Gianluca Calzolari Progetto Cooperazione transnazionale Roma, Corso D’Italia 33 L’esperienza e le raccomandazioni emerse dai lavori della Rete ExOCoP Struttura dell’intervento 1. Presentazione della Rete transnazionale Fse ExOCoP 2. Raccomandazioni della Rete ai policy maker e stakeholders 1. Raccomandazioni sul coinvolgimento degli imprenditori 2. Raccomandazioni sul tema dell’economia carceraria La Rete Fse ExOCoP • Cooperazione tra SM avviata con l’ I. C. Equal (205-2007) • Regole penitenziarie europee (Consiglio d’Europa, 2006) • Strategia della Commissione per la cooperazione transnazionale 2007- 2013 • • • • Aprile 2009 – giugno 2012 13 SM partner - 40 partner Coordinata dal Land di Brema – DE Grant comunitario DG EMPL (€580.000) • Comunità di pratiche tra operatori e amministratori • Cooperazione inter istituzionale Il piano di attività Principali prodotti • • • • Repertorio di prassi nazionali (Lessons learned n. 1) Report dei workshops e dei 5 seminari (Lessons learned n. 2 e n. 3) Dichiarazione di Berlino (Lessons learned n. 1) Report del sotto progetto sulla valutazione (Lessons learned n. 1) Disponibili sul sito della Rete www.exocop.eu e sul sito dell’Isfol sezione Isfol Europa – sezione Reti http://www.isfol.it/isfoleuropa/reti/reti-transnazionali-del-fse/rete-ex-detenuti Principali risultati raggiunti Rafforzato il partenerariato e lo scambio di pratiche / conoscenze tra operatori e amministrazioni locali, centrali ed europee Rafforzata la cooperazione tra SM e org.ni in progetti europei Progetto bilaterale Fse italo – rumeno SOCIAL (2009 – 2012) Germania, Romania, Polonia e Portogallo hanno inserito indicazioni emerse da ExOCoP in documenti strategici nazionali Presentato contributo al Libro verde della DG Giustiza Dichiarazione di Berlino presentata al Consiglio d’Europa United Nations Office on Drugs and Crime (UNODC) utilizzerà indicazioni ExOCoP per l’Introductory Handbook on the Prevention of Recidivism and Social Reintegration of Offenders . Cosa rimane da sviluppare Piattaforma online Knowledge management – www.eu.exocop.org Valutazione delle politiche e delle misure nazionali Contributi alla prossima Rete Transnazionale Fse sul tema dell’Active Inclusion (2013 - 2014) coordinata dal National Offender Management Service del Regno Unito Raccomandazioni della Rete 1. Deve essere riconosciuta la centralità di un approccio e di una strategia europea al tema dell’integrazione dei detenuti 2. Centralità dell’approccio di rete tra amministrazioni ed attori del territorio 3. Ogni detenuto dovrebbe essere oggetto di procedure di assesment al momento di ingresso nella struttura penitenziaria 4. La centralità dei legami affettivi e famigliari 5. Formazione del capitale umano 6. Il ruolo dell’istruzione e della formazione professionale nell’inclusione di un detenuto 7. Iniziative per l’occupabilità ed il ruolo degli imprenditori 8. Finanziare la ricerca e valutazione di impatto degli interventi Coinvolgimento degli imprenditori Raccomandazioni ExOCoP - 1 Centralità dell’approccio di caso – interventi Individualizzati Legislazione anti discriminazione Cooperazione tra le amministrazioni Coinvolgimento degli imprenditori Raccomandazioni ExOCoP - 2 Approccio di caso – Responsabilità sociale d’Impresa Coinvolgere gli imprenditori quali testimoni chiave Qualifiche e competenze dei detenuti in uscita dal carcere Rafforzare i legami con la comunità locale (enti di volontariato, servizi locali, …) Prevedere e rafforzare le figure di affiancamento sia per il detenuto che per l’imprenditore Legislazione anti discriminazione che si applichi anche a questo gruppo target. Necessità di proseguire con ricerche e valutazioni a livello europeo sul tema del legame tra istruzione/formazione – occupazione – riduzione della recidiva. Sviluppare la diffusione dei dispositivi europei di riconoscimento e validazione delle competenze L’indagine tedesca su imprenditori e detenuti Ricerca condotta 2006-2007 Progetto Equal Zubilis (Nord Reno Westfalia) Principali indicazioni emerse Ci sono opportunità di lavoro per detenuti/ex detenuti Non prevalgono i pregiudizi da parte dei datori di lavoro, ma l’esigenza di personale qualificato Giudizi ampiamente positivi delle agenzie di lavoro interinali Priorità rilevate tra gli imprenditori: Preoccupazione per assunzione ed abuso di droghe ed alcool Priorità alle qualità personali delle persone Necessario campagne di sensibilizzazione per opinione pubblica e comunità imprenditoriale Molti imprenditori disposti ad assumere ma solo se vengono messi in campo forme e strumenti di supporto (non solo economici) - Persona di contatto Necessario fornire ai detenuti la capacità di approcciare il mondo privato (scrittura del CV, sostenere un colloquio, presentare anche il proprio passato giudiziario) Centralità degli interventi rivolti alle qualifiche e alle competenze Raccomandazioni sul tema dell’economia carceraria – 1 Focus group e seminario transnazionale Vincoli e opportunità per fare impresa all’interno delle mura. Il ruolo del FSE nel lancio di esperienze, nella facilitazione di approcci di intervento e nella trasferibilità di buone pratiche Torino, 10 - 11 maggio 2012 Raccomandazioni su 5 assi tematici Documenti e raccomandazioni disponibili sul sito dell’Isfol – sezione Isfol Europa – sezione Reti http://www.isfol.it/isfol-europa/reti/retitransnazionali-del-fse/rete-ex-detenuti Raccomandazioni sul tema dell’economia carceraria - 2 1. Sicurezza interna degli istituti di pena / Accesso all’informazione e alla rete web / Qualità degli spazi destinati alle attività lavorative “… Coniugare le esigenze di sicurezza proprie dell’Istituzione Penitenziaria con quelle collegate alla produzione/fornitura di beni e servizi proprie dell’impresa.” 2. Mercati di riferimento delle imprese impegnate all’interno delle mura “… definizione di una sinergia organica tra Istituzioni e attori che fanno impresa finalizzata alla messa in comune di contatti, informazioni, strategie, strumenti di comunicazione, genererebbe forme di intervento coordinate e maggiormente efficaci.” “La collaborazione con la grande distribuzione piuttosto che con la grande impresa rappresentano assets di riferimento per lo sviluppo di questo comparto” Raccomandazioni sul tema dell’economia carceraria - 3 3. Rapporto esistente tra le imprese impegnate in questo ambito. 4. Programmazione delle strategie di sviluppo di questi interventi “La valenza anche trattamentale del lavoro intramurario nella prospettiva del reinserimento richiede il coordinamento e la ricerca di sinergie di rete tra gli attori del sistema (Amministrazione Penitenziaria, altri Ministeri competenti, Enti Locali, enti di formazione professionale e scuole, imprese, parti sociali, terzo settore e volontariato) e deve riferirsi a piani specifici di intervento programmati e partecipati, anche avvalendosi degli strumenti messi a disposizione dal Fondo sociale europeo. L’Amministrazione Penitenziaria e le Amministrazioni Pubbliche coinvolte in questo ambito di lavoro dovrebbero favorire l’adozione di tali strumenti di coordinamento, delineando criteri per poterne valutare il funzionamento.” La credibilità di lungo periodo di questo settore è giocata anche e soprattutto sulla serietà, correttezza e sostenibilità delle attività di impresa che vengono realizzate negli spazi messi a disposizione dall’Amministrazione Penitenziaria. Raccomandazioni sul tema dell’economia carceraria - 4 5. Riallocazione della spesa di funzionamento e Strumenti per il supporto dell’economia carceraria “… uno sviluppo dell’economia carceraria correttamente ed efficacemente programmata e governata può contribuire ad una riduzione della spesa complessiva collegata alla gestione della pena, al contenimento della recidiva ed alla prevenzione.” “ … auspicabile che le Amministrazioni Pubbliche, nel limite delle loro risorse (nazionali, ma anche comunitarie, laddove disponibili) e tenendo conto dell’equilibrio generale, individuino strumenti per incentivare la crescita di questo comparto riconoscendone la rilevanza strategica tanto più in un momento di revisione degli interventi di welfare” “… auspicabile che le Amministrazioni Pubbliche favoriscano, nel limite delle proprie disponibilità, la destinazione di parte della propria spesa corrente, nel rispetto delle procedure che la legge definisce, in favore di imprese impegnate all’interno degli istituti di pena, acquisendo beni e servizi prodotti da persone sottoposte a provvedimenti giudiziari.” Raccomandazioni sul tema dell’economia carceraria - 5 Evidenziato il caso della Regione Piemonte • • • • • • • Reti territoriali interprofessionali nei comuni e nelle province sede di carcere con il coordinamento attivo della Regione Piemonte; sportelli di presa in carico interni al carcere; un sistema di formazione professionale intramuraria ricorrente in tutti e tredici gli Istituti Penitenziari; iniziative di lavorazioni intramurarie sia rivolte alla gestione di servizi interni agli Istituti che proiettate verso il mercato esterno; iniziative di inserimenti in imprese esterne con lo strumento del tirocinio con borsa lavoro; forte coinvolgimento della cooperazione sociale; presenza di un attivo e motivato volontariato penitenziario. Nel corso dei lavori del Focus group è emersa l'ipotesi di sperimentare da parte della Regione Piemonte, laddove possibile, l'adozione di formule programmatorie FSE centrate sulla specificità del target ed in grado di tendere alla realizzazione di iniziative riferite a diversi assi di intervento.