Il Corriere Artigiano del Lodigiano - 13 Novembre 2012 Appalti Osservatorio La Confartigianato prepara un incontro sulla centralizzazione Le imprese si iscrivano a Consip, gli acquisti passeranno tutti di lì teramente dallo Stato e il cui scopo è quello di lavorare sull'innovazione tecnologica dei Ministeri e sugli acquisti nella pubblica amministrazione. Semplificando un po’, quando un Ministero ha bisogno di una fornitura, dalla carta ai computer agli arredi, può rivolgersi a un'azienda che ha partecipato e vinto la relativa gara Consip per quel tipo di fornitura e comprare così i beni a condizioni favorevoli. Questa centralizzazione ha sempre riguardato lo Stato, anche se negli ultimi tempi Consip ha sempre più assunto un ruolo di benchmark nel fissare i prezzi di determinati beni o servizi. La nuova legge estende l'obbligo per tutte le amministrazioni statali, centrali e periferiche, e per le aziende a controllo statale. Soprattutto, e per gli artigiani questo riveste un ruolo fondamentale, l'obbligo di rivolgersi agli acquisti centralizzati c'è anche per i Comuni (e le Province): tutti gli enti locali hanno l'obbligo di rivolgersi al catalogo centralizzato (Mepa) per gli acquisti di beni e servizi sotto soglia comunitaria, 130 mila euro per le amministrazioni statali, 200 mila euro per quelle locali. Non è chiaro e ci sono pareri non concordanti (per esempio Anci ritiene che non sia vincolante) rispetto all'obbligo di consultazione del catalogo centralizzato anche per gli acquisti in affidamento diretto così come regolato dai singoli regolamenti comunali. A titolo prudenziale, però, i Comuni con ogni probabilità attueranno anche per gli affidamenti diretti la consultazione Mepa. Gli acquisti centralizzati consigliati La Legge sancisce che tutte le amministrazioni statali centrali e periferiche (ad esclusione degli istituti e scuole di ogni ordine e grado) sono tenute ad approvvigionarsi utilizzando le convenzioni-quadro. Le restanti amministrazioni pubbliche possono ricorrere alle convenzioni ovvero possono utilizzarne i parametri di prezzo-qualità come limiti massimi per la stipulazione dei contratti. La legge sulla spending review però individua alcune tipologie di beni per i quali l'approvvigionamento secon- do il sistema Consip è obbligatorio, per lo Stato e per i Comuni: energia elettrica, gas, carburanti, combustibili per riscaldamento, telefonia fissa e mobile. Per altre tipologie di beni e servizi comprate fuori dai criteri «sotto soglia» i Comuni non hanno l'obbligo di riferirsi alla convenzione Consip, che resta solo una possibilità. Tuttavia i Comuni hanno l'obbligo di utilizzare i parametri prezzo-qualità delle convenzioni Consip o regionali attive per l'acquisizione dei beni e dei servizi in argomento. Alla luce di questo consiglio d'indirizzo, è possibile che l'atteggiamento dei Comuni vada verso una semplificazione della procedura con la consuetudine a rivolgersi al sistema Consip. Infine, la nuova legge introduce una possibilità di recesso dei contratti in essere che non soddisfano i criteri di prezzo Consip: agli enti è data facoltà di proporre al committente una revisione del prezzo di fornitura basato sui valori Consip, e in caso di rifiuto interrompere l'acquisto con un preavviso limitato. Iscriversi al sistema Consip In realtà il quadro normativo non è così lineare come abbiamo cercato di presentarlo: rimangono alcune zone oscure non chiarite dalla legge e che troveranno forse un chiarimento nei prossimi mesi attraverso pareri obbligatori richiesti al Ministero e, come sempre, attraverso la consuetudine pratica. Anche l'atteggiamento dei Comuni è tutto da scoprire, e sicuramente sarà diverso da amministrazione ad amministrazione tra chi si rivolgerà al sistema Consip in modo assoluto e chi invece cercherà di farlo il meno possibile. Quello che sembra chiaro per le imprese che vogliono lavorare con l'amministrazione pubblica è che la registrazione al mercato elettronico e a Consip è ormai obbligatorio. I punti di partenza sono i siti Internet www.consip.it e www.acquistinretepa.it, dove si trovano tutte le procedure e le spiegazioni dettagliate dei regolamenti e delle modalità d'accesso e registrazione. Confartigianato sta programmando, al fine di illustrare le nuove norme e le modalità di iscrizione al Consip, un incontro formativo al riguardo. IMMAGINATO, Sn c il quotidiano Progettazione e realizzazione MARCHI STAMPATI FISCALI STAMPATI COMMERCIALI ETICHETTE OPUSCOLI CATALOGHI VOLANTINI PARTECIPAZIONI INVITI CALENDARI MANUALI LIBRI MAILING LOCANDINE MANIFESTI POSTER CARTELLETTE ASTUCCI STAMPA CD STAMPA DIGITALE Castiglione d’Adda Via Roma, 126 Å 0377901281 Æ 0377909642 La Banca Popolare di Lodi anticipa i pagamenti pubblici Paolo Landi, responsabile sviluppo della Banca Popolare di Lodi La crisi di liquidità e le difficoltà di accesso al credito delle imprese si possono combattere anche con strumenti finanziari pensati appositamente per le piccole e medie imprese: è quanto ha fatto la Banca Popolare di Lodi con l’iniziativa di un nuovo prodotto per lo smobilizzo dei crediti vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni del territorio. In pratica la Banca Popolare di Lodi propone l’apertura di un credito sotto forma di anticipo fatture, fino al 100 per cento del valore d’incasso, per un periodo di 180 giorni rinnovabile di altri 180, previo convenzionamento con l’ente pubblico erogatore e, ovviamente, verificata la regolarità delle fatture stesse in incasso. Il prodotto è decisamente migliorativo rispetto ai canoni normali degli sconti per anticipo fatture, che arrivano al massimo a 60-120 giorni e difficilmente coprono il 100 per cento del valore. «Offriamo questo prodotto non solo per i Comuni nei quali svolgiamo servizio di tesoreria, ma proprio per dimostrare la nostra vicinanza al territorio siamo pronti a farlo in tutti i Comuni della provincia di Lodi e anche a San Colombano - spiega Paolo Landi, responsabile sviluppo della Banca Popolare di Lodi -. Siamo una banca che ha il 40 per cento delle tesorerie comunali della provincia, e dove non siamo tesoreria siamo comunque presenti con una filiale. Il nostro radicamento nel territorio è indiscutibile e con questa operazione ci proponiamo di stringere un rapporto ancora più intenso con il mondo artigiano e delle piccole e medie imprese». Tecnicamente la proposta è valida per tutte le imprese, ma le aziende più grandi hanno di solito altri canali di liquidità, e quindi gli utilizzatori naturali del prodotto saranno proprio artigiani e piccole e medie imprese. Dal punto di vista operativo sono i Comuni che devono attuare una convenzione con la Banca Popolare di Lodi, dopo di ché la banca stessa provvede a contattare tutti i fornitori per sottoporre loro questa possibilità. I primi contatti con le amministrazioni pubbliche sono già in corso, a partire dai Comuni dove la banca svolge servizio di tesoreria. «Le amministrazioni pubbliche sono sicuramente solventi, ma spesso hanno tempi lunghissimi, e oggi come oggi il nodo principale delle attività imprenditoriali è proprio quello della liquidità e dei pagamenti in tempi certi - continua Paolo Landi -. Con questa iniziativa noi smobilizziamo il tempo, per così dire, e contiamo di dare un servizio alle imprese e alle pubbliche amministrazioni, e di fare ancora una volta un’operazione di grande importanza e interesse per il nostro territorio».