Il ANNO IX° 15 giugno 2011 CIAVARRO Numero 38 Cronaca di vita associativa 1861 - 2011 Foglio trimestrale interno , riservato ai soli soci, di notizie, informazioni, idee e tante altre cose della ASSOCIAZIONE DEI MARCHIGIANI E UMBRI DI MILANO “E. MATTEI” dal 1950 Iscritta all’Albo della Regione Marche relativo alle Associazioni dei Marchigiani operanti fuori Regione Premiata con l’Ambrogino d’oro nell’anno 2001 SEDE : Via Peschiera ,1 – 20154 Milano REDAZIONE : presso G.B. Ortenzi, via Raffaello Sanzio,20 -20094 Corsico - Milano Recapiti telefonici : tel.02- 44 05 683 – – Fax 02 – 44 06 175 Siti Internet : www.ilciavarro.it www. marchigianieumbrienricomattei.eu RINNOVAMENTO E TRADIZIONE Direttivo, da coloro che hanno ricoperto i principali Dopo l’intensa stagione associativa, che ci ha visto incarichi operativi e dei nostri strumenti di comunicazione protagonisti in tante, qualificate e interessanti iniziative, e che come Il Ciavarro e i siti Internet. I soci e gli amici saranno ci ha visto rinnovare lo Statuto dell’Associazione, in informati tempestivamente circa la conferma di svolgimento , un’Assemblea straordinaria partecipata, serena e costruttiva, ed altri dettagli organizzativi, del tradizionale ci attende la meritata pausa estiva, nel corso della quale non CONVEGNO delle associazioni mancheremo di ritessere i fili che ci ricollegano alle Marche e dei marchigiani all’Umbria, che, come fuori regione, con sempre, non mancano di partecipazioni fornirci spunti dall’Italia e assolutamente invitanti, dall’Estero, che sia nelle notissime ed quest’anno potrebbe inesauribili bellezze che svolgersi ‘in nei programmi di Ancona’ , capoluogo intrattenimento regionale, per organizzati da enti ed l’occasione del XX istituzioni locali. Convegno Eucarsistico L’Assemblea ha che vedrà la presenza confermato, anche del Santo Padre (in attraverso le ponderate e data tra il 3 e l’11 oculate scelte statutarie, settembre), oppure a la nostra linea di Camerino in agosto. 30° di fondazione dell’Unione Famiglie e Circ.Regionali (vedi pag 9 ) collegamento sempre Abbiamo già più pieno con le realtà programmato una culturali, economiche ripresa alla grande, 30° di fondaz. dell’Unione Famiglie e Circoli Regionali (vedi articolo a pag .9 ) e politiche delle in autunno, con nostre regioni numerosi e qualificati appuntamenti associativi: folklore, d’origine e della regione che ci ospita. cultura, arte, enogastronomia, e tanto altro che contribuiranno Tale linea ha avuto conferma nella straordinaria a rendere la nostra vita sociale sempre più interessante per manifestazione per il 30° anniversario di fondazione noi e per gli amici, vecchi e nuovi, che sapremo coinvolgere. dell’Unione delle Famiglie e Circoli Regionali (di cui la nostra Associazione fa parte dall’inizio) svoltasi A nome del Consiglio Direttivo, buona estate e… tornate solennemente alla presenza del Sindaco di Milano Letizia carichi della consueta energia e simpatia!! MORATTI e di numerose autorità presso il Salone dell’Alessi di Palazzo Marino (All’interno del giornale un’ampia Pierfrancesco Fodde documentazione dell’evento). Fa piacere constatare che sono rientrati spunti polemici che avevano caratterizzato recenti momenti. E’ stato dato atto del grande lavoro fatto dal Consiglio Buona estate a tutti i lettori da parte della Redazione 1 Un genio umbro che ha onorato l’Italia del Gen. A.Imposimato Antonio Ferri Genio dell’aerodinamica supersonica e ipersonica. (Norcia 5 aprile 1912 – New York 28 dicembre 1975) Caccia Reggiane Re.2005 “Sagittario”,uno dei più begli aerei italiani della Seconda G uerra Mondiale su cui anche Ferri effettuò studi e ricerche. Ing. Antonio Ferri Ne ricorderemo il centenario della nascita il prossimo anno, ma è bene che gli umbri e marchigiani, e non solo, se lo ricordino, anche con anticipo.Il giovane ingegnere maturò le sue esperienze alla scuola del Gen. Aer. Prof. Arturo Crocco, considerato, negli anni trenta, il padre della scuola italiana di aerodinamica dei gas, base dello studio supersonico. Nel 1935 il neo capitano del Genio Aeronautico Antonio Ferri collabora con il Gen.Crocco alla preparazione di un Congresso internazionale sul volo ad alta velocità, nella prospettiva di un possibile volo transonico e supersonico. Al Ferri si deve la costruzione della prima Galleria del vento supersonico, capace di simulare velocità di volo dell’ordine di 2.400 Km./h, con studio di esperimenti su profili alari particolarmente avanzati per quei tempi . Parallelamente sviluppò studi di termodinamica per potenziare i motori dei velivoli da caccia. Tali esperimenti furono sospesi per le note vicende belliche dopo il 1943. Nel dopo guerra iniziò la collaborazione con gli U.S.A. presso l’Università della Virginia. Fino ai primi anni 50 si tentò con i turbogetti di superare il muro del suono ( 1.200 Km./h n.d.r.), partendo in picchiata da alta quota e con il motore al massimo dei giri :esperimenti spesso pericolosi. Le ricerche in laboratorio in materia di aerodinamica supersonica condotte da Ferri approderanno alle applicazioni pratiche e nel 1954 si registrò il primo volo in orizzontale a velocità supersonica. Il Re Vitt.Emanuele III° passa in rassegna una squadriglia di Re. 2005 Sagittario appena consegnata (1943 ) L’Ing. Ferri,il leader più attivo in questa sperimentazione perviene a primati sempre più avanzati, che consentirono all’industria occidentale il primato tecnologico sulle alte velocità, durante tutto il periodo della Guerra Fredda. Nel periodo 1951 – 1954 Ferri fu accolto da prestigiosi atenei di Ingegneria Aerospaziale U.S.A., come professore titolare di Scienze Aeronautiche avanzate ed applicate. Entrato successivamente nell’Università di New York, Ferri ebbe la nomina a consulente per l’industria aeronautica per tre Presidenti U.S.A. (Kennedy ,Johnson e Nixon). Si applicò costantemente alla sostenibilità, sul piano ecologico, degli inconvenienti derivanti da inquinamento acustico e per residui di carburanti speciali. Ferri si spense per infarto ad appena 63 anni a Long Island (New York) e purtroppo la sua figura e la sua opera sono poco note in Italia, mentre il genio venuto dalla lontana Umbria è molto ricordato negli ambienti tecnici ed aeronautici U.S.A. Una delle gallerie del vento costruita negli Stati Uniti con il contributo di Antonio Ferri Gen. Achille Imposimato 2 Un marchigiano illustre ottico ed astronomo di G.B.Ortenzi Eustachio Divini U ltimamente è stato ricordato, nel quarto centenario della nascita, il grande ottico e astronomo Eustachio Divini (quadro a destra), al quale è intitolato l’Istituto Tecnico Industriale Statale di San Severino Marche (MC). Questo illustre fisico e astronomo nacque a San Severino Marche nel 1610 il giorno 4 ottobre e morì, sempre a San Severino Marche, il 22 febbraio 1685 dove fu sepolto nella chiesa di San Domenico. Rimasto orfano a quattro anni della madre (Virginia Saracini) e ad undici del padre (Tardozzo), alla sua prima formazione culturale pensarono i fratelli maggiori, Vincenzo e Cipriano , mentre poi fu costretto, per cause economiche , ad interrompere gli studi ed ad arruolarsi nell’esercito per dedicarsi alla carriera militare . Nel 1629 però si ammalò gravemente e, lasciato l’esercito , si ricongiunse con i fratelli a Roma. Qui grazie all’introduzione che aveva il fratello Vincenzo negli ambienti scientifici e letterari della città cominciò a seguire le lezioni del monaco Benedetto Castelli, allievo di Galilei. Iniziò quindi a studiare la geometria euclidea e l’astronomia, acquisendo così le basi teoriche per la sua futura attività. Strinse amicizia con il compagno di studi Evangelista Torricelli, stabilendosi poi definitivamente a Roma (1646) dove iniziò a costruire orologi , lenti e strumenti ottici molto apprezzati dai contemporanei. Tra questi, microscopi e telescopi che consistevano in tubi di legno con quattro lenti , di lunghezza focale superiore a 15 mt, utilizzati spesso da lui stesso per osservazioni astronomiche. Circa il microscopio ebbe il merito di intuire ed Binocolo ottagonale - particolare applicare l’uso del micrometro . Nel 1649 pubblicò una mappa lunare, la seconda di tutti i tempi, chiamandola “Carta lunare”( vedi a sinistra), simile a quella dell’astronomo tedesco Jovannes Hevelius, pubblicata nel 1647, ma realizzata con strumenti da lui costruiti e basata anche su proprie osservazioni scientifiche . Questa fu dedicata nel 1649 al granduca Ferdinando II di Toscana e , per l’esiguità delle copie stampate, divenne ben presto rarissima. Al di sotto della mappa si legge un’iscrizione latina dell’autore nella quale dichiara di avere osservato il plenilunio nel marzo del 1649 con un telescopio di 24 palmi e spiega il procedimento da lui seguito per ottenere, ponendo sulla lente di vetro di un altro telescopio di 16 palmi dei fili sottilissimi, disposti a mò di graticola, l’immagine , la più esatta possibile, delle macchie lunari. Dal Libro consiliare del 1649 citato dal Gentili, risulta che egli venne pubblicamente onorato per tale invenzione dalla sua città a cui l’aveva dedicata . Fu autore di diverse osservazioni astronomiche , fra cui le macchie ed i satelliti di Giove, e alcuni degli anelli di Saturno , la priorità della scoperta dei quali rivendicò contro Christiaan Huygens (quadro a destra), uno dei più grandi fisici di tutti i tempi. Comunque tra il 1659 ed il 1661 il nostro Divini fu in polemica con lo Huygens circa la conformazione di Saturno, l’avvistamento di Titano (il più grande satellite naturale del pianeta Saturno), e la qualità delle ottiche diviniane. Ne uscirono 5 opuscoli pieni di repliche e contro repliche. In una di queste che il Divini scrisse al Huygens “Pro sua annotatione in systema saturnium Cristiani Hugenii adversus eiusdem assertionem, Romae typis Dragondellianis, 1661,” rivolgendosi, questa volta, direttamente all’ illustre scienziato , in tono ironico, dice di stupirsi che il “principe degli astronomi” e il “corifeo degli ottici” si sia potuto abbassare a rispondere a quello che più volte aveva definito “vilem vitrarium artificem”, e rivendicava con orgoglio i suoi successi ed il rispetto che godeva presso tutti gli scienziati europei e il frutto che questo portava , cioe un “ lucrus satis ingens”. Insegnò all’Università di Pisa e successivamente gli venne offerta la cattedra di matematica allla Sapienza di Roma. Tra il 1663 ed il 1666 il Divini pubblicò due saggi i : nel primo spiegò il suo lavoro di fabbricatore di lenti e nel secondo si occupò delle macchie di Giove avvistate da vari studiosi a Roma per mezzo dei suoi strumenti. Poco dopo il Divini fece ritorno a San Severino Marche, suo paese di nascita, dove trascorse in riposo gli ultimi anni della sua vita.. Oculare con lente biconvessa su anello Morì il 22 febbraio 1685. di cartone con bordo ricoperto di carta marmorizzata realizzato dal Divini nel 1666 G.B. Ortenzi 3 Storia di Milano di Antonio Gargiulo Parte I S e i cittadini di Milano potessero tornare indietro nel tempo di tremila anni, si troverebbero al centro di un’area fatta di fitte foreste, per lo più di querce, di fiumi impetuosi e estese paludi. Presenze umane quanto mai disperse. E’ affascinante però pensare alle trasformazioni che hanno portato quest’area selvaggia a diventare la grande metropoli quale la conosciamo oggi. Ecco arrivare i Galli Insubri nel V° secolo a.C., popoli seminomadi in cerca di pascoli per i propri armenti. A loro si deve la fondazione di Mediolanum, che prese il nome da una scrofa semilanuta. Nel III° secolo a.C. arrivarono i Romani, che si fusero con i Celti e realizzarono una Milano costruita secondo i canoni delle città romane, con tanto di cardo e decumano, foro, teatro, anfiteatro, terme e vie Scrofa semilanuta consolari di collegamento. Anche i territori intorno a Milano furono colonizzati dai veterani dell’esercito mediante il metodo della centuriazione, furono quindi dissodati e il loro aspetto silvano cominciò a mutare notevolmente. Situata a un incrocio di strade per le Gallie e le direttrici di pianura verso il Friuli, Milano prosperò sempre più sotto l’aspetto economico e culturale, al punto da sopravanzare la stessa Roma. Infatti, nel 285 d.C. l’imperatore Diocleziano la elevò al rango di capitale dell’Impero Romano d’Occidente. A Milano ( 313 d.C. ) fu emesso il celebre editto di Costantino, che concesse la libertà di culto ai cristiani. A Milano operarono pure S. Ambrogio, vescovo dal 374 al 397 d.C., e, sia pure per un tempo limitato, S. Agostino, dottore della Chiesa. Diocleziano Con l’aumentare della pressione barbarica, la capitale dell’Impero Romano d’Occidente fu trasferita a Ravenna. A Milano si installarono i Longobardi ( VI° secolo ), che però trasferirono la capitale e la residenza del re a Pavia. Tutto sommato, il dominio longobardo garantì al territorio un periodo di relativa pace. Ai Longobardi si sovrapposero i Franchi, calati in Italia nel 774 con Carlo Magno, che espugnò Pavia. I Franchi erano corsi in difesa del Papa, che li ricompensò incoronando Carlo Magno a Roma come imperatore del Sacro Romano Impero ( 800 d.C.).Siamo nel pieno dell’epoca feudale. Con l’appannarsi del Sacro Romano Impero, fra il IX° e il XI° secolo si assiste al sorgere e all’affermarsi dei Comuni. Nelle città non comandano i signori feudali, ma il popolo è organizzato prima intorno all’Arcivescovo, poi sotto i consoli e infine sotto un podestà chiamato da fuori. Sorgono potenti corporazioni artigianali. Tutti i vari Carlo Magno poteri si bilanciano per operare nell’interesse comune. Le città prosperano e Milano è davanti a tutte. Supera in ricchezza e potenza tutte le città vicine, che sconfigge ripetutamente in combattimento, da sole o tutte insieme. Como e Lodi sono distrutte, Cremona e Pavia sonoramente battute. L’egemonia di Milano sulla Lombardia è indiscussa,almeno finchè non entra in campo l’imperatore tedesco, il famoso Barbarossa, determinato a far cessare gli scontri e a riportare tutti i Comuni sotto la sua autorità e il suo comando. Ma anche lui, dopo alterne vicende che videro anche la distruzione totale di Milano e poi la sua ricostruzione, dovette sottostare alla forza dei Comuni, riunitisi nonostante le loro discordie nella Lega Lombarda. Dopo la sconfitta di Legnano ( 1176 ), l’imperatore scese a patti e dovette riconoscere molte delle autonomie comunali. Purtroppo il Comune di Milano, come quasi tutti gli altri comuni italiani, cadde preda nel Barbarossa Duecento di lotte fra fazioni opposte, che alla fine portarono alla soppressione dei Comuni e alla nascita delle Signorie. A Milano si fronteggiavano i Torriani, appoggiati dal popolo, e i Visconti, appoggiati dai nobili. Dopo un primo successo dei Torriani, i Visconti li sconfissero nella battaglia di Desio, diventando signori di Milano per oltre un secolo. I Visconti, che nel frattempo avevano comprato dall’imperatore il titolo di duchi, aumentarono di molto la sfera d’influenza di Milano, estendendola ben oltre i confini della Lombardia. Il Ducato di Milano divenne uno degli Stati più importanti d’Italia, tanto che sarebbe potuto anche diventare quello che avrebbe potuto unificare l’Italia. Gli Sforza, succeduti ai Visconti, incrementarono ancora di più la potenza di Milano, oltre ad abbellirla di monumenti e opere d’arte. Furono loro a portare il Rinascimento, già affermatosi nel Centro d’Italia, in Lombardia. Basti citare la contemporanea presenza a Milano, a fine Quattrocento, del Bramante e di Leonardo. Purtroppo qui mi fermo, per ragioni di spazio. Seguirà un’altra puntata per la prosecuzione Il Bramante di questa breve storia di Milano. Antonio Gargiulo 4 Notizie dall’UMBRIA a cura di G.B. Ortenzi Anticipazioni Anticipazioni sulla 54° edizione -L’Opera di apertura del 54° Festival dei 2 Mondi sarà “L’Amelia al ballo” primo grande successo di Giancarlo Menotti, diretta da Joannes Debus, regia di Giorgio Ferrara,Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi. -Un grande regista italiano aprirà la sezione Teatro: Luca Roncoroni presenterà in anteprima mondiale “LA MODESTIA” opera ambiziosa e raffinata di Rafael Spregelburd -Per la sezione Danza ,in anteprima italiana, una giovane compagnia di danza classica che si sta affermando nel mondo : il Corella Ballet, con il suo fondatore e direttore artistico Angel Corella Spoleto 54 Festival dei 2 Mondi dal 24 giugno al 10 luglio 2011 CuriositàCuriositàCuriositàCuriositàCuriositàCuriositàCuriositàCiriosità Dalla Guida turistica dell’Umbria di Cristiana Corbelli -Perchè gli abitanti di Todi si chiamano Tuderti? Perché secoli fa la città di Todi si chiamava con l’antico nome umbro Tuder. -Gli abitanti di Gubbio vengono chiamati eugubini perché anticamente la loro città era chiamata con l’antico nome umbro IKUVIUM. -L’Umbria , si chiama così perché tale nome deriva dal popolo degli Umbri , propriamente detto, che a partire dal VI° - V° secolo a.C. insieme al popolo degli Etruschi si stanziò nell’attuale regione. Gli Umbri occuparono la riva sinistra del fiume Tevere, la parte orientale,per intenderci, mentre gli Etruschi quella a destra del fiume. A partire dal III° secolo a.C., si introduce il termine Umbria che ovviamente non coincideva con i confini attuali. Tale nome poi è stato esteso a tutto il territorio. Bacio Perugina Lo inventò nel 1907 l’imprenditrice perugina Luisa Spagnoli (oggi conosciuta in tutto il mondo per le sue boutiques di abbigliamento) chiamandolo per la sua forma “cazzotto” . Qualche anno dopo gli esperti di marketing gli cambiarono nome con quello che oggi tutti conoscono. 5 L’angolo della poesia a cura di Viviana Ciabò Ascolto il mare non mi occorre altra musica il suo canto comprende tutte le musiche Canto – silenzio musica senza parole un alito antico che riconosco mi consola è rosmarino vuol dire rosa del mare? io gli do un nome nobile, suo. d è un odore forse non nobile, ma prezioso perché segreto amico ignoto e confidente. Lalla Romano 6 Miti e Leggende Umbre a cura di G.B. Ortenzi La leggenda del Lago Trasimeno Il nome Trasimeno deriva da “trans-imeno” , che significa oltre l’Imeno, antico monte a nord del lago. Era anche il nome che il re etrusco Tirreno aveva dato a suo figlio, il principe Trasimeno. Si racconta che questo principe fosse un ragazzo molto bello e desiderato dalle giovani donne. Un giorno fece sosta, durante uno dei suoi spostamenti in Italia centrale, vicino ad un lago e qui udì il dolce canto della splendida ninfa Agilla. La cercò e quando la vide se ne innamorò perdutamente. Anche Agilla perse la testa per lui al punto che il re Tirreno dopo molte reticenze, dovette acconsentire alle loro nozze . Il destino però non fu benevolo con questi due bellissimi ed innamoratissimi ragazzi : il giorno dopo le nozze, infatti, Trasimeno decise di fare il bagno e sotto gli occhi della sua amata si immerse nelle acque del lago per non tornare più a galla. Il suo corpo non venne più trovato, forse perché incagliato sul fondale. Da quel giorno Agilla non si mosse più da lì rimanendo ad attendere il suo amato, cercandolo continuamente. Finì i suoi giorni su di una barca al centro del lago, che da allora fu chiamato Trasimeno, da dove controllava tutte le imbarcazioni alla ricerca del volto del suo amore perduto. I pescatori raccontano che ancora oggi, quando d’estate il vento soffia dalla Toscana , si sente il sommesso pianto della ninfa che chiama il suo amato. E per lo stesso motivo, ogni tanto, sempre d’estate , si alza un’ onda improvvisa al centro del lago che rischia di rovesciare le barche: è Agilla che pensa di avere riconosciuto Trasimeno in uno degli Agilla da www.tramontisullago.it occupanti e cerca di raggiungerlo. Sembra che il pianto della ninfa lo possa udire solamente chi ha amato davvero e chi ha sofferto per la perdita di una persona cara. Il lago Trasimeno è prevalentemente di origine alluvionale. Fu oggetto di bonifiche già in epoca romana con la costruzione di canali artificiali per regolare il livello delle acque. L’attuale emissario è un canale artificiale sotterraneo inaugurato nel 1898 che sostituì l’antico condotto romano. Per estensione il Trasimeno,con una superfice di 128Kmq. , è il quarto lago d’Italia ed ha una profondità massima di soli 6 metri. Flora e fauna costituiscono un ricco ecosistema .E’ un ricco parco naturale con canneti, antichi oliveti, boschi e brughiere popolati da uccelli di varie specie stanziali e migratorie e pesci come anguille, lucci, carpe regina (che i locali cucinano in porchetta come specialità del luogo), tinche,persici reali. Tre piccole isole emergono dal lago: l’isola Maggiore , oggi ancora abitata da pescatori. Una Cappella ricorda la visita di San Francesco di Assisi. Famosa la lavorazione del merletto dell’Isola (detto anche Pizzo d’Irlanda). L’isola Minore, chiamata fino ai primi del novecento “Isoletta”. Oggi è disabitata e di proprietà privata. L’’isola Polvere .E’ la più estesa delle tre isole.Oggi è destinata a parco pubblico.Ospita unMonastero,Chiesa ,edifici pubblici. Intorno al lago Vi sono parecchi paesi bellissimi da visitare tra cui Castiglione del Lago, Borghetto, Torricella, e diversi altri. Ecco la canzone d’amore che, si dice, Agilla cantò per Trasimeno: “ Non m’importa se le nubi mi chiudono il cielo, se la notte mi cinge di nero; non m’importa perché lo splendore del sole io l’ho dentro di me: (da Alessandro Valsecchi – Edizioni Guerra – Agilla e TrasimenoTaccuino del Lago) Non m’importa se l’autunno dispoglia la terra, non m’importa perché il rigoglio dell’erba io l’ho dentro di me. Non m’importa se l’inverno mi stringe nel gelo non m’importa perché il calore del sole io l’ho dentro di me.” 7 Da Fiabe e leggende delle Marche di Antonio De Signoribus (a cura di Gianni) Tradizioni Italiane Newton I ladri di galline A un contadino rubavano le galline . Lui si ammattiva a pensare come avevano potuto fare i ladri ad entrare nel pollaio che stava sempre chiuso con un lucchetto dalla parte interna. Pensa che ti ripensa, guarda che ti riguarda, alla fine si accorse che in fondo al muro c’era una buca larga quanto un paio di mattoni e che non si vedeva perché il letame delle galline la ricopriva. Allora pensò: “Adesso ho capito! Il ladro ficca il braccio dentro la buca, acchiappa la gallina per le zampe e la tira fuori! Se è così ,stanotte lo frego io! Mi nascondo nel pollaio con un bastone e, appena vedo comparire il braccio, so io ,poi, quello che debbo fare.”. Infatti ci aveva indovinato. Vero la mezzanotte ,ecco il ladro, che però non era solo, come credeva il contadino. Ma in due. Uno disse all’altro : “Adesso ci penso io; tu intanto stai attento al cane del contadino”. Allungò un braccio come meglio poteva nella buca…….E , non l’avesse mai fatto! In quello stesso momento ecco la bastonata…..Fu davvero un miracolo se il braccio non si ruppe. Ebbe, però , la forza di non urlare e di sopportare il dolore, perché quando un cristiano è cattivo, anche in quel momento in cui soffre studia il modo di fregare il prossimo per non essere il solo a stare male. Stringendo i denti, perché Dio solo sa quanto gli facesse male , disse al compagno:”Provaci un po’ tu, adesso, che hai il braccio più lungo. Al cane ci penso io”. Il compagno si allungò tutto, stese il braccio e…..Bumm ! Il padrone delle galline,credendo che la prima bastonata fosse stata debole in quanto non aveva sentito nessun lamento,gliene assestò un’altra con quanta forza aveva in corpo…E, questa volta,si sentì un rumore simile a quello che si sente quando uno rompe un ramo secco contro le ginocchia. Le urla di dolore svegliarono tutto il vicinato . Allora tutti e due ritornarono a casa. seguitando a urlare ed a imprecare per il dolore. “Poveretto me”, diceva,”questo braccio me lo ha rotto sicuramente”. “E il mio?” risponde l’altro “Se. non è rotto poco ci manca”.. “Ma come!.....Tu perché ti lamenti?”.. ”Perché io la bastonata l’ho presa per primo” :”Toh ! …E non mi potevi avvertire?”. “Bella questa…! Tu pretenderesti di dividere con me le galline e le bastonate no?”. 8 30°anniversario di fondazione dell’ L Venerdì 8 aprile 2011 Unione delle Famiglie e dei Circoli Regionali ’Unione delle Famiglie e Circoli Regionali nacque in Milano nel 1981, su iniziativa di diverse associazioni a carattere regionale (tra cui la Nostra) ed in particolare su iniziativa del dott.GEROLAMO PERETTI, presidente del circolo sardo e, per diversi lustri, Consigliere Comunale di Milano. All’iniziativa diede un fondamentale contributo di idee e di proposte l’allora Sindaco di Milano Carlo Tognoli. Nel trentennale di fondazione, per dare avvio concreto al progetto di una CASA DELLE ASSOCIAZIONI REGIONALI, che il Comune di Milano ci ha spronato a portare avanti quale segno del rinnovato spirito di integrazione ed accoglienza di Milano, l’Unione, presieduta dal nostro Presidente Pierfrancesco Fodde, ha celebrato questa ricorrenza con la dovuta solennità presso la Sala Alessi di Palazzo Marino, alla presenza del Sindaco di Milano Letizia Moratti e con la partecipazione del suo predecessore Carlo Tognoli, nonché con la presenza del Consigliere Comunale Fabrizio De Pasquale, che, attraverso il suo coordinamento di un’altrettanto numerosa compagine di associazioni regionali, tanto sta facendo per il buon successo del progetto summenzionato. In tale occasione l’Unione è stata ufficialmente dedicata al Suo compianto fondatore, prematuramente scomparso a metà degli anni ’90, e la vedova signora Anna ha ricevuto un doveroso ricordo ed omaggio. Inoltre è stato illustrato il progetto e le prospettive di collaborazione con l’Amministrazione comunale in vista di appuntamenti per i quali le Famiglie ed i Circoli Regionali contano portare il loro contributo : il Congresso Mondiale delle Famiglie del 2012 (che vedrà la presenza a Milano del Santo Padre S.S. Benedetto XVI°), la celebrazione del 1600° anniversario dell’Editto di Tolleranza religiosa dell’Imperatore Costantino, l’Expo 2015. Numerosissime le presenze di associazioni regionali e straboccante la presenza di pubblico. Il tutto si è concluso con un magnifico rinfresco a base di prodotti tipici regionali della Sardegna. (Alcune immagini dell’evento) 3 1 2 5 Legenda foto : 4 1 – Il Sindaco Moratti con il nostro Vicepresidente V. Tappatà 2 - Il Sindaco Moratti con Consigliere Comunale F. De Pasquale e la Presidente dell’ Associazione di Ofanto A. D’Ambrosio. 3 –Il ns. Presidente P.Fodde,Presidente dell’Unione, con il Sindaco di Milano Moratti e l’ex Sindaco Carlo Tognoli 4- Il Sindaco Moratti con il Presidente della Famiglia Toscana Sizzi 5 - La Sala Alessi a Palazzo Marino affollata per il 30° anniversario dell’Unione delle Famiglie e dei Circoli Regionali 9 Vita Associativa EVENTI a cura di G.B. Ortenzi 30° anniversario Fondazione dell’Unione Famiglie e dei Circoli Regionali 8 aprile 2011 (Vedi articolo a pagina 9) 12 aprile 2011 Assemblea annuale associativa Anche quest’anno si è svolta presso la nostra sede di Via Peschiera 1 – Milano- l’Assemblea annuale della nostra Associazione. Sono stati approvati all’unanimità il bilancio consuntivo dell’anno 2010 nonché quello preventivo per l’anno 2011 illustrati dal nostro Presidente Fodde che ha anche portato a conoscenza dei Soci l’ottimo andamento della campagna di tesseramenti. Anche quest’anno ,infatti, abbiamo la soddisfazione di vedere,come nel passato , aumentato il numero dei nostri Soci. Questo grazie ai nostri programmi, sempre graditi dai nostri iscritti per le conferenze organizzate, le visite a Opere d’arte, le gite enogastronomiche , tutto sempre ben organizzato , oltre al nostro giornale interno di cui siamo orgogliosi : ,Il Ciavarro , che facciamo uscire ininterrottamente da nove anni , oltre agli ormai conosciutissimi nostri due Siti internet. La serata si è poi conclusa felicemente in Pizzeria. (Dall’alto a destra due foto dell’evento) 7 maggio 2011 Il “Gruppo Teatrale “Ginobili “ di Petriolo (MC) presso il Teatro Sala Fontana di Milano ha presentato la commedia dialettale di Giandomenico Lisi : Le rughe de ll’anema Come spiega la presentazione di questa commedia “ogni avversità della vita lascia il suo segno e nell’anima i dolori più intensi rimangono impressi come rughe.” Alcuni personaggi di questo lavoro infatti non sfuggono a questa convinzione e nel corso della loro vita ,quando meno se lo aspettano, vedranno affiorare improvvisamente “Le rughe de ll’anema”. Applausi per tutti gli interpreti dai numerosi spettatori ,tra cui molti nostri soci e consiglieri, accompagnati anche dal nostro Presidente e dal Vice Presidente,per salutare ed applaudire la compagnia di corregionali. Legenda (dall’alto in basso e da sinistra a destra) -Il Presidente Fodde con il Parroco don Roberto e Lisi Giandomenico regista ,interprete. - Alcuni nostri consiglieri e soci in platea. -Foto di scena durante la recitazione. 10 20 maggio 2011 Conferenza di Giuliano Vitali Presso la sede dei Dottori Commercialisti di Milano, che ringraziamo ancora per la cortese ospitalità concessaci, il nostro socio Giuliano Vitali anche questa volta ci ha intrattenuti, con la consueta maestria sul tema : Il centro di Milano dopo l’unità d’Italia Tutti gli intervenuti , che hanno letteralmente riempito la sala al punto che non vi era quasi più un posto libero, hanno potuto vedere foto, disegni e documenti dell’epoca in questione che il conferenziere è riuscito a trovare e mettere assieme, dopo lunghe ed accurate ricerche (coadiuvato anche se pur limitatamente da qualche nostro consigliere) e che gli hanno permesso di illustrare in maniera esaustiva il periodo storico preso in esame catturando l’attenzione e la curiosità dei presenti portandoli per mano in un affascinante racconto. Grazie Giuliano! Foto dell’evento Sabato 28 maggio 2011 Pranzo di arrivederci…..a settembre! Sabato 28 maggio 2011 presso il rinnovato ristorante del Bocciodromo di San Donato Milanese, si è effettuato, con la soddisfazione di tutti ed in una atmosfera di amicizia ed allegria il nostro pranzo sociale che chiude provvisoriamente le nostre attività per il periodo estivo. Arrivederci quindi a settembre dove riprenderemo ad organizzare importanti ed interessanti eventi culturali , artistici, ed enogastronomici. In questa occasione abbiamo avuto il piacere di avere con noi il Presidente dell’APVE, sezione di San Donato Milanese, Sig.Lucio De Luchi (foto sotto a ds) che ringraziamo ancora vivamente per la sua presenza. Ringraziamo , inoltre , i nuovi gestori del ristorante, Nazario e Stefania , per l’ accoglienza e la correttezza che ci hanno riservato,mettendo anche a disposizione solo per noi la sala. (Alcune foto dell’evento) Nella foto centrale la socia Virivè Filomena, che pur infortunata ,ha voluto essere presente al pranzo. 11 Bandiere blu Notizie dalle Edizione 2011 Marche a cura di G.B. Ortenzi Congratulazioni, da parte della nostra Associazione, a tutto lo Staff dell’Azienda Varnelli ed alla gentilissima Dottoressa Simonetta Varnelli in particolare per l’alta onorificenza di cui è stata insignita. La Redazione Anche quest’anno non sono molti i comuni premiati con la Bandiera blu : Sono infatti solo 125 in tutta Italia. Di questi 16 a testa sono delle Marche e Toscana, che risultano al secondo posto delle regioni italiane insignite con questo riconoscimento (la prima è la Liguria con solo una bandiera in più. Ricordiamo che i criteri di assegnazione delle Badiere blù si basano oltrechè sullo stato delle acque del mare, analizzate dalle Agenzie regionali dell’ARPA, dal 1987 anche da quanto disposto dalla Fee (Federazione Europea per l’educazione ambientale) che riconosce la gestione complessiva delle località turistiche balneari, come la gestione dei rifiuti, la regolamentazione del traffico, le piste ciclabili, l’accesso al mare per tutti e la sicurezza dei servizi in spiaggia. E’ su questi parametri che le Marche ,già da anni, sono sempre ai vertici di questo Olimpo.dei virtuosi. Il Ciavarro Direttore responsabile Pierfrancesco Fodde REDAZIONE Direttore responsabile G.B. Ortenzi Segretaria : Luisella Dameno Consulente Redazione : Enzo Capocasa Redattori Antonio Gargiulo Marco Micarelli Impaginazione, grafica e foto G.B. Ortenzi da l’Appennino Camerte del 27 maggio 2011 Hanno collaborato a questo numero: Viviana Ciabò Gen. A. Imposimato AVVISO Abbiamo il piacere di ricordare a tutti gli iscritti e simpatizzanti il calendario delle conferenze che il Gen. A. Imposimato terrà quest’anno presso la sede dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Via Principe Amedeo,5 Milano .Tutti sono invitati ad intervenire. -28 /10/ 2011 Scipione l’Africano -25/11/2011 L’Europa e le sue istituzioni 12