Il
ANNO
IX°
15 giugno 2011
CIAVARRO
Numero 38
Cronaca di vita associativa
1861 - 2011
Foglio trimestrale interno , riservato ai soli soci, di notizie, informazioni, idee e tante altre cose della
ASSOCIAZIONE DEI MARCHIGIANI E UMBRI DI MILANO “E. MATTEI”
dal 1950
Iscritta all’Albo della Regione Marche relativo alle Associazioni dei Marchigiani operanti fuori Regione
Premiata con l’Ambrogino d’oro nell’anno 2001
SEDE : Via Peschiera ,1 – 20154 Milano
REDAZIONE : presso G.B. Ortenzi, via Raffaello Sanzio,20 -20094 Corsico - Milano
Recapiti telefonici : tel.02- 44 05 683 – – Fax 02 – 44 06 175
Siti Internet : www.ilciavarro.it
www. marchigianieumbrienricomattei.eu
RINNOVAMENTO E TRADIZIONE
Direttivo, da coloro che hanno ricoperto i principali
Dopo l’intensa stagione associativa, che ci ha visto
incarichi operativi e dei nostri strumenti di comunicazione
protagonisti in tante, qualificate e interessanti iniziative, e che
come Il Ciavarro e i siti Internet. I soci e gli amici saranno
ci ha visto rinnovare lo Statuto dell’Associazione, in
informati tempestivamente circa la conferma di svolgimento ,
un’Assemblea straordinaria partecipata, serena e costruttiva,
ed altri dettagli organizzativi, del tradizionale
ci attende la meritata pausa estiva, nel corso della quale non
CONVEGNO delle associazioni
mancheremo di ritessere i fili che ci ricollegano alle Marche e
dei
marchigiani
all’Umbria, che, come
fuori regione, con
sempre, non mancano di
partecipazioni
fornirci
spunti
dall’Italia
e
assolutamente invitanti,
dall’Estero,
che
sia nelle notissime ed
quest’anno potrebbe
inesauribili bellezze che
svolgersi
‘in
nei
programmi
di
Ancona’ , capoluogo
intrattenimento
regionale,
per
organizzati da enti ed
l’occasione del XX
istituzioni locali.
Convegno Eucarsistico
L’Assemblea
ha
che vedrà la presenza
confermato,
anche
del
Santo Padre (in
attraverso le ponderate e
data tra il 3 e l’11
oculate scelte statutarie,
settembre), oppure a
la nostra linea di
Camerino in agosto.
30° di fondazione dell’Unione Famiglie e Circ.Regionali (vedi pag 9 )
collegamento
sempre
Abbiamo
già
più pieno con le realtà
programmato
una
culturali, economiche
ripresa alla grande,
30° di fondaz. dell’Unione Famiglie e Circoli Regionali (vedi articolo a pag .9 )
e
politiche
delle
in autunno, con
nostre
regioni
numerosi e qualificati appuntamenti associativi: folklore,
d’origine e della regione che ci ospita.
cultura, arte, enogastronomia, e tanto altro che contribuiranno
Tale linea ha avuto conferma nella straordinaria
a rendere la nostra vita sociale sempre più interessante per
manifestazione per il 30° anniversario di fondazione
noi e per gli amici, vecchi e nuovi, che sapremo coinvolgere.
dell’Unione delle Famiglie e Circoli Regionali (di cui la
nostra Associazione fa parte dall’inizio) svoltasi
A nome del Consiglio Direttivo, buona estate e… tornate
solennemente alla presenza del Sindaco di Milano Letizia
carichi della consueta energia e simpatia!!
MORATTI e di numerose autorità presso il Salone dell’Alessi
di Palazzo Marino (All’interno del giornale un’ampia
Pierfrancesco Fodde
documentazione dell’evento).
Fa piacere constatare che sono rientrati spunti polemici che
avevano caratterizzato recenti momenti.
E’ stato dato atto del grande lavoro fatto dal Consiglio
Buona estate a tutti i lettori da parte della Redazione
1
Un genio umbro che
ha onorato l’Italia
del Gen. A.Imposimato
Antonio Ferri
Genio dell’aerodinamica supersonica e ipersonica.
(Norcia 5 aprile 1912 – New York 28 dicembre 1975)
Caccia Reggiane Re.2005 “Sagittario”,uno dei più begli aerei
italiani della Seconda G uerra Mondiale su cui anche Ferri
effettuò studi e ricerche.
Ing. Antonio Ferri
Ne ricorderemo il centenario della nascita il prossimo
anno, ma è bene che gli umbri e marchigiani, e non
solo, se lo ricordino, anche con anticipo.Il giovane
ingegnere maturò le sue esperienze alla scuola del
Gen. Aer. Prof.
Arturo Crocco, considerato, negli anni trenta, il padre
della scuola italiana di aerodinamica dei gas, base dello
studio supersonico.
Nel 1935 il neo capitano del Genio Aeronautico
Antonio Ferri collabora con il Gen.Crocco alla
preparazione di un Congresso internazionale sul volo
ad alta velocità, nella prospettiva di un possibile volo
transonico e supersonico.
Al Ferri si deve la costruzione della prima Galleria del
vento supersonico, capace di simulare velocità di volo
dell’ordine di 2.400 Km./h, con studio di esperimenti
su profili alari particolarmente avanzati per quei tempi .
Parallelamente sviluppò studi di termodinamica per
potenziare i motori dei velivoli da caccia. Tali esperimenti
furono sospesi per le note vicende belliche dopo il 1943.
Nel dopo guerra iniziò la collaborazione con gli U.S.A.
presso l’Università della Virginia.
Fino ai primi anni 50 si tentò con i turbogetti di superare il
muro del suono ( 1.200 Km./h n.d.r.), partendo in
picchiata da alta quota e con il motore al massimo dei giri
:esperimenti spesso pericolosi.
Le ricerche in laboratorio in materia di aerodinamica
supersonica condotte da Ferri approderanno alle
applicazioni pratiche e nel 1954 si registrò il primo volo in
orizzontale a velocità supersonica.
Il Re Vitt.Emanuele III° passa in rassegna una squadriglia
di Re. 2005 Sagittario appena consegnata (1943 )
L’Ing. Ferri,il leader più attivo in questa sperimentazione perviene a
primati sempre più avanzati, che consentirono all’industria
occidentale il primato tecnologico sulle alte velocità, durante tutto il
periodo della Guerra Fredda.
Nel periodo 1951 – 1954 Ferri fu accolto da prestigiosi atenei di
Ingegneria Aerospaziale U.S.A., come professore titolare di Scienze
Aeronautiche avanzate ed applicate. Entrato successivamente
nell’Università di New York, Ferri ebbe la nomina a consulente per
l’industria aeronautica per tre Presidenti U.S.A. (Kennedy ,Johnson e
Nixon). Si applicò costantemente alla sostenibilità, sul piano
ecologico, degli inconvenienti derivanti da inquinamento acustico e
per residui di carburanti speciali. Ferri si spense per infarto ad
appena 63 anni a Long Island (New York) e purtroppo la sua figura
e la sua opera sono poco note in Italia, mentre il genio venuto dalla
lontana Umbria è molto ricordato negli ambienti tecnici ed aeronautici
U.S.A.
Una delle gallerie del vento costruita negli Stati
Uniti con il contributo di Antonio Ferri
Gen. Achille Imposimato
2
Un marchigiano
illustre
ottico ed astronomo
di G.B.Ortenzi
Eustachio Divini
U
ltimamente è stato ricordato, nel quarto centenario della nascita, il grande
ottico e astronomo Eustachio Divini (quadro a destra), al quale è intitolato
l’Istituto Tecnico Industriale Statale di San Severino Marche (MC).
Questo illustre fisico e astronomo nacque a San Severino Marche nel 1610 il
giorno 4 ottobre e morì, sempre a San Severino Marche, il 22 febbraio 1685 dove fu
sepolto nella chiesa di San Domenico.
Rimasto orfano a quattro anni della madre (Virginia Saracini) e ad undici del padre
(Tardozzo), alla sua prima formazione culturale pensarono i fratelli maggiori, Vincenzo e
Cipriano , mentre poi fu costretto, per cause economiche , ad interrompere gli studi
ed ad arruolarsi nell’esercito per dedicarsi alla carriera militare .
Nel 1629 però si ammalò gravemente e, lasciato l’esercito , si ricongiunse con i fratelli a
Roma. Qui grazie all’introduzione che aveva il fratello Vincenzo negli ambienti
scientifici e letterari della città cominciò a seguire le lezioni del monaco Benedetto
Castelli, allievo di Galilei. Iniziò quindi a studiare la geometria euclidea e l’astronomia, acquisendo così le basi teoriche per la sua
futura attività. Strinse amicizia con il compagno di studi Evangelista Torricelli, stabilendosi poi definitivamente a Roma (1646) dove
iniziò a costruire orologi , lenti e strumenti ottici molto apprezzati dai contemporanei.
Tra questi, microscopi e telescopi che
consistevano in tubi di legno
con quattro lenti , di lunghezza focale superiore
a 15 mt, utilizzati spesso da lui stesso per
osservazioni astronomiche.
Circa il microscopio ebbe il merito di intuire ed
Binocolo ottagonale - particolare
applicare l’uso del micrometro .
Nel 1649 pubblicò una mappa lunare, la seconda di tutti i tempi, chiamandola “Carta
lunare”( vedi a sinistra), simile a quella dell’astronomo tedesco Jovannes Hevelius,
pubblicata nel 1647, ma realizzata con strumenti da lui costruiti e basata anche su proprie
osservazioni scientifiche . Questa fu dedicata nel 1649 al granduca Ferdinando II di Toscana
e , per l’esiguità delle copie stampate, divenne ben presto rarissima. Al di sotto della mappa
si legge un’iscrizione latina dell’autore nella quale dichiara di avere osservato il plenilunio nel
marzo del 1649 con un telescopio di 24 palmi e spiega il procedimento da lui seguito per
ottenere, ponendo sulla lente di vetro di un altro telescopio di 16 palmi dei fili sottilissimi,
disposti a mò di graticola, l’immagine , la più esatta possibile, delle macchie lunari. Dal Libro
consiliare del 1649 citato dal Gentili, risulta che egli venne pubblicamente onorato per tale
invenzione dalla sua città a cui l’aveva dedicata . Fu autore di diverse osservazioni astronomiche ,
fra cui le macchie ed i satelliti di Giove, e alcuni degli anelli di Saturno , la priorità della scoperta dei
quali rivendicò contro Christiaan Huygens (quadro a destra), uno dei più grandi fisici di tutti i tempi.
Comunque tra il 1659 ed il 1661 il nostro Divini fu in polemica con lo Huygens circa la conformazione
di Saturno, l’avvistamento di Titano (il più grande satellite naturale del pianeta Saturno), e la qualità
delle ottiche diviniane. Ne uscirono 5 opuscoli pieni di repliche e contro repliche. In una di queste che
il Divini scrisse al Huygens “Pro sua annotatione in systema saturnium Cristiani Hugenii adversus
eiusdem assertionem, Romae typis Dragondellianis, 1661,” rivolgendosi, questa volta, direttamente
all’ illustre scienziato , in tono ironico, dice di stupirsi che il
“principe degli astronomi” e il “corifeo degli ottici” si sia
potuto abbassare a rispondere a quello che più volte aveva
definito “vilem vitrarium artificem”, e rivendicava con
orgoglio i suoi successi ed il rispetto che godeva presso tutti gli scienziati europei e il
frutto che questo portava , cioe un “ lucrus satis ingens”.
Insegnò all’Università di Pisa e successivamente gli venne offerta la cattedra di matematica
allla Sapienza di Roma.
Tra il 1663 ed il 1666 il Divini pubblicò due saggi i : nel primo spiegò il suo lavoro di
fabbricatore di lenti e nel secondo si occupò delle macchie di Giove avvistate da vari
studiosi a Roma per mezzo dei suoi strumenti.
Poco dopo il Divini fece ritorno a San Severino Marche, suo paese di nascita, dove
trascorse in riposo gli ultimi anni della sua vita..
Oculare con lente biconvessa su anello
Morì il 22 febbraio 1685.
di cartone con bordo ricoperto di carta
marmorizzata realizzato dal Divini nel
1666
G.B. Ortenzi
3
Storia di Milano
di Antonio Gargiulo
Parte I
S
e i cittadini di Milano potessero tornare indietro nel tempo di tremila anni, si
troverebbero al centro di un’area fatta di fitte foreste, per lo più di querce, di
fiumi impetuosi e estese paludi. Presenze umane quanto mai disperse. E’
affascinante però pensare alle trasformazioni che hanno portato quest’area selvaggia a
diventare la grande metropoli quale la conosciamo oggi.
Ecco arrivare i Galli Insubri nel V° secolo a.C., popoli
seminomadi in cerca di pascoli per i propri armenti. A loro si
deve la fondazione di Mediolanum, che prese il nome da una scrofa semilanuta. Nel III° secolo
a.C. arrivarono i Romani, che si fusero con i Celti e realizzarono una Milano costruita secondo
i canoni delle città romane, con tanto di cardo e decumano, foro, teatro, anfiteatro, terme e vie
Scrofa semilanuta
consolari di collegamento.
Anche i territori intorno a Milano furono colonizzati dai veterani dell’esercito mediante il metodo
della centuriazione, furono quindi dissodati e il loro aspetto silvano cominciò a mutare
notevolmente.
Situata a un incrocio di strade per le Gallie e le direttrici di pianura verso il Friuli, Milano prosperò
sempre più sotto l’aspetto economico e culturale, al punto da sopravanzare la stessa Roma.
Infatti, nel 285 d.C. l’imperatore Diocleziano la elevò al rango di capitale dell’Impero Romano
d’Occidente. A Milano ( 313 d.C. ) fu emesso il celebre editto di Costantino, che concesse la libertà
di culto ai cristiani. A Milano operarono pure S. Ambrogio, vescovo dal 374 al 397 d.C., e, sia pure
per un tempo limitato, S. Agostino, dottore della Chiesa.
Diocleziano
Con l’aumentare della pressione barbarica, la capitale dell’Impero Romano d’Occidente fu trasferita
a Ravenna. A Milano si installarono i Longobardi ( VI° secolo ), che però trasferirono la capitale e la residenza del re a
Pavia. Tutto sommato, il dominio longobardo garantì al territorio un periodo di
relativa pace.
Ai Longobardi si sovrapposero i Franchi, calati in Italia nel 774 con Carlo Magno, che
espugnò Pavia. I Franchi erano corsi in difesa del Papa, che li ricompensò
incoronando Carlo Magno a Roma come imperatore del Sacro Romano Impero ( 800
d.C.).Siamo nel pieno dell’epoca feudale.
Con l’appannarsi del Sacro Romano Impero, fra il IX° e il XI° secolo si assiste al
sorgere e all’affermarsi dei Comuni. Nelle città non comandano i signori feudali, ma il
popolo è organizzato prima intorno all’Arcivescovo, poi sotto i consoli e infine sotto
un podestà chiamato da fuori. Sorgono potenti corporazioni artigianali. Tutti i vari
Carlo Magno
poteri si bilanciano per operare nell’interesse comune. Le città prosperano e Milano è
davanti a tutte. Supera in ricchezza e potenza tutte le città
vicine, che sconfigge ripetutamente in combattimento, da sole o tutte insieme. Como e Lodi
sono distrutte, Cremona e Pavia sonoramente battute. L’egemonia di Milano sulla
Lombardia è indiscussa,almeno finchè non entra in campo l’imperatore tedesco, il famoso
Barbarossa, determinato a far cessare gli scontri e a riportare tutti i Comuni sotto la sua
autorità e il suo comando. Ma anche lui, dopo alterne vicende che videro anche la
distruzione totale di Milano e poi la sua ricostruzione, dovette sottostare alla forza dei
Comuni, riunitisi nonostante le loro discordie nella Lega Lombarda. Dopo la sconfitta di
Legnano ( 1176 ), l’imperatore scese a patti e dovette riconoscere molte delle autonomie
comunali.
Purtroppo il Comune di Milano, come quasi tutti gli altri comuni italiani, cadde preda nel
Barbarossa
Duecento di lotte fra fazioni opposte, che alla fine portarono alla soppressione dei Comuni
e alla nascita delle Signorie. A Milano si fronteggiavano i Torriani, appoggiati dal popolo, e i Visconti, appoggiati dai
nobili. Dopo un primo successo dei Torriani, i Visconti li sconfissero nella battaglia di
Desio, diventando signori di Milano per oltre un secolo. I Visconti, che nel frattempo
avevano comprato dall’imperatore il titolo di duchi, aumentarono di molto la sfera
d’influenza di Milano, estendendola ben oltre i confini della Lombardia.
Il Ducato di Milano divenne uno degli Stati più importanti d’Italia, tanto che sarebbe potuto
anche diventare quello che avrebbe potuto unificare l’Italia. Gli Sforza, succeduti ai
Visconti, incrementarono ancora di più la potenza di Milano, oltre ad abbellirla di
monumenti e opere d’arte. Furono loro a portare il Rinascimento, già affermatosi nel Centro
d’Italia, in Lombardia. Basti citare la contemporanea presenza a Milano, a fine
Quattrocento, del Bramante e di Leonardo.
Purtroppo qui mi fermo, per ragioni di spazio. Seguirà un’altra puntata per la prosecuzione
Il Bramante
di questa breve storia di Milano.
Antonio Gargiulo
4
Notizie dall’UMBRIA
a cura di G.B. Ortenzi
Anticipazioni
Anticipazioni
sulla
54° edizione
-L’Opera di apertura del 54° Festival dei 2 Mondi sarà “L’Amelia
al ballo” primo grande successo di Giancarlo Menotti, diretta da
Joannes Debus, regia di Giorgio Ferrara,Orchestra Sinfonica di Milano
Giuseppe Verdi.
-Un grande regista italiano aprirà la sezione Teatro: Luca Roncoroni
presenterà in anteprima mondiale “LA MODESTIA” opera ambiziosa e
raffinata di Rafael Spregelburd
-Per la sezione Danza ,in anteprima italiana, una giovane compagnia di
danza classica che si sta affermando nel mondo : il Corella Ballet, con il
suo fondatore e direttore artistico Angel Corella
Spoleto 54 Festival dei 2
Mondi dal 24 giugno al 10
luglio 2011
CuriositàCuriositàCuriositàCuriositàCuriositàCuriositàCuriositàCiriosità
Dalla Guida turistica dell’Umbria
di Cristiana Corbelli
-Perchè gli abitanti di Todi si chiamano Tuderti?
Perché secoli fa la città di Todi si chiamava con l’antico nome umbro Tuder.
-Gli abitanti di Gubbio vengono chiamati eugubini perché anticamente la loro città era chiamata
con l’antico nome umbro IKUVIUM.
-L’Umbria , si chiama così perché tale nome deriva dal popolo degli Umbri , propriamente detto,
che a partire dal VI° - V° secolo a.C. insieme al popolo degli Etruschi si stanziò nell’attuale
regione.
Gli Umbri occuparono la riva sinistra del fiume Tevere, la parte orientale,per intenderci, mentre gli
Etruschi quella a destra del fiume. A partire dal III° secolo a.C., si introduce il termine Umbria che
ovviamente non coincideva con i confini attuali. Tale nome poi è stato esteso a tutto il territorio.
Bacio Perugina
Lo inventò nel 1907 l’imprenditrice perugina Luisa Spagnoli (oggi
conosciuta in tutto il mondo per le sue boutiques di abbigliamento)
chiamandolo per la sua forma “cazzotto” .
Qualche anno dopo gli esperti di marketing gli cambiarono nome
con quello che oggi tutti conoscono.
5
L’angolo della poesia
a cura di Viviana Ciabò
Ascolto
il mare
non mi occorre
altra musica
il suo canto comprende
tutte le musiche
Canto – silenzio
musica senza parole
un alito antico
che riconosco
mi consola
è rosmarino
vuol dire
rosa del mare?
io gli do un nome
nobile, suo.
d
è un odore
forse non nobile,
ma prezioso
perché segreto
amico
ignoto e confidente.
Lalla Romano
6
Miti e Leggende Umbre
a cura di G.B. Ortenzi
La leggenda del
Lago Trasimeno
Il nome Trasimeno deriva da “trans-imeno” , che significa oltre l’Imeno, antico monte a nord del lago.
Era anche il nome che il re etrusco Tirreno aveva dato a suo figlio, il principe Trasimeno.
Si racconta che questo principe fosse un ragazzo molto bello e desiderato dalle giovani donne. Un giorno fece sosta,
durante uno dei suoi spostamenti in Italia centrale, vicino ad un lago e qui udì il dolce canto della splendida ninfa
Agilla. La cercò e quando la vide se ne innamorò perdutamente. Anche Agilla perse la testa per lui al punto che il re
Tirreno dopo molte reticenze, dovette acconsentire alle loro nozze .
Il destino però non fu benevolo con questi due bellissimi ed innamoratissimi ragazzi : il
giorno dopo le nozze, infatti, Trasimeno decise di fare il bagno e sotto gli occhi della sua
amata si immerse nelle acque del lago per non tornare più a galla.
Il suo corpo non venne più trovato, forse perché incagliato sul fondale. Da quel giorno
Agilla non si mosse più da lì rimanendo ad attendere il suo amato, cercandolo
continuamente. Finì i suoi giorni su di una barca al centro del lago, che da allora fu
chiamato Trasimeno, da dove controllava tutte le imbarcazioni alla ricerca del volto del suo
amore perduto.
I pescatori raccontano che ancora oggi, quando d’estate il vento soffia dalla Toscana , si
sente il sommesso pianto della ninfa che chiama il suo amato. E per lo stesso motivo, ogni
tanto, sempre d’estate , si alza un’ onda improvvisa al centro del lago che rischia di
rovesciare le barche: è Agilla che pensa di avere riconosciuto Trasimeno in uno degli
Agilla
da www.tramontisullago.it
occupanti e cerca di raggiungerlo.
Sembra che il pianto della ninfa lo possa udire solamente chi ha amato davvero e chi ha
sofferto per la perdita di una persona cara.
Il lago Trasimeno è prevalentemente di origine alluvionale. Fu oggetto di bonifiche già in epoca romana con la costruzione di
canali artificiali per regolare il livello delle acque. L’attuale emissario è un canale artificiale sotterraneo inaugurato nel 1898 che
sostituì l’antico condotto romano.
Per estensione il Trasimeno,con una superfice di 128Kmq. , è il quarto lago d’Italia ed ha una profondità massima di soli 6
metri. Flora e fauna costituiscono un ricco ecosistema .E’ un ricco parco naturale con canneti, antichi oliveti, boschi e
brughiere popolati da uccelli di varie specie stanziali e migratorie e pesci come anguille, lucci, carpe regina (che i locali
cucinano in porchetta come specialità del luogo), tinche,persici reali.
Tre piccole isole emergono dal lago:
l’isola Maggiore , oggi ancora abitata da pescatori. Una Cappella ricorda la visita di San Francesco di Assisi. Famosa la
lavorazione del merletto dell’Isola (detto anche Pizzo d’Irlanda).
L’isola Minore, chiamata fino ai primi del novecento “Isoletta”. Oggi è disabitata e di proprietà privata.
L’’isola Polvere .E’ la più estesa delle tre isole.Oggi è destinata a parco pubblico.Ospita unMonastero,Chiesa ,edifici pubblici.
Intorno al lago Vi sono parecchi paesi bellissimi da visitare tra cui Castiglione del Lago, Borghetto, Torricella, e diversi altri.
Ecco la canzone d’amore che, si dice, Agilla cantò per Trasimeno:
“ Non m’importa se le nubi
mi chiudono il cielo,
se la notte mi cinge di nero;
non m’importa perché
lo splendore del sole
io l’ho dentro di me:
(da Alessandro Valsecchi – Edizioni
Guerra – Agilla e TrasimenoTaccuino del Lago)
Non m’importa se
l’autunno
dispoglia la terra,
non m’importa perché
il rigoglio dell’erba
io l’ho dentro di me.
Non m’importa se
l’inverno
mi stringe nel gelo
non m’importa perché
il calore del sole
io l’ho dentro di me.”
7
Da Fiabe e leggende delle Marche
di Antonio De Signoribus
(a cura di Gianni)
Tradizioni Italiane Newton
I ladri di galline
A
un contadino rubavano le galline .
Lui si ammattiva a pensare come
avevano potuto fare i ladri ad
entrare nel pollaio che stava sempre
chiuso con un lucchetto dalla parte
interna. Pensa che ti ripensa, guarda che
ti riguarda, alla fine si accorse che in
fondo al muro c’era una
buca larga
quanto un paio di mattoni e che non si
vedeva perché il letame delle galline la
ricopriva.
Allora pensò: “Adesso ho capito! Il ladro
ficca il braccio dentro la buca, acchiappa
la gallina per le zampe e la tira fuori! Se è
così ,stanotte lo frego io! Mi nascondo nel
pollaio con un bastone e, appena vedo
comparire il braccio, so io ,poi, quello che
debbo fare.”. Infatti ci aveva indovinato.
Vero la mezzanotte ,ecco il ladro, che
però non era solo, come credeva il
contadino. Ma in due.
Uno disse all’altro : “Adesso ci penso io;
tu intanto stai attento al cane del
contadino”. Allungò un braccio come
meglio poteva nella buca…….E , non
l’avesse mai fatto! In quello stesso
momento ecco la bastonata…..Fu
davvero un miracolo se il braccio non si
ruppe. Ebbe, però , la forza di non urlare
e di sopportare il dolore, perché quando
un cristiano è cattivo, anche in quel
momento in cui soffre studia il modo di
fregare il prossimo per non essere il solo
a stare male.
Stringendo i denti, perché Dio solo sa
quanto gli facesse male , disse al
compagno:”Provaci un po’ tu, adesso,
che hai il braccio più lungo.
Al cane ci penso io”.
Il compagno si allungò tutto, stese il
braccio e…..Bumm ! Il padrone delle
galline,credendo che la prima bastonata
fosse stata debole in quanto non aveva
sentito nessun lamento,gliene assestò
un’altra con quanta forza aveva in
corpo…E, questa volta,si sentì un rumore
simile a quello che si sente quando uno
rompe un ramo secco contro le ginocchia.
Le urla di dolore svegliarono tutto il
vicinato . Allora tutti e due ritornarono a
casa. seguitando a urlare ed a imprecare
per il dolore.
“Poveretto me”, diceva,”questo braccio
me lo ha rotto sicuramente”. “E il mio?”
risponde l’altro “Se. non è rotto poco ci
manca”.. “Ma come!.....Tu perché ti
lamenti?”.. ”Perché io la bastonata l’ho
presa per primo” :”Toh ! …E non mi
potevi avvertire?”. “Bella questa…! Tu
pretenderesti di dividere con me le galline
e le bastonate no?”.
8
30°anniversario di fondazione dell’
L
Venerdì 8 aprile 2011
Unione delle Famiglie e dei Circoli Regionali
’Unione delle Famiglie e Circoli Regionali nacque in
Milano nel 1981, su iniziativa di diverse associazioni
a carattere regionale (tra cui la Nostra) ed in
particolare su iniziativa del dott.GEROLAMO
PERETTI, presidente del circolo sardo e, per diversi lustri,
Consigliere Comunale di Milano. All’iniziativa diede un
fondamentale contributo di idee e di proposte l’allora Sindaco
di Milano Carlo Tognoli.
Nel trentennale di fondazione, per dare avvio concreto al
progetto di una CASA DELLE ASSOCIAZIONI
REGIONALI, che il Comune di Milano ci ha spronato a
portare avanti quale segno del rinnovato spirito di
integrazione ed accoglienza di Milano, l’Unione, presieduta
dal nostro Presidente Pierfrancesco Fodde, ha celebrato
questa ricorrenza con la dovuta solennità presso la Sala
Alessi di Palazzo Marino, alla presenza del Sindaco di
Milano Letizia Moratti e con la partecipazione del suo
predecessore Carlo Tognoli, nonché con la presenza del
Consigliere Comunale Fabrizio De Pasquale, che, attraverso
il suo coordinamento di un’altrettanto numerosa compagine
di associazioni regionali, tanto sta facendo per il buon
successo del progetto summenzionato.
In tale occasione l’Unione è stata ufficialmente dedicata al
Suo compianto fondatore, prematuramente scomparso a metà
degli anni ’90, e la vedova signora Anna ha ricevuto un
doveroso ricordo ed omaggio. Inoltre è stato illustrato il
progetto e le prospettive di collaborazione con
l’Amministrazione comunale in vista di appuntamenti per i
quali le Famiglie ed i Circoli Regionali contano portare il
loro contributo : il Congresso Mondiale delle Famiglie del
2012 (che vedrà la presenza a Milano del Santo Padre S.S.
Benedetto XVI°), la celebrazione del 1600° anniversario
dell’Editto di Tolleranza religiosa dell’Imperatore
Costantino, l’Expo 2015.
Numerosissime le presenze di associazioni regionali e
straboccante la presenza di pubblico. Il tutto si è concluso con
un magnifico rinfresco a base di prodotti tipici regionali della
Sardegna.
(Alcune immagini dell’evento)
3
1
2
5
Legenda foto :
4
1 – Il Sindaco Moratti con il nostro Vicepresidente V. Tappatà
2 - Il Sindaco Moratti con Consigliere Comunale F. De Pasquale
e la Presidente dell’ Associazione di Ofanto A. D’Ambrosio.
3 –Il ns. Presidente P.Fodde,Presidente dell’Unione, con il Sindaco
di Milano Moratti e l’ex Sindaco Carlo Tognoli
4- Il Sindaco Moratti con il Presidente della Famiglia Toscana Sizzi
5 - La Sala Alessi a Palazzo Marino affollata per il 30° anniversario
dell’Unione delle Famiglie e dei Circoli Regionali
9
Vita Associativa
EVENTI
a cura di G.B. Ortenzi
30° anniversario Fondazione
dell’Unione Famiglie e dei Circoli Regionali
8 aprile 2011
(Vedi articolo a pagina 9)
12 aprile 2011
Assemblea annuale associativa
Anche quest’anno si è svolta presso la nostra
sede di Via Peschiera 1 – Milano- l’Assemblea
annuale della nostra Associazione. Sono stati
approvati all’unanimità il bilancio
consuntivo
dell’anno 2010 nonché quello preventivo per
l’anno 2011 illustrati dal nostro Presidente Fodde
che ha anche portato a conoscenza dei Soci
l’ottimo
andamento
della
campagna
di
tesseramenti. Anche quest’anno ,infatti, abbiamo
la soddisfazione di vedere,come nel passato ,
aumentato il numero dei nostri Soci. Questo
grazie ai nostri programmi, sempre graditi dai
nostri iscritti per le conferenze organizzate, le
visite a Opere d’arte, le gite enogastronomiche ,
tutto sempre ben organizzato , oltre al nostro
giornale interno di cui siamo orgogliosi :
,Il Ciavarro ,
che facciamo uscire ininterrottamente da nove
anni , oltre agli ormai conosciutissimi nostri due
Siti internet. La serata si è poi conclusa
felicemente in Pizzeria.
(Dall’alto a destra due foto dell’evento)
7 maggio 2011
Il “Gruppo Teatrale “Ginobili “
di Petriolo (MC)
presso il Teatro Sala Fontana di Milano
ha presentato la commedia dialettale di Giandomenico Lisi
:
Le rughe de ll’anema
Come spiega la presentazione di questa commedia “ogni
avversità della vita lascia il suo segno e nell’anima
i dolori più intensi rimangono impressi come rughe.” Alcuni
personaggi di questo lavoro infatti non sfuggono a questa
convinzione e nel corso della loro vita ,quando meno se lo
aspettano, vedranno affiorare improvvisamente
“Le rughe de ll’anema”.
Applausi per tutti gli interpreti dai numerosi spettatori ,tra cui
molti nostri soci e consiglieri, accompagnati anche dal nostro
Presidente e dal Vice Presidente,per salutare ed applaudire la
compagnia di corregionali.
Legenda
(dall’alto in basso e da sinistra a
destra)
-Il Presidente Fodde con
il Parroco don Roberto
e Lisi Giandomenico
regista ,interprete.
- Alcuni nostri consiglieri
e soci in platea.
-Foto di scena durante la
recitazione.
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20 maggio 2011
Conferenza di Giuliano Vitali
Presso la sede dei Dottori Commercialisti di Milano, che ringraziamo ancora per
la cortese ospitalità concessaci, il nostro socio Giuliano Vitali anche questa volta
ci ha intrattenuti, con la consueta maestria sul tema :
Il centro di Milano dopo l’unità
d’Italia
Tutti gli intervenuti , che hanno letteralmente riempito la sala al
punto che non vi era quasi più un posto libero, hanno potuto
vedere foto, disegni e documenti dell’epoca in questione che
il conferenziere è riuscito a trovare e mettere assieme, dopo
lunghe ed accurate ricerche (coadiuvato anche se pur
limitatamente da qualche nostro consigliere) e che gli hanno
permesso di illustrare in maniera esaustiva il periodo storico
preso in esame catturando l’attenzione e la curiosità dei
presenti portandoli per mano in un affascinante racconto.
Grazie Giuliano!
Foto dell’evento
Sabato 28 maggio 2011
Pranzo di arrivederci…..a settembre!
Sabato 28 maggio 2011 presso il rinnovato ristorante del Bocciodromo di San Donato Milanese, si è effettuato, con la
soddisfazione di tutti ed in una atmosfera di amicizia ed allegria il nostro pranzo sociale che chiude provvisoriamente le nostre
attività per il periodo estivo. Arrivederci quindi a settembre dove riprenderemo ad organizzare importanti ed interessanti eventi
culturali , artistici, ed enogastronomici. In questa occasione abbiamo avuto il piacere di avere con noi il Presidente dell’APVE,
sezione di San Donato Milanese, Sig.Lucio De Luchi (foto sotto a ds) che ringraziamo ancora vivamente per la sua presenza.
Ringraziamo , inoltre , i nuovi gestori del ristorante, Nazario e Stefania , per l’ accoglienza e la correttezza che ci hanno
riservato,mettendo anche a disposizione solo per noi la sala.
(Alcune foto dell’evento)
Nella foto centrale la socia Virivè
Filomena, che pur infortunata ,ha
voluto essere presente al pranzo.
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Bandiere blu
Notizie dalle
Edizione 2011
Marche
a cura di G.B. Ortenzi
Congratulazioni, da parte della nostra Associazione, a
tutto lo Staff dell’Azienda Varnelli ed alla gentilissima
Dottoressa Simonetta Varnelli in particolare per l’alta
onorificenza di cui è stata insignita.
La Redazione
Anche quest’anno non sono molti i
comuni premiati con la Bandiera blu :
Sono infatti solo 125 in tutta Italia.
Di questi 16 a testa
sono delle
Marche e Toscana, che risultano al
secondo posto delle regioni italiane
insignite con questo riconoscimento (la
prima è la Liguria con solo una
bandiera in più.
Ricordiamo
che
i
criteri
di
assegnazione delle Badiere blù si
basano oltrechè
sullo stato delle
acque del mare, analizzate dalle
Agenzie regionali dell’ARPA, dal 1987
anche da quanto disposto dalla Fee
(Federazione
Europea
per
l’educazione
ambientale)
che
riconosce la gestione complessiva
delle località turistiche balneari, come
la
gestione
dei
rifiuti,
la
regolamentazione del traffico, le piste
ciclabili, l’accesso al mare per tutti e la
sicurezza dei servizi in spiaggia. E’ su
questi parametri che le Marche ,già da
anni, sono sempre ai vertici di questo
Olimpo.dei virtuosi.
Il Ciavarro
Direttore responsabile
Pierfrancesco Fodde
REDAZIONE
Direttore responsabile
G.B. Ortenzi
Segretaria : Luisella Dameno
Consulente Redazione : Enzo Capocasa
Redattori
Antonio Gargiulo
Marco Micarelli
Impaginazione, grafica e foto
G.B. Ortenzi
da l’Appennino Camerte del
27 maggio 2011
Hanno collaborato a questo numero:
Viviana Ciabò
Gen. A. Imposimato
AVVISO
Abbiamo il piacere di ricordare a tutti gli iscritti e simpatizzanti il
calendario delle conferenze che il Gen. A. Imposimato terrà quest’anno
presso la sede dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Via Principe
Amedeo,5 Milano .Tutti sono invitati ad intervenire.
-28 /10/ 2011 Scipione l’Africano -25/11/2011 L’Europa e le sue istituzioni
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