LE DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO
SCOLASTICO:
UNA SFIDA EDUCATIVA DA AFFRONTARE
INSIEME CON INSEGNANTI E GENITORI
Gian Marco Marzocchi
Università di Milano-Bicocca
Centro per l’Età Evolutiva - Bergamo
Possiamo leggere questo testo?
IL DSA
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


Disturbo specifico
Disturbo specifico
Disturbo specifico
Disturbo specifico
(disgrafia)
della lettura (dislessia)
della scrittura (disortorafia)
dl calcolo (discalculia)
delle prassie della scrittura
Implicano processi cognitivi:
Automatici
Indipendenti
Dominio specifici
COSA FA IL NOSTRO CERVELLO PER
APPRENDERE LA LETTURA-1
Usiamo l’introspezione e proviamo ad entrare
nella mente di un bambino di prima
elementare…
• Fissare lo sguardo su un’area del campo visivo,
mantenere l’attenzione per un po’ di tempo per
la decodifica di un simbolo
• Recuperare dalla propria memoria a lungo
termine il suono corrispondente a quel simbolo
COSA FA IL NOSTRO CERVELLO PER
APPRENDERE LA LETTURA?-2
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•
•
•
Scorrere lo sguardo da sinistra a destra e denominare
sempre più velocemente i suoni (fonemi) associati ai
simboli scritti (grafemi)(lettura lettera per lettera)
Fondere più suoni che possono generare un suono nuovo
(sillabe CV)
Riconoscere gruppi di lettere (sillabe) e riprodurre i suoni
Fondere sillabe per pronunciare parole (mantenere in
memoria a breve termine verbale parti del testo)
Memorizzare parole e depositarle in un magazzino di
memoria visiva a lungo termine
Riconoscere visivamente e denominare velocemente le
parole
DIFFICOLTÀ SCOLASTICHE VS
DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO


Circa il 25% dei maschi
e il 15% delle femmine
ha Difficoltà Scolastiche
Incidono anche variabili
ambientali (famiglia,
insegnanti, compagni) e
personali (livello
cognitivo, motivazione..)


“Solo” il 4% dei
maschi e il 3% delle
femmine ha Disturbi
Specifici di
Apprendimento
Dipendono da una
base biologica che
impedisce il normale
apprendimento della
lingua scritta (lettere
o numeri)
PRIMI SEGNALI
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Coordinazione motoria: USO DELLA PENNA,
TENERE IL RITMO, RICONOSCERE DESTRASINISTRA AUTOMATICAMENTE
Uso del foglio (ORIENTAMENTO DEI DISEGNI,
COLORARE, DISEGNARE)
Avere il senso del tempo
Scrivere il proprio nome, ricordare come si
scrivono le lettere
Imparare la propria data di nascita
NON TUTTI I BAMBINI CON DSA HANNO QUESTI
SEGNALI
ALTRI SEGNALI
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•
Esprimersi con un linguaggio comprensibile:
scambiare suoni VAVALLO = CAVALLO
Apprendere filastrocche o sequenze (giorni,
mesi)
Riconoscere le rime: PANE – CANE
Fondere e separare i suoni delle parole: M-E-L-A
Conservare in memoria informazioni appena
ascoltate: 9 5 1
ALTRI SEGNALI: MATEMATICA
Dire la sequenza dei numeri in avanti (ENTRO
IL 20) e all’indietro (ENTRO IL 10)
 Rispettare il conteggio di ogni singolo
elemento: un numero = un oggetto
 Sapere che il risultato di n+1 è sempre il
numero successivo
 Riconoscere a colpo d’occhio la quantità di 3-4
elementi

…E ALLA SCUOLA ELEMENTARE
DIFFICOLTA’ DI LETTURA
•
•
•
Associare i grafemi (lettere scritte) ai fonemi (suoni
del linguaggio) SCAMBI F-V, b-d, p-b.
ALL’INIZIO I BAMBINI SONO SCORRETTI E LENTI, CON
LA CRESCITA I BAMBINI DISLESSICI ITALIANI SONO
SOPRATTUTTO LENTI.
MANCA L’ASSOCIAZIONE AUTOMATICA TRA UNA
LETTERA SCRITTA (GRAFEMA) E QUELLA
PRONUNCIATA (FONEMA)
VELOCITA’ DI LETTURA
6
5
4
3
normo-lettori
dislessici
2
1
0
ALLE ELEMENTARI
DIFFICOLTA’ DI SCRITTURA
• Scrivere lettere o numeri con il corretto
orientamento
 Gli errori ortografici più gravi sono: aggiunte,
omissioni o sostituzioni di lettere.
 Gli errori di gravità intermedia riguardano le
regole ortografiche dell’italiano: GN, SC, H, C-Q.
 Gli errori meno gravi riguardano DOPPIE e
ACCENTI

APPRENDIMENTI: SCRITTURA
Prestazione non adeguata.
9 errori misti: 1 fonologico: scambio s-z;
3 ortografici: h, q-ch; 5 fonetici: doppie, accenti.
L’IMPORTANZA DI COME INTERPRETIAMO GLI
EVENTI…
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•
Esercizio a gruppi di 3 insegnanti: considerate un
vostro alunno (che conoscete tutti e tre) che fatica
a leggere.
Fatene una descrizione sommaria
Che emozioni vi fa provare?
Quali sono i motivi per cui ha tali difficoltà?
Cosa vi sentite di fare per questo alunno?
Quali sono le vostre difficoltà di fronte a questo
alunno?...Perchè?
COMUNICAZIONE INSEGNANTI- GENITORI
•
•
•
•
Quale è il livello di comunicazione al primo
approccio? (come vi sono sembrati a
pelle”..insegnanti /genitori)
Cosa vi aspettate da loro?
Cosa si aspettano da voi?
Quali sono secondo voi gli ingredienti di una
comunicazione efficace insegnanti-genitori?
COMUNICAZIONE CON I GENITORI
Quando incontrate maggiori difficoltà di
comunicazione?
 …il problema di comunicare qualcosa che non
va…
 Osservare il fenomeno, ascoltare le proprie
reazioni emotive (cosa provo?), interpretare le
osservazioni (perché succede questo?),
condividerle con gli altri (tutti hanno dato le
stesse interpretazioni?)

COMUNICAZIONE CON I GENITORI
•
•
•
•
Portare all’altro le proprie osservazioni (molto
personali) e ipotesi interpretative
Chiedere se hanno osservato fenomeni simili e
quali sono le loro ipotesi
Darsi un periodo reciproco di osservazione e/o
attività e un successivo appuntamento per
condividere la raccolta dei dati
Proporre ulteriori passaggi ponendosi in un’ottica
di “ipotesi di lavoro”, non di “verità” o di giudizio
verso il bambino o verso l’adulto
CERTI PENSIERI O FRASI NON SONO UTILI




INSEGNANTI
io so se un bambino ha
difficoltà o meno, è il mio
mestiere, che il genitore
faccia il suo
come si permette di mettere
in dubbio quello che ho
visto
il genitore rifiuta di vedere
l’evidenza
in fondo non vuole aiutare
suo figlio e se la prende con
me
GENITORI




Vedo meglio dell’insegnante
se mio figlio ha difficoltà
L’ins. pensa solamente che
non abbia voglia di lavorare
Poverino, in fondo se ha
queste difficoltà deve essere
un
po’
salvaguardato,
protetto
Non ha capito niente di
dislessia!
SINTESI: COMUNICAZIONE GENITORI
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•
•
Osservare attentamente il bambino
Dubitare, procedere per smentire le proprie
ipotesi (non cercare conferme alle proprie
impressioni, le troveremo sempre!)
Confrontarsi con gli altri (ci accorgeremo che
spesso contano i punti di vista)
Proporre ipotesi di osservazione
Lasciare che sia quasi l’altro a dire se il bambino
ha delle difficoltà che meritano approfondimento
Rassicurare che le difficoltà individuate alla
scuola primaria non sono sicuramente gravi e
che un percorso condiviso permette al bambino
di crescere senza grossi problemi
CHI FA COSA
I DOCENTI -1
•
•
•
•
Durante le prime fasi degli apprendimenti scolastici cura
con attenzione l’acquisizione dei prerequisiti
fondamentali e la stabilizzazione delle prime abilità
relative alla scrittura, alla lettura e al calcolo, ponendo
contestualmente attenzione ai segnali di rischio in
un’ottica di prevenzione ed ai fini di una segnalazione;
mette in atto strategie di recupero;
segnala alla famiglia la persistenza delle difficoltà
nonostante gli interventi di recupero posti in essere;
prende visione della certificazione diagnostica rilasciata
dagli organismi preposti;
I DOCENTI - 2
•
•
•
•
•
procede, in collaborazione dei colleghi della
classe, alla documentazione dei percorsi didattici
individualizzati e personalizzati previsti;
attua strategie educativo-didattiche di
potenziamento e di aiuto compensativo;
adotta misure dispensative;
attua modalità di verifica e valutazione adeguate e
coerenti;
realizza incontri di continuità con i colleghi del
precedente e successivo ordine o grado di scuola.
LA FAMIGLIA -1
•
•
•
Provvede, di propria iniziativa o su
segnalazione del pediatra - di libera scelta o
della scuola - a far valutare l’alunno;
consegna alla scuola la diagnosi;
condivide le linee elaborate nella
documentazione dei percorsi didattici
individualizzati e personalizzati ed è
chiamata a formalizzare con la scuola un
patto educativo/formativo.
LA FAMIGLIA - 2
•
•
•
•
sostiene la motivazione e l’impegno dell’alunno o
studente nel lavoro scolastico e domestico;
verifica regolarmente lo svolgimento dei compiti
assegnati;
verifica che vengano portati a scuola i materiali
richiesti;
incoraggia l’acquisizione di un sempre maggiore
grado di autonomia nella gestione dei tempi di
studio, dell’impegno scolastico e delle relazioni
con i docenti.
GLI STUDENTI
Hanno diritto:
• ad una chiara informazione riguardo alla diversa
modalità di apprendimento ed alle strategie che
possono aiutarli ad ottenere il massimo dalle loro
potenzialità;
• a ricevere una didattica individualizzata /
personalizzata, nonché all’adozione di adeguati
strumenti compensativi e misure dispensative.
• Hanno il dovere di porre adeguato impegno nel
lavoro scolastico.
COSA FARE CON IL BAMBINO
La terapia per la lettura dà buoni risultati,
soprattutto alle elementari
 Il lavoro deve coinvolgere anche i genitori e gli
insegnanti perché l’aspetto più importante è
 AIUTARE IL BAMBINO A CRESCERE
SERENAMENTE DAL PUNTO DI VISTA EMOTIVO
E RELAZIONALE, ANCHE IN PRESENZA DI UN
DISTURBO DI APPRENDIMENTO!

COME PENSARE AL FUTURO…
I Disturbi Specifici di Apprendimento sono
condizioni croniche e non risolvibili, tuttavia si
può:
• Accettare il proprio disturbo (fatica nella lettura,
errori ortografici, difficoltà di calcolo)
• Capire…emotivamente…che non è un problema
generalizzato e che una volta terminata la
scuola la vita sarà meno difficile
• Trovare i propri talenti e su questi far leva per il
proprio futuro
• Esercitare alcuni processi cognitivi per far meno
fatica ed errori (bilancio sforzo e risultati)
QUALI SUPPORTI…




Per i clinici esistono numerosi strumenti per fare
diagnosi sempre più precise
Per gli insegnanti sono disponibili numerosi
ausili (libri, software) per allenare i bambini in
difficoltà o semplificare le richieste connesse
alla lingua scritta
Per i genitori esistono numerosi testi introduttivi
o di approfondimento
Per i bambini esistono strumenti ed esercizi,
soprattutto al computer (compensativi o
dispensativi), per alleviare le loro difficoltà
COME GESTIRE LA SITUAZIONE
•
Se ognuno fa la sua parte:
–
–
–
il bambino può avere un miglioramento nelle
prestazioni di apprendimento e nella convivenza con le
sue difficoltà
Gli insegnanti comprendono che le sue difficoltà non
sono volontarie e che le richieste calibrate consentono
al bambino di esprimersi al meglio
I genitori tengono monitorati gli aspetti emotivi sapendo
che le richieste scolastiche aumentano alle scuole
medie, ma poi dovrebbero essere più personalizzate
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Sapere per riconoscere I genitori di fronte ai problemi di