Anno XVII - n. 5 - Dicembre 2008
Edito dal Comune di Gessate
Autor. Trib. Milano n. 112
dem 23/3/1981
Stampa: Imago Media - Dragoni (CE)
Distribuzione: CSD - Agrate Brianza (MI)
Editoriale
Questo numero del Dialogo,
dedicato al tema “Agricoltori e
Cascine” ci conduce alla scoperta delle tradizioni contadine
di Gessate. Tra capannoni industriali, abitazioni residenziali e
strade trafficate, il nostro paese
non abbandona infatti la sua
vocazione agricola. Ne sono
testimonianza le numerose
cascine che, tutt’oggi, si dedicano alla coltivazione della terra e
all’allevamento. Sono cascine
con origini antiche, di cui si sta
perdendo la memoria, che
fanno parte di un patrimonio di
inestimabile valore da conoscere e riscoprire.
Le Cascine di Gessate
È inutile, credo, cercare documenti nuovi per approfondire un tema già
ampiamente trattato nel volume “Gessate, un popolo e la sua storia” di
Federico Bertini. Dunque ci limitiamo alla sua ripresa (in pratica al riassunto del capitolo sesto), sempre affascinante, per proporlo alla nuova
popolazione che ha fatto superare di recente quota 8000. Voglio citare anche il volume “La cascina milanese” edito dal Comune di Milano
(biblio di Melegnano) e “Cinquecento anni del naviglio Martesana”
edito dalla Provincia (disponibile presso la nostra biblioteca).
- Segue a pag. 2 -
IN QUESTO NUMERO:
Agricoltori e cascine
Dialogo con i cittadini
Gruppo Consigliari
Biblioteca
Dialogo sulla cultura
1
5
7
8
13
Le Associazioni dialogano con noi
Spazio Donne
Dialogo sull’Informatica
Spazio Giovani
15
21
22
23
Agricoltori e cascine
Anno XVII - n. 4
dicembre 2008
Edito dal
Comune di Gessate
Autor. Trib. Milano
n. 112 dem 23/3/1981
La redazione
Direttore responsabile
Matteo Magnifico
Le prime cascine
Sin dal 1500, attorno al nucleo abitativo del “centro” di Gessate, si svilupparono vari
insediamenti completamente staccati, denominati “cascine”. Alcune non esistono più e
rimane solo il nome del luogo in cui sorsero. Altre, seppure ricostruite, conservano l’antica struttura. Le prime cascine di Gessate risalgono alla prima metà del 1500. Una
grave crisi demografica dalle cause molteplici (epidemie, guerre) investe Gessate verso
la fine del 1400, che rischia addirittura di farla scomparire. Dalla seconda metà del 1500
si ha una rinascita probabilmente dovuta a investimenti in terreni da parte dei nuovi ricchi. Si registra una ripresa economica che dà inizio a un periodo di floridezza. Nasce la
“nuova Gessate”. Gli insediamenti periferici permettono l’accesso diretto ai terreni da
coltivare con nuove colture, più intensive e redditizie. Le cascine sono veri distaccamenti del paese, quasi completamente autonomi, dove vivono intere famiglie contadine.
Comprendono case, stalle, fienili, aie, pozzi, orti, spesso forni, talvolta piccole chiese.
Lo schema dell’edificio si sviluppa solitamente a forma rettangolare. Un’ampia entrata
centrale immette nel cortile e divide la costruzione in due ali; una riservata alle stalle per
gli animali, a seguire un porticato adibito a fienile, ricovero degli attrezzi, raccolta dei prodotti agricoli; l’altra ala comprende un’ampia stanza al piano terra con cucina e solaio al
piano superiore al quale si accede con scala esterna, seguono poi varie stanze al piano
terra e, sopra, le camere da letto a cui si accede con scala esterna separata. In questa
ala si trovano anche il pozzo, il forno, il pollaio. È possibile vi sia anche un locale con il
torchio, e cantine dove si conserva il vino in botti o contenitori di ceramica. È spesso
testimoniata l’esistenza di piccole cappelle, nonché di affreschi a carattere evangelico.
Redazione
Comune di Gessate
Capo redattore
Fioravante Ivan
Fossen
Segretario di redazione
Luca Magnani
Redattori
Giuseppe Baffo
Fabiana Putzolu
Walter Visconti
Hanno collaborato
a questo numero
Lorella
Maria Teresa Bertini
Flora Leoni
Stampa
Società Editrice
Imago Media
Dragoni (Caserta)
Tel. 0823 866710
Distribuzione
CSD
Agrate Brianza (MI)
Storia cronologica
1457 – Il duca di Milano Francesco Sforza promuove la costruzione del naviglio
della Martesana. Il naviglio è pensato inizialmente solo per irrigare. È costruito a
tempo di record entro il 1463. Dal canale, attraverso numerose “bocche” vengono
attinte acque per irrigare campi e tenute soprattutto verso sud (la pianura digradante verso la valle del Po). Tuttavia, è ricavata la Roggia Crosina a nord della
Martesana che attraversa la parte sud del territorio di Gessate, permettendo l’irrigazione dei terreni e quindi colture più intensive.
1471 – La Martesana è già in funzione e determina un incremento delle attività di
Gessate legate a Milano. Il canale è utilizzato anche come via d’acqua navigabile
per collegare Milano all’Adda (e al lago di Como).
Inizi 1500 – Sorge il porto fluviale dove si caricano le merci nella località denominata
Le Fornaci (e successivamente Villa Fornaci). La località prende questo nome dai
forni per produrre laterizi (calcina e mattoni). La nascita dell’intero insediamento è
comunque direttamente collegabile alla costruzione del naviglio. Qui convergono le
merci da Gessate e dai paesi limitrofi a nord e a sud per essere trasportate a Milano.
Già nel 1481 la strada che collega Bellusco a Gessate e alle Fornaci viene ampliata.
1500-1515 – Sorgono le prime cascine, Crosina (oggi non esiste più) e Panè.
1550-1570 circa – I proprietari milanesi Cattanei fanno costruire la Trombettina.
Forse non è un caso che queste tre cascine (assieme all’insediamento portuale di
Villa Fornaci) siano le più vicine alla Martesana.
metà 1500 – Sorgono Pirogalla e Casara (tra le più vecchie), e anche Monticello un
poco più a nord della Crosina. La Pirogalla prende il nome dal dott Giovanni Francesco
Pirogalli che eredita ampi terreni incolti distanti dal centro di Gessate e fa costruire la
cascina che comincia ad essere adeguatamente sfruttata dal 1550 dopo il superamento
della crisi demografica. Il Pirogalli, alla sua morte lascia in eredità la cascina e i terreni ai
Padri di San Dionigi di Milano, che vi si insediano. Esiste una cappelletta privata fatta
costruire ai tempi del Conte Pirogalli. Si parla dell’esistenza di un passaggio segreto (l’entrata sarebbe murata), che partendo dalla cascina Pirogalla giungerebbe fino all’Assunta.
La Casara prende nome dalla signora Barbara Casata che la fa costruire: la struttura odierna è ancora la stessa di allora. Monticello deriva invece il suo nome della
località “Montexxello” situata lungo la strada che collega Gessate alle Fornaci.
2
Agricoltori e cascine
Le cascine del seicento
Fioriscono gli insediamenti sparsi sul territorio a contatto con i terreni da coltivare.
Così si aggiungono altre cascine alle sei citate in precedenza. Hanno una torretta
nel corpo centrale (forse a significare la dimora padronale), alla cui base si apre un
portico che consente l’accesso al cortile. Le ali hanno una disposizione a “L”.
1620-1640 – Con tutta probabilità l’origine della Bellana è databile in questi decenni. È costruita da membri della famiglia Bonesana. Il nome potrebbe derivare dal
toponimo del territorio, a sua volta derivante da una divinità celtica rurale “Beleno”.
1675-1670 – La cascina Bonesana viene costruita dalla omonima famiglia quasi sicuramente in questi anni, e, come la Bellana, si trova al centro di estesi possedimenti di
diverse centinaia di pertiche (una pertica milanese corrisponde a circa 650 mq).
metà 1600 – Anche la cascina San Pancrazio (di piccole dimensioni, detta per
questo “Cassinello”) si fa risalire a tale periodo. Non ne rimane però traccia. Si posizionava vicino alla attuale omonima chiesetta.
1680 circa – La cascina Assunta (o Cascinello) è fatta costruire da don Giuseppe
della Torre. Alla morte di quest’ultimo è abitata dalle Monache del Monastero di San
Filippo Neri di Milano.
fine 1600 – La cascina Gnocco, risale probabilmente a questo periodo, è situata
in località Villa Fornaci, ma in posizione un poco decentrata, a nord della statale 11.
È di forma anomala, non a “L”. Il suo nome deriva da quello dei terreni sui quali
sorge, detti appunto “Gnocchi”.
Cascina Bonesana
Cascina Casara
Le cascine del settecento
Si registra una continuità rispetto al secolo precedente. Sorgono altri insediamenti
isolati. Le coltivazioni si intensificano. L’incremento demografico di Gessate prosegue. L’ambiente tipico della cascina perde la peculiarità del corpo centrale più elevato, a significare forse che i proprietari, quando visitano le campagne, preferiscono abitare nelle ville. Le cascine riacquistano l’aspetto di edifici esclusivamente rurali.
metà 1700 – Verso la metà del secolo i nobili Del Conte fanno costruire la cascina
Santa Maria, (o Malpensata) per coltivare una zona alquanto decentrata, molto
ampia e in parte boschiva. È l’unica cascina del nord-ovest.
1772-1777 – È il periodo in cui sorge il Rogolino, situato in aperta campagna, in
una zona esclusivamente boschiva che inizia ad essere messa a coltura. È l’unica
cascina nel nord-est del territorio. Il nome deriva dalla fitta presenza di roveri (in
dialetto ‘rugura’).
seconda metà 1700 – In questo periodo è fatta costruire dall’omonimo proprietario la piccola cascina Maderna, in località Fornaci, nei pressi del confine con
Inzago. È stata recentemente abbattuta.
Cascina Malpensata
Cascina Bonesana
Ultima evoluzione tra ’800 e ’900
In quasi un secolo dal 1770 al 1860 la popolazione di Gessate raddoppia. E questa tendenza continua anche successivamente fino ai primi del ’900. Il risultato è
che le cascine aumentano il numero di abitanti ma non perché serve più lavoro,
semplicemente perché necessitano più abitazioni. Sorgono anche nuove cascine,
ma abitate da borghesi oltre che da contadini, e per comodità si posizionano lungo
le strade principali già tracciate.
1840-1860 – Sorgono cascina Sartirana (angolo via Garibaldi via Manzoni) e
Cascina Bertelli (incrocio via Manzoni Villa fornaci)
1900 circa – Attorno a questa data sorgono cascina Gerosa in via Manzoni, e
cascina Cagnola verso Masate.
1930 – A questa data troviamo registrate sulle mappe catastali altre cascine: la
Benpensata lungo la strada per la Bellana, la San Giuseppe (o Gera) sulla strada
per Pessano, la Vimercati sulla statale 11 a Villa Fornaci, la San Paolo in prossimità della chiesetta di San Pancrazio sulla strada principale.
3
Cascina Bellana
Cascina Pirogalla
Agricoltori e cascine
La realtà oggi di alcune cascine di Gessate
Cascina Rogolino
Due sono le cascine in cui oggi si opera la commercializzazione di prodotti della
campagna e si propone un’offerta di relax.
Casara: Abitata dalla famiglia Cecchi dal 1962. Hanno mantenuto mucche da latte
fino al 1985/1986. Poi monocoltura, mais, frumento, orzo. Allevano manzi, vitelli,
maiali, con macellazione diretta fatta sul posto. Dal 1997 gestiscono uno spaccio
per la vendita di carni e salumi. La cascina è stata ristrutturata nell’86. L’azienda
è a conduzione famigliare: il sig. Cecchi, il fratello, il nipote. In totale la cascina è
abitata da sei famiglie, di cui tre di discendenza Cecchi. Mentre chiacchieriamo, la
signora Cecchi porta in tavola un piatto contenente una ‘collinetta’ di orecchie di
maiale bollite, ancora fumanti, che emanano un vapore corposo. “Oggi mangiamo
alla paesana, – mi spiega il signor Cecchi, – cotechino, orecchio e lenti, mentre
aspettiamo i figli assaggiamo qualcosa”.
Assunta (Cascinello): è stata ristrutturata completamente, ci abitano circa 18
famiglie (circa 38 abitanti). Dal 1897 è sede di una trattoria, che dal 1970 è denominata “Antica trattoria dei tigli”, attualmente gestita dalla simpatica famiglia di
Costanzo Giuseppe.
In un insediamento staccato dalla cascina Assunta, un centinaio di metri più a
nord, un’altra famiglia, quella dei Fossati, si è specializzata nella produzione di latticini: gestisce un’azienda con allevamento di mucche da latte per la produzione e
la vendita diretta di formaggi: taleggio, primo sale, ricotta. Davanti alla fattoria, in
una zona tranquilla, sono disponibili ampi spazi, sia all’aperto sia al coperto, per
ritrovi e pic-nic. Il signor Fossati, cordialissimo, mi invita a trattenermi, ma è tardi,
devo andare: tornerò.
Walter Visconti
4
Dialogo con i cittadini
Al via i lavori per l’ampliamento del cimitero
L’Amministrazione Comunale di Gessate,
sempre attenta alle esigenze della cittadinanza, si è trovata, suo malgrado, a dover
rinviare di un anno l’importante progetto
che prevede l’ampliamento del cimitero
con la costruzione di nuovi loculi.
Il ritardo è dovuto essenzialmente alla
presenza di leggi che impediscono la sottoscrizione di mutui bancari limitando, in
questo modo, le risorse economiche da
investire.
La volontà di intraprendere questi lavori è
legata, soprattutto, al rapido sviluppo
demografico del paese e alla conseguente considerazione di uno spazio cimiteriale
troppo ridotto a disposizione dei cittadini.
Per trovare un’immediata e concreta soluzione e dopo aver considerato varie forme
di finanziamento, l’Amministrazione
Comunale ha scelto di richiedere un leasing ad una società privata, nello stesso
modo con cui si avvia, per esempio, una
pratica per l’acquisto di un’automobile.
Questa è un’operazione finanziaria concessa, da pochi anni in Italia, anche per la
realizzazione di lavori pubblici.
In questo modo, oltre ad ovviare l’ostacolo economico, il Comune di Gessate si
pone tra i primissimi Comuni italiani ad utilizzare il nuovo sistema di finanziamento.
«In sostanza – afferma Giuseppe Portera,
Segretario Generale del Comune di
Gessate e Coordinatore dell’iniziativa – è
stata costituita un’Associazione tra una
delle più importanti società di leasing italiane ed una società di costruzione: la prima
erogherà la cifra indispensabile per lo svolgimento dei lavori compiuti dall’impresa.
Il Comune si inserisce, tra le due, impegnandosi a rimborsare in 20 anni, attraverso canoni semestrali, la somma impegnata.
Terminati i lavori, l’Amministrazione potrà
disporre dei nuovi loculi, concedendoli ai
cittadini richiedenti, fermo restando, che,
rimborsato il prestito nel periodo stabilito, i
loculi saranno di proprietà del Comune
che non dovrà richiedere così contributi
aggiuntivi.»
«Anche se ovviamente non è stato semplice gestire e portare positivamente a termine l’operazione di leasing – conclude
Portera –, per noi dell’Amministrazione
Comunale di Gessate, l’obbiettivo raggiunto suscita vero compiacimento.
Siamo riusciti a trovare una concreta soluzione volta ad assolvere l’importante
necessità di ampliare lo spazio cimiteriale,
offrendo, in tal senso, il miglior servizio
possibile alla cittadinanza gessatese».
“Fa Balà l’Occ”: Un utile opuscolo insegna
agli anziani a prevenire le truffe
Il progetto “Sicurezza partecipata” è
un’importante iniziativa che la Provincia di
Milano sta già attuando da quattro anni in
collaborazione con novanta Comuni per
rendere operativa sul territorio una politica
della sicurezza volta a “prevenire oltre che
reprimere e controllare il territorio”. Parte
di questa iniziativa, che si divide in più
comparti, è il progetto “Fa Balà l’occ”, una
campagna per insegnare agli anziani
come difendersi dalle truffe e prevenirle.
Spiega Roberto Tauscheck, Vice Sindaco
ed Assessore ai Servizi Sociali ed alle Pari
Opportunità: «la campagna, curata
dall’Assessore alla Sicurezza della
Provincia di Milano Alberto Grancini, si
propone di insegnare alle persone,
soprattutto anziane, a prevenire comportamenti non sicuri. Sono gli anziani, infat-
ti, le principali vittime di truffe da parte di
individui, che si presentano sovente come
“funzionari” sfoggiando un aspetto distinto
ed elegante. Il progetto ha lo scopo di
insegnare agli anziani a porre maggiore
attenzione alle persone che bussano alla
loro porta per distinguere tra truffatori e
non e vivere al sicuro e tranquillamente. Il
fine ultimo dell’iniziativa è fare in modo
che questa fascia di popolazione “più
debole” e magari già umiliata e spaventata perchè vittima di tali individui, non si
chiuda in totale solitudine in casa, senza
più rivolgere la parola a nessuno».
«“Fa balà l’occ!” – continua Tauscheck - è
un’iniziativa
fortemente
voluta
dall’Amministrazione Provinciale, in particolare proprio dall’Assessore Grancini.
Gessate ha voluto aderire con forza al
5
La ricca Festa
dell’autunno
gessatese
Domenica 23 novembre
2008, si è svolta, seppur
accompagnata dal primo
freddo, la tradizionale
Festa d’Autunno di
Gessate. Favoriti comunque dalla presenza di un
bel sole i cittadini hanno
potuto visitare le bancarelle della fiera, colme di
prodotti tipici alimentari e
di artigianato locale,
accolti dal profumo delle
caldarroste offerte dal
Comune.
La manifestazione è
stata resa più piacevole
dal gruppo di scultori che
incidevano animali nel
legno e dalla giostra per i
più piccoli all’interno del
parco di Villa Daccò.
Tra le molte iniziative proposte di grande richiamo
la mongolfiera colorata
sulla quale era possibile
una breve salita panoramica.
In una delle sale della
villa ottocentesca si è poi
svolto, per gli amanti del
tè, un interessante incontro dedicato alle origini e
ai molteplici gusti di questo antico prodotto.
Infine, alle 16.30, in Sala
Consigliare è stata ospite Micaela Carosi, soprano tra i protagonisti del
prossimo “Don Carlo” di
Giuseppe Verdi, opera di
apertura, il 7 dicembre a
Milano, della prossima
stagione scaligera.
Micaela Carosi, in un’intervista pubblica, ha
descritto il contenuto
dell’opera e le emozioni
provate nell’interpretare
il personaggio di
Elisabetta di Valois.
Anche per quest’anno
la tradizionale Festa
d’Autunno ha reso vivace e ricca di emozioni la
domenica di Gessate
accontentando i cittadini
di tutte le età.
Dialogo con i cittadini
progetto proprio per la particolare importanza dell’obiettivo che si prefigge e per il
simpatico modo in cui viene proposta ai
cittadini. Essa infatti è divulgata, in prima
istanza, attraverso un opuscolo antitruffa
illustrato con consigli, raccomandazioni e
un elenco di numeri utili di emergenza per
difendersi dai truffatori. In particolare attraverso il vademecum vengono descritte
molte situazioni ricorrenti nelle quali è
necessario prestare la massima attenzione. Nel dettaglio si tratta di casi illustrati in
cui i truffatori cercano di ingannare e sottrarre averi alle persone. L’obiettivo è
quello di imparare a stare in guardia, a
capire in anticipo la truffa o l’inganno e a
chiamare subito, senza vergogna, le
Forze dell’Ordine. In seconda istanza, su
specifica richiesta dei singoli Comuni alla
Provincia, “Fa balà l’occ!” sarà anche uno
spettacolo teatrale, che presenta in modo
fresco e immediato i consigli per evitare
truffe e raggiri. L’Amministrazione
Provinciale renderà noto a breve se tale
spettacolo sarà presentato a Gessate per
i suoi abitanti o se verrà svolto in un comune limitrofo e dedicato quindi agli abitanti
di più Comuni del circondario».
A Gessate attualmente è in corso la distribuzione dell’opuscolo in tutti i luoghi cittadini maggiormente frequentati dalla
popolazione di terza età. “Fa balà l’occ” è
quindi distribuito in Farmacia, presso gli
ambulatori dei medici di base, l’Ufficio
Relazioni Comunali, in Biblioteca, a Villa
Daccò e, ovviamente, in ogni altro luogo
pubblico considerato idoneo per la sua
divulgazione.
Progetto Sicurezza 2008: una rete a tutela dei cittadini
Relazione sulle attività progettuali dal 01 luglio al 30 ottobre 2008
A partire dal 1° luglio 2008 e fino al 31
dicembre p.v. i quattro comuni di Gessate,
Bellinzago
Lombardo,
Cambiago,
Caponago, hanno attivato un nuovo servizio, in rete, di collaborazione tra le rispettive unità di Polizia Locale, al fine di garantire un miglior controllo a tutela dei cittadini.
Si è pertanto assicurata una presenza
consistente della Polizia Locale durante le
più importanti manifestazioni civili, religiose e sportive, dei Comuni coinvolti, in
piena sintonia con l’obiettivo principale del
progetto di generare maggior senso di
sicurezza nella popolazione.
L’intensa attività di sorveglianza, da parte
delle quattro unità di Polizia Locale all’interno dei Comuni interessati, ha visto
impegnati i diversi agenti per un totale di
trenta servizi serali e nove interventi nei
giorni festivi.
Il servizio è migliorato ulteriormente, a
partire dal 4 ottobre, grazie alla partecipazione della Polizia Provinciale.
Gli agenti coinvolti hanno in totale
segnalato la contestazione di sessanta
contravvenzioni con la decurtazione di
ventidue punti dalle patenti e sequestrato un veicolo per guida senza
patente. Per quanto riguarda gli incidenti stradali ne è stato rilevato un solo.
I Responsabili della Polizia Locale, in par-
6
ticolare, hanno svolto una missione di sorveglianza in abiti civili finalizzata alla verifica di alcune situazioni di disturbo della
quiete pubblica da parte di pubblici esercizi, accertando la violazione dell’orario di
chiusura di una delle attività controllate.
Soddisfatti del servizio effettuato i Comuni
interessati hanno deciso di proseguire l’attività di sorveglianza in rete anche per
l’anno 2009, incrementando, in particolare, il controllo verso la guida in stato di
ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti (a
breve saranno acquistati specifici pre-test
che completeranno, almeno per quanto
riguarda la guida in stato di ebbrezza, l’attuale dotazione di un etilometro).
Per una maggiore tutela dei cittadini, in
particolare nel Comune di Gessate, è prevista l’installazione di quattordici telecamere per la videosorveglianza, in luoghi
pubblici, dove la tutela dei cittadini è particolarmente importante. Le telecamere
previste saranno in totale 14, poste nei
luoghi di maggiore frequentazione pubblica, come ad esempio le scuole, il
Comune e il Centro Sportivo.
Il progetto di videosorveglianza non si
pone certamente l’obiettivo di violare la
privacy dei cittadini, ma esclusivamente
quello di proteggere la popolazione controllando le aree di maggior affluenza e
permanenza di persone.
Gruppi consigliari
I L AVORI DI V IA M ERANO
Negli ultimi tempi Via Merano
è stata oggetto di vari interventi per opere pubbliche. Dapprima la rotatoria all’incrocio con via
Lecco, poi il rifacimento del marciapiede col famigerato taglio degli alberi, ora la chiusura
al traffico per tre
mesi per il rifacimento di una parte
del ponte sul torrente Trobbia.
Una chiusura che ha
arrecato notevoli disagi ai residenti della
zona,
ha
provocato
danni agli esercizi commerciali di Via Merano, ma
soprattutto ha incrementato in
maniera evidente il già gravoso problema del traffico nelle altre vie cittadine.
È sotto gli occhi di tutti la situazione
che si crea nelle ore di punta in Via
Badia, Viale Europa, Via Gramsci:
grande traffico con code e caos ad
ogni incrocio.
La domanda è: non si poteva limitare
questo disagio?
Noi riteniamo di sì! Bastava una
migliore organizzazione e gestione
degli appalti.
Ad esempio si sarebbe potuto accorpare alcuni lavori e concentrarli in un
unico periodo.
Per l’appalto del ponte si sarebbe
potuto prevedere che i lavori fossero
eseguiti anche nel mese di agosto,
anziché iniziare i primi di settembre.
Si sarebbe potuto fissare per lo stesso appalto una durata dei lavori inferiore, visto che i tre mesi previsti sembrano eccessivi per l’entità del lavoro.
Prova ne è che i lavori sono proseguiti a singhiozzo, con varie giornate in
cui il cantiere è rimasto fermo.
In conclusione riteniamo che una
migliore gestione dei lavori da parte
dell’amministrazione
comunale
avrebbe limitato i disagi per i cittadini.
Ma così non è stato, e noi tutti ne
subiamo le conseguenze.
7
Biblioteca
Attività della Biblioteca
8
Biblioteca
Quel tardo pomeriggio tutto stava
andando storto. Anche le “ballerine”
fucsia che la nonna Elena mi aveva
regalato la settimana prima - ci tenevo
così tanto - si erano rivelate troppo
strette e mi davano un fastidio mondiale. Faceva caldo; la mamma Greta non
mi aveva procurato il mio yogurt preferito, e il babbo Paolo, come al solito,
ritardava. Un disastro su tutti i fronti. E
poi, prima di sera, bisognava, tassativamente, lavarsi i capelli.
La gatta Yasmina, con l’occhio destro
malato - non c’era cura veterinaria a
pagamento o casalinga gratuita che
funzionasse -, venne a strusciarsi sulla
gamba della sdraio di legno rosso
scuro dove ero stesa. In giardino, stavo
osservando due grossi grassi mosconi
colore verde cangiante che, poco carinamente, corteggiavano la cacca della
mia gatta. Dimentica dei miei rimproveri, Yasmina aveva ancora una volta
fatto i suoi bisogni sul vialetto e non
nella cassetta igienica appositamente
approntata.
La mia gatta mi dichiarò che si stava
annoiando.
Samovar, l’altro gatto trovatello ospite
di casa nostra ormai da molti anni, simpatico esemplare di maschio non di
razza, non si era visto dal momento del
pasto mattutino a base di maleodoranti
bocconcini super-reclamizzati. Così
Yasmina non era riuscita a litigarci
neanche una volta. Da qui la sua colossale noia. Chiesi a Yasmina se volesse
fare un giro con me alla collinetta dell’erba alta (così chiamata perché non la
tagliano mai, impedendo a noi bambini
residenti nella zona di giocare e gradire
un po’ di verde).
Avvertii la mamma dei futuri spostamenti e giurai e spergiurai che sarei
stata attenta, che non avrei ascoltato
sconosciuti, che sarei tornata presto...
insomma tutte quelle cose strane che
bisogna recitare per far star tranquille le
mamme tipo ansioso come la mia.
Dalla collinetta si poteva vedere il papà
Paolo nell’eventualità che, sempre in
ritardo e sempre serenissimamente
stupito di esserlo come se fosse ogni
volta la prima, arrivasse dalla fermata
del metrò.
E la mamma Greta, da casa, poteva,
cuorfelice, controllare in ogni momento
la mia posizione... “perché non si sa mai,
oggi come oggi, cosa può succedere...”
Yasmina ed io ci sedemmo in cima alla
collinetta. Rimanemmo un poco a parla-
9
Biblioteca
Jean-Claude
Besson-Girard
Decrescendo
cantabile
Jaca Book 2007
interessante saggio
sullo sviluppo economico
L’idea di decrescita fa
paura. Ma è opportuno proporre una
dimensione
che
renda desiderabile la
sua ineluttabiltà perchè è assolutamente
impossibile continuare a sostenere la chimera di una crescita
infinita su un pianeta
dalle risorse limitate.
re del più e del meno: le bullette e i bulli
nella mia scuola, ...le sue crocchette con
troppo fosforo...Poi Yasmina ritornò di
nuovo all’attacco: da un paio di settimane la mia gatta mi proponeva di accompagnarla a trovare la sua amicamicia
Rebecca, con dimora presso il ricco vicinato. Aristocratica e prepotente. Mi sono
sempre chiesta come mai fossero amiche, Yasmina e lei. Avevo già pregato la
mamma di lasciarmi andare, ma lei,
tanto per tenersi in forma, alla mia gentile domanda, aveva sempre risposto di
no, con il suo solito “raglio” di circostanza, che la trasforma, da mamma supergigia, in una ipermatrigna soffiasulcollo.
Ma quel pomeriggio tutto si prospettava
così nero e noioso che si poteva prendere in seria considerazione anche
l’opportunità di disubbidire.
Il cespuglio di rose canine in cima alla
suddetta collinetta dell’erba alta mi
nascondeva agli occhi indagatori della
mamma che, in faccende affaccendata,
guardava ogni tanto verso di me dalla
finestra della cucina. Lei mi pensava lì
dietro ed era “quasi” tranquilla. Il caso
volle che Caterina, una mia amica,
dopo aver chiesto notizie di me alla
mamma e dopo aver, senza difficoltà,
individuato la mia posizione, si unì al
nostro gruppo (Yasmina, le sue pulci e
io). La presenza di una bambina più
grande - Caterina mi scavalca di una
spanna, tre anni e sette chili – rassicurò la mia mamma e mi permise di non
udire il suo esagerato “Racheleee!!!,
dove seiii???”, per un bel po’ di tempo.
Partimmo impavide per la casa di
Rebecca.
Eccoci al cancello Liberty del suo parco
dopo cinque minuti di allegra marcia:
suoniamo; ci annunciamo; veniamo
introdotte dalla colf; ci ricevono nel giardino d’estate. Rebecca non mi ama, e
io non amo lei.
Classica gatta di razza con pedigree
incorporato, ingrassa geometricamente
e si atteggia alquanto. Dice di aver partecipato come protagonista ad una non
meglio precisata telenovela, vista l’antipatia dell’animale, non c’è sicuramente
da dubitarne.
Ma Yasmina le è amica. Caterina la
tratta con insipida indifferenza.
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Decidemmo di fermarci per un tè. Su
invito, chiaramente. Servizio ineccepibile. Ottime paste alla mandorla. Colloquio
banale. Decisi di assentarmi un momento dalla compagnia. Chiedendo il permesso e scusandomi, naturalmente.
Mi avvicinai ad un cespuglio di rose
rosse, devo dire proprio brutte.
Osservandolo da vicino mi accorsi che
i gambi e buona parte della base dei
fiori erano ricoperti di piccole formiche
verdi...verdi come il ghiacciolo alla
menta che lo zio Giorgio e la zia
Carola, bontà loro, mi avevano pagato
la domenica prima; mi avevano anche
scroccato a tradimento una noiosa poesia a memoria prima di convincersi a
compiere il grande gesto.
Le formiche alla menta, sentendosi
osservate, si fermarono a guardarmi.
Dopo un lungo periodo di reciproci
sguardi incuriositi, una del gruppo, la
più grande, mi apostrofò: “Ehi! Ti serve
qualcosa?”
Ero abituata a sentire i gatti parlare;
una volta mi è anche capitato di sentire
un cavallo confessare ad una cavalla di
essere innamorato di un’altra. Ma mai
avevo avuto il piacere e la sorpresa di
sentir parlare una formica, alla menta
per giunta.
Un poco imbarazzata risposi: “No,
guardavo soltanto”.
Questa è la risposta che dà sempre la
mia mamma quando, entrando in un
negozio di abbigliamento, viene placcata dalla tipicissima commessa-aquila
che cinguetta: “Le serve qualcosa?”
“Perché non vieni quaggiù con noi?”,
disse sempre la stessa formica alla
menta, “così ci conosciamo bene.”
“Già, e come faccio a venire lì?” risposi
io seccata.
“Mica sono Alice-nel-paese-delle-meraviglie, non ho il fungo magico e galeotto.”
La formica alla menta mi disse seria,
seria: “Pensa forte forte che vuoi diventare piccola piccola e venire da me, e
vedrai che te la caverai meglio di Alice.”
Molto molto dubbiosissima cercai di
attuare il consiglio della formica alla
menta. Chiusi gli occhi - sentivo
Caterina che mi stava chiamando per la
seconda tazza di tè -, cercai di concentrarmi. Dopo una breve e piacevolissi-
Biblioteca
ma sensazione di prurito e di acquolina
in bocca, aperti gli occhi, mi ritrovai su
di un ramo delle brutte rose rosse di cui
sopra, accanto alla mia interlocutrice.
Si presentava bene. Tipo marziano
verde menta classico e non troppo spaventevole. Odore di foglie bagnate.
Tutto sommato, piacevole. Argentina
era il suo nome. Ci presentammo. Soliti
convenevoli. Conobbi le sue amiche.
Mi invitò a casa sua, una tana pulita e
ordinata, ma non troppo (per intenderci,
non come casa mia), un marito, gemello di Argentina con l’aggiunta di un
papillon; due figlie femmine, gemelle
della mamma con l’aggiunta di un paio
di trecce ciascuna.
Ad un certo punto della chiacchierata
mi confidò che stava per partire alla
ricerca di una famosa fata che, si narrava, era in grado di restituire la felicità a
chi si fosse improvvisamente malato di
tristezza.
E la figlia minore di Argentina, Linetta,
era stata colpita da questa malattia la
stagione precedente e non era ancora
riuscita a liberarsene malgrado le cure
del medico di famiglia e di altri numerosissimi luminari della medicina (tutte
visite senza ricevuta fiscale perché il
papà di Linetta non aveva il coraggio di
chiederle). Ma si sa che i medici già
hanno le loro difficoltà a guarire il corpo
dei pazienti, figuriamoci i problemi che
possono incontrare con l’anima o lo
spirito delle loro vittime.
Comunque, tornando alla fata: irraggiun-
gibile, anche un po’ villana e saccente
(siamo giusti, anche le fate non sono poi
il massimo), andava trovata in fretta perché ormai Linetta deperiva a vista d’occhio.
Il papà alla menta, meno preoccupato
riguardo questa malattia apparente,
aveva delegato alla dolce consorte alla
menta l’ingrato compito del mitico viaggio verso l’ignoto. Lui sarebbe rimasto
a casa in ferie ad occuparsi della figliolanza.
Secondo la legge gli spettava un periodo retribuito di permesso speciale per
casi come questi, ma lui si vergognava
a chiedere certe cose. Meglio le ferie di
routine, anche se un poco anticipate.
Argentina mi chiese se volessi accompagnarla, avvisandomi però chiaramente che si prospettavano pericoli innumerevoli, e fuoco e fiamme...e bla bla (se
no che gusto c’è...). Risposi che o.k. per
me andava bene. Purché fossi a casa
per l’ora di cena. Altrimenti la mamma
Greta e il papi Paolo (ammesso che non
fosse troppo in ritardo) avrebbero mobilitato il mondo intero per farmi cercare. Il
papà avrebbe finto di essere calmo e di
controllare la situazione. La mamma si
sarebbe fatta venire una tachicardia
galattica e una agitazione esagerata e
avrebbe siiicuuuraaamente iniziato a
versare “calde lacrime”. Insomma i soliti ruoli nei giochi soliti.
Argentina mi confermò che per l’ora di
cena non ci sarebbe stato problema
alcuno (altrimenti non c’è lieto fine!). Ci
preparammo per il viaggio seguendo le
istruzioni di un vecchio “manuale del
piccolo esploratore” che si rivelò poi
una vera fregatura, più adatto a consigliare villeggianti su una spiaggia a
Riccione che non due impavide esploratrici pronte a tutto.
Ma ora vi racconto ben bene cosa successe ad Argentina e a me quel tardo e
caldo pomeriggio d’estate mentre ci
recavamo, mille metri più in là, alla
dimora altera e, a dire il vero, alquanto
buia, della fata Scacciatristezza o
Schiacciatristezza che dir si voglia.
Continua sul prossimo
numero del Dialogo…
11
Carlos Ruiz Zafon
Il gioco
dell’angelo
Mondadori 2008
intrigante storia scritta dallo stesso autore
del
celeberrimo
romanzo L'ombra del
vento uscito 97 volte
in
prestito
nella
nostra biblioteca
Nella
tumultuosa
Barcellona degli anni
venti il giovane David
Martin
cova
un
sogno, inconfessabile
quanto universale:
diventare scrittore.
Quando la sorte gli
offre l’occasione di
pubblicare un suo
racconto il successo
lo saluta...ma proprio
in quel momento...
Biblioteca
Biblioteca di Gessate: un fiore
all’occhiello dei servizi comunali
Gessate è stato uno dei primi Comuni a voler sottoscrivere, anni fa, un’apposita convenzione creata per istituire e gestire in modo coordinato il servizio denominato “Sistema Bibliotecario Milano Est”.
L’iniziativa, che comprende trenta Comuni situati nell’area est della Provincia di Milano, assicura a
tutti i cittadini l’accesso “libero e senza limitazioni alla conoscenza, al pensiero, alla cultura e all’informazione” e risponde alle personali esigenze e ai bisogni di ognuno in materia di studio, informazione, lettura, documentazione e svago.
In sintesi, il Sistema Bibliotecario Milano Est consente alle biblioteche aderenti, fatta salva l’autonomia di ciascuna, di coordinare l’acquisizione, la conservazione, la pubblica fruizione dei beni librari
e dei documenti multimediali posseduti, realizzando un sistema informativo integrato distribuito in
tutte le biblioteche.
In questo modo la rete di biblioteche permette di “uniformare” ed ampliare la scelta e la disponibilità di volumi rispetto a ciò che singolarmente ogni unità è in grado di offrire al cittadino.
Il Sistema, inoltre, accoglie e si fa promotore di collaborazioni con soggetti, strutture e servizi socioculturali del territorio, pubblici e privati, con particolare riguardo alle necessità del settore scolastico.
Fin dalla sua fondazione il Sistema Bibliotecario Milano Est ha dato ottimi risultati: sempre di più
sono le tessere di iscrizione e i volumi consultati dai cittadini e quelli dati in prestito.
«Annualmente ogni Comune acquista un certo numero di pubblicazioni, in base alle disponibilità
economiche e di spazio - spiega Lorella Silvia Bernardi, responsabile della Biblioteca di Gessate –
e l’apporto di nuovi volumi da parte di ogni singola realtà permette una sempre più ampia varietà e
disponibilità per l’intera utenza. Solo a Gessate quest’anno sono stati prestati circa 13.000 volumi,
con un aumento del 10% rispetto all’anno precedente con un aumento delle tessere d’iscrizione.
La convenzione del Sistema Bibliotecario Milano Est prevede anche iniziative di tipo didattico - culturale quali ad esempio l’esposizione annuale, in una delle biblioteche scelte tra le più grandi del
sistema, di immagini legate alla narrativa per bambini, ogni volta ad opera di un illustratore diverso».
«In merito alla biblioteca di Gessate – prosegue Lorella Silvia Bernardi – si tratta di una piccola struttura che seguo gelosamente, con grande orgoglio e passione, prevalentemente da sola, da ben
trent’anni. A rotazione, e solo in alcuni momenti della settimana, sei persone volontarie (soprattutto
anziani che frequentano il Centro di Villa Daccò), mi aiutano a catalogare e tenere in ordine i libri.
Nata come luogo di “deposito” di libri e pubblicazioni per la cittadinanza, con l’evolversi dei sistemi
informativi, la biblioteca di Gessate si propone oggi al pubblico come struttura dinamica dove organizzare eventi, attività e dove promuovere figure e personaggi dai nuovi spunti culturali».
«La struttura, certificata Iso 9002, oltre ad offrire cultura per tutte le età, si rivolge in particolare ai
bambini, sottolinea Bernardi. Questo principalmente per la mia innata dedizione verso i più piccoli e
perché ritengo che l’amore per la lettura possa nascere sin dalla più tenera età. A tal fine, nei locali
della biblioteca gessatese, è stato ricavato un “Angolo Morbido”, ossia una zona riservata ai bambini da zero a sei anni, con un’ambientazione adatta alle loro esigenze, comprensiva addirittura di uno
spazio per il fasciatoio. Per i ragazzi fino ai quattordici anni è invece presente un’area adatta alla loro
educazione con libri e materiale didattico di facile consultazione».
«Al fine di creare partecipazione da parte del pubblico di tutte le età – conclude Lorella Silvia
Bernardi – periodicamente organizzo eventi, molto apprezzati dai cittadini. Un aperitivo in biblioteca
una o due volte l’anno, la consegna a domicilio dei libri agli anziani impossibilitati a muoversi e
soprattutto la “Notte Bianca” con i bambini, dove i più piccoli vivono un’intera notte con me all’interno della struttura.
Per l’occasione si organizzano giochi ed attività didattiche, si mangia e si dorme tutti insieme nei sacchi a pelo. L’ultima edizione ha riscontrato una richiesta così elevata da dover suddividere l’iniziativa in tre serate in relazione alle diverse età dei partecipanti.
È la mia innata passione per quest’attività che mi spinge a creare situazioni innovative, impegnative ma estremamente gratificanti per l’entusiasmo che la cittadinanza manifesta da sempre per la
biblioteca».
12
Dialogo sulla cultura
La Nuova
Manifestazione Storica
La “Nuova Manifestazione Storica”
imperniata sulla vicenda del Beccaria,
personaggio illustre profondamente
legato a Gessate, ha preso finalmente
corpo, dopo un anno di intensi preparativi, il 4 ottobre 2008 al Cine teatro Don
Bosco con una rappresentazione teatrale dal titolo “Fate che le leggi…”.
Tracciamo qui di seguito una fedele
evocazione dello spettacolo.
Primo tempo. È la storia di un uomo. È
la storia di un libro. La scena si apre
con l’intervista a un Cesare Beccaria
moderno che spiega il suo passato. I
ricordi si indirizzano subito ai giovani
Cesare Beccaria e Teresa Blasco: storia di due innamorati. Lo zio Nicola e il
padre Giulio Saverio ostacolano il
matrimonio (“non s’ha da fare”), in
quanto i Blasco sono nobili di serie B. Il
colonnello Blasco (un azzeccatissimo
Roberto Caspiati), difende la figlia.
Dopo una struggente supplica, Cesare
convince il padre a cedere. Si celebrano le nozze. Un minuetto danzante ben
interpretato
dal
gruppo
“La
Contraddanza” (con splendidi costumi)
evoca lo sposalizio. Cesare e Teresa
sono poveri, abbandonati dalla famiglia, tutto sembra perduto. Ma interviene Pietro Verri (ben interpretato da
Rolando Tresoldi), a salvare la situazione, con l’ideazione della famosa “commedia a sorpresa”.
Si cambia scena. Viene proposto l’intimo e tumultuoso ambiente de
“L’accademia dei pugni”. Alessandro
Verri (Ambrogio Mantegazza), in una
delle riunioni del Gruppo, propone a un
annoiato Cesare Beccaria di indagare
l’argomento della giustizia. Questi,
come folgorato, inizia a scrivere il libro
“Dei delitti e delle pene” i cui contenuti
rimarranno nella storia: “occorre giudicare con gradualità; ci vuole proporzionalità tra delitti e pene; si apostrofa la
lentezza dei processi (fino a 10 anni)”.
“Fate che leggi…” è un famoso incipit.
Vengono intercalati commenti in chiave
moderna. L’apprezzamento all’opera
del Beccaria è ben raffigurato.
Secondo tempo.
“Dei delitti e delle pene” è subito un
best seller. Il rumore è grande. Lo Stato
Pontificio lo mette all’indice. Cesare ha
paura. La responsabilità è troppa: la
fama può scatenare l’invidia dei nemici.
Gli illuministi francesi lo vogliono a
Parigi. Pietro Verri fa grandi progetti per
lui. Ma il Beccaria è preoccupato. Alla
fine accetta di recarsi nella capitale
francese con Alessandro Verri. Il 2 ottobre del 1766 i due partono per la
Francia, patria di grandi filosofi:
Voltaire, Montesquieu, Russou. E la
moglie Teresa? Già a Novara Cesare
inizia a soffrire di melanconia e ipocondria. Non può sopportare la lontananza
della moglie. Durante il viaggio, Cesare
manda lettere in cui dichiara di non
poter resistere al tormento. La vezzosa
Teresa, di rimando, lo informa che il
Calderara, suo accompagnatore ufficiale, ha il mal di denti. Lione: in una drammatica lettera Cesare confida a Teresa
il suo pentimento. Il viaggio prosegue
tra mille incertezze. Dalla capitale
Cesare scrive: “Cara Teresa, Parigi è
immensa. Quanti elogi per la mia
opera!”. Teresa risponde che prova
melanconia e che va in campagna a
distrarsi col Calderara. Cesare è ormai
deciso a tornare. Pietro cerca di farlo
desistere da una tale assurdità rassicurandolo: “Tua moglie sta benissimo. Le
tue bambine stanno bene, non hanno
bisogno di te”. In realtà è proprio così:
“Teresa non si è mai divertita tanto
come dopo la partenza di Cesare” –
scrive Pietro al fratello Alessandro. Ma
tutto è inutile. Cesare, il 12 dicembre
rientra a Milano, mentre Alessandro, da
solo, prosegue per Londra. Oppone
mille giustificazioni, ma aveva perduto
la serenità. Un’angoscia senza paragoni lo possedeva. Pietro Verri è furibon-
13
Dialogo sulla cultura
do e disperato per quello che considera un fallimento. Come conseguenza,
l’amicizia tra i due si incrina irrimediabilmente. L’Accademia dei pugni si scioglie. La rivista “Il caffè” cessa le pubblicazioni.
Un colloquio conclusivo tra Cesare e
Pietro induce a non poche riflessioni:
un grande sogno si è interrotto a causa
di Teresa, così deliziosamente volubile
e allegra; Parigi e Londra sono al centro del mondo, ma “io” nel mio piccolo
sto bene e mi sento felice anche a
Gessate, perché no?
Ma qualcosa di immenso è sorto da
questa vicenda. Le parole e i principi
esposti da Cesare Beccaria sono il fondamento degli stati moderni. L’intento
degli illuministi era, fin da allora, di dare
credibilità allo Stato.
Fine. Ovazioni e applausi per tutti.
Molto azzeccata si è rivelata la scelta
strutturare la vicenda con tre forme
parallele di illustrazioni: la serie di interviste introduttive a un Cesare Beccaria
moderno; la recita delle scene; la proiezione di immagini con didascalie a
scopo illustrativo.
Un importante ruolo è quello della
serva veneta di casa Verri, interpretato
magistralmente da Sonia Zullato: è una
voce di critica popolare che si inserisce
con gustose battute e rappresenta la
realtà di vita vissuta nei vari contesti.
Alla fine di un’ora e mezza di spettacolo ben congegnato, divertente, denso di
attrattive e di significati, tutti sono usciti
soddisfatti e informati. Tuttavia è serpeggiata un po’ di delusione per la
scarsa partecipazione (155 persone! E
pensare che era stato predisposto perfino uno schermo nel cortile dell’oratorio). Ma sicuramente l’anno prossimo
l’affluenza sarà di gran lunga superiore.
Walter Visconti
Concerto d’Autunno 2008
XVII edizione del Concerto d’Autunno. Appuntamento da non perdere per gli amanti della musica sinfonica, che chiude come ogni anno le manifestazioni legate alla Sagra di Gessate. La prima parte è dedicata come sempre alla musica sacra. Un brano per sola orchestra, una sinfonia tratta da “Il diluvio universale” di Gaetano Donizetti introduce la giusta aspettativa negli 80 elementi della corale, che devono
prepararsi alla impegnativa performance che seguirà. Ci siamo. È una esecuzione-sfida, un brano
alquanto complesso, costato mesi di preparazione: la “Messa di gloria” di Giacomo Puccini, a onorare il
Maestro nel 150° anniversario della nascita. L’intera esecuzione richiede circa 50 minuti: Kyrie, Gloria,
(l’applauso dopo il Gloria serve ad aumentare l’impegno), Credo, Sanctus, Benedictus, Agnus Dei, durante i quali il coinvolgimento della corale è notevole. Alla fine, la prova è superata a pieni voti. Ora questa
“messa”, sulla cui scelta il Maestro Costante nutriva inizialmente qualche dubbio, fa parte del repertorio:
la risposta è venuta attraverso una caparbia tessitura protrattasi per 90 sedute di prova.
La seconda parte, al solito, è più “pirotecnica”. Il brani scelti per questa edizione sono tipici del repertorio. Si apre con la notissima sinfonia da “La gazza ladra” per sola orchestra, aria dai toni scoppiettanti,
finale in crescendo ossessivo e trionfale. Lungo applauso di riconciliazione con la musica melodica e
orecchiabile. A conclusione viene riproposta l’opera verista “La cavalleria rusticana”, di Pietro Mascagni,
nei quattro momenti più famosi. “Preludio e siciliana”: brano capolavoro per intensità e ricchezza di spunti, il cui finale apre al dramma della vita, con dolcezza struggente. “Gli aranci olezzano”: campane e violini in entrata, gioiosità e vita, ritmo incalzante, sussurri del coro che toccano il cuore. ”Intermezzo”: dolce
fraseggio orchestrale, a suggerire propositi e speranze in toni mistici e accorati. “Inneggiamo, il Signore
è risorto”: qui soprano, coro e orchestra assurgono a potenza soverchiante non a travolgere la vita, bensì
a sua elevazione. In quest’ultimo brano si esibisce per la prima volta al Concerto d’Autunno il soprano
Nicoletta Ceruti. Bravissima. Una menzione particolare va alla giovane arpista di 16 anni. Si chiude come
di consueto con l’Hallelujah di Friedrich Haendel. La gente di Gessate è sempre più fiera della sua
Corale. Arrivederci.
Walter Visconti
14
Le Associazioni dialogano con noi
SUA MAESTÀ IL PIANOFORTE
Per la seconda “puntata” del nostro viaggio alla scoperta degli strumenti musicali,
vi proponiamo il pianoforte. Per presentare questo strumento, abbiamo intervistato
uno dei nostri docenti di pianoforte,
Vincenzo Culotta. Una piccola scheda
biografica per conoscerlo meglio.
Nato a Milano nel 1974, si è diplomato a
pieni voti presso il Conservatorio e si è
laureato in Filosofia presso l'Università
degli Studi di Milano. Ha partecipato a
diverse masterclass pianistiche tra cui
quelle di Petrushansky, Ciccolini, Delle
Vigne e Alfons Kontarsky. Pianista e didatta, insegna nelle scuole Civiche di
Gessate e di Desio. All'attività pianistica,
ha di recente accostato quella di giornalista e saggista musicale collaborando con
Sky Tv Classica, Skirà editore, Amadeus,
Suonare News. Presso la nostra associazione musicale Vincenzo tiene inoltre un
interessante Corso di Cultura Musicale.
Quando hai iniziato a suonare? Come
è nata la passione per la musica?
Ho iniziato a suonare a nove anni. La “folgorazione” per la musica è avvenuta ad
una festa di bambini. In quella casa c’era
un pianoforte. Ad un certo momento, decine di piccole mani strimpellavano contemporaneamente sulla tastiera. Poi, un bambino più esperto ha suonato il solito tema
di “Per Elisa” con l’accompagnamento.
Tornato a casa, ho provato a ripeterlo “a
orecchio” sulla mia tastierina Bontempi.
Sono stato delle ore a suonarmelo. Il giorno dopo ho pregato mia madre perché mi
trovasse subito un maestro di pianoforte.
Perchè hai scelto proprio il pianoforte
rispetto agli altri strumenti?
Prima di quel momento, avevo già ascoltato musica. L’ascoltavo insieme a mio
padre, che mi proponeva i suoi autori e
brani preferiti, ma soprattutto: il concerto
per pianoforte e orchestra K.488 di Mozart,
e l’Appassionata di Beethoven. Ecco,
forse, perché scelsi il pianoforte. Per me,
la musica era legata a quello strumento.
Dal punto di vista tecnico, come viene
classificato e quali caratteristiche ha lo
strumento?
Il pianoforte è di fatto uno strumento a percussione, perché i tasti azionano i “martelletti” che percuotono le corde. Per questo,
bisogna stare attenti a non attaccare il
tasto in modo troppo brusco, altrimenti viene fuori un suonaccio. Il
pianoforte è, poi, uno strumento
polifonico, il che vuol dire che, a differenza ad esempio del violino, del
flauto o del clarinetto, si possono
produrre molti suoni contemporaneamente. Questa è la grande ricchezza dello strumento, che può
fare le veci di un’intera orchestra.
A quale età si può cominciare a suonare il pianoforte? Si può iniziare anche
da adulti?
C’è chi dice che s’ impara a suonare veramente il pianoforte iniziando da piccoli (69 anni). È vero che la complessa gestualità motoria implicata nell’esecuzione al pianoforte è più facilmente acquisita quando
si è molto giovani. Lo stesso vale, in fondo,
per gli sport! È anche vero però che non
c’è un’età oltre la quale non si possa più
imparare a suonare e soprattutto ad
amare la musica. Per fortuna, sulla passione nessuno può applicare una scadenza!
Ci vogliono particolari doti per suonare il pianoforte?
Ci sono delle doti particolari che certamente favoriscono l’apprendimento del
pianoforte e della musica: la capacità di
captare e distinguere i suoni (l’”orecchio
musicale”), il senso del ritmo, il desiderio
di esprimere le proprie emozioni, la capacità di concentrazione, e la costanza.
Detto questo, la musica è un regno sconfinato a cui si può accedere da un’infinità
di porte. Come diceva il grande musicista
e didatta ungherese Kodaly, si tratta per
ognuno di trovare quella giusta.
Nella storia della musica, il pianoforte è
uno strumento recente? Quando compare per la prima volta?
Il pianoforte è uno strumento relativamente recente, se paragonato ad esempio al
violino. Nasce, infatti, nel 1698 per merito
di un costruttore geniale che si chiamava
Bartolomeo Cristofori. I primi modelli,
però, avevano ancora poco a che vedere
col pianoforte che conosciamo noi.
Soprattutto, avevano possibilità espressive e sonore molto limitate. Tant’è che non
entusiasmarono né Händel né Bach. Per
vedere il pianoforte nel pieno delle sue
possibilità sonore bisognerà aspettare
almeno un secolo e mezzo. È solo dalla
15
Le Associazioni dialogano con noi
Motoclub
comunicato per
gli associati
Dal giorno 1 dicembre
sono disponibili le tessere per il 51° tesseramento. Diversamente
dal recente passato è
molto importante che
l’iscrizione avvenga in
tempo utile visto che il
2009 è anno di rinnovo
del Consiglio direttivo.
La partecipazione a
quest’ultimo infatti presuppone la regolarità
dell’iscrizione e una
manifestazione
di
volontà da comunicare
prima della convocazione dell’assemblea.
Con l’occasione la
direzione rivolge a tutti
gli associati, alle
rispettive famiglie ed
ai gessatesi gli auguri
di buon Natale e felice
anno nuovo.
metà dell’Ottocento, infatti, che i pianoforti divengono tecnicamente perfetti e sonoramente potenti come quelli attuali. Per
questo, la tecnica pianistica moderna è
legata essenzialmente a Liszt e a Chopin.
A livello tecnico e interpretativo, quali
sono i pianisti che più l’hanno impressionata?
I pianisti per me straordinari e inimitabili
sono Horowitz, Richter e Michelangeli. Di
tutt’e tre, purtroppo, ci restano ora solo
molte registrazioni. Tra i grandi pianisti
viventi, prediligo Martha Argerich, Radu
Lupu, e Grigory Sokolov. Quest’ultimo è
un’impressionante “macchina pianistica”;
in tal senso, l’ultimo vero rappresentante
della mitica scuola pianistica russa di
Neuhaus, maestro di Gilels e Richter.
Se dovessi consigliare tre brani/dischi
ad un neofita che vuole avvicinarsi al
suono del pianoforte, cosa indicheresti?
Il disco del celebre concerto del ritorno a
Mosca di Vladimir Horowitz (Deutsche
Grammophon); le Ballate di Chopin interpretate da Krystian Zimermann (Deutsche
grammophon);
l’”Appassionata”
di
Beethoven suonata da Richter.
A cura di Sergio Ferrario
MOTOCLUB: BEFANA BENEFICA
Anche quest’anno il Motoclub di
Gessate organizza la “befana benefica
motociclistica”
per
l’istituto
Casafamiglia di Rivolta d’Adda. Essa
consiste nella consegna di materiale
utile per i degenti e nella esperienza
umana che in qualche ora di permanenza può scaturire dal contatto con gli
ospiti della Casa.
La raccolta del materiale utile (pannoloni per adulti, traverse, prodotti per l’igiene intima) da consegnare presso la sede
del Motoclub, incomincerà la prima settimana di dicembre e si protrarrà tutti i
martedì e venerdì fino al 5 gennaio.
Alla manifestazione, che inizierà alle
8,30 con ritrovo e partenza dal piazzale della Chiesa, parteciperanno i motociclisti gessatesi e quelli delle sezioni
vicine: Gorgonzola, Busserro, Trezzo,
Pandino, Vignate nonché “Gli amici del
sidecar” di Lecco. Ovviamente può
aggregarsi chiunque, anche se non
aderente all’associazione.
IL GRUPPO ARTISTI GESSATESI
ALLA 37° SAGRA DE LA PACIARELA
Domenica 5 Ottobre, in coincidenza
con la Sagra de la Paciarela, si è svolta l’ottava mostra del Gruppo Artisti
Gessatesi “il Gelso”, tradizionale
appuntamento artistico che si tiene
periodicamente nei locali Stalun.
Gli artisti presenti hanno esposto più di
cento opere dalle più svariate tecniche,
16
spaziando dal figurativo classico all’informale, dalle porcellane alle icone ed
alla grafica.
La nostra Associazione non vuole certo
pretendere di rappresentare tutti gli artisti presenti a Gessate, tuttavia riteniamo sia significativa per la varietà delle
espressioni e delle tecniche artistiche
offerte al pubblico.
È con soddisfazione che possiamo
registrare una sempre più ampia partecipazione di pubblico, a dimostrazione di come questa iniziativa si stia
radicando sempre più nella nostra
realtà locale.
L’Associazione sarà di nuovo presente
con nuove opere il 13 e 14 Dicembre,
occasione nella quale, grazie alla collaborazione delle Scuole Primarie di
Gessate, saranno esposti dei lavori
eseguiti dagli alunni.
Le Associazioni dialogano con noi
GIORNATA NAZIONALE DELLA
COLLETTA ALIMENTARE
“Un semplice gesto di carità:
condividere la propria spesa”
Sabato 29 novembre si è svolta in tutta
Italia la Giornata Nazionale della
Colletta Alimentare organizzata dalla
Fondazione Banco Alimentare Onlus e
dalla Compagnia delle Opere Impresa
Sociale. È stata un’occasione per aiutare concretamente i poveri del nostro
Paese che, secondo le ultime rilevazioni Istat (ottobre 2007), sono il 12,9%
della popolazione italiana.
In oltre 7.600 supermercati più di
100.000 volontari, hanno invitato le persone a donare alimenti non deperibili –
preferibilmente olio, omogeneizzati ed
alimenti per l’infanzia, tonno e carne in
scatola, pelati e legumi in scatola - che
saranno distribuiti a oltre 1.480.000
indigenti attraverso i più di 8,500 enti
convenzionati con la rete Banco
Alimentare (mense per i poveri, comu-
nità per minori, banchi di solidarietà,
centri d’accoglienza, ecc.).
In occasione della “Colletta Alimentare”
del 2007 oltre 5 milioni di italiani hanno
donato più di 8900 tonnellate di cibo
per un valore economico pari a
26.299.000 euro. L’obiettivo di questa
edizione della Colletta è stato quello di
sensibilizzare ancora di più le persone
a questo gesto di carità e alla condivisione dei bisogni di chi è in difficoltà.
La Giornata Nazionale della Colletta
Alimentare è possibile grazie alla collaborazione
con
l’Associazione
Nazionale Alpini e la Società San
Vincenzo De Paoli, e gode dell’Alto
Patronato della Presidenza della
Repubblica,
del
patrocinio
del
Segretariato Sociale della Rai e della
Giornata Mondiale dell’Alimentazione.
CENTRO ANZIANI VILLA DACCO’
Anticipazione importante del Centro
anziani: il 31 ottobre: nell’Assemblea
programmatica annuale è stato presentato ai soci il progetto culturale del 2009
dedicato a "La via Francigena". La preparazione -origini, storia e significato
attuale- sarà curata dai docenti della
scuola media di Vignate. Il ciclo si concluderà con una permanenza a Roma
di 5 giorni nell’ottobre 2009.
Intanto procedono con regolarità le attività a ciclo lungo, ginnastica per anziani e torneo di scala40, mentre con
dicembre si concludono i corsi, base e
avanzato, su PC.
L’arrivo dell’inverno e delle festività
natalizie sono preludio a tre momenti
conviviali molto attesi e partecipati
aperti agli associati e alle rispettive
famiglie: il 14 dicembre pranzo di
Natale presso il ristorante La Polena di
Cavenago, il 31 dicembre incontro
pomeridiano per gli auguri del nuovo
anno, il 15 Gennaio, giorno di San
Mauro, di nuovo assieme per l’ormai
irrinunciabile “trippa in compagnia”.
Il nuovo anno si apre con due eventi
culturali di grande richiamo: il 4
Gennaio Operetta "Il cavallino bianco"
al Teatro Carcano di Milano, prima settimana di febbraio, visita alla mostra del
Patong (sculture dei popoli del Borneo)
presso la villa Borromeo d'Adda ad
Arcore.
17
Le Associazioni dialogano con noi
GESS IN ROCK 2008
Cari cittadini e cittadine di Gessate,
vorremmo provare a raccontarvi
cos’è il Gess In Rock e a rendervi
partecipi di come vengono vissuti la
festa e tutto il periodo di preparazione che la precede da noi ragazzi dell’associazione Arché. Troviamo bizzarro che il motivo che anche quest’anno ci ha spinto a scrivere un articolo per il Dialogo sia un volantino
consegnato qualche domenica fa
fuori da messa. Molti nell’associazione si sono risentiti, altri credono che
se questo ci ha spronato a reagire
forse è maggiore il beneficio del
danno che arreca.
La preparazione del Gess’n Rock inizia da Ottobre/Novembre dell'anno
precedente e procede per circa otto
mesi con una serie di riunioni che si
tengono tutti i giovedì sera nella sede
della nostra associazione, una piccola stanzina che dividiamo con l’associazione “Caccia e Pesca” e nella
quale non riusciamo ad entrare tutti
(quando siamo tutti presenti). Otto
18
mesi durante i quali si cerca di mettersi d’accordo per come organizzare
le serate, ci si divide i compiti per
sentire i fornitori, il comune, preparare manifesti e volantini, tenere i contatti con l’agenzia BloomOut, con i
gruppi che vengono a suonare, con
chi stampa volantini e manifesti,
bisogne capire quali sono le nuove
norme in materia di feste che dobbiamo rispettare, etc. Spesso non siamo
tutti d’accordo, si discute e capita
anche di litigare o di prendersela perché qualcuno non ha fatto quello che
doveva o perché non ci sta bene una
decisione presa. Otto mesi durante i
quali ovviamente non c'è solo il Gess
In Rock.
La nostra associazione propone
durante l’anno molte altre attività e ci
sono anche quelle da organizzare.
Come sempre vi invito a seguire le
nostre attività e non solo sul nostro
sito internet: www.arche.mrw.it.
Finalmente arriva la festa, si inizia
due settimane prima al campo sportivo a montare le strutture, a verificare che sia
tutto pronto. Di nuovo
qualcuno se la prende
perché a montare e a
dare le disponibilità per i
turni sono sempre gli
stessi, ci si fa prendere
dal
panico
perché
manca uno dei documenti, perché il mattino
prima di iniziare arrivano i pompieri e dicono
che si deve ancora
sistemare questo o
quello per mettere tutto
a norma. Ormai è
Giovedì sera, si inizia!
Speriamo che ci sarà
bel tempo, che vengano
molte persone, che la
festa venga apprezzata.
Non crediamo di dover
Le Associazioni dialogano con noi
raccontare come è
andata, il Gess In
Rock 2008 è stato un
successo e sono venute così tante persone
che per quattro giorni
ognuno di noi ha fatto
fatica a trovare un
momento in cui fermarsi a riposare, quattro
giorni davvero intensi.
Domenica sera poco
dopo mezzanotte è
tutto finito, restano le
strutture da smontare,
i conti da fare e ci si
dovrà trovare a fare un
bilancio del tutto, successi e sconfitte.
Quest’anno purtroppo
anche una grande
sconfitta per l’associazione: terminata la
festa qualcuno ha
deciso di lasciare. Siamo tanti ognuno con idee differenti, non è facile
che siamo tutti soddisfatti delle scelte fatte.
Ora torniamo a qualche domenica fa
appunto, terminata la messa delle
10,30 ci si trova di fronte un volantino
che recita grossomodo così: “Gess In
Rock: 40.000 euro sprecati dall’amministrazione per una festa di 3 serate che non interessa a nessuno”,
come non prendersela? Come dicevamo all’inizio le critiche sono anche
stimolanti ma quanto ci piacerebbe
che fossero critiche vere! Di sicuro ad
alcuni di voi il Gess In Rock non piacerà e saremmo felici di trovarci a
discutere, magari su questo giornale,
della festa; ma non con slogan falsi.
“Perché tanta fatica?” Potreste chiederci. Forse ognuno di noi ha motivi
differenti.
Di certo lo facciamo perché crediamo
in questa associazione, perché crediamo sia terreno fertile per la nascita di nuove idee, per la diffusione
della cultura e per la crescita dei giovani di Gessate. Il Gess In Rock, in
tutto questo, è un ingranaggio importante.
Per dovere di cronaca il Gess In Rock
è una festa di 4 serate non 3, ed il
comune ha investito 25.000 euro
nella festa non 40.000, è possibile
recarsi in comune per prendere visione del bilancio dell’amministrazione
per verificarlo. In merito alla partecipazione, per quattro giorni la festa ha
coinvolto più di mille persone in tutto,
centinaia di giovani ed anche molte
famiglie; all’organizzazione ed alla
gestione delle serate hanno contribuito molti giovani, di Gessate e anche
di altri paesi, dei quali molti non fanno
neppure parte dell'associazione.
Quest'ultimo è stato certamente il
successo più grande della festa: riuscire a riunire e coinvolgere per uno
scopo ragazzi e ragazze di differenti
età, idee, estrazione sociale e collocazione.
È questo lo scopo principale della
nostra associazione e sono poche le
occasioni in grado di ottenere questo
obiettivo così come il Gess In Rock
2008 ha saputo fare.
I ragazzi dell'Associazione
Arché Gessate
http://www.arche.mrw.it
[email protected]
19
Le Associazioni dialogano con noi
25° ANNIVERSARIO DEL
GRUPPO ALPINI DI GESSATE
Era il lontano 16 ottobre 1983, quando un
gruppo di Alpini Gessatesi, gran parte dei
quali, sino a quel momento, iscritti al
Gruppo Alpini di Sesto, sfilavano per le vie
di Gessate per celebrare in modo semplice, ma al tempo stesso solenne, la nascita del 30° Gruppo Alpini della Sezione di
Milano. Da quel giorno gli Alpini di
Gessate hanno iniziato il loro cammino
che, come quello di tutti i gruppi, è stato
costellato di memorabili Adunate
Nazionali, Feste alpine, Celebrazioni del 4
novembre e tante, tante iniziative quasi
sempre a carattere benefico. Strada
facendo, grazie alla Amministrazione
comunale, si è aggiunta una bella sede
dove ritrovarsi e stare assieme e, con il
tempo, è nato un coro che, con caparbietà e passione, ha riscosso consensi di
pubblico e critica sempre crescenti. Poi un
giorno, guardandosi alle spalle, ci si è
accorti che il gruppo aveva raggiunto il
quarto di secolo; “Ma come? sono già
passati 25 anni? Mi sembra ieri che abbiamo festeggiato il decennale...” questi pensieri, a volte detti a mezza voce, sono
sicuramente passati nella mente di ciascun alpino del gruppo, che come tutti,
una volta elaborato l'ennesimo colpo,
inferto al proprio spirito giovanile, dal trascorrere del tempo, si sono rimboccati le
maniche per festeggiare degnamente
l'anniversario. Ed è cosi che a Gessate,
domenica mattina, 7 settembre 2008 si è
tenuta la manifestazione di celebrazione
del 25° compleanno del nostro Gruppo
Alpini. La giornata è stata preceduta da 4
giorni di “Festa dell’Alpino”, un appuntamento divenuto oramai tradizione a
Gessate, che solitamente negli anni scorsi si svolgeva a fine agosto, e che quest'anno, vista la ricorrenza, è stato spostato di una settimana. Il programma della
manifestazione, nella perfetta tradizione
alpina, era semplice, ma al tempo stesso
ricco di momenti solenni, dal profondo
significato simbolico: Alzabandiera, sfilata
per le vie del paese, onore ai caduti, S.
Messa (concelebrata da don Giacomo,
già cappellano della sezione di Piacenza),
discorsi ufficiali. A festeggiare gli Alpini
20
Gessatesi sono venuti non solo gli alpini
dei gruppi fratelli della sezione di Milano,
ma anche dalla vicina sezione di
Bergamo, ed in particolare con il gruppo
alpini di Petosino con il quale da alcuni
anni si è instaurato un bel rapporto di amicizia e, da più lontano il Gruppo di Civo
della Sezione di Sondrio. Lo spirito con il
quale il gruppo ha voluto festeggiare il proprio anniversario, non è stato certo quello
celebrativo, l’anniversario è solo il punto di
partenza di una avventura che non ha
alcuna intenzione di scrivere la parola
fine. In questi anni numerosi sono gli amici
che si sono avvicinati al nostro gruppo e
che, condividendo i nostri principi ed
apprezzando il nostro modo di fare semplice e schietto, si sono messi al servizio
dell’Associazione, offrendo un contributo
che è divenuto determinante per la realizzazione delle nostre attività. Il sentiero
davanti a noi è ben tracciato, continuare a
tramandare le tradizioni e lo spirito alpino
con le parole, il canto, e i gesti concreti. Ed
è con questo spirito che durante i discorsi
ufficiali gli alpini di Gessate hanno voluto
dare un contributo al Gruppo di Cinisello
Balsamo per l'acquisto di una unità di telemedicina donata al Ospedale da campo
dell’A.N.A., ed un altro contributo al
Gruppo di Magenta per la ricostruzione
della loro sede distrutta da un incendio.
25 anni sono un bel traguardo, tanti sono
i ricordi che affiorano, e ancora di più le
attività svolte da questo gruppo di "alpini di
pianura" che meriterebbero di essere citate, ma forse bene ha fatto il nostro capogruppo Natale Colombo che nel suo
breve discorso, oltre a ringraziare le autorità, gli alpini e tutti presenti, ha rivolto il ringraziamento più grande alle nostre
donne, madri, mogli, fidanzate, le quali
con santa pazienza e un po’ di complicità
hanno sopportato le nostre numerose
assenze e ci hanno spesso supportato
nelle nostre iniziative; a loro, come è scritto da qualche parte, è l'altra metà del
cielo.
per Gruppo Alpini Gessate
Michele Tresoldi
Spazio Donne
Le donne e i campi
Oggi le aziende agricole sono imprese che raggiungono profitti significativi, che
investono in nuove tecnologie, che cercano con fantasia di valorizzare i propri prodotti e il proprio territorio.
L’agricoltura porta con sé l’importante eredità del passato, ma anche le risposte per
un futuro migliore. Questo settore è il più legato alla difesa dell’ambiente ed è quello
che ha maggiori possibilità di impegnare spazio e risorse per le energie alternative,
di riciclare direttamente la frazione “umida” dei rifiuti, di sperimentare nuovi materiali
e tipologie di costruzione per i propri edifici. In agricoltura, come in tutti i settori, molti
imprenditori sono donne, ormai non basta più la forza fisica, per riuscire in questo
campo, o per meglio dire, per riuscire nei campi, servono intelligenza, pazienza, idee.
Fino alla prima metà del secolo scorso Gessate era un paese di contadini, in realtà c’erano anche operai che appena tornavano dalla fabbrica aiutavano i loro
parenti nei campi, oppure coltivavano il loro piccolo appezzamento. È quindi normale che per molti pensare all’agricoltura significa tornare alle tradizioni di un passato che, distante solo mezzo secolo, sembra un’altra epoca: i cortili, le storie raccontate nelle stalle, i proverbi, le feste, le usanze.
La nostalgia per la natura e per un mondo che, visto da lontano, sembra più semplice e genuino colora i ricordi di poesia.
Una volta da bambina ero sull’aia con mia nonna e mio padre, mi ricordo che c’era
il granturco.
“Papà, ma noi siamo contadini?” chiesi “No”, rispose “giochiamo a fare i contadini”. Rispose così perché amava la sua terra e gli piaceva coltivare il suo orto e il
suo piccolo campo ma sapeva che il benessere della sua famiglia non dipendeva
da quello che era ormai diventato un hobby, ma dal suo lavoro di operaio.
La nonna, e molti della generazione di mio padre hanno conosciuto la povertà che
ha spinto gli italiani a cercare fortuna lontano dal proprio paese.
Sentiamo spesso parlare della solidarietà che legava la comunità del passato ma
non erano i più ricchi a dare il superfluo a quelli che non avevano niente, nei vecchi cortili tutti erano poveri e si aiutavano a vicenda. Un tempo dare un po’ di minestra a chi aveva fame voleva dire toglierne un cucchiaio dal proprio piatto e da
quello dei propri figli, eppure la gente si sentiva in dovere di farlo.
Per la maggior parte dei gessatesi l’opportunità di lavorare nelle aziende vicino a
casa ha rappresentato la salvezza dalla miseria; anche chi ha continuato a fare
l’agricoltore ha potuto acquistare o prendere in affitto la terra di quelli che avevano ritenuto necessario cambiare mestiere, e ha migliorato il proprio tenore di vita.
Un tempo nella nostra zona il lavoro nei campi era svolto principalmente dagli
uomini, mentre le donne si occupavano della casa, della famiglia. Alcune gestivano l’allevamento dei piccoli animali, come le galline, le oche e quello dei bachi da
seta, ma i compiti più faticosi erano riservati agli uomini.
Non era così ovunque: in altre regioni anche le donne svolgevano le attività più
pesanti: pensiamo ad esempio alle mondine, che sono state tra le prime in Italia a
chiedere un giusto salario e migliori condizioni di lavoro; tutte insieme hanno capito l’ingiustizia che subivano e lottato per vedere riconosciuti i propri diritti.
Qualcuno potrebbe pensare che nei secoli passati, tra le mura domestiche le
donne non lavoravano, che davano solo una mano. In realtà avevano molto da
fare, ma non era riconosciuto il giusto valore alle loro fatiche.
L’immagine che abbiamo delle nostre bisnonne è quella di donne serene e felici, che
crescevano i loro bambini cantando, che facevano ricami meravigliosi, che cucinavano cibi genuini. Forse non era proprio così e non credo che queste donne non soffrissero per le ingiustizie, solo non potevano vedere una strada per migliorare il mondo.
Mary Bertini
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Dialogo sull’Informatica
VOIP: NUOVA FRONTIERA
DELLA COMUNICAZIONE.
Negli ultimi anni si è molto diffusa la comunicazione in tempo
reale via Internet: ora tramite software gratuiti è possibile
infatti parlarsi o chattare liberamente tramite la rete. La
comunicazione può avvenire in diversi modi: gli utenti
possono parlare fra di loro tramite un pc, oppure
dal pc possono anche chiamare un numero di
telefono. Per la comunicazione fra utenti al
computer esistono molteplici software gratuiti:
Messenger, Skype, ICQ e molti altri permettono
di chattare o di videochiamare una persona tramite pc (ovviamente è necessario avere un microfono
e una webcam, oltre che un collegamento ADSL per evitare ritardi o distorsioni nei
suoni e nelle immagini). Ma la vera novità degli ultimi anni è la possibilità di chiamare anche numeri telefonici dal pc: la tecnologia alla base di questa funzionalità è
denominata VoIP (Voice over IP). Questa tecnologia permette ad un utente di chiamare un normale numero di telefono componendolo direttamente dal proprio pc:
ovviamente il servizio non è offerto gratuitamente, ma le tariffe applicate sono
abbondantemente inferiori a quelle offerte normalmente dai gestori telefonici. Ciò è
dovuto al fatto che non si sfrutta la linea telefonica intercorrente fra il chiamante e il
destinatario, ma l’infrastruttura su cui si basa Internet per trasmettere la i dati (in questo caso voce e video), per cui il costo dipende dall’abbonamento al provider Internet
e dal costo del gestore del servizio VoIP che deve effettuare il passaggio dei dati
dalla rete internet a quella telefonica. Per questo motivo, anche le chiamate internazionali sono offerte a prezzi abbordabili, paragonabili a quelli delle normali chiamate nazionali. Vi sono diversi software che permettono di accedere a questo servizio,
ma senza dubbio il più diffuso e conosciuto è Skype. Il vantaggio economico è sicuramente interessante, ma questo sistema non raggiunge certo la comodità del normale telefono. Esistono anche dei telefoni collegabili al computer per utilizzare il servizio, ma resta comunque necessario avere sempre il pc acceso. Per ovviare a questo problema, ultimamente, anche alcuni gestori telefonici e provider Internet (ad
esempio Tiscali) hanno cominciato a offrire servizi VoIP di cui si può usufruire acquistando degli speciali telefoni che si collegano al router per la connessione a internet.
In questo modo è possibile usufruire dei vantaggi del VoIP e chiamare da telefono a
telefono direttamente. L’ultima innovazione in questo campo, infine, è stata portata
dalla nuova generazione di telefoni cellulari: grazie alla maggiore velocità, infatti, è
possibile sfruttare il VoIP anche su essi. Diversi programmi, fra cui Skype, esistono
infatti in versione “mobile” e possono essere installati sui telefoni di ultima generazione. Bisogna riconoscere quindi il servizio VoIP è in generale molto conveniente,
ma va sottolineato anche che non lo è in tutti i casi: chi ancora utilizza una vecchia
connessione a Internet tramite modem a 56k, ad esempio, non potrà sfruttare a
pieno il servizio, e inoltre il costo della connessione potrebbe addirittura superare
quello di una normale chiamata. Lo stesso vale per i possessori di telefoni cellulari:
a meno di avere un profilo tariffario che permetta una connessione a Internet conveniente, l’utilizzo di programmi quali Skype potrebbe risultare molto dispendioso a
causa del costo di accesso alla rete. In definitiva, il servizio VoIP può risultare utile
e conveniente soprattutto per i possessori di una connessione a ADSL o a fibra ottica, che potranno sfruttare a pieno il servizio (senza ritardi o perdite di qualità) e
risparmiare una buona cifra sulle chiamate.
Marco De Zorzi
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Spazio Giovani
Mi sono iscritta a Facebook, il mio profilo personale conta ben 300 amici tra compagni di
università, liceo, amici conosciuti sui campi di atletica, colleghi di lavoro, compagni delle
elementari e persino concittadini Gessatesi. Se non sapete cos’è Facebook, non preoccupatevi, avete sicuramente più di 35 anni e nessun interesse a ritrovare i vostri vecchi
amici attraverso la rete, forse non sapevate nemmeno si potesse fare. Bene io l’ho scoperto per caso. Basta iscriversi a Facebook, compilare il format di iscrizione, completare
il profilo personale e inserire il nome e cognome degli amici con cui si vuole entrare in contatto. Se anche loro sono registrati il gioco è fatto, si invia la richiesta di amicizia e una
volta accettata si possono scambiare messaggi, condividere foto e filmati, inviare test e
giochi e persino fondare gruppi a cui tutti gli iscritti a Facebook possono unirsi attraverso
il passaparola tra amici. Sono strane le dinamiche di un social network come Facebook
perché lo scopo principale non è conoscere nuove persone ma ritrovare amici e conoscenti e mantenersi in contatto con loro. Ti ritrovi così a contattare persone che non vedi
dai tempi dell’asilo, che incontri per strada e che fai fatica a riconoscere perché è da una
vita che non vedi, trovi anche conoscenti o amici che vivono o hanno vissuto a Gessate
e adesso chissà che fanno, dove vivono, insomma, dove sono finiti. E poi capita che un
giorno vieni invitato da un Gessatese a unirti al gruppo “Gessate on Facebook”. Ma a chi
mai sarà venuto in mente di creare un gruppo che unisca i gessatesi su un social network,
quando tutti sanno che Gessate è un buco, che è facilissimo incontrarsi, basta volerlo, e
che tutti si conoscono da quando andavano all’asilo?
O forse non è così…Se ci penso sono anni che non esco a Gessate con un Gessatese
e che non frequento più nessuno in paese.
Mi incuriosisco e mi unisco al gruppo. Ho scoperto che moltissimi non ci abitano nemmeno più a Gessate. Qualcuno è a Londra, qualcuno abita nei paesi limitrofi, qualcuno
va e viene a seconda degli impegni di scuola o di lavoro. A qualcuno Gessate manca e
riscopre la sua “anima gessatese” proprio quando ne è lontano. Chi l’avrebbe mai detto!
Mi permetto di citare alcuni dei post (messaggi per chi non mastica informatichese) che
compaiono nel sito del gruppo: “Da giugno scorso che non faccio una passeggiata per
Gessate…un giro al pub, sotto il comune, alle panche, in corte, in villa…un po’ mi
manca…e fra poco vi vengo a trovare…anche se non ci siete voi Gessate rimane sempre lì…see u guys soon..”
“O mio Dio, esiste davvero un gruppo di Gessatesi su Facebook??? Chissà che fine
hanno fatto tutti i vecchi amici, i vecchi compagni... Forza Gessatesi tecnologici, UNITEVI!!!”
“Ho visto pochi posti più sfigati di Gessate dove nessun locale è mai riuscito ad emergere!!! E non parliamo dei negozi!!!! Però quando l'assenza da Gessate diventa un qualcosa di + di una vacanza fighissima a breve termine... si scopre di avere un'anima gessatese e che, per esempio, un giretto alla Festa degli Alpini, che hai sempre reputato sfigatissima, te lo faresti volentieri.”
E c’è anche qualche nuovo concittadino che si è unito al gruppo e così commenta: “Ciao
a tutti gli abitanti di Gessate, io sono un vostro concittadino da solo 2 anni. Non so se
avete già visto cosa riporta wikipedia su Gessate.. vi inserisco il link
http://it.wikipedia.org/wiki/Gessate;) Ci si vede lungo il naviglio, bye”.
Così anche le giovani generazioni scoprono che in fondo Gessate non è poi tanto male:
perché ci sei cresciuto e perché hai vissuto alcune delle esperienze più importanti della
tua, fin qui, giovane vita. Scoprono che per quanto vivere all’estero o in un altra città,
lasciare Gessate per conoscere altri luoghi e fare nuove esperienze sia cosa buona e
giusta, Gessate è sempre Gessate come casa è sempre casa. Sweet Home Gessate.
Curioso che per scoprirlo ci si debba iscrivere a Facebook.
FLORA LEONI
[email protected] oppure mi trovate su Facebook!
23
Cos’è
Facebook?
Facebook è stato fondato il 4 febbraio 2004 da
Mark Zuckerberg,
all’epoca diciannovenne
e studente presso l’università di Harvard.
Molte singole università
furono aggiunte in rapida successione nell’anno successivo. Il 27 febbraio 2006 delle reti
furono iniziate per le
scuole superiori e grandi
aziende. Dall’11 settembre 2006, chiunque
abbia più di 13 anni può
parteciparvi. Gli utenti
possono selezionare di
fare parte di uno o più
reti partecipanti, come la
scuola superiore, il
luogo di lavoro o la
regione geografica.
Quindi se lo scopo principale iniziale di
Facebook era di far
mantenere i contatti tra
studenti di università e
licei di tutto il mondo è
adesso diventata una
rete sociale che abbraccia trasversalmente tutti
gli utenti di internet.
Da www.wikipedia..org
Per saperne di più
www.facebook.com
Dialogo InformUtile
Dialogo
IL COMUNE
Municipio
Piazza del Municipio 1,
tel. 029592991
www.comune.gessate.mi.it
Ufficio Relazioni
Comunali
Tel. 02959299262
Fax 02955382853
da lunedì a venerdì
9:00 - 12:00,
mercoledì 16:00 - 18:30,
1°e 3°sabato
del mese 9:00 - 12:00
Ufficio Segreteria
tel. 02959299558
da lunedì a venerdì
9:00 - 12:00,
mercoledì 16:00 - 18:30
Ufficio Anagrafe,
Stato Civile, Leva,
Commercio
tel. 02959299556
da lunedì a sabato
9:00 - 12:00,
mercoledì 16:00 - 18:30
Ufficio Ragioneria,
Tributi, Personale
tel. 02959299557
da lunedì a sabato
9:00 - 12:00,
mercoledì 16:00 - 18:30
9:00-11:00,
mercoledì 16:00-17:00
Biblioteca
Piazza del Municipio
tel. 02959299554,
www.bibliomilanoest.it
[email protected]
lunedì 21:00-22:30,
da martedì a giovedì
14:00-18:00,
venerdì 9:00-12:00 e
14:00-18:00,
sabato 9:00-12:00
Piattaforma
ecologica
Via Repubblica (vicino
al Centro Sportivo)
da lunedì a venerdì
ore 15:00 - 18:00,
sabato 9:00 - 12:00 e
14:00 -18:00
Cimitero
Orario invernale
dall’1/10 al 31/3:
tutti i giorni
dalle 8,00 alle 17,00
Orario estivo
dall’1/4 al 30/9:
tutti i giorni
dalle 8,00 alle 18,00
SERVIZI DI
PUBBLICA
UTILITÀ
Ufficio Servizi
SocioCulturali, Sport
tel. 02959299555
da lunedì a venerdì
9:00 - 12:00,
mercoledì 16:00-18:30
Acqua
IDRA tel. 039629071,
pronto intervento
800506300
Ufficio Edilizia,
Urbanistica, Tutela
Ambientale
tel. 02959299551
lunedì e giovedì
10:00 - 12:00,
mercoledì 16:00 - 18:30
Gas
E.ON. Via Badia 68,
tel. 0295380161,
pronto intervento
tel. 840001122
www.eon-vendita.com,
lunedì 9:30-12:30,
mercoledì 9:30-12:30
e 14:30-17:30,
venerdì 9:30-12:30
Ufficio Lavori
Pubblici tel. 02959299552
da lunedì a venerdì
9:00 - 12:00,
mercoledì 16:00-18:30
Polizia locale
c/o Municipio
tel. 02959299553
da lunedì a sabato
Enel
Melzo, Viale Gavazzi,
segnalazione guasti
tel. 803500 servizio clienti
nr. verde 800900800
Posta
Via Aldo Moro,
tel. 029533329
da lunedì a venerdì
8:30-14:00,
sabato 8:30-12:30
ATM - Metropolitana
Milano servizio
informazioni nr. verde
800808181 www.atm-mi.it
Carabinieri
Pronto intervento
tel. 112 Cassano d’Adda,
Via Milano 80,
tel. 0363364935,
apertura h.24 (per
telefonate 24 ore su 24),
apertura al pubblico
8:00 – 20:00
Gorgonzola, Via Trieste
131, tel. 029513278, per
telefonate e apertura al
pubblico 8:00-22:00
SANITÀ
Infermiera
Piazza della Pace, 7
lunedì 8:30-9:00
martedì 11:00-12:00.
mercoledì 11:00-12:00,
giovedì 17:00-18:00.
venerdì 8:30-9:00.
Servizio prelievi
Piazza della Pace, 7
solo su appuntamento
Prenotazioni:
martedì 9:00-10:00,
Servizio Ginecologia
Piazza della Pace, 7
(solo su appuntam.
tel. 0295732039).
Offerto dal Consultorio
Familiare Decanale di
Melzo - 1°lunedì
di ogni mese
Ufficio d’Igiene
Centro vaccinale
Gorgonzola, Via Don
Gnocchi 2, tel.
0292654637
da lunedì a venerdì
8:30-12:30
e 13:30-16:00
(per appuntamenti
telefonare solo la mattina)
Farmacia
Farmacia Padana,
Piazza della Pace 10,
24
tel. 0295382704
dal lunedì al venerdì
8:30-12:30 e
15:30-19:30;
sabato 9:00-12:45
MEDICI DI BASE
Abu Asbeh Dr. Ziad,
Piazza della Pace, 7
Tel. 0295384263 (studio)
0295382990 (casa)
Sala Dr. Carlo Attilio
P.zza della Pace, Gessate
Via Roma 46, Bellinzago
tel. 0295745430
(per visite domiciliari)
Goldstein Dr.ssa
Gabriela,
Piazza della Pace,
tel. 0295383125
Sartirana Dr. Luigi
Maria,
Via Padova 1,
tel. 0295781309
MEDICI PEDIATRI
Crippa Dr.ssa Lorenza
Piazza della Pace
tel. 0295380251
Cunietti Dr.ssa Maria
Veronica,
Piazza Corte Grande 19,
tel. 0295382743
MEDICI VETERINARI
Bianchini Dr. Armando,
Via Padova 1,
tel. 0295383230
ASL 2 Melegnano
CUP (Centro Unico
Prenotazione) nr. verde
800899899 (solo da rete
fissa), tel. 029044902 (da
cellulari), da lunedì a
venerdì 8:00-19:00,
sabato 8:00-12:00
C.F.D. di Melzo
Consultoro Familiare
Decanale, via Martiri
della libertà 35, Melzo
(su appuntamento
tel. 0295732039).
Mattino 9:00 -12:00
tranne mercoledì,
pomeriggio
16:00 -19:00
tranne sabato.
Cernusco sul Naviglio,
Via Uboldo, tel. 02923601
VOS
Piazza della Pace, tel.
0295781844, da lunedì a
venerdì 9:00 - 12:00
SCUOLE
Asilo Nido Comunale
Via G. Di Vittorio, 4.
Scuola dell’infanzia
Statale “Olga Malvestiti”
Via Salvo d’Acquisto,
tel. 0295380380
Scuola
dell’Infanzia Paritaria
“Stefano Lattuada”
D.M.N. 488 del 28/02/01
Via Repubblica 1,
tel. 0295781120
Scuola Primaria
Statale “Armando Diaz”
Viale Europa 2,
tel. 0295781004
Scuola Secondaria
di 1°grado Statale
“Cesare Beccaria”
Viale Europa 1,
tel. 0295781005
ALTRI SERVIZI
Sportello Stranieri
Uffici Comunali
mercoledì 16:00-18:00
venerdì 9:30-11:30
Patronato FNP-CISL
Villa Daccò mercoledì
e venerdì 14:30-17:00
Parrocchia
SS. Pietro e Paolo,
Via della Chiesa 2,
tel. 0295781058
Oratorio
Don Bosco,
Via IV Novembre 4,
tel. 0295781030
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