Università degli Studi di Genova Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria Tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento Docente: Prof.sa Renza Cerri Musso Marshall Mc Luhan Gli strumenti del comunicare Milano,1967 Concetti fondamentali 1. 2. 3. 4. 5. Il medium è il messaggio; Il medium è un’estensione del nostro corpo; Media freddi e media caldi; Effetti di intorpidimento; Le ere dell’umanità. Il medium è il messaggio “Le conseguenze individuali e sociali di ogni medium, cioè di ogni estensione di noi stessi, derivano dalle nuove proporzioni introdotte nelle nostre questioni personali da ognuna di tali estensioni o da ogni nuova tecnologia”. Infatti, lo stesso contenuto produce effetti diversi a seconda del medium utilizzato per la trasmissione dello stesso. Il medium è un’estensione del nostro corpo Ogni medium amplifica le potenzialità fisiche , intellettuali, sensoriali e cognitive dell’individuo modificando di conseguenza le strutture della società. In quanto estensioni del nostro sistema fisico e nervoso, i media costituiscono un sistema di interazioni biochimiche che deve cercare un nuovo equilibrio ogni volta che sopraggiunge una nuova estensione. Esempi: La parola scritta è l‘estensione della vista; L’abbigliamento è un’estensione della pelle; La ruota, la bicicletta e l’aeroplano sono l’estensione del piede; La macchina da scrivere è l’estensione della voce; La televisione è l’estensione del tatto (tutti i sensi). Media caldi Media freddi Estende un unico senso Estende più sensi È ad alta definizione È a bassa definizione Partecipazione limitata Alto grado partecipazionale Ipnosi Allucinazione Effetti di intorpidimento La continua ricezione di tecnologie nella vita quotidiana insieme al fatto che si tende a considerare le le estensioni dei nostri corpi come qualcosa di esterno e indipendente da noi ci pone nella concezione narcisistica della coscienza subliminale e del torpore. ci poniamo cioè nei confronti delle tecnologie come i loro servomeccanismi (l’indiano è il servomeccanismo della sua canoa come il dirigente lo è del suo orologio) L’artista L’artista è l’unico uomo non intorpidito dalla tecnologia.Egli è consapevole dell’adattamento dei diversi fattori della vita individuale e sociale alle nuove estensioni. L’artista è sempre impegnato a scrivere una minuziosa storia del futuro perché è la sola persona consapevole della natura del presente”. Le ere della storia umana ERA TRIBALE ERA MECCANICA ERA ELETTRICA Era tribale LA PAROLA PARLATA Caratterizzata dal mondo caldo dell’orecchio, quest’era pone l’accento sulla parola orale, carica di sentimenti, emozioni e viva per colui che la riceve. L’uomo tribale, non letterato, vive in uno stato di intensa accentuazione dell’organizzazione uditiva di tutta l’esperienza: sente la parola come forza viva e ne esalta il suo potere magico. E’ fortemente coinvolto nella vita della società a cui appartiene. Era meccanica Caratterizzata da uno spirito scientifico e analitico, l’era meccanica è, con l’invenzione dei caratteri a stampa, l’era che maggiormente sintetizza l’estensione dell’occhio.L’uomo subisce una trasformazione radicale e passa dal mondo caldo dell’orecchio al mondo freddo e neutro dell’occhio. La parola diviene un semplice significato mentale spesso mancante di un destinatario preciso. L’uomo dell’era meccanica non partecipa all’intero processo sociale, ma soltanto ad un passaggio. Le tecnologie specialistiche dell’era meccanica detribalizzano. LA PAROLA STAMPATA Era elettrica Caratterizzata ad un ritorno allo spirito ed alle dinamiche sociali di tipo tribale, seppur su scala planetaria, tale era sintetizza l’estensione di tutti i sensi, in una sinestesia totale individuabile nel senso del tatto. L’uomo elettrico si ritrova a vivere in un unico spazio che risuona di tamburi tribali: il villaggio globale. La tecnologia elettrica non specialistica ri-tribalizza. LA TELEVISIONE La parola parlata È un medium freddo, infatti attraverso la parola gli uomini esprimono i loro sentimenti e le loro emozioni: è per questo inclusiva e partecipe; È l’estensione dell’orecchio; Le sue caratteristiche principali sono l’unicità e la discontinuità al contrario della parola scritta che ha codici uniformi ed è continua nello spazio e nel tempo; Comporta un compatto tessuto famigliare e un pluralismo culturale perché gli uomini delle culture orali agiscono e reagiscono simultaneamente. La parola stampata È un medium caldo, in quanto ha donato all’uomo una nuova immensa memoria degli scritti passati; Estende i cervelli e le voci degli uomini nel tempo e nello spazio; È un magazzino d’informazione e un metodo di recupero dell’informazione; Fu la prima meccanizzazione di un lavoro complesso e divenne l’archetipo di tutte le meccanizzazioni successive ponendo fine al tribalismo. La televisione È un medium freddo, perché ha un’immagine a scarsa definizione e ci chiede di chiudere il mosaico della sua immagine con la partecipazione di tutti i sensi: per questo è l’estensione del tatto; Figlia dell’era elettrica, ha reso il mondo un villaggio globale. Attenzione però… Per meglio comprendere che cosa Mc Luhan intenda si riporta il punto di vista di un saggio cinese: “Quando Tzu-Gung viaggiava nelle regioni a nord del fiume Han, vide un vecchio che lavorava nel suo orto. Aveva scavato un canale per l’irrigazione. L’uomo si calava in un pozzo, portava su a braccia un recipiente pieno d’acqua e lo versava nel canale. Compiva sforzi terribili con risultati mediocri. Tzu-Gung disse: “C’è un sistema col quale puoi irrigare cento canali senza sforzo”. Il contadino lo guardò e disse: “qual’ è?”Tzu-Gung rispose:”Utilizzando una leva di legno”. Allora il vecchio si arrabbio e disse: “Ho sentito dire dal mio maestro che chi si serve delle macchine fa il suo lavoro come una macchina e a chi fa il suo lavoro come una macchina viene un cuore come una macchina e chi ha il cuore di una macchina perde la propria semplicità. Chi ha perduto la propria semplicità diventa malsicuro nelle lotte dell’animo e l’incertezza è qualcosa che non concorda con l’onestà. Non è che io non conosca queste cose: mi vergogno di adoperarle.