•• 8 CAMPIONATO DI GIORNALISMO GIOVEDÌ 6 MARZO 2014 Scuola media Mazzini Magione Magione Trasimeno, una perla di lago La poetessa Aganoor: «Non mai paradisi più limpidi il sogno mi apriva» IL PUNTO Il clima e i suoi capricci Che fare? NON POTREMO più partecipare al Festival dell’ovvietà affermando «non ci sono più le mezze stagioni», se il clima continuerà ad andare verso questa direzione; l’inverno quest’anno praticamente non c’è stato, temperature elevate e piogge abbondanti ce lo faranno ricordare come tra i più bizzarri di questi ultimi tempi. Con difficoltà, ma ci stiamo abituando anche alle bizzarrie del clima meteorologico, dopo l’abitudine che abbiamo fatto a quelle del clima politico e sociale che si respira in qualunque latitudine del nostro paese. Le temperature sono in costante aumento in tutto il Pianeta; è ormai ufficiale e un video della Nasa lo conferma: negli ultimi 60 anni il global worming è in crescita, la Terra sta registrando temperature sempre più elevate, legate anche all’inquinamento di cui l’uomo è responsabile, con conseguenze inevitabili sull’equilibrio degli ecosistemi. Alcuni uccelli hanno modificato il loro naturale comportamento, posticipando la migrazione o addirittura rinunciandovi. Anche le piante dei nostri giardini sembrano confuse e disorientate; già da oltre un mese è in atto il risveglio primaverile: alberi carichi di gemme, se non addirittura in fiore, gerani sopravvissuti sui terrazzi, pansè in un tripudio di colori e mimose, tante mimose, che quest’anno sono arrivate in largo anticipo all’appuntamento dell’8 marzo, rischiando di perdere il primato di fiore della donna per eccellenza. Che aspettarsi ancora? E’ tutta colpa della natura o anche l’uomo ci ha messo lo zampino? IL NOSTRO LAGO, incastonato fra dolci colline, più volte immortalato da poeti e pittori, sembra tornato al suo antico spendore, come quando di lui la poetessa Vittoria Aganoor Pompilj, vissuta a Monte Del Lago nei primi del ‘900, disse: «risento gli effluvi odorosi dell’acqua percossa dal remo...Non mai paradisi più limpidi il sogno mi apriva...». Il Trasimeno dopo 25 anni ha superato lo zero idromedrico, così come entusiasticamente documentato dalle tante foto sul Web e dal video del coraggioso tuffo del Consigliere comunale Rubeca; un traguardo storico festeggiato da tutti gli abitanti dei centri rivieraschi, soprattutto da quelli che ricordano le sue acque pulite e i rigogliosi canneti. Lo strumento che ha certificato il raggiungimento di questo traguardo è situato all’interno dell’emissario di S.Savino, frazione di Magione. L’improvvisa crescita è dovuta alle abbondanti piogge di questo periodo, che continuano ad alimentare il livello del lago. Le autorità locali stanno monitorando la situazione e valutando la possibili- volte è stata violata la cosiddetta «zona di rispetto» di circa 200 metri, dalla battigia verso l’entroterra, che permette al lago di espandersi e prosperare. ROSSO DI SERA Un’immagine del vecchio porticciolo tà di riaprire l’emissario, chiuso da molti anni a causa della siccità, nel caso in cui la situazione si facesse allarmante. NONNI E GENITORI continuano a raccontare a noi ragazzi del «Trasimeno dei bei tempi», quando rappresentava un’ attrattiva turistica che accoglieva tanti vacan- zieri del nord-Europa; in particolare ci colpisce il racconto di alcuni anziani pescatori che narrano come, durante la pesca, a volte bevessero sorsi di acqua del lago perché limpida e pulitissima. Pur amato da tutti, nei suoi momenti più difficili, quando le sue acque hanno toccato il minimo storico, non sempre è stato rispettato, più NEGLI ULTIMi quindici anni, complice il basso livello dell’acqua, in questa fascia sono state costruite diverse abitazioni, ignorando i cambiamenti del Trasimeno che adesso potrebbe farci rimpiangere questo abuso. Ora è tempo di pensare in positivo; è più realistica la speranza che il lago torni al suo naturale splendore, ma non bisogna perdere tempo; la ricetta non è poi così complicata: più cura, più pulizia dei fondali e delle rive, più promozione turistica, in Italia e all’estero, che valorizzi le sue peculiarità gastronomiche legate ai tanti prodotti del suo territorio, senza dimenticare le sue ricchezze storico-artistiche e naturali, come non citare i suoi stupendi tramonti considerati tra i più belli del mondo per effetto di giochi di luce che incendiano le sue acque!? DISASTRI AMBIENTALI L’ITALIA SEMPRE PIU’ MINACCIATA DALLE CALAMITA’. UMBRIA COMPRESA La logica del profitto danneggia la natura TRAMONTO Suggestioni in mezzo all’acqua QUALCHE GIORNATA di pioggia in più, alcuni millimetri di acqua di troppo e almeno in due comuni italiani su tre si genera il panico. L’Italia è un paese fragile e franoso, bastano pochi temporali per provocare smottamenti e alluvioni che mettono in pericolo la popolazione. Le cause vanno stavolta ricercate nei pesanti interventi dell’uomo sul territorio. La natura non c’entra, non è la natura matrigna e indifferente di leopardiana memoria a provocare il male dell’uomo; le alluvioni uccidono perché l’uomo non si è adattato alla natura, ma ha preteso che essa si adattasse a lui, rischiando, mettendo a repentaglio la vita di tanti con superficialità irresponsabile. Le principali cause di quello che viene detto dissesto idrogeologico sono l’abusivismo edili- zio, la cementificazione selvaggia, il disboscamento delle aree montane che sconvolgono l’equilibrio del territorio, rendendolo ad alto rischio di frane; da qui l’allarme lanciato da Legambiente: oltre 6 milioni le persone esposte al pericolo nel paese che crolla. CATTIVE NOTIZIE per la nostra Umbria che è tra le regioni più minacciate da frane e alluvioni: è necessario arginare questi disastri «innaturali». Come? Noi siamo giovani e dobbiamo cambiare mentalità, dobbiamo credere nella vita e nel bene comune, spezzando per sempre la logica del profitto e degli interessi economici che si nascondono dietro a tante tragedie annunciate. LA REDAZIONE LA PAGINA è stata realizzata dalla redazione del giornalino scolastico la Zzurla: Alessia, Arianna, Michela, Luca, Rachele, Sasha, Nicola, Leonardo, Lorenzo, Fenji, Elena, Andrea, Francesco, Edoardo, Lorenzo, Gabiele, Riccardo, Lucrezia, Edoardo, Chiara, Debora, Adriano, Satya, Lorenco, Xiveshi, Gio- vanni, Margherita. Sono stati coordinati dalle professoresse Lorena Beneduce e Elisa Pietropaoli, il dirigente scolastico è il professore Filippo Pettinari.