•presentai* to ^t |Gbrarg of ity Pmtestiy ci tEonmto Miss B» Corrigan HANDBOUND AT THE UNIVERSITY OF TORONTO PRESS ROBERTO BRACCO o Spiritismo a Napoli nel 1886 Prefazione dell'editore SPIRITISMO BABY DI Spiritismo e Spiritisti napoletani - Sedute in casa Chiaia Lettera di LEONARDO BIANCHI ARTICOLI POLEMICI EUSAPIA PALADINO- LO SPIRITISMO CONTRAFFATTO- PATATRAC SPIRITISTICO DOCUMENTI NAPOLI FRANCESCO PERRELLA, Editore 1907 Uff: 130.4. Qn 855284. PROPRIETÀ LETTERARIA Le copie non congegnate da Solerlo Bracco u Tip. A. Trani. si dichiarano contraffai, PREFAZIONE DELL' EDITORE In questa continua rifioritura mi ha quale idea soffiato nell'orecchio un' idea. , appicciatasi al editore in cerca di to, vicende qualcuno, anzi, più di qualcu- spiritistiche, no, di « mio originali », La cervello di mi ha spin- con ansiosa sollecitudine, alla porta di Roberto Bracco. L'insigne commediografo e novellatore di oggi, nel 1886, all'inizio della sua multiforme, brillantissima e avventurosa vita di artista e di giornalista , Pierro, un suo dette alle stampe, editore il opuscoletto ispirato dallo spi- a Napoli : opuscoletto une rareté hors ligne, ritismo di quei tempi divenuto oramai d' per dirla da bibliofilo. Il giovanile Bracco con adottò alle volumino, firmato da Roberto pseudonimo di Baby, eh' egli sue prime armi giornalistiche, lo — è un interessante « — 4 documento » storico che con graziosa sincerità, non ostante ritrae, il carattere di celia che lo riveste, quel periodo di in tempo cui, fede spiritistica si proprio di/fuse da per Napoli, la tutto resto proseliti e raccogliendo dovunque d'Italia, il scettici. L' opuscolelto di buon umore, al quale già veglia di stavano Baby, improvvisato in una s' inne- naturali virtù di osservatore del le Bracco, pose a soqquadro V intero campo un fuoco a essere ram- degli spiritisti di Napoli e accese di polemiche non superfluo mentato da coloro, e sono molti, che anche oggi continuano a combattere prò o contro la verità o la chimera dello spiritismo. il E ricordo il è tanto più opportuno in quanto che medium intorno al quale più oggi, in Italia, è lo si stesso di cui servivano gli spiritisti di Napoli, VEusapia Paladino che allora i discute allora si cioè quel- napoletani inesattamente chiamavano: la Sapio. Ho chiesto Bracco il , dunque , all' illustre Roberto permesso di ripubblicare non solo v il suo opuscolo polemici co' ma anche alcuni degli articoli quali egli, gaiamente, tenne testa alle argomentazioni degli avversari. Roberto Bracco, alla mia richiesta, a rifiutarmi questa ripubblicazione. ha risposto quell'opudi tutto frettato — Prima — — abborracciato non fu e non poteva scoletto essere che un prurito di occasione. Inoltre, parecchie delle persone da un po' senza si è af- me nominate, non di punzecchiante umorismo, sia nell'opuscolo che negli articoli, sono, purtrop- po, scomparse. Benché quell'umorismo e quelle punzecchiature non implicassero mancanza di la rispetto, quelle célie ristampa di quelle parole mi sembrerebbe ora una e di irrive- renza. — E superfluo raccontare con quanta perti- nacia co. io abbia insistito presso Roberto Brac- Basterà dire che mente quando forma egli io gli di citazioni , ha accondisceso ho fatto notare che in in brani scuciti e presi a casaccio, quell'opuscolo potrebbero l'altro, essere senza il sola- e quegli ripubblicati articoli un giorno o suo consenso, generando equi- — voci odiosi, aggiungere di cipio noti i — G da qualche indiscreto; ha voluto che, eh' egli questa pubblicazione, suoi sentimenti e vato di rivolgere riverenza alla il no suoi avversari nei al prin- fossero resi bisogno da lui pro- un pensiero memoria e basterà lieti di profonda coloro che furo- di tempi delle batta- glie spiritistiche napoletane. Ottenuto il consenso , condizionato di , Roberto Bracco, ho pensato di non trascurare i documenti principali di certe sedute spiritiche contraffatte da un gruppo di gentiluo- mini burloni che furono, in quél tempo, sti- molati precisamente dalla geniale vivacità di Baby. Questi documenti hanno anch' essi un valore, diremo così, storico, perchè rappresentarono il partenopee: corollario delle vive polemichette un corollario, come si vedrà, di- sastroso per lo spiritismo di quél tempo; un corollario memorabile di cui giunse l'eco perfino all'estero. Napoli, maggio 1907. Francesco Perrella Editore. Spiritismo di Baby °i Mi ricordo di una canzone prodotta, in- sieme con un par di centinaia di romanzi, da Francesco Mastriani. Egli, sedendo a lieto banchetto, fu pregato di fare un brin- disi. Il fiato desinare era stato lauto ed annaf- da vini poderosi ; e l' abbondante manziere, nel suo enologico ro- buonumore , improvvisando versi e musica, cominciò a cantare: Parrai che rotoli Tutta la stanza, Ballano La i mobili contraddanza. — — 10 mondo Stranezze del ! I fatti più diversi possono avere tra loro momenti impreveduti e imprevedibili di affinità. Il buon umore enologico del romanziere avrebbe potuto di leggieri sembrare un fenomeno spiritistico: quel brindisi cantato, o signori, avrebbe potuto rivelazione! Il di leggieri sembrare una rotolare della stanza e il danzare dei mobili sono indubbiamente due manifestazioni di autentico; e spiritismo però, astrazion fatta dalle affinità accidentali e ingannatrici correrebbe do, volgari che il il , a notar le quali si pericolo di fare, non volen- insinuazioni brindisi di , io penso e dico Francesco Mastriani po- trebbe legittimamente diventare l'inno di guerra degli spiritisti. Ponete mente: Parrai che rotoli Tutta la stanza. Ballano La i mobili contraddanza... L'inno, vedete, sarebbe eccellente! E — 11 — vero che quel « parmi » per gli spiritisti tenacemente credenti é inesatto perchè è alquanto dubitativo; ma è vero altresì che quel sensetto di dubbio , in questi tempi in cui è tanto in questi tempi ed è tanto naturale l'esser sempre un pò di parere contrario come il mar- amletiani, utile chese Colombi, o il sentir sempre d'avere un pò T opinione del proprio contradditè vero altresì, dicevo, tore come Renan , che quel sensetto di dubbio non nuoce a nessuno e attesta qualche cosa fra la modestia e la prudenza, che sono due àncore di salvezza dell' checché se ne pensi e se ne spiritismo e' è. Voi potete formarvi Intanto dica, lo di umanità sofferente. , Moleschott e di Tommasi il concetto che meglio vi pare e vi piace; voi potete crederli a vostro talento due brave persone o due farabutti o due gonzi voi potete discutere di Darwin, così, su due piedi, ; come se discuteste del rivendugliolo al can- to della via; voi potete esser convinti il che Padreterno, concedendo a noialtri ani- — 12 — mali (non vi dispiaccia il « noialtri ») la così detta forza vitale, ce ne abbia voluto monopolio, e potete esser convinti che Iddio nostro Signore con tale conces- dare il sione non abbia voluto fare altro che una burletta, costituendoci un illusorio stato precario e preparandosi poi a largire con 1' a andare del tempo la stessa forza tutti avere i i corpi dell' universo ; voi vitale potete più elastici e svariati criterii in- torno alle leggi fisiche, e a quella special- mente della gravità, insegnate a Talete, ad Archimede, ad Archita, a Empedocle, a Bacone, a Galileo, a Torricelli, a Newton, a Galvani, a Franklin, a Volta, a Lavoisier , a Berthollet, e anche, pratica- mente, al mio portinaio, da quella eterna e somma maestra che è madre natura ; voi potete fare spallucce o far di cappello a tutte le conclusioni assodate dalle scienze positive; voi potete chiamar coteste con- clusioni verità sacrosante o piccinerie binesche ; — ma voi, dimostrare che lo bam- non potete spiritismo non e' è o signori, ! — — 13 Per dimostrare che lo spiritismo non c'è dovreste saper dimostrare... che due e due fanno quattro. Provatevi. Sentite a me, non ci riuscirete. Il bianco è bianco il pane , è pane, Ebbene la luce è luce. se vi , si viene a dire che la luce non è luce, che il pane non è pane che il bianco non è , bianco, voi vi troverete impicciato come un pulcino nella bambagia. A chi vi asserisce che due e due fanno cinque, voi non potete rispondere altro che questo due e due fanno quattro; e se voi gli chie: derete una volta , vi dimostrazione risponderà chiedendovi una di- uno di mostrazione. In fondo fronte all' altro a più che sua egli, alla , gli estremi , state 1' pari condizioni si toccano, la necessità del dimostrare, 1' e, , tanto ammessa evidenza e la falsità, per ragioni opposte, possono essere ugualmente subdole nel campo della logica. Sicché , alla larga ! Lo spiritismo e' è. Ottimamente. Con una certa lojolesca astrazione mentale, io, pensando ai fatti deno- — li — minati complessivamente con la parola spiritismo, sono al caso di gridare a squarLo ciagola, senza scrupolo di coscienza: — spiritismo Perchè trici... e' è poi, ! egregi lettori e gentili (immagino non già perchè ma io di averne delle me ne let- lettrici senta meritevole, soltanto perchè l'argomento della mia qualsiasi chiacchierata non può non allet- tare le muliebri fantasie, le quali offrono pure tanta soave poesia a questo mondo a questo nuovo mondo di faspiritistico , scini , di emozioni e d'illusioni)... lettori e gentili lettrici, egregi dunque, che cosa è lo spiritismo? Fra le parecchie definizioni che mi si affacciano ora alla mente preferisco, per- chè più comprensibile, quella di Eduardo Dalbono. E una definizione in versi, semplice e chiara. Egli, l'illustre artista, tura napoletana, poeta della pit- ha da un certo tempo qua, forse appunto per il il bisogno impellente il di in suo istinto poetico, esprimere in versi — 15 — sue idee. Senza dubbio, lo spirito d'Ingarriga uso un linguaggio d'occasione è le — — intervenuto e, per bocca di Eduardo Dal- bono, nella cui bizzarra giocondità ha trovato un potente e allegro medium, nobil- mente ha verseggiato rotino a" e del se- al cospetto gaio sinedrio artistico del Caffè Europa. — Don Ed Eduà, che cosa è egli, lo spiritismo? con faccia seria ed aria grave: Spiritismo è quélV oggetto Che fa muovere il E fa sempre un beli' effetto A chi restalo mobilio, a guardar. Eduardo Dalbono ha ragione. La faccenda dei mobili che si muovono è la parte principale e fondamentale dello spiritismo, e s'ha a convenire che la parola mobile, indicante capacità di muoversi, era stata come un pronostico filologico dello spiri- tismo. E non nità , ci è troppo da scherzare ! L'uma- diciamocelo tra noi francamente, e — 16 — minacciata da una radicale trasformazio- ne per al quale sarà posta con la muro e finirà col farci gura. Difatti ne si , agitano già e fossero creature militudine di Dio. zia, come se, i le spalle una pessima tavolini e le poltro- chiacchierano come se a immagine e fatte Ora pare, domando , di gra- , che mondo ? che diventeremo il si- questo spiritismo an- drà sempre più perfezionandosi venterà fi- di- noi ? che sorte toccherà al sangue del nostro sangue È chiaro: vento L' ? il mobile piglierà soprav- uomo! sull' uomo rimarrà abbattuto sconsolato il , , negletto e umile spettatore del novello organismo sociale costituito da tutte le cose che povero guardare da alto egli , illuso , s' era abituato a in basso. L' uomo sarà un accessorio, una inezia, un riempitivo, sarà un avanzo del passato, sarà l'emblema del decadimento e della sconfitta, sarà la di se stesso, e le sue gambe, i suoi piedi, le sue braccia, le sue mani, i vergogna — — 17 suoi occhi, le sue orecchie, il suo cuore, suo stamaco, il suo cervello non saranno il che una vacua superfluità ridicola e tor- mentosa, innanzi alia quale sogghigneranno, nei momenti di ozio, epoca tavolini, le poltrone, armadii e le seggiole, gli Neil' i attaccapanni. gli quando cioè di transazione, l'uomo, meravigliato, allarmato, inorridito, scombussolato per le novità inattese succedentisi senza posa sotto gli occhi suoi nutrirà, in fondo atroci dubbi e all' i anima, insieme co'più più spasmodici sospetti, ancora qualche speranza propria superiorità, si di recuperare la svolgeranno , o si- gnori, sulla superficie del globo sublunare, drammi inauditi; — e, certamente, oltre ogni dire raccapriccianti situazioni saranno al- l'ordine del giorno e della notte. Nei pubblici uffici nelle case private nelle case oneste nelle case d' ogni ge, , , nere regnerà una grande confusione ge- nerata dall'azione dei mobili e dall'azione degli uomini, acerbamente i quali mobili e si i quali uomini combatteranno , s' ingan- — si neranno, 18 — mistificheranno a vicenda nel misterioso fermento dello spiritismo. queir epoca di transazione regnerà, credete a me, una grande baraonSì da ! in , , —E chella , armadi , le poltrone le , seg- gli attaccapanni comina tempo e a luogo, alla chetio apertamente ad assumere le giole, gli ceranno tavolini i , , , funzioni di mariti, di di rompicolli , di amanti, guastamestieri di , ladri, di toni, di malfattori e via discorrendo. to potrà essere spiegato con CaTut- lo spiritismo, tutto potrà essere giustificato dallo spiriti- smo, tutto potrà essere un fenomeno dello spiritismo. Si troverà vuotata ? Spiritismo Si una cassa forte aperta e ! troverà una biblioteca saccheggiata? Spiritismo ! un Si troverà Spiritismo ! una firma Si troverà Spiritismo libro pieno di spropositi ? ! falsificata? — Si — uà galantuomo aramazzato? Si troverà Spiritismo 19 ! troverà una moglie infedele ? Spiritismo! La cassa forte si sarà aperta da sé, i quatne saranno andati a passeggiare lontano la biblioteca sarà stata visitata trini se , dallo spirito d'un lettore egoista , il libro sarà stato scritto, mediante la facile penna di qualche giornalista, dallo spirito d'un de- funto alunno della Classe de asen di Ferra villa, la firma sarà stata falsificata da un galantuomo sarà stato ucda un armadio (1' arma. ..dio è natu- attaccapanni, ciso ralmente il il mobile destinato alle uccisioni) e finalmente la moglie infedele sarà stata vittima della vile seduzione d'un tavolino Ve zioni drammi raccapriccianti Lo ! inauditi! situa- l'ho detto: sposo, il povero aver constatato sposo tradito, dopo per caso l' infedeltà al colmo della della moglie ! , rabbia e del dolore, non avendo il corag- gio di parlarle, penserà, per esempio, scriverle una lettera di fuoco ; di ebbene — inorridite ! — 20 questa lettera , probabilmente scritta appunto seduttore ! Allora tavolino il coi soliti colpetti e, tà cavalleresca — Pietà : , uno slancio puntini sugli io egli , casa sua di nei tempi in cui suo rivale , il lo , il sciata sua ospitato, sarebbe stato suo nemico , disturba- il Ah! quante tranquillo quante volte aveva su i di esso pasticcini, i pagno la- e custode della propria pericolante fronte cuore mi si ! depo- bonbons destinati o l'onorato cappello, lei , moglie presso quel tavolino sti i fiori, i nastri, Il il più lontano so- volte aveva, con V animo a , spiritismo aveva tore della sua pace domestica! ! e di- con un tavolino , spetto che esso un giorno ah i ! non era che una utopia senza avere nemmanco il di leal- ecco questo marito a tu per tu con un mobile che convellerà sì pietà per quella donna colpevole sono Ed i , sul tavolino noti ai cultori dello , spiritismo, metterà, in rà sarà fuoco di com- onorata ma ! stringe al solo pensarci. — E quando egli, in — 21 un'angoscia indicibile, dopo qualche istante d'esitazione, si slancerà verso quel ligneo Don Giovanni Tenorio per colpirlo, o, se la nobiltà del suo carattere rifugge dalle vie di fatto interrogarlo e per chiedergli andate come , per siano le cose e in quali condizioni, per dir così, di spirito l'infedeltà si sia consu- mata, — il ligneo don Giovanni Tenorio, ritornando a un tratto allo stato di semplice tavolino inanimato, resterà lì, muto, fermo, crudelmente impassibile, impunito ed impunibile serbando un contegno da , suppellettile. Sventurato marito! Neanche un chiarimento Che Egli gli sarà concesso! farà dunque egli ? —penso — risolverà io di un avvocato. Senza por tempo consultare in mezzo, messesi in tasca le lettere, scritte indub- biamente dal tavolino, e sorprese nelle mani di proprio della pugno, moglie , si recherà in gran fretta da uno dei migliori avvocati della città. . — — 22 Un Picchia ansiosamente alla sua porta. servo apre. — L'avvocato è — No, casa? in signore, l'avvocato è uscito ; ma può parlare con un suo divano. se vuole — Grazie, Parentesi. obbligatissimo Non crediate ! che io vada troppo oltre con la mia immaginazione. Alcuni amici miei mi hanno assicurato che in una spiritistica seduta , spirito dell'ottimo professor quale era tutt' altro perfetta salute. mettere mente d' Francone , lo il che morto e godeva Ciò ho potuto io stesso domandando personalprofessore se egli fosse ben certo sodo in al chiamarono essere stato vivo nel giorno in cui il suo spirito, chiamato dai miei amici, andò a conversare gentilmente con fessor Francone e di fatto —mi schiettezza — che rispose, loro. Il pro- è francone di nome con la sua abituale la quale garantiva l'importanza della risposta: Parola d' onore quel giorno io ero , — , perfettamente vivo. — Sicché non solo morte, che Dio li — 23 gli di spiriti abbia persone ma quelli in gloria, persone vive possono essere introdotti nelle domestiche suppellettili. Non altresì di da meravigliarsi. Gli avvocati medici, avranno agio, in loro as- c'è quindi come i senza , affidare di al sperto divano di casa E retta ai clienti. sizione che 1' il uomo , dar prima cioè sìa a dirittura soverchiato e nel confusionismo generale , morale e materiale nel caos di compito così nell'epoca di tran- me contemplata da annichilito più vecchio ed e- nell' , , acca- vallarsi di mille equivoci e di mille errori, a lo spiritismo, a mo' di mo di mefistofelica seduzione , carezza, qualche presenterà — come quello concesso medici avvocati — quale renderà poi più ai vantaggio ed agli il profonda la tristezza della trasformazione completa. Chiudo Egli la parentesi, e ritorno al marito. entra rispettosamente , e nello studio dell' avvocato assente sullo stesso divano che ne fa le giunto , siede veci. Il — 24 — marito pro- calorico del corpo dell'offeso duce dopo pochi minuti ì suoi buoni effetti. Il divano comunica delle oscillazioni alla parte seduta dall' individuo prepara a confidare ad esso , che tormentoso il segreto dell'animo suo. Finalmente, vano dividuo il di- all'in- : — Ttà, Lo sotto in sopra, fa sentire, di si ttà, ttà. spirito dell'avvocato è venuto. L'avvocato, cioè il pisce, coi colpetti: divano, parla, un colpetto si ca- significa A, due colpetti significano B, tre colpetti dimodoché significano C e così via via , per combinare una parola tempo. Il ci vuole il marito offeso, invece, parla, rei quasi all'antica, cioè con la bocca. suo di- Ma grave è che egli ha un diavolo per capello e, nonostante si sforzi a serbarsi sereno ed attento, teme di sbagliare il fatto maledettamente — Oh il computo prego — dice dei colpetti. — commosso la prego, signor avvocato, lei che è una persona di mondo ed un egregio giurecon! la lui — 25 — mi dia un consiglio mi dica per carità, che debbo fare, come debbo regolarmi verso chi ha sedotto mia moglie e sulto , , verso quella donna infame che , s'è lasciata sedurre. Silenzio. divano pensa. Quindi risponde. A quel poveretto, che tende l'orecchio, o ciò che Il in lui funziona fa glio sentire, il da orecchio, e che, per mecombaciare quanto più è corpo col divano suo... par contare prima 9 colpi (t), poi 13 colpi (m), poi 2 colpi (6), poi 5 colpi (e), poi 3 colpi (e), poi di nuovo 9 colpi (t) poi 12 possibile , di , colpi E (7). qui non ha più l'animo di proseguire a contare. Dal suo computo risulta finora i-m-b-e-c-i-l Ma no ! sia questo Ma il no ! Non è verosimile che responso di un dotto avvo- cato. Deve essere un equivoco, deve sere un errore! 3 es- — — Scusi... 26 — di grazia... abbia la cortesia di ricominciare da capo... Ella capirà che lo stato dell'animo mio non mi permette d'intendere subito tutta la profondità delle sue ideeSilenzio. Il divano pensa. Quindi torna a rispon- dere. L'infelice marito tende l'orecchio dianzi, fa il come combaciare quanto più è possibile suo corpo col divano, e, questa volta per maggiore precauzione, adotta l'espediente di darsi un pizzicotto a ogni colpo che sente. Diamine! Cosi facendo sarà sbagliare i di difficile conti. Vediamo un pò Due colpi e due : pizzicotti (6) ; Ventun colpi e Cinque colpi e cinque pizzicotti E ventun pizzicotti (m) ; (e). più nulla! L'infelice marito, cotti, dopo i ventuno pizzi- riassumendo, balbetta: — — 27 b-u-e Impallidisce. Si morde le labbra. Si di- mena sul divano, cioè sull'avvocato. esatti i suoi conti, credere di sì ; di no, sì ma i Sono o no ? Egli vorrebbe attestano pizzicotti e però, rivolgendosi al sottostante giureconsulto, convulsamente gli parla: — Come! Imbecille a me?... Bue a me?... Ma è dunque questa parola con- di parola di consiglio che ho chie- forto, la sta, la signor Avvocato, alla sua saggezza, alla sua esperienza Ma è così che mio ? Ah accorgo sua dottrina? uno sventurato par mi sono illuso Oramai, me ne ! si tratta ! se : alla , un perverso tavolino rapisce un uomo come me, non ci la consorte a sarà nessun divano onesto che se ne com- muoverà A ! questo punto, il divano, adirato , si eleva con violenza; e l'altro, come per un nel poderoso meno calcio accessibile ricevuto posto d'ogni persona seduta, — balza lontano, 28 — dopo qualche istante di cui misura tutta l'immensità riflessione in e, della catastrofe cagionata dall'intervento delle suppellettili no, si nell' ingranaggio uma- precipita per le scale maledicendo gli avvocati, le mogli, lo spiritismo e dio estremo, il una riesce egli rivoltella La avere la bontà di a incon- carica non ha meglio da fare de — vuole tavolini, suicidio. passeggia. — Se i divani, vagheggiando, come rime- Difatti, o signori, trare per via i — , che le chie- favorirmi? rivoltella risponde. ma è un Risponde con un sol colpo colpo che non genera equivoci. Senza bi; sogno dell'alfabeto saltare le cervella non ho Io fatto spiritistico che fedeltà di cronista uno fra i tanti esso fa raccontarvi con dei più drammi che nell'epoca di transazione plata. Forse, , ! si da semplici svolgeranno contem- me ho spremuta, mio malgrado, — 29 — più d'una lagrima dagli occhi di qualche delicata lettrice, ed ora vorrei che il mio trovasse nel suo profumato faz- spirito si zoletto per potere asciugare io stesso quegli occhi : di spirito lei me della donna che Crookes potette diffusamente studiare suoi piedi e, senza — per , gettarmi ai tentativi di studio, perdono. Ma lascui- chiederle umilmente mo lo materializzandosi — come apparisse a lo spirito che o vorrei andare, e continuiamo nella via della scrupolosa osservazione. Passata l'epoca di transizione , il mon- avrà cambiato faccia, non presenterà più un aspetto di stra- do, trasformatosi, ma ziante e spettacoloso sconvolgimento. L'uo- mo sarà allora, ma, se mente non come ho altro , detto, annientato; sentendosi completa- non vivrà più nell' inganno e nella speranza, non più penserà di tornare a vinto, combattere essere un accessorio smo sociale. e si nel rassegnerà ad novello organi- — E questo già I me — 30 novello organismo sociale io lo figuro. mobili terranno fra loro riunioni, con- versazioni, conferenze, e fra loro deranno, si ameranno, si si asso- odieranno si , sposeranno. Uno sgabelletto imberbe farà la corte ad una ricca ed altera seggiola a bracciuoli; un vecchio fale scaf- e polveroso guarderà con occhio gentile e nitida étagère intarsiata volinetto da lavoro, nella una di desiderio ; un penombra ta- d'un darà boudoir tappezzato di stoffe turche, un bacio a una morbida dormeuse voluttuosa, mentre, ninnolo cristallino intorno ad caminetto sul di la mano un gaio Boemia folleggerà una sorridente chicchera Minton. Nella sontuosità d'un stocratico , di salone ari- un pianoforte di Érard chiederà ad una specchiera di Soley Hebert... — Io vi amo, o luminosa specchiera, io vi amo, o tura di oro e di vetro, sposarvi. Vi offro il e splendida magnifica crea- io vi amo... e mio cuore, vi voglio offro — 31 — mia esistanza, vi offro i miei d'avorio e le mie corde armoniose, intera la tasti mia musica, vi offro tutta la semitonate gner. Sì, ai dalle scale portentosi accordi di voglio sposarvi , Wa- luminosa o e splendida specchiera; e voi, che siete abituata a riflettere, deh! riflettete sull'amosul desio di chi re, sulle offerte e ha la coscienza di essere un pianoforte d'onore. E la specchiera — Apprezzo Sono vostra amplesso voi amore vostro il le vostre offerte ' : soddisfo ; Ma mi badate il : se al del Signore pianoforte, sul vostro capo : primo cadrà, su e dai tempi in cui il di o quello la rottura d'una chiera, sia anche a causa fin vostro desio. farete andare in frantu- mi, la maledizione dei vostri simili accetto ; spec- matrimonio, mondo era affidato agli uomini, dinotava sventura. Sposate- mi, dunque, ma non mi Un simigliante linguaggio una fanciulla oggi bile... rompete sarebbe in ! bocca a imperdona- — 32 — Voi, lettori carissimi, potete contare in- tanto sulla precisione delle parole le quali me precedenza, saranno quelle che decideranno della felicità del pianoforte e della specchiera, che io ho da avuto riferite il in piacere di offrire alla vostra be- nevole attenzione. Del resto, sarà facile il comprendere logo fra la verosimiglianza del dia- specchiera e la chi abbia per caso letto pianoforte a il quello che, rac- contato da Federico Verdinois nell'Italia Artistica , ebbe luogo fra lui e una pol- trona. E I che dialoghi mobili (non dimenticate ciò che è poi, e poi, altro ! lo spiritismo) accoglieranno nelle loro viscere, — come sentemente tici, già fanno alcuni di essi pre- — artisti, uomini poli- San Carlo — di scrittori, scienziati, guerrieri. Per esempio, al teatro cui terrà forse ancora V impresa il cava- perchè egli è tanto immobile che, rimanendo tale, saprà resistere pure liere Scalisi alla grande trasformazione spiritistica — — 33 — un tavolino-tenore, un sofà-basso, un cassettone-baritono, una tavola-soprano, una cassa-contralto e degli utensili di cucina funzionanti da cori eseguiranno le opere Rossini di Wagner, morte. Bellini , scritte , Donizetti , Neil' orchestra invertite, e si , Mayerber, beninteso dopo vedranno , il le la loro partì saranno trorabone,il flauto clarinetto, l'oboe soffiare negli orecchi dei il professori, e i violini, i violoncelli, i contrab- bassi grattare sulle pancie dei medesimi. Le poltrone del teatro saranno occupate da allattante poltrone, le sedie di platea saranno occupate da altrettante sedie— ovvero, in mancanza di pubblico, le sedie e le pol- trone esistenti faranno da spettatori — , e palchetti saran pieni di quanto ci sarà i di più fino in fatto di mobili muliebri. Agli — se permetterà loro di andare a teatro — sarà serbata, al più al più, la uomini si piccionaia. Di lassù potranno assistere allo spettacolo quelli che sono ora abbonati accaniti, critici, buongustai, direttori e re- dattori di giornali; e lassù Pasqualino Ca- — 34 — pece Russo Galeota (quattro nomi che, per chi non lo sappia, appartengono a una persona sola) ricorderà la sua autorità di austero giudice di cantanti, le sue causti- che dissertazioni sull'impresa Scalisi e il suo elegante giornale ì'Occhialetto, capitato lunque; e derà i mani un pancone qualassù l'avvocato Falcone ricor- poi forse nelle suoi rumorosi e biliosi accessi d'ab- bonato alle poltrone il di tenore Stagno ; di prima e lassù stesso Stagno ricorderà suoi falsetti e i contro con tristezza suoi patiti dialettale napolitana altra , , fila chi sa mai, lo (alla , i parola non saprei sostituirne ugualmente efficace) e ricorderà i mentre il suo sguardo appas suoi trionfi, sionato di ex tenore, allungendosi, si po- serà mestamente sul tavolino successore, intendo ad abbracciare la tavola e a tuonare la frase culminante d'amore un duetto ! Al Parlamento presidente pretis, d' in- — dove dei ministri , siederà sempre V onerevole De- che è l'immutabile impresario Sca- — Solisi di Montecitorio che mobili (le — paese non manderà il ultime elezioni politiche par- tenopee sono state un evidente sintomo spiritismo) e, a fare il sindaco della Napoli manderà.... un caleidoscopio quale, volendo, si di città, nel , potranno ammirare le vedute dello sventramento. Oh ! io me lo figuro, io me lo figuro questo novello organismo sociale ; me lo figuro in tutta la miseria indecorosa che ne verrà all'umanità; l' universale apoteosi me che ne verrà alle masserizie; e se adesso, Non Il lo figuro in tutta come é ver che sia la peggior di tutti i si dice, morte mali perchè anzi E' un sollievo pei mortali Cho son stanchi di soffrir senza dubbio, essa, la morte, nel novello organismo sociale, sarà sempre una gran fortuna. E' chiaro: morendo, soltanto mo- — rendo si , potrà qualche egregia aspirare a 36 stare — pane masserizia essere cacio con e e rispettati si potrà a , essere apprezzati a essere amati, a essere ammessi nelle riunioni per bene, a esser fatti , deputato, consigliere provinciale il pensi (ci cavalier Doria), consigliere comunale e sindaco,, e si potrà aspirare a rendere dei servigi alla patria vere dei e, sopratutto , a scrì- libri. Senpnchè, non voglio, non posso , nep- indurre i pure da questo punto di vista miei lettori a troppo rosee illusioni. Ri, tornando , dopo la morte , sotto mentite spoglie alla vita quotidiana, non no integralmente lettuali. E le si serba- proprie facoltà intel- qui sarei disonesto se non te- pubblicamente conto di ciò che (testimone il mio amico Valentino Gervasi) mi disse un giorno Federico Verdinois, nessi autorevele e strenuo apostolo dello spiritismo napolitano. —I — mi libri scritti dai assicurava egli grandi uomini morti — sono un orrore ! — Figuratevi ! Ho 37 letto — nientemeno che un Salomone: un libro scritto dallo spirito di ammasso di corbellerie ! Ne ho letto un non so quale matematico defunto: c'era da im- altro scritto dallo spirito di illustre Ho pazzire! letto delle poesie dettate dallo spirito di Giusti: vi versi sbagliati Le apostolo ! dell' parole ho trovato perfino dei dello autorevole spiritismo e strenuo napolitano mi sono rimaste impresse nella mente, e io, man mano che vo' scrivendo queste quat- mi consolo nel pensiero probabilmente, a mia insaputa, tro scioccherie, che esse, sono scritte da Dante Alighieri. IL Ho parlato di spiritismo napolitano... Non so meramente se lo spiritismo sia o non Napoli tismo di Parigi, sia di Londra, di Vienna, di Pietroburgo e delle due Americhe di « medium » non ce di tale .quale lo spiri- n'è , dove uno solo e ce — — 38 n'è invece a migliaia e dove lo spiritismo, grazie alle libere istituzioni che permet- tono a un sore calzolaio di chiamarsi letteratura di dalla cattedra. Che in questi paesi, naviga a vele gonfie, tismo abbia fatto grandi progressi la civiltà facilmente , inquantochè e tempo il si spiri- capisce muovere tutte che formano l'ingranaggio sociale e alimenta, allo stesso so lo dove civiltà è po- la tente forza motrice che fa le ruote profes- è persino insegnato , modo , nello stes- e sino allo stesso grado, la virtù il vizio, bene e il male, la scienza e F impostura, l'onestà e la corruzione. La civiltà sviluppa tutti gli ingegni, sviluppa tutte le capacità, perchè essa è come il terreno ubertoso che ogni seme fa germogliare. Parigi, la maravigliosa Parigi, du monde , il cerveau dimostra chiaramente questo perfezionamento generale, prodotto dalla civiltà dire , questo perfezionamento voglio che consiste nel rigoglio continuo, , , crescente di tutte le varie classi della so- — :ì9 - soggiorno di Parigi, cietà. Il all'artista e a! saltibanco, furbo e all' infatti, giova giova al ladro integro commerciante, giova riflessivo capitalista e allo spen- al rigido sierato e transigente avventuriero, giova allo scienziato e al ciurmatore. il 1' comodo loro ciante, quanto il , ladro, ame ciurmatore, lo scienziato, il avventuriero il capitalista, il saltibanco, V il il commerartista; e date, en passant,coteste rie nozioni intorno alla civiltà, cavarne Facciano mi somma- affretto a succo e a dire che, giudicando dalla civiltà napolitana (perdonami o patria mia!), lo spiritismo di debba trovarsi io Napoli non pare uno stato di perfezione. Non m'importa sapere se esso sia scienza o impostura; m'importa soltanto notare che esso, tra noi scienza o impostura — — è imperfetto. Impostura ! Chi ha detto Io e impostura ? » ?.... Oh! se l'ho detta nonostante il io senso questa brutta parola, dubitativo nel quale — — 40 l'avrò adoperata, ne chiedo scusa, batten- domi il petto , a tutti concittadini, ai qnali pense ve — rispettosamente ma ma gli —honny miei spiritisti soit qui mal y dedico questo bre- sentito opuscoletto, col quale, pri- di tutto, non fo per dire, intendo spez- zare la mia modesta lancia in loro difesa, E' una difesa che essi hanno ricusare e disprezzare; ma non la è meno lo rola d'onore — è mia. diritto di per questo sincera e leale, imperocché io non difendo Non il — spiritismo io oh difendo gli no !, pa- spiritisti. difendo lo spiritismo, e la colpa non La summenquale mi ha dato colpa, ahimè, è della tovata imperfezione, la con mio vero rammarico, di venire a sapere come si fa e che cosa è lo spiritismo agio, napolitano. Forse, se io fossi nato e vivessi a Parigi a Vienna a Pietroburgo , , a Londra, in America a , , perbacco, sareij uno spiritista primo ordine forse sarei... sinanche un quest' ora di — misero mortale — , ; medium ! Ma, o benedetta Napoli, o benedetta in- — 41 — benedetta imperfezione, o bene- civiltà, o detta inesperienza di tuttociò che è civil- mente difficile , grandioso , meraviglioso, affascinante, o benedetta, simpatica, istintiva, bonomia che invincibile finisce col trionfare sopra ogni più misterioso artifizio e finisce con segreto, — voi lo svelare ogni più recondito mi avete fatto avere, nella mia grama esistenza, una illusione dì meno! Senonchè, non precipitiamo gli avvenimenti. Parliamo Quali sono di , per ora, degli gli spiritisti dello spiritisti. spiritismo Napoli? Ce ne sono, suppongo, parecchi, qua e là, in tutti i sparsi, dodici quartieri della metropoli. Ce ne sono ora come ce ne sono Ho per esempio, molte volte parlare del principe di Moliterno stati sempre. sentito, , elegantissimo gentiluomo, una uno sportsman eccui spiritismo non è stato meno la nostra aristograzia cellente, il autorità del- , inglese di tutte le altre abitudini della sua inappuntabile persona. Se non vado erra4 — lo, il principe di Moliterno ha in serbo cune opere, che per mezzo suo 1' — 42 ei dice essere state scritte, da , al- illustri spiriti. Benché asserzione del principe di Moliterno non possa menomamente mettere in dubbio, pure chi conosce la mitezza signorile del si suo carattere ha quasi ragione di credere che la eccessiva agli spiriti Ma il il sua modestia tenti dare merito spettante a nucleo tutto moderno lui. di spiritisti, quelio che da un certo tempo in qua vive di spiritismo, quello che ha attirato su di sé l'attenzione della parte migliore della cittadinanza, quello che ha destato le giori meraviglie, quello che, magrendendo di pubblica ragione, mediante giornalismo, le proprie idee propria fede, il le , il proprie ricerche , la proprio sdegno verso gii increduli, ha dato medesimo (di cui io il diritto al giornalismo non sono che un neo rappresentante — anzi più neo che rappre- sentante) di parlare di persone e di fatti, che avrebbero potuto e dovuto restare in un campo ristretto e privato questo nu, - — 43 dunque, è composto principalmente dal cavalier Ercole Chiaia, da Federico eleo, dal Verdinois, e dal Capuano professor professor Alberto Avena. 11 cavalier Ercole Ghiaia, è spiritista per sé e per i suoi. È spiritista lui, è spiriti- sta la sua gentilissima consorte, è spiritista il suo giovanissimo figliuolo tiste sue le fantesche, sono suoi camerieri lendo , ed è spiritisti trovarne spiritista perfino di assistendo a una , i pu- quelle una sua taruga, di cui scoprii la presenza tra piedi, spiri- a cui spesso accade le suppellettili, di ribelli; sono , i tar- miei spiritica seduta. An- che prima di coltivare lo spiritismo, il cavaliere Ercole Chiaia era assai ben noto nella più fine società nostra; ed egli e la sua signo- ra — dama perfetta di cortesia e di carità, sa- piente egualmente nella eleganza e nella beneficenza una coppia tuttora, preziosa amici. — formavano a Gode felice sé stessa d' , antica ospitalità cordiale del , come formano ed ammirabile, preziosissima agli fama in Napoli la cavalier Chiaia. E — lo spiritismo — 44 ha raddoppiata chè ha raddoppiata 1' la fama, per- ospitalità. Una volta cavalier Chiaia apriva la sua casa a un il gran numero di persone; ora egli apre la sua casa a un gran numero di persone e a un gran numero di spiriti. Queste persone e questi spinti procedono quasi ogni sera ai più svariati esperimenti e poi, a esperimenti no le Van mangia- finiti, leccornie squisite e profumate di bevono un limpido Boll e Feste e e salutare Marsala e allietano sempre mag- giormente la già lier Chiaia. E lieta esistenza del cava- lo ha raddop- spiritismo piata F ospitalità e ha raddoppiata la fa- ma. Nei caffè i , il indole dell' di lui si , più bello fra più laudativo fra blicista gante l' nei clubs giornali parlano Montuoro il , per i i ; miei amici, miei colleghi, il lui e Raffaeluccio eccellenza buona crea incondizionata parla di , il pub- nel quale simpatico bisogno ammirazione , scrisse nel Pungolo, senza pensarci su due volte, — -che ché E il il e' Cè — cavaliere Ercole Chiaia era presso- Mesmer di Napoli. è di più. Crookes Ci sono i 45 — Ci sono le fotografie di i libri di Crookes. Crookes. Ci sono consigli di Crookes. Ci sono le invenzioni di Crookes. Ci sono Ci sono Cè i vattel' Crookes. violabile. i calcoli di Crookes: a pesca di — Crookes Crookes. è sacro ed in- Crookes è codice. Crookes è legge. •Crookes è Crookes. Crookes è spiritista. Crookes ha fotografati gli spiriti. Crookes iia toccati gli spiriti, ha toccato uno spirito-femmina, ha toccato una bella donna, ha esaminata una bella donna, ha analiz- zata una bella donna. Felice Crookes! Bravo Crookes! Viva Crookes! Voi volete discutere in casa Chiaia di spiritismo? Niente affatto! C'è Crookes, e basta! Il cavalier Chiaia vi presenta le fo- tografie di Crookes. Alberto che Avena voi siete un ignorante perchè letto Crookes. vi dice non avete Federico Verdinois aggiunge che Crookes ha inventato il radiometro. Il — professor 46 — Capuano mormora che Crookes ha trovato un metalloide. Crookes sbuca da tutti gli angoli della casa. Crookes vi circonda. Crookes vi abbraccia. vi s' Crookes impone. Crookes diventa un gigante, un colosso, una mole immensa, una montagna, un mondo. Crookes si divide e suddivide, e diventa esercito, folla, popolazione. Crookes è vicino a voi, è dentro di voi, è lontano da voi. Crookes è in terra, in cielo e dappertutto, e voi finite col credere che Crookes e Dio sieno la stessa cosa. Inoltre, un'appendice del cavalier Chiaia — condizione è il sine medium. Non senza il si medium. qua non allo spiritismo capisce il — cavalier Chiaia E un medium noleggiato, sequestrato dal cavalier Chiaia, la cui munificenza è tanto grande che anche i suoi sequestri sonounabuona e generosa azione. Questo medium é una donna. Questa donna, caritatevolmente monopolizzata da lui, che in cambio delle quotidiane largizioni non le chiede che la fedeltà finanziarie di medium, ha trovato nello spiritismo una — — 47 fortuna e ha trovato nel geloso spiritista un benefattore. maginato che preso nota potrei i E qui lettori di tale — dopo essermi im- hanno accuratamente non lieve circostanza domandare come Alfredo — nella Tra- viata: — Questa donna conoscete? » Ma, provvisoriamente, non domando nulla « e passo a Federigo Verdinois che c'è bisogno domandarlo di — tutti — non conoscono nella sua qualità di chiarissimo scrittore. Federigo Verdinois, oltre a essere scrittore, è un uomo di spirito da non confon: dersi , a scanso d' equivoci , con V uomo È ben vero però che in lui, in 1' uomo di spirito e Federigo Verdinois T uomo spiritista si sono combinati, si sono spiritista. , fusi insieme, e per dir così , questa fusione ha prodotto, lo spiritismo di spirito. To- gliete lo spiritismo, gliete lo spirito rimane lo spirito. To- rimane lo spiritismo. Togliete lo spiritismo e lo spirito, tore chiarissimo, rimane netto, dal quale sgorga rimane lo scrit- l'articolista-rubi- continuamente l'ac- — qua limpida, fresca direttore il rimane insomma e pura; redattore ii , — 48 l' , ispiratore del Picche, giornale domenicale, giornale let- terario , giornale artistico , alla cui letteratura, alla cui alla cui arte, domenica, alla cui ispirazione, alla cui redazione, alla cui direzione lo spiritismo di spirito, oramai, non è del tutto estraneo. Federigo Verdinois è dello spiritismo. È ma spiritista, spiritista ride perchè par- tecipa allo spiritismo di casa €hiaia, per- chè discorre di spiritismo nel Picche, fa la polemichetta attraente facendo anche dire, perchè con Lombroso qualche volta, in fede, allo illustre scienziato quello buona che non mai sognato di dire. È spiritista, ma dello spiritismo non si commuove. E spiritista, ma s'è dice coram populo che i libri scritti dai È spi- grandi uomini morti sono un orrore. ritista , me) che ma il racconta medium monopolizzato valier Chiaia do E gli spiriti spiritista (io ha raccontato a , si dal ca- sostituisce agli spiriti quan- non hanno voglia ma non si di venire. perita di metter — fuori sta: , — — chiacchierando, una frase come quecredete che io « medium fa quel 49 spiritista, ma stica (numero aver riferito il non m' accorga quando degli imbrogli » f (sic). E scrivendo nell'Italia Arti17, —6 giusto 1886), dopo suo dialogo con una pol- trona, conchiude precisamente cosi: « Tutto ciò è semplicemente buffo. Che razza di spiriti sono questi i quali si prestano a far danzare tavole e seggiole a parlare per via di poltrone, a scribacchiare , scioccherie; spiriti commedianti? saltibanchi ? pulcinelli ?... » Purnondimeno, Federico Verdinois è spiritista, per la stessa ragione che potrebbe non esserlo. C'era un tempo in cui egli andava dicendo che non sarebbe mai morto più ; tardi andava esprimendo mento d' C era un tempo la il suo convinci- andarsene subito all'altro mondo. in cui egli asseriva che temperatura è una opinione e nel cuore del verno passeggiava tranquillamente vestito di un abituccio leggerino leggerino, • — 50 di giorno e di notte tanto a guardarlo più tardi il si — senza paletto, e soltremava dal freddo sua esistenza e nel mese non si ; paletto fu indispensabile alla di luglio Verdinois decideva ad abbandonarlo. Federico Verdinois è critico d'arte, e sta bene. Ma che pensa egli d' un' opera d'arte? Pensa oggi quel che probabilmente non pensava ieri, quel che probabilmente non penserà domani. E leggerezza di carattere? No! E incompetenza? È pusillanimità? No! È mente, è coscienza del proprio valore, è capacità di brillantemente elasticità di dimostrare bella o bruttala medesima cosa, è versatilità d' ingegno , è instabilità di gusto, è varietà d'impressioni, ed è mirabile portentoso s' meccanismo letterario che adatta, nella stessa persona, alle più sva- riate e spesso alle più contraddittorie ma- nifestazioni. Sommate insieme l'uomo sta, il cambiamento di spirito, l'arti- d'opinioni, l'elasticità di mente, il meccanismo letterario e il Picche che è lo stesso Verdinois trasformato in car- — -ì 51 ta —e avrete lo spiritismo di Federico Ver- dinois. E, a dir verità mi è se , riescito così, scomporre lo spiritismo di Vernon potrei, senza cascare in errori,, alla meglio, dinois, scomporre quello del professor Michele Capuano, che, personalmente, conosco poco. Il professor Michele trico di vaglia Del valore Capuano ed è uno è un oste- spiritista di vaglia. dell'ostetrico, capite benissimo, posso esserne convinto, ma... Dio buono, come io, non sono caso al darne delle di pruove. Però confesso che, visto canimento poniamo spiritico — per , io il se proprio io suo ac- — sup- un fenomeno sbalorditolo, lui come ostetrico, non sa- avessi bisogno di prei fare a casa meno di pregarlo di lasciare a certe volte questi spiriti dove nessuno oserebbe tiamo da canto E gli è non lo spiritismo... Eh!... vanno a ficcarsi. E ficcare Magia, met- al valore dello spiritista, altro paio di maniche. sor Michele sa mai' le inutili sopposizioni... quanto poi un si si Il profes- Capuano ha dato un pubblico — — 52 saggio spiritico, che a ammodo non tadinanza me è e a tutta la cit- permesso d'igno- rare; egli fece cioè stampare, naturalmente nel Picche, una sua lettera, la quale, come un gran successo. La lettera era intitolata « Lo spiritismo suol dirsi, ebbe svelato », e cominciava con queste parole: Caro Verdinois, Siamo stati ingannati « « « È ! per far risuonare al vostro orecchio questo grido d' allarme che Sì, la nostra lealtà è stata io vi scrivo. indegnamente un perfido, tradita da un falso amico, da abusando della nostra buona fede, che, è preso giuoco di noi nel « modo Nessuna reticenza: chi ci questo male è quella perla più spietato. ha di fatto tutto galantuomo tanto decantato: Ercole Chiaia in persona Mi affretto a dire, si per iscrupolo !» di co- che la lettera del professor Capuano era una cosa tutta scherzosa, era una umoristica risposta a tutti gli increscienza , insomma una duli, era na!... Troppo fina!... fina Tanto ironia. fina Fi- che pò- — chi se ne accorsero Capuano ebbe il — 53 e , il buon professor dolore di ricevere delle congratulazioDi appunto dagl' increduli, quali gli andavano a — Bravo! coraggio di Così si dire Bisogna avere fa! sventare queste ciurmerle E qui, L' umorismo i : il !... roba da chiodi. , infatti , del professor Ca- puano era pericoloso la sua ironia era una imprudenza. Si può essere spiritisti ; quanto si voglia, ma, francamente, canzonare coloro che si permettono di non essere spiritisti, è un po' troppo!... Those who live in glass houses , should not throw sto- nes. No, non gettate pietre, egregio profes- sor Capuano; non gettate pietre che vivete in case di vetro E voialtri ! procediamo. Non è ironico come Capuano e non è gaio come Verdinois il trentenne professore Alberto Avena. Questo giovane rispettabilissimo, questo giovane serio colto studioso profondo ugualmente nella matematica e nella li, , , — turgia — 54 nella chimica e nella metafisica, , nel cinese e nel sanscrito l' è nipote del- , archeologo senatore illustre Fioretti quindi la sua persona ossuta, asciutta, rei quasi disseccata bienti gravi dei ha una e di- assuefatta agli am- musei e delle biblioteche, nobile e severa impronta archeo- Nonostante logica. , , il suo sodo ingegno e sua larga coltura, Alberto Avena, prima di convertirsi allo spiritismo, era noto la solamente vani A eletti. ha procurato ha ristretta cerchia di gio- un tratto il quarto , lo spiritismo gli d' ora della cele- modesto, archeologico animo brità, e -nel di lui una in fatto capolino, forse per la prima volta, la soddisfazione, onesta e legittima, della notorietà. Diventato spiritista, Alberto Avena senza por tempo in mezzo un con la colo, che il Pungolo stampò se, , , scrisartisoli- ta introduzione laudativa di Raffaeluccio Montuoro. Diventato Avena andò con un spiritista, Alberto su e giù per la via Toledo passo inusitatamente svelto e — Diventato trionfale. Avena smise messa a voce alta. — «Io sono felice vita futura! io sono al Diventato piana e somDiventato spi- suoi amici, ai suoi co- ai suoi parenti, ai noscenti Alberto , Avena andò annunziando Alberto : spiritista la sua vocetta e parlò ritista, — 55 spiritista, io ! colmo della il , gioia!». Avena si recò Alberto da Vincenzo Gemito credo nella scultore grande tanto ammira, e gli tenne ch'egli un di- scorso che cominciava così: — Vincenzo popolo noi ! Anch' Gemito io sono del popolo figli tu , sei figlio del popolo Fin qui, la cosa andava — benché lo fosse le filava. professore trentenne scene delle E si poltrone il di- non se Ma quando per dimostrare l'esistenza della il ! ! bene: l'ottimo artista meritato — del dobbiamo consolarci nel pensiero d'una vita futura scorso figlio vita futura, die a descrivere saltellanti , dei ' {tavolini piroettanti e dei petti, dialoghi a col- Vincenzo Gemito principiò a creil suo caldo ammiratore avesse dere che voluto farsi giuoco di lui. — — Tutta meva quella lo scultore, — 53 roba — così con la mi sua espri- singolare selvaggia ed istintiva eloquenza, T impressione avuta dal discorso spiefficace del ritico entrava quella roba mio cervello; ma del cervello r buona salute, E quando tutta roba, che non poteva essere tare, nel l'orecchio per le pareti pareti resistenti, pareti di là respingevano. — tutta trentenne professore quella roba salu- che non poteva essere salutare mento, se n' era entrata, io uscita tale Vincenzo Gemito, come era quale mi sentivo più sano di prima. al solito, nella naturale potenza del suo ingegno, mi ceva una grande verità. Chi resiste tentazioni di tuttociò che, essendo si vo, seduce, fortifica. artista gagliardo è Il ali- di- alle catti- linguaggio del linguaggio di forte pensatore. Dunque, diventato spiritista, Alberto Avena non riesci a convertire Vincenzo Gemito. segnò. Ne fu addolorato , ma si ras- — Fra braccia le — 57 di Verdinois e puano, egli trova ogni sera la sua Tutti e Ckiaia, Gran di Ca- letizia. quando non vanno in casa riuniscono in un cantuccio del tre, si Caffè, lontani dagli altri lontani dalla insieme, si gente avventori, Parlottano volgare. ammirano, si salutano le seggiole e comprendono. Poi i tavolini, escono lentamente dalla sala, e si dileguano poco a poco nelle ombre della a notte... Ili E vengo Se non alla difesa. altro, sono <ihe osi difendere gli primo incredulo ne spiritisti. E me il tengo. Del resto, la difesa è facile, e, su questo mondo non si fa poiché niente per niente, io confesso di compierla per acca- parrarmi 1' mente come miei indulgenza gli — avvocati dirò pomposa- penali — dei illustri contraddittori. Tutto sta a dimostrare ingiusta la con5 — clusione che gli gli spiritisti 58 — spiritisti, e dello specialmente- spiritismo di Napoli, desumere dalle osservazioni e vogliono dalla ostinazione degli increduli : — Dunque — dicono gli spiritisti agli increduli — secondo voi, noialtri siamo o degli imbroglioni o degli imbecilli. Ridotto lo spiritismo a questi gl'increduli sono messi fra fossa. La il termini, muro e la. quistione diventa cosi un affare personale, mentre la personalità — diver- samente da quello che ha fatto V esimio professor Capuano mettendo in ballo, nella famosa lettera umoristica, l'onorabilità del cavalier Chiaia, onorabilità assodata, discussa, incontestata e incontestabile mentre la personalità, dicevo, in in- — queste astruse divergenze che dipendono da tante circostanze , da tante accidentalità, tanti elementi diversi, bisogna, a que costo, porla da canto. — siamo degli imbroglioni, degli imbecilli. Niente affatto. da qualun- o siamo — Nello spiritismo e' — 59 e' è la parte attiva e E è la parte passiva. ci è poi un' altra parte, che chiamerei: cooperativa. La parte attiva è affidata al medium. La parte passiva è La tranquilli. parte cooperativa è affidata credenti accaniti. ai affidata ai credenti fenomeno Il spiriti- stico è concepito, è diretto, è organizzato, è prodotto dal medium. I credenti acca- fanno da complici inconscienti. niti I cre- denti tranquilli fanno da semplici spettatori, fanno da testimoni essi non possono essere , consciente complicità. In e quindi anche esclusi dalla inaltri termini, i credenti accaniti sono complici necessarii, o quasi necessarii e i secondo , le occasioni, credenti tranquilli sono complici non necessarii. che continua ad Questo linguaggio avere una certa intonazione forense, può sembrare velenoso; ma esso è invece , tutto latte plicità sciente e miele. inconsciente » : Ho la parlato di com- parola « incon- (vedi dizionario italiano, sia pure — 60 — quello di Farina) mi pare che dica abbastanza. Quanto medium al , non potrei negare, senza essere tacciato giustamente suitismo, che io faccia cadere su la responsabilità più dello spiritismo. E grave e più di ge- di esso equivoca naturale che, vista la varietà d'individui che compongono il ge- nere umano, non è assolutamente esclusa la probabilità che 'anche fra i complici se ne possano trovare di quelli i quali non abbiano la coscienza pulita; maio non ho punto voglia nere umano spetti e i di far la requisitoria al , e scarto le diffidenze , gei so- mali dubbi, tanto più che, acco- gliendoli nell'animo mio, non caverei nessun ragno dal suo buco. Sicché, stabilita bene questa distinzione fra medium e complici, fra denti, ritorniamo vio un medium e cre- po' al tormentoso bi- al ponte dell'asino, alla questione ridotta a fatto personale ritorniamo un alla frase : à sensation po' gran , ; — -^ 61 — siamo degli imbroglioni, o siamo degli imbecilli. Ebbene, no Voi ! — voi credenti, complici, voi fanatici, voi — non voi spettatori, voi né imbecilli, né imbroglioni, e solamente uno stolto grossoapostoli siete lano potrebbe credervi tali. dite buona compagnia: lo spesso voi stessi. Lo dite, ed è giusto che lo diciate; Voi trovate vi in purnondimeno, capitate in una insospettata inesattezza. La buona com- pagnia garantisce sto sì la : le vostre persone, que- buona compagnia contro ogni sciocca accusa ma vi corazza ciurmeria di buona compagnia, pur troppo, non accredita, non rafforza, non o di cretinismo salva ; dal naufragio la spiritismo. I più lo grandi uomini hanno commessi di errori , hanno avute le i più gran- più grandi de- bolezze, sono stati vittime delle più grandi aberrazioni , sono grandi e alle più stati pronti alle più vane illusioni. Le menti elevate che compresero e fecero compren- dere tutta la grandiosità umanitaria del — nei miracoli , asserisce sa d' meditava nel della d' una Madonna cielo, , il con la , gli disse, Prendi e leggi di gesso, mentre egli nella e silenzio campagna, : filosofo universale raccontò che la voce del Bibbia e Sant' Agostino, ; d' una beghina isterica, che aver visto muovere in chie- occhi gli alle cieche sublime eccelso teologo il formidabile scrittore 1' convinzione — non isfuggirono cristianesimo credenze 62 solitudine accennando (tolte, alla Illu- lege). sioni, aberrazioni, debolezze, errori! Buf- fon, il Sant' Agostino dei naturalisti con tanto amore e tanta piegarsi sulle ginocchia, e, fanti-veicoli d' Asia e Africa, eìefa.ntì-clowns delle che utilità si delle bestie, asserì che l'elefante d' , occupò non può invece, gli ele- come gli compagnie equestri, s'inginocchiano spesso e volentieri... senza neppure vantarsene. Napoleone, statore del mondo, il il conqui- genio delle battaglie, credeva alla jettatura. Bismarck, che ha in pugno l'Europa, è superstizioso e, di venerdì non firmerebbe un trattato. E, , , — 63 — finalmente, cari spiritisti del mio cuore, se desiderate altre prove degli squilibrii, sconcordanze delle intellettuali vostra difesa ho voluto lo sguardo nei più alti , che a notare, spingete consessi e spin- getelo nelle intimità dei focolari domestici. Voi troverete, non rado, che di gli uo- mini più sapienti, più furbi, più resistenti alle vicende della vita, più ufficialmente ammirati e temuti di diventano fra i casa loro ingenui, deboli, piccini, a essere ingannati ; muri facili e voi non potrete spie- garvi come e perchè colui che in un parlamento sa intuire ì pensieri, le intenzioni, le tendenze di dieci, di venti, di cento, di duecento individui, diversi per carattere e per levatura, non sappia poi avvedersi, né presto, né tardi, delle infedeltà, che, sotto i commette suoi occhi, gli la moglie. Squilibrii e sconcordanze, ecco tutto: squilibrii e sconcordanze, le cui varietà e le cui proporzioni non hanno E in voi, cari spiritisti del buona compagnia, e i limiti. mio cuore, vostri siete compagni — — dice Verdinois Crookes terra, — — 64 chiamano: si Inghil- chimico eminente, il (lui!) in Russell Vallaceil naturalista, Serjeant Cox, Chambers , Trollope, Burton; in Italia, il Scarpa di Torino, il professor Scaramuzza di Parma il professor Rossi professor , Pagnoni di Pesaro, Sebastiano Fenzi, la duchessa Melzi l'avvocato Casalis; In , Francia Camillo Flammarion, Vallés, , generale Cambriels, in Germania, di Lipsia sità di Du dottor Witting, il Potet; dottor dottor Fechner, dell' Università il Zollner, il barone il il , il Hoffmann dell'Univer- dottor Wurzburg, il dottor Fichte, il dottor il dottor Ulrici in Isvizzera, il dottor Perty dell' Università di Berna; in Huber, Russia, Stato, 1' il i dottor Aksakow consigliere di dottori Buttlerow e Wagner, del- Università di Pietroburgo... Ne e, ; Ve volete di più? senza filar li troppo per rendo un po' anche al il posso dare io, sottile, e ricor- magnetismo, perchè- vi ricorrono, del resto, eziandio tutti coloro cui fa comodo, per la causa spiritistica,. — 65 — la confusione fra spiritismo e io vi cito, cosi, magnetismo, a cuor leggiero, Hufeland, Laplace, Cabanis, Cuvier, Orfila, Berzelius, Brussais Georget, Frank, Husson, Eliotson, Arago, Von Reichembach, fatti, Orioli Verati... e sarei Mal- Panizza, capace di citare pure Chiaia, Capuano, Verdinois e Avena, se la loro autorità non dianamente da si citasse quoti- sé. che questa lista cioè a dire messa su senza Si potrebbe osservare cosi coni' è , condizioni di tempo e di luogo, divente- rebbe, nonostante la sua intrinseca impo- nenza, una cosetta ben modesta se la ragonasse a una tutti i nomi lista si pa- generale, contenente dei personaggi illustri che non ne hanno voluto e che non ne vogliono sapere di spiritismo e di roba simile. Ma cotesta saggia osservazione, d' indole statistica, pure essendo utile mi riuscirebbe superflua la per nell' adempimento dell'alta missione di difensore, dalla polemica, assegnatami mia coscienza. (Dico coscienza è tremarella bella e buona , , ma perché con — questi spiritisti tutti Il i non che allegri, visto — 66 e' te é da ne possono fare di colori). fatto certo è stare troppo che voi — voi credenti, voi complici, voi fanatici, voi spettatori, voi apostoli — siete buona compagnia. parti del mondo non in Epperò, se in tutte le si è mai detto, che scienziati, negando professori, dato dell' imbroglione e rispettabili dell' mente, non capisco perchè avessero imbecille ai sunnominati signori, si Napoli più che altrove, su per nei caffè e nelle scrittori, lo spiritismo, io, franca- debba, e a i giornali, case private, ricorrere, di tanto in tanto, all' erroneo e strozzante dilemma dell'imbroglio Cosi facendo , si e dell'imbecillità. obbliga il povero incre- dulo o ad accapigliarsi con gli spiritisti o a mentire, fingendosi convertito, oppure, scegliendo una via di mezzo, a tacere. Con che, miei signori, rire crepati si corre il risico di mo- ! Lungi dal tacere, dunque, fensore degli spiritisti, io, sempre di- continuo a parlare. — — Se essi non sono né imbroglioni né sono ? — 67 — mi si imbecilli', chiederà — che diavolo Ecco qua. Michelangelo Buonarroti, poetando, disse: Dimmi di grazia, Vedono il s' io ver dentro Veggo più se li occhi Amor, della beltà eh' io il cuor, che miei miro, ovunque io giro bello il volto di costei. Astrazion fatta dalla beltà e dall'amo- dovrebbero dire un po' come Michelangelo Buonarroti tutti gli spiritisti, e, se in re, quel « costei, » ci vedessero un tantino di medium, non sarebbe mica un gran peccato. Un po' d' attenzione. medium, da canto suo agisce. Agisce meglio o peggio, secondo Il correnze, secondo i mezzi che ha a sua sposizione. L'azione dei meccanica le ocdi- medium — azione — produce naturalmente dei fatti veri. (Mi sforzo a essere breve e preciso). Avvengono due cose, nelle quali consi- — ste, in fondo, tutto 68 il - mistero del così detto spiritismo. E le due cose sono le seguenti: azione meccanica sfugge allo l. a la spiritista, la cuiinconsciehte complicità, anzi, ne migliora il a risultato; 2. questo risultato si esagera nella fantasia dello spiritista medesimo. Badate bene. l'esagerazione, senza Il risultato, si spiega minutamente, quale è, lo- gicamente dal freddo e acuto osservatore cui non isfugge l'azione del medium: la — spiegazione del risultato distrugge ritismo. il Ma se l' lo spi- azione del medium sfugge, manca di spiegazione, — e mancanza crea lo spiritismo. risultato sta E badate ancora. Colui, il que- quale ha os- servata l'azione del medium e ne ha quindi minutamente , logicamente, spiegato il ri- può rimanere interdetto, sorpreso e può cedere le armi dell'incredulità, non sultato, più innanzi al sedicente fenomeno spiritico che egli ha analizzato, delle meravigliose tista. ma sotto il asserzioni dello peso spiri- In esse risiede la forza espansiva di — 69 — questo benedetto spiritismo; in esse risiede la sua maggior potenza conquistatrice. Senonchè in esse proprio in esse risiede , , altresì ciò che, è oggetto anche senza lo spiritismo, profondi studii scientifici e di da quel profano che sono, chiamo: ESAGERAZIONE. che Il io, vocabolo caso, ve fico, falsa ma « » è, esagerazione lo ripeto , tutt' altro in questo che scienti- esprime, con chiarezza, la parte meravigliose asserzioni dello delle spiritista; il quale è ben lungi dal sospet- tarla falsa. Come pure il vocabolo «fantasia» è da me profanamente usato, e ne ha tuiti parecchi , che , detti stato sosti- a bruciapelo, avrebbero potuto generare un desolante parapiglia d' idee. Cominciamo a concretare Perchè la spiegazione : del risultato do- vuto all'azione meccanica del medium sfug- ge allo spiritista o alla persona atta a diventare spiritista? Perchè lo spiritista, senza punto accorgersene, esagera prima — nella sua nelle all' sue mente — 70 e poi per conseguenza, , ' asserzioni , il risultato dovuto azione meccanica del medium, di cui, in certo (Mi sabili modo, è stato si perdonino a chi, complice? le ripetizioni, come me, non ha lasciarsi interpetrare, ma ha indispendiritto di il il dovere di farsi capire). Non credo , in fin de' conti , sia troppo ardua impresa rispondere ai due perchè. In certi animi la diffidenza sta a disagio e in essi di non fa strada si potere essere ingannati. di rispettabilità ufficiale il pensiero Un ambiente basta loro a dis- sipare ogni sospetto e ad allontanarli da ogni idea di segreta e minuta indagine. Questa naturale tendenza alla buona fede trova — trattandosi dello spiritismo— una poderosa alleata nella impressionabilità. E mentre da una parte la buona fede distoglie dalla osservazione analitica dello scet- ticismo, dall' altra l' impressionabilità im- prime con violenza nella mente tutto ciò che, senza V analisi, colpisce i sensi. Sfug- — 71 — gita così la spiegazione del risultato do- vuto all'azione meccanica del medium, si crede al soprannaturale, si crede al divi- num, si crede allo spiritismo. Creata la fede, si ha la inconsciente complicità; la quale è una vera autosuggedà la ferma volontà stione. Infatti la fede di ne credere, e questa ferma volontà s'impo- credente stesso, che, irresistibilmente, obbedisce alla necessità di alimentare la al propria fede. Eautosuggestione.il credente si rivolge un tare il tale o tal' altro sentimento durre lo il comando: dell' « io fenomeno obbedienza fenomeno che debbo consta- egli io istiga , perchè 1' e : il a pro- deve constatare; spinge cioè alla complicità. stione » obbedienza E autosuggeè, come nel soggetto ipnotico, estranea alla coscienza. Non sarà inutile qui ricordare scienza negli atti umani è che l'incon- che tutt' altro un caso straordinario. Alcuni uomini, a via di fare sempre allo stato di la stessa cosa, si riducono macchine. E il pianista , in cui l'agilità delle dita è diventata abitudi- — 72 — una volta imparata una fuga di Back non deve che cominciarla a suonare per ne, poterla eseguire tutta intera, inappuntabilmente, senza punto pensare né a Bach né alla fuga. E il ciabattino, cucendo lo stivale, non s'accorge che, a ogni tirata di spago ch'egli fa con ambo a cia fuori la lingua mani, lan- le d' guisa un formi- chiere nell'atto di cibarsi. (Lo esempio del ciabattino è... come l'argomento benché antico, sempre nuovo Il ciabattino però entra !...). come i soliti E più che mi sta a cuore l'esagera- cavoli nella solita la lingua di lui, e' dell'amore: merenda. zione dello spititista. Questa esagerazione non è che l'iperbole non è che la conseguenza del cervello ; della impressionabilità stuzzicata, spronata, eccitata. In altri termini, essa è di allucinazioni di un primo grado. primo grado » perchè lo qualche cosa veramente vede « complesso di cosa veramente ode, qualche E dico spiritista , qualche cosa vera- — mente — 73 tocca, per la semplice ragione che medium materialmente qualche cosa il produce. Senonchè te, egli, lo spiritista, sen- crede, pensa, asserisce di vedere, udire e toccare il medium un complesso d'alluci- assai più di quando non produca. Ve l'ho detto nazioni, e il : è chiamarle « •quasi fossero scottature, di facile augurio di primo grado è, », credetemi, un guarigione. Sono allucinazioni cagionate principalmente dalla sovraeccitabilità dei sensi e dalla fede. il La sovraeccitabilità costituisce primo elemento delle allucinazioni, mento sensorio , nella consistente sensazione, e la fede costituisce il elemento, l'elemento psichico, per ì' intelligenza accetta e ritiene l'ele- falsa secondo il quale esatta la falsa sensazione. E giacché, senza essermene accorto, mi sono oramai cacciato nella voglio compiere questa mia imputati spiritisti lettori e alle psichiatria, difesa degli facendo sapere ai miei mie lettrici— ai quali e alle 6 quali è giurati affidato — che — 74 cittadini di compito il le allucinazioni non sono un guaio grosso, né sono cose da vergognarsene e che agli allucinati accade propria quel che accade agli spiritisti, cioè di trovarsi spesso spesso in ottima compagnia. Chiunque caccia il naso in una biblio- teca psichiatrica può assicurarsi della verità di ciò che ho semplicemente annun- ziato e può capacitarsi della rispettabilità, degli allucinati. Il mio collega pubblicista Vincenzino Morello, antropologo, il quale, facendosi, ogni mattino, croce, invece di dire: segno della Santa«In nome dei Pail dre, del Figliuolo e dello Spirito Santo dice: », «In nome del Lombroso, del Garo», mi ha dato in prestito falo e del Ferri naso suo il ; Lombroso quanto telli in fatti è , nei libri del in quelli dei suoi fra- psichiatria, che io sarei sere in qualche di tanto sicché, ho potuto leggere adesso orgoglioso modo tali d' es- allucinato o, almeno, un casetto presentare d'iperemia, che non vi preoccupate troppo non- — — — altro che 75 — un eccitamento delle cellule ce- rebrali... Socrate, Cardano, Tartini, Tasso, Klopse non avessero avuto la fortuna stock dell' mai , iperemia nulla di , non sarebbero forse stati buono. Mabillon, Gratry, Vico, senza un trauma del capo, sarebbero rimasti sui bassi gradini della mediocrità. Volfango Goethe osserva Pellico, Tommaso Grossi Gualtiero Scott , — fessore Andrea Verga — offrono persone molti esempì cinanti semplici. ricevere, non di Il spettro. di buona il pro- nelle loro sensazioni allu- Lord Byron credeva di rado, la visita d' un cortese pittore inglese specie di artista negromante di Silvio , fede — che Blacke, una — negromante avrebbe potuto far dire di lui con Virgilio: . . animas ille evocat Orco Pallentes, chiamava a sé folletti, grandi personaggi morti di ogni epoca, demoni mostruosi, e — 76 — comodamente, si serviva come mone studiava le forme gli atteggia- di essi, delli , menti , , colorito il ; li ritraeva sulle sue tele, e poi, ringraziandoli, li mandava via. poeta Pope chiese un giorno, seriamente, al suo medico: «Dottore, che cosa è Il — quel braccio che vien fuori dal muro E il medico rispose: — È gli ? » uno dei tanti bracci della vostra fervida immaginazione». E Andrai raccontò d'aver visto un cadavere nella sua stanza da letto, pochi minuti. E lo stesso ma soltanto per professor Andrea Verga mi aiuta nella mia opera difensiva e rassicuratrice per gli spiritisti. dice chiarare ammalati ticolari Sareb- —un' avventataggine be—egli che nei secoli « di di mente tutti mezzo credettero occasioni aver visto il il di- coloro in par- diavolo o la Vergine o d' aver sentito un defunto lamentarsi scarsi suffragi. di troppi In quei secoli di superstizione, ciascuno era per così dire autorizzato dalla pubblica a rimanere nelle sue erronee opinione credenze e a riguardare le proprie even- — — 77 tuali sensazioni allucinanti relative medesime come altrettante vere ed effet- tive sensazioni. Chi avesse visto nel evo uno dio celeste spirito o un' del purgatorio, non differiva dal alle me- anima comune degli uomini se non forse per una imaginazione più' viva o una fede più' ro- busta. » Ah professore ! Andrea Verga, abbiatevi la mia eterna gratitudine. mi avete soccorso rato ! Voi Voi mi avete refrige- !... E, finalmente, o cittadini giurati, in onore e gloria degli allucinati, scriveva: « Le dottor Berti esercitarono allucinazioni una grande influenza ebbero parte il umani sugli destini, avvenimenti in molti storici e presero stanza in altissimi intelletti e ne azione guidarono non rado di la loro ». Excelsior timo, che i ! Excelsior cinque, i !... detto E, dieci, i in ul- quindici spi- ritisti raccolti in una cameretta possono avere più o meno le stesse allucinazioni per la ragione che essi hanno la stessa — 78 — fede, la stessa sovraeccitabilità, le stesse tendenze e, impressioni, oltre- al si comunicarsi trovano nello suggestivo — con le loro am- stesso che ho voluto rispondere anticipatamente a una verosi- biente mile obiezione, — la mia mia coscienza la difesa è terminata, è tranquilla. La mia coscienza ma è tranquilla, mia alla picciolezza io, e pensando pensando, non senza una certa invidia, ad Andrai, a Pope, a Blacke, a Byron, a Grossi, Pellico, a Goethe, a Scott, a Vico, a a Gra- try, a Mabillon, a Klopostock, a Tasso, a Tartini, a Cardano, a Socrate e ad Avena, mi domando tristamente — Perchè E non sono un allucinato la conclusione seria è questa Gli spiritisti riè io : imbecilli ; ? : non sono né imbroglioni, — gli spiritisti tante di tre fatti : sono la l'inganno del risul- medium, l'autosuggestione e l'allucinazione. — 79 IV « La petitesse de V esprit fait V opinìà- nous ne croyons pas aisement ce qui est au delà de ce que nous voyons ». Questa sentenza è di Larochefbucauld. treté ; Vi sono più misteri, in natura, che verità conosciute ». Mi pare che quest'al« tra sentenza sia di Shakespeare. E... — l'astronomo Argo scusate se è esclama « Oh chi fuori delle — poco pure matematiche, -economista scrive manca , la pronunzia di parola prudenza » l'economista Boccardo (tu quoque o impossibile, E... ! : : « !) , ! parlando dello spiritismo, Molti misteri dell' oggi divente- ranno scienza positiva nel domani che se è da stolti la cieca credulità, non è da ; sapienti la intollerante negazione di tutto ciò che gare non siamo riusciti ancora a spie- ». E... Giovanni Bovio , benché Dio senza nessuna intenzione grazie a spiritistica, — afferma del — L'Utopia dell'oggi è la realtà, « : 80 domani ». Queste e parecchie simiglianti sentenze formano il corredo delle citazioni degli quale corredo mette in imche non barazzo ogni ciuco come me spiritisti ; il , sia in che grado di concepire altre citazioni quelle dell'usciere. Senonchè, nello spiritismo napolitano del quale particolarmente chè mi occupo, per- ho potuto essere testimone c'entra ce qui est au déla de esso di — oculare — non ce que c'entrano né nous voyons e non misteri, né l' impossibile, né divinum, la forza psichica, il 1' Il utopia. fluido, i im- l' mortalità dell'anima non hanno niente di comune con anzi, scherzo lo spiritismo a parte , napolitano mi sembra , e,, i che,, quali che siano i proprii convincimenti,, certe indagini altamente scientifiche, alta- mente filosofiche, altamente ascetiche di- ventino, a proposito dello imperfetto spiri- — 81 — tismo nostrale, uno spreco ed una profana- perchè mai andarsene per la volta de' cieli, quando si può andare pedibus cal- zione. cantibus sulla superficie terrestre ? Perchè Roma volere giungere a un pallone in quando ci si può giungere comodamente, anche senza la direttissima, in ferrovia? Signori miei, mano: di vi io ho discorso autosuggestione e di non me cuore col parliamoci così, a orecchio, allucinazione e , ne pento perchè le cose dette mi di permettono perfettamente tara spettosa a parecchi hanno accreditato una fare che ma se di : allucinazione e di autosuggestione fatta la difesa insomma non degli spiritisti sempre dinanzi a me, bella via della semplice realtà , allontanare dallo spiritismo, ri- racconti lo spiritismo vi avessi parlato, se si in vi , io non avesavrei e spianata, la per e, potermi lungo que- mio angelo custode, il mio angelo protettore sarebbe... chi davvero non il avrebbe nessuna volontà di esserlo: sta via, il — medium di casa Chiaia. — 82 Vi ho già accennato — al munificente se- questro del cavalier Chiaia, vi ho accen- nato alle sue largizioni finanziarie, vi ho accennato all'importanza che tali largizioni possono avere per un medium, che, oltre a una persona come quale deve mangiare, bere, essere un medium, è un' altra , la dormire e vestir panni. E sapete anche che questo una donna. E' a una donna del volgo dirvi gli spiritisti di — medium è affrettano si casa Chiaia — : è una donna del volgo, è una ignorantaccia qualunque, che non sa né leggere né scri- una povera sempliciona che non vere, é sa neppure quale sia la sua mano « no E una donna ? Io non credo del il sabile per diventare chi. « Non volgo ». E diritta. perchè bleu indispen- sangue un medium coi sa né leggere né scrivere ». fioc- Offro il mio occhio destro a chi mi dica come si faccia a provarlo. «E' una povera sempli- ciona...-» In fede mia, se quella 11 è una sem* — 83 — pliciona, la volpe è l'animale più calun- niato che ci sia sotto la cappa del cielo. Essa è bassotta, ha il viso tarchiata, robusta, grossolana butterato, ha il sorriso geniale. Quando non Gli occhi la rivelano. ; funziona da medium, se ne sta un can- in modesta tranquilla, zitta, esageratamente zitta. Si dà l'aria d'essere estranea tuccio, alla conversazione si fa dimenticare. ad accendere Il si rimpicciolisce; cavalier lume il degli esperimenti — ; : Ghiaia nella essa si — va cameretta alza ma ; si alza lentamente, quasi vincendo a fatica Entra nel san- la rilassatezza del corpo. tuario, con ostentata disinvoltura. Mostra di essere pigra, annoiata, svogliata, rilut- tante. Siede presso la siede sempre tavola spiritica, e allo stesso posto. Gli giungono a uno a uno. Siedono anch'essi. Lei mette spiri- tisti sulla tavola. Gli altri la imitano. le mani La donna comincia a funzionare da medium, ma non ismette l'atteggiamento di persona invasa dalla noia. Sbuffa. Sbadiglia. Dice una pa- — 84 — rola inutile. Si gratta la spalla. Si aggiu- Ha Ha freddo. Torna a sbadigliare... e accentua sempre più, e sta i capelli. caldo. soverchiamente, la studiata indolente indifferenza. occhi Gli la Nel rivelano. cantuccio appartato o nella fatidica cameretta, in un essi, livido cerchio, luccicanti, mobilissi- spingono or qua or là il loro sguardo acuto e, nell' attenzione continua, intensa d' ogni cosa che mi, irrequieti, avvenga, altrui e vigili, movimento di ogni atto, di ogni d'ogni altrui sguardo , lasciano nella pupilla lo scintillio della sorprendere condensata astuzia che quel volto terato, quel sorriso geniale, grossolano, quella pigrizia s but- quel corpo quella rilut- tanza, quella indifferenza, quegli sbadigli vorrebbero celare. Se, oltre alla clientela spiritistica, si trovano nella cameretta dei novizii o degli increduli, in essi lo sguardo di tato spesso obliquamente degli occhi, pazientemente lei, dagli si fissa. proiet- angoli E dei — e novizii — 85 increduli degli donna quella , mediante l'instancabilità dello sguardo, fa uno studio particolare. Li scruta li ; Ne pesa. — intuisce gì' intendimenti, ne mi- sura la capacità osservatrice, ne valuta l' incredulità fattosi e, , un quadro esatto dei pericoli a cui questa la espone, si de- dica a un lavoro finissimo, a un combat- timento di conquista o di difesa, a soconda dei casi , si dedica a una mirabile lotta nella quale, a ogni assalto o a ogni tranello del nemico, trova una nuova risorsa, un nuovo espediente, una nuova salvezza. Ecco notate bene una delle ragioni — per — quali quelli che gli spiritisti chia- le mano fenomeni non sono da lei prodotti nella stessa maniera. Le altre ra- sempre gioni , riate si capisce , circostanze sono inerenti alle sva- che accompagnano gli esperimenti. Circostanze di fatto: disposi- zione e sistuazione delle suppellettili, e poi grado di luce , maggiore o minore resi- — 86 — stenza della famosa legatura fatta al me- dium, e via discorrendo. La cameretta delle sedute spiritiche in casa Chiaia... (sarebbe oramai superfluo, da parte mia, ripetere al cavaliere Ercole le già molte volte ripetute dichiarazioni di sincera stima e cameretta , di leale dunque, ossequio) questa offre essa medesima medium le condizioni più favorevoli che mai si possano immaginare. Niente al di posticcio, niente di falso che mette zio limitatissimo, il ma ; uno spa- medium nella possibilità di toccare senza sforzo le pareti, o quegli oggetti che vi stiano sospesi e di raggiungere o un , andando un po' in qua po' in là, le varie masserizie conte- nute nella cameretta. Niente di posticcio, ma un lume a gas con relativa chiavettina, mediante la quale si può, sempre che si voglia, ridurre la luce niente di falso ; a proporzioni minime. Niente niente di falso; ma di posticcio, un'alcova, una preziosis- sima alcova, l'arco della quale è ornato di una bella portiera, che si fa scendere, da un — momento all'altro, 87 — a guisa di sipario. Quan- do la cameretta è immersa nella penombra, il medium, libero o legato sulla sua seggiola, si trascina a poco a poco in quel- V alcova, dietro quel sipario nombra , e dalla pe- passa, naturalmente, alla completa Niente di po- o quasi completa oscurità. sticcio, niente di falso; ma una tavola di pioppo, cioè d'un legno molto scricchiolante, e d' un peso molto minore di quello che si attribuisce ad essa al solo vederla. E, stando cosi le cose, il medium agisce. Agisce quando e come può agire. Il proverbio ammonisce: non dire quattro se non V hai nel sacco. che già l'ho vuotarlo, e chi Ho assistito mezzo vuotato, s' è visto, s' E finisco io di é visto. a tre sedute spiritiche in casa Chiaia. Nella prima seduta, la tavola rumoreggiò quali fanno , si mosse, parlò a colpetti alfabetici, i strabiliare, perchè né il fluido, né la forza psichica, né il divinum, né la immortalità dell'anima riescono a giusti- — ficare spiriti — 88 immancabile obbedienza degli a quel convenzionalismo fanciullela secondo il quale un colpo significa A, due colpi significano B, tre colpi significano C, eccetera. sco, Senza troppo mettere a tortura il cer- vello e la vista, potetti assicurarmi che medium, in zione spiritica, non era bravo il questa preparatoria manifesta- di tutti i di gran lunga più buontemponi gioconde riunioni d' quali nelle i amici fanno ballonzo- lare le suppellettili, e che esso, tutt'al più, stava a pari con sera Don Don Raffaele Parisi. Una Raffaele, per lenire le pene di una mia infermità, fece impazzire una dozzina di persone che trovavansi nella mia stanzetta, procurando loro spettacolo di il meraviglioso un tavolino ubbriaco Però, non voglio tacervi che veder bene che il fradicio. io potetti medium regolava il suo gioco profittando di tutte le accidentalità presentate dalla sua persona , dalla sua seggiola, dalla tavola, dal pavimento e dalle mani e dagli occhi degli astanti. Quindi è — — 89 «he ora faceva soltanto oscillare la tavola, ora la faceva camminare, ora la faceva inclinare, ora la faceva pressoché rovesciare, e tutto ciò — avvalendosi della passività o della complicità inconsciente degli spiritisti presenti — otteneva un po' con le sole contra- un po' usando ambo le mani, un po' usandone una sola. Quando una gamba della tavola capitava sopra un matzioni delle dita , tone alquanto più basso del livello di tutto consolava, impepavimento, medium rocché le oscillazioni si avveravano allora il il senza sforzo di lante faceva i si nessuno. colpetti, Il ma tavolino oscilil medium non contentava dei colpetti del tavolino oscillante. E, profittando sempre attentamente si delle accidentalità suddette, otteneva altri colpetti e scricchiolii e rumori quasi impercettibili, ricorrendo all' unghia, al dito strisciante sul legno, all'anello del mignolo (che raramente il medium porta in piena luce appunto per non destare sospetti) e ricorrendo al tacco battente a terra, o battente sui regolini o sulle estremità infe7 — riori 90 della seggiola, o tavola, e in questo caso, le — gambe della come in altri, per sulle note leggi della trasmissione del suono attraverso gli strati lignei, che a colui al centro il era possibile quale accostava 1' orecchio della tavola sembrasse udire colpetti assai da vicino. Oltre — di che, i non — sarebbe improbabile, ma non mi costa che il medium avesse attaccata, per esempio, alle ginocchia, fante de fornire i Dopo una macchinuccia, tipo la cri-cri di felice memoria, quale potesse mieux con facili movimenti , , necessari rumori. la manifestazione preparatoria, si passò alla funicella, cioè alla legatura del medium. Questa legatura, che a sentirla descrivere fa un effetto sorprendente, non é, in' che una legatura subordinata ai dolori che il medium accusa, per i quali si realtà , finisce il più delle volte col legarlo a modo suo, e subordinata alla posizione in cui medium dendo i si dispone a essere legato. il Irrigi- muscoli o angosciandoli a bella pò- — 91 — sta e situando così o così le braccia e le . gambe, certo il medium, dopo può quanto non paia. dagli astanti, gato di nodi i Ma fatti meno assai sentirsi già, le- non c'è da scervellarsi! Quello di farsi legare e sciogliere da sé è un antichis- di sapersi simo scherzetto da giocoliere che io ricordo d' aver visto tanto nei saloni quanto , nelle baracche, e che, oggimai, colieri di mestiere È zionato. é, dai gio- sapientemente perferisaputo pure che il giocoliere, , sciolto nel buio pesto o sem- dopo essersi plicemente in un armadio, sa concertarsi una certa legatura effimera, che fattasi — la luce e mostrandosi lui nell' armadio — aperto pare allo spettatore una vera e autentica legatura. La legatura é subordinata. E quando non quando i lamenti e le avvertenze del medium non han fatto breccia nell'animo lo è, di coloro funicella che non 1' hanno legato è molto doppia, quando lunga , bene intricati , gli , quando ma è la molto attorcigliamenti sono qnando i nodi sono bene — 92 — stretti, oh! allora— come di qui a poco — i lettori o sapranno si medium, scioglie dopo parecchie ore di fatiche o non si Ho cronologia scioglie punto. ( Addio il ! detto ora ciò parlando , me che a della prima seduta, risultò in seguito a ulteriori osservazioni mie e di altre persone; una forza pare il irresistibile m' ha fatto ma antici- discorso per levarmi un grave peso stomaco. (Ah! mi sento un pochino dallo meglio !) Dunque, si passò dium fu legato. E Avena, spiritista, e alla funicella. Il fu legato da Alberto da me, timido, oppresso essendo nuovo dal pensiero di sembrare in quella me- casa— troppo — diffidente e troppo importuno. La tavola, che restò presso le del medium, continuò a ciarlare, piroette, come rito gambe ma senza e lo spirito di Scianscichì (scrivo mi l'orecchio benemerito , consiglia), questo spi- diventato da un pezzo intimo di casa Chiaia e intimo della tavola — di — 93 pioppo, chiese, justa solitum et consueto, la quasi oscurità. Gli si Restammo pressoché obbedì. al buio. Il medium, col che e solito movimento di piedi, si ritrasse, nell' seggiola, alcova , di an- insieme con la e io , per disposi- zione del cavaliere Chiaia, abbassai le due della portiera, cioè del sipario. Trascorso ali il tempo che bisognò disciogliere muro, vide medium per comparire si col relativo lapis, la quale, di filo si ebbe il il permesso... piacere (dopo ottenu- dallo per un momentino un po' di mercè un lungo spago, era stata appesa al collo del medium, tone potersi di dietro una mano, si sentirono dei colpi ebbe sul muso una lavagnetta la portiera al si , al guardare di spirito) di fare luce allo scopo la effimera provvisoria lega- tura del medium, e finalmente Scianscichì, di nuovo all' oscuro, sempre nell' alcova, sipario abbassato, staccò dal suddetto una chitarra, ne grattò le corde gettò sulla tavola. La muro e poi la chitarra rimase, a — pancia in giù scichì, — verso V orlo della tavola, , dalla parte del 94 medium ovverosia il di modo che Scian- medium, potette tornare a grattarne le corde. Pour la bo?me boache, Scianscichì incaricò ufficialmente di s' mettere in libertà la funicella in La donna che era mezzo medium/ e scaraventò alla stanza. era sciolta, sciolta... la Dopo una sti il il che voleva dire seduta. diecina di minuti, gli spiriti- discorrevano cosi: — Il legato, medium , se pure non fosse statò non avrebbe potuto , stendendo il braccio, staccare la chitarra dal muro! —E meraviglioso che Scianscichì abbia suonata la chitarra, quando questa stava a pancia in giù nel centro della tavola! Ah che armonica frase, che dolce — melodia ! ! primo a protestare fu il chiarissimo musicista maestro Miceli, che, nonostante Il avesse un dente contro di me per un certo articolettucciaccio che scrissi nel Piccolo per la Figlia di lefte, fu mio alleato : — — Oh! perdonate 95 — — esclamò — egli le corde della chitarra sono state toccate, ma con la più completa assenza di dolci melodie e di frasi armoniche Poi, protestai anch' io. ! Avevo visto coi miei occhi, acuendo lo sguardo nella pe- nombra, che la chitarra era rimasta verso V orlo della tavola, e non al centro di ; maniera che la mano ali della portiera, del medium, fra le aveva potuto benissimo pizzicare le corde. E, quanto allo staccare, stendendo un braccio, la chitarra dal muro, andai personalmente a provarne la facile possibilità. Questa conversanziocella che coronò mio debutto nello spiritismo, mi accertò, , il o signori, che le esagerate asserzioni degli spiritisti sono degne di rispetto e degne, dal punto di vista psichiatrico, d' essere accuratamente studiate. La mia Incredulità, stata scossa. il Un mero è chiaro, caso la fé' non era diventare giorno seguente più salda dì prima. Il giorno seguente, incontrai in piazza — Municipio Carlo la metà di « Petitti, che, oltre Petitti e tata e simpatica è — 96 Miranda », a essere accredi- ditta letteraria-editrice, un giovane assai per bene, Parlammo stato, coltissimo. serio, aggiu- di spiritismo. seduta in casa Chiaia, Gli raccontai la gliene feci la descrizione e dissi il nome del medium. — Uh! — fece conosco lui — quella donna io la ! Lettori e lettrici, dopo di avervi riferito che quella donna lascia credere al cavalier Ghiaia d' essere stata da lui scoperta, come V America asserì all' sapeva mesi, d' io, ottimo esser dello spiritismo, signor medium vedete, Getzel e che eh' essa soltanto da pochi non posso non offrire alla vostra intelligenza la preziosa lettera me chiesta, mente Carlo Petitti, che, da mi scrive cortese- ripetendomi quanto m' ebbe a dire quel giorno al cospetto dell' autorità sindacale del Palazzo San Giacomo. — La — 97 lettera è questa : Caro Roberto, Ecco come stanno cose le e gli spiriti. Cinque anni fa, mesi più mesi meno, un piccolo circolo di persone altolocata, girava case per assistere Anche allora sciavano e per bene, abitualmente ad esperimenti erano tavolini e parlavano a qualcuna due o tre spiritici. che si rove- scricchiolii, trespoli che ballavano, spiriti che éi ficcavano in penna più o meno roba dell' altro stato il d' oca mondo una facevano scrivere e se non ci fosse e ; continuo 'pericolo d' avere spesso a fare con gualche spirito battagliero, che, a lumi spenti, si troppo dolci, permetteva delle carezze non e' era da passar la serata legramente. Io capii presto tasse e mi nata. (!!!) di che si trat- feci della partita. Il precisamente quella donna al- che medium era mi hai nomi- Allora non potevamo certo imma- ginare che tra pochi anni questo ben di Dio avremmo avuto dello spiritismo, popola- — — 98 rizzato in proporzioni allarmanti per così la salute pubblica. Dunque, fui della partita senza sieri nebulosi. Gli esperimenti si altri pen- in principio montenevano in una eerchia molto mode- sta. Lei, il medium, faceva dare uri apparenza degli sforzi per mondo a dell' altro quei\suoi giuochetti, che, tutti troppo, non pro- pur ducevano una forte impressione. Capii, anzi io e lei ci e capimmo, senza nessunissima intenzione quelle persone rispettabili, senza far di essermi accorto di cooperarmi ad aiutare nulla, e nendomi tutte le sere sero un principio facevamo sempre dei personaggi e di dire i storie. Antoine, un tamburino di Napoleone I, propo- tavolini si mos- più adatte, comparire, erano storici, che raccontavano la loro si legge nelle e la verità ai po' più, le risposte furono gli spiriti, che a spingere quel povero nelV unica idea di ridere Da mostra cominciai medium miei amici. allora di offendere vita, C era dell' parlavano proprio come tra V altro un armata francese che veniva nel tavolo prece- — àuto sempre da me dico io che suonare — 99 tamburo uri rullio di ; e ti cavavo benino anche a la tamburo. Poi di sera in sera, il i fenomeni diventavano più sbalorditoi, finché una sera che eravamo in medium, posammo sul tavolo me e il una chitarra mostrarci delle cose lo spirito di pregando cinque, anche più sorprendenti. Io e il medium ci trovavamo, come sempre, accosto. Ad un tratto battemmo tre colpi con la chitarra sul mi arpeggio delicatiscome dissero quei tre non mi sia mai ricono- tavolino, e cominciai simo molto bello, e signori, benché io merito di saper suonare sciuto il tarra. Dopo V me chi- arpeggio, altri colpi sul tavo- lino. Interrogo la chitarra, cioè una stesso, e io, cioè il cioè lo spirito, tavolino risponde a scricchiolii che vuol sentir cantare. Allora nomi dei presenti per ordine e fortuna capitò ad un vecchio signore rag- si dissero la i guardevolissimo, nato, il più un vero apostolo lui la cosa diventava serio, il più alluci- dello spiritismo. Per un po' imbarazzante. Diceva di non ricordare che tre motivi: La — donna 100 — è mobile del Rigoletto, la della Traviata e romanza Casta diva della Norma, aggiungendo che da parecchi anni non avea nemmeno canticchiati. Come vedi, li il repertorio non era né largo, ne promettente, e a settantaquattro anni, guanti metti che ne cantava quel signore, la voce non dove- va certo conservare molta pastosità. Lascio immaginare a te che gorgheggi, che trilli e che volatine ci toccò sentire quella sera t II •meraviglioso però fu che nessuno rise e tutti erano commossi. La chitarra, cioè io, cioè accompagnò dolcemente tutti e tre pezzi col monotono accompagnamento di lo spirito, i sole tre corde. Questo fu un primo gran fenomeno. Poi avemmo un ne saccoccia spenti liti e dei tra altro. Una zolfanelli una boffonata sera portai in comuni. e lumi so- esperimenti, stropicciai col dito sui zol- fanelli e scrìssi quattro o cinque tavolino sgorbi. li A V altra dei e Il numeri sul più in basso uri altra linea di fenomeno fece furore. I numeri giuncarono e non ne sortì nemmeno uno, — ma si disse che 101 — bisognava interpetrare role ebraiche del rigo di sotto le pa- per sapere in quale combinazione bisognava giuocarli. ti pare che fa) i lì (cinque anni fenomeni fossero soddisfacenti Dopo il per guelV epoca Non ? smisi, perchè la cosa di far perdere cervello a della gente che si rispetta, fi- niva per divenire una cattiva azione. Una cordiale stretta dì mano dal tuo ^ Carlo Petitti Questa graziosa lettera di Carlo Petitti è schiacciante per gli spiritisti dello spiritismo di Napoli e fa perfettamente da controllo a quanto io ho avuto finora va- ghezza l' di raccontarvi e mi dispensa dal- entrare in alcuni minuti particolari de- scrittivi. Il medium di casa Chiaia é bello e spacciato... Quasi quasi, se io avessi bi- sogno lì, d' un medium, piuttosto che a quello ricorrerei... Il a Carlo Petitti. quale intanto, mi rivolge una doman- — 102 — da che davvero vale certo, assai più di un Perù e vale, di tutto questo mio miser- rimo opuscolino. — Non ti pare che per queir epoca 11 (cinque anni fa) questi fenomeni fossero soddisfacenti ? Ti capisco, ti capisco, caro Petitti. cinque anni possono nascere, suol parecchi papi e recchie cose. si In dirsi, possono imparare pa- Un medium studioso e solerte acquista maggiore agilità nelle mani, nelle gambe, nei piedi e acquista maggiore esperienza nello scrutare l'animo altrui. Ipoveri saltimbanchi dei circhi e gì' infelici prestidigitatori girovaghi, a via di lavoro e di esperienza, finiscono con l'educare loro corpo e la loro mente ad eseguire tali esercizii e tali giuochi, mi il che i medesi- medesimi giuochi, eseguiti in una chiesa, sembrerebbero miracoli, eseguiti in un salone aristocratico sembrerebesercizii e i bero.... spiritismo. E, ringraziato il medium Petitti, venia- — mo, con T aiuto 103 — Dio, alla seconda se- di duta. Le mie osservanzioncelle eran passate di l' bocca in bocca ed erano pervenute orecchio del avendo cavalier Chiaia, pietà di me, s' il al- quale, era messo in testa di convertirmi. Giungendo in casa Chiaia, trovai, quella sera, grandi preparativi. dium sarebbe lunghissima, o Non solo stato legato con il me- una fune con un lunghissimo nastro bianco più adatto agli stretti attorcigliamenti, ma i nodi sarebbero stati anche nientemeno che suggellati. La fune abbondante e l' abbondante nastro e la rossa ceralacca erano là, sopra un' étagère, tru- cemente ad aspettarmi, minacciosamente a sfidarmi, E, come se questo non bastasse a punirmi della mia bestiale incredulità, fu fatto indossare al medium.... (poiché io avevo comentato il suo abito scuro, che permetteva alla sua figura di perdersi completamente nel buio) fu fatto indossare — medium una al che 104 — di quelle camiciole Manche donne napolitane chiamano cam- le panelle. Ebbene, o signori, sappiatelo: LA SERATA FU NEGATIVA Lo non venne, e spirito di Scianscichì ebbe cura la tavola di ! dire subitamente che, per carità, nessuno osasse di legare U medium. — E perchè non può venire stasera nostro protettore, chì il nostro buon Sciansci- che noi tanto amiamo La La tavola il ? rispose.... ragione per cui Scianscichì non po- teva venire dipendeva da certe ultimis- sime e muliebri condizioni corporali del medium, che non saprei, con correttezza di linguaggio, esattamente indicare. Ho ! capitata E immortalità « dell' anima » dove sei ! la terza seduta completò la mia pro- cessuale istruzione spiritica. — — 105 Di quella fune impertinente, di qnell'im- pertinentissimo nastro e di queir indiscreta ceralacca, non se ne parlò più manco per sogno, alla terza seduta a cui as- e, sistevo, Scianscichì, benché tardasse, a cau- sa della presenza di parecchi increduli, ad andare sino in fondo, si risoldisposti vette poi a intervenire, guardingo si, ma zelantissimo. I increduli più petulanti eravamo: Al- fredo Monaco, omino aggraziato e arguto, abituato alla gentile galanteria del salone corrane il faut e alla piacevelezza sbrigliata del club e del caffè; Adriano Feraud, per- sona sagace e accorta , educata all' astu- commercio; Arnaldo Vassallo, V impareggiabile Gandolin del Fracassa e del Pupazzetto, scrittore, disezia speculativa del gnatore, conferenziere, verseggiatore, com- mediografo, romanziere, grazioso sempre e sempre genovese, cioè sempre furbo; e o, i cui requisiti lascio supporre ai gene- rosi lettori. Ometto 1' esame dei soliti e già esami8 - 106 — nati fenomeni, tanto più che Scianscichì — promise tup, tup, tup, tup, fenomeno il delle grandi occasioni, quello — di fare al- zare la tavola, staccandone da terra tutte e quattro le Il gambe. cuore mi palpitava violentemente per la emozione. Se io fenomeno il mi fosse avvenuto, senza che accorto dei mezzi usati per fossi tenerlo, io sarei stato spacciato — — dissi Vorrei non sedere presso scichì ot- ! al cavalier Chiaia — la tavola. Tanto, Scian- ne farà a meno volentieri del flui- do mio. E cavalier Chiaia, il amabilità, —A come consueta rispose: volete. penombra. Il coloro eccetto tavola, con sguardi La stanza era medium era al suo po- misi alla vedetta. sto, e tutti retta, la vostro beli' agio, caro Bracco: fate E mi nella mi con fissi le io, eh' erano nella came- sedevano intorno mani sulla medesima sulla superficie di essa. alla e gli — — 107 Quanto a me, più che la superficie, mi davano a pensare le gambe.... Scricchiolii, colpetti, riverenze, caracolli medium, affaticandosi non polavorava benino. A un tratto (ponde- e danze. co, Il rate attentamente quanto vi dico) la tavola s' con violenza dal inclinò quello dove era posto il mi spiego »: Vada per il lato opposto medium. si o « Dal a lato op- no? sì. Ora, due piedi della tavola erano in aria, e due erano a terra. E, siccome l' inclinazione aumentava, così ro alzarsi. Le gli astanti e due guardavo due piedi in aria, cominciò, pera del medium, a cameretta. Io La seggiole rimasero vuote. tavola, inclinata com' era, con a terra dovette- i girare due piedi medium guardava che per 1' o- per tutta la in aria, e il io guardavo.... Compresi che il fenomeno non sarebbe avvenuto se io non avessi avuto la compiacenza finsi di di distrarmi. averla. Non l'ebbi; — ma — 108 — Guardai per un istante altrove, per là tornai a guardare i due piedi grazia divina piedi che era calcava le Feci a tempo ! in aria fu dal mani dalla sua e là in aria. Uno ! dei medium, che parte, poggiato trovava si sulla seggiola che — in un angolo della cameretta.... — Ecco! Le mani ecco! degli — si gridò. astanti distaccarono si dalla tavola, allo scopo di lasciarla libera, e, intanto, le contemporaneamente, del medim, continuando a calcare, il piede della tavola seggiola, e facendo mentre era poggiato leva mani sulla su questa, det- tero istantaneamente alla tavola stessa una elevata posizione pressoché orizzontale. Il fenomeno della tavola-pallone era avvenuto, ma l'imperfezione dello spiritismo napolitano m'aveva permesso ravigliarmene. Gandolin, che non vide, — di non me- intuì. In un angolo, non buio della casa ^ju„. io e lui ci abbracciammo , nella , commo- vente effusione della comune incredulità. — E chiaro che il — 109 mancanza in medium, vuote, robusto e agile com'è, di seggiole può far leva sopra un ginocchio e sopra un piede della propria persona, variando cosi livello dell'elevazione della tavola. il pubblicista francese Wilfrid de Fanvièl- Il osservò appunto che una signora le dium, una va dama assai rispettata, me- servi- si dei suoi piedi per produrre questo che è fra i principali fenomeni dello spiritismo. La seconda parte trebbe intitolare: I fiammiferi ticabile « I fiammiferi furono agguato di seduta della il di terribile, turale, buio. Perché, non buio della camera, quando il ci il po» indimen- Adriano Feraud, che doveva scuotere tirannico si Feraud miferi furono la reazione crudele, il - i fiam- ma na- giogo del burliamo, medium fu legato con cura speciale da Feraud e da addensò sempre più per orScianscichì, e divenne così fitto che Gandolin, dine di si si poteva tagliare con un II medium si coltello. ritrasse nell'alcova. della portiera furono abbassate. Le ali — Il 110 — signor, Feraud, che già stringeva cupi- mano damente i fiammiferi nella espresse il desiderio di starsene nell'alcova. destra, non disponeva d'almezzo per esprimersi che di quello sten- Sczanscichì, poveretto, tro del medium non ben legate come le braccia, gambe comunicavano ancora con le quali tatissimo offerto dalle la; ma gambe diffidente spirito, alla il la tavo- raen peg- gio, non indugiò a manifestare il suo dispiacimento per il desiderio del signor Feraud, il dovette quale estraneo tutte le a rassegnarsi restare che pareva avesse pudibonde gelosie d' una alcova all' alcova , maritale. Gandolin, Monaco, Feraud e temmo scichì assai non vicino ci neanche — tup, di cotesta tup, tup, tup, cercò di farci allontanare, ordinando — un come se noi fossimo generale dei pretori ed egli fosse stato il mi- trasloco stati met- alla portiera. Scian- fu contento nostra vicinanza, e io nistro Taiani. , Di Feraud ebbe meno paura, appunto perchè questi, per il suo accani- — Ili — mento, lasciava capire chiaramente le sue perverse intenzioni, contro cui Scianscichì potea prendere delle precauzioni; e però a Feraud fu da lui concesso di rimanere medium. nei pressi della portiera, cioè del Passarono dieci minuti venti ne passarono ne passarono quaranta, ne passa- , , rono sessanta. Nulla Dopo ! settantaquattro minuti, si cominciò a sentire qualche rumore dall'alcova. Si moveva la seggiola del medium. Un altro paio di minuti dentro, una poltroncina. a poco, si buono Ma e La si mosse, li quale, a poco avanzò sino alla portiera. — Oh! grazie, grazie siete , ! Quanto Scianscichì siete gentile Adriano Feraud accese il Quanto ! ! primo fiam- mifero. La del poltroncina era addossata alle medium buono e creduto. ! Scianscichì meno gentile era stato di quanto gambe meno si era — 112 Profittai anch'io del statai già di — fiammifero, e con- che la legatura del medium molto allentata. Alcuni nodi, s' era i più compromettenti, erano stati già sciolti; le braccia e le mani erano già quasi libere. Consumatosi il fiammifero, le tenebre ci riavvolsero. L'avanzarsi della poltrona aveva rotto comunicazione decisamente ogni gambe del medium fra le e la tavola. — Gandolin chiese, in grazia, di vedere per quanto era possibile muovere la ta- — vola in quelle condizioni di perfetto iso- lamento. La richiesta di Gandolin, manco a dirlo, rimase insoddisfatta. si Invece, al al muro , udirono dei colpetti al muro: beninteso muro a cui il , di là dalla portiera: medium I colpetti, sordi sordi e Feraud accese il , s'era accostato. ri ripetettero — secondo ed ultimo fiam- mifero. Ahi! Ahi! II medium — dopo due ore e trenta mi- — — 113 — aveva perfettamente liberate le braccia e le mani e la fune manteneva nuti : ancora attaccate alla seggiola solamente le spalle e il Gli spiritisti busto di non si lui. d' peritarono escla- mare: — Uh! Scianscichì stava sciogliendo dium. Quanto è caro Scianscichì è grazioso Scianscichì E ! il me- Quanto ! seduta spiritica, con l'intervento dei due fiammiferi di Adriano Fela terza raud, terminò, alle tre dopo la mezzanotte, fra le generali acclamazioni. Tornai a casa assonnato, stanco, rattristato. Sentivo per l'eccellente Scianscichì un'invincibile antipatia mente — come — lo dico schietta- per una persona cattiva, la quale, senza nessuna ragione al mondo, avesse fatto del male a gente buona, a me carissima. Tornai a casa. Accanto al letto, prima un .scevro di spitavolino sopra avevo preparato, per la solita let- di uscire, ritismo, — — 114 tura notturna, un bel volumetto nitido dell'amico mio Salvatore di Giacomo. Mi coricai. Aprii volumetto. Lessi: 'O il magnatismo. — So' Fondo — '0 magnatismo. stato 'o — Giesù Giesù - Uh ! neh? Che se faceva? Uh ! contarne quaccosa! Parola mia, non m' ! Giesù ! - Giesù ! Uno pensava ! Che bella cosa per esempio nu sciore, va, na ' . A e verità, me ?! pur so' fatto Io penzava a — Lete, — E che ! Diceva: penzande a una cosa odirosa — Overamente - Quant'è certo Dio io me so' na casa » ! accustato anduvinà pur io. puzzolente... — Embè Chella à nduvinato — Ch' era nu à le ! t' ! rosa... ? State ! chello che vuleva, — E anduvinava — La ppe Uà « credeva 'o ! ditto ? ....Pensai un' altra ! fetente. volta a Scianscichì, facendo l'eco all'ultima parola del sonetto, e mi addormentai. — Ho conosciuto Bianchi in casa venezianina. Il 115 il dappoiché l' la mite, serena, Leonardo professore una diafana ipnotica di professor Bianchi, dete, piglia T ipnotismo dove trova — dove come ve- lo trova. E ipnotismo, trova degli amici, sua persona come quella seria, d' modesta, uno scienziato nordico, assorbita da uno studio, nuovo, periglioso e fascinatore, desta subito una viva simpatia amichevole. A questo giovane e ardito campione di una scienza tutta moderna, a questo rappresentante della Estrema Sinistra scientifica, a fatti umani più questo minuzioso osservatore dei strani e più misteriosi, a questo dottore battagliesco, che affronta coraggiosamente le ire dei retrogradi della dottrina medica, si, proprio a il lui, ho vo- un documento che puntellasse mal fermo edificio di questo mio opu- luto chiedere scoletto, che volge alla fine. — 116 — professore Bianchi ha anch' esso as- Il a una seduta spiritica in casa Chiaia. sistito Orbene, scienziato impressioni ricevute le non progressista dallo differiscono da quelle ricevute dal profano. Lo scien- mi scrive ziato : Mio ottimo amico Bracco, Mi che cosa penso chiedete da qualche tempo spiritici di cui parlare nei giornali, nei da per tutto. fatta dei La grande pubblicità noi auspice presso tabilità mento per lo il si il il fa tanto ritrovi, nelle scuole, notevoli progressi già preparato dei fenomeni dell' processo che si era ipnotismo, Conte, aveva terreno a questa sovraecci- meraviglioso ; e in nessun mo- spiritismo qui poteva fare più a proposito capolino nel pnbblico. Comunque sia stato, fui vinto io pure dalla curiosità di trovarmi ad aures con uno gava una quia visita difficile est filosofo, e così spirito: mi lusin- «per V aer perso », il «credo » assunse tutta V autorità del mi giustificai con la mia co- scienza. Andai, e — 117 mi trovai io pure nella fatidica cameretta. Maledettamente quando si ha un'abitudine inveterata se ne diventa strumento, volerlo, e senza trovandomi accanto al medium, che mi parve un tipo patologico, non seppi men- mia qualità di medico gli rivolsi alcune domande cliniche ; mi premeva far la tire la ; conoscenza con un essere così vive di questo e dell'altro un isterico. Sissignore convulsionario farsi amare e , uno : singolare che mondo, un di e riconobbi isterico fradicio, regalare dei bei quattrini dalla gente per bene, che sanno provocare dizio qualche altra ipnogena, della semplicità della casa. appresta, il momento è Si visita la nessun sospetto Lo solenne meata quel maledetto isterismo spettacolo si ; ma mi del S* invoca tor- medium. mobile, inquieto, nervoso, non ha bro che tenesse fermo. il giu- zona istorogena ecc. cameretta punto per punto, E un famoso ed una condanna più o meno scandalosa, che ha qualche e sanno che quelli mem- lo spirito e mio scetticismo comincia ad essere giusti- — — 118 amor proprio ficaio, anzi soddisfatto nel suo con la nervosità delle mani del si esplica con una certa piega di movimenti, che in fin dei conti e che tendinei e con sussulti certi medium non ci V abitudine vuole V occhio del clinico esperto dell'osservatore per riconoscere Io porto opinione che se si applicassero due miografi sulle masse muscolari degli antibracci del medium, e si mettessero in camunicazione con un poligrafo, troveremmo rivelata sulla carta affumicata la vera natura dello spirito invocato. Altro dubbio gative dello : le spirito dalla parte del scito le risposte udirle nel ho medium centro avrò poco sviluppato il ; affermative o neascoltate non mi della sempre mai riu- tavola. Forse senso dello spazio, e specie quello di direzione, che, è è come sapete molto sviluppato in certi animali inferiori, ma che colpa è la Tuia se la natura mi è stata madrigna, rifiutandomi un' altra fonte di percezione e d'idee, di piaceri e di dolori? Non devo negarvi poi che quella benedetta fotofobia di cui soffriva lo spirito quella sera — mi 119 diede sui nervi, e — il sospetto ingigantì mi fa assai egregio amico, non anda- forse per questo che la oscurità male. Come vamo di accordo. vedete, Affamammo il prof. Cantarano, medium ma io e il mio amico questa volta lo spirito dovè indispettirsi della nostra indiscretezza, e rifiutò al a povero medium, discioglierlo (////) il suo concorso per quanto nelV oscuro dato da fare per procurarsi si fosse il pia- cere di gettare la fune sul tavolo, e non mo- strare le stigmate punto ai per certi mente stretti ! Ma a furia sorprendente melle ! le spirituali nodi scorsoi che d' invocazioni qualche cosa di lo spirito ci fiammelle! una concesse Evviva ! « le fiam- non lontano dal Bravo! Bene! siamo Sentite, : di qua... un'altra di là... sempre sul pavimento, medium. polsi erano maggior- si amico mio ; io contenti... » amo la luce ; ammetto pure dovrei non aver e conosco tante qualità di luce la luce celeste, e occhi per non per dinci esser ! incantato qualche sera melanconica dalla luce del firmamento ! so di — ma tante luci inodori, — 120 cisamente di fosforo odorava de- lì quella la era troppo terrena: addirittura minerale... Ah! ora mi (////) ; sovvengo, potrebbe essere la luce delle sepoltm'e, la sola forse di cui gli spiriti disporre Un possono ? Io per esempio altro piccolo dubbio. non arrivo a comprendere perchè quando medium tavolino gli è stato legato, il avvicinare alle ginocchia con una buona dose medium tavolo i verso di rispondere perchè applicando ; mani rintocchi monotoni quando mie non ha troil disciolte sul hanno timbro di- seduto sta le perchè quando ; sta alzato con le debba si d' indiscretezza alle ginocchia di lui, lo spirito, vato comodo il e con le mani legate. Ma già: quando ad interpretare diffidate di tutto, trovate tutto a senso vostro volete che lo spirito stia sempre lì : e che a vostra disposizione? Può avere avuto bisogno di assorbire può una boccata soffrire con i di aria, nervi del non posso negarvi la può esser debole, medium. E giusto ; libertà d'interpretare, — quando vi siete — 121 già presa la libertà di cre- dere. Il meraviglioso poi sta nella scrittura del medium a mani legate. Excelsior! Qui vorrei lasciar la parola a quelV arguto amico che è mio Prof. Cantarano, che, in seguito, ceha liando, spiegato e ripetuto a meraviglia lo il esperimento. Ad modo mi ogni aspettavo qualche parola italiana o latina, o greca; ci ma voleva tutta V essenzialità di uno spirito, che non può una matita scrivere se alla lavagnetta, uno sgorbio, che non capite bene, non è un iscrizione cuneiforme, il per sporcarla con è scrittura segno primitiva, della grafico non un geroglifico, non una scrittura ariana, faceva non trova attaccata ma uno di quelli che mio bambino a due anni con un pezzo di gesso sui mattoni. E non ho visto altro. Che volete dunque che vi dica dello spiritismo ? Concedetemi le condizioni rigorose che ogni osservatore deve osservare certe cose, ed allora esigere per sarà possibile una risposta. certo che questo : il Ora non medium da me so di osservato 9 — è un isterico, e ciò che e che vi — 122 avvenne innanzi a ho raccontato spiritismo. E se è mai mi me dall' essere lungi ad obbligaste espri- mere ancora qualche altro pensiero occulto, vi direi, così a quattr' occhi, che, a tutto questo, il V isterismo non con tutto è estraneo suo apparato di simulazioni e dissimula- Voi certo non pretenderete che io vi dica zioni. come e perchè V isterico possa sappia simu- e sempre intendiamoci), e come la simulazione possa esser volgare o morbosa per lare {non la sovraeccitabilità sensoriale e V esaltamento della immaginazione, in virtù della quale al- cune isteriche finiscono esse stesse per credere alla realtà obbiettiva di ciò che forse fu un errore dei loro sensi o la falsa riproduzione mnemonica andare di certe immagini — Ma certe astruserie scientifiche, lasciamo una vera stonatura in così singolare commedia. ricordarvi solo, ed ho Gilles de la Tourette (Prog. rologisches Voglio finito, che l'anno scorso Med. 1885, Centralblat 1885) in Spiritisme et hysterie riferì di un e Neu- articolo una piccola — 123 d' isterismo epidemia — sviluppatasi per certe rappresentazioni spiritiche (un vero tour de force per la commissione centrale di Sanità pubblica contro il avete... tanto spirito, trovate il di vi una equazione che : — U isterismo Ora Donatismo). io voi che quarto termine mi permetto formular- sta allo spiritismo, come lo spiritismo sta Non vi crucciate me con questione tale quale voi tata, e accettate se vi ho girata la me V avete una cordialissima presen- stretta di mano dal Vostro Il professor Bianchi compie mente 1' opera della mia Mi ero curato soltanto spiritisti, e avevo il splendida- difesa. di lasciato, banco degli accusati, aff. Bianchi Prof. L. difendere gli indifeso, medium. Il sul profes- sor Bianchi parla d' oro. Se il medium è colpevole, però, bisogna ammettere attenuanti : anche per le lui, circostanze le circostanze dell' isterismo. — Ne sono assai senza coteste — 124 in lieto, perchè verità, il circostanze, medium sa- rebbe stato vittima d'una condanna capitale, e forse il rimorso avrebbe eternamente roso la mia coscienza. Oltre di che, lo spi- medium sarebbe stato per me, su per giù, come l'ombra di Banco. E certo, rito del o signori, la comparsa dell'ombra di Banco non era che un fenomeno spiritico, appar- tenente alla gran categoria di quelli che agitano le suppellettili. Io ringrazio dunque il professor Bianchi, e ringrazio ugualmentente tarano, da lui citato, il il professor Can- quale benché , nella sua qualità di cantavano dovrebbe essere spiritista nel sangue, pure tenacemente incredulo e sino alla Senonchè... il equazione è un lo spiritismo sta...? ad X! serberà tale secoli. beli' impiccio. tutt' altro L' isterismo sta Sta... serba professor Bianchi ha vo- luto cacciarmi in « si consumazione dei si La sua che una equa. ..azione. allo spiritismo, come — Ma no Bianchi; , 125 — mio carissimo miei no, tissimi lettori annoiatissime no ; , lettici e cortesissirao carissimi e indulgen- mie... , vezzosissime e queir X— queir X algebrico, tremendo, molesto, indigesto, fu- che potrebbe procurarmi più di un rompicapo rimarrà ve lo giuro, per nesto, — , sempre sepolto nel fondo del mio povero cuore! baby. Ili DOPO L' All'opuscolo di Baby destino de Ciutiis del quale si fa colo seguente che OPUSCOLO con rispose altro Piccolo Zerbi, », suo Prof. Mo~ opuscolo menzione nel brano d'arti- riproduciamo dal Pungolo del 4 agosto 1886 e al quale « il giornale con gli scritti al suddetto brano. Baby diretto che rispose nel da Rocco de faremo seguire A PROPOSITO DI SPIRITISMO (dal Pungolo) E un opuscolo battagliero il quale ha seguito, a breve distanza, quello di il titolo d' Roberto Bracco, dal titolo : Spiritismo di cui di Baby, centocinquantamila copie andarono a ruba in pochi giorni. L' opuscolo contiene Modestino de una lettera aperta del Prof. Ciutiis, e tre lettere, fra chiuse e aperte, del nostro egregio carissimo ami- co Cav. Ercole Chiaia, scritte garbo e quella cortesia che lo con quel fanno cosi caro alla migliore società del nostro e dell' altro mondo. Dice Chiaia a « Trattandosi sonale, ma di De d' Ciutiis: una questione non per- osservazione rigorosa di fatti, — 130 — mi pare che una polemica per il pubblico, di cui cento non può sia sempre oziosa novantanove per il decidere a chi spetta la ragione, quando non può giudicare coi propri sensi. E poi, carissimo professore, voi, meglio me, sapete quanto sia difficile combattere ad armi disiguali. Io, per gran disgrazia, mi trovo su un terreno non andi cor noto alla scienza e su cui avvengo no fatti straordinari e confinanti col sopranna- Se però la legge del numero mi è turale. per ora contraria, mi conforta quella della qualità. Dice poi Chiaia a Bracco « Debbo farti le mìe più sentite congratulazioni pel modo profondo con cui hai : trattato il palpitante obbligo cortesi tema, che, come di di attualità, espressioni dirsi, è come pure sento per ringraziarti all' suol le indirizzo gentili e del mio nome. Per ora mi preme dirti che, siccome tu, con molta scaltrezza, hai scoverto nel medium, di cui mi servo, le arti che resero — 131 famoso Cagliostro; Cana ho scoverto in cosi io Nazareno te la virtù mirifica del di — alle nozze ». E, in fine dell' opuscolo evoca Victor Hugo: il Ercole Chiaia , quale ha scritto, non rammentiamo dove: « La table tournante et parlante a été Parlons net, cette raillerie est fort raillée. sans portée Reraplacer , 1' examen par la moquerie, c'est commode, mais pas scientifique. le Quant à nous, nous estimons que devoir ètroit de la science est de son- der tous phénomènes. La science est n' a pas le droit de rire; un les ignorante et savant qui d' ètre un rit du possible ètre attendu par la science L' autore di Nutre d'un crime è est bien près L'inattendu doit toujours idiot. Dame dunque ». e dell' Istoire reclutato, come Crooches, nella schiera degli spiritisti. Ercole Chiaia tacciato di allucinazione , autosuggestione , di chandelles pour des « Se serenamente : prendre étoiles, la des , di vielles può esclamare legge del numero — mi è contraria qualità E V ». , mi conforta quella della , spiritisti , per trovarsi in una il i se- Verdinois. Avena, , Morello. Caputo fino a terra; pellarsi tare novera, tra opuscolo guaci di Lui, Turiello Capuano — 132 e' è . Cè da scap... da diven- piacere grande dì compagnia come quella !: SPIRITISMO (dal Piccolo del 4 ! agosto 1886). Spiritismo è quelV oggetto Che fa muovere il E fa beli' effetto A {Poesie inedite... di sempre un chi restalo a guardar Don Eduardo Dalbono). Quando, entrando nel Gran gli spiritisti Capuano mobilio Caffé, vidi Federico Verdinois, professor e professor Turiello con una bella faccia sorridente e altezzosa guardare con dolcezza un libretto che civettava nel bel mezzo un tavolino, strana combinazione d' - , il quale, per una era immobile, io, francamente, mi sentii un colpo al cuore. — Capii tutto tutto il peso il — 134 signicato, tutta l' importanza di quel libretto, capii d'essere precipitato dalle stelle alla stalla, capii di essere polverizzato. Quel libretto, oh quel ! certamente un libretto tremen- libretto era do per me; era, Dio onnipotente, (anche adesso che scrivo, mi trema la mano, pen- sando emozione all' di quel momento in- dimenticabile) era la risposta al mio opuscoletto di cinquanta pagine e di cinquanta centesimi Baby», la cui prima edizione non è forse ancora del tutto esaurita soltanto o lettori, di Con fè, di «Spiritismo perchè essa costava, centocinquantamila copie. l'inferno nell'animo, uscii dal caf- m'avventai addosso a un venditore giornali e, violentemente, comperai il di li- bretto suddetto. Pagai solamente 30 centesimi. Trenta centesimi! Questa concorrenza di prezzo Non e' gerne pensai — è crudele è nessun lettore che, perato un 1' — libro, ! appena com- non vada subito a ultima parola. E così feci io. leg- Lessi — 1' ultima parola, e Victor — duto Hugo Sono ! — lessi, nome che firmava di 135 il naturalmente, libretto: — ! — esclamai — Sono per- Gli spiritisti di casa Chiaia no giuocato un brutto spiritisti, nome ! fritto Ecco, ecco il il tiro. vantaggio il mi han- che essi, gli hanno su noi poveri sciocchi che non professiamo la fede dello spiritismo. Io, miserrimo scrittorello di giornali, afferrandomi alle ragnatele, do alla luce un opuscoletto (la cui forse ancora del prima edizione non è tutto perchè essa costava, o cinquantamila come fosse nulla, lettori, e gli soltanto di centospiritisti, introducono Victor una masserizia purchessia e da da lui, nientemeno, mi fanno rispon- Hugo lui, se copie!), esaurita in dere! Oh! come potrò fare, io, poveretto, una polemica con Victor Hugo ? Chi me ne darà il coraggio? Chi mene darà la capacità ? Al colmo della disperazione, avevo risoluto di andare a casa a gettarmi ai piedi delle mie migliori suppellettili e di sup- — L36 — plicarle, piangendo, allo in esse l'appoggio, scopo di per esempio, trovare di taire o di qualche altro personaggio Volfor- nito d'acume eccezionale e atto ad tare una polemica con Victor Hugo; ma, sfogliando il libretto, grazie al cielo, ebbi a chetarmi: la firma di relativo brano di prosa, bomba finale affron- Victor Hugo, col non era che la scaraventatami addosso dal cavalier Chiaia, e la parte formidabile del libretto, la vera risposta insomma, era non precisamente da Victor Hugo, invece, da M. de Ciutiis. scritta ma Ebbi a chetarmi. Quella stessa bomba finale destinata alla mia distruzione definitiva era poi semplicemente un innocuo salterello. Victor Hugo, in quel brano di prosa, ac- cenna alla tavola tournante et parlante, fenomeno che, pure ammettendolo, si — può — sento dire da persone competenti* si può ritenere prodotto non da spiritismo, ma da ferma volontà trasmessa inconsciente- mente dal cervello alle mani di coloro che — 137 procedono con fede Victor tre, tista di allo esperimento. Inol- è artista Hugo per eccellenza, e supporre che emancipi sempre — sommo, non si ha il l'arte, la dal la fantasia. Victor grande mondo Hugo Non mescoliamo, per è ardiritto arte, si sconfinato del- è Victor carità, il Hugo! sacro coi profano; e se egli, insieme con me, avesse visto di una sera, nella monsieur Chiaia, e pratico ladino, il in stanzetta spiritica quale modo grazioso medium {madame... Eusapia Pa- volgarmente chiamata « la Sapio », un tavolino, egli tout court) fece sollevare medesimo, Victor Hugo, avrebbe scritto un altro splendido brano per manifestare (cosa che non mi son permesso di fare io) il suo sdegno profondo. 0, viceversa, pro- babilmente, non lo avrebbe scritto o, anche più probabilmente, non avrebbe visto ciò che io vidi. Le menti superiori, in generale, e quelle specialmente dedite all'arte e alla politica, bili come ha potenti irresistifascini aristocratici, non sono atte a la quale, l'arte, 10 — — 138 certe osservazioncelle dei sensi, a certe osservazioncelle minuziose, pazienti, penetranti, tendenti a discoprire tante mara- chelle piccine, che poi, tutte insieme, pos- sono assumere proporzioni grandiose e importanti. Sono osservazioncelle, sono indagini, sono analisi determinate da alcune qualità fisiche speciali e da alcune speciali attitudini morali, direi quasi poliziesche, e sono osservaziancelle, sono indagini, sono analisi da cui aborrisce la mente supe- riore, perchè esse non dal genio, non dal forte ingegno vero scaturiscono, ma da quella simpatica e purnondimeno borghese virtù del cervello che é la furberia. Né può, con facilità, nella mente superiore pe- netrare il dubbio del piccolo inganno, del- la piccola ciurmeria, del piccolo artifizio, imperocché leone non sospetta l'esistenza il della talpa e Victor Hugo non sospetta l'esistenza della Sapio. Chi sta sulla vetta del monte, spinge lo sguardo nell'immensità solenne persone, gli ingombrano dell' infinito animali e le falde. le e non vede le cose che del monte — Victor Hugo falmente so 139 — è spiritista — mi dice trion- cavalier Chiaia. Ebbene, il quanto convenga gli È Victor Hugo. spiritista, lo non spiritismo di ma è anche un visionario, un altissimo, sublime visionario: è l'autore della Del resto, dal michetta con nomi grossi Legende des Siècles ! punto di vista della pole- la enumerazione dei me, degli spiritisti è un buco nell'acqua. E, ahimè!, questa polemichetta per fronteggiarla, abbia domandata ospitalità al Piccolo, del quale sono (tuttoché io, non per parlare di per fare a mala pena un collaboratore ma tismo, spiri- po' di meschino reportage) questa polemichetta non so proprio come organizzarla, come io cominciarla, Difatti, come alla alimentarla. enumerazione dei grossi non saprei, non potrei risponnomi, dere che con lo scrivere un'altra volta io le pagine 24, 25 e 26 (1) Le citate (1) del mio non mai pagine dell'opuscolo sono riportate in questo libro tra le pagine da 60 a 67. abbastanza 140 citato a rispondere opuscolo tutto della ditta Chiaia, — così, per emanato libretto il de Ciutiis non saprei, non potrei io e ; e compagni, che scrivere un'altra volta, da capo a fondo, tutto l'opuscolo (la cui prima edizione non è forse ancora esaurita soltanto perché essa costava, copie o lettori, di centocinquantamila !). non Oh!... se a oggi, lo lo sino avessi pubblicato pubblicherei domani. Senonchè, pubblicandolo, pregherei umilemente rap- i presentanti della ditta Chiaia, de Ciutiis e compagni lettura. di onorarlo della loro preziosa Ognuna di quelle cinquanta pagi- nette vale, parola d'onore, assai centesimo che costa, é scritta — vedete é forse c'è ma ognuna caso una eccessiva esse ! — allo scopo — ed pretensione — di c'è peggior cieco che non vuol vedere, cosi non peggior lettore di quello vuole leggere. E, oltre allo scopo letta, di del come non esser letta; e di quello meno ognuna delle cinquanta che non di essere paginette — 141 — non ha certamente quello dare da più gente che il cavalier » il di « farmi guar- che è giustissimo Chiaia abbia creduto e tenendo conto della celebrità guadagnatagli, suo malgrado, e senza opuscoli, scritto, dallo spiritismo. E vero che quando sarà esaurita la prima edizione dell'opuscolo, io conterò centocinquantamila ammiratori di più, ma è vero altresì che quello di vender mio quotidiano mestiere e che quindi centocinquantamila ammiratori di più o di meno non mi possono chiacchiere scritte è il fare né caldo né freddo. E un altro terribile dagli spiritisti attribuito paginette: — abbattere Neanche per sogno Io sembrerò forse che fare dette, : scopo pare alle (1) La pagina cinquanta lo spiritismo. ridicolo, ma le non c'è cose già a ogni pie sospinto. pagina 3 dell'opuscoletto mio, questo libro. sia ! sono obbligato, per a citarmi si A (1) gli spi- 3 dell' opuscolo è a pagina 13 di — le seguenti « parole : Per dimostrare che lo spiritismo non dovreste saper dimostrare... che due « c'è, « — volendo, avrebbbero potuto leggere ritisti, « 142 e due fanno quattro. Provatevi. Sentite a me, non ci riuscirete. Il bianco è bian- pane è pane, la luce è luce. « co, « se « è « bianco non è bianco, voi vi troverete im- il vi viene si luce, che il Ebbene, a dire che la luce non pane non come un pulcino che è pane, il nella bambagia. « picciato « A « cinque, voi non potete rispondere altro chi vi asserisce che due e due fanno « che questo « se voi gli due e due fanno quattro; e chiederete una dimostrazione, « egli, alla sua volta, vi risponderà chie- « dendovi una dimostrazione. In sostanza, « state : l'uno di fronte all' altro a che pari con- estremi « dizioni, tanto più « cano, « strare, l'evidenza e la falsità, per ragioni « opposte, possono essere ugualmente sub- « dole nel E e, ammessa campo gli si toc- la necessità del dimo- della logica ... queste mie parole, scritte » cosi, alla — buona, dicono bene 143 — malamente che assai ciò brevemente diceva Edgard Sa- e veney: « il Placez deux adversaires sur ce terrain, Vun au po- s'escriment, sans se joindre, nant, l'autre à l'orient, et vous ne parvien- drez pas à leur faire croiser Ecco le fer. » che davvero penso io delle discussioni che sorgono intorno alle queciò stioni inerenti allo spiritismo. E tali quistioni, rifletteteci bene, si ri- ducono, se andate a cernerle, a questo semplicissimo ragionamento : — Ho visto. Un altro dice: — Non ho Uno dice: — È. Un altro dice: — Non Uno dice: visto. é. Uno Un dice: — Quella altro dice : è lì — No ! una seggiola. Quella li è una carrozza. Perché parlare E di spiritismo allora? perchè, viceversa, non parlarne ? L'argomento è fascinatore, dà campo a svariatissime e non di rado utili consi- — tutti tempera- i tutti gusti, a tutte le personae offre panno da tagliare alla scienza, menti, a lità, a adatta si derazioni, — 144 i al alla letteratura, al giornalismo, come il cavalier Chiaia e all' dotto ignorante come me. L'amico mio Morello, darwinista e spenceriano, mi diceva : — Prima di sentirmi uomo, mi sento scim- mia. E stito Io, ciò egli mi diceva dopo avere assi- a una seduta spiritica in casa Chiaia. invece, dico: — Prima di sentirmi antispiritista, mi sento reporter. E il famoso opuscolo più che dedì'anti- spiritista è stato scritto dai reporter. E, in vero, la parte che di esso opuscolo rimane inalterata e inalterabile, anche dopo bretto tremendo de Ciutiis il li- emanato dalla ditta Chiaia, Compagni, è quella in cui riferisco ciò che vidi e udii nella cameretta e degli esperimenti in casa, (oh, proprio no !), ma in non di casa de Ciutiis di Chiaia. — E su quanto quanto, dentro vidi là come me, Vassallo, e udii su e videro e udirono Arnaldo Feraud signor Adriano il cavaliere Alfredo senti — 145 Monaco (quelli tra e i il pre- che erano e che continuarono a es- sere increduli), volli ricamare, con la cor- dovuta alla grande onorabilità della casa, un po' di geniali commenti. E parlai tesia di spiritismo napolitano. Napolitano! L'aggettivo, appiccicato alla parola « Chiaia il spiritismo è coscienza Lo destia. « , spiritismo sere annientato difeso. del Forse cavalier è parso al ma esso invece è lealtà, è necessità poletano — non bisogno », mio paracadute; ha bisogno e, se non cavalier ni' » — quello di non na- me per esha non erro, di Chiaia per essere ingannerò, ma io credo non essere Y Académie des Sciences rigi, come credo che signor Slade e che sia Allan Un il mo- la Sapio di non di Pa- sia il cavalier Chiaia non Kardec. certo spostamento d'idee nel degli spiritisti di campo Napoli mi sembra inne- — gabile. E però — 146 essi, impensieriti, immersi nelle loro gravemente brazioni, son tutti misteriose scandolezzati buon umore. Oh! che male ho chè siano tanto addolorati elucudel mio fatto loro perdi non ve- dermi piangere innanzi alle suppellettili che danzano? Oh! per far piacere a chi io avrei dovuto vestir gramaglie, prima di imprendere a scrivere queir opuscolo (la cui prima edizione non è forse ancora esaurita soltanto perchè lettori, di essa costava, o centocinquantamila copie) Ho io offesa la religione dello Ho io offeso Victor Hugo ? ? spiritismo? Oppure ho offeso Scianscichì, il serotino amato spirito protettore di casa Chiaia? Lo spiritismo non è prestidigitazione, lo spiritismo è cosa seria, lo spiritismo è religione... lia Sta benissimo. E — dite — lamia ce- senza accanimento è forse un delitto grave? Su quella cosa religione, sono forse io seria, su quella che getto il ri- dicolo ? Gli spiritisti, riunendosi nella cameretta — del cavalier Chiaia, a ogni sorta di — 147 all' si oscuro, danno melliflue espansioni , a ogni sorta di ingenue sdolcinature, a ogni sorta di innocenti manifestazioni, che pos- sono essere carine assai, ma che certo non offendono la spiritica religione gione si ha — se a chiamarla — meno non faccia mia la di reli- quanto celia innocua. — ScianscicM, perché siete così cattivo, stasera? — ScianscicM, trove forse occupato siete al- ? — ScianscicM, avete traditi — ScianscicM, non volete più bene ? — Oh! ScianscicM è venuto! Grazie, ci ? ci grazie, ScianscicM, dell'onore che ci avete fatto. — di ScianscicM, ci darete il sommo piacere mostrarci quella bella manina che noi tanto amiamo ? — ScianscicM, vi degnerete di regalarci dei pizzicotti ? E così di sèguito. E uscire dalla stanzetta poi il medium fa gì' increduli, e poi — Scianscichì 148 — materializza e compare per- si sonalmente con un paio di mustacchi da granatiere e con in capo un turbante alla vanno turca, e poi gli spiritisti in sollu- Capuano abbraccia e bacia Avena abbraccia e bacia... sé chero, e poi Turiello, e stesso (per serbarsi sempre libero e indi- pendente) e finalmente... finalmente Scianscichì distribuisce spiritisti di Proprio i premii e dispensa agli maggior valore... delle così: delle medaglie. medaglie che ha pre- so in Egitto, presso le piramidi medaglie — oh che sapevi, e gemme del all' dove uopo, magnifiche giocoliere sei ? e queste ; anima di dispensare gingilli oh dove Bosco che sei lucenti? dicevo, ahi!, —e anima trovavi uova vendute da una pacchiana napoleoni Home queste dei nelle bei medaglie, non sono né d'oro né d'argento! .*••> E poi sono io che getto spiritismo il ridicolo sullo ! supremo grado del ridicolo è già raggiunto da quelle puerilità, che dovrebbero Il - — 149 essere nientemeno che il segno del ritorno degli spiriti sulla terra o dell' intervento di non so quali occulte forze sovrumane! Baby D. S. Mi si vente, iersera, in il che un medium scri- casa Chiaia, rivelò che riferisce prof. Bianchi e io me una si preparasse insietremendo. risposta al libretto Rettifico. Non vedo il prof. Bianchi da più d'un mese. Del libretto tremendo co- mincio a colo. il E occuparmi io io, stesso (non prof. Bianchi, stasera, nel Picso che cosa secondo e, me , farà non do- vrebbe far nulla) io stesso mi occuperò un tantino di Victor Hugo... cioè no, volevo dire... di M. de Malaccorto d'un Ciutiis. medium scrivente ! Baby. SPIRITISMO li. (dal Piccolo del 7 Agosto 1886). Spiritismo è quell' oggetto Che fa muovere E fa A chi restalo a il sempre un (Poesie inedite... di mobilio, beli' effetto guardar ! Don Eduardo Dalbono). libretto tremendo, che risponde, cioè che non risponde al mio opuscoletto, mi para dinanzi un grande mistero: il mistero di M. de Ciutiis. Signori ! Signori ! il Nel mio opuscoletto, credetemi (e, Dio buono, siete ancora a tempo di leggerlo, se per un triste caso non lo abbiate letto — — 151 ancora) nel mio opuscoletto non c'è nean- che e, il lontano sospetto intanto, è di M. de Ciutiis, Ciutiis; capite? è lui, che risponde, cioè che non rimio opuscoletto, è lui che, co- lui proprio lui, M. d e sponde, al raggiosamente, intrepidamente, formida- dà alla nobile impresa di dibilmente, fendere... non lo spiritismo, non gli spisi ritisti, non il cavalier Chiaia, non Fede- rico Verdinois, non V ostetrico Capuano, non Crookes, non Allan Kardec, non A- vena, ma una difesa che cia, Sapio. Ed è atterrisce, che raccapric- che lacera farebbe la di difendere... il cuore; è una difesa che commuovere é una difesa, in cui le pietre egli, M. della via; de Ciutiis, mostra, lealmente, tutta la profondità, tutta la immensità, tutta l'acerbità del dolore che 1' opuscoletto mio, nel quale non neanche il lontano sospetto di M. de e' è Ciutiis, gli ha fatalmente cagionato. Sì, per lei, per la Sapio (il noto medium monopoliz- zato con benefica munificenza dal cavalier Chiaia), per quella « povera donna » — 152 — M.deCiutiis è pronto a dare fino alla sua tima stilla di ul- sangue. Quella povera donna, quella infelice, è stata nel mio opuscoletto barbaramente calunniata, e la calunnia, perdinci! è punita dal codice penale, ed è punita anche vedete come vanno le cose — del mondo tiis, che, penale Sapio ! — è punita anche all' uopo, si da M. de Ciu- costituisce codice dolce, sventurata e calunniata ! Dire che fa ella ballonzolare tavolino!, dire che ella, stretta da il una fune bene annodata, quando può, si slega da sè r si slega e, quando non può, non punto!; dire che ella si rincantuccia dietro la portiera-sipario della spiritica produrre dei fenomeni di quelli prodotti dai i cameretta per quali, al paragone prestigiatori, dagli stregoni, dai clovns, sono poi delle tine pour il da nulla le voi de !; dire coset- che ella non lavora Prusse e lavora invece per cavalier Chiaia il quale ha il cuore borsa non piccola !; dire che ella fa sempre ciò che gli stessi spiritisti grande e la Chiaia, Verdinois e Avena convengono che — ella — 153 faccia non di rado contentare di scopo sostituendo gli astanti, allo , l'opera sua a quella d'un qualche spirito scioperante!; dire che ella non da tre mesi, come dette a credere a Getzel, e non da un anno, come, a bella prima, fece ma Chiaia, da cinque anni fa fin o dispiaccia, piaccia credere al cavalier che, (il dimostrato é dalla lettera dell'egregio giovane letterato Carlo pubblicata nel mio opuscolo) Petitti, dava a togliere la luce e la an- pace a gente per bene, offrendole, al buio, rumori, fiam- melle e chitarrate!; e dire finalmente che ella una gran furbacchiona, e mettere è quindi in guardia contro la sua operosa furberia tante brave e stimabilissime per- sone quale cosa, credo io, potrebbe sembrare più morale e più utile di quanto non sia la santificazione del laSa- (la forse pio)... simùm oh ! che torrente, che valanga che abbominevoli e perverse calunnie! E, naturalmente, M. de Ciutiis si ribella, M. de Ciutiis, di cui nel mio opudi scoletto non c'è neanche il lontanosospetto, il — con coi denti stretti, faville, e 154 — gli di tanto sogghignando sinistramente , occhi schizzanti tanto in mefistofelicamente (brrrr... che brividi!) risponde, cioè non risponde, all'opuscoletto medesimo, e, spargendo di sacro fiele d' pagine parecchie opuscolo a 30 centesimi (mentre costa ben 20 di più), si del cavalier Chiaia, oom'è per indole, tutto meravigliato, altro mio ne mette a braccetto che, mite deve un il cortese e essere di certo e pentito dispiaciuto della battagliesca compagnia, e, glorioso e trionfante, annienta le calunnie, punisce i calunniatori e salva l'onore cente Sapio inno- ! Lettori carissimi, vi di della non sorridere. Io prego caldamente penso che questa splendida avventura ariostesca Ciutiis e della sventurata Sapio di M. de nasconda una qualche tragica storia... alfieriana. Ve un grande mistero mi si para l'ho detto: un grande mistero, perchè se M. de Ciutiis, come suppongo, non s'è imdinanzi. SI, posto compito d'andare pel mondo il di- — di — donne calunniate, io e voi, carissimi, non possiamo fare a meno fendendo tutte lettori 155 le credere che M. de Ciutiis, forse anche per ragioni spiritiche, sia misteriosamente, e Dio sa, pever uomo, in quali manzesche glio, o il il condizioni, o fratello, o nipote, o il il tristi e ro- padre, o il marito, o il fi- lo zio, o nonno, o tutte queste cose insieme, dell'infelice Sapio. Difatti, lo spi- coadiuvato ritismo, (e Victor Chiaia, era produrre dalla reincarnazione Hugo, come ben le sa il cavalier pure reincarnazionista), può più svariate stranezze nelle relazioni di parentela. Uno spiritista, che viveva a Parigi nel 1878 — cito questo caso che è uno dei più semplici che mi si presentano alla memoria — giurava di essere vescovo nel medio-evo, e che suo padre, morto da pochi anni, era ritornato stato a vivere nel corpo d'una fanciulla cinese. Accadde che questa fanciulla, per impulso spiritico, lasciò la Cina e si recò a Parigi, un giorno il vescovo del medioevo, incontrando per la strada la fanciulla cinese, e — 156 — tra la le si gittò tra le braccia, e, folla piangendo di gioia: mio padre Io posso figurarmi che la Sapio, incontrando M. de Ciutiis in casa Ghiaia, abstupita, esclamò, — Oh ! ! bracciandolo mato abbia , escla- : — Oh E teneramente mia nonna ! ! qui posso altresì figurarmi il naturale intervento dell'ostetrico spiritista professor Capuano... Senonchè, a dirla come la sento, di l'inaspettata complicazione parentela che giustifica perfettamente il sacro fiele e fuori di cotesta comdi M. de Ciutiis — niente plicazione carlo — , altro potrebbe è stata per me un giustifi- fulmine a ciel Le non poche dozzine di migliaia lettori che hanno onorato il mio opu- sereno. di state concorde scolo sono una bella bestialità , ma nel giudicarlo una bestialità di persona— modestia a parte — bene Il cavalier educata. Chiaia, gentiluomo perfetto, doveva essere ed è stato, per così dire, perno dell'opuscolo, e a lui la il mia magna — 157 — opera doveva essere, ed è stata, rispetto- samente consacrata. C'era da fare un contro-opuscolo? E per- chè no? C'era da farlo, volendo, e questo contro emanazione della casa Chiaia - delicato squisita scikì opuscolo — il cui , ambiente è saturo del più profumo di cortesia, d'una cortesia cordialissima che nessun Scian , potrebbe mai rendere meno attraente e ospitale — questo contro-opuscolo, dico, immaginato un gaio, aggraziato documentino d'eleganza, un documentino di spiritismo fatto di sorrisi e ognuno se lo sarebbe di fiori, e per avrebbe dovuto e potuto essere lo stolto Baby — stolto, ma rispettoso — una simpatica tiratina d'orecchi, inflittagli da una gentile mano affusolata e guantata. Lo stolto, ma rispettoso Baby avrebbe con- tinuato a essere antispiritista, senza però mai crederne commossa l'umanità; ma avrebbe ossequiosamente baciata la mano castigatrice come quella d'una belladonna non sarebbe stato oppresso dal grave mistero di M. de Ciutiis, il quale micrudele, e — 158 — quale M. de Ciutiis fanno del controopuscolo una piccola borsetta di veleno e stero e il ne fanno un documentino spiritismo a di base d'idrofobia. e tort. Vous vous fachez ì Donc » Ma chi è che ha torto doveva aver torto o ragione? doveva dispiacersi o cavalier Chiaia, cioè , ? Chi è che E chi è che non dispiacersi il o M. de Ciutiis, di cui E verso dispiacendosi o non dispiacendosi, che ho torto o ragione? Bianchi, alla cui bontà io terina amichevole e non le monografie il chiesi precisamente per me, cademia medico-chirurgica , accoglie di il chi, si do- di me, dottor una let- una monografia dott. Bianchi non le fa Verso Verso scritto l'opuscolo, o verso (perchè ? Il perno dell'opuscolo, non c'è neanche il sospetto nel mio opuscolino? veva aver avez vous ma per la quale l'Acle con rispetto ed ammirazione) ? me, che, ottenuta dalla bontà del dottor Bianchi, quella letterina nella mio desiderio, manifestava a me, solamente a me, le sue quale egli, secondo il — — 159 impressioni, anzi, meglio, le sue opinioni e dubbii suoi i osai , pubblicarla inte- gralmente nel mio opuscolo profano, non come una discussione (perchè la discus- sione, quale che fosse, volevo farla io), ma come un controllo alle mie impressioni, alle il mie opinioni, ai miei dubbi, dottor Bianchi o verso quale, rispondendo a il una richiesta mia, con delicatezza estrema, non metteva nella sua confidenziale let- nome né quello di Chiaia, né, figurarsi, quello di M. de Ciutiis ? Verso di me che, bene o male, terina né il dai racconti della Sapio, miei dai e traggo delle conseguenze pure essere interpretate o verso il dottor racconti altrui, le quali come possono conclusioni, chiude la Bianchi che sua lettera con queste precise parole, cui senso « non dilegua vi crucciate qualunque con me la questione tale quale voi sentata equivoco: se vi me il ho girata l'avete pre- » ? Ebbene, no, non è il cavalier Chiaia (benché anch'egli, come per non lasciarsi — riconoscere 160 — non serbi , fine gentilezza e dia del sua la consueta microbo, del bat- terio e dell'infusorio a persone rispettabi- lissime che non gli hanno nulla di fatto male e che potrebbero avere il modesto desiderio di non essere onorate dal suo giudizio) lier Il ebbene, dunque, no, non è Ghiaia che più adirato non è contro Ciutiis: — io si si mostra il me che Ciutiis! s'adira di dire E M. de sono troppo piccino per che ha, vita sua naturai durante, missione cava- adirato. più mostra M. de di il lui, V alta ai pezzi grossi improperii che non abbia potuto fare in que(peccato sta occasione la solita ramanzina coi fiocchi al senatore Palmieri!); ed egli, M. de Ciutiis, non da nessuno, non nominato da nessuno, non chiamato da nessuno perchè il cavaliere Chiaia non lo ha chiamato offeso — di certo il — sì, M. de Ciutiis dottor Bianchi E qui gli si adira contro ! che mi rimproverano cavano il ruzzo di ve- spiritisti, buon umore, si dermi diventare, per un' istante almeno, il — — 161 E senza scherzare, senza sorridere, mettendo da banda lo spiritismo, veramente serio. Scianscikì, l'opuscolo e il contro-opuscolo, voglio dire pubblicamente: — Dottor Se in casa mia ricevo neo sono passaggio io un gli manca che ho e sento il ! gentiluomo, mia un qualche inconscio e in casa di Bianchi, vi chiedo scusa di dovere estra- rispetto, di chie- dergli scusa. Ho compiuto M. de questo dovere, e ritorno a Ciutiis, destinato come me e come il a essere celebre cavalier Chiaia per questa faccenda dello spiritismo. Sicuro Ritorno a M. de Ciutiis, che sarebbe riu- ! scito a entrare nella triade della celebrità anche se , dimenticandosi per una volta della sua alta missione properi o meno — , — quella degli im- avesse serenamente scritto più cosi: M. de Ciutiis « , Egregio dottor Bianchi, io, benché non offeso da nes- suno, non nominato da nessuno, non chiamato da nessuno, tanto, per parlare di cosa a un tempo dilettevole e utile, mi per- — metto richiamare la sua attenzione su di mie osservazioni; queste o quell'altre cetera, eccetera. tiis, chi il si — 162 quale, se E » fosse scagliato al. ritorno non contro , de Ciu- dottor Bian- il ma ec- contro di me , serpente boa della situazione. Mi spiego. Il barone di Miinckausen dice la leggenda tedesca avrebbe potuto essere.... il — — si trovò un giorno tra un serpente boa e una evidentemente ad av- tigre, disposti ventargli addosso. Egli non d'animo. Aspettò impavido, due bestie in cui le rono su lui, gire alle bestie, le quali tra loro e la momento si slancia- un salto da sfugsi accapigliarono andò ad otturare tigre gola del serpente. perdette nel affamate tale spiccò e, si E la chiaro: la tigre de- stinata ad otturare la gola del formidabile serpente boa M. de Ciutiis sarei stato e nel leggendario barone di io; Miinckausen c'è spiccicato lo spiritista cavalier Chiaia. M. de Ciutiis era, come il serpente evidentemente boa, disposto ad avventargli addosso. Sentite, sentite (gli faccio un Infatti, — 163 — po' di reclame allo scopo e di evitarmi suoi i cattivarmelo di fulmini) sentite ciò che M. de Ciutiis scriveva l'anno passato: « . . . . se bene ci siano apprezzamenti tutti, però, am- diversi fra gli spiritisti, mettono i due mondi, e solo qualcuno di mondo in- aspettando un nuovo fe- loro è rimasto sulla soglia del visibile, in bilico, nomeno, che gli faccia perdere a dirittura del cervello. l'equilibrio.... » L'equilibrio del cervello! Ma, perbacco, dava del matto l'anno passato M. de Ciutiis È vero che anche oggi, egli, nel libretto tremendo, dichiara di non esagli spiritisti ! sere precisamente spiritista, a quelli che sono i fatti, spiritisti, senza discutere pensarci su due volte: ma l'aver detto senza esaminare i fenomeni, senza « voi, cari signori, picchiate già alla porta del manicomio oh, cavalier Chiaia, non vi sembra che », sia stata un'audacia da non pigliarsi a esempio? Esaminare fatti? Discutere fenomeni ?... Bah! M. de Ciutiis, l'anno passato, non i voleva discutere niente i affatto, e quando, — come — dice su per giù adesso Chiaia, il L64 si gli osservava: ha professor Challis il cavalier «ma scusate, scritto che questi fenomeni vantano così numerose e concorde affermazioni che, o bisogna ammet- come vere terle o bisogna gni valore la testimonianza spogliar d'o- umana M. de Ciutiia, non si peritava dere testualmente così: «E vero, dico io: bisogna spogliar gni valore la testimonianza umana. egli La d'o-, ve- per arrivare al cervello deve passare rità per », di rispon- i sensi, dirittura ! quali possono tanto storpiarla trasformarla da farla arrivare a e tanto Oh i mutata in errore che scandalo ! Uno ». scienziato, uno scienziato asserisce delle cose simili senza provarle? Uno scienziato, Die mio, se non vuole provare, se non vuole discutere, si deve guardare bene dall'affermare, specialmente se non scrive confidenzialmente a un amico, ma scrive in un fascicoletto della va per mani biblioteca popolare che di tutti allo di allettare istruendo. scopo le — Oh che scandalo ! che catastrofe Ma — 165 Oh ! — M. gli de Ciutiis studia però egli dice sarebbe i una fenomeni, e io fenomeni, e pensa si che « siano i cre- imposses- fenomeni naturali sati di alcuni ringra- viltà! denti nello spiritismo fin i ti : Se non parlassi anch' Studia è un altro paio Quest'anno — cielo, maniche. zio! Oh! ! già, l'anno passato è passato, e que- st'anno che corre, 1886, di che orrore ! ! nuovi e ora non potuti spiegare per creare una teoria filosofica Benissimo nell'oscurità, ! ». Dunque i le picchi sul di pioggie muro , le chiac- chierate degli intelligenti tavolini, parse di Scianscìkì coi di medaglie di tile, come che f&Scian- economico e la trasformazione del le mustacchioni col turbantone, le distribuzioni scìkì rose medium metallo in vola- tanto da andarsene a passare la se- — rata sotto soffitto il — 166 — il stato visto...cheal buio che, del resto, non è — , tutte queste cose, M. de Ciutiis non può dubitare dopo di cui d'aver salvato l'onore della innocente Sapio, tutte egli, lo scienziato, queste cose, crede che siano... Benissimo fenomeni naturali Benissimo ! ! Sono fenomeni naturali quest'anno, mentre anni il fa, egli, mettendo in ! cinque o sei dubbio finanche magnetismo animale, con un coraggio pari a quello che aveva l'anno passato nel dare del matto agli spiritisti, paragonava i magnetologi ai giocolieri. Continuo a fargli la reclame e a riprodurre la sua prosa che, senza allontanarmi dall'ufficio del «Piccolo», nella collezione medesimo mi del « il riesce ammirare: professore Guidi, nella sala del Collegio dei Nobili alla strada Nilo, diede molti esperimenti di Io, magnetismo animale. sventuratamente, non vi assistetti; ma so che sti il pubblico rimase contento. Di que- esperimenti, fatti innanzi ad un pubblico intelligentissimo, non tengo alcun conto — come cambiano (ah! — 167 tempi!), né alcun i conto ne può tenere la scienza. che Si racconta celebre Bosco, innanzi a un pubblico il più numeroso e pure intelligente, facesse giuochi di prestigio cosi sorprendenti che volgo ignorante e superstizioso, fu poi, dal per indiavolato. ritenuto Uh ! posito » Proprio quello che dico dello spiritismo io a pro- ! Eppure, allora M. de Ciutiis non parlava che di magnetismo animale E il magnetologo Gaudi gli assestò un acconcio ma! gnetico scappellotto, esso « nella Piccolo documentato anche summentovata collezione del ». Tutto sommato, M. de Ciutiis avrebbe a fare una vivace e sé stesso: — M. brillante polemica con de Ciutiis dell'anno 1886 dare dell'imprudente a M. de Ciutiis dell'anno 1885:— M. de Ciutiis del- potrebbe l'anno 1885 potrebbe dare dell' ignorante a M. de Ciutiis dell' anno 1884: — M. de anno 1884 potrebbe dare del visionario a M. de Ciutiis dell'anno 1883: Ciutiis dell' — — M. de 168 — Ciutiis dell'anno 1883 M. de dell'asino a potrebbe dare Ciutiis dell'anno 1882; — e così tutti questi M. de Ciutiis, potrebbero, a loro bell'agio, picchiarsi, mordersi, graf- senza che l'Europa, profondamente contristata, venisse mai a sapere se M. de fiarsi, Ciutiis crede o non crede alla testimo- nianza umana, se M. de Ciutiis crede o non crede al magnetismo animale, se M. de crede o non crede allo spiritismo, se M. de Ciutiis crede o non crede a ScianCiutiis scikì. E quando contristata, l'Europa, profondamente domandasse aM.de Ciutiis: «Ma, insomma, che volete? che pretendete? che siete?», egli, M. de Ciutiis, col cavaliere Chiaia a lato, risponderebbe — Sono M. de Ciutiis, e : basta cosi ! Baby. D. S. Con che, l'incidente è esaurito. GALILEI M. (dal Piccolo del 14 agosto 1886). Il De professore M. Rocco de Ciutiis ha scritto a Zerbi, direttore del Piccolo, la seguente lettera: Napoli 10 agosto 86 « Onorevole signor « Nel Piccolo sono lunghi articoli noiare i « 1' Zerbi, stati pubblicati due su lo Spiritismo, per an- lettori e ha creduto De per infastidir me, come autore. Ora, io vorrei, se la vostra squisita cor- tesia lo noia e il permettesse, lasciando stare la fastidio tali e quali, vorrei solo dir questo. « La collezione del Piccolo documenta che 12 — 170 — sin dal 79, sostenevo io, magnetismo, e il che, proprio in quell'anno, pubblicavo al- cune esperienze mie, le quali furono la causa d" una grande polemica che s' accese in Italia; documenta che fui io il primo, a parlare degli studii di Charcot e Régnard. L' avversario mio più ac- in Napoli, canito fu lo Stefanoni, quale, dal Mes- il saggero, negava recisamente tutto quello che oggi, dopo sei anni appena, la scien- za ufficiale si « Dire che degna io di accettar negavo il per vero. magnetismo, può essere una cosa di molto spirito; traria a quello che documenta ma con- la collezione del Piccolo. « n. Di Spiritismo parlai l'anno passato, nel 23 della Biblioteca Popolare. Dissi lora quello che dico ora: Noi ci « al- I fatti esistono. troviamo innanzi a una nuova forza della natura. Studiamo ». nuovi fenomeni, che, per fortuna, ho potuto osservare in casa Chiaia, mi han « I fatto ricordare 1' han « fatto dire: « eppur si muove Lasciamo stare » e mi gli spiriti, — lasciamo stare meni « le 171 — cause: studiamo i feno- ». Citare un brano del mio opuscoletto per cogliermi in aperta contraddizione con stesso, da un anno una cosa di molto all' altro, può essere ma contraria a spirito; quel che documenta me il 23 della Biblio- n. teca Popolare. «Nuovi fatti nuove esperienze, nuovi possono bene modificare o cambiare a studii, dirittura l'opinione dello studioso; a questo momento, esperienze, i nuovi nuovi i fatti, ma, sino nuove studii, le non mi han fatto cambiare opinione. « Il Galilei, interrogato, dai fontanieri di perchè nelle trombe aspiranti V acqua non salisse oltre i dieci metri, rispose: « La natura ha paura del vuoto Firenze, sino a dieci metri « con E poco dopo il ». Torricelli spiegò il fatto la pressione dell' aria, e fece la cele- bre esperienza del barometro. E il Galilei, se fosse stato interregato un' altra volta, — 172 — non avrebbe più potuto rispondere come rispose prima. A me « pare che, per i fatti, si possa cambiare opinione anche da un giorno all' altro, senza essere infastidito per que- La cocciutaggine non è virtù scienti- sto. fica ! Un durre le ha solo dovere ragioni che gli lo studioso: han fatto ad- cambiare opinione. « E a questo proposito, puro, voglio dire che, per io, l' materialista esistenza del- anima, per esempio, la scienza, fino a oggi, ha emessa la sentenza con il « non l' consta, E » non già con il « voglio dir che noi, fra consta che non l' infinità di cose che ignoriamo, ignoriamo pure limiti della ». gli estremi materia. Ma, intanto, non v'ha nessuna contraddizione in quello che ho scritto dal 79 in « poi, a proposito di magnetismo o di spi- ritismo. Ciutiis, dunque, non per questo dare potrebbe dell'imprudente, dell'ignodel rante, visionario, dell' asino a M. de « M. de — 173 — Cintiis degli anni precedenti: ma sto; M. de Ciutiis, cose nuove studiando; non per que- ogni anno, impara nel meschino e e, continuo progresso del suo qualsiasi intelletto, M. de Ciutiis potrebbe, di fatto, dare imprudente, dell'ignorante, del visionario, dell'asino a M. de Ciutiis degli anni dell' precedenti. Voglio credere che Baby possa anche dare dell'imprudente, dell'ignorante, del vi« sionario, dell' asino a Baby degli anni pre- cedenti; e voglio sperare che questo av- verrà con più sicura coscienza negli anni se futuri; e sempre cosi no, peggio Baby, per lui: resterà coni' è. « E non ho « Vi prego, onorevole signor altro a dire. De Zerbi, di credermi devotissimo servitor vostro: M. de Ciutiis Il » direttore del Piccolo, che aveva, natu- ralmente, il diritto di pubblicare o non pub- — 174 blicare questa lettera, — ha voluto, per sua estrema cortesia, affidarla a me. E io, dopo averla religiosamente letta, mi sono affrettato a curarne religiosissimamente la pub- benché da una diecina blicazione, quanto a in qua, tanto al direttore fattorino, il Giovanni, lettere di assidui, il ! scatole basta ! ! Lo me e a giungano a migliaia senso delle quali — «Per questo: su per giù, sempre basta di giorni spiritismo ci ha è,, carità,, rotto le » Astrazion fatta dalle scatole degli as- sidui, io, grato al direttore della cortesia usatami, non ho saputo resistere alla tentazione di per conto blicare la faut que chè — chiedere ospitalità al di M. de Ciutiis e sua lettera, gli assidui rotte, se ricordano i vive, e con poi le il per- scatole parecchi chilogrammi del mio ultimo articolo spiritico, tuto già far pub- di prima perchè monde tout le come Piccolo constatare — la han po- lettera di M. de Ciutiis, benedica, aggiunge una foglia alla corona d' alloro che cinge ora- che Dio lo — mai (sono dalle 2 — 175 visibile in ufficio, alle 6 pomeridiane) di antispiritista. Infatti, dai ogni giorno, il mio capo chilogrammi del mio articolo tutto, spiritico, riguardante, quasi T intervento inatteso, ingiustificato e idrofobo di M. de Ciutiis, questi, facendo di necessità virtù, lascia si chetamente schiacciare, e soltanto dei pochi chilogram- mi sue contraddizioni relativi alle tenta a mala pena liberarsi. Ricorda quindi, con ansia, la faccenda della tromba, e mi fa sapere che: M. de Ciutiis sta a Galilei, come il ca- valier Chiaia sta a Torricelli. E mi siccome, secondo me, — Torricelli una cosa sola, e il cosi, — potrei sbagliar- cavalier Chiaia sono sempre secondo me, sono ugualmente una cosa solaM. de Ciutiis e M.Galilei. E io mi affretto a mutare il no- me di lilei per rendere omaggio all'uno e M. de Ciutiis in quello di M. Gaall'altro. Ebbene, dunque, che il nostro M. Galilei mi perdoni, mi perdoni V ardimento col quale scrissi che egli, alcuni anni fa, — metteva (scrissi che si in che magnetismo animale metteva in dubbio, non già dubbio lo il negava, e spero che M. Galilei non lo accinga , con la sua tromba come qualmente strare significhi lo stesso doni, — 176 mi perdoni ! che negare); sì, mi perIo non mi ero accorto che F articolo, col quale egli sosteneva il a dimo- , mettere in dubbio dal fin 79 magnetismo animale, comin- ciava proprio così: « Debbo ripetere anch' io la strana domanda che Macbeth vol- geva alle streghe: Esistete voi ? Esiste il magnetismo animale ? E non ni' ero nemmeno accorto che » proprio nel M. Galilei, fu degli studii di medesimo anno primo Charcot il in cui egli, in Napoli, a parlare e di Régnard, il ma- gnetologo Guidi, rispondendo a quel tale articolo destinato a sostenere il magneti- smo animale, scriveva precisamente nel Piccolo questo po' po' di roba: « Il magnetismo animale non è una nodebba sottoporsi al giu- stra scoperta che dizio dei sapienti contemporanei. (Ma M. — Galilei aveva sapiente di secolo, coscienza la tutti — 177 i d' essere tempi). Esso già da un medico-filosofo, il dopo che«Mesmer, un ne fece per primo scientifica e umanitaria applicazione, con resultati numerosi e autentici, sue ha fatto verità in luce delle la penetrare classi sociali tutte le del vecchio e nuovo mondo: ha avuto in Inghilterra, in Francia, in Prussia, in Austria, America in Russia, in e nelle Indie libri, giornali, società, cattedre, cliniche ed ospedali. (0 perchè M. Galilei si queste cose se egli sosteneva smo animale « il ?) Conta fra i lasciava dire il magneti- » suoi partigiani (continuava magnetologo) Cuvier, Laplace, Hufeland, Cabanis, Franklin.... eccetera eccetera E dopo la citazione di molti nomi autorevolissimi, », molti fatti e di il magnetologo soggiungeva: « Questi sono gl'ingannati o gl'inganna- tori di cui parla il signor badare al fatto Galilei non era ancora De che allora Ciutiis. il nome (Senza di M. ufficiale, noto sem- •- 178 — plicemente che egli, M. de Ciutiis, o M. Galilei, credeva che i magnetologi fossero ingannati degli o degli ingannatori). Mi pare invece che quei nostri maestri erano troppo eminenti, e non potevano lasciarsi sedurre da una chimera, né ingannarsi, né che con trarre in inganno, e essi noi ci troviamo in buona compagnia. Le villanie e gli insulti (sono la specialità di M. Ga- non furono mai argomenti scientifici, né criterii di mente serena. Fanno anzi lilei) supporre partito preso e sistematica opposizione E di ». magnetologo Guidi conchiudeva: « Però mancando il suo concorso (quello M.de Ciutiis) ed anche malgrado la sua il negazione attribuii (io invece, bio) la scoperta di trionfale suo corso, noncurante fare aspro Punto più indulgente, gli ma un dub- non una negazione, . i il Mesmer proseguirà il come maestoso fiume ciottoli cammino e basta! che ». gii vorrebbero — Omnia iam bant fiunt — vera quae posse nega- ! E bazza il 179 a chi tocca. Senonchè, M. Galilei adesso assicura che magnetismo animale lo ha inventato che la scienza lui e ufficiale si degna ora per vero ciò che egli affermadal 79 E inoltre, senza rinnegare di accettar ' va fin la sua prosa da ! me ossequiosamente citata prosa con la quale M. Galilei 1= anno passato dava del matto agli spiriti- — — pure esegli assicura altresì che sendo materialista, ha, mediante il numero 23 della Biblioteca Popolare, poco meno sti , , che inventato — « lo spiritismo. I fatti esistono ». La Sapio svolazzante sotto soffitto nel buio ? La pioggia di rose ? pizzicotti ? La visita di Scianscichi in Quali fatti? il I abito di pascià a tre code ? I discorsi inglesi del tavolino isterico ? delle sigariere ? La oramai Le passeggiate più volte rac- contata distribuzione delle medaglie fatta dal pascià agli spiritisti benemeriti? L' in- — 180 — tromissione di fazzoletti di seta venuti da non so dove e passati nientemeno verso le mura, come se per un momento cessare le attra- mura potessero di essere, per co- modità della Sapio, quello che sono, cioè calce e pietre ? a proposito dei quali Diderot avrebbe ripetuto: « si Von venait de touQuesti tes parts fatti, me raconter qu'un tnort se pro- méne a Passy, je ne me dérangerais pas pour Valter voir stono per », questi fatti, dico, esi- nostro M. Galilei, il è un asino calzato e vestito, il quale non come spero mio respiro, per compito, eminentemente uma- di essere io sino all'ultimo adempiere nitario, di al consolare chi lo quanto me: ma la « è, aver compagni pena »! E per lo meno, al duol sce- c'è di più. Questi fatti, — che esistono, permettono a M. Galilei il quale, non essendo asino, li chiama « fenomeni naturali essere... « — di materialista puro In sostanza, mi come » in tutti i sembra che continuare a ». in grandi uomini, M. Galilei, il sommo — merito si — 181 accoppii a una eccessiva mo- destia. Sicuro ! accusavo di contraddizione da all'altro. Or bene, citando la prosa sua, lo Io, un anno modestamente, lealmente, cavallerescamente, dicendo che io ho fatto male a citare certi brani, cosi, alla spicciolata , egli, andando saltelloni, men- tre avrei dovuto tenere stretto conto dei suoi interi articoli, de' suoi interi opuscoli, delle sue intere dissertazioni mia attenzione , richiama la su altri brani che fanno a pugni con quelli da me citati; e però, cavallerescamente lealmente modesta, , mente, dimostra sino — gli accantonando all' la evidenza eh' e- — si tromba mica contraddetto da un anno è no ! no ! e poi no !; ma si non all'altro, è contraddetto bensì nello stesso anno, nello stesso mese, nella stessa settimana, nello stesso giorno, nella stessadissertazione, nello stesso opuscolo, nello stesso articolo Oh! non creda M. errore ci sia stata ! Galilei che nel una mio stolta pretensione di generosità verso di lui. Io, da quell'a- — 182 — sino che sono (tanto asino che molto mi meraviglio di non chiamarmi: de Asiniis), non credevo, non capivo che egli, lo scenziato il quale, accese in Italia nel 79 non so bene che cosa, potesse, senza bisogno di quegli anni che rendono più sicura la beccare la propria persona a ogni pie sospinto. Quanto a me, infelice Baby, passati che saranno quegli anni becoscienza nedetti, , con la coscienza più sicura, chissà che litania d'improperii mi rivolgerò; ma M. Galilei invece, dice « chi ha tempo : , non aspetti tempo », tera in cui afferma: e nella « non medesima v' let- ha nessuna contraddizione in quello che ho scritto dal 79 in poi a proposito di magnetismo e di spiritismo « la », sì, in questa medesima lettera rimproverandosi acerbamente cocciutaggine non è virtù scientifica!» esclama : , E, come nel mio ultimo articolo spiritico, io osservavo che l' Europa avrebbe potuto domandarsi: non è spiritista? è o è o non è « M. de Ciutiis è o non è materialista? magnetologo ? » , così adesso io — non 183 — sarei alieno dall'osservare che Y Eu- ropa potrebbe domandarsi Ma, dunque, M. Galilei è o non è coc: — ciuto ? Mistero Provvisoriamente M. Galilei — «eppur si muove» e scartando « consta che non » e sentendosi intimamen- pensando il ! all' te cocciuto senza essere cocciuto e serban- dosi integralmente materialista puro dia , in scichì- casa Chiaia, dove compare Scian- pascià naturali de ( — stu- , i dello... che sono fenomeni spiritismo a cui non crefatti oh Divina Provvidenza stodontico intelletto , quale ma- e, contando poi del suo qualsiasi pasticcio!) sul progresso continuo , spera di potersi dare dell' a- per tutta la vita Non discuto sue speranze; ma noto che in esse si sino ! le ri- trova quella contraddizione flagrante che pare sia indispensabile alimento della esi- stenza preziosa di M. Galilei. darsi dell' asino quando non Come si si fa a sa di es- serlo ? E, visto e considerato che, tra due asini, é più asino l'asino che crede di non — essere asino, come 184 — farà l'asino, che è più asino dell'altro asino, e che crede di non essere asino, a darsi dell'asino? Del resto, a scanso d'equivoci, a coteste interrogazioni (pietà degli assiduiì) non avere ! pietà per le scatole desidero ardentemente di risposte, tanto più che le rispo- non potrebbero che ripetere ambiguamente e timidamente quello che io stesso, ste con singolare schiettezza, ho detto, dico e dirò sempre a chiare note specialmente — per non turbare la serenità scientifica di cioè che non sono e non credo M. Galilei — , né materialista, né né polemista né erudito né di essere né scienziato , oramai scatole come , , né studioso, spiritista, il E diavolo che mi porti! — sopratutto dal punto di vista delle — io, come tutta Napoli, gli assidui del Piccolo, come tutto il piuttosto che continuare a parlare ritismo, di magnetismo , di mondo t di spi- materialismo e di cose simili, preferirei di dare ragione al cavalier Chiaia, a Scianscichì, alla Sa- pio e perfino a M. Galilei! Baby LO SPIRITISMO SVELATO (dal Pungolo del 2021 sett. 1886) Egregio Signor Direttore del Pungolo, La lettura dell'opuscolo: Spiritismo Roberto Bracco, oltre all'interesfece nascere in noi la voglia di di Baby, sarci di , da vicino la cosa. Persone studiare spettabilissime per ingegno per integrità di carattere ri- per coltura, per censo ci , , , parvero ingannate da fenomeni incomprensibili, ch'esse spiegavano con la credenza di un intervento spiritico nelle povere cose umane. Noi abbiamo voluto, in punta di piedi, gli penetrare nel Santuario, sgranare occhi , raccogliere nostra e guardare. stificazione la Ed tutta Abbiamo abbiamo colta l' attenzione visto. La mi- in flagrante. ora crediamo di fare omaggio a quelle 13 — elette 186 — com- e di mistificate intelligenze piere quasi un dovere, dicendo la verità, tutta la verità, null'altro Eccola che in breve. Dopo aver letto parecchi litori come Roberto Houdin segreti dei Vundt ed la verità. autori demo, fratelli altri che svelò i come il Davenport un bel giorno , detti a colazione, tra , ci siamo una costoletta ed un pezzetto di buon Chester: — Perchè non facciamo anche noi un Perchè non invochiamo poco anche noi una anima errante?.. di spiritismo ? Ah! caro signor direttore, non è mica vero che la umanità sia incredula tutta! E il nello stesso giorno... correva Dworzak un medium prof. Ugne, voce che fosse uno spiritista hors portentoso. Noi, naturalmente, cominciammo la rap- presentazione. Una sera, dunque — sentite bene — la del 3 Agosto, più scettici ad spiritica in sera invitammo alcuni amici dei assistere casa Gretzel. ad una seduta La seduta era — 187 — Dworzak diretta dal prof. — come un con- certo musicale. Noi strumenti umani , fessore , eravamo ci , in Inventato concertati. rito , facemmo dire del verità il nostro pro- ben assai , nome dello spi- da esso , coi col- petti della tavola, quale dei presenti po- essere tesse fuori Roba Il nome il nostra, medium. Lo il spirito mise del contrabbassista Franchi. come vedete. risultato della seduta fu così sorpren- come dente, si rileva da un verbale che noi conserviamo, da incoraggiarci a pro- seguire. Abbiamo sedute , , da quella sera altra gente denti aspettando , , tenute altre invitando , cre- altri lasciando turbati e in- certi gl'increduli. Tutto ciò mosse gran rumore in un colo spiritico privato napoletano (1). I cir- com- ponenti del circolo espressero subitamente (1) Il Chiaia. Circolo spiritico in casa del cav. Ercole — 188 — la volontà d' assistere a esperimento. A nostro qualche meraviglia! Le nostre fan- tasmagorie se ne onoravano assai. Dunque, la sera del 22 agosto come — sulta dal verbale che noi conserviamo gentiluomini parecchi ospitati ottenemmo fenomeni Cadevan monete un suon volte, di — spiritisti, strepitosi addirittura. dall' alto man con gli spiriti distribuivano, udiva si , elle, di chitarre. Fatti arditi relli, ri- e qua , a tambu- di ed allegri, là, qualche schiaffo confidenziale, colpi di pugno, pizzicotti ai polpacci. uno spiritista in versi , aveva tista il mani nelV , taccuino, nel quale una domanda scritta legato e suggellato dopo poco che tra Un rimase medium oscurità, tutto ed lo , riapparve, aveva egli, lo soddisfatto d' sposta pure in versi e della avuto spiri- una ri- immacolata legatura a suggello. Furono portati saluti al nostro spirito King e di Chicot da parte di Iohn- Frate Angelico, per mezzo di due Vi fu perfino chi vide una luce opalina a poco a poco dileguantesi, noti spiritisti. — 189 — benché, francamente, possiamo ora assicurare di nulla aver preparato di luminoso in quella sera. La sera del Ci basti 28 Agosto fu memorabile. caro signore , , trascrivere una dichiarazione fatta prima a voce dal nostro Chicot indi in iscritto dal chiarissimo scienziato Dante Zanardelli per dimo- , strare fino a qual punto, con mezzi semplicissimi, si possano mistificare l'ingegno e la dottrina. Lo Zanardelli, dunque, scriveva testual- mente Dichiaro « la : domanda tutti, io sottoscritto d'avere scritto ad insaputa di d'avere chiuso ermeticamente detto nel carnet carnet con spago suggellato e chiuso il una busta gommata. Ad onta di queste precauzioni, oltre aver trovato tutto in tutte il tutto intatto alla , vi era la risposta adatta domanda, come verbale. Ero si incredulo vede dal processo dello spiritismo , un poco, ma sono fermamente convinto che in nessun modo forse lo sono ancora — 190 — sarebbe potuto ottenere simile risultato. Quindi sono obbligato ad amartificiale si una forza mettere intelligente scono- , sciuta. Firmato: Dante Zanardelli » Sarebbe troppo lungo ricopiare i verbali, che noi gelosamente custodiamo. Ma alcuni saggi di quelli riesciranno, crediamo, molto ed utili Dice istruttivi. verbale della settima seduta in il casa Getzel. « i Sono, fra gli altri fenomeni, a notarsi seguenti : Un tamburello posto sulla tavola, si é udito a poco a poco battere con un ritmo di « danza spagnuola. Sembrava che una mano bene esperta l'agitasse in modo concitato e convulso, e per ben due volte queir istrumento lanciato è stato verso di noi , sempre sonando, insieme ad una chitarra, che trovavasi collocata sulla tavola. « ...Un vuotato bicchiere ripieno d'acqua è stato dallo spirito interamente e ca- — — 191 povolto sulla tavola stessa, senza lasciare traccia alcuna del liquido contenutovi. ...Un soldo, « avente un segno speciale, posto sopra una tavola.... (1) non è stato più rinvenuto. « ... Una sedia fatto tre salti, — Ad « — un lontana , da tutti , ha capovolgendosi interamente. — tratto questa è V ottava si sono cominciati ad udire suoni di tutti gli strumenti ch'erano sulla tavola, (chitarre, tamburelli, trombettine) più seduta d' quello un fischietto preparato, colpi di ro etc. « ed suoni ed I ...Nel i i , che non era stato mano battenti tra lo- colpi erano ritmati. frattempo continuavano i suoni mano, con una sinfonia stresorprendente, e venivano lanciati colpi di pitosa e nella stanza, con espressa dichiarazione di (1) Il verbale che è alla pag\ 229 del presente libro dice: « Un soldo ecc. posto sulla tavola dal cav. Chiaia, perchè lo spirito glielo riportasse alla propria abitazione, non è stato più rinvenuto In questa lettera vi é il solo accenno del ». fatto. — essere 192 — destinati alle signore di fiori odorosissimi « ...Il sig vola, al di un mazzo , e tre bomboniere. ha disposto sulla taqua dell'uscio, una blouse, preGetzel di rivestirne gando Chicot medium. Allora il è ricominciata la sinfonia strepitosa. « Dopo un poco entrare. Si trovano gato , ad Chicot invita tutti il Franchi, tuttora rivestito della blouse al disotto del giustacuore, e trasportato sulla tavola il Dworzak scioni le- per la schiena. Ebbene , legato e terra , con la sedia , e rove- che egli toccava con » noi qui sottoscritti , Dworzak Franchi e Getzel, attestiamo sul nostro ONORE E SULLA NOSTRA COSCIENZA che tutta quella fenomenologia meravigliosa è farina del nostro sacco. Noi sonammo sul tamburello misterioso danza spaglinola caratteristica; noi facemmo di quel tamburello un volatile; la noi vuotammo il bicchiere d' acqua ; noi sopprimemmo il soldo contrassegnato; noi mettemmo sossopra le sedie e i tavolini; — noi cavammo fonia 193 — dagli istrumenti quella sin- strepitosa e sorprendente spensammo quei ; noi di- odorosissimi e quelle fiori bomboniere di dolci verosimilmente squisitissimi; noi ci ci svestimmo e tammo sulle e ci sciogliemmo, legammo ci spogliammo, ci traspor- gettammo rove- tavole, ci scioni per terra. In che Ecco il modo abbiamo Ma segreto. lo fatto tutto questo? sveleremo coi do- cumenti a chiunque voglia conoscerlo. si noti Intanto, sentite un'altra cosa. Noi — bene — mettemmo spiriti di quel in comunicazione gli noto circolo spiritico na- poletano — John-King, Monary, Loriani — col nostro inventato Chicot. Ebbene, lohn-King, Monary Loriani parlarono con Chicot, come se Chicot non fosse un'invenzione. , , Richiamiamo su tutto questo fatto la maggioro attenzione, perché senza di esso i nostri esperimenti non avrebbero che un'importanza relativa. Lo avere invocati dai veri zioni generatesi, — per spiritisti gli spiriti le rela- — riconosciuti come auten- — tici gli 194 — spiriti invocati, cioè inventati, da una prova incontesta- noi falsi spiritisti, è bile dell'inganno di cui, per opera dei loro erano vittime medium, gli spiritisti veri. Quanto a noi, crediamo di non aver in- — gannato nessuno ma di esser riusciti, per via di uno scherzo innocente, alla scoperta di una verità. E chi con tanta febbre questa verità di che tutti i , andava in cerca vorrà certo riconoscere mezzi erano buoni dinanzi al- l'altissimo scopo. Con la mano sul cuore, noi sentiamo di non aver fatta opera vana. Siateci grati, uomini intelligenti, che an- davate smarrendo vostro pei Lux facta vicoli est. il dell' intelletto oscuri dello spiritismo. Voi, certo, lerne a noi. Noi siamo ma bene non potrete vo- stati mistificatori, per rivelare una mistificazione. gli autori di quest'ultima E con — coi medium — che ve la dovete pigliare. E voi, signor direttore, vorreste accor- — 195 dare un posticino a ne saremmo — questa lettera? Ve tenuti. Vostri Dworzak, Franchi, Getzel. Napoli, 18 settembre 1886. I in verbali delle sedute alle quali si accenna questa lettera ed alla fine pag. 251. del altri verbali presente libro analoghi sono da pag. 218 a '17 Alla lettera dei Signori Dworzak, Franchi e Getzel, Roberto no dopo, Bracco fece l'articolo che seguire, il gior- riproduciamo dal Pic- colo del 22 settembre 1886. PATATRAC SPIRITISTICO (dal Piccolo del 22 settembre 1886). La lettura dell'opuscolo di Baby, di Roberto Bracco, oltre all'interessarci, fece nascere in noi la voglia di studiare da vicino la cosa. (DWORZAK, FRANCHI, GETZEL. Lettera pubbli- cata nel Pungolo di iersera, 21 settembre 1886). Il momento è solenne. S'ode a destra uno squillo di tromba A sinistra risponde Il conflitto uno squillo.... sarà raccapricciante. del dovere mi appella. , Ed eccomi al La voce mio pò- — 200 — sto di antispiritista, perchè, pur non avendo nessun merito e nessuna colpa nel patatrac spiritistico avvenuto con la pubblicazione Dworzak, Frannon potrei, onestamente e della lettera dei signori chi e Getzel, io assolutamente, declinare ogni responsabilità. il E ciò per due ragioni: anzitutto perchè mio non mai abbastanza citato opusco- letto antispiritistico è stato la parva favilla che ha provocato l'incendio, inducendo i signori Dworzak, Franchi e Getzel a fare quel che han fatto; e poi, perchè io stato l'intimo confidente dei signori zak, Franchi e Getzel, i quali, sono Dwor- per una speciale deferenza, e per sapere in qual modo io nomeni si credessi che certi così detti fe- potessero ottenere, vollero con- sultarmi e lasciarsi un po' ispirare da me. — mio posto, e non già perchè cotesto patatrac non offra un largo campo alla celia, ma soltanto perIo, dunque, devo essere al chè la celia piglerebbe troppo per ghe e la ufficialità del caso e 1* le lun- imminenza del conflitto m'impongono di dire subito, — -alla — 201 rinfusa, alcune cose riguardano il importanti che — patatrac medesimo io, que- sta volta, metto da canto la parte graziosa « ridevole del fatto, e, in succinto, par- lerò quasi quasi sul serio. Questi tre giovani gentiluomini — Dwo- zak, chiarissimo violinista, Franchi, rissimo contrabbassista anche lui, e fandosi da amico spiritisti —e di , chia- Getzel, artista artisti — tenendo camuf- delle dute spiritiche, producendo essi se- stessi i più meravigliosi fenomeni spiritici e usan- do per due mesi, dovunque si trovassero, un linguaggio puramente spiritico, hanno voluto raggiungere fatti, 1° i , seguenti scopi e han raggiunto di- : Dimostrare che certi risultati sbalor- quali conquistano tanta gente per dito]', i bene alla fede dello spiritismo, ottenere — senza — con spiriti si possono grande fa- cilità di mezzi; 2° Dimostrare che, eccitando le fantasie di persone onestissime e intelligentissime, 14 — siano pure — 202 scenziati profondi e osservatori sperimentali asserire d'aver visto ciò assidui può far loro che in realtà non , si hanno visto e si può far loro dire cose talmente strane da lasciar sospettare o una malattia del cervello o una malattia della coscienza; 3° Dimostrare che lo spiritismo napole- tano, quello che ha centro e che molti egregi mio il illustre uomini in casa Chiaia specialmente , amico e maestro Federico Verdinois, han messo in circolazione, è spiritismo falso. Come questi tre scopi siano stati trion- falmente conseguiti rileva si delle effimere sedute dai spiritistiche, verbali i quali verbali sono leggibili a occhio nudo, in casa Getzel, da chiunque abbia voglia gerli. Quanto a me, mi contento ne succo. il E il di di leg- cavar- succo è questo: Dworzak, Franchi e Gretzel, né chimici, né meccanici né prestigiatori, né attori drammatici, né I signori senza essere , — clowns , fackiri, senza 203 — né negromanti, né, tanto meno, e senza studii, senza preparativi, ma sforzi, semplicemente con un po' buon umore e con un di hanno fatto lo spiritismo: po' di criterio, anzi hanno fatto uno spiritismo più spiritismo dello spiritismo. Tanto vero che Chiaia, Verdinois, Capuano, della Valle ed altri spiritisti per dir cosi veri non solamente firmavano, con religione ma Getzel, Chiaia i , il , verbali delle sedute in casa essi, e più di tutti il cavalier fondatore dello spiritismo poletano, andavano na- altresì esprimendo il loro entusiasmo e attestando coram populo che i medium tenti dei di medium Inoltre — e ciò da di , 1' casa Chiaia. riguarda enunciato — me adatto casa Getzel erano più po- , il secondo scopo 1' ambiente ammesso eccitamento della fantasia fece vedere a qualcuno, per esempio, una luce opalina quando in verità i signori Dworzak, Franchi e Getzel non avevano ammannito proprio nulla di luminoso, e, un'altra volta, fece dire a un professore, di consolidata — rispettabilità e 204 di — nobilissimo intelletto, che in una certa lettera scritta da Getzel, il egli, in inglese... riconosceva professore, perfettamente la calligrafia d'un suo morto il giorno innanzi. E registro un altro anche più allarmante, citata. 11 maestro Caputo caso, , di spiritismo allo spiritismo ben presto casa Chiaia di amico , di fantasia ecaffiliato si allo appassionò casa Getzel, e credette alla esistenza di Chicot, spirito quivi inventato. Or bene, malgrado la pub- blicazione nel Pungolo della oramai già famosa lettera nella quale gì' inventori rivelano essi medesimi l 'invenzione, il mae- Caputo stamane continuava ostinatamente a credere all'esistenza di Chicot e stro diceva a Getzel, cioè a uno dei tre inventori: — esiste ! « Getzel, voi v' ingannate ; Chicot ». C'est le comblel... E vengo al terzo scopo: dimostrare, cioè, falso lo spiritismo napoletano. I fatti sono schiaccianti per gli spiritisti veri di casa Chiaia. — 1° Iohn-King, velli spiriti di da quel circolo casa Monary'e Loriani, spiritico, si mettono Chicot, lo spirito notizie di lui; si associano a lui; amano; danno lui. amico 2° Frate Angelico, lo spirito l'ostetrico a mezzo in co- inventato Gretzel; lo riconoscono; lo parlano con tre no- i casa Ghiaia, evocati appunto municazione con di — 205 Capuano, spiritista vero, dell' ostetrico stesso , i del-' manda suoi più cordiali saluti a Chicot. 3° I medium scriventi di casa Chiaia consacrano non poco della loro strana mefistofelica calligrafia singhiozzante all' e- gregio Chicot. 4° La Sapio (Eusapia magno e glorioso di casa Chiaia, invano lottato contro colosa concorrenza, si medium dopo avere la crescente e peri- rassegna e accetta, come per un tacito accordo complicità dei finti medium di casa non la Paladino), il di rado, , Getzel. Dunque: visto che gli spiriti di casa Chiaia hanno — 206 — ammessa e riconosciuta spirito di casa Getzel; esistenza dello l' e visto che lo spirito di casa Getzel è mai esistito non ; è evidente che anche gli spiriti di casa Chiaia non esistono niente affatto SPIRITISMO NAPOLETANO che lo e è falso. Punto coronatissimo! Il conseguimento vittorioso questi tre di scopi, rivelato all' improvviso dallo scop- pio epistolare dei dello spiritismo, valorosi contraffattori non poteva non mettere a soqquadro campo belligero degli spiritisti di casa Chiaia. Io non dubito che, il quando si saranno riforniti di armi e di munizioni, essi riordineranno le fila battagliesche campo ; il ma , non oggi , in regna più grande scompiglio, e grido è questo: Ma per si — Si salvi salva nessuno: quel il loro chi può! — non si salva neanche Federico Verdinois, che ha a sua disposizione una penna facile,tersa, esperta, abituata alle lotte dell' inchiostro , e che, — 207 — un galantuomo e uno scrituna autentica persona di spi- oltre a essere tore, è pure rito non d'oltretomba. Federico Verdinois, compendiando maestrevolmente nei zampilli della sua limpida prosa tutte le le difese, tutti rabbiette , tutti i i lamenti, tutte rancori dei suoi col- leghi, vorrebbe lasciar capire ch'egli s'era accorto della burletta organizzata dai si- gnori Dworzak, Franchi e Getzel , e , in verità, con poco accorgimento, mette sul tappeto una certa questione di lealtà, di galantomismo, di onorabilità e roba simi- gliante. Andiamo piano. S'era accorto della burletta? Se davvero se n'era accorto, ritista convinto, a tempo? Il egli, spi- perchè non l'ha rivelata suo silenzio di scrittore spiri- pareva, non era, forse, una complicità? E se davvero se n'era accorto, tista non gli perchè pubblicare nel suo Picche l'altro — capite articoletto il bene: di ieri l'altro di ieri — un quale, benché scevro di com- — 208 — menti, era, nella constatazione seria e ac- curata dei fatti vi', misteriosi Le qualche volta strani, ? burlette, ovvero, se meglio vi piace,, le mistificazioni, lustre « ma T apoteosi dello spiritismo di casa. fatti »), Getzel , inaspettati, nuo- (« fatti fatti amico non sono o fatti, e maestro; e tanto — come voi avete scritto mio il- meno sono nel Picche di ieri l'altro— inaspettati, nuovi, misteriosi,, qualche volta strani, ma fatti. » Al più al più, o mio ottimo amico e maestro, voi spetti, i cominciavate ad avere dei so- quali poi comunicavate al conte- Sanseverino, a Tizio, a Sempronio, a Caio; ma erano sospetti tardivi e succedevano ai vostri provati dalle [firme da voi apposte sotto i verbali delle sedientusiasmi, non abbiano — come rissimo ex compagno E che quelle firme ha scritto un mio ca- centi sedute spiritiche. — nessuna importanza perchè esse non sottoscrivono delle cambiali , è un' altra capo ameno. idea carina, degna dì — La — 209 — credo e non sono solo a così — dà sempre una grande re- firma credere io, sponsabilità. La firma accetta- significa zione ufficiale e coscienziosa di asserzioni e dichiarazioni d'ogni sorta. firma sotto un verbale fenomeno spiritistico alla autenticità del mettere la Il che constata un vuol dire fenomeno credere vuol dire ; dichiararsi spiritista. Se mio carissimo ex compagno al non conviene, tanto peggio per La questione poi della lealtà, lui ciò ! del ga- lantomismo, della onorabilità e via discor- rendo , sventolata da Federico Verdinois, mi sembra proprio una stonatura, o una cosa un pochino meno musicale e più iraprudente della stonatura. E non so comprendere come egli, Fede- rico Verdinois, parli di lealtà, di galanto- mismo, di onorabilità bugìe, indispensabili, ziose, di persone una ciurmeria o le a proposito naturalissime, delle pre- quali, per iscoprire per provare un' alluci- nazione, e certamente per fare del bene, — 210 — complottano e fingono, senza nessuna idea anzi rimettendoci tempo di sfruttamento, e forse pure un po' di qnattrini, quando egli stesso, Federico Verdinois, non si adira dinanzi a una mistificazione persi- stente e accanitamente ostinata della quale sono vittime conoscenti e amici suoi, che si riducono in uno stato miserevole di esaltazione morbosa Giù, dunque, biguità astiose punzecchiamenti, i , ! i sottintesi le maliziosi am, le malevoli allusioni. Federico Verdinois vuol difendersi, e ha ragione: il diritto della non può negarglielo nessuno ma non commetta l'errore di gettare pietre difesa ; nei giardini altrui non lo cante quando di pietre (che hanno colpito, ben inteso) è riboc- il suo. Che le intenzioni dei signori Dworzak,Franchi e Getzel siano oggi quelle che furono sin da quando essi pensarono di fare lo spiritismo cioè eminentemente — gentili e affettuose diritto di Ma, — non c'è chi abbia il mettere in dubbio. in ogni caso, io e il mio compagno — — 211 Valentino Gervasi dichiariamo d'ufficio (e vista la gravità di alcuni non improbabili sospetti, nità non sembri soverchia la solen- d'una dichiarazione formale) che i Franchi e Getzel prima signori Dworzak, di dar principio agli esperimenti del prov, visorio spiritismo , dei loro propositi. mio compagno mettemmo patico ci Da confidarono V onestà canto nostro, d'ufficio il il Valentino Gervasi subito a parte di questo segreto io e sim- nostro collega e intimo amico Raffaele Montuoro, redattore del Pungolo. E però, chi, per caso, abbia voglia di giovarsi dei non improbabili sospetti, deve, logicamente, prima tita di tutto, dare una smen- a Raffaele Montuoro, a Valentino Ger- vasi e all'umile sottoscritto. Baby. CODA patatrac spiritistico ebbe una coda un' altra celia, con cui si chiuse il periodo Il : famoso dello spiritismonapoletano del 1886. E anche di quest' altra celia il presente volume raccoglie completa la ricordo il affinchè sia documentazione dell'incendio suscitato da Baby. All'articolo di conclusione ch'egli scrisse nel Piccolo rispose , Corriere del mattino , , Vincenzo Morello il giorno dopo nel con molta vivacità, , — oggi Rastignac — , fir- matario, come molte voli qualcuno dei verbali delle secasa Qetzel. A lui Baby aveva dute , di in diretto, tra le linee, altre il persone note- brano riguardante l'importanza delle firme apposte ai verbali delle sedute dello spiritismo finto. E giacché quella vivacità poteva dar luogo — una a spiacevole 214 — questione personale f Baby, cioè Roberto Bracco, che era legato da vincoli di camaraderie e amicizia di fraterna a Vincenzo Morello, pensò di evitare la questione troncando personale T aspra polemica con uno scherzo, e pubblicò nel Piccolo un comunicato duellistico in cui figuravano come suoi padrini In- Ra- nocenzio Della Celia e Candido Della gione — suoi propositi due nomi come padrini simbolici, scherzosi del e Morello indicanti i — e benefici Iohn-King, lo Casa Chiaia, e Chicot, inventato, di Casa Getzel. spirito di rito, Ecco « « il lo spi- testo del Comunicato: Oggi, 23 settembre 1886, in sèguito a una vertenza d'indole spiritica, avvenuta fra signori Vincenzo Morello e Baby, noi Innocenzio Della Celia e Candido Della Ra- « i « « gione, rappresentanti il signor Baby sfi- « dante, e Chicot e John-King, rappresen- « tanti « riuniti il signor Morello, sfidato, ci siamo ed abbiamo stabilito quanto segue: — « I « signori Morello e — Baby si batteranno alla pistola. « Il « 215 duello cesserà con la morte di uno, almeno, degli avversari. Innocenzio Della Celia Candido Della Ragione Chicot Iohn-King * * « Il duello, com' era stabilito dal prece- « dente verbale, ha avuto luogo stamane, « un' ora dopo, alle ore 6 antimeridiane, e « Baby è morto. Innocenzio Della Celia Candido della Ragione Cbicot Iohn-King. Alcuni giornali parigini, tra cui e qualche giornale inglese , il Figaro, raccogliendo — sommariamente sul serio 216 — la notizia,, che a Napoli , in annunziarono sèguito a una vertenza sorta per lo spiritismo era avvenuto un duello alla pistola e che in que, un pubblicista giovanissimo, Roberto Bracco noto con lo pseudonimo di sto duello , Baby, era rimasto ucciso ^P sul terreno. %n DOCUMENTI 15 I VERBALI DELLO SPIRITISMO CONTRAFFATTO. Alla squisita cortesia del signor Getzel dobbiamo la fortuna di poter offrire ai let- tori questi graziosi e interessantissimi do- ha pazientemente ricercati fra un mucchio di carte cumenti. Il signor Getzel li manoscritte e di carte stampate, cioè tra i ricordi di quel gaio e utile episodio, di cui egli ancora parla con vivo e ilare compiacimento. Non tutti i verbali delle molte sedute il signor Getzel è riuscito a trovare ; ma i documenti trovati parsi già troppi, e noi, anzi, ci sono abbiamo pen- sato di scegliere quelli di cui la singolare importanza avrebbe resa superflua la pubblicazione dei meno significativi. — — 220 Alcuni dei verbali che evidentemente, scritti, mani nervose, con una pubblichiamo gran fretta da , in calligrafia decifrabile, e scolorati dal polvere, lavoro ci d' hanno costretti a appena tempo e dalla un non facile Abbiamo dovuto interpretazione. completare qualche frase ch'era abbreviata e mutare qualche parola per necessità di chiarezza; ma, in complesso, possiamo garantire F esattezza del testo. Quarta seduta in casa Getzel. (A questa seduta assistono parecchi scienziati forestieri che si trovano a Napoli per fare degli studi nel rinomato Aquarium). Oggi 11 Agosto 1886. La sera dell' 11 casa Getzel i Agosto sigg. prof. si riunirono in Dworzak , prof. Franchi, dottor Meyer, dottor Friedmann, ed — altri si in seduta, procedette saltante. Il 221 — spiritistica. all' prof. Innanzi tutto esperienza del tavolino Dworzak interrogò dap- per conoscere se questi esperimento ed in qual modo lo spirito prima annuiva all' voleva che si procedesse. Lo spirito comin- per rispondere mediante segni (un colpo per il sì e due per il no sulla tavola) che ciò voleva prof. il medium legato. Dworzak pregato Indi, avendo lo spirito di il dare un segno potente della sua presenza, dopo qualche tempo la tavola ben 2 volte all' altezza si è sollevata per di un metro. Noi sorvegliammo attentamente il prof. Dworzak, nonché il prof. Franchi. Abbiamo tutti intanto constatato che tanto l'uno quanto 1' altro tenevano le gambe a rispettabile distanza dal tavolino ed immobili; immobili eran pure appoggiate degli altri Il le mani, che eran leggermente sul tavolino, al pari delle mani convenuti. tavolino è rimasto sospeso in aria; sem- brava sollevato da una forza centrale ché era egualmente librato. giac- — Terminato bene — esperimento, uno dei conve- Meyer ha esaminato per Franchi, il Dworzak e il Getzel dottor il nuti, lo 222 il , per osservare coi proprii occhi se costoro avessero tenuto di soppiatto qualche stru- mento od di altro, nel soprabito ecc. allo agevolare o scopo procurare addirittura l'espe- rimento. Il risultato di queste indagini é stato assolutamente negativo. Si è poi proceduto all' esperimento. Il Dworzak prof. è stato legato ad una sedia con una fune che gli è stata passata a parecchie riprese intorno alle mani, al corpo e ai piedi, ed è stata annodata in modo tale, da sembrare assolutamente im- possibile potersi da il prof. Dworzak slegare solo. Né ciò è tutto. Una ardesia, nella quale piccola lavagnetta di non era ancora alcun segno scritto, gli è stata infitta nel collo. Nel mentre il Professore è rimasto vis-a-vis in penombra, i convenuti, dopo qualche tempo, hanno inteso 5 colpi ad una porta laterale. — 223 — Fatte accuratissime indagini, è risultato che nessuno era nell'altra stanza, che avesse ci potuto divertirsi Poscia i a picchiare sulla porta. convenuti hanno veduto vagolare una qualche cosa nel buio, ed è parso loro, ripetutamente, di vedere una mano bianca fra le tenebre e la luce. In mentre, questo sulla chitarra Dworzak e sul si son sentiti colpi tamburello. Il prof. è stato colpito da accessi d' am- bascia, ed ha avuta una sonora guanciata da mano invisibile. Tutti hanno accertato che egli era perfettamente legato. Continuando V esperimento, dopo qualche tempo, egli, in mezzo a grida di ambascia ha chiamati, affermando chela ci lavagnetta Era infittagli nel collo lo strozzava. allora ancora perfettamente legato. Estratta la lavagnetta, vi stava scritto: Buona sera. I dopo qualche addosso il convenuti si sono ritirati e, minuto, lecco piombar loro prof. Dworzak completamente slegato, che accusava soltanto oppressione di respiro. — Noi 224 della seduta spiriti- tutti assistenti stica, in presenza — di tali fatti, teniamo a dichiarare recisamente e pubblicamente che quantunque tese scettici influenze in riguardo alle pre- spiritistiche vorrebbe far credere il , alle quali ci suddetto Professore, pur nondimeno non abbiamo potuto rilevare che potesse menomamente dare la nulla chiave per comprendere in qual modo, egli esegua questi suoi esperimenti, cioè se per giuoco di prestigio o per una qualche forza naturale a noi del tutto ignota. Degli esperimenti non è trapelato nulla che potesse indurre a credere qualmente Dworzak avesse ingannata la nostra buona fede. Quindi noi ammiriamo gli espeil prof. rimenti, che potrebbero certamente giovare molto all'Umanità tanto travagliata dagli eterni dubbi che l'affliggono, rilevando l'ultimo segreto delle cose. Egli ha fatto vedere e toccare con ciò che spiritista mano Slade, più rinomato del mondo, eseguì a Londra da- il celebre il — vanti al 225 sommo Crookes — a Leipzig, davanti, a Wundt, Tillser, Fecker, Hall ecc. altrove Quindi fisici di , soltanto lui può definire ciò che e meccanici e filosofi fama mondiale non È e materialisti potettero. noto che uno dei convenuti (Meyer) ha detto ripetutamente sui giornali tedeschi che Slade fece allibire di spavento i celebri Helmbult e Haechel che si rifiutarono di assistere alle sue sedute, perchè certi di fenomeni osservare che non avrebbero potuto spiegare. Quindi, ricapitolando, gli scienziati convenuti, alla seduta dell' undici Agosto rin- graziano prof. cordialmente e sentitamente Dworzak loro vedere, di e, nel non desistere mosamente il delle cose meravigliose fatte tempo stesso, lo pregano affatto dal proseguire ani- genere di esperimenti, così che se egli saprà darne la spiegazione, in questo un enigma tanto discienziati, ed ancora inso- qualunque essa battuto fra gli luto, sia, troverà adeguatamente la sua solu- — zione. E — 226 sarà questo le dernier mot de la question. Napoli 11 Agosto 1886. P. Getzel C. Franchi C. Crandi Dott. Meyer C. Friedmann P. AUFENBERG Fredovsky ZlMMERMANN A. F. F. Alberti. Settima seduta in casa Getzel. I sottoscritti, riuniti intorno alla tavola, hanno ottenute diverse risposte con sollevamenti di essa e colpi nel mezzo della 227 medesima. E da notare che sollevata per circa un la tavola si è mezzo metro dal mani sollevate suolo, tenendo tutti noi le a sufficiente distanza. Ripetute volte essa è rimasta in bilico. Essendo stato legato il medium signor prof. Franchi, gli abbiamo posta una veste sulle gambe ben sotto le legature pregando Spirito di Chicot a volergliela togliere. lo Dopo pochi minuti, rimovere di gli il medium la veste dalle produceva ci ha pregato gambe — perchè caldo. — Abbiamo a tenerla per qualche altro poco abbiamo pregalo Chicot a stesso; difatti, insistito , quindi toglierla egli pochi secondi dopo, la veste è stata lanciata verso noi; osservatasi la legatura del medium con sorpresa gene- , rale essa è stata trovata intatta. Il dott. Capuano hanno portati due Il dottor e il Cav. Ercole Chiaia saluti a Chicot. Capuano era stato incaricato di questo saluto dallo spirito di frate gelico, suo assistente; il An- cav. Ercole Chiaia era stato incaricato di questo saluto da — — 228 Iohn-King, che era nuovo il spirito di casa Chiaia. ciò Dopo abbiamo messo dium un taccuino scritti in testa al cui Verdinois in ha risposto guente modo: " u Correggi E i in iscritto poi dirotti Abbiamo messo al di nel se- versi tuoi i miei Chicot lata, aveva alcuni versi. Chicot capo me- nuovo „ il taccuino in medium, con una lettera suggel- recata espressamente dal sottoscritto dottor Capuano. La lettera è stata lan- ciata verso di noi, lacerata; nel taccuino abbiamo trovato scritto: « Da parte di F. A. un obolo a Capuano ». Nello stesso tempo cadeva in testa a Capuano una moneta antica. Il Dottore asseriva di aver sentito come — 229 — una mano posarsi leggermente sulla sua testa. Cav. Chiaia ha pregato Chicot a ma- Il nifestare se sentivasi disposto ad ipnotiz- zare medium il e parlare cosi per mezzo di lui. Lo ha risposto affermativamente. Ipnotizzato il medium, il Cav. Chiaia ha spirito tenuto collo spirito un lungo discorso, udito da perchè fatto a voce alta. Rileviamo soltanto le cose principali tutti tale colloquio. ha dichiarato Lo d' spirito del di buon Chicot aver lasciato questa terra sullo scorcio del secolo passato; l'ultima sua dimora fu Roma, mori nell' età media, fu preso da una passione molto contrastata su questa terra, né ebbe mai ad incontrare l' oggetto del suo amore. non ebbe moglie I ; membri di sua famiglia sono tutti Non può dire se gli spiriti che estinti. si pre- sentano a noi vengano per proprio volere o per loro espiazione. Ha nia, detto anche che recavasi in Germa- restandovi 15 giorni;ha soggiunto però — 230 — che facilmente sarebbe ritornato prima ancora di quel termine il che sarebbe di, peso da alcune circostanze ignote. Ha promesso di farci conoscere quando sarebbe tornato fra sul letto giorni noi, facendo trovare del signor Getzel un dono prima del suo , tre arrivo. Domandatogli se amava i Tedeschi, ha suoi sentimenti patriottici risposto che i ha soggiunto che eragli glielo vietavano; inibito di parlare altra lingua in Italia di- versa dall'Italiana. fenomeni non meno importanti dei precedenti sonosi avuti durante Altri molti la seduta. Sono, fra gli altri, a notarsi i seguenti : Un tamburello posto sulla tavola si è a udito, poco a poco, battere con un ritmo di danza spagnuola sembrava che una mano bene esperta ed agile 1' agitasse in modo ; concitato e convulso, e per ben due volte è stato queir istrumento lanciato verso di noi, sempre suonando, insieme ad una chi- tarra, che trovavasi collocata sulla tavola. — Un 231 — bicchiere ripieno d'acqua è stato vuo- tato dallo spirito interamente e capovolto sulla tavola stessa, senza lasciare traccia alcuna del liquido contenutovi. Un soldo, avente un segno speciale, posto sulla tavola dal Cav. Chiaia, perchè lo spirito glielo riportasse alla propria abitazione non è , stato più rinvenuto. Una salti, sedia, lontana da tutti, ha fatto tre capovolgendosi interamente. Alcuni dei sottoscritti asseriscono d'avere visto in alto qualche cosa opalina , e spariva come una luce che gradatamente allontanavasi (1). In ultimo, avendo lo spirito mostrata una speciale avversione al sig. Mastaller , il cappello di questo, che trovavasi sopra una sedia, è stato gettato fra i piedi suoi, ab- bastanza sgualcito. (1) Avevano visto anche troppo, perchè la luce opalina non era stata preparata da nessuno. — Dopo tali 232 — esperimenti, il medium profes- sor Franchi ad un tratto è stato comple- tamente sciolto. Dottor M. Capuano Ercole Chiaia E. Mastallek Carlo Reina A. E. Perrotti Luigi Calenda M. Girau Dworzak Getzel. 133 FUSIONE DELLO SPIRITISMO CHIAIA-GETZEL. Seduta (Il spiritistica in casa de! cav. Chiaia presente verbale fu copiato dall' ori- ginale che trovatasi in casa del Cav. Chiaia poiché tale seduta fu fatta precisamente in casa di lui). 25 Agosto 1886. Dapprima è stato legato il medium signor Franchi. Lo spirito Chicot ha scritto direttamente in un taccuino suggellato, nel quale era stato scritto dal Principe di Telesio la seguente domanda importanza lo spiritismo , : « Acquisterà anche tra noi 16 — come 234 Germania ?» in il medium Si è trovata scritta Risponderò altro! (1). Franchi è stato ipno- « la seguente risposta: Poi — sig. tizzato e lo spirito Chicot con tutti gli astanti. ceduto il ha conversato In fine Franchi ha il medium Sapio (Eusapia posto alla Paladino), la quale è stata legata e distesa sul divano in fondo all' alcova. Si è ottenuta la ipnotizzazione della Sapio, la materializzazione di un braccio di John-King, V apparizione di un' ombra pas- seggiale ed alquanto mostrantesi fra le portiere. Il Principe di Telesio ed il prof. Avena hanno, invitati da John, toccato la sua mano dietro le portiere ed hanno dichiarato che T impressione ricevuta é stata come del contatto di un oggetto levigato e piumato; (1) l' Pare che. il Franchi, non potendo leggere al- oscuro, rispondesse prudentemente altra volta. L'ultima parola sicché si fa Volta „ Kisponderò non era chiara, : leggeva "risponderò altro ....„ Intanto trovò aggiunto si — messo da chi? — un punto ammirativo! — 235 — quindi John ha alzato un tavolino che era dietro 1' alcova. In fine si è sentito scio- medium e, rialzato il lume, si è trovata legata in modo interamente diverso gliere la da quello di prima, sebbene tuttora ipno- tizzata. Parlando magneticamente, John ha tato il prof. Avena a invi- porsi al grave com- pito di sciogliere la colluvie di nodi da lui rifatti. Poi la medium difficilissimo si è svegliata ed è stato davvero sciogliere quei nodi. Enrico Madia M. C. Caputo A. Avena Principe Telesio Luisa Pellegrino Oscar Caputo. — 236 Ottava seduta in — casa Getzel. (Questo verbale fu redatto proprio dal professor Dante Zanardelli Per chiarezza accennare a aveva stendendo egli stesso, , verbale, scrisse antispiritista. , il il suo nome quando doveva ciò che durante la seduta egli fatto). 28 Agosto 1886. Avendo questa sera per assistito Gretzel, prima volta ad una seduta spiritistica in casa la pur conoscendo che esse erano me- ravigliose, dichiaro peraltro che ogni aspettazione è stata superata mia dal fatto. Scrivo quindi queste mie impressioni personali, lasciando agli altri piena libertà di non sottoscrivere alle mie dichiarazioni. Fatta questa preventiva dichiarazione, passo a narrare brevemente i fenomeni prodottisi nella presente serata. Dapprima sono signori Franchi e stati legati Dworzak i due medium dal sig. profes- — — 237 sore Zanardelli e dal sig. Vincenzo Michilli. due medium erano seduti I stanza da studio, Davanti ad sul salotto. apre in fondo alla di fronte alla porta che si essi, distante circa un metro, era disposta una tavola con sopra una chitarra, un due tamburello, trombettine, due taccuini legati da cordicelle e stato scritto, manda uno dei quali era insaputa di tutti, una do- suggellati all' , in dal prof. Zanardelli un' altra interrogazione , del e nell' altro Principe di Telesio. Abbassata la luce, in modo da trovarci penombra, il cav. Chiaia, dirigente seduta, ha enunciato allo spirito Chicot in la la convenzione sul numero dei colpi da dare per poter conversare, che era la seguente: no 2 colpi, me sì 3, 5, silenzio^, Lo con parlate alzate il 4, abbassate lume 7, il lu- ho scritto 8. spirito ha immediatamente risposto colpi di mano, appalesando cosi che accettava la convenzione. Ad un i tratto suoni di tutti si gli sono cominciati ad udire strumenti che erano sulla — — 238 tavola, più quello d' un fischietto, che non era stato preparato, colpi di mano battenti fra loro, ecc. Tutto questo consecutivamente e contemporaneamente. I suoni ed i colpi erano ritmati. Dopo poco Chicot, parlando per bocca del medium Franchi, ha dichiarato che questi era ipnotizzato. Da momento quel in poi tutte le indica- zioni e disposizioni sono state date a voce, tempo stesso che si udisuoni ed i colpi di mano. Chicot e più volte nel vano i ha quindi dichiarato d'avere già scritto nel taccuino del professore Zanardelli. cav. Chiaia è entrato per ritirare il lì tac- cuino stesso ed è stato constatato da tutti essere intatta la busta , la legatura ed il suggello. La domanda concepita spiritismo La : « dello Zanardelli era così Posso darmi allo studio dello ? » risposta era: «Provate e ve ne per- suaderete — Chicot ». Lo Zanardelli ha di- chiarato essere convinto ed ha ringraziato — — 230 voce Chicot, che ha risposto con applausi. In seguito Chicot ha detto che da ad alta rebbe volentieri la mano a tutte le signore ed a quelle altre persone che desiderassero. E così si è fatto. Nel frattempo conti- nuavano i suoni ed colpi di i una sinfonia strepitosa mano, con e sorprendente; e venivano lanciati nella stanza, con espressa dichiarazione di essere destinati alle mazzo gnore, un si- di fiori odorosissimi, e tre bomboniere. Queste bomboniere erano state recate, è vero, dal cav. Chiaia, puta di tutti. la tavola, a Durante Ed egli le lava. i Una la distribuzione dei fiori, delle mano, colpi, gli strepiti e volta, richiestone, conti- Chicot par- ha trasportato una tavola posta l'ingresso della stanzetta, lotto, sotto grande distanza dai medium. e poi ripreso, sopra una all'insa- aveva nascoste bomboniere, delle strette di nuavano ma al- dal lato del sa- delle trombettine. Nel secondo taccuino, dopo constatatasi l'integrità dei suggelli, si è trovata lari- chiesta scritta dal Principe Telesio per con- — 240 to della signora Ghiaia — : « Potete fare dei buoni fenomeni con due medium ?» La risposta era: « addio. Chicot Sì, ». E poi, in un' altra pagina, quasi a dimostrare di avere compreso che domanda precedente la era stata formulata dalla signora Chiaia, la quale fra giorni per partirà Chicot ha scritto Buon viaggio : « A ». Quindi Chicot ha chiesto che desse 1' si uscio di comunicazione, sto parecchie volte sperando Milano, rivederci a Milano. l' socchiu- ha dispo- intensità della luce, di potersi far vedere. Get- Il sig. ha disposto sulla tavola, al di qua dell'uscio, una Mouse, pregando Chicot di rizel vestirne il medium. Allora è ricominciata la sinfonia strepitosa. Dopo un poco Chicot invita tutti ad entrare. Si son trovati il Franchi, tuttora legato, rivestito della Mouse al disotto del giustacuore e trasportato sulla tavola, e Dworzak, legato il e colla sedia rovescioni per terra, che toccava colla schiena. Una meraviglia ! — — 241 Scrivendo per mezzo del signor Madia, Chicot ha dichiarato di non aver potuto riuscire a mostrarsi. Richiestone del per- chè ha , risposto, ambiguamente, di avere due medii, che sono utilizzate le forze di concordi ed omogenee. In fede di che, hanno sottoscritto il prof. Zanardelli — D. Zanardelli — M. Chiaia — E. Parato Principe Telesio tutti C. — Madia presenti: — Ercole Caputo Rosina Parato — — Maria Pellegrino (per lo spirito rico i — Luisa Monary; — En- Parato (per gli spiriti Loria ni — M. cot) de Francesco Proto — oltre e Chi- Ciutiis — Oscar Edgardo Rosati duca — V. di Caputo Maddaloni — — Michilli Getzel. Dichiarazione annessa. Dichiaro la io qui sottoscritto d'avere scritto dimanda nel carnet ad insaputa di tutti, d'avere chiuso ermeticamente detto carnet con spago suggellato e chiuso il tutto in una busta gommata. Ad onta di tutte queste — 242 — precauzioni, oltre all'avere trovato intatto, vi era la risposta adatta tutto il alla do- manda, come si vede nel processo verbale. Ero incredulo dello spiritismo, forse lo sono ancora un poco, ma sono fermamente convinto che in nessun modo artificiale si sarebbe potuto ottenere simile risultato. Quindi sono obbligato ad ammettere una forza intelligente sconosciuta. Napoli, 27 Agosto 1886. Dante Zanardelli. Chiarimenti su questo verbale verbale Questo — dopo vent' anni — ha bisogno' di alcune spiegazioni la paziente cav. Ghiaia vita tutti , e il signor Getzel ha avuta bontà di favorircele. è Le due entrato per ritirare ecc. ad entrare Getzel, per la ecc. » mancanza » « che significano dell' alcova, agli esperimenti degli spiritisti veri, si e frasi « li Chicot in, in casa indispensabile i fìnti medium situavano sotto l'arco d'una porta, che dava in una stanzetta contigua. I medium fìnti si riducevano a poco a poco in questa stanzetta, come Eu- sapia Paladino solite tendine. riduceva si Senonchè, più audace degli spiriti Inoltre come per dietro non falsi, astanti a entrare nella , dubbii. i questo verbale di Monary Enrico Madia per e quella di nota si quella della signorina Luisa Pellegrino per rito le falso spirito, era sfidarne l'incredulità o le firme tra , alcova il diciamo così , perchè spesso invitava gli stanzetta nell' Chicot, lo spi gli spiriti Loriani e Chicot. Ecco la spiegazione: Luisa Pelle grino ed Enrico Madia erano due medium frequentatori di casa Chiaia. rispettivamente, i di solito scrivevano firme erano condo il in , di punto quelle Monary loro spiriti : erano che gli spiriti, cioè, per mezzo loro. quella solennità Monary scrivent, e Loriani Sicché le lor spiritistica , ap- e di Loriani, al quale, se- convincimento del signor Madia , quella sera, si associava, in lui, lo spirito Chicot. Nona seduta in casa Getzel. 11 Settembre 1886 Legato medium il sono avuti i soliti e fatta oscurità, si sperimenti armonici col tamburello, la chitarra, piatto è stata 1' il messa della tavolino. In un farina, e in que- — sta — 244 è trovata l'impressione di si un piede nudo. In un portafoglio, a molte domande scritte sono state trovate le risposte. I più importanti fenomeni sono ha domandato ultimi. Il signor Getzel parlare con 1' anima di stati gli di un suo amico russo morto 2 giorni innanzi: lo spirito del russo e, parlando per bocca del signor Franchi {medium), ha risposto in russo, rac- è venuto, comandando dicono zel, e altri, un'apparizione Dopo Dice la sorella. di ciò, il signor Get- aver visto di anche (1). il prof. Turiello ha chiesto parlare con lo spirito di un suo amico di morto la vigilia. Chicot, per sto mezzo immediatamente: sciato un foglio II del « medium, ha È rispo- venuto, e ha la- ». foglio è stato subito trovato per terra. Era chiuso con sopra scritto: « Al prof. Turiello ». Dentro, una lunga comunicazione (1) L 1 allucinazione e la suggestione facevano ve- dere più di quello che era preparato. — 245 in inglese firmata... Dicky. (1), — attualmente, Dick- contenuto della comunicazione, Il grande importanza, non si riferisce qui: basta accennare che il defunto diceva di di venire a « da nome del padre del prof. Tu- recava consigli ammirevoli e saggi. Dopo, si è sciolto il medium. Federico Verdinois riello » e lui gli Principe Telesio Fabbricatore Giuseppe de Leone Calenda Dottor M. Capuano Marchese Della Valle L. Vincenzo Morello Pasquale Turiello Oscar Caputo E. di Nunno. Professor Pasquale. Mastaller. Girau. (Qualche altra firma indecifrabile). (1) Qui si leggeva il nome del morto. gnor Getzel che aveva provveduto Ma alla era il si- compila- — Ecco il testo della vuta dal Prof. — 246 comunicazione Turiello la sera rice- dell' 11 Casa Getzel, per mezzo del medium Franchi Settembre 1886 in : «This letter will to you, and excellent father your affectionate tras requested hat to you something which have a f'avourable influence mught possibily would address on the course of the and too feelan « Few words you brave life to run, interest in that course. vili be necessary vili good disposition on your part. Adore God, reverents, love your neighbour as youself and your country more « than mur Be yourself.... not at the to the dead just ways it is and be true, niur- of Providence and if permitted to care for the things of this world every action of your life will be Farencel under my regard » Kù M.w At. Dick-Dicky zione di questa lettera. L' allucinazione punto di far giurare che e che questi parlava peva una parola. l' il ». arrivò al carattere era del morto inglese , mentre non ne sa- — 247 Decima seduta in — casa Getzel. Sabato 18 settembre 1886. L' odierna seduta costituisce avvenimento tante storico un impor- negli annali delle scienze spiritiche. 11 procedimento con cui si sono svolti fenomeni non somiglia a quello delle pre- i cedenti sedute. Legato il medium Franchi con precauzioni, ed interrogato la le dovute spirito per constatare la sua presenza, esso ha risposto con un formidabile colpo nel muro. Alla dimanda, rivoltagli a mezzo del tavolino, « se fosse disposto a produrre qualche feno- meno ha risposto con un prolungato e stridente fischio mefistofelico. Subito dopo, una » sedia di Vienna fulminea, sotto il si è sollevata con rapidità soffermandosi soffitto, istantaneamente evitando l'urto , indi è ridi- scesa con un certo movimento civettuolo. Un s tavolo a quattro piedi, di un peso con- iderevole, isolato, ma circondato da tutti — i presenti sollevato, — 248 e sempre in piena luce, si è ora su due ed ora su tutti i , quattro piedi, a molta altezza. Questi mo- sembra che acquistino, nei loro movimenti, la vita e la volontà. Sono fenobili meni veri: impossibile A fizio. imitarli con l'arti- parte la specchiata rispettabilità del Getzel e dei suoi medium Franchi Dworzak Won Walden professano 1' simili condizioni, non di professione, in potrebbe combinare que- A un prestigiatore di profesoccorre uno spazio riservato a sé , fenomeni. sione, certo arte del prestigiatore, nean- che un abile giocoliere sti che , e lontano dal pubblico; ha bisogno di vociferare e gesticolare a suono di gran- cassa e di trombone, mentre casa Getzel numeroso ed si inoltre i fenomeni di svolgono in mezzo ad un eletto pubblico silenzioso e per giunta severo ed incredulo. Ma meni per quanto sono meravigliosi fisici, i feno- altrettanto stupiscono quelli in- tellettuali. Il medium Franchi, che durante le manife- — 249 stazioni dei fenomeni — stava ben legato, su di una sedia, circa due metri distante dal fisici pubblico, tutto ad un tratto ha impalliditola chiuso gli occhi e si è addormentato. Silenzio perfetto ! Si sente una voce uscire dalle labbra del Franchi (ma non è la sua voce): « Sono disponibile per 2 ore Da questo momento si terrestri è stabilita la ». di- retta comunicazione con Chicot. Alcuni astanti hanno scritto in un taccuino delle dimande; il taccuino, dopo che è stato legato e suggellato con spago e ceralacca portata da uno dei presenti, cioè dal prof, di Nunno, è stato deposto sul tavolo innanzi al medium a vista di tutti, e in men che si dica le risposte si sono trovate già inteso, la legatura coi scritte. Ben suggelli è cinque stata trovata intatta. Trascriviamo qui alcune delle dimande e le relative risposte. l.a Dimanda: Che cosa è l'elettricità? Risposta: La forza che noi altri spiriti sprigioniamo nell'etere, durante le nostre peregrinazioni. 17 — 2. a 250 — Dimanda: È vera Il Risposta: la metempsicosi? connubio tra razze di di- versa natura non è fecondo, come non calzano zampe le i guanti del porco. a 3 Dimandaci potrebbe utilizzare la forza degli spiriti, sostituendola alla locomotiva ed ai motori, invece di sciuparla in tavolini ed in sedie? Risposta: Gli esperimenti dei tavolini rappresentano la pentola in ebollizione di Stephenson. Sappiate pregredire e risolverete un'importante problema economico. 4. a Dimanda Risposta : Sapreste dirci : futuro ? il Saprei dirlo anche di là di tre generazioni, ed anche di avvenimenti che pur saputi dai mortali non farebbero mutare l'ordine delle cose già prestabilito. In questo mentre sopraggiunge di il prefetto Napoli conte Sanseverino, accompagnato dal Marchese Della Valle. Chicot ordina di legarli alla sedia e fare la Ad un tratto sul tavolo, al medium, trovansi in mezzo ed ai lati i il due mezza luce. che stava avanti legati: Getzel e il il prefetto Marchese — Della Valle ! 251 — (Meraviglioso!) Sotto il tavolo appare una grande tina di creta riemove si vede impressa una pita di gesso , mano ad otto dita fra due piedi di forma umana coronati da molteplici dita' Nel1' aria ondeggiano suoni arcani misti a grosse campane. La luce a poco a poco si offusca in modo da non far diquelli di stinguere le persone dalle cose. Improvvi- samente un lampo luce rischiara l'am- di biente lugubre ed oppresso e molti vedo- una no figura e sparire un' anguilla nell' aria medium Franchi, nuovo ce ! e di l'affannoso respiro del medium. luce!» gridano tutti. medium Franchi Rianimati Prefetto, legati tro. Il moto il i « il e di Lu- lumi, spettacolo. sciolto dalla legatura, era svenuto sulla sedia; il dietro nuovo V oscurità abbiamo constatato un bizzarro Il come diafana scivolare il tavolo capovolto; Getzel e Della Valle per terra, come erano sulle sedie, uno sull'almedium Dworzak, in un angolo re- della sala, sdraiato per terra, coi piedi in su, poggiati su di una colonetta, russava. — La tina con le scritte, non v' 252 — impressioni innanzi de- era più. E un enigma di cui zione ai materialisti, ai E. di lasciamo la spiegafisici ed ai fisiologi. Nunno Aristide Fabbricatore Principe Telesio Marchese della Valle Vincenzo Caprile Pasquale Turiello Giulio de Simone Prof. Duca Proto di MADDALONr Vincenzo Michilli Capuano Prof. M. Carlo Reina A. Campriani C. Caputo Ercole Chiaia F. Netti Errico Rossi Getzel. » (1). (Altre firme indecifrabili) (1) Il conte Sanseverino , appena rimessosi dalle strane emozioni, era fuggito. Perciò firma a questo verbale. manca la sua «r« INDICE %s<C INDICE Prefazione dell' Spiritismo di Editore Lettera del Prof. Leonardo Bianchi. A Pag. Baby . proposito di Spiritismo 3 » 9 > 116 > 129 133 I. Spiritismo > II. Spiritismo > 150 M. Galilei » 169 Lo > 185 Spiritismo svelato Patatrac spiritistico > 199 Coda » 213 I verbali dello Spiritismo contraffatto . Fusione dello Spiritismo Chiaia-Getzel. UT » 219 > 233 m "^^lUBnBMWl A V\A&/Vs\ (TWv^W) &i«&»N<8 MCT. PLEASE CARDS OR BF 1304 B7 DO NOT REMOVE SLIPS UNIVERSITY 0CT14WK* FROM THIS OF TORONTO POCKET LIBRARY Bracco, Roberto Lo spiritismo a Napoli nel 1886