Anno V - Numero 12 - Venerdì 15 gennaio 2016 Direttore: Francesco Storace Roma, via Giovanni Paisiello n. 40 Unioni civili Esteri Cronache Liste di proscrizione per gli anti-Cirinnà Dalla Libia nuove minacce di Al Qaeda Delitto di Firenze, preso un senegalese Traboni a pag. 3 Capasso a pag. 10 Di Giorgi a pag. 6 LIBERTÀ E PARTECIPAZIONE NEL DIMENTICATOIO DI UNA COALIZIONE CHE NON SEMBRA ACCORGERSI DI QUANTA VOGLIA DI DEMOCRAZIA CI SIA NEL NOSTRO POPOLO di Francesco Storace e loro tacciono, noi no. E se si pretende di mettere la museruola alla domanda di partecipazione e di libertà che sale dal popolo, non tutti nel campo alternativo alla sinistra sono disposti a starci. E da domani ci sarà chi comincia a fare sul serio. Poi, anche noi con la manifestazione del 31 gennaio a Roma (che abbiamo spostato ieri sera dalla data originaria del 30 per non distrarre la nostra gente dalla grande iniziativa popolare del Family Day). Per il resto, va in scena il cinema muto. Hanno perso la parola. I capi del centrodestra che si incontrano tra di loro periodicamente a palazzo Grazioli accantonano le cose scomode, dimenticano la coerenza, credono di non avere il dovere di rispondere. Nel loro spericolato rapporto con un popolo sempre più annoiato dai vertici inconcludenti, da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia - da chi comanda, non dai militanti, affettuosi come non mai non una sola parola, ad esempio, è venuta su un gesto, credo importante dal punto di vista valoriale, come la mia decisione di rinunciare alla prescrizione nel processo Napolitano; e neppure un cenno in risposta alla domanda di partecipazione democratica che sale da molti settori della pubblica opinione a sostegno di elezioni primarie per scegliere i candidati di centrodestra alle elezioni amministrative del prossimo 12 giugno, se la data sarà confermata. Apparentemente lontane, entrambe le questioni riguardano il diritto al dissenso in questo Paese unito a quello di legalità (voglio sapere da un processo se sono innocente o colpevole, senza fughe prescrittive) e quello legato al principio di so- S PAROLE PERSE Zitti sul processo Napolitano, muti sulle primarie: ma che intenzioni hanno i capi del centrodestra di palazzo Grazioli? vranità popolare, spesso declamato e altrettanto più spesso dimenticato: popolo e Palazzo, la forbice è sempre più larga. Eppure, Berlusconi, Salvini, Meloni, fanno a gara a chi definisce Napolitano un golpista. Ma ignorano la richiesta elementare di verità processuale, non spendono una parola su una vicenda politica diventata incredibilmente giudiziaria... E col- Ci vediamo domenica 31 pisce che, 24 ore dopo, nel silenzio generale, la pietra in mia difesa l’abbia lanciata uno che non ha motivo di dare ragione a me e contemporaneamente torto a Napolitano, che resta muto esattamente come i tre capi centrodestristi: Gianfranco Fini ha manifestato una solidarietà intelligente nei miei confronti che mi aspettavo da chi pensavo stesse più al mio fianco di lui. Non si sono accorti dell’esplosione della rete; non si accorgono della protesta contro Napolitano persino quando non sta più al Colle e non si rendono conto quanto il popolo voglia essere protagonista nella scelta dei candidati. A quanto abbiamo saputo, domattina Azione nazionale - il movimento che pare faccia arrabbiare e non si capisce perché Giorgia Meloni, che avrebbe invece tutto l’interesse a costruire una destra larga - comincerà da largo Goldoni, a Roma, la raccolta di firme per chiedere le primarie al centrodestra. Firmeremo anche noi. Dovrebbero farlo tutti quelli, più importanti di noi, che lo hanno già fatto con tanto di selfie nei mesi scorsi. Non basta più dire che Berlusconi non le vuole. È un alibi che non si prescrive. LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI UMANI HA CONDANNATO L’ITALIA A RISARCIRE 900 CITTADINI Sangue infetto, maxi-indennizzi l primo altolà era arrivato nel settembre 2013, con Strasburgo che invitava l’Italia a versare a circa 60mila cittadini infettati da trasfusioni di sangue l’indennità integrativa speciale prevista dalla legge 210/1992. Un sollecito in parte ignorato, che adesso costerà carissimo. Arriva un’altra stangata, l’ennesima, da parte della Corte europea dei diritti umani, che ha condannato lo Stato a risarcire più di 889 persone contagiate da vari virus (Aids, Epatite B e C) attraverso trasfusioni che hanno effettuato durante un ciclo di cure o un’operazione. Con il totale dei rimborsi che supera addirittura i 20 milioni di euro. Si tratta di uomini e donne nati tra il 1921 e il 1993 che vivono tra Italia e Australia, che finalmente possono gridare giustizia. Con i giudici che hanno riconosciuto I “Spostata a domenica 31 gennaio alle 10,30 la manifestazione con Francesco Storace per presentare la proposta per Roma nel nome delle elezioni primarie. La decisione è stata presa per consentire alla nostra gente di partecipare, sabato 30, al Family Day”. Lo comunica in una nota pubblicata sulla sua pagina facebook il leader de La Destra, Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e candidato Sindaco di Roma. loro l’indennizzo amministrativo, previsto appunto dalla legge, dato il nesso di causalità dimostrato in vari processi civili contro il ministero della Salute fra la trasfusione di sangue infetto e la loro contaminazione. Dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali sono state citate nelle numerose sen- tenze l’articolo 2 (diritto alla vita), l’articolo 6 comma 1 (diritto a un giusto processo), l’articolo 13 (diritto ad un ricorso effettivo) e l’articolo 1 del Protocollo numero 1 (protezione della proprietà). Nel 2013 il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, dopo la prima tirata d’orecchie da parte dei parrucconi di Strasburgo, aveva annunciato lo stanziamento di 100 milioni di euro - poi inseriti nella Legge di Stabilità - per i rimborsi in favore dei cittadini contagiati. Prima di quella sentenza, i pazienti avevano ricevuto un indennizzo bimestrale, per effetto della stessa legge, tra i 500 e i 700 euro ogni 30 giorni, a seconda della gravità dei danni subiti. Ma dopo la decisione della Corte di Strasburgo, la cifra mensile è stata aumentata di 100 euro. E il fondo stabilito evidentemente non è riuscito a “ricompensare” tutti gli aventi diritto. La battaglia legale andava avanti da anni. Ma non è ancora finita. Perché la batosta rischia di essere ancora più pesante dato che le richieste di risarcimento superano quota 120mila. Il sangue “malato” in circolazione tra gli anni ’70 e ’90 ha provocato d’altronde molte vittime. In Italia ci sono ogni anno circa una ventina di persone che muoiono di Aids o Epatite C per aver fatto trasfusioni di sangue o infusioni di plasma negli anni ’80. Marcello Calvo 2 Venerdì 15 gennaio 2016 ATTUALITA’ FRANCESCO STORACE IERI SERA OSPITE DA PAOLO DEL DEBBIO SU RETE 4: “GLI ITALIANI SONO STANCHI” Immigrati, problema sottovalutato di Igor Traboni mmigrati fuori controllo? Da questa domanda è partita la trasmissione “Dalla vostra parte”, condotta da Paolo Del Debbio su Rete 4. Ospite in studio, il leader de La Destra Francesco Storace e, con collegamenti esterni, David Ermini, Pd; Roberto Marcato, Lega Nord; Valentina Castaldini, Ncd. Una trasmissione entrata subito nel vivo con gli inviati a Battipaglia e a Bergamo. Dalla cittadina campana è stata segnalata una vasta area che diventa zona franca al calar del sole, con centinaia di immigrati, soprattutto clandestini, e tanta gente che ha paura di profughi o presunti tali, anche per il timore che tra questi possano nascondersi dei terroristi Da Bergamo sono subito comparsi in video i cartelli “No alla maxi moschea”, con riferimento all’ipotesi di costruirvi la più grande d’Italia, con forti dubbi sull’origine dei finanziamenti per realizzarla: cinque milioni di euro che arrivano dal Qatar, da una Fondazione che viene vista come la finanziatrice dell’Islam più radicale. Quindi un servizio sul degrado della stazione Ostiense a Roma, in balìa degli immigrati clandestini e testimonianze di alcuni stranieri da anni in Italia, espulsi ma ancora lì. Parola subito a Storace per un primo I giro di commenti:“Arrivato stamane alla stazione di Roma Termini, prima di partire per Milano, ho visto solo degrado. Non bisogna assolutamente sottovalutare questo problema, ecco perché in questi giorni inorridisco davanti al dibattito in corso sull’abolizione del reato di clandestinità. Renzi vuole fare marcia indietro… Ma no, dico invece che lo devi rendere più concreto, reale, perché finora è stato sabotato nei palazzi di giustizia, e questo non ce lo possiamo permettere.Visito continuamente le carceri e vedo lì tanti stranieri. Per questo vorrei dire al governo: chiamate i Paesi da dove provengono questi detenuti e dite loro: io vi do il pane, ma se il pane lo rubano, ve li ripigliate”. Quindi il leader de La Destra, riprendendo anche le immagini dei cittadini collegati da Battipaglia, ha sottolineato come “una volta dire ‘prima gli italiani’ era sinonimo di razzismo, adesso è la normalità, la gente si è stancata, in tutta Italia, anche se poi c’è pure chi dà 400 euro se ospiti un immigrato”. Il piddino Ermini si è quindi lanciato nella solita difesa d’ufficio della politica renziana: “Quello che accade è la dimostrazione palese che il reato di clandestinità non ha funzionato”. Sentendosi chiedere da Storace: “Perché non lo cambiate?”, suggerendo di farlo anche prima delle prossime amministrative, senza timore di perdere consensi “Non mi pare vi siate caratterizzati- ha aggiunto ancora Storace rivolgendosi tanto ad Ermini quanto alla Castaldini, esponente di quel partito alfaniano stampella del governo Renzi - per modificare lo stato dei fatti. Io ho paura dei fatti di Colonia, rispetto ai quali però nessuno dice una parola, da Renzi alla Boldrini alle femministe”. Timida la solita difesa d’ufficio di Ermini (“In Italia certe cose non succedono”), al limite del risibile quella della Castaldini, che prima ha tacciato di incapacità la polizia tedesca e poi ha sostenuto che da noi nessuno avrebbe autorizzato una aggregazione come quella di Colonia, sentendosi ribattere da Storace che è un po’ difficile non autorizzare le feste in piazza per l’ultimo dell’anno. Accalorati anche gli interventi del leghista Marcato (“ergastolo agli italiani che affittano in nero agli extracomunitari”), ma un po’ difficile è stato seguire il suo ragionamento per il telespettatore, perché continuamente interrotto dalla Castaldini, ad un certo punto ripresa ironicamente dall’esponente leghista: “Capisco che stare con Alfano non aiuta a capire…”). Il discorso è poi andato sulle competenze, con Ermini a richiamare quelle delle Regioni. Ma si è trattato di un autogol dell’esponente pd, perché Storace ha ricordato la legge voluta da Maroni per la Lombardia (e che il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio sta cercando di ‘importare’ a Roma) per maggiori controlli sulle moschee, da quelli urbanistici alla possibilità di ascoltare le prediche anche in italiano. Legge che guarda caso il governo Renzi ha impugnato. E così restano sovente i prefetti a decidere, da soli, come è avvenuto a Roma con Casale San Nicola, altra vicenda ricordata da Storace, che poi ha aggiunto: “Io sono per la libertà di culto e da governatore sbloccai, dopo molti anni, la vicenda per realizzare la Chiesa ortodossa russa. Ma qui c’è un problema di convivenza e di rispetto delle regole”, invitando poi la Castaldini a farsi un giretto nelle periferie della Capitale per vedere come stanno le cose. Nel corso della trasmissione, invitato da Del Debbio, Storace ha anche ricordato la vicenda del processo per vilipendio, con l’Appello rinviato al primo giugno:“Ho rinunciato perché voglio andare fino in fondo; sono l’unico che in Italia va a processo tra i tanti che hanno insultato l’ex capo dello Stato Napolitano, ma io non scappo con la prescrizione”. L’EXPO CONTINUA A FAR DISCUTERE I soldi raccolti per il Nepal? Sala mette “il segreto di Stato” orrebbe amministratore una città come Milano, con le solite belle parole su quella ‘trasparenza’ che poi però a quanto pare non è in grado di dare neppure su una raccolta fondi. Parliamo di Giuseppe Sala, già commissario Expo e ora proiettato dalla sinistra verso la successione di Giuliano Pisapia. Il Codacons V lamenta infatti la mancata risposta di Sala circa la destinazione dei soldi raccolti davanti al padiglione del Nepal, in segno di solidarietà verso il tremendo terremoto che colpì il Paese asiatico proprio pochi giorni prima dell’apertura dell’Expo milanese "Expo 2015 ha deciso di istituire il 'segreto di Stato' sull’utilizzo dei fondi di beneficenza raccolti in favore della popolazione del Nepal colpita dal terremoto”, lamenta il Codacons che fa riferimento “ad una gravissima lettera firmata dal commissario Giuseppe Sala, che nega categoricamente ai cittadini di avere informazioni circa la destinazione dei soldi raccolti attraverso Expo e destinati pro- prio al Nepal". Ieri sera poi Expo 2015 S.p.A ha precisato che il ricavato delle offerte “sarà consegnato a Save The Children, non appena completato il progetto in via di definizione con le autorità nepalesi. Nell'arco di tempo dal primo maggio al 31 ottobre 2015 sono state raccolte circa 920.000 euro di offerte dei visitatori che sono state versate periodicamente su un conto corrente cointestato ExpoOOSS”, ovvero i sindacati CgilCisl-Uil della Lombardia che si erano fatti promotori della raccolta. INDAGATO IL MARITO DELLA CAPUOZZO, IL SINDACO NEL FRATTEMPO ESPULSO DAI CINQUE STELLE Da Quarto un problema dietro l’altro i arricchisce di sempre nuovi particolari la vicenda di Quarto, il Comune del Napoletano con un sindaco grillino (o ex?). Ora Ignazio Baiano, che del sindaco Rosa Capuozzo è marito, risulta indagato per falso e violazione delle norme edilizie nell'inchiesta sul presunto abuso edilizio (condotta parallelamente a quella della Dda sul Comune e che è all’orgine dei guai politici in casa grillina) che avrebbe rappresentato un elemento di ricatto sulla Capuozzo da parte dell'ex consigliere De Robbio. Baiano risulta indagato per aver alterato, secondo l'accusa, la data su alcuni documenti allo scopo di ottenere il condono edilizio per opere eseguite nell'abitazione di cui è proprietario. E' quanto emerso dall'inchiesta condotta dal procuratore aggiunto Nunzio S Fragliasso e dal pm Francesca De Renzis. Il presunto abuso edilizio, secondo l'inchiesta della Dda, avrebbe rappre- sentato un elemento di ricatto esercitato nei confronti del sindaco da De Robbio per ottenere incarichi e nomine di persone da lui segnalate. Per quanto riguarda invece il terremoto politico che la vicenda Quarto sta determinando nei grillini, Luigi Di Maio, Roberto Fico e Alessandro Di Battista non hanno fatto in tempo a ripetere che "chi dice che sapevamo delle minacce (al sindaco, ndr) sarà querelato" che il quotidiano napoletano Il Mattino pubblica un’indiscrezione secondo la quale i due parlamentari campani Do Maio e Fico usavano una chat riservata a un numero ristretto di persone, un gruppo su Whatsapp aperto anche a qualche parlamentare campano per comunicare con i consiglieri comunali e il sindaco Capuozzo. Immediata anche questa volta la replica e la minaccia di querele da parte dei due grillini, ma di fatto la base del Movimento è sempre più ‘arrabbiata’, soprattutto nei confronti di Di Maio, dato peraltro – ma a questo punto con azioni in ribasso – come successore del duo Grillo-Casaleggio. Via Giovanni Paisiello n.40 00198 Roma Tel. 06 85357599 - 06 84082003 Fax 06 85357556 email: [email protected] Direttore responsabile Francesco Storace Amministratore Roberto Buonasorte Capo Redattore Igor Traboni Società editrice Amici del Giornale d’Italia Sito web www.ilgiornaleditalia.org Per la pubblicità Responsabile Marketing Daniele Belli tel. 335 6466624 - 06 37517187 mail: [email protected] -----------------Autorizzazione del Tribunale di Roma n° 286 del 19-10-2012 3 Venerdì 15 gennaio 2016 ATTUALITA’ IL SITO GAY.IT PUBBLICA NOMI, FOTO E INDIRIZZI MAIL DEI SENATORI PD CONTRARI AL DDL CIRINNÀ Unioni civili, ecco la lista di proscrizione Intanto l’ala cattolica del partito chiede uno stralcio della parte su adozioni e simil-matrimoni di Igor Traboni desso magari si offenderanno se parliamo di liste di proscrizione (ma come vorrebbero definire la sortita: minaccia? Obbligo? Aut aut? Qui si fa solo quello che diciamo noi?). Resta il fatto che una lista di oltre trenta senatori Pd contrari alla stepchild adoption è stata pubblicata da Gay.it, con tanto di nome, cognome, foto, mail e recapiti di social network. Mancava solo un “wanted” e l’indicazione della taglia, dead or alive. Senatori ritenuti ‘colpevoli’ di aver messo in dubbio il ddl Cirinnà nella parte che prevede la possibilità di adozione dei figli. "Sono i cosiddetti senatori "malpancisti" , quelli cioé contrari alla stepchild adoption al punto di minacciare di votare contro il ddl Cirinnà nel suo complesso se la stepchild dovesse passare così com’è, coi voti dei 5 stelle. Ecco quindi i contatti per poter scrivere ai tuoi senatori ed indurli a cambiare idea. Ecco quindi i nomi ed i contatti!", scrive gay.it. L’ala cattolica del Pd replica sdegnata, ma è un po’ come a piangere sul latte versato di tante aperture passate e recenti sul modello cattocomunista. Per tutti, ecco la replica di Giorgio Tonini: "La lista di pro- A scrizione (anche il senatore usa proprio questo termine, ndr) uscita su Gay.it non è soltanto un'azione dispotica ma un atto irresponsabile che richiama alla mente lontani fantasmi che sarebbe meglio lasciare nel passato. Esporre un gruppo di senatori per aver espresso una po- sizione contraria alla stepchild adoption non spaccherà il Pd . Rischia solo di rallentare l''approvazione del provvedimento sulle unioni civili", conclude Tonini. Ma intanto dall’ala cattolica del Pd (anche se loro ci tengono a non chiamarla così e a parlare piuttosto di un raggruppamento con anime e sensibilità diverse, forse nel tentativo di scrollarsi di dossi un’etichetta che ritengono chissà perché fastidiosa) arriva un’altra proposta, formalizzata da 37 deputati Pd che si sono così uniti ai 31 senatori per dire no al ddl Cirinna''. Il provvedimento, dicono, va "revisionato", soprattutto nella parte che riguarda la stepchild adoption: "La norma va rivista o stralciata. Su questo provvedimento, più che su altri, ci sarà libertà di coscienza. Ciascuno di noi, quando il ddl arriverà al voto, valuterà il risultato del confronto e deciderà se accordargli il proprio voto o meno". Per Alfredo Bazoli e Ernesto Preziosi, coordinatori dell’iniziativa, è condivisibile “la necessità di intervenire e l'impostazione del ddl ma su alcuni punti serve uno sforzo ulteriore per trovare un'unità più larga possibile. Ci sono tre punti su cui chiediamo un supplemento di riflessione: il primo è sui diritti e doveri delle coppie omosessuali. Nel testo attuale è fatta in maniera pressoché pedissequa con il rinvio alle norme del codice civile sul matrimonio, il che produce effetti contraddittori o ambigui. Per essere coerenti con l'idea dell'istituto autonomo rispetto al matrimonio occorre non ricalcare diritti e doveri per il matrimonio omosessuale. Questo non comporta un prezzo politico. Il riferimento all'articolo 2 della Costituzione come cardine delle unioni civili e infine sulla stepchild adoption abbiamo alcune perplessità e riserve e chiediamo o lo stralcio del''articolo 5, da rinviare ad una rivisitazione complessiva degli istituti paragenitoriali che necessitano di un tagliando, oppure che si faccia uno sforzo per rendere la norma più rigorosa possibile e evitare che, anche indirettamente, si legittimino o incentivino comportamenti antigiuridici nel nostro sistema". La diretta interessata Monica Cirinnà, relatrice della legge, continua invece a far finta di niente e arriva ad affermare che "Nel Pd non c’è e non c’è mai stata una posizione di guerra tra laici e cattolici. Ci sono posizioni più conservatrici a fronte di posizioni più di rinnovamento. Non chiedetemi come andrà il voto, ma l'Italia avrà nei tempi stabiliti una legge sulle unioni civili”. IL 19 GENNAIO TOCCHERÀ AI GIUDICI AMMINISTRATIVI METTERE IL PUNTO FINALE SULLA VICENDA VILIPENDIO: L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA COMMENTA LA DECISIONE DEL LEADER DE LA DESTRA DI RINUNCIARE ALLA PRESCRIZIONE Fini:“Storace, onore al merito” Firme false in Piemonte, parola al Consiglio di Stato “F rancesco Storace è certamente un uomo di destra: non a caso ha chiamato così il suo movimento politico quando ha lasciato Alleanza Nazionale perché a suo dire troppo centrista e moderata. E’ noto che la sua idea di cosa concretamente significhi, nei contenuti e nelle azioni, una politica di destra raramente ha coinciso negli ultimi tempi con la mia. Eppure ieri mi ha in qualche modo rappresentato (e spero Francesco non si offenda!) quando ha rinunciato alla prescrizione nel processo che da otto anni lo vede imputato di vilipendio al Capo dello Stato". Così Gianfranco Fini, con una nota apparsa sul sito Liberadestra.com, interviene sulla vicenda processuale di Francesco Storace. "Non perché io condivida ciò che disse di Napolitano - argomenta ancora l'ex presidente della Camera - bensì perchè l’ex governatore del Lazio ha dato un bell’esempio di cosa voglia dire essere di destra in materia di legalità : aver fiducia, nonostante tutto, nella giustizia. Se si sbaglia si paga e se si è onesti, in questo caso intellettualmente, si chiede che ciò venga sancito in tribunale, affinché tutti lo sappiano. Confidare nella prescrizione del reato per ntra nella fase cruciale la battaglia tra la Lega Nord e il Pd legata al caso giudiziario contro l’elezione alla presidenza della Regione Piemonte di Sergio Chiamparino per via delle firme false a sostegno della lista di centrosinistra alle ultime elezioni. Il 19 gennaio, toccherà al Consiglio di Stato mettere la parola fine a una querelle che continua a far rumore. Per quel giorno è stata fissata l’udienza decisiva davanti ai supremi giudici amministrativi, chiamati a discutere il ricorso di Patrizia Bogarello, esponente della Lega Nord subalpina, di riformare parzialmente la sentenza di primo grado del Tar. Che lo scorso 9 luglio ha letteralmente salvato la giunta rossa in carica. Ritenendo ammissibile l’istanza solo nei confronti di una delle quattro liste pro-Chiamparino, quella del Pd provinciale di Torino. Disponendo accertamenti, precisando inoltre che, anche se nel prosieguo del giudizio la lista dovesse essere da annullare, questo giudizio non porterebbe a nuove elezioni. Perché Chiamparino trionfò “con un margine sufficiente E farla franca non è certo politicamente così censurabile come salvarsi grazie ad una legge ad personam. Anche per questo spiace che quasi nessuno a destra, aldilà della attuale collocazione, abbia sottolineato come la scelta di Storace sia stata bella e significativa. Specie oggi che la vicenda di Quarto conferma che è molto facile fare i moralisti, ma che l’ora della verità arriva prima o poi per tutti, quando si deve dimostrare con i fatti di essere coerenti tra quel che si dice e quel che dav- vero si fa", conclude Fini. "Colpisce che sia Fini ad assumersi l'onere di spendere parole chiare sul mio processo. Ovviamente lo ringrazio, perché in gioco sono valori di democrazia, a partire dal diritto al dissenso, e di legalità col diritto a sapere, senza prescrizione, se ho commesso un reato o no. Tace Napolitano, tace il centrodestra. Non ho dubbi su chi stia sbagliando, e gravemente, nei miei confronti", ha poi commentato Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra. di voti a tenerlo in piedi”. Un verdetto che ha lasciato discutere e che non rende giustizia. Perché le malefatte, a prescindere dal numero e dalla quantità, andrebbero punite con forza. Sempre e comunque. Ne sa qualcosa proprio il Carroccio piemontese, con il Consiglio di Stato che nel 2014 ha respinto il ricorso dell’allora governatore leghista Roberto Cota, convalidando la sentenza del Tar che già aveva annullato l’elezione del 2010 perché compromessa da una lista irregolare. Azzerando di fatto l’intera Giunta, decretando peraltro nuove elezioni. Spetterà ancora ai giudici di Palazzo Spada (Roma) valutare la vicenda pure nel merito. Per una decisione attesissima che spaventa il centrosinistra. Con l’ex consigliera provinciale di Torino che, dopo aver ricevuto l’ok da via Bellerio, per ribaltare il verdetto del Tar s’è affidata al cassazionista Francesco Saverio Marini, tra i più affermati professionisti della Capitale e figlio dell’ex presidente della Corte Costituzionale Annibale Marini. Segno inequivocabile che i ricorrenti fanno sul serio. Marco Zappa 4 Venerdì 15 gennaio 2016 ATTUALITA’ IL GOVERNATORE DELLA TOSCANA LANCIA L’ASSALTO ALL’EX ROTTAMATORE PER LA LEADERSHIP DEL PD Rossi a Renzi:“Non ci unisce nanche la Viola” di Marco Zappa QUESTION TIME ALLA CAMERA on oltre un anno di anticipo è partito l’assalto a Renzi per la leadership del Partito Democratico. Direttamente dalla Toscana, dove il governatore Enrico Rossi ha deciso di candidarsi a segretario del Pd contro il Rottamatore. I primi segnali erano arrivati durante gli scorsi mesi. Ma adesso non ci sono più dubbi. Il presidente della Regione più rossa d’Italia (superata perfino l’EmiliaRomagna) vuole sdoppiare il ruolo di premier-segretario di Matteo pur consapevole di andare incontro a una vera e propria “toscanizzazzione” del partito. Fuoco (nemmeno poi tanto) amico sull’ex sindaco di Firenze. Da un politico che dice di non essere renziano ma neppure antirenziano. Che ha ormai rotto gli indugi circa la possibilità di candidarsi alle primarie del 2017 per la segreteria del Pd. Ma c’è chi è pronto a giurare che l’obiettivo di Rossi sia quello di sfidare pure a livello nazionale il primo ministro.Voci, supposizioni, forse illazioni. Tant’è, il governatore non le manda certo a dire all’inquilino di Palazzo Chigi. L’affondo arriva sulle frequenze di “Mix 24”, dove spiega che Renzi lo ha “sorpreso in meglio perché sui temi si impegna e dimostra coerenza. Per questo motivo a lui do un sei e mezzo in pagella per le misure prese dal governo e qualcosa di più per capacità di tenuta del Paese in un momento difficile. Invece, gli C Marò: il ministro Pinotti resta ancora nel vago ncora una volta Roberta Pinotti, ministro della Difesa, non ha saputo aggiungere nulla di nuovo sulla posizione del governo Renzi in merito alla vicenda dei due marò. Rispondendo ad un apposito question time alla Camera, il ministro pd si è limitata a ripetere che "L'Italia ha informato la Corte Suprema indiana delle conseguenze sulla posizione del fuciliere Latorre della decisione del Tribunale internazionale per il diritto del mare di Amburgo del 24 agosto 2015, che ha stabilito la sospensione di tutti i procedimenti giudiziari interni in Italia e in India e il divieto di aggravio della disputa”. In maniera altrettanto scontata e già A do un cinque meno meno come segretario. Perché il Pd non s’è riorganizzato e non vedo al momento delle prospettive di miglioramento”. Ma è solo il primo affondo di una lunga serie. Perché Rossi sottolinea a chiare lettere di sentirsi “alternativo” al premier-segretario. “Innanzitutto per una storia politica che per me va rinnovata e che è quella della sinistra italiana che lui, invece, sta rottamando”. Stilettate pure su quel tema scot- tante legato alla vicenda del “Salva-banche” che tanto sta facendo discutere:“Con il decreto il governo ha fatto bene, ma doveva pensare di più e prima a tutelare i risparmiatori truffati. Temo che gli istituti di credito rappresentino un punto critico sulla ripresa. Si stanno ritardando i depositi e questo è drammatico, mancheranno gli investimenti”. E sul caso della Banca Etruria, che ha visto coinvolto il padre della ministra Boschi, aggiunge: “Non si può far ricadere le respon- sabilità dei padri sui figli”. Assolvendo dunque la titolare delle Riforme ma “condannando” di fatto il “babbo”, già vicepresidente del gruppo aretino. Frecciatina pure sulla questione Imu. “L’avrei levata sulla prima casa, ma in maniera diversa. Per me chi può permettersela deve continuare a pagarla. Liberare tutti è un messaggio che non condivido”. Altro giro altra corsa. “Perché sulla soglia del contante a tremila euro è stato fatto un altro errore”. E non è nota, il ministro ha poi aggiunto che “L'Italia ha ribadito di ritenere che è preclusa alla Corte suprema ogni decisione relativa al fuciliere Latorre e che pertanto lo stesso potra'' rimanere in Italia. Il governo indiano ha chiesto alla Corte suprema la concessione di un periodo di tempo al fine di poter indicare la propria posizione sulla questione. Non c''e'' stato un accettare nuovamente la giurisdizione indiana. La stessa corte- ha concluso il ministro come a voler ‘giustificare’ la posizione dell’India - nel concedere il tempo richiesto, ha aggiornato l'udienza al prossimo mese di aprile, quindi sulla base di approfondimenti che il governo indiano ha richiesto sulla posizione italiana". ancora finita.“La riforma del Senato? Andava fatta meglio”. E adesso Renzi dovrà liberarsi di un altro “Gufo”. Che è pronto a dare battaglia per prendersi le redini del Pd. Perché con Matteo “non ci unisce neanche la Fiorentina. Io sono interista”. Rossi lancia la sfida definitiva al Partito Democratico del Rottamatore. Comunista, vicino a Bersani e D’Alema, prepara la scalata al Nazareno. In attesa di un sogno chiamato Palazzo Chigi. RIUNIONE INTERLOCUTORIA AL MINISTERO CON BANKITALIA, CONSOB E ANAC PER LE NORME ATTUATIVE Salva-risparmiatori, nulla di fatto l capo di Gabinetto del ministero dell'Economia e delle Finanze, Roberto Garofoli, ha presieduto la riunione programmata con i rappresentanti del ministero della Giustizia, della Banca d'Italia, della Consob, dell'Autorità nazionale di risoluzione e dell'Anac per la predisposizione delle norme attuative I del provvedimento salva-risparmiatori incluso nella legge di stabilità 2016. Sono state discusse l'impostazione delle procedure di ristoro e le linee guida per gli arbitrati, ma di concreto non è stato deciso ancora nulla, tanto che è previsto un nuovo incontro nei primi giorni della prossima settimana. Intanto per Banca Marche, uno dei quattro istituti di credito coinvolti nella recente bufera e nel decreto del governo, arriva un nuovo scoglio da superare. L’Unione consumatori e le associazioni "Dipendiamo Banca Marche" e "Azionisti privati Banca Marche" hanno infatti inviato al governatore della Regione Luca Ceriscioli un documento, recapitato anche ai consiglieri regionali, che mette in discussione la reale efficacia della commissione d'inchiesta istituita in Regione per fare luce sulla vicenda di Banca Marche. "Abbiamo qualche perplessità - scrivono a nome delle tre associazioni Corrado Ca- SVILUPPO DI PROGETTI GEOTERMICI Enel entra in Germania nel mercato delle rinnovabili nel Green Power ha annunciato il suo ingresso nel mercato tedesco delle rinnovabili con l'acquisizione di una partecipazione pari al 78,6% del capitale sociale di Erdwärme Oberland GmbH (“EO”) da Erdwärme Bayern GmbH & Co. ("EB"), società specializzata nello sviluppo di progetti geotermici in Baviera. L’acquisizione è stata effettuata attraverso l’emissione di nuove azioni in EO per un corrispettivo totale di 22 milioni di euro che coprirà gli investimenti iniziali richiesti dal progetto. Con questa operazione, EGP, la società del Gruppo Enel dedicata alle rinnovabili entra nel mercato tedesco portando con sé la più avanzata tecnologia e l’esperienza centenaria nel campo della geotermia. “Questa acquisizione è molto importante in quanto apre ad Enel Green Power le porte di E un mercato delle rinnovabili importante e stabile come quello tedesco - ha dichiarato Francesco Venturini, Amministratore delegato di EGP – "e dimostra la capacità del Gruppo di stare al passo con i trend di mercato ed entrare rapidamente in nuovi paesi, facendo leva sulla sua presenza ed esperienza globale per cogliere nuove opportunità di mercato. Abbiamo intenzione di costruire una solida piattaforma per future opportunità d’investimento nel Paese, sia nel settore geotermico che in altri, contribuendo al raggiungimento dell'obiettivo sulla quota di rinnovabili nel portafoglio energetico europeo”. EO ha recentemente sviluppato un progetto per la realizzazione di un impianto geotermico, di capacità massima attesa pari a circa 26 MW. Il progetto, sito vicino a Weihleim, circa 50 km a sud-ovest di Monaco di Baviera, Francesco Venturini, ad Enel Green Power sarà sviluppato, in consultazione con le comunità locali, a partire da una concessione di esplorazione mineraria, concessa dal Ministero Bavarese per gli Affari Economici, Media, Energia e Tecnologia, valida per 3 anni a partire dal mese di dicembre 2015. EO inizierà le attività di esplorazione geologica nel corso del 2016. nafoglia, Sandro Forlani e Bruno Stronati- la Regione non ha poteri coercitivi verso chi ha cagionato il dissesto dell'istituto per cui ogni attività di indagine in tal senso sarà difficilmente praticabile. Va considerato inoltre che esiste già un'indagine penale della Procura di Ancona: la commissione regionale, quantomeno in questa fase, non potrebbe procedere ad alcuna attività di indagine autonoma verso gli ex vertici di Banca Marche". Secondo i rappresentanti delle tre associazioni che difendono i risparmiatori e i dipendenti dell'istituto di credito, inoltre, bisognerebbe considerare l'articolo 5 del decreto 180/2015 Salva-banche "che - aggiungono Canafoglia, Forlani e Stronati nel documento - impone il segreto di ufficio a tutti i soggetti istituzionali anche nei confronti di tutte le pubbliche amministrazioni e dunque anche nei confronti della commissione regionale". 5 Venerdì 15 gennaio 2016 ESTERI IL TERRORISMO COLPISCE L’INDONESIA Sangue e terrore a Giacarta Esplosioni e sparatorie in “stile Parigi” hanno provocato almeno sette vittime e decine di feriti di Cristina Di Giorgi l terrore e il sangue arrivano anche in Indonesia: il centro della capitale Giacarta è stato infatti teatro, in queste ore, di una serie di attentati. Sono almeno sette – ma il bilancio è ancora provvisorio – le vittime degli attacchi suicidi e delle sparatorie registrate per le strade della capitale. Il network panarabo Al Jazeera riferisce invece di 17 morti, tra cui cinque attentatori. Imprecisato il numero dei feriti (si parla di alcune decine): tra loro sembra ci sia anche un cittadino olandese dipendente delle Nazioni Unite. Secondo quanto riportato dalle agenzie, che citano le dichiarazioni di alcuni testimoni, una prima esplosione si è avuta di fronte al centro commerciale di Sarinah, non lontano dal palazzo presidenziale e dagli uffici locali delle Nazioni Unite. Subito dopo, si sono uditi colpi di pistola. Nell'area, che ospita anche molti hotel di lusso, ambasciate e uffici, è immediatamente intervenuta, in forze, la polizia (centinaia di agenti sono stadi dispiegati nella zona). Una seconda esplosione, seguita pare da altre quattro detonazioni (tutte nelle vicinanze del distretto degli uffici), si è verificata poi di fronte ad un caffè Starbucks. Un te- I stimone ha riferito di aver visto almeno tre assalitori entrare nel locale e farsi esplodere. Insieme a loro c'erano altri due uomini armati, che hanno poi attaccato – con granate e altre armi pesanti un posto di polizia nelle vicinanze. L'uomo ha poi detto di aver visto un agente morto e tre seriamente feriti. Alle azioni - riportano i media - avrebbero preso parte fino a 14 persone. La polizia indonesiana ha inoltre reso noto che tra le vittime figurano tre agenti e quattro presunti terroristi. Altri quattro attentatori sarebbero invece stati arrestati dopo essersi asserragliati nell'edificio Cackrawala. Il presidente indonesiano Joko Widodo ha lanciato un appello alla gente per invitare tutti a mantenere la calma: “La nostra nazione e il nostro popolo non devono avere paura, né lasciarsi sconfiggere da questo atto terroristico. Esprimiamo il nostro cordoglio per le vittime e condanniamo l'atto che ha turbato la sicurezza e la pace per diffondere il terrore tra la nostra gente”. Secondo il portavoce della polizia indonesiana i terroristi “volevano imitare le azioni di Parigi ed è quindi probabile che siano legati all'Isis”. Che ha infatti rivendicato gli attentati mediante una comunicazione diffusa dall'agenzia di stampa Aamaq. Il Califfato ha dunque dato seguito alle minacce dello scorso dicembre, in cui era stata preannunciata un'azione che avrebbe messo l'Indonesia “sotto la luce dei riflettori”. Proprio in seguito a tale minaccia, le autorità avevano rafforzato le misure di sicurezza in vari siti a rischio in tutto il Paese. Alcuni media hanno inoltre riferito di un recente messaggio del leader di Al Qaeda al-Zawahiri, che aveva esortato indonesiani e musulmani del sud est asiatico a “colpire gli in- IRAQ ATTACCO DEL PKK AD UNA STAZIONE DI POLIZIA Ancora bombe e morte in Turchia Nel frattempo proseguono le indagini sull’attentato di Istanbul n'autobomba è esplosa, ieri mattina, nei pressi di una stazione di polizia a Cinar, nella provincia a maggioranza curda di Diyaebakir, nella zona sudorientale della Turchia. La potenza della detonazione – riferisce la stampa – ha distrutto la facciata dell'edificio e ha causato anche il crollo di un palazzo vicino. Il commando armato autore dell'attentato ha poi proseguito l'azione attaccando con razzi ed armi da fuoco. Le vittime sono sei e tra loro ci sono anche tre civili, probabilmente familiari di poliziotti che risiedevano nella struttura di fianco alla stazione delle forze dell'ordine presa di mira. I feriti secondo le agenzie sono una quarantina. Le autorità hanno dichiarato che la responsabilità dell'azione è da attribuire ad un commando di miliziani del PKK (il Partito dei Lavoratori Curdi), che subito dopo lo scontro con gli agenti si è dato alla fuga. Le forze di sicurezza locali hanno quindi immediatamente lanciato una serrata caccia all'uomo in tutta l'area, mentre i soccorritori hanno continuato a scavare tra le macerie per recuperare eventuali corpi. Il pre- teressi degli Stati Uniti e dei loro alleati”. Non è però ancora stato accertato se tale appello sia in qualche modo collegato agli attacchi di ieri. In Indonesia, Paese in cui vive il più alto numero di musulmani al mondo, prevale un Islam moderato ma si ritiene sia presente anche una frangia radicale, dalla quale potrebbero provenire militanti andati ad ingrossare le fila dell'Isis in Siria e Iraq. U Forze speciali Usa contro l’Isis Carter: “Lavoreremo con i militari locali per attaccare lo Stato Islamico”. Previsto l’impiego della task force anche in Siria l segretario della Difesa americano ha annunciato che “forze speciali statunitensi sono sbarcate in Iraq per condurre operazioni contro l'Isis nell'ambito di un ampio sforzo nel 2016 per colpire i militanti del Califfato”. Ashton Carter ha poi precisato che sono 200 i soldati giunti in queste ore in territorio iracheno, che “si apprestano a lavorare con i militari locali per iniziare nuovi attacchi contro miliziani e leader dello Stato Islamico” o per liberare ostaggi mediante operazioni mirate di intelligence (azioni del genere sono in passato già state effettuate). “Uccideremo o cattureremo i terroristi ovunque li troveremo” ha aggiunto poi il capo del Pentagono. Si rafforza dunque, la presenza militare Usa in Medio Oriente. Che, stando a quanto anticipato, dovrebbe progressivamente aumentare fino a diventare, entro febbraio, un contingente di circa 500 unità, che verrà poi ulteriormente rafforzato nel corso dell'anno. La reazione del premier iracheno al-Abadi è risultata in proposito un po' fredda: “Non c'è necessità di truppe di terra straniere da combattimento” ha infatti dichiarato, aggiungendo poi che quel che serve sono invece armi e addestramento. Il capo dell'esecutivo di Baghdad ha inoltre ricordato che ogni operazione nel suo I mier Davutoglu, parlando con la stampa, ha duramente condannato l'accaduto ed ha ribadito la lotta della Turchia “contro ogni forma di terrorismo”. Un nuovo attentato dunque, a pochi giorni da quello di Istanbul, in cui hanno perso la vita dieci turisti tedeschi. Ed a proposito delle indagini sull'attacco suicida di piazza Sultanhamet, il ministro turco dell'Interno Efkan Ala, ai margini della Conferenza degli Ambasciatori in corso ad Ankara, ha riferito che il numero dei sospetti arrestati è salito a sette. I media locali riferiscono inoltre che il fratello dell'attentatore suicida – che nelle scorse ore si è appreso essere giunto in Turchia come rifugiato siriano registrandosi in un centro di accoglienza profughi, senza destare alcun sospetto nelle autorità dato che il suo nome non era inserito in nessun elenco di possibili terroristi – si è fatto esplodere in Siria alcuni mesi fa in un attacco contro le forze governative. Fatto questo che suscita non pochi dubbi sull'efficacia delle procedure di intelligence di Ankara e che rischia di creare non pochi problemi quanto al- l'accoglienza dei rifugiati siriani in Turchia. Polemiche dunque. Che le autorità locali sembrano voler alimentare ipotizzando che nell'attacco di Istanbul lo Stato islamico sia stato una “pedina” di “attori segreti” che lo hanno usato come “subappaltatore”. Su questa linea il quotidiano filo-governativo “Star” si spinge addirittura ad indicare tra i mandanti della strage il presidente russo Putin: “L'autore è chiaro” ha infatti titolato il giornale, riportando in prima pagina un'immagine ritoccata del leader del Cremlino con le mani insanguinate. CdG Paese richiede l'approvazione del governo locale, nel pieno rispetto della sovranità nazionale. Il segretario di Stato Usa Jhon Kerry, per cercare di prevenire discussioni e polemiche, ha dichiarato che Baghdad era stata preventivamente informata e che “Washington coopererà consultandosi sul tipo di forze inviate, sulla zona d'intervento e sulla natura delle missioni delle forze speciali americane”. Che, ha detto ancora Carter, potranno essere impiegate anche in Siria. In questo caso però – c'è da esserne certi – senza alcun preventivo contatto con le autorità di Damasco. Dal punto di vista strategico, ha precisato infine il segretario della Difesa americano, gli obiettivi saranno la conquista di Mosul in Iraq e Raqqa in Siria, città queste che rappresentano “il centro di gravità del potere militare, politico, economico e ideologico dello Stato Islamico”.. CdG 6 Venerdì 15 gennaio 2016 ESTERI LIBIA: NUOVE MINACCE AL NOSTRO PAESE “L’Italia romana ha occupato Tripoli”. Parola di Al Qaeda In un video, il numero due dell’organizzazione terroristica avverte gli “invasori” che saranno “umiliati e sottomessi” di Cristina Di Giorgi n un filmato di poco meno di mezz'ora, diffuso dall'agenzia mauritana “al-Akbhbar”, il numero due di Aqmi (ramo nordafricano di Al Qaeda) se la prende anche con il nostro Paese. Secondo l'algerino al-Anabi infatti, “l'Italia romana ha occupato Tripoli”. Con gli accordi di Shikrat, in Marocco, la Libia, per mano dei rappresentanti di Tobruk e Tripoli che hanno partecipato alla riunione e hanno sottoscritto un'intesa per dar vita ad un nuovo governo libico di unità nazionale, “si è venduta agli stranieri” che grazie a quella che viene definita una “cospirazione”, hanno occupato il Paese. Tra loro anche gli italiani, ai quali è rivolto un minaccioso “ve ne pentirete”. Ai “nuovi invasori, nipoti di (Rodolfo) Graziani (generale italiano della guerra in Libia)” uno dei terroristi più ricercati al mondo fa sapere: “vi morderete le mani, pentendovi di essere entrati nella terra di Omar al Mukhtar (l'eroe della resistenza libica) e ne uscirete umiliati I e sottomessi. Non siamo un popolo che si arrende, dovrete passare sui nostri cadaveri. O vinciamo o moriamo” dice ancora al-Anabi. Secon- do lui “un generale italiano”, su cui non fornisce ulteriori dettagli, “è a capo di un governo fantoccio di cui fa parte gente della nostra razza che L’INTERVISTA DEL LEADER DEL CREMLINO ALLA BUILD TEDESCA GERMANIA Colonia: taglia di diecimila euro sulla testa degli aggressori La decisione della Procura della città renana per catturare i responsabili delle drammatiche violenze di Capodanno on si fermano le polemiche sul dramma delle violenze a catena di cui sono rimaste vittime centinaia di donne nella notte di San Silvestro a Colonia. Dopo le dichiarazioni chock del sindaco Reker, l'orrore delle descrizioni presenti nel rapporto delle forze dell'ordine pubblicato dalla stampa, il tentativo (fallito) di negare o quantomeno mitigare il collegamento dell'accaduto con quella parte (in questo caso maggioritaria) di migranti che sprofonda e fa sprofondare nella criminalità i Paesi in cui si reca, arriva in queste ore un'altra notizia che farà senz'altro discutere. La procura della città renana, per facilitare l'identificazione e l'arresto degli aggressori di Capodanno, ha deciso di mettere una taglia sulla loro testa: a chiunque fornisca informazioni o testimonianze utili alla cattura, verrà infatti riconosciuto un premio in denaro fino a 10mila euro. Non sembra dunque sufficiente l'aumento delle mi- N sure di sicurezza (il governo del Nordreno-Vestfalia ha fatto sapere che dispiegherà 500 poliziotti in più e potenzierà il sistema di videosorveglianza pubblica) e la predisposizione di servizi di assistenza (per le vittime delle aggressioni verrà istituito uno sportello a cui presentare denunce). In quello che appare sempre più come un pasticcio in cui c'è il rischio concreto che le vittime non riescano ad ottenere giustizia, le autorità non ci fanno certo una bella figura. Né quelle di polizia, che quanto alle indagini evidentemente brancolano nel buio (e oltretutto, riferisce la stampa, pare rischino anmilache un'accusa per omissione di soccorso: la magistratura sta infatti verificando se ci sono prove sufficienti per procedere), né quelle locali. E nemmeno, a ben vedere, quelle nazionali. Che forse, anche alla luce delle previste ulteriori ondate di numerosissimi arrivi, dovranno un po' rivedere la politica di accoglienza dei rifugiati messa in atto fino ad ora. In un tale confuso e drammatico contesto, vale la pena ricordare, come raro ed esemplare esempio po- ha venduto la propria religione”. Nel video, i cui primi otto minuti sono dedicati a estratti di rapporti e notizie pubblicati sui media e frasi pronunciate da responsabili libici, il terrorista spiega che “con le rivoluzioni arabe l'Occidente crociato ha assistito al ritorno dei musulmani alla loro religione, ha preso atto del loro desiderio ostinato di applicare la sharia, e non ha trovato altro rimedio che tornare a occupare quei territori e mettere le sue avide mani sulle ricchezze e sul petrolio per tornare a controllarli”. E “chi non si rassegna e resiste è definito un terrorista ed è ricercato vivo o morto”. L'invito, a tutti i libici, è quello di “trovare l'unanimità, unificare i discorsi, ordinare le fila”. E se è vero che non c'è modo di confermare, mediante fonti indipendenti, la veridicità del messaggio (in caso affermativo l'anatema contro l'Italia sarebbe sicuramente degno di essere preso molto sul serio), va anche detto che, come hanno sottolineato alcuni analisti, è probabile che più che un avvertimento al nostro Paese lo scopo del video potrebbe essere quello di riaffermare la centralità dell'Aqmi in un momento ed in un luogo (la Libia) in cui lo Stato islamico sta avanzando rapidamente. sitivo, la figura del campione di kickboxing Ivan Jurevic, che durante la notte di san Silvestro è riuscito a salvare alcune donne mettendo in fuga il gruppo di violenti che le stava molestando. Come ha raccontato lui stesso al Daily mail, si trovava sulla soglia dell'hotel Excelsior, vicino alla piazza della cattedrale, quando si è accorto che alcune ragazze (vestite in jeans e cappotto) erano in difficoltà e le ha quindi soccorse: “C'erano quattro giovani sui vent'anni che parlavano in lingua araba. Mi hanno detto di non interferire. Io ho detto alle donne di mettersi dietro di me. Poi il membro più feroce della gang si è scagliato contro di me con una bottiglia così gli ho dato un calcio. Un altro è venuto contro di me, gli ho tirato uno schiaffo in faccia. Mentre si allontanavano, il capetto del gruppo mi ha puntato il dito contro e mi ha detto che sarebbe tornato per uccidermi”. CdG Putin: “Il popolo siriano decida chi e come deve governare” Il presidente russo affronta vari temi, tra cui il rapporto con la Nato, che definisce “amore non corrisposto” l presidente russo Vladimir Putin, nel corso di una lunga intervista rilasciata alla Bild tedesca, ha affrontato diversi argomenti. Tra essi il rapporto di Mosca con le altre Nazioni e il suo ruolo nel contesto geopolitico internazionale: “la Russia – ha detto il leader del Cremlino – non deve essere una superpotenza in senso stretto: troppo costoso e inutile”. Meglio una “potenza regionale”, la cui economia resta comunque una delle più importanti del mondo. Ed anche dal punto di vista militare il potenziale di Mosca è molto alto. Fatto questo che di sicuro non favorisce i rapporti con la Nato: “vorremmo collaborare con loro. Ci sono molti motivi per farlo. Ma, come nella vita reale, l'amore felice è solo quello ricambiato” ha detto ancora Putin. Quanto allo scenario mediorientale, il presidente russo ha ribadito che il principale obiettivo di Mosca è quello di sostenere le autorità legittime ed ha aggiunto che in Siria, come primo passo per uscire dalla guerra civile, serve una riforma costituzionale: “è un processo complicato ma necessario. Dopo, sulla base della nuova Costituzione, devono tenersi elezioni presidenziali e parlamentari”, perché “deve essere il popolo siriano stesso a decidere chi e come deve guidare il Paese. I Questo è l’unico modo per raggiungere stabilità e sicurezza e creare le condizioni per crescita economica e prosperità, in modo che la gente possa vivere nelle proprie case, nella propria patria, piuttosto che fuggire in Europa”. Putin ha inoltre preso le distanze dalla politica di destabilizzazione portata avanti dai governi occidentali attuata in Medio Oriente: “Non dobbiamo risparmiare sforzi nel rafforzamento dei governi legittimi nei Paesi della regione. E questo vale anche per la Siria. Ciò non significa – ha concluso - che tutto debba essere lasciato così come è. Sicuramente questa nuova stabilità sosterrà riforme politiche”. Tatiana Ovidi 7 Venerdì 15 gennaio 2016 STORIA UN OPUSCOLO DEL 1936 CELEBRA IL NATALE DI ROMA, MA IL TEMA PREDOMINANTE È QUELLO DEL RISENTIMENTO VERSO L’INGHILTERRA Le sanzioni e la “perfida Albione” Quattro componimenti per inveire contro chi voleva affamare l’Italia e per affermare l’orgoglio nazionale di Emma Moriconi bbiamo parlato dell'interessante materiale rinvenuto presso l'Archivio Centrale dello Stato di Roma relativo alle celebrazioni del 21 aprile. Tra le cose più carine che ci sono capitate tra le mani c'è un piccolo opuscolo che reca una banda tricolore sull'angolo sella copertina, un grande Fascio littorio di sfondo e il titolo: "Natale di Roma del 1936 - XIV - 156° dalle inique sanzioni". All'interno c'è un componimento, che ci trasporta dal tema delle celebrazioni per la fausta ricorrenza alla tematica più spinosa delle sanzioni che la lega delle Nazioni comminò all'Italia. Vediamo: "Brilli più fulgido il sole/ Esulti e frema di sereno orgoglio/ Ne l'Urbe eccelsa la romulea prole/ Inni elevando al Duce ed a Badoglio./ Tristo il Tamigi gonfi come suole/ Orrida l'onda: n'abbia alfin cordoglio/ Mai sempre l'invida Albion che vuole/ Unica ormai cozzar col Campidoglio./ Sul quadrante fatal dei colli eterni/ Spazio mai più non trovi ora nefasta/ Obbrobriosa di rinunzie o scherni:/ L'ardor dei fanti tuona invitto il basta,/ Il supertono, il 'quos ergo', o superni/ Nomi biondi con Roma inver contrasta/ Ira del ciel sovrasta/ Ognor chi altrui dissangua, oltraggia, opprime./ Ognor chi altrui dissangua, oltraggia, opprime:/ Fiero alla stolta lega ecco il Regime/ Orma solenne imprime./ Ruini il mondo dice l'Anglia infesta,/ Tremi chi contro me osi alzar la testa/ Un'altra prosa, questa/ No, usar convienti dove Roma ha voce:/ Anco ai tuoi tale imperio troppo nuoce;/ Ripugna inver tal croce./ Unici noi nel mondo, dei diritti/ Moral paladini, i tuoi profitti/ Iniqui, i rei delitti/ Tuoi, franchi e schietti, più che gli altri tutti/Alto il procla- A miam, forier di lutti./ L'Europa cor tai frutti?/ Io ciò prevedo e son facil profeta:/ Aspri li gusterà da la dieta/ è storta dalla meta./ Favor del Dio de' torti arride a oi,/ Anglia, fautrice di negrieri eroi;/ Ben tu veder lo puoi,/ Reggi pur della serva oschesytra i suoni:/ Ordina, strepita, minaccia, imponi:/ Irridiam le sanzioni/ Nostro egli è l'Uomo che non è poltrone:/ Vola dritto, e se qualche buon padrone/ Inglese o altro... barone/ Con noi usar voglia il solito mestiere/ Tutti uniti e d'un cor, porrem quel sere/ Odioso a sedere". Proviene da Ancona, è firmata Quirino Polenta e da essa traspare tutto il disappunto per le odiose sanzioni comminate all'Italia all'epoca della Guerra d'Africa e delle quali abbiamo più volte trattato.Vale la pena forse far notare al lettore come, mettendo in fila le lettere iniziali di ciascuna strofa, si compone questa frase: "Benito Mussolini O Fortunarum Italiae Fabro Invicto". Ci sono poi, nello stesso opuscolo, tre sonetti dedicati all'Inghilterra. I toni sono piuttosto pesanti, del resto basta calarsi nel momento storico al quale si riferiscono e la cosa diventa facilmente comprensibile.Vediamo: "Luce ti neghi il sol/ erba la terra,/ Malvagia, che dall'alga e dallo scoglio/ Per la via de' ladron salisti al soglio/ E con l'arme di Giuda esci dalla guerra"/ Fucina di delitti, in cui si serra/ Tutto d'Europa il danno ed il cordoglio./ Tempo verrà, che abbasserai l'orgoglio./ Se stanco alfin pur Dio non ti sotterra./ La man che tempra delle Gallie il fato/ Ti scomporrà le trecce, e fia che chiuda/ Questo di sangue umano empio mercato./ Pace avrà il mondo: e tu, feroce e cruda,/ Del mar tiranna, all'amo abbandonato/ Farai ritorno, pescatrice ignuda". L'autore è Vincenzo Monti, questo sonetto venne infatti composto dal poeta nel 1808 e preso in prestito dall'Italia fascista per inveire contro la "perfida Albione", che voleva "affamare" il popolo italiano con le sanzioni. Ancora un sonetto, questa volta scritto da Gaetano Golfieri el 1859, dice: "Che torni all'amo pescatrice ignuda?/ Oh di candido vate ira benigna!/ Altro io darei ben nido alla Maligna/ Delle genti e dei Re mendace Druda./ Esecrata precipiti la cruda/ Della tradita libertà Matrigna/ Giù nel ghiacciato abisso, ove digrigna/ La maledetta in ciel rabbia di Giuda./ Ingoi il Mar la scellerata riva/ E soffio alto di lue, furia di venti/ Approssimar non lasci anima viva./ Sol paia un sasso in ira agli elementi,/ E fulmini di Dio sopra vi scriva: -Albion, vituperio delle genti!-". A questi componimenti se ne aggiunge un terzo, anche questo di Quirino Polenta nel 1936 - XIV, non meno irruento: "Sol paia un sasso in ira agli elementi?/ Mite è il tuo sdegno, generoso vate!/ Viva l0iniqua e gusti ben tormenti/ Eterni e sia ludibrio d'ogni etate./ Come Epulon nel buio abisso stenti,/ Gema la trista e su le liberate/ Colonie invano cupida s'attenti/ Le mani sue allungar insanguinate/. Eden sappia e la ginevrina Lega/ Ch'inver è folle assai chi contro Roma/ Imperitura sue losche armi impiega. Risorge Italia, e da sé omai la soma/ D'ogni stranier servaggio ardita slega:/ Forza brutal non mai lo spirto doma". TESTIMONIANZE E DOCUMENTI L’Istituto del Nastro Azzurro “Mussolini Benito di Alessandro, nato il 29 luglio 1883 a Predappio, domanda di essere iscritto quale socio” n tema di documenti, che sono sempre qualcosa di estremamente affascinante, tra le tante carte che abbiamo in questi mesi esaminato ve ne sono alcune che, vuoi per curiosità, vuoi per importanza, abbiamo scelto per raccontare ai nostri lettori un pezzo di storia. Per esempio, il Presidente dell'Istituto del Nastro Azzurro, il 18 ottobre 1933 scrive a Achille Starace: "Caro Starace, l'Istituto del Nastro Azzurro si onora di avere, fin dall'aprile 1923, una scheda di iscrizione all'Istituto firmata personalmente dal Duce. Volendo rendere tale documento ancor più prezioso nella forma, mi permetto pregarti di sottoporre a S.E. il Capo del Governo il nostro vivo desiderio di avere la Sua scheda di iscrizione compilata di Suo pu- I gno. Naturalmente la data di iscrizione dovrebbe risultare quella del 1923. Accludo la scheda in nostro possesso ed il modulo da riempire. A titolo di somma soddisfazione per l'Istituto e per tutti i decorati al valore, vorremmo poi, qualora non vi fosse nulla in contrario, far riprodurre la nuova scheda dai giornali il giorno 28 ottobre. Indulgendo all'intimo sentimento di devozione e di orgoglio dal quale siamo animati nella nostra aspirazione, tu saprai, da autorevole e buon camerata, impetrare quanto sopra dalla Sua benevolenza". L'Istituto del Nastro Azzurro fra combattenti decorati al Valore Militare, sarà utile dire, venne eretto in Ente Morale con R. Decreto n. 1308 del 31 maggio 1928. In calce alla domanda si può notare la dicitura "Dichiaro di non appartenere ad associazioni segrete". Tra le prerogative per l'iscrizione, c'è la presentazione di un certificato penale e del brevetto originale delle decorazioni (o indicazione della pagina del bollettino ufficiale in cui vennero pubblicate). Stralciando qualche informazione dallo Statuto dell'Associazione, vediamo che possono farne parte "tutti quei combattenti di terra, di mare e dell'aria che, avendo ottenuto per atti di valore compiuti esclusivamente in presenza del nemico una ricompensa al valor militare, non abbiano macchiata, con disonesto o riprovevole comportamento, la purezza originaria di essa". Vediamo per sommi capi che l'Istituto si propone di "nobilitare il segno azzurro richiedendo ai propri associati la rigida osservanza dell'onore e del dovere in ogni atto della loro vita privata e pubblica, affermare ed esaltare, all'interno e all'estero, con l'esempio e colle opere di propaganda, il valore e le virtù militari italiane per diffondere la coscienza dei doveri verso la Patria, per onorare il segno azzurro specialmente negli umili, ignari spesso del suo alto significato di dignità e di elevazione; promuovere e fiancheggiare tutte le iniziative ed azioni che mirino a tener salda la coscienza della vittoria; ravvivare il ricordo degli eroismi compiuti anche mediante pellegrinaggi commemorativi nei luoghi ove più rifulse il valore italiano; costruire un museo che raccolga e conservi i ricordi di guerra dei decorati [...]; giudicare le questioni morali e cavalleresche come Magistratura d'Onore, mediante la costituzione di una Corte d'Onore presso le Sezioni e di una Corte Suprema presso la sede centrale dell'Istituto in Roma [...]; dare opera, con la diffusione degli episodi di valore, singolari e collettivi, e con la pubblicazione di un Albo d'Oro degli Azzurri, alla elevazione del sentimento della Patria". Hanno titoli all'iscrizione gratuita le Medaglie di bronzo, d'argento e d'oro al valor militare; le decorazioni dell'Ordine Militare di Savoia, i casi di avanzamento per merito di guerra con diritto allo speciale distintivo. Tra i documenti quindi siamo andate a cercare quella domanda sottoscritta di pugno da Mussolini. E l'abbiamo trovata: "Il sottoscritto [...] domanda di essere iscritto quale socio: Mussolini Benito di Alessandro, nato il 29 luglio 1883 a Predappio (Forlì), domiciliato a Roma, grado militare sergente, reparti ai quali ha appartenuto 11à Bersaglieri - Ricompense al valore: promozione a caporale per merito di guerra febbraio 917 Rombon". E sotto la firma, in originale. Il numero della domanda è 048912. [email protected] 8 Venerdì 15 gennaio 2016 DA ROMA E DAL LAZIO OGGI SI TENTA IL TUTTO PER TUTTO IN UN INCONTRO TRA IL COMMISSARIO E I SINDACATI Ecco le buste paga, senza salario accessorio Confermato lo sciopero generale dei ventiquattromila lavoratori di Roma Capitale PRESENTATA DA NICOLA SANTORO Una Startup romana per il mercato nautico “Tenderino”, il “marketplace” mobile per imbarcazioni e turisti in cerca l’uno dell’altro, l’ultima “Startup” presentata a Roma dall’imprenditore e investitore digitale Nicola Santoro. Dopo aver raccolto circa cento mila euro da tre investitori privati, quest’iniziativa è già appetita da grandi operatori di capitale di rischio italiani ed esteri; sostenuta da un parterre di soci promotori e sostenitori di spicco (tra cui associazioni e operatori di settore), Tenderino punta su caratteristiche tecniche evolute grazie alla collaborazione con un sviluppatore della Silicon Valley americana - e su una vasta rete commerciale nelle È I 24mila dipendenti capitolini avranno la busta paga senza salario accessorio. Ne sono certi i sindacati, nonostante oggi è in programma l’ennesimo vertice tra il commissario straordinario Francesco Paolo Tronca e Cgil-Cisl-Uil. Il 27 gennaio è quindi confermato lo sciopero generale preceduto dalle assemblee dei dipendenti di polizia locale, scuole materne e asili nido. Il tempo è ormai scaduto. Senza I copertura normativa da parte del governo oppure dell’Aran, l’agenzia dell’Associazione nazionale dei comuni italiani che si occupa delle vertenze sindacali, Tronca non può firmare la delibera per erogare il salario accessorio che pesa per circa il 30% della retribuzione complessiva. “La macchina per l’erogazione dei salari è partita ma col salario accessorio pari a zero euro”, è la conferma di Natale Di Cola, della Cgil, che ha attaccato: “Se Tronca non interverrà sarà responsabile insieme al governo dell’escalation della tensione e delle gravi conseguenze per i lavoratori e i cittadini”. Il sindacalista ha poi rivolto un appello al prefetto di Roma, Franco Gabrielli: “Intervenga anche lui viste le conseguenze sulla tensione sociale che questa scelta potrebbe avere”. “Non c’è nessuna novità e pertanto rimane invariata la comunicazione che abbiamo avuto nell’ultimo incontro di martedì scorso, che non ci sarà salario accessorio nelle bu- CONSERVATORI E RIFORMISTI, FITTO INVESTE SULL’EX VICEPRESIDENTE DELLE REGIONE LAZIO Tra Ciocchetti e Storace prove di dialogo I partiti si stanno organizzando in vista della maratona capitolina. Ieri, infatti, i Conservatori e Riformisti, che fanno capo all’europarlamentare Raffaele Fitto, hanno nominato Luciano Ciocchetti, già parlamentare ed ex vicepresidente della Regione Lazio, coordinatore regionale del movimento fino allo svolgimento del congresso. Una scelta caduta su Ciocchetti “grazie alla sua grande esperienza e professionalità”, ha spiegato il leader dei Cor, che ha sottolineato: “Abbiamo bisogno di recuperare la fiducia di quei milioni di elettori ai quali il centrodestra non ha saputo più dare adeguate risposte proprio ripartendo dal rapporto con i territori”. “Voglio ringraziare Raffaele Fitto della fiducia accordatami”, ha esordito Ciocchetti, il quale ha già anticipato la sua agenda delle prossime settimane, quando “definiremo gli assetti provvisori del partito nelle province e nei comuni del Lazio”. Con lo sguardo rivolto inevitabilmente alle amministrative di primavera: “Saremo presenti con forza a Roma e nel Lazio - ha aggiunto - determinando molto, con proposte e programmi il futuro di questa regione”. Ciocchetti non ha mai nascosto la sua preferenza per le primarie, chieste a gran voce anche da Francesco Storace, leader de La Destra, per scegliere il candidato sindaco del centrodestra in Campidoglio. “Sono contento - ha scritto in una nota il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio - che Luciano Ciocchetti sia alla guida del partito di Fitto nel Lazio, perché è persona seria. Mi auguro di poterlo incontrare - ha concluso il candidato Sindaco di Roma - sulla strada per le primarie del centrodestra a Roma”. Immediata la replica di Ciocchetti: “Grazie Francesco della stima. Siamo pienamente d’accordo con le primarie tant’è che i nostri gruppi parlamentari stanno depositando una proposta di legge per l’istituzione per legge delle primarie”. Se FI, FdI e Lega preferiscono il tavolo delle amministrative, anche i fittiani, sulla stessa lunghezza d’onda de La Destra, hanno annunciato, per voce dell’ex capogruppo capitolino del movimento Ignazio Cozzoli, la presentazione della proposta per Roma in una manifestazione che si terrà nelle prossime settimane. Un augurio di buon lavoro è giunto anche dal consigliere regionale Pietro Sbardella che ha sottolineato: “L’esperienza, la conoscenza del territorio e la compentenza di Luciano Ciocchetti saranno sicuramente un valore aggiunto per le dinamiche politiche che porteranno il centrodestra agli appuntamento elettorali di Roma e di tanti comuni del Lazio”. Per Forza Italia, ha spiegato il capogruppo alla Pisana Antontello Aurigemma, Ciocchetti “sarà un interlocutore importante per il centrodestra sia a livello regionale che comunale”. ste”, ha ribadito Roberto Chierchia della Cisl. Dall’entourage di Tronca, invece, hanno fatto sapere che “il termine non è ancora scaduto”, affermando che la deadline è stata spostata ad oggi. Si ha l’impressione però che il miracolo non ci sarà. Il sottosegretario alla Funzione pubblica, Angelo Rughetti, è stato chiarissimo: “Sanatorie non sono possibili. Questo non è il governo dei condoni, ma il governo che cerca di trovare soluzioni”, ha spiegato principali destinazioni sull’acqua in tutta Europa, a partire da quelle italiane, attive già dalla primavera di quest’anno. al Messaggero, rimarcando:“La soluzione non deve mettere in forse la meritocrazia. I premi legati alla produttività non potranno andare a tutti”. Il tempo scorre veloce e chi guadagna 1.100 al mese rischia di vedersi tagliato lo stipendio. Oggi, intanto, è in programma la protesta dei “ricorsisti” del concorso dei vigili urbani in Campidoglio che chiedono un incontro al commissario e la soluzione della loro annosa vicenda. TIVOLI: IL ROMENO È FINITO IN CARCERE DOPO LA DENUNCIA DELLA MADRE DELLA GIOVANE Stupra la fidanzata e la costringe a prostitursi L’uomo, insoddisfatto del guadagno tratto dalla ragazza, aveva trovato un’altra vittima, anche lei italiana i sentivo un cavallo da corsa”. È questa la frase che meglio riassume lo stato d’animo per le violenze subite da una ragazza romana. A farle trovare la forza di denunciare il suo aguzzino è stato l’affetto e l’amore dei suoi familiari, compito della Polizia di Stato e dell’autorità giudiziaria, invece, porre definitivamente fine alla carriera criminale di un romeno di 41anni, da anni residente nella zona est della Capitale. L’uomo si era presentato alla sua vittima come un importatore di profumi, poi, una volta carpita la fiducia della ragazza, ha iniziato a raccontarle che “accompagnava” delle prostitute al lavoro, esaltando il guadagno che da ciò ne derivava. Circa un anno fa, inoltre, il romeno ha spiegato alla sua fidanzata che per stare con lei aveva lasciato un’altra ragazza che si prostituiva: preludio alla richiesta di portarla in strada per sopperire al mancato guadagno, con la promessa di una vita migliore con una nuova casa e tanti bambini. In breve sono arrivate anche le violenze fisiche. Vinta, a suon di botte, la resistenza della ragazza, il carnefice ha fornito alla vittima i vestiti adatti, un dettagliato prezzario, nonchè un vademecum sui tempi massimi per ogni singola pre- “M stazione e quando lei ha provato a rifiutarsi è ricorso alle violenze e agli stupri. Per incrementare le entrate l’aguzzino ha preso in affitto un appartamento e ha inserito la vittima in un sito online specializzato. In questo modo riusciva a farla prostituire ad ogni ora del giorno e della notte e, se si lamentava per il tour de force, erano nuove umiliazioni. L’àncora di salvezza è stata lanciata dalla mamma della vittima che, insospettita dalla presenza di abiti sexy nell’armadio della figlia, si è rivolta al commissariato di Tivoli. A quel punto anche la vittima ha trovato il coraggio di denunciare le violenze subite. L’uomo, insoddisfatto del guadagno tratto dalla ragazza, aveva trovato un’altra vittima, italiana anche questa, che aveva già instradato alla prostituzione seguendo sempre lo stesso “copione”, continuando però a perseguitare la precedente “fidanzata” con minacce di morte alternate a messaggi d’amore. Gli agenti, raccolti tutti gli elementi, compresa la deposizione della nuova vittima, hanno informato la magistratura. Il romeno si trova attualmente detenuto presso il carcere di Regina Coeli mentre gli investigatori continuano a scavare nel suo passato alla ricerca di eventuali altre vittime. 9 Venerdì 15 gennaio 2016 DA ROMA E DAL LAZIO DALLA MUNICIPALIZZATA ARRIVA L’APPATO PER ESTERNALIZZARE IL SERVIZIO DI RACCOLTA Pulizia dei campi rom, Ama batte la ritirata FERMATA UNA COPPIA DI ROMENI Follia ad Ostiense, bottigliata al volto per una rapina Palozzi (FI) è furibondo: “Vanno chiusi, i nomadi non pagano nemmeno la tassa sui rifiuti”. E avvelenano i romani con i roghi tossici di Giuseppe Sarra ono noti gli atti vandalici ai mezzi Ama nei campi rom di Roma Capitale. La municipalizzata ha pensato bene di esternalizzare il servizio di raccolta e trasporto giornaliero dei rifiuti solidi urbani. L’appalto ha un importo massimo presunto di 600mila euro, fondi stanziati direttamente dai contribuenti romani che quotidianamente sono costretti a convivere con i fumi tossici provenienti dai “villaggi della solidarietà”. Una gara, per un periodo di 24 compresi, in cui sono compresi una serie di interventi di bonifica all’interno e all’esterno dei campi di via Olimpica/Foro Italico, via Salviati (1 e 2), via di Salone, via Arco del Travertino, via di Ciampino (La Barbuta), via Pontina/Castelromano, viale E. Ortolani, via Candoni, via Aurelia La Monachina, via Cesare Lombroso e Via Salaria. Ad alzare la voce è Adriano Palozzi, consigliere regionale di Forza Italia e vicepresidente della commissione Ambiente, che quotidinamente si spende per denunciare il fenomeno dei roghi tossici. “Una contraddizione, un beffa simbolica, conseguenza anche dell’incapacitá istituzionale di risolvere una questione sociale, tra le piú pesanti dell’Urbe Eterna. Senza considerare che i nomadi, residenti nei villaggi attrezzati, non pagano nemmeno S ura follia ieri nella Capitale, dove una donna che stava passeggiando in piazzale Ostiense è stata stordita con una bottigliata al volto per rubarle la borsa. La vittima è una donna bulgara di 35 anni, tramortita, caduta a terra mentre i borseggiatori, una coppia di romeni, sono scappati a piedi lungo la strada. Una pattuglia di Carabinieri della Stazione Roma Garbatella, in transito proprio in quel momento, è immediatamente intervenuta riuscendo a bloccare i rapinatori e a recuperare la refurtiva. La P la tassa sui rifiuti”, è l’affondo del consigliere regionale azzurro, che ha sottolineato: “È chiaro ed evidente che un servizio di raccolta e una pulizia delle discariche a cielo aperto è alquanto doverosa, sia in ottica di un risanamento igienico-ambientale dei perimetri dei campi sia, soprattutto, come forma di prevenzione contro eventuali incendi tossici”. Le critiche, però, non mancano nei confronti della municipalizzata: “Ma il bando Ama, oltre a dimostrare che la società non è in grado con i propri mezzi di assicurare un servizio dignitoso all’interno dei campi, è il risultato indiretto delle manchevoli politiche capitoline sulla questione rom, basate sempre e solo su atti emergenziali, anzichè su provvedimenti ad ampio respiro”. La chiusura dei campi rom, secondo Palozzi, non è più rinviabile: “I roghi di Tor Sapienza e de La Barbuta, l’ultimo appena di una manciata di giorni fa, testimoniano invece che la progressiva dismissione dei campi rom è una prioritá amministrativa improcrastinabile. E il tempo dei finti buonismi, tanto caro al centrosinistra, ha fatto ormai il suo corso”. Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio vittima, oltre al grande spavento, ha riportato un trauma cranico minore ed è stata dimessa dal pronto soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli con tre giorni di prognosi. I romeni, un 31enne e una 30enne, entrambi incensurati, sono accusati di rapina in concorso e, in attesa di giudizio, sono stati posti agli arresti domiciliari. Un altro episodio di violenza che dimostra quanto sia radicata la microcriminalità nella Città Eterna, una Capitale sempre più insicura come ribadito nei recenti sondaggi non sono dai romani ma anche dai turisti stranieri. 10 Venerdì 15 gennaio 2016 DALL’ITALIA ARRESTATO CHEIK DIAW PER L'OMICIDIO DELL’AMERICANA: “NON VOLEVO UCCIDERLA, È CADUTA DURANTE UNA LITE” Giallo di Firenze, confessa l’assassino di Ashley Il senegalese fermato dice di aver avuto un rapporto sessuale con la vittima. Esclusa l’ipotesi del gioco erotico di Chantal Capasso embra risolto il caso di Ashley Olsen, la giovane donna statunitense di 35 anni, trovata senza vita nel suo appartamento a Firenze. Il presunto assassino ha ammesso le sue responsabilità. L’uomo, fermato per l'omicidio della donna è un cittadino senegalese di 27 anni, Cheik Diaw, irregolare, arrivato in Italia da 4 mesi per raggiungere il fratello. L’uomo è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto, disposto dal pm e fermato intorno alla mezzanotte in via del Castagno a Firenze. L'imputazione è omicidio aggravato dalla crudeltà e per aver agito nei confronti di un soggetto in condizioni di minorata difesa. "Abbiamo dovuto chiudere le indagini per impedire che il sospettato fuggisse - ha detto il procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo - le prove finali, decisive che ci hanno indotto a emettere il fermo sono arrivate solo ieri sera (martedì 13 gennaio, ndr) e consistono nel risultato delle anaIisi del dna”. Il senegalese ha raccontato agli inquirenti di aver avuto un rapporto S sessuale consenziente con la vittima. Sulla morte di Ashley ha dichiarato di non aver avuto intenzione di uccidere, che sarebbe stata frutto di una lite nata dopo il rapporto perché la ragazza voleva mandarlo via. Cheik ha raccontato agli inquirenti: "Mi ha detto vattene, deve arrivare il mio fidanzato e mi ha spinto alla porta". Poi, secondo la versione del giovane, Cheik avrebbe colpito Ashley con un pugno alla nuca urlando: "Mi hai trattato come un cane". Lei quindi sarebbe caduta, poi rialzatasi lo avrebbe spinto. A quel punto lui l'avrebbe spinta facendola cadere e battere la testa. Il procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo ha spiegato che Ashley ha riportato due fratture alla testa ed è morta per "strangolamento, ma la morte sarebbe sopravvenuta anche per altre lesioni: l'autopsia ha fatto rilevare due fratture al cranio". L'omi- cidio "ha avuto sia un'azione contundente, sia un'azione di strangolamento". I due - ha raccontato il giovane agli inquirenti - hanno avuto un rapporto sessuale ma poi hanno litigato. Lui l'ha spinta e lei ha battuto la testa. I segni di strangolamento, ha detto, sarebbero legati al fatto che avrebbe cercato di rialzarla. "Non c'è traccia di gioco erotico - ha poi spiegato il procuratore - è possibile che i due protagonisti non fossero lucidi". "Aspettiamo gli esami tossicologici su Ashley - ha continuato - abbiamo elementi per pensare che avessero assunto sostanze che non li rendevano lucidi, alcol di sicuro, forse altro. Non risulta che si conoscessero". Probabilmente il senegalese dopo aver ucciso Ashley Olsen è fuggito dall’appartamento della 35enne portando via il suo telefonino e poi inserendoci la propria scheda sim. Tra le prove finali che hanno fatto scattare il fermo ci sono i risultati delle analisi del dna. Dalla "casa sono stati presi reperti biologici, un profilattico e una cicca di sigaretta nel bagno", che "grazie ad uno stratagemma degli investigatori è stato poi possibile comparare con il dna" del sospettato. Tra gli indizi il procuratore Creazzo ha evidenziato che alcuni testimoni "hanno visto Ashley allontanarsi dalla discoteca Montecarla uscendo con il senegalese" ed altri testimoni "hanno visto il senegalese entrare nella casa della ragazza con la ragazza". L'uomo fu inquadrato dalle telecamere di video sorveglianza nelle strade mentre andava a casa dell'americana uccisa strangolata. Determinanti le analisi del Dna, che hanno dato un altro impulso al lavoro degli investigatori. Nel primo sopralluogo era stato trovato un profilattico e un mozzicone di sigaretta, da cui è stato estratto il Dna. Ashley e il suo presunto assassino si sarebbero incontrati venerdì poco prima dell'alba, dopo che lei era uscita dal Montecarla in via dei Bardi, uno dei locali più noti delle notti fiorentine. TESTA DI MAIALE RECAPITATA A DOMICILIO: “LA PROSSIMA È LA TUA” ’Ndrangheta, venti arresti Pesanti atti intimidatori alle vittime di estorsione, l’operazione coordinata dalla procura di Torino inchiesta coordinata dalla procura di Torino porta alla luce pesanti atti intimidatori ai danni delle vittime di estorsione da parte di venti persone, che sono state arrestate ieri tra Torino e Reggio Calabria. Al centro dell'inchiesta, le attività criminali dei fratelli Adolfo e Aldo Cosimo Crea, considerati "padrini" della criminalità organizzata delle due zone. A una vittima di estor- L’ sione è stata recapitata una testa di maiale insieme alla minaccia che la prossima testa mozzata sarebbe stata la sua. Le vittime, a quanto è stato accertato, sarebbero una ventina. I fratelli Crea erano stati arrestati nel giugno del 2011 nell'ambito dell'operazione Minotauro, Aldo Cosimo è tornato in libertà nel 2014, Adolfo nel 2015 e, a quanto risulta, già nell'ultimo periodo di detenzione avevano co- minciato a riorganizzare le attività criminose. Le intimidazioni non sono state denunciate da nessuna delle vittime, sono state le indagini a ricostruire i casi di estorsione che riguardano imprenditori, vittime di usura, persone indebitate per gioco che si sono trovate impigliate nella rete delle case da gioco gestite dalle cosche. Il dato allarmante è proprio quello della mancanza di denunce, sintomo di un vero e proprio terrore che si vive ancora oggi in questo tipo di situazioni. La procura auspica che le vittime "trovino la forza di denunciare", di adottare comportamenti che rappresentino "il solo modo di arrestare e vincere il diffondersi della cultura mafiosa anche in Piemonte". Certo non è facile, visto che quando i malavitosi vengono arrestati in capo a qualche mese sono di nuovo fuori pronti a terrorizzare ancora le proprie vittime. In uno Stato in cui la certezza della pena è solo un modo di dire, è naturale che la paura dilaghi e vinca, che si abbia il terrore em. di denunciare. ECCELLENZE Museo Egizio il più visitato del Piemonte È tra i cinque più frequentati d’Italia, +6% di pubblico, +14% di incassi nel 2015 numeri del Museo Egizio di Torino per il 2015 appena concluso parlano da soli: 772.912 ingressi e 5.789.473 milioni di euro di fatturato. Il Museo registra, per lo scorso anno, + 6% di visitatori e +14% di incassi, riportando un risultato migliore del già buono 2014 ed entrando così nella rosa dei cinque Musei più visitati d'Italia, il primo in assoluto in Piemonte. A diffondere i dati ieri il Ministro Franceschini, che ha parlato di "record assoluto" per il nostro Paese. Soddisfatti la Presidente della Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino Evelina Christillin e il Direttore Christian Greco. "L’aumento dei visitatori nei musei ita- I liani, per altro in un epoca di crisi economica - ha detto la Christillin - è senza dubbio una buona cosa per l’Italia. Nell'ultimo anno abbiamo registrato 772.912 ingressi, arrivando ad essere uno dei musei più visitati d'Italia: un risultato straordinario ed importante, anche a fronte degli oltre 50 milioni di euro investiti nella realizzazione del nuovo percorso di visita del museo, inaugurato lo scorso aprile. Durante i tre anni e mezzo di lavori il museo non è mai stato chiuso al pubblico e siamo riusciti a concludere gli interventi rispettando tempi e costi, grazie al coinvolgimento di pubblico e privato. Inoltre il museo ha riscoperto la sua vocazione di centro di ricerca e siamo tornati a scavare in Egitto". Dunque una crescita non indifferente, che conferma il trend degli ultimi anni: dal 2005 ad oggi si è registrato infatti un incremento del 170%. “Sono molto felice che il nuovo Museo Egizio sia stato accolto dal pubblico con grande entusiasmo e che la profonda trasformazione venga recepita positivamente - ha detto il Direttore Mi rallegro del notevole incremento di visitatori, sempre più eterogenei, con moltissimi stranieri e giovani. Questo risultato è il più grande ringraziamento al lavoro svolto e un punto di partenza per le innumerevoli sfide che ci aspettano, a partire dalla prima mostra temporanea che inaugureremo ai primi di marzo e che nasce dalla collaborazione delle tre maggiori istituzioni archeologiche italiane: Pompei, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il Museo Egizio". Emma Moriconi 11 Venerdì 15 gennaio 2016 CULTURA DALL’11 AL 20 MARZO TORNA L’ATTESA RASSEGNA, CHE ARRIVA COSÌ ALLA SUA 29 a EDIZIONE Fiera Tefaf 2016: ecco gli espositori Nuove gallerie nelle sezioni Joallerie, Paper, Modern - Uno dei pezzi più antichi è un’anfora egizia del 3500 a.C. di Emma Moriconi nnunciata la lista delle Gallerie della Fiera Tefaf Maastricht per il 2016. Quella che è considerata la Fiera più importante del mondo si prepara così all'atteso evento annuale - giungendo quest'anno alla sua 29esima edizione - che coinvolge i maggiori collezionisti sia privati che istituzionali a livello internazionale. L'appuntamento è dall'11 al 22 marzo al MECC, Maastricht Exhibition & Congress Centre, nei Paesi Bassi. Saranno 269 gli espositori, tra cui nuove Gallerie nella sezione TEFAF haute Joaillerie (in cui Wallace Chan, maestro gioielliere di Honk Kong presenterà le sue sculture gioiello e i newyorkesi Verdura proporranno versioni contemporanee di oggetti di design di Suzanne Belperron), TEFAF Paper (che porterà ne nuove esposizioni di Enrique Gillis Gine Arts di Bruxlelles, Patrick Heide di Lonfdra e Mireille Mosler di New York), TEFAF Modern (che comprende la Galleria Buchmann di Berlino, la mostra curata da Sidney Picasso, e che vedrà la presenza quest0anno di galleristi come Waddington Custot di Londra e Pearl Lam di Shangau, Singapore e Honk Kong), TEFAF Antiques (che ci propone Bur- A zio di Londra, Sidney L. Moss - ancora di Londra - specializzata in arte asiatica, e Jean-Michel Renard di Bellenaves, specia- lizzata in strumenti musicali rari). Ci saranno di nuovo, in questa 29esima edizione, Van Cleef & Arpels di Parigi e Maison d'Art di Monaco. Tra gli espositori vediamo anche Beck & Eggeling di Dusserdorf con Dynamik Strukture, una delle prime opere di Heinz Mack, acquistata direttamente dal fondo dell'artista tedesco che sarà per la prima volta messa in vendita proprio a TEFAF. Ci saranno anche Nachtliche Phantasielandschaft ("Paesaggio immaginario notturno", 1930-32 circa) di Ludwig Kirchner, che sarà esposta presso la Galleria Henze & Kettere di Winchtrach/Berna. La Galleria de la Béraudière, insieme a Kirchner, proporrà poi la Horde, del 1927, di Max Ernst. Tra gli oggetti più antichi si potrà ammirare un'anfora egiziana decorata con fenicotteri, periodo predinastico, Naqada, circa 35003300 a.C., affusolata a cono, che sarà esposta da Cahn International di Basilea: è stata modellata in argilla e ha tre asole a uso di maniglie sulla sommità. Insomma vi saranno oggetti provenienti da tutto il mondo e da tutte le epoche, dall'antichità alla modernità. Ancora, tra i classici va citato sicuramente il set di sei poltrone in stile Reggenza (1715-1723) intagliate e dorate, foderate con tappezzeria probabilmente proveniente dalla manifattura di Beauviais e raffigurante scene delle favole di La Fontaine. Per la lista completa degli espositori basta visitare il sito tefaf.com. DODICI LE CANDIDATURE PER “REVENANT – REDIVIVO” E DIECI “MAD MAX - FURY ROAD” Per Morricone arriva anche la nomination all’Oscar La cerimonia si terrà nella notte tra il 28 e il 29 febbraio al Kodak Theatre di Los Angeles opo il successo hollywoodiano con il Golden Globe, ecco per Ennio Morricone anche la candidatura all'Oscar per la migliore colonna sonora originale. La sfida che lo attende lo vede contrapposto a John Williams con "Star Wars", Carter Burwell con "Carol", Johan Johannsson con "Sicario" e Thomas Newman con "Il ponte delle spie". Il nostro Ennio Morricone, com'è noto, concorre con le musiche di "The Hateful Eight" di Quentin Tarantino e tutta Italia fa il tifo per lui. Le nomination sono state annunciate dai registi Ang Lee e Guillermo Del Toro. La cerimonia si terrà nella notte tra domenica tra il 28 e il 29 febbraio al Kodak Theater di Los Angeles. Per quanto riguarda le altre candidature, per il miglior film concorrono "Il ponte delle spie", "Brooklyn", D "Mad Max: Fury Road", "Sopravvissuto-The Martian", "The Revenant-Redivivo"," Room", "Il caso Spotlight", mentre a contendersi la statuetta per la migliore regia abbiamo George Miller (Mad Max: Fury Road), Lenny Abrahamson (Room), Tom McCarthy (Il caso Spotlight), Adam McKay (La grande scommessa), Alejandro G. Iñárritu (The revenant). Come migliore attore protagonista troviamo in corsa Bryan Cranston (Trumbo), Matt Damon (Sopravvissuto-The Martian), Eddie Redmayne (The Danish Girl), Michael Fassbender (Steve Jobs), Leonardo DiCaprio (The Revenant). Poi ci sono le statuette per il migliore attore non protagonista sono Christian Bale (La grande scommessa), Marc Ruffalo (Il caso Spotlight), Mark Rylance (Il ponte delle spie), Sylvester Stallone (Creed), Tom Hardy (The Revenant). Quanto all'Oscar per la migliore attrice protagonista, se la contendono Brie Larson per "Room", Cate Blanchett per "Carol", Charlotte Rampling per "45 anni", Jennifer Lawrence per "Joy",Saorsie Ronan per "Brooklyn". Le candidate per la statuetta di migliore attrice non protagonista sono Alicia Vikander ("The Danish Girl"), Jennifer Jason Leigh ("The Hateful Eight"), Kate Winslet ("Steve Jobs"), Rachel McAdams ("Spotlight"), Rooney Mara ("Carol"). E ancora: candidati per il migliore lungometraggio d’animazione Anomalisa, Boy and the World (O Menino e o Mundo), Inside Out, Shaun the Sheep Movie, Quando c’era Marni; per la migliore canzone originale Simple Song #3 per Youth di Paolo Sor- rentino sfida Earned it per Cinquanta sfumature di grigio, Manta Ray per Racing Extinction, Til it Happens To you per The Hunting Ground, Writing’s on the wall per Spectre. La migliore fotografia vede contendersi la statuetta Carol, The Heightful Eight, Mad Max: Fury Road, The Revenant, Sicario, mentre le candidate per i migliori costumi sono Sandy Powell per Carol e anche per Cinderella, Jenny Beavan per Mad Max: Fury Road, Paco Delgado per The Danish Girl, Jacqueline West per The Revenant. I candidati per il migliore documentario sono Amy di Asif Kapadia, Cartel Land di Matthew Heineman, The Look of Silence di Joshua Oppenheimer, What Happened, Miss Simone? di Liz Garbus, Winter on Fire: Ukraine's Fight for Freedom di Evgeny Afineevsky. NOVITÀ IN LIBRERIA NAPOLI Muri di Belfast: ribellione e sogni di libertà La Venetia di Bernardini vince il Premio letteratura Il reportage di Fabio Polese verrà presentato domani a Roma da Cultora rdinario di Storia Moderna all'Università degli Studi dell'Insubria di Como, il professor Paolo Bernardini è il vincitore della XIV sezione "saggio edito" della XXXI edizione del Premio Internazionale "Letteratura" poesia, narrativa, saggistica organizzato dall'Istituto di Cultura di Napoli e dalla rivista internazionale di poesia e letteratura "Nuove Lettere", con il libro "Venetia. Tessere di un mosaico infinito" (Mimeris, 2015). La Giuria, formata dai redattori di Nuove Lettere e presieduta dal Direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Napoli Roberto Pasanisi, ha scelto il lavoro del professor Berardini tra oltre 1150 opere partecipanti al Premio nelle varie sezioni. Il libro ripercorre le vicende storiche O Q uelle del volume di Fabio Polese (“Strade di Belfast. Tra muri che parlano e sogni di libertà”, Eclettica edizioni, 2016) sono pagine che raccontano, attraverso parole e immagini, la storia di una città dell'Irlanda del Nord che ancora oggi - dopo 17 anni dalla firma dell'Accordo di pace tra il governo britannico e quello di Dublino - vive ancora un'atmosfera di ribellione e di speranza in un futuro migliore. Un libro, quello del giornalista e fotoreporter perugino, in cui le immagini dei murales che colorano le fiancate di molte case di Belfast, unite ad interviste e fotografie, consentono di vedere dal di dentro la situazione attuale di “una terra martoriata da decenni di guerra” in cui “il passato scrive Polese - è difficile da dimenti- care e la voglia di libertà è ancora incisa nel cuore di ogni repubblicano irlandese”. L'autore, insieme all'editore Alessandro Amorese e al giornalista Daniele Dell'Orco, presenterà il suo lavoro in anteprima nazionale domani (sabato 16 gennaio) a Roma. L'appuntamento è alle 17.30 presso la sede della Libreria Cultora, in via Ughelli, 39 (Metro A, CdG fermata Furio Camillo). di una grande civiltà del Mediterraneo, che fu punto di riferimento per le altre culture europee e mondiali, capace di resistere per oltre un millennio, e capace di restare per sempre un simbolo di cultura e di splendore. 12 Venerdì 15 gennaio 2016 SOCIETA’ IL DATING ONLINE SELEZIONA GLI UTENTI PIÙ DESIDERABILI SUL WEB E LI FA INCONTRARE Un’applicazione decide se siete attraenti Si chiama “elo score” il responsabile della scelta, ma il tutto avviene in gran segreto di Elvira Mami ono sempre di più quelli che utilizzano il dating online per incontrare la dolce metà. Fra i più famosi, il Tinder che seleziona persone ritenute interessanti con le quali poter imbastire una conversazione cui seguirà un appuntamento galante.Vista l'immediatezza della selezione, il "successo" può essere ricondotto a quanto una persona risulta desiderabile dalle immagini e dai testi presenti all'interno della breve presentazione offerta dall'applicazione. Da qui nasce l'analisi sommaria che porta gli utenti ad effettuare uno swipe verso destra (positivo) o uno verso sinistra (negativo). Un'analisi che, secondo quanto emerso da un recente studio, effettua a monte la stessa applicazione. Ma in che consiste questa (artificiosa) selezione? Un sistema interno e nascosto che permette al servizio di classificare gli utenti a seconda del loro livello di desiderabilità. Il suo nome è "Elo score" ed è il responsabile della scelta delle persone che ci vengono presentate all'interno dell'applicazione. Questo quanto rivelato da un reporter di FastCompany, che descrive un sistema interno e segreto che permette al servizio di classificare gli utenti a seconda del loro livello di desiderabilità. Si chiama "Elo score" – un termine solitamente utilizzato negli scacchi per indicare le abilità di un giocatore – ed è il responsabile della scelta delle persone che ci vengono presentate all'interno dell'applicazione. In breve, chi ha un punteggio alto – ed è S quindi considerato desiderabile – avrà più possibilità di trovarsi di fronte a persone caratterizzate dallo stesso punteggio, mentre chi è agli ultimi posti della classifica si ritroverà con utenti sul suo stesso piano. Una ghettizzazione estrema? Sembrerebbe di no, almeno secondo il CEO di Tinder Sean Rad, che spie- ga: "Non si tratta solo di quante persone effettuano uno swipe verso destra su di voi. È più complicato. Abbiamo impiegato due mesi e mezzo solo per costruire l'algoritmo". Non si tratterebbe solo di attrazione fisica, quindi, ma di una serie di fattori che vanno a comporre un punteggio in grado di influenzare l'algoritmo che governa la visualizzazione degli utenti. "Non tutti hanno gli stessi gusti" ha continuato Tor Solli-Nowlan, ingegnere di Tinder. "Alcuni utenti sono attratti dalla barba, altri no. Lo stesso vale per i tatuaggi, per gli animali e i bambini". Un sistema che se apparentemente eccessivo, in realtà è del tutto giustificabile. È normale che un'applicazione per incontri sfrutti un algoritmo che possa mettere in contatto persone compatibili e non utenti che potrebbero non sviluppare mai un interesse tra loro. Ma tutto questo su Tinder avviene in gran segreto, gli utenti non sono a conoscenza circa la loro “desiderabilità” sul web, in questo modo la propria autostima viene salvaguardata. NEL BEL PAESE SONO SEMPRE DI MENO I LETTORI, MENTRE AUMENTA LA VENDITA DEGLI E-BOOK Gli italiani preferiscono il “touch screen” ai libri Secondo i dati Istat leggono più le donne degli uomini e molto più i giovani rispetto agli anziani li italiani non sono dei gran lettori, nel 2015 sei su dieci non avrebbero letto nemmeno un libro, dato stabile rispetto al 2014 dopo una lenta diminuzione durante il 2012 e il 2013. Leggono più le donne degli uomini, e molto più i giovani che i più anziani. E' quanto si legge nel rapporto Istat sulla lettura in Italia. Nel 2015, il 42% dei cittadini intervistati di 6 anni e più dichiara di aver letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l'intervista per motivi non scolastici o professionali: valore sostanzialmente stabile (41,1% nel 2014). La stabilità rispetto ai valori dell'anno precedente riguarda tutte le fasce di età. L'unico scostamento significativo interessa i lettori 1517enni, che sono aumentati G dal 51,1% del 2014 al 53,9% del 2015. Permangono le differenze di genere: le lettrici sono il 48,6% contro il 35% dei lettori maschi. Il contesto territoriale di appartenenza rimane una discriminante importante nell’individuare i chi pratica la lettura. Questa è sistematicamente più diffusa al Nord, dove più del 48% dei residenti ha letto almeno un libro, contro il 28,8% del Sud e il 33,1% delle Isole, a fanalino di coda è il Mezzogiorno . Anche qui chi legge di più sono soprattutto le donne: il 14,6% di esse dichiara di aver letto almeno 12 libri negli ultimi 12 mesi, contro il 12,4% dei maschi. Solamente nella classe di età in cui si riscontra la più alta percentuale di lettori forti, ovvero i 60-64enni (19,1%), la quota maschile è più elevata di quella femminile: 20,6%, contro 17,9%. In molte case italiane le librerie risultano piuttosto povere, anche se negli ultimi anni si sta lentamente diffondendo il mercato di prodotti editoriali digitali. Nel 2015, quattro milioni e 687mila persone hanno letto o scaricato libri online o ebook (14,1% delle persone di 6 anni e più che hanno utilizzato Internet negli ultimi tre mesi e 8,2% della popolazione di 6 anni e più). I volumi cartacei ed i libri in formato digitale non appaiono prodotti editoriali alternativi e necessariamente in competizione: la quota di persone che negli ultimi 3 mesi hanno letto online o scaricato libri o e-book aumenta in proporzione al numero di libri pre- senti in casa e tocca il valore massimo (23,8%) proprio tra le persone che dispongono già di una biblioteca domestica con oltre 200 volumi. La diffusione dei libri in versione digitale e degli e-book potrebbe rappresentare , i fu- turo, un nuovo canale di accesso alla lettura per le famiglie che non hanno grande familiarità con librerie e libri cartacei. Il commercio elettronico di libri e di e-book sta crescendo progressivamente. Si stima che quasi tre milioni di persone ne abbiano ordinato o acquistato online negli ultimi 12 mesi: una quota pari al 24,6% delle persone che utilizzano Internet per effettuare acquisti di merci o servizi di ogni tipo. Chantal Capasso