Anno V - Numero 12 - Venerdì 15 gennaio 2016
Direttore: Francesco Storace
Roma, via Giovanni Paisiello n. 40
Unioni civili
Esteri
Cronache
Liste di proscrizione
per gli anti-Cirinnà
Dalla Libia nuove
minacce di Al Qaeda
Delitto di Firenze,
preso un senegalese
Traboni a pag. 3
Capasso a pag. 10
Di Giorgi a pag. 6
LIBERTÀ E PARTECIPAZIONE NEL DIMENTICATOIO DI UNA COALIZIONE CHE NON SEMBRA ACCORGERSI DI QUANTA VOGLIA DI DEMOCRAZIA CI SIA NEL NOSTRO POPOLO
di Francesco Storace
e loro tacciono, noi no. E se
si pretende di mettere la
museruola alla domanda di
partecipazione e di libertà
che sale dal popolo, non
tutti nel campo alternativo alla sinistra sono disposti a starci. E da
domani ci sarà chi comincia a fare
sul serio. Poi, anche noi con la manifestazione del 31 gennaio a Roma
(che abbiamo spostato ieri sera
dalla data originaria del 30 per
non distrarre la nostra gente dalla
grande iniziativa popolare del Family Day).
Per il resto, va in scena il cinema
muto. Hanno perso la parola. I capi
del centrodestra che si incontrano
tra di loro periodicamente a palazzo
Grazioli accantonano le cose scomode, dimenticano la coerenza,
credono di non avere il dovere di
rispondere. Nel loro spericolato
rapporto con un popolo sempre
più annoiato dai vertici inconcludenti, da Forza Italia, Lega e Fratelli
d’Italia - da chi comanda, non dai
militanti, affettuosi come non mai non una sola parola, ad esempio, è
venuta su un gesto, credo importante dal punto di vista valoriale,
come la mia decisione di rinunciare
alla prescrizione nel processo Napolitano; e neppure un cenno in risposta alla domanda di partecipazione democratica che sale da molti
settori della pubblica opinione a
sostegno di elezioni primarie per
scegliere i candidati di centrodestra
alle elezioni amministrative del
prossimo 12 giugno, se la data sarà
confermata.
Apparentemente lontane, entrambe
le questioni riguardano il diritto al
dissenso in questo Paese unito a
quello di legalità (voglio sapere da
un processo se sono innocente o
colpevole, senza fughe prescrittive)
e quello legato al principio di so-
S
PAROLE PERSE
Zitti sul processo Napolitano, muti sulle primarie:
ma che intenzioni hanno i capi del centrodestra di palazzo Grazioli?
vranità popolare, spesso declamato
e altrettanto più spesso dimenticato:
popolo e Palazzo, la forbice è sempre più larga.
Eppure, Berlusconi, Salvini, Meloni,
fanno a gara a chi definisce Napolitano un golpista. Ma ignorano la
richiesta elementare di verità processuale, non spendono una parola
su una vicenda politica diventata
incredibilmente giudiziaria... E col-
Ci vediamo domenica 31
pisce che, 24 ore dopo, nel silenzio
generale, la pietra in mia difesa
l’abbia lanciata uno che non ha motivo di dare ragione a me e contemporaneamente torto a Napolitano, che resta muto esattamente
come i tre capi centrodestristi: Gianfranco Fini ha manifestato una solidarietà intelligente nei miei confronti che mi aspettavo da chi pensavo stesse più al mio fianco di lui.
Non si sono accorti dell’esplosione
della rete; non si accorgono della
protesta contro Napolitano persino
quando non sta più al Colle e non
si rendono conto quanto il popolo
voglia essere protagonista nella
scelta dei candidati.
A quanto abbiamo saputo, domattina
Azione nazionale - il movimento
che pare faccia arrabbiare e non si
capisce perché Giorgia Meloni, che
avrebbe invece tutto l’interesse a
costruire una destra larga - comincerà da largo Goldoni, a Roma, la
raccolta di firme per chiedere le
primarie al centrodestra.
Firmeremo anche noi. Dovrebbero
farlo tutti quelli, più importanti di
noi, che lo hanno già fatto con tanto
di selfie nei mesi scorsi. Non basta
più dire che Berlusconi non le vuole.
È un alibi che non si prescrive.
LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI UMANI HA CONDANNATO L’ITALIA A RISARCIRE 900 CITTADINI
Sangue infetto, maxi-indennizzi
l primo altolà era arrivato nel
settembre 2013, con Strasburgo che invitava l’Italia a versare
a circa 60mila cittadini infettati
da trasfusioni di sangue l’indennità
integrativa speciale prevista dalla
legge 210/1992. Un sollecito in
parte ignorato, che adesso costerà
carissimo.
Arriva un’altra stangata, l’ennesima,
da parte della Corte europea dei
diritti umani, che ha condannato
lo Stato a risarcire più di 889 persone contagiate da vari virus (Aids,
Epatite B e C) attraverso trasfusioni
che hanno effettuato durante un
ciclo di cure o un’operazione. Con
il totale dei rimborsi che supera
addirittura i 20 milioni di euro.
Si tratta di uomini e donne nati
tra il 1921 e il 1993 che vivono
tra Italia e Australia, che finalmente
possono gridare giustizia. Con i
giudici che hanno riconosciuto
I
“Spostata a domenica 31 gennaio alle 10,30 la
manifestazione con Francesco Storace per presentare la proposta per Roma nel nome delle elezioni
primarie. La decisione è stata presa per consentire alla nostra gente di partecipare, sabato 30, al
Family Day”. Lo comunica in una nota pubblicata
sulla sua pagina facebook il leader de La Destra,
Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio
regionale del Lazio e candidato Sindaco di Roma.
loro l’indennizzo amministrativo,
previsto appunto dalla legge, dato
il nesso di causalità dimostrato
in vari processi civili contro il ministero della Salute fra la trasfusione di sangue infetto e la loro
contaminazione.
Dalla Convenzione europea per la
salvaguardia dei diritti dell’uomo
e delle libertà fondamentali sono
state citate nelle numerose sen-
tenze l’articolo 2 (diritto alla vita),
l’articolo 6 comma 1 (diritto a un
giusto processo), l’articolo 13 (diritto ad un ricorso effettivo) e l’articolo 1 del Protocollo numero 1
(protezione della proprietà).
Nel 2013 il ministro della Salute
Beatrice Lorenzin, dopo la prima
tirata d’orecchie da parte dei parrucconi di Strasburgo, aveva annunciato lo stanziamento di 100
milioni di euro - poi inseriti nella
Legge di Stabilità - per i rimborsi
in favore dei cittadini contagiati.
Prima di quella sentenza, i pazienti
avevano ricevuto un indennizzo
bimestrale, per effetto della stessa
legge, tra i 500 e i 700 euro ogni
30 giorni, a seconda della gravità
dei danni subiti. Ma dopo la decisione della Corte di Strasburgo,
la cifra mensile è stata aumentata
di 100 euro. E il fondo stabilito
evidentemente non è riuscito a
“ricompensare” tutti gli aventi diritto. La battaglia legale andava
avanti da anni. Ma non è ancora
finita. Perché la batosta rischia di
essere ancora più pesante dato
che le richieste di risarcimento
superano quota 120mila.
Il sangue “malato” in circolazione
tra gli anni ’70 e ’90 ha provocato
d’altronde molte vittime. In Italia
ci sono ogni anno circa una ventina
di persone che muoiono di Aids
o Epatite C per aver fatto trasfusioni
di sangue o infusioni di plasma
negli anni ’80. Marcello Calvo
2
Venerdì 15 gennaio 2016
ATTUALITA’
FRANCESCO STORACE IERI SERA OSPITE DA PAOLO DEL DEBBIO SU RETE 4: “GLI ITALIANI SONO STANCHI”
Immigrati, problema sottovalutato
di Igor Traboni
mmigrati fuori controllo? Da
questa domanda è partita la
trasmissione “Dalla vostra
parte”, condotta da Paolo Del
Debbio su Rete 4. Ospite in
studio, il leader de La Destra Francesco Storace e, con collegamenti
esterni, David Ermini, Pd; Roberto
Marcato, Lega Nord; Valentina Castaldini, Ncd.
Una trasmissione entrata subito nel
vivo con gli inviati a Battipaglia e a
Bergamo. Dalla cittadina campana
è stata segnalata una vasta area che
diventa zona franca al calar del sole,
con centinaia di immigrati, soprattutto
clandestini, e tanta gente che ha
paura di profughi o presunti tali, anche per il timore che tra questi possano nascondersi dei terroristi
Da Bergamo sono subito comparsi
in video i cartelli “No alla maxi moschea”, con riferimento all’ipotesi
di costruirvi la più grande d’Italia,
con forti dubbi sull’origine dei finanziamenti per realizzarla: cinque
milioni di euro che arrivano dal Qatar, da una Fondazione che viene
vista come la finanziatrice dell’Islam
più radicale.
Quindi un servizio sul degrado della
stazione Ostiense a Roma, in balìa
degli immigrati clandestini e testimonianze di alcuni stranieri da anni
in Italia, espulsi ma ancora lì.
Parola subito a Storace per un primo
I
giro di commenti:“Arrivato stamane
alla stazione di Roma Termini, prima
di partire per Milano, ho visto solo
degrado. Non bisogna assolutamente
sottovalutare questo problema, ecco
perché in questi giorni inorridisco
davanti al dibattito in corso sull’abolizione del reato di clandestinità.
Renzi vuole fare marcia indietro…
Ma no, dico invece che lo devi rendere più concreto, reale, perché finora è stato sabotato nei palazzi di
giustizia, e questo non ce lo possiamo permettere.Visito continuamente
le carceri e vedo lì tanti stranieri.
Per questo vorrei dire al governo:
chiamate i Paesi da dove provengono
questi detenuti e dite loro: io vi do il
pane, ma se il pane lo rubano, ve li
ripigliate”. Quindi il leader de La
Destra, riprendendo anche le immagini dei cittadini collegati da Battipaglia, ha sottolineato come “una
volta dire ‘prima gli italiani’ era sinonimo di razzismo, adesso è la normalità, la gente si è stancata, in tutta
Italia, anche se poi c’è pure chi dà
400 euro se ospiti un immigrato”.
Il piddino Ermini si è quindi lanciato
nella solita difesa d’ufficio della politica renziana: “Quello che accade
è la dimostrazione palese che il
reato di clandestinità non ha funzionato”. Sentendosi chiedere da Storace: “Perché non lo cambiate?”,
suggerendo di farlo anche prima
delle prossime amministrative, senza timore di perdere
consensi
“Non mi pare vi siate caratterizzati- ha aggiunto ancora
Storace rivolgendosi tanto ad
Ermini quanto alla Castaldini,
esponente di quel partito alfaniano stampella del governo
Renzi - per modificare lo
stato dei fatti. Io ho paura dei
fatti di Colonia, rispetto ai
quali però nessuno dice una
parola, da Renzi alla Boldrini
alle femministe”.
Timida la solita difesa d’ufficio di Ermini (“In Italia certe cose non succedono”), al
limite del risibile quella della Castaldini, che prima ha
tacciato di incapacità la polizia tedesca e poi ha sostenuto che da
noi nessuno avrebbe autorizzato
una aggregazione come quella di
Colonia, sentendosi ribattere da
Storace che è un po’ difficile non
autorizzare le feste in piazza per
l’ultimo dell’anno.
Accalorati anche gli interventi del
leghista Marcato (“ergastolo agli
italiani che affittano in nero agli
extracomunitari”), ma un po’ difficile è stato seguire il suo ragionamento per il telespettatore, perché
continuamente interrotto dalla Castaldini, ad un certo punto ripresa
ironicamente dall’esponente leghista: “Capisco che stare con Alfano
non aiuta a capire…”).
Il discorso è poi andato sulle competenze, con Ermini a richiamare
quelle delle Regioni. Ma si è trattato
di un autogol dell’esponente pd,
perché Storace ha ricordato la legge
voluta da Maroni per la Lombardia
(e che il vicepresidente del Consiglio
regionale del Lazio sta cercando di
‘importare’ a Roma) per maggiori
controlli sulle moschee, da quelli
urbanistici alla possibilità di ascoltare
le prediche anche in italiano. Legge
che guarda caso il governo Renzi
ha impugnato. E così restano sovente
i prefetti a decidere, da soli, come è
avvenuto a Roma con Casale San
Nicola, altra vicenda ricordata da
Storace, che poi ha aggiunto: “Io
sono per la libertà di culto e da governatore sbloccai, dopo molti anni,
la vicenda per realizzare la Chiesa
ortodossa russa. Ma qui c’è un problema di convivenza e di rispetto
delle regole”, invitando poi la Castaldini a farsi un giretto nelle periferie della Capitale per vedere come
stanno le cose.
Nel corso della trasmissione, invitato
da Del Debbio, Storace ha anche ricordato la vicenda del processo per
vilipendio, con l’Appello rinviato al
primo giugno:“Ho rinunciato perché
voglio andare fino in fondo; sono
l’unico che in Italia va a processo
tra i tanti che hanno insultato l’ex
capo dello Stato Napolitano, ma io
non scappo con la prescrizione”.
L’EXPO CONTINUA A FAR DISCUTERE
I soldi raccolti per il Nepal?
Sala mette “il segreto di Stato”
orrebbe amministratore
una città come Milano,
con le solite belle parole
su quella ‘trasparenza’ che poi
però a quanto pare non è in
grado di dare neppure su una
raccolta fondi. Parliamo di Giuseppe Sala, già commissario
Expo e ora proiettato dalla sinistra verso la successione di
Giuliano Pisapia. Il Codacons
V
lamenta infatti la mancata risposta di Sala circa la destinazione dei soldi raccolti davanti
al padiglione del Nepal, in segno di solidarietà verso il tremendo terremoto che colpì il
Paese asiatico proprio pochi
giorni prima dell’apertura dell’Expo milanese
"Expo 2015 ha deciso di istituire
il 'segreto di Stato' sull’utilizzo
dei fondi di beneficenza raccolti
in favore della popolazione del
Nepal colpita dal terremoto”,
lamenta il Codacons che fa riferimento “ad una gravissima
lettera firmata dal commissario
Giuseppe Sala, che nega categoricamente ai cittadini di
avere informazioni circa la destinazione dei soldi raccolti attraverso Expo e destinati pro-
prio al Nepal".
Ieri sera poi Expo 2015 S.p.A
ha precisato che il ricavato
delle offerte “sarà consegnato
a Save The Children, non appena completato il progetto in
via di definizione con le autorità
nepalesi. Nell'arco di tempo
dal primo maggio al 31 ottobre
2015 sono state raccolte circa
920.000 euro di offerte dei visitatori che sono state versate
periodicamente su un conto
corrente cointestato ExpoOOSS”, ovvero i sindacati CgilCisl-Uil della Lombardia che
si erano fatti promotori della
raccolta.
INDAGATO IL MARITO DELLA CAPUOZZO, IL SINDACO NEL FRATTEMPO ESPULSO DAI CINQUE STELLE
Da Quarto un problema dietro l’altro
i arricchisce di sempre nuovi particolari la vicenda di Quarto, il
Comune del Napoletano con un
sindaco grillino (o ex?).
Ora Ignazio Baiano, che del sindaco
Rosa Capuozzo è marito, risulta indagato per falso e violazione delle norme
edilizie nell'inchiesta sul presunto abuso edilizio (condotta parallelamente
a quella della Dda sul Comune e che
è all’orgine dei guai politici in casa
grillina) che avrebbe rappresentato
un elemento di ricatto sulla Capuozzo
da parte dell'ex consigliere De Robbio.
Baiano risulta indagato per aver alterato,
secondo l'accusa, la data su alcuni
documenti allo scopo di ottenere il
condono edilizio per opere eseguite
nell'abitazione di cui è proprietario.
E' quanto emerso dall'inchiesta condotta dal procuratore aggiunto Nunzio
S
Fragliasso e dal pm Francesca De Renzis. Il presunto abuso edilizio, secondo
l'inchiesta della Dda, avrebbe rappre-
sentato un elemento di ricatto esercitato
nei confronti del sindaco da De Robbio
per ottenere incarichi e nomine di
persone da lui segnalate.
Per quanto riguarda invece il terremoto
politico che la vicenda Quarto sta determinando nei grillini, Luigi Di Maio,
Roberto Fico e Alessandro Di Battista
non hanno fatto in tempo a ripetere
che "chi dice che sapevamo delle minacce (al sindaco, ndr) sarà querelato"
che il quotidiano napoletano Il Mattino
pubblica un’indiscrezione secondo la
quale i due parlamentari campani Do
Maio e Fico usavano una chat riservata
a un numero ristretto di persone, un
gruppo su Whatsapp aperto anche a
qualche parlamentare campano per
comunicare con i consiglieri comunali
e il sindaco Capuozzo. Immediata anche questa volta la replica e la minaccia
di querele da parte dei due grillini,
ma di fatto la base del Movimento è
sempre più ‘arrabbiata’, soprattutto
nei confronti di Di Maio, dato peraltro
– ma a questo punto con azioni in ribasso – come successore del duo
Grillo-Casaleggio.
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Venerdì 15 gennaio 2016
ATTUALITA’
IL SITO GAY.IT PUBBLICA NOMI, FOTO E INDIRIZZI MAIL DEI SENATORI PD CONTRARI AL DDL CIRINNÀ
Unioni civili, ecco la lista di proscrizione
Intanto l’ala cattolica del partito chiede uno stralcio della parte su adozioni e simil-matrimoni
di Igor Traboni
desso magari si offenderanno se parliamo di
liste di proscrizione (ma
come vorrebbero definire la sortita: minaccia?
Obbligo? Aut aut? Qui si fa solo
quello che diciamo noi?). Resta il
fatto che una lista di oltre trenta
senatori Pd contrari alla stepchild
adoption è stata pubblicata da
Gay.it, con tanto di nome, cognome,
foto, mail e recapiti di social network. Mancava solo un “wanted” e
l’indicazione della taglia, dead or
alive. Senatori ritenuti ‘colpevoli’
di aver messo in dubbio il ddl Cirinnà nella parte che prevede la
possibilità di adozione dei figli.
"Sono i cosiddetti senatori "malpancisti" , quelli cioé contrari alla
stepchild adoption al punto di minacciare di votare contro il ddl Cirinnà nel suo complesso se la stepchild dovesse passare così com’è,
coi voti dei 5 stelle. Ecco quindi i
contatti per poter scrivere ai tuoi
senatori ed indurli a cambiare idea.
Ecco quindi i nomi ed i contatti!",
scrive gay.it.
L’ala cattolica del Pd replica sdegnata, ma è un po’ come a piangere
sul latte versato di tante aperture
passate e recenti sul modello cattocomunista. Per tutti, ecco la replica
di Giorgio Tonini: "La lista di pro-
A
scrizione (anche il senatore usa proprio questo termine, ndr) uscita su
Gay.it non è soltanto un'azione dispotica ma un atto irresponsabile
che richiama alla mente lontani fantasmi che sarebbe meglio lasciare
nel passato. Esporre un gruppo di
senatori per aver espresso una po-
sizione contraria alla stepchild adoption non spaccherà il Pd . Rischia
solo di rallentare l''approvazione del
provvedimento sulle unioni civili",
conclude Tonini.
Ma intanto dall’ala cattolica del Pd
(anche se loro ci tengono a non
chiamarla così e a parlare piuttosto
di un raggruppamento
con anime e sensibilità
diverse, forse nel tentativo di scrollarsi di
dossi un’etichetta che
ritengono chissà perché fastidiosa) arriva
un’altra proposta, formalizzata da 37 deputati Pd che si sono così
uniti ai 31 senatori per
dire no al ddl Cirinna''.
Il provvedimento, dicono, va "revisionato",
soprattutto nella parte
che riguarda la stepchild adoption: "La
norma va rivista o
stralciata. Su questo
provvedimento, più
che su altri, ci sarà libertà di coscienza.
Ciascuno di noi, quando il ddl arriverà al
voto, valuterà il risultato del confronto e
deciderà se accordargli il proprio voto o
meno".
Per Alfredo Bazoli e Ernesto Preziosi,
coordinatori dell’iniziativa, è condivisibile “la necessità di intervenire
e l'impostazione del ddl ma su alcuni
punti serve uno sforzo ulteriore per
trovare un'unità più larga possibile.
Ci sono tre punti su cui chiediamo
un supplemento di riflessione: il
primo è sui diritti e doveri delle
coppie omosessuali. Nel testo attuale
è fatta in maniera pressoché pedissequa con il rinvio alle norme del
codice civile sul matrimonio, il che
produce effetti contraddittori o ambigui. Per essere coerenti con l'idea
dell'istituto autonomo rispetto al matrimonio occorre non ricalcare diritti
e doveri per il matrimonio omosessuale. Questo non comporta un
prezzo politico. Il riferimento all'articolo 2 della Costituzione come
cardine delle unioni civili e infine
sulla stepchild adoption abbiamo
alcune perplessità e riserve e chiediamo o lo stralcio del''articolo 5,
da rinviare ad una rivisitazione complessiva degli istituti paragenitoriali
che necessitano di un tagliando, oppure che si faccia uno sforzo per
rendere la norma più rigorosa possibile e evitare che, anche indirettamente, si legittimino o incentivino
comportamenti antigiuridici nel nostro sistema".
La diretta interessata Monica Cirinnà,
relatrice della legge, continua invece
a far finta di niente e arriva ad affermare che "Nel Pd non c’è e non
c’è mai stata una posizione di guerra
tra laici e cattolici. Ci sono posizioni
più conservatrici a fronte di posizioni
più di rinnovamento. Non chiedetemi
come andrà il voto, ma l'Italia avrà
nei tempi stabiliti una legge sulle
unioni civili”.
IL 19 GENNAIO TOCCHERÀ AI GIUDICI AMMINISTRATIVI
METTERE IL PUNTO FINALE SULLA VICENDA
VILIPENDIO: L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA COMMENTA LA DECISIONE
DEL LEADER DE LA DESTRA DI RINUNCIARE ALLA PRESCRIZIONE
Fini:“Storace, onore al merito” Firme false in Piemonte,
parola al Consiglio di Stato
“F
rancesco Storace è
certamente un uomo
di destra: non a caso
ha chiamato così il suo movimento politico quando ha lasciato Alleanza Nazionale perché a suo dire troppo centrista
e moderata. E’ noto che la sua
idea di cosa concretamente
significhi, nei contenuti e nelle
azioni, una politica di destra
raramente ha coinciso negli
ultimi tempi con la mia. Eppure
ieri mi ha in qualche modo
rappresentato (e spero Francesco non si offenda!) quando
ha rinunciato alla prescrizione
nel processo che da otto anni
lo vede imputato di vilipendio
al Capo dello Stato".
Così Gianfranco Fini, con una
nota apparsa sul sito Liberadestra.com, interviene sulla
vicenda processuale di Francesco Storace.
"Non perché io condivida ciò
che disse di Napolitano - argomenta ancora l'ex presidente della Camera - bensì
perchè l’ex governatore del
Lazio ha dato un bell’esempio
di cosa voglia dire essere di
destra in materia di legalità :
aver fiducia, nonostante tutto,
nella giustizia. Se si sbaglia
si paga e se si è onesti, in
questo caso intellettualmente,
si chiede che ciò venga sancito in tribunale, affinché tutti
lo sappiano. Confidare nella
prescrizione del reato per
ntra nella fase cruciale
la battaglia tra la Lega
Nord e il Pd legata al
caso giudiziario contro l’elezione alla presidenza della
Regione Piemonte di Sergio
Chiamparino per via delle
firme false a sostegno della
lista di centrosinistra alle ultime elezioni. Il 19 gennaio,
toccherà al Consiglio di Stato
mettere la parola fine a una
querelle che continua a far
rumore. Per quel giorno è
stata fissata l’udienza decisiva
davanti ai supremi giudici
amministrativi, chiamati a discutere il ricorso di Patrizia
Bogarello, esponente della
Lega Nord subalpina, di riformare parzialmente la sentenza di primo grado del Tar.
Che lo scorso 9 luglio ha letteralmente salvato la giunta
rossa in carica. Ritenendo
ammissibile l’istanza solo nei
confronti di una delle quattro
liste pro-Chiamparino, quella
del Pd provinciale di Torino.
Disponendo accertamenti,
precisando inoltre che, anche
se nel prosieguo del giudizio
la lista dovesse essere da annullare, questo giudizio non
porterebbe a nuove elezioni.
Perché Chiamparino trionfò
“con un margine sufficiente
E
farla franca non è certo politicamente così censurabile
come salvarsi grazie ad una
legge ad personam. Anche
per questo spiace che quasi
nessuno a destra, aldilà della
attuale collocazione, abbia
sottolineato come la scelta di
Storace sia stata bella e significativa.
Specie oggi che la vicenda
di Quarto conferma che è
molto facile fare i moralisti,
ma che l’ora della verità arriva
prima o poi per tutti, quando
si deve dimostrare con i fatti
di essere coerenti tra quel
che si dice e quel che dav-
vero si fa", conclude Fini.
"Colpisce che sia Fini ad assumersi l'onere di spendere
parole chiare sul mio processo. Ovviamente lo ringrazio,
perché in gioco sono valori
di democrazia, a partire dal
diritto al dissenso, e di legalità
col diritto a sapere, senza
prescrizione, se ho commesso un reato o no. Tace Napolitano, tace il centrodestra.
Non ho dubbi su chi stia sbagliando, e gravemente, nei
miei confronti", ha poi commentato Francesco Storace,
segretario nazionale de La
Destra.
di voti a tenerlo in piedi”.
Un verdetto che ha lasciato
discutere e che non rende
giustizia. Perché le malefatte,
a prescindere dal numero e
dalla quantità, andrebbero
punite con forza. Sempre e
comunque.
Ne sa qualcosa proprio il
Carroccio piemontese, con
il Consiglio di Stato che nel
2014 ha respinto il ricorso
dell’allora governatore leghista Roberto Cota, convalidando la sentenza del Tar
che già aveva annullato l’elezione del 2010 perché compromessa da una lista irregolare. Azzerando di fatto
l’intera Giunta, decretando
peraltro nuove elezioni.
Spetterà ancora ai giudici di
Palazzo Spada (Roma) valutare la vicenda pure nel merito. Per una decisione attesissima che spaventa il centrosinistra. Con l’ex consigliera provinciale di Torino
che, dopo aver ricevuto l’ok
da via Bellerio, per ribaltare
il verdetto del Tar s’è affidata
al cassazionista Francesco
Saverio Marini, tra i più affermati professionisti della
Capitale e figlio dell’ex presidente della Corte Costituzionale Annibale Marini. Segno inequivocabile che i ricorrenti fanno sul serio.
Marco Zappa
4
Venerdì 15 gennaio 2016
ATTUALITA’
IL GOVERNATORE DELLA TOSCANA LANCIA L’ASSALTO ALL’EX ROTTAMATORE PER LA LEADERSHIP DEL PD
Rossi a Renzi:“Non ci unisce nanche la Viola”
di Marco Zappa
QUESTION TIME ALLA CAMERA
on oltre un anno di anticipo
è partito l’assalto a Renzi
per la leadership del Partito Democratico. Direttamente dalla Toscana, dove
il governatore Enrico Rossi ha deciso
di candidarsi a segretario del Pd
contro il Rottamatore. I primi segnali
erano arrivati durante gli scorsi mesi.
Ma adesso non ci sono più dubbi. Il
presidente della Regione più rossa
d’Italia (superata perfino l’EmiliaRomagna) vuole sdoppiare il ruolo
di premier-segretario di Matteo pur
consapevole di andare incontro a
una vera e propria “toscanizzazzione”
del partito.
Fuoco (nemmeno poi tanto) amico
sull’ex sindaco di Firenze. Da un
politico che dice di non essere renziano ma neppure antirenziano. Che
ha ormai rotto gli indugi circa la
possibilità di candidarsi alle primarie del 2017 per la segreteria
del Pd. Ma c’è chi è pronto a giurare
che l’obiettivo di Rossi sia quello
di sfidare pure a livello nazionale
il primo ministro.Voci, supposizioni,
forse illazioni. Tant’è, il governatore
non le manda certo a dire all’inquilino di Palazzo Chigi. L’affondo
arriva sulle frequenze di “Mix 24”,
dove spiega che Renzi lo ha “sorpreso in meglio perché sui temi si
impegna e dimostra coerenza. Per
questo motivo a lui do un sei e
mezzo in pagella per le misure prese dal governo e qualcosa di più
per capacità di tenuta del Paese in
un momento difficile. Invece, gli
C
Marò: il ministro Pinotti
resta ancora nel vago
ncora una volta Roberta Pinotti,
ministro della Difesa, non ha saputo aggiungere nulla di nuovo
sulla posizione del governo Renzi in
merito alla vicenda dei due marò. Rispondendo ad un apposito question
time alla Camera, il ministro pd si è limitata a ripetere che "L'Italia ha informato
la Corte Suprema indiana delle conseguenze sulla posizione del fuciliere Latorre della decisione del Tribunale internazionale per il diritto del mare di
Amburgo del 24 agosto 2015, che ha
stabilito la sospensione di tutti i procedimenti giudiziari interni in Italia e in
India e il divieto di aggravio della disputa”.
In maniera altrettanto scontata e già
A
do un cinque meno meno come
segretario. Perché il Pd non s’è
riorganizzato e non vedo al momento delle prospettive di miglioramento”.
Ma è solo il primo affondo di una
lunga serie. Perché Rossi sottolinea
a chiare lettere di sentirsi “alternativo” al premier-segretario. “Innanzitutto per una storia politica che
per me va rinnovata e che è quella
della sinistra italiana che lui, invece,
sta rottamando”.
Stilettate pure su quel tema scot-
tante legato alla vicenda del “Salva-banche” che tanto sta facendo
discutere:“Con il decreto il governo
ha fatto bene, ma doveva pensare
di più e prima a tutelare i risparmiatori truffati. Temo che gli istituti
di credito rappresentino un punto
critico sulla ripresa. Si stanno ritardando i depositi e questo è drammatico, mancheranno gli investimenti”. E sul caso della Banca Etruria, che ha visto coinvolto il padre
della ministra Boschi, aggiunge:
“Non si può far ricadere le respon-
sabilità dei padri sui figli”. Assolvendo dunque la titolare delle Riforme ma “condannando” di fatto
il “babbo”, già vicepresidente del
gruppo aretino.
Frecciatina pure sulla questione Imu.
“L’avrei levata sulla prima casa, ma
in maniera diversa. Per me chi può
permettersela deve continuare a pagarla. Liberare tutti è un messaggio
che non condivido”.
Altro giro altra corsa. “Perché sulla
soglia del contante a tremila euro è
stato fatto un altro errore”. E non è
nota, il ministro ha poi aggiunto che
“L'Italia ha ribadito di ritenere che è
preclusa alla Corte suprema ogni decisione relativa al fuciliere Latorre e che
pertanto lo stesso potra'' rimanere in
Italia. Il governo indiano ha chiesto alla
Corte suprema la concessione di un
periodo di tempo al fine di poter indicare
la propria posizione sulla questione.
Non c''e'' stato un accettare nuovamente
la giurisdizione indiana. La stessa corte- ha concluso il ministro come a voler
‘giustificare’ la posizione dell’India - nel
concedere il tempo richiesto, ha aggiornato l'udienza al prossimo mese di
aprile, quindi sulla base di approfondimenti che il governo indiano ha richiesto
sulla posizione italiana".
ancora finita.“La riforma del Senato?
Andava fatta meglio”.
E adesso Renzi dovrà liberarsi di
un altro “Gufo”. Che è pronto a dare
battaglia per prendersi le redini del
Pd. Perché con Matteo “non ci unisce
neanche la Fiorentina. Io sono interista”.
Rossi lancia la sfida definitiva al Partito Democratico del Rottamatore.
Comunista, vicino a Bersani e D’Alema, prepara la scalata al Nazareno.
In attesa di un sogno chiamato Palazzo Chigi.
RIUNIONE INTERLOCUTORIA AL MINISTERO CON BANKITALIA, CONSOB E ANAC PER LE NORME ATTUATIVE
Salva-risparmiatori, nulla di fatto
l capo di Gabinetto del
ministero dell'Economia
e delle Finanze, Roberto
Garofoli, ha presieduto la riunione programmata con i rappresentanti del ministero della
Giustizia, della Banca d'Italia,
della Consob, dell'Autorità
nazionale di risoluzione e
dell'Anac per la predisposizione delle norme attuative
I
del provvedimento salva-risparmiatori incluso nella legge di stabilità 2016. Sono
state discusse l'impostazione
delle procedure di ristoro e
le linee guida per gli arbitrati,
ma di concreto non è stato
deciso ancora nulla, tanto che
è previsto un nuovo incontro
nei primi giorni della prossima settimana.
Intanto per Banca Marche,
uno dei quattro istituti di credito coinvolti nella recente
bufera e nel decreto del governo, arriva un nuovo scoglio
da superare.
L’Unione consumatori e le associazioni "Dipendiamo Banca
Marche" e "Azionisti privati
Banca Marche" hanno infatti
inviato al governatore della
Regione Luca Ceriscioli un
documento, recapitato anche
ai consiglieri regionali, che
mette in discussione la reale
efficacia della commissione
d'inchiesta istituita in Regione
per fare luce sulla vicenda
di Banca Marche.
"Abbiamo qualche perplessità - scrivono a nome delle
tre associazioni Corrado Ca-
SVILUPPO DI PROGETTI GEOTERMICI
Enel entra in Germania
nel mercato delle rinnovabili
nel Green Power ha annunciato il suo
ingresso nel mercato tedesco delle rinnovabili con l'acquisizione di una partecipazione pari al 78,6% del capitale sociale
di Erdwärme Oberland GmbH (“EO”) da Erdwärme Bayern GmbH & Co. ("EB"), società
specializzata nello sviluppo di progetti geotermici in Baviera. L’acquisizione è stata effettuata attraverso l’emissione di nuove azioni
in EO per un corrispettivo totale di 22 milioni
di euro che coprirà gli investimenti iniziali richiesti dal progetto.
Con questa operazione, EGP, la società del
Gruppo Enel dedicata alle rinnovabili entra
nel mercato tedesco portando con sé la più
avanzata tecnologia e l’esperienza centenaria
nel campo della geotermia.
“Questa acquisizione è molto importante in
quanto apre ad Enel Green Power le porte di
E
un mercato delle rinnovabili importante e
stabile come quello tedesco - ha dichiarato
Francesco Venturini, Amministratore delegato
di EGP – "e dimostra la capacità del Gruppo
di stare al passo con i trend di mercato ed
entrare rapidamente in nuovi paesi, facendo
leva sulla sua presenza ed esperienza globale
per cogliere nuove opportunità di mercato.
Abbiamo intenzione di costruire una solida
piattaforma per future opportunità d’investimento nel Paese, sia nel settore geotermico
che in altri, contribuendo al raggiungimento
dell'obiettivo sulla quota di rinnovabili nel
portafoglio energetico europeo”.
EO ha recentemente sviluppato un progetto
per la realizzazione di un impianto geotermico,
di capacità massima attesa pari a circa 26
MW. Il progetto, sito vicino a Weihleim, circa
50 km a sud-ovest di Monaco di Baviera,
Francesco Venturini, ad Enel Green Power
sarà sviluppato, in consultazione con le comunità locali, a partire da una concessione di
esplorazione mineraria, concessa dal Ministero
Bavarese per gli Affari Economici, Media,
Energia e Tecnologia, valida per 3 anni a
partire dal mese di dicembre 2015. EO
inizierà le attività di esplorazione geologica
nel corso del 2016.
nafoglia, Sandro Forlani e Bruno Stronati- la Regione non
ha poteri coercitivi verso chi
ha cagionato il dissesto dell'istituto per cui ogni attività
di indagine in tal senso sarà
difficilmente praticabile. Va
considerato inoltre che esiste
già un'indagine penale della
Procura di Ancona: la commissione regionale, quantomeno in questa fase, non potrebbe procedere ad alcuna
attività di indagine autonoma
verso gli ex vertici di Banca
Marche".
Secondo i rappresentanti delle tre associazioni che difendono i risparmiatori e i dipendenti dell'istituto di credito, inoltre, bisognerebbe
considerare l'articolo 5 del
decreto 180/2015 Salva-banche "che - aggiungono Canafoglia, Forlani e Stronati nel
documento - impone il segreto di ufficio a tutti i soggetti
istituzionali anche nei confronti di tutte le pubbliche
amministrazioni e dunque anche nei confronti della commissione regionale".
5
Venerdì 15 gennaio 2016
ESTERI
IL TERRORISMO COLPISCE L’INDONESIA
Sangue e terrore a Giacarta
Esplosioni e sparatorie in “stile Parigi” hanno provocato almeno sette vittime e decine di feriti
di Cristina Di Giorgi
l terrore e il sangue arrivano
anche in Indonesia: il centro
della capitale Giacarta è stato
infatti teatro, in queste ore,
di una serie di attentati. Sono
almeno sette – ma il bilancio è ancora
provvisorio – le vittime degli attacchi
suicidi e delle sparatorie registrate
per le strade della capitale. Il network
panarabo Al Jazeera riferisce invece
di 17 morti, tra cui cinque attentatori.
Imprecisato il numero dei feriti (si
parla di alcune decine): tra loro sembra ci sia anche un cittadino olandese
dipendente delle Nazioni Unite.
Secondo quanto riportato dalle
agenzie, che citano le dichiarazioni
di alcuni testimoni, una prima esplosione si è avuta di fronte al centro
commerciale di Sarinah, non lontano dal palazzo presidenziale e
dagli uffici locali delle Nazioni
Unite. Subito dopo, si sono uditi
colpi di pistola. Nell'area, che ospita
anche molti hotel di lusso, ambasciate e uffici, è immediatamente
intervenuta, in forze, la polizia (centinaia di agenti sono stadi dispiegati
nella zona).
Una seconda esplosione, seguita
pare da altre quattro detonazioni
(tutte nelle vicinanze del distretto
degli uffici), si è verificata poi di
fronte ad un caffè Starbucks. Un te-
I
stimone ha riferito di
aver visto almeno tre
assalitori entrare nel
locale e farsi esplodere. Insieme a loro c'erano altri due uomini armati, che hanno poi attaccato – con granate
e altre armi pesanti un posto di polizia nelle vicinanze. L'uomo ha
poi detto di aver visto
un agente morto e tre
seriamente feriti. Alle
azioni - riportano i media - avrebbero preso
parte fino a 14 persone. La polizia indonesiana ha inoltre reso
noto che tra le vittime
figurano tre agenti e
quattro presunti terroristi. Altri quattro attentatori sarebbero invece stati arrestati
dopo essersi asserragliati nell'edificio
Cackrawala.
Il presidente indonesiano Joko Widodo ha lanciato un appello alla
gente per invitare tutti a mantenere
la calma: “La nostra nazione e il
nostro popolo non devono avere
paura, né lasciarsi sconfiggere da
questo atto terroristico. Esprimiamo
il nostro cordoglio per le vittime e
condanniamo l'atto che ha turbato
la sicurezza e la pace per diffondere
il terrore tra la nostra gente”.
Secondo il portavoce della polizia
indonesiana i terroristi “volevano
imitare le azioni di Parigi ed è quindi
probabile che siano legati all'Isis”.
Che ha infatti rivendicato gli attentati
mediante una comunicazione diffusa
dall'agenzia di stampa Aamaq. Il Califfato ha dunque dato seguito alle
minacce dello scorso dicembre, in
cui era stata preannunciata un'azione
che avrebbe messo l'Indonesia “sotto
la luce dei riflettori”. Proprio in seguito a tale minaccia, le autorità avevano rafforzato le misure di sicurezza
in vari siti a rischio in tutto il Paese.
Alcuni media hanno inoltre riferito
di un recente messaggio del leader
di Al Qaeda al-Zawahiri, che aveva
esortato indonesiani e musulmani
del sud est asiatico a “colpire gli in-
IRAQ
ATTACCO DEL PKK AD UNA STAZIONE DI POLIZIA
Ancora bombe e morte in Turchia
Nel frattempo proseguono le indagini sull’attentato di Istanbul
n'autobomba è esplosa, ieri mattina, nei
pressi di una stazione
di polizia a Cinar, nella provincia a maggioranza curda
di Diyaebakir, nella zona
sudorientale della Turchia.
La potenza della detonazione – riferisce la stampa
– ha distrutto la facciata dell'edificio e ha causato anche
il crollo di un palazzo vicino.
Il commando armato autore
dell'attentato ha poi proseguito l'azione attaccando
con razzi ed armi da fuoco.
Le vittime sono sei e tra
loro ci sono anche tre civili,
probabilmente familiari di
poliziotti che risiedevano
nella struttura di fianco alla
stazione delle forze dell'ordine presa di mira. I feriti
secondo le agenzie sono
una quarantina.
Le autorità hanno dichiarato
che la responsabilità dell'azione è da attribuire ad
un commando di miliziani
del PKK (il Partito dei Lavoratori Curdi), che subito
dopo lo scontro con gli
agenti si è dato alla fuga.
Le forze di sicurezza locali
hanno quindi immediatamente lanciato una serrata
caccia all'uomo in tutta
l'area, mentre i soccorritori
hanno continuato a scavare
tra le macerie per recuperare eventuali corpi. Il pre-
teressi degli Stati Uniti e dei loro alleati”. Non è però ancora stato accertato se tale appello sia in qualche
modo collegato agli attacchi di ieri.
In Indonesia, Paese in cui vive il più
alto numero di musulmani al mondo,
prevale un Islam moderato ma si ritiene sia presente anche una frangia
radicale, dalla quale potrebbero provenire militanti andati ad ingrossare
le fila dell'Isis in Siria e Iraq.
U
Forze speciali Usa contro l’Isis
Carter: “Lavoreremo con i militari locali
per attaccare lo Stato Islamico”. Previsto
l’impiego della task force anche in Siria
l segretario della
Difesa americano
ha annunciato che
“forze speciali statunitensi sono sbarcate
in Iraq per condurre
operazioni contro l'Isis
nell'ambito di un ampio sforzo nel 2016
per colpire i militanti
del Califfato”. Ashton
Carter ha poi precisato
che sono 200 i soldati
giunti in queste ore
in territorio iracheno,
che “si apprestano a
lavorare con i militari locali per iniziare
nuovi attacchi contro miliziani e leader
dello Stato Islamico” o per liberare ostaggi
mediante operazioni mirate di intelligence
(azioni del genere sono in passato già
state effettuate). “Uccideremo o cattureremo i terroristi ovunque li troveremo”
ha aggiunto poi il capo del Pentagono.
Si rafforza dunque, la presenza militare
Usa in Medio Oriente. Che, stando a
quanto anticipato, dovrebbe progressivamente aumentare fino a diventare, entro
febbraio, un contingente di circa 500
unità, che verrà poi ulteriormente rafforzato
nel corso dell'anno.
La reazione del premier iracheno al-Abadi
è risultata in proposito un po' fredda:
“Non c'è necessità di truppe di terra straniere da combattimento” ha infatti dichiarato, aggiungendo poi che quel che
serve sono invece armi e addestramento.
Il capo dell'esecutivo di Baghdad ha inoltre
ricordato che ogni operazione nel suo
I
mier Davutoglu, parlando
con la stampa, ha duramente condannato l'accaduto ed ha ribadito la lotta
della Turchia “contro ogni
forma di terrorismo”.
Un nuovo attentato dunque,
a pochi giorni da quello di
Istanbul, in cui hanno perso
la vita dieci turisti tedeschi.
Ed a proposito delle indagini sull'attacco suicida di
piazza Sultanhamet, il ministro turco dell'Interno Efkan Ala, ai margini della
Conferenza degli Ambasciatori in corso ad Ankara,
ha riferito che il numero
dei sospetti arrestati è salito
a sette.
I media locali riferiscono
inoltre che il fratello dell'attentatore suicida – che
nelle scorse ore si è appreso essere giunto in Turchia come rifugiato siriano
registrandosi in un centro
di accoglienza profughi,
senza destare alcun sospetto nelle autorità dato
che il suo nome non era
inserito in nessun elenco
di possibili terroristi – si è
fatto esplodere in Siria alcuni mesi fa in un attacco
contro le forze governative.
Fatto questo che suscita
non pochi dubbi sull'efficacia delle procedure di
intelligence di Ankara e
che rischia di creare non
pochi problemi quanto al-
l'accoglienza dei rifugiati
siriani in Turchia.
Polemiche dunque. Che le
autorità locali sembrano
voler alimentare ipotizzando che nell'attacco di Istanbul lo Stato islamico sia
stato una “pedina” di “attori
segreti” che lo hanno usato
come “subappaltatore”. Su
questa linea il quotidiano
filo-governativo “Star” si
spinge addirittura ad indicare tra i mandanti della
strage il presidente russo
Putin: “L'autore è chiaro”
ha infatti titolato il giornale,
riportando in prima pagina
un'immagine ritoccata del
leader del Cremlino con
le mani insanguinate. CdG
Paese richiede l'approvazione del governo
locale, nel pieno rispetto della sovranità
nazionale.
Il segretario di Stato Usa Jhon Kerry,
per cercare di prevenire discussioni e
polemiche, ha dichiarato che Baghdad
era stata preventivamente informata e
che “Washington coopererà consultandosi
sul tipo di forze inviate, sulla zona d'intervento e sulla natura delle missioni
delle forze speciali americane”. Che, ha
detto ancora Carter, potranno essere impiegate anche in Siria. In questo caso
però – c'è da esserne certi – senza alcun
preventivo contatto con le autorità di
Damasco.
Dal punto di vista strategico, ha precisato
infine il segretario della Difesa americano,
gli obiettivi saranno la conquista di Mosul
in Iraq e Raqqa in Siria, città queste che
rappresentano “il centro di gravità del
potere militare, politico, economico e
ideologico dello Stato Islamico”.. CdG
6
Venerdì 15 gennaio 2016
ESTERI
LIBIA: NUOVE MINACCE AL NOSTRO PAESE
“L’Italia romana ha occupato
Tripoli”. Parola di Al Qaeda
In un video, il numero due dell’organizzazione terroristica avverte gli “invasori” che saranno “umiliati e sottomessi”
di Cristina Di Giorgi
n un filmato di poco meno
di mezz'ora, diffuso dall'agenzia mauritana “al-Akbhbar”,
il numero due di Aqmi (ramo
nordafricano di Al Qaeda)
se la prende anche con il nostro
Paese. Secondo l'algerino al-Anabi
infatti, “l'Italia romana ha occupato
Tripoli”.
Con gli accordi di Shikrat, in Marocco,
la Libia, per mano dei rappresentanti
di Tobruk e Tripoli che hanno partecipato alla riunione e hanno sottoscritto un'intesa per dar vita ad un
nuovo governo libico di unità nazionale, “si è venduta agli stranieri”
che grazie a quella che viene definita
una “cospirazione”, hanno occupato
il Paese.
Tra loro anche gli italiani, ai quali è
rivolto un minaccioso “ve ne pentirete”. Ai “nuovi invasori, nipoti di
(Rodolfo) Graziani (generale italiano
della guerra in Libia)” uno dei terroristi più ricercati al mondo fa sapere: “vi morderete le mani, pentendovi di essere entrati nella terra
di Omar al Mukhtar (l'eroe della resistenza libica) e ne uscirete umiliati
I
e sottomessi. Non siamo un popolo
che si arrende, dovrete passare sui
nostri cadaveri. O vinciamo o moriamo” dice ancora al-Anabi. Secon-
do lui “un generale italiano”, su cui
non fornisce ulteriori dettagli, “è a
capo di un governo fantoccio di cui
fa parte gente della nostra razza che
L’INTERVISTA DEL LEADER DEL CREMLINO ALLA BUILD TEDESCA
GERMANIA
Colonia: taglia di diecimila euro
sulla testa degli aggressori
La decisione della Procura della città renana per catturare
i responsabili delle drammatiche violenze di Capodanno
on si fermano le polemiche sul dramma
delle violenze a catena di cui sono rimaste vittime centinaia di donne nella
notte di San Silvestro a Colonia. Dopo le dichiarazioni
chock del sindaco Reker,
l'orrore delle descrizioni
presenti nel rapporto delle
forze dell'ordine pubblicato
dalla stampa, il tentativo (fallito) di negare o quantomeno mitigare il collegamento
dell'accaduto con quella
parte (in questo caso maggioritaria) di migranti che
sprofonda e fa sprofondare
nella criminalità i Paesi in
cui si reca, arriva in queste
ore un'altra notizia che farà
senz'altro discutere.
La procura della città renana,
per facilitare l'identificazione
e l'arresto degli aggressori
di Capodanno, ha deciso
di mettere una taglia sulla
loro testa: a chiunque fornisca informazioni o testimonianze utili alla cattura, verrà
infatti riconosciuto un premio
in denaro fino a 10mila euro.
Non sembra dunque sufficiente l'aumento delle mi-
N
sure di sicurezza (il governo
del Nordreno-Vestfalia ha
fatto sapere che dispiegherà
500 poliziotti in più e potenzierà il sistema di videosorveglianza pubblica) e la
predisposizione di servizi
di assistenza (per le vittime
delle aggressioni verrà istituito uno sportello a cui presentare denunce). In quello
che appare sempre più
come un pasticcio in cui c'è
il rischio concreto che le
vittime non riescano ad ottenere giustizia, le autorità
non ci fanno certo una bella
figura. Né quelle di polizia,
che quanto alle indagini evidentemente brancolano nel
buio (e oltretutto, riferisce
la stampa, pare rischino anmilache un'accusa per omissione di soccorso: la magistratura sta infatti verificando
se ci sono prove sufficienti
per procedere), né quelle
locali. E nemmeno, a ben
vedere, quelle nazionali.
Che forse, anche alla luce
delle previste ulteriori ondate di numerosissimi arrivi,
dovranno un po' rivedere
la politica di accoglienza
dei rifugiati messa in atto
fino ad ora.
In un tale confuso e drammatico contesto, vale la
pena ricordare, come raro
ed esemplare esempio po-
ha venduto la propria religione”.
Nel video, i cui primi otto minuti
sono dedicati a estratti di rapporti
e notizie pubblicati sui media e frasi
pronunciate da responsabili libici,
il terrorista spiega che “con le rivoluzioni arabe l'Occidente crociato
ha assistito al ritorno dei musulmani
alla loro religione, ha preso atto del
loro desiderio ostinato di applicare
la sharia, e non ha trovato altro rimedio che tornare a occupare quei
territori e mettere le sue avide mani
sulle ricchezze e sul petrolio per
tornare a controllarli”. E “chi non si
rassegna e resiste è definito un terrorista ed è ricercato vivo o morto”.
L'invito, a tutti i libici, è quello di
“trovare l'unanimità, unificare i discorsi, ordinare le fila”.
E se è vero che non c'è modo di
confermare, mediante fonti indipendenti, la veridicità del messaggio (in caso affermativo l'anatema
contro l'Italia sarebbe sicuramente
degno di essere preso molto sul
serio), va anche detto che, come
hanno sottolineato alcuni analisti, è
probabile che più che un avvertimento al nostro Paese lo scopo del
video potrebbe essere quello di
riaffermare la centralità dell'Aqmi
in un momento ed in un luogo (la
Libia) in cui lo Stato islamico sta
avanzando rapidamente.
sitivo, la figura del campione di kickboxing Ivan
Jurevic, che durante la notte
di san Silvestro è riuscito
a salvare alcune donne
mettendo in fuga il gruppo
di violenti che le stava molestando. Come ha raccontato lui stesso al Daily mail,
si trovava sulla soglia dell'hotel Excelsior, vicino alla
piazza della cattedrale,
quando si è accorto che
alcune ragazze (vestite in
jeans e cappotto) erano in
difficoltà e le ha quindi soccorse: “C'erano quattro giovani sui vent'anni che parlavano in lingua araba. Mi
hanno detto di non interferire. Io ho detto alle donne
di mettersi dietro di me.
Poi il membro più feroce
della gang si è scagliato
contro di me con una bottiglia così gli ho dato un
calcio. Un altro è venuto
contro di me, gli ho tirato
uno schiaffo in faccia. Mentre si allontanavano, il capetto del gruppo mi ha
puntato il dito contro e mi
ha detto che sarebbe tornato per uccidermi”. CdG
Putin: “Il popolo siriano decida
chi e come deve governare”
Il presidente russo affronta vari temi, tra cui il rapporto
con la Nato, che definisce “amore non corrisposto”
l presidente russo Vladimir
Putin, nel corso di una lunga
intervista rilasciata alla Bild
tedesca, ha affrontato diversi
argomenti. Tra essi il rapporto
di Mosca con le altre Nazioni
e il suo ruolo nel contesto
geopolitico internazionale: “la
Russia – ha detto il leader del
Cremlino – non deve essere
una superpotenza in senso
stretto: troppo costoso e inutile”. Meglio una “potenza regionale”, la cui economia resta
comunque una delle più importanti del mondo. Ed anche
dal punto di vista militare il
potenziale di Mosca è molto
alto. Fatto questo che di sicuro
non favorisce i rapporti con la
Nato: “vorremmo collaborare con loro.
Ci sono molti motivi per farlo. Ma,
come nella vita reale, l'amore felice è
solo quello ricambiato” ha detto ancora
Putin.
Quanto allo scenario mediorientale, il
presidente russo ha ribadito che il principale obiettivo di Mosca è quello di
sostenere le autorità legittime ed ha
aggiunto che in Siria, come primo
passo per uscire dalla guerra civile,
serve una riforma costituzionale: “è un
processo complicato ma necessario.
Dopo, sulla base della nuova Costituzione, devono tenersi elezioni presidenziali e parlamentari”, perché “deve
essere il popolo siriano stesso a decidere
chi e come deve guidare il Paese.
I
Questo è l’unico modo per raggiungere
stabilità e sicurezza e creare le condizioni
per crescita economica e prosperità,
in modo che la gente possa vivere nelle
proprie case, nella propria patria, piuttosto che fuggire in Europa”.
Putin ha inoltre preso le distanze dalla
politica di destabilizzazione portata
avanti dai governi occidentali attuata
in Medio Oriente: “Non dobbiamo risparmiare sforzi nel rafforzamento dei
governi legittimi nei Paesi della regione.
E questo vale anche per la Siria. Ciò
non significa – ha concluso - che tutto
debba essere lasciato così come è. Sicuramente questa nuova stabilità sosterrà riforme politiche”.
Tatiana Ovidi
7
Venerdì 15 gennaio 2016
STORIA
UN OPUSCOLO DEL 1936 CELEBRA IL NATALE DI ROMA, MA IL TEMA PREDOMINANTE È QUELLO DEL RISENTIMENTO VERSO L’INGHILTERRA
Le sanzioni e la “perfida Albione”
Quattro componimenti per inveire contro chi voleva affamare l’Italia e per affermare l’orgoglio nazionale
di Emma Moriconi
bbiamo parlato dell'interessante materiale rinvenuto presso l'Archivio
Centrale dello Stato di
Roma relativo alle celebrazioni del 21 aprile. Tra le cose
più carine che ci sono capitate tra
le mani c'è un piccolo opuscolo che
reca una banda tricolore sull'angolo
sella copertina, un grande Fascio
littorio di sfondo e il titolo: "Natale
di Roma del 1936 - XIV - 156° dalle
inique sanzioni".
All'interno c'è un componimento,
che ci trasporta dal tema delle celebrazioni per la fausta ricorrenza
alla tematica più spinosa delle sanzioni che la lega delle Nazioni comminò all'Italia.
Vediamo: "Brilli più fulgido il sole/
Esulti e frema di sereno orgoglio/
Ne l'Urbe eccelsa la romulea prole/
Inni elevando al Duce ed a Badoglio./ Tristo il Tamigi gonfi come
suole/ Orrida l'onda: n'abbia alfin
cordoglio/ Mai sempre l'invida Albion che vuole/ Unica ormai cozzar
col Campidoglio./ Sul quadrante
fatal dei colli eterni/ Spazio mai più
non trovi ora nefasta/ Obbrobriosa
di rinunzie o scherni:/ L'ardor dei
fanti tuona invitto il basta,/ Il supertono, il 'quos ergo', o superni/ Nomi
biondi con Roma inver contrasta/
Ira del ciel sovrasta/ Ognor chi altrui
dissangua, oltraggia, opprime./
Ognor chi altrui dissangua, oltraggia,
opprime:/ Fiero alla stolta lega ecco
il Regime/ Orma solenne imprime./
Ruini il mondo dice l'Anglia infesta,/
Tremi chi contro me osi alzar la
testa/ Un'altra prosa, questa/ No,
usar convienti dove Roma ha voce:/
Anco ai tuoi tale imperio troppo
nuoce;/ Ripugna inver tal croce./
Unici noi nel mondo, dei diritti/
Moral paladini, i tuoi profitti/ Iniqui,
i rei delitti/ Tuoi, franchi e schietti,
più che gli altri tutti/Alto il procla-
A
miam, forier di lutti./ L'Europa cor
tai frutti?/ Io ciò prevedo e son facil
profeta:/ Aspri li gusterà da la dieta/
è storta dalla meta./ Favor del Dio
de' torti arride a oi,/ Anglia, fautrice
di negrieri eroi;/ Ben tu veder lo
puoi,/ Reggi pur della serva oschesytra i suoni:/ Ordina, strepita, minaccia, imponi:/ Irridiam le sanzioni/
Nostro egli è l'Uomo che non è poltrone:/ Vola dritto, e se qualche
buon padrone/ Inglese o altro... barone/ Con noi usar voglia il solito
mestiere/ Tutti uniti e d'un cor, porrem quel sere/ Odioso a sedere".
Proviene da Ancona, è firmata Quirino Polenta e da essa traspare tutto
il disappunto per le odiose sanzioni
comminate all'Italia all'epoca della
Guerra d'Africa e delle quali abbiamo più volte trattato.Vale la pena
forse far notare al lettore come, mettendo in fila le lettere iniziali di ciascuna strofa, si compone questa frase: "Benito Mussolini O Fortunarum
Italiae Fabro Invicto".
Ci sono poi, nello stesso opuscolo,
tre sonetti dedicati all'Inghilterra. I
toni sono piuttosto pesanti, del resto
basta calarsi nel momento storico
al quale si riferiscono e la cosa diventa facilmente comprensibile.Vediamo: "Luce ti neghi il sol/ erba la
terra,/ Malvagia, che dall'alga e
dallo scoglio/ Per la via de' ladron
salisti al soglio/ E con l'arme di Giuda esci dalla guerra"/ Fucina di delitti, in cui si serra/ Tutto d'Europa il
danno ed il cordoglio./ Tempo verrà,
che abbasserai l'orgoglio./ Se stanco
alfin pur Dio non ti sotterra./ La
man che tempra delle Gallie il fato/
Ti scomporrà le trecce, e fia che
chiuda/ Questo di sangue umano
empio mercato./ Pace avrà il mondo:
e tu, feroce e cruda,/ Del mar tiranna,
all'amo abbandonato/ Farai ritorno,
pescatrice ignuda".
L'autore è Vincenzo Monti, questo
sonetto venne infatti composto dal
poeta nel 1808 e preso in prestito
dall'Italia fascista per inveire contro
la "perfida Albione", che voleva "affamare" il popolo italiano con le
sanzioni.
Ancora un sonetto, questa volta scritto
da Gaetano Golfieri el 1859, dice:
"Che torni all'amo pescatrice ignuda?/ Oh di candido vate ira benigna!/
Altro io darei ben nido alla Maligna/
Delle genti e dei Re mendace Druda./ Esecrata precipiti la cruda/
Della tradita libertà Matrigna/ Giù
nel ghiacciato abisso, ove digrigna/
La maledetta in ciel rabbia di Giuda./
Ingoi il Mar la scellerata riva/ E
soffio alto di lue, furia di venti/ Approssimar non lasci anima viva./ Sol
paia un sasso in ira agli elementi,/
E fulmini di Dio sopra vi scriva: -Albion, vituperio delle genti!-".
A questi componimenti se ne aggiunge un terzo, anche questo di
Quirino Polenta nel 1936 - XIV, non
meno irruento: "Sol paia un sasso
in ira agli elementi?/ Mite è il tuo
sdegno, generoso vate!/ Viva l0iniqua e gusti ben tormenti/ Eterni e
sia ludibrio d'ogni etate./ Come
Epulon nel buio abisso stenti,/
Gema la trista e su le liberate/ Colonie invano cupida s'attenti/ Le
mani sue allungar insanguinate/.
Eden sappia e la ginevrina Lega/
Ch'inver è folle assai chi contro
Roma/ Imperitura sue losche armi
impiega. Risorge Italia, e da sé omai
la soma/ D'ogni stranier servaggio
ardita slega:/ Forza brutal non mai
lo spirto doma".
TESTIMONIANZE E DOCUMENTI
L’Istituto del Nastro Azzurro
“Mussolini Benito di Alessandro, nato il 29 luglio 1883
a Predappio, domanda di essere iscritto quale socio”
n tema di documenti, che sono
sempre qualcosa di estremamente affascinante, tra le tante
carte che abbiamo in questi mesi
esaminato ve ne sono alcune che,
vuoi per curiosità, vuoi per importanza, abbiamo scelto per raccontare ai nostri lettori un pezzo
di storia.
Per esempio, il Presidente dell'Istituto del Nastro Azzurro, il 18
ottobre 1933 scrive a Achille Starace: "Caro Starace, l'Istituto del
Nastro Azzurro si onora di avere,
fin dall'aprile 1923, una scheda
di iscrizione all'Istituto firmata
personalmente dal Duce. Volendo
rendere tale documento ancor più
prezioso nella forma, mi permetto
pregarti di sottoporre a S.E. il
Capo del Governo il nostro vivo
desiderio di avere la Sua scheda
di iscrizione compilata di Suo pu-
I
gno. Naturalmente la data di iscrizione dovrebbe risultare quella
del 1923. Accludo la scheda in
nostro possesso ed il modulo da
riempire. A titolo di somma soddisfazione per l'Istituto e per tutti
i decorati al valore, vorremmo
poi, qualora non vi fosse nulla in
contrario, far riprodurre la nuova
scheda dai giornali il giorno 28
ottobre. Indulgendo all'intimo sentimento di devozione e di orgoglio
dal quale siamo animati nella nostra aspirazione, tu saprai, da autorevole e buon camerata, impetrare quanto sopra dalla Sua benevolenza".
L'Istituto del Nastro Azzurro fra
combattenti decorati al Valore Militare, sarà utile dire, venne eretto
in Ente Morale con R. Decreto n.
1308 del 31 maggio 1928. In
calce alla domanda si può notare
la dicitura "Dichiaro di non appartenere ad associazioni segrete".
Tra le prerogative per l'iscrizione,
c'è la presentazione di un certificato
penale e del brevetto originale
delle decorazioni (o indicazione
della pagina del bollettino ufficiale
in cui vennero pubblicate). Stralciando qualche informazione dallo
Statuto dell'Associazione, vediamo
che possono farne parte "tutti quei
combattenti di terra, di mare e
dell'aria che, avendo ottenuto per
atti di valore compiuti esclusivamente in presenza del nemico
una ricompensa al valor militare,
non abbiano macchiata, con disonesto o riprovevole comportamento, la purezza originaria di
essa".
Vediamo per sommi capi che
l'Istituto si propone di "nobilitare
il segno azzurro richiedendo ai
propri associati la rigida osservanza
dell'onore e del dovere in ogni
atto della loro vita privata e pubblica, affermare ed esaltare, all'interno e all'estero, con l'esempio
e colle opere di propaganda, il
valore e le virtù
militari italiane per
diffondere la coscienza dei doveri
verso la Patria, per
onorare il segno
azzurro specialmente negli umili,
ignari spesso del
suo alto significato
di dignità e di elevazione; promuovere e fiancheggiare tutte le iniziative ed azioni
che mirino a tener
salda la coscienza
della vittoria; ravvivare il ricordo
degli eroismi compiuti anche mediante pellegrinaggi commemorativi
nei luoghi ove più
rifulse il valore italiano; costruire un
museo che raccolga e conservi i
ricordi di guerra dei decorati [...];
giudicare le questioni morali e
cavalleresche come Magistratura
d'Onore, mediante la costituzione
di una Corte d'Onore presso le
Sezioni e di una Corte Suprema
presso la sede centrale dell'Istituto
in Roma [...]; dare opera, con la
diffusione degli episodi di valore,
singolari e collettivi, e con la pubblicazione di un Albo d'Oro degli
Azzurri, alla elevazione del sentimento della Patria".
Hanno titoli all'iscrizione gratuita
le Medaglie di bronzo, d'argento
e d'oro al valor militare; le decorazioni dell'Ordine Militare di Savoia, i casi di avanzamento per
merito di guerra con diritto allo
speciale distintivo.
Tra i documenti quindi siamo andate a cercare quella domanda
sottoscritta di pugno da Mussolini.
E l'abbiamo trovata: "Il sottoscritto
[...] domanda di essere iscritto
quale socio: Mussolini Benito di
Alessandro, nato il 29 luglio 1883
a Predappio (Forlì), domiciliato a
Roma, grado militare sergente,
reparti ai quali ha appartenuto
11à Bersaglieri - Ricompense al
valore: promozione a caporale per
merito di guerra febbraio 917
Rombon". E sotto la firma, in originale. Il numero della domanda
è 048912.
[email protected]
8
Venerdì 15 gennaio 2016
DA ROMA E DAL LAZIO
OGGI SI TENTA IL TUTTO PER TUTTO IN UN INCONTRO TRA IL COMMISSARIO E I SINDACATI
Ecco le buste paga, senza salario accessorio
Confermato lo sciopero generale dei ventiquattromila lavoratori di Roma Capitale
PRESENTATA DA NICOLA SANTORO
Una Startup romana
per il mercato nautico
“Tenderino”, il “marketplace” mobile per imbarcazioni e turisti in
cerca l’uno dell’altro, l’ultima
“Startup” presentata a Roma dall’imprenditore e investitore digitale Nicola
Santoro.
Dopo aver raccolto circa cento mila
euro da tre investitori privati, quest’iniziativa è già appetita da grandi operatori
di capitale di rischio italiani ed esteri;
sostenuta da un parterre di soci promotori
e sostenitori di spicco (tra cui associazioni
e operatori di settore), Tenderino punta
su caratteristiche tecniche evolute grazie alla collaborazione con un sviluppatore della Silicon Valley americana
- e su una vasta rete commerciale nelle
È
I 24mila dipendenti capitolini
avranno la busta paga senza
salario accessorio. Ne sono
certi i sindacati, nonostante
oggi è in programma l’ennesimo vertice tra il commissario
straordinario Francesco Paolo Tronca e Cgil-Cisl-Uil.
Il 27 gennaio è quindi confermato
lo sciopero generale preceduto dalle assemblee dei dipendenti di polizia locale, scuole materne e asili
nido.
Il tempo è ormai scaduto. Senza
I
copertura normativa da parte del
governo oppure dell’Aran, l’agenzia
dell’Associazione nazionale dei comuni italiani che si occupa delle
vertenze sindacali, Tronca non può
firmare la delibera per erogare il
salario accessorio che pesa per
circa il 30% della retribuzione complessiva.
“La macchina per l’erogazione dei
salari è partita ma col salario accessorio pari a zero euro”, è la conferma di Natale Di Cola, della Cgil,
che ha attaccato: “Se Tronca non
interverrà sarà responsabile insieme
al governo dell’escalation della tensione e delle gravi conseguenze
per i lavoratori e i cittadini”. Il sindacalista ha poi rivolto un appello
al prefetto di Roma, Franco Gabrielli:
“Intervenga anche lui viste le conseguenze sulla tensione sociale che
questa scelta potrebbe avere”.
“Non c’è nessuna novità e pertanto
rimane invariata la comunicazione
che abbiamo avuto nell’ultimo incontro di martedì scorso, che non
ci sarà salario accessorio nelle bu-
CONSERVATORI E RIFORMISTI, FITTO INVESTE SULL’EX VICEPRESIDENTE DELLE REGIONE LAZIO
Tra Ciocchetti e Storace
prove di dialogo
I
partiti si stanno organizzando in vista
della maratona capitolina. Ieri, infatti,
i Conservatori e Riformisti, che fanno
capo all’europarlamentare Raffaele Fitto,
hanno nominato Luciano Ciocchetti, già
parlamentare ed ex vicepresidente della
Regione Lazio, coordinatore regionale
del movimento fino allo svolgimento
del congresso.
Una scelta caduta su Ciocchetti “grazie
alla sua grande esperienza e professionalità”, ha spiegato il leader dei Cor,
che ha sottolineato: “Abbiamo bisogno
di recuperare la fiducia di quei milioni
di elettori ai quali il centrodestra non
ha saputo più dare adeguate risposte
proprio ripartendo dal rapporto con i
territori”.
“Voglio ringraziare Raffaele Fitto della
fiducia accordatami”, ha esordito Ciocchetti, il quale ha già anticipato la sua
agenda delle prossime settimane, quando
“definiremo gli assetti provvisori del
partito nelle province e nei comuni del
Lazio”. Con lo sguardo rivolto inevitabilmente alle amministrative di primavera:
“Saremo presenti con forza a Roma e
nel Lazio - ha aggiunto - determinando
molto, con proposte e programmi il futuro di questa regione”.
Ciocchetti non ha mai nascosto la sua
preferenza per le primarie, chieste a
gran voce anche da Francesco Storace,
leader de La Destra, per scegliere il
candidato sindaco del centrodestra in
Campidoglio.
“Sono contento - ha scritto in una nota
il vicepresidente del Consiglio regionale
del Lazio - che Luciano Ciocchetti sia
alla guida del partito di Fitto nel Lazio,
perché è persona seria. Mi auguro di
poterlo incontrare - ha concluso il candidato Sindaco di Roma - sulla strada
per le primarie del centrodestra a Roma”.
Immediata la replica di Ciocchetti: “Grazie
Francesco della stima. Siamo
pienamente d’accordo con le
primarie tant’è che i nostri
gruppi parlamentari stanno depositando una proposta di legge
per l’istituzione per legge delle
primarie”.
Se FI, FdI e Lega preferiscono
il tavolo delle amministrative,
anche i fittiani, sulla stessa
lunghezza d’onda de La Destra,
hanno annunciato, per voce
dell’ex capogruppo capitolino
del movimento Ignazio Cozzoli,
la presentazione della proposta
per Roma in una manifestazione che si terrà nelle prossime
settimane.
Un augurio di buon lavoro è
giunto anche dal consigliere
regionale Pietro Sbardella che
ha sottolineato: “L’esperienza, la conoscenza del territorio e la compentenza
di Luciano Ciocchetti saranno sicuramente un valore aggiunto per le dinamiche politiche che porteranno il centrodestra agli appuntamento elettorali
di Roma e di tanti comuni del Lazio”.
Per Forza Italia, ha spiegato il capogruppo alla Pisana Antontello Aurigemma, Ciocchetti “sarà un interlocutore
importante per il centrodestra sia a
livello regionale che comunale”.
ste”, ha ribadito Roberto Chierchia
della Cisl.
Dall’entourage di Tronca, invece,
hanno fatto sapere che “il termine
non è ancora scaduto”, affermando
che la deadline è stata spostata ad
oggi. Si ha l’impressione però che
il miracolo non ci sarà.
Il sottosegretario alla Funzione pubblica, Angelo Rughetti, è stato chiarissimo: “Sanatorie non sono possibili. Questo non è il governo dei
condoni, ma il governo che cerca
di trovare soluzioni”, ha spiegato
principali destinazioni sull’acqua in tutta
Europa, a partire da quelle italiane, attive
già dalla primavera di quest’anno.
al Messaggero, rimarcando:“La soluzione non deve mettere in forse
la meritocrazia. I premi legati alla
produttività non potranno andare a
tutti”.
Il tempo scorre veloce e chi guadagna 1.100 al mese rischia di vedersi tagliato lo stipendio.
Oggi, intanto, è in programma la
protesta dei “ricorsisti” del concorso
dei vigili urbani in Campidoglio
che chiedono un incontro al commissario e la soluzione della loro
annosa vicenda.
TIVOLI: IL ROMENO È FINITO IN CARCERE
DOPO LA DENUNCIA DELLA MADRE DELLA GIOVANE
Stupra la fidanzata
e la costringe a prostitursi
L’uomo, insoddisfatto del guadagno tratto dalla ragazza,
aveva trovato un’altra vittima, anche lei italiana
i sentivo un cavallo da corsa”. È questa la frase che
meglio riassume lo stato
d’animo per le violenze subite da una ragazza romana. A farle trovare la forza di
denunciare il suo aguzzino è stato l’affetto
e l’amore dei suoi familiari, compito della
Polizia di Stato e dell’autorità giudiziaria,
invece, porre definitivamente fine alla
carriera criminale di un romeno di 41anni,
da anni residente nella zona est della Capitale.
L’uomo si era presentato alla sua vittima
come un importatore di profumi, poi,
una volta carpita la fiducia della ragazza,
ha iniziato a raccontarle che “accompagnava” delle prostitute al lavoro, esaltando
il guadagno che da ciò ne derivava. Circa
un anno fa, inoltre, il romeno ha spiegato
alla sua fidanzata che per stare con lei
aveva lasciato un’altra ragazza che si
prostituiva: preludio alla richiesta di
portarla in strada per sopperire al mancato
guadagno, con la promessa di una vita
migliore con una nuova casa e tanti bambini. In breve sono arrivate anche le violenze fisiche. Vinta, a suon di botte, la
resistenza della ragazza, il carnefice ha
fornito alla vittima i vestiti adatti, un dettagliato prezzario, nonchè un vademecum
sui tempi massimi per ogni singola pre-
“M
stazione e quando lei ha provato a rifiutarsi
è ricorso alle violenze e agli stupri. Per
incrementare le entrate l’aguzzino ha
preso in affitto un appartamento e ha inserito la vittima in un sito online specializzato. In questo modo riusciva a farla
prostituire ad ogni ora del giorno e della
notte e, se si lamentava per il tour de
force, erano nuove umiliazioni. L’àncora
di salvezza è stata lanciata dalla mamma
della vittima che, insospettita dalla presenza
di abiti sexy nell’armadio della figlia, si è
rivolta al commissariato di Tivoli.
A quel punto anche la vittima ha trovato
il coraggio di denunciare le violenze
subite. L’uomo, insoddisfatto del guadagno
tratto dalla ragazza, aveva trovato un’altra
vittima, italiana anche questa, che aveva
già instradato alla prostituzione seguendo
sempre lo stesso “copione”, continuando
però a perseguitare la precedente “fidanzata” con minacce di morte alternate
a messaggi d’amore.
Gli agenti, raccolti tutti gli elementi, compresa la deposizione della nuova vittima,
hanno informato la magistratura. Il romeno
si trova attualmente detenuto presso il
carcere di Regina Coeli mentre gli investigatori continuano a scavare nel suo
passato alla ricerca di eventuali altre
vittime.
9
Venerdì 15 gennaio 2016
DA ROMA E DAL LAZIO
DALLA MUNICIPALIZZATA ARRIVA L’APPATO PER ESTERNALIZZARE IL SERVIZIO DI RACCOLTA
Pulizia dei campi rom,
Ama batte la ritirata
FERMATA UNA COPPIA DI ROMENI
Follia ad Ostiense,
bottigliata al volto
per una rapina
Palozzi (FI) è furibondo: “Vanno chiusi, i nomadi non pagano nemmeno
la tassa sui rifiuti”. E avvelenano i romani con i roghi tossici
di Giuseppe Sarra
ono noti gli atti vandalici ai mezzi
Ama nei campi rom di Roma Capitale. La municipalizzata ha pensato bene di esternalizzare il servizio di raccolta e trasporto giornaliero
dei rifiuti solidi urbani.
L’appalto ha un importo massimo presunto
di 600mila euro, fondi stanziati direttamente
dai contribuenti romani che quotidianamente sono costretti a convivere con i
fumi tossici provenienti dai “villaggi della
solidarietà”. Una gara, per un periodo di
24 compresi, in cui sono compresi una
serie di interventi di bonifica all’interno
e all’esterno dei campi di via
Olimpica/Foro Italico, via Salviati (1 e 2),
via di Salone, via Arco del Travertino, via
di Ciampino (La Barbuta), via Pontina/Castelromano, viale E. Ortolani, via Candoni,
via Aurelia La Monachina, via Cesare
Lombroso e Via Salaria.
Ad alzare la voce è Adriano Palozzi, consigliere regionale di Forza Italia e vicepresidente della commissione Ambiente,
che quotidinamente si spende per denunciare il fenomeno dei roghi tossici.
“Una contraddizione, un beffa simbolica,
conseguenza anche dell’incapacitá istituzionale di risolvere una questione sociale,
tra le piú pesanti dell’Urbe Eterna. Senza
considerare che i nomadi, residenti nei
villaggi attrezzati, non pagano nemmeno
S
ura follia ieri nella Capitale, dove una donna
che stava passeggiando in piazzale Ostiense è
stata stordita con una bottigliata al volto per rubarle la
borsa.
La vittima è una donna bulgara di 35 anni, tramortita,
caduta a terra mentre i borseggiatori, una coppia di romeni, sono scappati a piedi
lungo la strada.
Una pattuglia di Carabinieri
della Stazione Roma Garbatella, in transito proprio in
quel momento, è immediatamente intervenuta riuscendo a bloccare i rapinatori e
a recuperare la refurtiva. La
P
la tassa sui rifiuti”, è l’affondo del consigliere regionale azzurro, che ha sottolineato: “È chiaro ed evidente che un servizio di raccolta e una pulizia delle discariche a cielo aperto è alquanto doverosa, sia in ottica di un risanamento igienico-ambientale dei perimetri dei campi
sia, soprattutto, come forma di prevenzione
contro eventuali incendi tossici”.
Le critiche, però, non mancano nei confronti della municipalizzata: “Ma il bando
Ama, oltre a dimostrare che la società
non è in grado con i propri mezzi di assicurare un servizio dignitoso all’interno
dei campi, è il risultato indiretto delle
manchevoli politiche capitoline sulla questione rom, basate sempre e solo su atti
emergenziali, anzichè su provvedimenti
ad ampio respiro”.
La chiusura dei campi rom, secondo Palozzi, non è più rinviabile: “I roghi di Tor
Sapienza e de La Barbuta, l’ultimo appena
di una manciata di giorni fa, testimoniano
invece che la progressiva dismissione
dei campi rom è una prioritá amministrativa improcrastinabile. E il tempo dei
finti buonismi, tanto caro al centrosinistra,
ha fatto ormai il suo corso”.
Agenzia Regionale per lo Sviluppo
e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio
vittima, oltre al grande spavento, ha riportato un trauma
cranico minore ed è stata dimessa dal pronto soccorso
dell’ospedale Fatebenefratelli
con tre giorni di prognosi.
I romeni, un 31enne e una
30enne, entrambi incensurati,
sono accusati di rapina in
concorso e, in attesa di giudizio, sono stati posti agli arresti domiciliari.
Un altro episodio di violenza
che dimostra quanto sia radicata la microcriminalità nella Città Eterna, una Capitale
sempre più insicura come
ribadito nei recenti sondaggi
non sono dai romani ma anche dai turisti stranieri.
10
Venerdì 15 gennaio 2016
DALL’ITALIA
ARRESTATO CHEIK DIAW PER L'OMICIDIO DELL’AMERICANA: “NON VOLEVO UCCIDERLA, È CADUTA DURANTE UNA LITE”
Giallo di Firenze, confessa l’assassino di Ashley
Il senegalese fermato dice di aver avuto un rapporto sessuale con la vittima. Esclusa l’ipotesi del gioco erotico
di Chantal Capasso
embra risolto il caso di
Ashley Olsen, la giovane
donna statunitense di 35
anni, trovata senza vita nel
suo appartamento a Firenze.
Il presunto assassino ha ammesso
le sue responsabilità. L’uomo, fermato
per l'omicidio della donna è un cittadino senegalese di 27 anni, Cheik
Diaw, irregolare, arrivato in Italia da
4 mesi per raggiungere il fratello.
L’uomo è stato sottoposto a fermo
di indiziato di delitto, disposto dal
pm e fermato intorno alla mezzanotte
in via del Castagno a Firenze. L'imputazione è omicidio aggravato dalla
crudeltà e per aver agito nei confronti di un soggetto in condizioni
di minorata difesa. "Abbiamo dovuto
chiudere le indagini per impedire
che il sospettato fuggisse - ha detto
il procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo - le prove finali, decisive che ci hanno indotto a emettere il fermo sono arrivate solo ieri
sera (martedì 13 gennaio, ndr) e
consistono nel risultato delle anaIisi
del dna”.
Il senegalese ha raccontato agli inquirenti di aver avuto un rapporto
S
sessuale consenziente con la vittima.
Sulla morte di Ashley ha dichiarato
di non aver avuto intenzione di uccidere, che sarebbe stata frutto di
una lite nata dopo il rapporto perché
la ragazza voleva mandarlo via. Cheik
ha raccontato agli inquirenti: "Mi ha
detto vattene, deve arrivare il mio
fidanzato e mi ha spinto alla porta".
Poi, secondo la versione del giovane,
Cheik avrebbe colpito Ashley con
un pugno alla nuca urlando: "Mi hai
trattato come un cane". Lei quindi
sarebbe caduta, poi rialzatasi lo
avrebbe spinto. A quel punto lui
l'avrebbe spinta facendola cadere
e battere la testa.
Il procuratore di Firenze Giuseppe
Creazzo ha spiegato che Ashley ha
riportato due fratture alla testa ed è
morta per "strangolamento, ma la
morte sarebbe sopravvenuta anche
per altre lesioni: l'autopsia ha fatto
rilevare due fratture al cranio". L'omi-
cidio "ha avuto sia
un'azione contundente,
sia un'azione di strangolamento".
I due - ha raccontato il
giovane agli inquirenti
- hanno avuto un rapporto sessuale ma poi
hanno litigato. Lui l'ha
spinta e lei ha battuto
la testa. I segni di strangolamento, ha detto,
sarebbero legati al fatto che avrebbe cercato
di rialzarla. "Non c'è
traccia di gioco erotico
- ha poi spiegato il procuratore - è possibile
che i due protagonisti
non fossero lucidi".
"Aspettiamo gli esami tossicologici
su Ashley - ha continuato - abbiamo
elementi per pensare che avessero
assunto sostanze che non li rendevano lucidi, alcol di sicuro, forse
altro. Non risulta che si conoscessero". Probabilmente il senegalese
dopo aver ucciso Ashley Olsen è
fuggito dall’appartamento della
35enne portando via il suo telefonino e poi inserendoci la propria
scheda sim.
Tra le prove finali che hanno fatto
scattare il fermo ci sono i risultati
delle analisi del dna. Dalla "casa
sono stati presi reperti biologici,
un profilattico e una cicca di sigaretta nel bagno", che "grazie ad
uno stratagemma degli investigatori
è stato poi possibile comparare
con il dna" del sospettato. Tra gli
indizi il procuratore Creazzo ha
evidenziato che alcuni testimoni
"hanno visto Ashley allontanarsi
dalla discoteca Montecarla uscendo
con il senegalese" ed altri testimoni
"hanno visto il senegalese entrare
nella casa della ragazza con la ragazza". L'uomo fu inquadrato dalle
telecamere di video sorveglianza
nelle strade mentre andava a casa
dell'americana uccisa strangolata.
Determinanti le analisi del Dna,
che hanno dato un altro impulso al
lavoro degli investigatori. Nel primo
sopralluogo era stato trovato un
profilattico e un mozzicone di sigaretta, da cui è stato estratto il Dna.
Ashley e il suo presunto assassino
si sarebbero incontrati venerdì poco
prima dell'alba, dopo che lei era
uscita dal Montecarla in via dei Bardi,
uno dei locali più noti delle notti
fiorentine.
TESTA DI MAIALE RECAPITATA A DOMICILIO: “LA PROSSIMA È LA TUA”
’Ndrangheta, venti arresti
Pesanti atti intimidatori alle vittime di estorsione,
l’operazione coordinata dalla procura di Torino
inchiesta coordinata
dalla procura di Torino porta alla luce pesanti atti intimidatori ai danni
delle vittime di estorsione da
parte di venti persone, che
sono state arrestate ieri tra
Torino e Reggio Calabria.
Al centro dell'inchiesta, le attività criminali dei fratelli Adolfo e Aldo Cosimo Crea, considerati "padrini" della criminalità organizzata delle due
zone. A una vittima di estor-
L’
sione è stata recapitata una
testa di maiale insieme alla
minaccia che la prossima testa
mozzata sarebbe stata la sua.
Le vittime, a quanto è stato
accertato, sarebbero una ventina. I fratelli Crea erano stati
arrestati nel giugno del 2011
nell'ambito dell'operazione
Minotauro, Aldo Cosimo è
tornato in libertà nel 2014,
Adolfo nel 2015 e, a quanto
risulta, già nell'ultimo periodo
di detenzione avevano co-
minciato a riorganizzare le
attività criminose.
Le intimidazioni non sono state denunciate da nessuna delle vittime, sono state le indagini a ricostruire i casi di
estorsione che riguardano
imprenditori, vittime di usura,
persone indebitate per gioco
che si sono trovate impigliate
nella rete delle case da gioco
gestite dalle cosche. Il dato
allarmante è proprio quello
della mancanza di denunce,
sintomo di un vero e proprio
terrore che si vive ancora
oggi in questo tipo di situazioni. La procura auspica che
le vittime "trovino la forza di
denunciare", di adottare comportamenti che rappresentino
"il solo modo di arrestare e
vincere il diffondersi della
cultura mafiosa anche in Piemonte".
Certo non è facile, visto che
quando i malavitosi vengono
arrestati in capo a qualche
mese sono di nuovo fuori
pronti a terrorizzare ancora
le proprie vittime. In uno Stato
in cui la certezza della pena
è solo un modo di dire, è naturale che la paura dilaghi e
vinca, che si abbia il terrore
em.
di denunciare.
ECCELLENZE
Museo Egizio il più visitato del Piemonte
È tra i cinque più frequentati d’Italia, +6% di pubblico, +14% di incassi nel 2015
numeri del Museo Egizio di Torino
per il 2015 appena concluso parlano da soli: 772.912 ingressi e
5.789.473 milioni di euro di fatturato. Il
Museo registra, per lo scorso anno, +
6% di visitatori e +14% di incassi, riportando un risultato migliore del già
buono 2014 ed entrando così nella
rosa dei cinque Musei più visitati
d'Italia, il primo in assoluto in Piemonte.
A diffondere i dati ieri il Ministro Franceschini, che ha parlato di "record assoluto" per il nostro Paese. Soddisfatti
la Presidente della Fondazione Museo
delle Antichità Egizie di Torino Evelina
Christillin e il Direttore Christian Greco.
"L’aumento dei visitatori nei musei ita-
I
liani, per altro in un epoca di crisi
economica - ha detto la Christillin - è
senza dubbio una buona cosa per
l’Italia. Nell'ultimo anno abbiamo registrato 772.912 ingressi, arrivando
ad essere uno dei musei più visitati
d'Italia: un risultato straordinario ed
importante, anche a fronte degli oltre
50 milioni di euro investiti nella realizzazione del nuovo percorso di visita
del museo, inaugurato lo scorso aprile.
Durante i tre anni e mezzo di lavori il
museo non è mai stato chiuso al pubblico e siamo riusciti a concludere gli
interventi rispettando tempi e costi,
grazie al coinvolgimento di pubblico
e privato. Inoltre il museo ha riscoperto
la sua vocazione di centro di ricerca
e siamo tornati a scavare in Egitto".
Dunque una crescita non indifferente,
che conferma il trend degli ultimi anni:
dal 2005 ad oggi si è registrato infatti
un incremento del 170%.
“Sono molto felice che il nuovo Museo
Egizio sia stato accolto dal pubblico
con grande entusiasmo e che la profonda trasformazione venga recepita
positivamente - ha detto il Direttore Mi rallegro del notevole incremento
di visitatori, sempre più eterogenei,
con moltissimi stranieri e giovani. Questo risultato è il più grande ringraziamento al lavoro svolto e un punto di
partenza per le innumerevoli sfide
che ci aspettano, a partire dalla prima
mostra temporanea che inaugureremo
ai primi di marzo e che nasce dalla
collaborazione delle tre maggiori istituzioni archeologiche italiane: Pompei,
il Museo Archeologico Nazionale di
Napoli e il Museo Egizio".
Emma Moriconi
11
Venerdì 15 gennaio 2016
CULTURA
DALL’11 AL 20 MARZO TORNA L’ATTESA RASSEGNA, CHE ARRIVA COSÌ ALLA SUA 29 a EDIZIONE
Fiera Tefaf 2016: ecco gli espositori
Nuove gallerie nelle sezioni Joallerie, Paper, Modern - Uno dei pezzi più antichi è un’anfora egizia del 3500 a.C.
di Emma Moriconi
nnunciata la lista delle Gallerie
della Fiera Tefaf Maastricht per il
2016. Quella che è considerata la
Fiera più importante del mondo si
prepara così all'atteso evento annuale - giungendo quest'anno alla sua 29esima
edizione - che coinvolge i maggiori collezionisti sia privati che istituzionali a livello
internazionale.
L'appuntamento è dall'11 al 22 marzo al
MECC, Maastricht Exhibition & Congress
Centre, nei Paesi Bassi.
Saranno 269 gli espositori, tra cui nuove
Gallerie nella sezione TEFAF haute Joaillerie
(in cui Wallace Chan, maestro gioielliere di
Honk Kong presenterà le sue sculture gioiello
e i newyorkesi Verdura proporranno versioni
contemporanee di oggetti di design di Suzanne Belperron), TEFAF Paper (che porterà
ne nuove esposizioni di Enrique Gillis Gine
Arts di Bruxlelles, Patrick Heide di Lonfdra
e Mireille Mosler di New York), TEFAF Modern (che comprende la Galleria Buchmann
di Berlino, la mostra curata da Sidney Picasso,
e che vedrà la presenza quest0anno di galleristi come Waddington Custot di Londra
e Pearl Lam di Shangau, Singapore e Honk
Kong), TEFAF Antiques (che ci propone Bur-
A
zio di Londra, Sidney L. Moss - ancora di
Londra - specializzata in arte asiatica, e
Jean-Michel Renard di Bellenaves, specia-
lizzata in strumenti musicali rari).
Ci saranno di nuovo, in questa 29esima edizione, Van Cleef & Arpels di Parigi e Maison
d'Art di Monaco. Tra gli espositori vediamo
anche Beck & Eggeling di Dusserdorf con
Dynamik Strukture, una delle prime opere di
Heinz Mack, acquistata direttamente dal fondo
dell'artista tedesco che sarà per la prima
volta messa in vendita proprio a TEFAF. Ci
saranno anche Nachtliche Phantasielandschaft
("Paesaggio immaginario notturno", 1930-32
circa) di Ludwig Kirchner, che sarà esposta
presso la Galleria Henze & Kettere di Winchtrach/Berna. La Galleria de la Béraudière,
insieme a Kirchner, proporrà poi la Horde,
del 1927, di Max Ernst.
Tra gli oggetti più antichi si potrà ammirare
un'anfora egiziana decorata con fenicotteri,
periodo predinastico, Naqada, circa 35003300 a.C., affusolata a cono, che sarà esposta
da Cahn International di Basilea: è stata modellata in argilla e ha tre asole a uso di
maniglie sulla sommità.
Insomma vi saranno oggetti provenienti da
tutto il mondo e da tutte le epoche, dall'antichità alla modernità. Ancora, tra i classici va
citato sicuramente il set di sei poltrone in
stile Reggenza (1715-1723) intagliate e dorate,
foderate con tappezzeria probabilmente proveniente dalla manifattura di Beauviais e raffigurante scene delle favole di La Fontaine.
Per la lista completa degli espositori basta
visitare il sito tefaf.com.
DODICI LE CANDIDATURE PER “REVENANT – REDIVIVO” E DIECI “MAD MAX - FURY ROAD”
Per Morricone arriva anche la nomination all’Oscar
La cerimonia si terrà nella notte tra il 28 e il 29 febbraio al Kodak Theatre di Los Angeles
opo il successo hollywoodiano con il Golden
Globe, ecco per Ennio Morricone anche la
candidatura all'Oscar per la migliore colonna
sonora originale. La sfida che lo attende lo vede
contrapposto a John Williams con "Star Wars",
Carter Burwell con "Carol", Johan Johannsson
con "Sicario" e Thomas Newman con "Il ponte
delle spie". Il nostro Ennio Morricone, com'è noto,
concorre con le musiche di "The Hateful Eight" di
Quentin Tarantino e tutta Italia fa il tifo per lui.
Le nomination sono state annunciate dai registi
Ang Lee e Guillermo Del Toro. La cerimonia si
terrà nella notte tra domenica tra il 28 e il 29
febbraio al Kodak Theater di Los Angeles. Per
quanto riguarda le altre candidature, per il miglior
film concorrono "Il ponte delle spie", "Brooklyn",
D
"Mad Max: Fury Road", "Sopravvissuto-The Martian",
"The Revenant-Redivivo"," Room", "Il caso Spotlight",
mentre a contendersi la statuetta per la migliore
regia abbiamo George Miller (Mad Max: Fury
Road), Lenny Abrahamson (Room), Tom McCarthy
(Il caso Spotlight), Adam McKay (La grande
scommessa), Alejandro G. Iñárritu (The revenant).
Come migliore attore protagonista troviamo in
corsa Bryan Cranston (Trumbo), Matt Damon
(Sopravvissuto-The Martian), Eddie Redmayne
(The Danish Girl), Michael Fassbender (Steve
Jobs), Leonardo DiCaprio (The Revenant). Poi ci
sono le statuette per il migliore attore non protagonista sono Christian Bale (La grande scommessa), Marc Ruffalo (Il caso Spotlight), Mark
Rylance (Il ponte delle spie), Sylvester Stallone
(Creed), Tom Hardy (The Revenant). Quanto all'Oscar per la migliore attrice protagonista, se la
contendono Brie Larson per "Room", Cate Blanchett
per "Carol", Charlotte Rampling per "45 anni", Jennifer Lawrence per "Joy",Saorsie Ronan per "Brooklyn". Le candidate per la statuetta di migliore
attrice non protagonista sono Alicia Vikander ("The
Danish Girl"), Jennifer Jason Leigh ("The Hateful
Eight"), Kate Winslet ("Steve Jobs"), Rachel McAdams ("Spotlight"), Rooney Mara ("Carol"). E ancora: candidati per il migliore lungometraggio
d’animazione Anomalisa, Boy and the World (O
Menino e o Mundo), Inside Out, Shaun the Sheep
Movie, Quando c’era Marni; per la migliore canzone
originale Simple Song #3 per Youth di Paolo Sor-
rentino sfida Earned it per Cinquanta sfumature
di grigio, Manta Ray per Racing Extinction, Til it
Happens To you per The Hunting Ground, Writing’s
on the wall per Spectre. La migliore fotografia
vede contendersi la statuetta Carol, The Heightful
Eight, Mad Max: Fury Road, The Revenant, Sicario,
mentre le candidate per i migliori costumi sono
Sandy Powell per Carol e anche per Cinderella,
Jenny Beavan per Mad Max: Fury Road, Paco
Delgado per The Danish Girl, Jacqueline West per
The Revenant. I candidati per il migliore documentario sono Amy di Asif Kapadia, Cartel Land
di Matthew Heineman, The Look of Silence di Joshua Oppenheimer, What Happened, Miss Simone?
di Liz Garbus, Winter on Fire: Ukraine's Fight for
Freedom di Evgeny Afineevsky.
NOVITÀ IN LIBRERIA
NAPOLI
Muri di Belfast: ribellione e sogni di libertà
La Venetia di Bernardini
vince il Premio letteratura
Il reportage di Fabio Polese verrà presentato domani a Roma da Cultora
rdinario di Storia Moderna
all'Università degli Studi
dell'Insubria di Como, il
professor Paolo Bernardini è il
vincitore della XIV sezione "saggio
edito" della XXXI edizione del Premio Internazionale "Letteratura"
poesia, narrativa, saggistica organizzato dall'Istituto di Cultura
di Napoli e dalla rivista internazionale di poesia e letteratura
"Nuove Lettere", con il libro "Venetia. Tessere di un mosaico infinito" (Mimeris, 2015). La Giuria,
formata dai redattori di Nuove
Lettere e presieduta dal Direttore
dell'Istituto Italiano di Cultura di
Napoli Roberto Pasanisi, ha scelto
il lavoro del professor Berardini
tra oltre 1150 opere partecipanti
al Premio nelle varie sezioni. Il
libro ripercorre le vicende storiche
O
Q
uelle del volume di Fabio Polese
(“Strade di Belfast. Tra muri che
parlano e sogni di libertà”, Eclettica edizioni, 2016) sono pagine che
raccontano, attraverso parole e immagini, la storia di una città dell'Irlanda
del Nord che ancora oggi - dopo 17
anni dalla firma dell'Accordo di pace
tra il governo britannico e quello di
Dublino - vive ancora un'atmosfera
di ribellione e di speranza in un futuro
migliore.
Un libro, quello del giornalista e fotoreporter perugino, in cui le immagini
dei murales che colorano le fiancate
di molte case di Belfast, unite ad interviste e fotografie, consentono di
vedere dal di dentro la situazione attuale di “una terra martoriata da decenni di guerra” in cui “il passato scrive Polese - è difficile da dimenti-
care e la voglia di libertà è ancora incisa nel cuore di ogni repubblicano
irlandese”.
L'autore, insieme all'editore Alessandro
Amorese e al giornalista Daniele Dell'Orco, presenterà il suo lavoro in anteprima nazionale domani (sabato 16
gennaio) a Roma. L'appuntamento è
alle 17.30 presso la sede della Libreria
Cultora, in via Ughelli, 39 (Metro A,
CdG
fermata Furio Camillo).
di una grande civiltà del Mediterraneo, che fu punto di riferimento
per le altre culture europee e
mondiali, capace di resistere per
oltre un millennio, e capace di
restare per sempre un simbolo
di cultura e di splendore.
12
Venerdì 15 gennaio 2016
SOCIETA’
IL DATING ONLINE SELEZIONA GLI UTENTI PIÙ DESIDERABILI SUL WEB E LI FA INCONTRARE
Un’applicazione decide se siete attraenti
Si chiama “elo score” il responsabile della scelta, ma il tutto avviene in gran segreto
di Elvira Mami
ono sempre di più quelli
che utilizzano il dating online per incontrare la dolce
metà. Fra i più famosi, il
Tinder che seleziona persone ritenute interessanti con le
quali poter imbastire una conversazione cui seguirà un appuntamento galante.Vista l'immediatezza
della selezione, il "successo" può
essere ricondotto a quanto una
persona risulta desiderabile dalle
immagini e dai testi presenti all'interno della breve presentazione
offerta dall'applicazione. Da qui
nasce l'analisi sommaria che porta
gli utenti ad effettuare uno swipe
verso destra (positivo) o uno verso
sinistra (negativo). Un'analisi che,
secondo quanto emerso da un recente studio, effettua a monte la
stessa applicazione.
Ma in che consiste questa (artificiosa) selezione? Un sistema interno
e nascosto che permette al servizio
di classificare gli utenti a seconda
del loro livello di desiderabilità. Il
suo nome è "Elo score" ed è il responsabile della scelta delle persone che ci vengono presentate
all'interno dell'applicazione.
Questo quanto rivelato da un reporter di FastCompany, che descrive un sistema interno e segreto
che permette al servizio di classificare gli utenti a seconda del loro
livello di desiderabilità. Si chiama
"Elo score" – un termine solitamente
utilizzato negli scacchi per indicare
le abilità di un giocatore – ed è il
responsabile della scelta delle persone che ci vengono presentate
all'interno dell'applicazione. In breve, chi ha un punteggio alto – ed è
S
quindi considerato desiderabile –
avrà più possibilità di trovarsi di
fronte a persone caratterizzate dallo
stesso punteggio, mentre chi è agli
ultimi posti della classifica si ritroverà con utenti sul suo stesso piano.
Una ghettizzazione estrema? Sembrerebbe di no, almeno secondo il
CEO di Tinder Sean Rad, che spie-
ga: "Non si tratta solo di quante
persone effettuano uno swipe verso
destra su di voi. È più complicato.
Abbiamo impiegato due mesi e
mezzo solo per costruire l'algoritmo". Non si tratterebbe solo di attrazione fisica, quindi, ma di una
serie di fattori che vanno a comporre un punteggio in grado di influenzare l'algoritmo che governa
la visualizzazione degli utenti. "Non
tutti hanno gli stessi gusti" ha continuato Tor Solli-Nowlan, ingegnere
di Tinder. "Alcuni utenti sono attratti
dalla barba, altri no. Lo stesso vale
per i tatuaggi, per gli animali e i
bambini". Un sistema che se apparentemente eccessivo, in realtà è
del tutto giustificabile. È normale
che un'applicazione per incontri
sfrutti un algoritmo che possa mettere in contatto persone compatibili
e non utenti che potrebbero non
sviluppare mai un interesse tra loro.
Ma tutto questo su Tinder avviene
in gran segreto, gli utenti non sono
a conoscenza circa la loro “desiderabilità” sul web, in questo modo
la propria autostima viene salvaguardata.
NEL BEL PAESE SONO SEMPRE DI MENO I LETTORI, MENTRE AUMENTA LA VENDITA DEGLI E-BOOK
Gli italiani preferiscono
il “touch screen” ai libri
Secondo i dati Istat leggono più le donne degli uomini
e molto più i giovani rispetto agli anziani
li italiani non sono dei
gran lettori, nel 2015 sei
su dieci non avrebbero
letto nemmeno un libro, dato
stabile rispetto al 2014 dopo
una lenta diminuzione durante
il 2012 e il 2013.
Leggono più le donne degli
uomini, e molto più i giovani
che i più anziani. E' quanto si
legge nel rapporto Istat sulla
lettura in Italia.
Nel 2015, il 42% dei cittadini
intervistati di 6 anni e più dichiara di aver letto almeno un
libro nei 12 mesi precedenti
l'intervista per motivi non scolastici o professionali: valore
sostanzialmente stabile (41,1%
nel 2014). La stabilità rispetto
ai valori dell'anno precedente
riguarda tutte le fasce di età.
L'unico scostamento significativo interessa i lettori 1517enni, che sono aumentati
G
dal 51,1% del 2014 al 53,9%
del 2015.
Permangono le differenze di
genere: le lettrici sono il 48,6%
contro il 35% dei lettori maschi. Il contesto territoriale di
appartenenza rimane una discriminante importante nell’individuare i chi pratica la
lettura. Questa è sistematicamente più diffusa al Nord,
dove più del 48% dei residenti
ha letto almeno un libro, contro
il 28,8% del Sud e il 33,1%
delle Isole, a fanalino di coda
è il Mezzogiorno . Anche qui
chi legge di più sono soprattutto le donne: il 14,6% di esse
dichiara di aver letto almeno
12 libri negli ultimi 12 mesi,
contro il 12,4% dei maschi.
Solamente nella classe di età
in cui si riscontra la più alta
percentuale di lettori forti, ovvero i 60-64enni (19,1%), la
quota maschile è più elevata
di quella femminile: 20,6%,
contro 17,9%.
In molte case italiane le librerie
risultano piuttosto povere, anche se negli ultimi anni si sta
lentamente diffondendo il mercato di prodotti editoriali digitali. Nel 2015, quattro milioni
e 687mila persone hanno letto
o scaricato libri online o ebook (14,1% delle persone
di 6 anni e più che hanno utilizzato Internet negli ultimi tre
mesi e 8,2% della popolazione
di 6 anni e più).
I volumi cartacei ed i libri in
formato digitale non appaiono
prodotti editoriali alternativi
e necessariamente in competizione: la quota di persone
che negli ultimi 3 mesi hanno
letto online o scaricato libri o
e-book aumenta in proporzione al numero di libri pre-
senti in casa e tocca il valore
massimo (23,8%) proprio tra
le persone che dispongono
già di una biblioteca domestica con oltre 200 volumi.
La diffusione dei libri in versione digitale e degli e-book
potrebbe rappresentare , i fu-
turo, un nuovo canale di accesso alla lettura per le famiglie che non hanno grande
familiarità con librerie e libri
cartacei. Il commercio elettronico di libri e di e-book sta
crescendo progressivamente.
Si stima che quasi tre milioni
di persone ne abbiano ordinato o acquistato online negli
ultimi 12 mesi: una quota pari
al 24,6% delle persone che
utilizzano Internet per effettuare acquisti di merci o servizi
di ogni tipo.
Chantal Capasso
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Sangue infetto, maxi-indennizzi