Tecnica specialistica I: Quadri clinici Pagina 1 di 22 Definizione 1. Shock circolatorio Shock significa che vi è una sproporzione fra la quantità di sangue che circola e la quantità di sangue necessaria. Dato che l'ossigeno viene trasportato dai globuli rossi ciò corrisponde a una sproporzione fra la quantità di ossigeno disponibile e quella necessaria. Cause Diminuzione del volume di sangue (shock ipovolemico) Diminuzione della prestazione cardiaca (shock cardiogeno) Disturbi della regolazione dei vasi sanguigni periferici (p.es. shock neurogeno) Reazione allergica (shock anafilattico) Sintomi o o o o o o o o o 1. Soccorso Le misure generali sono: Allertare Eliminare le cause Ablage: O:\Bildung_Beratung1\MAB\Blöcke\Blockinhalte\Fachtechnik I\I\B_Krankheitsbilder\13 Krankheitsbilder_i.doc © Federazione svizzera dei samaritani 2005 Paziente agitato Pallore e pelle leggermente umida Possibile colorazione bluastra delle labbra (cianosi) Forte aumento della frequenza respiratoria Polso rapido, oltre 100 pulsazioni al minuto Inizialmente pressione sanguigna normale o leggermente inferiore alla norma (pressione sistolica c. 100 mm Hg) Il paziente è sveglio e cosciente; ha sete Lo stato di schock non si instaura improvvisamente, ma evolve nell'arco di minuti o di ore Progressivo peggioramento delle condizioni generali Ersteller: PG MAB Version: B Data 1.1.06 Inkraftgesetzt: 01.01.05 Tecnica specialistica I: Quadri clinici Pagina 2 di 22 Coricare il paziente disteso Proteggerlo dalle intemperie Assisterlo e sorvegliarlo Misure specifiche in caso di shock ipovolemico: Tenere sollevate le gambe Misure specifiche in caso di shock cardiogeno e/o anafilattico: In caso di affanno, tenere sempre il busto sollevato Decorso/origine Shock ipovolemico Lo shock ipovolemico si può definire anche shock per deplezione di liquidi. Ne può essere causa p.es. un'emorragia. Il volume del sangue in circolazione diminuisce in seguito a lesioni esterne o interne (organi interni, tessuti). Tali perdite di sangue vengono dette perdite assolute perché il sangue va irrimediabilmente perso per la circolazione. Oltre a esse vi sono anche le perdite di sangue relative. In questo caso i vasi sanguigni si dilatano, cosicché generalmente la maggior parte del sangue si concentra nelle gambe. Di conseguenza la circolazione dispone soltanto di un volume limitato di sangue per irrorare gli organi come il cervello. Ciò viene chiamato perdita volemica relativa, perché un restringimento dei vasi rimette il sangue a disposizione della circolazione. Reazione del corpo all'ipovolemia Oltre all'accelerazione del polso, sopravviene nel sistema vascolare e negli organi anche un'alterazione dell'irrorazione sanguigna. I vasi sanguigni si restringono, per mantenere una pressione adeguata. Ne risulta una diminuita irrorazione di determinati organi che momentaneamente non sono di primaria importanza per il corpo. Soprattutto pelle, muscolatura dello scheletro, fegato, reni nonché braccia e gambe vengono irrorati nettamente meno di prima. In particolare In tale situazione c'è da temere un'embolia polmonare. Può verificarsi se si stacca un trombo che si ferma poi nei polmoni. Ciò equivale a un pericolo mortale. © Federazione svizzera dei samaritani 2005 Tecnica specialistica I: Quadri clinici Pagina 3 di 22 2. Diabete mellito Ipoglicemia Definizione Glicemia inferiore a 2,8 mmol (normale: 4,5 - 6,7 mmol) Causa L'ipoglicemia può essere conseguente a un eccessivo consumo di alcol senza ulteriore ingestione di alimenti, a uno sforzo fisico impegnativo o a un sovradosaggio di insulina. Sintomi Ipoglicemia o o o o o o o o o o o 1. Soccorso La prima misura da adottare in caso di sospetta ipoglicemia è dare qualcosa da mangiare al paziente. Se è cosciente ciò non rappresenta un problema. Qualsiasi alimento o qualsiasi bevanda dolce vanno bene. A un paziente privo di coscienza non si può dare da mangiare, perché non può controllare l'ingestione degli alimenti e potrebbe aspirarne parte nei polmoni. Fame eccessiva (polifagia) Irritabilità Irrequietezza motoria Tremito Debolezza Sudorazione Palpitazioni Sbadigli Stanchezza Polso forte e rapido Eventual. crampi (attacco epilettico) Importante: se si tratta di ipoglicemia lo stato del paziente migliorerà grazie all'apporto di energia ed egli riprenderà coscienza / lucidità. Se dovesse trattarsi di iperglicemia (eccesso di zucchero nel sangue) scambiata per ipoglicemia e voi gli somministraste come trattamento un po' di zucchero, ciò non sarebbe un problema. Dato che la glicemia del paziente è comunque già molto alta, tale modesta quantità non aggrava la situazione. Vale quindi la regola: una diagnosi sicura è possibile solo con un esame del sangue. Distinzione fra ipergligemia ipo- e È spesso difficile distinguere fra un caso di ipoglicemia e uno di iperglicemia. L'ipoglicemia subentra relativamente in fretta, mentre l'iperglicemia si sviluppa generalmente in un arco di tempo più lungo. In caso di ipoglicemia la pelle si presenta fredda e umida, in caso di iperglicemia calda e con febbre. In caso di © Federazione svizzera dei samaritani 2005 Tecnica specialistica I: Quadri clinici Pagina 4 di 22 iperglicemia si notano sovente stranezze del comportamento che possono andare da un atteggiamento aggressivo fino al delirio. Per una differenziazione più chiara vengono qui di seguito elencati i sintomi dell'iperglicemia: Sintomi Iperglicemia o o o o o o o o © Federazione svizzera dei samaritani 2005 Sete eccessiva (polidipsia) Eccessiva secrezione di urina (poliuria) Respirazione profonda e accelerata L'alito può odorare di acetone (odore dolciastro, come di frutta andata a male) Pelle secca Polso debole e rapido Perdita di tono, stanchezza Perdita e disturbi della coscienza fino al coma Tecnica specialistica I: Quadri clinici Pagina 5 di 22 3. Occlusione arteriosa Definizione Gamba fredda e dolente Irrorazione sanguigna insufficiente Cause Fattori di rischio o o o o o o o Fumo Pressione alta (ipertensione) Elevato tasso di colesterolo (ipercolesterolemia) Mancanza di movimento Sovrappeso (obesità) Diabete Stress Sintomi o o o o Dolori alla gamba o all'articolazione dell'anca La gamba diventa pallida e fredda Cessa l'irrorazione sanguigna Disturbi motori 1. Soccorso / profilassi Sebbene non sia tuttora possibile guarire l'arteriopatia occlusiva periferica (AOP), vi sono tuttavia numerose possibilità di influenzarne il decorso in senso benigno. Ne fanno parte la prevenzione di comportamenti a rischio (fumo, alimentazione errata, ecc.), l'esercizio fisico (camminare molto), che sviluppa una circolazione di bypass nelle arterie non ancora calcificate, la somministrazione di anticoagulanti per evitare la formazione di trombi nelle arterie calcificate e la trombolisi mediante cateteri, l'intervento chirurgico per migliorare l'irrorazione sanguigna arteriosa. Informazioni generali L'irrorazione sanguigna delle gambe è sufficiente solo nello stato di riposo. Camminando si avvertono forti dolori che costringono a fermarsi. Dopo un po' i dolori spariscono, ma ricompaiono ben presto se si riprende a camminare. Anche a questo proposito vale: evitare i fattori di rischio, camminare molto. Se ciononostante i dolori compaiono dopo tragitti sempre più brevi, si dovrebbe fare ricorso a un intervento di chirurgia vascolare. Se l'irrorazione sanguigna si è così deteriorata che la gamba duole anche a riposo, anche i farmaci potenti sono inefficaci. Diventa quindi indispensabile un intervento di chirurgia vascolare. Nei casi meno gravi esso consente di salvare la gamba, che nei casi gravi va invece amputata. Nello stadio avanzato l'irrorazione sanguigna non è più sufficiente. Soprattutto a livello delle dita e del tallone i tessuti si necrotizzano, diventando cancrenosi e nerastri. © Federazione svizzera dei samaritani 2005 Tecnica specialistica I: Quadri clinici Pagina 6 di 22 4. Occlusione venosa Definizione Un'occlusione venosa acuta è la conseguenza di trombi che provocano una stasi sanguigna venosa. Causa La trombosi presuppone tre condizioni: 1. un danno alla parete vascolare, p.es. alterazione arterosclerotica della parete vascolare interna 2. un flusso sanguigno rallentato, p.es. per l'essere stati a lungo coricati (p. es. malattia) o seduti (p.es. viaggio in aereo) 3. un'aumentata coagulabilità ematica, in caso di lesioni delle pareti vascolari. Sintomi L'estremità colpita é di colore rosso-bluastro, gonfia e fortemente dolente. Si prova una sensazione di calore e di tensione. Il confronto con l'altro lato facilita la diagnosi. In particolare In tale situazione c'è da temere un'embolia polmonare. Può verificarsi se si stacca un trombo che si ferma poi nei polmoni. Ciò significa pericolo di morte. © Federazione svizzera dei samaritani 2005 Tecnica specialistica I: Quadri clinici Pagina 7 di 22 5. Amputazione Definizione Ablazione di una parte del corpo 1. Soccorso Applicare un bendaggio compressivo. Successivamente sistemare la parte del corpo lesa in posizione sollevata, appoggiata a un sostegno ben imbottito. Allertare i soccorritori professionisti. In caso di amputazione di una parte del corpo (p.es. dito, mano) si deve anzitutto curare la ferita (bendaggio compressivo), poi si rendono necessarie misure per combattere lo shock. Attenzione: Non si deve in alcun caso pulire o mettere a contatto con acqua la parte amputata. La si avvolge con cura in un panno pulito (p. es. panno per bendaggio) e la si ripone in un sacchetto di plastica impermeabile. Questo viene quindi sospeso in un secondo sacchetto, pieno di acqua e ghiaccio per mantenere bassa la temperatura, e lo si porta così all'ospedale insieme con il ferito. Informazioni generali Informazioni supplementari / opuscoli della Fondazione svizzera di cardiologia www.swissheart.ch © Federazione svizzera dei samaritani 2005 Tecnica specialistica I: Quadri clinici Pagina 8 di 22 6. Dolore da arto fantasma Definizione Dopo un'amputazione può subentrare la sindrome dell'arto fantasma. Il paziente ha spesso la sensazione che l'arto amputato ci sia ancora e faccia male. Cause Ciò dipende dal fatto che i nervi sensoriali sezionati continuano a inviare impulsi al cervello. In particolare Generalmente i dolori da arto fantasma con il tempo diminuiscono. © Federazione svizzera dei samaritani 2005 Tecnica specialistica I: Quadri clinici Pagina 9 di 22 7. Emicrania Definizione Sindrome caratterizzata da accessi periodici di mal di testa generalmente unilaterale, spesso accompagnato da nausea e vomito. Causa Tuttora molto poco chiara; sembrano avervi un ruolo fattori genetici Sintomi di un attacco di emicrania Fase prodromica: Si manifestano i primi segni di un imminente attacco di emicrania sotto forma di un maggiore irritabilità, di sbalzi di appetito e di umore nonché di accessi di fame esagerata. Fase dell'aura: In circa il 10% dei casi si presentano ora sintomi di ordine neurologico (disturbi visivi, della sensibilità, della percezione, disturbi del linguaggio e paralisi) Fase di cefalea: Si intensificano ora le tipiche cefalee (lancinante, penetrante, pulsante, ecc.) per lo più lentamente, sull'arco di ore. A seconda della persona il dolore si manifesta in posti diversi, ma generalmente alla fronte. Possono sopravvenire anche nausea e vomito. Fase di regressione: I sintomi si attenuano. Fino al completo ristabilimento possono trascorrere dalle 12 alle 24 ore. 1. Soccorso • • • • Riposo in una stanza buia Se possibile dormire un po' Impacchi freddi Farmaci secondo prescrizione medica Attenzione: a un'assunzione incontrollata di analgesici. In caso di ripetute e frequenti cefalee si deve consultare il medico. Non si deve ricorrere agli analgesici più di 10-12 volte al mese, altrimenti c'è il rischio di cefalea indotta dai farmaci. In particolare Una giornata ben organizzata: programmare la giornata in modo da poter assolvere i propri obblighi senza frenesia. Pianificare riposo e distensione e saper dire "no" a un grande stress. Ore di sonno regolari: © Federazione svizzera dei samaritani 2005 Tecnica specialistica I: Quadri cliniciPagina 10 di 22 dormire troppo poco significa stress per il corpo e può essere un agente scatenante di un attacco di emicrania. Ma anche dormire troppo può portare al medesimo risultato. Alimentazione equilibrata: oltre a evitare gli agenti scatenanti noti, non si dovrebbero rimandare o saltare pasti. Evitare gli estremi: abuso di alcol, cure dimagranti squilibrate, bagordi notturni e altri eccessi costano cari alle persone affette da emicrania. © Federazione svizzera dei samaritani 2005 Tecnica specialistica I: Quadri cliniciPagina 11 di 22 8. Meningite Definizione La meningite è un'infiammazione delle meningi, le sottili membrane che avvolgono il cervello. Cause Non sempre sono batteri e virus a provocare un'infiammazione delle meningi, ma spesso anche una grave infezione del sangue. Le conseguenze possono essere gravi e portare alla morte nel giro di ore. Sintomi Comincia con febbre alta, che sale rapidamente, e mal di testa. La nuca diventa rigida, il bambino non riesce più ad abbassare la testa. Ev. vomita o rifiuta il cibo. In seguito possono comparire sulla pelle macchioline rosse dovute a emorragie cutanee. La coscienza può offuscarsi, il paziente diventa sonnolento o confuso. Attenzione: i sintomi non si presentano necessariamente tutti contemporaneamente! Al minimo sospetto i genitori devono chiamare immediatamente il medico, il quale in base alla sua valutazione del quadro clinico ordinerà o meno il ricovero in ospedale. Anche nel caso di un adulto che presenti febbre alta, rigidità della nuca e un peggioramento delle condizioni generali si deve chiamare assolutamente il medico. 1. Soccorso Complicazioni La meningite è una malattia potenzialmente mortale. Può anche provocare danni permanenti quali paralisi, sordità e danni cerebrali. Informazioni generali per l'insegnante Il rischio di contrarre una meningite è tuttavia limitato. La Commissione svizzera per le vaccinazioni e l'UFSP non raccomandano alcuna vaccinazione generale di interi gruppi di popolazione, nonostante sia da poco disponibile sul mercato un nuovo vaccino. Tuttavia in particolari situazioni la vaccinazione può essere raccomandata. È quindi molto importante riconoscere tempestivamente i sintomi della malattia e reagire prontamente. Questo vale anche dopo una vaccinazione, perché il vaccino non agisce contro tutti gli agenti patogeni della meningite. © Federazione svizzera dei samaritani 2005 Tecnica specialistica I: Quadri cliniciPagina 12 di 22 9. "Colpo di frusta" Definizione Lesione dei tessuti molli a livello della porzione cervicale della colonna vertebrale Causa Il busto dell'infortunato viene spinto da dietro in avanti generalmente per effetto di un urto inatteso. La testa reagisce come una massa inerte e viene scaraventata violentemente all'indietro. La muscolatura del collo non ha il tempo di bloccare il movimento. Se al momento dell'infortunio la persona in questione aveva la testa girata di lato, le conseguenze possono essere ancora più gravi. Sintomi o o o o o o o o Soccorso in caso di paziente cosciente Soccorso in caso di paziente privo di coscienza © Federazione svizzera dei samaritani 2005 Mal di testa Dolori alla nuca Rigidità dei muscoli della nuca Vertigini Vomito Dolore che si irradia nella cintura scapolare Dolore che si irradia nelle braccia Dolore che si irradia in tutta la schiena Importante: tutti i disturbi che si manifestano dopo un incidente stradale devono venire sottoposti all'esame di un medico. 1. Valutare la dinamica dell'infortunio Ø individuare le possibili cause Ø dal punto di vista del soccorritore o del testimone Ø chiedere informazioni al ferito 2. Non muovere il paziente, immobilizzargli la testa, allertare Ø immobilizzare la testa (p.es. con la presa a collare) Ø proteggere il paziente da movimenti passivi causati da terzi Ø Invitarlo a non muoversi inutilmente Ø Allertare, menzionando la possibile lesione della colonna vertebrale 3. Ulteriori misure Ø Mantenere immobilizzata la testa Ø Sorvegliare Ø Proteggere dalle intemperie Se vi sono più soccorritori, tali misure possono essere adottate parallelamente, p.es. la testa del ferito viene immobilizzata fin dall'inizio da un soccorritore. In caso di paziente privo di coscienza è impossibile dedurre con certezza se vi siano lesioni alla colonna vertebrale. Anche se, in base alla dinamica dell'infortunio, si deve prendere in considerazione una lesione alla colonna vertebrale, le misure per salvare la vita hanno sempre la precedenza. Paziente supino: Ø Sistemare il paziente in posizione laterale "in asse", Tecnica specialistica I: Quadri cliniciPagina 13 di 22 Ø Ø senza ruotare l'asse longitudinale del corpo Evitare i movimenti bruschi Sempre se possibile, operare con l'aiuto di più soccorritori Paziente sul ventre o sul fianco: Ø Controllare la respirazione Ø Lasciarlo in tale posizione e stabilizzarlo Paziente senza segni vitali spontanei: Ø Procedere con estrema prudenza secondo lo schema ABCD Qualche consiglio In particolare o Se siete fermi in un ingorgo o a un semaforo e temete che l'automobilista dietro di voi non riesca a fermarsi in tempo, spingete a fondo il freno e tendete anche la gamba sinistra. Afferratevi al volante spingendo con tutte le vostre forze e, contemporaneamente, premete la testa contro il poggiatesta e la schiena contro lo schienale. o Se al momento dell'incidente la testa è girata di lato, le conseguenze sono più gravi. Di conseguenza, non approfittate del rosso per mettere a posto i documenti nella cartella o cercare un determinato CD. o State seduti in modo corretto: la distanza fra la testa e il poggiatesta deve essere solo di pochi centimetri, cosa che si ottiene tenendo lo schienale in posizione quasi verticale. Inoltre il poggiatesta dovrebbe essere sistemato in modo che la sua sommità sia a livello di quella della testa. Disturbi: subito dal medico dopo un incidente! © Federazione svizzera dei samaritani 2005 Tecnica specialistica I: Quadri cliniciPagina 14 di 22 10. "Colpo della strega" Definizione / cause Il termine "colpo della strega" indica acuti e violenti dolori ai reni che compaiono improvvisamente e inaspettatamente, spesso irradiandosi nelle natiche e in una gamba. Nella zona dolente i muscoli si contraggono e il soggetto rimane bloccato. Spesso il colpo della strega è provocato da un disturbo funzionale passeggero e benigno a livello delle piccole articolazioni che collegano fra loro le vertebre lombari, consentendone la mobilità. 1. Soccorso Medico © Federazione svizzera dei samaritani 2005 Tecnica specialistica I: Quadri cliniciPagina 15 di 22 11. Ernia del disco Definizione / cause L'ernia del disco è l'ernia (o fuoriuscita) di un disco intervertebrale. I dischi intervertebrali sono cuscinetti elastici situati fra le vertebre. Conferiscono mobilità alla colonna vertebrale e agiscono come ammortizzatori. Ogni disco è costituito da un anello fibroso e duro che circonda un nucleo molle e gelatinoso (nucleo polposo). Già nell'adolescenza la qualità dei dischi comincia a deteriorarsi, l'anello fibroso si indebolisce, lo spessore e la deformabilità elastica dei dischi diminuiscono. Se la colonna vertebrale viene sottoposta a uno sforzo male impostato o troppo brusco (p.es. sollevare carichi pesanti in una postura errata), un disco può deformarsi troppo in avanti, per cui l'anello fibroso si spacca in un punto debole con conseguente fuoriuscita del nucleo polposo. L'ernia del disco preme sui tessuti circostanti sensibili al dolore, per esempio su una radice nervosa o sui legamenti che uniscono le vertebre l'una all'altra. Subentra inoltre un'infiammazione che provoca gonfiori e dolori. Se viene compresso un nervo spinale si possono manifestare disturbi della sensibilità (formicolio, intorpidimento) o paralisi. Sintomi La comparsa del primo "colpo della strega" è improvvisa. Si verifica la prima rottura dell'anello fibroso che provoca forti dolori ai reni (lombalgìa). Ulteriori rotture indeboliscono sempre più l'anello fibroso. Infine, un giorno bastano uno sforzo appena appena eccessivo o un "falso" movimento, perché il disco fuoriesca. Ciò determina la compressione della retrostante radice nervosa e oltre a lombalgìa si produce un dolore che irradia lungo tale nervo che scende nella gamba (sciatica). Si possono manifestare anche disturbi della sensibilità e/o addirittura paralisi. 1. Soccorso Medico Informazioni generali Come può insorgere il mal di schiena? I vari tipi di mal di schiena e le loro cause sono molteplici. I dolori a nuca-testa e a spalle-nuca sono spesso causati da freddo, correnti d'aria o insufficiente assunzione di acqua. Ma possono derivare anche da colpi alle spalle o alla testa in seguito a incidenti stradali o cadute. Ai reni ovvero nella regione lombare, nella parte bassa della schiena, è generalmente causato dal portare pesi eccessivi e da posture errate, ma anche da lesioni provocate da colpi o cadute. L'errore più frequente: chinarsi in avanti invece di piegare le ginocchia se si vuole sollevare qualcosa di pesante oppure lavorare in posizione china. Cosa si può fare contro Se si presenta tale problema e non migliora nell'arco della © Federazione svizzera dei samaritani 2005 Tecnica specialistica I: Quadri cliniciPagina 16 di 22 tali dolori? stessa giornata o al più tardi del giorno seguente, si deve consultare il medico di famiglia. Questi può chiarire la causa e iniziare per tempo il trattamento necessario. In nessun caso si deve aspettare più a lungo. Generalmente i dolori non fanno che peggiorare e, soprattutto, il problema diventa cronico. E allora lo si potrà risolvere solo a prezzo di grandi sforzi. Un trattamento precoce invece produce spesso un rapido miglioramento. A quale tipo di mal di schiena può apportare sollievo il chiropratico? La chiropratica non ricorre a farmaci né a interventi chirurgici. Agisce principalmente manipolando e mobilizzando le articolazioni bloccate. Le trazioni e un'appropriata elettroterapia sciolgono i muscoli interessati e coadiuvano il trattamento. Tali metodi sono efficaci nei seguenti casi: torcicollo, dolori cervicali con o senza irradiazione, determinati tipi di cefalea e vertigini, dolori a livello della porzione toracica della colonna vertebrale, colpo della strega, sciatica e dolori a livello della porzione inferiore della colonna vertebrale. Ma la chiropratica è efficace anche contro i disturbi articolari e muscolari di gambe e braccia. Quanto influiscono sul mal di schiena letto, materasso, ecc.? Durante il sonno profondo la tensione di base della muscolatura diminuisce anche del 20% rispetto a quella normale. Si dipende allora totalmente dai legamenti della colonna vertebrale. Di conseguenza un vecchio letto con il materasso infossato e le "doghe" incurvate non va bene. I letti che hanno più di 15 o 18 anni andrebbero assolutamente cambiati. Un buon letto deve essere piatto, adattarsi in modo ottimale alla forma del corpo, mantenere diritta la colonna vertebrale e non dovrebbe formare "buche" sotto il corpo. Possibilmente, dormire sul fianco con le gambe raccolte verso di sé (come nella posizione fetale) o supini. Come ci si deve comportare per conservare la schiena in buona salute? Seguendo costantemente le seguenti regole basilari. Le scuse tipo «per una volta questo non fa certo male» sono molto pericolose. Prima o poi capita la volta di troppo ed ecco fatto il danno! Quindi: piegare le ginocchia invece di chinarsi, soprattutto se si ha in mano un peso. Non portare troppo peso tutto insieme; meglio due borse della spesa di una sola. Montare manici più lunghi su scopa e aspirapolvere. Proteggere bene il corpo da freddo e umidità. Bere acqua a sufficienza, ossia 2-3 litri al giorno. Sintomi di affezioni gravi Una lombaggine acuta è generalmente passeggera, dura qualche giorno e di solito non necessita trattamento medico. Ma in rari casi la lombaggine nasconde un'affezione grave, p.es. un'infiammazione di tipo reumatico, un'infezione, un tumore o una frattura (specialmente in persone affette da osteoatrofia ovvero osteoporosi). I seguenti sintomi indicano che la lombaggine ha una causa grave: © Federazione svizzera dei samaritani 2005 Tecnica specialistica I: Quadri cliniciPagina 17 di 22 o o o o o o o o o o o Perdita di peso Grande stanchezza Mal di schiena dopo un grave infortunio Il mal di schiena diventa più forte Lo stare a letto non apporta alcun miglioramento Forti dolori notturni Febbre Infezione delle vie urinarie Infezione cutanea Un cancro già in atto Disturbi della minzione o della defecazione Rivolgetevi al vostro medico di famiglia se il mal di schiena peggiora e se compare simultaneamente uno dei suddetti segni premonitori. Il medico effettuerà i necessari accertamenti e consiglierà il trattamento appropriato in relazione all'affezione di base. Il mal di schiena può svilupparsi nei muscoli? Spesso un mal di schiena può essere di origine psicosomatica. Molte persone tendono inconsciamente ad aumentare la tensione muscolare quando sono sottoposte a eccessiva pressione da conflitti, preoccupazioni e stress. Se, inoltre, vi è il sovraccarico di movimenti monotoni ripetuti in continuazione (p.es. lavoro d'ufficio seduti al computer o le pulizie di casa in una postura scomoda), il tessuto muscolare può subire danni a livello microscopico. Nei punti danneggiati si formano, in un fascio duro di fibre muscolari, noduli rilevabili al tatto e fortemente dolenti se premuti con le dita. Tali punti vengono indicati con il termine inglese di trigger points o con quelli italiani di punti grilletto o punti scatenanti. Spesso questi piccoli punti dolenti hanno effetti del tutto sorprendenti, perché non solo provocano dolore intorno a loro, ma anche in zone del corpo molto lontane, come p.es. lombaggine. Premendo sui trigger points, applicando sprays freddi, agopuntura o iniezioni di anestesia locale il medico o il fisioterapista/massaggiatore li disattivano, eliminando così i dolori da essi provocati nella target area (area bersaglio o zona di riferimento). Curarsi da soli il mal di schiena Dato che la lombaggine generalmente scompare già dopo pochi giorni, vale la pena di tentare di curarsi da soli prima di consultare il medico. Ecco alcuni consigli per curarsi da soli: una posizione di riposo comoda e rilassante lenisce il dolore; inoltre bisogna appoggiare i polpacci su uno sgabello in modo che le articolazioni delle anche e delle ginocchia formino un angolo retto. Un prolungato riposo a letto (più di qualche giorno) ha tuttavia effetti negativi, perché i muscoli inattivi si indeboliscono rapidamente. o Riscaldate o raffreddate le zone dolenti con impacchi caldi o freddi o impacchi di fango o Potete sciogliere i muscoli contratti e lenire i dolori con un © Federazione svizzera dei samaritani 2005 Tecnica specialistica I: Quadri cliniciPagina 18 di 22 bagno caldo, al quale avrete eventualmente aggiunto un estratto rilassante di fiori del fieno. o Potete utilizzare analgesici e antinfiammatori in crema, gel o spray. © Federazione svizzera dei samaritani 2005 Tecnica specialistica I: Quadri cliniciPagina 19 di 22 12. Reazione psichica Definizione È una reazione che può sopravvenire dopo un avvenimento che ha messo a dura prova. Può manifestarsi anche a seguito di una ferita o di una situazione di stress. Cause Si manifesta dopo un avvenimento al cui proposito si dice: "Niente sarà più come prima!". Si definisce evento traumatico un avvenimento abnorme che esula dalla consueta esperienza umana e che quasi per chiunque è difficile da sopportare. Si verifica quando la propria vita o quella di un parente prossimo sono fortemente minacciate. L'evento traumatico può anche verificarsi in modo strisciante, p.es. quando si perde una persona cara. È caratteristica la sensazione di impotenza oppure di incapacità di esercitare un controllo su di sé e sulla situazione. Sintomi o o o o o o o o o o Il trauma viene rivissuto ripetutamente in ricordi insistenti (flashbacks) Ripetuti sogni o incubi che mettono a dura prova Persistente sensazione di insensibilità e apatia emotiva Indifferenza nei confronti degli altri e dell'ambiente Inattività Accessi improvvisi e acuti di ansia, panico o aggressività Insonnia ed eccessiva inclinazione alla paura Difficoltà ad addormentarsi e/o a dormire bene Irritabilità o accessi di collera Scarsa capacità di concentrazione Se si manifestano parecchi dei suddetti sintomi, si parla di reazione psichica. In particolare L'abuso di alcol, droghe e/o farmaci possono aggravare la situazione. A seconda delle circostanze, una persona traumatizzata può sviluppare tendenze suicide. 1. Soccorso Intervento immediato nel senso di una prevenzione (debriefing. assistenza, colloquio personale, colloquio di gruppo, accompagnare a casa). Servizio psicologico, terapista, medico, psicologo, prendere in considerazione opuscoli e prospetti informativi locali. © Federazione svizzera dei samaritani 2005 Tecnica specialistica I: Quadri cliniciPagina 20 di 22 13. Depressione Definizione Le emergenze psichiatriche sono situazioni complesse per affrontare le quali non esiste un'unica ricetta. Un sintomo, che in una persona sana di mente appare banale, può avere significato differente e comportare reazioni differenti da parte del paziente, a seconda della situazione in cui si trova. In particolare Un paziente depressivo è abbattuto, senza interessi e apatico. Questo tipo di pazienti ha manifeste tendenze suicide. Di conseguenza un paziente simile va costantemente sorvegliato. Bisogna anche affrontare con lui l'argomento suicidio: "Vi abbandonate a pensieri cupi, avete intenzione di suicidarvi?". Il non parlarne può essere interpretato dal depresso con una mancanza di comprensione e indurlo a passare ai fatti. Attenzione: bisogna assicurarsi che il paziente non abbia ingerito sostanze tossiche; per farlo può essere necessario interrogare lui e le persone intorno a lui nonché cercare confezioni di farmaci. © Federazione svizzera dei samaritani 2005 Tecnica specialistica I: Quadri cliniciPagina 21 di 22 14. Eccitazione Definizione È un esagerato aumento dell'attività motoria con perdita del controllo su pensiero e atti. Causa Può manifestarsi con un vero e proprio furore accompagnato da violenza e aggressività. Si deve tuttavia sottolineare che i casi di eccitazione insorgono generalmente in situazioni di crisi (emotiva, economica, sociale) o di frustrazione in persone in parte immature e inclini a sentirsi frustrate. Sintomi o o o o o 1. Soccorso / comportamento In caso di eccitazione e minacce si devono prevedere misure di protezione sia per il malato sia per chi lo assiste. In questo caso sono necessari l'isolamento e la somministrazione di farmaci specifici. © Federazione svizzera dei samaritani 2005 Furore Dialogo contraddittorio, confuso Iperattività, minacce e aggressività Resistenza, ostilità e rifiuto di cooperare Allucinazioni Tecnica specialistica I: Quadri cliniciPagina 22 di 22 15. Stato di ansia Definizione Lo stato di ansia è una delle più frequenti emergenze psichiatriche. Generalmente il paziente esprime tale ansia, perché vuole essere tranquillizzato e rassicurato. Tali crisi assomigliano spesso ad "attacchi di panico". Possono sopravvenire in caso di alterazione della coscienza, di una perdita della percezione della realtà durante una catastrofe o dopo aver sfiorato la morte. Ansia normale e ansia patologica Definizione Ansia normale o o o Stato emotivo spiacevole Si evita o si respinge un pericolo Segni concomitanti: incertezza, irrequietezza, eccitazione, panico, polso e respirazione accelerati, sudorazione. Ansia patologica Influenza più o meno durevolmente la vita della persona e provoca disturbi comportamentali. Tali pazienti si recano molto spesso al pronto soccorso. Il paziente avverte un senso di minaccia che si manifesta con palpitazione e tremito. © Federazione svizzera dei samaritani 2005