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of ity
Pmtestiy
ci tEonmto
Miss B» Corrigan
HANDBOUND
AT THE
UNIVERSITY OF
TORONTO PRESS
ROBERTO BRACCO
o Spiritismo
a Napoli nel 1886
Prefazione dell'editore
SPIRITISMO
BABY
DI
Spiritismo e Spiritisti napoletani
-
Sedute in casa Chiaia
Lettera di LEONARDO BIANCHI
ARTICOLI POLEMICI
EUSAPIA PALADINO-
LO SPIRITISMO CONTRAFFATTO- PATATRAC SPIRITISTICO
DOCUMENTI
NAPOLI
FRANCESCO PERRELLA, Editore
1907
Uff:
130.4.
Qn
855284.
PROPRIETÀ LETTERARIA
Le
copie non
congegnate
da Solerlo Bracco
u
Tip. A. Trani.
si
dichiarano contraffai,
PREFAZIONE DELL' EDITORE
In questa continua rifioritura
mi ha
quale
idea
soffiato nell'orecchio un' idea.
,
appicciatasi al
editore in cerca di
to,
vicende
qualcuno, anzi, più di qualcu-
spiritistiche,
no,
di
«
mio
originali »,
La
cervello di
mi ha
spin-
con ansiosa sollecitudine, alla porta di
Roberto Bracco.
L'insigne commediografo e novellatore di
oggi, nel 1886, all'inizio della sua multiforme,
brillantissima e avventurosa vita di artista e
di giornalista
,
Pierro, un suo
dette alle
stampe, editore
il
opuscoletto ispirato dallo spi-
a Napoli : opuscoletto
une rareté hors ligne,
ritismo di quei tempi
divenuto oramai d'
per dirla da
bibliofilo.
Il giovanile
Bracco con
adottò alle
volumino, firmato da Roberto
pseudonimo di Baby, eh' egli
sue prime armi giornalistiche,
lo
—
è
un
interessante
«
—
4
documento
»
storico
che
con graziosa sincerità, non ostante
ritrae,
il
carattere di celia che lo riveste, quel periodo
di
in
tempo
cui,
fede spiritistica
si
proprio
di/fuse
da
per
Napoli, la
tutto
resto
proseliti e
raccogliendo dovunque
d'Italia,
il
scettici.
L' opuscolelto di
buon umore, al quale già
veglia di
stavano
Baby, improvvisato in una
s'
inne-
naturali virtù di osservatore del
le
Bracco, pose a soqquadro
V intero
campo
un fuoco
a essere ram-
degli spiritisti di Napoli e accese
di polemiche
non superfluo
mentato da coloro, e sono molti, che anche
oggi continuano a combattere prò o contro
la verità o la chimera dello spiritismo.
il
E
ricordo
il
è
tanto più opportuno in quanto che
medium
intorno al quale più
oggi, in Italia,
è
lo
si
stesso di cui
servivano gli spiritisti di Napoli,
VEusapia Paladino che allora
i
discute
allora
si
cioè quel-
napoletani
inesattamente chiamavano: la Sapio.
Ho
chiesto
Bracco
il
,
dunque ,
all' illustre
Roberto
permesso di ripubblicare non solo
v
il
suo opuscolo
polemici
co'
ma
anche alcuni degli articoli
quali egli, gaiamente, tenne testa
alle argomentazioni degli avversari.
Roberto Bracco, alla mia richiesta,
a rifiutarmi questa ripubblicazione.
ha risposto quell'opudi tutto
frettato
— Prima
—
—
abborracciato non fu e non poteva
scoletto
essere che
un prurito
di
occasione. Inoltre,
parecchie delle persone da
un po'
senza
si è af-
me
nominate, non
di punzecchiante umorismo, sia
nell'opuscolo che negli articoli, sono, purtrop-
po, scomparse. Benché quell'umorismo e quelle
punzecchiature non implicassero mancanza di
la
rispetto,
quelle célie
ristampa di quelle parole
mi sembrerebbe ora una
e
di
irrive-
renza. —
E
superfluo raccontare con quanta perti-
nacia
co.
io
abbia insistito presso Roberto Brac-
Basterà dire che
mente quando
forma
egli
io gli
di citazioni
,
ha accondisceso
ho fatto notare che in
in brani scuciti e presi
a casaccio, quell'opuscolo
potrebbero
l'altro,
essere
senza
il
sola-
e
quegli
ripubblicati
articoli
un giorno
o
suo consenso, generando equi-
—
voci odiosi,
aggiungere
di
cipio
noti
i
—
G
da qualche indiscreto;
ha voluto che,
eh' egli
questa pubblicazione,
suoi sentimenti e
vato di rivolgere
riverenza alla
il
no suoi avversari nei
al
prin-
fossero resi
bisogno da lui pro-
un pensiero
memoria
e basterà
lieti
di
profonda
coloro che furo-
di
tempi delle batta-
glie spiritistiche napoletane.
Ottenuto
il
consenso
,
condizionato
di
,
Roberto Bracco, ho pensato di non trascurare
i documenti
principali di certe sedute spiritiche contraffatte
da un gruppo
di gentiluo-
mini burloni che furono, in quél tempo,
sti-
molati precisamente dalla geniale vivacità di
Baby. Questi documenti hanno anch' essi un
valore, diremo così, storico, perchè rappresentarono
il
partenopee:
corollario delle vive polemichette
un
corollario,
come
si
vedrà, di-
sastroso per lo spiritismo di quél tempo;
un
corollario memorabile di cui giunse l'eco perfino all'estero.
Napoli, maggio 1907.
Francesco Perrella
Editore.
Spiritismo
di
Baby
°i
Mi ricordo
di
una canzone prodotta,
in-
sieme con un par di centinaia di romanzi,
da Francesco Mastriani. Egli, sedendo a
lieto
banchetto, fu pregato di fare un brin-
disi. Il
fiato
desinare era stato lauto ed annaf-
da vini poderosi
;
e
l'
abbondante
manziere, nel suo enologico
ro-
buonumore
,
improvvisando versi e musica, cominciò a
cantare:
Parrai che rotoli
Tutta la stanza,
Ballano
La
i
mobili
contraddanza.
—
—
10
mondo
Stranezze del
!
I fatti
più diversi
possono avere tra loro momenti impreveduti e imprevedibili
di
affinità.
Il
buon
umore enologico del romanziere avrebbe
potuto di leggieri sembrare un fenomeno
spiritistico:
quel brindisi cantato, o signori,
avrebbe potuto
rivelazione!
Il
di leggieri
sembrare una
rotolare della stanza e
il
danzare dei mobili sono indubbiamente due
manifestazioni
di
autentico; e
spiritismo
però, astrazion fatta dalle affinità accidentali
e
ingannatrici
correrebbe
do, volgari
che
il
il
,
a notar
le quali
si
pericolo di fare, non volen-
insinuazioni
brindisi di
,
io
penso e dico
Francesco Mastriani po-
trebbe legittimamente diventare l'inno di
guerra degli spiritisti.
Ponete mente:
Parrai che rotoli
Tutta la stanza.
Ballano
La
i
mobili
contraddanza...
L'inno, vedete, sarebbe eccellente!
E
—
11
—
vero che quel « parmi » per gli spiritisti
tenacemente credenti é inesatto perchè è
alquanto dubitativo; ma è vero altresì che
quel sensetto
di
dubbio
,
in questi
tempi
in cui è tanto
in
questi tempi
ed è tanto naturale l'esser sempre
un pò di parere contrario come il mar-
amletiani,
utile
chese Colombi, o il sentir sempre d'avere
un pò T opinione del proprio contradditè vero altresì, dicevo,
tore come Renan
,
che quel sensetto di dubbio non nuoce a
nessuno e attesta qualche cosa fra la modestia e la prudenza, che sono due àncore
di salvezza dell'
checché se ne pensi e se ne
spiritismo e' è. Voi potete formarvi
Intanto
dica, lo
di
umanità sofferente.
,
Moleschott e di
Tommasi
il
concetto
che meglio vi pare e vi piace; voi potete
crederli a vostro talento due brave persone o due farabutti o due gonzi voi potete discutere di Darwin, così, su due piedi,
;
come
se discuteste del rivendugliolo al can-
to della via; voi potete esser convinti
il
che
Padreterno, concedendo a noialtri ani-
—
12
—
mali (non vi dispiaccia il « noialtri ») la
così detta forza vitale, ce ne abbia voluto
monopolio, e potete esser convinti
che Iddio nostro Signore con tale conces-
dare
il
sione non abbia voluto fare altro che una
burletta, costituendoci un illusorio stato
precario e preparandosi poi a largire con
1'
a
andare del tempo la stessa forza
tutti
avere
i
i
corpi
dell'
universo
;
voi
vitale
potete
più elastici e svariati criterii in-
torno alle leggi fisiche, e a quella special-
mente della gravità, insegnate a Talete,
ad Archimede, ad Archita, a Empedocle,
a Bacone, a Galileo, a Torricelli, a Newton, a Galvani, a Franklin, a Volta, a
Lavoisier
,
a Berthollet, e anche, pratica-
mente, al mio portinaio, da quella eterna
e
somma maestra che
è
madre natura
;
voi potete fare spallucce o far di cappello
a tutte le conclusioni assodate dalle scienze
positive; voi potete
chiamar coteste con-
clusioni verità sacrosante o piccinerie
binesche
;
— ma voi,
dimostrare che
lo
bam-
non potete
spiritismo non e' è
o signori,
!
—
—
13
Per dimostrare che
lo
spiritismo
non
c'è
dovreste saper dimostrare... che due e due
fanno quattro. Provatevi. Sentite a me, non
ci riuscirete. Il bianco è bianco
il pane
,
è pane,
Ebbene
la luce è luce.
se vi
,
si
viene a dire che la luce non è luce, che
il pane non è
pane che il bianco non è
,
bianco, voi vi troverete impicciato
come
un pulcino nella bambagia. A chi vi asserisce che due e due fanno cinque, voi
non potete rispondere altro che questo
due e due fanno quattro; e se voi gli chie:
derete una
volta
,
vi
dimostrazione
risponderà chiedendovi una
di-
uno
di
mostrazione.
In
fondo
fronte all' altro a
più che
sua
egli, alla
,
gli
estremi
,
state
1'
pari condizioni
si
toccano,
la necessità del dimostrare,
1'
e,
,
tanto
ammessa
evidenza e
la falsità,
per ragioni opposte, possono essere ugualmente subdole nel campo della
logica.
Sicché
,
alla larga
!
Lo
spiritismo
e' è.
Ottimamente. Con una certa lojolesca astrazione mentale, io, pensando ai fatti deno-
—
li
—
minati complessivamente con
la
parola
spiritismo, sono al caso di gridare a squarLo
ciagola, senza scrupolo di coscienza:
—
spiritismo
Perchè
trici...
e'
è
poi,
!
egregi lettori e gentili
(immagino
non già perchè
ma
io
di
averne delle
me ne
let-
lettrici
senta meritevole,
soltanto perchè l'argomento della
mia
qualsiasi chiacchierata non può non allet-
tare le muliebri fantasie, le quali offrono
pure tanta soave poesia a questo mondo
a questo nuovo mondo di faspiritistico
,
scini
,
di
emozioni e
d'illusioni)...
lettori e gentili lettrici,
egregi
dunque, che cosa
è lo spiritismo?
Fra
le
parecchie definizioni che mi
si
affacciano ora alla mente preferisco, per-
chè più comprensibile, quella di Eduardo
Dalbono. E una definizione in versi, semplice e chiara.
Egli, l'illustre artista,
tura napoletana,
poeta della
pit-
ha da un certo tempo
qua, forse appunto per
il
il
bisogno impellente
il
di
in
suo istinto poetico,
esprimere
in versi
—
15
—
sue idee. Senza dubbio, lo spirito d'Ingarriga uso un linguaggio d'occasione è
le
—
—
intervenuto
e,
per bocca
di
Eduardo Dal-
bono, nella cui bizzarra giocondità ha trovato un potente e allegro medium, nobil-
mente ha verseggiato
rotino
a"
e
del se-
al cospetto
gaio sinedrio artistico del Caffè
Europa.
— Don
Ed
Eduà, che cosa è
egli,
lo spiritismo?
con faccia seria ed aria grave:
Spiritismo
è
quélV oggetto
Che fa muovere
il
E
fa sempre un
beli' effetto
A
chi restalo
mobilio,
a guardar.
Eduardo Dalbono ha ragione. La faccenda dei mobili che si muovono è la parte
principale e fondamentale dello spiritismo,
e s'ha a convenire che la parola mobile,
indicante capacità di muoversi, era stata
come un pronostico
filologico dello
spiri-
tismo.
E non
nità
,
ci
è troppo
da scherzare
!
L'uma-
diciamocelo tra noi francamente, e
—
16
—
minacciata da una radicale trasformazio-
ne per
al
quale sarà posta con
la
muro
e finirà col farci
gura. Difatti
ne
si
,
agitano
già
e
fossero creature
militudine di Dio.
zia,
come
se,
i
le spalle
una pessima
tavolini
e
le
poltro-
chiacchierano come se
a immagine e
fatte
Ora
pare,
domando
,
di gra-
,
che
mondo ? che diventeremo
il
si-
questo spiritismo an-
drà sempre più perfezionandosi
venterà
fi-
di-
noi
?
che sorte toccherà al sangue del nostro
sangue
È
chiaro:
vento
L'
?
il
mobile piglierà
soprav-
uomo!
sull'
uomo rimarrà abbattuto
sconsolato
il
,
,
negletto e
umile spettatore del
novello
organismo sociale costituito da tutte le cose
che
povero
guardare da alto
egli
,
illuso
,
s'
era abituato a
in basso.
L'
uomo sarà
un accessorio, una inezia, un riempitivo,
sarà un avanzo del passato, sarà l'emblema
del decadimento e della sconfitta, sarà la
di se stesso, e le
sue gambe,
i
suoi piedi, le sue braccia, le sue mani,
i
vergogna
—
—
17
suoi occhi, le sue orecchie,
il
suo cuore,
suo stamaco,
il
suo cervello non saranno
il
che una vacua superfluità ridicola e
tor-
mentosa, innanzi alia quale sogghigneranno,
nei
momenti
di ozio,
epoca
tavolini, le poltrone,
armadii e
le seggiole, gli
Neil'
i
attaccapanni.
gli
quando cioè
di transazione,
l'uomo, meravigliato, allarmato, inorridito,
scombussolato per le novità inattese succedentisi senza posa sotto gli occhi suoi
nutrirà, in fondo
atroci dubbi e
all'
i
anima, insieme co'più
più spasmodici sospetti,
ancora qualche speranza
propria superiorità,
si
di
recuperare la
svolgeranno
,
o
si-
gnori, sulla superficie del globo sublunare,
drammi inauditi; — e, certamente,
oltre ogni dire raccapriccianti
situazioni
saranno
al-
l'ordine del giorno e della notte.
Nei pubblici uffici nelle case private
nelle case oneste
nelle case d' ogni ge,
,
,
nere regnerà una grande
confusione ge-
nerata dall'azione dei mobili e dall'azione
degli uomini,
acerbamente
i
quali mobili e
si
i
quali uomini
combatteranno
,
s'
ingan-
—
si
neranno,
18
—
mistificheranno a vicenda nel
misterioso fermento dello spiritismo.
queir epoca di transazione regnerà, credete a me, una grande baraonSì
da
!
in
,
,
—E
chella
,
armadi
,
le
poltrone
le
,
seg-
gli attaccapanni comina tempo e a luogo, alla chetio apertamente
ad assumere le
giole, gli
ceranno
tavolini
i
,
,
,
funzioni
di
mariti, di
di rompicolli
,
di
amanti,
guastamestieri
di
,
ladri,
di
toni, di malfattori e via discorrendo.
to potrà essere spiegato
con
CaTut-
lo spiritismo,
tutto potrà essere giustificato dallo spiriti-
smo, tutto potrà essere un fenomeno dello
spiritismo.
Si
troverà
vuotata
?
Spiritismo
Si
una cassa forte aperta e
!
troverà una biblioteca saccheggiata?
Spiritismo
!
un
Si troverà
Spiritismo
!
una firma
Si troverà
Spiritismo
libro pieno di spropositi ?
!
falsificata?
—
Si
—
uà galantuomo aramazzato?
Si troverà
Spiritismo
19
!
troverà una moglie infedele
?
Spiritismo!
La
cassa forte
si sarà aperta da sé, i quatne saranno andati a passeggiare
lontano la biblioteca sarà stata visitata
trini se
,
dallo spirito d'un lettore egoista
,
il
libro
sarà stato scritto, mediante la facile penna
di
qualche giornalista, dallo spirito d'un de-
funto alunno della Classe de asen di Ferra villa, la firma sarà stata falsificata da un
galantuomo sarà stato ucda un armadio (1' arma. ..dio è natu-
attaccapanni,
ciso
ralmente
il
il
mobile destinato alle uccisioni)
e finalmente la moglie infedele sarà stata
vittima della vile seduzione d'un tavolino
Ve
zioni
drammi
raccapriccianti Lo
!
inauditi! situa-
l'ho detto:
sposo, il povero
aver
constatato
sposo tradito, dopo
per caso
l' infedeltà
al colmo della
della moglie
!
,
rabbia e del dolore, non avendo
il
corag-
gio di parlarle, penserà, per esempio,
scriverle
una lettera
di
fuoco
;
di
ebbene
—
inorridite
!
—
20
questa lettera
,
probabilmente scritta appunto
seduttore
!
Allora
tavolino
il
coi soliti colpetti
e,
tà cavalleresca
— Pietà
:
,
uno slancio
puntini sugli
io
egli
,
casa sua
di
nei tempi in
cui
suo rivale
,
il
lo
,
il
sciata sua
ospitato,
sarebbe stato
suo nemico
,
disturba-
il
Ah! quante
tranquillo
quante volte aveva su
i
di esso
pasticcini,
i
pagno
la-
e custode della propria
pericolante fronte
cuore mi
si
!
depo-
bonbons
destinati o l'onorato cappello,
lei
,
moglie presso quel tavolino
sti i fiori, i nastri,
Il
il
più lontano so-
volte aveva, con V animo
a
,
spiritismo
aveva
tore della sua pace domestica!
!
e di-
con un tavolino
,
spetto che esso un giorno
ah
i
!
non era che una utopia
senza avere nemmanco
il
di leal-
ecco questo marito a tu per tu con
un mobile
che
convellerà
sì
pietà per quella donna
colpevole sono
Ed
i
,
sul tavolino
noti ai cultori dello
,
spiritismo, metterà, in
rà
sarà
fuoco
di
com-
onorata
ma
!
stringe al solo pensarci.
—
E quando
egli, in
—
21
un'angoscia indicibile,
dopo qualche istante d'esitazione, si slancerà verso quel ligneo Don Giovanni Tenorio per colpirlo,
o,
se la nobiltà del suo
carattere rifugge dalle vie di fatto
interrogarlo e per chiedergli
andate
come
,
per
siano
le cose e in quali condizioni, per
dir così, di spirito l'infedeltà si sia consu-
mata,
—
il
ligneo don Giovanni
Tenorio,
ritornando a un tratto allo stato di semplice tavolino inanimato, resterà
lì,
muto,
fermo, crudelmente impassibile, impunito
ed impunibile serbando un contegno da
,
suppellettile.
Sventurato marito! Neanche
un chiarimento
Che
Egli
gli
sarà concesso!
farà dunque egli
?
—penso — risolverà
io
di
un avvocato. Senza por tempo
consultare
in
mezzo,
messesi in tasca le lettere, scritte indub-
biamente dal tavolino,
e
sorprese
nelle
mani
di proprio
della
pugno,
moglie
,
si
recherà in gran fretta da uno dei migliori
avvocati della città.
.
—
—
22
Un
Picchia ansiosamente alla sua porta.
servo apre.
—
L'avvocato è
— No,
casa?
in
signore, l'avvocato è uscito
;
ma
può parlare con un suo divano.
se vuole
— Grazie,
Parentesi.
obbligatissimo
Non
crediate
!
che
io
vada
troppo oltre con la mia immaginazione.
Alcuni amici miei mi hanno assicurato che
in
una
spiritistica
seduta
,
spirito dell'ottimo professor
quale era
tutt' altro
perfetta salute.
mettere
mente
d'
Francone
,
lo
il
che morto e godeva
Ciò ho
potuto io stesso
domandando personalprofessore se egli fosse ben certo
sodo
in
al
chiamarono
essere stato vivo
nel giorno
in
cui
il
suo spirito, chiamato dai miei amici, andò
a conversare gentilmente con
fessor
Francone
e di fatto
—mi
schiettezza
— che
rispose,
loro. Il pro-
è francone di
nome
con la sua abituale
la quale garantiva l'importanza della risposta:
Parola d' onore quel giorno io ero
,
—
,
perfettamente vivo.
—
Sicché non solo
morte, che Dio
li
—
23
gli
di
spiriti
abbia
persone
ma quelli
in gloria,
persone vive possono essere introdotti nelle domestiche suppellettili. Non
altresì di
da meravigliarsi. Gli avvocati
medici, avranno agio, in loro as-
c'è quindi
come
i
senza
,
affidare
di
al
sperto divano di casa
E
retta ai clienti.
sizione
che
1'
il
uomo
,
dar
prima cioè
sìa
a dirittura soverchiato e
nel
confusionismo generale
,
morale e materiale
nel caos
di
compito
così nell'epoca di tran-
me contemplata
da
annichilito
più vecchio ed e-
nell'
,
,
acca-
vallarsi di mille equivoci e di mille errori,
a
lo spiritismo,
a mo'
di
mo
di mefistofelica
seduzione
,
carezza,
qualche
presenterà
— come quello concesso medici
avvocati — quale renderà poi più
ai
vantaggio
ed agli
il
profonda la tristezza della trasformazione
completa.
Chiudo
Egli
la parentesi, e ritorno al marito.
entra
rispettosamente
,
e
nello studio dell' avvocato assente
sullo stesso
divano che ne fa
le
giunto
,
siede
veci. Il
—
24
—
marito pro-
calorico del corpo dell'offeso
duce dopo pochi minuti ì suoi buoni effetti. Il divano comunica delle oscillazioni
alla parte
seduta
dall'
individuo
prepara a confidare ad esso
,
che
tormentoso
il
segreto dell'animo suo. Finalmente,
vano
dividuo
il
di-
all'in-
:
— Ttà,
Lo
sotto in sopra,
fa sentire, di
si
ttà,
ttà.
spirito dell'avvocato è venuto.
L'avvocato, cioè
il
pisce, coi colpetti:
divano, parla,
un colpetto
si
ca-
significa
A, due colpetti significano B, tre colpetti
dimodoché
significano C e così via via
,
per combinare una parola
tempo.
Il
ci
vuole
il
marito offeso, invece, parla,
rei quasi all'antica, cioè
con
la bocca.
suo
di-
Ma
grave è che egli ha un diavolo
per capello e, nonostante si sforzi a serbarsi sereno ed attento, teme di sbagliare
il
fatto
maledettamente
—
Oh
il
computo
prego — dice
dei colpetti.
—
commosso
la prego, signor avvocato, lei che è una
persona di mondo ed un egregio giurecon!
la
lui
—
25
—
mi dia un consiglio mi dica per
carità, che debbo fare, come debbo regolarmi verso chi ha sedotto mia moglie e
sulto
,
,
verso quella donna infame che
,
s'è lasciata
sedurre.
Silenzio.
divano pensa. Quindi risponde. A quel
poveretto, che tende l'orecchio, o ciò che
Il
in lui funziona
fa
glio sentire,
il
da orecchio, e che, per mecombaciare quanto più è
corpo col divano
suo...
par
contare prima 9 colpi (t), poi 13 colpi
(m), poi 2 colpi (6), poi 5 colpi (e), poi 3
colpi (e), poi di nuovo 9 colpi (t)
poi 12
possibile
,
di
,
colpi
E
(7).
qui non ha più l'animo di proseguire
a contare. Dal suo computo risulta finora
i-m-b-e-c-i-l
Ma
no
!
sia questo
Ma
il
no
!
Non
è
verosimile che
responso di un dotto
avvo-
cato. Deve essere un equivoco, deve
sere un errore!
3
es-
—
— Scusi...
26
—
di grazia...
abbia la cortesia
di
ricominciare da capo... Ella capirà che
lo
stato dell'animo
mio non mi permette
d'intendere subito tutta la profondità delle
sue ideeSilenzio.
Il
divano pensa. Quindi torna a rispon-
dere.
L'infelice marito tende l'orecchio
dianzi, fa
il
come
combaciare quanto più è possibile
suo corpo col divano,
e,
questa volta per
maggiore precauzione, adotta l'espediente
di darsi un pizzicotto a ogni colpo che sente.
Diamine! Cosi facendo sarà
sbagliare
i
di
difficile
conti.
Vediamo un pò
Due colpi e due
:
pizzicotti (6)
;
Ventun
colpi e
Cinque
colpi e cinque pizzicotti
E
ventun pizzicotti
(m)
;
(e).
più nulla!
L'infelice marito,
cotti,
dopo
i
ventuno pizzi-
riassumendo, balbetta:
—
—
27
b-u-e
Impallidisce. Si
morde
le labbra. Si di-
mena
sul divano, cioè sull'avvocato.
esatti
i
suoi conti,
credere
di sì
;
di no,
sì
ma
i
Sono
o no ? Egli vorrebbe
attestano
pizzicotti
e però, rivolgendosi
al sottostante
giureconsulto, convulsamente gli parla:
— Come! Imbecille a me?... Bue a me?...
Ma
è
dunque questa
parola
con-
di
parola di consiglio che ho chie-
forto, la
sta,
la
signor Avvocato, alla sua saggezza,
alla sua esperienza
Ma
è così che
mio
?
Ah
accorgo
sua dottrina?
uno sventurato par
mi sono illuso Oramai, me ne
!
si
tratta
!
se
:
alla
,
un perverso tavolino rapisce
un uomo come me, non ci
la consorte a
sarà nessun divano onesto che se ne com-
muoverà
A
!
questo punto,
il
divano, adirato
,
si
eleva con violenza; e l'altro,
come per
un
nel
poderoso
meno
calcio
accessibile
ricevuto
posto
d'ogni persona seduta,
—
balza lontano,
28
—
dopo qualche istante di
cui misura tutta l'immensità
riflessione in
e,
della catastrofe cagionata dall'intervento
delle suppellettili
no,
si
nell'
ingranaggio uma-
precipita per le scale maledicendo
gli avvocati, le mogli,
lo spiritismo e
dio estremo,
il
una
riesce
egli
rivoltella
La
avere
la
bontà
di
a incon-
carica
non ha meglio da fare
de — vuole
tavolini,
suicidio.
passeggia.
— Se
i
divani,
vagheggiando, come rime-
Difatti, o signori,
trare per via
i
—
,
che
le chie-
favorirmi?
rivoltella risponde.
ma è un
Risponde con un sol colpo
colpo che non genera equivoci. Senza bi;
sogno dell'alfabeto
saltare le cervella
non ho
Io
fatto
spiritistico
che
fedeltà di cronista uno
fra
i
tanti
esso
fa
raccontarvi con
dei più
drammi che
nell'epoca di transazione
plata. Forse,
,
!
si
da
semplici
svolgeranno
contem-
me
ho spremuta, mio malgrado,
—
29
—
più d'una lagrima dagli occhi di qualche
delicata lettrice, ed ora vorrei che
il
mio
trovasse nel suo profumato faz-
spirito si
zoletto per potere asciugare io stesso quegli
occhi
:
di
spirito
lei
me
della
donna che Crookes potette
diffusamente studiare
suoi piedi
e,
senza
—
per
,
gettarmi
ai
tentativi
di
studio,
perdono.
Ma
lascui-
chiederle umilmente
mo
lo
materializzandosi — come
apparisse a
lo spirito
che
o vorrei
andare, e continuiamo nella via della
scrupolosa osservazione.
Passata l'epoca
di transizione
,
il
mon-
avrà cambiato faccia,
non presenterà più un aspetto di stra-
do, trasformatosi,
ma
ziante e spettacoloso sconvolgimento. L'uo-
mo
sarà allora,
ma, se
mente
non
come ho
altro
,
detto, annientato;
sentendosi
completa-
non vivrà più nell' inganno
e nella speranza, non più penserà di tornare
a
vinto,
combattere
essere un accessorio
smo
sociale.
e
si
nel
rassegnerà
ad
novello organi-
—
E questo
già
I
me
—
30
novello organismo
sociale
io
lo figuro.
mobili terranno fra loro riunioni, con-
versazioni, conferenze, e fra loro
deranno,
si
ameranno,
si
si
asso-
odieranno
si
,
sposeranno. Uno sgabelletto imberbe farà
la corte ad una ricca ed altera seggiola a
bracciuoli; un vecchio
fale
scaf-
e polveroso
guarderà con occhio
gentile e nitida étagère intarsiata
volinetto da lavoro, nella
una
di desiderio
;
un
penombra
ta-
d'un
darà
boudoir tappezzato di stoffe turche,
un bacio a una morbida dormeuse voluttuosa,
mentre,
ninnolo cristallino
intorno ad
caminetto
sul
di
la
mano
un
gaio
Boemia folleggerà
una sorridente chicchera
Minton. Nella sontuosità d'un
stocratico
,
di
salone ari-
un pianoforte di Érard chiederà
ad una specchiera di Soley
Hebert...
— Io
vi
amo, o luminosa
specchiera, io vi
amo, o
tura di oro e di vetro,
sposarvi. Vi offro
il
e
splendida
magnifica crea-
io vi amo... e
mio
cuore,
vi
voglio
offro
—
31
—
mia esistanza, vi offro i miei
d'avorio e le mie corde armoniose,
intera la
tasti
mia musica,
vi offro tutta la
semitonate
gner.
Sì,
ai
dalle scale
portentosi accordi di
voglio sposarvi
,
Wa-
luminosa
o
e
splendida specchiera; e voi, che siete abituata a riflettere, deh! riflettete sull'amosul desio di chi
re, sulle offerte e
ha
la
coscienza di essere un pianoforte d'onore.
E
la
specchiera
— Apprezzo
Sono vostra
amplesso voi
amore
vostro
il
le vostre offerte
'
:
soddisfo
;
Ma
mi
badate
il
:
se
al
del Signore
pianoforte, sul vostro capo
:
primo
cadrà,
su
e
dai tempi in cui
il
di
o
quello
la rottura d'una
chiera, sia anche a causa
fin
vostro desio.
farete andare in frantu-
mi, la maledizione
dei vostri simili
accetto
;
spec-
matrimonio,
mondo era
affidato
agli uomini,
dinotava sventura. Sposate-
mi, dunque,
ma non mi
Un
simigliante linguaggio
una fanciulla oggi
bile...
rompete
sarebbe
in
!
bocca
a
imperdona-
—
32
—
Voi, lettori carissimi, potete contare in-
tanto sulla precisione delle parole le quali
me
precedenza, saranno
quelle che decideranno della felicità del
pianoforte e della specchiera, che io ho
da
avuto
riferite
il
in
piacere di offrire alla vostra be-
nevole attenzione. Del resto, sarà facile
il
comprendere
logo fra
la verosimiglianza del dia-
specchiera e
la
chi abbia per caso letto
pianoforte a
il
quello che, rac-
contato da Federico Verdinois nell'Italia
Artistica
,
ebbe luogo fra
lui e
una
pol-
trona.
E
I
che dialoghi
mobili (non dimenticate ciò che è
poi, e poi, altro
!
lo
spiritismo) accoglieranno nelle loro viscere,
— come
sentemente
tici,
già fanno alcuni di essi pre-
—
artisti,
uomini
poli-
San Carlo
— di
scrittori,
scienziati, guerrieri.
Per esempio,
al teatro
cui terrà forse ancora V
impresa
il
cava-
perchè egli è tanto immobile
che, rimanendo tale, saprà resistere pure
liere Scalisi
alla
grande trasformazione
spiritistica
—
—
33
—
un tavolino-tenore, un sofà-basso, un cassettone-baritono, una tavola-soprano, una
cassa-contralto e degli utensili di cucina
funzionanti da cori eseguiranno le opere
Rossini
di
Wagner,
morte.
Bellini
,
scritte
,
Donizetti
,
Neil' orchestra
invertite, e si
,
Mayerber,
beninteso dopo
vedranno
,
il
le
la
loro
partì saranno
trorabone,il flauto
clarinetto, l'oboe soffiare negli orecchi dei
il
professori, e
i
violini,
i
violoncelli,
i
contrab-
bassi grattare sulle pancie dei medesimi.
Le
poltrone del teatro saranno occupate da allattante poltrone, le sedie di platea saranno
occupate da altrettante sedie— ovvero, in
mancanza
di pubblico,
le sedie e le pol-
trone esistenti faranno da spettatori
—
,
e
palchetti saran pieni di quanto ci sarà
i
di
più fino in fatto di mobili muliebri. Agli
— se permetterà loro di andare
a teatro — sarà serbata, al più al più, la
uomini
si
piccionaia. Di lassù potranno assistere allo
spettacolo
quelli
che sono ora abbonati
accaniti, critici, buongustai,
direttori e re-
dattori di giornali; e lassù Pasqualino Ca-
—
34
—
pece Russo Galeota (quattro nomi che,
per chi non lo sappia, appartengono a una
persona sola) ricorderà la sua autorità di
austero giudice di cantanti,
le
sue causti-
che dissertazioni sull'impresa Scalisi e
il
suo elegante giornale ì'Occhialetto, capitato
lunque; e
derà
i
mani
un pancone qualassù l'avvocato Falcone ricor-
poi forse nelle
suoi rumorosi e biliosi accessi d'ab-
bonato alle poltrone
il
di
tenore Stagno
;
di
prima
e lassù
stesso Stagno ricorderà
suoi
falsetti
e
i
contro
con tristezza
suoi patiti
dialettale napolitana
altra
,
,
fila
chi sa mai, lo
(alla
,
i
parola
non saprei sostituirne
ugualmente efficace) e ricorderà i
mentre il suo sguardo appas
suoi trionfi,
sionato di ex tenore, allungendosi,
si
po-
serà mestamente sul tavolino successore,
intendo ad abbracciare la tavola e a
tuonare la frase culminante
d'amore
un duetto
!
Al Parlamento
presidente
pretis,
d'
in-
— dove
dei ministri
,
siederà sempre
V onerevole De-
che è l'immutabile impresario Sca-
— Solisi
di
Montecitorio
che mobili
(le
—
paese non manderà
il
ultime elezioni politiche par-
tenopee sono state un evidente sintomo
spiritismo) e, a fare
il
sindaco della
Napoli manderà.... un caleidoscopio
quale,
volendo,
si
di
città,
nel
,
potranno ammirare
le
vedute dello sventramento.
Oh
!
io
me
lo figuro, io
me
lo figuro
questo novello organismo sociale
;
me
lo
figuro in tutta la miseria indecorosa che
ne verrà all'umanità;
l'
universale
apoteosi
me
che ne verrà alle
masserizie; e se adesso,
Non
Il
lo figuro in tutta
come
é ver che sia la
peggior di tutti
i
si
dice,
morte
mali
perchè anzi
E' un sollievo pei mortali
Cho son stanchi di
soffrir
senza dubbio, essa, la morte, nel novello
organismo sociale, sarà sempre una gran
fortuna. E' chiaro: morendo, soltanto mo-
—
rendo
si
,
potrà
qualche
egregia
aspirare
a
36
stare
—
pane
masserizia
essere
cacio con
e
e
rispettati
si
potrà
a
,
essere
apprezzati a essere amati, a essere ammessi nelle riunioni per bene, a esser fatti
,
deputato, consigliere provinciale
il
pensi
(ci
cavalier Doria), consigliere comunale e
sindaco,, e
si
potrà aspirare a rendere dei
servigi alla patria
vere dei
e,
sopratutto
,
a
scrì-
libri.
Senpnchè, non voglio, non posso
,
nep-
indurre i
pure da questo punto di vista
miei lettori a troppo rosee illusioni. Ri,
tornando
,
dopo
la
morte
,
sotto mentite
spoglie alla vita quotidiana, non
no integralmente
lettuali.
E
le
si
serba-
proprie facoltà intel-
qui sarei disonesto se non
te-
pubblicamente conto di ciò che
(testimone il mio amico Valentino Gervasi)
mi disse un giorno Federico Verdinois,
nessi
autorevele e strenuo apostolo dello spiritismo napolitano.
—I
— mi
libri scritti dai
assicurava egli
grandi uomini morti
— sono
un orrore
!
—
Figuratevi
!
Ho
37
letto
—
nientemeno che un
Salomone: un
libro scritto dallo spirito di
ammasso
di corbellerie
!
Ne ho
letto
un
non so quale
matematico defunto: c'era da im-
altro scritto dallo spirito di
illustre
Ho
pazzire!
letto delle poesie dettate dallo
spirito di Giusti: vi
versi sbagliati
Le
apostolo
!
dell'
parole
ho trovato perfino dei
dello
autorevole
spiritismo
e
strenuo
napolitano
mi
sono rimaste impresse nella mente, e io,
man mano che vo' scrivendo queste quat-
mi consolo nel pensiero
probabilmente, a mia insaputa,
tro scioccherie,
che esse,
sono scritte da Dante Alighieri.
IL
Ho parlato di spiritismo napolitano...
Non so meramente se lo spiritismo
sia o
non
Napoli
tismo di Parigi,
sia
di
Londra,
di
Vienna, di
Pietroburgo e delle due Americhe
di
«
medium
»
non ce
di
tale .quale lo spiri-
n'è
,
dove
uno solo e ce
—
—
38
n'è invece a migliaia e dove lo spiritismo,
grazie alle libere istituzioni che permet-
tono a un
sore
calzolaio di chiamarsi
letteratura
di
dalla cattedra.
Che
in questi paesi,
naviga a vele gonfie,
tismo abbia fatto grandi progressi
la civiltà
facilmente
,
inquantochè
e
tempo
il
si
spiri-
capisce
muovere
tutte
che formano l'ingranaggio sociale
e alimenta, allo stesso
so
lo
dove
civiltà è po-
la
tente forza motrice che fa
le ruote
profes-
è persino insegnato
,
modo
,
nello stes-
e sino allo stesso grado, la virtù
il
vizio,
bene e
il
male, la scienza e
F impostura, l'onestà e la corruzione.
La
civiltà sviluppa tutti gli ingegni, sviluppa
tutte le capacità,
perchè essa è come
il
terreno ubertoso che ogni seme fa germogliare.
Parigi, la maravigliosa Parigi,
du monde
,
il
cerveau
dimostra chiaramente questo
perfezionamento generale, prodotto dalla
civiltà
dire
,
questo perfezionamento
voglio
che consiste nel rigoglio continuo,
,
,
crescente di tutte le varie classi della so-
—
:ì9
-
soggiorno di Parigi,
cietà. Il
all'artista e a! saltibanco,
furbo e
all'
infatti,
giova
giova
al ladro
integro commerciante,
giova
riflessivo capitalista e allo spen-
al rigido
sierato e transigente avventuriero, giova
allo scienziato e al ciurmatore.
il
1'
comodo
loro
ciante,
quanto
il
,
ladro,
ame
ciurmatore, lo scienziato,
il
avventuriero
il
capitalista,
il
saltibanco, V
il
il
commerartista; e
date, en passant,coteste
rie nozioni intorno alla civiltà,
cavarne
Facciano
mi
somma-
affretto
a
succo e a dire che, giudicando
dalla civiltà napolitana (perdonami o patria mia!), lo spiritismo di
debba trovarsi
io
Napoli non pare
uno stato
di perfezione.
Non m'importa sapere se esso sia scienza o impostura; m'importa soltanto notare
che esso, tra noi scienza o impostura
—
—
è imperfetto.
Impostura
!
Chi ha detto
Io
e
impostura
? »
?....
Oh! se l'ho detta
nonostante
il
io
senso
questa brutta parola,
dubitativo nel quale
—
—
40
l'avrò adoperata, ne chiedo scusa, batten-
domi
il
petto
,
a
tutti
concittadini, ai qnali
pense
ve
— rispettosamente
ma
ma
gli
—honny
miei
spiritisti
soit qui
mal y
dedico questo bre-
sentito opuscoletto, col quale, pri-
di tutto,
non
fo
per dire, intendo spez-
zare la mia modesta lancia in loro difesa,
E' una difesa che essi
hanno
ricusare e disprezzare;
ma non
la è
meno
lo
rola d'onore
—
è mia.
diritto di
per questo
sincera e leale, imperocché io
non difendo
Non
il
—
spiritismo
io
oh
difendo gli
no
!,
pa-
spiritisti.
difendo lo spiritismo, e la colpa non
La
summenquale mi ha dato
colpa, ahimè, è della
tovata imperfezione, la
con mio vero rammarico, di venire a
sapere come si fa e che cosa è lo spiritismo
agio,
napolitano. Forse, se io
fossi
nato e vivessi a Parigi
a Vienna
a Pietroburgo
,
,
a Londra,
in America
a
,
,
perbacco, sareij uno spiritista
primo ordine forse sarei... sinanche un
quest' ora
di
— misero mortale —
,
;
medium
!
Ma, o benedetta Napoli, o benedetta
in-
—
41
—
benedetta imperfezione, o bene-
civiltà, o
detta inesperienza di tuttociò che è civil-
mente
difficile
,
grandioso
,
meraviglioso,
affascinante, o benedetta, simpatica, istintiva,
bonomia che
invincibile
finisce
col
trionfare sopra ogni più misterioso artifizio
e finisce
con
segreto,
— voi
lo
svelare ogni più recondito
mi avete
fatto avere, nella
mia grama esistenza, una illusione dì meno!
Senonchè, non precipitiamo gli avvenimenti. Parliamo
Quali sono
di
,
per ora, degli
gli spiritisti dello
spiritisti.
spiritismo
Napoli?
Ce ne sono, suppongo, parecchi,
qua
e là, in tutti
i
sparsi,
dodici quartieri della
metropoli. Ce ne sono ora come ce ne sono
Ho
per esempio, molte
volte parlare del principe di Moliterno
stati
sempre.
sentito,
,
elegantissimo gentiluomo, una
uno sportsman eccui spiritismo non è stato meno
la nostra aristograzia
cellente,
il
autorità del-
,
inglese di tutte le altre abitudini della sua
inappuntabile persona. Se non vado erra4
—
lo, il
principe di Moliterno ha in serbo
cune opere, che
per mezzo suo
1'
—
42
ei
dice essere state scritte,
da
,
al-
illustri spiriti.
Benché
asserzione del principe di Moliterno non
possa menomamente mettere in dubbio,
pure chi conosce la mitezza signorile del
si
suo carattere ha quasi ragione di credere
che
la eccessiva
agli spiriti
Ma
il
il
sua modestia tenti dare
merito spettante a
nucleo tutto moderno
lui.
di spiritisti,
quelio che da un certo tempo in qua vive
di spiritismo, quello che ha attirato su di
sé l'attenzione della parte migliore della
cittadinanza, quello che
ha destato
le
giori meraviglie, quello che,
magrendendo di
pubblica ragione, mediante
giornalismo,
le
proprie idee
propria fede,
il
le
,
il
proprie ricerche
,
la
proprio sdegno verso gii
increduli,
ha dato
medesimo
(di cui io
il
diritto al
giornalismo
non sono che un neo
rappresentante — anzi
più neo che rappre-
sentante) di parlare di persone e di fatti,
che avrebbero potuto e dovuto restare in
un campo ristretto e privato questo nu,
-
—
43
dunque, è composto principalmente
dal cavalier Ercole Chiaia, da Federico
eleo,
dal
Verdinois,
e dal
Capuano
professor
professor Alberto Avena.
11
cavalier Ercole Ghiaia, è spiritista per
sé e per
i
suoi.
È
spiritista lui, è spiriti-
sta la sua gentilissima consorte, è spiritista
il
suo giovanissimo figliuolo
tiste
sue
le
fantesche, sono
suoi camerieri
lendo
,
ed è
spiritisti
trovarne
spiritista perfino
di
assistendo a una
,
i
pu-
quelle
una sua
taruga, di cui scoprii la presenza tra
piedi,
spiri-
a cui spesso accade
le suppellettili, di
ribelli;
sono
,
i
tar-
miei
spiritica seduta. An-
che prima di coltivare lo spiritismo, il cavaliere Ercole Chiaia era assai ben noto nella
più fine società nostra; ed egli e la sua signo-
ra
— dama perfetta di cortesia e di carità, sa-
piente egualmente nella eleganza e nella
beneficenza
una coppia
tuttora,
preziosa
amici.
— formavano
a
Gode
felice
sé stessa
d'
,
antica
ospitalità cordiale del
,
come formano
ed ammirabile,
preziosissima agli
fama
in
Napoli la
cavalier Chiaia.
E
—
lo spiritismo
—
44
ha raddoppiata
chè ha raddoppiata
1'
la fama, per-
ospitalità.
Una
volta
cavalier Chiaia apriva la sua casa a un
il
gran numero di persone; ora egli apre la
sua casa a un gran numero di persone e
a un gran numero di
spiriti.
Queste persone e questi spinti procedono quasi ogni sera ai più svariati esperimenti e poi, a esperimenti
no
le
Van
mangia-
finiti,
leccornie
squisite e profumate
di
bevono un limpido
Boll e Feste e
e
salutare Marsala e allietano sempre mag-
giormente la già
lier
Chiaia.
E
lieta esistenza del cava-
lo
ha raddop-
spiritismo
piata F ospitalità e ha raddoppiata la fa-
ma. Nei caffè
i
,
il
indole
dell'
di lui
si
,
più bello fra
più laudativo fra
blicista gante
l'
nei clubs
giornali parlano
Montuoro
il
,
per
i
i
;
miei amici,
miei colleghi,
il
lui
e Raffaeluccio
eccellenza
buona crea
incondizionata
parla di
,
il
pub-
nel quale
simpatico bisogno
ammirazione
,
scrisse
nel Pungolo, senza pensarci su due volte,
—
-che
ché
E
il
il
e'
Cè
—
cavaliere Ercole Chiaia era presso-
Mesmer
di Napoli.
è di più.
Crookes
Ci sono
i
45
— Ci sono
le fotografie di
i
libri di
Crookes.
Crookes. Ci sono
consigli di Crookes. Ci sono le invenzioni
di Crookes. Ci sono
Ci sono
Cè
i
vattel'
Crookes.
violabile.
i
calcoli di Crookes:
a pesca
di
— Crookes
Crookes.
è sacro ed in-
Crookes è codice. Crookes è legge.
•Crookes è Crookes. Crookes è spiritista.
Crookes ha fotografati gli spiriti. Crookes
iia toccati gli spiriti, ha toccato uno spirito-femmina, ha toccato una bella donna,
ha esaminata una
bella donna,
ha analiz-
zata una bella donna. Felice Crookes! Bravo
Crookes! Viva Crookes!
Voi volete discutere in casa Chiaia
di
spiritismo? Niente affatto! C'è Crookes, e
basta!
Il
cavalier Chiaia vi presenta le fo-
tografie di Crookes. Alberto
che
Avena
voi siete un ignorante perchè
letto Crookes.
vi dice
non avete
Federico Verdinois aggiunge
che Crookes ha inventato il radiometro. Il
—
professor
46
—
Capuano mormora che Crookes
ha trovato un metalloide. Crookes sbuca
da
tutti gli
angoli della casa. Crookes vi
circonda. Crookes vi abbraccia.
vi
s'
Crookes
impone. Crookes diventa un gigante,
un colosso, una mole immensa, una montagna, un mondo. Crookes si divide e suddivide, e diventa esercito, folla, popolazione.
Crookes è vicino a voi, è dentro di voi,
è lontano da voi. Crookes è in terra, in
cielo e dappertutto, e voi finite col credere
che Crookes e Dio sieno la stessa cosa.
Inoltre, un'appendice del cavalier Chiaia
— condizione
è
il
sine
medium. Non
senza
il
si
medium.
qua non allo spiritismo
capisce
il
—
cavalier Chiaia
E un medium
noleggiato,
sequestrato dal cavalier Chiaia, la cui munificenza è tanto grande che anche
i
suoi
sequestri sonounabuona e generosa azione.
Questo medium é una donna. Questa donna, caritatevolmente monopolizzata da lui,
che in cambio delle quotidiane largizioni
non le chiede che la fedeltà
finanziarie
di
medium, ha trovato nello spiritismo una
—
—
47
fortuna e ha trovato nel geloso spiritista
un benefattore.
maginato che
preso nota
potrei
i
E
qui
lettori
di tale
— dopo
essermi im-
hanno accuratamente
non lieve circostanza
domandare come Alfredo
—
nella Tra-
viata:
—
Questa donna conoscete? »
Ma, provvisoriamente, non domando nulla
«
e passo a Federigo Verdinois che
c'è
bisogno
domandarlo
di
—
tutti
— non
conoscono
nella sua qualità di chiarissimo scrittore.
Federigo Verdinois, oltre a essere scrittore, è un uomo di spirito da non confon:
dersi
,
a scanso
d'
equivoci
,
con V uomo
È ben
vero però che in lui, in
1' uomo di
spirito e
Federigo Verdinois
T uomo spiritista si sono combinati, si sono
spiritista.
,
fusi insieme, e
per dir così
,
questa fusione ha prodotto,
lo spiritismo di spirito. To-
gliete lo spiritismo,
gliete lo spirito
rimane
lo spirito.
To-
rimane lo spiritismo. Togliete
lo spiritismo e lo spirito,
tore chiarissimo,
rimane
netto, dal quale sgorga
rimane
lo scrit-
l'articolista-rubi-
continuamente
l'ac-
—
qua limpida, fresca
direttore
il
rimane insomma
e pura;
redattore
ii
,
—
48
l'
,
ispiratore del
Picche, giornale domenicale, giornale let-
terario
,
giornale artistico
,
alla cui letteratura, alla cui
alla cui arte,
domenica, alla
cui ispirazione, alla cui redazione, alla cui
direzione lo spiritismo di spirito, oramai,
non
è del tutto estraneo.
Federigo Verdinois è
dello spiritismo.
È
ma
spiritista,
spiritista
ride
perchè par-
tecipa allo spiritismo di casa €hiaia, per-
chè discorre
di spiritismo nel Picche,
fa la polemichetta attraente
facendo anche
dire,
perchè
con Lombroso
qualche volta,
in
fede, allo illustre scienziato quello
buona
che non
mai sognato di dire. È spiritista, ma dello
spiritismo non si commuove. E spiritista, ma
s'è
dice coram populo che
i
libri
scritti
dai
È
spi-
grandi uomini morti sono un orrore.
ritista
,
me) che
ma
il
racconta
medium monopolizzato
valier Chiaia
do
E
gli spiriti
spiritista
(io
ha raccontato a
,
si
dal ca-
sostituisce agli spiriti quan-
non hanno voglia
ma non
si
di venire.
perita di metter
—
fuori
sta:
,
—
—
chiacchierando, una frase come quecredete che io
«
medium fa
quel
49
spiritista,
ma
stica
(numero
aver
riferito
il
non m' accorga quando
degli imbrogli
» f
(sic).
E
scrivendo nell'Italia Arti17,
—6
giusto 1886), dopo
suo dialogo con una pol-
trona, conchiude precisamente cosi:
«
Tutto ciò è semplicemente buffo. Che
razza di spiriti sono questi i quali si prestano a far danzare tavole e seggiole a
parlare per via di poltrone, a scribacchiare
,
scioccherie; spiriti commedianti? saltibanchi ? pulcinelli
?...
»
Purnondimeno, Federico Verdinois è spiritista, per la stessa ragione che potrebbe
non
esserlo.
C'era un tempo in cui egli andava dicendo che non sarebbe mai morto più
;
tardi
andava esprimendo
mento
d'
C era
un tempo
la
il
suo convinci-
andarsene subito all'altro mondo.
in cui egli asseriva
che
temperatura è una opinione e nel cuore
del verno passeggiava tranquillamente vestito di
un abituccio leggerino leggerino,
•
—
50
di giorno e di notte
tanto a guardarlo
più tardi
il
si
—
senza paletto, e soltremava dal freddo
sua esistenza e nel mese
non
si
;
paletto fu indispensabile alla
di luglio
Verdinois
decideva ad abbandonarlo.
Federico Verdinois è critico d'arte, e sta
bene. Ma che pensa egli d' un' opera d'arte? Pensa oggi quel che probabilmente non
pensava
ieri,
quel che probabilmente non
penserà domani. E leggerezza di carattere?
No! E incompetenza? È pusillanimità? No!
È
mente, è coscienza del proprio valore, è capacità di brillantemente
elasticità di
dimostrare bella o bruttala medesima cosa,
è versatilità d' ingegno
,
è instabilità
di
gusto, è varietà d'impressioni, ed è mirabile portentoso
s'
meccanismo
letterario
che
adatta, nella stessa persona, alle più sva-
riate e spesso alle più contraddittorie
ma-
nifestazioni.
Sommate insieme l'uomo
sta,
il
cambiamento
di spirito, l'arti-
d'opinioni, l'elasticità di
mente, il meccanismo letterario e il Picche
che è lo stesso Verdinois trasformato in car-
—
-ì 51
ta
—e
avrete lo spiritismo di Federico Ver-
dinois.
E, a dir verità
mi è
se
,
riescito così,
scomporre lo spiritismo di Vernon potrei, senza cascare in errori,,
alla meglio,
dinois,
scomporre quello del professor Michele Capuano, che, personalmente, conosco poco.
Il
professor Michele
trico di vaglia
Del valore
Capuano
ed è uno
è
un
oste-
spiritista di vaglia.
dell'ostetrico, capite benissimo,
posso esserne convinto, ma... Dio buono,
come
io,
non sono
caso
al
darne delle
di
pruove. Però confesso che, visto
canimento
poniamo
spiritico
— per
,
io
il
se proprio io
suo ac-
— sup-
un fenomeno sbalorditolo,
lui come ostetrico, non sa-
avessi bisogno di
prei fare a
casa
meno
di pregarlo di lasciare a
certe volte questi spiriti
dove nessuno oserebbe
tiamo da canto
E
gli è
non
lo spiritismo... Eh!...
vanno a
ficcarsi.
E
ficcare
Magia, met-
al valore
dello spiritista,
altro paio di maniche.
sor Michele
sa mai'
le inutili sopposizioni...
quanto poi
un
si
si
Il
profes-
Capuano ha dato un pubblico
—
—
52
saggio spiritico, che a
ammodo non
tadinanza
me
è
e a tutta la cit-
permesso d'igno-
rare; egli fece cioè stampare, naturalmente
nel Picche,
una sua
lettera, la quale,
come
un gran successo.
La lettera era intitolata « Lo spiritismo
suol dirsi, ebbe
svelato
»,
e
cominciava con queste parole:
Caro Verdinois,
Siamo stati ingannati
«
«
«
È
!
per far risuonare al vostro orecchio
questo grido
d'
allarme che
Sì, la nostra lealtà è stata
io
vi scrivo.
indegnamente
un perfido,
tradita da un falso amico, da
abusando della nostra buona fede,
che,
è preso giuoco di noi nel
«
modo
Nessuna reticenza: chi
ci
questo male è quella perla
più spietato.
ha
di
fatto tutto
galantuomo
tanto decantato: Ercole Chiaia in persona
Mi
affretto a dire,
si
per iscrupolo
!»
di co-
che la lettera del professor Capuano era una cosa tutta scherzosa, era
una umoristica risposta a tutti gli increscienza
,
insomma una
duli,
era
na!...
Troppo
fina!...
fina
Tanto
ironia.
fina
Fi-
che pò-
—
chi se ne accorsero
Capuano ebbe
il
—
53
e
,
il
buon professor
dolore di ricevere delle
congratulazioDi appunto dagl' increduli,
quali gli
andavano a
— Bravo!
coraggio
di
Così
si
dire
Bisogna avere
fa!
sventare queste ciurmerle
E
qui,
L'
umorismo
i
:
il
!...
roba da chiodi.
,
infatti
,
del professor Ca-
puano era pericoloso la sua ironia era
una imprudenza. Si può essere spiritisti
;
quanto si voglia, ma, francamente, canzonare coloro che si permettono di non essere spiritisti, è un po' troppo!... Those who
live in glass houses
,
should not throw
sto-
nes.
No, non gettate pietre, egregio profes-
sor
Capuano; non gettate pietre
che vivete in case di vetro
E
voialtri
!
procediamo.
Non è ironico come Capuano e non è
gaio come Verdinois il trentenne professore Alberto Avena.
Questo giovane rispettabilissimo, questo
giovane serio colto studioso profondo
ugualmente nella matematica e nella li,
,
,
—
turgia
—
54
nella chimica e nella metafisica,
,
nel cinese e nel sanscrito
l'
è nipote del-
,
archeologo senatore
illustre
Fioretti
quindi la sua persona ossuta, asciutta,
rei quasi disseccata
bienti gravi dei
ha una
e
di-
assuefatta agli am-
musei e delle biblioteche,
nobile e severa impronta archeo-
Nonostante
logica.
,
,
il
suo sodo ingegno e
sua larga coltura, Alberto Avena, prima di convertirsi allo spiritismo, era noto
la
solamente
vani
A
eletti.
ha procurato
ha
ristretta cerchia di gio-
un tratto
il
quarto
,
lo spiritismo gli
d'
ora della cele-
modesto, archeologico animo
brità, e -nel
di lui
una
in
fatto capolino, forse
per la prima
volta, la soddisfazione, onesta e legittima,
della notorietà.
Diventato
spiritista,
Alberto
Avena
senza por tempo in mezzo
un
con la
colo, che il Pungolo stampò
se,
,
,
scrisartisoli-
ta introduzione laudativa di Raffaeluccio
Montuoro.
Diventato
Avena andò
con
un
spiritista,
Alberto
su e giù per la via Toledo
passo
inusitatamente
svelto
e
—
Diventato
trionfale.
Avena smise
messa
a voce alta.
— «Io
sono felice
vita futura! io sono al
Diventato
piana e somDiventato spi-
suoi amici, ai suoi co-
ai suoi parenti, ai
noscenti
Alberto
,
Avena andò annunziando
Alberto
:
spiritista
la sua vocetta
e parlò
ritista,
—
55
spiritista,
io
!
colmo della
il
,
gioia!».
Avena si recò
Alberto
da Vincenzo Gemito
credo nella
scultore
grande
tanto ammira, e gli tenne
ch'egli
un
di-
scorso che cominciava così:
— Vincenzo
popolo
noi
!
Anch'
Gemito
io
sono
del popolo
figli
tu
,
sei
figlio
del popolo
Fin qui, la cosa andava
— benché
lo fosse
le
filava.
professore trentenne
scene
delle
E
si
poltrone
il
di-
non
se
Ma quando
per
dimostrare l'esistenza della
il
!
!
bene:
l'ottimo artista
meritato —
del
dobbiamo consolarci
nel pensiero d'una vita futura
scorso
figlio
vita
futura,
die a descrivere
saltellanti
,
dei
'
{tavolini piroettanti e dei
petti,
dialoghi a col-
Vincenzo Gemito principiò a creil suo caldo ammiratore avesse
dere che
voluto farsi giuoco di
lui.
—
— Tutta
meva
quella
lo scultore,
—
53
roba
— così
con
la
mi
sua
espri-
singolare
selvaggia ed istintiva eloquenza, T impressione avuta dal discorso spiefficace
del
ritico
entrava
quella roba
mio cervello;
ma
del cervello r
buona salute,
E quando
tutta
roba, che non poteva essere
tare,
nel
l'orecchio
per
le pareti
pareti resistenti, pareti di
là respingevano.
— tutta
trentenne
professore
quella
roba
salu-
che non poteva essere salutare
mento, se n' era
entrata, io
uscita
tale
Vincenzo Gemito, come
era
quale
mi sentivo più sano
di
prima.
al solito,
nella
naturale potenza del suo ingegno, mi
ceva una grande
verità. Chi resiste
tentazioni di tuttociò che, essendo
si
vo, seduce,
fortifica.
artista
gagliardo
è
Il
ali-
di-
alle
catti-
linguaggio del
linguaggio
di
forte
pensatore.
Dunque, diventato spiritista, Alberto
Avena non riesci a convertire Vincenzo
Gemito.
segnò.
Ne
fu
addolorato
,
ma
si
ras-
—
Fra
braccia
le
—
57
di
Verdinois
e
puano, egli trova ogni sera la sua
Tutti e
Ckiaia,
Gran
di
Ca-
letizia.
quando non vanno in casa
riuniscono in un cantuccio del
tre,
si
Caffè, lontani dagli altri
lontani dalla
insieme,
si
gente
avventori,
Parlottano
volgare.
ammirano,
si
salutano le seggiole e
comprendono. Poi
i
tavolini, escono
lentamente dalla sala, e
si
dileguano
poco a poco nelle ombre della
a
notte...
Ili
E vengo
Se non
alla difesa.
altro,
sono
<ihe osi difendere gli
primo incredulo
ne
spiritisti. E me
il
tengo.
Del
resto, la difesa è facile, e,
su questo
mondo non
si
fa
poiché
niente per
niente, io confesso di compierla per acca-
parrarmi
1'
mente come
miei
indulgenza
gli
—
avvocati
dirò
pomposa-
penali
—
dei
illustri contraddittori.
Tutto sta a dimostrare ingiusta la con5
—
clusione che gli
gli
spiritisti
58
—
spiritisti, e
dello
specialmente-
spiritismo
di
Napoli,
desumere dalle osservazioni e
vogliono
dalla ostinazione degli increduli
:
— Dunque — dicono gli spiritisti agli
increduli — secondo voi, noialtri siamo o
degli imbroglioni o degli imbecilli.
Ridotto lo spiritismo a questi
gl'increduli sono messi fra
fossa.
La
il
termini,
muro
e
la.
quistione diventa cosi un affare
personale, mentre la personalità
— diver-
samente da quello che ha fatto V esimio
professor Capuano mettendo in ballo, nella
famosa
lettera umoristica, l'onorabilità del
cavalier Chiaia, onorabilità
assodata,
discussa, incontestata e incontestabile
mentre
la personalità, dicevo,
in
in-
—
queste
astruse divergenze che dipendono da tante
circostanze
,
da tante
accidentalità,
tanti elementi diversi, bisogna, a
que costo, porla da canto.
— siamo degli imbroglioni,
degli imbecilli.
Niente affatto.
da
qualun-
o
siamo
—
Nello spiritismo
e'
—
59
e'
è la parte attiva e
E
è la parte passiva.
ci è
poi un' altra
parte, che chiamerei: cooperativa.
La parte attiva è affidata al medium.
La parte passiva è
La
tranquilli.
parte cooperativa è affidata
credenti accaniti.
ai
affidata ai credenti
fenomeno
Il
spiriti-
stico è concepito, è diretto, è organizzato,
è prodotto dal
medium.
I
credenti acca-
fanno da complici inconscienti.
niti
I cre-
denti tranquilli fanno da semplici spettatori,
fanno da testimoni
essi
non possono essere
,
consciente complicità. In
e quindi
anche
esclusi dalla inaltri
termini,
i
credenti accaniti sono complici necessarii,
o quasi necessarii
e
i
secondo
,
le occasioni,
credenti tranquilli sono complici non
necessarii.
che continua ad
Questo linguaggio
avere una certa intonazione forense, può
sembrare velenoso; ma esso è invece
,
tutto
latte
plicità
sciente
e
miele.
inconsciente
»
:
Ho
la
parlato di com-
parola
«
incon-
(vedi dizionario italiano, sia pure
—
60
—
quello di Farina) mi pare che dica abbastanza.
Quanto
medium
al
,
non potrei negare,
senza essere tacciato giustamente
suitismo, che io faccia cadere su
la responsabilità più
dello spiritismo.
E
grave
e più
di ge-
di esso
equivoca
naturale che, vista la
varietà d'individui che compongono
il
ge-
nere umano, non è assolutamente esclusa
la probabilità
che 'anche fra
i
complici se
ne possano trovare di quelli i quali non
abbiano la coscienza pulita; maio non ho
punto voglia
nere umano
spetti e
i
di far la requisitoria al
,
e scarto le diffidenze
,
gei
so-
mali dubbi, tanto più che, acco-
gliendoli nell'animo mio,
non caverei nessun
ragno dal suo buco.
Sicché, stabilita bene questa distinzione
fra
medium
e complici, fra
denti, ritorniamo
vio
un
medium
e cre-
po' al tormentoso bi-
al
ponte dell'asino, alla questione
ridotta a fatto personale
ritorniamo un
alla
frase
:
à
sensation
po'
gran
,
;
—
-^ 61
—
siamo degli imbroglioni,
o siamo
degli imbecilli.
Ebbene,
no
Voi
!
—
voi
credenti,
complici, voi fanatici, voi
— non
voi
spettatori, voi
né imbecilli, né imbroglioni, e solamente uno stolto grossoapostoli
siete
lano potrebbe credervi
tali.
dite
buona compagnia: lo
spesso voi stessi. Lo dite, ed è giusto
che
lo diciate;
Voi
trovate
vi
in
purnondimeno, capitate in
una insospettata inesattezza. La buona com-
pagnia garantisce
sto
sì
la
:
le
vostre persone, que-
buona compagnia
contro ogni sciocca accusa
ma
vi
corazza
ciurmeria
di
buona compagnia,
pur troppo, non accredita, non rafforza, non
o di cretinismo
salva
;
dal naufragio
la
spiritismo. I più
lo
grandi uomini hanno commessi
di errori
,
hanno avute
le
i
più gran-
più grandi de-
bolezze, sono stati vittime delle più grandi aberrazioni
,
sono
grandi e alle più
stati pronti alle più
vane
illusioni.
Le menti
elevate che compresero e fecero compren-
dere tutta
la
grandiosità
umanitaria
del
—
nei miracoli
,
asserisce
sa
d'
meditava nel
della
d'
una Madonna
cielo,
,
il
con la
,
gli disse,
Prendi e leggi
di
gesso,
mentre egli
nella
e
silenzio
campagna,
:
filosofo
universale
raccontò che la voce del
Bibbia
e Sant' Agostino,
;
d' una beghina isterica, che
aver visto muovere in chie-
occhi
gli
alle cieche
sublime
eccelso teologo
il
formidabile scrittore
1'
convinzione
—
non isfuggirono
cristianesimo
credenze
62
solitudine
accennando
(tolte,
alla
Illu-
lege).
sioni, aberrazioni, debolezze, errori! Buf-
fon,
il
Sant' Agostino dei naturalisti
con tanto amore e tanta
piegarsi sulle ginocchia,
e,
fanti-veicoli d' Asia e
Africa,
eìefa.ntì-clowns
delle
che
utilità si
delle bestie, asserì che l'elefante
d'
,
occupò
non può
invece, gli ele-
come
gli
compagnie equestri,
s'inginocchiano spesso e volentieri... senza
neppure vantarsene. Napoleone,
statore del mondo,
il
il
conqui-
genio delle battaglie,
credeva alla jettatura. Bismarck, che ha
in
pugno l'Europa, è superstizioso e, di
venerdì
non firmerebbe un trattato. E,
,
,
—
63
—
finalmente, cari spiritisti del
mio cuore,
se desiderate altre prove degli squilibrii,
sconcordanze
delle
intellettuali
vostra difesa ho voluto
lo
sguardo nei più
alti
,
che
a
notare, spingete
consessi e spin-
getelo nelle intimità dei focolari domestici.
Voi
troverete,
non
rado, che
di
gli
uo-
mini più sapienti, più furbi, più resistenti
alle vicende della vita, più ufficialmente
ammirati e temuti
di
diventano
fra
i
casa loro ingenui, deboli, piccini,
a essere ingannati
;
muri
facili
e voi non potrete spie-
garvi come e perchè colui che in un parlamento sa intuire ì pensieri, le intenzioni,
le
tendenze
di dieci, di venti, di cento, di
duecento individui, diversi per carattere e
per levatura, non sappia poi avvedersi,
né presto, né tardi, delle infedeltà, che,
sotto
i
commette
suoi occhi, gli
la moglie.
Squilibrii e sconcordanze, ecco tutto: squilibrii
e sconcordanze, le cui varietà e le
cui proporzioni non hanno
E
in
voi, cari spiritisti del
buona compagnia,
e
i
limiti.
mio cuore,
vostri
siete
compagni
—
—
dice Verdinois
Crookes
terra,
—
—
64
chiamano:
si
Inghil-
chimico eminente,
il
(lui!)
in
Russell Vallaceil naturalista, Serjeant Cox,
Chambers
,
Trollope, Burton; in Italia,
il
Scarpa di Torino, il professor
Scaramuzza di Parma il professor Rossi
professor
,
Pagnoni di Pesaro, Sebastiano Fenzi, la
duchessa Melzi
l'avvocato Casalis; In
,
Francia
Camillo Flammarion, Vallés,
,
generale Cambriels,
in
Germania,
di
Lipsia
sità di
Du
dottor Witting,
il
Potet;
dottor
dottor Fechner, dell' Università
il
Zollner,
il
barone
il
il
,
il
Hoffmann dell'Univer-
dottor
Wurzburg,
il
dottor Fichte,
il
dottor
il dottor Ulrici
in Isvizzera, il
dottor Perty dell' Università di Berna; in
Huber,
Russia,
Stato,
1'
il
i
dottor
Aksakow
consigliere di
dottori Buttlerow e
Wagner,
del-
Università di Pietroburgo...
Ne
e,
;
Ve
volete di più?
senza
filar
li
troppo per
rendo un po' anche
al
il
posso dare
io,
sottile, e ricor-
magnetismo, perchè-
vi ricorrono, del resto, eziandio tutti coloro
cui fa comodo, per
la
causa
spiritistica,.
—
65
—
la confusione fra spiritismo e
io vi cito, cosi,
magnetismo,
a cuor leggiero, Hufeland,
Laplace, Cabanis, Cuvier, Orfila, Berzelius,
Brussais Georget, Frank, Husson, Eliotson,
Arago, Von Reichembach,
fatti, Orioli Verati... e sarei
Mal-
Panizza,
capace
di citare
pure Chiaia, Capuano, Verdinois e Avena,
se la loro
autorità non
dianamente da
si
citasse
quoti-
sé.
che questa lista
cioè a dire messa su senza
Si potrebbe osservare
cosi coni' è
,
condizioni di
tempo
e di luogo, divente-
rebbe, nonostante la sua intrinseca impo-
nenza, una cosetta ben modesta se la
ragonasse a una
tutti
i
nomi
lista
si
pa-
generale, contenente
dei personaggi illustri che
non
ne hanno voluto e che non ne vogliono
sapere di spiritismo e di roba simile. Ma cotesta saggia osservazione, d' indole statistica,
pure essendo
utile
mi riuscirebbe superflua
la
per
nell'
adempimento
dell'alta missione di difensore,
dalla
polemica,
assegnatami
mia coscienza. (Dico coscienza
è tremarella bella e buona
,
,
ma
perché con
—
questi spiritisti
tutti
Il
i
non
che
allegri, visto
—
66
e'
te
é da
ne
possono fare di
colori).
fatto certo è
stare troppo
che voi
— voi
credenti,
voi complici, voi fanatici, voi spettatori,
voi apostoli
— siete
buona compagnia.
parti del mondo non
in
Epperò, se in tutte le
si è mai detto,
che scienziati,
negando
professori,
dato
dell'
imbroglione e
rispettabili
dell'
mente, non capisco perchè
avessero
imbecille ai
sunnominati signori,
si
Napoli più che altrove, su per
nei caffè e nelle
scrittori,
lo spiritismo,
io,
franca-
debba, e a
i
giornali,
case private, ricorrere,
di tanto in tanto, all' erroneo e strozzante
dilemma dell'imbroglio
Cosi facendo
,
si
e dell'imbecillità.
obbliga
il
povero incre-
dulo o ad accapigliarsi con gli
spiritisti o
a mentire, fingendosi convertito, oppure,
scegliendo una via di mezzo, a tacere. Con
che, miei signori,
rire crepati
si
corre
il
risico
di
mo-
!
Lungi dal tacere, dunque,
fensore degli
spiritisti,
io,
sempre
di-
continuo a parlare.
—
— Se
essi
non sono
né imbroglioni né
sono ?
—
67
— mi
si
imbecilli',
chiederà
—
che diavolo
Ecco qua.
Michelangelo Buonarroti, poetando, disse:
Dimmi
di grazia,
Vedono
il
s'
io
ver
dentro
Veggo più
se li occhi
Amor,
della beltà eh' io
il
cuor, che
miei
miro,
ovunque
io giro
bello il volto di costei.
Astrazion fatta dalla beltà e dall'amo-
dovrebbero dire un po' come Michelangelo Buonarroti tutti gli spiritisti, e, se in
re,
quel
«
costei, »
ci
vedessero un tantino
di
medium, non sarebbe mica un gran peccato.
Un
po' d' attenzione.
medium, da canto suo agisce.
Agisce meglio o peggio, secondo
Il
correnze, secondo
i
mezzi che ha a sua
sposizione. L'azione dei
meccanica
le ocdi-
medium — azione
— produce naturalmente dei fatti
veri.
(Mi sforzo a essere breve e preciso).
Avvengono due
cose, nelle quali consi-
—
ste, in
fondo, tutto
68
il
-
mistero del così detto
spiritismo.
E
le
due cose sono
le
seguenti:
azione meccanica sfugge allo
l.
a la
spiritista, la
cuiinconsciehte complicità, anzi, ne migliora
il
a
risultato; 2. questo risultato
si
esagera
nella fantasia dello spiritista medesimo.
Badate bene.
l'esagerazione,
senza
Il
risultato,
si
spiega minutamente,
quale
è,
lo-
gicamente dal freddo e acuto osservatore
cui non isfugge l'azione del medium: la
—
spiegazione del risultato distrugge
ritismo.
il
Ma
se
l'
lo spi-
azione del medium sfugge,
manca di spiegazione, — e
mancanza crea lo spiritismo.
risultato
sta
E
badate ancora. Colui,
il
que-
quale ha
os-
servata l'azione del medium e ne ha quindi
minutamente
,
logicamente, spiegato
il
ri-
può rimanere interdetto, sorpreso
e può cedere le armi dell'incredulità, non
sultato,
più innanzi al sedicente fenomeno spiritico
che egli ha analizzato,
delle meravigliose
tista.
ma
sotto
il
asserzioni dello
peso
spiri-
In esse risiede la forza espansiva di
—
69
—
questo benedetto spiritismo; in esse risiede
la sua
maggior potenza conquistatrice. Senonchè in esse proprio in esse risiede
,
,
altresì ciò che,
è
oggetto
anche senza
lo spiritismo,
profondi studii scientifici e
di
da quel profano che sono, chiamo:
ESAGERAZIONE.
che
Il
io,
vocabolo
caso, ve
fico,
falsa
ma
«
» è,
esagerazione
lo ripeto
,
tutt' altro
in questo
che
scienti-
esprime, con chiarezza, la parte
meravigliose asserzioni dello
delle
spiritista;
il
quale è ben lungi dal sospet-
tarla falsa.
Come pure il vocabolo «fantasia» è
da me profanamente usato, e ne ha
tuiti
parecchi
,
che
,
detti
stato
sosti-
a bruciapelo,
avrebbero potuto generare un desolante
parapiglia
d' idee.
Cominciamo a concretare
Perchè
la spiegazione
:
del risultato do-
vuto all'azione meccanica del medium sfug-
ge allo spiritista o alla persona atta a diventare spiritista? Perchè lo spiritista,
senza punto accorgersene, esagera prima
—
nella sua
nelle
all'
sue
mente
—
70
e poi
per conseguenza,
,
'
asserzioni
,
il
risultato
dovuto
azione meccanica del medium, di cui,
in certo
(Mi
sabili
modo,
è stato
si
perdonino
a
chi,
complice?
le ripetizioni,
come me, non ha
lasciarsi interpetrare,
ma ha
indispendiritto di
il
il
dovere
di
farsi capire).
Non credo
,
in fin de' conti
,
sia
troppo
ardua impresa rispondere ai due perchè.
In certi animi la diffidenza sta a disagio e in essi
di
non
fa strada
si
potere essere ingannati.
di rispettabilità ufficiale
il
pensiero
Un ambiente
basta loro a
dis-
sipare ogni sospetto e ad allontanarli da
ogni idea di segreta e minuta
indagine.
Questa naturale tendenza alla buona fede
trova
— trattandosi
dello spiritismo—
una
poderosa alleata nella impressionabilità. E
mentre da una parte la buona fede distoglie dalla osservazione analitica dello scet-
ticismo, dall' altra
l'
impressionabilità im-
prime con violenza nella mente tutto ciò
che, senza V analisi, colpisce i sensi. Sfug-
—
71
—
gita così la spiegazione del risultato do-
vuto all'azione meccanica del medium, si
crede al soprannaturale, si crede al divi-
num, si crede allo spiritismo.
Creata la fede, si ha la inconsciente complicità; la quale
è
una vera autosuggedà la ferma volontà
stione. Infatti la fede
di
ne
credere, e questa
ferma volontà s'impo-
credente stesso, che, irresistibilmente,
obbedisce alla necessità di alimentare la
al
propria fede. Eautosuggestione.il credente
si
rivolge un
tare
il
tale o tal' altro
sentimento
durre
lo
il
comando:
dell'
« io
fenomeno
obbedienza
fenomeno che
debbo consta-
egli
io istiga
,
perchè
1'
e
:
il
a pro-
deve constatare;
spinge cioè alla complicità.
stione
»
obbedienza
E autosuggeè,
come
nel
soggetto ipnotico, estranea alla coscienza.
Non sarà
inutile qui ricordare
scienza negli atti umani è
che l'incon-
che
tutt' altro
un caso straordinario. Alcuni uomini, a via
di fare
sempre
allo stato
di
la stessa cosa, si riducono
macchine.
E
il
pianista
,
in
cui l'agilità delle dita è diventata abitudi-
—
72
—
una volta imparata una fuga di Back
non deve che cominciarla a suonare per
ne,
poterla eseguire tutta intera, inappuntabilmente, senza punto pensare né a Bach
né alla fuga. E il ciabattino, cucendo lo
stivale, non s'accorge che, a ogni tirata
di
spago ch'egli fa con ambo
a
cia fuori la lingua
mani, lan-
le
d'
guisa
un formi-
chiere nell'atto di cibarsi. (Lo esempio del
ciabattino
è...
come l'argomento
benché antico, sempre nuovo
Il
ciabattino però
entra
!...).
come
i
soliti
E
più che
mi sta a cuore
l'esagera-
cavoli nella solita
la lingua di lui,
e'
dell'amore:
merenda.
zione dello spititista.
Questa esagerazione non è che l'iperbole
non è che la conseguenza
del cervello
;
della impressionabilità stuzzicata, spronata,
eccitata.
In altri termini, essa è
di allucinazioni di
un
primo grado.
primo grado » perchè lo
qualche cosa veramente vede
«
complesso
di
cosa veramente ode, qualche
E
dico
spiritista
,
qualche
cosa vera-
—
mente
—
73
tocca, per la semplice ragione che
medium materialmente qualche cosa
il
produce. Senonchè
te,
egli, lo spiritista, sen-
crede, pensa, asserisce di vedere, udire
e toccare
il
medium
un complesso
d'alluci-
assai più di
quando
non produca.
Ve
l'ho detto
nazioni, e
il
:
è
chiamarle
«
•quasi fossero scottature,
di facile
augurio
di
primo grado
è,
»,
credetemi, un
guarigione.
Sono allucinazioni cagionate principalmente dalla sovraeccitabilità dei sensi e
dalla fede.
il
La
sovraeccitabilità costituisce
primo elemento delle allucinazioni,
mento
sensorio
,
nella
consistente
sensazione, e la fede costituisce
il
elemento, l'elemento psichico, per
ì'
intelligenza accetta e ritiene
l'ele-
falsa
secondo
il
quale
esatta
la
falsa sensazione.
E
giacché,
senza
essermene accorto,
mi sono oramai cacciato nella
voglio compiere questa mia
imputati
spiritisti
lettori e alle
psichiatria,
difesa
degli
facendo sapere ai miei
mie lettrici—
ai quali e alle
6
quali è
giurati
affidato
— che
—
74
cittadini
di
compito
il
le allucinazioni
non sono un
guaio grosso, né sono cose da vergognarsene e che agli allucinati accade propria
quel
che accade
agli
spiritisti,
cioè
di
trovarsi spesso spesso in ottima compagnia.
Chiunque caccia
il
naso in una biblio-
teca psichiatrica può assicurarsi della verità di ciò
che ho semplicemente annun-
ziato e
può capacitarsi della rispettabilità,
degli allucinati. Il mio collega pubblicista
Vincenzino Morello, antropologo, il quale,
facendosi, ogni mattino,
croce, invece
di dire:
segno della Santa«In nome dei Pail
dre, del Figliuolo e dello Spirito Santo
dice:
»,
«In nome del Lombroso, del Garo», mi ha dato in prestito
falo e del Ferri
naso suo
il
;
Lombroso quanto
telli in
fatti
è
,
nei
libri
del
in quelli
dei
suoi
fra-
psichiatria,
che
io sarei
sere in qualche
di
tanto
sicché,
ho potuto leggere
adesso orgoglioso
modo
tali
d' es-
allucinato
o, almeno,
un
casetto
presentare
d'iperemia, che
non vi preoccupate troppo
non-
—
—
—
altro che
75
—
un eccitamento
delle cellule ce-
rebrali...
Socrate, Cardano, Tartini, Tasso, Klopse non avessero avuto la fortuna
stock
dell'
mai
,
iperemia
nulla di
,
non sarebbero
forse
stati
buono. Mabillon, Gratry, Vico,
senza un trauma del capo, sarebbero rimasti sui bassi gradini della mediocrità.
Volfango Goethe
osserva
Pellico, Tommaso Grossi
Gualtiero Scott
,
—
fessore
Andrea Verga — offrono
persone molti esempì
cinanti semplici.
ricevere, non di
Il
spettro.
di
buona
il
pro-
nelle loro
sensazioni allu-
Lord Byron credeva di
rado, la visita d' un cortese
pittore
inglese
specie di artista negromante
di
Silvio
,
fede — che
Blacke,
una
— negromante
avrebbe potuto far
dire di lui con Virgilio:
.
.
animas
ille
evocat Orco
Pallentes,
chiamava a
sé folletti, grandi personaggi
morti di ogni epoca, demoni mostruosi, e
—
76
—
comodamente, si serviva come mone studiava le forme gli atteggia-
di essi,
delli
,
menti
,
,
colorito
il
;
li
ritraeva sulle sue
tele, e poi, ringraziandoli,
li
mandava
via.
poeta Pope chiese un giorno, seriamente,
al suo medico:
«Dottore, che cosa è
Il
—
quel braccio che vien fuori dal muro
E
il
medico
rispose: — È
gli
? »
uno dei tanti
bracci della vostra fervida immaginazione».
E Andrai raccontò
d'aver visto un cadavere
nella sua stanza da letto,
pochi minuti.
E
lo stesso
ma
soltanto per
professor Andrea
Verga mi aiuta nella mia opera difensiva
e rassicuratrice per gli spiritisti.
dice
chiarare
ammalati
ticolari
Sareb-
—un' avventataggine
be—egli
che nei secoli
«
di
di
mente
tutti
mezzo credettero
occasioni aver visto
il
il
di-
coloro
in
par-
diavolo o
la Vergine o d' aver
sentito
un defunto
lamentarsi
scarsi
suffragi.
di
troppi
In
quei secoli di superstizione, ciascuno era
per così dire autorizzato dalla
pubblica
a
rimanere
nelle
sue
erronee
opinione
credenze e a riguardare le proprie even-
—
—
77
tuali sensazioni allucinanti
relative
medesime come altrettante vere ed
effet-
tive sensazioni. Chi avesse visto nel
evo uno
dio
celeste
spirito
o
un'
del purgatorio, non differiva dal
alle
me-
anima
comune
degli uomini se non forse per una imaginazione più' viva o una fede più' ro-
busta.
»
Ah
professore
!
Andrea Verga,
abbiatevi la mia eterna gratitudine.
mi avete soccorso
rato
!
Voi
Voi mi avete refrige-
!...
E, finalmente, o cittadini giurati, in onore e gloria degli allucinati,
scriveva:
«
Le
dottor Berti
esercitarono
allucinazioni
una grande influenza
ebbero parte
il
umani
sugli
destini,
avvenimenti
in molti
storici
e presero stanza in altissimi intelletti
e
ne
azione
guidarono
non
rado
di
la
loro
».
Excelsior
timo, che
i
!
Excelsior
cinque,
i
!...
detto
E,
dieci,
i
in ul-
quindici spi-
ritisti raccolti in una cameretta
possono
avere più o meno le stesse allucinazioni
per la ragione che essi hanno la stessa
—
78
—
fede, la stessa sovraeccitabilità, le stesse
tendenze
e,
impressioni,
oltre- al
si
comunicarsi
trovano
nello
suggestivo — con
le loro
am-
stesso
che ho
voluto
rispondere anticipatamente a una
verosi-
biente
mile obiezione,
— la mia
mia coscienza
la
difesa è terminata,
è tranquilla.
La mia coscienza
ma
è tranquilla,
mia
alla picciolezza
io,
e
pensando
pensando,
non senza una certa invidia, ad Andrai,
a Pope, a Blacke, a Byron, a Grossi,
Pellico, a Goethe, a Scott, a Vico, a
a
Gra-
try, a Mabillon, a Klopostock, a Tasso, a
Tartini, a Cardano, a Socrate e ad Avena,
mi domando tristamente
— Perchè
E
non sono
un allucinato
la conclusione seria è questa
Gli spiritisti
riè
io
:
imbecilli
;
?
:
non sono né imbroglioni,
—
gli spiritisti
tante di tre fatti
:
sono la
l'inganno del
risul-
medium,
l'autosuggestione e l'allucinazione.
—
79
IV
«
La
petitesse de
V esprit fait V opinìà-
nous ne croyons pas aisement ce qui
est au delà de ce que nous voyons ». Questa sentenza è di Larochefbucauld.
treté
;
Vi sono più misteri, in natura, che
verità conosciute ». Mi pare che quest'al«
tra sentenza sia di Shakespeare.
E...
—
l'astronomo Argo
scusate se è
esclama « Oh
chi
fuori delle
—
poco
pure matematiche,
-economista
scrive
manca
,
la
pronunzia
di
parola
prudenza »
l'economista Boccardo (tu quoque o
impossibile,
E...
!
:
:
«
!)
,
!
parlando dello
spiritismo,
Molti misteri dell' oggi divente-
ranno scienza positiva nel domani che
se è da stolti la cieca credulità, non è da
;
sapienti la intollerante negazione di tutto
ciò che
gare
non siamo
riusciti
ancora a
spie-
».
E...
Giovanni Bovio
,
benché
Dio senza nessuna intenzione
grazie
a
spiritistica,
—
afferma
del
—
L'Utopia dell'oggi è la realtà,
«
:
80
domani
».
Queste e parecchie simiglianti sentenze
formano il corredo delle citazioni degli
quale corredo mette in imche non
barazzo ogni ciuco come me
spiritisti
;
il
,
sia in
che
grado
di
concepire altre citazioni
quelle dell'usciere.
Senonchè, nello spiritismo napolitano
del quale particolarmente
chè
mi occupo, per-
ho potuto essere testimone
c'entra ce qui est au déla de
esso
di
—
oculare — non
ce que
c'entrano né
nous voyons e non
misteri,
né
l'
impossibile, né
divinum, la forza psichica,
il
1'
Il
utopia.
fluido,
i
im-
l'
mortalità dell'anima non hanno niente di
comune con
anzi, scherzo
lo
spiritismo
a parte
,
napolitano
mi sembra
,
e,, i
che,,
quali che siano i proprii convincimenti,,
certe indagini altamente scientifiche, alta-
mente
filosofiche,
altamente ascetiche
di-
ventino, a proposito dello imperfetto spiri-
—
81
—
tismo nostrale, uno spreco ed una profana-
perchè mai andarsene per la volta
de' cieli, quando si può andare pedibus cal-
zione.
cantibus sulla superficie terrestre ? Perchè
Roma
volere giungere a
un pallone
in
quando ci si può giungere comodamente,
anche senza la direttissima, in ferrovia?
Signori miei,
mano:
di
vi
io
ho discorso
autosuggestione e di
non me
cuore
col
parliamoci
così,
a orecchio,
allucinazione
e
,
ne pento perchè le cose dette mi
di
permettono perfettamente
tara
spettosa
a
parecchi
hanno accreditato
una
fare
che
ma
se di
:
allucinazione e di autosuggestione
fatta la
difesa
insomma non
degli
spiritisti
sempre dinanzi a me, bella
via della
semplice
realtà
,
allontanare dallo spiritismo,
ri-
racconti
lo spiritismo
vi avessi parlato, se
si
in
vi
,
io
non
avesavrei
e spianata, la
per
e,
potermi
lungo que-
mio angelo custode, il mio angelo protettore sarebbe... chi davvero non
il
avrebbe nessuna volontà di esserlo:
sta via,
il
—
medium
di
casa Chiaia.
—
82
Vi ho già accennato
—
al munificente se-
questro del cavalier Chiaia, vi ho accen-
nato alle sue largizioni finanziarie, vi ho
accennato all'importanza che tali largizioni
possono avere per un medium, che, oltre a
una persona come
quale deve mangiare, bere,
essere un medium, è
un' altra
,
la
dormire e vestir panni.
E sapete anche che questo
una donna.
E'
a
una donna
del volgo
dirvi gli spiritisti di
—
medium
è
affrettano
si
casa Chiaia
—
:
è
una donna del volgo, è una ignorantaccia
qualunque, che non sa né leggere né scri-
una povera sempliciona che non
vere, é
sa neppure quale sia la sua mano
«
no
E
una donna
? Io
non credo
del
il
sabile per diventare
chi. «
Non
volgo
».
E
diritta.
perchè
bleu indispen-
sangue
un medium
coi
sa né leggere né scrivere
».
fioc-
Offro
il
mio occhio destro a chi mi dica come
si
faccia a provarlo. «E' una povera sempli-
ciona...-»
In fede mia, se quella
11
è
una sem*
—
83
—
pliciona, la volpe è l'animale più
calun-
niato che ci sia sotto la cappa del cielo.
Essa è bassotta,
ha il viso
tarchiata, robusta, grossolana
butterato, ha il sorriso geniale. Quando non
Gli occhi la rivelano.
;
funziona da medium, se ne sta
un can-
in
modesta tranquilla, zitta, esageratamente zitta. Si dà l'aria d'essere estranea
tuccio,
alla conversazione
si fa
dimenticare.
ad accendere
Il
si
rimpicciolisce;
cavalier
lume
il
degli esperimenti
—
;
:
Ghiaia
nella
essa
si
—
va
cameretta
alza
ma
;
si
alza lentamente, quasi vincendo
a fatica
Entra
nel san-
la rilassatezza del corpo.
tuario, con ostentata disinvoltura. Mostra
di essere
pigra, annoiata, svogliata, rilut-
tante. Siede presso la
siede
sempre
tavola spiritica, e
allo stesso posto. Gli
giungono a uno a uno.
Siedono anch'essi. Lei mette
spiri-
tisti
sulla tavola. Gli altri la imitano.
le
mani
La donna
comincia a funzionare da medium,
ma non
ismette l'atteggiamento di persona invasa
dalla noia. Sbuffa. Sbadiglia. Dice una pa-
—
84
—
rola inutile. Si gratta la spalla. Si aggiu-
Ha
Ha
freddo.
Torna
a sbadigliare... e accentua sempre
più, e
sta
i
capelli.
caldo.
soverchiamente, la studiata indolente indifferenza.
occhi
Gli
la
Nel
rivelano.
cantuccio
appartato o nella fatidica cameretta,
in
un
essi,
livido cerchio, luccicanti, mobilissi-
spingono or qua
or là il loro sguardo acuto e, nell' attenzione continua, intensa d' ogni cosa che
mi,
irrequieti,
avvenga,
altrui e
vigili,
movimento
di ogni atto, di ogni
d'ogni
altrui
sguardo
,
lasciano
nella pupilla lo scintillio della
sorprendere
condensata astuzia
che quel volto
terato, quel sorriso
geniale,
grossolano, quella pigrizia
s
but-
quel
corpo
quella
rilut-
tanza, quella indifferenza, quegli sbadigli
vorrebbero celare.
Se, oltre alla
clientela
spiritistica,
si
trovano nella cameretta dei novizii o degli
increduli, in essi lo sguardo di
tato
spesso
obliquamente
degli occhi, pazientemente
lei,
dagli
si
fissa.
proiet-
angoli
E
dei
—
e
novizii
—
85
increduli
degli
donna
quella
,
mediante l'instancabilità dello sguardo, fa
uno studio particolare. Li scruta
li
;
Ne
pesa.
—
intuisce gì' intendimenti, ne mi-
sura la capacità osservatrice, ne valuta
l'
incredulità
fattosi
e,
,
un quadro esatto
dei pericoli a cui questa la espone,
si
de-
dica a un lavoro finissimo, a un combat-
timento di conquista o di difesa, a soconda
dei
casi
,
si
dedica a una mirabile lotta
nella quale, a ogni assalto o a ogni tranello del nemico, trova
una nuova
risorsa,
un nuovo espediente, una nuova salvezza.
Ecco
notate bene
una delle ragioni
—
per
—
quali quelli che gli spiritisti chia-
le
mano fenomeni non sono da
lei
prodotti
nella stessa maniera.
Le
altre ra-
sempre
gioni
,
riate
si
capisce
,
circostanze
sono inerenti alle sva-
che accompagnano
gli
esperimenti. Circostanze di fatto: disposi-
zione e sistuazione delle suppellettili, e poi
grado
di
luce
,
maggiore
o
minore
resi-
—
86
—
stenza della famosa legatura fatta al me-
dium, e via discorrendo.
La cameretta
delle sedute spiritiche in
casa Chiaia... (sarebbe oramai superfluo, da
parte mia, ripetere al cavaliere Ercole le
già molte volte ripetute dichiarazioni di
sincera stima e
cameretta
,
di leale
dunque,
ossequio) questa
offre essa
medesima
medium le condizioni più favorevoli
che mai si possano immaginare. Niente
al
di posticcio, niente di falso
che mette
zio limitatissimo,
il
ma
;
uno spa-
medium
nella
possibilità di toccare senza sforzo le pareti, o
quegli oggetti che vi stiano sospesi
e di raggiungere
o
un
,
andando un
po' in
qua
po' in là, le varie masserizie conte-
nute nella cameretta. Niente di posticcio,
ma
un lume a gas con relativa chiavettina, mediante la quale si
può, sempre che si voglia, ridurre la luce
niente di falso
;
a proporzioni minime. Niente
niente di falso;
ma
di posticcio,
un'alcova, una preziosis-
sima alcova, l'arco della quale è ornato di
una bella portiera, che si fa scendere, da un
—
momento
all'altro,
87
—
a guisa
di sipario.
Quan-
do la cameretta è immersa nella penombra, il medium, libero o legato sulla sua
seggiola,
si
trascina a poco a poco in quel-
V alcova, dietro quel sipario
nombra
,
e dalla pe-
passa, naturalmente, alla completa
Niente di po-
o quasi completa oscurità.
sticcio, niente di falso;
ma una
tavola di
pioppo, cioè d'un legno molto scricchiolante, e d' un peso molto minore di quello
che
si
attribuisce ad essa al solo vederla.
E, stando cosi le cose,
il
medium
agisce.
Agisce quando e come può agire.
Il proverbio ammonisce: non
dire
quattro se non V hai nel sacco.
che
già
l'ho
vuotarlo, e chi
Ho
assistito
mezzo vuotato,
s'
è visto,
s'
E
finisco
io
di
é visto.
a tre sedute spiritiche in
casa Chiaia.
Nella prima seduta, la tavola
rumoreggiò
quali fanno
,
si
mosse,
parlò a colpetti alfabetici,
i
strabiliare, perchè né il fluido,
né la forza psichica, né il divinum, né la
immortalità dell'anima riescono a giusti-
—
ficare
spiriti
—
88
immancabile obbedienza degli
a quel convenzionalismo fanciullela
secondo il quale un colpo significa A,
due colpi significano B, tre colpi significano C, eccetera.
sco,
Senza troppo mettere a tortura
il
cer-
vello e la vista, potetti assicurarmi che
medium,
in
zione spiritica, non era
bravo
il
questa preparatoria manifesta-
di tutti
i
di
gran lunga più
buontemponi
gioconde riunioni
d'
quali nelle
i
amici fanno ballonzo-
lare le suppellettili, e che esso, tutt'al più,
stava a pari con
sera
Don
Don
Raffaele Parisi.
Una
Raffaele, per lenire le
pene di
una mia infermità, fece impazzire una dozzina di persone che trovavansi nella mia
stanzetta, procurando loro
spettacolo
di
il
meraviglioso
un tavolino ubbriaco
Però, non voglio tacervi che
veder bene che
il
fradicio.
io
potetti
medium regolava
il
suo
gioco profittando di tutte le accidentalità
presentate dalla sua persona
,
dalla sua
seggiola, dalla tavola, dal pavimento e dalle
mani
e dagli occhi degli astanti. Quindi è
—
—
89
«he ora faceva soltanto
oscillare la tavola,
ora la faceva camminare, ora la faceva inclinare, ora la faceva pressoché rovesciare,
e tutto ciò
— avvalendosi della
passività o
della complicità inconsciente degli spiritisti
presenti
— otteneva un po' con le sole contra-
un po' usando ambo le mani, un po' usandone una sola. Quando una
gamba della tavola capitava sopra un matzioni delle dita
,
tone alquanto più basso del livello
di tutto
consolava, impepavimento, medium
rocché le oscillazioni si avveravano allora
il
il
senza sforzo
di
lante faceva
i
si
nessuno.
colpetti,
Il
ma
tavolino oscilil
medium non
contentava dei colpetti del tavolino oscillante. E, profittando sempre attentamente
si
delle accidentalità suddette, otteneva altri
colpetti e scricchiolii e rumori quasi impercettibili, ricorrendo all' unghia, al dito
strisciante sul legno, all'anello del mignolo
(che raramente
il
medium porta
in
piena
luce appunto per non destare sospetti) e
ricorrendo
al
tacco
battente a
terra,
o
battente sui regolini o sulle estremità infe7
—
riori
90
della seggiola, o
tavola, e in questo caso,
le
—
gambe della
come in altri, per
sulle
note leggi della trasmissione del suono
attraverso gli strati lignei,
che a colui
al centro
il
era possibile
quale accostava
1'
orecchio
della tavola sembrasse udire
colpetti assai
da vicino. Oltre
—
di che,
i
non
—
sarebbe improbabile,
ma non mi costa
che il medium avesse attaccata, per esempio, alle ginocchia,
fante
de
fornire
i
Dopo
una macchinuccia,
tipo
la
cri-cri di felice
memoria,
quale potesse
mieux
con facili movimenti
,
,
necessari rumori.
la manifestazione preparatoria, si
passò alla funicella, cioè alla legatura del
medium.
Questa legatura, che a sentirla descrivere fa un effetto sorprendente, non é, in'
che una legatura subordinata ai
dolori che il medium accusa, per i quali si
realtà
,
finisce
il
più delle volte col legarlo a
modo
suo, e subordinata alla posizione in cui
medium
dendo
i
si
dispone a essere legato.
il
Irrigi-
muscoli o angosciandoli a bella pò-
—
91
—
sta e situando così o così le braccia e le
.
gambe, certo
il
medium, dopo
può
quanto non paia.
dagli astanti,
gato di
nodi
i
Ma
fatti
meno
assai
sentirsi
già,
le-
non c'è
da scervellarsi! Quello di farsi legare e
sciogliere da sé è un antichis-
di sapersi
simo scherzetto da giocoliere che io ricordo d' aver visto tanto nei saloni quanto
,
nelle baracche, e che, oggimai,
colieri di mestiere
È
zionato.
é,
dai gio-
sapientemente perferisaputo pure che il giocoliere,
,
sciolto nel buio pesto o sem-
dopo essersi
plicemente in un armadio, sa concertarsi
una certa legatura effimera, che
fattasi
—
la
luce
e
mostrandosi
lui nell'
armadio
—
aperto
pare allo spettatore una vera e
autentica legatura.
La
legatura é subordinata.
E quando non
quando i lamenti e le avvertenze del
medium non han fatto breccia nell'animo
lo è,
di coloro
funicella
che
non
1'
hanno legato
è molto doppia,
quando
lunga
,
bene
intricati
,
gli
,
quando
ma
è
la
molto
attorcigliamenti sono
qnando
i
nodi sono bene
—
92
—
stretti,
oh! allora— come
di qui
a poco
—
i
lettori
o
sapranno
si
medium,
scioglie
dopo parecchie ore di fatiche o non si
Ho
cronologia
scioglie punto. ( Addio
il
!
detto ora
ciò
parlando
,
me
che a
della
prima seduta,
risultò in seguito
a ulteriori
osservazioni mie e di altre persone;
una forza
pare
il
irresistibile
m' ha fatto
ma
antici-
discorso per levarmi un grave peso
stomaco. (Ah! mi sento un pochino
dallo
meglio
!)
Dunque, si passò
dium fu legato. E
Avena,
spiritista, e
alla funicella. Il
fu
legato da Alberto
da me, timido, oppresso
essendo nuovo
dal pensiero di sembrare
in quella
me-
casa— troppo
—
diffidente e troppo
importuno.
La tavola, che
restò presso le
del medium, continuò a ciarlare,
piroette,
come
rito
gambe
ma
senza
e lo spirito di Scianscichì (scrivo
mi
l'orecchio
benemerito
,
consiglia), questo spi-
diventato da
un pezzo
intimo di casa Chiaia e intimo della tavola
—
di
—
93
pioppo, chiese, justa solitum
et consueto,
la quasi oscurità.
Gli
si
Restammo pressoché
obbedì.
al
buio.
Il
medium, col
che e
solito
movimento
di piedi, si ritrasse,
nell'
seggiola,
alcova
,
di an-
insieme con la
e io
,
per disposi-
zione del cavaliere Chiaia, abbassai le due
della portiera, cioè del sipario. Trascorso
ali
il
tempo che bisognò
disciogliere
muro,
vide
medium per
comparire
si
col relativo lapis, la quale,
di
filo
si
ebbe
il
il permesso...
piacere (dopo ottenu-
dallo
per un momentino un po'
di
mercè un lungo
spago, era stata appesa al collo del
medium,
tone
potersi
di dietro
una mano, si sentirono dei colpi
ebbe sul muso una lavagnetta
la portiera
al
si
,
al
guardare
di
spirito) di fare
luce allo scopo
la effimera provvisoria lega-
tura del medium, e finalmente Scianscichì,
di
nuovo
all'
oscuro, sempre nell' alcova,
sipario abbassato, staccò dal suddetto
una
chitarra, ne grattò le corde
gettò sulla tavola.
La
muro
e poi la
chitarra rimase, a
—
pancia in giù
scichì,
—
verso V orlo della tavola,
,
dalla parte del
94
medium
ovverosia
il
di
modo che
Scian-
medium, potette tornare
a grattarne le corde. Pour la bo?me boache, Scianscichì
incaricò ufficialmente di
s'
mettere in libertà
la funicella in
La donna
che era
mezzo
medium/ e scaraventò
alla stanza.
era sciolta,
sciolta... la
Dopo una
sti
il
il
che voleva dire
seduta.
diecina di minuti, gli spiriti-
discorrevano cosi:
—
Il
legato,
medium
,
se
pure non fosse statò
non avrebbe potuto
,
stendendo
il
braccio, staccare la chitarra dal muro!
—E
meraviglioso che Scianscichì abbia
suonata la chitarra, quando questa stava
a pancia in giù nel centro della tavola!
Ah che armonica frase, che dolce
—
melodia
!
!
primo a protestare fu il chiarissimo
musicista maestro Miceli, che, nonostante
Il
avesse un dente contro
di
me
per un certo
articolettucciaccio che scrissi nel Piccolo
per la Figlia di
lefte,
fu
mio alleato
:
—
—
Oh! perdonate
95
—
— esclamò
—
egli
le
corde della chitarra sono state toccate,
ma con la più completa assenza di dolci
melodie e di frasi armoniche
Poi, protestai anch'
io.
!
Avevo
visto coi
miei occhi, acuendo lo sguardo nella pe-
nombra, che la chitarra era rimasta verso
V orlo della tavola, e non al centro di
;
maniera che
la
mano
ali della portiera,
del medium, fra le
aveva potuto benissimo
pizzicare le corde. E, quanto allo staccare,
stendendo un braccio, la chitarra dal muro,
andai personalmente a provarne la facile
possibilità.
Questa conversanziocella che coronò
mio debutto nello spiritismo, mi accertò,
,
il
o signori, che le esagerate asserzioni degli
spiritisti sono degne di rispetto e degne,
dal punto di vista
psichiatrico,
d'
essere
accuratamente studiate.
La mia
Incredulità,
stata scossa.
il
Un mero
è
chiaro,
caso la
fé'
non era
diventare
giorno seguente più salda dì prima.
Il
giorno seguente, incontrai in piazza
—
Municipio Carlo
la
metà
di
«
Petitti, che, oltre
Petitti e
tata e simpatica
è
—
96
Miranda
»,
a essere
accredi-
ditta letteraria-editrice,
un giovane assai per bene,
Parlammo
stato, coltissimo.
serio,
aggiu-
di spiritismo.
seduta in casa Chiaia,
Gli raccontai la
gliene feci la descrizione e dissi
il
nome
del
medium.
— Uh! — fece
conosco
lui
— quella
donna
io
la
!
Lettori e lettrici, dopo di avervi riferito
che quella donna lascia credere al cavalier Ghiaia d' essere stata da lui scoperta,
come V America
asserì
all'
sapeva
mesi,
d'
io,
ottimo
esser
dello
spiritismo,
signor
medium
vedete,
Getzel
e che
eh' essa
soltanto da pochi
non posso non
offrire
alla vostra intelligenza la preziosa lettera
me
chiesta,
mente Carlo
Petitti,
che,
da
mi scrive
cortese-
ripetendomi quanto
m' ebbe a dire quel giorno al cospetto dell' autorità sindacale del Palazzo San Giacomo.
—
La
—
97
lettera è questa
:
Caro Roberto,
Ecco come stanno
cose
le
e
gli
spiriti.
Cinque anni fa, mesi più mesi meno, un piccolo circolo di persone
altolocata,
girava
case per assistere
Anche allora
sciavano
e
per
bene,
abitualmente
ad esperimenti
erano tavolini
e
parlavano a
qualcuna
due o tre
spiritici.
che si rove-
scricchiolii, trespoli
che ballavano, spiriti che éi ficcavano in
penna più
o
meno
roba
dell' altro
stato
il
d'
oca
mondo
una
facevano scrivere
e se non ci fosse
e
;
continuo 'pericolo
d'
avere spesso a
fare con gualche spirito battagliero, che, a
lumi
spenti, si
troppo dolci,
permetteva delle carezze non
e'
era da passar la serata
legramente. Io capii presto
tasse e
mi
nata.
(!!!)
di che si trat-
feci della partita. Il
precisamente quella donna
al-
che
medium era
mi hai nomi-
Allora non potevamo certo imma-
ginare che tra pochi anni
questo ben di
Dio
avremmo avuto
dello spiritismo, popola-
—
—
98
rizzato in proporzioni
allarmanti per
così
la salute pubblica.
Dunque, fui della partita senza
sieri nebulosi. Gli esperimenti
si
altri
pen-
in principio
montenevano in una eerchia molto mode-
sta. Lei, il
medium, faceva
dare uri apparenza
degli sforzi per
mondo a
dell' altro
quei\suoi giuochetti, che,
tutti
troppo, non pro-
pur
ducevano una forte impressione.
Capii, anzi io e lei ci
e
capimmo,
senza nessunissima intenzione
quelle persone rispettabili, senza far
di essermi
accorto di
cooperarmi ad aiutare
nulla,
e
nendomi
tutte le sere
sero
un
principio
facevamo
sempre dei personaggi
e
di
dire
i
storie.
Antoine, un tamburino
di Napoleone
I,
propo-
tavolini si mos-
più adatte,
comparire, erano
storici, che
raccontavano la loro
si legge nelle
e
la verità ai
po' più, le risposte furono
gli spiriti, che
a
spingere quel povero
nelV unica idea di ridere
Da
mostra
cominciai
medium
miei amici.
allora
di offendere
vita,
C era
dell'
parlavano
proprio come
tra V altro
un
armata francese
che veniva nel tavolo prece-
—
àuto sempre da
me
dico io che
suonare
—
99
tamburo
uri rullio di
;
e ti
cavavo benino anche a
la
tamburo. Poi di sera in sera,
il
i
fenomeni diventavano più sbalorditoi, finché
una sera
che
eravamo in
medium, posammo
sul tavolo
me
e il
una chitarra
mostrarci delle cose
lo spirito di
pregando
cinque,
anche più sorprendenti. Io
e il
medium
ci
trovavamo, come sempre, accosto. Ad un
tratto battemmo tre colpi con la chitarra sul
mi arpeggio delicatiscome dissero quei tre
non mi sia mai ricono-
tavolino, e cominciai
simo
molto bello,
e
signori, benché io
merito di saper suonare
sciuto
il
tarra.
Dopo V
me
chi-
arpeggio, altri colpi sul tavo-
lino. Interrogo la chitarra,
cioè
una
stesso, e io, cioè il
cioè
lo spirito,
tavolino risponde
a scricchiolii che vuol sentir cantare. Allora
nomi dei presenti per ordine e
fortuna capitò ad un vecchio signore rag-
si dissero
la
i
guardevolissimo,
nato,
il
più
un vero apostolo
lui la cosa diventava
serio, il
più alluci-
dello spiritismo.
Per
un po' imbarazzante.
Diceva di non ricordare che
tre motivi:
La
—
donna
100
—
è mobile del Rigoletto, la
della Traviata
e
romanza
Casta diva della Norma,
aggiungendo che da parecchi anni non
avea nemmeno canticchiati. Come vedi,
li
il
repertorio non era né largo, ne promettente,
e
a settantaquattro anni, guanti
metti che
ne cantava quel signore, la voce non dove-
va certo conservare molta pastosità. Lascio
immaginare a te che gorgheggi, che trilli e
che volatine ci toccò sentire quella sera
t
II
•meraviglioso però fu che nessuno rise e tutti
erano commossi.
La
chitarra,
cioè
io,
cioè
accompagnò dolcemente tutti e tre
pezzi col monotono accompagnamento di
lo spirito,
i
sole tre corde.
Questo fu un primo gran fenomeno. Poi
avemmo un
ne
saccoccia
spenti
liti
e
dei
tra
altro.
Una
zolfanelli
una boffonata
sera portai in
comuni.
e
lumi
so-
esperimenti, stropicciai col dito sui zol-
fanelli e scrìssi quattro o cinque
tavolino
sgorbi.
li
A
V altra dei
e
Il
numeri sul
più in basso uri altra linea di
fenomeno fece furore. I numeri
giuncarono
e
non ne
sortì
nemmeno
uno,
—
ma
si disse che
101
—
bisognava interpetrare
role ebraiche del rigo di sotto
le pa-
per sapere in
quale combinazione bisognava giuocarli.
ti
pare che
fa)
i
lì
(cinque anni
fenomeni fossero soddisfacenti
Dopo
il
per guelV epoca
Non
?
smisi, perchè la cosa di far perdere
cervello
a della gente che
si rispetta,
fi-
niva per divenire una cattiva azione.
Una
cordiale stretta dì
mano dal
tuo
^
Carlo Petitti
Questa graziosa lettera
di
Carlo Petitti
è schiacciante per gli spiritisti dello spiritismo di Napoli e
fa
perfettamente da
controllo a quanto io ho avuto finora va-
ghezza
l'
di
raccontarvi e mi dispensa dal-
entrare in alcuni minuti particolari de-
scrittivi. Il
medium
di
casa Chiaia é bello
e spacciato... Quasi quasi, se io avessi bi-
sogno
lì,
d'
un medium, piuttosto che a quello
ricorrerei...
Il
a Carlo
Petitti.
quale intanto, mi rivolge una doman-
—
102
—
da che davvero vale
certo, assai più di
un Perù e vale, di
tutto questo mio miser-
rimo opuscolino.
—
Non
ti
pare che per queir epoca
11
(cinque anni fa) questi fenomeni fossero
soddisfacenti
?
Ti capisco,
ti
capisco,
caro
Petitti.
cinque anni possono nascere, suol
parecchi papi e
recchie cose.
si
In
dirsi,
possono imparare pa-
Un medium
studioso e solerte
acquista maggiore agilità nelle mani, nelle
gambe, nei piedi e acquista maggiore esperienza nello scrutare l'animo altrui. Ipoveri saltimbanchi dei circhi e gì' infelici
prestidigitatori girovaghi, a via di lavoro
e di esperienza, finiscono con l'educare
loro corpo e la loro
mente ad eseguire
tali esercizii e tali giuochi,
mi
il
che
i
medesi-
medesimi giuochi, eseguiti
in una chiesa, sembrerebbero miracoli, eseguiti in un salone aristocratico sembrerebesercizii e
i
bero.... spiritismo.
E, ringraziato
il
medium
Petitti,
venia-
—
mo, con T aiuto
103
—
Dio, alla seconda se-
di
duta.
Le mie osservanzioncelle eran passate
di
l'
bocca
in
bocca ed erano pervenute
orecchio del
avendo
cavalier Chiaia,
pietà di
me,
s'
il
al-
quale,
era messo in testa
di convertirmi.
Giungendo
in casa Chiaia, trovai, quella
sera, grandi preparativi.
dium sarebbe
lunghissima, o
Non
solo
stato legato con
il
me-
una fune
con un lunghissimo nastro
bianco più adatto agli stretti attorcigliamenti, ma i nodi sarebbero stati anche
nientemeno che suggellati. La fune abbondante e l' abbondante nastro e la rossa
ceralacca erano
là,
sopra un' étagère, tru-
cemente ad aspettarmi, minacciosamente
a sfidarmi, E, come se questo non bastasse
a punirmi della mia bestiale incredulità,
fu fatto indossare al medium.... (poiché io
avevo comentato
il
suo abito scuro, che
permetteva alla sua figura
di
perdersi
completamente nel buio) fu fatto indossare
—
medium una
al
che
104
—
di quelle camiciole
Manche
donne napolitane chiamano cam-
le
panelle.
Ebbene, o
signori, sappiatelo:
LA SERATA FU NEGATIVA
Lo
non venne, e
spirito di Scianscichì
ebbe cura
la tavola
di
!
dire subitamente
che, per carità, nessuno osasse di legare
U medium.
—
E
perchè non può venire stasera
nostro protettore,
chì
il
nostro buon Sciansci-
che noi tanto amiamo
La
La
tavola
il
?
rispose....
ragione per cui Scianscichì non po-
teva venire
dipendeva da certe ultimis-
sime e muliebri condizioni corporali del
medium, che non saprei, con correttezza
di
linguaggio, esattamente indicare.
Ho
!
capitata
E
immortalità
«
dell'
anima
»
dove sei
!
la terza
seduta completò la mia pro-
cessuale istruzione spiritica.
—
—
105
Di quella fune impertinente,
di qnell'im-
pertinentissimo nastro e di queir indiscreta ceralacca,
non se ne parlò più manco
per sogno,
alla terza seduta a cui as-
e,
sistevo, Scianscichì,
benché tardasse, a cau-
sa della
presenza di parecchi increduli,
ad
andare sino in fondo, si risoldisposti
vette poi a intervenire, guardingo si, ma
zelantissimo.
I
increduli
più petulanti
eravamo: Al-
fredo Monaco, omino aggraziato e arguto,
abituato alla gentile galanteria del salone
corrane
il
faut e alla piacevelezza sbrigliata
del club e del caffè; Adriano Feraud, per-
sona sagace e accorta
,
educata
all'
astu-
commercio; Arnaldo
Vassallo, V impareggiabile Gandolin del
Fracassa e del Pupazzetto, scrittore, disezia
speculativa
del
gnatore, conferenziere, verseggiatore, com-
mediografo, romanziere, grazioso sempre
e sempre genovese, cioè sempre furbo; e
o,
i
cui requisiti lascio supporre ai gene-
rosi lettori.
Ometto
1'
esame
dei soliti e già esami8
-
106
—
nati fenomeni, tanto più che Scianscichì
— promise
tup, tup, tup, tup,
fenomeno
il
delle grandi occasioni, quello
—
di
fare al-
zare la tavola, staccandone da terra tutte
e quattro le
Il
gambe.
cuore mi palpitava violentemente per
la emozione.
Se
io
fenomeno
il
mi
fosse avvenuto, senza che
accorto dei mezzi usati per
fossi
tenerlo, io sarei stato spacciato
—
— dissi
Vorrei
non sedere presso
scichì
ot-
!
al cavalier Chiaia
—
la tavola. Tanto, Scian-
ne farà a meno volentieri del
flui-
do mio.
E
cavalier Chiaia,
il
amabilità,
—A
come
consueta
rispose:
volete.
penombra.
Il
coloro
eccetto
tavola, con
sguardi
La stanza era
medium era al suo po-
misi alla vedetta.
sto, e tutti
retta,
la
vostro beli' agio, caro Bracco: fate
E mi
nella
mi
con
fissi
le
io,
eh' erano
nella
came-
sedevano intorno
mani
sulla
medesima
sulla superficie di essa.
alla
e gli
—
—
107
Quanto a me, più che la superficie, mi
davano a pensare le gambe....
Scricchiolii, colpetti, riverenze, caracolli
medium, affaticandosi non polavorava benino. A un tratto (ponde-
e danze.
co,
Il
rate attentamente quanto vi dico) la tavola
s'
con violenza dal
inclinò
quello dove era
posto
il
mi spiego
»:
Vada per
il
lato opposto
medium.
si
o
«
Dal
a
lato op-
no?
sì.
Ora, due piedi della tavola erano in aria,
e due erano a terra. E, siccome l' inclinazione aumentava, così
ro alzarsi.
Le
gli astanti
e
due
guardavo
due piedi
in aria, cominciò,
pera del medium, a
cameretta.
Io
La
seggiole rimasero vuote.
tavola, inclinata com' era, con
a terra
dovette-
i
girare
due piedi
medium guardava che
per
1'
o-
per tutta la
in
aria, e
il
io guardavo....
Compresi che il fenomeno non sarebbe
avvenuto se io non avessi avuto la compiacenza
finsi di
di distrarmi.
averla.
Non
l'ebbi;
—
ma
—
108
—
Guardai per un istante altrove,
per là tornai a guardare i due piedi
grazia divina
piedi
che era
calcava
le
Feci a tempo
!
in aria fu dal
mani dalla sua
e là
in aria.
Uno
!
dei
medium, che
parte, poggiato
trovava si
sulla seggiola che
—
in
un angolo
della cameretta....
— Ecco!
Le mani
ecco!
degli
—
si
gridò.
astanti
distaccarono
si
dalla tavola, allo scopo di lasciarla libera,
e,
intanto,
le
contemporaneamente,
del medim, continuando a calcare,
il
piede della tavola
seggiola, e facendo
mentre
era poggiato
leva
mani
sulla
su questa, det-
tero istantaneamente alla tavola stessa
una
elevata posizione pressoché orizzontale.
Il fenomeno della tavola-pallone era avvenuto,
ma
l'imperfezione dello spiritismo
napolitano m'aveva permesso
ravigliarmene.
Gandolin, che non vide,
—
di
non me-
intuì.
In un angolo, non buio della casa ^ju„.
io e lui ci
abbracciammo
,
nella
,
commo-
vente effusione della comune incredulità.
—
E
chiaro che
il
—
109
mancanza
in
medium,
vuote, robusto e agile com'è,
di seggiole
può far leva sopra un ginocchio e sopra
un piede della propria persona, variando
cosi
livello dell'elevazione della tavola.
il
pubblicista francese Wilfrid de Fanvièl-
Il
osservò appunto che una signora
le
dium, una
va
dama
assai rispettata,
me-
servi-
si
dei suoi piedi per produrre questo che
è fra
i
principali fenomeni dello spiritismo.
La seconda
parte
trebbe intitolare:
I fiammiferi
ticabile
«
I fiammiferi
furono
agguato
di
seduta
della
il
di
terribile,
turale,
buio.
Perché, non
buio della camera, quando
il
ci
il
po»
indimen-
Adriano Feraud,
che doveva scuotere
tirannico
si
Feraud
miferi furono la reazione crudele,
il
-
i
fiam-
ma
na-
giogo del
burliamo,
medium
fu
legato con cura speciale da Feraud e da
addensò sempre più per orScianscichì, e divenne così fitto che
Gandolin,
dine di
si
si
poteva tagliare con un
II
medium
si
coltello.
ritrasse nell'alcova.
della portiera furono abbassate.
Le
ali
—
Il
110
—
signor, Feraud, che già stringeva cupi-
mano
damente
i
fiammiferi nella
espresse
il
desiderio di starsene nell'alcova.
destra,
non disponeva d'almezzo per esprimersi che di quello sten-
Sczanscichì, poveretto,
tro
del
medium
non ben legate come le braccia,
gambe comunicavano ancora con
le quali
tatissimo offerto dalle
la;
ma
gambe
diffidente spirito, alla
il
la tavo-
raen peg-
gio, non indugiò a manifestare il suo dispiacimento per il desiderio del signor Feraud,
il
dovette
quale
estraneo
tutte le
a
rassegnarsi
restare
che pareva avesse
pudibonde gelosie d' una alcova
all'
alcova
,
maritale.
Gandolin, Monaco, Feraud e
temmo
scichì
assai
non
vicino
ci
neanche
— tup,
di cotesta
tup, tup, tup,
cercò di farci allontanare, ordinando
—
un
come se noi fossimo
generale
dei pretori ed egli fosse stato il mi-
trasloco
stati
met-
alla portiera. Scian-
fu contento
nostra vicinanza, e
io
nistro Taiani.
,
Di Feraud ebbe meno paura,
appunto perchè
questi, per
il
suo accani-
—
Ili
—
mento, lasciava capire chiaramente
le
sue
perverse intenzioni, contro cui Scianscichì
potea prendere delle precauzioni; e però
a Feraud fu da lui concesso di rimanere
medium.
nei pressi della portiera, cioè del
Passarono dieci minuti
venti
ne
passarono
ne passarono quaranta, ne passa-
,
,
rono sessanta.
Nulla
Dopo
!
settantaquattro minuti,
si
cominciò
a sentire qualche rumore dall'alcova.
Si moveva la seggiola del medium.
Un
altro paio di minuti
dentro, una poltroncina.
a poco,
si
buono
Ma
e
La
si
mosse,
li
quale, a poco
avanzò sino alla portiera.
— Oh! grazie, grazie
siete
,
!
Quanto
Scianscichì
siete gentile
Adriano Feraud accese
il
Quanto
!
!
primo fiam-
mifero.
La
del
poltroncina era addossata alle
medium
buono
e
creduto.
!
Scianscichì
meno
gentile
era stato
di
quanto
gambe
meno
si
era
—
112
Profittai anch'io del
statai
già di
—
fiammifero, e con-
che la legatura del medium
molto allentata. Alcuni nodi,
s'
era
i
più
compromettenti, erano stati già sciolti; le
braccia e le mani erano già quasi libere.
Consumatosi
il
fiammifero, le tenebre ci
riavvolsero.
L'avanzarsi della poltrona aveva rotto
comunicazione
decisamente ogni
gambe
del
medium
fra
le
e la tavola.
—
Gandolin chiese, in grazia, di vedere
per quanto era possibile muovere la ta-
—
vola in
quelle condizioni di perfetto iso-
lamento.
La
richiesta di Gandolin,
manco a
dirlo,
rimase insoddisfatta.
si
Invece,
al
al
muro
,
udirono dei colpetti al muro:
beninteso
muro a
cui
il
,
di là dalla portiera:
medium
I colpetti, sordi sordi
e Feraud accese
il
,
s'era accostato.
ri
ripetettero
—
secondo ed ultimo fiam-
mifero.
Ahi! Ahi!
II
medium
— dopo
due ore
e trenta mi-
—
—
113
—
aveva perfettamente liberate le
braccia e le mani
e la fune manteneva
nuti
:
ancora attaccate alla seggiola solamente
le spalle e
il
Gli spiritisti
busto di
non
si
lui.
d'
peritarono
escla-
mare:
— Uh! Scianscichì stava sciogliendo
dium. Quanto è caro Scianscichì
è grazioso Scianscichì
E
!
il
me-
Quanto
!
seduta spiritica, con l'intervento dei due fiammiferi di Adriano Fela terza
raud, terminò, alle tre dopo la mezzanotte,
fra le generali acclamazioni.
Tornai a casa assonnato, stanco, rattristato. Sentivo per l'eccellente Scianscichì
un'invincibile antipatia
mente
— come
—
lo dico schietta-
per una persona
cattiva, la
quale, senza
nessuna ragione al mondo,
avesse fatto del male a gente buona, a
me
carissima.
Tornai a casa. Accanto al
letto, prima
un
.scevro
di spitavolino
sopra
avevo preparato, per la solita let-
di uscire,
ritismo,
—
—
114
tura notturna, un bel volumetto nitido dell'amico mio Salvatore di Giacomo.
Mi
coricai. Aprii
volumetto. Lessi: 'O
il
magnatismo.
— So'
Fondo
— '0 magnatismo.
stato 'o
— Giesù
Giesù
-
Uh ! neh? Che se faceva?
Uh ! contarne quaccosa!
Parola mia, non m'
!
Giesù
!
-
Giesù
!
Uno pensava
!
Che bella cosa
per esempio nu
sciore, va,
na
'
.
A
e
verità,
me
?!
pur
so' fatto
Io penzava a
— Lete,
— E che
!
Diceva:
penzande a una cosa odirosa
— Overamente
-
Quant'è certo Dio
io
me
so'
na casa
»
!
accustato
anduvinà pur
io.
puzzolente...
— Embè Chella à nduvinato
— Ch' era nu
à
le !
t'
!
rosa...
?
State
!
chello che vuleva,
— E anduvinava — La ppe Uà
«
credeva
'o
!
ditto ?
....Pensai un' altra
!
fetente.
volta
a
Scianscichì,
facendo l'eco all'ultima parola del sonetto,
e mi addormentai.
—
Ho
conosciuto
Bianchi in casa
venezianina.
Il
115
il
dappoiché
l'
la
mite, serena,
Leonardo
professore
una diafana ipnotica
di
professor Bianchi,
dete, piglia T ipnotismo
dove trova
—
dove
come
ve-
lo trova.
E
ipnotismo, trova degli amici,
sua persona
come
quella
seria,
d'
modesta,
uno scienziato
nordico, assorbita da uno studio, nuovo, periglioso e fascinatore, desta subito
una viva
simpatia amichevole.
A
questo giovane e ardito campione di
una scienza tutta moderna, a questo rappresentante della Estrema Sinistra scientifica,
a
fatti
umani più
questo
minuzioso osservatore dei
strani e più
misteriosi,
a
questo dottore battagliesco, che affronta
coraggiosamente
le ire dei retrogradi della
dottrina medica,
si,
proprio a
il
lui,
ho vo-
un documento che puntellasse
mal fermo edificio di questo mio opu-
luto chiedere
scoletto,
che volge alla
fine.
—
116
—
professore Bianchi ha anch' esso as-
Il
a una seduta spiritica in casa Chiaia.
sistito
Orbene,
scienziato
impressioni ricevute
le
non
progressista
dallo
differiscono
da quelle ricevute dal profano. Lo scien-
mi scrive
ziato
:
Mio ottimo amico Bracco,
Mi
che cosa penso
chiedete
da qualche tempo
spiritici di cui
parlare nei giornali, nei
da per
tutto.
fatta dei
La grande pubblicità
noi
auspice presso
tabilità
mento
per
lo
il
si
il
il
fa tanto
ritrovi, nelle scuole,
notevoli progressi
già preparato
dei fenomeni
dell'
processo
che
si
era
ipnotismo,
Conte, aveva
terreno a questa sovraecci-
meraviglioso ; e in nessun mo-
spiritismo
qui poteva
fare più a
proposito capolino nel pnbblico.
Comunque
sia stato, fui vinto io pure dalla curiosità di
trovarmi ad aures con uno
gava una
quia
visita
difficile est
filosofo,
e così
spirito:
mi
lusin-
«per V aer perso », il «credo
» assunse tutta V autorità del
mi
giustificai
con la mia co-
scienza. Andai,
e
—
117
mi
trovai
io
pure nella
fatidica cameretta.
Maledettamente quando
si
ha un'abitudine
inveterata se ne diventa strumento,
volerlo,
e
senza
trovandomi accanto al medium, che
mi parve un
tipo patologico,
non seppi men-
mia qualità di medico gli rivolsi alcune domande cliniche ; mi premeva far la
tire la
;
conoscenza con un essere così
vive di questo e dell'altro
un
isterico.
Sissignore
convulsionario
farsi
amare
e
,
uno
:
singolare che
mondo,
un
di
e
riconobbi
isterico fradicio,
regalare dei bei quattrini dalla
gente per bene, che sanno provocare
dizio
qualche altra ipnogena,
della semplicità della casa.
appresta,
il
momento
è
Si visita la
nessun sospetto
Lo
solenne
meata quel maledetto isterismo
spettacolo si
;
ma mi
del
S*
invoca
tor-
medium.
mobile, inquieto, nervoso, non ha
bro che tenesse fermo.
il
giu-
zona istorogena
ecc.
cameretta punto per punto,
E
un
famoso ed una condanna più o meno
scandalosa, che ha qualche
e
sanno
che
quelli
mem-
lo spirito e
mio scetticismo comincia ad essere
giusti-
—
—
118
amor proprio
ficaio, anzi soddisfatto nel suo
con la nervosità delle mani del
si
esplica con
una
certa piega di movimenti, che in fin dei
conti
e
che
tendinei e con
sussulti
certi
medium
non
ci
V abitudine
vuole V occhio del clinico esperto
dell'osservatore per riconoscere
Io porto opinione che se
si
applicassero due
miografi sulle masse muscolari degli antibracci
del
medium,
e si
mettessero in camunicazione
con un poligrafo, troveremmo rivelata sulla
carta affumicata la vera natura dello spirito
invocato.
Altro dubbio
gative dello
:
le
spirito
dalla parte del
scito
le risposte
udirle nel
ho
medium
centro
avrò poco sviluppato
il
;
affermative o neascoltate
non mi
della
sempre
mai
riu-
tavola. Forse
senso dello spazio, e
specie quello di direzione, che,
è
è
come
sapete
molto sviluppato in certi animali inferiori,
ma
che colpa è la
Tuia
se
la
natura mi
è
stata madrigna, rifiutandomi un' altra fonte
di percezione e d'idee, di piaceri e di dolori?
Non
devo negarvi poi che quella benedetta
fotofobia di cui soffriva lo spirito quella sera
—
mi
119
diede sui nervi,
e
—
il
sospetto ingigantì
mi fa assai
egregio amico, non anda-
forse per questo che la oscurità
male.
Come
vamo
di accordo.
vedete,
Affamammo
il
prof. Cantarano,
medium
ma
io
e il
mio amico
questa volta lo spirito
dovè indispettirsi della nostra indiscretezza,
e rifiutò al
a
povero medium,
discioglierlo
(////)
il
suo concorso
per quanto nelV oscuro
dato da fare per procurarsi
si fosse
il
pia-
cere di gettare la fune sul tavolo, e
non mo-
strare le stigmate punto
ai
per
certi
mente
stretti !
Ma
a furia
sorprendente
melle
!
le
spirituali
nodi scorsoi che
d'
invocazioni qualche cosa di
lo spirito ci
fiammelle! una
concesse
Evviva
!
«
le
fiam-
non lontano dal
Bravo! Bene! siamo
Sentite,
:
di qua... un'altra
di là... sempre sul pavimento,
medium.
polsi
erano maggior-
si
amico mio
;
io
contenti... »
amo
la luce
; ammetto pure
dovrei non aver
e conosco tante qualità di luce
la luce celeste, e
occhi per
non
per dinci
esser
!
incantato
qualche sera
melanconica dalla luce del firmamento
!
so di
—
ma
tante luci inodori,
—
120
cisamente di fosforo
odorava de-
lì
quella
la
era
troppo
terrena: addirittura minerale...
Ah!
ora mi
(////) ;
sovvengo, potrebbe essere la luce delle sepoltm'e, la sola forse di cui gli spiriti
disporre
Un
possono
?
Io per esempio
altro piccolo dubbio.
non arrivo a comprendere perchè quando
medium
tavolino gli
è stato legato, il
avvicinare alle ginocchia
con una buona
dose
medium
tavolo
i
verso di
rispondere
perchè applicando
;
mani
rintocchi monotoni
quando
mie
non ha
troil
disciolte
sul
hanno timbro
di-
seduto
sta
le
perchè quando
;
sta alzato con le
debba
si
d' indiscretezza
alle ginocchia di lui, lo spirito,
vato comodo
il
e
con
le
mani
legate.
Ma
già:
quando
ad interpretare
diffidate di tutto, trovate
tutto
a senso vostro
volete che lo spirito stia sempre
lì
:
e
che
a vostra
disposizione? Può avere avuto bisogno di assorbire
può
una boccata
soffrire
con
i
di aria,
nervi del
non posso negarvi
la
può esser debole,
medium. E giusto ;
libertà d'interpretare,
—
quando
vi siete
—
121
già presa la libertà di cre-
dere.
Il meraviglioso poi sta nella scrittura del
medium a mani
legate.
Excelsior! Qui vorrei
lasciar la parola a quelV arguto amico
che è
mio
Prof. Cantarano, che, in seguito, ceha
liando,
spiegato e ripetuto a meraviglia
lo
il
esperimento.
Ad
modo mi
ogni
aspettavo
qualche parola italiana o latina, o greca;
ci
ma
voleva tutta V essenzialità di uno spirito,
che non
può
una matita
scrivere se
alla lavagnetta,
uno sgorbio, che non
capite bene, non è un
iscrizione cuneiforme,
il
per sporcarla con
è scrittura
segno
primitiva,
della
grafico
non un geroglifico, non una
scrittura ariana,
faceva
non trova attaccata
ma
uno di
quelli che
mio bambino a due anni con un
pezzo di gesso sui mattoni.
E
non ho
visto altro.
Che
volete
dunque
che vi dica dello spiritismo ? Concedetemi le
condizioni rigorose che ogni osservatore deve
osservare certe cose, ed allora
esigere per
sarà possibile una risposta.
certo che questo
:
il
Ora non
medium da me
so di
osservato
9
—
è
un
isterico, e ciò che
e che vi
—
122
avvenne innanzi a
ho raccontato
spiritismo.
E
se
è
mai mi
me
dall' essere
lungi
ad
obbligaste
espri-
mere ancora qualche altro pensiero occulto,
vi direi, così a quattr' occhi, che, a tutto
questo,
il
V isterismo non
con tutto
è estraneo
suo apparato di simulazioni
e
dissimula-
Voi certo non pretenderete che
io vi dica
zioni.
come
e
perchè V isterico possa
sappia simu-
e
sempre intendiamoci), e come la
simulazione possa esser volgare o morbosa per
lare {non
la sovraeccitabilità sensoriale e
V esaltamento
della immaginazione, in virtù della quale al-
cune isteriche finiscono esse
stesse
per credere
alla realtà obbiettiva di ciò che forse fu
un
errore dei loro sensi o la falsa riproduzione
mnemonica
andare
di certe
immagini
— Ma
certe astruserie scientifiche,
lasciamo
una vera
stonatura in così singolare commedia.
ricordarvi solo, ed ho
Gilles de la Tourette (Prog.
rologisches
Voglio
finito, che l'anno scorso
Med. 1885,
Centralblat 1885) in
Spiritisme et hysterie riferì di
un
e
Neu-
articolo
una piccola
—
123
d' isterismo
epidemia
—
sviluppatasi per certe
rappresentazioni spiritiche (un vero tour de
force per la commissione centrale di Sanità
pubblica contro
il
avete... tanto spirito, trovate il
di
vi
una equazione che
:
— U isterismo
Ora
Donatismo).
io
voi che
quarto termine
mi permetto formular-
sta allo
spiritismo,
come
lo spiritismo sta
Non
vi crucciate
me
con
questione tale quale voi
tata,
e accettate
se vi ho girata la
me V avete
una cordialissima
presen-
stretta di
mano dal
Vostro
Il
professor Bianchi compie
mente
1'
opera della
mia
Mi ero curato soltanto
spiritisti,
e
avevo
il
splendida-
difesa.
di
lasciato,
banco degli accusati,
aff.
Bianchi
Prof. L.
difendere gli
indifeso,
medium.
Il
sul
profes-
sor Bianchi parla d' oro.
Se
il
medium
è colpevole,
però, bisogna ammettere
attenuanti
:
anche per
le
lui,
circostanze
le circostanze dell' isterismo.
—
Ne sono
assai
senza coteste
—
124
in
lieto,
perchè
verità,
il
circostanze,
medium
sa-
rebbe stato vittima d'una condanna capitale, e forse il rimorso avrebbe eternamente
roso la mia coscienza. Oltre di che,
lo spi-
medium sarebbe stato per me, su
per giù, come l'ombra di Banco. E certo,
rito del
o signori, la comparsa dell'ombra di Banco
non era che un fenomeno spiritico, appar-
tenente alla gran categoria di quelli che
agitano le suppellettili.
Io ringrazio
dunque
il
professor Bianchi,
e ringrazio ugualmentente
tarano, da
lui
citato,
il
il
professor Can-
quale
benché
,
nella sua qualità di cantavano dovrebbe
essere spiritista nel sangue, pure
tenacemente incredulo e
sino alla
Senonchè...
il
equazione è
un
lo spiritismo sta...?
ad X!
serberà tale
secoli.
beli' impiccio.
tutt' altro
L' isterismo sta
Sta...
serba
professor Bianchi ha vo-
luto cacciarmi in
«
si
consumazione dei
si
La sua
che una equa. ..azione.
allo
spiritismo,
come
—
Ma
no
Bianchi;
,
125
—
mio carissimo
miei
no,
tissimi lettori
annoiatissime
no
;
,
lettici
e
cortesissirao
carissimi
e indulgen-
mie...
,
vezzosissime e
queir
X—
queir
X
algebrico, tremendo, molesto, indigesto, fu-
che potrebbe procurarmi più di
un rompicapo rimarrà ve lo giuro, per
nesto,
—
,
sempre sepolto nel fondo del mio povero
cuore!
baby.
Ili
DOPO
L'
All'opuscolo di
Baby
destino de Ciutiis
del quale si fa
colo seguente che
OPUSCOLO
con
rispose
altro
Piccolo
Zerbi,
»,
suo
Prof.
Mo~
opuscolo
menzione nel brano
d'arti-
riproduciamo dal Pungolo
del 4 agosto 1886 e al quale
«
il
giornale
con gli scritti
al suddetto brano.
Baby
diretto
che
rispose nel
da Rocco de
faremo seguire
A PROPOSITO DI SPIRITISMO
(dal Pungolo)
E
un opuscolo battagliero il
quale ha seguito, a breve distanza, quello
di
il
titolo d'
Roberto Bracco,
dal titolo
:
Spiritismo
di cui
di
Baby,
centocinquantamila copie
andarono a ruba in pochi giorni. L' opuscolo contiene
Modestino de
una lettera aperta del
Prof.
Ciutiis, e tre lettere, fra chiuse
e aperte, del nostro egregio carissimo ami-
co Cav.
Ercole Chiaia, scritte
garbo e quella cortesia che
lo
con quel
fanno cosi
caro alla migliore società del nostro e dell'
altro
mondo.
Dice Chiaia a
«
Trattandosi
sonale,
ma di
De
d'
Ciutiis:
una questione non per-
osservazione rigorosa
di fatti,
—
130
—
mi pare che una polemica
per
il
pubblico, di cui
cento non può
sia sempre oziosa
novantanove per
il
decidere a
chi
spetta la
ragione, quando non può giudicare coi propri sensi.
E
poi,
carissimo professore, voi,
meglio
me, sapete quanto sia difficile
combattere ad armi disiguali. Io, per gran
disgrazia, mi trovo su un terreno non andi
cor noto alla scienza e su cui avvengo no
fatti
straordinari e confinanti col sopranna-
Se però la legge del numero mi è
turale.
per ora contraria, mi conforta quella della
qualità.
Dice poi Chiaia a Bracco
« Debbo farti le mìe più sentite congratulazioni pel modo profondo con cui hai
:
trattato
il
palpitante
obbligo
cortesi
tema, che, come
di
di
attualità,
espressioni
dirsi,
è
come pure sento
per
ringraziarti
all'
suol
le
indirizzo
gentili e
del
mio
nome.
Per ora mi preme dirti che, siccome tu,
con molta scaltrezza, hai scoverto nel medium,
di cui
mi
servo, le
arti
che resero
—
131
famoso Cagliostro;
Cana
ho scoverto in
cosi io
Nazareno
te la virtù mirifica del
di
—
alle
nozze
».
E, in fine dell' opuscolo
evoca Victor Hugo:
il
Ercole Chiaia
,
quale ha
scritto,
non
rammentiamo dove:
«
La
table tournante et parlante
a été
Parlons net, cette raillerie est
fort raillée.
sans portée
Reraplacer
,
1'
examen par
la
moquerie, c'est commode, mais pas scientifique.
le
Quant à nous, nous estimons que
devoir ètroit de la science est de son-
der tous
phénomènes. La science est
n' a pas le droit de rire; un
les
ignorante et
savant qui
d'
ètre
un
rit
du possible
ètre attendu
par
la science
L' autore di Nutre
d'un
crime
è
est bien près
L'inattendu doit toujours
idiot.
Dame
dunque
».
e
dell' Istoire
reclutato,
come
Crooches, nella schiera degli spiritisti. Ercole Chiaia
tacciato di allucinazione
,
autosuggestione
,
di
chandelles pour des
« Se
serenamente
:
prendre
étoiles,
la
des
,
di
vielles
può esclamare
legge del numero
—
mi è contraria
qualità
E V
».
,
mi conforta quella della
,
spiritisti
,
per
trovarsi in una
il
i
se-
Verdinois. Avena,
,
Morello.
Caputo
fino
a terra;
pellarsi
tare
novera, tra
opuscolo
guaci di Lui, Turiello
Capuano
—
132
e'
è
.
Cè
da scap... da diven-
piacere grande
dì
compagnia come quella
!:
SPIRITISMO
(dal Piccolo del 4
!
agosto 1886).
Spiritismo
è
quelV oggetto
Che fa muovere
il
E fa
beli' effetto
A
{Poesie inedite... di
sempre un
chi restalo a
guardar
Don Eduardo Dalbono).
Quando, entrando nel Gran
gli spiritisti
Capuano
mobilio
Caffé, vidi
Federico Verdinois, professor
e professor Turiello con
una bella
faccia sorridente e altezzosa guardare con
dolcezza un libretto che civettava nel bel
mezzo
un tavolino,
strana combinazione
d'
-
,
il
quale, per
una
era immobile, io,
francamente, mi sentii un colpo al cuore.
—
Capii tutto
tutto
il
peso
il
—
134
signicato, tutta
l'
importanza
di quel libretto, capii d'essere
precipitato dalle stelle alla stalla, capii di
essere polverizzato. Quel libretto, oh
quel
!
certamente un libretto tremen-
libretto era
do per me; era, Dio onnipotente, (anche
adesso che scrivo, mi trema la mano, pen-
sando
emozione
all'
di
quel
momento
in-
dimenticabile) era la risposta al mio opuscoletto di cinquanta pagine e di cinquanta
centesimi
Baby», la cui
prima edizione non è forse ancora del
tutto esaurita soltanto
o lettori, di
Con
fè,
di
«Spiritismo
perchè essa costava,
centocinquantamila copie.
l'inferno nell'animo,
uscii dal caf-
m'avventai addosso a un venditore
giornali
e,
violentemente, comperai
il
di
li-
bretto suddetto.
Pagai solamente 30 centesimi.
Trenta centesimi! Questa concorrenza
di
prezzo
Non
e'
gerne
pensai
—
è crudele
è nessun lettore che,
perato un
1'
—
libro,
!
appena com-
non vada subito a
ultima parola.
E
così feci
io.
leg-
Lessi
—
1'
ultima parola, e
Victor
—
duto
Hugo
Sono
!
—
lessi,
nome che firmava
di
135
il
naturalmente,
libretto:
—
!
— esclamai — Sono per-
Gli spiritisti di casa Chiaia
no giuocato un brutto
spiritisti,
nome
!
fritto
Ecco, ecco
il
il
tiro.
vantaggio
il
mi han-
che
essi,
gli
hanno su noi poveri sciocchi che
non professiamo la fede dello spiritismo.
Io, miserrimo scrittorello di giornali, afferrandomi alle ragnatele, do alla luce un
opuscoletto
(la cui
forse ancora del
prima edizione non è
tutto
perchè essa costava, o
cinquantamila
come
fosse nulla,
lettori,
e
gli
soltanto
di centospiritisti,
introducono
Victor
una masserizia purchessia e da
da lui, nientemeno, mi fanno rispon-
Hugo
lui,
se
copie!),
esaurita
in
dere! Oh!
come potrò
fare, io, poveretto,
una
polemica con Victor Hugo ? Chi me ne darà
il coraggio? Chi mene darà la capacità ?
Al colmo della disperazione, avevo risoluto di andare a casa a gettarmi ai piedi
delle
mie migliori suppellettili e
di
sup-
—
L36
—
plicarle, piangendo, allo
in esse l'appoggio,
scopo
di
per esempio,
trovare
di
taire o di qualche altro personaggio
Volfor-
nito
d'acume eccezionale e atto ad
tare
una polemica con Victor Hugo; ma,
sfogliando
il
libretto, grazie al cielo, ebbi
a chetarmi: la firma
di
relativo brano di prosa,
bomba
finale
affron-
Victor Hugo, col
non era che
la
scaraventatami addosso dal
cavalier Chiaia, e la parte formidabile del
libretto, la vera risposta insomma, era
non precisamente da Victor Hugo,
invece, da M. de Ciutiis.
scritta
ma
Ebbi a chetarmi. Quella stessa bomba
finale destinata alla mia distruzione definitiva era poi semplicemente un innocuo
salterello.
Victor Hugo, in quel brano di prosa, ac-
cenna
alla tavola
tournante et parlante,
fenomeno che, pure ammettendolo,
si
—
può
—
sento dire da persone competenti*
si può
ritenere prodotto non da spiritismo, ma
da ferma volontà trasmessa inconsciente-
mente
dal cervello alle
mani
di coloro
che
—
137
procedono con fede
Victor
tre,
tista
di
allo esperimento. Inol-
è artista
Hugo
per eccellenza, e
supporre che
emancipi sempre
—
sommo,
non si ha il
l'arte, la
dal
la fantasia. Victor
grande
mondo
Hugo
Non mescoliamo, per
è ardiritto
arte, si
sconfinato del-
è Victor
carità,
il
Hugo!
sacro
coi
profano; e se egli, insieme con me, avesse
visto
di
una
sera,
nella
monsieur Chiaia,
e pratico
ladino,
il
in
stanzetta
spiritica
quale modo grazioso
medium {madame... Eusapia Pa-
volgarmente chiamata « la Sapio »,
un tavolino, egli
tout court) fece sollevare
medesimo, Victor Hugo, avrebbe scritto
un altro splendido brano per manifestare
(cosa che non mi son permesso di fare io)
il
suo sdegno profondo. 0, viceversa, pro-
babilmente, non
lo
avrebbe
scritto o,
anche
più probabilmente, non avrebbe visto ciò
che
io vidi.
Le menti
superiori, in generale, e quelle
specialmente dedite all'arte e alla politica,
bili
come
ha potenti irresistifascini aristocratici, non sono atte a
la quale,
l'arte,
10
—
—
138
certe osservazioncelle dei
sensi,
a certe
osservazioncelle minuziose, pazienti, penetranti, tendenti
a discoprire tante mara-
chelle piccine, che poi, tutte insieme, pos-
sono
assumere
proporzioni
grandiose
e
importanti. Sono osservazioncelle, sono indagini, sono analisi determinate da alcune
qualità fisiche speciali e da alcune speciali
attitudini morali, direi quasi poliziesche, e
sono osservaziancelle, sono indagini, sono
analisi
da
cui aborrisce la
mente supe-
riore, perchè esse non dal genio, non dal
forte
ingegno vero scaturiscono,
ma
da
quella simpatica e purnondimeno borghese
virtù del cervello che é
la
furberia.
Né
può, con facilità, nella mente superiore pe-
netrare
il
dubbio del piccolo inganno, del-
la piccola ciurmeria, del piccolo artifizio,
imperocché
leone non sospetta l'esistenza
il
della talpa e
Victor
Hugo non
sospetta
l'esistenza della Sapio. Chi sta sulla vetta
del monte, spinge lo sguardo nell'immensità
solenne
persone,
gli
ingombrano
dell' infinito
animali e
le falde.
le
e
non vede
le
cose che del monte
—
Victor
Hugo
falmente
so
139
—
è spiritista
— mi
dice trion-
cavalier Chiaia. Ebbene,
il
quanto
convenga
gli
È
Victor Hugo.
spiritista,
lo
non
spiritismo di
ma
è
anche un
visionario, un altissimo, sublime visionario:
è l'autore della
Del
resto, dal
michetta con
nomi
grossi
Legende des Siècles
!
punto
di vista della pole-
la
enumerazione dei
me,
degli
spiritisti
è
un buco
nell'acqua. E, ahimè!, questa polemichetta
per fronteggiarla, abbia domandata ospitalità al Piccolo, del quale sono
(tuttoché
io,
non per parlare di
per fare a mala pena un
collaboratore
ma
tismo,
spiri-
po' di
meschino reportage) questa polemichetta
non so proprio come organizzarla, come
io
cominciarla,
Difatti,
come
alla
alimentarla.
enumerazione
dei
grossi
non saprei, non potrei risponnomi,
dere che con lo scrivere un'altra volta
io
le
pagine 24, 25 e 26
(1)
Le
citate
(1)
del mio
non mai
pagine dell'opuscolo sono riportate in
questo libro tra le pagine
da 60 a
67.
abbastanza
140
citato
a
rispondere
opuscolo
tutto
della ditta Chiaia,
—
così,
per
emanato
libretto
il
de Ciutiis
non saprei, non potrei
io
e
;
e compagni,
che
scrivere
un'altra volta, da capo a fondo, tutto l'opuscolo (la cui
prima edizione non è forse
ancora esaurita soltanto perché essa costava,
copie
o
lettori,
di
centocinquantamila
!).
non
Oh!... se
a oggi,
lo
lo
sino
avessi pubblicato
pubblicherei domani. Senonchè,
pubblicandolo, pregherei umilemente
rap-
i
presentanti della ditta Chiaia, de Ciutiis
e compagni
lettura.
di
onorarlo della loro preziosa
Ognuna
di quelle
cinquanta pagi-
nette vale, parola d'onore, assai
centesimo che costa,
é
scritta — vedete
é
forse
c'è
ma ognuna
caso
una eccessiva
esse
!
— allo scopo — ed
pretensione — di
c'è peggior cieco
che non vuol
vedere, cosi non
peggior
lettore
di
quello
vuole leggere. E, oltre allo scopo
letta,
di
del
come non
esser letta; e
di quello
meno
ognuna
delle cinquanta
che
non
di essere
paginette
—
141
—
non ha certamente quello
dare da più gente
che
il
cavalier
»
il
di «
farmi guar-
che è giustissimo
Chiaia abbia creduto e
tenendo conto della celebrità guadagnatagli, suo malgrado, e senza opuscoli,
scritto,
dallo spiritismo.
E
vero che quando sarà
esaurita la prima edizione dell'opuscolo,
io
conterò centocinquantamila ammiratori di
più,
ma
è vero altresì che quello di
vender
mio quotidiano mestiere e che quindi centocinquantamila ammiratori di più o di meno non mi possono
chiacchiere scritte è
il
fare né caldo né freddo.
E un
altro
terribile
dagli spiritisti
attribuito
paginette: — abbattere
Neanche per sogno
Io
sembrerò forse
che fare
dette,
:
scopo pare
alle
(1)
La pagina
cinquanta
lo spiritismo.
ridicolo,
ma
le
non
c'è
cose già
a ogni pie sospinto.
pagina 3 dell'opuscoletto mio,
questo libro.
sia
!
sono obbligato, per
a citarmi
si
A
(1) gli spi-
3 dell' opuscolo è a pagina
13
di
—
le seguenti
«
parole
:
Per dimostrare che
lo
spiritismo
non
dovreste saper dimostrare... che due
« c'è,
«
—
volendo, avrebbbero potuto leggere
ritisti,
«
142
e due
fanno quattro. Provatevi. Sentite
a me, non ci riuscirete. Il bianco è bian-
pane è pane,
la luce è luce.
«
co,
«
se
«
è
«
bianco non è bianco, voi vi troverete im-
il
vi
viene
si
luce,
che
il
Ebbene,
a dire che la luce non
pane non
come un pulcino
che
è pane,
il
nella bambagia.
«
picciato
«
A
«
cinque, voi non potete rispondere altro
chi vi asserisce che due e due fanno
«
che questo
«
se voi gli
due e due fanno quattro; e
chiederete una dimostrazione,
«
egli, alla
sua volta, vi risponderà chie-
«
dendovi una dimostrazione. In sostanza,
« state
:
l'uno di fronte all' altro a
che
pari con-
estremi
«
dizioni, tanto più
«
cano,
«
strare, l'evidenza e la falsità, per ragioni
«
opposte, possono essere ugualmente sub-
«
dole nel
E
e,
ammessa
campo
gli
si
toc-
la necessità del dimo-
della logica
...
queste mie parole, scritte
»
cosi,
alla
—
buona, dicono
bene
143
—
malamente
che assai
ciò
brevemente diceva Edgard Sa-
e
veney:
«
il
Placez deux adversaires sur ce terrain,
Vun au po-
s'escriment, sans se joindre,
nant, l'autre à l'orient, et vous ne parvien-
drez pas à leur faire croiser
Ecco
le
fer.
»
che davvero penso io delle
discussioni che sorgono intorno alle queciò
stioni inerenti allo spiritismo.
E
tali quistioni, rifletteteci
bene,
si
ri-
ducono, se andate a cernerle, a questo semplicissimo ragionamento
:
— Ho visto.
Un altro dice: — Non ho
Uno dice: — È.
Un altro dice: — Non
Uno
dice:
visto.
é.
Uno
Un
dice:
— Quella
altro dice
:
è
lì
— No
!
una seggiola.
Quella li è una
carrozza.
Perché parlare
E
di spiritismo
allora?
perchè, viceversa, non parlarne
?
L'argomento è fascinatore, dà campo
a svariatissime e non di rado utili consi-
—
tutti
tempera-
i
tutti
gusti, a tutte le personae offre panno da tagliare alla scienza,
menti, a
lità,
a
adatta
si
derazioni,
—
144
i
al
alla letteratura, al giornalismo,
come
il
cavalier
Chiaia e
all'
dotto
ignorante
come me.
L'amico mio Morello, darwinista e spenceriano, mi diceva
:
— Prima di sentirmi uomo, mi sento scim-
mia.
E
stito
Io,
ciò egli
mi diceva dopo avere
assi-
a una seduta spiritica in casa Chiaia.
invece, dico:
— Prima
di sentirmi
antispiritista,
mi
sento reporter.
E
il
famoso opuscolo più che
dedì'anti-
spiritista è stato scritto dai reporter. E, in
vero, la parte che di esso opuscolo rimane
inalterata e inalterabile, anche dopo
bretto tremendo
de Ciutiis
il li-
emanato dalla ditta Chiaia,
Compagni, è quella in cui riferisco ciò che vidi e udii nella cameretta
e
degli esperimenti in casa,
(oh, proprio
no
!),
ma
in
non
di
casa
de Ciutiis
di
Chiaia.
—
E
su
quanto
quanto,
dentro vidi
là
come me,
Vassallo,
e
udii
su
e
videro e udirono Arnaldo
Feraud
signor Adriano
il
cavaliere Alfredo
senti
—
145
Monaco
(quelli tra
e
i
il
pre-
che erano e che continuarono a
es-
sere increduli), volli ricamare, con la cor-
dovuta alla grande onorabilità della
casa, un po' di geniali commenti. E parlai
tesia
di spiritismo napolitano.
Napolitano! L'aggettivo, appiccicato alla
parola
«
Chiaia
il
spiritismo
è coscienza
Lo
destia.
«
,
spiritismo
sere annientato
difeso.
del
Forse
cavalier
è parso al
ma
esso invece
è lealtà, è necessità
poletano — non
bisogno
»,
mio paracadute;
ha bisogno
e, se non
cavalier
ni'
»
— quello
di
non na-
me
per esha
non
erro,
di
Chiaia per essere
ingannerò,
ma
io
credo
non essere Y Académie des Sciences
rigi,
come credo che
signor Slade e che
sia Allan
Un
il
mo-
la Sapio
di
non
di
Pa-
sia
il
cavalier Chiaia non
Kardec.
certo spostamento d'idee nel
degli spiritisti di
campo
Napoli mi sembra inne-
—
gabile.
E
però
—
146
essi,
impensieriti, immersi
nelle loro
gravemente
brazioni, son
tutti
misteriose
scandolezzati
buon umore. Oh! che male ho
chè
siano
tanto
addolorati
elucudel
mio
fatto loro perdi
non ve-
dermi piangere innanzi alle suppellettili
che danzano? Oh! per far piacere a chi io
avrei dovuto
vestir gramaglie,
prima
di
imprendere a scrivere queir opuscolo (la
cui prima edizione non è forse ancora
esaurita soltanto perchè
lettori,
di
essa costava, o
centocinquantamila copie)
Ho io offesa la religione dello
Ho io offeso Victor Hugo ?
?
spiritismo?
Oppure ho offeso Scianscichì, il serotino
amato spirito protettore di casa Chiaia?
Lo spiritismo non è prestidigitazione, lo
spiritismo è cosa seria, lo spiritismo è religione...
lia
Sta benissimo.
E — dite — lamia
ce-
senza accanimento è forse un delitto
grave? Su quella cosa
religione,
sono
forse
io
seria,
su quella
che getto
il
ri-
dicolo ?
Gli spiritisti, riunendosi nella cameretta
—
del cavalier Chiaia,
a ogni
sorta
di
—
147
all'
si
oscuro,
danno
melliflue
espansioni
,
a
ogni sorta di ingenue sdolcinature, a ogni
sorta di innocenti manifestazioni, che pos-
sono essere carine assai,
ma
che certo non
offendono la spiritica religione
gione
si
ha
— se
a chiamarla — meno
non faccia
mia
la
di
reli-
quanto
celia innocua.
— ScianscicM, perché
siete così cattivo,
stasera?
— ScianscicM,
trove
forse occupato
siete
al-
?
— ScianscicM, avete traditi
— ScianscicM, non volete più bene ?
— Oh! ScianscicM è venuto! Grazie,
ci
?
ci
grazie, ScianscicM, dell'onore che ci avete
fatto.
—
di
ScianscicM,
ci
darete
il
sommo
piacere
mostrarci quella bella manina che noi
tanto
amiamo
?
— ScianscicM,
vi
degnerete
di
regalarci
dei pizzicotti ?
E
così
di
sèguito.
E
uscire dalla stanzetta
poi
il
medium
fa
gì' increduli, e poi
—
Scianscichì
148
—
materializza e compare per-
si
sonalmente con un paio di mustacchi da
granatiere e con in capo un turbante alla
vanno
turca, e poi gli spiritisti
in sollu-
Capuano abbraccia e bacia
Avena abbraccia e bacia... sé
chero, e poi
Turiello, e
stesso (per serbarsi
sempre
libero e indi-
pendente) e finalmente... finalmente Scianscichì distribuisce
spiritisti di
Proprio
i
premii e dispensa agli
maggior valore...
delle
così:
delle medaglie.
medaglie che ha pre-
so in Egitto, presso le piramidi
medaglie — oh
che sapevi,
e
gemme
del
all'
dove
uopo,
magnifiche
giocoliere
sei
?
e queste
;
anima
di
dispensare gingilli
oh dove
Bosco che
sei
lucenti?
dicevo, ahi!,
—e
anima
trovavi
uova vendute da una pacchiana
napoleoni
Home
queste
dei
nelle
bei
medaglie,
non sono né d'oro né d'argento!
.*••>
E
poi sono io che getto
spiritismo
il
ridicolo sullo
!
supremo grado del ridicolo è già raggiunto da quelle puerilità, che dovrebbero
Il
-
—
149
essere nientemeno che
il
segno del ritorno
degli spiriti sulla terra o dell' intervento
di
non so quali occulte forze sovrumane!
Baby
D.
S.
Mi
si
vente, iersera, in
il
che un medium
scri-
casa Chiaia, rivelò
che
riferisce
prof. Bianchi e io
me una
si
preparasse insietremendo.
risposta al libretto
Rettifico.
Non vedo
il
prof. Bianchi
da
più d'un mese. Del libretto tremendo co-
mincio a
colo.
il
E
occuparmi
io
io,
stesso (non
prof. Bianchi,
stasera, nel Picso che cosa
secondo
e,
me
,
farà
non do-
vrebbe far nulla) io stesso mi occuperò
un tantino di Victor Hugo... cioè no, volevo
dire...
di
M. de
Malaccorto d'un
Ciutiis.
medium scrivente
!
Baby.
SPIRITISMO
li.
(dal Piccolo del 7
Agosto 1886).
Spiritismo è quell' oggetto
Che
fa
muovere
E
fa
A
chi restalo a
il
sempre un
(Poesie inedite... di
mobilio,
beli' effetto
guardar
!
Don Eduardo Dalbono).
libretto tremendo,
che risponde, cioè che non risponde al
mio opuscoletto, mi para dinanzi un grande
mistero: il mistero di M. de Ciutiis.
Signori
!
Signori
!
il
Nel mio opuscoletto, credetemi (e, Dio
buono, siete ancora a tempo di leggerlo,
se per un triste caso non lo abbiate letto
—
—
151
ancora) nel mio opuscoletto non c'è nean-
che
e,
il
lontano sospetto
intanto, è
di
M. de
Ciutiis,
Ciutiis;
capite? è
lui,
che risponde, cioè che non rimio opuscoletto, è lui che, co-
lui
proprio
lui,
M. d e
sponde, al
raggiosamente,
intrepidamente,
formida-
dà alla nobile impresa di dibilmente,
fendere... non lo spiritismo, non gli spisi
ritisti,
non
il
cavalier Chiaia, non Fede-
rico Verdinois,
non V
ostetrico
Capuano,
non Crookes, non Allan Kardec, non A-
vena,
ma
una difesa che
cia,
Sapio.
Ed
è
atterrisce, che raccapric-
che lacera
farebbe
la
di difendere...
il
cuore; è una difesa che
commuovere
é una difesa, in
cui
le pietre
egli,
M.
della via;
de Ciutiis,
mostra, lealmente, tutta la profondità, tutta
la
immensità, tutta l'acerbità del dolore
che
1'
opuscoletto mio, nel quale non
neanche
il
lontano
sospetto di
M. de
e'
è
Ciutiis,
gli ha fatalmente cagionato. Sì, per lei,
per la Sapio (il noto medium monopoliz-
zato con benefica munificenza dal cavalier Chiaia),
per quella
«
povera donna
»
—
152
—
M.deCiutiis è pronto a dare fino alla sua
tima
stilla di
ul-
sangue. Quella povera donna,
quella infelice, è stata nel mio opuscoletto
barbaramente calunniata, e
la
calunnia,
perdinci! è punita dal codice penale, ed
è punita anche
vedete come vanno le cose
—
del
mondo
tiis,
che,
penale
Sapio
!
— è punita anche
all'
uopo,
si
da M. de Ciu-
costituisce
codice
dolce, sventurata e calunniata
!
Dire che
fa
ella
ballonzolare
tavolino!, dire che ella, stretta da
il
una fune
bene annodata, quando può, si slega da sè r
si slega
e, quando non può, non
punto!;
dire che ella si rincantuccia dietro la portiera-sipario della spiritica
produrre dei
fenomeni
di quelli prodotti
dai
i
cameretta per
quali, al
paragone
prestigiatori, dagli
stregoni, dai clovns, sono poi delle
tine
pour
il
da nulla
le
voi de
!;
dire
coset-
che ella non lavora
Prusse e lavora invece per
cavalier Chiaia
il
quale
ha
il
cuore
borsa non piccola !; dire che
ella fa sempre ciò che gli stessi spiritisti
grande e
la
Chiaia, Verdinois e
Avena convengono che
—
ella
—
153
faccia non di rado
contentare
di
scopo
sostituendo
gli astanti,
allo
,
l'opera sua
a quella d'un qualche spirito scioperante!;
dire che ella
non da
tre mesi,
come
dette a
credere a Getzel, e non da un anno, come,
a bella prima, fece
ma
Chiaia,
da cinque anni fa
fin
o dispiaccia,
piaccia
credere al
cavalier
che,
(il
dimostrato
é
dalla
lettera dell'egregio giovane letterato Carlo
pubblicata nel mio opuscolo)
Petitti,
dava a togliere
la luce e la
an-
pace a gente
per bene, offrendole, al buio, rumori, fiam-
melle e chitarrate!; e dire finalmente che
ella
una gran furbacchiona, e mettere
è
quindi in guardia contro
la
sua
operosa
furberia tante brave e stimabilissime per-
sone
quale cosa, credo
io,
potrebbe
sembrare più morale e più utile di
quanto non sia la santificazione del laSa-
(la
forse
pio)...
simùm
oh
!
che torrente, che valanga che
abbominevoli e perverse calunnie! E, naturalmente, M. de Ciutiis si ribella, M. de Ciutiis, di cui nel mio opudi
scoletto
non
c'è
neanche
il
lontanosospetto,
il
—
con
coi denti stretti,
faville, e
154
—
gli
di tanto
sogghignando
sinistramente
,
occhi schizzanti
tanto
in
mefistofelicamente
(brrrr...
che brividi!) risponde, cioè non risponde,
all'opuscoletto medesimo, e, spargendo di
sacro
fiele
d'
pagine
parecchie
opuscolo a 30 centesimi (mentre
costa ben 20
di
più), si
del cavalier Chiaia,
oom'è per indole,
tutto
meravigliato,
altro
mio ne
mette a braccetto
che, mite
deve
un
il
cortese
e
essere
di
certo
e pentito
dispiaciuto
della battagliesca compagnia,
e,
glorioso
e trionfante, annienta le calunnie, punisce
i
calunniatori e salva l'onore
cente Sapio
inno-
!
Lettori carissimi, vi
di
della
non sorridere.
Io
prego caldamente
penso che questa
splendida avventura ariostesca
Ciutiis e della sventurata Sapio
di
M. de
nasconda
una qualche tragica storia... alfieriana. Ve
un grande mistero mi si para
l'ho detto:
un grande mistero, perchè se
M. de Ciutiis, come suppongo, non s'è imdinanzi.
SI,
posto
compito d'andare pel mondo
il
di-
—
di
—
donne calunniate, io e voi,
carissimi, non possiamo fare a meno
fendendo tutte
lettori
155
le
credere che M. de
Ciutiis, forse
anche
per ragioni spiritiche, sia misteriosamente,
e Dio sa, pever uomo, in quali
manzesche
glio, o
il
il
condizioni, o
fratello, o
nipote, o
il
il
tristi
e ro-
padre, o
il
marito, o
il fi-
lo zio, o
nonno, o tutte queste cose
insieme, dell'infelice Sapio. Difatti, lo spi-
coadiuvato
ritismo,
(e
Victor
Chiaia,
era
produrre
dalla reincarnazione
Hugo, come ben
le
sa
il
cavalier
pure reincarnazionista), può
più svariate stranezze nelle
relazioni di parentela.
Uno
spiritista,
che
viveva a Parigi nel 1878 — cito questo caso
che è uno dei più semplici che mi si presentano alla memoria — giurava di essere
vescovo nel medio-evo, e che suo
padre, morto da pochi anni, era ritornato
stato
a vivere nel corpo d'una fanciulla cinese.
Accadde che questa
fanciulla, per impulso
spiritico, lasciò la Cina e
si
recò a Parigi,
un giorno il vescovo del medioevo, incontrando per la strada la fanciulla cinese,
e
—
156
—
tra la
le si gittò tra le braccia, e,
folla
piangendo di gioia:
mio padre
Io posso figurarmi che la Sapio, incontrando M. de Ciutiis in casa Ghiaia, abstupita, esclamò,
— Oh
!
!
bracciandolo
mato
abbia
,
escla-
:
— Oh
E
teneramente
mia nonna
!
!
qui posso altresì figurarmi
il
naturale
intervento dell'ostetrico spiritista professor
Capuano... Senonchè, a dirla
come
la sento,
di
l'inaspettata complicazione
parentela
che giustifica perfettamente il sacro fiele
e fuori di cotesta comdi M. de Ciutiis
—
niente
plicazione
carlo —
,
altro potrebbe
è stata per
me un
giustifi-
fulmine a ciel
Le non poche dozzine di migliaia
lettori che hanno onorato il mio opu-
sereno.
di
state concorde
scolo sono
una bella
bestialità
,
ma
nel giudicarlo
una
bestialità di
persona— modestia a parte — bene
Il
cavalier
educata.
Chiaia, gentiluomo perfetto,
doveva essere ed
è stato, per così dire,
perno dell'opuscolo, e a
lui
la
il
mia magna
—
157
—
opera doveva essere, ed è
stata, rispetto-
samente consacrata.
C'era da fare un contro-opuscolo?
E
per-
chè no? C'era da
farlo, volendo, e questo
contro
emanazione della casa
Chiaia
-
delicato
squisita
scikì
opuscolo
—
il
cui
,
ambiente è saturo del più
profumo
di cortesia,
d'una cortesia
cordialissima che nessun Scian
,
potrebbe mai rendere meno attraente
e ospitale
— questo
contro-opuscolo, dico,
immaginato un gaio,
aggraziato documentino d'eleganza, un documentino di spiritismo fatto di sorrisi e
ognuno
se lo sarebbe
di fiori, e
per
avrebbe dovuto e potuto essere
lo stolto
Baby
— stolto, ma rispettoso —
una simpatica tiratina d'orecchi, inflittagli
da una gentile mano affusolata e guantata.
Lo
stolto,
ma
rispettoso
Baby avrebbe con-
tinuato a essere antispiritista, senza però
mai crederne commossa l'umanità; ma avrebbe ossequiosamente baciata la mano
castigatrice
come quella d'una belladonna
non sarebbe stato oppresso dal
grave mistero di M. de Ciutiis, il quale micrudele, e
—
158
—
quale M. de Ciutiis fanno del controopuscolo una piccola borsetta di veleno e
stero e
il
ne fanno un documentino
spiritismo a
di
base d'idrofobia.
e
tort.
Vous vous fachez ì Donc
» Ma chi è che ha torto
doveva aver
torto o ragione?
doveva dispiacersi
o
cavalier Chiaia, cioè
,
?
Chi è che
E
chi è che
non dispiacersi
il
o M. de Ciutiis, di cui
E
verso
dispiacendosi o non dispiacendosi,
che ho
torto o ragione?
Bianchi, alla cui bontà
io
terina amichevole e non
le
monografie
il
chiesi
precisamente per me,
cademia medico-chirurgica
,
accoglie
di
il
chi,
si
do-
di
me,
dottor
una
let-
una monografia
dott. Bianchi non
le fa
Verso
Verso
scritto l'opuscolo, o verso
(perchè
? Il
perno dell'opuscolo,
non c'è neanche il
sospetto nel mio opuscolino?
veva aver
avez
vous
ma
per
la
quale
l'Acle
con rispetto ed
ammirazione) ?
me, che, ottenuta dalla bontà
del dottor Bianchi, quella letterina nella
mio desiderio, manifestava a me, solamente a me, le sue
quale
egli,
secondo
il
—
—
159
impressioni, anzi, meglio, le sue opinioni
e
dubbii
suoi
i
osai
,
pubblicarla
inte-
gralmente nel mio opuscolo profano, non
come una
discussione
(perchè la discus-
sione, quale che fosse, volevo farla io), ma
come un controllo alle mie impressioni,
alle
il
mie
opinioni, ai miei dubbi,
dottor Bianchi
o verso
quale, rispondendo a
il
una richiesta mia, con delicatezza estrema,
non metteva nella sua confidenziale let-
nome
né quello
di Chiaia, né, figurarsi, quello di M. de
Ciutiis ? Verso di me che, bene o male,
terina né
il
dai racconti
della Sapio,
miei
dai
e
traggo delle conseguenze
pure essere interpretate
o verso
il
dottor
racconti altrui,
le quali
come
possono
conclusioni,
chiude la
Bianchi che
sua
lettera con queste precise parole,
cui
senso
«
non
dilegua
vi crucciate
qualunque
con
me
la questione tale quale voi
sentata
equivoco:
se vi
me
il
ho girata
l'avete pre-
» ?
Ebbene,
no,
non
è
il
cavalier Chiaia
(benché anch'egli, come per non lasciarsi
—
riconoscere
160
—
non serbi
,
fine gentilezza e dia del
sua
la
consueta
microbo, del bat-
terio e dell'infusorio a persone rispettabi-
lissime che non gli
hanno
nulla di
fatto
male e che potrebbero avere il modesto desiderio di non essere onorate dal suo giudizio)
lier
Il
ebbene, dunque, no, non è
Ghiaia che
più adirato
non è contro
Ciutiis:
—
io
si
si
mostra
il
me
che
Ciutiis!
s'adira
di dire
E
M. de
sono troppo piccino per
che ha, vita sua naturai durante,
missione
cava-
adirato.
più
mostra M. de
di
il
lui,
V alta
ai pezzi grossi
improperii
che
non
abbia potuto fare in que(peccato
sta occasione la solita ramanzina coi fiocchi
al senatore Palmieri!); ed egli, M. de Ciutiis,
non
da nessuno, non nominato da
nessuno, non chiamato da nessuno
perchè il cavaliere Chiaia non lo ha chiamato
offeso
—
di certo
il
—
sì,
M. de Ciutiis
dottor Bianchi
E
qui gli
si
adira contro
!
che mi rimproverano
cavano il ruzzo di ve-
spiritisti,
buon umore, si
dermi diventare, per un' istante almeno,
il
—
—
161
E
senza scherzare, senza
sorridere, mettendo da banda lo spiritismo,
veramente
serio.
Scianscikì, l'opuscolo e
il
contro-opuscolo,
voglio dire pubblicamente:
— Dottor
Se
in
casa mia ricevo
neo
sono
passaggio
io
un
gli
manca
che ho e sento
il
!
gentiluomo,
mia un qualche inconscio
e in casa
di
Bianchi, vi chiedo scusa
di
dovere
estra-
rispetto,
di chie-
dergli scusa.
Ho compiuto
M. de
questo dovere, e ritorno a
Ciutiis, destinato
come me
e
come
il
a essere celebre
cavalier Chiaia per
questa faccenda dello spiritismo. Sicuro
Ritorno a M. de Ciutiis, che sarebbe riu-
!
scito a entrare nella triade della celebrità
anche se
,
dimenticandosi per una volta
della sua alta missione
properi
o
meno
—
,
— quella degli im-
avesse serenamente scritto più
cosi:
M. de Ciutiis
«
,
Egregio dottor Bianchi, io,
benché non offeso da nes-
suno, non nominato da nessuno, non chiamato da nessuno, tanto, per parlare di cosa
a un tempo dilettevole e
utile,
mi per-
—
metto
richiamare la sua attenzione su
di
mie osservazioni;
queste o quell'altre
cetera, eccetera.
tiis,
chi
il
si
—
162
quale, se
E
»
fosse scagliato
al.
ritorno
non contro
,
de Ciu-
dottor Bian-
il
ma
ec-
contro di
me
,
serpente boa
della situazione. Mi spiego. Il barone di
Miinckausen dice la leggenda tedesca
avrebbe potuto
essere....
il
—
—
si
trovò un giorno tra un serpente boa e
una
evidentemente ad av-
tigre, disposti
ventargli addosso. Egli non
d'animo. Aspettò impavido,
due bestie
in cui le
rono su
lui,
gire alle bestie, le quali
tra loro e
la
momento
si
slancia-
un salto da sfugsi
accapigliarono
andò ad otturare
tigre
gola del serpente.
perdette
nel
affamate
tale
spiccò
e,
si
E
la
chiaro: la tigre de-
stinata ad otturare la gola del formidabile
serpente boa M. de Ciutiis sarei stato
e nel leggendario
barone
di
io;
Miinckausen
c'è spiccicato lo spiritista cavalier Chiaia.
M. de Ciutiis era, come il serpente
evidentemente
boa,
disposto ad avventargli addosso. Sentite, sentite (gli faccio un
Infatti,
—
163
—
po' di reclame allo scopo
e di evitarmi
suoi
i
cattivarmelo
di
fulmini)
sentite
ciò
che M. de Ciutiis scriveva l'anno passato:
«
.
.
.
.
se
bene
ci
siano
apprezzamenti
tutti, però, am-
diversi fra gli spiritisti,
mettono
i
due mondi, e solo qualcuno
di
mondo
in-
aspettando un nuovo
fe-
loro è rimasto sulla soglia del
visibile, in bilico,
nomeno, che
gli faccia perdere a dirittura
del cervello.
l'equilibrio....
»
L'equilibrio del cervello!
Ma, perbacco,
dava del matto
l'anno passato M. de Ciutiis
È
vero che anche oggi, egli,
nel libretto tremendo, dichiara di non esagli spiritisti
!
sere precisamente spiritista,
a quelli che sono
i
fatti,
spiritisti,
senza discutere
pensarci su due volte:
ma l'aver detto
senza esaminare
i
fenomeni, senza
«
voi, cari signori,
picchiate già alla porta del manicomio
oh, cavalier Chiaia,
non
vi
sembra che
»,
sia
stata un'audacia da non pigliarsi a esempio?
Esaminare fatti? Discutere fenomeni ?...
Bah! M. de Ciutiis, l'anno passato, non
i
voleva discutere niente
i
affatto, e
quando,
—
come
—
dice su per giù adesso
Chiaia,
il
L64
si
gli
osservava:
ha
professor Challis
il
cavalier
«ma
scusate,
scritto
che questi
fenomeni vantano così numerose e concorde affermazioni che, o bisogna ammet-
come vere
terle
o bisogna
gni valore la testimonianza
spogliar d'o-
umana
M. de Ciutiia, non si peritava
dere testualmente così:
«E
vero, dico
io:
bisogna spogliar
gni valore la testimonianza umana.
egli
La
d'o-,
ve-
per arrivare al cervello deve passare
rità
per
»,
di rispon-
i
sensi,
dirittura
!
quali possono tanto storpiarla
trasformarla da farla arrivare a
e tanto
Oh
i
mutata
in errore
che scandalo
!
Uno
».
scienziato, uno
scienziato asserisce delle cose simili senza
provarle?
Uno
scienziato, Die mio, se
non
vuole provare, se non vuole discutere,
si
deve guardare bene dall'affermare, specialmente se non scrive confidenzialmente a
un amico,
ma scrive in
un fascicoletto della
va per
mani
biblioteca popolare
che
di tutti allo
di allettare istruendo.
scopo
le
—
Oh
che scandalo
!
che catastrofe
Ma
—
165
Oh
!
— M.
gli
de Ciutiis studia
però egli dice
sarebbe
i
una
fenomeni,
e
io
fenomeni, e pensa
si
che
«
siano
i
cre-
imposses-
fenomeni naturali
sati di alcuni
ringra-
viltà!
denti nello spiritismo
fin
i
ti
:
Se non parlassi anch'
Studia
è un altro paio
Quest'anno — cielo,
maniche.
zio!
Oh!
!
già, l'anno passato è passato, e que-
st'anno che corre, 1886,
di
che orrore
!
!
nuovi e
ora non potuti spiegare per creare una
teoria filosofica
Benissimo
nell'oscurità,
!
».
Dunque
i
le
picchi sul
di
pioggie
muro
,
le chiac-
chierate degli intelligenti tavolini,
parse
di
Scianscìkì
coi
di
medaglie
di
tile,
come
che f&Scian-
economico
e la trasformazione del
le
mustacchioni
col turbantone, le distribuzioni
scìkì
rose
medium
metallo
in
vola-
tanto da andarsene a passare la se-
—
rata sotto
soffitto
il
—
166
—
il
stato visto...cheal buio
che, del resto, non è
—
,
tutte queste cose,
M. de Ciutiis non può dubitare dopo
di cui
d'aver salvato l'onore della innocente Sapio, tutte
egli, lo scienziato,
queste cose,
crede che
siano...
Benissimo
fenomeni naturali
Benissimo
!
!
Sono fenomeni
naturali quest'anno, mentre
anni
il
fa,
egli,
mettendo
in
!
cinque o sei
dubbio finanche
magnetismo animale, con un coraggio pari
a quello che aveva l'anno passato nel dare
del matto agli spiritisti, paragonava i magnetologi ai giocolieri.
Continuo a fargli la reclame e a riprodurre la sua prosa che, senza allontanarmi
dall'ufficio del
«Piccolo», nella collezione
medesimo mi
del
«
il
riesce
ammirare:
professore Guidi, nella sala del
Collegio dei Nobili alla strada Nilo, diede
molti esperimenti di
Io,
magnetismo animale.
sventuratamente, non vi assistetti; ma
so che
sti
il
pubblico rimase contento. Di que-
esperimenti, fatti innanzi ad un pubblico
intelligentissimo,
non
tengo alcun conto
—
come cambiano
(ah!
—
167
tempi!), né alcun
i
conto ne può tenere la scienza.
che
Si
racconta
celebre Bosco, innanzi a un pubblico
il
più numeroso e pure intelligente, facesse
giuochi di prestigio cosi sorprendenti che
volgo ignorante e superstizioso, fu
poi, dal
per indiavolato.
ritenuto
Uh
!
posito
»
Proprio quello che dico
dello spiritismo
io
a pro-
!
Eppure, allora M. de Ciutiis non parlava
che di magnetismo animale E il magnetologo Gaudi gli assestò un acconcio ma!
gnetico scappellotto,
esso
«
nella
Piccolo
documentato anche
summentovata
collezione del
».
Tutto sommato, M. de Ciutiis avrebbe a
fare una vivace e
sé stesso:
— M.
brillante polemica con
de Ciutiis dell'anno 1886
dare
dell'imprudente a M. de
Ciutiis dell'anno 1885:— M. de Ciutiis del-
potrebbe
l'anno 1885 potrebbe dare dell' ignorante
a M. de Ciutiis
dell'
anno 1884:
— M.
de
anno 1884 potrebbe dare del
visionario a M. de Ciutiis dell'anno 1883:
Ciutiis dell'
—
—
M. de
168
—
Ciutiis dell'anno 1883
M. de
dell'asino a
potrebbe dare
Ciutiis dell'anno 1882;
—
e così tutti questi M. de Ciutiis, potrebbero,
a loro bell'agio, picchiarsi, mordersi, graf-
senza che l'Europa, profondamente
contristata, venisse mai a sapere se M. de
fiarsi,
Ciutiis
crede
o
non crede
alla
testimo-
nianza umana, se M. de Ciutiis crede o non
crede al magnetismo animale, se M. de
crede o non crede allo spiritismo, se
M. de Ciutiis crede o non crede a ScianCiutiis
scikì.
E quando
contristata,
l'Europa, profondamente
domandasse aM.de Ciutiis: «Ma,
insomma, che volete? che pretendete? che
siete?», egli, M. de Ciutiis, col cavaliere
Chiaia a lato, risponderebbe
— Sono
M. de
Ciutiis, e
:
basta cosi
!
Baby.
D.
S.
Con
che, l'incidente è esaurito.
GALILEI
M.
(dal Piccolo del 14 agosto 1886).
Il
De
professore M.
Rocco de
Ciutiis
ha
scritto
a
Zerbi, direttore del Piccolo, la
seguente lettera:
Napoli 10 agosto 86
«
Onorevole signor
«
Nel Piccolo sono
lunghi articoli
noiare
i
«
1'
Zerbi,
stati pubblicati
due
su lo Spiritismo, per an-
lettori e
ha creduto
De
per infastidir me, come
autore.
Ora, io vorrei, se la vostra squisita cor-
tesia
lo
noia e
il
permettesse, lasciando stare la
fastidio tali e quali, vorrei solo
dir questo.
«
La collezione del
Piccolo
documenta che
12
—
170
—
sin dal 79, sostenevo
io,
magnetismo, e
il
che, proprio in quell'anno, pubblicavo al-
cune esperienze mie, le quali furono la
causa d" una grande polemica che s' accese
in Italia;
documenta che
fui
io
il
primo,
a parlare degli studii di Charcot e Régnard. L' avversario mio più ac-
in Napoli,
canito fu lo Stefanoni,
quale, dal Mes-
il
saggero, negava recisamente tutto quello
che oggi, dopo sei anni appena, la scien-
za
ufficiale si
«
Dire che
degna
io
di accettar
negavo
il
per vero.
magnetismo, può
essere una cosa di molto spirito;
traria a quello che
documenta
ma
con-
la collezione
del Piccolo.
«
n.
Di Spiritismo parlai l'anno passato, nel
23 della Biblioteca Popolare. Dissi
lora quello che dico ora:
Noi
ci
«
al-
I fatti esistono.
troviamo innanzi a una nuova forza
della natura. Studiamo
».
nuovi fenomeni, che, per fortuna, ho
potuto osservare in casa Chiaia, mi han
«
I
fatto ricordare
1'
han
«
fatto dire:
«
eppur
si
muove
Lasciamo stare
»
e
mi
gli spiriti,
—
lasciamo stare
meni
«
le
171
—
cause: studiamo
i
feno-
».
Citare un brano del mio opuscoletto per
cogliermi in aperta contraddizione con
stesso,
da un anno
una cosa
di
molto
all' altro,
può essere
ma
contraria a
spirito;
quel che documenta
me
il
23 della Biblio-
n.
teca Popolare.
«Nuovi
fatti
nuove esperienze, nuovi
possono bene modificare o cambiare a
studii,
dirittura l'opinione dello studioso;
a questo momento,
esperienze, i nuovi
nuovi
i
fatti,
ma, sino
nuove
studii, le
non mi han
fatto
cambiare opinione.
« Il Galilei,
interrogato, dai fontanieri di
perchè nelle trombe aspiranti
V acqua non salisse oltre i dieci metri,
rispose: « La natura ha paura del vuoto
Firenze,
sino a dieci metri
«
con
E
poco dopo
il
».
Torricelli spiegò
il
fatto
la pressione dell' aria, e fece la cele-
bre esperienza del barometro.
E
il
Galilei,
se fosse stato interregato un' altra volta,
—
172
—
non avrebbe più potuto rispondere come
rispose prima.
A me
«
pare che, per i fatti, si possa
cambiare opinione anche da un giorno all'
altro,
senza essere infastidito per que-
La
cocciutaggine non è virtù scienti-
sto.
fica
!
Un
durre
le
ha
solo dovere
ragioni che
gli
lo studioso:
han
fatto
ad-
cambiare
opinione.
«
E
a
questo proposito,
puro, voglio dire che, per
io,
l'
materialista
esistenza del-
anima, per esempio, la scienza, fino a
oggi, ha emessa la sentenza con il « non
l'
consta,
E
»
non già con
il «
voglio dir che noi, fra
consta che non
l'
infinità di cose
che ignoriamo, ignoriamo pure
limiti della
».
gli
estremi
materia.
Ma, intanto, non v'ha nessuna contraddizione in quello che ho scritto dal 79 in
«
poi,
a proposito
di
magnetismo
o di spi-
ritismo.
Ciutiis, dunque, non per questo
dare
potrebbe
dell'imprudente, dell'ignodel
rante,
visionario, dell' asino a M. de
«
M. de
—
173
—
Cintiis degli anni precedenti:
ma
sto;
M. de
Ciutiis,
cose nuove studiando;
non per que-
ogni anno, impara
nel meschino e
e,
continuo progresso del suo qualsiasi intelletto, M. de Ciutiis potrebbe, di fatto, dare
imprudente, dell'ignorante, del visionario, dell'asino a M. de Ciutiis degli anni
dell'
precedenti.
Voglio credere che
Baby possa anche
dare dell'imprudente, dell'ignorante, del vi«
sionario, dell' asino a
Baby
degli anni pre-
cedenti; e voglio sperare che questo av-
verrà con più sicura coscienza negli anni
se
futuri; e
sempre
cosi
no, peggio
Baby,
per
lui:
resterà
coni' è.
«
E non ho
«
Vi prego, onorevole signor
altro a dire.
De
Zerbi, di
credermi devotissimo servitor vostro:
M. de Ciutiis
Il
»
direttore del Piccolo, che aveva, natu-
ralmente,
il
diritto di
pubblicare o non pub-
—
174
blicare questa lettera,
—
ha
voluto, per sua
estrema cortesia, affidarla a me. E io, dopo
averla religiosamente letta, mi sono affrettato a curarne religiosissimamente la pub-
benché da una diecina
blicazione,
quanto a
in qua, tanto al direttore
fattorino,
il
Giovanni,
lettere di assidui,
il
!
scatole
basta
!
!
Lo
me
e a
giungano a migliaia
senso delle quali
— «Per
questo:
su per giù, sempre
basta
di giorni
spiritismo
ci
ha
è,,
carità,,
rotto le
»
Astrazion fatta dalle scatole degli
as-
sidui, io, grato al direttore della cortesia
usatami, non ho saputo resistere alla tentazione
di
per conto
blicare
la
faut que
chè
—
chiedere ospitalità al
di
M. de Ciutiis e
sua
lettera,
gli
assidui
rotte, se ricordano
i
vive, e
con
poi
le
il
per-
scatole
parecchi chilogrammi
del mio ultimo articolo spiritico,
tuto già
far pub-
di
prima perchè
monde
tout le
come
Piccolo
constatare — la
han po-
lettera di M.
de
Ciutiis,
benedica, aggiunge una
foglia alla corona d' alloro che cinge ora-
che Dio
lo
—
mai (sono
dalle
2
—
175
visibile in ufficio,
alle 6
pomeridiane)
di antispiritista. Infatti, dai
ogni giorno,
il
mio capo
chilogrammi del
mio articolo
tutto,
spiritico, riguardante, quasi
T intervento inatteso, ingiustificato
e idrofobo di M. de Ciutiis, questi, facendo
di necessità
virtù,
lascia
si
chetamente
schiacciare, e soltanto dei pochi chilogram-
mi
sue contraddizioni
relativi alle
tenta
a mala pena liberarsi. Ricorda quindi, con
ansia, la
faccenda della tromba, e mi fa
sapere che:
M. de
Ciutiis sta a
Galilei,
come
il
ca-
valier Chiaia sta a Torricelli.
E
mi
siccome, secondo me,
— Torricelli
una cosa
sola,
e
il
cosi,
— potrei sbagliar-
cavalier Chiaia sono
sempre secondo me,
sono ugualmente una cosa solaM. de Ciutiis
e M.Galilei. E io mi affretto a mutare il no-
me
di
lilei
per rendere omaggio all'uno e
M. de
Ciutiis
in
quello di M. Gaall'altro.
Ebbene, dunque, che il nostro M. Galilei mi perdoni, mi perdoni
V ardimento
col quale scrissi che egli, alcuni anni fa,
—
metteva
(scrissi
che
si
in
che
magnetismo animale
metteva in dubbio, non già
dubbio
lo
il
negava, e spero che M. Galilei non
lo
accinga
,
con
la
sua tromba
come qualmente
strare
significhi lo stesso
doni,
—
176
mi perdoni
!
che negare); sì, mi perIo non mi ero accorto
che F articolo, col quale egli
sosteneva
il
a dimo-
,
mettere in dubbio
dal
fin
79
magnetismo animale, comin-
ciava proprio così: « Debbo ripetere anch' io la strana domanda che Macbeth vol-
geva
alle streghe: Esistete voi ? Esiste
il
magnetismo animale ?
E non ni' ero nemmeno accorto che
»
proprio
nel
M. Galilei, fu
degli studii di
medesimo anno
primo
Charcot
il
in
cui egli,
in Napoli,
a parlare
e di
Régnard,
il
ma-
gnetologo Guidi, rispondendo a quel tale
articolo destinato a sostenere
il
magneti-
smo animale, scriveva precisamente
nel
Piccolo questo po' po' di roba:
«
Il
magnetismo animale non è una nodebba sottoporsi al giu-
stra scoperta che
dizio dei sapienti
contemporanei. (Ma M.
—
Galilei
aveva
sapiente di
secolo,
coscienza
la
tutti
—
177
i
d'
essere
tempi). Esso già da
un
medico-filosofo,
il
dopo che«Mesmer,
un
ne fece per primo scientifica e umanitaria
applicazione, con resultati numerosi e autentici,
sue
ha
fatto
verità in
luce delle
la
penetrare
classi sociali
tutte le
del
vecchio e nuovo mondo: ha avuto in Inghilterra, in Francia, in Prussia, in Austria,
America
in Russia, in
e nelle Indie libri,
giornali, società, cattedre, cliniche ed ospedali.
(0 perchè M. Galilei
si
queste cose se egli sosteneva
smo animale
«
il
?)
Conta fra
i
lasciava dire
il
magneti-
»
suoi partigiani (continuava
magnetologo) Cuvier, Laplace, Hufeland,
Cabanis, Franklin.... eccetera eccetera
E
dopo
la citazione di
molti nomi autorevolissimi,
»,
molti fatti e di
il
magnetologo
soggiungeva:
«
Questi sono gl'ingannati o gl'inganna-
tori di cui
parla
il
signor
badare
al fatto
Galilei
non era ancora
De
che allora
Ciutiis.
il
nome
(Senza
di
M.
ufficiale, noto sem-
•- 178
—
plicemente che egli, M. de Ciutiis, o M.
Galilei, credeva che i magnetologi fossero
ingannati
degli
o degli
ingannatori).
Mi
pare invece che quei nostri maestri erano
troppo eminenti, e non potevano lasciarsi
sedurre da una chimera, né ingannarsi, né
che con
trarre in inganno, e
essi noi ci
troviamo in buona compagnia. Le villanie
e gli insulti (sono la specialità di M. Ga-
non furono mai argomenti scientifici,
né criterii di mente serena. Fanno anzi
lilei)
supporre partito preso e sistematica opposizione
E
di
».
magnetologo Guidi conchiudeva:
« Però mancando il suo concorso (quello
M.de Ciutiis) ed anche malgrado la sua
il
negazione
attribuii
(io
invece,
bio) la scoperta di
trionfale suo corso,
noncurante
fare aspro
Punto
più indulgente, gli
ma un dub-
non una negazione,
.
i
il
Mesmer proseguirà il
come maestoso fiume
ciottoli
cammino
e basta!
che
».
gii
vorrebbero
—
Omnia iam
bant
fiunt
—
vera quae posse nega-
!
E bazza
il
179
a chi tocca.
Senonchè, M. Galilei adesso assicura che
magnetismo animale lo ha inventato
che la scienza
lui e
ufficiale si
degna ora
per vero ciò che egli affermadal 79 E inoltre, senza rinnegare
di accettar
'
va
fin
la
sua prosa da
!
me
ossequiosamente citata
prosa con la quale M. Galilei 1= anno passato dava del matto agli spiriti-
—
—
pure esegli assicura altresì che
sendo materialista, ha, mediante il numero
23 della Biblioteca Popolare, poco meno
sti
,
,
che inventato
—
«
lo spiritismo.
I fatti esistono
».
La Sapio svolazzante sotto
soffitto nel buio ? La pioggia di rose ?
pizzicotti ? La visita di Scianscichi in
Quali fatti?
il
I
abito di pascià a tre code ? I discorsi inglesi del tavolino isterico ?
delle sigariere ?
La oramai
Le passeggiate
più volte rac-
contata distribuzione delle medaglie fatta
dal pascià agli
spiritisti
benemeriti? L'
in-
—
180
—
tromissione di fazzoletti di seta venuti da
non so dove
e passati
nientemeno
verso le mura, come se
per un momento cessare
le
attra-
mura potessero
di essere,
per co-
modità della Sapio, quello che sono, cioè
calce e pietre ?
a proposito dei quali Diderot avrebbe ripetuto: « si Von venait de touQuesti
tes
parts
fatti,
me
raconter qu'un tnort se pro-
méne a Passy, je ne me dérangerais pas
pour Valter voir
stono per
»,
questi fatti, dico, esi-
nostro M. Galilei,
il
è un asino calzato e vestito,
il
quale non
come spero
mio respiro, per
compito, eminentemente uma-
di essere io sino all'ultimo
adempiere
nitario, di
al
consolare chi lo
quanto me:
ma
la
«
è,
aver compagni
pena »! E
per
lo
meno,
al duol sce-
c'è di più. Questi fatti,
—
che esistono, permettono a M. Galilei
il
quale, non essendo asino, li chiama
«
fenomeni naturali
essere...
«
— di
materialista puro
In sostanza, mi
come
»
in tutti
i
sembra che
continuare
a
».
in
grandi uomini,
M.
Galilei,
il
sommo
—
merito
si
—
181
accoppii a una eccessiva mo-
destia. Sicuro
!
accusavo
di
contraddizione da
all'altro.
Or bene,
citando la prosa sua, lo
Io,
un anno
modestamente,
lealmente, cavallerescamente, dicendo che
io ho fatto male a citare certi brani, cosi,
alla spicciolata
,
egli,
andando
saltelloni,
men-
tre avrei dovuto tenere stretto conto dei
suoi interi articoli, de' suoi interi opuscoli,
delle sue intere dissertazioni
mia attenzione
,
richiama la
su altri brani che fanno
a pugni con quelli da me citati; e però,
cavallerescamente
lealmente modesta,
,
mente, dimostra sino
—
gli
accantonando
all'
la
evidenza eh'
e-
—
si
tromba
mica contraddetto da un anno
è
no
!
no
!
e poi no
!;
ma
si
non
all'altro,
è contraddetto
bensì nello stesso anno, nello stesso mese,
nella stessa settimana, nello stesso giorno,
nella stessadissertazione, nello stesso opuscolo, nello stesso articolo
Oh! non creda M.
errore
ci
sia stata
!
Galilei che nel
una
mio
stolta pretensione
di generosità verso di lui. Io,
da
quell'a-
—
182
—
sino che sono (tanto asino
che molto mi
meraviglio di non chiamarmi: de Asiniis),
non credevo, non capivo che egli, lo scenziato
il
quale,
accese in Italia nel 79 non
so bene che cosa, potesse, senza bisogno
di quegli
anni che rendono più sicura la
beccare la propria persona a
ogni pie sospinto. Quanto a me, infelice
Baby, passati che saranno quegli anni becoscienza
nedetti,
,
con la coscienza più sicura, chissà
che litania d'improperii mi rivolgerò; ma
M. Galilei invece, dice « chi ha tempo
:
,
non aspetti tempo
»,
tera in cui afferma:
e nella
«
non
medesima
v'
let-
ha nessuna
contraddizione in quello che ho scritto dal
79 in poi a proposito di magnetismo e di
spiritismo
«
la
», sì,
in questa
medesima
lettera
rimproverandosi acerbamente
cocciutaggine non è virtù scientifica!»
esclama
:
,
E, come nel mio ultimo articolo spiritico, io osservavo che l' Europa avrebbe
potuto domandarsi:
non
è spiritista? è o
è o
non
è
«
M. de
Ciutiis
è
o
non è materialista?
magnetologo ?
»
,
così adesso io
—
non
183
—
sarei alieno dall'osservare che Y Eu-
ropa potrebbe domandarsi
Ma, dunque, M. Galilei è o non è coc:
—
ciuto
?
Mistero
Provvisoriamente M. Galilei
—
«eppur si muove» e scartando
« consta che non » e sentendosi intimamen-
pensando
il
!
all'
te cocciuto
senza essere cocciuto e serban-
dosi integralmente materialista puro
dia
,
in
scichì-
casa Chiaia, dove compare Scian-
pascià
naturali
de
(
— stu-
,
i
dello...
che sono fenomeni
spiritismo a cui non crefatti
oh Divina Provvidenza
stodontico
intelletto
,
quale ma-
e,
contando poi
del
suo qualsiasi
pasticcio!)
sul progresso continuo
,
spera di potersi dare
dell' a-
per tutta la vita Non discuto
sue speranze; ma noto che in esse si
sino
!
le
ri-
trova quella contraddizione flagrante che
pare
sia indispensabile alimento della esi-
stenza preziosa di M. Galilei.
darsi dell' asino
quando non
Come
si
si
fa a
sa di es-
serlo ? E, visto e considerato che, tra due
asini, é più asino l'asino
che crede
di
non
—
essere asino,
come
184
—
farà l'asino, che è più
asino dell'altro asino, e che crede di non
essere asino, a darsi dell'asino?
Del
resto, a
scanso d'equivoci, a coteste
interrogazioni (pietà
degli assiduiì)
non avere
!
pietà per le scatole
desidero ardentemente di
risposte, tanto più che le rispo-
non potrebbero che ripetere ambiguamente e timidamente quello che io stesso,
ste
con singolare schiettezza, ho detto, dico e
dirò sempre a chiare note
specialmente
—
per non turbare la serenità scientifica di
cioè che non sono e non credo
M. Galilei
—
,
né materialista, né
né polemista né erudito né
di essere
né
scienziato
,
oramai
scatole
come
,
,
né
studioso,
spiritista,
il
E
diavolo che mi porti!
— sopratutto dal punto di vista delle
—
io,
come
tutta Napoli,
gli assidui del Piccolo,
come
tutto
il
piuttosto che continuare a parlare
ritismo, di
magnetismo
,
di
mondo t
di spi-
materialismo
e di cose simili, preferirei di dare ragione
al cavalier Chiaia, a Scianscichì, alla
Sa-
pio e perfino a M. Galilei!
Baby
LO SPIRITISMO SVELATO
(dal Pungolo del
2021
sett.
1886)
Egregio Signor Direttore del Pungolo,
La
lettura dell'opuscolo: Spiritismo
Roberto Bracco, oltre all'interesfece nascere in noi la voglia di
di
Baby,
sarci
di
,
da vicino la cosa. Persone
studiare
spettabilissime per ingegno
per integrità
di carattere
ri-
per coltura,
per censo ci
,
,
,
parvero ingannate da fenomeni incomprensibili, ch'esse spiegavano con la credenza
di
un intervento
spiritico
nelle
povere
cose umane. Noi abbiamo voluto, in punta
di piedi,
gli
penetrare nel Santuario, sgranare
occhi
,
raccogliere
nostra e guardare.
stificazione la
Ed
tutta
Abbiamo
abbiamo colta
l'
attenzione
visto.
La
mi-
in flagrante.
ora crediamo di fare omaggio a quelle
13
—
elette
186
—
com-
e di
mistificate
intelligenze
piere quasi un dovere, dicendo la verità,
tutta la verità, null'altro
Eccola
che
in breve.
Dopo aver letto parecchi
litori come Roberto Houdin
segreti
dei
Vundt ed
la verità.
autori demo,
fratelli
altri
che svelò
i
come
il
Davenport
un bel giorno
,
detti a colazione, tra
,
ci
siamo
una costoletta ed un
pezzetto di buon Chester:
— Perchè
non facciamo anche noi un
Perchè non invochiamo
poco
anche noi una anima errante?..
di spiritismo ?
Ah! caro signor direttore, non è mica
vero che la umanità sia incredula tutta!
E
il
nello stesso giorno... correva
Dworzak
un medium
prof.
Ugne,
voce che
fosse uno spiritista hors
portentoso.
Noi, naturalmente,
cominciammo
la rap-
presentazione.
Una sera, dunque — sentite bene — la
del 3 Agosto,
più scettici ad
spiritica in
sera
invitammo alcuni amici dei
assistere
casa
Gretzel.
ad
una seduta
La seduta era
—
187
—
Dworzak
diretta dal prof.
— come
un con-
certo musicale.
Noi
strumenti umani
,
fessore
,
eravamo
ci
,
in
Inventato
concertati.
rito
,
facemmo
dire
del
verità
il
nostro pro-
ben
assai
,
nome
dello spi-
da esso
,
coi col-
petti della tavola, quale dei presenti po-
essere
tesse
fuori
Roba
Il
nome
il
nostra,
medium. Lo
il
spirito
mise
del contrabbassista Franchi.
come
vedete.
risultato della seduta fu così sorpren-
come
dente,
si
rileva da un verbale che
noi conserviamo, da incoraggiarci a pro-
seguire.
Abbiamo
sedute
,
,
da quella sera
altra gente
denti aspettando
,
,
tenute altre
invitando
,
cre-
altri
lasciando turbati e in-
certi gl'increduli.
Tutto ciò mosse gran rumore in un
colo spiritico privato napoletano
(1). I
cir-
com-
ponenti del circolo espressero subitamente
(1) Il
Chiaia.
Circolo spiritico in casa del
cav. Ercole
—
188
—
la volontà d' assistere
a
esperimento.
A
nostro
qualche
meraviglia! Le nostre fan-
tasmagorie se ne onoravano assai.
Dunque, la sera del 22 agosto come
—
sulta dal verbale che noi conserviamo
gentiluomini
parecchi
ospitati
ottenemmo fenomeni
Cadevan monete
un suon
volte,
di
—
spiritisti,
strepitosi addirittura.
dall' alto
man
con
gli spiriti distribuivano,
udiva
si
,
elle,
di chitarre. Fatti arditi
relli,
ri-
e
qua
,
a
tambu-
di
ed
allegri,
là,
qualche
schiaffo confidenziale, colpi di pugno, pizzicotti ai polpacci.
uno
spiritista
in versi
,
aveva
tista
il
mani nelV
,
taccuino, nel quale
una domanda
scritta
legato e suggellato
dopo poco che
tra
Un
rimase
medium
oscurità,
tutto
ed
lo
,
riapparve,
aveva
egli,
lo
soddisfatto d'
sposta pure in versi e
della
avuto
spiri-
una
ri-
immacolata
legatura a suggello. Furono portati saluti
al nostro spirito
King e
di
Chicot da parte di Iohn-
Frate Angelico, per mezzo di due
Vi fu perfino chi vide una
luce opalina a poco a poco dileguantesi,
noti spiritisti.
—
189
—
benché, francamente, possiamo ora assicurare di nulla aver preparato di luminoso in quella sera.
La
sera del
Ci basti
28 Agosto fu memorabile.
caro signore
,
,
trascrivere
una
dichiarazione fatta prima a voce dal nostro Chicot indi in iscritto dal chiarissimo
scienziato
Dante Zanardelli
per dimo-
,
strare fino a qual punto, con mezzi semplicissimi, si
possano mistificare l'ingegno
e la dottrina.
Lo
Zanardelli, dunque, scriveva testual-
mente
Dichiaro
«
la
:
domanda
tutti,
io sottoscritto
d'avere scritto
ad insaputa di
d'avere chiuso ermeticamente detto
nel
carnet
carnet con spago suggellato
e
chiuso
il
una busta gommata. Ad onta di
queste precauzioni, oltre aver trovato
tutto in
tutte
il
tutto intatto
alla
,
vi era la risposta adatta
domanda, come
verbale. Ero
si
incredulo
vede dal processo
dello
spiritismo
,
un poco, ma sono
fermamente convinto che in nessun modo
forse
lo
sono ancora
—
190
—
sarebbe potuto ottenere simile
risultato. Quindi sono obbligato ad amartificiale si
una forza
mettere
intelligente
scono-
,
sciuta.
Firmato: Dante Zanardelli
»
Sarebbe troppo lungo ricopiare i verbali, che noi gelosamente custodiamo. Ma
alcuni saggi di quelli riesciranno, crediamo,
molto
ed
utili
Dice
istruttivi.
verbale della settima seduta in
il
casa Getzel.
«
i
Sono, fra gli altri fenomeni, a notarsi
seguenti
:
Un
tamburello posto sulla tavola, si é
udito a poco a poco battere con un ritmo di
«
danza spagnuola. Sembrava che una mano
bene esperta l'agitasse in modo concitato
e convulso, e per
ben due volte
queir istrumento lanciato
è
stato
verso di
noi
,
sempre sonando, insieme ad una chitarra,
che trovavasi collocata sulla tavola.
« ...Un
vuotato
bicchiere ripieno d'acqua è stato
dallo
spirito
interamente
e
ca-
—
—
191
povolto sulla tavola stessa, senza lasciare
traccia alcuna del liquido contenutovi.
...Un soldo,
«
avente un segno speciale,
posto sopra una tavola....
(1)
non è stato
più rinvenuto.
«
...
Una
sedia
fatto tre salti,
— Ad
«
—
un
lontana
,
da
tutti
,
ha
capovolgendosi interamente.
—
tratto
questa è V ottava
si
sono cominciati ad udire suoni
di tutti gli
strumenti ch'erano sulla tavola,
(chitarre,
tamburelli, trombettine) più
seduta
d'
quello
un
fischietto
preparato, colpi di
ro etc.
«
ed
suoni ed
I
...Nel
i
i
,
che non era stato
mano
battenti tra lo-
colpi erano ritmati.
frattempo continuavano
i
suoni
mano, con una sinfonia stresorprendente, e venivano lanciati
colpi di
pitosa e
nella stanza, con espressa dichiarazione di
(1) Il
verbale che è alla pag\ 229 del presente
libro dice:
«
Un
soldo ecc. posto sulla tavola dal
cav. Chiaia, perchè lo spirito glielo riportasse alla
propria abitazione, non è stato più rinvenuto
In questa lettera vi é
il
solo
accenno del
».
fatto.
—
essere
192
—
destinati alle signore
di fiori odorosissimi
« ...Il
sig
vola, al di
un mazzo
,
e tre bomboniere.
ha disposto sulla taqua dell'uscio, una blouse, preGetzel
di rivestirne
gando Chicot
medium. Allora
il
è ricominciata la sinfonia strepitosa.
«
Dopo un poco
entrare. Si trovano
gato
,
ad
Chicot invita tutti
il
Franchi, tuttora
rivestito della blouse al disotto del
giustacuore, e trasportato sulla tavola
il
Dworzak
scioni
le-
per
la schiena.
Ebbene
,
legato e
terra
,
con
la
sedia
,
e
rove-
che egli toccava
con
»
noi qui sottoscritti
,
Dworzak
Franchi e Getzel, attestiamo sul nostro
ONORE E SULLA NOSTRA COSCIENZA che
tutta quella fenomenologia meravigliosa è
farina del nostro sacco.
Noi
sonammo
sul tamburello misterioso
danza spaglinola caratteristica; noi facemmo di quel tamburello un volatile;
la
noi
vuotammo
il
bicchiere
d'
acqua
;
noi
sopprimemmo il soldo contrassegnato; noi
mettemmo sossopra le sedie e i tavolini;
—
noi
cavammo
fonia
193
—
dagli istrumenti quella sin-
strepitosa e sorprendente
spensammo quei
;
noi
di-
odorosissimi e quelle
fiori
bomboniere di dolci verosimilmente squisitissimi; noi ci
ci
svestimmo e
tammo
sulle
e ci sciogliemmo,
legammo
ci
spogliammo,
ci
traspor-
gettammo rove-
tavole, ci
scioni per terra.
In che
Ecco
il
modo abbiamo
Ma
segreto.
lo
fatto tutto questo?
sveleremo coi do-
cumenti a chiunque voglia conoscerlo.
si noti
Intanto, sentite un'altra cosa. Noi
—
bene — mettemmo
spiriti
di
quel
in
comunicazione
gli
noto circolo spiritico na-
poletano — John-King,
Monary, Loriani
— col
nostro inventato Chicot. Ebbene, lohn-King,
Monary Loriani parlarono con Chicot,
come se Chicot non fosse un'invenzione.
,
,
Richiamiamo su
tutto
questo
fatto
la
maggioro attenzione, perché senza di esso
i nostri
esperimenti non avrebbero che
un'importanza relativa. Lo avere
invocati dai veri
zioni generatesi,
— per
spiritisti
gli spiriti
le
rela-
— riconosciuti come auten-
—
tici gli
194
—
spiriti invocati, cioè inventati,
da
una prova incontesta-
noi falsi spiritisti, è
bile dell'inganno di cui,
per opera dei loro
erano
vittime
medium,
gli spiritisti veri.
Quanto a noi, crediamo di non aver in-
—
gannato nessuno ma di esser riusciti, per
via di uno scherzo innocente, alla scoperta
di una verità.
E
chi con tanta febbre
questa verità
di
che
tutti
i
,
andava
in
cerca
vorrà certo riconoscere
mezzi erano buoni dinanzi
al-
l'altissimo scopo.
Con
la
mano
sul cuore, noi sentiamo di
non aver fatta opera vana.
Siateci grati, uomini intelligenti, che an-
davate smarrendo
vostro pei
Lux
facta
vicoli
est.
il
dell' intelletto
oscuri dello spiritismo.
Voi, certo,
lerne a noi. Noi siamo
ma
bene
non potrete vo-
stati mistificatori,
per rivelare una mistificazione.
gli autori di
quest'ultima
E
con
— coi medium —
che ve la dovete pigliare.
E
voi, signor direttore,
vorreste accor-
—
195
dare un posticino a
ne saremmo
—
questa lettera?
Ve
tenuti.
Vostri
Dworzak, Franchi, Getzel.
Napoli, 18 settembre 1886.
I
in
verbali delle sedute alle quali si accenna
questa lettera ed
alla
fine
pag. 251.
del
altri verbali
presente libro
analoghi sono
da pag. 218 a
'17
Alla lettera dei Signori Dworzak, Franchi
e Getzel, Roberto
no dopo,
Bracco fece
l'articolo che
seguire,
il
gior-
riproduciamo dal Pic-
colo del 22 settembre 1886.
PATATRAC SPIRITISTICO
(dal Piccolo del 22 settembre 1886).
La
lettura dell'opuscolo di
Baby, di Roberto Bracco,
oltre all'interessarci, fece
nascere in noi la voglia
di
studiare da vicino la
cosa.
(DWORZAK, FRANCHI,
GETZEL.
Lettera pubbli-
cata nel Pungolo di iersera, 21 settembre 1886).
Il
momento
è solenne.
S'ode a destra uno squillo di tromba
A
sinistra risponde
Il conflitto
uno
squillo....
sarà raccapricciante.
del dovere mi appella.
,
Ed eccomi
al
La voce
mio pò-
—
200
—
sto di antispiritista, perchè,
pur non avendo
nessun merito e nessuna colpa nel patatrac
spiritistico avvenuto con la pubblicazione
Dworzak, Frannon potrei, onestamente e
della lettera dei signori
chi e Getzel, io
assolutamente, declinare ogni responsabilità.
il
E
ciò
per due ragioni: anzitutto perchè
mio non mai abbastanza
citato opusco-
letto antispiritistico è stato la
parva favilla
che ha provocato l'incendio, inducendo i
signori Dworzak, Franchi e Getzel a fare
quel che han fatto; e poi, perchè
io
stato l'intimo confidente dei signori
zak,
Franchi
e Getzel,
i
quali,
sono
Dwor-
per una
speciale deferenza, e per sapere in qual
modo
io
nomeni
si
credessi che certi così detti fe-
potessero ottenere, vollero con-
sultarmi e lasciarsi un po' ispirare da me.
—
mio posto, e
non già perchè cotesto patatrac non offra
un largo campo alla celia, ma soltanto perIo,
dunque, devo essere
al
chè la celia piglerebbe troppo per
ghe e la
ufficialità del
caso e
1*
le lun-
imminenza
del conflitto m'impongono di dire subito,
—
-alla
—
201
rinfusa, alcune cose
riguardano
il
importanti che
—
patatrac medesimo
io,
que-
sta volta, metto da canto la parte graziosa
« ridevole
del fatto,
e, in
succinto, par-
lerò quasi quasi sul serio.
Questi tre giovani gentiluomini
— Dwo-
zak, chiarissimo violinista, Franchi,
rissimo contrabbassista
anche
lui, e
fandosi
da
amico
spiritisti
—e
di
,
chia-
Getzel, artista
artisti
—
tenendo
camuf-
delle
dute spiritiche, producendo essi
se-
stessi
i
più meravigliosi fenomeni spiritici e usan-
do per due mesi, dovunque si trovassero,
un linguaggio puramente spiritico, hanno
voluto raggiungere
fatti,
1°
i
,
seguenti scopi
e
han raggiunto
di-
:
Dimostrare che certi
risultati sbalor-
quali conquistano tanta gente per
dito]',
i
bene
alla fede dello spiritismo,
ottenere
— senza
— con
spiriti
si
possono
grande
fa-
cilità di mezzi;
2°
Dimostrare che, eccitando
le fantasie
di persone onestissime e intelligentissime,
14
—
siano
pure
—
202
scenziati
profondi e
osservatori sperimentali
asserire d'aver visto ciò
assidui
può far loro
che in realtà non
,
si
hanno
visto e si può far loro dire cose talmente strane da lasciar sospettare o una
malattia del cervello o una malattia della
coscienza;
3° Dimostrare che lo spiritismo napole-
tano, quello che
ha centro
e che molti egregi
mio
il
illustre
uomini
in casa Chiaia
specialmente
,
amico e maestro Federico
Verdinois, han messo in circolazione, è
spiritismo falso.
Come
questi tre scopi siano stati trion-
falmente conseguiti
rileva
si
delle effimere sedute
dai
spiritistiche,
verbali
i
quali
verbali sono leggibili a occhio nudo, in casa
Getzel, da chiunque abbia voglia
gerli.
Quanto a me, mi contento
ne
succo.
il
E
il
di
di leg-
cavar-
succo è questo:
Dworzak, Franchi e Gretzel,
né chimici,
né meccanici
né prestigiatori, né attori drammatici, né
I signori
senza
essere
,
—
clowns
,
fackiri,
senza
203
—
né negromanti, né, tanto meno,
e senza studii, senza preparativi,
ma
sforzi,
semplicemente con un po'
buon umore e con un
di
hanno
fatto lo spiritismo:
po' di
criterio,
anzi hanno fatto
uno spiritismo più spiritismo dello spiritismo. Tanto vero che Chiaia, Verdinois,
Capuano, della Valle ed altri spiritisti per
dir cosi veri non solamente firmavano, con
religione
ma
Getzel,
Chiaia
i
,
il
,
verbali delle sedute in casa
essi,
e più di tutti
il
cavalier
fondatore dello spiritismo
poletano, andavano
na-
altresì
esprimendo il
loro entusiasmo e attestando coram populo
che
i
medium
tenti dei
di
medium
Inoltre — e ciò
da
di
,
1'
casa Chiaia.
riguarda
enunciato —
me
adatto
casa Getzel erano più po-
,
il
secondo scopo
1' ambiente
ammesso
eccitamento della fantasia fece
vedere a qualcuno, per esempio, una luce
opalina quando in verità
i
signori
Dworzak,
Franchi e Getzel non avevano ammannito
proprio nulla di luminoso,
e,
un'altra volta,
fece dire a un professore, di consolidata
—
rispettabilità
e
204
di
—
nobilissimo intelletto,
che in una certa lettera scritta
da Getzel,
il
egli,
in inglese...
riconosceva
professore,
perfettamente la calligrafia d'un suo
morto
il
giorno innanzi.
E
registro un altro
anche più allarmante,
citata. 11 maestro Caputo
caso,
,
di
spiritismo
allo spiritismo
ben presto
casa Chiaia
di
amico
,
di fantasia ecaffiliato
si
allo
appassionò
casa Getzel, e credette
alla esistenza di Chicot, spirito
quivi inventato.
Or bene, malgrado
la pub-
blicazione nel Pungolo della oramai già
famosa lettera nella quale gì' inventori rivelano essi medesimi l 'invenzione, il mae-
Caputo stamane continuava ostinatamente a credere all'esistenza di Chicot e
stro
diceva a Getzel, cioè a uno dei tre inventori:
—
esiste
!
«
Getzel, voi v' ingannate
;
Chicot
».
C'est le comblel...
E vengo
al terzo scopo: dimostrare, cioè,
falso lo spiritismo napoletano. I fatti sono
schiaccianti per gli spiritisti veri di casa
Chiaia.
—
1° Iohn-King,
velli spiriti di
da quel circolo
casa
Monary'e Loriani,
spiritico, si
mettono
Chicot, lo spirito
notizie di
lui;
si
associano a
lui;
amano;
danno
lui.
amico
2° Frate Angelico, lo spirito
l'ostetrico
a mezzo
in co-
inventato
Gretzel; lo riconoscono; lo
parlano con
tre no-
i
casa Ghiaia, evocati appunto
municazione con
di
—
205
Capuano,
spiritista vero,
dell' ostetrico
stesso
,
i
del-'
manda
suoi più
cordiali saluti a Chicot.
3° I
medium
scriventi di
casa Chiaia
consacrano non poco della loro strana mefistofelica calligrafia
singhiozzante
all' e-
gregio Chicot.
4°
La Sapio (Eusapia
magno
e glorioso di casa Chiaia,
invano lottato contro
colosa concorrenza,
si
medium
dopo avere
la crescente e peri-
rassegna e accetta,
come per un tacito accordo
complicità dei finti medium di casa
non
la
Paladino), il
di rado,
,
Getzel.
Dunque:
visto che gli spiriti di casa Chiaia
hanno
—
206
—
ammessa
e riconosciuta
spirito di
casa Getzel;
esistenza dello
l'
e visto che lo spirito di casa Getzel
è
mai
esistito
non
;
è evidente che anche gli spiriti di casa
Chiaia non esistono niente affatto
SPIRITISMO NAPOLETANO
che lo
e
è falso.
Punto coronatissimo!
Il
conseguimento vittorioso
questi tre
di
scopi, rivelato all' improvviso dallo scop-
pio epistolare dei
dello spiritismo,
valorosi
contraffattori
non poteva non mettere a
soqquadro
campo belligero degli spiritisti di casa Chiaia. Io non dubito che,
il
quando
si
saranno
riforniti
di
armi e
di
munizioni, essi riordineranno le fila battagliesche
campo
;
il
ma
,
non
oggi
,
in
regna
più grande scompiglio, e
grido è questo:
Ma
per
si
— Si
salvi
salva nessuno:
quel
il
loro
chi può!
— non
si
salva
neanche Federico Verdinois, che ha a sua
disposizione una penna facile,tersa, esperta,
abituata alle lotte dell' inchiostro
,
e che,
—
207
—
un galantuomo e uno scrituna autentica persona di spi-
oltre a essere
tore, è pure
rito
non d'oltretomba.
Federico Verdinois, compendiando maestrevolmente nei zampilli della sua limpida
prosa tutte
le
le difese, tutti
rabbiette
,
tutti
i
i
lamenti, tutte
rancori dei suoi col-
leghi, vorrebbe lasciar capire ch'egli s'era
accorto della burletta organizzata dai si-
gnori Dworzak, Franchi e Getzel
,
e
,
in
verità, con poco accorgimento, mette sul
tappeto una certa questione di lealtà, di
galantomismo,
di onorabilità
e roba simi-
gliante.
Andiamo
piano.
S'era accorto della burletta?
Se davvero se n'era accorto,
ritista convinto,
a tempo?
Il
egli, spi-
perchè non l'ha rivelata
suo silenzio di scrittore spiri-
pareva, non era, forse, una
complicità? E se davvero se n'era accorto,
tista
non
gli
perchè pubblicare nel suo Picche
l'altro
— capite
articoletto
il
bene: di ieri l'altro
di ieri
— un
quale, benché scevro di com-
—
208
—
menti, era, nella constatazione seria e ac-
curata dei
fatti
vi', misteriosi
Le
qualche volta strani,
?
burlette, ovvero, se meglio vi piace,,
le mistificazioni,
lustre
«
ma
T apoteosi dello spiritismo di casa.
fatti »),
Getzel
,
inaspettati, nuo-
(« fatti
fatti
amico
non sono
o
fatti,
e maestro; e tanto
— come voi avete scritto
mio
il-
meno sono
nel Picche
di ieri l'altro— inaspettati, nuovi, misteriosi,,
qualche volta strani, ma fatti. »
Al più al più, o mio ottimo amico e maestro, voi
spetti,
i
cominciavate ad avere
dei
so-
quali poi comunicavate al conte-
Sanseverino, a Tizio, a Sempronio, a Caio;
ma
erano sospetti tardivi e succedevano
ai vostri
provati dalle [firme
da voi apposte sotto i verbali delle sedientusiasmi,
non
abbiano — come
rissimo ex
compagno
E
che quelle firme
ha scritto un mio ca-
centi sedute spiritiche.
— nessuna importanza
perchè esse non sottoscrivono delle cambiali
,
è un' altra
capo ameno.
idea
carina,
degna dì
—
La
—
209
— credo e non sono solo a
così — dà sempre una grande re-
firma
credere
io,
sponsabilità.
La
firma
accetta-
significa
zione ufficiale e coscienziosa di asserzioni
e dichiarazioni d'ogni sorta.
firma sotto un verbale
fenomeno
spiritistico
alla autenticità del
mettere la
Il
che constata un
vuol
dire
fenomeno
credere
vuol dire
;
dichiararsi spiritista.
Se
mio carissimo ex compagno
al
non conviene, tanto peggio per
La
questione poi della lealtà,
lui
ciò
!
del
ga-
lantomismo, della onorabilità e via discor-
rendo
,
sventolata da Federico Verdinois,
mi sembra proprio una stonatura, o una
cosa un pochino meno musicale e più iraprudente della stonatura.
E non so comprendere come
egli,
Fede-
rico Verdinois, parli di lealtà, di galanto-
mismo,
di onorabilità
bugìe, indispensabili,
ziose, di
persone
una ciurmeria
o
le
a proposito
naturalissime,
delle
pre-
quali, per iscoprire
per provare un' alluci-
nazione, e certamente per fare del bene,
—
210
—
complottano e fingono, senza nessuna idea
anzi rimettendoci tempo
di sfruttamento,
e forse pure
un
po' di qnattrini,
quando
egli stesso, Federico Verdinois, non si adira dinanzi a una mistificazione persi-
stente
e
accanitamente
ostinata
della
quale sono vittime conoscenti e amici suoi,
che si riducono in uno stato miserevole di
esaltazione morbosa
Giù, dunque,
biguità astiose
punzecchiamenti,
i
,
!
i
sottintesi
le
maliziosi
am,
le
malevoli allusioni. Federico Verdinois vuol
difendersi, e
ha ragione:
il
diritto della
non può negarglielo nessuno ma
non commetta l'errore di gettare pietre
difesa
;
nei giardini altrui
non
lo
cante
quando di pietre (che
hanno colpito, ben inteso) è riboc-
il
suo.
Che
le intenzioni dei signori
Dworzak,Franchi e Getzel siano oggi quelle
che furono sin da quando essi pensarono
di fare lo spiritismo
cioè eminentemente
—
gentili e affettuose
diritto di
Ma,
— non
c'è chi
abbia
il
mettere in dubbio.
in ogni caso, io e
il
mio compagno
—
—
211
Valentino Gervasi dichiariamo
d'ufficio
(e
vista la gravità di alcuni non improbabili
sospetti,
nità
non sembri soverchia
la
solen-
d'una dichiarazione
formale) che i
Franchi
e
Getzel prima
signori Dworzak,
di dar principio agli esperimenti del prov,
visorio spiritismo
,
dei loro propositi.
mio compagno
mettemmo
patico
ci
Da
confidarono V onestà
canto nostro,
d'ufficio
il
il
Valentino Gervasi
subito a parte di questo
segreto
io e
sim-
nostro collega e intimo
amico Raffaele Montuoro, redattore del
Pungolo.
E
però, chi, per caso, abbia voglia di
giovarsi dei non improbabili sospetti, deve,
logicamente, prima
tita
di tutto,
dare una smen-
a Raffaele Montuoro, a Valentino Ger-
vasi e all'umile sottoscritto.
Baby.
CODA
patatrac spiritistico ebbe una coda
un' altra celia, con cui si chiuse il periodo
Il
:
famoso dello spiritismonapoletano del 1886.
E anche di quest' altra celia il presente
volume raccoglie
completa
la
ricordo
il
affinchè
sia
documentazione dell'incendio
suscitato da Baby.
All'articolo di conclusione ch'egli scrisse
nel Piccolo
rispose
,
Corriere del mattino
,
,
Vincenzo Morello
il giorno dopo
nel
con molta vivacità,
,
— oggi Rastignac —
,
fir-
matario,
come molte
voli
qualcuno dei verbali delle secasa Qetzel. A lui Baby aveva
dute
,
di
in
diretto, tra le linee,
altre
il
persone note-
brano riguardante
l'importanza delle firme apposte ai verbali delle sedute dello spiritismo finto.
E
giacché quella vivacità poteva dar luogo
—
una
a
spiacevole
214
—
questione
personale
f
Baby, cioè Roberto Bracco, che era legato
da vincoli
di
camaraderie e
amicizia
di
fraterna a Vincenzo Morello, pensò di evitare
la
questione
troncando
personale
T aspra polemica con uno scherzo, e pubblicò nel Piccolo un comunicato duellistico
in cui
figuravano
come
suoi padrini In-
Ra-
nocenzio Della Celia e Candido Della
gione
—
suoi
propositi
due nomi
come padrini
simbolici,
scherzosi
del
e
Morello
indicanti
i
—
e
benefici
Iohn-King, lo
Casa Chiaia, e Chicot,
inventato, di Casa Getzel.
spirito di
rito,
Ecco
«
«
il
lo
spi-
testo del Comunicato:
Oggi, 23 settembre 1886, in sèguito a una
vertenza d'indole
spiritica,
avvenuta
fra
signori Vincenzo Morello e Baby, noi Innocenzio Della Celia e Candido Della Ra-
« i
«
«
gione, rappresentanti
il
signor
Baby sfi-
«
dante, e Chicot e John-King, rappresen-
«
tanti
« riuniti
il
signor Morello, sfidato, ci siamo
ed abbiamo stabilito quanto segue:
—
« I
«
signori Morello e
—
Baby
si
batteranno
alla pistola.
« Il
«
215
duello cesserà con la morte di uno,
almeno, degli avversari.
Innocenzio Della Celia
Candido Della Ragione
Chicot
Iohn-King
* *
« Il
duello,
com' era
stabilito dal prece-
«
dente verbale, ha avuto luogo stamane,
«
un' ora dopo, alle ore 6 antimeridiane, e
«
Baby
è morto.
Innocenzio Della Celia
Candido della Ragione
Cbicot
Iohn-King.
Alcuni giornali parigini, tra cui
e
qualche giornale inglese
,
il
Figaro,
raccogliendo
—
sommariamente
sul serio
216
—
la notizia,,
che a Napoli
,
in
annunziarono
sèguito a
una
vertenza sorta per lo spiritismo era avvenuto un duello alla pistola e che in que,
un pubblicista giovanissimo, Roberto Bracco noto con lo pseudonimo di
sto duello
,
Baby, era rimasto ucciso
^P
sul terreno.
%n
DOCUMENTI
15
I
VERBALI DELLO SPIRITISMO
CONTRAFFATTO.
Alla squisita cortesia del signor Getzel
dobbiamo
la fortuna di poter offrire ai let-
tori questi graziosi e interessantissimi do-
ha pazientemente ricercati fra un mucchio di carte
cumenti.
Il
signor Getzel
li
manoscritte e di carte stampate, cioè tra
i
ricordi di quel gaio e utile episodio, di
cui
egli
ancora parla con
vivo e ilare
compiacimento. Non tutti i verbali delle
molte sedute il signor Getzel è riuscito a
trovare
;
ma
i
documenti trovati
parsi già troppi, e noi, anzi,
ci
sono
abbiamo pen-
sato di scegliere quelli di cui la singolare
importanza avrebbe resa superflua la pubblicazione dei
meno
significativi.
—
—
220
Alcuni dei verbali che
evidentemente,
scritti,
mani nervose, con una
pubblichiamo
gran fretta da
,
in
calligrafia
decifrabile, e scolorati dal
polvere,
lavoro
ci
d'
hanno
costretti a
appena
tempo e dalla
un non facile
Abbiamo dovuto
interpretazione.
completare qualche frase ch'era abbreviata
e mutare qualche parola per necessità di
chiarezza; ma, in complesso, possiamo garantire F esattezza del testo.
Quarta seduta
in
casa Getzel.
(A questa seduta assistono parecchi scienziati
forestieri che
si
trovano a Napoli
per fare degli studi nel rinomato Aquarium).
Oggi 11 Agosto 1886.
La
sera
dell' 11
casa Getzel
i
Agosto
sigg. prof.
si
riunirono in
Dworzak
,
prof.
Franchi, dottor Meyer, dottor Friedmann, ed
—
altri
si
in
seduta,
procedette
saltante.
Il
221
—
spiritistica.
all'
prof.
Innanzi tutto
esperienza del tavolino
Dworzak
interrogò dap-
per conoscere se questi
esperimento ed in qual modo
lo spirito
prima
annuiva
all'
voleva che
si
procedesse. Lo spirito comin-
per rispondere mediante segni (un colpo
per il sì e due per il no sulla tavola) che
ciò
voleva
prof.
il
medium
legato.
Dworzak pregato
Indi,
avendo
lo spirito di
il
dare
un segno potente della sua presenza, dopo
qualche tempo la tavola
ben 2 volte all' altezza
si
è sollevata per
di
un metro. Noi
sorvegliammo attentamente il prof.
Dworzak, nonché il prof. Franchi. Abbiamo
tutti
intanto constatato che tanto l'uno quanto
1'
altro
tenevano
le
gambe a
rispettabile
distanza dal tavolino ed immobili; immobili
eran pure
appoggiate
degli altri
Il
le
mani, che eran leggermente
sul tavolino, al pari delle
mani
convenuti.
tavolino è rimasto sospeso in aria; sem-
brava sollevato da una forza centrale
ché era egualmente
librato.
giac-
—
Terminato
bene
—
esperimento, uno dei conve-
Meyer ha esaminato per
Franchi, il Dworzak e il Getzel
dottor
il
nuti,
lo
222
il
,
per osservare coi proprii occhi se costoro
avessero tenuto di soppiatto qualche stru-
mento od
di
altro, nel soprabito ecc. allo
agevolare
o
scopo
procurare addirittura l'espe-
rimento.
Il risultato
di
queste indagini é stato
assolutamente negativo. Si è poi proceduto
all'
esperimento.
Il
Dworzak
prof.
è stato legato
ad una
sedia con una fune che gli è stata passata
a parecchie riprese intorno alle mani, al
corpo e ai piedi, ed è stata annodata in
modo
tale,
da sembrare assolutamente im-
possibile potersi
da
il
prof.
Dworzak
slegare
solo.
Né
ciò è tutto.
Una
ardesia, nella quale
piccola lavagnetta di
non era ancora alcun
segno scritto, gli è stata infitta nel collo. Nel
mentre
il
Professore è rimasto vis-a-vis in
penombra, i convenuti, dopo qualche tempo,
hanno inteso 5 colpi ad una porta laterale.
—
223
—
Fatte accuratissime indagini, è risultato che
nessuno
era nell'altra stanza, che avesse
ci
potuto divertirsi
Poscia
i
a picchiare sulla porta.
convenuti hanno veduto vagolare
una qualche cosa nel
buio, ed è parso loro,
ripetutamente, di vedere una
mano bianca
fra le tenebre e la luce.
In
mentre,
questo
sulla chitarra
Dworzak
e
sul
si
son
sentiti colpi
tamburello.
Il
prof.
è stato colpito da accessi d'
am-
bascia, ed ha avuta una sonora guanciata
da mano invisibile. Tutti hanno accertato
che
egli era
perfettamente legato.
Continuando V esperimento, dopo qualche tempo, egli, in mezzo a grida di ambascia
ha chiamati, affermando chela
ci
lavagnetta
Era
infittagli nel collo lo strozzava.
allora ancora perfettamente legato.
Estratta la lavagnetta, vi stava scritto:
Buona
sera. I
dopo qualche
addosso
il
convenuti
si
sono
ritirati e,
minuto, lecco piombar loro
prof.
Dworzak completamente
slegato, che accusava soltanto oppressione
di respiro.
—
Noi
224
della seduta spiriti-
tutti assistenti
stica, in
presenza
—
di tali fatti,
teniamo a
dichiarare recisamente e pubblicamente che
quantunque
tese
scettici
influenze
in riguardo alle pre-
spiritistiche
vorrebbe far credere
il
,
alle quali
ci
suddetto Professore,
pur nondimeno non abbiamo potuto rilevare
che potesse menomamente dare la
nulla
chiave per comprendere in qual modo, egli
esegua questi suoi esperimenti, cioè se per
giuoco di prestigio o per una qualche
forza naturale a noi del tutto ignota.
Degli esperimenti non è trapelato nulla
che potesse indurre a credere qualmente
Dworzak avesse ingannata la nostra
buona fede. Quindi noi ammiriamo gli espeil
prof.
rimenti, che potrebbero certamente giovare
molto all'Umanità tanto travagliata dagli
eterni dubbi che l'affliggono, rilevando l'ultimo segreto delle cose.
Egli ha fatto vedere e toccare con
ciò
che
spiritista
mano
Slade,
più rinomato
del mondo, eseguì a Londra da-
il
celebre
il
—
vanti al
225
sommo Crookes
—
a Leipzig, davanti,
a Wundt, Tillser, Fecker, Hall ecc. altrove
Quindi
fisici
di
,
soltanto lui può definire ciò che
e meccanici e filosofi
fama mondiale non
È
e materialisti
potettero.
noto che uno dei convenuti (Meyer) ha
detto ripetutamente sui giornali tedeschi
che Slade fece allibire di spavento i celebri
Helmbult e Haechel che si rifiutarono di
assistere alle sue sedute, perchè certi di
fenomeni
osservare
che
non avrebbero
potuto spiegare.
Quindi, ricapitolando, gli scienziati convenuti, alla seduta dell' undici Agosto rin-
graziano
prof.
cordialmente e sentitamente
Dworzak
loro vedere,
di
e,
nel
non desistere
mosamente
il
delle cose meravigliose fatte
tempo stesso, lo pregano
affatto dal proseguire ani-
genere di esperimenti,
così che se egli saprà darne la spiegazione,
in questo
un enigma tanto discienziati, ed ancora inso-
qualunque essa
battuto fra gli
luto,
sia,
troverà adeguatamente la sua solu-
—
zione.
E
—
226
sarà questo
le
dernier mot de la
question.
Napoli 11 Agosto 1886.
P.
Getzel
C.
Franchi
C.
Crandi
Dott. Meyer
C.
Friedmann
P.
AUFENBERG
Fredovsky
ZlMMERMANN
A.
F.
F. Alberti.
Settima seduta
in
casa Getzel.
I sottoscritti, riuniti intorno alla tavola,
hanno ottenute diverse risposte con sollevamenti di essa e colpi nel mezzo della
227
medesima.
E
da notare che
sollevata per circa un
la tavola si è
mezzo metro dal
mani sollevate
suolo, tenendo tutti noi le
a sufficiente distanza.
Ripetute volte essa è rimasta in bilico.
Essendo stato legato il medium signor
prof. Franchi, gli abbiamo posta una veste
sulle
gambe ben
sotto le legature
pregando
Spirito di Chicot a volergliela togliere.
lo
Dopo pochi
minuti,
rimovere
di
gli
il
medium
la veste dalle
produceva
ci
ha pregato
gambe — perchè
caldo. — Abbiamo
a tenerla per qualche altro poco
abbiamo pregalo Chicot a
stesso; difatti,
insistito
,
quindi
toglierla
egli
pochi secondi dopo, la veste
è stata lanciata verso noi; osservatasi la
legatura del
medium
con sorpresa gene-
,
rale essa è stata trovata intatta.
Il dott.
Capuano
hanno portati due
Il
dottor
e
il
Cav. Ercole Chiaia
saluti a Chicot.
Capuano era
stato incaricato
di questo saluto dallo spirito di frate
gelico, suo assistente;
il
An-
cav. Ercole Chiaia
era stato incaricato di questo saluto da
—
—
228
Iohn-King, che era
nuovo
il
spirito di
casa
Chiaia.
ciò
Dopo
abbiamo messo
dium un taccuino
scritti
in testa al
cui Verdinois
in
ha risposto
guente modo:
"
u
Correggi
E
i
in
iscritto
poi dirotti
Abbiamo messo
al
di
nel se-
versi tuoi
i
miei
Chicot
lata,
aveva
alcuni versi.
Chicot
capo
me-
nuovo
„
il
taccuino in
medium, con una lettera suggel-
recata espressamente dal sottoscritto
dottor
Capuano.
La
lettera è stata
lan-
ciata verso di noi, lacerata; nel taccuino
abbiamo trovato
scritto: «
Da parte
di F.
A.
un obolo a Capuano ». Nello stesso tempo
cadeva in testa a Capuano una moneta
antica.
Il
Dottore asseriva
di
aver sentito come
—
229
—
una mano posarsi leggermente
sulla sua
testa.
Cav. Chiaia ha pregato Chicot a ma-
Il
nifestare se sentivasi disposto ad ipnotiz-
zare
medium
il
e parlare cosi per
mezzo
di lui.
Lo
ha risposto affermativamente.
Ipnotizzato il medium, il Cav. Chiaia ha
spirito
tenuto collo spirito un lungo discorso, udito
da
perchè fatto a voce alta.
Rileviamo soltanto le cose principali
tutti
tale colloquio.
ha dichiarato
Lo
d'
spirito del
di
buon Chicot
aver lasciato questa terra
sullo scorcio del secolo passato; l'ultima
sua dimora fu Roma, mori
nell'
età media,
fu preso da una passione
molto contrastata su questa terra, né ebbe
mai ad incontrare l' oggetto del suo amore.
non ebbe moglie
I
;
membri di sua famiglia sono tutti
Non può
dire se gli spiriti che
estinti.
si
pre-
sentano a noi vengano per proprio volere
o per loro espiazione.
Ha
nia,
detto
anche che recavasi
in
Germa-
restandovi 15 giorni;ha soggiunto però
—
230
—
che facilmente sarebbe ritornato prima ancora di quel termine il che sarebbe di,
peso da alcune circostanze ignote.
Ha promesso di farci conoscere quando
sarebbe tornato fra
sul letto
giorni
noi,
facendo trovare
del signor Getzel un dono
prima del suo
,
tre
arrivo.
Domandatogli se amava i Tedeschi, ha
suoi sentimenti patriottici
risposto che
i
ha soggiunto che eragli
glielo vietavano;
inibito di parlare altra lingua in Italia di-
versa dall'Italiana.
fenomeni non meno importanti dei precedenti sonosi avuti durante
Altri molti
la seduta.
Sono, fra gli
altri,
a notarsi
i
seguenti
:
Un
tamburello posto sulla tavola si è
a
udito, poco a poco, battere con un ritmo di
danza spagnuola sembrava che una mano
bene esperta ed agile 1' agitasse in modo
;
concitato e convulso, e per ben due volte
è stato queir istrumento lanciato verso di
noi,
sempre suonando, insieme ad una
chi-
tarra, che trovavasi collocata sulla tavola.
—
Un
231
—
bicchiere ripieno d'acqua è stato vuo-
tato dallo spirito interamente e capovolto
sulla tavola stessa, senza lasciare traccia
alcuna del liquido contenutovi. Un soldo,
avente un segno speciale, posto sulla tavola dal Cav. Chiaia, perchè lo spirito glielo
riportasse alla propria abitazione non è
,
stato più rinvenuto.
Una
salti,
sedia, lontana
da
tutti,
ha
fatto tre
capovolgendosi interamente.
Alcuni dei sottoscritti asseriscono d'avere
visto in alto qualche cosa
opalina
,
e spariva
come una luce
che gradatamente allontanavasi
(1).
In ultimo, avendo lo spirito mostrata una
speciale
avversione al
sig.
Mastaller
,
il
cappello di questo, che trovavasi sopra una
sedia, è stato gettato fra
i
piedi suoi, ab-
bastanza sgualcito.
(1)
Avevano
visto anche troppo, perchè la luce
opalina non era stata preparata da nessuno.
—
Dopo
tali
232
—
esperimenti,
il
medium
profes-
sor Franchi ad un tratto è stato comple-
tamente
sciolto.
Dottor M. Capuano
Ercole Chiaia
E.
Mastallek
Carlo Reina
A. E. Perrotti
Luigi Calenda
M. Girau
Dworzak
Getzel.
133
FUSIONE DELLO SPIRITISMO
CHIAIA-GETZEL.
Seduta
(Il
spiritistica in
casa de! cav. Chiaia
presente verbale fu copiato dall'
ori-
ginale che trovatasi in casa del Cav. Chiaia
poiché tale seduta fu fatta precisamente in
casa di
lui).
25 Agosto 1886.
Dapprima è stato legato il medium signor
Franchi. Lo spirito Chicot ha scritto direttamente in un taccuino suggellato, nel
quale era stato scritto dal Principe di Telesio la
seguente domanda
importanza
lo
spiritismo
,
:
«
Acquisterà
anche tra noi
16
—
come
234
Germania ?»
in
il
medium
Si è trovata scritta
Risponderò altro! (1).
Franchi è stato ipno-
«
la seguente risposta:
Poi
—
sig.
tizzato e lo spirito Chicot
con
tutti gli astanti.
ceduto
il
ha conversato
In fine
Franchi ha
il
medium Sapio (Eusapia
posto alla
Paladino), la quale è stata legata e distesa
sul
divano in fondo
all'
alcova.
Si è ottenuta la ipnotizzazione della Sapio, la
materializzazione di un braccio
di
John-King, V apparizione di un' ombra pas-
seggiale ed alquanto mostrantesi
fra le
portiere.
Il
Principe di Telesio ed
il
prof.
Avena
hanno, invitati da John, toccato la sua mano
dietro le portiere ed
hanno dichiarato che
T impressione ricevuta é stata come del
contatto di un oggetto levigato e piumato;
(1)
l'
Pare
che. il
Franchi, non potendo leggere al-
oscuro, rispondesse
prudentemente
altra volta. L'ultima parola
sicché
si
fa
Volta
„
Kisponderò
non era chiara,
:
leggeva "risponderò altro ....„ Intanto
trovò aggiunto
si
— messo da chi? — un punto ammirativo!
—
235
—
quindi John ha alzato un tavolino che era
dietro
1'
alcova.
In fine
si
è sentito scio-
medium e, rialzato il lume, si è
trovata legata in modo interamente diverso
gliere la
da quello
di
prima, sebbene tuttora ipno-
tizzata.
Parlando magneticamente, John ha
tato
il
prof.
Avena a
invi-
porsi al grave com-
pito di sciogliere la colluvie di nodi
da
lui
rifatti.
Poi la
medium
difficilissimo
si
è svegliata ed è stato
davvero sciogliere quei nodi.
Enrico Madia
M. C. Caputo
A.
Avena
Principe Telesio
Luisa Pellegrino
Oscar Caputo.
—
236
Ottava seduta
in
—
casa Getzel.
(Questo verbale fu redatto proprio dal professor
Dante Zanardelli
Per chiarezza
accennare a
aveva
stendendo
egli stesso,
,
verbale, scrisse
antispiritista.
,
il
il
suo nome quando doveva
ciò che
durante la seduta egli
fatto).
28 Agosto 1886.
Avendo questa sera per
assistito
Gretzel,
prima volta
ad una seduta spiritistica in casa
la
pur conoscendo che esse erano me-
ravigliose, dichiaro peraltro che ogni
aspettazione è stata superata
mia
dal fatto.
Scrivo quindi queste mie impressioni personali, lasciando agli altri piena libertà di
non sottoscrivere
alle
mie dichiarazioni.
Fatta questa preventiva dichiarazione,
passo a narrare brevemente i fenomeni
prodottisi nella presente serata.
Dapprima sono
signori Franchi e
stati legati
Dworzak
i
due medium
dal sig. profes-
—
—
237
sore Zanardelli e dal
sig.
Vincenzo Michilli.
due medium erano seduti
I
stanza da studio,
Davanti ad
sul salotto.
apre
in fondo alla
di fronte alla
porta che
si
essi, distante
circa un metro, era disposta una tavola con
sopra una chitarra, un
due
tamburello,
trombettine, due taccuini legati da cordicelle
e
stato scritto,
manda
uno dei quali era
insaputa di tutti, una do-
suggellati
all'
,
in
dal prof. Zanardelli
un' altra
interrogazione
,
del
e nell' altro
Principe
di
Telesio.
Abbassata
la luce, in
modo da
trovarci
penombra, il cav. Chiaia, dirigente
seduta, ha enunciato allo spirito Chicot
in
la
la
convenzione sul numero dei colpi da dare
per poter conversare, che era la seguente:
no 2 colpi,
me
sì 3,
5, silenzio^,
Lo
con
parlate
alzate
il
4,
abbassate
lume
7,
il lu-
ho scritto
8.
spirito
ha immediatamente risposto
colpi di
mano, appalesando cosi che
accettava la convenzione.
Ad un
i
tratto
suoni di tutti
si
gli
sono cominciati ad udire
strumenti che erano sulla
—
—
238
tavola, più quello d' un fischietto, che non
era stato preparato, colpi di
mano
battenti
fra loro, ecc. Tutto questo consecutivamente
e
contemporaneamente.
I suoni ed i colpi erano
ritmati.
Dopo
poco Chicot, parlando per bocca del medium Franchi, ha dichiarato che questi era
ipnotizzato.
Da
momento
quel
in poi tutte le indica-
zioni e disposizioni sono state date a voce,
tempo stesso che si udisuoni ed i colpi di mano. Chicot
e più volte nel
vano
i
ha quindi dichiarato d'avere già
scritto
nel taccuino del professore Zanardelli.
cav. Chiaia è entrato per ritirare
il
lì
tac-
cuino stesso ed è stato constatato da tutti
essere intatta la busta
,
la legatura ed
il
suggello.
La domanda
concepita
spiritismo
La
:
«
dello Zanardelli era
così
Posso darmi allo studio dello
? »
risposta era: «Provate e ve ne per-
suaderete
— Chicot
».
Lo Zanardelli ha
di-
chiarato essere convinto ed ha ringraziato
—
—
230
voce Chicot, che ha risposto con
applausi. In seguito Chicot ha detto che da
ad
alta
rebbe volentieri
la
mano
a tutte le signore
ed a quelle altre persone che desiderassero.
E così si è fatto. Nel frattempo conti-
nuavano
i
suoni ed
colpi di
i
una sinfonia strepitosa
mano, con
e sorprendente; e
venivano lanciati nella stanza, con espressa
dichiarazione di essere destinati alle
mazzo
gnore, un
si-
di fiori odorosissimi, e tre
bomboniere. Queste bomboniere erano state
recate, è vero, dal cav. Chiaia,
puta
di tutti.
la tavola, a
Durante
Ed
egli le
lava.
i
Una
la distribuzione dei fiori, delle
mano,
colpi, gli strepiti e
volta, richiestone,
conti-
Chicot par-
ha trasportato
una tavola posta
l'ingresso della stanzetta,
lotto,
sotto
grande distanza dai medium.
e poi ripreso, sopra
una
all'insa-
aveva nascoste
bomboniere, delle strette di
nuavano
ma
al-
dal lato del sa-
delle trombettine.
Nel secondo taccuino, dopo constatatasi
l'integrità dei suggelli,
si
è trovata lari-
chiesta scritta dal Principe Telesio per con-
—
240
to della signora Ghiaia
—
:
«
Potete fare dei
buoni fenomeni con due medium ?»
La risposta
era:
«
addio. Chicot
Sì,
».
E poi,
in un' altra pagina, quasi a dimostrare di
avere compreso che
domanda precedente
la
era stata formulata dalla signora Chiaia,
la
quale
fra giorni per
partirà
Chicot ha scritto
Buon viaggio
:
«
A
».
Quindi Chicot ha chiesto che
desse
1'
si
uscio di comunicazione,
sto parecchie volte
sperando
Milano,
rivederci a Milano.
l'
socchiu-
ha
dispo-
intensità della luce,
di potersi far
vedere.
Get-
Il sig.
ha disposto sulla tavola, al di qua dell'uscio, una Mouse, pregando Chicot di rizel
vestirne
il
medium. Allora è ricominciata
la sinfonia strepitosa.
Dopo un poco Chicot
invita tutti ad entrare. Si
son trovati
il
Franchi, tuttora legato, rivestito della Mouse al disotto del
giustacuore e trasportato
sulla tavola, e
Dworzak, legato
il
e
colla
sedia rovescioni per terra, che toccava colla
schiena.
Una
meraviglia
!
—
—
241
Scrivendo per mezzo del signor Madia,
Chicot ha dichiarato di non aver potuto
riuscire a mostrarsi. Richiestone del per-
chè
ha
,
risposto,
ambiguamente, di avere
due medii, che sono
utilizzate le forze di
concordi ed omogenee.
In fede di che, hanno sottoscritto
il
prof. Zanardelli —
D. Zanardelli — M.
Chiaia
—
E. Parato
Principe Telesio
tutti
C.
—
Madia
presenti:
—
Ercole
Caputo
Rosina Parato
—
— Maria
Pellegrino (per lo spirito
rico
i
— Luisa
Monary; — En-
Parato
(per gli spiriti Loria ni
— M.
cot)
de
Francesco
Proto
— oltre
e Chi-
Ciutiis — Oscar
Edgardo Rosati
duca
— V.
di
Caputo
Maddaloni
—
—
Michilli Getzel.
Dichiarazione annessa.
Dichiaro
la
io
qui sottoscritto d'avere scritto
dimanda nel carnet ad insaputa
di tutti,
d'avere chiuso ermeticamente detto carnet
con spago suggellato e chiuso il tutto in
una busta gommata. Ad onta di tutte queste
—
242
—
precauzioni, oltre all'avere trovato
intatto, vi era la risposta adatta
tutto
il
alla do-
manda, come si vede nel processo verbale.
Ero incredulo dello spiritismo, forse lo
sono ancora un poco, ma sono fermamente
convinto che in nessun modo artificiale si
sarebbe potuto ottenere simile risultato.
Quindi sono obbligato ad ammettere una
forza intelligente sconosciuta.
Napoli, 27 Agosto 1886.
Dante Zanardelli.
Chiarimenti su questo verbale
verbale
Questo
— dopo vent' anni —
ha bisogno'
di alcune spiegazioni
la paziente
cav. Ghiaia
vita tutti
,
e il
signor Getzel ha avuta
bontà di favorircele.
è
Le due
entrato per ritirare ecc.
ad entrare
Getzel, per la
ecc. »
mancanza
»
«
che
significano
dell' alcova,
agli esperimenti degli spiritisti veri,
si
e
frasi
«
li
Chicot in,
in casa
indispensabile
i
fìnti
medium
situavano sotto l'arco d'una porta, che dava in
una stanzetta contigua. I medium fìnti si riducevano a poco a poco in questa stanzetta, come Eu-
sapia
Paladino
solite tendine.
riduceva
si
Senonchè,
più audace degli spiriti
Inoltre
come per
dietro
non
falsi,
astanti a entrare
nella
,
dubbii.
i
questo verbale
di
Monary
Enrico Madia per
e quella di
nota
si
quella della signorina Luisa Pellegrino per
rito
le
falso spirito, era
sfidarne l'incredulità o
le firme
tra
,
alcova
il
diciamo così
,
perchè spesso invitava gli
stanzetta
nell'
Chicot,
lo
spi
gli spiriti
Loriani e Chicot. Ecco la spiegazione: Luisa Pelle
grino ed Enrico Madia erano due medium
frequentatori di casa Chiaia.
rispettivamente,
i
di solito scrivevano
firme
erano
condo
il
in
,
di
punto quelle
Monary
loro spiriti
:
erano
che
gli spiriti, cioè,
per mezzo loro.
quella solennità
Monary
scrivent,
e Loriani
Sicché
le lor
spiritistica
,
ap-
e di Loriani, al quale, se-
convincimento del signor Madia
,
quella
sera, si associava, in lui, lo spirito Chicot.
Nona seduta
in
casa Getzel.
11 Settembre 1886
Legato
medium
il
sono avuti
i
soliti
e fatta
oscurità,
si
sperimenti armonici col
tamburello, la chitarra,
piatto è stata
1'
il
messa della
tavolino. In
un
farina, e in que-
—
sta
—
244
è trovata l'impressione di
si
un piede
nudo. In un portafoglio, a molte domande
scritte sono state trovate le risposte.
I più importanti
fenomeni sono
ha domandato
ultimi. Il signor Getzel
parlare con
1'
anima
di
stati gli
di
un suo amico russo
morto 2 giorni innanzi:
lo spirito del
russo
e, parlando per bocca del signor
Franchi {medium), ha risposto in russo, rac-
è venuto,
comandando
dicono
zel, e
altri,
un'apparizione
Dopo
Dice
la sorella.
di ciò,
il
signor Get-
aver visto
di
anche
(1).
il
prof. Turiello
ha chiesto
parlare con lo spirito di un suo amico
di
morto
la vigilia.
Chicot, per
sto
mezzo
immediatamente:
sciato un foglio
II
del
«
medium, ha
È
rispo-
venuto, e ha la-
».
foglio è stato subito trovato per terra.
Era chiuso con sopra scritto: « Al prof. Turiello ». Dentro, una lunga comunicazione
(1)
L
1
allucinazione e la suggestione facevano ve-
dere più di quello che era preparato.
—
245
in inglese firmata...
Dicky.
(1),
—
attualmente, Dick-
contenuto della comunicazione,
Il
grande importanza, non si riferisce qui:
basta accennare che il defunto diceva di
di
venire
a
«
da
nome
del padre del prof. Tu-
recava consigli ammirevoli e saggi. Dopo, si è sciolto il medium.
Federico Verdinois
riello
»
e
lui gli
Principe Telesio
Fabbricatore
Giuseppe de Leone
Calenda
Dottor M. Capuano
Marchese Della Valle
L.
Vincenzo Morello
Pasquale Turiello
Oscar Caputo
E. di
Nunno.
Professor Pasquale.
Mastaller.
Girau.
(Qualche altra firma indecifrabile).
(1)
Qui
si
leggeva
il
nome
del morto.
gnor Getzel che aveva provveduto
Ma
alla
era
il si-
compila-
—
Ecco
il
testo della
vuta dal Prof.
—
246
comunicazione
Turiello la
sera
rice-
dell'
11
Casa Getzel, per mezzo
del medium Franchi
Settembre 1886
in
:
«This
letter will to you,
and excellent father
your affectionate
tras
requested hat
to you something which
have
a f'avourable influence
mught possibily
would address
on the course of the
and too feelan
«
Few words
you brave
life
to run,
interest in that course.
vili
be necessary
vili
good
disposition on your part.
Adore God, reverents, love your neighbour as youself and your country more
«
than
mur
Be
yourself....
not at the
to the
dead
just
ways
it is
and be
true, niur-
of Providence
and
if
permitted to care for the
things of this world every action of your
life
will be
Farencel
under
my
regard
»
Kù M.w
At. Dick-Dicky
zione di questa lettera.
L' allucinazione
punto di far giurare che
e che questi parlava
peva una parola.
l'
il
».
arrivò al
carattere era del morto
inglese
,
mentre non ne
sa-
—
247
Decima seduta
in
—
casa Getzel.
Sabato 18 settembre 1886.
L' odierna seduta costituisce
avvenimento
tante
storico
un impor-
negli
annali
delle scienze spiritiche.
11 procedimento con cui si sono svolti
fenomeni non somiglia a quello delle pre-
i
cedenti sedute.
Legato
il
medium Franchi con
precauzioni, ed interrogato
la
le
dovute
spirito
per
constatare la sua presenza, esso ha risposto
con un formidabile colpo nel muro. Alla
dimanda, rivoltagli a mezzo del tavolino,
«
se fosse disposto a produrre qualche feno-
meno
ha risposto con un prolungato e stridente fischio mefistofelico. Subito dopo, una
»
sedia di Vienna
fulminea,
sotto
il
si
è sollevata con rapidità
soffermandosi
soffitto,
istantaneamente
evitando l'urto
,
indi è ridi-
scesa con un certo movimento civettuolo.
Un
s
tavolo a quattro piedi, di un peso con-
iderevole, isolato,
ma
circondato da
tutti
—
i
presenti
sollevato,
—
248
e
sempre in piena luce, si è
ora su due ed ora su tutti i
,
quattro piedi, a molta altezza. Questi mo-
sembra che acquistino, nei loro movimenti, la vita e la volontà. Sono fenobili
meni veri: impossibile
A
fizio.
imitarli con l'arti-
parte la specchiata rispettabilità
del Getzel e dei suoi
medium Franchi
Dworzak Won Walden
professano
1'
simili condizioni,
non
di professione, in
potrebbe combinare que-
A
un prestigiatore di profesoccorre uno spazio riservato a sé ,
fenomeni.
sione,
certo
arte del prestigiatore, nean-
che un abile giocoliere
sti
che
,
e
lontano dal pubblico; ha bisogno
di vociferare e gesticolare
a suono di gran-
cassa e di trombone, mentre
casa Getzel
numeroso ed
si
inoltre
i
fenomeni di
svolgono in mezzo ad un
eletto pubblico silenzioso
e
per giunta severo ed incredulo.
Ma
meni
per quanto sono meravigliosi
fisici,
i
feno-
altrettanto stupiscono quelli in-
tellettuali.
Il
medium Franchi, che durante le manife-
—
249
stazioni dei fenomeni
—
stava ben legato,
su di una sedia, circa due metri distante dal
fisici
pubblico, tutto ad un tratto ha impalliditola
chiuso gli occhi e si è addormentato. Silenzio perfetto
!
Si sente
una voce uscire dalle
labbra del Franchi (ma non è la sua voce):
«
Sono disponibile per 2 ore
Da
questo
momento
si
terrestri
è stabilita la
».
di-
retta comunicazione con Chicot.
Alcuni astanti hanno scritto in un taccuino
delle
dimande;
il
taccuino, dopo che è stato
legato e suggellato con spago e ceralacca
portata da uno dei presenti, cioè dal prof, di
Nunno, è stato deposto sul tavolo innanzi al
medium a vista di tutti, e in men che si dica
le risposte si
sono trovate già
inteso, la legatura coi
scritte.
Ben
suggelli è
cinque
stata trovata intatta.
Trascriviamo qui alcune delle dimande
e le relative risposte.
l.a
Dimanda: Che cosa è l'elettricità?
Risposta: La forza che noi altri spiriti
sprigioniamo nell'etere, durante
le nostre
peregrinazioni.
17
—
2. a
250
—
Dimanda: È vera
Il
Risposta:
la
metempsicosi?
connubio tra razze di di-
versa natura non è fecondo, come
non calzano
zampe
le
i
guanti
del porco.
a
3 Dimandaci potrebbe utilizzare la forza
degli spiriti, sostituendola alla locomotiva
ed
ai motori,
invece di sciuparla in tavolini
ed in sedie?
Risposta: Gli esperimenti dei tavolini
rappresentano la pentola in ebollizione di
Stephenson. Sappiate pregredire e risolverete un'importante problema economico.
4.
a
Dimanda
Risposta
:
Sapreste dirci
:
futuro ?
il
Saprei dirlo anche di là di
tre generazioni,
ed anche
di
avvenimenti
che pur saputi dai mortali non farebbero
mutare l'ordine delle cose già prestabilito.
In questo mentre sopraggiunge
di
il
prefetto
Napoli conte Sanseverino, accompagnato
dal
Marchese Della
Valle. Chicot ordina di
legarli alla sedia e fare la
Ad un
tratto sul tavolo,
al
medium, trovansi
in
mezzo ed
ai lati
i
il
due
mezza
luce.
che stava avanti
legati:
Getzel e
il
il
prefetto
Marchese
—
Della Valle
!
251
—
(Meraviglioso!) Sotto
il
tavolo
appare una grande tina di creta riemove si vede impressa una
pita di gesso
,
mano ad otto dita fra due piedi di forma
umana coronati da molteplici dita' Nel1'
aria
ondeggiano suoni arcani
misti
a
grosse campane. La luce a poco
a poco si offusca in modo da non far diquelli di
stinguere le persone dalle cose. Improvvi-
samente un lampo
luce rischiara l'am-
di
biente lugubre ed oppresso e molti vedo-
una
no
figura
e sparire
un' anguilla nell' aria
medium Franchi,
nuovo
ce
!
e di
l'affannoso respiro del medium.
luce!» gridano
tutti.
medium Franchi
Rianimati
Prefetto,
legati
tro. Il
moto
il
i
«
il
e di
Lu-
lumi,
spettacolo.
sciolto dalla legatura,
era svenuto sulla sedia;
il
dietro
nuovo V oscurità
abbiamo constatato un bizzarro
Il
come
diafana scivolare
il
tavolo capovolto;
Getzel e Della Valle per terra,
come erano sulle sedie, uno sull'almedium Dworzak, in un angolo re-
della sala, sdraiato per terra, coi piedi
in su, poggiati su di
una colonetta, russava.
—
La
tina con le
scritte,
non
v'
252
—
impressioni innanzi de-
era più.
E un enigma
di cui
zione ai materialisti, ai
E. di
lasciamo la spiegafisici
ed
ai fisiologi.
Nunno
Aristide Fabbricatore
Principe Telesio
Marchese della Valle
Vincenzo Caprile
Pasquale Turiello
Giulio de Simone
Prof.
Duca Proto
di
MADDALONr
Vincenzo Michilli
Capuano
Prof. M.
Carlo Reina
A. Campriani
C. Caputo
Ercole Chiaia
F.
Netti
Errico Rossi
Getzel.
»
(1).
(Altre firme indecifrabili)
(1) Il
conte Sanseverino
,
appena rimessosi dalle
strane emozioni, era fuggito. Perciò
firma a questo verbale.
manca
la
sua
«r«
INDICE
%s<C
INDICE
Prefazione
dell'
Spiritismo di
Editore
Lettera del Prof. Leonardo Bianchi.
A
Pag.
Baby
.
proposito di Spiritismo
3
»
9
>
116
>
129
133
I.
Spiritismo
>
II.
Spiritismo
>
150
M. Galilei
»
169
Lo
>
185
Spiritismo svelato
Patatrac spiritistico
>
199
Coda
»
213
I
verbali dello Spiritismo contraffatto
.
Fusione dello Spiritismo Chiaia-Getzel.
UT
»
219
>
233
m
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PLEASE
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Bracco, Roberto
Lo spiritismo a Napoli nel
1886
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Lo Spiritismo a Napoli, di Bracco Roberto