Seminario su «Cooperazione Regionale. Buone prassi nella regione» Beirut , 4 e 5 Marzo 2013 Sede del CES Libano Consigliere Paolo TESI CNEL - Italy Il mio nome è Paolo TESI e sono Consigliere del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro Italiano (CNEL). Innanzitutto desidero ringraziare gli amici del Tresmed, organizzatori dell’iniziativa, che in questi ultimi tre anni hanno lavorato intensamente riuscendo a creare le condizioni di aggregazione umana e di collaborazione tra i diversi CES della Regione Euromediterranea e i nostri ospiti del Libano, per l’invito che ci è stato rivolto. Inizierò con il dire che il CNEL ha sempre dedicato una grande attenzione alle tematiche di genere ed ha promosso numerosi e partecipati momenti di confronto e di analisi in materia di mercato del lavoro e politiche di genere, pubblicando interessanti documenti di analisi e proposta. La CONSULTA PER LE PARI OPPORTUNITÀ DI GENERE1, alla quale partecipano le Consigliere donne del CNEL e alcuni Consiglieri uomini – tra cui il sottoscritto – è aperta alla partecipazione di tutte le forze sociali (sindacati dei lavoratori e associazioni delle imprese). Tra gli ultimi convegni promossi dal CNEL ricordiamo “Gli Stati Generali sul Lavoro delle Donne In Italia”2, “Valorizzare le donne conviene”3 e la presentazione del “Rapporto sul mercato del lavoro”4 da cui è emersa chiaramente l’esigenza di un progetto capace di favorire l’incontro fra domanda e offerta del mercato del lavoro e del sistema welfare. Tutta la documentazione è presente sul sito del CNEL. Al CNEL, in particolare, faccio parte del Gruppo dei lavoratori dipendenti delle Organizzazioni Confederali e il mio intervento sarà centrato sulla presentazione di alcune iniziative di buone prassi in favore delle donne che mirano a portare avanti le azioni positive per la realizzazione delle parità uomo-donna nel lavoro. Sul finire dell’intervento farò anche un breve excursus sul piano degli interventi a livello internazionale. 1. La contrattazione collettiva e di secondo livello (territoriale) Per quanto riguarda la contrattazione, l'impegno per le donne e la famiglia va nella direzione di sostenere interventi mirati "family friendly" e di "welfare aziendale" nell'ambito dei rinnovi contrattuali o accordi aziendali e/o territoriali. Tra i principali temi trattati segnaliamo come prioritari: la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, il benessere organizzativo, la salute e sicurezza in ottica di genere, il rispetto del principio di pari opportunità. La contrattazione, soprattutto quella di secondo livello, ha un fondamentale ruolo come leva per favorire l'ingresso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro. Tra le diverse azioni segnalo, ad esempio, la partecipazione della Organizzazione Sindacale al Progetto Europeo LIBRA5. Al Progetto collaborano vari partner, tra cui la Fondazione ADAPT (Associazione per gli Studi Internazionali e Comparati sul Diritto del Lavoro e le Relazioni Industriali), IAL Nazionale (Innovazione, Apprendimento, Lavoro), alcune 1 2 3 4 5 Istituita nell’ambito della Commissione Istruttoria per le politiche del lavoro e dei sistemi produttivi http://www.cnel.it/53?shadow_documenti=22694 http://www.cnel.it/53?shadow_documenti=23038 http://www.cnel.it/53?shadow_documenti=22786 Let’s Improve Bargaining, Relations and Agreements on work and life times balance 2 organizzazioni sindacali del Belgio e dell’Ungheria, la ETUC (European Trade Union Confederation), il Ministero del Lavoro Rumeno, il Centro Studi Internazionali e Comparati “Marco Biagi” dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Il progetto nasce con l’intenzione di ripensare alle politiche di conciliazione e di organizzazione dei servizi delle imprese in modo integrato e globale al fine di «migliorare la qualità della vita di tutte le persone nel rispetto e nella solidarietà attiva di uomini e donne». Questa è una priorità degli Stati membri dell’Unione che guardano con attenzione agli strumenti di flessibilità, adottati nei contesti lavorativi, compatibili con i processi di conciliazione dei tempi familiari e con una maggiore produttività. La difficoltà di conciliare tempi di lavoro e tempi di vita, insieme alla flessibilità, sono infatti una priorità non più e non solo individuali ma, assumendo sempre più una dimensione sociale propria della collettività, acquisiscono una valenza collettiva di fronte alle regolamentazioni contrattuali che ne definiscono le condizioni. Si tratta, quindi, di individuare tutti quegli strumenti capaci di produrre diversi impatti organizzativi sulle realtà aziendali con riferimento alla flessibilità del tempo del lavoro, dell’organizzazione del lavoro, ai servizi di tipo organizzativo e interorganizzativo per la persona e la famiglia, alla formazione. All’interno del progetto si sta conducendo una ricerca con l’obiettivo di indagare sia lo stato dell’arte quantitativo della relazione contrattazione collettiva decentrata-conciliazione vita-lavoro sia il rapporto tra flessibilità contrattuale-organizzativa e conciliazione inteso come politiche aziendali di work-life balance e welfare integrato. In particolare, si sta conducendo un’analisi comparata tra la legislazione, gli accordi, la contrattazione collettiva nazionale e decentrata nei Paesi oggetto dell’indagine (Italia, Belgio, Ungheria e Romania) nel tentativo di individuare le soluzioni più innovative proposte dalla contrattazione e le pratiche più interessanti di azioni positive messe in campo nei Paesi coinvolti. Al fine di diffondere tali informazioni, è stata realizzata una pagina web ed è stato istituito un Osservatorio Europeo Permanente6 dove saranno raccolti tali materiali (legislazioni, contratti, accordi e prassi). L’Osservatorio è disponibile e consultabile in diverse lingue. All’interno del Progetto, proprio come avviene per “Tresmed 4”, sono stati organizzati, e realizzati in ciascun paese coinvolto, dei workshop sui “Sistemi di conciliazione e buone prassi della contrattazione collettiva”. Ad una newsletter7 e a dei dossier tematici è affidato il compito di diffusione dei risultati e di sensibilizzazione sul tema8. 6 http://moodle.adapt.it/course/view.php?id=135 http://www.adapt.it/libra/newsletter/ 8 Per chi volesse reperire materiale o informazioni più specifiche: http://www.adapt.it/libra/ 7 3 2. Le pari opportunità, la cultura di genere e il rispetto uomo-donna Sul tema delle pari opportunità, diverse sono le iniziative delle Organizzazioni Sindacali Confederali. In particolare, vorrei segnalare come esempio l’Osservatorio sulle Pari Opportunità "Equal at work"9 che, con un bollettino bimestrale, informa sulle tematiche di genere. Di recente, è stato costituito anche un secondo Osservatorio più specifico sul tema della violenza sulle donne10 con l'obiettivo di informare, sensibilizzare, monitorare e soprattutto prevenire il fenomeno in tutte le sue manifestazioni nei confronti delle donne che ne subiscono passivamente le drammatiche conseguenze. Attraverso questo Osservatorio si intende contribuire a creare una sempre maggiore consapevolezza nell'opinione pubblica, sollecitare le Istituzioni, migliorare la legislazione esistente anche in termini di certezza della pena e soprattutto contribuire al necessario cambiamento culturale che vede ancora le donne in una posizione di inferiorità rispetto agli uomini in tutte le articolazioni della società, nella convinzione che fermare la violenza contro le donne è un atto doveroso e un metro di misura che indica il grado di civiltà raggiunto da ciascun Paese. Sempre sul tema della prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne, segnalo, dal 2009, una specifica "Piattaforma sindacale per la prevenzione sulla violenza sulle donne e i minori"11 che ha dato vita a diversi sportelli territoriali di ascolto e informazione. Infine, con il patrocinio del Ministero per le Pari Opportunità, è stata avviata una Campagna di sensibilizzazione contro la pratica delle mutilazioni genitali femminili (MGF) con la produzione di un opuscolo ad hoc da diffondere sui luoghi di lavoro. Secondo il Ministero, infatti, sarebbero circa 35.000 le donne immigrate potenzialmente vittime di MGF. Nel 2012, in occasione della “Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne” del 27 novembre, è stata presentata anche una Piattaforma unitaria delle tre maggiori Organizzazioni Sindacali italiane e, mi risultano iniziative simili anche a livello delle Organizzazioni imprenditoriali. A livello di progettazione sulle tematiche di pari opportunità e azioni specifiche in favore delle donne segnalo, infine, due azioni particolarmente interessanti: il Progetto WIRES (Women in Renewable Energy Sector)12, che affronta le sfide e le potenzialità “al femminile” connesse alla green economy e un progetto sul tema "Conciliazione tra tempi di lavoro e di vita”13 che, indagando in ambito aziendale, mira appunto ai bisogni di conciliazione delle lavoratrici. L’indagine sulla conciliazione tra tempi di lavoro e di vita è stata condotta dall’Università La Sapienza di Roma e i risultati sono stati presentati al Convegno finale del Progetto. 9 http://www.cisl.it/osservatorio-pari-opportunita/ http://www.cisl.it/osservatorio-violenza/ 11 http://www.cisl.it/sito-donne.nsf/Documenti/74685D6C18FF62C2C1256DFE0052A089/$File/TestoPiattaforma.pdf 12 Progetto realizzato in collaborazione con l’Universita' di Szeged (Ungheria), Upee - Union for Private Economic Enterprise (Bulgaria) e finanziato dalla Commissione Europea. Webpage: http://www.bollettinoadapt.it/acm-on-line/Home/Progetti/WiRES.html 13 http://www.flaei.org/Progetti/Donne/tabid/534/Default.aspx e http://www.flaei.org/default.aspx?TabId=652 10 4 3. Interventi a livello internazionale Per finire, vorrei segnalare tre iniziative a livello internazionale finalizzate alla solidarietà, lo scambio e la condivisione di queste problematiche, purtroppo comuni a tutti i paesi, e non solo a quelli della Regione Euromediterranea. Con tali iniziative si è voluto sottolineare la vicinanza, pur nella distanza geografica. • Nel marzo 2010: l’adesione alla Campagna di raccolta fondi unitaria “Le donne per Haiti… per non dimenticare”. • A partire da marzo 2011: l’adesione alla Campagna “Adottiamo un sindacalista o una sindacalista birmana”. • Infine, in occasione della Giornata dell'8 marzo "Festa della Donna", le rappresentanze sociali hanno in diverse occasioni devoluto un contributo economico di solidarietà in favore e a tutela delle donne. Nel 2012 tale contributo è stato devoluto alla Federazione della Lega Democratica per i Diritti della Donna (FLDDF), fondata nel 1993 per contrastare ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne in Marocco. (Paolo Tesi 25.02.2013) 5