Anno XVII - n. 5 - Dicembre 2008 Edito dal Comune di Gessate Autor. Trib. Milano n. 112 dem 23/3/1981 Stampa: Imago Media - Dragoni (CE) Distribuzione: CSD - Agrate Brianza (MI) Editoriale Questo numero del Dialogo, dedicato al tema “Agricoltori e Cascine” ci conduce alla scoperta delle tradizioni contadine di Gessate. Tra capannoni industriali, abitazioni residenziali e strade trafficate, il nostro paese non abbandona infatti la sua vocazione agricola. Ne sono testimonianza le numerose cascine che, tutt’oggi, si dedicano alla coltivazione della terra e all’allevamento. Sono cascine con origini antiche, di cui si sta perdendo la memoria, che fanno parte di un patrimonio di inestimabile valore da conoscere e riscoprire. Le Cascine di Gessate È inutile, credo, cercare documenti nuovi per approfondire un tema già ampiamente trattato nel volume “Gessate, un popolo e la sua storia” di Federico Bertini. Dunque ci limitiamo alla sua ripresa (in pratica al riassunto del capitolo sesto), sempre affascinante, per proporlo alla nuova popolazione che ha fatto superare di recente quota 8000. Voglio citare anche il volume “La cascina milanese” edito dal Comune di Milano (biblio di Melegnano) e “Cinquecento anni del naviglio Martesana” edito dalla Provincia (disponibile presso la nostra biblioteca). - Segue a pag. 2 - IN QUESTO NUMERO: Agricoltori e cascine Dialogo con i cittadini Gruppo Consigliari Biblioteca Dialogo sulla cultura 1 5 7 8 13 Le Associazioni dialogano con noi Spazio Donne Dialogo sull’Informatica Spazio Giovani 15 21 22 23 Agricoltori e cascine Anno XVII - n. 4 dicembre 2008 Edito dal Comune di Gessate Autor. Trib. Milano n. 112 dem 23/3/1981 La redazione Direttore responsabile Matteo Magnifico Le prime cascine Sin dal 1500, attorno al nucleo abitativo del “centro” di Gessate, si svilupparono vari insediamenti completamente staccati, denominati “cascine”. Alcune non esistono più e rimane solo il nome del luogo in cui sorsero. Altre, seppure ricostruite, conservano l’antica struttura. Le prime cascine di Gessate risalgono alla prima metà del 1500. Una grave crisi demografica dalle cause molteplici (epidemie, guerre) investe Gessate verso la fine del 1400, che rischia addirittura di farla scomparire. Dalla seconda metà del 1500 si ha una rinascita probabilmente dovuta a investimenti in terreni da parte dei nuovi ricchi. Si registra una ripresa economica che dà inizio a un periodo di floridezza. Nasce la “nuova Gessate”. Gli insediamenti periferici permettono l’accesso diretto ai terreni da coltivare con nuove colture, più intensive e redditizie. Le cascine sono veri distaccamenti del paese, quasi completamente autonomi, dove vivono intere famiglie contadine. Comprendono case, stalle, fienili, aie, pozzi, orti, spesso forni, talvolta piccole chiese. Lo schema dell’edificio si sviluppa solitamente a forma rettangolare. Un’ampia entrata centrale immette nel cortile e divide la costruzione in due ali; una riservata alle stalle per gli animali, a seguire un porticato adibito a fienile, ricovero degli attrezzi, raccolta dei prodotti agricoli; l’altra ala comprende un’ampia stanza al piano terra con cucina e solaio al piano superiore al quale si accede con scala esterna, seguono poi varie stanze al piano terra e, sopra, le camere da letto a cui si accede con scala esterna separata. In questa ala si trovano anche il pozzo, il forno, il pollaio. È possibile vi sia anche un locale con il torchio, e cantine dove si conserva il vino in botti o contenitori di ceramica. È spesso testimoniata l’esistenza di piccole cappelle, nonché di affreschi a carattere evangelico. Redazione Comune di Gessate Capo redattore Fioravante Ivan Fossen Segretario di redazione Luca Magnani Redattori Giuseppe Baffo Fabiana Putzolu Walter Visconti Hanno collaborato a questo numero Lorella Maria Teresa Bertini Flora Leoni Stampa Società Editrice Imago Media Dragoni (Caserta) Tel. 0823 866710 Distribuzione CSD Agrate Brianza (MI) Storia cronologica 1457 – Il duca di Milano Francesco Sforza promuove la costruzione del naviglio della Martesana. Il naviglio è pensato inizialmente solo per irrigare. È costruito a tempo di record entro il 1463. Dal canale, attraverso numerose “bocche” vengono attinte acque per irrigare campi e tenute soprattutto verso sud (la pianura digradante verso la valle del Po). Tuttavia, è ricavata la Roggia Crosina a nord della Martesana che attraversa la parte sud del territorio di Gessate, permettendo l’irrigazione dei terreni e quindi colture più intensive. 1471 – La Martesana è già in funzione e determina un incremento delle attività di Gessate legate a Milano. Il canale è utilizzato anche come via d’acqua navigabile per collegare Milano all’Adda (e al lago di Como). Inizi 1500 – Sorge il porto fluviale dove si caricano le merci nella località denominata Le Fornaci (e successivamente Villa Fornaci). La località prende questo nome dai forni per produrre laterizi (calcina e mattoni). La nascita dell’intero insediamento è comunque direttamente collegabile alla costruzione del naviglio. Qui convergono le merci da Gessate e dai paesi limitrofi a nord e a sud per essere trasportate a Milano. Già nel 1481 la strada che collega Bellusco a Gessate e alle Fornaci viene ampliata. 1500-1515 – Sorgono le prime cascine, Crosina (oggi non esiste più) e Panè. 1550-1570 circa – I proprietari milanesi Cattanei fanno costruire la Trombettina. Forse non è un caso che queste tre cascine (assieme all’insediamento portuale di Villa Fornaci) siano le più vicine alla Martesana. metà 1500 – Sorgono Pirogalla e Casara (tra le più vecchie), e anche Monticello un poco più a nord della Crosina. La Pirogalla prende il nome dal dott Giovanni Francesco Pirogalli che eredita ampi terreni incolti distanti dal centro di Gessate e fa costruire la cascina che comincia ad essere adeguatamente sfruttata dal 1550 dopo il superamento della crisi demografica. Il Pirogalli, alla sua morte lascia in eredità la cascina e i terreni ai Padri di San Dionigi di Milano, che vi si insediano. Esiste una cappelletta privata fatta costruire ai tempi del Conte Pirogalli. Si parla dell’esistenza di un passaggio segreto (l’entrata sarebbe murata), che partendo dalla cascina Pirogalla giungerebbe fino all’Assunta. La Casara prende nome dalla signora Barbara Casata che la fa costruire: la struttura odierna è ancora la stessa di allora. Monticello deriva invece il suo nome della località “Montexxello” situata lungo la strada che collega Gessate alle Fornaci. 2 Agricoltori e cascine Le cascine del seicento Fioriscono gli insediamenti sparsi sul territorio a contatto con i terreni da coltivare. Così si aggiungono altre cascine alle sei citate in precedenza. Hanno una torretta nel corpo centrale (forse a significare la dimora padronale), alla cui base si apre un portico che consente l’accesso al cortile. Le ali hanno una disposizione a “L”. 1620-1640 – Con tutta probabilità l’origine della Bellana è databile in questi decenni. È costruita da membri della famiglia Bonesana. Il nome potrebbe derivare dal toponimo del territorio, a sua volta derivante da una divinità celtica rurale “Beleno”. 1675-1670 – La cascina Bonesana viene costruita dalla omonima famiglia quasi sicuramente in questi anni, e, come la Bellana, si trova al centro di estesi possedimenti di diverse centinaia di pertiche (una pertica milanese corrisponde a circa 650 mq). metà 1600 – Anche la cascina San Pancrazio (di piccole dimensioni, detta per questo “Cassinello”) si fa risalire a tale periodo. Non ne rimane però traccia. Si posizionava vicino alla attuale omonima chiesetta. 1680 circa – La cascina Assunta (o Cascinello) è fatta costruire da don Giuseppe della Torre. Alla morte di quest’ultimo è abitata dalle Monache del Monastero di San Filippo Neri di Milano. fine 1600 – La cascina Gnocco, risale probabilmente a questo periodo, è situata in località Villa Fornaci, ma in posizione un poco decentrata, a nord della statale 11. È di forma anomala, non a “L”. Il suo nome deriva da quello dei terreni sui quali sorge, detti appunto “Gnocchi”. Cascina Bonesana Cascina Casara Le cascine del settecento Si registra una continuità rispetto al secolo precedente. Sorgono altri insediamenti isolati. Le coltivazioni si intensificano. L’incremento demografico di Gessate prosegue. L’ambiente tipico della cascina perde la peculiarità del corpo centrale più elevato, a significare forse che i proprietari, quando visitano le campagne, preferiscono abitare nelle ville. Le cascine riacquistano l’aspetto di edifici esclusivamente rurali. metà 1700 – Verso la metà del secolo i nobili Del Conte fanno costruire la cascina Santa Maria, (o Malpensata) per coltivare una zona alquanto decentrata, molto ampia e in parte boschiva. È l’unica cascina del nord-ovest. 1772-1777 – È il periodo in cui sorge il Rogolino, situato in aperta campagna, in una zona esclusivamente boschiva che inizia ad essere messa a coltura. È l’unica cascina nel nord-est del territorio. Il nome deriva dalla fitta presenza di roveri (in dialetto ‘rugura’). seconda metà 1700 – In questo periodo è fatta costruire dall’omonimo proprietario la piccola cascina Maderna, in località Fornaci, nei pressi del confine con Inzago. È stata recentemente abbattuta. Cascina Malpensata Cascina Bonesana Ultima evoluzione tra ’800 e ’900 In quasi un secolo dal 1770 al 1860 la popolazione di Gessate raddoppia. E questa tendenza continua anche successivamente fino ai primi del ’900. Il risultato è che le cascine aumentano il numero di abitanti ma non perché serve più lavoro, semplicemente perché necessitano più abitazioni. Sorgono anche nuove cascine, ma abitate da borghesi oltre che da contadini, e per comodità si posizionano lungo le strade principali già tracciate. 1840-1860 – Sorgono cascina Sartirana (angolo via Garibaldi via Manzoni) e Cascina Bertelli (incrocio via Manzoni Villa fornaci) 1900 circa – Attorno a questa data sorgono cascina Gerosa in via Manzoni, e cascina Cagnola verso Masate. 1930 – A questa data troviamo registrate sulle mappe catastali altre cascine: la Benpensata lungo la strada per la Bellana, la San Giuseppe (o Gera) sulla strada per Pessano, la Vimercati sulla statale 11 a Villa Fornaci, la San Paolo in prossimità della chiesetta di San Pancrazio sulla strada principale. 3 Cascina Bellana Cascina Pirogalla Agricoltori e cascine La realtà oggi di alcune cascine di Gessate Cascina Rogolino Due sono le cascine in cui oggi si opera la commercializzazione di prodotti della campagna e si propone un’offerta di relax. Casara: Abitata dalla famiglia Cecchi dal 1962. Hanno mantenuto mucche da latte fino al 1985/1986. Poi monocoltura, mais, frumento, orzo. Allevano manzi, vitelli, maiali, con macellazione diretta fatta sul posto. Dal 1997 gestiscono uno spaccio per la vendita di carni e salumi. La cascina è stata ristrutturata nell’86. L’azienda è a conduzione famigliare: il sig. Cecchi, il fratello, il nipote. In totale la cascina è abitata da sei famiglie, di cui tre di discendenza Cecchi. Mentre chiacchieriamo, la signora Cecchi porta in tavola un piatto contenente una ‘collinetta’ di orecchie di maiale bollite, ancora fumanti, che emanano un vapore corposo. “Oggi mangiamo alla paesana, – mi spiega il signor Cecchi, – cotechino, orecchio e lenti, mentre aspettiamo i figli assaggiamo qualcosa”. Assunta (Cascinello): è stata ristrutturata completamente, ci abitano circa 18 famiglie (circa 38 abitanti). Dal 1897 è sede di una trattoria, che dal 1970 è denominata “Antica trattoria dei tigli”, attualmente gestita dalla simpatica famiglia di Costanzo Giuseppe. In un insediamento staccato dalla cascina Assunta, un centinaio di metri più a nord, un’altra famiglia, quella dei Fossati, si è specializzata nella produzione di latticini: gestisce un’azienda con allevamento di mucche da latte per la produzione e la vendita diretta di formaggi: taleggio, primo sale, ricotta. Davanti alla fattoria, in una zona tranquilla, sono disponibili ampi spazi, sia all’aperto sia al coperto, per ritrovi e pic-nic. Il signor Fossati, cordialissimo, mi invita a trattenermi, ma è tardi, devo andare: tornerò. Walter Visconti 4 Dialogo con i cittadini Al via i lavori per l’ampliamento del cimitero L’Amministrazione Comunale di Gessate, sempre attenta alle esigenze della cittadinanza, si è trovata, suo malgrado, a dover rinviare di un anno l’importante progetto che prevede l’ampliamento del cimitero con la costruzione di nuovi loculi. Il ritardo è dovuto essenzialmente alla presenza di leggi che impediscono la sottoscrizione di mutui bancari limitando, in questo modo, le risorse economiche da investire. La volontà di intraprendere questi lavori è legata, soprattutto, al rapido sviluppo demografico del paese e alla conseguente considerazione di uno spazio cimiteriale troppo ridotto a disposizione dei cittadini. Per trovare un’immediata e concreta soluzione e dopo aver considerato varie forme di finanziamento, l’Amministrazione Comunale ha scelto di richiedere un leasing ad una società privata, nello stesso modo con cui si avvia, per esempio, una pratica per l’acquisto di un’automobile. Questa è un’operazione finanziaria concessa, da pochi anni in Italia, anche per la realizzazione di lavori pubblici. In questo modo, oltre ad ovviare l’ostacolo economico, il Comune di Gessate si pone tra i primissimi Comuni italiani ad utilizzare il nuovo sistema di finanziamento. «In sostanza – afferma Giuseppe Portera, Segretario Generale del Comune di Gessate e Coordinatore dell’iniziativa – è stata costituita un’Associazione tra una delle più importanti società di leasing italiane ed una società di costruzione: la prima erogherà la cifra indispensabile per lo svolgimento dei lavori compiuti dall’impresa. Il Comune si inserisce, tra le due, impegnandosi a rimborsare in 20 anni, attraverso canoni semestrali, la somma impegnata. Terminati i lavori, l’Amministrazione potrà disporre dei nuovi loculi, concedendoli ai cittadini richiedenti, fermo restando, che, rimborsato il prestito nel periodo stabilito, i loculi saranno di proprietà del Comune che non dovrà richiedere così contributi aggiuntivi.» «Anche se ovviamente non è stato semplice gestire e portare positivamente a termine l’operazione di leasing – conclude Portera –, per noi dell’Amministrazione Comunale di Gessate, l’obbiettivo raggiunto suscita vero compiacimento. Siamo riusciti a trovare una concreta soluzione volta ad assolvere l’importante necessità di ampliare lo spazio cimiteriale, offrendo, in tal senso, il miglior servizio possibile alla cittadinanza gessatese». “Fa Balà l’Occ”: Un utile opuscolo insegna agli anziani a prevenire le truffe Il progetto “Sicurezza partecipata” è un’importante iniziativa che la Provincia di Milano sta già attuando da quattro anni in collaborazione con novanta Comuni per rendere operativa sul territorio una politica della sicurezza volta a “prevenire oltre che reprimere e controllare il territorio”. Parte di questa iniziativa, che si divide in più comparti, è il progetto “Fa Balà l’occ”, una campagna per insegnare agli anziani come difendersi dalle truffe e prevenirle. Spiega Roberto Tauscheck, Vice Sindaco ed Assessore ai Servizi Sociali ed alle Pari Opportunità: «la campagna, curata dall’Assessore alla Sicurezza della Provincia di Milano Alberto Grancini, si propone di insegnare alle persone, soprattutto anziane, a prevenire comportamenti non sicuri. Sono gli anziani, infat- ti, le principali vittime di truffe da parte di individui, che si presentano sovente come “funzionari” sfoggiando un aspetto distinto ed elegante. Il progetto ha lo scopo di insegnare agli anziani a porre maggiore attenzione alle persone che bussano alla loro porta per distinguere tra truffatori e non e vivere al sicuro e tranquillamente. Il fine ultimo dell’iniziativa è fare in modo che questa fascia di popolazione “più debole” e magari già umiliata e spaventata perchè vittima di tali individui, non si chiuda in totale solitudine in casa, senza più rivolgere la parola a nessuno». «“Fa balà l’occ!” – continua Tauscheck - è un’iniziativa fortemente voluta dall’Amministrazione Provinciale, in particolare proprio dall’Assessore Grancini. Gessate ha voluto aderire con forza al 5 La ricca Festa dell’autunno gessatese Domenica 23 novembre 2008, si è svolta, seppur accompagnata dal primo freddo, la tradizionale Festa d’Autunno di Gessate. Favoriti comunque dalla presenza di un bel sole i cittadini hanno potuto visitare le bancarelle della fiera, colme di prodotti tipici alimentari e di artigianato locale, accolti dal profumo delle caldarroste offerte dal Comune. La manifestazione è stata resa più piacevole dal gruppo di scultori che incidevano animali nel legno e dalla giostra per i più piccoli all’interno del parco di Villa Daccò. Tra le molte iniziative proposte di grande richiamo la mongolfiera colorata sulla quale era possibile una breve salita panoramica. In una delle sale della villa ottocentesca si è poi svolto, per gli amanti del tè, un interessante incontro dedicato alle origini e ai molteplici gusti di questo antico prodotto. Infine, alle 16.30, in Sala Consigliare è stata ospite Micaela Carosi, soprano tra i protagonisti del prossimo “Don Carlo” di Giuseppe Verdi, opera di apertura, il 7 dicembre a Milano, della prossima stagione scaligera. Micaela Carosi, in un’intervista pubblica, ha descritto il contenuto dell’opera e le emozioni provate nell’interpretare il personaggio di Elisabetta di Valois. Anche per quest’anno la tradizionale Festa d’Autunno ha reso vivace e ricca di emozioni la domenica di Gessate accontentando i cittadini di tutte le età. Dialogo con i cittadini progetto proprio per la particolare importanza dell’obiettivo che si prefigge e per il simpatico modo in cui viene proposta ai cittadini. Essa infatti è divulgata, in prima istanza, attraverso un opuscolo antitruffa illustrato con consigli, raccomandazioni e un elenco di numeri utili di emergenza per difendersi dai truffatori. In particolare attraverso il vademecum vengono descritte molte situazioni ricorrenti nelle quali è necessario prestare la massima attenzione. Nel dettaglio si tratta di casi illustrati in cui i truffatori cercano di ingannare e sottrarre averi alle persone. L’obiettivo è quello di imparare a stare in guardia, a capire in anticipo la truffa o l’inganno e a chiamare subito, senza vergogna, le Forze dell’Ordine. In seconda istanza, su specifica richiesta dei singoli Comuni alla Provincia, “Fa balà l’occ!” sarà anche uno spettacolo teatrale, che presenta in modo fresco e immediato i consigli per evitare truffe e raggiri. L’Amministrazione Provinciale renderà noto a breve se tale spettacolo sarà presentato a Gessate per i suoi abitanti o se verrà svolto in un comune limitrofo e dedicato quindi agli abitanti di più Comuni del circondario». A Gessate attualmente è in corso la distribuzione dell’opuscolo in tutti i luoghi cittadini maggiormente frequentati dalla popolazione di terza età. “Fa balà l’occ” è quindi distribuito in Farmacia, presso gli ambulatori dei medici di base, l’Ufficio Relazioni Comunali, in Biblioteca, a Villa Daccò e, ovviamente, in ogni altro luogo pubblico considerato idoneo per la sua divulgazione. Progetto Sicurezza 2008: una rete a tutela dei cittadini Relazione sulle attività progettuali dal 01 luglio al 30 ottobre 2008 A partire dal 1° luglio 2008 e fino al 31 dicembre p.v. i quattro comuni di Gessate, Bellinzago Lombardo, Cambiago, Caponago, hanno attivato un nuovo servizio, in rete, di collaborazione tra le rispettive unità di Polizia Locale, al fine di garantire un miglior controllo a tutela dei cittadini. Si è pertanto assicurata una presenza consistente della Polizia Locale durante le più importanti manifestazioni civili, religiose e sportive, dei Comuni coinvolti, in piena sintonia con l’obiettivo principale del progetto di generare maggior senso di sicurezza nella popolazione. L’intensa attività di sorveglianza, da parte delle quattro unità di Polizia Locale all’interno dei Comuni interessati, ha visto impegnati i diversi agenti per un totale di trenta servizi serali e nove interventi nei giorni festivi. Il servizio è migliorato ulteriormente, a partire dal 4 ottobre, grazie alla partecipazione della Polizia Provinciale. Gli agenti coinvolti hanno in totale segnalato la contestazione di sessanta contravvenzioni con la decurtazione di ventidue punti dalle patenti e sequestrato un veicolo per guida senza patente. Per quanto riguarda gli incidenti stradali ne è stato rilevato un solo. I Responsabili della Polizia Locale, in par- 6 ticolare, hanno svolto una missione di sorveglianza in abiti civili finalizzata alla verifica di alcune situazioni di disturbo della quiete pubblica da parte di pubblici esercizi, accertando la violazione dell’orario di chiusura di una delle attività controllate. Soddisfatti del servizio effettuato i Comuni interessati hanno deciso di proseguire l’attività di sorveglianza in rete anche per l’anno 2009, incrementando, in particolare, il controllo verso la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti (a breve saranno acquistati specifici pre-test che completeranno, almeno per quanto riguarda la guida in stato di ebbrezza, l’attuale dotazione di un etilometro). Per una maggiore tutela dei cittadini, in particolare nel Comune di Gessate, è prevista l’installazione di quattordici telecamere per la videosorveglianza, in luoghi pubblici, dove la tutela dei cittadini è particolarmente importante. Le telecamere previste saranno in totale 14, poste nei luoghi di maggiore frequentazione pubblica, come ad esempio le scuole, il Comune e il Centro Sportivo. Il progetto di videosorveglianza non si pone certamente l’obiettivo di violare la privacy dei cittadini, ma esclusivamente quello di proteggere la popolazione controllando le aree di maggior affluenza e permanenza di persone. Gruppi consigliari I L AVORI DI V IA M ERANO Negli ultimi tempi Via Merano è stata oggetto di vari interventi per opere pubbliche. Dapprima la rotatoria all’incrocio con via Lecco, poi il rifacimento del marciapiede col famigerato taglio degli alberi, ora la chiusura al traffico per tre mesi per il rifacimento di una parte del ponte sul torrente Trobbia. Una chiusura che ha arrecato notevoli disagi ai residenti della zona, ha provocato danni agli esercizi commerciali di Via Merano, ma soprattutto ha incrementato in maniera evidente il già gravoso problema del traffico nelle altre vie cittadine. È sotto gli occhi di tutti la situazione che si crea nelle ore di punta in Via Badia, Viale Europa, Via Gramsci: grande traffico con code e caos ad ogni incrocio. La domanda è: non si poteva limitare questo disagio? Noi riteniamo di sì! Bastava una migliore organizzazione e gestione degli appalti. Ad esempio si sarebbe potuto accorpare alcuni lavori e concentrarli in un unico periodo. Per l’appalto del ponte si sarebbe potuto prevedere che i lavori fossero eseguiti anche nel mese di agosto, anziché iniziare i primi di settembre. Si sarebbe potuto fissare per lo stesso appalto una durata dei lavori inferiore, visto che i tre mesi previsti sembrano eccessivi per l’entità del lavoro. Prova ne è che i lavori sono proseguiti a singhiozzo, con varie giornate in cui il cantiere è rimasto fermo. In conclusione riteniamo che una migliore gestione dei lavori da parte dell’amministrazione comunale avrebbe limitato i disagi per i cittadini. Ma così non è stato, e noi tutti ne subiamo le conseguenze. 7 Biblioteca Attività della Biblioteca 8 Biblioteca Quel tardo pomeriggio tutto stava andando storto. Anche le “ballerine” fucsia che la nonna Elena mi aveva regalato la settimana prima - ci tenevo così tanto - si erano rivelate troppo strette e mi davano un fastidio mondiale. Faceva caldo; la mamma Greta non mi aveva procurato il mio yogurt preferito, e il babbo Paolo, come al solito, ritardava. Un disastro su tutti i fronti. E poi, prima di sera, bisognava, tassativamente, lavarsi i capelli. La gatta Yasmina, con l’occhio destro malato - non c’era cura veterinaria a pagamento o casalinga gratuita che funzionasse -, venne a strusciarsi sulla gamba della sdraio di legno rosso scuro dove ero stesa. In giardino, stavo osservando due grossi grassi mosconi colore verde cangiante che, poco carinamente, corteggiavano la cacca della mia gatta. Dimentica dei miei rimproveri, Yasmina aveva ancora una volta fatto i suoi bisogni sul vialetto e non nella cassetta igienica appositamente approntata. La mia gatta mi dichiarò che si stava annoiando. Samovar, l’altro gatto trovatello ospite di casa nostra ormai da molti anni, simpatico esemplare di maschio non di razza, non si era visto dal momento del pasto mattutino a base di maleodoranti bocconcini super-reclamizzati. Così Yasmina non era riuscita a litigarci neanche una volta. Da qui la sua colossale noia. Chiesi a Yasmina se volesse fare un giro con me alla collinetta dell’erba alta (così chiamata perché non la tagliano mai, impedendo a noi bambini residenti nella zona di giocare e gradire un po’ di verde). Avvertii la mamma dei futuri spostamenti e giurai e spergiurai che sarei stata attenta, che non avrei ascoltato sconosciuti, che sarei tornata presto... insomma tutte quelle cose strane che bisogna recitare per far star tranquille le mamme tipo ansioso come la mia. Dalla collinetta si poteva vedere il papà Paolo nell’eventualità che, sempre in ritardo e sempre serenissimamente stupito di esserlo come se fosse ogni volta la prima, arrivasse dalla fermata del metrò. E la mamma Greta, da casa, poteva, cuorfelice, controllare in ogni momento la mia posizione... “perché non si sa mai, oggi come oggi, cosa può succedere...” Yasmina ed io ci sedemmo in cima alla collinetta. Rimanemmo un poco a parla- 9 Biblioteca Jean-Claude Besson-Girard Decrescendo cantabile Jaca Book 2007 interessante saggio sullo sviluppo economico L’idea di decrescita fa paura. Ma è opportuno proporre una dimensione che renda desiderabile la sua ineluttabiltà perchè è assolutamente impossibile continuare a sostenere la chimera di una crescita infinita su un pianeta dalle risorse limitate. re del più e del meno: le bullette e i bulli nella mia scuola, ...le sue crocchette con troppo fosforo...Poi Yasmina ritornò di nuovo all’attacco: da un paio di settimane la mia gatta mi proponeva di accompagnarla a trovare la sua amicamicia Rebecca, con dimora presso il ricco vicinato. Aristocratica e prepotente. Mi sono sempre chiesta come mai fossero amiche, Yasmina e lei. Avevo già pregato la mamma di lasciarmi andare, ma lei, tanto per tenersi in forma, alla mia gentile domanda, aveva sempre risposto di no, con il suo solito “raglio” di circostanza, che la trasforma, da mamma supergigia, in una ipermatrigna soffiasulcollo. Ma quel pomeriggio tutto si prospettava così nero e noioso che si poteva prendere in seria considerazione anche l’opportunità di disubbidire. Il cespuglio di rose canine in cima alla suddetta collinetta dell’erba alta mi nascondeva agli occhi indagatori della mamma che, in faccende affaccendata, guardava ogni tanto verso di me dalla finestra della cucina. Lei mi pensava lì dietro ed era “quasi” tranquilla. Il caso volle che Caterina, una mia amica, dopo aver chiesto notizie di me alla mamma e dopo aver, senza difficoltà, individuato la mia posizione, si unì al nostro gruppo (Yasmina, le sue pulci e io). La presenza di una bambina più grande - Caterina mi scavalca di una spanna, tre anni e sette chili – rassicurò la mia mamma e mi permise di non udire il suo esagerato “Racheleee!!!, dove seiii???”, per un bel po’ di tempo. Partimmo impavide per la casa di Rebecca. Eccoci al cancello Liberty del suo parco dopo cinque minuti di allegra marcia: suoniamo; ci annunciamo; veniamo introdotte dalla colf; ci ricevono nel giardino d’estate. Rebecca non mi ama, e io non amo lei. Classica gatta di razza con pedigree incorporato, ingrassa geometricamente e si atteggia alquanto. Dice di aver partecipato come protagonista ad una non meglio precisata telenovela, vista l’antipatia dell’animale, non c’è sicuramente da dubitarne. Ma Yasmina le è amica. Caterina la tratta con insipida indifferenza. 10 Decidemmo di fermarci per un tè. Su invito, chiaramente. Servizio ineccepibile. Ottime paste alla mandorla. Colloquio banale. Decisi di assentarmi un momento dalla compagnia. Chiedendo il permesso e scusandomi, naturalmente. Mi avvicinai ad un cespuglio di rose rosse, devo dire proprio brutte. Osservandolo da vicino mi accorsi che i gambi e buona parte della base dei fiori erano ricoperti di piccole formiche verdi...verdi come il ghiacciolo alla menta che lo zio Giorgio e la zia Carola, bontà loro, mi avevano pagato la domenica prima; mi avevano anche scroccato a tradimento una noiosa poesia a memoria prima di convincersi a compiere il grande gesto. Le formiche alla menta, sentendosi osservate, si fermarono a guardarmi. Dopo un lungo periodo di reciproci sguardi incuriositi, una del gruppo, la più grande, mi apostrofò: “Ehi! Ti serve qualcosa?” Ero abituata a sentire i gatti parlare; una volta mi è anche capitato di sentire un cavallo confessare ad una cavalla di essere innamorato di un’altra. Ma mai avevo avuto il piacere e la sorpresa di sentir parlare una formica, alla menta per giunta. Un poco imbarazzata risposi: “No, guardavo soltanto”. Questa è la risposta che dà sempre la mia mamma quando, entrando in un negozio di abbigliamento, viene placcata dalla tipicissima commessa-aquila che cinguetta: “Le serve qualcosa?” “Perché non vieni quaggiù con noi?”, disse sempre la stessa formica alla menta, “così ci conosciamo bene.” “Già, e come faccio a venire lì?” risposi io seccata. “Mica sono Alice-nel-paese-delle-meraviglie, non ho il fungo magico e galeotto.” La formica alla menta mi disse seria, seria: “Pensa forte forte che vuoi diventare piccola piccola e venire da me, e vedrai che te la caverai meglio di Alice.” Molto molto dubbiosissima cercai di attuare il consiglio della formica alla menta. Chiusi gli occhi - sentivo Caterina che mi stava chiamando per la seconda tazza di tè -, cercai di concentrarmi. Dopo una breve e piacevolissi- Biblioteca ma sensazione di prurito e di acquolina in bocca, aperti gli occhi, mi ritrovai su di un ramo delle brutte rose rosse di cui sopra, accanto alla mia interlocutrice. Si presentava bene. Tipo marziano verde menta classico e non troppo spaventevole. Odore di foglie bagnate. Tutto sommato, piacevole. Argentina era il suo nome. Ci presentammo. Soliti convenevoli. Conobbi le sue amiche. Mi invitò a casa sua, una tana pulita e ordinata, ma non troppo (per intenderci, non come casa mia), un marito, gemello di Argentina con l’aggiunta di un papillon; due figlie femmine, gemelle della mamma con l’aggiunta di un paio di trecce ciascuna. Ad un certo punto della chiacchierata mi confidò che stava per partire alla ricerca di una famosa fata che, si narrava, era in grado di restituire la felicità a chi si fosse improvvisamente malato di tristezza. E la figlia minore di Argentina, Linetta, era stata colpita da questa malattia la stagione precedente e non era ancora riuscita a liberarsene malgrado le cure del medico di famiglia e di altri numerosissimi luminari della medicina (tutte visite senza ricevuta fiscale perché il papà di Linetta non aveva il coraggio di chiederle). Ma si sa che i medici già hanno le loro difficoltà a guarire il corpo dei pazienti, figuriamoci i problemi che possono incontrare con l’anima o lo spirito delle loro vittime. Comunque, tornando alla fata: irraggiun- gibile, anche un po’ villana e saccente (siamo giusti, anche le fate non sono poi il massimo), andava trovata in fretta perché ormai Linetta deperiva a vista d’occhio. Il papà alla menta, meno preoccupato riguardo questa malattia apparente, aveva delegato alla dolce consorte alla menta l’ingrato compito del mitico viaggio verso l’ignoto. Lui sarebbe rimasto a casa in ferie ad occuparsi della figliolanza. Secondo la legge gli spettava un periodo retribuito di permesso speciale per casi come questi, ma lui si vergognava a chiedere certe cose. Meglio le ferie di routine, anche se un poco anticipate. Argentina mi chiese se volessi accompagnarla, avvisandomi però chiaramente che si prospettavano pericoli innumerevoli, e fuoco e fiamme...e bla bla (se no che gusto c’è...). Risposi che o.k. per me andava bene. Purché fossi a casa per l’ora di cena. Altrimenti la mamma Greta e il papi Paolo (ammesso che non fosse troppo in ritardo) avrebbero mobilitato il mondo intero per farmi cercare. Il papà avrebbe finto di essere calmo e di controllare la situazione. La mamma si sarebbe fatta venire una tachicardia galattica e una agitazione esagerata e avrebbe siiicuuuraaamente iniziato a versare “calde lacrime”. Insomma i soliti ruoli nei giochi soliti. Argentina mi confermò che per l’ora di cena non ci sarebbe stato problema alcuno (altrimenti non c’è lieto fine!). Ci preparammo per il viaggio seguendo le istruzioni di un vecchio “manuale del piccolo esploratore” che si rivelò poi una vera fregatura, più adatto a consigliare villeggianti su una spiaggia a Riccione che non due impavide esploratrici pronte a tutto. Ma ora vi racconto ben bene cosa successe ad Argentina e a me quel tardo e caldo pomeriggio d’estate mentre ci recavamo, mille metri più in là, alla dimora altera e, a dire il vero, alquanto buia, della fata Scacciatristezza o Schiacciatristezza che dir si voglia. Continua sul prossimo numero del Dialogo… 11 Carlos Ruiz Zafon Il gioco dell’angelo Mondadori 2008 intrigante storia scritta dallo stesso autore del celeberrimo romanzo L'ombra del vento uscito 97 volte in prestito nella nostra biblioteca Nella tumultuosa Barcellona degli anni venti il giovane David Martin cova un sogno, inconfessabile quanto universale: diventare scrittore. Quando la sorte gli offre l’occasione di pubblicare un suo racconto il successo lo saluta...ma proprio in quel momento... Biblioteca Biblioteca di Gessate: un fiore all’occhiello dei servizi comunali Gessate è stato uno dei primi Comuni a voler sottoscrivere, anni fa, un’apposita convenzione creata per istituire e gestire in modo coordinato il servizio denominato “Sistema Bibliotecario Milano Est”. L’iniziativa, che comprende trenta Comuni situati nell’area est della Provincia di Milano, assicura a tutti i cittadini l’accesso “libero e senza limitazioni alla conoscenza, al pensiero, alla cultura e all’informazione” e risponde alle personali esigenze e ai bisogni di ognuno in materia di studio, informazione, lettura, documentazione e svago. In sintesi, il Sistema Bibliotecario Milano Est consente alle biblioteche aderenti, fatta salva l’autonomia di ciascuna, di coordinare l’acquisizione, la conservazione, la pubblica fruizione dei beni librari e dei documenti multimediali posseduti, realizzando un sistema informativo integrato distribuito in tutte le biblioteche. In questo modo la rete di biblioteche permette di “uniformare” ed ampliare la scelta e la disponibilità di volumi rispetto a ciò che singolarmente ogni unità è in grado di offrire al cittadino. Il Sistema, inoltre, accoglie e si fa promotore di collaborazioni con soggetti, strutture e servizi socioculturali del territorio, pubblici e privati, con particolare riguardo alle necessità del settore scolastico. Fin dalla sua fondazione il Sistema Bibliotecario Milano Est ha dato ottimi risultati: sempre di più sono le tessere di iscrizione e i volumi consultati dai cittadini e quelli dati in prestito. «Annualmente ogni Comune acquista un certo numero di pubblicazioni, in base alle disponibilità economiche e di spazio - spiega Lorella Silvia Bernardi, responsabile della Biblioteca di Gessate – e l’apporto di nuovi volumi da parte di ogni singola realtà permette una sempre più ampia varietà e disponibilità per l’intera utenza. Solo a Gessate quest’anno sono stati prestati circa 13.000 volumi, con un aumento del 10% rispetto all’anno precedente con un aumento delle tessere d’iscrizione. La convenzione del Sistema Bibliotecario Milano Est prevede anche iniziative di tipo didattico - culturale quali ad esempio l’esposizione annuale, in una delle biblioteche scelte tra le più grandi del sistema, di immagini legate alla narrativa per bambini, ogni volta ad opera di un illustratore diverso». «In merito alla biblioteca di Gessate – prosegue Lorella Silvia Bernardi – si tratta di una piccola struttura che seguo gelosamente, con grande orgoglio e passione, prevalentemente da sola, da ben trent’anni. A rotazione, e solo in alcuni momenti della settimana, sei persone volontarie (soprattutto anziani che frequentano il Centro di Villa Daccò), mi aiutano a catalogare e tenere in ordine i libri. Nata come luogo di “deposito” di libri e pubblicazioni per la cittadinanza, con l’evolversi dei sistemi informativi, la biblioteca di Gessate si propone oggi al pubblico come struttura dinamica dove organizzare eventi, attività e dove promuovere figure e personaggi dai nuovi spunti culturali». «La struttura, certificata Iso 9002, oltre ad offrire cultura per tutte le età, si rivolge in particolare ai bambini, sottolinea Bernardi. Questo principalmente per la mia innata dedizione verso i più piccoli e perché ritengo che l’amore per la lettura possa nascere sin dalla più tenera età. A tal fine, nei locali della biblioteca gessatese, è stato ricavato un “Angolo Morbido”, ossia una zona riservata ai bambini da zero a sei anni, con un’ambientazione adatta alle loro esigenze, comprensiva addirittura di uno spazio per il fasciatoio. Per i ragazzi fino ai quattordici anni è invece presente un’area adatta alla loro educazione con libri e materiale didattico di facile consultazione». «Al fine di creare partecipazione da parte del pubblico di tutte le età – conclude Lorella Silvia Bernardi – periodicamente organizzo eventi, molto apprezzati dai cittadini. Un aperitivo in biblioteca una o due volte l’anno, la consegna a domicilio dei libri agli anziani impossibilitati a muoversi e soprattutto la “Notte Bianca” con i bambini, dove i più piccoli vivono un’intera notte con me all’interno della struttura. Per l’occasione si organizzano giochi ed attività didattiche, si mangia e si dorme tutti insieme nei sacchi a pelo. L’ultima edizione ha riscontrato una richiesta così elevata da dover suddividere l’iniziativa in tre serate in relazione alle diverse età dei partecipanti. È la mia innata passione per quest’attività che mi spinge a creare situazioni innovative, impegnative ma estremamente gratificanti per l’entusiasmo che la cittadinanza manifesta da sempre per la biblioteca». 12 Dialogo sulla cultura La Nuova Manifestazione Storica La “Nuova Manifestazione Storica” imperniata sulla vicenda del Beccaria, personaggio illustre profondamente legato a Gessate, ha preso finalmente corpo, dopo un anno di intensi preparativi, il 4 ottobre 2008 al Cine teatro Don Bosco con una rappresentazione teatrale dal titolo “Fate che le leggi…”. Tracciamo qui di seguito una fedele evocazione dello spettacolo. Primo tempo. È la storia di un uomo. È la storia di un libro. La scena si apre con l’intervista a un Cesare Beccaria moderno che spiega il suo passato. I ricordi si indirizzano subito ai giovani Cesare Beccaria e Teresa Blasco: storia di due innamorati. Lo zio Nicola e il padre Giulio Saverio ostacolano il matrimonio (“non s’ha da fare”), in quanto i Blasco sono nobili di serie B. Il colonnello Blasco (un azzeccatissimo Roberto Caspiati), difende la figlia. Dopo una struggente supplica, Cesare convince il padre a cedere. Si celebrano le nozze. Un minuetto danzante ben interpretato dal gruppo “La Contraddanza” (con splendidi costumi) evoca lo sposalizio. Cesare e Teresa sono poveri, abbandonati dalla famiglia, tutto sembra perduto. Ma interviene Pietro Verri (ben interpretato da Rolando Tresoldi), a salvare la situazione, con l’ideazione della famosa “commedia a sorpresa”. Si cambia scena. Viene proposto l’intimo e tumultuoso ambiente de “L’accademia dei pugni”. Alessandro Verri (Ambrogio Mantegazza), in una delle riunioni del Gruppo, propone a un annoiato Cesare Beccaria di indagare l’argomento della giustizia. Questi, come folgorato, inizia a scrivere il libro “Dei delitti e delle pene” i cui contenuti rimarranno nella storia: “occorre giudicare con gradualità; ci vuole proporzionalità tra delitti e pene; si apostrofa la lentezza dei processi (fino a 10 anni)”. “Fate che leggi…” è un famoso incipit. Vengono intercalati commenti in chiave moderna. L’apprezzamento all’opera del Beccaria è ben raffigurato. Secondo tempo. “Dei delitti e delle pene” è subito un best seller. Il rumore è grande. Lo Stato Pontificio lo mette all’indice. Cesare ha paura. La responsabilità è troppa: la fama può scatenare l’invidia dei nemici. Gli illuministi francesi lo vogliono a Parigi. Pietro Verri fa grandi progetti per lui. Ma il Beccaria è preoccupato. Alla fine accetta di recarsi nella capitale francese con Alessandro Verri. Il 2 ottobre del 1766 i due partono per la Francia, patria di grandi filosofi: Voltaire, Montesquieu, Russou. E la moglie Teresa? Già a Novara Cesare inizia a soffrire di melanconia e ipocondria. Non può sopportare la lontananza della moglie. Durante il viaggio, Cesare manda lettere in cui dichiara di non poter resistere al tormento. La vezzosa Teresa, di rimando, lo informa che il Calderara, suo accompagnatore ufficiale, ha il mal di denti. Lione: in una drammatica lettera Cesare confida a Teresa il suo pentimento. Il viaggio prosegue tra mille incertezze. Dalla capitale Cesare scrive: “Cara Teresa, Parigi è immensa. Quanti elogi per la mia opera!”. Teresa risponde che prova melanconia e che va in campagna a distrarsi col Calderara. Cesare è ormai deciso a tornare. Pietro cerca di farlo desistere da una tale assurdità rassicurandolo: “Tua moglie sta benissimo. Le tue bambine stanno bene, non hanno bisogno di te”. In realtà è proprio così: “Teresa non si è mai divertita tanto come dopo la partenza di Cesare” – scrive Pietro al fratello Alessandro. Ma tutto è inutile. Cesare, il 12 dicembre rientra a Milano, mentre Alessandro, da solo, prosegue per Londra. Oppone mille giustificazioni, ma aveva perduto la serenità. Un’angoscia senza paragoni lo possedeva. Pietro Verri è furibon- 13 Dialogo sulla cultura do e disperato per quello che considera un fallimento. Come conseguenza, l’amicizia tra i due si incrina irrimediabilmente. L’Accademia dei pugni si scioglie. La rivista “Il caffè” cessa le pubblicazioni. Un colloquio conclusivo tra Cesare e Pietro induce a non poche riflessioni: un grande sogno si è interrotto a causa di Teresa, così deliziosamente volubile e allegra; Parigi e Londra sono al centro del mondo, ma “io” nel mio piccolo sto bene e mi sento felice anche a Gessate, perché no? Ma qualcosa di immenso è sorto da questa vicenda. Le parole e i principi esposti da Cesare Beccaria sono il fondamento degli stati moderni. L’intento degli illuministi era, fin da allora, di dare credibilità allo Stato. Fine. Ovazioni e applausi per tutti. Molto azzeccata si è rivelata la scelta strutturare la vicenda con tre forme parallele di illustrazioni: la serie di interviste introduttive a un Cesare Beccaria moderno; la recita delle scene; la proiezione di immagini con didascalie a scopo illustrativo. Un importante ruolo è quello della serva veneta di casa Verri, interpretato magistralmente da Sonia Zullato: è una voce di critica popolare che si inserisce con gustose battute e rappresenta la realtà di vita vissuta nei vari contesti. Alla fine di un’ora e mezza di spettacolo ben congegnato, divertente, denso di attrattive e di significati, tutti sono usciti soddisfatti e informati. Tuttavia è serpeggiata un po’ di delusione per la scarsa partecipazione (155 persone! E pensare che era stato predisposto perfino uno schermo nel cortile dell’oratorio). Ma sicuramente l’anno prossimo l’affluenza sarà di gran lunga superiore. Walter Visconti Concerto d’Autunno 2008 XVII edizione del Concerto d’Autunno. Appuntamento da non perdere per gli amanti della musica sinfonica, che chiude come ogni anno le manifestazioni legate alla Sagra di Gessate. La prima parte è dedicata come sempre alla musica sacra. Un brano per sola orchestra, una sinfonia tratta da “Il diluvio universale” di Gaetano Donizetti introduce la giusta aspettativa negli 80 elementi della corale, che devono prepararsi alla impegnativa performance che seguirà. Ci siamo. È una esecuzione-sfida, un brano alquanto complesso, costato mesi di preparazione: la “Messa di gloria” di Giacomo Puccini, a onorare il Maestro nel 150° anniversario della nascita. L’intera esecuzione richiede circa 50 minuti: Kyrie, Gloria, (l’applauso dopo il Gloria serve ad aumentare l’impegno), Credo, Sanctus, Benedictus, Agnus Dei, durante i quali il coinvolgimento della corale è notevole. Alla fine, la prova è superata a pieni voti. Ora questa “messa”, sulla cui scelta il Maestro Costante nutriva inizialmente qualche dubbio, fa parte del repertorio: la risposta è venuta attraverso una caparbia tessitura protrattasi per 90 sedute di prova. La seconda parte, al solito, è più “pirotecnica”. Il brani scelti per questa edizione sono tipici del repertorio. Si apre con la notissima sinfonia da “La gazza ladra” per sola orchestra, aria dai toni scoppiettanti, finale in crescendo ossessivo e trionfale. Lungo applauso di riconciliazione con la musica melodica e orecchiabile. A conclusione viene riproposta l’opera verista “La cavalleria rusticana”, di Pietro Mascagni, nei quattro momenti più famosi. “Preludio e siciliana”: brano capolavoro per intensità e ricchezza di spunti, il cui finale apre al dramma della vita, con dolcezza struggente. “Gli aranci olezzano”: campane e violini in entrata, gioiosità e vita, ritmo incalzante, sussurri del coro che toccano il cuore. ”Intermezzo”: dolce fraseggio orchestrale, a suggerire propositi e speranze in toni mistici e accorati. “Inneggiamo, il Signore è risorto”: qui soprano, coro e orchestra assurgono a potenza soverchiante non a travolgere la vita, bensì a sua elevazione. In quest’ultimo brano si esibisce per la prima volta al Concerto d’Autunno il soprano Nicoletta Ceruti. Bravissima. Una menzione particolare va alla giovane arpista di 16 anni. Si chiude come di consueto con l’Hallelujah di Friedrich Haendel. La gente di Gessate è sempre più fiera della sua Corale. Arrivederci. Walter Visconti 14 Le Associazioni dialogano con noi SUA MAESTÀ IL PIANOFORTE Per la seconda “puntata” del nostro viaggio alla scoperta degli strumenti musicali, vi proponiamo il pianoforte. Per presentare questo strumento, abbiamo intervistato uno dei nostri docenti di pianoforte, Vincenzo Culotta. Una piccola scheda biografica per conoscerlo meglio. Nato a Milano nel 1974, si è diplomato a pieni voti presso il Conservatorio e si è laureato in Filosofia presso l'Università degli Studi di Milano. Ha partecipato a diverse masterclass pianistiche tra cui quelle di Petrushansky, Ciccolini, Delle Vigne e Alfons Kontarsky. Pianista e didatta, insegna nelle scuole Civiche di Gessate e di Desio. All'attività pianistica, ha di recente accostato quella di giornalista e saggista musicale collaborando con Sky Tv Classica, Skirà editore, Amadeus, Suonare News. Presso la nostra associazione musicale Vincenzo tiene inoltre un interessante Corso di Cultura Musicale. Quando hai iniziato a suonare? Come è nata la passione per la musica? Ho iniziato a suonare a nove anni. La “folgorazione” per la musica è avvenuta ad una festa di bambini. In quella casa c’era un pianoforte. Ad un certo momento, decine di piccole mani strimpellavano contemporaneamente sulla tastiera. Poi, un bambino più esperto ha suonato il solito tema di “Per Elisa” con l’accompagnamento. Tornato a casa, ho provato a ripeterlo “a orecchio” sulla mia tastierina Bontempi. Sono stato delle ore a suonarmelo. Il giorno dopo ho pregato mia madre perché mi trovasse subito un maestro di pianoforte. Perchè hai scelto proprio il pianoforte rispetto agli altri strumenti? Prima di quel momento, avevo già ascoltato musica. L’ascoltavo insieme a mio padre, che mi proponeva i suoi autori e brani preferiti, ma soprattutto: il concerto per pianoforte e orchestra K.488 di Mozart, e l’Appassionata di Beethoven. Ecco, forse, perché scelsi il pianoforte. Per me, la musica era legata a quello strumento. Dal punto di vista tecnico, come viene classificato e quali caratteristiche ha lo strumento? Il pianoforte è di fatto uno strumento a percussione, perché i tasti azionano i “martelletti” che percuotono le corde. Per questo, bisogna stare attenti a non attaccare il tasto in modo troppo brusco, altrimenti viene fuori un suonaccio. Il pianoforte è, poi, uno strumento polifonico, il che vuol dire che, a differenza ad esempio del violino, del flauto o del clarinetto, si possono produrre molti suoni contemporaneamente. Questa è la grande ricchezza dello strumento, che può fare le veci di un’intera orchestra. A quale età si può cominciare a suonare il pianoforte? Si può iniziare anche da adulti? C’è chi dice che s’ impara a suonare veramente il pianoforte iniziando da piccoli (69 anni). È vero che la complessa gestualità motoria implicata nell’esecuzione al pianoforte è più facilmente acquisita quando si è molto giovani. Lo stesso vale, in fondo, per gli sport! È anche vero però che non c’è un’età oltre la quale non si possa più imparare a suonare e soprattutto ad amare la musica. Per fortuna, sulla passione nessuno può applicare una scadenza! Ci vogliono particolari doti per suonare il pianoforte? Ci sono delle doti particolari che certamente favoriscono l’apprendimento del pianoforte e della musica: la capacità di captare e distinguere i suoni (l’”orecchio musicale”), il senso del ritmo, il desiderio di esprimere le proprie emozioni, la capacità di concentrazione, e la costanza. Detto questo, la musica è un regno sconfinato a cui si può accedere da un’infinità di porte. Come diceva il grande musicista e didatta ungherese Kodaly, si tratta per ognuno di trovare quella giusta. Nella storia della musica, il pianoforte è uno strumento recente? Quando compare per la prima volta? Il pianoforte è uno strumento relativamente recente, se paragonato ad esempio al violino. Nasce, infatti, nel 1698 per merito di un costruttore geniale che si chiamava Bartolomeo Cristofori. I primi modelli, però, avevano ancora poco a che vedere col pianoforte che conosciamo noi. Soprattutto, avevano possibilità espressive e sonore molto limitate. Tant’è che non entusiasmarono né Händel né Bach. Per vedere il pianoforte nel pieno delle sue possibilità sonore bisognerà aspettare almeno un secolo e mezzo. È solo dalla 15 Le Associazioni dialogano con noi Motoclub comunicato per gli associati Dal giorno 1 dicembre sono disponibili le tessere per il 51° tesseramento. Diversamente dal recente passato è molto importante che l’iscrizione avvenga in tempo utile visto che il 2009 è anno di rinnovo del Consiglio direttivo. La partecipazione a quest’ultimo infatti presuppone la regolarità dell’iscrizione e una manifestazione di volontà da comunicare prima della convocazione dell’assemblea. Con l’occasione la direzione rivolge a tutti gli associati, alle rispettive famiglie ed ai gessatesi gli auguri di buon Natale e felice anno nuovo. metà dell’Ottocento, infatti, che i pianoforti divengono tecnicamente perfetti e sonoramente potenti come quelli attuali. Per questo, la tecnica pianistica moderna è legata essenzialmente a Liszt e a Chopin. A livello tecnico e interpretativo, quali sono i pianisti che più l’hanno impressionata? I pianisti per me straordinari e inimitabili sono Horowitz, Richter e Michelangeli. Di tutt’e tre, purtroppo, ci restano ora solo molte registrazioni. Tra i grandi pianisti viventi, prediligo Martha Argerich, Radu Lupu, e Grigory Sokolov. Quest’ultimo è un’impressionante “macchina pianistica”; in tal senso, l’ultimo vero rappresentante della mitica scuola pianistica russa di Neuhaus, maestro di Gilels e Richter. Se dovessi consigliare tre brani/dischi ad un neofita che vuole avvicinarsi al suono del pianoforte, cosa indicheresti? Il disco del celebre concerto del ritorno a Mosca di Vladimir Horowitz (Deutsche Grammophon); le Ballate di Chopin interpretate da Krystian Zimermann (Deutsche grammophon); l’”Appassionata” di Beethoven suonata da Richter. A cura di Sergio Ferrario MOTOCLUB: BEFANA BENEFICA Anche quest’anno il Motoclub di Gessate organizza la “befana benefica motociclistica” per l’istituto Casafamiglia di Rivolta d’Adda. Essa consiste nella consegna di materiale utile per i degenti e nella esperienza umana che in qualche ora di permanenza può scaturire dal contatto con gli ospiti della Casa. La raccolta del materiale utile (pannoloni per adulti, traverse, prodotti per l’igiene intima) da consegnare presso la sede del Motoclub, incomincerà la prima settimana di dicembre e si protrarrà tutti i martedì e venerdì fino al 5 gennaio. Alla manifestazione, che inizierà alle 8,30 con ritrovo e partenza dal piazzale della Chiesa, parteciperanno i motociclisti gessatesi e quelli delle sezioni vicine: Gorgonzola, Busserro, Trezzo, Pandino, Vignate nonché “Gli amici del sidecar” di Lecco. Ovviamente può aggregarsi chiunque, anche se non aderente all’associazione. IL GRUPPO ARTISTI GESSATESI ALLA 37° SAGRA DE LA PACIARELA Domenica 5 Ottobre, in coincidenza con la Sagra de la Paciarela, si è svolta l’ottava mostra del Gruppo Artisti Gessatesi “il Gelso”, tradizionale appuntamento artistico che si tiene periodicamente nei locali Stalun. Gli artisti presenti hanno esposto più di cento opere dalle più svariate tecniche, 16 spaziando dal figurativo classico all’informale, dalle porcellane alle icone ed alla grafica. La nostra Associazione non vuole certo pretendere di rappresentare tutti gli artisti presenti a Gessate, tuttavia riteniamo sia significativa per la varietà delle espressioni e delle tecniche artistiche offerte al pubblico. È con soddisfazione che possiamo registrare una sempre più ampia partecipazione di pubblico, a dimostrazione di come questa iniziativa si stia radicando sempre più nella nostra realtà locale. L’Associazione sarà di nuovo presente con nuove opere il 13 e 14 Dicembre, occasione nella quale, grazie alla collaborazione delle Scuole Primarie di Gessate, saranno esposti dei lavori eseguiti dagli alunni. Le Associazioni dialogano con noi GIORNATA NAZIONALE DELLA COLLETTA ALIMENTARE “Un semplice gesto di carità: condividere la propria spesa” Sabato 29 novembre si è svolta in tutta Italia la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare organizzata dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus e dalla Compagnia delle Opere Impresa Sociale. È stata un’occasione per aiutare concretamente i poveri del nostro Paese che, secondo le ultime rilevazioni Istat (ottobre 2007), sono il 12,9% della popolazione italiana. In oltre 7.600 supermercati più di 100.000 volontari, hanno invitato le persone a donare alimenti non deperibili – preferibilmente olio, omogeneizzati ed alimenti per l’infanzia, tonno e carne in scatola, pelati e legumi in scatola - che saranno distribuiti a oltre 1.480.000 indigenti attraverso i più di 8,500 enti convenzionati con la rete Banco Alimentare (mense per i poveri, comu- nità per minori, banchi di solidarietà, centri d’accoglienza, ecc.). In occasione della “Colletta Alimentare” del 2007 oltre 5 milioni di italiani hanno donato più di 8900 tonnellate di cibo per un valore economico pari a 26.299.000 euro. L’obiettivo di questa edizione della Colletta è stato quello di sensibilizzare ancora di più le persone a questo gesto di carità e alla condivisione dei bisogni di chi è in difficoltà. La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare è possibile grazie alla collaborazione con l’Associazione Nazionale Alpini e la Società San Vincenzo De Paoli, e gode dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, del patrocinio del Segretariato Sociale della Rai e della Giornata Mondiale dell’Alimentazione. CENTRO ANZIANI VILLA DACCO’ Anticipazione importante del Centro anziani: il 31 ottobre: nell’Assemblea programmatica annuale è stato presentato ai soci il progetto culturale del 2009 dedicato a "La via Francigena". La preparazione -origini, storia e significato attuale- sarà curata dai docenti della scuola media di Vignate. Il ciclo si concluderà con una permanenza a Roma di 5 giorni nell’ottobre 2009. Intanto procedono con regolarità le attività a ciclo lungo, ginnastica per anziani e torneo di scala40, mentre con dicembre si concludono i corsi, base e avanzato, su PC. L’arrivo dell’inverno e delle festività natalizie sono preludio a tre momenti conviviali molto attesi e partecipati aperti agli associati e alle rispettive famiglie: il 14 dicembre pranzo di Natale presso il ristorante La Polena di Cavenago, il 31 dicembre incontro pomeridiano per gli auguri del nuovo anno, il 15 Gennaio, giorno di San Mauro, di nuovo assieme per l’ormai irrinunciabile “trippa in compagnia”. Il nuovo anno si apre con due eventi culturali di grande richiamo: il 4 Gennaio Operetta "Il cavallino bianco" al Teatro Carcano di Milano, prima settimana di febbraio, visita alla mostra del Patong (sculture dei popoli del Borneo) presso la villa Borromeo d'Adda ad Arcore. 17 Le Associazioni dialogano con noi GESS IN ROCK 2008 Cari cittadini e cittadine di Gessate, vorremmo provare a raccontarvi cos’è il Gess In Rock e a rendervi partecipi di come vengono vissuti la festa e tutto il periodo di preparazione che la precede da noi ragazzi dell’associazione Arché. Troviamo bizzarro che il motivo che anche quest’anno ci ha spinto a scrivere un articolo per il Dialogo sia un volantino consegnato qualche domenica fa fuori da messa. Molti nell’associazione si sono risentiti, altri credono che se questo ci ha spronato a reagire forse è maggiore il beneficio del danno che arreca. La preparazione del Gess’n Rock inizia da Ottobre/Novembre dell'anno precedente e procede per circa otto mesi con una serie di riunioni che si tengono tutti i giovedì sera nella sede della nostra associazione, una piccola stanzina che dividiamo con l’associazione “Caccia e Pesca” e nella quale non riusciamo ad entrare tutti (quando siamo tutti presenti). Otto 18 mesi durante i quali si cerca di mettersi d’accordo per come organizzare le serate, ci si divide i compiti per sentire i fornitori, il comune, preparare manifesti e volantini, tenere i contatti con l’agenzia BloomOut, con i gruppi che vengono a suonare, con chi stampa volantini e manifesti, bisogne capire quali sono le nuove norme in materia di feste che dobbiamo rispettare, etc. Spesso non siamo tutti d’accordo, si discute e capita anche di litigare o di prendersela perché qualcuno non ha fatto quello che doveva o perché non ci sta bene una decisione presa. Otto mesi durante i quali ovviamente non c'è solo il Gess In Rock. La nostra associazione propone durante l’anno molte altre attività e ci sono anche quelle da organizzare. Come sempre vi invito a seguire le nostre attività e non solo sul nostro sito internet: www.arche.mrw.it. Finalmente arriva la festa, si inizia due settimane prima al campo sportivo a montare le strutture, a verificare che sia tutto pronto. Di nuovo qualcuno se la prende perché a montare e a dare le disponibilità per i turni sono sempre gli stessi, ci si fa prendere dal panico perché manca uno dei documenti, perché il mattino prima di iniziare arrivano i pompieri e dicono che si deve ancora sistemare questo o quello per mettere tutto a norma. Ormai è Giovedì sera, si inizia! Speriamo che ci sarà bel tempo, che vengano molte persone, che la festa venga apprezzata. Non crediamo di dover Le Associazioni dialogano con noi raccontare come è andata, il Gess In Rock 2008 è stato un successo e sono venute così tante persone che per quattro giorni ognuno di noi ha fatto fatica a trovare un momento in cui fermarsi a riposare, quattro giorni davvero intensi. Domenica sera poco dopo mezzanotte è tutto finito, restano le strutture da smontare, i conti da fare e ci si dovrà trovare a fare un bilancio del tutto, successi e sconfitte. Quest’anno purtroppo anche una grande sconfitta per l’associazione: terminata la festa qualcuno ha deciso di lasciare. Siamo tanti ognuno con idee differenti, non è facile che siamo tutti soddisfatti delle scelte fatte. Ora torniamo a qualche domenica fa appunto, terminata la messa delle 10,30 ci si trova di fronte un volantino che recita grossomodo così: “Gess In Rock: 40.000 euro sprecati dall’amministrazione per una festa di 3 serate che non interessa a nessuno”, come non prendersela? Come dicevamo all’inizio le critiche sono anche stimolanti ma quanto ci piacerebbe che fossero critiche vere! Di sicuro ad alcuni di voi il Gess In Rock non piacerà e saremmo felici di trovarci a discutere, magari su questo giornale, della festa; ma non con slogan falsi. “Perché tanta fatica?” Potreste chiederci. Forse ognuno di noi ha motivi differenti. Di certo lo facciamo perché crediamo in questa associazione, perché crediamo sia terreno fertile per la nascita di nuove idee, per la diffusione della cultura e per la crescita dei giovani di Gessate. Il Gess In Rock, in tutto questo, è un ingranaggio importante. Per dovere di cronaca il Gess In Rock è una festa di 4 serate non 3, ed il comune ha investito 25.000 euro nella festa non 40.000, è possibile recarsi in comune per prendere visione del bilancio dell’amministrazione per verificarlo. In merito alla partecipazione, per quattro giorni la festa ha coinvolto più di mille persone in tutto, centinaia di giovani ed anche molte famiglie; all’organizzazione ed alla gestione delle serate hanno contribuito molti giovani, di Gessate e anche di altri paesi, dei quali molti non fanno neppure parte dell'associazione. Quest'ultimo è stato certamente il successo più grande della festa: riuscire a riunire e coinvolgere per uno scopo ragazzi e ragazze di differenti età, idee, estrazione sociale e collocazione. È questo lo scopo principale della nostra associazione e sono poche le occasioni in grado di ottenere questo obiettivo così come il Gess In Rock 2008 ha saputo fare. I ragazzi dell'Associazione Arché Gessate http://www.arche.mrw.it [email protected] 19 Le Associazioni dialogano con noi 25° ANNIVERSARIO DEL GRUPPO ALPINI DI GESSATE Era il lontano 16 ottobre 1983, quando un gruppo di Alpini Gessatesi, gran parte dei quali, sino a quel momento, iscritti al Gruppo Alpini di Sesto, sfilavano per le vie di Gessate per celebrare in modo semplice, ma al tempo stesso solenne, la nascita del 30° Gruppo Alpini della Sezione di Milano. Da quel giorno gli Alpini di Gessate hanno iniziato il loro cammino che, come quello di tutti i gruppi, è stato costellato di memorabili Adunate Nazionali, Feste alpine, Celebrazioni del 4 novembre e tante, tante iniziative quasi sempre a carattere benefico. Strada facendo, grazie alla Amministrazione comunale, si è aggiunta una bella sede dove ritrovarsi e stare assieme e, con il tempo, è nato un coro che, con caparbietà e passione, ha riscosso consensi di pubblico e critica sempre crescenti. Poi un giorno, guardandosi alle spalle, ci si è accorti che il gruppo aveva raggiunto il quarto di secolo; “Ma come? sono già passati 25 anni? Mi sembra ieri che abbiamo festeggiato il decennale...” questi pensieri, a volte detti a mezza voce, sono sicuramente passati nella mente di ciascun alpino del gruppo, che come tutti, una volta elaborato l'ennesimo colpo, inferto al proprio spirito giovanile, dal trascorrere del tempo, si sono rimboccati le maniche per festeggiare degnamente l'anniversario. Ed è cosi che a Gessate, domenica mattina, 7 settembre 2008 si è tenuta la manifestazione di celebrazione del 25° compleanno del nostro Gruppo Alpini. La giornata è stata preceduta da 4 giorni di “Festa dell’Alpino”, un appuntamento divenuto oramai tradizione a Gessate, che solitamente negli anni scorsi si svolgeva a fine agosto, e che quest'anno, vista la ricorrenza, è stato spostato di una settimana. Il programma della manifestazione, nella perfetta tradizione alpina, era semplice, ma al tempo stesso ricco di momenti solenni, dal profondo significato simbolico: Alzabandiera, sfilata per le vie del paese, onore ai caduti, S. Messa (concelebrata da don Giacomo, già cappellano della sezione di Piacenza), discorsi ufficiali. A festeggiare gli Alpini 20 Gessatesi sono venuti non solo gli alpini dei gruppi fratelli della sezione di Milano, ma anche dalla vicina sezione di Bergamo, ed in particolare con il gruppo alpini di Petosino con il quale da alcuni anni si è instaurato un bel rapporto di amicizia e, da più lontano il Gruppo di Civo della Sezione di Sondrio. Lo spirito con il quale il gruppo ha voluto festeggiare il proprio anniversario, non è stato certo quello celebrativo, l’anniversario è solo il punto di partenza di una avventura che non ha alcuna intenzione di scrivere la parola fine. In questi anni numerosi sono gli amici che si sono avvicinati al nostro gruppo e che, condividendo i nostri principi ed apprezzando il nostro modo di fare semplice e schietto, si sono messi al servizio dell’Associazione, offrendo un contributo che è divenuto determinante per la realizzazione delle nostre attività. Il sentiero davanti a noi è ben tracciato, continuare a tramandare le tradizioni e lo spirito alpino con le parole, il canto, e i gesti concreti. Ed è con questo spirito che durante i discorsi ufficiali gli alpini di Gessate hanno voluto dare un contributo al Gruppo di Cinisello Balsamo per l'acquisto di una unità di telemedicina donata al Ospedale da campo dell’A.N.A., ed un altro contributo al Gruppo di Magenta per la ricostruzione della loro sede distrutta da un incendio. 25 anni sono un bel traguardo, tanti sono i ricordi che affiorano, e ancora di più le attività svolte da questo gruppo di "alpini di pianura" che meriterebbero di essere citate, ma forse bene ha fatto il nostro capogruppo Natale Colombo che nel suo breve discorso, oltre a ringraziare le autorità, gli alpini e tutti presenti, ha rivolto il ringraziamento più grande alle nostre donne, madri, mogli, fidanzate, le quali con santa pazienza e un po’ di complicità hanno sopportato le nostre numerose assenze e ci hanno spesso supportato nelle nostre iniziative; a loro, come è scritto da qualche parte, è l'altra metà del cielo. per Gruppo Alpini Gessate Michele Tresoldi Spazio Donne Le donne e i campi Oggi le aziende agricole sono imprese che raggiungono profitti significativi, che investono in nuove tecnologie, che cercano con fantasia di valorizzare i propri prodotti e il proprio territorio. L’agricoltura porta con sé l’importante eredità del passato, ma anche le risposte per un futuro migliore. Questo settore è il più legato alla difesa dell’ambiente ed è quello che ha maggiori possibilità di impegnare spazio e risorse per le energie alternative, di riciclare direttamente la frazione “umida” dei rifiuti, di sperimentare nuovi materiali e tipologie di costruzione per i propri edifici. In agricoltura, come in tutti i settori, molti imprenditori sono donne, ormai non basta più la forza fisica, per riuscire in questo campo, o per meglio dire, per riuscire nei campi, servono intelligenza, pazienza, idee. Fino alla prima metà del secolo scorso Gessate era un paese di contadini, in realtà c’erano anche operai che appena tornavano dalla fabbrica aiutavano i loro parenti nei campi, oppure coltivavano il loro piccolo appezzamento. È quindi normale che per molti pensare all’agricoltura significa tornare alle tradizioni di un passato che, distante solo mezzo secolo, sembra un’altra epoca: i cortili, le storie raccontate nelle stalle, i proverbi, le feste, le usanze. La nostalgia per la natura e per un mondo che, visto da lontano, sembra più semplice e genuino colora i ricordi di poesia. Una volta da bambina ero sull’aia con mia nonna e mio padre, mi ricordo che c’era il granturco. “Papà, ma noi siamo contadini?” chiesi “No”, rispose “giochiamo a fare i contadini”. Rispose così perché amava la sua terra e gli piaceva coltivare il suo orto e il suo piccolo campo ma sapeva che il benessere della sua famiglia non dipendeva da quello che era ormai diventato un hobby, ma dal suo lavoro di operaio. La nonna, e molti della generazione di mio padre hanno conosciuto la povertà che ha spinto gli italiani a cercare fortuna lontano dal proprio paese. Sentiamo spesso parlare della solidarietà che legava la comunità del passato ma non erano i più ricchi a dare il superfluo a quelli che non avevano niente, nei vecchi cortili tutti erano poveri e si aiutavano a vicenda. Un tempo dare un po’ di minestra a chi aveva fame voleva dire toglierne un cucchiaio dal proprio piatto e da quello dei propri figli, eppure la gente si sentiva in dovere di farlo. Per la maggior parte dei gessatesi l’opportunità di lavorare nelle aziende vicino a casa ha rappresentato la salvezza dalla miseria; anche chi ha continuato a fare l’agricoltore ha potuto acquistare o prendere in affitto la terra di quelli che avevano ritenuto necessario cambiare mestiere, e ha migliorato il proprio tenore di vita. Un tempo nella nostra zona il lavoro nei campi era svolto principalmente dagli uomini, mentre le donne si occupavano della casa, della famiglia. Alcune gestivano l’allevamento dei piccoli animali, come le galline, le oche e quello dei bachi da seta, ma i compiti più faticosi erano riservati agli uomini. Non era così ovunque: in altre regioni anche le donne svolgevano le attività più pesanti: pensiamo ad esempio alle mondine, che sono state tra le prime in Italia a chiedere un giusto salario e migliori condizioni di lavoro; tutte insieme hanno capito l’ingiustizia che subivano e lottato per vedere riconosciuti i propri diritti. Qualcuno potrebbe pensare che nei secoli passati, tra le mura domestiche le donne non lavoravano, che davano solo una mano. In realtà avevano molto da fare, ma non era riconosciuto il giusto valore alle loro fatiche. L’immagine che abbiamo delle nostre bisnonne è quella di donne serene e felici, che crescevano i loro bambini cantando, che facevano ricami meravigliosi, che cucinavano cibi genuini. Forse non era proprio così e non credo che queste donne non soffrissero per le ingiustizie, solo non potevano vedere una strada per migliorare il mondo. Mary Bertini 21 Dialogo sull’Informatica VOIP: NUOVA FRONTIERA DELLA COMUNICAZIONE. Negli ultimi anni si è molto diffusa la comunicazione in tempo reale via Internet: ora tramite software gratuiti è possibile infatti parlarsi o chattare liberamente tramite la rete. La comunicazione può avvenire in diversi modi: gli utenti possono parlare fra di loro tramite un pc, oppure dal pc possono anche chiamare un numero di telefono. Per la comunicazione fra utenti al computer esistono molteplici software gratuiti: Messenger, Skype, ICQ e molti altri permettono di chattare o di videochiamare una persona tramite pc (ovviamente è necessario avere un microfono e una webcam, oltre che un collegamento ADSL per evitare ritardi o distorsioni nei suoni e nelle immagini). Ma la vera novità degli ultimi anni è la possibilità di chiamare anche numeri telefonici dal pc: la tecnologia alla base di questa funzionalità è denominata VoIP (Voice over IP). Questa tecnologia permette ad un utente di chiamare un normale numero di telefono componendolo direttamente dal proprio pc: ovviamente il servizio non è offerto gratuitamente, ma le tariffe applicate sono abbondantemente inferiori a quelle offerte normalmente dai gestori telefonici. Ciò è dovuto al fatto che non si sfrutta la linea telefonica intercorrente fra il chiamante e il destinatario, ma l’infrastruttura su cui si basa Internet per trasmettere la i dati (in questo caso voce e video), per cui il costo dipende dall’abbonamento al provider Internet e dal costo del gestore del servizio VoIP che deve effettuare il passaggio dei dati dalla rete internet a quella telefonica. Per questo motivo, anche le chiamate internazionali sono offerte a prezzi abbordabili, paragonabili a quelli delle normali chiamate nazionali. Vi sono diversi software che permettono di accedere a questo servizio, ma senza dubbio il più diffuso e conosciuto è Skype. Il vantaggio economico è sicuramente interessante, ma questo sistema non raggiunge certo la comodità del normale telefono. Esistono anche dei telefoni collegabili al computer per utilizzare il servizio, ma resta comunque necessario avere sempre il pc acceso. Per ovviare a questo problema, ultimamente, anche alcuni gestori telefonici e provider Internet (ad esempio Tiscali) hanno cominciato a offrire servizi VoIP di cui si può usufruire acquistando degli speciali telefoni che si collegano al router per la connessione a internet. In questo modo è possibile usufruire dei vantaggi del VoIP e chiamare da telefono a telefono direttamente. L’ultima innovazione in questo campo, infine, è stata portata dalla nuova generazione di telefoni cellulari: grazie alla maggiore velocità, infatti, è possibile sfruttare il VoIP anche su essi. Diversi programmi, fra cui Skype, esistono infatti in versione “mobile” e possono essere installati sui telefoni di ultima generazione. Bisogna riconoscere quindi il servizio VoIP è in generale molto conveniente, ma va sottolineato anche che non lo è in tutti i casi: chi ancora utilizza una vecchia connessione a Internet tramite modem a 56k, ad esempio, non potrà sfruttare a pieno il servizio, e inoltre il costo della connessione potrebbe addirittura superare quello di una normale chiamata. Lo stesso vale per i possessori di telefoni cellulari: a meno di avere un profilo tariffario che permetta una connessione a Internet conveniente, l’utilizzo di programmi quali Skype potrebbe risultare molto dispendioso a causa del costo di accesso alla rete. In definitiva, il servizio VoIP può risultare utile e conveniente soprattutto per i possessori di una connessione a ADSL o a fibra ottica, che potranno sfruttare a pieno il servizio (senza ritardi o perdite di qualità) e risparmiare una buona cifra sulle chiamate. Marco De Zorzi 22 Spazio Giovani Mi sono iscritta a Facebook, il mio profilo personale conta ben 300 amici tra compagni di università, liceo, amici conosciuti sui campi di atletica, colleghi di lavoro, compagni delle elementari e persino concittadini Gessatesi. Se non sapete cos’è Facebook, non preoccupatevi, avete sicuramente più di 35 anni e nessun interesse a ritrovare i vostri vecchi amici attraverso la rete, forse non sapevate nemmeno si potesse fare. Bene io l’ho scoperto per caso. Basta iscriversi a Facebook, compilare il format di iscrizione, completare il profilo personale e inserire il nome e cognome degli amici con cui si vuole entrare in contatto. Se anche loro sono registrati il gioco è fatto, si invia la richiesta di amicizia e una volta accettata si possono scambiare messaggi, condividere foto e filmati, inviare test e giochi e persino fondare gruppi a cui tutti gli iscritti a Facebook possono unirsi attraverso il passaparola tra amici. Sono strane le dinamiche di un social network come Facebook perché lo scopo principale non è conoscere nuove persone ma ritrovare amici e conoscenti e mantenersi in contatto con loro. Ti ritrovi così a contattare persone che non vedi dai tempi dell’asilo, che incontri per strada e che fai fatica a riconoscere perché è da una vita che non vedi, trovi anche conoscenti o amici che vivono o hanno vissuto a Gessate e adesso chissà che fanno, dove vivono, insomma, dove sono finiti. E poi capita che un giorno vieni invitato da un Gessatese a unirti al gruppo “Gessate on Facebook”. Ma a chi mai sarà venuto in mente di creare un gruppo che unisca i gessatesi su un social network, quando tutti sanno che Gessate è un buco, che è facilissimo incontrarsi, basta volerlo, e che tutti si conoscono da quando andavano all’asilo? O forse non è così…Se ci penso sono anni che non esco a Gessate con un Gessatese e che non frequento più nessuno in paese. Mi incuriosisco e mi unisco al gruppo. Ho scoperto che moltissimi non ci abitano nemmeno più a Gessate. Qualcuno è a Londra, qualcuno abita nei paesi limitrofi, qualcuno va e viene a seconda degli impegni di scuola o di lavoro. A qualcuno Gessate manca e riscopre la sua “anima gessatese” proprio quando ne è lontano. Chi l’avrebbe mai detto! Mi permetto di citare alcuni dei post (messaggi per chi non mastica informatichese) che compaiono nel sito del gruppo: “Da giugno scorso che non faccio una passeggiata per Gessate…un giro al pub, sotto il comune, alle panche, in corte, in villa…un po’ mi manca…e fra poco vi vengo a trovare…anche se non ci siete voi Gessate rimane sempre lì…see u guys soon..” “O mio Dio, esiste davvero un gruppo di Gessatesi su Facebook??? Chissà che fine hanno fatto tutti i vecchi amici, i vecchi compagni... Forza Gessatesi tecnologici, UNITEVI!!!” “Ho visto pochi posti più sfigati di Gessate dove nessun locale è mai riuscito ad emergere!!! E non parliamo dei negozi!!!! Però quando l'assenza da Gessate diventa un qualcosa di + di una vacanza fighissima a breve termine... si scopre di avere un'anima gessatese e che, per esempio, un giretto alla Festa degli Alpini, che hai sempre reputato sfigatissima, te lo faresti volentieri.” E c’è anche qualche nuovo concittadino che si è unito al gruppo e così commenta: “Ciao a tutti gli abitanti di Gessate, io sono un vostro concittadino da solo 2 anni. Non so se avete già visto cosa riporta wikipedia su Gessate.. vi inserisco il link http://it.wikipedia.org/wiki/Gessate;) Ci si vede lungo il naviglio, bye”. Così anche le giovani generazioni scoprono che in fondo Gessate non è poi tanto male: perché ci sei cresciuto e perché hai vissuto alcune delle esperienze più importanti della tua, fin qui, giovane vita. Scoprono che per quanto vivere all’estero o in un altra città, lasciare Gessate per conoscere altri luoghi e fare nuove esperienze sia cosa buona e giusta, Gessate è sempre Gessate come casa è sempre casa. Sweet Home Gessate. Curioso che per scoprirlo ci si debba iscrivere a Facebook. FLORA LEONI [email protected] oppure mi trovate su Facebook! 23 Cos’è Facebook? Facebook è stato fondato il 4 febbraio 2004 da Mark Zuckerberg, all’epoca diciannovenne e studente presso l’università di Harvard. Molte singole università furono aggiunte in rapida successione nell’anno successivo. Il 27 febbraio 2006 delle reti furono iniziate per le scuole superiori e grandi aziende. Dall’11 settembre 2006, chiunque abbia più di 13 anni può parteciparvi. Gli utenti possono selezionare di fare parte di uno o più reti partecipanti, come la scuola superiore, il luogo di lavoro o la regione geografica. Quindi se lo scopo principale iniziale di Facebook era di far mantenere i contatti tra studenti di università e licei di tutto il mondo è adesso diventata una rete sociale che abbraccia trasversalmente tutti gli utenti di internet. Da www.wikipedia..org Per saperne di più www.facebook.com Dialogo InformUtile Dialogo IL COMUNE Municipio Piazza del Municipio 1, tel. 029592991 www.comune.gessate.mi.it Ufficio Relazioni Comunali Tel. 02959299262 Fax 02955382853 da lunedì a venerdì 9:00 - 12:00, mercoledì 16:00 - 18:30, 1°e 3°sabato del mese 9:00 - 12:00 Ufficio Segreteria tel. 02959299558 da lunedì a venerdì 9:00 - 12:00, mercoledì 16:00 - 18:30 Ufficio Anagrafe, Stato Civile, Leva, Commercio tel. 02959299556 da lunedì a sabato 9:00 - 12:00, mercoledì 16:00 - 18:30 Ufficio Ragioneria, Tributi, Personale tel. 02959299557 da lunedì a sabato 9:00 - 12:00, mercoledì 16:00 - 18:30 9:00-11:00, mercoledì 16:00-17:00 Biblioteca Piazza del Municipio tel. 02959299554, www.bibliomilanoest.it [email protected] lunedì 21:00-22:30, da martedì a giovedì 14:00-18:00, venerdì 9:00-12:00 e 14:00-18:00, sabato 9:00-12:00 Piattaforma ecologica Via Repubblica (vicino al Centro Sportivo) da lunedì a venerdì ore 15:00 - 18:00, sabato 9:00 - 12:00 e 14:00 -18:00 Cimitero Orario invernale dall’1/10 al 31/3: tutti i giorni dalle 8,00 alle 17,00 Orario estivo dall’1/4 al 30/9: tutti i giorni dalle 8,00 alle 18,00 SERVIZI DI PUBBLICA UTILITÀ Ufficio Servizi SocioCulturali, Sport tel. 02959299555 da lunedì a venerdì 9:00 - 12:00, mercoledì 16:00-18:30 Acqua IDRA tel. 039629071, pronto intervento 800506300 Ufficio Edilizia, Urbanistica, Tutela Ambientale tel. 02959299551 lunedì e giovedì 10:00 - 12:00, mercoledì 16:00 - 18:30 Gas E.ON. Via Badia 68, tel. 0295380161, pronto intervento tel. 840001122 www.eon-vendita.com, lunedì 9:30-12:30, mercoledì 9:30-12:30 e 14:30-17:30, venerdì 9:30-12:30 Ufficio Lavori Pubblici tel. 02959299552 da lunedì a venerdì 9:00 - 12:00, mercoledì 16:00-18:30 Polizia locale c/o Municipio tel. 02959299553 da lunedì a sabato Enel Melzo, Viale Gavazzi, segnalazione guasti tel. 803500 servizio clienti nr. verde 800900800 Posta Via Aldo Moro, tel. 029533329 da lunedì a venerdì 8:30-14:00, sabato 8:30-12:30 ATM - Metropolitana Milano servizio informazioni nr. verde 800808181 www.atm-mi.it Carabinieri Pronto intervento tel. 112 Cassano d’Adda, Via Milano 80, tel. 0363364935, apertura h.24 (per telefonate 24 ore su 24), apertura al pubblico 8:00 – 20:00 Gorgonzola, Via Trieste 131, tel. 029513278, per telefonate e apertura al pubblico 8:00-22:00 SANITÀ Infermiera Piazza della Pace, 7 lunedì 8:30-9:00 martedì 11:00-12:00. mercoledì 11:00-12:00, giovedì 17:00-18:00. venerdì 8:30-9:00. Servizio prelievi Piazza della Pace, 7 solo su appuntamento Prenotazioni: martedì 9:00-10:00, Servizio Ginecologia Piazza della Pace, 7 (solo su appuntam. tel. 0295732039). Offerto dal Consultorio Familiare Decanale di Melzo - 1°lunedì di ogni mese Ufficio d’Igiene Centro vaccinale Gorgonzola, Via Don Gnocchi 2, tel. 0292654637 da lunedì a venerdì 8:30-12:30 e 13:30-16:00 (per appuntamenti telefonare solo la mattina) Farmacia Farmacia Padana, Piazza della Pace 10, 24 tel. 0295382704 dal lunedì al venerdì 8:30-12:30 e 15:30-19:30; sabato 9:00-12:45 MEDICI DI BASE Abu Asbeh Dr. Ziad, Piazza della Pace, 7 Tel. 0295384263 (studio) 0295382990 (casa) Sala Dr. Carlo Attilio P.zza della Pace, Gessate Via Roma 46, Bellinzago tel. 0295745430 (per visite domiciliari) Goldstein Dr.ssa Gabriela, Piazza della Pace, tel. 0295383125 Sartirana Dr. Luigi Maria, Via Padova 1, tel. 0295781309 MEDICI PEDIATRI Crippa Dr.ssa Lorenza Piazza della Pace tel. 0295380251 Cunietti Dr.ssa Maria Veronica, Piazza Corte Grande 19, tel. 0295382743 MEDICI VETERINARI Bianchini Dr. Armando, Via Padova 1, tel. 0295383230 ASL 2 Melegnano CUP (Centro Unico Prenotazione) nr. verde 800899899 (solo da rete fissa), tel. 029044902 (da cellulari), da lunedì a venerdì 8:00-19:00, sabato 8:00-12:00 C.F.D. di Melzo Consultoro Familiare Decanale, via Martiri della libertà 35, Melzo (su appuntamento tel. 0295732039). Mattino 9:00 -12:00 tranne mercoledì, pomeriggio 16:00 -19:00 tranne sabato. Cernusco sul Naviglio, Via Uboldo, tel. 02923601 VOS Piazza della Pace, tel. 0295781844, da lunedì a venerdì 9:00 - 12:00 SCUOLE Asilo Nido Comunale Via G. Di Vittorio, 4. Scuola dell’infanzia Statale “Olga Malvestiti” Via Salvo d’Acquisto, tel. 0295380380 Scuola dell’Infanzia Paritaria “Stefano Lattuada” D.M.N. 488 del 28/02/01 Via Repubblica 1, tel. 0295781120 Scuola Primaria Statale “Armando Diaz” Viale Europa 2, tel. 0295781004 Scuola Secondaria di 1°grado Statale “Cesare Beccaria” Viale Europa 1, tel. 0295781005 ALTRI SERVIZI Sportello Stranieri Uffici Comunali mercoledì 16:00-18:00 venerdì 9:30-11:30 Patronato FNP-CISL Villa Daccò mercoledì e venerdì 14:30-17:00 Parrocchia SS. Pietro e Paolo, Via della Chiesa 2, tel. 0295781058 Oratorio Don Bosco, Via IV Novembre 4, tel. 0295781030