ROMA ......................................... MARIA LETIZIA CASANOVA . S. Maria di Montesanto e S. Maria dei Miracoli. (Lc chiese di Roma illustratc n. 585, Edizioni Roma, 1960. pp. 64. ligg, 23 cun una pianta. Queste d u e chiese, nonostatlte cile sorgeno di fronte all'antico ingresso prinei. pala della citt” e all'imbocco del Corso, sono in fondo assai poco note. Le vicende della costruzione sono illustrate dalla dott.ssa Maria Letizia Casanova e si possono cosž r i a s s um e r e : ideate da Carlo Rai. naldi nel 1661 per incarico di Alessandro VII, S. Maria di Montesanto fu iniziata nel 1662 c compiuta dal Bernini e da Carlo Fontana nel 1675: S, Maria dei Miracoli, eretta sul luogo della demolita chiesa di S. Orsola, fu iniziata da Carlo Rainaldi nel 1675 e compiuta nel 1679 da Carlo Fontana sostituendo una cappellina o m o n i m a che sorgeva presso il Tacere. Nell'interno, oltre alle interessanti architorture e alla bella decorazione a stucchi da notare in S. Maria di Montesanto la cappella Monthioni con la pala del Ma. ra t t a e l'adiacente piccolo vano decorato dal Baziccia e. nell'abside, i busti di pontefici di scuola berniniana (opera di Girt~ l a me LucentiS; nella seconda i bei monumenti funebri del eard. Gastaldi e dcl fra. tello Benedetto e n t r a m b i opere dello stesso Lucenti con la collaborazione di Antonio Raggi. Il lavoro della dott.ssa Casanova appare c hi a r a m e nt e impostato e ben condotto. G. MATTHIAE, SS. Cosma e Damiano. (Le chiese di Roma i l l us t r a t e n. 59). Edizioni Roma 1960, pp. 70, figg. 25, con una pianta, Dopo gli studi di A.M. Colini. sul F o r u m Pacis e quelli pi 9 recenti di F. Castagnoli e L. Cozza sulredilicio classico che racchiude la chiesa, p r o b a b i l m e n t e da identificarsi con la Bibliotheca Pacis, dopo le ricerche del Kr a ut he i m e r sull'organismo medioevale e quelle dello stesso Matthiae sul mosaico absidale, si era veramente ma, turata l 'oppor t uni t ” della pubbblicazinne di un volumetto su questa importantissima chiesa romana. Il Matthiae ha assolto molto egregiamente il compito r i a s s u m e n t e le complesse questioni della costruzione e illustrando le opere d'arte. N› mancano cenni sul famoso presepio settecentesco e sui r a t i oggetti medioevali superstiti del tesoro della chiesa, tra cui il reliquiario argenteo di S. Matteo assegnato al see. XL M. BOSI, SS. Quirico e Giulitta. (Le chiese di Roma illustrate 60). Edizioni Ro ma 1960, pp. 48, rigO. 12, una pianta. 26 Questa chiesa, sorta, a quanto s e m b r a , nel VI secolo, fu completamente rinnovata in stile gotico nel scc. XlV e subž un imp o rtan te restauro nel 1728-30) quando l'architetto Filippo Raguzzini inseri un organismo di altezza ridotta entro il preesistente fabbricato trecentcsco i cui arconi ogivali rimas ero sopra alle volte della nuova costruzione. Il Bosi rias s u me accuratamente le vicende della chiesa e illustra le poche oDere antiche che in essa si conservano, tra cui i resti di affreschi altomedioevali nella chiesa primitiva, il campanile romanico del sec. XII e la porta marmo rea dovuta al restauro fatto da Sisto IV nell'anno giubilare 1475. MARIO BOS[, S. Maria in Cy Marzio. (Le chiese di Roma illustrate 615, Edizioni Roma 1961, pp. g0 ligg. 24, una pianta, Le vicende della chiesa di S. Maria in Campo Marzio sono riassunte con la consueta accuratezza dal doti. Mario Bosi. N arra una antica leggenda che le suore basiliane fuggite da Costantinopoll recando seco il corpo di S. Gregorio Nazianzeno, si stabilirono in una chiesetta gi-~ esistente nel Campo Marzio ove colloearono una concreta i m m a g i n e bizantina della Vergine ed ercssero accanto alla p ri m a tma seconda chiesa in onore di S. Gregorio. Una nuova chiesa di S. Maria in Campo Marzio fu costruita nel 1563. mentre le due vetuste chiese precedenti rimasero comprese nell'ambito del mo n as tero ; pi 9 tardi, nel 1685, la chiesa esterna fu rinnovata con a r c h i t e t t u r a di G.A. da Rossi. Nel volumetto sono a m p i a m e n t e descritto le tre chiese e le loro opere d'arte, alcune delle quali sono di notevole interesse. Nella chiesetta p r i m i t i v a di S. Maria esisteva una venerate immag in e della Madonna diversa da quella an tich is s ima bizantina gi” ricordata e diversa anche da quella ben nota esistente nella chiesa estern a: essa era s t a t a coronate dal Capi. telo Vaticano nel 1608: ora non š pi 9 al suo posto. Il Garrison, che ne d” u n a fotografia e la attrib u isce al periodo 12051215, tace ii luogo ove essa si conserva. Sarebbe interessante conoscere quando e p er quali vicende questa preziosa immagine ro man ica ha lasciato il monastero. Due notizie devo aggiungere all'eccellente lavoro del Bosi : nel Museo di Roma estste una serie di affreschi a t t r i b u i t i ad Antoniazzo Romano e alla sua scuola che provengono dal Monastero di Campo Marzio dal quale furono distaccati a cura del Comune di R o m a ; inoltre in Campidoglio si conserva una lapide, p o s t e r i o r m e n t e ri- NEI LIBRI 5_- ~2 ~ . - ~'.S LL= -~. ~ ~.~~ ; ~._ . -- _--.~S,. scritta, che le monache di Campo Marzio dedicarono nel 1775 a Pio VI per la bene. volenza d i m o s t r at e verso il Monastero (Arch. Soc. Rom. Storia Patria, LXXI. 1948, p. 134, n. 235. L. CASTANO. La basilica del S. Cuore al Castro Prr (Le chiese di Roma illustrate 62}. Edizioni Roma 1961, pp. 95, figg. 27, una pianta). La sloria, direi quasi avventurosa, della costruzione di questa chiesa (16"-/9-1887) illuminata dall'opera di S. Giovanni Bosco, š a m p l a m e n t e n a r r a t a dal p, C” che descrive accu rat am en t c l'edificio nelle sue singole parti, l i tempio, ideato dal Vespignani, non manca i n d u b b i am en l e di grandiosit” e si arricchisce di una non comune profusione di marmi. Ma l'insieme risente della mediocrith dei tempi c non v'ž un'opera d'arte degna di questo nome. Da segnalare, in sacrestia, una modesta y Assunta 87di Orazio Borgianni gi” in S. Elena dei Credenzieri. F. DARSY, Santa Sabina. (Le chiese di Roma illustrate 63-645. Edizioni Roma 1961, pp. 166, rigo. 50 e una pianta. L'ampiezza del volumetto d i m o s t r a quaolo esso si differenzi per criteri di trattazione dal precedente del p. Taurisano edito nel 1925 {Le chiese di Roma illustrate n. l i , pp. 83). Il p. Darsy, i n q u a d r a t a la chiesa nel suo am b i en t e archeologico, passa a p arl ar e della costr~,ione del monumento, della sua storia at t r av er s o i secoli e dei felici restauri che l'hanno ri p o r t at a al suo splendore primitivo. Ogni parte della chiesa, dal sottosuolo archeologico alle mirabili p o n e lignee, dalie tarsie mar m o rea ai mosaici e agli affreschi ha u n ' a m p i a ed esau. riente trattazione. Una utile novit” di questo volumetto b un repertorio delle iscri. zioni funerarie con brevi notizie storiche sui personaggi ricordati. Note, am p i a bi, bliografia e indice corredano l'opera, eccellente sotto ogni riguardo. BRUNO BRUNI, Domina quo vadis, Pistola 1961 con dedica a S. Ero.za il card Domcnico Tardini, pp. 21. Con versi ispirati rA. rievoca in questo poemetto la pia leggenda dell'incontro di Cristo e S. Pietro sulla Appia nel luogo in cui ora sorge la chiesetta del y Domina quo vadis 87 L'opuscolo š s t a m p a t o in un numero assai l i m i t a t o di esemplari in raffinatissima veste tipografica dallo s t ab i l i m en t o Nieco. lai di Pistola. C.P.