentati. Ogni anno
una ventina di orsi muoiono semplicemente cercando di attraversare una
nel 1981 a 6’800’000 nel 2000.
D’altra parte, le vallate molto urbaniz-
ferrovia tra Ljubljana (SL) e Trieste (IT).
Alpi erano sormontate solo dopo
zate e le loro infrastrutture di tra-
Un’altra grande barriera tra la Slove-
grandi sforzi, come testimoniano le
sporto (rete stradale e ferroviaria),
nia e l’Italia, è l’autostrada del Bren-
epopee di Annibale e i suoi elefanti, di
rappresentano delle barriere in più per
nero.
Carlomagno e di Napoleone, uno dei
numerose specie animali. Gli sposta-
Questo bilancio poco rallegrante non
più grandi costruttori di strade che il
menti della fauna (stagionali o quoti-
ha comunque impedito all’orso di riap-
massiccio alpino abbia mai conosciuto.
diani) diventano molto più difficili e la
parire in Svizzera nell’estate del 2005
connessione tra gli habitat non è più
e poi del 2007 dopo più di un secolo di
assicurata. Il ritorno dei grandi preda-
assenza.
Siamo ben lontani dai tempi in cui le
tori è così ostacolato dalla frammentazione del loro spazio vitale. Il
Al lupo, come ci dimostra il passaggio
territorio è frammentato dalle
di alcuni esemplari dall’Italia verso la
strade, dalle ferrovie, dai
Svizzera e la Francia, sembra riuscire
corsi d’acqua, ed è dissemi-
con successo il ritorno in maniera
nato da costruzioni umane.
naturale ai suoi vecchi territori.
41
Dossier didattico
del WWF Svizzera
sulla biodiversità
nelle Alpi
3.5
I cambiamenti climatici
una montagna
I cambiamenti climatici osservati nel
di natura
corso del secolo scorso sono una
grande minaccia per l’ambiente alpino.
Le Alpi potrebbero essere una delle re-
III. Le minacce
gioni maggiormente toccate dalle on-
8
Permafrost o pergelisol
Suolo che si mantiene
costantemente ad una
temperatura uguale o inferiore a
0°C durante almeno due anni.
Questo suolo è quindi gelato in
permanenza.
© BAFU
date di calore e siccità. Dal 1970 le
temperature in Svizzera sono aumentate in media di 0,57°C per decennio,
ossia due volte di più della media dell’emisfero nord. Le conseguenze di un
tale aumento sono molteplici:
-
Scomparsa dei piccoli ghiacciai e
-
Espansione delle specie esotiche in-
perdita del 30-70% della superficie
vadenti, come il caso ben cono-
dei più grandi da oggi al 2050.
sciuto delle palme che invadono i
boschi ticinesi.
-
Scioglimento del permafrost8 e
destabilizzazione dei pendii con
Oltre all’aumento della temperatura, bi-
conseguenti
sogna aspettarsi dei cambiamenti nel
cadute
di
pietre,
smottamenti e frane.
regime delle precipitazioni e delle nevicate. Si prevede un aumento della frequenza
?
degli
eventi
catastrofici
(alluvioni, valanghe e frane).
Lo sapevate
Nel 1850 i ghiacciai alpini ricoprivano una superficie di 4’500 km2.
Questa superficie è diminuita del 35-40% tra il 1850 e il 1970 e il vo-
Per soddisfare i suoi bisogni, l’uomo
lume dei ghiacciai del 50%. Il ritiro dei ghiacciai si è fermato tra il 1950
modifica dunque considerevolmente il
e il 1980, ma ha poi ripreso, accelerando, tra il 1980 e il 2000, con un
suo ambiente. Questi cambiamenti non
ritiro del 20-30%. Il volume dei ghiacciai attuale rappresenta soltanto un
sono senza conseguenze per l’ambiente naturale e per l’uomo stesso.
terzo di quello che occupava nel 1850.
Il rifugio Concordia, costruito nel 1877 a circa 50 metri sopra il ghiacciaio del-
Già oggi si pongono dei problemi di sa-
l’Aletsch, illustra bene il ritiro di questo ghiacciaio: oggi infatti, questo rifugio si situa
lute e di sicurezza pubblica (inquina-
a più di 100 m dal ghiacciaio, il cui spessore diminuisce ogni anno.
mento e catastrofi naturali) e ancora
non si conoscono tutte le ripercussioni
legate alla perturbazione degli equilibri
naturali.
-
Diminuzione del periodo d’innevamento di 50 giorni circa.
-
Scomparsa delle piante di alta
quota: le piante guadagnano altitudine (tra 0,5 e 4 metri per decennio); la vegetazione specializzata
Come
evitare che la
situazioni non
si aggravi ?
d’alta montagna è scacciata dalle
specie più competitive venute da altitudini inferiori. Sulle 400 specie
endemiche delle Alpi, gli scienziati
stimano che un quarto sono minacciate di estinzione.
ATTIVITÀ
42
Dossier didattico
del WWF Svizzera
sulla biodiversità
nelle Alpi
ATTIVITÀ IX
una montagna
attività umane che ne sono la causa.
di natura
Materiale
Obiettivo
Per ogni illustrazione, determinare di quale minaccia si tratta e quali sono le
Illustrazioni (scheda di lavoro 4) da fotocopiare a pagina 43.
Descrizione
III. Le minacce
Agli allievi vengono mostrate tre illustrazioni e devono raccontare cronologicamente quello che vedono:
-
Cosa rappresenta l’immagine?
-
Quali attività umane sono prese in considerazione?
-
Quali sono le conseguenze?
Soluzione per l’insegnante
Nel capitolo 3 si trovano molte piste di riflessione per intavolare una discussione su questa attività.
ATTIVITÀ X
Obiettivo
Imparare a leggere una cartina topografica e capire la nozione di « barriera » per i grandi predatori.
Materiale
Cartina topografica (fotocopie a colori della scheda di lavoro 5 a pagina 44), penna verde, blu e rossa.
Descrizione
L’insegnante introduce la lettura di una cartina (scala, orientamento della carta, nord-sud, curve di livello,
leggende,...) aiutandosi con un documento (in francese o tedesco) dell’ufficio topografico svizzero
(www.swisstopo.ch: Produits > Supports didactiques > Brochures d'information: Symboles des cartes).
Gli allievi cercano di mettere in pratica queste nozioni leggendo la cartina.
Sulla cartina devono colorare:
-
in verde, le zone di bosco;
-
in blu, i fiumi che possono essere delle barriere per la fauna grande;
-
in rosso, tutte le strade, le ferrovie, i paesi, le stazioni di sci, gli sci-lift, ecc. che rappresentano delle
barriere molto spesso insormontabili per i grandi predatori (vedi capitolo 3.4).
Gli allievi devono in seguito immaginare i possibili spostamenti di un orso, di un lupo o di una lince perché
possano passare da un bosco all’altro. Si renderanno velocemente conto che questi spostamenti sono molto
difficili a causa delle barriere che li ostacolano e della frammentazione del territorio legata alle diverse attività umane. Il ritorno naturale del lupo e dell’orso, o lo sviluppo e il mantenimento delle popolazioni della
lince, sembrano quindi minacciati da questo genere di situazioni.
ATTIVITÀ XI
Obiettivo
Imparare a conoscere l’orso bruno e capire le problematiche legate al suo ritorno nelle Alpi svizzere.
Materiale
Illustrazioni e quiz (scheda di lavoro 6) da fotocopiare a pagina 45, documentazione sull’orso (scaricare il dossier di presentazione su www.pandaclub.ch, rubrica « Panda Club active ») e documento « Consigli importanti » (da scaricare su http://assets.wwf.ch/downloads/tippsbarenita.pdf).
Descrizione
Dare la scheda di lavoro e i documenti agli allievi e lasciarli rispondere da soli al quiz.
À
43
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nelle Alpi
una montagna
di natura
III. Le minacce
ATTIVITÀ
Scheda di lavoro 4
ATTIVITÀ IX
44
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sulla biodiversità
nelle Alpi
una montagna
di natura
III. Le minacce
ATTIVITÀ
Scheda di lavoro 5
ATTIVITÀ X
Riprodotto con l'autorizzazione di swisstopo (BA071699)
À
45
Dossier didattico
del WWF Svizzera
sulla biodiversità
nelle Alpi
ATTIVITÀ
Scheda di lavoro 6
ATTIVITÀ XI
Quiz sull’orso bruno
una montagna
di natura
L’orso è sparito dalla Svizzera, perché?.....................................................
.............................................................................................................
.............................................................................................................
III. Le minacce
.............................................................................................................
.............................................................................................................
.............................................................................................................
Quando è stato ucciso l’ultimo esemplare?................................................
Non bisogna mai dar da mangiare agli orsi. Vero o falso?..............................
Cosa hanno in comune la marmotta e l’orso?............................................
.............................................................................................................
.............................................................................................................
.............................................................................................................
.............................................................................................................
Ultimamente l’orso si è mostrato numerose volte nei Grigioni,
Vero o falso?.........................................................................................
Qual è il peso e la grandezza dell’orso bruno presente nelle Alpi?.................
.............................................................................................................
L’orso potrebbe battere il record del mondo dei 100 m. Vero o falso?..........
...........................................................................................................
Le frontiere tra i paesi sono importanti per i grandi predatori come gli
orsi?...................................................................................................
.............................................................................................................
.............................................................................................................
.............................................................................................................
.............................................................................................................
L’orso detesta l’acqua. Vero o falso?...........................................................
Qual è il regime alimentare dell’orso?........................................................
Non bisogna mai scappare correndo se si incontra un orso.
Vero o falso?.........................................................................................
Qual è l’organo di senso più sviluppato nell’orso?........................................
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Saresti contento se l’orso tornasse per davvero a vivere in Svizzera?
Perché?................................................................................................
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Dossier didattico
del WWF Svizzera
sulla biodiversità
nelle Alpi
Bibliografia
una montagna
Libri per adulti
di natura
-
« Lupi, orsi, linci e aquile ».
Barelli M. - Jam Edizioni, Prosito, 2005.
-
« La Biodiversité en Suisse : Etat, sauvegarde, perspectives ».
Baur B., et al. - Haupt Verlag, Bern, 2004.
Siti Internet
Siti del WWF
www.wwf.ch/scuola
-
www.kids-for-the-alps.net
www.wwf.ch
sito del WWF Svizzera. Visitate i
differenti temi alle pagine « Alpi »,
« Specie », « Foreste », « Acqua »
e « Clima »
Centro Documentazione Alpina, Torino, 1998.
-
« La fauna delle Alpi ».
-
« L’orso bruno sulle Alpi ».
-
« Fiori delle nostre Alpi ».
Marcuzzi G. - Manfrini Editori, Calliano, 1988.
Mustoni A. - Nitida Immagine Editrice, Cles (TN), 2004.
www.wwf.ch/it/fare/
consiglipratici
lista dei consigli utili proposti dal
WWF
www.pandaction.ch
sito del WWF Svizzera per i giovani
(in francese e tedesco)
www.pandaclub.ch
« Rapporto sullo stato delle Alpi ».
CIPRA Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi
sito del WWF Svizzera per le scuole
sito del progetto scolastico sulla
biodiversità proposto ai paesi
dell’arco alpino dal WWF
« La conservazione della biodiversità nelle Alpi occidentali ».
Casale F., Toninelli V. - Provincia del Verbano Cusio Ossola, 2005.
Pessot, S. - Nordpess, Chiari, 2001.
Materiale didattico
Opere del WWF
-
« Ghiottone, Ciuffettina, Occhidoro. Laboratorio didattico sul
sito del WWF Svizzera per i bambini
reinsediamento di orso, lince e lupo ».
Altri siti
WSL, Birmensdorf, 2001.
Landolt R. - Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio
www.alparc.org
sito della Rete alpina delle specie
protette
www.alpinestudies.ch/iscar
sito del Comitato scientifico
internazionale sulla ricerca alpina
(in francese)
-
« Il gipeto sulle Alpi ». Dossier didattico
Niebuhr K. - Foundation for the Conservation of the Bearded Vulture, 1997.
-
« Le Alpi ». Dossier didattico
Wüthrich F., Bustelli I. - WWF Svizzera, Vernier, 2001.
www.biodiversity.ch
Altre opere
sito del Forum biodiversità Svizzera
(in francese)
-
« Montagne 2002 ».
www.biodiversitymonitoring.ch
FES Fondazione Educazione e Sviluppo, DSC Direzione dello Sviluppo e della
sito del progetto « Monitoring della
biodiversità in Svizzera » (in francese)
Cooperazione.
www.cipra.org/it
Opuscoli informativi
sito della Commissione internazionale
per la protezione delle Alpi
-
« Smeraldo ».
-
« Una panoramica sui gioielli naturali delle Alpi ».
Locher R., Salvi M. - WWF Svizzera, Zurigo, 2004.
www.conventionalpine.org
sito della Convenzione alpina
www.countdown2010.net
sito del progetto countdown 2010 (in
inglese)
www.iucnredlist.org
sito delle liste rosse dell’UICN (in inglese)
www.uicn.ch/index_fr.htm
Klaus G. et al. - Natura 2000 e Smeraldo. WWF Svizzera, Zurigo, 2005.
-
Mörschel F. et al. - WWF Allemagne, Frankfurt/Main, 2004.
-
sito del programma KORA, gruppo di
lavoro sulla gestione dei grandi
carnivori
www.ofev.ch
sito dell’ufficio federale dell’ambiente.
Alla sezione « Temi » selezionare i
termini biodiversità, fauna, flora, liste
rosse...
www.pronatura.ch
selezionate le rubriche « Scuola/Gioventù » e « Protezione della Natura »
« Lince, lupo e orso bruno ».
WWF Svizzera, Zurigo.
sito del Comitato svizzero dell’UICN
www.kora.ch
« Les Alpes : un héritage naturel unique ».
-
« Etat de la biodiversité en Suisse».
Structure de coordination du Monitoring de la biodiversité en Suisse.
OFEV, 2006.
59
Dossier didattico
del WWF Svizzera
sulla biodiversità
nelle Alpi
© WWF-Canon / Anton VORAUER
una montagna
di natura
Ringraziamenti
Vorremmo inanzitutto ringraziare calorosamente la
che, dal 2001, sostiene la tournée del « Pandamobil »
del WWF.
Questo dossier pedagogico, che accompagna la tournée 2008-2009 « Una montagna di natura », é stato tradotto
in romancio grazie al sostegno finanziario delle Fondazioni « Legat Anton Cadonau » e « Frau Betty und Dr. Rudolf
Gasser Stiftung ».
Un grande ringraziamento va anche ai nostri collaboratori Katia Weibel, Michael Von Ledebur, Deborah Demeter,
Andrea Brusa e Anita Mazzetta che si sono occupati del lavoro di rilettura e adattamento dei testi in tedesco, italiano e romancio.
Infine, un grazie sincero a tutte le persone che hanno contribuito direttamente o indirettamente alla realizzazione
di questo dossier.
Impressum
Editore
WWF Suisse
Chemin de Poussy 14
1214 Vernier
Tél. : +41 (0)22 939 39 90
Fax : +41 (0)22 939 39 91
[email protected]
www.wwf.ch
Autori
Véronique Helfer
Florian Haenggeli
Illustrazioni
Cédric Marendaz (www.marendaz.com)
Grafica et impaginazione
Christine Serex - Ginevra
Traduzione
Tedesco
: Anne-Laure Junge
Italiano
: Chantal Peverelli
Romancio : Servizio di traduzione
della Lia Rumantscha
Stampa
Südostschweiz Print AG, Coira
Stampato su carta riciclata
1a edizione 2008
© WWF Svizzera 2008
Tutti i diritti riservati.
Questo documento può essere riprodotto senza
autorizzazione del WWF solo per uso esclusivamente
scolastico.
© 1986, WWF - World Wide Fund for Nature
® WWF Registered Trademark Owner
© WWF-Canon / Mauri RAUTKARI
© Florian HAENGGELI
WWF Svizzera
P. Stazione 35
Casella postale
6501 Bellinzona
Tel.: +41 91 820 60 00
Fax : +41 91 820 60 08
[email protected]
www.wwf.ch
© 1986, WWF – World Wide Fund for Nature ® WWF Registered Trademark owner
© Fabien FIVAZ
© Arno MOHL/WWF Austria
Il WWF intende porre un freno alla devastazione dell’ambiente e creare i
presupposti affinché, in futuro, l’uomo possa vivere in armonia con la natura.
I suoi obiettivi a livello mondiale sono:
• la conservazione della biodiversità,
• l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali,
• la limitazione dell’inquinamento e dei consumi a danno dell’ambiente.
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