Allegato alla delibera di GIUNTA nr. 69/2014 ALL. A) INTEGRAZIONI E MODIFICHE ALLE SCHEDE INDIVIDUALI DI VALUTAZIONE Nota riguardo alle capacità sotto indicate: le parti in grassetto sono quelle di nuova introduzione, le parti barrate quelle da togliere. 1. cat. B - profilo professionale "cuoco" capacità 1) Saper decodificare le esigenze dell'utente 2) Facilitazione delle relazioni 3) Saper proporre 4) Controllo della propria attività 5) Lavorare in gruppo 6) Imparare Cura e attenzione nell'uso della strumentazione tecnica in dotazione 7) Organizzare il proprio lavoro 8) Saper gestire le materie prime (controllo dei consumi delle derrate) 9) Diete speciali per bambini allergici e intolleranti gestite nell'anno punteggi 8) punteggio da 1 a 5 in proporzione al costo a pasto 9) un punto per ogni tipologia di dieta speciale gestita nell'anno che si aggiunge al punteggio totale (NOTA: nel caso di appalto della fornitura delle derrate alimentari la voce 8) potrebbe perdere di significato) . 2. categoria C , profilo professionale "educatore d'infanzia" (Asilo Nido) capacità 1. saper interagire col bambino (interazione educatrice e bambino) Saper decodificare le esigenze dell'utente 2. saper interagire con i genitori (interazione educatrice e genitori) Facilitazione delle relazioni 3. Saper individuare un adeguato metodo di lavoro 4. Saper gestire le emergenze 5. Lavorare in gruppo 6. Agire in autonomia 7. Comunicare in atteggiamento assertivo/costruttivo 8. Saper controllare le tensioni 9. Organizzare il proprio lavoro punteggi 1. saper interagire col bambino (interazione educatrice e bambino): 1 Le educatrici non sono molto affettuose e si prendono cura dei b/i in modo impersonale (non rispondono, non sorridono, non parlano, non ascoltano i b/i e non li chiamano per nome). Il Sindaco F.to Paolo Perenzin 1 Il Segretario Generale F.to Daniela De Carli Allegato alla delibera di GIUNTA nr. 69/2014 L'ineguale attenzione prestata dagli educatori ai bisogni di ogni b/o evidenzia i favoritismi. Il contatto fisico viene utilizzato principalmente durante le attività di routine o per controllare il comportamento dei b/i. Può essere che la disciplina sia così severa da provocare punizioni oppure che vi sia una disciplina così lassista da non garantire nessuna forma di ordine. 2 Alcune volte gli educatori sorridono, parlano e dimostrano affetto a tutti i bambini. Gli educatori si dimostrano affettuosi nel contatto fisico durante i momenti di routine (tengono in braccio con dolcezza, sorridono mentre danno loro da mangiare). Gli educatori non utilizzano mai una disciplina troppo severa. Gli educatori garantiscono sufficiente controllo per impedire che i bambini si facciano male a vicenda. 3 Gli educatori sanno aiutare in maniera empatica i bambini, che sono turbati. Durante il giorno ci sono molte interazioni positive tra educatori e b/i (es: l'ed. inizia giochi verbali e di movimento, risponde ai b/i che iniziano una interazione, si mostra contento delle attività dei b/i). Ci sono scarsi problemi di disciplina perché l'educatrice mette in atto programmi studiati per evitare i conflitti e promuovere interazioni adatte all'età dei b/i (ad es: è sempre disponibile un duplicato dei giocattoli, si lascia spazio a quel b/o che sta usando il suo giocattolo preferito, le transizioni da un'attività all'altra sono graduali). Si usano metodi di disciplina alternativi (ad es: si allontanano i b/i dalle attività che stanno svolgendo per dirigerli verso altre attività) 4 Gli operatori e i b/i sono sereni, le voci gentili e si sorride spesso. Durante la giornata si dimostra molto calore nei confronti dei b/i: li si prende in braccio e li si accarezza. Le aspettative sono realistiche e basate sull'età e sulle abilità di ciascun b/o. (ad es: l'educ. è paziente con il b/o che piange o con quello che ha un atteggiamento di opposizione). L'educatore risponde in modo coerente al comportamento del bambino. 5 L'interazione tra educatori e bambini è molto significativa. L'educatore modifica lo stile dell'interazione per venire incontro ai bisogni dei singoli b/i (ad. es: sono più calmi con un b/o timido, più attiv i con un bambino estroverso). L'educatore è sensibile ai sentimenti e alle reazioni del bambino (es: evita le interruzioni brusche). Le regole sono semplici e vengono spiegate ai bambini (gruppi medi grandi). 2. saper interagire con i genitori (interazione educatrice e genitori): 1 Al mattino e al ricongiungimento l'educatrice è frettolosa e dimostra poco interesse per quanto il genitore sta riferendo. Da' poche informazioni sulla giornata trascorsa al nido. Dimostra di essere stizzita alle domande del genitore. Non da' risposte e demanda alla coordinatrice o ad altra collega. Non fa nulla per coinvolgere i genitori nel programma giornaliero (ad. es. si scoraggiano i genitori Il Sindaco F.to Paolo Perenzin 2 Il Segretario Generale F.to Daniela De Carli Allegato alla delibera di GIUNTA nr. 69/2014 dal partecipare o dall'osservare le attività). 2 Si danno informazioni di carattere amministrativo ai genitori (ad.es. sulle rette da pagare, sulle ore di servizio, sulle regole sanitarie da rispettare). Si da' qualche informazione su come allevare il b/o (ad es. vi sono i colloqui con i genitori dietro loro richiesta). L'educatrice interagisce con i genitori in modo preferenziale. 3 Si forniscono informazioni pertinenti allo sviluppo del bambino e si fornisce del materiale di informazione su problemi educativi, riguardanti specialmente "il mestiere di genitori". L'educatrice propone all'equipe attività per coinvolgere i genitori (ad es i genitori possono partecipare a feste di compleanno, mangiare con i bambini, fare una merenda). 4 Fa in modo di tenere i genitori costantemente informati (ad es. tramite colloqui, incontri regolari, opuscoli, manifesti di carattere sanitario). I genitori vengono indirizzati ad altri esperti per necessità particolari. 5 L'educatrice è capace di instaurare un'alleanza di lavoro con tutti i genitori; papà e mamme sono coinvolti nelle decisioni in maniera non formale ed agiscono insieme agli educatori. 3. cat. C - profilo professionale "Agente di Polizia Locale " capacità (vecchie) 1. Saper decodificare le esigenze dell’utente (22-76) 2. Facilitazione delle relazioni (28) 3. Saper proporre (49) 4. Saper gestire le emergenze (18) 5. Lavorare in gruppo (39) 6. Agire in autonomia (32) 7. Comunicare in atteggiamento assertivo/costruttivo (9) capacità (nuove) 1. Comportamento in servizio 2. Rapporti con l'utenza e colleghi 3. Senso di appartenenza al Corpo 4. Adempimento procedure e direttive 5. Produttività 6. Agire in autonomia (32) 4. cat. D - profilo professionale "Istruttore Direttivo di Vigilanza" e cat. C - profilo professionale "Agente di Polizia Locale" – Capo pattuglia capacità (vecchie) 1. Lavorare per obiettivi (51) 2. Saper gestire le emergenze (18) Il Sindaco F.to Paolo Perenzin 3 Il Segretario Generale F.to Daniela De Carli Allegato alla delibera di GIUNTA nr. 69/2014 3. 4. 5. 6. 7. 8. Saper agire in autonomia e saper confrontarsi (32-30) Gestire conflitti anche con l'utenza (22) Facilitazione delle relazioni (26) Saper imparare (29) Saper decodificare e soddisfare le esigenze dell’utente (76) Saper agire in autonomia e saper formulare proposte (32 – 49– 50) capacità (nuove) 1. Comportamento in servizio 2. Rapporti con l'utenza e colleghi 3. Senso di appartenenza al Corpo 4. Adempimento procedure e direttive 5. Produttività 6. Agire in autonomia (32) 7. Capacità di comando 8. Lavorare per obiettivi (51) 1) COMPORTAMENTO IN SERVIZIO Cura dell'uniforme: a) sempre in ordine (1) b) presta poca attenzione nell'utilizzo dei capi (0,5) c) deve essere richiamato (0,25) Atteggiamento in servizio: a) attento, si attiva anche d'iniziativa, disponibile con l'utenza per quanto necessario, senza essere dispersivo, da' informazioni (2) b) si limita ai controlli di routine, risponde all'utenza con educazione (1,5) c) chiacchiera, è dispersivo, tende a svicolare l'utenza e problemi (0.5) Prontezza nell'impiego: a) all'orario stabilito è operativo (2) b)si attarda (0,5) c) poco sollecito (0,25) 2) RAPPORTI CON L'UTENZA E COLLEGHI Lamentele dell'utenza o dei colleghi, in presenza di segnalazioni scritte o su contradittorio verbale con il segnalante, se segue un provvedimento a seconda del tipo : a) assenza di reclami/lamentele (punti 5) b) per ogni richiamo verbale - 0,5 c) per ogni richiamo scritto - 1,5 il punteggio attribuito non può essere comunque inferiore ad 1 3) SENSO DI APPARTENENZA AL CORPO Disponibilità: a) nelle necessità si mette spontaneamente ed autonomamente a disposizione individuando le esigenze di servizio fra le proprie priorità (2) b) si presta ad affrontare i cambiamenti di programma con scarsa flessibilità, solo su richiesta e se in ordine di elenco (0.5) Il Sindaco F.to Paolo Perenzin 4 Il Segretario Generale F.to Daniela De Carli Allegato alla delibera di GIUNTA nr. 69/2014 piano ferie: a) si confronta e cerca l'accordo con i colleghi (1,5) b) decide un periodo e solo d'autorità lo cambia (0.5) riposi recuperi: a) in autonomia propone periodi che non incidono sul servizio (1,5) b)chiede senza nessuna preventiva valutazione della situazione (0.5) 4) ADEMPIMENTO PROCEDURE E DIRETTIVE a) puntuale e preciso con celerità (5) b) puntuale nella media (4) c) adempie dopo che gli è stato ricordato (3) d) in ritardo e dopo sollecito (2) e) in modo superficiale e distratto (1) 5) PRODUTTIVITÀ a) Formula proposte per migliorare il servizio (1) b) Numero attività evase positivamente: fino a 100 (0,25) - da 101 a 150 (0,5) - da 151 a 200 (1) - oltre 201 (2) c) Impegno nell'aggiornamento anche in modo autonomo (1) d) Aggiornamento ai colleghi (1) 6) AGIRE IN AUTONOMIA a) Agisce nei vincoli concordati e informa (5) b) Agisce dentro ai vincoli ma non informa (4) c) Fa un’ipotesi e chiede il consenso (3) d) Se gli dai le istruzioni fa (2) e) Scarica ad altri tutto ciò che non sa fare (1) 7) CAPACITÀ DI COMANDO (SOLO PER ISTRUTTORE DI VIGILANZA CAT. D ed AGENTE DI POLIZIA LOCALE CAT. C – CAPO PATTUGLIA) a) dimostra autorevolezza è preparato ed aggiornato, non serve faccia pesare la posizione o il grado (5) b) non ha autorevolezza, è comunque preparato ed aggiornato (3) c) si impone solo facendo pesare la posizione e il grado, è poco aggiornato (1) 8) LAVORARE PER OBIETTIVI (SOLO PER ISTRUTTORE DI VIGILANZA CAT. D ed AGENTE DI POLIZIA LOCALE CAT. C – CAPO PATTUGLIA) a) Non abbandona il campo fino a quando non ha raggiunto l’obiettivo pattuito (5) b) Quando si trova in difficoltà fa proposte al responsabile per poter raggiungere l’obiettivo (4) c) Quando si rende conto che il risultato non è quello atteso informa il responsabile (3) d) Cambia il suo modo di lavorare solo se glielo dice il capo (2) e) Fa esclusivamente quanto assegnato (lavora per compiti, va a memoria, in automatico) (1) Il Sindaco F.to Paolo Perenzin 5 Il Segretario Generale F.to Daniela De Carli