Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.001 Prevenzione primaria: stima dei casi potenzialmente prevenibili in Piemonte mediante attività di prevenzione primaria. Revisione dell’efficacia di interventi di prevenzione primaria per modificare abitudini e stili di vita a rischio Primary prevention: cancer cases potentially preventable in Piedmont and review of the effectiveness of intervention RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Stimare la quota di casi di tumore nella popolazione piemontese potenzialmente prevenibili attraverso interventi di prevenzione primaria a fini di identificazione di priorità di intervento. Valutare l’evidenza scientifica disponibile sull’efficacia di diversi tipi di intervento finalizzati a modificare abitudini a rischio (in particolare fumo, alimentazione, stili di vita). Acquisire strumenti e materiali (opuscoli, filmati ecc...) già utilizzati e validati in precedenti programmi di prevenzione primaria. Stimare la riduzione dell’incidenza di infarto del miocardio in Piemonte e in Italia, dopo l’introduzione il 12/01/2005 del bando del fumo nei locali pubblici. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: La stima dei casi di tumore potenzialmente prevenibili attraverso interventi di prevenzione primaria si è basata su dati di incidenza e mortalità prodotti dal Registro Tumori Piemonte del CPO e sull’applicazione di rischi attribuibili stimati sia localmente, sia riportati in rassegne. E’ stato stampato in lingua inglese, italiana, francese e tedesca un libro sulle strategie di prevenzione del cancro basate sulle prove di efficacia, cui hanno contribuito ricercatori piemontesi ed italiani. E’ stata effettuata una prima ricerca bibliografica e di esperienze non pubblicate su interventi di prevenzione formalmente valutati. Sono stati pubblicati i risultati di una sperimentazione randomizzata sull’efficacia dell’educazione alimentare da parte dei medici di medicina generale. SCALA DEI TEMPI: Il progetto è in progress. Al momento è in atto un'analisi, tra le altre, volta a quantificare il rischio attribuibile al fumo e all'alcool nei tumori del capo-collo. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: E’ in corso la valutazione a livello italiano degli effetti della legge del bando del fumo ed è stato pubblicato un lavoro sulla valutazione degli effetti della legge in Piemonte. Una sperimentazione randomizzata sull’efficacia dell’educazione alimentare è stata condotta in collaborazione con l’Assessorato Regionale alla Sanità e un gruppo di medici di medicina generale di Torino. Scopo della sperimentazione è stato valutare, secondo un disegno randomizzato, se un messaggio di educazione alimentare da parte dei MMG è in grado di modificare le abitudini in modo percepibile. COLLABORATORI INTERNI: Livia GIORDANO, Corrado MAGNANI, Carlo SENORE, Benedetto TERRACINI 6 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.001 RISORSE E FINANZIAMENTO: Costi relativi al personale e alla ricerca e acquisizione di documentazione (revisioni della letteratura, Linee-Guida) sono stati coperti dai finanziamenti previsti per il CPO. PUBBLICAZIONI: •MERLETTI F, GALASSI C, SPADEA T. THE SOCIOECONOMIC DETERMINANTS OF CANCER. ENVIRON HEALTH. 2011 APR 5;10 SUPPL 1:S7. REVIEW. PUBMED PMID: 21489217; PUBMED CENTRAL PMCID: PMC3073199. •BARONE-ADESI F, GASPARRINI A, VIZZINI L, MERLETTI F, RICHIARDI L. EFFECTS OF ITALIAN SMOKING REGULATION ON RATES OF HOSPITAL ADMISSION FOR ACUTE CORONARY EVENTS: A COUNTRY-WIDE STUDY. PLOS ONE. 2011 MAR 2;6(3):E17419. PUBMED PMID: 21399685; PUBMED CENTRAL PMCID: PMC3047543. •TERRACINI B. What kind of health surveillance for those exposed to carcinogens? Med Lav 2003; 94: 331. •MERLETTI F, MIRABELLI D. Occupational exposures. In: AA.VV. "Evidence-based. Cancer Prevention: Strategies for NGOs". UICC, Geneva, 2004. Vol. 1, 135-147. •MERLETTI F, MIRABELLI D. Esposizioni occupazionali. In: AA.VV. "Strategie di prevenzione dei tumori e prove di efficacia". Edito dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2004. Vol. 1, 97-107. •MERLETTI F, MIRABELLI D. Les expositions professionnelles. In: AA.VV. "Prévention des cancers: Stratégies d’actions à l’usage des ONG européennes". UICC, Genéve, 2004. Vol. 1, 137-149. •BARONE-ADESI F, RICHIARDI L, MERLETTI F. Population attributable risk for occupational cancer in Italy. Int J Occup Environ Health 2005; 11: 23-31. •SACERDOTE C, FIORINI L, ROSATO R, AUDENINO M, VALPREDA M, VINEIS P. Randomized controlled trial: effect of nutritional counselling in general practice. Int J Epidemiol 2006; 35: 409-15. •MERLETTI F, MIRABELLI D. Exposition am Arbeitsplatz. In: AA.VV. "PRÄVENTION VON KREBS Aktueller Stand und wirksame Strategien". UICC, Genf, Schweiz, 2006. Vol. 1, 135-149. •TOMATIS L, CANTONI S, CARNEVALE F, MERLER E, MOLLO F, RICCI P, SILVESTRI S, VINEIS P, TERRACINI B. [The role of asbestos fibre dimensions in the pathogenesis and prevention of mesothelioma] Epidemiol Prev 2006; 30: 289-94. •TERRACINI B. Additional features of the worldwide double standards in the prevention of asbestos-related diseases. Ann Ist Super Sanita 2006; 42: 174-7. •BARONE-ADESI F, VIZZINI L, MERLETTI F, RICHIARDI L. Short-term effects of Italian smoking regulation on rates of hospital admission for acute myocardial infarction. Eur Heart J 2006; 27: 2468-72. •TERRACINI B. The scientific basis of a total asbestos ban. Med Lav 2006; 97: 383-92. •BAILAR JC 3RD, BALLAL SG, BOBACK M, CASTLEMAN B, CHEE HL, CHERNIACK M, CHRISTIANI D, CICOLELLA A, FERNÁNDEZ DE D'POOL J, EGILMAN D, FRANK AL, GARCIA MA, GIANNASI F, GREENBERG M, HARRISON RJ, HUFF J, INFANTE P, DE SOUZA EJ, JOSHI TK, KAMUZORA P, KAZAN-ALLEN L, KERN DG, KROMHOUT H, KUSWADJI S, LADOU J, LEMEN RA, LEVENSTEIN C, LUETHJE B, MANCINI F, MEEL BL, MEKONNEN Y, MENDES R, MURIE F, MYERS J, O'NEILL R, OSARO E, PAEK D, RICHTER E, ROBERTSON E, SAMUELS SW, SOSKOLNE CL, STUCKEY R, TEITELBAUM DT, TERRACINI B, THÉBAUD-MONY A, VANHOORNE M, WANG X, WATTERSON A, WEDEEN R. FIOH-sponsored newsletter misrepresents asbestos hazards in Zimbabwe. Int J Occup Environ Health 2006; 12: 254-8. •TERRACINI B. [Environmental risk communication and civil rights] Epidemiol Prev 2007; 31: 76-8. Italian. •ABASCAL ALONSO M, DE ABAJO IGLESIAS FJ, CAMPOS CASTELLÓ J, FEITO GRANDE L, HERRERA CARRANZA J, JÚDEZ GUTIÉRREZ J, MARTÍN ARRIBAS MC, MARTÍN UA, PÀMPOLS ROS T, SÁNCHEZ MARTÍNEZ MJ, TERRACINI B; Comité de Etica del Instituto de Investigación de Enfermedades Raras (IIER) Instituto de Salud Carlos III, Madrid. [Recommendations on the ethical aspects of specimen collections and human biobanks for biomedical research purposes] Rev Esp Salud Publica 2007; 81: 95-111. Spanish. •TOMATIS L, CANTONI S, CARNEVALE F, MERLER E, MOLLO F, RICCI P, SILVESTRI S, VINEIS P, TERRACINI B. The role of asbestos fiber dimensions in the prevention of mesothelioma. Int J Occup Environ Health 2007; 13: 64-9. •RICHIARDI L, VIZZINI L, MERLETTI F, BARONE-ADESI F. Cardiovascular benefits of smoking regulations: The effect of decreased exposure to passive smoking. Prev Med. 2009; 48: 167-72. (IF 2.314) Altre pubblicazioni sono attese alla fine del progetto. 7 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.002 Archivio cancerogeni Database of carcinogenic agents RESPONSABILE: Dr. Dario MIRABELLI COORDINAMENTO: CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Offrire un servizio di documentazione qualificato, in grado di fornire pareri e valutazioni piuttosto che semplici raccolte bibliografiche. Pubblicazione e divulgazione di dati italiani sulla esposizione a cancerogeni (studio CAREX, mappe di occupazioni e industrie che comportano rischi di cancerogenicità – cfr. sito web www.cpo.it, alla voce “Documentazione cancerogeni” – ed altri, tra cui WOODEX, prevalenza e livelli di esposizione a polveri di legni in Europa, e SYNERGY, analisi combinata di studi caso-controllo sull'interazione tra esposizioni professionali a cancerogeni nell'eziologia del cancro polmonare). Raccolta di informazioni utili a valutare l’evoluzione della esposizione a cancerogeni. Fornitura di assistenza per la valutazione retrospettiva dell’esposizione nel contesto di indagini epidemiologiche. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Ricerca di documenti, anche su banche dati in linea. Stesura di relazioni di sintesi e valutazione. SCALA DEI TEMPI: Attività permanente STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: L’archivio si trova presso la SCDU di Epidemiologia dei Tumori, sede del presidio Ospedale S. Vito. Nel 2011 il Servizio ha fornito pareri a richiesta di enti pubblici (Regione, ASL, SPRESAL ecc.) ed a privati cittadini ed ha partecipato ad indagini epidemiologiche per la parte relativa alla stima dell’esposizione. E’ stata mantenuta la raccolta di documentazione di base con la prosecuzione degli abbonamenti a banche dati bibliografiche (RTECS, IRIS ecc). Prosegue la partecipazione al progetto SYNERGY (cfr. scheda 4.053) dell’Agenzia Internazionale per le Ricerche sul Cancro (IARC) fornendo la matrice esposizione professione dei cancerogeni respiratori e l’esperienza necessaria al suo utilizzo nell’analisi di studi caso-controllo, nonché la raccolta di dati nazionali sui livelli di esposizione agli agenti considerati in SYNERGY. E' stato sviluppato un database dei cancerogeni la cui potenziale presenza in matrici alimentari è stata segnalata in una Monografia IARC o RoC, su incarico del Settore Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti, Regione Piemonte. Il database è stato messo a disposizione degli operatori dei servizi di prevenzione attraverso il portale della Regione Piemonte, in un'area riservata. E' in corso la verifica dei programmi correnti di campionamento alla luce dei dati sulla potenziale contaminazione di alimenti. Gli obiettivi di mantenimento della base di dati e di uso per la programmazione dei controlli è parte del programma regionale della prevenzione, oggetto di accordo con il Ministero della Salute nel quadro del Piano Nazionale della Prevenzione COLLABORATORI INTERNI: Claudia GALASSI, Corrado MAGNANI, Franco MERLETTI, Lorenzo RICHIARDI, Benedetto TERRACINI COLLABORATORI ESTERNI: R. Calisti. E. Fraccaro. 8 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.002 RISORSE E FINANZIAMENTO: CPO-Piemonte Regione Piemonte, Settore Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti PUBBLICAZIONI: •MIRABELLI D. Stima del numero di lavoratori esposti a cancerogeni in Italia, nel contesto dello studio europeo CAREX. Epidemiol Prev 1999; 23: 346-59. •KAUPPINEN T, TOIKKANEN J, PEDERSEN D. et al. Occupational exposure to carcinogens in the European Union. Occup Environ Med 2000; 57: 10-8. •MIRABELLI D, CHIUSOLO M, CALISTI R, MASSACESI S, RICHIARDI L, NESTI M, MERLETTI F. Database di occupazioni e attività industriali che comportano rischio di tumore del polmone. Epidemiol Prev 2002; 25: 215-21. •BERRINO F, RICHIARDI L, BOFFETTA P, ESTEVE J, BELLETTI I, RAYMOND L, TROSCHEL L, PISANI P, ZUBIRI L, ASCUNCE N, GUBERAN E, TUYNS A, TERRACINI B, MERLETTI F; MILAN JEM WORKING GROUP. Occupation and larynx and hypopharynx cancer: a job-exposure matrix approach in an international case-control study in France, Italy, Spain and Switzerland. Cancer Causes Control 2003; 14: 213-23. •AXELSON O, BALBUS JM, COHEN G, DAVIS D, DONNAY A, DOOLITTLE R, DURAN BM, EGILMAN D, EPSTEIN SS, GOLDMAN L, GRANDJEAN P, HANSEN ES, HELTNE P, HUFF J, INFANTE P, JACOBSON MF, JOSHI TK, LADOU J, LANDRIGAN PJ, LEE PR, LOCKWOOD AH, MACGREGOR G, MELNICK R, MESSING K, NEEDLEMAN H, OZONOFF D, RAVANESI B, RICHTER ED, SASS J, SCHUBERT D, SUZUKI D, TEITELBAUM D, TEMPLE NJ, TERRACINI B, THOMPSON A, TICKNER J, TOMATIS L, UPTON AC, WHYATT RM, WIGMORE D, WILSON T, WING SB, SHARPE VA. Re: Regulatory Toxicology and Pharmacology. Int J Occup Environ Health 2003; 9: 386-9; author reply 389-90. •MERLETTI F, MIRABELLI D. Intervention and Implementation Strategies and Activities for Occupational Exposures. In: Sancho-Garnier H, Anderson A, Biedermanm A, Lynge E, Slama K, de Sabata MS, Rajeswaran L (eds). Evidence-based cancer prevention: strategies for NGOs. UICC, Geneva 2004, 134-147. •MERLETTI F, MIRABELLI D. Esposizioni occupazionali. In: Sancho-Garnier H, Anderson A, Biedermanm A, Lynge E, Slama K, de Sabata MS, Rajeswaran L (eds). Strategie di prevenzione dei tumori e prove di efficacia. UICC, Geneva 2004, 97-107. •RICHIARDI L, BOFFETTA P, SIMONATO L, FORASTIERE F, ZAMBON P, FORTES C, GABORIEAU V, MERLETTI F. Occupational risk factors for lung cancer in men and women: a population-based case-control study in Italy. Cancer Causes Control 2004; 15: 285-94. •MIRABELLI D, KAUPPINEN T. Occupational exposures to carcinogens in Italy: an update of CAREX database. Int J Occup Environ Health. 2005; 11: 53-63. •KAUPPINEN T, VINCENT R, LIUKKONEN T, GRZEBYK M, KAUPPINEN A, WELLING I, AREZES P, BLACK N, BOCHMANNF, CAMPELO F, COSTA M, ELISGAN G, GOERENS R, KIKEMENIS A, KROMHOUT H, MIGUEL S, MIRABELLI D, MCNEANY R, PESCH B, PLATO N, SCHLUNSSEN V, SCHULZE J, SONNTAG R, VEROUGSTRAETE V, DE VICENTE MA, WOLF J, ZIMMERMANN M, HUSGAFVEL-PURSIAINEN K, SAVOLAINEN K. Occupational exposure to inhalable wood dust in the member states of the European Union. Ann Occup Hyg 2006; 50: 549-61. •MILIGI L, COSTANTINI AS, BENVENUTI A, KRIEBEL D, BOLEJACK V, TUMINO R, RAMAZZOTTI V, RODELLA S, STAGNARO E, CROSIGNANI P, AMADORI D, MORABELLI D, SOMMANI L, BELLETTI I, TROSCHEL L, ROMEO L, MICELI G, TOZZI GA, MENDICO I, VINEIS P. Occupational exposure to solvents and the risk of lymphomas. Epidemiology 2006; 17: 552-61. •RICHIARDI L, MIRABELLI D, CALISTI R, OTTINO A, FERRANDO A, BOFFETTA P, MERLETTI F. Occupational exposure to diesel exhausts and risk for lung cancer in a population-based case-control study in Italy. Ann Oncol 2006; 17: 1842-7. •COSTANTINI AS, BENVENUTI A, VINEIS P, KRIEBEL D, TUMINO R, RAMAZZOTTI V, RODELLA S, STAGNARO E, CROSIGNANI P, AMADORI D, MIRABELLI D, SOMMANI L, BELLETTI I, TROSCHEL L, ROMEO L, MICELI G, TOZZI GA, MENDICO I, MALTONI SA, MILIGI L. Risk of leukemia and multiple myeloma associated with exposure to benzene and other organic solvents: evidence from the Italian Multicenter Case-control study. Am J Ind Med 2008;51:803-11. * MIRABELLI D. An improved estimate of the quantitative relationship between polycyclic hydrocarbons and lung cancer. Occup Environ Med. 2009;66:716-7. * Olsson AC, Gustavsson P, Kromhout H, Peters S, Vermeulen R, Brüske I, Pesch B, Siemiatycki J, Pintos J, Brüning T, Cassidy A, Wichmann HE, Consonni D, Landi MT, Caporaso N, Plato N, Merletti F, Mirabelli D, Richiardi L, Jöckel KH, Ahrens W, Pohlabeln H, Lissowska J, Szeszenia-Dabrowska N, Zaridze D, Stücker I, Benhamou S, Bencko V, Foretova L, Janout V, Rudnai P, Fabianova E, Stanescu Dumitru R, Gross IM, Kendzia B, Forastiere F, Bueno-de-Mesquita B, Brennan P, Boffetta P, Straif K. Exposure to Diesel Motor Exhaust and Lung Cancer Risk in a Pooled Analysis from Case-Control Studies in Europe and Canada. Am J Respir Crit Care Med. [Epub ahead of print] PMID: 21037020 9 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.003 Prevenzione primaria: progetto per la prevenzione e riduzione del tabagismo in Piemonte Primary prevention: Piedmont planning of anti smoking interventions in RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: PREMESSA. Nel 2002 il CPO ha ottenuto un finanziamento dalla Compagnia di San Paolo, nell’ambito del Bando Oncologia, per la realizzazione del Progetto per la prevenzione e riduzione dell’abitudine al fumo in Piemonte. Tale progetto ha previsto l’istituzione del Gruppo Tecnico Antitabacco gruppo a carattere multidisciplinare, con compiti di pianificazione, conduzione e valutazione di interventi di controllo del tabagismo sulla base delle più recenti evidenze scientifiche. Il Gruppo Tecnico Antitabacco formato da sei componenti specializzati in medicina preventiva, biologia, psicologia e scienze della comunicazione, i quali hanno seguito un percorso formativo ad hoc attraverso la partecipazione a master, seminari e summer school riguardanti la prevenzione, la promozione della salute e le strategie di contrasto al fumo di tabacco. Il Gruppo Tecnico Antitabacco ha svolto le seguenti attività: - Rielevazione di tutte le iniziative antifumo effettuate o in corso nella regione Piemonte e tutti gli organismi e le associazioni (volontari e non) attivi in questo settore su tutto il territorio regionale, pubblicate in "Le attività di contrasto al fumo di tabacco nella Regione Piemonte". - organizzazione di un seminario, tenutosi il 23 febbraio 2005, dal titolo le "Attività di contrasto al fumo di tabacco in Piemonte. Situazione attuale e prospettive". - supporto tecnico-scientifico alle attività della Commissione Regionale Anti-Tabacco, incaricata della programmazione e del coordinamento delle azioni di controllo del tabagismo sul territorio piemontese. Si vedano le schede-progetto 2004-2005 e 2005-2006 per una descrizione dettagliata delle attività relative. - nel settembre 2006 pubblicazione del report edito dalla Regione, con il titolo “Smettere di fumare in Piemonte. Il ruolo dei Medici di Famiglia e dei Centri per il Trattamento del Tabagismo”. - partecipazione alla redazione delle Linee guida clinico-organizzative per la cessazione del fumo di tabacco della Regione Piemonte, pubblicate nel maggio 2007. - elaborazione del nuovo Piano Regionale Antitabacco 2008-2012 - progettazione delle "Linee guida nazionali per il controllo del fumo negli ambienti di lavoro" - nel 2008 avvio dello uno studio di valutazione di modelli di intervento di prevenzione primaria e secondaria, in collaborazione con l’ISPO di Firenze (vedi scheda progetto specifica). - parteciapazione al progetto europeo, finanziato dal bando Public Heath, denominato Guidelines for Prevention of Obesity at the Workplace (GPOW) - coordinamento delle equipes regionali impegnate nell’elaborazione di strumenti e strategie per il miglioramento dei servizi di disassuefazione, per le seguenti attività: formazione dei medici di famiglia sulla cessazione del fumo, sistema informativo per la gestione delle cartelle cliniche, creazione di una cartella clinica comune destinata ad essere utilizzata uniformemente da tutti i CTT, progettazione di una piattaforma di e-learning per la formazione a distanza degli operatori di 1° livello all’utilizzo delle Linee Guida nella pratica. - amministrazione dell’area focus “fumo” sul sito del Centro Regionale di Documentazione sulla 10 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.003 Promozione della Salute (DoRS), che contiene documentazione utile alla progettazione di attività di contrasto del tabagismo da parte degli operatori locali. - a partire dal 2009 pianificazione di una campagna di comunicazione a supporto dell’implementazione delle Linee Guida, per la promozione della disassuefazione e la pubblicizzazione dei servizi disponibili sul territorio. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Risultati attesi: - contributo alla diffusione delle "Linee Guida clinico organizzative per la cessazione del fumo di tabacco" su tutto il territorio regionale e loro implementazione nelle singole Asl, attraverso l'adeguamento o la creazione di Centri per il Trattamento del Tabagismo, secondo le indicazioni contenute nelle Linee Guida stesse. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Proseguono le attività collegate al programma di diffusione delle Linee Guida clinico-organizzative regionali per la Cessazione del Fumo: - Diffusione della Campagna di Comunicazione diretta alla popolazione del Piemonte e mirata a motivare i fumatori ad intraprendere dei percorsi per smettere di fumare, fornendogli informazioni di orientamento tra le risorse disponibili sul territorio. E' prevista per il 2012 la valutazione di tale intervento. - Coordinamento del gruppo di lavoro per la realizzazione dei Piani Locali di Prevenzione che comprende i Centri per il Trattamento del Tabagismo della città di Torino, con l'obiettivo di standardizzare e adeguare l'organizzazione e l'offerta terapeutica dei centri alle Linee Guida. - partecipazione al gruppo di lavoro per la realizzazione del progetto "Comuni liberi dal Fumo", inserito all'interno dei PePS (Profili e Piani per la Salute) del Distretto 3 dell'Asl To3. Si tratta di un intervento di comunità, che coinvolge 6 Comuni del Distretto 3, per attivare a livello territoriale delle strategie volte alla prevenzione del tabagismo tra i giovani ed alla riduzione nella popolazione generale. - partecipazione al Gruppo di lavoro aziendale dell'AOU Molinette che ha avuto il mandato di occuparsi del problema tabagismo all'interno dell'ospedale, per la realizzazione di un progetto, "Molinette libero dal fumo", che porti ad eliminare il fumo di tabacco all'interno della struttura ospedaliera, focalizzando l'attenzione sui dipendenti prima e sui pazienti ospedalizzati in una seconda fase. - partecipazione al gruppo di lavoro regionale "Genitori più" Prosegue l’attività di consulenza agli operatori locali per la progettazione di interventi di contrasto al tabagismo. Prosegue la collaborazione con l'Osservatorio Epidemiologico delle Dipendenze per la redazione delle Linee Guida nazionali per la prevenzione del fumo di tabacco. E' previsto per la seconda metà del 2012 l'avvio di un progetto per la diffusione di policies "ospedali liberi dal fumo" in diverse Aziende Sanitarie piemontesi. COLLABORATORI INTERNI: Alessandro COPPO, Francesca DI STEFANO, Cristiano PICCINELLI, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE RISORSE E FINANZIAMENTO: Le attività sono state finanziate attingendo ad un fondo vincolato erogato dalla Regione Piemonte. 11 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.003 PUBBLICAZIONI: •GIORDANO L, CHARRIER L, COPPO A, D’ELIA P, DI STEFANO F, MOLINAR R, PICCINELLI C, SENORE C, SEGNAN N. Le attività di contrasto al fumo di tabacco nella Regione Piemonte. Quaderni CPO-Piemonte n°8, Torino gennaio 2005. •GIORDANO L, SENORE C, COPPO A, CHARRIER L, D’ELIA P, DI STEFANO F, MOLINAR R, PICCINELLI C, SEGNAN N. Raccomandazioni per Ambienti di lavoro Liberi dal Fumo. Commissione Regionale Anti-Tabacco. Quaderno n° 1. Torino, maggio 2006. •CHARRIER L, PICCINELLI C, COPPO A, DI STEFANO F, D’ELIA P, MOLINAR R, SENORE C, GIORDANO L, SEGNAN N. Interventi legislativi efficaci per il controllo del tabagismo: direttive dell’Unione Europea e applicazione in Italia. Epidemiol Prev 2006; 30: 366-9. •MOLINAR R, D’ELIA P, GIORDANO L, SENORE C, CHARRIER L, COPPO A, DI STEFANO F, PICCINELLI C, SEGNAN N. Scuola libera dal fumo: una strategia di intervento per la riduzione del fumo di sigarette tra gli adolescenti. Educazione sanitaria e promozione della salute, vol. 30, n. 2, aprile-giugno 2007. •FAGGIANO F, GELORMINO E, MATHIS F, VADRUCCI S, GIORDANO L, SENORE C, PICCINELLI C, MOLINAR R, CHARRIER L, LEIGHEB F, FEDELE M, BONVINI D. Cessazione del fumo di tabacco. Linee Guida clinico-organizzative per la Regione Piemonte. Commissione Regionale Anti-Tabacco. Quaderno n° 3. Torino, maggio 2007. •COPPO A, CHARRIER L, D’ELIA P, DI STEFANO F, GIORDANO L, MOLINAR R, PICCINELLI C, SENORE C, SEGNAN N. Smettere di fumare in Piemonte. Il ruolo dei Medici di Famiglia e dei Centri per il trattamento del Tabagismo. Commissione Regionale Anti-Tabacco. Quaderno n° 5. Torino, maggio 2008. •D’ELIA P, COPPO A, DI STEFANO F, CHARRIER L, PICCINELLI C, MOLINAR R, SENORE C, GIORDANO L, SEGNAN N. Definizione e valutazione degli interventi di comunità nell’ambito delle strategie di contrasto al fumo di tabacco. Epidemiol Prev 2008; 32: 156-61. 12 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.004 DIANA (Dieta e Androgeni)-5 studio randomizzato e controllato per valutare l'efficacia della dieta e dell'attività fisica nella riduzione del rischio di recidiva di carcinoma mammario sulla base di parametri ormonali e/o metabolici DIANA (Diet and Androgens)-5 randomized controlled trial to test the efficacy of dietary change and physical activity to prevent or delay the development of recurrences in breast cancer (BC) patients estimated to be at high risk based on their hormonal or metabolic milieu RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN COORDINAMENTO: Coordinamento per il CPO: dr.ssa Maria Piera MANO OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: DIANA 5 è uno studio multicentrico che ha, come obiettivo principale, quello di verificare come una corretta alimentazione ed un'adeguata attività fisica possano agire in favore della riduzione del rischio di recidive di carcinoma della mammella. Trattasi di uno studio randomizzato di intervento alimentare ed attività fisica per ridurre le recidive (locali, a distanza o un secondo tumore al seno) nelle pazienti ad alto rischio ormonale e/o metabolico (con testosterone maggiore o uguale a 0.4 ng/ml, o insulina maggiore o uguale a 50 pmol/L o la presenza di sindrome metabolica). In queste pazienti il tasso stimato di recidive nei 5 anni successivi la diagnosi è del 30%. Obiettivi secondari sono: valutare l'efficacia della modificazione dello stile di vita (alimentazione, attività fisica) sulla sindrome metabolica e quindi su diabete, ipertensione e dislipidemie. Lo studio è coordinato dall'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (dott. Franco Berrino) e dall'Istituto Europeo di Oncologia di Milano in collaborazione con altri 5 centri sparsi in tutto il territorio nazionale tra i quali il Centro di Prevenzione Oncologica (CPO) di Torino. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Studi epidemiologici hanno dimostrato che alti livelli di testosterone sia prima che dopo la menopausa aumentano il rischio di cancro al seno. Dopo la menopausa anche alti livelli di estrogeni e bassi livelli della proteina che veicola gli ormoni sessuali (SHBG) sono risultati associati con un incremento del rischio di cancro al seno. Anche alti livelli di insulina e del fattore di crescita insulino-simile di tipo I (IGF-I) sono associati ad un incremento del rischio di cancro al seno. L'Insulina ha proprietà gonadotropiche e stimola la sintesi di androgeni nelle ovaie; inoltre inibisce, nel fegato, la sintesi della SHBG e di due proteine veicolanti l'IGF-I (IGFBP1 and 2), aumentando così la biodisponibilità sia degli ormoni sessuali che dell'IGF-I. Oggi sappiamo che le pazienti che hanno già avuto un cancro al seno, che sono in sovrappeso e hanno alti livelli di insulina e testosterone sono a maggior rischio di recidive. Abbiamo anche dimostrato un incremento delle recidive in pazienti con sindrome metabolica, definita dalla presenza di tre o più dei seguenti indicatori metabolici: obesità addominale, ipertensione, glicemia alta, trigliceridi alti o HDL colesterolo basso. Gli studi DIANA hanno mostrato che una dieta volta a tenere bassa l'Insulina, basata su ricette della tradizione Macrobiotica e mediterranea riduce significativamente il peso corporeo, il testosterone, l'Insulina e la biodisponibilità degli estrogeni e dell'IGF-I sia nelle donne sane che in quelle che hanno avuto il tumore. Un trial randomizzato sull'effetto di una moderata attività fisica ha evidenziato una significativa diminuzione della resistenza insulinica e del testosterone. Inoltre, molti studi osservazionali hanno coerentemente suggerito che l'attività fisica e la riduzione del peso corporeo aiutano a prevenire sia il cancro al seno che le sue recidive. Lo studio randomizzato WINS su donne con carcinoma mammario, ha mostrato una riduzione significativa del 24% delle recidive in 5 anni nel gruppo di intervento a basso intake di grassi rispetto al gruppo di controllo (ad alto intake). Le partecipanti allo studio DIANA 5 sono state reclutate on l'aiuto delle Strutture Sanitarie Regionali, delle Associazioni di donne operate e attraverso i media. I fattori di Inclusione sono: 13 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.004 a.Testosterone maggiore o uguale a 0,4 ng/ml b.Insulina sierica maggiore o uguale a 50 pmol/L c.Sindrome Metabolica (3 di questi fattori): i.Glicemia maggiore o uguale a 100 mg/dl o in terapia per iperglicemia ii.Trigliceridi maggiori o uguali a 150 mg/dl o in terapia per ipertrigliceridemia iii.HDL < 50 mg/dl o in terapia per ipercolesterolemia iv.Giro vita maggiore o uguale a 85 cm v.Pressione arteriosa maggiore o uguale a 130/85 mmHg o in terapia per ipertensione. Altro fattore di inclusione al di là di altri è ER- all'intervento. Le partecipanti non devono essere state operate da più di 5 anni. Sono fattori di esclusione: età maggiore di 70 o minore di 35 diagnosi di carcinoma in situ diagnosi di recidiva o metastasi secondo tumore controlaterale non sincrono altro tumore in sede diversa dalla mammella gravi disturbi psico-fisici. Nei centri collaboranti si prevede di reclutare un minimo di 200 pazienti da randomizzare in due gruppi: 100 riceveranno le raccomandazioni standard per uno stile di vita sano senza, tuttavia, nessun supporto attivo; 100 riceveranno una combinazione di in-formazioni individuali e di gruppo in due anni di intervento, includendo corsi di cucina, corsi di ginnastica, pasti in comune e incontri di rinforzo. La dieta proposta comprenderà una diminuzione dei grassi saturi, dei carboidrati raffinati e un incremento del consumo di cereali in chicco e legumi. L'adesione alle indicazioni alimentari ed alla pratica dell'attività fisica sarà monitorata nel tempo con le rilevazioni del cambiamento del peso corporeo, della glicemia, trigliceridi, colesterolo e testosterone. SCALA DEI TEMPI: Il reclutamento iniziato a settembre 2008 si è concluso a gennaio 2010. A gennaio 2009 è iniziata la fase operativa che ha previsto 1 incontro teorico ogni 3 mesi per il gruppo di controllo (gruppo VERDE) e 4 incontri al mese per il gruppo di intervento (gruppo BLU). Dei 4 incontri due sono di cucina, uno teorico su argomenti nutrizionali e, uno di attività motoria. A novembre 2010 sono terminati tutti i corsi di cucina e a dicembre 2010 i corsi teorici e di attività motoria. A partire dal 2011 e fino a tutto il 2015 si proseguirà con almeno 2 incontri l'anno per entrambi i gruppi. Il protocollo dello studio prevede infatti una durata complessiva di 5 anni. Secondo f.u. antropometrico a 3 anni e f.u. finale a 5 anni verranno effettuati i prelievi e le valutazioni endocrino-metaboliche. Proseguirà il progetto DIANA 5 (studio randomizzato e controllato per valutare l’efficacia della dieta e dell’attività fisica nella riduzione del rischio di recidiva di carcinoma mammario sulla base di parametri ormonali e/o metabolici) per la parte di follow-up delle donne reclutate, analisi dei risultati e pubblicazione di articoli scientifici. Attività svolte nel 2012 e previone fino a fine anno: Proseguimento f.u. pazienti con visita antropometrica e compilazione questionari. Febbraio 2012 Incontro con il gruppo di donne non elegibili e con gruppo di controllo Marzo 2012 incontro per presentazione dati preliminari Studio Diana5 con gruppo di intervento. Proseguimento focus mensili su "Cambiamento stili di vita" Realizzazione Progetto APA (Attività Fisica Adattata) per pazienti gruppo intervento studio Diana5 – Torino che prevede: Visita posturale individuale presso un centro specializzato (entro fine luglio 2012) Redazione Scheda APA (attività fisica adattata) individuale con indicazioni delle correzioni posturali generali e di un programma di allenamento mirato alla muscolatura di spalla/braccio/dorso. Incontro di gruppo, omogeneo per livello di performance fisica di partenza, di illustrazione degli esercizi di base riportati sulla scheda individuale ( entro settembre 2012). Controlli periodici individuali e aggiornamento scheda ( nel 2013). Laboratori pedagogici basati su raccolta di materiale ad hoc da parte degli operatori e delle donne e mirati su argomenti emersi dai focus group. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: L'arruolamento, per il CPO, è iniziato in data 01 Settembre 2008 e si è concluso 14 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.004 a Gennaio 2010; si è conclusa la fase di intervento alimentare e attività fisica prevista dal protocollo a dicembre 2010. A partire dal mese di ottobre 2009 è stata avviata la fase di follow-up a un anno delle partecipanti ai due gruppi di studio (prelievi ematici, misurazioni antropometriche, compilazione di questionari secondo il protocollo) che si conclusa nel gennaio 2011. Nel ottobre 2011 è iniziato il f.u. a tre anni delle partecipanti , che prevede visita antropometrica e compilazione questionario, che proseguirà fino al gennaio 2013. Nel corso del 2011 si sono svolte le seguenti attività: 6 incontri teorici su alimentazione e attività fisica Presentazione e avvio Progetto - Cambiamento degli Stili di Vita (alimentazione, attività fisica) in pazienti provenienti dal gruppo di intervento dello studio DIANA 5 A partire da ottobre 2011 fino a giugno 2012 Focus mensili su “Cambiamento degli Stili di Vita” A fine 2011 si sono registrate: 11 recidive nel gruppo di controllo, 4 recidive nel gruppo di intervento, 7 gruppo non elegibili. COLLABORATORI INTERNI: Simona FEIRA, Maria Piera MANO COLLABORATORI ESTERNI: ALLEGRO Giovanni - cuoco dott.ssa Francesca Avalle - pedagogista Dott.ssa Miriam Bertuzzi - counsellor psicologa Dott.ssa Etta Finocchiaro - dietologa dr. PEZZANA Andrea - dietologo Prof. Aldo Rizzi posturologo e scienze motorie RISORSE E FINANZIAMENTO: I costi relativi ai corsi di cucina (cuoco) e al personale che si occupa del reclutamento e del counseling, sono coperti dal finanziamento PIO previsto per il CPO. I costi per l'acquisto di attrezzature necessarie al reclutamento (Impedenziometro Tanita, SenseWear, Sfigmomanometro eletronico, Contapassi) sono coperti dal coordinamento dello studio (Istituto Tumori di Milano). Lo spazio (Aula didattica Iperccop Torino) e gli alimenti utilizzati per lo svolgimento degli incontri di cucina e tutte le attività riportate in calendario sono offerte gratuitamente, per tutta la durata dello studio. E' stata ottenuta inoltre la collaborazione di alcuni centri sportivi torinesi per la realizzazione di lezioni di prova gratuite e per l'applicazione di sconti alle donne del gruppo di intervento. PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO: 1. Eliassen AH et al. Endogenous steroid hormone concentrations and risk of breast cancer among premenopausal women. J.Natl.Cancer Inst. 2006;98:1406-15. 2. Kaaks R et al. Serum sex steroids in premenopausal women and breast cancer risk within the European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition (EPIC). J.Natl.Cancer Inst. 2005;97:755-65. 3. Micheli A et al. Endogenous sex hormones and subsequent breast cancer in premenopausal women. Int J Cancer 2004;112:312-8. 4. Kaaks R et al. Postmenopausal serum androgens, oestrogens and breast cancer risk: the European prospective investigation into cancer and nutrition. Endocr.Relat Cancer. 2005;12:1071-82. 5. Key T et al. Endogenous sex hormones and breast cancer in postmenopausal women: reanalysis of nine prospective studies. J.Natl.Cancer Inst. 2002;94:606-16. 6. Missmer SA et al. Endogenous estrogen, androgen, and progesterone concentrations and breast cancer risk among postmenopausal women. J Natl Cancer Inst. 2004;96:1856-65. 7. Tamimi RM et al. Combined estrogen and testosterone use and risk of breast cancer in postmenopausal women. Arch.Intern.Med. 2006;166:1483-9. 8. Fournier A et al. Breast cancer risk in relation to different types of hormone replacement therapy in the E3N-EPIC cohort. Int.J.Cancer 2005;114:448-54. 9. Liao DJ, Dickson RB. Roles of androgens in the development, growth, and carcinogenesis of the mammary gland J.Steroid Biochem.Mol.Biol. 2002;80:175-89. 10. Siiteri PK. Adipose tissue as a source of hormones. Am.J.Clin.Nutr. 1987;45:277-82. 11. Lahmann PH et al. Long-term weight change and breast cancer risk: the European prospective investigation into cancer and nutrition (EPIC). Br.J.Cancer 2005;93:582-9. 12. Lahmann PH et al. Body size and breast cancer risk: findings from the European Prospective Investigation 15 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.004 into Cancer And Nutrition (EPIC). Int J Cancer 2004;111:762-71. 13. Friedenreich CM. Review of anthropometric factors and breast cancer risk. Eur.J.Cancer Prev. 2001;10:15-32. 14. McTiernan A et al. Adiposity and sex hormones in postmenopausal breast cancer survivors. J Clin.Oncol. 2003;21:1961-6. 15. Hankinson SE et al. Circulating concentrations of insulin-like growth factor-I and risk of breast cancer. Lancet. 1998;351:1393-6. 16. Kaaks R. Nutrition, hormones, and breast cancer: is insulin the missing link? Cancer Causes Control. 1996;7:605-25. 17. Muti P et al. Fasting glucose is a risk factor for breast cancer: a prospective study. Cancer Epidemiol.Biomarkers Prev. 2002;11:1361-8. 18. Rinaldi S et al. IGF-I, IGFBP-3 and breast cancer in young women: a pooled re-analysis of three prospective studies. Eur.J.Cancer Prev. 2005;14:493-6. 19. Toniolo P et al. Serum insulin-like growth factor-I and breast cancer. Int.J.Cancer. 2000;88:828-32. 20. Verheus M et al. Serum C-peptide levels and breast cancer risk: Results from the European prospective investigation into cancer and nutrition (EPIC). Int.J.Cancer. 2006;119:659-67. 21. Goodwin PJ et al. Fasting insulin and outcome in early-stage breast cancer: results of a prospective cohort study. J.Clin.Oncol. 2002;20:42-51. 22. Berrino F et al. Serum testosterone levels and breast cancer recurrence. Int.J.Cancer 2005; 113:499-502. 23. Missmer SA et al. Reproducibility of plasma steroid hormones, prolactin, and insulin-like growth factor levels among premenopausal women over a 2- to 3-year period. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2006;15:972-8. 24. Bolelli G et al. Validity for epidemiological studies of long-term cryoconservation of steroid and protein hormones in serum and plasma. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 1995;4:509-13. 25. Micheli A et al. Repeated serum and urinary androgen measurements in premenopausal and postmenopausal women. J Clin Epidemiol. 1991;44:1055-61. 26. Pasanisi P et al. Metabolic syndrome as a prognostic factor for breast cancer recurrences. Int.J.Cancer. 2006;119236-8 27. Vainio H, Bianchini F. Weight control and physical activity. Lyon: IARC Handbooks of cancer prevention Vol 6, 2002. 28. Holmes MD et al. Physical activity and survival after breast cancer diagnosis. JAMA. 2005;293:2479-86. 29. Berrino F et al. Reducing bioavailable sex hormones through a comprehensive change in diet: the diet and androgens (DIANA) randomized trial. Cancer Epidemiol.Biomarkers Prev. 2001;10:25-33. 30. Kaaks R et al. Effects of dietary intervention on IGF-I and IGF-binding proteins, and related alterations in sex steroid metabolism: the Diet and Androgens (DIANA) Randomised Trial. Eur.J.Clin.Nutr. 2003;57:1079-88. 31. Frank LL et al. Effects of exercise on metabolic risk variables in overweight postmenopausal women: a randomized clinical trial. Obes.Res. 2005;13:615-25. 32. McTiernan A et al. Effect of exercise on serum androgens in postmenopausal women: a 12-month randomized clinical trial. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2004;13:1099-105. 33. McTiernan A et al. Effect of exercise on serum estrogens in postmenopausal women: a 12-month randomized clinical trial. Cancer Res. 2004;64:2923-8. 34. Esposito K et al. Effect of a mediterranean-style diet on endothelial dysfunction and markers of vascular inflammation in the metabolic syndrome: a randomized trial. JAMA. 2004; 292: 1440-6. 35. Lorincz AM, Sukumar S. Molecular links between obesity and breast cancer. Endocr.Relat Cancer. 2006;13:279-92. 36. Norat T et al. Diet, serum insulin-like growth factor-I and IGF-binding protein-3 in European women. Eur.J.Clin.Nutr. 2006;.. 37. Rinaldi S et al. Relationship of alcohol intake and sex steroid concentrations in blood in pre- and post-menopausal women: the European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition. Cancer Causes Control. 2006;17:1033-43. 38. McTiernan A et al. Relation of BMI and physical activity to sex hormones in postmenopausal women. Obesity.(Silver.Spring). 2006;14:1662-77. 39. Chlebowski RT et al. Dietary fat reduction in postmenopausal women with primary breast cancer: Phase III Women's Intervention Nutrition Study (WINS). J.Clin.Oncol. 23, 10. 2005. Abstract 40. Irwin ML et al. Relationship of obesity and physical activity with C-peptide, leptin, and insulin-like growth factors in breast cancer survivors. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2005;14:2881-8. 41. Sopotsinskaia EB et al. [Experience with the use of a low-calorie diet in breast cancer patients to prevent metastasis]. Vopr.Onkol. 1992;38:592-9. 42. de Waard F et al. A feasibility study on weight reduction in obese postmenopausal breast cancer patients. Eur J Cancer Prev. 1993;2:233-8. 43. Pierce JP et al. A randomized trial of the effect of a plant-based dietary pattern on additional breast cancer events and survival: the Women's Healthy Eating and Living (WHEL) Study. Control Clin Trials. 2002;23:728-56. 44. Rinaldi S et al. Reliability and validity of commercially available, direct radioimmunoassays for measurement of blood androgens and estrogens in postmenopausal women. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2001;10:757-65. 45. Berrino F et al. Survival of cancer patients in Europe: the EUROCARE-3 study. Ann.Oncol. 14 suppl. 5. 2003. Pubblicazione dei risultati dello studio prevista al termine del progetto. 16 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.005 Intervento per la disassuefazione dal fumo per le donne in gravidanza e la loro famiglia attraverso un programma di promozione dell’attività fisica Exercise-based smoking cessation intervention for pregnant women and their family RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO COORDINAMENTO: CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Nel 2009, in seguito a un finanziamento da parte del bando regionale per la ricerca sanitaria finalizzata, il CPO insieme all’ASL TO1 ha concordato di sperimentare un intervento per favorire la disassuefazione dal fumo per le donne in gravidanza attraverso un programma di promozione dell’attività fisica. Dalla letteratura scientifica emerge come il counselling antitabagico durante la gravidanza abbia un’efficacia 2-4 volte superiore rispetto allo stesso intervento somministrato alla popolazione generale. Nonostante in alcuni consultori questo intervento venga offerto, sono comunque ancora molte le fumatrici che non riescono a smettere. Una revisione sugli interventi brevi di counselling afferma che una moderata attività fisica, come la camminata veloce, riduce gli effetti del craving nei fumatori astinenti (Taylor, 2007). La sperimentazione di un modello di intervento che fa propri questi principi è già stato sperimentato in Inghilterra in un contesto ospedaliero (Ussher, 2008). Il presente progetto intende sperimentare l’iniziativa in un contesto sanitario territoriale. L’obiettivo dello studio è 1) valutare l’efficacia dell’intervento, e 2) verificare la validità di un nuovo protocollo per promuovere la disassuefazione delle donne in gravidanza che preveda la collaborazione dei Consultori Familiari e dei Centri per il Trattamento del Tabagismo. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: La popolazione oggetto dello studio è rappresentata dalle donne fumatrici e gravide che accedono agli 8 Consultori Familiari dell’ASL TO1. Le ostetriche valuteranno l’abitudine al fumo delle donne che accedono per la prima visita e proporranno la partecipazione al programma. L’intervento consiste in 8 incontri di gruppo gestiti dal Centro per il Trattamento del Tabagismo dove sarà proposto un percorso di accompagnamento alla disassuefazione e all’incremento dell’attività fisica. La verifica dello stato di disassuefazione della donna dopo l’intervento verrà effettuata a 9 mesi dalla conclusione, in un periodo in cui la maggior parte delle donne che è riuscita a smettere durante la gravidanza riprende a fumare. Per confrontare il gruppo oggetto di studio con uno in assenza di intervento saranno valutate le modificazioni dell’abitudine al fumo delle donne afferenti agli stessi consultori nei precedenti 8 mesi dall'inizio del reclutamento del gruppo di intervento. SCALA DEI TEMPI: Settembre 2010 - Dicembre 2011: reclutamento Aprile 2011 - Marzo 2012: gruppi di disassuefazione Marzo 2012 - Dicembre 2012: follow up STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Il reclutamento presso tutti gli 8 consultori dell’ASL TO1 e si è concluso ad aprile 2011. Le donne del gruppo intervento sono state contattate dalla psicologa del Centro per il Trattamento del Tabagismo. 12 donne si sono presentate per almeno un colloquio. Trattandosi di un numero esiguo per formare gruppi, si è deciso di offrire dei colloqui orientati alla disassuefazione presso il CTT (sono stati offerti da 1 a 5 colloqui). In seguito al reclutamento è iniziato il follow up telefonico a 9 mesi dall’intervento (circa tre mesi 17 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.005 dopo la data del parto) per verificare l’abitudine al fumo delle neomamme. Nel gruppo intervento le chiamate di follow up prevedevano un intervento di rinforzo motivazionale da parte della psicologa. COLLABORATORI INTERNI: Alessandro COPPO, Francesca DI STEFANO, Carlo SENORE COLLABORATORI ESTERNI: Dr.ssa Antonella Arras, dr.ssa Paola Conterio, dr.ssa Maria Clara Zanotto RISORSE E FINANZIAMENTO: Le attività sono finanziate dalla Regione Piemonte nell’ambito del Bando Ricerca sanitaria Finalizzata 2009. PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO Taylor AH, Ussher MH, Faulkner G: The acute effects of exercise on cigarette cravings, withdrawal symptoms, affect and smoking behaviour: a systematic review. Addiction 2007, 102:534-543. Ussher M, Aveyard P, Coleman T, Straus L, West R, Marcus B, Lewis B, Manyonda I. Physical activity as an aid to smoking cessation during pregnancy: two feasibility studies. BMC Public Health. 2008 Sep 23;8:328. 18 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.006 Intervento di prevenzione primaria rivolto alle donne sull’Attività fisica e il Tabagismo nell’ambito dello screening dei tumori del collo dell’utero Cervical cancer screening as a setting for the delivery of smoking cessation and physical activity promotion counseling RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO COORDINAMENTO: ISPO di Firenze OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Nel 2008 il CPO ha aderito a uno studio coordinato dall’ISPO di Firenze volto a valutare l’efficacia del counselling orientato alle donne nell’ambito delle attività di prevenzione primaria del cancro della cervice uterina. Il setting dello screening per il cervico-carcinoma rappresenta una potenziale opportunità per contattare le fumatrici, specialmente tra le più giovani, che presentano le prevalenze di fumo maggiori. Obiettivo principale dello studio è predisporre e validare un modello di intervento breve per la riduzione dell’abitudine al fumo fra le fumatrici che afferiscono ai servizi ambulatoriali di screening per la prevenzione del tumore della cervice uterina. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: L’intervento prevede l’offerta di counselling breve e la distribuzione di materiale informativo per la cessazione del fumo e la promozione dell’attività fisica da parte di personale ostetrico a donne sottoposte a screening citologico. La popolazione in studio in Piemonte è rappresentata da 495 donne nella fascia compresa tra 25-64 anni, identificate come fumatrici tra quelle afferenti ai servizi ambulatoriali di screening per il tumore del collo dell’utero. Oltre al Piemonte gli altri centri coinvolti sono a Firenze, Sesto Fiorentino, Cesena e Mantova. I centri coordinati dal CPO sono 3: due a Torino e uno in Provincia. Le donne partecipanti allo studio sono state randomizzate in uno dei tre bracci dello studio (un braccio di intervento sul fumo; uno di intervento sul fumo e l'attività fisica; ed un braccio di controllo). A tutte le donne in studio è stato somministrato un questionario al momento dell’arruolamento e un’intervista telefonica dopo 6 mesi per verificare eventuali cambiamenti comportamentali o motivazionali. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Il progetto è concluso. Delle 495 donne reclutate, il 73,5% (364) del campione è stato ricontattato al follow up a un anno 55 donne su 364 (15,10%) hanno smesso di fumare contro un trend naturale di cessazione del 10,2% Di queste il 29% (16 su 55) dichiara di essere stata in qualche modo influenzata nella sua decisione di smettere dal colloquio con l’ostetrica. Chi non è stata influenzata dall’ostetrica afferma di essere stata già sufficientemente motivata a smettere 28,2% (11 su 39) o di aver smesso per l’inizio di una gravidanza 12,8% (5 su 39). Il 61,8% delle donne che hanno smesso (34 su 55) l’ha fatto dopo 6 mesi dall’intervento e quindi dopo la telefonata del primo follow up. Chiedendo quanto abbia influito la telefonata nella decisione di smettere, il 36% (9 su 25, ci sono 9 missing) ha detto di esserne stata in qualche modo influenzata. Rispetto alla modalità con cui sono riuscite a smette il 91,4% (43 su 47) dichiara di aver smesso da sola. Le altre hanno usato la sigaretta elettronica o la laserterapia. Nessuna si è rivolta a un CTT. Veniamo alle donne che non hanno smesso di fumare, ma che hanno fatto dei tentativi:21,15% (77 su 364). Il 74,7% ha tentato da sola, il 12% si è recata in un CTT e solo il 2,19% è stata aiutata 19 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.006 da un MMG. Il 31,9% (98 su 307) delle fumatrici è interessato a un servizio telefonico per smettere di fumare e di queste l’83,5% (81 su 98) ne usufruirebbe anche se dovesse pagare un ticket Un articolo con i risultati dello studio è in corso di pubblicazione, un altro è in fase di sottomissione COLLABORATORI INTERNI: Alessandro COPPO, Francesca DI STEFANO RISORSE E FINANZIAMENTO: Ministero del Welfare - Programma Integrato Oncologia P.I.O. PUBBLICAZIONI: Chellini E, Gorini G, Carreras G, Giordano L, Anghinoni E, Iossa A, Bellati C, Grechi E, Coppo A, Talassi F, Giovacchini MR, for the SPRINT Working Group. The Pap smear screening as an occasion for smoking cessation and physical activity counselling: baseline characteristics of women involved in the SPRINT randomized controlled trial. BMC Public Health 2011; 11: 906. 20 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.007 STI.VI.: studio pilota di valutazione di interventi di prevenzione primaria nella popolazione invitata nei programmi di screening mammografico e colorettale. STI.VI.: pilot study evaluation of interventions for primary prevention programs in the population invited to mammography and colorectal cancer screening programs. RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN COORDINAMENTO: Coordinamento per il CPO: Dr.ssa Livia GIORDANO OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Obiettivo principale dello studio è di determinare la fattibilità e l’impatto su alcuni outcomes di salute di modelli di intervento per il cambiamento degli stili di vita (dieta, attività fisica) nella popolazione torinese invitata nei programmi regionali di screening della mammella e del colon-retto. Gli obiettivi secondari sono: - la valutazione dell’adesione della popolazione target e dei medici di medicina generale; - il mantenimento dei cambiamenti dello stile di vita a breve e medio termine; - il confronto tra diversi setting di intervento: - Setting Screening: l’intervento verrà proposto al momento dell’effettuazione del test di screening (mammografia per le donne e rettosigmoidoscopia/Fobt per donne e uomini). Saranno invitate a partecipare le donne di età compresa tra i 50 e i 54 anni derivanti dallo screening mammografico, e gli uomini e le donne di 58 anni derivanti dallo screening colorettale. - Setting Medici di Medicina Generale (MMG): l’intervento verrà proposto dai medici di medicina generale agli assistiti in una fascia di età antecedente la loro prima chiamata ad effettuare il test di screening perciò donne tra i 45 e i 49 anni e gli uomini e le donne tra i 53 e i 56 anni. Lo studio intende valutare e verificare l’efficacia dei modelli di intervento per la modifica delle abitudini alimentari scorrette e dei comportamenti sedentari oltre a mettere a punto modelli di integrazioni e sinergie sempre più ampie tra prevenzione primaria e programmi regionali di screening. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Si prevede di reclutare un totale di 1600 soggetti (800 per il ramo screening e 800 per il ramo MMG). Ai partecipanti verrà distribuito un opuscolo informativo messo a punto per questo studio e contenente informazioni generali di prevenzione primaria, il consenso informato ed il questionario STI.VI. Il disegno prevede la randomizzazione dei soggetti eleggibili in 4 gruppi: Gruppo Attività Fisica, Gruppo Dieta, Gruppo Attività Fisica e Dieta, Gruppo di Controllo. Tutti i partecipanti (escluso il gruppo di controllo) verranno avviati ad un modulo base di intervento che prevede incontri informativi condotti da esperti della materia. Successivamente verrà loro proposto un modulo avanzato che prevede azioni più specifiche e l’analisi più approfondita delle tematiche proprie del gruppo di studio. In specifico: Gruppo Dieta: -Incontro con un esperto dove vengono illustrate le basi scientifiche di un’alimentazione corretta e distribuzione di materiale informativo specifico. -Tre corsi teorico/pratici di cucina condotti da cuochi esperti in cucina naturale e da dietisti qualificati. In questi incontri si affrontano argomenti inerenti la cultura gastronomica dei territori, vengono proposte alcune degustazioni didattiche guidate e viene distribuito del materiale informativo specifico contenente suggerimenti pratici ed indicazioni dietetiche. -Incontri di rinforzo a 8 e 18 mesi dal momento del prelievo. Gruppo Attività fisica: -Incontro con un esperto che illustra i benefici di una costante attività fisica e distribuzione di 21 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.007 materiale informativo specifico. -Tre corsi teorico/pratici tenuti da istruttori qualificati su attività di adattamento cardio-vascolare, di tonificazione, mobilizzazione, assetto posturale e respirazione. -Incontri di rinforzo a 8 e 18 mesi dal momento del prelievo. Gruppo Dieta + Attività Fisica: -Interventi sinergici sull’alimentazione e sull’attività motoria simili ai precedenti. A tutti gli arruolati (compresi i controlli) viene effettuato un prelievo venoso a digiuno (con due tipologie di campioni di sangue, uno per la crioconservazione ed uno per l’analisi a fresco) ed uno di saliva. Vengono inoltre effettuate delle misurazioni antropometriche (altezza, composizione corporea tramite Tanita, circonferenza vita) e compilato un questionario (questionario STIVI) riguardante le abitudini alimentari, l’attività fisica, l’abitudine al fumo e lo stato di salute. SCALA DEI TEMPI: Il modello adottato per i soggetti provenienti dallo screening mammografico e colorettale si è dimostrato efficiente sia dal punto di vista organizzativo che per quanto riguarda la soddisfazione dei soggetti arruolati, pertanto nel corso del 2012 verrà esteso, con alcune limitate variazioni, anche alla popolazione proveniente dai registri dei Medici di Medicina Generale. Verrà selezionato un campione di medici di famiglia torinesi ai quali verrà chiesto di inviare una lettera, a loro firma, ai loro assistiti in un’età pre-screening (donne tra 40-44 anni e uomini e donne tra 50-54 anni). A parte l’arruolamento, il progetto verrà proposto con le stesse modalità utilizzate nel setting dello screening. Per tutti gli arruolati continuerà la somministrazione degli interventi previsti (a seconda dei gruppi di randomizzazione) e verranno effettuati i follow-up intermedi e finali. Continuerà l’implementazione della banca biologica dello studio che potrà in futuro permettere analisi più mirate sulle variazioni di quei biomarcatori ritenuti eventi sentinella dell’adozione (o meno) di stili di vita più sani. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Nel corso del 2011 è stato completato l’arruolamento delle donne invitate ad effettuare una mammografia di screening (50-54enni) ed è iniziato l’arruolamento dei soggetti invitati allo screening colorettale (uomini e donne 58enni). A fine dicembre 2011 sono state arruolate 668 donne attraverso lo screening mammografico e 352 soggetti provenienti dallo screening colorettale, (133 uomini e 259 donne). Il tasso di adesione nel ramo mammografico è pari al 17,3% mentre nel ramo colorettale è del 13,7%. Per quanto riguarda i tre gruppi attivi di intervento, la partecipazione ai corsi teorico-pratici è circa dell’80%. Dalle analisi preliminari, effettuate sul gruppo screening mammografico, è emerso che il 79,7% delle donne hanno un livello di educazione elevato, il 70,5% fa un lavoro sedentario, il 18% fuma, il 41,6% è sovrappeso o obeso, il 17% presenta un quadro di sindrome metabolica e 7 donne su 10 ha una circonferenza vita eccedente quella raccomandata (80 cm). Il 65% delle donne dichiara di non dedicare tempo all’attività fisica (il 70% tra le sovrappeso e l’80% tra le obese); il 60% considera il proprio stato di salute come buono/eccellente e soltanto il 6% ritiene di avere dei comportamenti alimentari scorretti. Inoltre, il 10% presenta valori anomali dell’ 17-ß-estradiolo e l’1,2% dell’insulina. Risultati più consolidati potranno essere divulgati nel corso del 2012, quando tutte le donne arruolate tramite lo screening mammografico avranno effettuato il follow-up e sarà terminato l’arruolamento dei soggetti del ramo colorettale. COLLABORATORI INTERNI: Caterina ANATRONE, Alessandro COPPO, Francesca DI STEFANO, Federica GALLO, Francesca GARENA, Fabrizio GILI, Livia GIORDANO, Pamela GIUBILATO, Elena KOLOMOETS, Maria Piera MANO, Germana MARTINASSO, Andrea MENARDI, Franco MERLETTI, Andrea ORTALE, Cristiano PICCINELLI, Carlo SENORE, Paolo VINEIS COLLABORATORI ESTERNI: Dr. Andrea Pezzana Dott.ssa Stefania Cazzoli Dr.ssa Marisa Sillano 22 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.007 Sig. Giovanni Allegro Prof. Giuseppe Matullo Dr. Mauro Risio Dott.ssa Cristina Bellati RISORSE E FINANZIAMENTO: I costi relativi al progetto saranno coperti dal finanziamento del Ministero della Salute nell'ambito del progetto PIO e dalla Compagnia di San Paolo. PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 23 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.001 Incidenza dei tumori nella popolazione piemontese Cancer incidence in Piedmont RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Completamento della rilevazione dell’incidenza tumorale nella popolazione torinese per l’anno 2010. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: La rilevazione dell’incidenza si attua tramite una raccolta attiva dei casi di tumore maligno insorti nei residenti nel comune di Torino. Le procedure sono parzialmente automatizzate ma la sintesi viene sempre effettuata dagli operatori del registro sui singoli casi. La raccolta si svolge con consultazione sistematica ed esaustiva di molteplici fonti: A) archivi dei servizi d’anatomia patologica di tutti gli ospedali e le cliniche private della città di Torino e di quegli ospedali del circondario cui afferisce un significativo numero di pazienti torinesi: la maggior parte di questi servizi fornisce copia informatica dei loro archivi che vengono esaminati dagli operatori del Registro che selezionano i casi di interesse. B) archivio regionale delle Schede di Dimissione Ospedaliera dal quale si identificano i casi privi di conferma istologica o che necessitino di approfondimento clinico C) cartelle cliniche di ricovero e di Day Hospital D) archivio regionale delle autorizzazioni per le cure all’estero E) archivio della fondazione FARO F) Altri archivi che vengono consultati episodicamente in caso di esigenze specifiche. I casi raccolti vengono registrati dagli operatori direttamente alla fonte su personal computer portatile utilizzando software specifico di gestione dati. I dati raccolti e le tecniche di registrazione sono quelle determinate dalle convenzioni internazionali dei Registri Tumori. La codifica nosografica avviene tramite l’uso congiunto della CIM-9, CIM 10 e della CIM-O, 1° 2° e 3° edizione. Tra gli archivi di incidenza e di mortalità viene periodicamente effettuato un record linkage necessario per il completamento dei dati di incidenza e per la valutazione della sopravvivenza. Le neoplasie della mammella, della cervice uterina e del colon retto, che sono oggetto dei programmi di screening organizzato nella città di Torino sono esaminate più approfonditamente anche all’atto della registrazione dell’incidenza: per queste neoplasie, infatti, vengono raccolte delle informazioni aggiuntive necessarie alla definizione dell’iter diagnostico, dello stadio ed al calcolo degli indicatori precoci di valutazione dei programmi stessi. Inoltre, sempre nell’ambito della valutazione di efficacia degli screenings, sono oggetto di rilevazione anche le lesioni precancerose della cervice uterina e del colon retto. Informazioni aggiuntive, finalizzate ad una migliore definizione dei parametri prognostici, vengono raccolte anche per i melanomi della cute, per i carcinomi della prostata e per i tumori della vescica urinaria. Gli archivi del Registro Tumori Piemonte vengono periodicamente incrociati, in maniera anonima, con il Registro nazionale dei casi di AIDS presso l'Istituto Superiore di Sanità per lo studio dei tumori AIDS correlati. I dati vengono periodicamente inviati allo IARC per la pubblicazione internazionale “Cancer Incidence In Five Continents” ed alimentano i data base internazionali “EuroCIM” ed “ACCESS”, anch’essi gestiti dallo IARC; alimentano inoltre il data base dell’Associazione Italiana Registri Tumori. 24 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.001 SCALA DEI TEMPI: L’attività di registrazione dell’incidenza a Torino è da considerarsi routinaria. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: E’ stata conclusa la rilevazione dell’incidenza dell’anno 2009. I dati sono in corso di aggiornamento sul sito web del CPO e di invio alle banche dati AIRTUM ed EuroCIM. COLLABORATORI INTERNI: Paola BUSSO, Franca GILARDI, Silvia PATRIARCA, Rossana PRANDI, Stefano ROSSO RISORSE E FINANZIAMENTO: Queste attività utilizzano il finanziamento CPO. Gli studi collaborativi prevedono unicamente un rimborso spese per la partecipazione alle riunioni di coordinamento e per l’invio del materiale. NOTE: STUDI MULTICENTRICI Come già detto i dati d’incidenza prodotti alimentano tutti i data-base nazionali e internazionali. PUBBLICAZIONI: Gli indicatori d’incidenza sono pubblicati e periodicamente aggiornati sul sito www.cpo.it. Tale presentazione raccoglie gli indicatori di incidenza, sopravvivenza, prevalenza e mortalità in un’unica pagina web per ciascuna delle principali neoplasie. I dati dei Registri Tumori Italiani sono inoltre presentati sul sito www.registri-tumori.it. • S.C. Epidemiologia dei Tumori 1 e S.S.C.V.D. Epidemiologia Clinica e Valutativa; Azienda Ospedaliero Universitaria S. Giovanni Battista di Torino ed Università di Torino; Ceccarelli M, Ciccone G, Crosetto L, Di Cuonzo D, Galassi C, Gilardetti M, Merletti F, Pagano E. - S.C. Epidemiologia dei Tumori 2 e S.S.C.V.D. Registro Tumori Piemonte; Azienda Ospedaliero Universitaria S. Giovanni Battista di Torino; Ponti A, Ronco G, Rosso S, Segnan N, Senore C, Zanetti R. S.C. Unità Valutazione e Organizzazione degli Screening-UVOS; ASL TO1-2; Mancini E. - S.C.D.U. Epidemiologia dei Tumori; Dipartimento di Scienze Mediche; Università del Piemonte Orientale; Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara; Baussano I, Magnani C. - Registro Tumori Piemonte, Provincia di Biella; c/o Struttura Semplice di Epidemiologia; ASL BI; Giacomin A. I tumori in Piemonte, aspetti epidemiologici. Rapporto 2011. Maggio 2011 • BUZZONI C; AIRTUM WORKING GROUP. (GIACOMIN A, PISANI P, ZANETTI R,) Population ageing effect on number of cancer cases: Italian cancer registries data]. 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Collaborazione con studi EUROCARE, ITACARE, ITAPREVAL e IMPATTO con l’invio dei dati aggiornati, ed aggiornamento banca dati AIRT. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Il follow-up si attua mediante una prima fase di linkage automatico con gli archivi anagrafici e del censimento. Gli strumenti di linkage sono stati perfezionati nel corso del 2004 ed attualmente vengono identificati automaticamente i casi deceduti ed emigrati. Per i casi deceduti si procede all’identificazione delle cause di morte presso l’archivio di mortalità regionale del Registro. Tale procedura si avvale parzialmente per le cause tumorali di software dedicato, mentre procede manualmente per le altre cause. I casi emigrati attivano una richiesta d’esistenza in vita presso i comuni di emigrazione. I dati vengono inviati alla banca dati AIRT ed EUROCARE per le analisi congiunte. La partecipazione agli studi collaborativi prevede inoltre l'impegno, come autori ed editori, dei ricercatori del RTP nelle fasi di progettazione, analisi e pubblicazione dei risultati degli studi stessi. Nel corso del 2007 si è aggiunta la collaborazione allo studio EUNICE per la stima della sopravvivenza con il metodo detto “di periodo”, descritta in dettaglio in una scheda specifica. Ciò ha implicato una maggiore frequenza degli aggiornamenti di follow-up che in questi anni sono divenuti per questa ragione annuali. SCALA DEI TEMPI: L’attività è da considerarsi routinaria per quanto attiene la rilevazione delle caratteristiche cliniche ed il record linkage con la mortalità tumorale. Il record linkage con l’anagrafe ed il follow-up postale hanno scadenza biennale (ora annuale). STATO DI AVANZAMENTO AL 31.12.2011: Aggiornamento follow-up al 31-12-09 di tutti i casi incidenti. Aggiornamento del database EUNICE Aggiornamento dello studio IMPATTO Aggiornamento del database AIRTum COLLABORATORI INTERNI: Paola BUSSO, Franca GILARDI, Silvia PATRIARCA, Rossana PRANDI, Stefano ROSSO COLLABORATORI ESTERNI: STUDI MULTICENTRICI 28 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.002 EUROCARE: Franco Berrino, Istituto Tumori di Milano. ITACARE: Stefano Rosso in qualità di coordinatore del gruppo AIRT. ITAPREVAL: Andrea Micheli, Istituto Tumori di Milano. IMPATTO: Eugenio Paci, CSPO di Firenze EUNICE: Hermann Brenner German, Cancer Research Center di Heidelberg RISORSE E FINANZIAMENTO: Questa attività fa parte delle rilevazioni e statistiche routinarie del Registro. Gli studi collaborativi prevedono unicamente un rimborso spese per la partecipazione alle riunioni di coordinamento e per l’invio del materiale. PUBBLICAZIONI: Le analisi di sopravvivenza www.registri-tumori.it. sono pubblicate e periodicamente aggiornati sul sito www.cpo.it e • AIRTUM WORKING GROUP. (PATRIARCA S, GIACOMIN A, ZANETTI R, ROSSO S, PRANDI R, SOBRATO I, GILARDI F, BUSSO P PISANI P, PASTORE G, MAGNANI C, TERRACINI B, CENA T, ALESSI D, BAUSSANO I, MERLETTI F, MAULE M, MOSSO ML, NONNATO M, RASULO A, RICHIARDI L, MACERATA V.) [Italian cancer figures, report 2011: Survival of cancer patients in Italy]. Epidemiol Prev 2011; 35: 1-200. • VAN DE SCHANS SA, GONDOS A, VAN SPRONSEN DJ, RACHTAN J, HOLLECZEK B, ZANETTI R, COEBERGH JW, JANSSEN-HEIJNEN ML, BRENNER H. Improving Relative Survival, But Large Remaining Differences in Survival for Non-Hodgkin's Lymphoma Across Europe and the United States From 1990 to 2004. J Clin Oncol 2011; 29: 192-9 • ZIGON G, BERRINO F, GATTA G, SÁNCHEZ MJ, VAN DIJK B, VAN EYCKEN E, FRANCISCI S; EUROCARE WORKING GROUP. (GIACOMIN A, ZANETTI R, PATRIARCA S, ROSSO S). 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Gli utilizzi sono: - Follow-up di mortalità dei casi incidenti - Epidemiologia descrittiva della mortalità tumorale nella Regione - Service di end point per la mortalità ad altri studi interni ed esterni al CPO. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: L’archivio è alimentato da un flusso postale in provenienza da Comuni e ASL per quanto riguarda i comuni diversi da quello di Torino. Per quest’ultimo viene codificata la mortalità generale ed è acquisito direttamente un file informatizzato dai dati codificati, nell’ambito delle funzioni vicarie al Servizio di Igiene Pubblica che il Registro Tumori ha acquisito. L’acquisizione dei dati per i residenti deceduti fuori Regione avviene per corrispondenza postale con tutti i comuni d’Italia. I dati cartacei in arrivo sono sottoposti a: - controllo di completezza degli invii; - codificazione nosografica e registrazione delle cause di decesso dei residenti in Torino e dei deceduti in Torino non residenti; - registrazione delle cause di decesso per i residenti in Piemonte; - archiviazione strutturata dei documenti cartacei per i soli residenti in Torino. Nel 2009 è stata avviata la sperimentazione di registrazione del dati con il software WSIM. SCALA DEI TEMPI: L’attività è iniziata nel 1985 ed è permanente. Nel gennaio di ogni anno viene completato il processo relativo agli invii dell’anno precedente. Entro il 1° semestre di ogni anno viene completata l’acquisizione dei casi dell’anno precedente che hanno richiesto una procedura di sollecito per il loro ottenimento; entro la fine di ogni anno vengono acquisiti i dati relativi ai decessi fuori della Regione. UTILIZZI L’archivio, da alcuni anni, è utilizzato come strumento di case finding e di follow-up da un’ampia utenza di epidemiologi anche extrapiemontesi, e da clinici piemontesi. A causa della sua non perfetta completezza, si è invece smesso di usarlo come base per le elaborazioni statistiche descrittive della mortalità tumorale. Queste sono state realizzate a partire dai file ISTAT, disponibili in passato con soddisfacente latenza, e ciò anche per evidenti ragioni di omogeneità con i dati pubblicati in sede nazionale e dalle altre regioni. Dopo l’introduzione dell’ICD 10 e di sistemi automatici di codificazione, il sistema dell’ISTAT ha però subito un grave rallentamento ed è andato incontro a difficoltà tali da portare alla decisione di non codificare i casi degli anni 2004-2005 e sostituire, per quegli anni, la misura della mortalità con una stima. La conseguenza di tali decisioni, per il Registro Tumori Piemonte, è che il suo archivio di mortalità deve poter essere utilizzabile come base per statistiche descrittive. Per questo motivo si è proceduto, a partire dal 2008, ad una manutenzione straordinaria del flusso regionale che ha portato al recupero della maggior parte dei dati mancanti. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: E’ in corso di completamento l’acquisizione dei dati relativi al 2011. 31 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.003 PROGRAMMA 2012 All’attività di routine continua ad aggiungersi il consolidamento della manutenzione dei flussi e l'analisi sui livelli di completezza dei flussi locali di mortalità. COLLABORATORI INTERNI: Adriano GIACOMIN, Silvia PATRIARCA, Rossana PRANDI, Stefano ROSSO COLLABORATORI ESTERNI: C. Lefevre. RISORSE E FINANZIAMENTO: L’attività è finanziata nell’ambito delle funzioni di base e permanenti del CPO. PUBBLICAZIONI: Gli indicatori di mortalità sono pubblicati e periodicamente aggiornati sul sito www.cpo.it •CAPOCACCIA R, MARTINA L, INGHELMANN R, CROCETTI E, DE LISI V, FALCINI F, GUZZINATI S, ROSSO S, TAGLIABUE G, TUMINO R, VERCELLI M, ZANETTI R, DE ANGELIS R. A method to estimate mortality trends when death certificates are imprecisely coded: an application to cervical cancer in Italy. Int J Cancer 2009; 124: 1200-5. 32 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.006 Follow-up della coorte EPIC-Torino: end point di stato in vita, causa di morte e incidenza tumorale Turin EPIC cohort follow-up: causes of death and cancer incidence RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI COORDINAMENTO: Studio multicentrico OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Individuare la patologia incidente (distinguendola da quella prevalente) nella coorte EPIC. Per la patologia tumorale la fonte di individuazione è l’archivio del Registro Tumori. Per la patologia non tumorale l’incidenza è approssimata dalla mortalità. I criteri sono stati definiti da un Comitato EPIC internazionale (End Points Committee). MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: 1. "Pulizia" dei dati anagrafici dei soggetti della coorte per confronto con l’anagrafe della popolazione. 2. Verifica periodica (annuale) dell’esistenza in vita dei membri della coorte attraverso il terminale dell’anagrafe; per i soggetti trasferiti, corrispondenza postale con i comuni di destinazione. 3. Individuati i casi di decesso, acquisizione del loro certificato di morte presso l’archivio cartaceo della mortalità del Registro Tumori; per i soggetti trasferiti, procedura come sopra. 4. Individuazione dei casi incidenti di patologia tumorale nell’archivio di incidenza del Registro Tumori. 5. Individuazione dei casi prevalenti come in 4, ed attraverso l’archivio delle Schede di Dimissione Ospedaliera. 6. Predisposizione dei file per l’invio dei dati al data base centrale a Lione. SCALA DEI TEMPI: Le operazioni di linkage e controllo dei risultati sono programmate per il mese d’ottobre. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: E’ stato aggiornato il follow-up mediante linkage con l’incidenza tumorale nei residenti torinesi. COLLABORATORI INTERNI: Laura FIORINI, Stefano ROSSO, Carlotta SACERDOTE, Paolo VINEIS RISORSE E FINANZIAMENTO: Il progetto è attualmente non coperto da finanziamenti. NOTE: STUDI MULTICENTRICI. La dimensione multicentrica è quella descritta nella scheda del progetto EPIC. CONNESSIONI: Articolazione Epidemiologia Eziologica PUBBLICAZIONI: - NEASHAM D, SIFI A, NIELSEN KR, OVERVAD K, RAASCHOU-NIELSEN O, TJØNNELAND A, BARRICARTE A, GONZÁLEZ CA, NAVARRO C, RODRIGUEZ SUAREZ L, TRAVIS RC, KEY T, LINSEISEN J, KAAKS R, CROSIGNANI P, BERRINO F, ROSSO S, MATTIELLO A, VERMEULEN RC, BUENO-DE-MESQUITA HB, BERGLUND G, MANJER J, ZACKRISSON S, HALLMANS G, MALMER B, BINGHAM S, KHAW KT, BERGMANN MM, BOEING H, TRICHOPOULOU A, MASALA G, TUMINO R, LUND E, SLIMANI N, FERRARI P, BOFFETTA P, VINEIS P, RIBOLI E. Occupation and risk of lymphoma: a multicentre prospective cohort study (EPIC). Occup Environ Med 2011; 68: 77-81 33 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.006 - Nagel G, Linseisen J, van Gils CH, Peeters PH, Boutron-Ruault MC, Clavel-Chapelon F, Romieu I, Tjønneland A, Olsen A, Roswall N, Witt PM, Overvad K, Rohrmann S, Kaaks R, Drogan D, Boeing H, Trichopoulou A, Stratigakou V, Zylis D, Engeset D, Lund E, Skeie G, Berrino F, Grioni S, Mattiello A, Masala G, Tumino R, Zanetti R, Ros MM, Bueno-de-Mesquita HB, Ardanaz E, Sánchez MJ, Huerta JM, Amiano P, Rodríguez L, Manjer J, Wirfält E, Lenner P, Hallmans G, Spencer EA, Key TJ, Bingham S, Khaw KT, Rinaldi S, Slimani N, Boffetta P, Gallo V, Norat T, Riboli E. Dietary beta-carotene, vitamin C and E intake and breast cancer risk in the European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition (EPIC). Breast Cancer Res Treat 2010; 119: 753-65. (IF 4.696) Altra documentazio è indicata nella scheda ”Alimentazione e rischi di cancro: studio prospettico EPIC”. 34 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.007 Registro Tumori Infantili Childhood cancer registry RESPONSABILE: Dr.ssa Paola PISANI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Si tratta di un’attività routinaria condotta per la sorveglianza epidemiologica della frequenza dei tumori infantili e della loro prognosi. I principali obiettivi sono: 1. Sorveglianza sull’incidenza di tumore infantile in Piemonte 2. Analisi dei trend temporali e spaziali dell’incidenza 3. Studio della sopravvivenza 4. Studio della frequenza di secondi tumori 5. Studio della mortalità per causa dei lungo sopravviventi Alcuni di questi obiettivi sono illustrati separatamente, come progetti di epidemiologia clinica o eziologica. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: I casi di tumore incidenti in bambini tra 0 e 14 anni residenti in Piemonte vengono rilevati in modo attivo ad intervalli periodici di due anni. Per ciascun caso viene periodicamente accertato lo stato in vita presso il comune di residenza. Vengono calcolati tassi di incidenza e di mortalità e probabilità cumulative di sopravvivenza. L’analisi dei trend temporali e delle variazioni spaziali dell’incidenza viene effettuata con metodi di regressione multivariata. La frequenza di secondi tumori viene misurata con surveys periodiche presso i reparti e con l’esame dei file delle dimissioni ospedaliere. Nel 2009 è stata avviata una radicale ristrutturazione delle procedure di raccolta e gestione dati, incluso l’aggiornamento di alcuni sistemi di classificazione e codifica, per adeguare il registro a nuovi standard sia nazionali che europei. Si è proceduto per esempio alla ricodifica di tutti i tumori (incluso l’archivio storico) secondo la terza revisione della Classificazione Internazione delle Malattie per l’Oncologia, che riflette nuove conoscenze e osservazioni isto-patologiche dei tumori del sistema emolinfopoietico. SCALA DEI TEMPI: A dicembre 2011 e` stata completata la rilevazione dei casi incidenti nel 2008-2009 e il follow-up per stato in vita e causa di morte e` stato aggiornato al 2010. Continuazione della raccolta dati routinaria, nuovo aggiornamento (incidenza 2010-2011) previsto per settembre 2013. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Le attività vengono svolte con una sequenza biennale e sono ripetute periodicamente. Nel 2011 è stata completata la rilevazione dei casi incidenti nel 2008-2009 e il follow-up per stato in vita e causa di morte e` stato aggiornato al 2010. Sono state completate le analisi dei trend temporali dell’incidenza e della sopravvivenza.I risultati di queste analisi sono state oggetto di pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali e presentazioni a congressi di epidemiologia. Queste analisi sono aggiornate periodicamente, non appena si concludono le corrispondenti attività di aggiornamento dati. I dati del RTIP hanno permesso di valutare (ed escludere) segnalazioni giunte al CPO di aumento della frequenza di tumori in comuni del Piemonte. L’analisi degli ultimi due anni di incidenza completati mostra che i tassi di incidenza (tutti i tipi di tumore) non sono più in aumento. Si interrompe quindi il trend negativo che persisteva da due decenni. L’analisi per tipo di tumore mostra due sole variazioni significative, entrambi aumenti, dei tumori del fegato nei bambini e dei linfomi di Hodgkin nelle bambine. L’approfondimento è in corso. Il RTIP ha programmato l’aggiornamento delle tendenze temporali al 2007 anche sui dati dei registri tumori di popolazione AIRTUM che hanno 20 anni di registrazione. Sempre sui dati AIRTUM 35 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.007 procederà al confronto della sopravvivenza per tipo di tumore in bambini (0-14 anni), adolescenti (15-19) e giovani adulti (20-29) al fine di individuare differenze significative. Il registro partecipa agli studi nazionali ed internazionali AIRT, EUROCARE, ECLIS ed ACCIS (banca dati sui tumori infantili presso la IARC) sull’epidemiologia descrittiva e sulla sopravvivenza dei Tumori Infantili. Partecipa inoltre ad un gruppo di lavoro europeo denominato PanCare per lo studio degli effetti a lungo termine dei trattamenti del tumore pediatrico. Nel 2006 è stato prodotto un aggiornamento sull’epidemiologia dei tumori infantili in Piemonte per i quaderni del CPO. Nel corso del 2007 è stata curata l’analisi dei dati dei tumori pediatrici in Italia, sulla base dei dati forniti dalla Banca Dati dell’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTum). Il fascicolo monografico è stato pubblicato nel 2008. E` in corso la preparazione di una nuova monografia AIRTUM su tumori pediatrici e in adolescenti basata sulla banca dati AIRTUM. Pubblicazione prevista per ottobre 2012. COLLABORATORI INTERNI: Daniela ALESSI, Tiziana CENA, Fulvio LAZZARATO, Vanda MACERATA, Corrado MAGNANI, Milena MAULE, Franco MERLETTI, Maria Luisa MOSSO, Marinella NONNATO, Guido PASTORE, Benedetto TERRACINI COLLABORATORI ESTERNI: Dalmasso P. RISORSE E FINANZIAMENTO: Risorse CPO, finanziamento Ricerca Sanitaria Finalizzata Regione Piemonte. NOTE: CONNESSIONI Articolazione Epidemiologia Clinica ed articolazione Epidemiologia Eziologica. PUBBLICAZIONI: • Bisogno G, Pastore G, Perilongo G, Sotti G, Cecchetto G, Dallorso S, Carli M. Long-term results in childhood rhabdomyosarcoma: A report from the Italian cooperative study RMS 79. Pediatr Blood Cancer. 2012 Jun;58(6):872-6. doi: 10.1002/pbc.23292. Epub 2011 Aug 16. • Maule M, Scélo G, Pastore G, Brennan P, Hemminki K, Olsen JH, Tracey E, Pukkala E, Weiderpass E, Brewster DH, Tamaro S, Chia KS, Pompe-Kirn V, Kliewer EV, Tonita JM, Martos C, Jonasson JG, Merletti F, Boffetta P. Second malignancies after childhood noncentral nervous system solid cancer: Results from 13 cancer registries. Int J Cancer. 2011 Apr 25. doi: 10.1002/ijc.26135. [Epub ahead of print] • AIRTUM Working Group. Italian cancer figures, report 2011: Survival of cancer patients in Italy. Epidemiol Prev. 2011 Sep-Dec;35(5-6 Suppl 3):1-200. 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Il gruppo di lavoro per i tumori infantili della Commissione Oncologica Regionale ha chiesto di estendere l’attività del registro includendo nella rilevazione i casi incidenti fino ai 19 anni compiuti e monitorarne la sopravvivenza al fine di individuare differenze significative nella prognosi per età. Il problema è rilevante per l’allocazione delle risorse necessarie per il trattamento di tali casi. OBIETTIVO Stimare l’incidenza e la sopravvivenza dei tumori maligni negli adolescenti (15-19 anni) residenti in Piemonte. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Il metodo di rilevazione correntemente adottato dal Registro dei Tumori Infantili, basato sulla rilevazione attiva presso i reparti, è stato modificato per tenere conto della proporzione di casi che, malgrado quanto indicato in premessa, viene tuttora ricoverato in reparti dell’adulto. La rilevazione dei casi è basata sulle schede di dimissione ospedaliera (SDO) da cui vengono selezionati i ricoveri di soggetti residenti in Piemonte, di età 15-19 anni, con un codice di tumore maligno (ICD9:140-208), benigno o incerto dell’encefalo, testa e collo, sistema emolinfopoietico (ICD9: 225-239). La rilevazione nelle anatomie patologiche e ematologie è stata estesa a questo gruppo d’età. Ulteriori fonti di identificazione dei casi utilizzate Inoltre sono disponibili fonti di segnalazione dei casi per quanto riguarda le cure all’estero e l’archivio dei segnalati nel registro ospedaliero dell’AIEOP. LINEE OPERATIVE DELLA RILEVAZIONE 1. E’ stata estesa la rilevazione a 19 anni per quanto riguarda tutte le strutture tramite l’archivio dimissioni del Piemonte incluso l’archivio dei rimborsi per ricoveri fuori Regione; 2. sono stati individuati i possibili casi dalla registrazione autorizzazioni cure all’estero, dalle anatomie patologiche, dal Registro Tumori città di Torino e dall’ archivio dell’AIEOP 3. è stata avviata la registrazione sistematica della prima fonte che ha permesso l’identificazione del caso. Il RTIP ha richiesto i dati di sopravvivenza degli adolescenti ai registri tumori di popolazione certificati inclusi nella banca dati AIRTUM (www.AIRTUM.it) al fine di condurre confronti sulla sopravvivenza per età e tipo di tumore fra adolescenti e bambini. SCALA DEI TEMPI: giugno 2011, acquisizione dei dati da AIRTUM e della documentazione relativa (inclusione di benigni del sistema nervoso e mielodisplasie). luglio 2011-gennaio 2012 analisi e pubblicazioni. E` in corso la preparazione di una monografia su tumori pediatrici e in adolescenti basata sulla banca dati AIRTUM. Pubblicazione prevista ottobre 2012. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Nel corso del 2011 sono stati acquisiti i dati da AIRTUM con inclusione dei tumori benigni del 41 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.008 sistema nervoso e delle mielodisplasie. E` stato completato il follow-up per lo stato in vita per i casi incidenti. Inoltre si è proceduto ad una ricerca sistematica delle cause di morte di tutti i casi che risultano deceduti (incidenti dal 1965 al 2007) raggiungendo una completezza dell’informazione superiore al 90%. Sono in corso analisi e pubblicazione dei dati descrittivi inclusi i tassi di sopravvivenza a breve termine. COLLABORATORI INTERNI: Daniela ALESSI, Tiziana CENA, Fulvio LAZZARATO, Vanda MACERATA, Corrado MAGNANI, Milena MAULE, Franco MERLETTI, Maria Luisa MOSSO, Marinella NONNATO, Guido PASTORE, Benedetto TERRACINI COLLABORATORI ESTERNI: P. Dalmasso. RISORSE E FINANZIAMENTO: Risorse CPO, Progetto finanziato Ricerca Sanitaria finalizzata. PUBBLICAZIONI: • SULTAN I, RODRIGUEZ-GALINDO C, EL-TAANI H, PASTORE G, CASANOVA M, GALLINO G, FERRARI A. Distinct features of colorectal cancer in children and adolescents: a population-based study of 159 cases. Cancer. 2010 Feb 1;116(3):758-65. PubMed PMID: 19957323. • PASTORE G, DE SALVO GL, BISOGNO G, DAMA E, INSERRA A, CECCHETTO G, FERRARI A; TREP GROUP; CSD OF EPIDEMIOLOGY BIOSTATISTICS, AIEOP. Evaluating access to pediatric cancer care centers of children and adolescents with rare tumors in Italy: the TREP project. Pediatr Blood Cancer. 2009 Aug;53(2):152-5. 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PubMed PMID:19135358. 42 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.010 Realizzazione e epidemiologia manutenzione sistema informatico dell'unità di Design, implementation and maintenance of the epidemiology unit computing system RESPONSABILE: Dr. Stefano ROSSO COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Coordinamento nella progettazione, realizzazione e manutenzione delle risorse informatiche hardware e software di base per il complesso delle attività della SC Epidemiologia dei Tumori 2. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Trattasi d’attività routinaria di gestione delle risorse informatiche a disposizione di tutti i componenti della Struttura Semplice. Nello specifico, oltre a coordinare la progettazione e la realizzazione delle strutture di base si tratta di valutare la compatibilità delle installazioni software e hardware proposte all'interno dei vari progetti con le risorse esistenti. In questo progetto sono comprese le attività di formazione e di manutenzione. SCALA DEI TEMPI: -Progettazione. -Direzione lavori. -Formazione. -Istruzione procedure per l’assistenza tecnica ed aggiornamento materiale. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Nel corso del 2010 si è proceduto a: - aggiornamento di alcune risorse hardware relative ai sistemi di produzione individuale (PC); - aggiornamento risorse software per la produzione di interfacce pubblicabili sulla bacheca intranet; - ricollocazione del software per l'aggiornamento delle schede di progetto; - aggiornamento della documentazione relativa alla normativa sulla privacy. Nel 2011 è proceduto con l'attività di formazione e manutenzione ordinaria COLLABORATORI INTERNI: Marta GIROTTO, Andrea ORTALE RISORSE E FINANZIAMENTO: Questa attività è finanziata direttamente all'interno dei finanziamenti CPO. 43 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.011 Qualità di vita lungosopravvissuti dopo tumore infantile Health related quality of life among longterm survivors after a childhood cancer RESPONSABILE: Dr.ssa Paola PISANI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Fornire informazioni sulla qualità della vita e sull'accesso ai servizi sanitari delle persone divenute adulte guarite da una neoplasia insorta prima del compimento del 19° anno di vita. La prognosi dei bambini affetti da tumore maligno è migliorata in modo sensibile in questi ultimi 3 decenni. Il Registro dei Tumori Infantili del Piemonte (RTIP) rileva casi incidenti di tumori maligni dal 1965 e costituisce una base dati unica per questo studio. Uno studio pilota ha permesso di rilevare che i lungosopravvissuti dopo una neoplasia infantile, se non presentano sequele dovute alle terapie e alla malattia, raggiungono un grado di scolarità più elevato della popolazione generale piemontese, una maggiore probabilità di svolgere un'attività lavorativa e una minore probabilità di essere coniugati. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Sono stati studiati alcuni indicatori dell’inserimento sociale: in particolare la frequenza dei matrimoni/convivenze e la fertilità, il titolo di studio, l'attività lavorativa e gli effetti a distanza delle cure e della malattia per le circa 1.100 persone residenti in Piemonte vive nel 1999, dopo almeno 5 anni dalla diagnosi di un tumore maligno diagnosticato prima del compimento del 15° anni di vita. L'acquisizione delle informazioni è avvenuta sia contattando gli uffici anagrafici dei comuni di residenza, sia inviando un apposito questionario ai sopravvissuti e ai medici di medicina generale che hanno in cura queste persone. Inoltre è in corso lo studio della morbidità per causa nei lungosopravvissuti attraverso l’identificazione di ricoveri ospedalieri registrati a partire dal 1996 e il confronto con la morbidità dei coetanei residenti in Piemonte. SCALA DEI TEMPI: attività continuativa STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Nel corso del 2005 è stata completata la raccolta dei questionari con una rispondenza dei pazienti e dei medici di circa il 72%, nel 2005 si è proceduto alle analisi dei fattori legati alla rispondenza ai questionari e nel 2006 si è proceduto all’analisi dei questionari. Sono state pubblicate l’analisi su fertilità e matrimoni, e su determinanti socio-demografici della rispondenza all’inchiesta tramite questionario. E’ in corso di pubblicazione l’analisi della morbidità rilevata tramite le SDO. COLLABORATORI INTERNI: Daniela ALESSI, Tiziana CENA, Corrado MAGNANI, Milena MAULE, Franco MERLETTI, Maria Luisa MOSSO, Marinella NONNATO, Guido PASTORE, Rosalba ROSATO RISORSE E FINANZIAMENTO: E’ stato utilizzato un finanziamento della Regione Piemonte (Ricerca sanitaria Finalizzata 2003) ed un finanziamento S. Paolo, progetto Oncologia. PUBBLICAZIONI: • Pivetta E, Maule MM, Pisani P, Zugna D, Haupt R, Jankovic M, Arico' M, Casale F, Clerico A, Cordero di Montezemolo L, Kiren V, Locatelli F, Palumbo G, Pession A, Pillon M, Santoro N, Terenziani M, Valsecchi MG, Dama E, Magnani C, Merletti F, Pastore G. Marriage and parenthood among subjects cured of childhood cancer: a report from the Italian AIEOP Off-Therapy Registry. Haematologica. 2011 Jan 12. [Epub ahead of print] 44 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.011 • DAMA E, MAULE MM, MOSSO ML, ALESSI D, GHISLENI M, PIVETTA E, PISANI P, MAGNANI C, PASTORE G, MERLETTI F. Life after childhood cancer: marriage and offspring in adult long-term survivors - a population-based study in the Piedmont region, Italy. Eur J Cancer Prev. 2009 Sep 3. [Epub ahead of print] PubMed PMID:19734794. • ALESSI D, PASTORE G, ZUCCOLO L, MOSSO ML, RICHIARDI L, PEARCE N, MAGNANI C, MERLETTI F. Analysis of Non-response in the Assessment of Health-related Quality of Life of Childhood Cancer Survivors. Eur J Cancer Prev 2007; 16: 576-80. • ALESSI D, DAMA E, BARR R, MOSSO ML, MAULE M, MAGNANI C, PASTORE G, MERLETTI F. Health-related quality of life of long-term childhood cancer survivors: a population-based study from the Childhood Cancer Registry of Piedmont, Italy. Eur J Cancer 2007; 43: 2545-52. • PASTORE G, MAGNANI C, MOSSO ML, VISCOMI S, TERRACINI B, MERLETTI F. Marriage and offspring in adult long-term survivors of childhood cancer: a study from the childhood cancer registry of the Piedmont region (Italy). Ital J Pediatr 2002; 28: 121-7. • PASTORE G, MOSSO ML, MAGNANI C, LUZZATTO L, BIANCHI M, TERRACINI B. Physical impairment and social life goals among adult long-term survivors of childhood cancer: a population-based study from the Childhood Cancer Registry of Piedmont - Italy. Tumori 2001; 87: 372-8. • MOSSO ML, PASTORE G., MAGNANI C, MADON E, BARISONE E, RICARDI U, TERRACINI B. Stato di salute ed inserimento sociale delle persone sopravvissute ad un tumore maligno diagnosticato in età pediatrica. Uno studio del Registro dei Tumori Infantili del Piemonte. Riv Ital Pediatr 2000; 26: 813-20. 45 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.016 Produzione d’indicatori di prevalenza dei tumori nella popolazione torinese Cancer prevalence in Turin residents RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Disporre di indicatori di prevalenza a fini di valutazione generale di impatto e di programmazione sanitaria. All’interno dell’Europa, come si può vedere dai dati finora pubblicati da IARC-IACR e dal Progetto Europreval, la variabilità della prevalenza è maggiore di quella dell’incidenza e della sopravvivenza. Ciò è dovuto al fatto che la prevalenza è determinata dalle altre due grandezze, ma ancor più dalla struttura per età della popolazione e dalla mortalità generale. Pertanto è importante disporre di misure di prevalenza luogo e tempo specifiche. Il Registro Tumori Piemonte dispone oggi di dati con un rinculo temporale di 25 anni, il che consente di calcolare per tutte le sedi tumorali la prevalenza a 20 anni dalla diagnosi; per molte sedi tumorali ed in particolare per quelle a maggiore letalità, ciò esaurisce il totale della prevalenza. Le misure consentono inoltre un raffronto con i risultati dei metodi di stima, e quindi una validazione di questi. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Da un punto di vista operativo, la misura della prevalenza richiede la completa verifica di esistenza in vita di tutta la coorte dei casi registrati presenti nell’archivio ad una determinata data. Le procedure sono quindi largamente comuni a quelle per la determinazione della sopravvivenza. Comuni ad entrambi è anche il potenziale studio dei casi lungo-sopravviventi dopo una diagnosi di tumore ad alta letalità, dietro le quali si cela una parte di errori diagnostici di falsa positività. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: L’attività è da considerarsi routinaria. COLLABORATORI INTERNI: Paola BUSSO, Franca GILARDI, Silvia PATRIARCA, Rossana PRANDI, Stefano ROSSO RISORSE E FINANZIAMENTO: Lo studio è realizzato con risorse interne al CPO. PUBBLICAZIONI: Gli indicatori di prevalenza sono pubblicati e periodicamente aggiornati sul sito www.cpo.it AIRTUM WORKING GROUP Italian cancer figures, report 2010: Cancer prevalence in Italy. Patients living with cancer, long-term survivors and cured patients. Epidemiol Prev. 2010 Sep-Dec;34(5-6 Suppl 2):1-188. 46 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.017 Tumori Multipli Primitivi: raccomandazioni per la registrazione e l'analisi Multiple analysis Primary Tumours: reccomendations for registration and RESPONSABILE: Dr. Stefano ROSSO COORDINAMENTO: CPO OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: I precedenti lavori del RTP concernenti analisi d'incidenza e sopravvivenza per i tumori multipli primitivi, in particolare della mammella e melanomi, hanno evidenziato la necessità di rivedere le regole di registrazione dei tumori multipli. Questo argomento è all'ordine del giorno anche in ambito internazionale: il SEER ha recentemente rivisto, pur non risolvendo del tutto i problemi evidenziati, le regole di registrazione; il network Europeo ha inserito la revisione delle sue regole fra le proprie priorità; infine le attività di valutazione dei programmi di screening organizzato richiedono a loro volta definizione dei casi intervallo e multipli differenti MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Si intende in questo progetto rivedere le raccomandazioni per la registrazione dei tumori multipli, sia per quanto di competenza nelle collaborazioni internazionali, sia per la registrazione locale in Piemonte. Attualmente l'argomento è inserito in diversi WP delprogetto Eurocourse (WP3, WP4,e WP6) dove i ricercatori del CPO sono a vario titolo inseriti. L'obiettivo è quello di raccogliere le varie evidenze emerse nei lavori dei WP di Eurocourse in un documento condiviso da pubblicare come rapporto tecnico a cura dell'ENCR, e secondariamente, modificare le procedure del RTP in modo da poter corrispondere alle varie esigenze di ricerca. Inoltre, in congiunzione con il progetto EUNICE, è in corso una valutazione di fattibilità per l'analisi dei tumori multipli a partire dal database del progetto EUNICE (Project Leader: Isabel Soerjomataram) SCALA DEI TEMPI: Nel 2010 si sono attivati i WP di Eurocourse Nel 2011 è stata avviata l'analisi del database EUNICE. Nel 2012 sono previsti i risultati e le pubblicazione STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: I WP di Eurocourse si sono attivate ed in particolare: WP4 (in congiunzione con WP3) per la definzione delle regole di codifica/identificazione dei tumori multipli per il database EUROCIM. Tali regole sono contenute nel documento di definizione del tracciato record del database EUROCIM rilasciate dallo IARC nel maggio del 2010. E' prevista una prima analisi di compliance alle regole appena il datatbase sarà popolato con il 70% dei registri europei (previsione per il 2012) Per l'analisi del database EUNICE è stato prodotto un documento di progetto che è stato approvato dai membri del consorzio. COLLABORATORI INTERNI: Silvia PATRIARCA, Roberto ZANETTI 47 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.017 RISORSE E FINANZIAMENTO: CPO ed Eurocourse PUBBLICAZIONI: • Rosso S, Terracini L, Ricceri F, Zanetti R. Multiple primary tumours: incidence estimation in the presence of competing risks. Popul Health Metr. 2009 Apr 1; 7(1):5. •Rosso S, Ricceri F, Terracini L, Zanetti R.Methodological issues in estimating survival in patients with multiple primary cancers: an application to women with breast cancer as a first tumour. Emerging Themes in Epidemiology 2009, 6:2doi:10.1186/1742-7622-6-2. •Rosso S, De Angelis R, Ciccolallo L, Carrani E, Soerjomataram I, Grande E, Zigon G, Brenner H; The EUROCARE-4 Working Group. Multiple tumours in survival estimates. Eur J Cancer. 2009 Jan 2. •RICCERI F, TERRACINI L, ZANETTI R, ROSSO S. Survival of patients with multiple primary tumours: an application to patients with primary breast cancer from the Piedmont cancer Registry. Atti del XXXI Convegno GRELL, Palma de Maiorca, 2006. •ROSSO S, RICCERI F, TERRACINI L, ZANETTI R. Is patients survival affected by the occurrence of a subsequent primary cancer? An application to patients with a primary breast cancer from the Piedmont Cancer Registry. Atti del Convegno IACR, Goiania, 2006. 48 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.022 Studio sull’uso della terapia ormono sostitutiva (TOS), pratica di screening e tumore della mammella Hormone Replacement Therpy (HRT), screening practice and breast cancer RESPONSABILE: Dr. Stefano ROSSO COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Individuare i pattern d’uso della TOS nelle donne in età di screening a Torino, prima e dopo la diffusione dei risultati dello studio Women’s Health Initiative. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: La popolazione di riferimento è quella delle donne residenti a Torino invitate allo screening mammografico nel periodo 2000-2005. I dati sono stati linkati con i file delle prescrizioni farmaceutiche di quegli anni, identificando così le utilizzatrici di TOS ed i pattern di consumo. La coorte sarà poi caratterizzata per le pratiche di screening (aderenza agli inviti, compliance al programma, mammografie al di fuori del programma). Infine, verranno individuati i casi positivi allo screening ed i casi intervallo grazie agli archivi del locale registro tumori. SCALA DEI TEMPI: Definizione del database e linkage nel 2009 Pre-analisi nel 2009-2010 Di seguito, composizione del draft con i risultati da sottoporre a rivista scientifica STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: L'analisi preliminare ha fatto emergere un possible bias dovuto ai tempi ridotti di follow-up. Per questo si è deciso di estendere il periodo di osservazione. COLLABORATORI INTERNI: Giovannino CICCONE, Antonio PONTI, Roberto ZANETTI RISORSE E FINANZIAMENTO: Non sono previsti attualmente finanziamenti. PUBBLICAZIONI: Previste alla fine dello studio nel 2012. 49 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.023 I tumori nella popolazione immigrata in Piemonte dall’estero. Stima della frequenza nel prossimo decennio Cancer in migrant populations in Turin. Estimate of the frequency in the next decade RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Stimare i fabbisogni assistenziali oncologici della popolazione immigrata (in termini sia di prevenzione primaria, sia di diagnosi precoce, sia di trattamento e di riabilitazione). MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Il presente progetto mira a: 1. affinare i metodi già utilizzati e monitorare le fonti per la stima delle popolazioni immigrate, per area di origine; 2. estendere le procedure già sperimentate per trovare i casi di tumore negli immigrati: estensione a tutti i tipi di tumore e ad entrambi i sessi delle esperienze sviluppate con i tumori della mammella e del collo dell’utero; 3. acquisire elementi per il calcolo dei rischi tumorali di base a seconda delle zone di provenienza delle popolazioni immigrate (Paesi dell’Est europeo, africa del Nord e Sud America); 4. analizzare gli elementi di possibile modificazione dei profili di rischio in conseguenza della migrazione e dell’inserimento nella società ospite; 5. calcolare le frequenze attese di incidenza, mortalità e prevalenza per i diversi tumori nelle diverse componenti della popolazione immigrata. Le frequenze attese saranno calcolate secondo diversi scenari: - di evoluzione del rischio di base e del rischio legato all’ambientazione; - di tendenza dei flussi migratori; - di evoluzione delle politiche migratorie (es. ricongiungimenti familiari); - di invecchiamento della popolazione immigrata. Fonti di dati: -demografici: misure e stime per i diversi contingenti di status migratorio; - sanitari locali: Registro Tumori Piemonte, Archivio delle Schede di Dimissione Ospedaliera, Archivio Regionale delle Prestazioni Ambulatoriali, Archivio Regionale della Mortalità; -sanitari internazionali: la rete mondiale dei Registri Tumori e le stime sistematiche che ne vengono derivate (Globocan). STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: L’attività sta progredendo secondo i metodi dello studio “I tumori del collo dell’utero e della mammella nella popolazione immigrata in Italia e in Torino”, testo della relazione Finale alla Regione Piemonte COLLABORATORI INTERNI: Paola BUSSO, Livia GIORDANO, Silvia PATRIARCA, Stefano ROSSO, Irene SOBRATO COLLABORATORI ESTERNI: dott.ssa L. Mondo. dott. M.A. Tazi RISORSE E FINANZIAMENTO: Risorse correnti di personale e strumentali a carico del CPO - Registro Tumori Piemonte. 1.Finanziamento regionale nell’ambito del progetto di ricerca sanitaria finalizzata bando 2006. 2.Finanziamento regionale nell’ambito del progetto di ricerca sanitaria finalizzata bando 2008. 50 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.023 PUBBLICAZIONI: •ZANETTI R, TAZI MA, ROSSO S. New data tell us more about cancer incidence in North Africa. Eur J Cancer 2009 Dec 21. [Epub ahead of print] •Presentazione orale alla XIII Riunione annuale dell'AIRTUM, Siracusa 6-7-8 maggio 2009. •SOBRATO I, BUSSO P, ZANETTI R.What are we learning from the new data on cancer incidence in North Africa. Epidemiol Prev. 2010 Jan-Apr;34(1-2):23-6. 51 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.024 Progetto EUNICE (sopravvivenza di periodo) EUNICE project (period survival) RESPONSABILE: Dr. Stefano ROSSO COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto. Prof. Hermann Brenner Abt. Klinische Epidemiologie und Alternsforschung. Deutsches Krebsforschungszentrum Bergheimer Str. 20 D-69115 Heidelberg OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Comparare i risultati delle analisi di sopravvivenza condotte con il metodo “di periodo” in alcuni selezionati database di registri europei. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: I dati provengono dai casi incidenti nel periodo 1980-2004, con follow-up al 2004 registrati dai registri di: Cracovia, Lituania, Estonia, Slovenia, Einhdoven, Scozia, Ginevra, Finlandia, Norvegia, Saarland, Toscana e Torino. L’analisi viene condotta secondo il cosiddetto metodo “di periodo”, che, a differenza di quello tradizionale “di coorte” dovrebbe essere in grado di fornire stime più aggiornate e vicine alla realtà clinica dei nuovi casi diagnosticati, in particolare in presenza di forti trend di miglioramento della sopravvivenza. Si vuole arricchire tale tecnica, già sperimentata e validata, tramite l’introduzione di modelli per controllare l’effetto di variabili associate. Il presente progetto intende applicare tale metodo e la modellizzazione ai dati di alcuni registri scelti in modo da garantire qualità, ma anche variabilità di risultato, dai valori superiori di sopravvivenza osservati nei registri del Nord Europa a quelli più modesti dei paesi dell’Est. Il progetto è proseguito con l'inclusione dei nuovi dati d'incidenza e follow-up (anno limite 2007) SCALA DEI TEMPI: Il progetto ha fornito i primi risultati pubblicati nel corso del 2008. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Sono stati inviati i dati di Torino che includono l’incidenza 1985-2006, con follow-up minimo al 31/12/2008. E' stata aggiornata la base dati con l'incidenza del 2007 e follow-up minimo al 31/12/2008. Nel marzo 2011 si è svolta una riunione del consorzio a Torino che ha definito i nuovi progetti d'analisi della base dati aggiornata, che sono in corso di svolgimento COLLABORATORI INTERNI: Roberto ZANETTI COLLABORATORI ESTERNI: Tutto il personale del registro è coinvolto nell’attività routinaria di rilevazione dell’incidenza e di aggiornamento del follow-up. RISORSE E FINANZIAMENTO: Il presente progetto dispone di limitati fondi destinati alla formazione ed all’organizzazione di meeting. I fondi sono gestiti dal centro coordinatore. NOTE: 52 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.024 STUDI MULTICENTRICI Studio multicentrico europeo. PUBBLICAZIONI: • Neppl-Huber C, Zappa M, Coebergh JW, Rapiti E, Rachtan J, Holleczek B, Rosso S, Aareleid T, brennere H. Gondos A; The EUNICE Survival Working Group.Changes in incidence, survival and mortality of prostate cancer in Europe and the United States in the PSA era: additional diagnoses and avoided deaths. Ann Oncol 2011 Sep 28•Rosso S, Gondos A, Zanetti R, Bray F, Zakelj M, Zagar T, Smailyte G, Ponti A, Brewster DH, Voogd AC, Crocetti E, Brenner H; the EUNICE Survival Working Group. Up-to-date estimates of breast cancer survival for the years 2000-2004 in 11 European countries: The role of screening and a comparison with data from the United States. Eur J Cancer. 2010; 46:3351-7. •Van De Schans Sa, Gondos A, van Spronsen DJ, Rachtan J, Holleczek B, Zanetti R, Coebergh JW, Janssen-Heijnen ML, Brenner H. Improving Relative Survival, But Large Remaining Differences in Survival for Non-Hodgkin's Lymphoma Across Europe and the United States From 1990 to 2004. J Clin Oncol. 2011; 29: 192-9 •Janssen-Heijnen ML, Gondos A, Bray F, Hakulinen T, Brewster DH, Brenner H, Coebergh JW. Clinical relevance of conditional survival of cancer patients in europe: age-specific analyses of 13 cancers. J Clin Oncol. 2010; 28:2520-8. •Gondos A, Holleczek B, Janssen-Heijnen M, Brewster DH, Bray F, Rosso S, Hakulinen T, Brenner H.Model-based projections for deriving up-to-date cancer survival estimates: an international evaluation. Int J Cancer. 2009 Dec 1;125(11):2666-72 •GONDOS A, BRAY F, HAKULINEN T, BRENNER H; THE EUNICE SURVIVAL WORKING GROUP. Trends in cancer survival in 11 European populations from 1990 to 2009: a model-based analysis. Ann Oncol 2009; 20: 564-73. •Gondos A, Holleczek B, Janssen-Heijnen M, Brewster DH, Bray F, Rosso S, Hakulinen T, Brenner H.Model-based projections for deriving up-to-date cancer survival estimates: an international evaluation. Int J Cancer. 2009 Dec 1;125(11):2666-72. •Gondos A, Bray F, Brewster DH, Coebergh JW, Hakulinen T, Janssen-Heijnen ML, Kurtinaitis J, Brenner H; EUNICE Survival Working Group. Recent trends in cancer survival across Europe between 2000 and 2004: a model-based period analysis from 12 cancer registries. Eur J Cancer. 2008 Jul;44(10):1463-75 53 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.029 Indicatori di processo e di risultato dei programmi di screening Early and impact indicators for screening programmes RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Il ruolo del Registro Tumori Piemonte nello screening oncologico si rivolge particolarmente alla valutazione di efficacia, a livello di popolazione, dello screening stesso. Per far ciò ha sempre collaborato con i tre programmi di screening torinese. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Le neoplasie della mammella, della cervice uterina e del colon retto, che sono oggetto dei programmi di screening organizzato nella città di Torino sono esaminate più approfonditamente già nell’atto della registrazione dell’incidenza. Per queste neoplasie vengono sistematicamente raccolte delle informazioni aggiuntive necessarie a stabilire lo stadio del tumore alla diagnosi e a definire l’iter diagnostico e le terapie praticate. Si prende nota, inoltre, di numerosi fattori prognostici, diversi da tumore a tumore. Inoltre, sempre nell’ambito della valutazione di efficacia dello screening, sono oggetto di rilevazione sistematica anche le lesioni precancerose della cervice uterina, a partire alle CIN III. I casi registrati e le informazioni raccolte alimentano il database del Registro Tumori e vengono trasmesse, quando richieste, ai tre programmi di screening. Viene poi effettuato da parte dei programmi di screening un record-linkage con i loro archivi ed, ai casi incidenti, viene aggiunto lo stato di screening. In questo modo vengono identificati i casi di intervallo e viene ampliato il corredo di informazioni dei casi screen-detected. I dati così raccolti, per quanto riguarda i carcinomi della mammella e della cervice uterina, partecipano agli studi collaborativi “IMPATTO”. Per quanto riguarda il carcinoma del colon-retto i dati sono stati inviati ad AIRTum per uno studio collaborativi nazionale. SCALA DEI TEMPI: PROGRAMMA DI ATTIVITA’ 2012 Trasmettere gli anni d’incidenza fino al 2010. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Sono stati trasmessi ai programmi di screening ed analizzati secondo i criteri suddetti i seguenti database Colon-retto: anni di incidenza 1998-2008 Collo utero: anni di incidenza 1985-2009 Mammella: anni di incidenza 1988-2009 COLLABORATORI INTERNI: Paola BUSSO, Franca GILARDI, Silvia PATRIARCA, Rossana PRANDI, Stefano ROSSO RISORSE E FINANZIAMENTO: STUDI MULTICENTRICI Studio IMPATTO Mammella(responsabile E. Paci , CSPO Firenze) Studio IMPATTO Cervice(responsabile D. Serraino, CRO Aviano,PN) PUBBLICAZIONI: • SEGNAN N, ARMAROLI P, BONELLI L, RISIO M, SCIALLERO S, ZAPPA M, ANDREONI B, ARRIGONI A, BISANTI L, CASELLA C, CROSTA C, FALCINI F, FERRERO F, GIACOMIN A, GIULIANI O, SANTARELLI A, VISIOLI CB, ZANETTI R, ATKIN WS, SENORE C; AND THE SCORE WORKING GROUP. Once-Only Sigmoidoscopy in Colorectal Cancer Screening: Follow-up Findings of the Italian Randomized Controlled Trial--SCORE. J Natl Cancer Inst 2011; 103: 54 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.029 1310-22. • ZORZI M, GUZZINATI S, PULITI D, PACI E; IMPACT WORKING GROUP. A simple method to estimate the episode and programme sensitivity of breast cancer screening programmes.J Med Screen. 2010;17(3):132-8 •RONCO G, GIORGI-ROSSI P, CAROZZI F, CONFORTINI M, DALLA PALMA P, DEL MISTRO A, GHIRINGHELLO B, GIRLANDO S, GILLIO-TOS A, DE MARCO L, NALDONI C, PIEROTTI P, RIZZOLO R, SCHINCAGLIA P, ZORZI M, ZAPPA M, SEGNAN N, CUZICK J; New Technologies for Cervical Cancer screening (NTCC) Working Group. Efficacy of human papillomavirus testing for the detection of invasive cervical cancers and cervical intraepithelial neoplasia: a randomised controlled trial.Lancet Oncol. 2010 Mar;11(3):249-57 • BUCCHI L, PULITI D, RAVAIOLI A, CORTESI L, DE LISI V, FALCINI F, FERRETTI S, FRIGERIO A, MANGONE L, PETRELLA M, PETRUCCI C, SASSOLI DE BIANCHI P, TRAINA A, TUMINO R, ZANETTI R, ZORZI M, PACI E. Breast screening: axillary lymph node status of interval cancers by interval year. Breast 2008; 17: 477-83. •CAROZZI F, CONFORTINI M, DALLA PALMA P, DEL MISTRO A, GILLIO-TOS A, DE MARCO L, GIORGI-ROSSI P, PONTENANI G, ROSSO S, SANI C, SINTONI C, SEGNAN N, ZORZI M, CUZICK J, RIZZOLO R, RONCO G; NEW TECHNOLOGIES FOR CERVIVAL CANCER SCREENING (NTCC) WORKING GROUP.Use of p16-INK4A overexpression to increase the specificity of human papillomavirus testing: a nested substudy of the NTCC randomised controlled trial. Lancet Oncol 2008; 9: 937-45. •GOLDONI CA, BONORA K, CIATTO S, GIOVANNETTI L, PATRIARCA S, SAPINO A, SARTI S, PULITI D, PACI E; THE IMPACT WORKING GROUP. Misclassification of breast cancer as cause of death in a service screening area. Cancer Causes Control 2008 Nov 18. •PACI E, COVIELLO E, MICCINESI G, PULITI D, CORTESI L, DE LISI V, FERRETTI S, MANGONE L, PERLANGELI V, PONTI A, RAVAIOLI A, DE\' BIANCHI PS, SEGNAN N, STRACCI F, TUMINO R, ZARCONE M, ZORZI M, ZAPPA M; IMPACT WORKING GROUP. Evaluation of service mammography screening impact in Italy. The contribution of hazard analysis. Eur J Cancer 2008; 44: 858-65. •PULITI D, MICCINESI G, COLLINA N, DE LISI V, FEDERICO M, FERRETTI S, FINARELLI AC, FOCA F, MANGONE L, NALDONI C, PETRELLA M, PONTI A, SEGNAN N, SIGONA A, ZARCONE M, ZORZI M, ZAPPA M, PACI E; IMPACT WORKING GROUP. Effectiveness of service screening: a case-control study to assess breast cancer mortality reduction. Br J Cancer 2008; 99: 23-7. Erratum in: Br J Cancer 2008; 99: 1756. •PONTI A, ROSSO S, ZANETTI R, RICCERI F, TOMATIS M, SEGNAN N. Breast cancer incidence, 1980-2006: combined roles of menopausal hormone therapy, screening mammography, and estrogen receptor status. J Natl Cancer Inst 2007; 99: 1817-8; •PACI E, MICCINESI G, PULITI D, BALDAZZI P, DE LISI V, FALCINI F, CIRILLI C, FERRETTI S, MANGONE L, FINARELLI AC, ROSSO S, SEGNAN N, STRACCI F, TRAINA A, TUMINO R, ZORZI M. Estimate of overdiagnosis of breast cancer due to mammography after adjustment for lead time. A service screening study in Italy. 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Zanetti (Italia), J Dillner (Svezia), Ahti Anttila (Finlandia) OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Il progetto, nato nel seno della European Network of Cancer Registres, ha per obiettivo lo sviluppo scientifico, tecnico ed organizzativo della rete dei Registri Tumori dell’Unione Europea. Il progetto ha l’esplicito compito di definire criteri per la copertura di registrazione (numero, dimensione e localizzazione dei registri) e di porre le basi per un data set dei dati Europei, che assolva compiti simili a quelli del SEER statunitense. Il Progetto prende in esame anche gli aspetti legali e giuridici dell’attività di registrazione. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Il progetto vede la partecipazione, in qualità di Owners, di 15 Istituti nazionali o regionali, di 13 paesi Europei (oltre a quelli dei WPL citati qui sopra, anche Belgio, Romania, Estonia, Austria, Islanda, UK e Spagna). Il progetto è organizzato in 10 Working Packages: 1. Scambio di conoscenze sui programmi nazionali (di registrazione) 2. Condotta etica nella ricerca 3. Strumenti per migliorare qualità, copertura e uso dei dati 4. Sviluppo, armonizzazione, analisi e condivisione dei dati 5. Interfaccia con i programmi di screening 6. Interfaccia col sistema clinico 7. Interfaccia con le banche biologiche 8. Disseminazione delle informazioni e Formazione 9. Summit Europeo sul Controllo del Cancro (Conferenza finale) 10. Coordinamento del Progetto. Inoltre, tre Enti hanno funzioni di Sub Contractor su aspetti legati alla realizzazione di prodotti/servizi specifici definiti nel progetto. Il Working Package 3 è diretto dal CPO-Registro Tumori Piemonte, e ad esso sono affidati i seguenti obiettivi. a. Armonizzazione dei dati (in particolare negli aspetti di stadiazione dei casi, delle classificazioni morfologiche, e del processamento automatico delle informazioni) b. Miglioramento della completezza e tempestività nella produzione dei dati c. Aumento della gamma di dati (in particolare clinici) offerti d. Miglioramento delle procedure di Follow-up dei casi e. Stima dei fabbisogni di espansione della copertura continentale f. Valutazione della rappresentatività degli schemi di copertura sub-nazionali SCALA DEI TEMPI: Il progetto avrà durata triennale (tra il 2009 e il 2012). STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Il progetto che, secondo il protocollo doveva concludersi il 01.04.2012, è stato esteso fino al 56 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.030 30.09.2012. Il CPO-Registro Tumori Piemonte, come affidatario del WP3, ha suddiviso il lavoro in otto gruppi, coinvolgendo più di cinquanta ricercatori italiani ed europei. Sono stati organizzati due meeting e un workshop: -Il 13-14 gennaio 2011, in collaborazione con il Registro Tumori dei Paesi Baschi, si è tenuto a Bilbao (Spagna) un meeting sulle variabili cliniche necessarie nella registrazione tumorale. -L’1-2 marzo 2011 si è svolto a Torino un meeting sulla qualità dei dati di Follow-up e sul loro impatto sulle stime di sopravvivenza. -Dal 14 al 17 novembre 2011 si è svolto a Torino un workshop sulla copertura dei registri tumori in Europa e sui metodi statistici per ottenere stime nazionali da dati sub-nazionali. Periodicamente si sono poi organizzate riunioni di piccoli sottogruppi e/o teleconferenze. E’ stata condotta una Survey per valutare la completezza e la tempestività nella registrazione tumorale. L’alta rispondenza ottenuta ha permesso di descrivere in modo accurato la situazione nei registri europei. I risultati di questa analisi sono stati presentati nella sessione Eurocourse del Congresso Annuale dei Registri Tumori inglesi ed in un poster per il Summit Eurocourse svoltosi a Bruxelles in novembre. Attualmente è in preparazione un articolo. È stato realizzato uno studio di simulazione per ottenere informazioni sui parametri che caratterizzano la registrazione tumorale (lunghezza della serie di dati, frequenza dell’evento, popolazione coperta, potenza…) al fine di trovare, se esiste, una dimensione minima e ottima per un registro tumori. Parallelamente è in corso una valutazione dei costi e benefici della registrazione tumorale in Europa: basandosi su un precedente lavoro dell’ENCR, si è individuato un campione opportuno di registri europei a cui sottomettere un nuovo questionario. Attualmente si stanno analizzando le risposte. I risultati saranno presentati in un articolo. Il Dr. Zanetti e il Dr. Rosso, come richiesto dal protocollo del progetto, hanno visitato alcuni registri tumori in diversi paesi europei -Il Dr. Rosso si è recato in Polonia al Centrum Systemów Informacyjnych Ochrony Zdrowia di Varsavia -Il Dr. Zanetti si è recato in Germania e ha visitato il Registro Tumori di Amburgo e l’Istituto di Epidemiologia Clinica di Lubecca. Inoltre nell’ottobre 2011, entrambi sono stati ospiti al SEER di Rockville (USA). COLLABORATORI INTERNI: Paola BUSSO, Maria CALVIA, Stefano ROSSO, Lidia SACCHETTO COLLABORATORI ESTERNI: Dr. SERA Francesco (MRC Centre of Epidemiology for Child Health, UCL Institute of Child Health, Londra) RISORSE E FINANZIAMENTO: Il progetto dispone di un finanziamento Europeo NOTE: Studio multicentrico europeo. PUBBLICAZIONI: ANDERSSON K, BRAY F, ARBYN M, STORM H, ZANETTI R, HALLMANS G, COEBERGH JW, DILLNER J. The interface of population-based cancer registries and biobanks in etiological and clinical research--current and future perspectives. Acta Oncol. 2010 Nov;49(8):1227-34 www.eurocourse.org 57 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.031 Incidenza dei tumori nella popolazione provincia di Biella Cancer incidence in Biella province RESPONSABILE: Dr. Adriano GIACOMIN COORDINAMENTO: CPO Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Rilevazione dell’incidenza tumorale nella popolazione Biellese per l’anno 2009. Estensione alla Provincia di Vercelli e partecipazione a studi collaborativi. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: La rilevazione dell’incidenza si attua tramite una raccolta attiva dei casi di tumore maligno insorti nei residenti nella Provincia. Le procedure sono parzialmente automatizzate ma la sintesi viene sempre effettuata dagli operatori del registro sui singoli casi. La raccolta si svolge con consultazione sistematica ed esaustiva di molteplici fonti: A) archivi dei servizi d’anatomia patologica delle strutture sanitarie locali, e delle strutture di quadrante o regionali cui afferisce un significativo numero di pazienti biellesi: la maggior parte di questi servizi fornisce copia informatica dei loro archivi che vengono esaminati dagli operatori del Registro che selezionano i casi di interesse. B) archivio regionale delle Schede di Dimissione Ospedaliera dal quale si identificano i casi privi di conferma istologica o che necessitino di approfondimento clinico C) cartelle cliniche di ricovero e di Day Hospital D) archivio regionale delle autorizzazioni per le cure all’estero E) archivio del Polo Oncologico F) altri archivi che vengono consultati episodicamente in caso di esigenze specifiche. - Radioterapia - Cure Palliative - Screening I casi raccolti vengono registrati dagli operatori direttamente alla fonte su personal computer portatile utilizzando software specifico di gestione dati. I dati raccolti e le tecniche di registrazione sono quelle determinate dalle convenzioni internazionali dei Registri Tumori. La codifica nosologica avviene tramite l’uso congiunto della CIM-9, CIM 10 e della CIM-O, 1° 2° e 3° edizione. Informazioni aggiuntive, finalizzate ad una migliore definizione dei parametri prognostici, vengono raccolte per le neoplasie della mammella, della cervice uterina e del colon retto, i melanomi della cute, i carcinomi della prostata e per i tumori emolinfopoietici. I rilevanti problemi di mobilità verso strutture esterne all’ASL, comprese le strutture sanitarie lombarde, riscontrati in anni precedenti, hanno indotto ad una cospicua ristrutturazione dei flussi informativi, integrando nella routine i dati derivanti dal Polo Oncologico e dalla Radioterapia, come strumento utile anche al recupero di casi non presenti nei flussi SDO (paganti), rilevati soprattutto in alcune strutture lombarde. Tra gli archivi di incidenza e di mortalità viene periodicamente effettuato un record linkage necessario per il completamento dei dati di incidenza e per la valutazione della sopravvivenza. I dati vengono periodicamente inviati allo IARC per la pubblicazione internazionale “Cancer Incidence In Five Continents” ed alimentano i data base internazionali; alimentano inoltre il data base dell’Associazione Italiana Registri Tumori e sono alla base di studi collaborativi. Nel 2011, perfezionati gli atti amministrativi necessari ed il reclutamento e la formazione del personale necessario, si è avviata l'estensione della registrazione sul territorio della Provincia di Vercelli, al fine di raggiungere un target di popolazione di circa 367.000 residenti. 58 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.031 SCALA DEI TEMPI: L’attività di registrazione dell’incidenza a Biella è da considerarsi routinaria, mentre per Vercelli si è ancora in fase di sperimentazione, fase che si concluderà con il completamento della raccolta 2007-2009 e la procedura di accreditamento presso l’AIRTUM Nel corso del 2012 si prevede il completamento della raccolta 2008 e 2009 per la Provincia di Biella, e l'avanzamento della raccolta per la provincia di Vercelli, con l'obiettivo di disporre di dati del triennio 2007-2009 entro la fine primavera 2013. Nel contempo è in avanzamento l’aggiornamento del follow-up al 31.12.2010 sull’intera casistica di Biella; tale data sarà di riferimento anche per la Provincia di Vercelli, per la quale è necessario il completamento della raccolta dei dati di mortalità relativi ai Comuni esterni all’ASL VC e il caricamento delle schede mancanti 2010-2011. STUDI COLLABORATIVI Per il Registro Tumori Piemonte, Provincia di Biella continua la partecipazione agli studi Eurocare Alta risoluzione, e si è avviata una collaborazione allo studio IMPATTO relativamente ai tumori colo-rettali. Il Registro è presente anche nell’ambito del progetto Rarecare, dedicato ai tumori rari, con uno specifico sviluppo in Italia con il progetto RITA; in particolare sono previsti approfondimenti su mesotelioma e tumori neuroendocrini. Sono in previsione due studi collaborativi, di cui il primo, con funzione di capofila, relativo alla revisione delle procedure di gestione dei dati di mortalità da parte dei Registri Italiani, per valutare gli effetti differenziali sui principali indicatori e studiare la fattibilità di life table per l'analisi di sopravvivenza costruite con criteri diversi; il secondo si riferisce ad un aggiornamento dell'analisi di sopravvivenza sui dati italiani, con un particolare ruolo nel campo delle neoplasie del sistema emolinfopoietico. Il primo studio è stato posposto dal 2011 al 2012 per difficoltà organizzative interne connesse all’assenza di collaboratori; il secondo è stato completato e pubblicando, rinviando gli approfondimenti sulle neoplasie emolinfopoietiche ad uno studio ad hoc. E' stata data la disponibilità alla partecipazione allo studio Eurocourse. Nel corso del 2012 si prevede la prosecuzione di collaborazioni relative a percorsi di formazione e standardizzazione. E' in corso in particolare la predisposizione di materiali per la formazione a distanza (FAD) a favore dell'AIRTUM. Il Registro collabora anche agli studi SCORE relativi alla sperimentazione dello screening colo-rettale, coordinato dal CPO, ed allo studio ANGEM, relativo all'anemia nell'anziano, coordinato dall'Istituto Mario Negri. Nel corso del 2012 in particolare sarà completata la valutazione sulla correlazione tra quadri ematologici reperiti al prevalence-day e l’insorgenza di neoplasie emolinfopoietiche. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Nel 2011 la casistica raccolta fino al 2007 è stata totalmente rivista ed integrata con le variabili richieste dal nuovo protocollo AIRTUM, con l'inserimento in particolare di stadiazioni e variabili prognostiche almeno per le sedi principali, ricorrendo anche alla consultazione della banca dati del servizio oncologico locale. E’ stata inoltre completata la rilevazione del 2008 e di buona parte del 2009 senza peraltro poter procedere al caricamento dei relativi casi sul datawarehouse a causa dell’assenza temporanea del personale dedicato. La priorità è stata data infatti al perfezionamento del tracciato fino al 2007 e all’aggiornamento del follow-up al 31.12.2009 ai fini dell’invio della casistica alla IARC per Cancer Incidence in Five Continents per il tramite della Banca Dati AIRTUM, nonché alla produzione di indicatori di incidenza e di processo aggiornati. E' stata anche completata la raccolta della mortalità provinciale per il 2011, e sono stati prodotti indicatori di mortalità generale ed oncologica per il periodo 1995-2010. Per quanto riguarda le attività relative all’espansione del registro sulla Provincia di Vercelli, l’operatività si è indirizzata su diversi processi: -realizzazione di un datawarehouse di mortalità e codificazione estensiva della mortalità fornita dall’ASL VC su tracciato informatico, in questa fase finalizzata principalmente al Registro Tumori -linkage delle SDO oncologiche 2003-2006 con mortalità 2003-2007, per il controllo della prevalenza 59 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.031 -raccolta delle SDO oncologiche dal 1995 in poi per controlli ad hoc su eventuali casi prevalenti -costruzione di un datawarehouse relativo ai codici SNOMED dei referti di anatomia patologica dell’ASL VC, informatizzata dal 1998 -fornitura ed adattamento del datawarehouse per la registrazione tumori -addestramento, affiancamento, revisione e supervisione dell’attività di rilevamento e registrazione effettuata dal personale preposto. COLLABORATORI INTERNI: Simona ANDREONE, Pier Carlo VERCELLINO COLLABORATORI ESTERNI: Dr.ssa MARINARO Laura - Direzione Integrata della Prevenzione ASL VC* Dr.ssa BARALE Antonella - Responsabile SOS Epidemiologia ASL VC** Dr.ssa FEDELE Monica - Borsista*** Sig.ra VINEIS Loredana - I.P. Libero professionista**** Dr. BAGNASCO Gabriele - Direttore Servizio Igiene e Sanità Pubblica ASL VC(a) * Coordinamento Gestionale-amministrativo espanzione su Provincia di Vercelli ** rilevazione registro tumori part-time espanzione su Provincia di Vercelli *** rilevazione registro tumori tempo pieno espanzione su Provincia di Vercelli **** registro di mortalità part-time (a) Responsabile registro di mortalità ASL VC RISORSE E FINANZIAMENTO: Le attività di registrazione correnti per la provincia di Biella sono finanziate direttamente e per intero dall'ASL BI. L'estensione alla Provincia di Vercelli è invece resa possibile dalla disponibilità di risorse umane, in parte proprie dell’ASL VC in parte derivanti da partnership con Fondazioni esterne. E’ da precisare che il progetto rientra tra quelli proposti alla Regione Piemonte dal Registro Tumori Piemonte, che funge da supervisore, è diretto sotto il profilo tecnico-scientifico dal registro di Biella e sotto il profilo gestionale-amministrativo dal Direttore della Direzione Integrata della Prevenzione dell’ASL VC, ed è allocato presso la SOS di Epidemiologia della stessa ASL. NOTE: Connessione con il Registro Tumori Piemonte. 60 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.032 Stima dell'incidenza, prevalenza e sopravvivenza dei principali tumori in Piemonte Incidence, prevalence and survival estimates of principal cancers in Piedmont RESPONSABILE: Dr. Stefano ROSSO COORDINAMENTO: CPO OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: La parziale copertura della registrazione dei tumori nel territorio Piemontese rende necessarie l'introduzione di procedure di stima per le aree attualmente non coperte. Il progetto prevede, con tecniche statistiche differenti a seconda dell'indicatore considerato, la stima dell'incidenza, prevalenza e soppravvivenza tumorale nelle ASL e/o Poli oncologici e/o macro aree sub-regionali, con riferimento geografico dipendente dalla stabilità statistica delle stime stesse. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Le stime vengono affrontate con tecniche differenti. - Incidenza. Le stime d'incidenza saranno calcolate per i principali tumori adottando modelli di trend del rapporto mortalità/incidenza. Tali modelli permettono d\'intercettare l'effetto dei principali cambiamenti in incidenza e sopravvivenza e di tenerne conto nelle proiezioni. I modelli consentono inoltre di limitare l'effetto della ariabilità statistica e del rumore di fondo. - Sopravvivenza. In questo caso si è deciso di adottare un approccio diverso che possa tenere conto della effettiva variabilità della risposta dell'organizzazione dell'assistenza a livello locale. Si procederà quindi ad estrarre un campione casuale di casi presumibilmente incidenti dagli archivi delle SDO. Successivamente per questo campione si procederà al recupero delle principali informazioni sullo stadio alla presentazione tramite la consultazione manuale delle cartelle cliniche. Il follow-up per i pazienti del campione è effettuato dal personale e con le procedure usuali del RTP. Sarà così possibile procedere ad un'analisi controllata per case-mix. - Prevalenza. Con i risultati delle stime d'incidenza e sopravvivenza sarà quindi possibile stimare la prevalenza con modelli ricorsivi che tengano conto dei diversi profili di rischi delle coorti che compongono le popolazioni nelle aree oggetto di stima. SCALA DEI TEMPI: Nel corso del 2009 si è proceduto al follow-up di un campione di pazienti con tumore del seno incidenti nel 2002 e nel 2004 identificati nell'ambito del progetto San Paolo (vedi scheda 5.008). Nel corso del 2010 si è proceduto al calcolo dei modelli che consentono le stime d'incidenza. Nel 2011 sono state prodotte le stime di incidenza, mortalità e prevalenza al 2012 per i principali tumori in Piemonte e per le ASL. Negli anni a venire le stime verranno periodicamente aggiornate STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Come detto sopra, sono state prodotte le stime di incidenza, mortalità e prevalenza al 2012 per i principali tumori in Piemonte e per le ASL rizonizzate. I risultati sono stati pubblicati in forma estesa sul sito CPO; è stato inoltre prodotto un report con sintesi dei risultati in forma di brochure cartacea. 61 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.032 COLLABORATORI INTERNI: Rossana PRANDI, Nereo SEGNAN, Viviana VERGINI, Roberto ZANETTI RISORSE E FINANZIAMENTO: Il progetto è finanziato con risorse interne al CPO PUBBLICAZIONI: S.C. Epidemiologia dei Tumori 1 e S.S.C.V.D. Epidemiologia Clinica e Valutativa; Azienda Ospedaliero Universitaria S. Giovanni Battista di Torino ed Università di Torino; Ceccarelli M, Ciccone G, Crosetto L, Di Cuonzo D, Galassi C, Gilardetti M, Merletti F, Pagano E. - S.C. Epidemiologia dei Tumori 2 e S.S.C.V.D. Registro Tumori Piemonte; Azienda Ospedaliero Universitaria S. Giovanni Battista di Torino; Ponti A, Ronco G, Rosso S, Segnan N, Senore C, Zanetti R. S.C. Unità Valutazione e Organizzazione degli Screening-UVOS; ASL TO1-2; Mancini E. - S.C.D.U. Epidemiologia dei Tumori; Dipartimento di Scienze Mediche; Università del Piemonte Orientale; Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara; Baussano I, Magnani C. - Registro Tumori Piemonte, Provincia di Biella; c/o Struttura Semplice di Epidemiologia; ASL BI; Giacomin A. I tumori in Piemonte, aspetti epidemiologici. Rapporto 2011. Maggio 2011 62 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.033 Classificazione TNM dei tumori maligni, VII edizione 2009: edizione italiana e sua promozione TNM classification of malignant tumours, VII edition 2009: Italian edition and its promotion RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI COORDINAMENTO: CPO-PIEMONTE OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: L’Unione Internazionale contro il Cancro (UICC) ha pubblicato a fine 2009 la VII edizione della classificazione TNM dei tumori maligni. Questa nuova edizione presenta alcune sostanziali revisioni e diversi aggiornamenti delle regole di stadiazione dei tumori, con l’introduzione di criteri basati sul dettaglio patologico e la caratterizzazione biologica delle lesioni e raggruppamenti di stadio su base prognostica. Avendo collaborato all’edizione italiana, l’obiettivo è stato promuoverne la diffusione tempestiva in Italia tra clinici, patologi ed epidemiologi; e di “fomentare” la produzione di edizioni complementari. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: L’ annuncio nazionale dell’uscita della edizione italiana è stato fatto attraverso comunicazioni a congressi e short communications a riviste scientifiche. SCALA DEI TEMPI: La pubblicazione dell’edizione inglese è del dicembre 2009 e quella dell’edizione italiana del maggio 2010. Nel 2010 è stata svolta la maggior parte dell’attività promozionale, in maniera tale che l’uscita del volume e la sua pubblicità sono avvenute con un buon sincronismo. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: L'attività promozionale in Piemonte e in Italia può dirsi conclusa. COLLABORATORI INTERNI: Silvia PATRIARCA COLLABORATORI ESTERNI: Dott. S.Ferretti Prof. A. Carbone PUBBLICAZIONI: •UICC Unione Internazionale contro il cancro: TNM Classificatione dei Tumori Maligni, settima edizione 2009 Sobin L., Gospodarowicz M., Wittekind C. eds., edizione italiana a cura di A. Carbone e R. Zanetti , Raffaello cortina Editore •Ferretti S, Patriarca S , Carbone A, Zanetti R. Classificazione TNM dei tumori maligni, VII. Novità e ricadute pratiche per l’epidemiologia dei tumori.Epidemiol. Prev. 2010 May-June 34(3):125-8 •Patriarca S , Ferretti S, Carbone A, Zanetti R La settima edizione del TNM e la sua traduzione italiana: quali le novità? Comunicazione orale alla XIV riunione annuale dell’AIRTUM, Sabaudia 23 aprile 2010. 63 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.034 PanCareSurFup – Follow-up e assistenza a lungo sopravvissuti a tumore in età pediatrica (età 0-19 anni) termine dei PanCare Childhood and Adolescent Cancer Survivor Care and Follow-up Studies RESPONSABILE: Dr.ssa Paola PISANI COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: PREMESSA La popolazione dei guariti da tumore in età pediatrica è in aumento; si stima che nei paesi ricchi 1 su 750 giovani adulti nella popolazione generale è sopravvisuto a tumore infantile grazie a continui significativi miglioramenti dell’efficacia delle terapie, che tuttavia possono produrre complicanze tardive. Tali complicanze sono state poco studiate in passato a causa della rarità della malattia pediatrica e dalla bassa proporzione di pazienti che raggiungevano l’età adulta. Con il recente aumento di sopravviventi non solo è diventato prioritario lo studio dei loro bisogni in modo da offrire interventi di prevenzione primaria e secondaria delle complicazioni tardive, ma è anche possibile studiare effetti tardivi di diversi regimi di chemio- e radio-terapia e della loro interazione, nonchè relazioni dose-risposta che possono informare il settore dell’oncologia pediatrica al fine di sviluppare protocolli terapeutici meno aggressivi. OBIETTIVO Valutare morbidità e mortalità per causa nei sopravvissuti a tumore in età pediatrica. Stimare l’incidenza di cardiopatie e secondi tumori primitivi in funzione dei trattamenti antineoplastici ricevuti in età pediatrica. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: L’RTIP partecipa ad uno studio europeo i cui obiettivi sono formare una grande coorte di sopravvissuti a tumore in età infantile; analizzare morbidità e mortalità per causa e confrontarle con la popolazione generale residente in Piemonte; condurre due studi caso-controllo all’interno della coorte su cardiopatie e secondi tumori primitivi che studierà il rischio di queste patologie in relazione a regimi di chemio- e radio-terapia in età pediatrica. La morbidità sarà rilevata attraverso l’archivio delle dimissioni ospedaliere (SDO), la mortalità per causa è già rilevata routinariamente dall’RTIP. Per gli studi caso-controllo si dovranno reperire i dati di trattamento per il tumore pediatrico; a questo scopo è stata avviata una collaborazione con i centri specializzati AIEOP. Nel corso del 2011 l'RTIP ha invitato altri registri italiani di popolazione a partecipare allo studio; 22 hanno aderito. LINEE OPERATIVE DELLA RILEVAZIONE 1. Casi RTIP: sono stati aggiunti alla coorte due anni di incidenza (2008-2009) ed e` stato aggiornato il follow-up per stato in vita; e` stata inoltre completata la raccolta delle cause di morte dei deceduti. 2. Linkage fra la coorte e le SDO per identificare tutti i ricoveri avvenuti a partire dal 1996 (anno di istituzione del sistema SDO). 3. Linkage con il Registro Tumori Piemonte (scheda 2.001) per l’identificazione di secondi tumori primitivi fra i sopravvissuti adulti. 4. Recupero informazione tramite i centri AIEOP. SCALA DEI TEMPI: 1. E` in corso la raccolta dati dei centri AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori) che hanno 64 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.034 aderito allo studio e il linkage con le coorti cliniche italiane partecipanti allo studio europeo per l'eliminazione di casi dupplicati. I passi successivi sono: 1. Linkage fra la coorte e le SDO per identificare tutti i ricoveri avvenuti a partire dal 1996 (anno di istituzione del sistema SDO). 2. Per l'RTIP: linkage con il Registro Tumori Piemonte (scheda 2.001) per l’identificazione di secondi tumori primitivi fra i sopravvissuti adulti. 3. Recupero informazione sui trattamenti specifici ricevuti per il tumore in eta` pediatrica tramite i centri AIEOP. Giugno 2012: invio coorte italiana di popolazione al centro europeo di Meinz, Germania. Avvio prime analisi sul confronto fra mortalità e morbidità parte dello studio europeo. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Lo studio è iniziato ufficialmente nel febbraio 2011. E` stata formata la coorte piemontese ed è stato completato il follow-up per stato in vita e causa di morte al 2009, raggiungendo una completezza superiore al 90%. E` in corso l'espansione della coorte per includere altri registri di popolazione italiani. COLLABORATORI INTERNI: Daniela ALESSI, Enrico BRIGNARDELLO, Fulvio LAZZARATO, Vanda MACERATA, Milena MAULE, Franco MERLETTI, Maria Luisa MOSSO, Marinella NONNATO, Guido PASTORE, Benedetto TERRACINI, Roberto ZANETTI COLLABORATORI ESTERNI: AIRTUM Associazione Italiana Registri Tumori RISORSE E FINANZIAMENTO: Risorse CPO, Progetto finanziato Ricerca Sanitaria finalizzata, UE FP7-HEALTH-2010. PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO Kathryn Senior Lifelong battle for childhood cancer survivors The Lancet Oncology, Volume 11, Issue 10, October 2010. 65 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.035 Estensione della registrazione dei tumori alla Regione Piemonte Extension of cancer registration in the Piedmont Region RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI COORDINAMENTO: CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Estensione della registrazione dei tumori, che attualmente viene svolta per il comune di Torino e per la provincia di Biella, all’intera Pegione Piemonte. La proposta di estensione della copertura della registrazione dei tumori maligni è articolata in diversi passi: 1.Ampliamento in aree a copertura provinciale con registrazione di alta qualità: l'intera provincia di Torino e la provincia di Vercelli; 2.Copertura regionale mediante l’utilizzo estensivo degli archivi sanitari informatizzati; 3.Stime d’impatto per l’intera regione; 4.Registrazione centralizzata della mortalità per tutte le cause e per tutta la regione: Primo passo di tale progetto è l'estensione alla provincia di Torino e a quella di Vercelli. Per quanto riguarda la provincia di Torino questa estensione è da considerare rispetto all’incremento informativo che offre, e alle economie di scala che consente. L’incremento informativo è duplice. Da un lato la proporzione di copertura regionale passerebbe dal 20.7% al 51.7% della popolazione della intera regione. In secondo luogo l’ampliamento potenzierebbe in senso statistico le osservazioni e quindi gli indicatori calcolati (sia di incidenza che di sopravvivenza), in particolare quelli relativi i tumori a più bassa frequenza. Le economie di scala consistono nel fatto che la maggior parte dei casi di tumore nella popolazione dell'intera Provincia di Torino sono diagnosticati e curati negli ospedali dell’area torinese, i cui sistemi informativi sono già oggi routinariamente consultati per la registrazione nella popolazione della città di Torino. La registrazione è finalizzata a produrre: a) indicatori di impatto (misure: incidenza e mortalità) e stime di indicatori di impatto(sopravvivenza e prevalenza) per l’intera provincia b) gli elementi per la valutazione di processo dei programmi di screening La registrazione è attesa attestarsi su livelli di completezza del 95% per quanto riguarda la incidenza e del 100% per quanto riguarda la mortalità. La qualità dei dati delle singole variabili prese in considerazione è attesa tendere alla massimizzazione. La tempestività, elemento intrinseco alla qualità del prodotto finale, deve non essere inferiore ai due anni, come da standard internazionale. L'estensione alla provincia di Vercelli è illustrata nella scheda 2.031. La seconda fase del progetto, che può anche procedere in parallelo, prevede l'allargamento il progetto all'intera regione, in questo caso con procedure automatiche, potenziando al massimo le procedure di record-linkage tra archivi. Per quanto riguarda le stime d'impatto, il progetto è illustrato in dettaglio nella scheda 2.032 La registrazione centralizzata della mortalità prevede l'estensione della codificazione e della registrazione della mortalità totale per l'intera regione. Ciò è subordinato all'acquisizione delle necessarie risorse. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: La registrazione nella provincia di Torino si baserà largamente su record linkage di sistemi informativi esistenti (Dimessi nella Regione, Dimessi fuori Regione, Anatomia Patologica, Registri di Mortalità, file delle Prestazioni ambulatoriali) con successiva revisione dei casi da parte di operatore esperto e supervisionato da personale medico. Assumendo che in tutta la provincia vi sia un tasso di incidenza tumorale annuo simile a quello 66 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.035 osservato nella città di Torino e che la distribuzione della popolazione per classi di età sia analoga, sono da attendersi annualmente 8.751 casi di tumore maligno nel sesso maschile e 6.930 in quello femminile. I decessi per causa tumorale sono stimati in 4.196 negli uomini e in 3.248 nelle donne. L’attività del RTP dovrà, quindi, portare all’identificazione e alla registrazione di quasi 16.000 casi/anno tra i residenti nella provincia torinese. Per l'intero Piemonte si stimano oltre 30.000 casi incidenti ogni anno SCALA DEI TEMPI: Nel 2011 è stato effettuato lo studio di fattibilità ed avviata la raccolta delle fonti. Questa è completa per la provincia di Torino, ma presenta alcune criticità legate alla non completa automazione di alcune di esse (mortalità extra comune di Torino e alcuni servizi di anatomia patologica) Nel 2012 verrà completata la raccolta delle fonti per l'intera regione e, una volta superate le criticità illustrate sopra, potranno essere sviluppati i software necessari alla codifica automatica di alcune fonti (archivi di anatomia patologica e di mortalità), al record linkage e alla registrazione dei casi. Nel 2013 si costituirà un archivio di prevalenza con i dati del quinquennio 2007-2011 e si avvierà la registrazione dell’incidenza del 2012. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Come detto sopra è stata effettuato lo studio di fattibilità e sono state acquisite le fonti dei dati anagrafici e sanitari. COLLABORATORI INTERNI: Paola BUSSO, Franca GILARDI, Silvia PATRIARCA, Rossana PRANDI, Stefano ROSSO RISORSE E FINANZIAMENTO: Questa attività utilizza il finanziamento CPO. 67 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.001 Programma regionale di screening dei tumori della cervice uterina e della mammella Cervical and breast cancer screening regional programme RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN COORDINAMENTO: CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: •Attivare nella Regione Piemonte i programmi territoriali di screening citologico e mammografico. •Realizzare un data warehouse per la valutazione degli indicatori di qualità e di attività dei programmi di screening. •Formare il personale addetto. •Sviluppare il sistema informativo regionale e locale. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: I Dipartimenti Interaziendali di Screening continuano a svolgere il proprio operato su tutto il territorio Regionale. Gli obiettivi sono ora principalmente quelli del mantenimento del volume di invito e dell’incremento del volume di attività, che viene incrementato anche in funzione della lenta ma progressiva opera di “riconversione” delle prestazioni di prevenzione entro il programma organizzato. Proseguono le attività delle UVOS (Unità di Valutazione ed Organizzazione dello Screening) nel cercare di incrementare l’attività di invito su tutta la regione. Prosegue la collaborazione con il CSI Piemonte che cura il sistema informativo e informatico, gestionale e valutativo. Il Settore della Formazione, in ambito CPO si occupa di calendarizzare ed organizzare gli incontri destinati agli operatori di screening che necessitano di formazione specifica. SCALA DEI TEMPI: Per l’anno 2012 è prevista la prosecuzione ed il consolidamento delle attività in corso. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: I programmi di screening sono attivi in tutta la Regione. Il Gruppo di Coordinamento Regionale prosegue nell’attività con riunioni periodiche. I primi dati sull’attività 2011 indicano che per lo screening della cervice uterina si invita l’86% circa della popolazione bersaglio e 76% circa per lo screening mammografico nella fascia 50-69. A Torino prosegue l’attività del Centro Unificato per la lettura dei test per la cervice uterina con buoni risultati. E’ stato progressivamente esteso, in Torino, il Progetto Pilota per l’utilizzo del test HPV come test primario. Sul versante della formazione sono stati condotti ed organizzati dal CPO corsi di formazione teorica e pratica (vedi relativa scheda). L’attività annuale di screening trova descrizione dettagliata, come di consueto, nei workshop formativi specificatamente ad essa dedicati, che si tengono annualmente. Gli ultimi dati di attività e di valutazione disponibili sono reperibili sul sito http://www.cpo.it COLLABORATORI INTERNI: Ettore MANCINI RISORSE E FINANZIAMENTO: Secondo le modalità definite nella DGR 111-3632 del 2 agosto 2006. Le ASL, cui compete la funzione di tutela, erogano le prestazioni di screening attraverso l’organizzazione dipartimentale. 68 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.001 Per le compensazioni interaziendali è stato attivato un sistema di calcolo automatizzato delle prestazioni di screening che ne permette la quantificazione analitica per struttura erogante, per donna sottoposta a screening. Con DGR 73-15077 del 17 marzo 2005 la Regione Piemonte ha adottato il sistema di calcolo in mobilità compensatoria. La DGR 111-3632 del 2 agosto 2006 ha inoltre definito le modalità di finanziamento per l’anno 2006 e aggiornato le tariffe per donna sottoposta a screening. PUBBLICAZIONI: •• APPIANO S, MANCINI E, SEGNAN N. Gli Screening oncologici nella Regione Piemonte. ARESS, Anno 1, n°4, Dicembre 2001. Pag. 10-11. • CICCONE G, GIORDANO L, MAGNANI C, MANCINI E, MERLETTI F, PASTORE G, PATRIARCA S, PONTI A, RONCO G, ROSSO S, SEGNAN N, SENORE C, ZANETTI R. Tumori. In: Morgagni S, Valpreda M, Gnavi R, Costa G. eds, La salute in Piemonte 2000. Torino, Regione Piemonte, 2001. Pag. 117-234. • SEGNAN N, APPIANO S, FRIGERIO A, GIORDANO L, MANCINI E, PONTI A, RONCO G, SENORE C, VOLANTE R. Il monitoraggio di alcuni indicatori di qualita’ dei programmi di screening nella Regione Piemonte. In: Rosselli del Turco M, Zappa M. eds, Osservatorio nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Primo rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Roma, 2002. Pag. 72-79. • RONCO G, RICCIARDI V, NALDONI C, VETTORAZZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, FEDERICI A, ANGELONI A, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, IOSSA A, SEGNAN N, ZAPPA M. Livello di attivazione ed indicatori di processo dei programmi organizzati di screening cervicale in Italia. Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Secondo Rapporto. • MANCINI E, GIORDANO L, PONTI A, RONCO G, SENORE C, SEGNAN N. Screening dei tumori femminili in: Rapporto Osservasalute – Stato di salute e qualità dell’assistenza nelle regioni italiane. Vita e Pensiero, Roma 2004. • RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI E, BREZZI S, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, SEGNAN N, ZAPPA M. Livello di attivazione ed indicatori di processo dei programmi organizzati di screening cervicale in Italia. Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Terzo Rapporto. • RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, FEDERICI A., ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, PIZZUTI R., IOSSA A., SEGNAN N, ZAPPA M. Livello di attivazione ed indicatori di processo dei programmi organizzati di screening cervicale in Italia. Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Quarto Rapporto. • GIORGI D, GIORDANO L, VENTURA D, PULITI, P. PICCINI, PACI E. Lo screening mammografico in Italia: survey 2003-2004. Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Quarto Rapporto. • VOLANTE R. RONCO G. I dati della Survey Nazionale sulla qualità del secondo livello screening per il cervicocarcinoma. Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Quarto Rapporto. • GUGLIELMO RONCO, PAMELA GIUBILATO, CARLO NALDONI, MANUEL ZORZI, EMANUELA ANGHINONI, AURORA SCALISI, PAOLO DALLA PALMA, LORIS ZANIER, ANTONIO FEDERICI, CLAUDIO ANGELONI, STEFANIA PRANDINI, ROCCO MAGLIETTA, ETTORE MANCINI, RENATO PIZZUTI, ANNA IOSSA, NEREO SEGNAN, MARCO ZAPPA. LIVELLO DI ATTIVAZIONE E INDICATORI DI PROCESSO DEI PROGRAMMI ORGANIZZATI DI SCREENING DEI TUMORI DEL COLLO DELL’UTERO IN ITALIA Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Quinto Rapporto. • DANIELA GIORGI, LIVIA GIORDANO, LEONARDO VENTURA, ALFONSO FRIGERIO, EUGENIO PACI, MARCO ZAPPA. LO SCREENING MAMMOGRAFICO IN ITALIA: SURVEY 2004E DATI PRELIMINARI 2005. Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Quinto Rapporto. • RENZA VOLANTE, PAMELA GIUBILATO, GUGLIELMO RONCO. I DATI DELLA SURVEY NAZIONALE SULLA QUALITÀ DEL 2° LIVELLO SCREENING PER IL CERVICOCARCINOMA – DONNE INVITATE NEL 2004. OSSERVATORIO NAZIONALE PER LA PREVENZIONE DEI TUMORI FEMMINILI – QUINTO RAPPORTO. • RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, BARCA A., ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, PIZZUTI R., IOSSA A., SEGNAN N, ZAPPA M. Livello di attivazione ed indicatori di processo dei programmi organizzati di screening cervicale in Italia. Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Sesto Rapporto. • PONTI A. SEGNAN N., ZAPPA M. Il Data Warehouse dei programmi di screening oncologici: un progetto nazionale Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Sesto Rapporto. • DANIELA GIORGI, LIVIA GIORDANO, LEONARDO VENTURA, ALFONSO FRIGERIO, EUGENIO PACI, MARCO ZAPPA. LO SCREENING MAMMOGRAFICO IN ITALIA: SURVEY 2005 E DATI PRELIMINARI 2006. Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Sesto Rapporto • RENZA VOLANTE, PAMELA GIUBILATO, GUGLIELMO RONCO. Qualità della colposcopia e del trattamento: i dati della survey nazionale sui programmi organizzato dei screening cervicale Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Sesto Rapporto. • GUGLIELMO RONCO, PAMELA GIUBILATO, CARLO NALDONI, MANUEL ZORZI, EMANUELA ANGHINONI, AURORA SCALISI, PAOLO DALLA PALMA, LORIS ZANIER, ALESSANDRA BARCA, CLAUDIO ANGELONI, MARIA DONATA GAIMO, ROCCO MAGLIETTA, ETTORE MANCINI, RENATO PIZZUTI, ANNA IOSSA, NEREO SEGNAN, MARCO ZAPPA Livello di attivazione e indicatori di processo dei programmi organizzati di screening dei tumori del collo dell'utero in Italia Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Settimo Rapporto. • RENZA VOLANTE, PAMELA GIUBILATO, GUGLIELMO RONCO. Qualita' della colposcopia e del trattamento: i dati della survey nazionale sui programmi organizzati di screening cervicale Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Settimo Rapporto. 69 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.001 • DANIELA GIORGI, LIVIA GIORDANO, LEONARDO VENTURA, ALFONSO FRIGERIO, EUGENIO PACI, MARCO ZAPPA. Lo screening mammografico in Italia: survey 2007 Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Settimo Rapporto. • LIVIA GIORDANO, DANIELA GIORGI, LEONARDO VENTURA, VALERIA STEFANINI, CARLO SENORE, ROBERTA CASTAGNO, PAOLA PICCINI, EUGENIO PACI, NEREO SEGNAN Trend temporali di alcuni indicatori dei programmi di screening mammografico in Italia: 1998-2007 Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Settimo Rapporto. • Ronco G, Giubilato P, Naldoni C, Zorzi M, Anghinoni E, Scalisi A, Dalla Palma P, Zanier L, Federici A, Angeloni C, Prandini S, Maglietta R, Mancini E, Pizzuti R, Iossa A, Segnan N, Zappa M. Extension of organised cervical cancer screening programmes in Italy and their process indicators. Epidemiol Prev. 2007 Mar-Jun;31(2-3 Suppl 2):33-47.PMID: 17824361 [PubMed - indexed for MEDLINE]Related articles • Ronco G, Giubilato P, Naldoni C, Zorzi M, Anghinoni E, Scalisi A, Dalla Palma P, Zanier L, Barca A, Angeloni C, Prandini S, Maglietta R, Mancini E, Pizzuti R, Iossa A, Segnan N, Zappa M. Extension of organised cervical cancer screening programmes in Italy and their process indicators. Epidemiol Prev. 2008 Mar-Apr;32(2 Suppl 1):37-54.PMID: 18770994 [PubMed - indexed for MEDLINE]Related articles • Ronco G, Giubilato P, Naldoni C, Zorzi M, Anghinoni E, Scalisi A, Dalla Palma P, Zanier L, Barca A, Gaimo MD, Maglietta R, Mancini E, Pizzuti R, Iossa A, Segnan N, Zappa M. Extension of organised cervical cancer screening programmes in Italy and their process indicators: 2007 activity. Epidemiol Prev. 2009 May-Jun;33(3 Suppl 2):41-56.PMID: 19776486 [PubMed - indexed for MEDLINE]Related articles •Ronco G, Giubilato P, Naldoni C, Zorzi M, Anghinoni E, Scalisi A, Dalla Palma P, Zanier L, Barca A, Angeloni C, Gaimo MD, Maglietta R, Mancini E, Pizzuti R, Iossa A, Segnan N, Zappa M. Extension of organised cervical cancer screening programmes in Italy and their process indicators: 2008 activity. Epidemiol Prev. 2010 Sep-Dec;34(5-6 Suppl 4):35-51.PMID:21220836[PubMed - indexed for MEDLINE] •Ronco G, Giubilato P, Naldoni C, Zorzi M, Anghinoni E, Scalisi A, Dalla Palma P, Zanier L, Barca A, Angeloni C, Gaimo MD, Maglietta R, Mancini E, Pizzuti R, Iossa A, Segnan N, Zappa M. Extension of organised cervical cancer screening programmes in Italy and their process indicators, 2009 activity. Epidemiol Prev. 2011 Sep-Dec;35(5-6 Suppl 5):39-54. English, Italian. [PubMed - in process] 70 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.001 bis Programma formativo di screening dei tumori del collo dell’utero, della mammella e del colon retto nella Regione Piemonte. Formazione teorica e pratica per il personale addetto ai programmi di screening per l’anno 2011-2012 Breast-cervical and colorectal cancer screening educational programme in Piedmont. Theoretical and practical training for the staff assigned to screening programmes for the year 2011-2012 RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO COORDINAMENTO: CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Questo progetto ha l’obiettivo di coordinare ed organizzare il percorso formativo teorico e pratico di tutti gli operatori che sono inseriti in un programma di screening mammografico, citologico e colorettale nella Regione Piemonte. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Il percorso formativo, che vede la partecipazione sia di docenti esperti nella valutazione e nella conduzione dei programmi di screening che di esperti nelle varie discipline scientifiche coinvolte nello screening, prevede dei corsi di base, specialistici e pratici. La frequenza dei corsi è propedeutica a tutti per avere un inquadramento teorico sui principi e sull’organizzazione dello screening. I corsi specialistici e pratici sono mirati a fornire specifiche competenze professionali e strumenti per il controllo di qualità. La metodologia didattica prevede sessioni magistrali, tenute da esperti che illustrano i problemi, le tecniche, le valutazioni più rilevanti ed attuali e un diretto coinvolgimento dei partecipanti che hanno così la possibilità di confrontare le personali esperienze con i colleghi e discutere i diversi temi. L’articolazione di corsi pratici è determinata dall’organizzazione e dall’orario delle unità operative sedi del tirocinio. All’interno di questa attività formativa vengono allestiti anche dei workshop, incontri di aggiornamento della durata di un giorno, monotematici, che consentono un approfondimento e una discussione tra operatori degli screening oncologici. I temi sono scelti, su indicazione dei partecipanti ai corsi precedenti, per approfondire alcune problematiche di maggior interesse e fornire un aggiornamento continuo su tematiche nuove. SCALA DEI TEMPI: Il Calendario dell’attività formativa 2012 è in via di definizione. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: SCREENING DELLA MAMMELLA, DEL COLLO DELL’UTERO E DEL COLON Nel corso dell’ultimo anno (2011), l’attività formativa ed il numero di operatori coinvolti è stata la seguente: CORSI AGGIORNAMENTO E/O APPROFONDIMENTO (1039 partecipazioni) - Corso di aggiornamento sul controllo di qualità in citologia cervico-vaginale (122 partecipanti) - Comunicare la diagnosi all’interno dei programmi di screening del dipartimento di Torino: strategie relazionali per affrontare le criticità (13 partecipanti) - Corso di citologia in fase liquida (26 partecipanti) - Corso teorico per tecnici sanitari di radiologia medica inseriti nello screening (42 partecipanti) - HPV test come test primario di screening: il progetto pilota (30 partecipanti) - Corso FAD \"La disassuefazione dal fumo\" (573 partecipanti) - La qualità dell\'endoscopia nel programma regionale di screening (32 partecipanti) 71 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.001 bis - Corso teorico pratico di SQTM (18 partecipanti) - Retraining at home: prima applicazione della telepatologia dinamica al retraining anatomo-patologico nello screening dei tumori colorettali in Piemonte, con focus sugli adenomi cancerizzati (10 partecipanti) - Programma regionale di retraining per gli endoscopisti - parte teorica (56 partecipanti) - Consensus sul controllo di qualità regionale (41 partecipanti) - immigrati e screening: nuove popolazioni, nuove sfide (76 partecipanti) CORSI PRATICI E TEORICO PRATICI (16 partecipazioni) - Corso pratico per Ginecologi del II livello screening (2 partecipante) - Corso pratico per Ostetriche (2 partecipanti) - Corso pratico per Amministrativi (1 partecipanti) - Corso pratico per Tecnici di Radiologia (5 partecipanti) - Corso pratico per Radiologi (6 partecipanti) WORKSHOP (402 partecipazioni) -Risultati del programma regionale di screening mammografico (166 partecipanti) -Risultati del programma regionale di screening citologico (134 partecipanti) -Risultati del programma regionale di screening dei tumori colorettali (102 partecipanti) ATTIVITA’ PREVISTA PER IL 2012: Per quel che riguarda l’attività formativa del CPO-Piemonte relativa all’anno 2012, sono in programmazione i seguenti corsi: Corsi comuni ai tre programmi di screening: - Corso aggiornamento su metodologia e pratica degli screening per personale medico - Corso aggiornamento su metodologia e pratica degli screening per personale sanitario ed amministrativo - Corso per personale U.V.O.S. - Modelli e strategie di interazione tra prevenzione primaria e secondaria - Convegno conclusivo sul progetto P.I.O. nazionale - Gli indicatori di Qualità (nuovo DWH) - Corso Service - Corso sulla riconversione - Corso su come scrivere un articolo scientifico. Screening mammografico: - Workshop: “Risultati del programma regionale di screening mammografico” - Corso teorico pratico per Tecnici Sanitari di Radiologia Medica(mammografia digitale) - Corso teorico pratico per Radiologi - Corso teorico per Tecnici Sanitari di Radiologia Medica - Diagnosi e terapia della mammella - Corso per radiologi attivi nello screening mammografico: cancri intervallo - Giornata di approfondimento sulla mammografia digitale - Workshop tematico - Workshop tematico con APOF Screening citologico: - Controllo di qualità in citologia cervico-vaginale - Workshop: “Programma regionale di screening per il cervicocarcinoma: attività, risultati e prospettive ” - Corso teorico- pratico per Ostetriche addette al prelievo citologico - Corso teorico-pratico per ginecologi II livello screening - Consensus sul controllo di qualità regionale Screening colorettale: - Workshop: “Risultati del programma regionale di screening dei tumori colorettali” - Workshop tematico screening colorettale. 72 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.001 bis COLLABORATORI INTERNI: Franca ARTUSO, Matilde CERESA, Alfonso FRIGERIO, Francesca GARENA, Ettore MANCINI, Maria Piera MANO, Antonio PONTI, Guglielmo RONCO, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE RISORSE E FINANZIAMENTO: Il finanziamento per l’attività formativa prevista per l’anno 2012 è erogato dalla Regione Piemonte. NOTE: Collaborano in qualità di direttori dei corsi teorici e responsabili dei tirocini pratici nelle specifiche discipline: Dott.ssa M.P. Mano, Dott.ssa A. Sapino, Dott. B. Ghiringhello. In qualità di docenti collaborano: M.P. Alibrandi, A. Andreozzi, S. Arnaud, A. Arrigoni, M. C. Bellati, E. Berardengo, L. M. Bona, R. Bordon, F. Calcedonio, M. Ciminale, B. Dagnes, L. De Marco, A. De Matteis, A Di Marco, G. Faragli, R. Ferraris, C. Fiorito, M Fracchia, L. Galletto, E. Gallo, E. Gentile, B. Ghiringhello, A. Gillio Tos, F. Gili, C. Larato, C. Magnani, G. Maina, V. Marra, L. Micheletti, L. Milanesio, T. Miroglio,P. Occhipinti, L. Orione, R. Panetta, L. Pasero, S. Patriarca, M. Pavesi, A Peruzzo Cornetto, F. Petruzza, F. Pietribiasi, S. Polizzi, S. Privitera, F. Ranzani, S. Recchia, M. Risio, R. Rizzolo, V. Rossetti, P. Rovea, C. Santoro, A. Sapino, M. Sartori, F. Schiavina, V. Selvestrel, G. Sessa, M. Spandre, D. Stramignoni, M. Tomatis, D. Turco, F. Vanara, L. Viberti. La programmazione dell\'attività 2012 è stata effettuata in collaborazione con i coordinatori dei dipartimenti piemontesi di screening: N. Agostino, M. P. Alibrandi, G. Faragli, C. Magnani, T. Miroglio, L. Orione, S. Polizzi, M. Sartori. PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 73 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.002 Valutazione di cervicocarcinoma Process and programmes processo impact e impatto evaluation of per cervical lo screening cancer del screening RESPONSABILE: Dr. Guglielmo RONCO COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Produrre indicatori per la valutazione di processo dell’attività di screening, monitorarne i risultati ed utilizzarli per migliorare la qualità. Consentire confronti tra i programmi organizzati in Italia ed a livello europeo. Valutare l’impatto dell’introduzione di programmi organizzati di screening cervicale in Piemonte sull’incidenza di tumori invasivi della cervice uterina. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Raccolta dei dati e calcolo degli indicatori definiti a livello italiano ed europeo. Monitoraggio e analisi della stabilità temporale. Raccolta di dati e confronti tra regioni italiane e tra diversi paesi europei. Ricostruzione della storia di screening dei casi di tumore invasivo della cervice uterina segnalati dal Registro Tumori. Studio dell’andamento dell’incidenza prima e dopo l’introduzione dei programmi organizzati, anche in funzione dell’andamento nelle altre aree italiane coperte da Registri Tumori. SCALA DEI TEMPI: Nel 2012: - Supporto ai programmi piemontesi per la produzione degli indicatori riguardo alle donne invitate nel 2011 (autunno 2012). Analisi della distribuzione dei valori tra programmi e feedback ai Dipartimenti. Utilizzo per miglioramento della qualità. - Effettuazione, nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale Screening ed in collaborazione con il GISCi, della rilevazione dell’attività 2011 in ambito italiano. -Partecipazione alla costruzione del datawharehouse nazionale di dati individuali sullo screening cervicale. - Partecipazione alle analisi dei dati sull’impatto dello screening cervicale sull’incidenza dei tumori cervicali in Italia. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Sono stati definiti, inizialmente in un documento preparato nell’ambito del Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma (GISCi) e successivamente aggiornati, una serie di indicatori di processo. Dal 1998 al 2010 sono state effettuate, con schede standardizzate di rilevazione di dati aggregati, survey annuali a livello italiano, includendo, man mano, i dati forniti dai nuovi programmi organizzati attivatisi. Ciò ha garantito la paragonabilità dei dati a livello italiano. E’ stata studiata la distribuzione empirica di una serie di indicatori, individuate alcune fonti di variabilità e valutata l’evoluzione temporale della media nazionale e della dispersione tra indicatori. Si è collaborato alla costituzione dell’Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili e poi dell’Osservatorio Nazionale Screening (ONS). Dal 2005 le surveys italiane vengono condotte su incarico dell’ONS, che agisce per conto del Ministero della Salute.. Si sono preparati rapporti annuali. Si è partecipato ai lavori per la costruzione di un datawharehouse nazionale di dati individuali. Si è partecipato alla stesura delle linee-guida italiane sullo screening cervicale e al loro aggiornamento. Si è partecipato come co-editors e coautori alla preparazione della seconda edizione delle “European guidelines on quality assurance for cervical cencer screening” in particolare par la parte legata alla valutazione di processo nonché alla preparazione del rapporto sullo stato dello 74 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.002 screening cervicale nell’Unione Europea. Si è partecipato al Gruppo di Lavoro che ha preparato il volume “Cancer Screening” della collana “Handbooks on Cancer Prevention” dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro. A livello piemontese è stata individuata una serie di indicatori ed alcuni standard. E' stato definito un protocollo operativo che permette la definizione di un modello standardizzato di sistema informativo per la Regione, che è stato messo a disposizione dei programmi in fase di avvio. Si è definito con il CSI il “data warehouse” per la valutazione dei programmi. Si sono prodotti gli indicatori per le donne invitate a partire dal 2001 in 6/8 Dipartimenti e si sono acquisiti dai rimanenti. Si è analizzata la distribuzione dei valori tra programmi ed in confronto alla situazione italiana. I risultati sono stati discussi in workshop con i Dipartimenti. E’ stato effettuato il linkage dei casi incidenti di Ca della cervice 1995-98 forniti dal Registro Tumori con la storia di screening eseguite analisi e pubblicati i risultati. I dati hanno indicato una protezione molto elevata delle donne aderenti al programma di screening torinese. Nell’ambito dello studio italiano sull’impatto dello screening cervicale sull’incidenza di Ca cervicale è stato aggiornato il linkage dei dati del Registro Tumori Piemonte con la storia di screening fino al 2006. Si è partecipato alla definizione del disegno dello studio ed interagito con altri programmi di screening e registri tumori italiani per la sua conduzione. Si sono raccolti, nell’ambito del progetto EUNICE, in collaborazione con il registro tumori finlandese, dati sul monitoraggio dello screening cervicale in diversi paesi europei ed eseguiti confronti tra i vari programmi nazionali. E' stato pubblicato nel 2009 un numero speciale di European Journal of Cancer sullo screening cervicale in Europa. Si è partecipato al progetto europeo EUROCOURSE nel workpackage per la definizione dei dati da registrare sull’attività di screening e sui tumori cervicali a fini di valutazione e ricerca. COLLABORATORI INTERNI: Livia GIORDANO, Pamela GIUBILATO, Linda LEO, Ettore MANCINI, Raffaella RIZZOLO, Nereo SEGNAN RISORSE E FINANZIAMENTO: CPO. Per la survey nazionale contributo da CSPO Firenze/Ministero Sanità. Per studio comparativo europeo contributo da EU. Per lo studio sull’impatto contributo dal Ministero della Salute (CCM, L138) alla Regione Friuli-Venezia Giulia. NOTE: STUDI MULTICENTRICI La survey nazionale sullo screening cervicale è svolta dal CPO Piemonte in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale Screening ed il Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma (GISCi). Lo studio europeo è stato coordinato dal CPO Piemonte e dal Registro Tumori Finlandese nell’ambito del progetto EUNICE coordinato dalla IARC. Lo studio sull’impatto in Italia è coordinato dalla Regione Friuli-Venezia Giulia; il CPO fa parte dello steering commitee. PUBBLICAZIONI: Articoli • RONCO G, IOSSA A, NALDONI C, PILUTTI S, ANGHINONI E, ZAPPA M, DALLA PALMA P, CIATTO S, SEGNAN N. A first survey of organised cervical cancer screening programmes in Italy. Tumori 1998; 84: 624-30. • RONCO G, ZAPPA M, NALDONI C, IOSSA A, BERRINO F, ANGHINONI E, DALLA PALMA P, MAGGINO T, VETTORAZZI M, SEGNAN N. GISCi. Indicatori e standard per la valutazione di processo di programmi di screening del cancro del collo dell'utero - manuale operativo. Supplemento ad Epidemiol Prev 1999; 23(80): 1-32. • VAN BALLEGOOIJEN M, VAN DEN AKKER-VAV MARLE E, PATNICK J, LYNGE E, ARBYN M, ANTTILA A, RONCO G, HABBEMA DJF. Overview of important cervical cancer screening process values in European Union (EU) countries, and tentative predictions of the corresponding effectiveness and cost-effectiveness. Europ J Cancer 2000; 36: 2177-88. • SEGNAN N, RONCO G, CIATTO S. Cervical cancer screening in Italy. Europ J Cancer 2000; 36: 2235- 9. • ANTTILA A, RONCO G, CLIFFORD G, BRAY F, HAKAMA M, ARBYN M, WEIDERPASS E. Cervical cancer screening programmes and policies in 18 European countries. Br J Cancer 2004; 91: 935-41. • RONCO G, PILUTTI S, PATRIARCA S, MONTANARI G, GHIRINGHELLO B, VOLANTE R, GIORDANO L, ZANETTI R, MANCINI E, SEGNAN N and the Turin Cervical Screening Working Group. Impact of the introduction of organised screening for cervical cancer in Turin, Italy: cancer incidence by screening history 1992-98. Br J Cancer 2005; 93: 376-8. • RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI M, SCALISI A,DALLA PALMA P, ZANIER L, FEDERICI A, ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, PIZZUTI R, IOSSA A, SEGNAN N, ZAPPA M. Activity Level 75 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.002 and process indicators for cervical cancer screening in Italy. Epidemiol Prev 2006; 30 Suppl 3:25-38. • RONCO G, GIUBILATO P, C NALDONI, ZORZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, FEDERICI A, ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, PIZZUTI R, IOSSA A, SEGNAN N, ZAPPA M. Extension of organised cervical screening programmes in Italy and their process indicators. Epidemiol Prev. 2007; 31 Suppl 2: 33-47. • RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, BARCA A, ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, PIZZUTI R, IOSSA A, SEGNAN N, ZAPPA M. Extension of organised cervical cancer screening programmes in italy and their process indicators. Epidemiol Prev 2008; (suppl. 1): 37-54. • Anttila A, Ronco G; Working Group on the Registration and Monitoring of Cervical Cancer Screening Programmes in the European Union within the European Network for Information on Cancer (EUNICE). Description of the national situation of cervical cancer screening in the member states of the European Union. Eur J Cancer. 2009;45:2685-708. • Ronco G, van Ballegooijen M, Becker N, Chil A, Fender M , Giubilato P, Kurtinaitis J, Lancucki L, Lynge E, Morais A, O'Reilly M, Sparen P, Suteu O, Rebolj M, Veerus P, Zakelj MP, Anttila A. Process performance of cervical screening programmes in Europe. Eur J Cancer. 2009;45:2659-70. • Anttila A, von Karsa L, Aasmaa A, Fender M, Patnick J, Rebolj M, Nicula F, Vass L, Valerianova Z, Voti L, Sauvaget C, Ronco G. Cervical cancer screening policies and coverage in Europe. Eur J Cancer. 2009;45:2649-58. • Ronco G, Anttila A. Cervical cancer screening in Europe - Changes over the last 9 years (Editorial). Eur J Cancer. 2009;45: 2629-31. • Ronco G, Giubilato P, Naldoni C, Zorzi M, Anghinoni E, Scalisi A, Dalla Palma P, Zanier L, Barca A, Gaimo MD, Maglietta R, Mancini E, Pizzuti R, Iossa A, Segnan N, Zappa M. Extension of organised cervical cancer screening programmes in Italy and their process indicators: 2007 activity. Epidemiol Prev. 2009;33 Suppl 2:41-56. • Arbyn M, Anttila A, Jordan J, Ronco G, Schenck U, Segnan N, Wiener H, Herbert A, von Karsa L. European Guidelines for Quality Assurance in Cervical Cancer Screening. Second Edition--Summary Document. Ann Oncol. 2010; 21: 448-458. • Ronco G, Giubilato P, Naldoni C, Zorzi M, Anghinoni E, Scalisi A, Dalla Palma P, Zanier L, Barca A, Angeloni C, Gaimo MD, Maglietta R, Mancini E, Pizzuti R, Iossa A, Segnan N, Zappa M. Extension of organised cervical cancer screening programmes in Italy and their process indicators: 2008 activity. Epidemiol Prev. 2010;34(Suppl 4):35-51. • Lancucki L, Fender M, Koukari A , Lynge E, Mai V, Mancini E, Onysko J, Ronco G , Tornberg S, Vessey M, Patnick J. A fall-off in cervical screening coverage of younger women in developed countries. J Med Screening. 2010;17:91-6. •Ronco G, Giubilato P, Naldoni C, Zorzi M, Anghinoni E, Scalisi A, Dalla Palma P, Zanier L, Barca A, Angeloni C, Gaimo MD, Maglietta R, Mancini E, Pizzuti R, Iossa A, Segnan N, Zappa M. Extension of organised cervical cancer screening programmes in Italy and their process indicators, 2009 activity. Epidemiol Prev. 2011;35(Suppl 5):39-54 Linee- guida e rapporti • RONCO G, PILUTTI S, NALDONI C, VETTORAZZI M, SCARINCI M, SCALISI A, DALLA PALMA P, IOSSA A, SEGNAN N, ZAPPA M. Stato dello screening cervicale in Italia. In “Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Primo rapporto” Roma, 2002. • SEGNAN N, APPIANO S, FRIGERIO A, GIORDANO L, MANCINI E, PONTI A, RONCO G, SENORE C, VOLANTE R. Il monitoraggio dei programmi di screening nella regione Piemonte. In “Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Primo rapporto” Roma, 2002. • RONCO G, RICCIARDI V, NALDONI C, VETTORAZZI M, ANGHINONI M, SCALISI A et al. Livello di attivazione ed indicatori di processo dei programmi organizzati di screening cervicale in Italia. In “Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Secondo rapporto” Firenze, 2003. • SEGNAN N, MANCINI E, SABBIADINI L, RONCO G, FRIGERIO A. Pap-test e mammografia in Italia attraverso i risultati dell’Indagine Multiscopo dell’anno 2002. In “Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Secondo rapporto” Firenze, 2003. • MANCINI E, SEGNAN N, RONCO G . I determinanti del ricorso allo screening dei tumori femminili. Atti del convegno “Informazione statistica e politiche per la promozione della salute. Roma 10-12 settembre 2002. ISTAT, Roma 2004 • RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, FEDERICI A, ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, IOSSA A, SEGNAN N, BREZZI S, ZAPPA M. Livello di attivazione ed indicatori di processo dei programmi organizzati di screening cervicale in Italia. In “Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Terzo rapporto” • MANCINI E, GIORDANO L, PONTI A, RONCO G, SENORE C, SEGNAN N. Screening dei tumori femminili in Rapporto Osservasalute - Stato di salute e qualità dell'assistenza nelle regioni italiane. Vita e Pensiero, Roma 2004. • RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, FEDERICI A, ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, IOSSA A, SEGNAN N, ZAPPA M. Livello di attivazione ed indicatori di processo dei programmi organizzati di screening cervicale in Italia. In “Osservatorio Nazionale screening. Quarto rapporto” . Firenze, 2005. 76 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.002 • RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, FEDERICI A, ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, PIZZUTI R, IOSSA A, SEGNAN N, ZAPPA M. Livello di activiaizone e indicatori di processo dei programmi organizzati di screening dei tumori del collo dell’utero in Italia. In Rosselli Del Turco M, Zappa M Eds. Osservatorio Nazionale Screening. Quinto rapporto. Milano 2006. • RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, BARCA A, ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, PIZZUTI R, IOSSA A, SEGNAN N, ZAPPA M. Livello di activiaizone e indicatori di processo dei programmi organizzati di screening dei tumori del collo dell’utero in Italia. In Rosselli Del Turco M, Zappa M Eds. Osservatorio Nazionale Screening. Sesto rapporto. Milano 2007. • ARBYN M, ANTTILA A, JORDAN J, RONCO G, SCHENCK U, SEGNAN N, WIENER H. Exective Summary. In: Arbyn M, Anttila A, Jordan J, Ronco G, Schenck U, Segnan N, Wiener H, eds. European guidelines for quality assurance on cervical cancer screening. 2nd edition . Luxembourg: Office for Official Publications of the European Communities, 2008 • RONCO G, VONKARSA L, ANTTILA A. Chapter 7. Key performance indicators. In: Arbyn M, Anttila A, Jordan J, .Ronco G, Schenck U, Segnan N, Wiener H, eds. European guidelines for quality assurance on cervical cancer screening. 2 ed. Brussels: European Community; 2nd edition . Luxembourg: Office for Official Publications of the European Communities, 2008. • ANTTILA A, RONCO G, LYNGE E, FENDER M, ARBYN M. BALDAUF JJ, PATNICK J, MCGOOGAN E, HAKAMA M, MILLER AB. Charter 2. Epidemiological Guidelines for quality assurance in cervical cancer screening. In: Arbyn M, Anttila A, Jordan J, .Ronco G, Schenck U, Segnan N, Wiener H, eds. European guidelines for quality assurance on cervical cancer screening. 2nd edition . Luxembourg: Office for Official Publications of the European Communities, 2008. • VON KARSA L, ANTTILA A, RONCO G, PONTI A, MALILA N, ARBYN M, SEGNAN N, CASTILLO-BELTRAN M, BONIOL M, FERLAY J, HERY C, SAUVAGET C, VOTI L, AUTIER P. Cancer screening in the European Union. Report on the implementation of the council recommendation of cancer screening. First report. European Commission. Luxembourg, 2008. 77 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.003 Attivazione nei programmi di screening mammografico regionali di un sistema di valutazione corrente e di progetti di promozione della qualità Evaluation and quality programmes in Piedmont assurance of breast cancer screening RESPONSABILE: Dr. Antonio PONTI COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Attivare un sistema di valutazione corrente e la quality assurance nei programmi di screening mammografico regionali utilizzando l’esperienza pilota del programma torinese e l’esperienza dei Network italiano (Gruppo Italiano per lo Screening Mammografico) ed europeo (Europe Against Cancer Breast Screening Pilot Network). MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: - Valutazione del programma pilota di Torino - supporto allo sviluppo di un sistema di statistiche correnti per il programma regionale - valutazione dei programmi regionali. SCALA DEI TEMPI: Il programma di Torino è in corso dal 1992. 1999. I programmi regionali hanno iniziato gli inviti nel STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Sono state condotte analisi a scadenza annuale dei dati correnti di valutazione del programma di Torino. In collaborazione con il Registro Tumori Piemonte, è stato effettuato il linkage del file dei casi incidenti di tumore della mammella con quello relativo alla storia di screening e con i dati dettagliati su diagnosi e terapia dei casi screen-detected. Tale linkage viene aggiornato ad intervalli regolari. Ciò permette di porre le basi per la valutazione di efficacia del programma di screening e di identificare i casi intervallo. Il programma di Torino ha avuto una site visit europea, con esito lusinghiero, e ha richiesto l’accreditamento Euref (Europe Against Cancer, Commissione Europea) come Centro di riferimento a carattere nazionale ed europeo. A livello dell’Osservatorio Nazionale Screening vengono effettuate con regolarità pubblicazioni multicentriche dei dati. In ambito regionale, sono stati definiti e deliberati gli indicatori per la valutazione dei programmi di screening. Nel 2001 è stata condotta una survey tramite questionario ai Servizi chirurgici di riferimento per lo screening regionale in merito all'utilizzo della tecnica del linfonodo sentinella. Inoltre il gruppo regionale costituito ad hoc, che opera in collegamento con la Commissione Oncologica Regionale e il progetto di rete su finanziamento regionale ed è coordinato dal CPO-Piemonte, ha effettuato corsi di formazione teorici e pratici sulla tecnica del linfonodo sentinella presso le Unità di Senologia afferenti ai Poli oncologici regionali e a questo scopo nel 2001-2002 ha allestito il materiale didattico multimediale. Il medesimo gruppo ha anche proseguito lo studio di fattibilità sulla realizzazione di una rete di Unità specialistiche multidisciplinari per la diagnosi e il trattamento del carcinoma della mammella in Piemonte, concentrandosi sul completamento delle Linee Guida regionali, pubblicate nel luglio 2002 e sulla produzione di materiale audiovisivo per la conduzione di corsi sulla tecnica del linfonodo sentinella. E' stato effettuato il follow-up per il disease free survival dei carcinomi duttali in situ identificati allo screening per valutare la predittività del grado e di altri indicatori biologici rispetto all’occorrenza di recidive ed è in corso l’analisi dei dati, in collaborazione con l’Istituto di Anatomia Patologica dell’Università di Torino (Prof.ssa Anna Sapino). E’ stato attivato, su base regionale e periodicità regolare, la valutazione dei casi intervallo con l’utilizzo dei file del Registro Tumori e delle Schede di Dimissione Ospedaliera. 78 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.003 E’ stato istituito, con finanziamento regionale, il Centro di Riferimento Regionale per la qualità nello screening mammografico (CRR), diretto dal Dott. A. Frigerio. E' in corso l'analisi dell'impatto del programma di Torino sulla mortalità per carcinoma della mammella. COLLABORATORI INTERNI: Rita BORDON, Denise CASELLA, Giovannino CICCONE, Daniela DI CUONZO, Aurora DI LEO, Alfonso FRIGERIO, Livia GIORDANO, Ettore MANCINI, Maria Piera MANO, Silvia PATRIARCA, Stefano ROSSO, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE, Giosuè SESSA, Mariano TOMATIS, Viviana VERGINI, Roberto ZANETTI RISORSE E FINANZIAMENTO: Finanziamento CPO. Europe Against Cancer contribuisce alla valutazione del programma pilota di Torino attraverso il parziale finanziamento della ricerca dei casi intervallo negli anni 1992-1998 e della costruzione del sistema di valutazione degli indicatori di qualità del trattamento (vedi scheda relativa). A partire dal 2004 la Regione Piemonte ha finanziato il Centro di Riferimento Regionale per lo Screening Mammografico, presso il CPO e il I Centro di screening di Torino, con funzioni di formazione ed aggiornamento in ambito di senologia diagnostica per immagini. Il Direttore del Centro è il Dott. Alfonso Frigerio. NOTE: STUDI MULTICENTRICI Principali collaboratori: A. Frigerio e gli altri membri del gruppo mammella del Comitato Tecnico e del gruppo mammella del programma di screening “Prevenzione Serena” di Torino. I coordinatori dei programmi di screening regionali. Il C.S.I. Piemonte Il gruppo degli epidemiologi del GISMa e del Network Europeo. Sven Tornberg (Stoccolma) è il coordinatore dello studio europeo sui casi intervallo . PUBBLICAZIONI: •SEGNAN N, GIORDANO L, PONTI A, RONCO G, SENORE C. Il programma torinese di screening del carcinoma della mammella e del collo dell'utero. Professione - Sanità Pubblica e Medicina Pratica 1999; 7: 8-11. •The Breast Cancer Screening Programme in the Piedmont Region, Italy. Euref News n. 8, 1999. •Università degli Studi di Torino, Facoltà di Scienze Politiche, Diploma universitario in Statistica di Floriana De Nicola. Indicatori precoci di efficacia per la valutazione dello screening in campo oncologico: l'esempio del cancro della mammella. Anno accademico 1999-2000. •SAPINO A, BIANCHI S, ARISIO R, BERARDENGO E, PONTI A, RU G, GIORGI D, MORRONE D, MARRA V, VEZZOSI V, BONGIOANNI M, FRIGERIO A, ROSSELLI DEL TURCO M, MANO M.P, COLUCCIA C, GIANI R, DISTANTE V, SIMONCINI R, CARDONA G, SEGNAN N. Results of diagnostic examinations and pathological grade in screen-detected ductal carcinoma in situ of the breast (DCIS). European Society of Mastology Abstracts. The Breast, 1997; 6: 327-8. •Assessorato Sanità Regione Piemonte, Commissione Oncologica Regionale, CPO Piemonte. Tumore della mammella, linee guida clinico organizzative per la Regione Piemonte. A cura di P. Sismondi, G. Bussolati, A. Frigerio, A. Ponti, R. Arisio, R. Bordon, A. De Luca, M. Donadio, S. Gribaudo, M.P. Mano, R. Ponzone, A. Sapino, 2002. •BARCHIELLI A, FEDERICO M, DE LISI V, BUCCHI L, FERRETTI S, PACI E, PONTI A, BUIATTI E FOR THE SCREENREG WORKING GROUP (Segnan N, Ronco G, Patriarca S, Rosso S, Zanetti R, Frigerio A et al). In situ breast cancer: incidence trend and organised screening programmes in Italy. Eur J Cancer 2005; 41: 1045-50. •BROEDERS M, SCHARPANTGEN A, ASCUNCE N, GAIRARD B, OLSEN AH, MANTELLINI P, CERDA MOTA T, VAN LIMBERGEN E, SERADOUR B, PONTI A, SALAS TREJO L, NYSTRÖM L, FOR THE EUROPEAN BREAST CANCER NETWORK (EBCN) (SEGNAN N, DELMASTRO G, FRIGERIO A). Comparison of early performance indicators for screening projects within the European breast cancer network: 1989-2000, Eur J Cancer Prev 2005; 14: 107-16. •TORNBERG S, CODD M, RODRIGUES V, SEGNAN N, PONTI A. Ascertainement and evaluation of interval cancers in population-based mammography screening programmes: a collaborative study in four European centres. J Med Screen 2005; 12: 43-9. •PONTI A, MANO MP, ROSSELLI DEL TURCO M, WELLS CA, SEGNAN N. AND THE EBCN WORKING GROUP (SENORE C, FRIGERO A et al) Data Collection and monitoring in Breats Cancer Screening and Care. In PERRY N, BROEDERS M, DE WOLF C, TORNBERG S. eds. European Guidelines for Quality Assurance in Mammography Screening, 4th Edition. European Commission, Europe Against Cancer Programme, Luxembourg, 2006. •BROEDERS M, NYSTROM L, ASCUNCE N, RIZA E, BECKER N, TORNBERG S, PONTI A. Epidemiological Guidelines for Quality Assurance in breast cancer screening. In: PERRY N, BROEDERS M, DE WOLF C, TORNBERG S. eds. European Guidelines for Quality Assurance in Mammography Screening, 4th Edition. 79 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.003 European Commission, Europe Against Cancer Programme, Luxembourg, 2006. •GIORDANO L, GIORGI D, FRIGERIO A, BRAVETTI P, PACI E, PETRELLA M, PONTI A, DE' BIANCHI PS; GRUPPO ITALIANO PER LO SCREENING MAMMOGRAFICO. Indicatori e standard per la valutazione di processo dei programmi di screening del cancro della mammella. Epidemiol Prev 2006; 30: 5-9, 11-47. •MANCINI E, GIORDANO L, PONTI A, RONCO G, SENORE C, SEGNAN N. Gli screening per i tumori femminili e del colo retto. Rapporto Osservasalute 2006. Centro Nazionale per il Controllo delle Malattie Milano, 2006. •CIATTO S, NALDONI C, PONTI A, GIORDANO L, FRIGERIO A, VETTORAZZI M, BUCCHI L, BISANTI L, PETRELLA M, PACI E, SAGUATTI G, SANTINI D, ROSSELLI DEL TURCO M, ZAPPA M, GIORGI ROSSI P, CORSETTI V, MILANESIO L, SASSOLI DE’ BIANCHI P. I carcinomi di intervallo quali indicatori di performance di un programma di screening. Modalità e standard per la valutazione. In: Rosselli del Turco M, Zappa M, eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Sesto rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2006, Pag. 184-191. •PONTI A, RONCO G, SEGNAN N. Gli screening in Europa. In: Federici A (a cura di), Screening: profilo complesso di assistenza. Il Pensiero Scientifico Editore, Roma 2007, pag. 285-294. • TÖRNBERG S, KEMETLI L, ASCUNCE N, HOFVIND S, ANTTILA A, SÈRADOUR B, PACI E, GULDENFELS C, AZAVEDO E, FRIGERIO A, RODRIGUES V, PONTI A. A pooled analysis of interval cancer rates in six European countries. Eur J Cancer Prev 2010; 19: 87-93. (IF 1.865) • CASTELLANO I, MARCHIÒ C, TOMATIS M, PONTI A, CASELLA D, BIANCHI S, VEZZOSI V, ARISIO R, PIETRIBIASI F, FRIGERIO A, MANO MP, RICARDI U, ALLIA E, ACCORTANZO V, DURANDO A, BUSSOLATI G, TOT T, SAPINO A. Micropapillary ductal carcinoma in situ of the breast: an inter-institutional study. Mod Pathol 2010; 23: 260-9. Epub 2009 Nov 13. (IF 4.678) 80 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.004 Monitoraggio di indicatori di qualità della diagnosi e del trattamento del carcinoma mammario Monitoring diagnosis and treatment of screen-detected breast cancer RESPONSABILE: Dr. Antonio PONTI COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: -Assicurare un trattamento adeguato ai casi di cancro della mammella identificati allo screening. -Sperimentare un sistema di assicurazione di qualità basato sul monitoraggio di indicatori di processo e validare per quanto possibile i medesimi indicatori. -Valutare la qualità del trattamento rispetto a determinanti quali il volume di casi per chirurgo e istituzione, l’identificazione allo screening o clinica, ecc., ed in relazione allo stadio e agli indicatori prognostici. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: -Definizione degli indicatori (circa 40) sulla base di Linee Guida ed expert opinion. -Definizione operativa di ciascun indicatore e costruzione di un’applicazione informatica (SQTM) per l’inserimento dei dati ed il calcolo automatico. -Monitoraggio su diverse casistiche; verifica della fattibilità e confronto dei risultati tra centri; selezione di un set di indicatori misurabili e rappresentativi di aspetti importanti di qualità. -Feed back, individuazione dei problemi in diversi centri, continuazione del monitoraggio e verifica dei cambiamenti. -Validazione rispetto a misure di esito (per esempio recidive, mortalità). STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Gli indicatori sono stati definiti e l’applicativo SQTM è stato sviluppato, testato e aggiornato. E' stata sviluppata la versione 3.0 su Microsoft Access ed una versione su web. SQTM si è esteso oltre l’ambito dei centri che collaborano allo studio: esso ha ora oltre 200 utilizzatori. Set di dati analizzati comprendono i casi del programma di screening di Torino per il periodo 1991-99 (circa 900), un campione di casi di popolazione (donne residenti a Torino, Firenze e Dublino (IRL) 1992-95: 600), i casi di 50 programmi aderenti al Gruppo italiano di Screening Mammografico (GISMa) per gli anni 1997-2007 (oltre 15.000), i casi identificati a Dublino, Huddersfield (UK), Nottingham (UK), Ormylia (GR) ed Atene (GR) nel 1998 (350), 5.000 casi di assessment e 1.500 casi di interventi chirurgici in 11 centri europei nell'ambito dello studio finanziato dalla CE per gli anni 2002-03. La raccolta dati nel GISMa negli anni 2000-2009 ha coinvolto i centri di riferimento regionali per lo screening in numerose Regioni. Nel 2004 è iniziata la collaborazione del nostro progetto con l’attività di accreditamento delle Breast Unit a livello europeo da parte dell’EUSOMA. A. Ponti è stato rieletto nel 2010 per un secondo mandato come membro del board di accreditamento dell’EUSOMA e del comitato esecutivo dell’EUSOMA ed è responsabile degli aspetti relativi all’Audit. Inoltre nel 2004 si è collaborato all’aggioramento del capitolo sul monitoraggio dei dati su screening, diagnosi e terapia entro le Linee Guida Europee per lo screening mammografico. Nel 2003-2006 si è adottato sperimentalmente SQTM per la valutazione della qualità della diagnosi e trattamento del tumore della mammella nelle donne residenti nelle province di Ragusa e Trapani. Nel dicembre 2006 è stata sperimentata con successo la versione di SQTM su web, distribuita in Regione Piemonte dal CSI sulla rete Rupar. Al di fuori del Piemonte sqtm web viene utilizzato dall’Ospedale Careggi di Firenze. Nel 2010 la versione 4.0 su web è stata distribuita in Piemonte ed è ora utilizzata da tutti i Dipartimenti di screening. COLLABORATORI INTERNI: Rita BORDON, Denise CASELLA, Aurora DI LEO, Maria Piera MANO, Sabina PITARELLA, Nereo 81 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.004 SEGNAN, Carlo SENORE, Mariano TOMATIS RISORSE E FINANZIAMENTO: Il programma Europa contro il cancro della Commissione Europea ha finanziato lo studio per il periodo febbraio 1999-febbraio 2004. Dal 2005 al 2008 esiste un cofinanziamento da parte della Commissione Europea (Public Health) entro il Network “Eunice”. Il progetto si avvale inoltre di un co-finanziamento da parte dell’Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili. L’EUSOMA finanzia il CPO Piemonte in quanto data centre per le attività di accreditamento delle Breast Unit. Nel febbraio 2008 è stato finanziato dal Ministero della Salute un progetto multicentrico sul monitoraggio e la formazione entro le Unità specialistiche di senologia coordinato dal CPO Piemonte che coinvolge come centri collaboratori le Regioni Sicilia, Puglia e Friuli Venezia Giulia. PUBBLICAZIONI: •PONTI A, DISTANTE V, MANO MP, BLAMEY RW, CODD M, GIORGI D, GOREY T, LINOS DA, SAINSBURY JRC, SEGNAN N AND THE EAC PROJECT WORKING GROUP. Monitoring surgical treatment of screen-detected breast lesions in four European countries. Atti de "2nd European Breast Cancer Conference" Brussels 26-30 sett. 2000. European Journal of Cancer 2000; 36(5): S123 (abstract n° 395). •DISTANTE V, MANO MP, PONTI A, CATALIOTTI L, FILIPPINI L, GIORGI D, LAZZARETTI MG, MARCHESI C, PERFETTI E, SEGNAN N. Monitoring surgical treatment of screen-detected breast lesions in Italy. Atti de "2nd European Breast Cancer Conference" Brussels 26-30 sett. 2000. European Journal of Cancer 2000; 36(5): S123 (abstract n° 396). •PONTI A, SEGNAN N, BLAMEY R, BORDON R, CATALIOTTI L, CODD M, DISTANTE V, GIORGI D, GOREY T, LINOS A, LINOS DA, MANO MP, SAINSBURY R. Data Collection on Treatment of Screen-Detected lesions. In Perry N., Broeders M., de Wolf C., Tornberg S., Schouten J., eds. European Guidelines for Quality Assurance in Mammography Screening, 3rd Edition. European Commission, Europe Against Cancer Programme, Luxembourg, 2001. •BLAMEY R, BLICHERT-TOFT M, CATALIOTTI L, COSTA A, GRECO M, HOLLAND R, KAUFMANN M, PERRY N, PONTI A, REDMOND K, SAINBURY R (EUSOMA WORKING PARTY). The requirements of a specialist breast unit. European Journal of Cancer 2000; 36: 2288-93. •RUTGERS EJT, BARTELINK H, BLAMEY R, LICHERT-TOFT M, CATALIOTTI L, FOURQUET A, GRECO M, HOLLAND R, JAKESZ R, JULIEN JP, ROUEN N, O'HIGGINS N, PETERSE JL, PETIT JY, PONTI A, SAINSBURY R, VAN DE VELDE CJH, (EUSOMA WORKING PARTY). Quality Control in the Locoregional Treatment of Breast Cancer. Eur J Cancer 2001; 37: 447-53. •MANO MP, DISTANTE V, PONTI A, SEGNAN N, BORDON R, SIMONCINI R, CATALIOTTI L. Monitoraggio e Promozione della Qualità del Trattamento del carcinoma mammario nelle Unità di Senologia e nei programmi di screening in Italia. Attualità di Senologia, Supplemento 1, 2001. •PONTI A, DISTANTE V, MANO MP, CATALIOTTI L. Qualità del trattamento chirurgico nello screening. Attualità in Senologia 2001; 31: 13-5. •TOMATIS M. Sviluppo della versione 3.0 del Database in ambiente Microsoft Access "SQTM". Università degli Studi di Torino, Facoltà di Informatica, Tesi di Laurea di I livello in Informatica. Torino, aprile 2002. •PONTI A, MANO MP, SEGNAN N, DISTANTE V, CATALIOTTI L. Il "Progetto SQTM sulla qualità della diagnosi e della terapia entro i programmi di screening: risultati preliminari degli indicatori chirurgici. Osservatorio Nazionale sugli screening, 2002. •Assessorato Sanità Regione Piemonte, Commissione Oncologica Regionale, CPO Piemonte. Tumore della mammella, linee guida clinico organizzative per la Regione Piemonte. A cura di P. SISMONDI, G. BUSSOLATI, A. FRIGERIO, A. PONTI, R. ARISIO, R. BORDON, A. DE LUCA, M. DONADIO, S. GRIBAUDO, M.P. MANO, R. PONZONE, A. SAPINO, 2002. •KURTZ J.M. FOR THE EUSOMA CONSENSUS GROUP (A. PONTI et.al.). The curative role of radiotherapy in the treatment of operable breast cancer. European Journal of Cancer 2002; 38 :1961-74. •PAGANO E, PONTI A, GELORMINO E, MERLETTI F, MANO M. P. An economic evaluation of the optimal workload in treating surgical patients in breast unit. Eur J Cancer 2003; 39: 748-54. •DISTANTE V, MANO MP, PONTI A, CATALIOTTI L, FILIPPINI L, GIORGI D, LAZZARETTI MG, MARCHESI C, PERFETTI E, SEGNAN N AND THE GISMA GROUP. Monitoring surgical treatment of screen-detected breast lesions in Italy. Eur J Cancer 2004; 40: 1006-12. •PONTI A, MANO MP, DISTANTE V, BORDON R, CATALIOTTI L, FEDERICI A, NALDONI C, PITARELLA S, ROSSELLI DEL TURCO M, TAFFURELLI M, TOMATIS M, VETTORAZZI, SEGNAN N. Il progetto SQTM sulla qualità della diagnosi e della terapia entro i programmi di screening: risultati degli indicatori 2003. In: Rosselli del Turco M, Zappa M, eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Terzo rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2004, Pag. 60-73. •PONTI A, MANO MP, TOMATIS M, BORDON R, CICCONE G, DELMASTRO G, FRIGERIO A, MANCINI E, MANTELLINI P, MONNI A, MURA E, PITARELLA S, ROSSELLI DEL TURCO M, SACERDOTE C, SENORE C, VERGINI V, ZANETTI R, SEGNAN N. Database per la valutazione della qualità dello screening e dell’assistenza per il carcinoma della mammella. XXVIII Riunione annuale dell’Associazione Italiana Epidemiologia, settembre 2004. •PONTI A, MANO MP, DISTANTE V, TAFFURELLI M, NALDONI C, ZANGIRO LAMI F, VETTORAZZI M, ZORZI M, PAGANO G, FEDERICI A, BAIOCCHI D, BORDON R, TOMATIS M, MANTELLINI P, CATALIOTTI L, ROSSELLI DEL TURCO M, SEGNAN N. Il progetto SQTM sulla qualità della diagnosi e della terapia entro i programmi di 82 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.004 screening: risultati degli indicatori 2003. In: Rosselli del Turco M, Zappa M, eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Quarto rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2005, Pag. 84-97. •PONTI A, MANO MP, ROSSELLI DEL TURCO M, WELLS CA, SEGNAN N. and the EBCN Working Group (Senore C, Frigero A et al) Data Collection and monitoring in Breats Cancer Screening and Care. In Perry N, Broeders M, de Wolf C, Tornberg S. eds. European Guidelines for Quality Assurance in Mammography Screening, 4th Edition. European Commission, Europe Against Cancer Programme, Luxembourg, 2006. •PONTI A, MANO MP, DISTANTE V, TAFFURELLI M, NALDONI C, ZANGIROLAMI F, VETTORAZZI M, ZORZI M, PAGANO G, FEDERICI A, BAIOCCHI D, BORDON R, TOMATIS M, MANTELLINI P, CATALIOTTI L, ROSSELLI DEL TURCO M, SEGNAN N. Audit system on Quality of breast cancer diagnosis and Treatment (QT): results from the survey on screen-detected lesions in Italy, 2003-2004. Epidemiol Prev 2006; 30: 59-63. •PONTI A, MANO MP, DISTANTE V, FRIGERIO A., SAPINO A., TAFFURELLI M, NALDONI C, ZANGIRO LAMI F, VETTORAZZI M, ZORZI M, PAGANO G, FEDERICI A, BAIOCCHI D, BORDON R, TOMATIS M, MANTELLINI P, CATALIOTTI L, ROSSELLI DEL TURCO M, SEGNAN N. Il progetto SQTM sulla qualità della diagnosi e della terapia entro i programmi di screening: risultati degli indicatori 2004. In: Rosselli del Turco M, Zappa M, eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Quinto rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2006, Pag. 80-89. •PONTI A, MANO MP, DISTANTE V. Monitoraggio della qualità della diagnosi e della terapia. In: Trattato di Senologia, Piccin Editore, 2006. •Il “progetto SQTM” sulla qualità della diagnosi e della terapia entro i programmi di screening in Italia: risultati degli indicatori 2005. Maria Piera Mano, Vito Distante, Mariano Tomatis, Diego Baiocchi, Alessandra Barca, Rita Bordon, Giovanni Donati, Luigi Filippini, Alfonso Frigerio, Paola Mantellini, Carlo Naldoni, Giovanni Pagano, Deborah Ramera, Alessandra Ravaioli, Anna Sapino, Mario Taffurelli, Marcello Vettorazzi, Federica Zangirolami, Manuel Zorzi, Luigi Cataliotti, Marco Rosselli Del Turco, Nereo Segnan, Antonio Ponti. In: Rosselli del Turco M, Zappa M, eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Sesto rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2006, Pag. 94-104. •PONTI A, MANO MP, DISTANTE V, BAIOCCHI D, BORDON R, FEDERICI A, FRIGERIO A, MANTELLINI P, NALDONI C, PAGANO G, SAPINO A, TAFFURELLI M, TOMATIS M, VETTORAZZI M, ZANGIROLAMI F, ZORZI M, CATALIOTTI L, ROSSELLI DEL TURCO M, SEGNAN N. Audit system on quality of breast cancer diagnosis and treatment (QT): results from the survey on screen-detected lesions in Italy, 2004. Epidemiol Prev 2007; 31: 69-75. •MANO MP, DISTANTE V, TOMATIS M, BAIOCCHI D, BARCA A, BORDON R, DONATI G, FILIPPINI L, FRIGERIO A, MANTELLINI P, NALDONI C, PAGANO G, RAMERA D, RAVAIOLI A, SAPINO A, TAFFURELLI M, VETTORAZZI M, ZANGIROLAMI F, ZORZI M, CATALIOTTI L, ROSSELLI DEL TURCO M, SEGNAN N, PONTI A. Audit system on quality of breast cancer diagnosis and treatment (QT): results of quality indicators on screen-detected lesions in Italy in 2005 and preliminary results for 2006. Epidemiol Prev 2008; 32: 77-84. • Tomatis M, Mano MP, Baiocchi D, Barca A, Bordon R, Casella D, Donati G, Berti R, Filippini L, Frigerio A, Furini A, Mantellini P, Naldoni C, Pagano G, Ramera D, Ravaioli A, Sapino A, Taffurelli M, Vettorazzi M, Zorzi M, Cataliotti L, Rosselli Del Turco M, Segnan N, Ponti A. Audit system on Quality of breast cancer diagnosis and Treatment (QT): results of quality indicators on screen-detected lesions in Italy for 2006 and preliminary results for 2007. Epidemiol Prev. 2009 May-Jun;33(3 Suppl 2):83-90. • Mano MP, Ponti A, Tomatis M, Baiocchi D, Barca A, Berti R, Bordon R, Casella D, Delrio D, Donati G, Falcini F, Frigerio A, Furini A, Mantellini P, Naldoni C, Pagano G, Piccini P, Ravaioli A, Rodella D, Sapino A, Sedda ML, Taffurelli M, Vettorazzi M, Zorzi M, Cataliotti L, Segnan N. Audit system on Quality of breast cancer diagnosis and Treatment (QT): results of quality indicators on screen-detected lesions in Italy, 2007. Epidemiol Prev. 2010 Sep-Dec;34(5-6 Suppl 4):81-8 • Del Turco MR, Ponti A, Bick U, Biganzoli L, Cserni G, Cutuli B, Decker T, Dietel M, Gentilini O, Kuehn T, Mano MP, Mantellini P, Marotti L, Poortmans P, Rank F, Roe H, Scaffidi E, van der Hage JA, Viale G, Wells C, Welnicka-Jaskiewicz M, Wengstöm Y, Cataliotti L. Quality indicators in breast cancer care. Eur J Cancer. 2010 Sep;46(13):2344-56. Epub 2010 Jul 31. . Ponti A, Tomatis M, Baiocchi D, Barca A, Berti R, Bisanti L, Bordon R, Casella D, Cogo C, Deandrea S, Delrio D, Donati G, Falcini F, Frigerio A, Leonardo N, Mancini S, Mantellini P, Naldoni C, Pagano G, Ravaioli A, Pietribiasi F, Sedda ML, Taffurelli M, Zorzi M, Cataliotti L, Segnan N, Mano MP. Audit on quality of breast cancer diagnosis and treatment in Italy, 2008-2009. Epidemiol Prev. 2011 Sep-Dec;35(5-6 Suppl 5):87-95. 83 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.005 Studio multicentrico controllato e randomizzato di valutazione di efficacia dello screening sigmoidoscopio nella prevenzione del carcinoma colorettale (SCORE) Multicentre randomized controlled trial of “once-only” sigmoidoscopy screening for colorectal cancer (SCORE) RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: •Valutare l'efficacia di un protocollo di screening sigmoidoscopico (sigmoidoscopia 1 sola volta nella vita tra 55 e 64 anni) per la prevenzione del cancro colorettale. •Definire la durata dell'effetto protettivo e l'intervallo di età ottimale per l'offerta del test. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: •Selezione di una coorte di soggetti disponibili ad effettuare il test tramite questionario postale autocompilato che rileva anche informazioni circa l'eleggibilità dei rispondenti. - Criteri di esclusione: •1) precedente diagnosi di CRC, polipi, malattia infiammatoria cronica del colon; •2) colonscopia/sigmoidoscopia nel corso degli ultimi 2 anni; •3) malattia invalidante o terminale (attesa di vita inferiore a 5 anni); •4) sintomi psichiatrici gravi, o comunque incapacità ad esprimere un consenso informato; •5) decesso o emigrazione al momento della randomizzazione; •6) anamnesi famigliare positiva per CRC (2 parenti consanguinei di I grado). •Randomizzazione dei rispondenti eleggibili che si dichiarano interessati allo screening. Invito ad effettuare la sigmoidoscopia inviato ai soggetti nel gruppo di intervento. I controlli non vengono ulteriormente contattati •Dimensioni previste: 19.200 soggetti per ciascun gruppo; 11.760-13.440 sigmoidoscopie effettuate assumendo un’adesione variabile tra il 60 e il 70% •Invito con lettera personale a firma del medico di famiglia. Sollecito postale e reinvito a un anno per i non rispondenti. •Criteri di invio in colonscopia: 1) polipi di diametro superiore a 5 mm (centri italiani), 2) almeno un polipo di tipo villoso o tubulo-villoso o con displasia grave; 3) lesione maligna; >= 3 adenomi. Nessun ulteriore accertamento verrà indicato negli altri casi. •Follow-up per incidenza e mortalità per tutti i soggetti reclutati nello studio. SCALA DEI TEMPI: Il reclutamento si è concluso nel 1999. E' in corso il folllow-up di incidenza e mortalità. Le prime analisi sono prevsite sui dati a 10 anni dalla randomizzazione STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: E' stato completato il follow-up di incidenza (al 31/12/2007) e mortalità (al 31/12/2008), condotto autonomamente in ciascun centro, secondo procedure concordate, con il coordinamento del CPO. In particolare, per la ricerca dei casi incidenti, e’ stato sviluppato un applicativo per la selezione dagli archivi regionali delle SDO dei ricoveri con codici di diagnosi di trattamento o di anamnesi da controllare in quanto potenzialmente associati con una diagnosi di neoplasia colorettale. Questo ha permesso uno screening di questi archivi sulla base di criteri standardizzati e omogenei. A Torino, Arezzo e Biella sono stati anche registrati di tutti i casi di CCR o polipo colorettale in un archivio di patologia, che è stato poi linkato con l’archivio dello studio. 84 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.005 E' stato raccolto l'elenco dei soggetti non più residenti nelle aree coperte dagli archivi di riferimento per ciascun centro (trasferiti) con relativa data di emigrazione. E previsto un follow-up a cura del centro di Torino. E’ stata completata la registrazione delle informazioni derivate dalle cartelle cliniche sulla scheda di rilevazione standardizzata presentata e discussa ad una riunione del gruppo di coordinamento inglese. Per tutti i casi sono stati inseriti i dati relativi alla stadiazione ricavabili dalla documentazione clinica recuperata per i casi incidenti. Sono stati individuati tutti i casi di CCR pT1 e IS nei diversi centri e sono stati raccolti i relativi preparati istologici che sono stati inviati al dr. Risio per una revisione della classificazione e della stadiazione. E' stata completata l'analsi del follow-up di incidenza e mortalità a 10 anni e l'articolo che riporta questi risultati è stato pubblicato a Settembre 2011. E' in corso un'analisi dell'incidenza e mortalità (per tutte le cause e specifica per CCR) nella coorte di persone contattate all'inizio dello studio che non avevano risposto al questionario. L'analisi limitata ai centri di Gneova e Torino, ha l'obiettivo di verificare eventuali differenze di rischio tra i soggetti randomizzati o rispondenti e la popolaizone generale. Dati preliminari fanno ipotizzare una forte selezione della popolazione rispondente al questionario (basso rischio di morte per CCR rispetto alla popolazione generale). L'analisi si basa su procedure di link automatico con gli archivi di mortalità e con gli archivi dei registri tumori di popolazione. STUDI SATELLITI: BANCA BIOLOGICA (Vedi allegato) COLLABORATORI INTERNI: Paola ARMAROLI, Daniela BRUNETTI, Alessandra SANTARELLI, Carlo SENORE COLLABORATORI ESTERNI: TORINO: Servizi di Gastroenterologia degli ospedali S Giovanni AS (M Pennazio, A Arrigoni) e Mauriziano "Umberto I" (M Fracchia). CENTRI PARTECIPANTI: Il progetto italiano è collegato al trial in corso in Gran Bretagna in 14 centri, coordinato da WS Atkin, ICRF, Colorectal Cancer Unit, St Mark's Hospital, London. Centri Italiani: IST, Genova: L Bonelli; IEO, Milano: B Andreoni; Fondo "Edo Tempia" e ASL 12, Biella: A Giacomin, A Penna; Centro Oncologico, Arezzo: P Ghezzi - ISPO, Firenze: M Zappa; Ospedale degli Infermi, Rimini: O Giuliani. RISORSE E FINANZIAMENTO: Il follow-up e l’analisi dello studio sono condotti con impegno di risorse CPO. NOTE: ALLEGATO: STUDIO SATELLITE PUBBLICAZIONI: •Comunicazioni a congressi: VII Congresso della Società Italiana di Coloproctologia -Sorrento, Settembre 1998; National Meeting of Digestive Diseases - Milano, Novembre 1998; AGA - Orlando 1999; IEA Firenze, Settembre 1999; UEGW -Roma, Novembre 1999; AGA San Diego 2000. •SEGNAN N, SENORE C, ANDREONI B, et al. Baseline Findings of the Italian Multicenter Randomized Controlled Trial of "Once-Only Sigmoidoscopy"-SCORE. J Natl Cancer Inst 2002; 94 (23): 1763-72. •FERRARIS R, SENORE C, FRACCHIA M, SCIALLERO S, BONELLI L, ATKIN WS, SEGNAN N; SCORE WORKING GROUP, ITALY. Predictive value of rectal bleeding for distal colonic neoplastic lesions in a screened population. Eur J Cancer 2004; 40(2): 245-52. •SENORE C, SEGNAN N, BONELLI L, et al. Predictive value for proximal lesions of the characteristics of distal colorectal polyps Diseases of the Colon & Rectum 2004; 47: 1331-40. • Absolute risk of rectosigmoid neoplasms at screening flexible sigmoidoscopy and history of negative colorectal endoscopy. Int J Colorectal Dis 2006; 21:105-113. • Segnan N, Armaroli O, Bonelli L, et al. Once-Only Sigmoidoscopy in Colorectal Cancer Screening: Follow-up Findings of the Italian Randomized Controlled Trial — SCORE. JNCI 2011; 103(17):1-13 85 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.005 Alleg. Banca biologica dei polipi colorettali Colorectal polyps biological databank RESPONSABILE: Dr. Carlo SENORE OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Si possono per ora formulare i seguenti obiettivi generali di ricerca: A) Studiare le frequenze di alterazioni molecolari e in particolare genetiche su lesioni che si collocano in momenti diversi della storia naturale del tumore B) Studiare il valore predittivo di tali alterazioni rispetto a: b.1.) presenza di lesioni sincrone nello stesso soggetto nel colon prossimale; b.2.) comparsa di lesioni nello stesso soggetto nel corso del follow-up. C) Studiare l'associazione tra alterazioni diverse e la loro interazione. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Il materiale biologico, sia congelato che fissato, viene stoccato presso il servizio di Anatomia Patologica che ha effettuato la diagnosi. E' prevista la registrazione su un archivio centralizzato delle seguenti informazioni: - codice individuo (linkabile ai dati trial ed a dati di anamnesi familiare) - codice del centro - numero referto - codice pezzo entro individuo - codice lesione entro referto - eventuale numero di frammenti (se il polipo è stato frazionato) I campioni di sangue, ove disponibili verranno codificati secondo il seguente schema: - codice individuo (linkabile ai dati trial ed ai dati di anamnesi familiare) - numero provette I campioni congelati dovranno essere conservati in un unico congelatore dedicato (oppure in una sezione riservata). I campioni fissati dovranno anche essere tutti stoccati in un' unica area dedicata al materiale della banca biologica. Per ogni campione saranno disponibili le informazioni registrate sulla scheda di refertazione del programma SCORE (tipo, dimensioni, sede, grado di displasia, istologia). La disponibilità di tali dati su un archivio computerizzato centralizzato permetterà di individuare facilmente i campioni con caratteristiche di interesse. Il materiale biologico è accessibile solo sulla base di progetti di ricerca adeguatamente documentati, che indichino anche il tipo e la quantità di materiale che verrà distrutto. I progetti verranno valutati da un comitato, che si propone di costituire, formato da patologi, gastroenterologi ed epidemiologi, indicati dai centri partecipanti e da referee esterni. In ogni caso verranno privilegiati studi che implichino la rilevazione di più variabili sugli stessi pezzi, piuttosto che la distruzione di campioni per la rilevazione di un'unica variabile. Una parte di materiale dovrà essere conservata per studi futuri. Per la ricerca di mutazioni è sufficiente la conservazione di sangue eparinato a -80 °C, in azoto liquido senza separazione preventiva dei linfociti. E' possibile suddividere un campione di 10 ml di sangue eparinato in 5 provette da 2 ml senza procedure particolari (siringare direttamente da siringa eparinata). Da ogni campione è possibile estrarre il DNA ed eseguire la ricerca di più markers (in PCR circa 50 markers da un campione di sangue di 3 ml). Il DNA estratto può essere suddiviso tra più laboratori, secondo necessità (numero di geni analizzati e dimensione). Il trasporto può avvenire in provetta a +4°C o meglio a -20°C. Un campione di sangue verrà comunque prelevato per scopi clinici a tutti i soggetti sottoposti a pancolonscopia. In tale occasione un campione di sangue eparinato di 10 cc dovrebbe essere allocato per lo studio, e congelato. Si ritiene opportuno suddividere il campione in 5 provette prima del congelamento. La procedura di frazionamento del campione non richiede attrezzature particolari e sembra quindi fattibile in tutti i centri ove sia possibile conservare materiale congelato. Non è previsto attualmente prelievo di sangue in assenza di pancolonscopia e non si ritiene organizzativamente fattibile l'effettuazione sistematica di prelievi di sangue in questi soggetti. SCALA DEI TEMPI: L'archivio viene alimentato con i dati relativi ai polipi individuati nel trial SCORE, nel progetto dimostrativo di confronto tra politiche di screening e nei successivi controlli di follow-up. 86 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.005 Alleg. Per quanto riguarda il primo studio, è stata completata l'analisi di 137 casi consecutivi di adenoma avanzato, diagnosticati presso il centro del Mauriziano, per identificare possibili caratteristiche da studiare sull'intero campione di lesioni diagnosticate nei trial SCORE, SCORE2 e SCORE3. E' stata inoltre condotta un' analisi comparativa sul data set di Torino, confrontando la frequenza relativa di diversi tipi di lesioni (adenomi tubulari <10 mm con displasia di basso grado; adenomi tubulari >= 10 mm con displasia di basso grado; adenomi con componente villosa e displasia di alto grado < 10 mm; con componente villosa e displasia di alto grado >= 10 mm) nei pazienti sottoposta a FS rispetto a quelli esaminat con il FOBT. Per quanto riguarda il secondo studio, sono stati identificati tutti i casi di polipi iperplastici >= 10 mm. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: E' stato definito un protocollo per il trattamento, l'analisi e lo stoccaggio del materiale biologico asportato nel corso dello studio. E' stato definito il tracciato record dell'archivio informatizzato per la raccolta dei dati relativi ai polipi asportati nei centri partecipanti. I centri stanno inviando i dati al gruppo di coordinamento a Torino dove sarà gestito l'archivio centralizzato. Non sono stati stoccati campioni congelati di sangue o mucosa intestinale, per cui sono solo disponibili attualmente i blocchetti fissati in paraffina dei polipi asportati. I servizi partecipanti al progetto dimostrativo dei tumori colorettali (scheda 3.011) hanno consentito a contribuire al progetto mettendo a disposizione il materiale per studi concordati a livello del Comitato tecnico che coordina il progetto. Sono stati approvati nel 2005 i seguenti progetti proposti dal dr. Risio: MECCANISMI PATO-BIOLOGICI IMPLICATI NELLA DETEZIONE FOBT ED ENDOSCOPICA DEGLI ADENOMI AVANZATI Lo studio si propone di esplorare alcuni meccanismi che si suppongono sottendere la detezione FOBT degli adenomi avanzati. In una prima valutazione si esamineranno le caratteristiche macroscopiche/endoscopiche (sessile vs peduncolato) ed istopatologiche (architettura del network microvascolare) che possano giustificare una più alta propensione al sanguinamento endoluminale degli adenomi identificati mediante FOBT rispetto a quelli primariamente identificati all'esame endoscopico. In una fase successiva, verranno comparate le incidenze di alterazioni geniche implicate nella crescita dell'adenoma (mutazioni k-ras, APC, Instabilità microsatellitare etc) con l'obiettivo di evidenziare, se esistenti, differenti potenziali di evolutività nei due gruppi. Lo studio è stato completato ed è in fase di stesura il report. CARATTERISTICHE CLINICO-PATOLOGICHE DELLA NEOPLASIA SERRATA Un recente modello di tumorigenesi colorettale prevede lo sviluppo di carcinoma nel contesto o a partire da un precursore polipoide non displastico, il polipo iperplastico e dalle sue configurazioni varianti, collettivamente comprese nel termine di "Polipo Serrato". La ricerca è attualmente focalizzata a definire caratteristiche cliniche, patologiche, molecolari che distinguano il frequente e stabile piccolo polipo iperplastico del colon distale da lesioni analoghe del colon più prossimale a cui riferire l'innesco della tumorigenesi serrata, cui conseguono procedure differenziate di sorveglianza e gestione dei pazienti. La ricerca si propone la raccolta e, in prima istanza, la caratterizzazione clinico-patologica della neoplasia serrata in un'ampia casistica italiana in follow-up o potenzialmente arruolabile in esso. COLLABORATORI INTERNI: Nereo SEGNAN, Carlo SENORE COLLABORATORI ESTERNI: TORINO: M Risio, Servizi di Anatomia Patologica degli ospedali partecipanti al progetto dimostrativo di screening dei tumori colorettali (vedi scheda 3.011) CENTRI PARTECIPANTI: IST, Genova; IEO, Milano: G Viale; Fondo "Edo Tempia" e Ospedale degli Infermi, Biella: M Giudici; Centro Oncologico, Arezzo: V Sforza; Ospedale Infermi, Rimini: P Rinaldi. RISORSE E FINANZIAMENTO: La gestione delle procedure e dell'archivio viene condotta nell'ambito dei finanziamenti erogati per gli studi di riferimento. Eventuali studi condotti sul materiale stoccato dovranno ottenere 87 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.005 Alleg. finanziamenti dedicati. PUBBLICAZIONI: Si prevede di pubblicare entro il 2011 un report sui risultati sull'analisi del confronto tra adenomi avanzati individuati dal FOBT e dalla FS e un report sulle differenze morfologiche e biomolecolari riscontrate tra gli adenomi asportati nei pazienti FOBT positivi e nello screening con FS. 88 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.006 Costi e benefici dell’introduzione di nuove tecnologie nello screening del cervicocarcinoma Costs and benefits of new technologies in cervical cancer screening RESPONSABILE: Dr. Guglielmo RONCO COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Stimare i benefici e costi di una serie di nuove tecnologie che si sono rese potenzialmente disponibili per lo screening del cervicocarcinoma, quali l’uso di preparazione in strato sottile della citologia e l’uso della ricerca molecolare dell’HPV. 1) Valutare protezione e costi dell’utilizzo della ricerca molecolare dell’HPV e della citologia in fase liquida, eseguite sole e in combinazione, con intervalli di screening prolungati, come test di screening primario. 2) Valutare il ruolo della tipizzazione virale e di diversi marker molecolari tra donne HPV positive tra donne HPV positive nell’individuare tra donne HPV positive quelle portatrici di lesioni di alto grado, e nel predire, tra le stesse donne, la persistenza dell’infezione ed il successivo sviluppo di lesioni di alto grado. 3) Svolgere attività di revisione sistematica della letteratura sull’uso del test HPV per lo screening primario e della citologia liquida e preparare un rapporto di Health technology assessment per l’Italia. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: 1) Trial controllato e randomizzato multicentrico italiano (Studio NTCC: New technologies for cervical cancer screening). Lo studio è condotto in programmi organizzati di screening. I programmi partecipanti sono Torino, Trento, Emilia-Romagna (Bologna, Imola e Ravenna), Veneto (Padova e Verona), Firenze e Viterbo. Erano eligibili le donne di età tra 25 e 60 anni che si presentano per un nuovo round di screening. La randomizzazione è stata individuale, dopo consenso ad entrare nello studio. Si prevedeva il reclutamento di circa 100.000 donne, 50.000 per ogni braccio di studio. Il braccio di controllo ha eseguito citologia convenzionale. Per il braccio sperimentale si sono seguite due fasi: nella prima si sono eseguiti citologia in fase liquida e test per il papillomavirus (Hybrid Capture II, sola sonda B per tipi ad alto-medio rischio). Le donne positive per HPV e citologicamente negative sono state inviate in colposcopia se di età >= 35 anni, hanno ripetuto il test dopo un anno se di età inferiore. Le donne HPV positive ma negative alla colposcopia eseguono un follow-up annuale fino a negativizzazione del test. Nella seconda fase si è avuta l’esecuzione del solo test HPV. Tutte le donne reclutate sono state richiamate per screening con citologia convenzionale dopo 3 anni. L’outcome di maggiore interesse è la Detection Rate di lesioni CIN2 o più gravi confermate istologicamente al test di reclutamento e dopo 3 anni. La somma delle lesioni trovate al reclutamento ed al rescreening nei due bracci permette di valutare l’entità della sopradiagnosi di lesioni regressive entro 3 anni con i metodi sperimentali; se la DR è molto bassa nel braccio HPV ciò indica che è sicuro utilizzare intervalli più lunghi; un’anticipazione complessiva della diagnosi suggerisce fortemente maggiore protezione. Vengono stimati per ogni test (e per età) indicatori utili per definire i costi ed i migliori protocolli di screening, quali referral rate, frequenza di ripetizioni, durata del follow-up e VPP. 2) Nell’ambito dello studio NTCC si è costituita una banca biologica basata sul materiale residuo dopo l’effettuazione dei test di screening ed, in alcuni centri, su ulteriori prelievi (sangue, cellule cervicali e muco) eseguiti nel corso delle colposcopie. La banca biologica viene utilizzata per lo studio di indicatori molecolari della presenza di lesioni di alto grado, di futuro sviluppo delle stesse e di persistenza dell’infezione utilizzando una strategia caso-controllo nested. Verrà avviato, inoltre, uno studio multicentrico che prevede, all’interno di progetti pilota di screening, l’esecuzione del test per la ricerca di mRNA degli oncogeni virali E6 ed E7 e l’immunoistochimica combinata per p16 e Ki67 a tutte le donne HPV positive, insieme alla citologia. Le donne con citologia positiva verranno inviate direttamente in colposcopia mentre le donne con citologia negativa verranno randomizzate o all’invio diretto in colposcopia o all’invito a ripetere il test HPV ad 1 anno, con invio in colposcopia di quelle persistentemente positive. 89 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.006 L’associazione trasversale con la presenza di CIN di alto grado tra le donne inviate direttamente in colposcopia stimerà l’accuratezza trasversale dei marker molecolari. La differenza tra bracci nella detection rate cumulativa di CIN di altro grado e la variazione tra bracci dell’associazione del marker con le CIN di alto grado permetterà di valutare la sopradiagnosi di lesioni regressive e se i markers in studio permettono di ridurre tale sopradiagnosi. Le donne verranno seguite fino al round di screening successivo. Ciò permetterà di stimare l’associazione longitudinale dei markers con la comparsa di nuove lesioni e la durata del periodo a basso rischio. 3) Viene eseguita attività di revisione sistematica della letteratura in modo coordinato con quella svolta a livello internazionale, in particolare Europeo. Preparazione rapporti di HTA coinvolgendo sia componenti del gruppo di lavoro NTCC che altri professionisti e gli stakeholders. SCALA DEI TEMPI: Per il 2012: 1. Raccolta dei dati relativi al terzo round di screening, incluse le diagnosi istologiche di lesioni di alto grado diagnosticate al di fuori del trial e loro analis,i soprattutto al fine di stimare l’entità reale della sopradiagnosi di lesioni regressive e l’entità dell’anticipazione diagnostica ottenibile con il test HPV rispetto alla citologia. 2. Conclusione della tipizzazione delle infezioni rilevate al follow-up, delle analisi molecolari sul cerico virale e della rilettura delle citologie eseguite in colposcopia nel braccio HPV fase 2.Analisi statistiche dettagliate dell’accuratezza trasversale e del valore prognostico di diverse strategie di triage. Avvio del reclutamento per lo studio su mRNA e p16/Ki67. 3. Aggiornamento della revisione della letteratura già eseguita riguardo al test HPV come test primario. Pubblicazione del supplemento delle linee-guida europee sull’uso del test HPV come test primario per lo screening cervicale. Pubblicazione dei rapporti di HTA per l’Italia sul test HPV come test primario e sulla citologia in fase liquida. Preparazione di un documento di supporto alle Regioni sull’argomento. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: 1) E’ stato tenuto il coordinamento dello studio. Entrambe le fasi di reclutamento si sono concluse: sono state randomizzate circa 95.000 donne. Si sono eseguite le analisi e pubblicati i risultati relativi al reclutamento. Si sono condotte e pubblicate analisi specifiche sul valore del test HPV per il triage delle donne con citologia ASCUS e LSIL e analisi pooled sull’accuratezza della citologia liquida. Le donne reclutate sono state re-invitate alla scadenza pre-definita per il nuovo round di screening. Si sono ottenute le diagnosi istologiche di lesioni di alto grado diagnosticate al di fuori del trial. Sono stati pubblicati i risultati relativi ai primi due rounds di screening. Essi indicano una maggiore protezione dello screening con test HPV rispetto alla citologia riguardo alla comparsa di tumori invasivi. Tuttavia il test HPV ha dimostrato una minore specificità rispetto alla citologia, indicando la necessità di un “triage” delle donne HPV positive prima dell’invio in colposcopia. Inoltre essi hanno suggerito una sovradiagnosi di lesioni che sarebbero regredite spontaneamente tra le donne con meno di 35 anni. E’ stato completato il terzo round di screening e si è avviata la raccolta dei dati dai centri. 2) Si è costituita la banca biologica del materiale residuo dei test ed in alcuni centri di altri materiali. Inoltre durante la seconda fase di reclutamento, tra circa 1.000 donne del braccio sperimentale inviate in colposcopia, si sono raccolti campioni di cellule cervicali in mezzo di trasporto per citologia liquida che sono state testate per sovraespressione della proteina p16 mediante immunoistochimica. Si sono analizzati i dati per valutare il valore di tale test per lo screening delle donne HPV positive e pubblicati i dati. Sono stati tipizzati mediante reverse line blot i campioni positivi per HC2 al reclutamento e svolte analisi preliminari sull’accuratezza trasversale. Si sono svolte le analisi molecolari su carico virale e stato di integrazione del virus nelle donne con infezione da HPV16. E’ quasi conclusa la tipizzazione dei casi di infezione rilevati al follow-up per definire se si tratta di infezioni persistenti o nuove infezioni. Si sono effettuate analisi statistiche preliminari dell’accuratezza trasversale e del valore prognostico di diverse strategie di triage. In collaborazione con la IARC si sono effettuate prime analisi statistiche sulla clearance dell’infezione e sui suoi determinanti. 4) Nell’ambito della revisione delle linee-guida europee si è effettuata una revisione sistematica dei dati dei trials randomizzati sull’uso del test HPV come test primario di screening e sulle strategie di triage delle donne HPV positive. Si è preparata in collaborazione con altri centri europei una prima versione del capitolo sullo screening primario con test HPV, incluse valutazioni sulle modalità di screening (età, intervalli, uso del test HPV solo o in combinazione con citologia) e sui metodi di triage delle donne HPV positive che è in revisione da parte del comitato editoriale. Tale attività è stata utilizzata anche per la preparazione del rapporto HTA italiano. Per 90 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.006 quest’ultimo si è anche effettuata una stima comparativa dei costi economici dello screening con citologia e con test HPV. Il rapporto è stato discusso un comitato di consulenza formato dagli stakeholders ed è pronto per pubblicazione. Inoltre si è eseguita una meta regressione dei dati di letteratura disponibili per valutare come la prevalenza di infezione influisce su specificità e valore predittivo positivo del test HPV. E’ stata eseguita revisione sistematica della letteratura sulla citologia in fase liquida ed un’analisi dei costi. Il rapporto HTA è stato sottoposto agli stakeholders. COLLABORATORI INTERNI: Laura DE MARCO, Anna GILLIO-TOS, Livia GIORDANO, Pamela GIUBILATO, Cristina LARATO, Ettore MANCINI, Franco MERLETTI, Raffaella RIZZOLO, Nereo SEGNAN COLLABORATORI ESTERNI: A Torino: V. Ghisetti, R. Volante, B. Ghiringhello. RISORSE E FINANZIAMENTO: Finanziamento Regione Piemonte per il progetto “Nuove tecnologie nello screening del cervicarcinoma”. Tre finanziamenti dal Ministero della Salute (ricerca finalizzata) ed uno dall’UE (Public Health) conclusi. Per il punto 4 finanziamento del Ministero della Salute nell’ambito dei progetti di ricerca finalizzata concluso. Per lo studio su mRNA finanziamento del Ministero della Salute all’ASP Lazio NOTE: STUDI MULTICENTRICI. Lo studio NTCC è coordinato dal CPO Piemonte (G.Ronco) . Lo studio su mRNA è coordinato da P Giorgi-Rossi (ora AUSL Reggio Emilia); G Ronco è responsabile della sezione su p16/Ki67. PUBBLICAZIONI: ARTICOLI • CAROZZI F, DEL MISTRO A , CONFORTINI M, SANI C, PULITI D, TREVISAN R, DE MARCO L , GILLIO TOS A, GIRLANDO S, DALLA PALMA P, PELLEGRINI A, SCHIBONI ML, CRUCITTI P, PIEROTTI P, VIGNATO A, RONCO G. Reproducibility of HPV DNA testing by Hybrid Capture 2 in a screening setting: Intralaboratory and Interlaboratory quality control in seven laboratories participating in the same Clinical Trial. Am J Clin Pathol 2005; 124: 716-21. • DAVIES P, ARBYN M, DILLNER J, KITCHENER HC, MEIJER CJ, RONCO G, HAKAMA M. A Report on the Current Status of European Research on the use of Human Papillomavirus Testing for Primary Cervical Cancer Screening. Int J Cancer, 2006; 118: 791-6. • GILLIO TOS A, DE MARCO L, GHISETTI V, SNIJDERS PJF, SEGNAN N, RONCO G, MERLETTI F. Human papillomavirus typing with GP5+/6+ polymerase chain reaction reverse line blotting and with commercial type specific PCR Kits. J Clin Virol 2006; 36:126-32. • RONCO G, SEGNAN N, GIORGI-ROSSI P, ZAPPA M, CASADEI GP, CAROZZI F, DALLA PALMA P, DEL MISTRO AR, FOLICALDI S, GILLIO-TOS A, NARDO G, NALDONI C, SCHINCAGLIA P, ZORZI P, CONFORTINI M, CUZICK J FOR THE NEW TECHNOLOGIES FOR CERVICAL CANCER WORKING GROUP. Human Papillomavirus testing and liquid-based cytology: results at recruitment from the New Technologies for Cervical Cancer randomized controlled trial. J Natl Cancer Inst 2006; 98:765-74. • RONCO G, GIORGI-ROSSI P, CAROZZI F, DALLA PALMA P, DEL MISTRO A, DE MARCO L, DE LILLO M, NALDONI C, PIEROTTI P, RIZZOLO R, SEGNAN N, SCHINCAGLIA P, ZORZI M, CONFORTINI M, CUZICK J, AND THE NEW TECHNOLOGIES FOR CERVICAL CANCER SCREENING (NTCC) WORKING GROUP. Human papillomavirus testing and liquid-based cytology in primary screening of women younger than 35 years: results at recruitment for a randomised controlled trial. Lancet Oncol 2006; 7: 547-55. • CUZICK J, MAYRAND MH, RONCO G, SNIJDERS P, WARDLE J. Chapter 10: new dimensions in cervical cancer screening. Vaccine 2006; 24 Suppl 3 : S90.7. • DE MARCO L, GILLIO-TOS A, BONELLO L, GHISETTI V, RONCO G, MERLETTI F. Detection of human papillomavirus type 16 integration in pre-neoplastic cervical lesions and confirmation by DIPS-PCR sequencing. J Clin Virol 2007; 38: 7-13. • RONCO G, CUZICK J, SEGNAN N, BREZZI S, CAROZZI F, FOLICALDI S, DALLA PALMA P, DEL MISTRO A, GILLIO-TOS A, GIUBILATO P, NALDONI C, POLLA E, IOSSA A, ZORZI M, CONFORTINI M, GIORGI-ROSSI P AND THE NTCC WORKING GROUP. HPV triage for Low grade (L-SIL) cytology is appropriate for women over 35 in mass cervical cancer screening using liquid based cytology. Eur J Cancer 2007; 43: 476-80. • RONCO G. Epidemiologia dell’infezione genitale da HPV e delle sue complicazioni e utilizzo della ricerca molecolare del virus per lo screening del cancro del collo dell’utero. Epidemiol Prev 2007; 31: 6-11. • RONCO G, CUZICK J, PIEROTTI P, CARIAGGI MP, DALLA PALMA P, NALDONI C, GHIRINGHELLO B, GIORGI-ROSSI P, MINUCCI D, PARISIO F, POJER A, SCHIBONI ML, SINTONI C, ZORZI M, SEGNAN N, CONFORTINI M AND THE 91 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.006 NEW TECHNOLOGIES FOR CERVICAL CANCER SCREENING (NTCC) WORKING GROUP. Accuracy of liquid-based versus conventional cytology: overall results of the new technologies for cervical cancer screening randomised controlled trial. BMJ 2007; 335: 28-31. (e-published 21 May 2007 doi: 10.1136/bmj.39196.740995.BE) • GIORGI ROSSI P, SEGNAN N, ZAPPA M, NALDONI C, ZORZI M, CONFORTINI M, MERITO M, RONCO G AND THE NTCC WORKING GROUP. The impact of new technologies in cervical cancer screening: results of the recruitment phase of a large randomised controlled trial from a public health perspective. Int J Cancer 2007; 121: 2729-34. • RONCO G, BREZZI S, CAROZZI F, DALLA PALMA P, GIORGI-ROSSI P, MINUCCI D, NALDONI C, SEGNAN N, ZAPPA M, ZORZI M, CUZICK J AND THE NTCC STUDY GROUP. The New Technologies for Cervical Cancer Screening randomised controlled trial. An overview of results during the first phase of recruitment. Gynecol Oncol 2007; 107: S230-S232. • RONCO G, SEGNAN N. Human papillomavirus testing for primary cervical cancer screening (invited comment). Lancet 2007; 370: 1740-2. • RONCO G, GIORGI-ROSSI P, CAROZZI F, CONFORTINI M, DALLA PALMA P, DEL MISTRO A, GILLIO-TOS A, MINUCCI D, NALDONI C, RIZZOLO R, SCHINCAGLIA P, VOLANTE R, ZAPPA M, ZORZI M, CUZICK J, SEGNAN N and the New Technologies for Cervical Cancer screening (NTCC) Working Group. Results at Recruitment from a Randomized Controlled Trial Comparing Human Papillomavirus Testing Alone to Conventional Cytology as the Primary Cervical Cancer Screening Test. J Natl Cancer Inst 2008; 100: 492-501. • CUZICK J, ARBYN M, SANKARANARAYANAN R, TSU V, RONCO G, MAYRAND MH, DILLNER J, MEIJER CJL. Overview of human papillomavirus-based and other novel options for cervical cancer screening in developed and developing countries. Vaccine 2008; 26S: K29-K41. ( IF: 3.377) • CAROZZI F, CONFORTINI M, DALLA PALMA P, DEL MISTRO A, GILLIO-TOS A, DE MARCO L, GIORGI-ROSSI P, PONENTANI G, ROSSO S, SANI C, SINTONI C, SEGNAN N, CUZICK J, RIZZOLO R, RONCO G and the New Technologies for Cervical Cancer screening (NTCC) working group. Use of p16-INK4A overexpression to increase the specificity of human papillomavirus testing: a nested substudy of the NTCC randomised controlled trial. Lancet Oncol 2008; 9: 937-45. • MEIJER CJ, BERKHOF J, CASTLE PE, HESSELINK AT, FRANCO EL, RONCO G, ARBYN M, BOSCH FX, CUZICK J, DILLNER J, HEIDEMAN DA, SNIJDERS PJ. Guidelines for human papillomavirus DNA test requirements for primary cervical cancer screening in women 30 years and older. Int J Cancer 2009; 124: 516-20. • RODRIGUES DE ARAUJO M, DE MARCO L, SANTOS CF, FISHER RUBINA-BULLEN IR, RONCO G, PENNINI I, VIZZINI L, MERLETTI F, GILLIO-TOS A. GP5+/6+ -SYBR Green methodology for simultaneous screening and quantification of Human Papillomavirus. J Clin Virol 2009;45:90-95. • ARBYN M, RONCO G, CUZICK J, WENTZENSEN N, CASTLE PE. How to evaluate emerging technologies in cervical screening? Int J. Cancer 2009;125:2489-96. • RONCO G, ARBYN M, SEGNAN N. Cervical screening according to age and HPV status (Editorial). BMJ 2009;339:b3005 • LYNGE E, ANTILLA A, ARBYN M, SEGNAN N, RONCO G. What's next? Perspectives and future needs of cervical screening in Europe in the era of molecular testing and vaccination. Eur J Cancer. 2009 ;45:2714-21. • ARBYN M, RONCO G, MEIJER CJLM, NAUCLER P. Trials comparing cytology with HPV screening (letter). Lancet Oncol. 2009;10:935-6. • RONCO G, GIORGI-ROSSI P, CAROZZI F, CONFORTINI M, DALLA PALMA P, DEL MISTRO A, GHIRINGHELLO B, GIRLANDO S, GILLIO-TOS A, DE MARCO L, NALDONI C, PIEROTTI P, RIZZOLO R, SCHINCAGLIA P, ZORZI M, ZAPPA M, SEGNAN N, CUZICK J and the New Technologies for Cervical Cancer screening (NTCC) Working Group. Efficacy of human papillomavirus testing for the detection of invasive cervical cancers and cervical intraepithelial neoplasia: a randomised controlled trial. Lancet Oncol 2010 ;11:249-257. • Ronco G on behalf of the NTCC working group. Author’s Reply. Lancet Oncol 2010;11:510-11. • Ronco G & Meijer CJLM. HPV Screening: Available data and recommendations for clinical practice. Current Cancer Therapy Reviews 2010;6:104-9 • Serraino D, Ronco G, Franceschi S. Infections and cancer: the contribution of European research in recent progresses. Epidemiol Prev. 2010;34:56-61 • Franceschi S, Ronco G. The prevention of cervical cancer in HIV-infected women (Editorial). AIDS. 2010;24:2579-80. • Franceschi S, Denny L, Irwin KL, Jeronimo J, Lopalco PL, Monsonego J, Peto J, Ronco G, Sasieni P, Wheeler CM. Eurogin 2010 roadmap on cervical cancer prevention. Int J Cancer. 2011 Jan 4. [Epub ahead of print PMID: 21207409] • Giorgi-Rossi P, Franceschi S, Ronco G. Human papilloma virus (HPV) prevalence and accuracy of HPV testing to detect high-grade cervical intraepithelial neoplasia. Int J Cancer 2012;15:1387-94. • Ronco G, Franceschi S, Segnan N. HPV16 and HPV18 genotyping in cervical cancer screening (invited comment). Lancet Oncol 2011;12:831-2. • Ronco G, Meijer CJL, Cuzick, Giorgi-Rossi P, Peto J, Segnan N and Dillner J. Human papillomavirus testing to screen for cervical cancer (letter). Ann Intern Med 2012;156:604-5. LINEE GUIDA • Arbyn M, Dillner J,Schenk U, Nieminen P, Weiderpass E, Da Silva GD, Jordan J, Ronco G, McGoogan E, Patnick J, Sparen P, Herbert A, Bergeron C. Chapter 3. Methods for screening and diagnosis. In: Arbyn M, Anttila A, Jordan J, .Ronco G, Schenck U, Segnan N, Wiener H, eds. European guidelines for quality assurance on cervical cancer screening. 2nd edition . Luxembourg: Office for Official Publications of the European Communities, 2008. 92 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.007 Promozione della qualità della lettura citologica e del secondo livello nei programmi di screening del cervicocarcinoma Quality assurance for smear interpretation, histology and colposcopy in cervical cancer screening programmes RESPONSABILE: Dr. Guglielmo RONCO OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Promozione della qualità dell’interpretazione della citologia ed istologia della cervice uterina, della colposcopia e del trattamento delle lesioni individuate allo screening. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Lettura in cieco di set di preparati citologici ed istologici da parte di vari servizi di Anatomia Patologica coinvolti in programmi organizzati di screening del cervicocarcinoma a livello locale o nazionale. Discussione dei risultati. Confronto su preparati a diagnosi discordante. Produzione di statistiche per la valutazione della performance dei laboratori a livello torinese. Interazione con i laboratori stessi per migliorare situazioni problematiche. Promozione di attività di scambio e discussione dei preparati. Valutazione, sulla base dei risultati e delle discussioni, dell’eventuale necessità di modifiche di classificazioni e protocolli a livello regionale. Raccolta dati sui trattamenti effettuati sulle lesioni screen-detected e su alcuni aspetti procedurali delle colposcopie. SCALA DEI TEMPI: Nel 2012: produzione di statistiche per laboratorio a livello torinese (per l’attività 2011) ed interazione con i laboratori. Continuazione delle riunioni di scambio e discussione dei preparati con il coinvolgimento di altri centri regionali. Consolidamento della raccolta dati sui trattamenti e sulla correlazione colpo-istologica a livello regionale e produzione di statistiche. Attività di peer-reviewing della appropriatezza dei trattamenti. Nell’ambito della valutazione di impatto dello screening cervicale sull’incidenza di tumori invasivi (vedi scheda 3.002) analisi sull’occorrenza di tumori invasivi e CIN di alto grado dopo colposcopie negative. Proseguimento del progetto di rilevazione delle complicanze dopo trattamenti di CIN. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Si sono promossi e si è collaborato all’analisi di studi sulla riproducibilità della diagnosi citologica ed istologica cervicale a livello locale e nazionale. A Torino si sono prodotte statistiche di distribuzione delle classi diagnostiche, VPP per lesioni di alto grado confermate istologicamente di detection rate di lesioni di alto grado per laboratorio e di proporzione di strisci con indicazione a ripetere. Tali dati sono stati discussi con i laboratori. Si sono promossi incontri di discussione dei preparati (iniziati nel 1999 ed ora attuati in modo sistematico anche con il coinvolgimento di centri regionali). Sono stati approvati parametri di qualità vincolanti per i laboratori del programma di Torino e si sono calcolati i valori. E’ stata concordata, in accordo con i Patologi coinvolti nel programma regionale, una nuova scheda di refertazione citologica e protocollo di gestione e si è dato supporto alla sua implementazione sul sistema informatico del programma regionale di screening, ora completata. E’ stata attivata, a livello regionale, la registrazione dei trattamenti eseguiti alle donne con neoplasia intrapiteliale cervicale o Ca cervicale invasivo individuato dallo screening e se ne sono analizzati i risultati. Si è avviata dal 2006 e consolidata nel 2007 un’attività di peer review di casi, con particolare attenzione a quelli di trattamento apparentemente inappropriato. Sono state prodotte, a livello regionale e nazionale, in collaborazione con i ginecologi, statistiche per la valutazione della colposcopia (es. correlazione grading colposcopico-istologia) e dei trattamenti. Nel 2009 si è avviato un progetto di rilevazione delle complicanze dopo trattamenti di CIN. Nell’ambito dello studio multicentrico sulle nuove tecnologie si è studiata la concordanza tra i centri partecipanti sulla diagnosi istologica e sull’interpretazione citologica con citologia in fase liquida. Si è effettuata una lettura in cieco di un campione di vetrini in citologia liquida letti 93 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.007 nell’ambito del trial da parte di esperti riconosciuti a livello internazionale per valutare l’effetto dell’esperienza. I risultati sono stati pubblicati. Si è partecipato ad un’analisi pooled tra i due studi randomizzati esistenti (NTCC e lo studio olandese) dell’effetto della citologia liquida sulla frequenza di vetrini inadeguati. I risultati sono stati pubblicati. COLLABORATORI INTERNI: Pamela GIUBILATO, Cristina LARATO, Linda LEO, Ettore MANCINI, Nereo SEGNAN COLLABORATORI ESTERNI: Ghiringhello, Sapino, Confortini, Navone, Dalla Palma, Micheletti. PUBBLICAZIONI: • MONTANARI G, RONCO G, CONFORTINI M, PARISIO F, BERARDENGO E, CRISTINA MV, ARNAUD S, CAMPIONE D, BALDINI D, MANCINI E, SEGNAN N. The effect on agreement of discussing cervical smears that were differently classified. Cytopathology 2000; 11: 463-467. • RONCO G, MONTANARI G, CONFORTINI M, PARISIO F, BERARDENGO E, DELPIANO AM, ARNAUD S, CAMPIONE D, BALDINI D, POLL P, LYNGE E, MANCINI E, SEGNAN N. Effect of circulation and discussion of cervical smears on agreement between laboratories. Cytopathology 2003; 14: 115-20. • MONTANARI G, CONFORTINI M, BELLOMI A, COCCHI V, DALLA PALMA P, D'AMBROSIO E, GIOVAGNOLI MR, NAVONE R, RONCO G. Assessment of specimen adequacy reproducibility: an Italian experience. Diagn Cytopathol 2003; 28: 224-6. • CONFORTINI M, CAROZZI F, DALLA PALMA P, GHIRINGHELLO B, PARISIO F, PRANDI S, RONCO G, CIATTO S, MONTANARI G, and the GISCi Working Group for Cervical Cytology. Interlaboratory reproducibility of atypical squamous cells of undetermined significance: a national survey. Cytopathology 2003; 14: 263-68. • CONFORTINI M, MONTANARI G, PRANDI S. (a cura di) Raccomandazioni per il controllo di qualità in citologia cervico-vaginale. Con il contributo di Alasio R, Arisio R, Bufalmante G, Carcangiu ML, Cariaggi MP, Carozzi FM, Cocchi V, Dalla Palma P, Di Bonito L, Gentili C, Ghiringhello B, Giovagnoli MR, Migliore G, Minucci D, Navone R, Parisio F, Pellegrini A, Ronco G, Tinacci G, Viberti L. Epidemiol Prev 2004; 28 suppl 1-16. • VOLANTE R, RONCO G. I dati della Survey Nazionale sulla qualità del II livello screening per il cervicocarcinoma. In “Osservatorio per la Prevenzione dei Tumori femminili: Terzo rapporto”. • VOLANTE R, RONCO G. I dati della Survey Nazionale sulla qualità del II livello screening per il cervicocarcinoma. In “Osservatorio Nazionale screening. Quarto rapporto”. Firenze, 2004. Firenze, 2005. • VOLANTE R, RONCO G. I dati della survey nazionale sulla qualità del secondo livello screening per il cervicocarcinoma. Donne invitate nel 2004. In Rosselli Del Turco M, Zappa M Eds. Osservatorio Nazionale Screening. Quinto rapporto. Milano 2006. • VOLANTE R, RONCO G. National Survey of the quality of 2nd level in screening for cervical cancer. Epidemiol Prev 2006; 30 suppl 3: 49-55. • CONFORTINI M, BONDI A, CARIAGGI MP, CAROZZI F, DALLA PALMA P, GHIRINGHELLO B, MINUCCI D, MONTANARI G, PARISIO F, PRANDI S, SCHIBONI ML, RONCO G. Interlaboratory reproducibility of liquid-based equivocal cervical cytology within a randomized controlled trial framework. Diagn Cytopathol 2007; 35: 541-4. • VOLANTE P , GIUBILATO P, RONCO G. Quality of colposcopy and treatment: data from the national survey of Italian organised cervical screening programmes. Epidemiol Prev 2007; 31 Suppl 2: 61-8. • VOLANTE R, GIUBILATO P, RONCO G. I dati della survey nazionale sulla qualità del secondo livello screening per il cervicocarcinoma. Donne invitate nel 2004. In Rosselli Del Turco M, Zappa M Eds. Osservatorio Nazionale Screening. Sesto rapporto. Milano 2007. • RONCO G, SIDERI MG AND CIATTO S. Cervical intraepithelial neoplasia and higher long term risk of cancer (Editorial). BMJ 2007; 335: 1053-4. • DALLA PALMA P, GIORGI ROSSI P, COLLINA G , BUCCOLIERO AM, GHIRINGHELLO B, LESTANI, M, ONNIS GL, ALDOVINI D, GALANTI, G, CASADEI GP, ALDI M, GOMES V, GIUBILATO V, RONCO, G AND THE NTCC PATHOLOGY GROUP. 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Cervical cancer screening in Italy: quality of colposcopy and treatment. 2009 activity. Epidemiol Prev. 2011;35(Suppl 5):78-86. 95 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.008 Confronto tra diverse politiche di screening per il cancro colorettale (CCR) – progetto dimostrativo a Torino e studio multicentrico italiano Comparing risk-benefit ratio and costs of different screening strategies for colorectal cancer. Turin pilot project and Italian multicentre study RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: A)Stima della compliance e la copertura raggiungibili con diverse modalità di screening; A1) Valutare l’impatto di diverse modalità di invito per il programma basato sul FOBT: A2) Studiare i determinanti delle preferenze dei soggetti per le diverse strategie di screening; A3) Valutare l’accettabilità del processo associato alle diverse strategie B)Valutazione comparativa del tasso di identificazione diagnostica (primo passaggio e follow-up) e stima dell’impatto su incidenza e mortalità per CCR; B1) Calcolare il numero addizionale di lesioni prossimali diagnosticabili associando il test Hemeselect alla sigmoidoscopia, in soggetti con endoscopia negativa; C)Stimare i costi delle diverse alternative C1)Misurare l'impatto sui pazienti esaminati delle diverse strategie in termini di interventi chirurgici, complicanze dei test endoscopici, ansia, etc.; C2) Stimare il costo marginale per la diagnosi di un caso di cancro addizionale prevedendo di offrire il test per la ricerca del sangue occulto fecale (periodismo biennale) ai soggetti con reperto sigmoidoscopico negativo. D)Definizione di indicatori di qualità del programma. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: A)Criteri di valutazione e indicatori Confronto della proporzione di soggetti che si sono sottoposti al test nei diversi gruppi di intervento (primo passaggio e passaggi successivi per FOBT; proporzione di soggetti esaminati dopo 2 inviti ripetuti a distanza di 12 mesi per i non aderenti al primo invito per FS). Raccolta dati Sono stati utilizzati questionari rivolti ai pazienti aderenti all'invito per raccogliere informazioni su vari aspetti della procedura di screening (dolore associato all'esecuzione del test, difficoltà a seguire le indicazioni, problemi con la preparazione, barriere logistiche, tempo richiesto per le diverse fasi della procedura). Sono state effettuate interviste a campione ai non aderenti per raccogliere informazioni sulle ragioni del rifiuto. Alcune caratteristiche socio-demografiche (età, sesso, istruzione, luogo di nascita, stato civile) sono disponibili per tutti i soggetti. Altre informazioni relative ad atteggiamento verso la salute e la prevenzione, pratiche preventive, abitudini di vita, sono state rilevate tramite intervista. B)Criteri di valutazione e indicatori: DR per: polipi, adenomi >= 10 mm, lesioni avanzate (distali e prossimali), adenomi cancerizzati, CCR in stadio A (Dukes) o più avanzato. Questi indicatori sono valutati in alcuni centri anche tra i non rispondenti (diagnosi occasionali) attraverso l'istituzione di un registro di patologia, con follow-up attivo di tutti i soggetti randomizzati. Raccolta dati: Si prevede di rilevare sui Servizi di Anatomia Patologica dell’area di attività di ciascun centro le diagnosi di polipo su pazienti inseriti nello studio. Nei centri dove verrà attivato un registro di patologia sarà possibile rilevare anche le diagnosi derivanti da esami effettuate al di fuori del programma. Ove possibile sono anche condotte rilevazioni attraverso i registri dei Servizi di Gastroenterologia per rilevare CT o FS negative eseguiti al di fuori del programma su soggetti in studio. B1) Criteri di valutazione e indicatori: DR del FOBT, suddiviso per CCR prossimali e distali Raccolta dati: Registrazione di tutti i casi di CCR nei soggetti con sigmoidoscopia negativa sottoposti a 2 passaggi di screening con Hemeselect nei 4 anni successivi. C) Criteri di valutazione e indicatori Nel caso del protocollo che utilizza il test FOBT tali indicatori potranno essere stimati 96 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.008 separatamente per il primo passaggio e per quelli successivi. Raccolta dati: Sono stati rilevati i costi di ciascuna procedura prevista nelle diverse fasi del protocollo di screening (invito, esecuzione del test, approfondimenti diagnostici, rinvio dell'esito, follow-up, valutazione). E’ avviata una collaborazione con il CRESA [9] per la pianificazione della raccolta delle informazioni necessarie alla valutazione dei costi dei diversi protocolli di screening. C1) Criteri di valutazione e indicatoriN di casi di complicanze maggiori (sanguinamento o perforazione intestinale) /1000 esami endoscopici; Proporzione di casi di CCR (inclusi adenomi cancerizzati) trattati con resezione intestinale. Raccolta dati: Raccolta sistematica, mediante questionario sottoposto a tutti i soggetti esaminati, di informazioni relative alle complicanze precoci e tardive associate all'esecuzione del test di screening e/o di approfondimento. Raccolta sistematica dei dati relativi a tutti gli interventi effettuati su soggetti con CCR diagnosticato nel programma di screening (incluse informazioni su eventuali complicanze) Indagine campionaria per misurare l'ansia indotta dalle procedure di screening C2) Criteri di valutazione e indicatori costo per caso di cancro diagnosticato dopo sigmoidoscopia negativa (ogni localizzazione; solo CCR prossimali) Raccolta dati: Sono stati calcolati i costi dei passaggi di screening con FOBT per il gruppo di soggetti con sigmoidoscopia negativa. D)Criteri di valutazione e indicatori Proporzione dei polipi diagnosticati per dimensione, dolore riferito dai soggetti esaminati, proporzione di esami incompleti per ragioni diverse dalla preparazione inadeguata. Raccolta dati: Sono utilizzati i dati raccolti sulle schede di refertazione. In particolare, si ritiene appropriato utilizzare i referti dei soggetti inviati in colonscopia, e quindi sottoposti ad un secondo esame, per il controllo di qualità della retto-sigmoidoscopia. Parte degli esami di approfondimento dovranno essere eseguiti da medico endoscopista diverso da quello che ha eseguito il test di screening, consentendo una verifica di “riproducibilità” degli esiti per i tratti esplorati comuni sia “intra-medico” (qualora l’esaminatore fosse lo stesso) sia “tra medici” (qualora fossero operatori diversi). La procedura di randomizzazione ha avvio individuale. Prevista la possibilità di “forzare” la randomizzazione solo nel caso di membri appartenenti allo stesso nucleo famigliare e conviventi. Gruppi randomizzati: Studio AIRC - Multicentrico Italiano •FOBT ogni 2 anni (N=7000) • 2. Sigmoidoscopia una sola volta tra 55 e 64 anni (N=3000) •Scelta degli assistiti tra le due strategie (N=3000) •Sigmoidoscopia + FOBT ogni due anni per i soggetti con reperto endoscopico negativo (N=9000) Progetto Dimostrativo Torino •FOBT ogni 2 anni (N=25000) •2. Sigmoidoscopia una sola volta tra 55 e 64 anni (N=3000) •FOBT e Sigmoidoscopia al primo round, poi FOBT bienale (N=15000) •Sigmoidoscopia + FOBT ogni due anni per i soggetti con reperto endoscopico negativo (N=15000) SCALA DEI TEMPI: La durata prevista è 3 anni. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: L’attività è cominciata il 25/10/1999. Il reclutamento è stato completato in tutti i centri. Sono state concluse le procedure di invito per il I e il II round per il FOBT e le procedure per il II reinvito ai non aderenti alla FS (a due anni dal primo invito). Sono stati completati gli inviti per III round del FOBT e per il secondo round nei soggetti con FS negativa randomizzati al gruppo FS+FOBT. In tutti i centri gli assistiti reclutati sono attualmente inseriti nell’attività del programma di popolazione, ma viene mantenuta la possibilità di identificare i soggetti reclutati nello studio e la loro storia di screening viene trasferita nell’archivio dello studio per garantire la possibilità di una valutazione dei risultati. Ad oggi sono state invitate 45.000 persone di età compresa tra 55 e 64 anni a Torino e 13.000 negli altri centri. E' in corso il follow-up di incidenza per i soggetti reclutati nello studio. E' stato completato il reinvito dei soggetti inseriti nel braccio sigmoidoscopia nel programma regioanle di screening con FOBT. E' in corso l'analisi dei dati di follow-up di incidenza e mortalità e l'analisi dell'impatto di test di 97 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.008 screening ripetuti (numero di test e intervallo di screening) nei bracci FOBT STUDI SATELLITI: BANCA BIOLOGICA (Vedi scheda relativa) Follow-up degli studi SCORE2 e SCORE3 (vedi scheda relativa) COLLABORATORI INTERNI: Daniela BRUNETTI, Carlo SENORE, Marco SILVANI COLLABORATORI ESTERNI: TORINO: Servizi di Gastroenterologia degli ospedali: S. Giovanni AS (A Arrigoni), Mauriziano "Umberto I" (M Fracchia), S. Giovanni Battista-Molinette (M Rizzetto), Giovanni Bosco (S Recchia), Maria Vittoria (A Ferrari). CENTRI PARTECIPANTI: Asl "Citta' di Milano" (L Bisanti) e IEO (B Andreoni), Milano; Fondo "Edo Tempia" e ASL 12, Biella: (F Ferrero); ISPO, Firenze (G Castiglione); Ospedale Infermi, Rimini (M Giovanardi). RISORSE E FINANZIAMENTO: Fondi vincolati regionali assegnati al CPO per il progetto di Torino. Finanziamento AIRC per lo studio italiano. NOTE: ALLEGATO – STUDIO SATELLITE DI FOLLOW-UP DEGLI STUDI SCORE 2 E 3 PUBBLICAZIONI: • Comunicazioni a congressi: AGA S Francisco 2003; Congresso Italiano della societa’ di malattie digestive, Genova 2005, World congress of gastroenterology (Montreal settembre 2005), IBCSN meeting (Ottawa Aprile 2006). • SEGNAN N, SENORE C, ANDREONI B, ARRIGONI A, BISANTI L, CARDELLI A, CASTIGLIONE G, CROSTA C, DIPLACIDO R, FERRARI A, FERRARIS R, FERRERO F, FRACCHIA M, GASPERONI S, MALFITANA G, RECCHIA S, RISIO M, RIZZETTO M, SARACCO G, SPANDRE M, TURCO D, TURCO P, ZAPPA M; SCORE2 WORKING GROUP-ITALY. Randomized trial of different screening strategies for colorectal cancer: patient response and detection rates.J Natl Cancer Inst 2005; 97: 347-57. • SENORE C, ARMAROLI P, SILVANI M, ANDREONI B, BISANTI L, MARAI L, CASTIGLIONE G, GRAZZINI G, TADDEI S, GASPERONI S, GIULIANI O, MALFITANA G, MARUTTI A, GENTA G, SEGNAN N. Comparing Different Strategies for Colorectal Cancer Screening in Italy: Predictors of Patients' Participation. Am J Gastroenterol 2010; 105: 188-98. Epub 2009 Oct 13. (IF 6.444) 98 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.008 Alleg. Valutazione di impatto di diverse strategie di screening dei tumori del colon-retto. Follow-up degli studi SCORE2 e SCORE3 Evaluating the impact of different screening strategies for colorectal cancer RESPONSABILE: Dr. Carlo SENORE COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: La valutazione della performance diagnostica dei test e della loro accettabilità costituisce uno degli obiettivi principali dei due studi: è stata completata per il round iniziale e per il secondo round e continuerà attraverso il link dell’archivio dello studio con gli archivi dei programmi regionali in cui sono inseriti i soggetti allocati ai bracci in cui è offerto il FOBT biennale. Per ottenere una stima della sensibilità delle diverse strategie occorre però raccogliere informazioni sui tumori (cancri intervallo) insorti dopo un test negativo. Il progetto si propone inoltre di valutare: •impatto organizzativo (numero di test endoscopici indotti per lo screening e il follow-up clinico; numero di test effettuati al di fuori del progetto sia per gli aderenti che per i non aderenti); •impatto sul tipo di trattamento, confrontando i profili di trattamento dei soggetti aderenti con quello dei soggetti non aderenti •confronto con un campione di popolazione per valutare, in relazione ai due precedenti obiettivi, l’impatto dello screening rispetto ad uno scenario in cui non vengano implementati interventi di screening. Tali obiettivi sono coerenti con le raccomandazioni contenute nelle linee guida concernenti la prevenzione, diagnostica e assistenza in oncologia, approvate dalla conferenza stato-regioni (GU Maggio 2001), che indicavano tra gli obiettivi di una valutazione di impatto di diversi protocolli di screening, da acquisire attraverso studi pilota: “la stima del carico di lavoro e dei costi, per le strutture sanitarie, derivanti dal test di screening, dai test di accertamento diagnostico, dalla terapia, follow-up clinico e riabilitazione” L\'identificazione dei tumori di intervallo, cioè dei tumori insorti dopo un test negativo e prima del successivo test, fornisce un'indispensabile informazione sulla sensibilità dello screening e sull'entità della selezione prognostica operata dalla periodicità dell'attività (un programma di screening tende ad identificare i tumori a crescita più lenta) e permette di valutare l'impatto del programma sull'intera popolazione bersaglio. SCALA DEI TEMPI: La durata prevista è 2 anni. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Protocollo presentato e approvato nel marzo 2006. Il finanziamento è stato assegnato a Dicembre 2006. E’ stato completato il linkage con gli archivi delle prestazioni ambulatoriali e dei ricoveri ospedalieri per Biella (al 31712/2007), Firenze (31/12/2007), Rimini (31/12/2006),Torino (31/12/2007), Milano (31/12/2007) e Verona (31/12/2006). E’ stato completato il recupero della documentazione clinica dei casi individuati. Sono state condotte l'analisi di incidenza dei cancri di intervallo nei diversi bracci e il confronto tra la DR per CCR e adenomi avanzati per un singolo round di sigmoidoscopia e tre round di screening con FOBT. Sono in preparazione una pubblicazione relativa al confronto di incidenza di cancri intervallo nei bracci FS e FOBT e un'analisi del valore aggiunto dell'offerta del FOBT ai soggetti con FS negativa. Continua il follow-up di incidenza. Tutti i soggetti inseriti nei due studi vengono, ove previsto, reinvitati con cadenza biennale ad effettuare il FOBT nei programmmi regionali. E' in corso l'analisi dei dati di follow-up di incidenza e mortalità e l'analisi dell'impatto di test di 99 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.008 Alleg. screening ripetuti (numero di test e intervallo di screening) nei bracci FOBT COLLABORATORI INTERNI: Marco CALCAGNO, Alessandra SANTARELLI COLLABORATORI ESTERNI: CENTRI PARTECIPANTI: Asl "Citta' di Milano" (L Bisanti) e IEO (B Andreoni), Milano; Fondo "Edo Tempia" e ASL 12, Biella: (G Malfitana); CSPO, Firenze (M Zappa, P Piccini); Ospedale Infermi, Rimini (O Giuliani, F Falcini), ULSS 20 (A Ederle). RISORSE E FINANZIAMENTO: Finanziamento legge 138 PUBBLICAZIONI: •Comunicazioni orali: AGA Chicago 2009 UEGW Londra 2009 ICSN Oxford 2010 100 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.010 Programma regionale di screening dei tumori colorettali Colorectal cancer screening RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: • Estensione del programma di screening dei tumori colorettali all’intera Regione. • Formare il personale addetto. • Sviluppare il sistema informativo regionale e locale. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: E' stata identificata nel CPO la struttura responsabile della pianificazione del progetto, da condurre insieme al coordinamento di rete oncologica e ai dipartimenti di screening coinvolti. Viene offerto come test di screening una sigmoidoscopia (FS) all'età di 58 anni a tutti i residenti. A coloro che non aderiscono all'invito per la FS viene offerta l'opportunità di eseguire il FOBT biennale. Viene offerto ai soggetti di età compresa tra 59 e 69 anni al momento dell'inizio dell'attività, il test per la ricerca del sangue occulto fecale (FOBT) con cadenza biennale. SCALA DEI TEMPI: Attivazione dei programmi entro il 2008. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Rispetto agli obiettivi iniziali il piano di attivazione è slittato di circa 9 mesi: la fase di progettazione e realizzazione del sistema informativo e della campagna informativa hanno richiesto un tempo superiore al previsto. Inoltre le difficoltà di gestione del programma di screening dei tumori femminili nei diversi dipartimenti hanno rallentato la fase di progettazione del programma di screening dei tumori colorettali. L'attività è stata avviata nel 2003 a Torino; nel giugno 2004 nel Dipartimento di Novara per la parte relativa alla sigmoidoscopia ed all’offerta del FOBT ai non aderenti alla FS; tra Gennaio e Novembre 2005 è stata avviata l’attività di screening nel Dipartimento 5 (ASL 11 e 12), inizialmente con FS e poi con FOBT; nell’Agosto 2005 è stata avviata l’attività FOBT nel Dipartimento 8 (ASL 19 e 21), che però ha interrotto l’attività nella seconda metà del 2006; nell’Agosto 2005 è stata avviata l’attività FS nel Dipartimento 3 (ASL 5 e 10); nel Dicembre 2005 è stata avviata l’attività (sia FS che FOBT) nel Dipartimento 9 (ASL 20 e ASL 22) e nel Dicembre 2008 è rispresa anche l’attività (sia per FOBT che per FS) nell’ASL di Asti (ora inclusa nel dipartimento 9) e a Casale (attualmente inclusa nell’ASL di Alessandria). L’attività di screening nel Dipartimento 4 è iniziata a fine 2008. E’ stato attivato il laboratorio del Dipartimento di Novara per l’analisi dei campioni FOBT e anche in questo Dipartimento è iniziata l’attività con FOBT. L'attività, limitatatamente al FoBT è stta avviata ad Aprile 2009 nel dipartimento 2 (Moncalieri), mentre sia il programma FS che quello che utilizza il FOBT sono stati avviati a Dicembre 2009 nel dipartimento 7 (ASL CN1 e CN2) Sono stati acquistati con un finanziamento regionale sui fondi del piano nazionale prevenzione attiva strumenti per integrare la dotazione dei servizi di riferimento per lo screening. In tutti i dipartimenti di nuova attivazione sono stati organizzati corsi per la formazione all’uso dei software di gestione del programma, da parte del CPO e del CSI. E' stata completata da parte del CSI la realizzazione del sistema informativo per la gestione del programma FS. I risultati del programma di screening regionale, presentati nel workshop del 19/10/2011 sono disponibili sul sito del CPO www.cpo.it E’ stato attivato a Torino, presso l’aspedale SGAS, il centro unificato di screening in cui viene concentrata dal Marzo 2009 l’attività di sigmoidoscopia del Dipartimento. Presso questo centro avrà sede anche il centro di riferimento regionale per la formazione e la qualità assurance. L'attività si è sviluppata su tutto il territorio regionale nel 2010. Sono attivi sia il ptogramma FS che il programma FOBT in tutti i dipartimenti, anche se permangono difficoltà a coprire la 101 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.010 popolazione bersaglio in due dipartimenti. E' stato avviato il programma di retraining dei gastroenterologi, mentre continua l'attività di monitoraggio della qualità della diagnosi istologica. Nell'ambito degli interventi di promozione e monitoraggio della qualità nel programma regionale è stato realizzato un applicativo online che permette di ricavare gli indicatori di preformance dei singoli centri e dei singoli endoscopisti. COLLABORATORI INTERNI: Paola ARMAROLI, Daniela BRUNETTI, Marco Calcagno, Fabrizio COSSO, Giorgia FIORINA, Luisa GALLESIO, Alessandra SANTARELLI, Carlo SENORE, Marco SILVANI COLLABORATORI ESTERNI: TORINO:Servizi di Gastroenterologia degli ospedali: Mauriziano \"Umberto I\" (R Rocca, M Fracchia), S. Giovanni Battista-Molinette (G Saracco), Giovanni Bosco (S Recchia), Maria Vittoria (A Ferrari), S. Giovanni AS (M Spandre). RISORSE E FINANZIAMENTO: Stanziamenti della Regione Piemonte per la formazione, di fondi del Piano Nazionale Prevenzione Attiva per l’adeguamento della strumentazione e per l'attivazione dei programmi di screening. Finanziamento basato su tariffa pre persona esaminata definito nella DGR 111 del 7/9/2006. PUBBLICAZIONI: • SEGNAN N, SENORE C, ARMAROLI P. Un nuovo programma di screening per carcinoma colorettale in Piemonte. ARESS Dicembre 2003 Comunicazioni presentate a: FISAMD 2010 . Senore C, Ederle A, Benazzato L, et al. Offering people a choice for colorectal cancer screening Gut. 2012 Mar 22. 102 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.011 Confronto di diverse metodiche di screening dei tumori colorettali. Valutazione della colonscopia come test di screening Assessing the role of colonoscopy in screening for colorectal cancer RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: A)Stima della compliance e la copertura raggiungibili con diverse modalità di screening. B)Valutazione dell'accettabilità delle diverse strategie in un contesto di screening e misura dell'impatto sui pazienti esaminati delle diverse strategie in termini di interventi chirurgici, complicanze dei test endoscopici, ansia, etc.. C)Valutazione della performance dei test e valutazione comparativa del tasso di identificazione diagnostica. Confronto tra i test in relazione alla DR per lesioni prossimali. In particolare, rispetto ai gruppi allocati all’endoscopia, stima della proporzione di lesioni avanzate non individuabili adottando il protocollo FS. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: A)L’adesione al primo invito e nei successivi round nel gruppo FOBT sarà confrontata con la proporzione cumulativa di aderenti nei gruppi sottoposti a screening endoscopico (FS o TC) considerando il tasso di risposta al primo invito ed al secondo invito dopo 12 mesi per i non rispondenti. Verrà inoltre confrontata la copertura raggiungibile con la FS rispetto alla CT. B)I dati riguardanti gli effetti collaterali immediati e le complicazioni dei test e della preparazione saranno raccolti per tutti i soggetti esaminati dalle schede standardizzate di refertazione endoscopica. I dati riguardanti caratteristiche socio-demografiche di base, saranno disponibili per tutti i soggetti inclusi nel campione dall'anagrafe di popolazione. Un campione di soggetti reclutati (aderenti e non-aderenti) verrà intervistato telefonicamente entro un mese dalla data di effettuazione del test di screening o dell'appuntamento mancato, per i soggetti non aderenti all'invito all'endoscopia. Il questionario raccoglierà informazioni sullo stile di vita, l’atteggiamento verso pratiche di prevenzione, l’adozione di comportamenti che tutelino la salute, su possibili ostacoli all’adesione, e, solo per i non aderenti, sulle ragioni del rifiuto. Ai soggetti sottoposti a screening verrà richiesto di riferire eventuali effetti collaterali o complicazioni comparsi nei giorni successivi allo screening. Indicatori: Preparazione: proporzione di pazienti che assumono la dose indicata per la preparazione proporzione di pazienti che riferiscono disturbi legati alla preparazione e distribuzione dei medesimi per tipo di disturbo Esame: proporzione di pazienti che riferiscono disturbi legati all'esame: immediati e tardivi. proporzione di pazienti che ricevono sedazione C)Metodi. Verrà monitorato il tasso di completamento dei test endoscopici, e verrà valutata la variabilità tra i centri e tra i singoli endoscopisti entro ciascun centro. Verranno raccolti sistematicamente i dati relativi alla procedura di esecuzione degli esami endoscopici e verranno valutate la riproducibilità e l'incidenza di casi intervallo. Il tasso di identificazione diagnostica per lesioni neoplastiche avanzate sarà confrontato tra i gruppi di studio. In particolare verrà confrontata la DR per gli adenomi avanzati e CCR del colon prossimale nel gruppo TC col tasso osservato nel gruppo FS. Verrà misurata l’incidenza di CRC e adenomi (includendo quelli che vengono trovati durante un test diagnostico al di fuori del programma) per tutti i soggetti reclutati nello studio (includendo i non aderenti). I dati riguardanti l’incidenza e lo stadio alla diagnosi saranno disponibili per la popolazione totale dall'archivio del Registro Tumori. Indicatori: % di esami con preparazione adeguata % di esami completi (esplorazione del ceco) -> per centro, operatore, ecc. DR adenomi avanzati e CCR (per tipo e sede). 103 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.011 La procedura di randomizzazione avrà base individuale. Sarà prevista la possibilità di “forzare” la randomizzazione solo nel caso di membri appartenenti allo stesso nucleo famigliare e conviventi. Gruppi previsti: •FOBT ogni 2 anni (N=5000) •Sigmoidoscopia una sola volta tra 55 e 64 anni (N=5000) •Colonscopia una sola volta tra 55 e 64 anni (N=500) SCALA DEI TEMPI: La durata prevista è 2 anni. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: E' stato definito il protocollo dello studio, validato da uno Steering Committee (Atkin, Bruzzi, Pacini, Winawer). Lo studio è stato approvato dal Comitato Etico della Regione Piemonte a Luglio 2002. Il trial è stato allargato a comprendere anche il centro di Verona, che ha accettato di seguire il protocollo concordato dagli altri centri. Sono state completate le procedure di I invito e sollecito per tutti i bracci in tutti i centri; sono stati completati i reinviti a 1 e 2 anni per i soggetti assegnati ai bracci FS e CT, non aderenti al primo invito; questi soggetti sono anche stati reinvitati a 4 anni dal primo invito, per valutare l’impatto di un richiamo a distanza più lunga. Tutti i soggetti che risultino ancora non rispondenti verranno inseriti nel corso del 2008 nei programmi regionali e riceveranno quindi un invito ad effettuare il FOBT. Sono stati completati gli inviti al II round di screening per i soggetti assegnati al braccio FOBT. Nei centri dove è stato attivato un programma di screening di popolazione (Torino, Biella, Milano) gli inviti per il II round di FOBT sono stati inseriti nell’attività del programma di popolazione, ma viene mantenuta la possibilità di identificare i soggetti reclutati nello studio e la loro storia di screening viene trasferita nell’archivio dello studio per garantire la possibilità di una valutazione dei risultati. Sono state completate le interviste a 30 giorni ai soggetti che hanno effettuato lo screening con FS o CT. IL lavoro che riporta i risultati del confornto tra sigmoidoscopia e colonscopia in termini di accettabilità ed effetti collaterali è sttao pubblicato E' in corso il follow-up di incidenza dei soggetti arruolati nello studio, nell'ambito del progetto di valutazione di impatto di queste strategie di screening (vedi scheda corrispondente) COLLABORATORI INTERNI: Daniela BRUNETTI, Fabrizio COSSO, Alessandra SANTARELLI, Carlo SENORE, Marco SILVANI COLLABORATORI ESTERNI: TORINO Servizi di Gastroenterologia degli ospedali: Mauriziano "Umberto I" (M Fracchia), S.Giovanni Battista-Molinette (M Rizzetto), Giovanni Bosco (S Recchia), Maria Vittoria (A Ferrari). CENTRI PARTECIPANTI: Asl "Citta' di Milano" (L Bisanti) e IEO (B Andreoni), Milano; Fondo "Edo Tempia" e ASL 12, Biella: (F Ferreo); ISPO, Firenze (G Castiglione); Ospedale Infermi, Rimini (O Giuliani, M Giovanardi); ULSS 20- Verona (Dr. A Ederle). RISORSE E FINANZIAMENTO: Fondi vincolati regionali assegnati al CPO per il progetto di Torino. Finanziamento Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori per lo studio italiano. PUBBLICAZIONI: Comunicazioni a congressi: AIE Bologna 2003; SIGE e AIE, Torino, 2004; AGA, New Orleans 2004. • SEGNAN N, SENORE C, ANDREONI B, AZZONI A, BISANTI L, CARDELLI A, CASTIGLIONE G, CROSTA C, EDERLE A, FANTIN A, FERRARI A, FRACCHIA M, FERRERO F, GASPERONI S, RECCHIA S, RISIO M, RUBECA T, SARACCO G, ZAPPA M; SCORE3 WORKING GROUP-ITALY. Comparing attendance and detection rate of colonoscopy with sigmoidoscopy and FIT for colorectal cancer screening. Gastroenterology 2007; 132: 2304-12. • Senore C, Ederle A, Fantin A et al. Acceptability and side effects of sigmoidoscopy and colonoscopy in a screening setting. Journal Medical Screening 2011; 18:128-134. 104 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.012 Costruzione di un database di dati individuali per la valutazione dello screening mammografico in Europa / Progetto DWH nazionale di screening European breast cancer screening evaluation database / National cancer screening datawarehouse RESPONSABILE: Dr. Antonio PONTI COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: •Facilitare l'applicazione delle "European Quality Assurance Guidelines in Mammography Screening (3° edizione, 2001)" rendendo disponibile ai programmi di screening europei un tracciato di dati individuali standard e una applicazione informatica in grado di calcolare gli indicatori europei per la valutazione dello screening. •Effettuare una prima analisi collaborativa degli indicatori basata su dati individuali. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: 1)Definizione degli algoritmi e delle variabili necessari per il calcolo degli indicatori europei (e di quelli della rete italiana - GISMa - di programmi di screening). 2)Analisi sperimentale dei dati raccolti, nel rispetto della legge sulla tutela dei dati individuali, su un tracciato record comune da 7 programmi di screening europei. 3)Costruzione dell'applicativo informatico. 4)Feed back e discussione dei dati tra partecipanti e con esperti dell'EUREF (Gruppo europeo per la formazione e la certificazione dei programmi di screening). SCALA DEI TEMPI: Il programma Europa contro il cancro della Commissione Europea ha finanziato lo studio per il periodo dicembre 2001 - febbraio 2004. Il programma Public Health della Commissione Europea ha finanziato lo studio, entro il progetto EUNICE coordinato dallo IARC di Lione, per il 2006-2007. Il Ministero della Salute ha finanziato nell’anno 2008. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Nel 2001 è stata compiuta un'analisi preliminare dei dati relativi ad un anno di screening a Torino e Lovanio (Belgio) su una prima versione sperimentale del tracciato record comune. I Centri partecipanti si sono riuniti nel marzo 2002 a Torino per dare inizio ai lavori. A novembre 2002 vi è stata una seconda riunione con la presentazione dei dati raccolti sul database comune per un anno di screening (1999). Nel febbraio 2004 vi è stata la riunione finale a Firenze con la presentazione degli indicatori basati sui dati individuali relativi a tre anni di screening forniti da 8 Centri europei. Il database SEED (European Screening Evaluation Database), utilizzabile su web, è stato costruito in una versione pilota. Nel 2004, nell’ambito del progetto, si è collaborato all’aggioramento del capitolo sul monitoraggio dei dati entro le Linee Guida Europee per lo screening mammografico. Inoltre è stato finanziato per il 2006-2007 lo studio europeo multicentrico EUNICE (European Network for Information on Cancer), coordinato dallo IARC di Lione e di cui il CPO è centro collaborativo (resp. A. Ponti) che prevede per il CPO, in collegamento con il Network Europeo dello screening (ECN), un finanziamento specifico per la raccolta di informazioni a livello europeo su indicatori di performance dello screening mammografico (e citologico cervicale). E’ stato approvato nel 2008 il finanziamento pluriennale per la realizzazione di una datawarehouse 105 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.012 nazionale di screening (resp.: A. Ponti), dal Ministero della Salute tramite l’Osservatorio Nazionale Screening e nell’ambito del Programma Integrato di Oncologia. Nel 2008 si è costituito il gruppo di lavoro ed è stata realizzata la ricognizione sui sistemi informativi regionali di screening. Nel 2009 è stato preparato il progetto tecnico ed individuata la ditta che inserirà il flusso informativo entro il Nuovo Sistema Informativo Sanitario del Ministero della Salute e sono state individuate le Regioni che sperimenteranno la procedura. Nel 2011 sono proseguiti i lavori con le Regioni partecipanti al progetto pilota, che dovrebbe avere termine nel dicembre 2012. Il materiale relativo al progetto (documenti, presentazioni, verbali delle riunioni)è disponibile in www.qtweb.it/dwh COLLABORATORI INTERNI: Livia GIORDANO, Ettore MANCINI, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE, Mariano TOMATIS, Viviana VERGINI COLLABORATORI ESTERNI: STUDI MULTICENTRICI •Belgium: LEUVEN. Erik Vanlimbergen, Kaat Cortebeeck, LUCK •France: STRASBOURG. Beatrice Gairard, ADEMAS •Germany: COLOGNE, BREMEN, WIESBADEN Larry vonKarsa, Mammographie-Screening Planungsstelle Siegfried Schach Markus Borowski •Italy: FLORENCE, RAVENNA Eugenio Paci, ISPO Carlo Naldoni, CPO Ravenna •Luxembourg: LUXEMBOURG Astrid Scharpanten, CRP-Santè-Ministry of Health •Spain: PAMPLONA, VALENCIA Nieves Ascunce Elizaga, Department of Health, Government of Navarra Lola Cuevas, Lola Salas, Valencia DWH nazionale di screening: Marco Zappa, Gregorio Mercurio, Paola Mantellini. RISORSE E FINANZIAMENTO: Ministero della Salute tramite Osservatorio Nazionale Screening PUBBLICAZIONI: •PONTI A. European Benchmarking. Invited presentation at the 4th European Breast Cancer Conference (Hamburg 16-20 March 2004). Eur J Cancer 2004, 2 (3): 56. •PONTI A, VERGINI V, CALLEGARI T, BRANCATO B, FALINI F, FRIGERIO A, NALDONI C, PACI E, SENORE C, SERAFINI M, VITALI B, SEGNAN N. “European Screening Evaluation Database (SEED): potenziale utilizzo di un comune archivio di dati individuali per la valutazione dello screening mammografico a livello regionale e nazionale. In: Rosselli del Turco M., Zappa M., eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Terzo rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2004, Pag. 132-135. •BROEDERS M, NYSTROM L, ASCUNCE N, RIZA E, BECKER N, TORNBERG S, PONTI A. Epidemiological Guidelines for Quality Assurance in breast cancer screening. In: Perry N, Broeders M, de Wolf C, Tornberg S. eds. European Guidelines for Quality Assurance in Mammography Screening, 4th Edition. European Commission, Europe Against Cancer Programme, Luxembourg, 2006. •PONTI A, SEGNAN N, ZAPPA M. Il Data Warehouse dei programmi di screening oncologici: un progetto nazionale. In: Rosselli del Turco M, Zappa M, eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Sesto rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2006, Pag. 113-114. 106 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.014 Realizzazione di una campagna di screening dei tumori del collo dell'utero (Pap-test) nel Cantone di Zenica-Duboj (Bosnia) Implementation of a cervical cancer screening pilot project in Zenica Duboj Canton (Bosnia Erzegovina) RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: - Estensione su tutto il Cantone di Zenica-Duboj di un progetto di screening del cervico-carcinoma potenziando la collaborazione già in atto, in ambito sanitario, con la Regione Piemonte ed a partire dal progetto pilota già attivato nella città di Breza (progetto Breza Vedra - finanziato dalla Compagnia di San Paolo - (vedi Scheda CPO attività 2005- n. 3014). Le destinatarie dell’intervento messo in atto saranno circa 111.000 donne tra 25-64 anni residenti nelle 12 municipalità del Cantone. - Creazione di competenze specifiche locali nell'ambito della pianificazione, gestione e valutazione di interventi pubblici di prevenzione secondaria dei tumori. - Rafforzamento degli aspetti di sensibilizzazione, comunicazione e informazione alla popolazione femminile in merito ai benefici derivanti da un comportamento preventivo. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Le attività previste per la realizzazione dell’intervento sono: 1.Costruzione di una rete locale di servizi di prevenzione per il cervico-carcinoma (screening) in grado di invitare attivamente tutta la popolazione femminile tra i 25-64 anni, residente nel Cantone, ad effettuare ogni tre anni un Pap-test; 2.Formazione ed aggiornamento di tutte le categorie professionali coinvolte nel processo di screening; 3.Uso e l'implementazione di metodiche professionali in grado di monitorare costantemente il livello di qualità del lavoro all'interno di un processo più generale di quality assurance; 4.Costruzione di un approccio multidisciplinare alle problematiche legate alla diagnosi precoce dei tumori; Risultati attesi: I risultati attesi possono essere così sintetizzati: 1.La creazione di un sistema in grado di lavorare in rete, in modo interdisciplinare ed autonomo su un rilevante problema di salute, quale quello dei tumori del collo uterino; 2.La formazione ed aggiornamento del personale sanitario coinvolto nel progetto in conformità con le più aggiornate ed accreditate indicazioni scientifiche internazionali; 3.La sensibilizzazione e educazione della popolazione target nei confronti di un rilevante problema di salute e la diffusione di un comportamento preventivo; 4.Costruzione di un canale di collaborazione e scambio tra la realtà italiana e quella bosniaca in campo oncologico con reciproco arricchimento culturale; 5.La riduzione delle forme pre-invasive ed invasive del tumore del collo dell'utero nella popolazione target e conseguente miglioramento della qualità della vita della popolazione femminile; 6.Il conseguente abbattimento dei costi legati al trattamento di forme tumorali più avanzate e riduzione della spesa sanitaria. SCALA DEI TEMPI: L’attività prevista per il 2012 prevede: -Adeguata formazione del personale medico (ginecologi e patologi) per la parte diagnostica e terapeutica del secondo livello. Tale formazione richiederà una parte teorica e una parte pratica con controllo di qualità e verifica di apprendimento alla fine del corso. La formazione del personale avrà luogo sia in loco che in Italia e vedrà il coinvolgimento di esperti italiani. - Continuazione del monitoraggio della qualità dei prelievi citologici e dei loro flussi tra i centri di prelievo e quelli di lettura dei test. -Allestimento e monitoraggio delle sedi di II livello con particolare attenzione alla formazione degli operatori (ginecologi/ostetriche), alla gestione del flusso ed alla messa in pratica dei protocolli terapeutici concordati. 107 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.014 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Nel corso del 2011 è continuato il monitoraggio dell’attività di screening attraverso: -Il controllo di qualità dei prelievi e delle procedure di refertazione -La valutazione del sistema informatizzato di gestione dei dati. -L’avvio della riorganizzazione dei centri di secondo livello e la pianificazione della formazione del personale addetto alla colposcopia. COLLABORATORI INTERNI: Nereo SEGNAN COLLABORATORI ESTERNI: Collaboratori alla realizzazione del progetto: Dr. Stefano Guzzetti – Torino; Dr. Sergio Arnaud - Torino, Dr. Giovanni Maina - Torino, Dr. Dr. Senad Huseinagic' - Zenica RISORSE E FINANZIAMENTO: Questo progetto prevede una compartecipazione Italia-Bosnia - Erzegovina I partner/finanziatori italiani sono: Compagnia di S. Paolo - Torino Regione Piemonte Ministero degli Esteri I partner/finanziatori bosniaci sono: Cantonal Public Health Institute of Zenica (Kantonalni zavod za javno zdravstvo Zenica) PUBBLICAZIONI: LIVIA GIORDANO, MARGHERITA GRANERO, SILVANA APPIANO, et al. A cooperation between Italy and Bosnia Herzegovina (BiH) to disseminate cervical cancer screening. Poster Session - Convegno UICC 2006 Washington. 108 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.016 Valutazione dell’impatto sulla mortalità dei programmi di screening mammografici a Torino e in Italia Impact on mortality of breast cancer screening programmes RESPONSABILE: Dr. Antonio PONTI COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CSPO-Firenze OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Valutare l'impatto sulla mortalità dei programmi di screening mammografico. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Valutazione basata sia su un disegno caso controllo che di coorte. SCALA DEI TEMPI: Il programma Europa contro il cancro della Commissione Europea ha finanziato lo studio per il periodo dicembre 2001 - febbraio 2004 ai programmi di Firenze e Torino. La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori ha finanziato lo studio multicentrico IMPATTO, comprendendo anche la Regione Emilia Romagna ed alcuni altri centri italiani, per gli anni 2004 e 2005. Il Ministero della Salute ha finanziato lo studio per gli anni 2006-2009. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Viene mantenuto aggiornato il database ad alta risoluzione di popolazione sul carcinoma della mammella, costruito in collaborazione con il Registro Tumori. Il database è in formato SQTM (si veda scheda 3.003) e contiene dati dettagliati sullo stadio, la diagnosi e la terapia dei casi incidenti a Torino di età 40-79 anni, raccolte in parte grazie alle informazioni fornite dallo screening mammografico e in parte attraverso indagini ad hoc presso i Servizi di Anatomia Patologica. Il database viene utilizzato anche per indagini di Epidemiologia Clinica (si vedano schede relative, progetto San Paolo) in particolare sulla sopravvivenza in relazione a fattori prognostici, alla terapia e a modalità organizzative dell’assistenza (specializzazione delle Unità di ricovero). Nell’ambito dello studio multicentrico, il gruppo di Torino è responsabile del sottoprogetto sui carcinomi in situ e gli early breast cancer (tesi di Master in Epidemiologia di Sabina Pitarella). E’ stato effettuato, entro la base dati del progetto, uno studio multicentrico caso controllo. Nel 2009 sono state effettuati aggiornamenti e correzioni alla base dello studio multicentrico 1988-2003. Nel 2010 è stato costituito un gruppo di lavoro per la valutazione dell'impatto del programma di screening mammografico di Torino, che ha iniziato la propria attività nel 1992, sull'incidenza e mortalità per tumore della mammella. E' stato definito il protocollo ed è in corso la realizzazione del database, al quale concorrono i file anagrafici, quelli relativi alla storia di screening e quelli del Registro Tumori Piemonte. Nel 2011-2012 è in corso il follow up e l'analisi dei dati. COLLABORATORI INTERNI: Paola ARMAROLI, Ileana BALDI, Adele CAPRIOGLIO, Denise CASELLA, Giovannino CICCONE, Aurora DI LEO, Brunella FRAMMARTINO, Alfonso FRIGERIO, Elena KOLOMOETS, Ettore MANCINI, Silvia PATRIARCA, Sabina PITARELLA, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE, Mariano TOMATIS, Viviana VERGINI, Roberto ZANETTI COLLABORATORI ESTERNI: A. Sapino. RISORSE E FINANZIAMENTO: Lega Italiana contro i Tumori, assegnato al CPO un assistente di ricerca a tempo parziale. 109 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.016 PUBBLICAZIONI: •FALINI P, PACI E, DE LISI V, FALCINI F, FEDERICO M, FERRETTI S, PONTI A. Valutazione dell’impatto dello screening mammografico: mortalità, stadiazione e uso di chirurgia conservativa. In: Rosselli del Turco M, Zappa M. eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Terzo rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2004, Pag. 128-131. •PACI E, PONTI A, CROCETTI E, ZAPPA M, SEGNAN N. Re: Role of detection method in predicting breast cancer survival: analysis of randomized screening trials. J Natl Cancer Inst 2005; 97: 1853-4. •PACI E, PONTI A, ZAPPA M, PATRIARCA S, FALINI P, DELMASTRO G, BIANCHI S, SAPINO A, VEZZOSI V, SENORE C, CROCETTI E, FRIGERIO A, ZANETTI R, DEL TURCO MR, SEGNAN N. Early diagnosis, not differential treatment, explains better survival in service screening. Eur J Cancer 2005; 41: 2728-34. •BARCHIELLI A, FEDERICO M, DE LISI V, BUCCHI L, FERRETTI S, PACI E, PONTI A, BUIATTI E FOR THE SCREENREG WORKING GROUP (Segnan N, Ronco G, Patriarca S, Rosso S, Zanetti R, Frigerio A et al). In situ breast cancer: incidence trend and organised screening programmes in Italy. Eur J Cancer 2005; 41: 1045-50. •PITARELLA S, PONTI A, ZANETTI R, SEGNAN N. Epidemiologia del carcinoma duttale in situ della mammella. XXVIII Riunione annuale dell’Associazione Italiana di Epidemiologia. Pisa 2005. •ZORZI M, PULITI D, VETTORAZZI M, DE LISI V, FALCINI F, FEDERICO M, FERRETTI S, MOFFA IF, MANGONE L, MANO MP, NALDONI C, PONTI A, TRAINA A, TUMINO R, PACI E; IMPACT WORKING GROUP. Mastectomy rates are decreasing in the era of service screening: a population-based study in Italy (1997-2001). Br J Cancer 2006; 95: 1265-8. •PONTI A. The role of cancer registries in the evaluation of mammography screening programmes. Invited abstract at the 29th IACR meeting, Ljubliana September 2007, pag. 69. •PACI E, COVIELLO E, MICCINESI G, PULITI D, CORTESI L, DE LISI V, FERRETTI S, MANGONE L, PERLANGELI V, PONTI A, RAVAIOLI A, DE' BIANCHI PS, SEGNAN N, STRACCI F, TUMINO R, ZARCONE M, ZORZI M, ZAPPA M; IMPACT WORKING GROUP. Evaluation of service mammography screening impact in Italy. The contribution of hazard analysis. Eur J Cancer 2008; 44: 858-65. • PULITI D, MICCINESI G, COLLINA N, DE LISI V, FEDERICO M, FERRETTI S, FINARELLI AC, FOCA F, MANGONE L, NALDONI C, PETRELLA M, PONTI A, SEGNAN N, SIGONA A, ZARCONE M, ZORZI M, ZAPPA M, PACI E; IMPACT WORKING GROUP. Effectiveness of service screening: a case-control study to assess breast cancer mortality reduction. Br J Cancer 2008; 99: 23-7. Erratum in: Br J Cancer 2008; 99: 1756. • Goldoni CA, Bonora K, Ciatto S, Giovannetti L, Patriarca S, Sapino A, Sarti S, Puliti D, Paci E; IMPACT Working Group. Misclassification of breast cancer as cause of death in a service screening area. Cancer Causes Control. 2009 Jul;20(5):533-8. Epub 2008 Nov 18. • Zorzi M, Guzzinati S, Puliti D, Paci E; IMPACT working group. A simple method to estimate the episode and programme sensitivity of breast cancer screening programmes. J Med Screen. 2010;17(3):132-8. • IMPACT WORKING Group. Epidemiological changes in breast tumours in Italy: the IMPACT study on mammographic screening programmes. Pathologica. 2011 Oct;103(5):290-3. 110 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.018 Prevenzione Serena. Integrazione anche prevenzione del tumore del collo dell’utero nella prevenzione. La Approaching a multicultural prevention in cervical cancer screening RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto: CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Questo progetto ha i seguenti obiettivi: 1.esaminare la letteratura scientifica relativa alle minoranze etniche e gli screening oncologici in Italia, in Europa e nel mondo, con particolare attenzione agli aspetti e alle strategie di comunicazione utilizzate con la popolazione coinvolta; 2.analizzare e comprendere i principali ostacoli alla partecipazione delle donne immigrate ai programmi di screening citologico, con particolare attenzione alle difficoltà linguistiche e culturali, percezioni della salute e della prevenzione, approccio ed aspettative nei confronti dei servizi sanitari e sociali; 3.definire possibili strategie e strumenti informativi per migliorare la conoscenza delle donne immigrate e la loro partecipazione ad un programma di screening; 4.creare e diffondere nuovo materiale informativo sullo screening citologico di Prevenzione Serena, tradotto nelle lingue dei gruppi etnici maggiormente presenti a Torino e sul territorio piemontese; 5.coinvolgere nel progetto mediatori/trici dei principali centri interculturali, la Regione Piemonte e l’Osservatorio sull’immigrazione in Piemonte che possono contribuire allo sviluppo dell’indagine e alla disseminazione del materiale informativo appositamente creato. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: - Revisione della letteratura scientifica pubblicata sull’argomento con particolare attenzione agli aspetti e alle strategie di comunicazione utilizzate con la popolazione immigrata. - Pianificazione di incontri con operatori dei programmi di screening, associazioni e centri interculturali di Torino, rappresentanti della Regione Piemonte e dell’Osservatorio sull’immigrazione in Piemonte per studiare più a fondo il fenomeno. - Valutazione dei dati e delle informazioni raccolte e successiva definizione della strategia di intervento. - Stesura, traduzione e distribuzione del materiale informativo sullo screening citologico. - Comparazione pre-post intervento dei tassi di partecipazione della popolazione femminile immigrata al programma di screening del cervicocarcinoma. - Valutazione del gradimento dell’iniziativa e delle principali difficoltà riscontrate dalle donne. - Redazione di un documento finale a testimonianza del progetto svolto. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Attività effettuata Nel 2011 è continuata la sensibilizzazione alla prevenzione del tumore del collo dell’utero per le donne straniere residenti in Piemonte tramite la distribuzione degli opuscoli multilingue presso ASL, consultori, centri interculturali e soprattutto in occasione di seminari e convegni sul tema, e nelle varie comunità presenti sul territorio regionale. Attività prevista nel 2012 Nel corso del 2012 si prevede di: -proseguire con la diffusione della campagna anche tramite una distribuzione capillare del materiale multilingue presso tutte le biblioteche civiche torinesi; -valutare nuove azioni di sensibilizzazione allo screening per questi particolari sottogruppi di popolazione; -ampliare e potenziare la rete di rapporti e sinergie tra i vari servizi e professionalità sociosanitarie per un continuo interscambio di informazioni ed esperienze; 111 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.018 -ricercare la possibilità di svolgere progetti di ricerca più approfonditi per valutare l'impatto dello screening all'interno di questi sottogruppi della popolazione; -riflettere sulla possibilità di estendere lo screening agli stranieri STP (Stranieri Temporaneamente Presenti); -sottoporre a pubblicazione un articolo sull’argomento. COLLABORATORI INTERNI: Adele CAPRIOGLIO, Roberta CASTAGNO, Brunella FRAMMARTINO COLLABORATORI ESTERNI: CENTRI COINVOLTI: Alma Mater Centro interculturale di Torino Osservatorio sull’immigrazione in Piemonte – Regione Piemonte Ambulatorio delle Infezioni Sessulamnete Trasmesse delll'Ospedale Amedeo di Savoia di Torino RISORSE E FINANZIAMENTO: Finanziamento: Regione Piemonte PUBBLICAZIONI: -Materiale informativo (opuscolo e poster) nelle lingue prescelte -Report e documenti di aggiornamento dell'attività durante lo svolgimento e al termine del progetto. -Articolo scientifico di presentazione dei dati ottenuti. 112 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.019 Stima dei costi dell’attività di screening Screening costs evaluation RESPONSABILE: Dr. Ettore MANCINI COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: OBIETTIVO PRINCIPALE Determinare il costo dell’attività di screening così come attualmente viene svolta secondo quanto definito dai protocolli regionali. OBIETTIVI SPECIFICI 1.Validare ed applicare una metodologia standardizzata e riproducibile nel tempo per la quantificazione del costo per donna sottoposta a screening ad utilizzo del Gruppo di Coordinamento Regionale. 2.Determinare il costo medio per lesione individuata e per persona sottoposta a screening. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: 1.Confronto con lavori analoghi precedenti (es. F. Vanara, 1995) 2.Classificazione delle tipologie di costi (diretti, indiretti etc) 3.Attribuzione delle quote corrispondenti per persona sottoposta a screening 4.Valutazione economica dell’impatto dello screening 5.Formulazione di un documento di proposta di calcolo per l’adeguamento delle quote per l’attività di screening 6.Valutazione dei risultati ottenuti. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Il lavoro dell’economista di riferimento della S.C. D.O. Epidemiologia dei Tumori è proseguito, sia per quanto riguarda l’analisi dei costi dello screening cervicale (Pap Test e HPV) che con la rilevazione dei costi presso il Dipartimento di Torino (UVOS e SSCVD Senologia di Screening di Via San Francesco da Paola) per quanto riguarda lo screening mammografico. COLLABORATORI INTERNI: Maria CALVIA, Franco MERLETTI, Eva PAGANO, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE RISORSE E FINANZIAMENTO: Fondi CPO + eventuali altre fonti da determinarsi PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 113 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.020 La gestione del rischio organizzativo nell’attività di screening Risk management in screening organisation RESPONSABILE: Dr. Ettore MANCINI COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Individuare nel complesso meccanismo organizzativo ed informativo dello screening i punti critici potenziali causa di errore, valutazione delle conseguenze, studio delle possibili soluzioni. OBIETTIVI SPECIFICI 1.Analisi organizzativa dei flussi di screening e sviluppo di strategie per il mantenimento dei volumi di attività 2.Individuazione di scenari di possibili errori gestionali / valutativi 3.Classificazione dei rischi e avvio di un sistema di monitoraggio di eventi avversi 4.Affinamento dei meccanismi di fail safe per l’organizzazione 5.Produzione di un documento di utilità per le UVOS Piemontesi. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Sulla base delle revisione dei flussi organizzativi individuare scenari di eventi. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Nel corso del 2009 era stata effettuata una ricognizione dei flussi e degli assetti organizzativi, con qualche analisi di criticità. Attualmente il lavoro è sospeso per assenza di collaboratori. COLLABORATORI INTERNI: Nereo SEGNAN RISORSE E FINANZIAMENTO: Fondi CPO assegnati all’UVOS per: Collaboratori esterni o borsisti, materiale di consumo, hardware e software. PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 114 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.021 Valutazione dell’attività di screening di popolazione nelle province di Novara e Verbano Cusio Ossola Assessment of population based cancer screening in the provinces of Novara and Verbano Cusio Ossola RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI COORDINAMENTO: Attività corrente. Coordinamento del progetto CPO-Piemont OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Valutazione dell’adesione e dei determinanti della rispondenza all’invito. Supervisione e coordinamento dell'attività di screening dei tumori svolta nelle province di Novara e Verbano Cusio Ossola (Dipartimento Screening 6). MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Il progetto prevede l’analisi delle caratteristiche delle persone che partecipano e che non partecipano allo screening Prevenzione Serena, sia attraverso il record linkage con banche dati (fase 1), le analisi della distribuzione spaziale della rispondenza (fase 2) e rilevazione di informazioni con questionari postali (fase 3). Parallelamente sono state rilevate le cartelle cliniche delle donne con diagnosi di tumore mammario identificato su base clinica, che vengono confrontate con le medesime osservazioni per le donne con neoplasia identificata da Prevenzione Serena. Quest’attività di ricerca si inserisce nelle attività generali condotte per il coordinamento dello screening Prevenzione Serena. In particolare si tratta di: Coordinamento del Comitato Tecnico, partecipazione alle attività del comitato tecnico, coordinamento e supervisione dell’attività dell'UVOS, promozione di attività di ricerca sullo screening di popolazione. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: L'attività è iniziata nel Marzo 2006, su richiesta dell'ASL 13, capofila del dipartimento screening. Nel 2007 è stata completata la valutazione dei casi di neoplasia mammaria diagnosticati dentro e fuori Prevenzione Serena e si completerà la fase 1 per lo screening mammografico. Nel 2009 è stata completata una survey con questionari postali. La raccolta e le analisi dati sono completate ed è in preparazione il rapporto finale. Lo studio è stato completato, un primo lavoro relativo allo stadio dei tumori screen detected è stato sottoposto per pubblicazione. COLLABORATORI INTERNI: Daniela FERRANTE, Marina PADOAN COLLABORATORI ESTERNI: Giorgio Pretti. RISORSE E FINANZIAMENTO: Ricerca sanitaria finalizzata della Regione Piemonte e finanziamento ordinario CPO. PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 115 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.022 Studio delle dinamiche di trasmissione dell’infezione da HPV per stimare l’impatto della vaccinazione per alcuni tipi di HPV sullo screening cervicale Investigation of HPV transmission dynamics in order to estimate the impact of vaccination for some HPV types on cervical screening RESPONSABILE: Dr. Iacopo BAUSSANO OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: 1.Definire modelli matematici descrittivi delle dinamiche di trasmissione dell’infezione da HPV e dell'insorgenza di cancro alla cervice uterina. 2.Calibrare i modelli teorici su dati epidemiologici ottenuti nella popolazione italiana. 3.Valutare mediante questi modelli l’impatto della vaccinazione anti-HPV e la sua integrazione con il programma di screening per il cancro alla cervice uterina. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: 1.La trasmissione per via sessuale dell’infezione da HPV verrà modellizzata utilizzando dei modelli deterministici di natura compartimentale. Verrà simulata la storia naturale dell’infezione e della progressione tumorale. Sarà possibile prendere in considerazione il ruolo di gruppi di popolazione caratterizzati da diversi livelli di attività sessuale. Verrà anche valutato separatamente il ruolo di diversi ceppi virali ad elevato potenziale oncogeno. 2.I parametri utilizzati nei modelli teorici verranno ricavati dalla letteratura scientifica pubblicata e da studi condotti in Italia ed in Piemonte. 3.L’impatto dell’introduzione della vaccinazione anti-HPV nell’attuale sistema di prevenzione del cancro alla cervice uterina verrà valutato modificando opportunamente i modelli descrittivi sopramenzionati. Sarà possibile valutare l’impatto di diverse strategie vaccinali in funzione di diversi livelli di efficacia del vaccino e di copertura della popolazione. RISULTATI E RICADUTE ATTESE 1.I risultati dello studio saranno utilizzati per integrare strategie di prevenzione, primaria e secondaria, del tumore alla cervice uterina in coordinamento con le altre attività relative all’integrazione tra screening cervicale e vaccinazione (vedi scheda 3.001). SCALA DEI TEMPI: Il progetto si articola in coordinamento con il progetto di ricerca europeo PreHdict (http://www.ecca.info/campaigns/prehdict.html) la cui conclusione è prevista per metà 2013. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Il modello dinamico è stato sviluppato, calibrato e testato per quanto riguarda l'infezione da HPV-16. Le caratteristiche del modello consentono l'incorporazione di altri tipi virali. Quando saranno disponibili le informazioni necessarie a parametrizzare le dinamiche di trasmssione e la storia naturale degli altri tipi virali, questi verranno incorporati nelle stime. COLLABORATORI INTERNI: Franco MERLETTI, Guglielmo RONCO, Nereo SEGNAN, Paolo VINEIS COLLABORATORI ESTERNI: Geoffrey Garnett. RISORSE E FINANZIAMENTO: Fondazione Italiana per la Ricerca Medica Sperimentale (FIRMS). PUBBLICAZIONI: Baussano I, Garnett G, Segnan N, Ronco G, Vineis P. Modelling patterns of clearance of HPV-16 infection and 116 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.022 vaccination efficacy. Vaccine. 2011; 29: 1270-7. Baussano I, Ronco G, Segnan N, French K, Vineis P, Garnett GP.HPV-16 infection and cervical cancer: Modeling the influence of duration of infection and precancerous lesions. Epidemics. 2010;2: 21-8. 117 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.024 Interazione dello screening cervicale con la vaccinazione per alcuni tipi di papillomavirus umano nella prevenzione del cancro della cervice uterina Interaction between cervical screening and vaccination for some types of human papillomavirus in preventing cervical cancer RESPONSABILE: Dr. Guglielmo RONCO OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Valutare costi e benefici di diverse politiche di screening e vaccinazione MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Nell’ambito del progetto europeo PREDHICT. Verranno condotte analisi pooled dei dati dei trials randomizzati NTCC, POBASCAM, Sweedscreen ed ARTISTIC per definire: •per età e genotipo di HPV: (a) prevalenza ed occorrenza di nuove infezioni da HPV (b) clerance (c) progressione a neoplasie intraepiteliali cervicali di alto grado (hgCIN) •l’anticipazione diagnostica per hgCIN ottenibile con lo screening basato sul teest HPV rispetto alla citologia •la riduzione di incidenza cumulativa di tumori cervicali invasivi ottenibile con lo screening basato sul test HPV rispetto alla citologia Questi parametri verranno immessi in un modello matematico misto dinamico e di coorte per stimare costi e benefici.di diverse politiche di screening e vaccinazione e della loro combinazione come descritto nella scheda 3.022. SCALA DEI TEMPI: Nel 2012: - Completamento dei controlli sui dati ed analisi pooled sui occorrenza di infezioni, clerance e progressione a hgCIN. - Preparazione del database pooled sull’anticipazione diagnostica (NTCC,Swedscreen e ARTISTIC) - Analisi definitive sull’incidenza cumulativa di Ca invasivi - Nello studio NTCC analisi definitive sulla frequenza e distribuzione dei tipi nelle infezioni occorse tra le donne che 3 anni prima non presentavano infezione. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Si è definito il protocollo. Si è definita, con i responsabili degli altri trials randomizzati, la struttura del database comune per le analisi pooled e si sono assemblati i database comuni per i punti (a), (b) e (c) descritti sopra. Si sono fatte analisi pooled preliminari sull’incidenza cumulativa di tumori invasivi, mentre è quasi completata la revisione dettagliata dei singoli casi. Nell’ambito del trial NTCC -Si è completata la tipizzazione dei campioni positivi ad HC2 al reclutamento, durante il follow-up post colposcopio e nelle donne donne che 3 anni prima non presentavano infezione (vedi scheda 3006 punto 2). -In collaborazione con la IARC si sono eseguite le analisi definitive sulla variazione dei trend età-specifici di infezione tra aree italiane e sull’associazione tra tipi diversi di HPV per valutare la probabilità di fenomeni di rimpiazzo nelle donne vaccinate. -Si sono completate le analisi statistiche sulla distribuzione dei genotipi per età ed area. COLLABORATORI INTERNI: Raffaella RIZZOLO, Nereo SEGNAN, Sara TUNESI COLLABORATORI ESTERNI: Collaborazione con IARC Lione, Vrije Unversitet Amsterdam, Karolinska Institute Stoccolma, 118 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.024 Tampere University, Istitut Català de Oncologia, Scientific Institute for Public Health Brussels, London School of Hygene, Imperial college London. RISORSE E FINANZIAMENTO: Il progetto PREDHICT è stato finanziato dall'Unione Europea nell'ambito del Framework Project 7 (coordinamento Vrije Universitet Amsterdam). Il CPO è responsabile del workpackage sull'analisi pooled dei risultati dei trials randomizzati. PUBBLICAZIONI: - Giorgi Rossi P, Ronco G. HPV types in early-onset cervical cancer (letter). Lancet Oncol. 2011;12:117 - Carozzi F, Ronco G, Gillio-Tos A, De Marco L, Del Mistro A, Girlando S. Franceschi S, Plummer M, Vaccarella S. Concurrent infections with multiple human papillomavirus (HPV) types in the New Technologies for Cervical Cancer (NTCC) screening study. Eur J. Cancer.2001Nov14 [E-pub ahead of print PMID 22088483] - Baussano I, Del Mistro A, De Marco L, Carozzi F, Segnan N, Dalla Palma P, Zorzi M, Naldoni C, Confortini M, Giorgi-Rossi P, Franceschi S, Ronco G. Heterogeneity of age profiles of HPV infection prevalence. 27th International Papillomavirus Conference. Berlin 18-23 Sept 2012. 119 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.025 Triage con DNA fecale nello screening dei tumori colorettali Assessing the role of fecal DNA testing in selecting FOBT positive subjects with advanced colonic neoplasia RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Utilizzando il test immunologico per la ricerca del sangue occulto fecale nei programmi di screening di popolazione si osservano valori di prevalenza di lesioni avanzate (adenomi avanzati o cancro) in pazienti positivi al test variabili tra il 30 e il 40%. Occorre anche considerare che una quota pari al 10-15% delle persone con FOBT positivo rifiuta di sottoporsi alla colonscopia e in una analoga quota di casi la colonscopia non viene completata per intolleranza del paziente o per difficoltà tecniche dovute ad inadeguata preparazione o a situazioni anatomiche sfavorevoli. Ipotizzando che la prevalenza di lesioni avanzate sia uguale in chi rifiuta l’esame e in chi accetta di effettuarlo e che in caso di colonscopia incompleta il rischio di perdere lesioni significative sia di circa il 30%, si può stimare che, con una proporzione del 5% di test positivi, per ogni 1.000 persone che si sottopongono a FOBT, vi siano 3-4 persone con lesioni avanzate che non vengono riconosciute. La disponibilità di un test più specifico del FOBT e meno invasivo della colonscopia, che permettesse di selezionare i soggetti positivi al FOBT portatori di lesioni, potrebbe quindi favorire un uso più efficiente delle risorse endoscopiche e permettere di concentrare l’attenzione su pazienti che hanno una probabilità molto elevata di essere portatori di lesioni avanzate. •Valutare il valore predittivo negativo del test per la determinazione del DNA fecale per la diagnosi di lesioni neoplastiche del colon in pazienti con FOBT positivo. •Valutare il rapporto costo efficacia dell’utilizzo del DNA fecale come triade nei soggetti FOBT positivi. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Studio prospettico sui pazienti, di età compresa tra 50 e 69 anni, arruolati in programmi di screening di popolazione. A ciascun soggetto positivo al test FOBT verrà richiesto di effettuare il test per il DNA fecale e, indipendentemente dall’esito, verrà comunque sottoposto a colonscopia, come da usuale protocollo del programma. Sono eleggibili per l’analisi solo i casi in cui i pazienti con FOBT positivo hanno effettuato la determinazione del DNA fecale e hanno eseguito una colonscopia completa. Verranno usati kit per la determinazione di serie di marcatori (K-ras, P53, long-DNA, Bat26, Bat25, Bat 40, vicentina SPNRF2). E’ previsto il reclutamento di 500 pazienti positivi al FOBT, assumendo di arrivare a disporre di 350 casi con colonscopia completa ed esame dei marcatori DNA validi. SCALA DEI TEMPI: La durata prevista del reclutamento è 6 mesi a partire dall'approvazione da parte del comitato etico Aziendale. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: E' stato definito il protocollo dello studio e sono stati identificati i centri partecipanti e il laboratorio di riferimento. Il laboratorio di Firenze ha condotto una serie di valutazione sulla stabilità e modalità di conservazione dei campioni fecali e ha steso un protocollo operativo che comprende le indicazioni per lo stoccaggio e la conservazione dei campioni. Sono stati acquisiti: il congelatore, le provette e i preparati per la stabilizzazione dei campioni. Il protocollo è stato approvato dal comitato etico dell'AOU S Giovanni Battista. IL reclutamento è avviato nel Febbraio 2011. IL reclutamento è stato completato a Dicembre 2011 ed sono in corso le analisi dei campioni fecali 120 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.025 nel centro di Firenze. COLLABORATORI INTERNI: Germana MARTINASSO, Carlo SENORE, Marco SILVANI COLLABORATORI ESTERNI: CENTRI PARTECIPANTI: Firenze (CSPO- Carozzi); Forlì (F Falcini); Milano (L Bisanti); Verona (A Ederle). RISORSE E FINANZIAMENTO: Fondi del programma PIO. PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 121 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.026 Utilizzo della colonscopia virtuale come test di screening dei tumori colorettali. Confronto con la sigmoidoscopia Assessing the role of virtual colonoscopy in screening for colorectal cancer. A comparison with sigmoidoscopy RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto ircc Candiolo – im3D - CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Valutare il costo efficacia del programma di screening utilizzante FS o CTC. È di interesse la misura dei seguenti parametri precoci di impatto: •Tasso di partecipazione al primo invito, ovvero, il numero di soggetti che hanno effettuato un test di screening di primo livello (FS ovvero CTC), entro 6 mesi dalla data di invito, sul totale di soggetti invitati. Nello specifico, sarà effettuata la valutazione dell’adesione grezza e di quella corretta. •Tasso di partecipazione al secondo invito, ovvero, il numero di soggetti che hanno effettuato un test di screening di primo livello (FOBT ovvero CTC), entro 6 mesi dalla data di invito, sul totale di soggetti che hanno rifiutato il primo invito. Nello specifico, sarà effettuata la valutazione dell’adesione grezza e di quella corretta. •Tasso di approfondimento diagnostico totale, ovvero la percentuale di soggetti che effettuano un approfondimento diagnostico tra quelli aderenti all’esame di primo livello. Questi ulteriori approfondimenti (immediati e non, invasivi e non invasivi) vengono eseguiti per motivi medici per chiarire la natura di un’anomalia evidenziata dal test di primo livello. •Rapporto tra il numero di soggetti con diagnosi istologica di lesioni avanzate e/o cancri negli individui sottoposti a procedura endoscopica e/o chirurgica •Tasso di identificazione totale, ossia, il rapporto tra il numero di soggetti con lesioni avanzate e/o cancro identificati allo screening ed il numero di soggetti sottoposti allo screening. •Tasso di identificazione di CCR, ossia, il rapporto tra il numero di soggetti con cancro identificati allo screening ed il numero di soggetti sottoposti allo screening. •I costi del programma OBIETTIVI SECONDARI Accettabilità e sicurezza dei test di screening proposti •Confronto delle performance diagnostiche di diversi paradigmi di lettura degli esami di CTC in programmi di screening •Presenza di eventi avversi •Impatto del modello organizzativo di telediagnosi sui costi •Riscontri extra-colici: frequenza, caratteristiche, impatto sui costi di implementazione programma di prevenzione per CCR. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: La popolazione bersaglio dello screening è rappresentata da persone asintomatiche, a rischio intermedio per CCR, che compiono 58 anni nell’anno di esecuzione dello screening. I criteri di inclusioni e le procedure di verifica dell’eleggibilità, condotte attraverso la collaborazione con i medici di famiglia sono quelle adottate nel programma regionale di screening. Le procedure seguite per l’invito e l’esecuzione della FS e del FOBT (per i non-aderenti alla FS o alla CTC), così come la gestione dei pazienti invitati ad affettuare un approfondimento con colonsxcopia, sono quelle utilizzate nel programma regionale piemontese. Per quanto riguarda la CTC, il paziente elucidato dei possibili rischi connessi all’esecuzione dell’esame di CTC firma il consenso informato. Le immagini tomografiche sono acquisite secondo un protocollo standard e inviate, utilizzando la rete telematica a larga banda, all’unità centralizzata. Un radiologo dedicato referta l’esame di CTC con modalità CAD assistita (CAD come “primo lettore”) e redige il referto, che viene trasmesso al centro ove è stata originariamente eseguita l’acquisizione tomografica. La comunicazione del referto al paziente e l’organizzazione 122 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.026 dell’appropriato follow up sono gestite dall’unità periferica. Le azioni successive di follow up, congrue con il referto, sono pianificate in tal modo: •Referto di tipo C0 - Studio inadeguato: il soggetto è invitato ad efftuare una FS o a ripetere l’esame •Referto di tipo C1 - Colon Normale o con lesioni < 6 mm: il soggetto è invitato a sottoporsi al test del FOBT ad una distanza temporale di due anni. •Referto di tipo C2-C3-C4 - Colon con polipi > 6 mm Il paziente è invitato alla colonoscopia per polipectomia o altri appropriati trattamenti terapeutici. La preparazione all’esame prevede una dieta priva di scorie nei due giorni precedenti l’esame CTC, con assunzione di una bustina di Movicol per 3 volte al giorno e di due litri di acqua al giorno. Due ore prima dell’esecuzione dell’esame di CTC assume in ospedale 50 ml di Gastrografin diluito in un litro di acqua. La procedura di randomizzazione avrà base individuale. Sarà prevista la possibilità di “forzare” la randomizzazione solo nel caso di membri appartenenti allo stesso nucleo famigliare e conviventi. In una prima fase, per stimare l’adesione all’invito, i soggetti vengono assegnati secondo una lista casuale o al braccio della FS oppure a quello della CTC (rapporto 2:1) •Pazienti randomizzati al braccio FS che non aderiscono al programma sono successivamente randomizzati ad un secondo invito ad aderire al braccio FOBT o al braccio CTC (rapporto 1:1). •Pazienti randomizzati al braccio CTC che non aderiscono al programma sono successivamente randomizzati ad un secondo invito al braccio FOBT In una seconda fase, per valutare la DR ottenibile con le due strategie, alle persone invitate allo screening che contattano il centralino per fissare l’appuntamento per il test verrà proposta l’opzione di entrare nello studio. Coloro che aderiscono verranno randomizzati (rapporto 1:1) ad effettuare una FS o una CTC. La numerosità prevista per la prima fase è di 800 pazienti per il braccio FS e 400 per il braccio CTC; per la seconda fase sono necessari circa 2.300 esami in ciascun braccio. SCALA DEI TEMPI: La durata prevista del reclutamento è 2 anni a partire dall’autunno 2010. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: E' stato definito e approvato dal Comitato Etico, il protocollo dello studio; è stata stipulata nell’autunno 2008 la convenzione tra azienda iM3d, Regione a ASO S Giovanni Battista, per la gestione dei fondi dello studio. Sono stati completati: lo studio preliminare di valutazione dell’accuratezza della modalità di lettura con CAD (come primo o secondo lettore) lo studio preliminare di valutazione della performance del CAD in pazienti con preparazione intestinale ridotta e marcatura delle feci (reclutati 196 pazienti su un totale di 200 previsti). Sono state completate le modifiche del programma gestionale dello screening necessarie alla gestione delle attività previste dallo studio. E' stato effettuato il corso di formazione per i radiologi che dovranno refertare gli esami nell'ambito dello studio. Sono in corso a Torino incontri con le equipe dei medici di medicina generale per presentare lo studio. Il reclutamento è iniziato a Torino nel Dicembre 2010 e a Biella nella Primavera 2001. E' in programma l'attivazione dei centri di Borgomanero-Veruno e di Verona entro Aprile 2012. A Torino sono stati attivati, oltre al centro di Candiolo, le radiologie degli ospedali Mauriziano, SGAS, Molinette e S Giovanni Bosco. La rispondenza all'invito a partecipare allo studio resta inferiore all'atteso: ha raggiunto il 15% a fine 2011, dopo modifiche alla lettera di invito per renderla più chiara. E' in corso una survey sui non aderenti per valutare i motivi di non rispondenza. COLLABORATORI INTERNI: Arianna CAPUANO, Luisa GALLESIO, Germana MARTINASSO, Carlo SENORE, Marco SILVANI COLLABORATORI ESTERNI: TORINODaniele Regge (coordinatore), Patrizia della Monica, Davide Dettori, Loredana Correale, Paolo Falco 123 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.026 CENTRI PARTECIPANTI: Biella , Novara-Borgomanero (dr. Magnani) ULSS 20- Verona (Dr. A Ederle). RISORSE E FINANZIAMENTO: Fondi dell’assessorato all’innovazione tecnologica e della ditta i-M3d. PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 124 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.027 Interventi per ridurre le disuguaglianze nell’accesso allo screening, incrementare la partecipazione nella popolazione generale ed in sottogruppi specifici Interventions to reduce the inequalities in accessing screening and to increase the participation in the target population, with specific focus on disadvantaged sub-groups RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO COORDINAMENTO: Questo progetto è inserito nell’ambito del Programma Integrato in Oncologia (PIO), finanziato dal Ministero della Salute nel corso del 2007, all’interno dell’area tematica Sperimentazione di modelli di intervento di prevenzione primaria e secondaria e del sottoprogetto Prevenzione secondaria in oncologia: sviluppo dei modelli organizzativi, innovazione tecnologica e miglioramento della performance. OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Questo progetto ha i seguenti obiettivi primari: 1.indagare, attraverso approcci sia di tipo epidemiologico che sociologico, le cause della variabilità intra e interregionale nella partecipazione ai programmi di screening organizzato (mammella, cervice, colon retto) 2.sviluppare modelli organizzativi, di monitoraggio e di comunicazione per migliorare l’equità dell’accesso di particolari sottogruppi della popolazione. Obiettivi secondari: 1. indagare le caratteristiche organizzative e procedurali dei programmi di screening italiani con particolare riferimento a quelle per le quali è stata osservata in letteratura un’associazione positiva con i dati di partecipazione rilevati dalle survey annuali (GISMa, GISCI e GISCoR); 2. indagare l’interazione tra screening organizzato e screening opportunistico sui livelli di copertura e partecipazione; 3. affiancare a metodologie di tipo quantitativo approcci qualitativi nella valutazione di alcune variabili quali le percezioni, le attitudini ed i valori della popolazione partecipante e non partecipante ai programmi di screening; 4. valutare l’impatto di diversi modelli organizzativi e diverse modalità di comunicazione sulle opportunità di accesso agli screening di diversi sottogruppi di popolazione. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: - Indagine e valutazione delle caratteristiche organizzative dei programmi di screening nelle aree coinvolte (tramite un questionario creato ad hoc). - Stima dell’attività di screening non organizzato presente nelle aree coinvolte attraverso l’utilizzo di dati correnti (schede di refertazione ambulatoriale), dati provenienti da indagini nazionali (ISTAT-PASSI) ed interviste dirette alla popolazione. - Valutazione, attraverso indagini di tipo qualitativo, (focus groups/interviste) delle aspettative, attitudini e barriere percepite dalla popolazione partecipante e non ai programmi di screening. - Elaborazione e sperimentazione di un modello organizzativo in tre realtà coinvolte. - Valutazione finale (raccolta ed elaborazione dei dati). - Identificazione e costituzione, all’interno delle aree coinvolte nel progetto, di un gruppo di lavoro multidisciplinare in cui, oltre alle realtà sanitarie, sociali e dell’associazionismo siano fortemente coinvolti mediatori/trici culturali ed esperti nel campo della comunicazione. - Pianificazione di un’indagine quantitativa e qualitativa relativa agli specifici ambiti di intervento (analisi dei dati di adesione allo screening per i vari sottogruppi di popolazione; revisione della letteratura scientifica; analisi, valutazione e revisione dell’attuale modello organizzativo e degli strumenti informativi attualmente in uso dai programmi). - Definizione per ogni specifico sottogruppo di possibili modelli organizzativi e strategie informative da testare nelle singole realtà (esempi: materiale informativo multilingue e target-specifico; focus groups con l’utenza e gli operatori; coinvolgimento di mediatori culturali, 125 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.027 medici di medicina generale, associazioni culturali, e di volontariato, campagne informative, unità dedicate allo screening). - Sperimentazione dei modelli organizzativi e delle strategie comunicative identificate (fase pilota). - Verifica dell’impatto delle nuove modalità organizzative e di comunicazione in termini di gradimento e adesione della popolazione allo screening. - Valutazione finale del progetto. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Attività effettuata Nell’ambito del filone adesione/fidelizzazione allo screening, è stata analizzata la fidelizzazione allo screening mammografico da parte dell’utenza, correlandola alle variabili di tipo organizzativo, socio-demografico e censuale precedentemente definite, secondo alcune proposte di modelli statistici concordati con i partners. Sono stati inoltre acquisiti i dati relativi alle distanze tra i domicili delle donne e le sedi dei centri di screening al fine di una successiva valutazione come discriminanti nell’accesso al programma. Nell’ambito del filone sottogruppi specifici e screening, è continuata la stesura del documento “Immigrati e screening”. I risultati intermedi di tutto il progetto sono stati presentati ai seguenti convegni: - Convegno annuale GISMa (Palermo, 12-13 maggio 2011) - Seminario “Immigrati e screening in Italia” (Viterbo, 15 giugno 2011) - Seminario “Immigrati e screening: nuove popolazioni, nuove sfide” (Torino, 21 ottobre 2011) Attività prevista nel 2012 Nel corso del 2012 si prevede di: -analizzare i dati acquisiti relativi alle distanze tra i domicili delle donne e le sedi dei centri di screening al fine di valutare l’importanza di questi fattori come possibili discriminanti nell’accesso al programma. Questi dati verranno inoltre correlati con le altre variabili organizzative, socio-demografiche e censuali identificate; -terminare la revisione del documento “Immigrati e screening”, sottoporlo ad un’agenzia grafica per l’impostazione del layout e programmarne la stampa e la successiva divulgazione a livello nazionale; -pianificare l’organizzazione di un convegno nazionale per la presentazione dei risultati finali del progetto a fine anno; -sottoporre a pubblicazione 2 articoli sull’argomento. COLLABORATORI INTERNI: Adele CAPRIOGLIO, Roberta CASTAGNO, Brunella FRAMMARTINO, Nereo SEGNAN RISORSE E FINANZIAMENTO: Ministero della Salute Possibili co-finanziamenti da parte delle Regioni coinvolte. PARTNERS COINVOLTI: Regione Piemonte – CPO Centro di Prevenzione Oncologica in Piemonte, Torino Regione Toscana – ISPO Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica di Firenze Regione Lazio – Laziosanità – Agenzia di Sanità Pubblica Regione Veneto – Istituto Oncologico Veneto IRCSS di Padova Regione Umbria – Azienda Sanitaria Locale 2, Perugia Regione Emilia-Romagna – Unità complessa senologia AUSL Bologna PUBBLICAZIONI: Produzione di materiale informativo adattato per specifici sottogruppi di popolazione, relazione sullo “stato dell’arte relativo a stranieri e screening”, report di attività intermedi e finali. 126 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.028 Service per la valutazione di processo e di impatto dei programmi regionali di screening mammografico, cervicale e del colon retto Implementation of a regional service for monitoring the cancers detected by mammography, cervical and colorectal screening programmes in Piedmont RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto: CPO Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Scopo del progetto è di creare un servizio (Service) che operi a livello regionale e svolga una funzione di supporto agli operatori dei dipartimenti di screening piemontesi (mammografico, cervicale e del colon retto) nel processo di monitoraggio e raccolta dei dati indispensabili per valutare la qualità e l’impatto del processo di screening. Il Servizio avrà inoltre lo scopo di promuovere l’interazione con e tra le unità organizzative e valutative dello screening di ciascun dipartimento (UVOS) e fornire supporto metodologico e organizzativo per l’ottimizzazione dell’analisi e della raccolta dei dati. In prospettiva, il Service regionale per la valutazione di processo e d’impatto dei programmi di screening mammografico, cervicale e del colon retto potrà estendere la propria attività anche a livello di follow up di mortalità e di follow up clinico. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Il Service dovrebbe svolgere diverse funzioni tra cui la centralizzazione degli archivi utilizzati negli screening per la ricerca dei casi screen-detected e dei casi intervallo (attività da svolgersi in collaborazione con il Registro Tumori). All’interno di tali funzionalità un importante ruolo è svolto dal processo di ricerca e raccolta delle cartelle cliniche le cui informazioni sono poi registrati con i sistemi SQTM, Serena ed SQTC. Le azioni da svolgersi sono quindi molteplici: 1.completamento dell'analisi della situazione attuale nei 3 screening; 2.messa a punto del protocollo definitivo; 3.realizzazione del sistema informativo; 4.integrazione tra il Service ed SQTM web; 5.formazione per tutti gli utilizzatori sul territorio regionale; 6.sperimentazione sul territorio regionale; 7.analisi di fattibilità dell’incrocio dei dati con i dati del Registro Tumori per la ricerca dei casi intervallo. SCALA DEI TEMPI: Per l’anno 2012 si prevede di: -sperimentare le funzionalità per lo screening colorettale e successivamente estenderle a livello regionale; -proseguire l’attività di routine per lo screening mammografico; -semplificare la raccolta dei dati per la ricerca dei casi intervallo; -sviluppare l’attività per lo screening citologico; -effettuare un’analisi delle situazioni dei registri delle anatomie patologiche; -organizzare un corso di formazione regionale, rivolto agli operatori Service dei vari dipartimenti, per illustrare le ulteriori strategie applicative al fine di ottenere la massima completezza dei dati possibile, per quanto riguarda lo screening mammografico; - organizzare un corso di formazione regionale, sempre rivolto agli operatori Service dei vari dipartimenti, per illustrare le modalità di utilizzo circa lo screening colorettale. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: 127 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.028 Il gruppo tecnico ha realizzato, come da obiettivo e metodologia del progetto, le funzionalità di routine e più precisamente il follow up dei casi identificati allo screening (indicazione all’intervento/trattamento) per lo screening mammografico e citologico e il follow up sui casi intervallo (probabili casi intervallo) solo per lo screening mammografico. Inoltre è stato implementato l’applicativo per quanto riguarda lo screening colorettale. E' stato realizzato il sistema informativo di supporto al Service per uniformare parte delle procedure interne ad ogni programma di screening per quanto riguarda la gestione delle procedure di record linkage. In particolare, per lo screening mammografico è il linkage viene effettuato direttamente con SQTM web (un archivio di raccolta dei dati sul trattamento chirurgico dei tumori della mammella attivo in modalità web) che consente a tutti i dipartimenti piemontesi di visualizzare la propria situazione, rispetto alle cartelle cliniche, in tempo reale. Dal mese di maggio 2010 il sistema è stato avviato a livello regionale per lo screening mammografico. Questo sistema ha permesso di: -incrociare gli archivi CSI con le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) rendendo le informazioni relative direttamente fruibili ad ogni dipartimento tramite SQTM web; -recuperare e distribuire ai vari Dipartimenti le cartelle cliniche delle donne operate al di fuori del dipartimento di residenza; -segnalare ai vari dipartimenti le cartelle cliniche dei soggetti operati al di fuori della regione Piemonte; -raccogliere i dati necessari per la ricerca dei casi intervallo. Il lavoro è stato coordinato dal CPO Piemonte con frequenti contatti con i vari dipartimenti piemontesi per lo scambio delle informazioni relative alle cartelle cliniche. COLLABORATORI INTERNI: Marco CALCAGNO, Luisa GALLESIO, Federica GALLO, Pamela GIUBILATO, Nereo SEGNAN, Viviana VERGINI COLLABORATORI ESTERNI: Dr.ssa Valeria Stefanini RISORSE E FINANZIAMENTO: CCM Ministero della Salute- Centro per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie. PUBBLICAZIONI: Poster Convegno Nazionale GISMa – Bologna, 5-6 Maggio 2010. Poster Convegno Nazionale GISMa – Palermo, 12-13 Maggio 2011. Ulteriori pubblicazioni sono attese a fine progetto. 128 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.030 Progetto pilota di utilizzo del test per il DNA di papillomavirus umano come test primario di screening per i precursori del cancro cervicale Pilot project on the use of Human Papillomavirus DNA testing as primary screening test for cervical cancer precursors RESPONSABILE: Dr. Guglielmo RONCO COORDINAMENTO: CPO Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Valutare l’applicabilità pratica e la sostenibilità dello screening cervicale basato sul test per il DNA di HPV nella pratica routinaria. In particolare, valutare l’impatto organizzativo, l’adesione allo screening con HPV rispetto a quello citologico e i costi, testare in una situazione routinaria i sistemi di controllo di qualità già sperimentati entro lo studio NTCC, definire gli indicatori di processo e i valori di riferimento con il nuovo sistema, mettere a punto sistemi informativi adeguati alla gestione e a produrre gli indicatori suddetti. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Vengono incluse le donne che fanno parte della popolazione-obiettivo (residenti di età 35-64 anni) del dipartimento di screening di Torino. Vengono escluse le donne già reclutate nello studio NTCC. Metà della popolazione femminile viene assegnata alla citologia convenzionale e metà al test HPV sulla base dell’anno di nascita. I prelievi sono effettuati negli usuali centri di prelievo. Alle donne che fanno test per il DNA virale (Hybrid Capture 2) vengono effettuati due prelievi, uno per un vetrino citologico convenzionale e l’altro (come secondo) per il test HPV stesso. Inizialmente viene effettuato il solo test HPV per tutte le donne del gruppo. Le donne negative al test HPV sono inviate per un nuovo round di screening alla scadenza standard per il gruppo. Per le sole donne positive viene colorato e letto lo striscio citologico. Quelle con citologia (che sarà classificata secondo il sistema TBS 2001) ASC-US o più grave sono inviate direttamente in colposcopia. Quelle con citologia normale vengono re-invitate a un anno di distanza per ripetere il test HPV e inviate in colposcopia solo se esso permane positivo. Le donne che fanno la citologia come test primario seguono i protocolli standard. Le donne negative al test HPV verranno inizialmente re invitate per un nuovo round di screening alla scadenza dei 3 anni raccomandata attualmente in Italia, salvo modifica delle linee-guida. Il sistema informativo è stato modificato in modo da provvedere alla gestione delle donne secondo il protocollo sopra indicato e all’acquisizione automatica dei risultati dei test. Vengono raccolti diversi parametri per la valutazione e paragonati tra le due modalità di screening. Viene svolta un’analisi economica per valutare i costi per donna sottoposta a screening in un round e, complessivamente. Sono applicati i sistemi di controllo di qualità precedentemente adottati per lo studio NTCC e ne vengono registrati ed analizzati i risultati. SCALA DEI TEMPI: Nel 2012 proseguimento dell'attività. Ulteriori analisi preliminari su adesione, richiami, proporzione di donne con citologia giudicata anormale tra le HPV positive, e invio immediato in colposcopia. Sarà inoltre possibile avere stime accurate sulla percentuale di donne con persistenza di infezione a un anno, e su valore predittivo positivo e detection rate complessive. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Definito disegno ed ottenuto finanziamento. Eseguite modifiche sistema informativo. Definita organizzazione. Nel 2010 è iniziata l’attività. A fine 2011 erano state invitate e assegnate casualmente a uno dei due bracci 129,000 donne complessivamente tra Torino, Reggio Emilia e Trento. Si sono eseguite prime analisi su adesione, richiami, proporzione di donne con citologia giudicata anormale tra le HPV positive. Complessivamente l’adesione è stata lievemente superiore tra le invitate al test HPV rispetto alla citologia, l’invio a ripetizione superiore nel braccio HPV che 129 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.030 in quello citologico, l’invio in colposcopia senza tenere conto delle ripetizioni a un anno, simile nei due bracci. E’stato rilevato il costo di ognuna delle singole attività di screening (invito, prelievo, test di primo livello, colposcopia). Il costo complessivo per donna screenata è stato ottenuto applicando questi valori alla frequenza di utilizzo con ogni strategia stimata sulla base dello studio pilota e della letteratura. Il costo di un singolo round d screening è risultato maggiore con il test HPV che con la citologia. Tuttavia, se si prolungano gli intervalli tra test HPV negativi a 5 anni, come raccomandabile in base all’evidenza scientifica, il costo complessivo di screenare una donna tra 34 e 64 anni con l’HPV è risultato inferiore a quello di screnarla con la citologia a intervalli triennali. Questi dati sono in coso di pubblicazione come parte di un rapporto di Health Technology Assessment sull’uso del test HPV come test primario di screening. COLLABORATORI INTERNI: Laura DE MARCO, Anna GILLIO-TOS, Nereo SEGNAN COLLABORATORI ESTERNI: P. Dalla Palma, S. Prandi, C. Campari RISORSE E FINANZIAMENTO: Finanziamento del Ministero della Salute (CCM, fondi ex L138). Il progetto è coordinato dal CPO e coinvolge anche la Regione Emilia-Romagna e la Provincia Autonoma di Trento. NOTE: PROGETTI MULTICENTRICI. Il progetto pilota di Torino fa parte di un progetto multicentrico che include anche Trento e Reggio Emilia, coordinato dal CPO Piemonte e finanziato dal Ministero della Salute. PUBBLICAZIONI: G Ronco, P Dalla Palma, D Beccati, L De Marco, L Pasquale, S Prandi, C Tufi C, M Zorzi, M Confortini. HPV screening: current programs and implementation procedures. Europe: the Italian program. Comunicazione orali invitata EUROGIN 2011. Lisbon May 8-11 2011. 130 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.031 Costruzione di capacità di controllo delle disuguaglianze di salute in Italia Improving control of health inequalities in Italy RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: E’ un progetto multicentrico che coinvolge alcuni enti ed istituti scientifici e gruppi di ricerca in Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e si pone l’obiettivo di censire, informare, promuovere, sostenere e coordinare le principali iniziative di ricerca/intervento italiane, mirate ad elaborare nuova conoscenza e a preparare competenze sulle azioni utili al controllo delle disuguaglianze sociali di salute. Per la parte di contributo del CPO Piemonte, gli obiettivi specifici sono: 1.Costruire e diffondere un modello concettuale di riferimento per lo studio dell’equità nel percorso di screening ed assistenziale del tumore della mammella; 2.Aggiornare le conoscenze di letteratura già esistenti per quanto riguarda l’equità nel percorso assistenziale del tumore della mammella in Italia; 3.Utilizzare le fonti informative esistenti per colmare eventuali lacune, in particolare in relazione a diseguaglianze nella copertura del programma, adesione all’invito, incidenza di tumore e stadio alla diagnosi, qualità della diagnosi e del trattamento in termini di tempestività e appropriatezza, e sopravvivenza; 4.Identificare aree critiche nell’organizzazione dei servizi di prevenzione e cura del tumore della mammella che necessitino di specifici interventi di contrasto alle diseguaglianze di salute. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: MATERIALI E METODI - Revisione della letteratura sul tema dell’equità nel percorso assistenziale del tumore alla mammella in Italia; - Monitoraggio delle diseguaglianze sociali tramite procedure automatiche di record-linkage per arricchire fonti informative sanitarie con l’informazione socioeconomica e occupazionale individuale rilevata al censimento; - Costruzione di modelli multivariati in grado di evidenziare il peso relativo dei diversi fattori, di screening, clinici e socioeconomici, sulla variabilità degli indicatori selezionati. RISULTATI ATTESI La recente Comunicazione della Commissione Europea su “Solidarity in health: reducing health inequalities in the EU” parte dalla constatazione che sia nelle politiche Europee sia nella programmazione delle politiche della maggior parte dei Paesi Membri non c’è ancora abbastanza consapevolezza delle disuguaglianze di salute e delle loro conseguenze. La Comunicazione stimola a misurarsi con queste sfide, proponendo di migliorare la capacità di monitorare le disuguaglianze, di raccogliere ed applicare le prove di efficacia degli interventi di controllo, di stimolare l’impegno delle amministrazioni nazionali regionali e locali e dei principali attori sociali a coordinare le proprie politiche in questo senso, valorizzando gli incentivi e l’assistenza che le politiche europee possono assicurare. Raccogliendo tali stimoli, il presente progetto si propone di coordinare e mettere in rete tutte le iniziative tecnico-scientifiche in grado di accompagnare le risposte nel contesto italiano. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Attività effettuata Nel 2011 sono state effettuate le seguenti attività: -analisi statistica dei dati per evidenziare il peso dei diversi fattori, di screening, clinici e socioeconomici, sulla variabilità degli indicatori precedentemente selezionati; -identificazione dei principali meccanismi di generazione di disuguaglianze nei processi e negli esiti dello screening del tumore della mammella, suscettibili di correzione; -stesura del report finale di attività del progetto; -presentazione di alcuni risultati del progetto al convegno “Immigrati e screening in Italia” che si è tenuto a Viterbo il 15 giugno 2011. 131 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.031 COLLABORATORI INTERNI: Roberta CASTAGNO, Germana MARTINASSO COLLABORATORI ESTERNI: PARTNERS COINVOLTI: ASL TO3 Agenzia Regionale di Sanità (ARS) della Toscana Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale (ARSS) Emilia-Romagna Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AgeNaS) ASL RME Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica (ISPO)- S.C. Epidemiologia Clinica-Descrittiva Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica (ISPO)- S.C. Biostatistica Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) Università di Torino, Dipartimento di Scienze Sociali Università di Torino, Dipartimento di Economia Cognetti De Martiis Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte (CPO) RISORSE E FINANZIAMENTO: Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti ed il contrasto delle malattie della povertà. PUBBLICAZIONI: Gli output previsti dal programma sono: - un rapporto finale di sintesi dei risultati - un seminario nazionale di presentazione e discussione dei risultati 132 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.032 Aderenza allo screening citologico fra le donne albanesi Cervical cancer screening uptake among Albanian women in Piedmont RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO COORDINAMENTO: CPO Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: OBIETTIVI Questo progetto pilota nasce dalla collaborazione del CPO Piemonte ed il Centro di Psicologia Transculturale dell’Ufficio Pastorale Migranti e alcuni membri della comunità albanese residenti a Torino impegnati nel miglioramento delle condizioni di salute dei propri connazionali. Il coinvolgimento di membri della comunità stessa risponde ad una scelta metodologica di tipo partecipativo, la quale permette di identificare le ragioni per cui le donne immigrate aderiscano o meno ai programmi di screening citologico nonché modalità comunicative che, in linea ai loro bisogni, condizioni sociali e caratteristiche culturali, li avvicinino a queste iniziative. Questo progetto ha i seguenti obiettivi: 1.individuare i fattori che incoraggiano le donne albanesi ad aderire ai programmi di screening citologico; 2.elaborare una campagna di sensibilizzazione adeguata ai bisogni, le aspettative e le caratteristiche socio-culturali delle stesse. Il progetto coinvolgerà le città di Torino, Cuneo, Vercelli e Novara. Tali città sono state scelte in quanto risultano quelle con una più alta concentrazione di comunità albanesi sul territorio piemontese e con dati di adesione/non adesione allo screening citologico, da parte delle donne albanesi, contrastanti. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: MATERIALI E METODI - Svolgere una ricerca di tipo qualitativo fra le donne che aderiscono e quelle che non aderiscono al programma di screening citologico, attraverso interviste semi-strutturate e focus group. - Elaborazione di materiale informativo specifico da parte di un gruppo multidisciplinare (operatori sanitari, psicologi, antropologi e sociologi) e multiculturale (operatori italiani e albanesi). - Creazione di una rete di contatti fra il programma ‘Prevenzione Serena’ e le donne albanesi presenti sul territorio attraverso le figure di riferimento per le comunità. - Attuazione della campagna di sensibilizzazione (distribuzione del materiale informativo) con il sostegno delle associazioni albanesi nei punti di maggiore aggregazione della popolazione. - Monitoraggio delle attività e valutazione dei risultati raggiunti in ogni fase ed al termine del progetto. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Attività effettuata Le attività svolte nel 2011 sono state le seguenti: -analisi delle informazioni raccolte tramite le interviste semi-strutturate (questionario anonimo) su come le donne albanesi vedono la salute, la prevenzione ed il programma di screening “Prevenzione Serena”; -valutazione dei focus group in merito alle ragioni per cui le donne immigrate aderiscono o non aderiscono ai programmi di screening citologico ed alle modalità comunicative che, in linea ai loro bisogni, condizioni sociali e caratteristiche culturali, li avvicinino a queste iniziative; -elaborazione di un opuscolo e una cartolina bilingue informativi sul Pap-test di screening e sull’organizzazione del programma Prevenzione Serena; -organizzazione di una giornata di formazione/informazione con la presentazione dei risultati finali del progetto alle mediatrici e ai mediatori culturali coinvolti nelle attività (22 settembre 2011) -organizzazione di un seminario dal titolo “Immigrati e screening: nuove popolazioni, nuove sfide”, promosso in collaborazione con alcune associazioni interculturali piemontesi e organismi di 133 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.032 volontariato. Il seminario, che si è tenuto a Torino il 21 ottobre 2011, ha proposto una riflessione interdisciplinare sulle tematiche della salute ed in particolare dell’accesso ai programmi di prevenzione oncologica da parte della popolazione straniera immigrata in Piemonte e ha visto l’intervento di alcuni esperti nel campo (operatori socio-sanitari e di screening, mediatori culturali, leader di comunità, ecc…); -produzione del report scientifico finale del progetto. Attività prevista nel 2012 Nel corso del 2012 si prevede di: -proseguire nella disseminazione del materiale informativo prodotto, in particolare si attuerà una distribuzione capillare del materiale presso tutte le biblioteche civiche torinesi; -verificare l’impatto delle strategie di comunicazione utilizzate in termini di gradimento e adesione sulla popolazione femminile immigrata. COLLABORATORI INTERNI: Roberta CASTAGNO RISORSE E FINANZIAMENTO: CENTRI COINVOLTI: CPO Piemonte Centro di Psicologia Transculturale dell’Ufficio Pastorale Migranti Cooperativa Sociale Orso Finanziamento: Regione Piemonte PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 134 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3033 Progetto Proteus Donna: lettura a distanza delle mammografie digitali e studio sperimentale randomizzato sull'utilizzo della tomosintesi (DBT) per lo screening del tumore della mammella Proteus Donna project. Regional digital mammography system and reading protocol with transmission of images; randomized trial on the use of tomosinthesis (DBT) for breast cancer screening RESPONSABILE: Dr. Antonio PONTI COORDINAMENTO: CPO PIEMONTE OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Con D.G.R. n. 15-2631 del 26.09.2011, è stato approvato lo schema di convenzione e dei relativi allegati tra la Regione Piemonte, l’Università degli Studi di Torino, l’AOU San Giovanni Battista di Torino, il CSI Piemonte, la Im3D Clinic Screening Center scarl (Im3D Clinic) e la Fondazione Edo ed Elvio Tempia Valenta, per l’attuazione del progetto denominato “PROTEUS DONNA” e “SPERIMENTAZIONE DI SCREENING DBT”, nell’ambito del programma regionale di Screening dei tumori femminili “Prevenzione Serena”. La convenzione ed i relativi allegati sopra citati sono stati siglati dalle parti in data 19.01.2012. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Contenuto di tale convenzione è l'attivazione di un progetto di screening del cancro della mammella, effettuato con mammografia digitale e gestione informatizzata del flusso di prevenzione nei Dipartimenti Interaziendali di Prevenzione Secondaria dei Tumori di: Asti, Biella-Vercelli e Torino. La D.G.R. suddetta dispone che le modalità specifiche di attuazione del progetto in ciascun Dipartimento partecipante allo stesso, siano definite in singole convenzioni tra Im3D Clinic e le Asl afferenti ai Dipartimenti stessi, il cui schema di convenzione deve essere approvato con determinazione dirigenziale del Settore competente della Direzione Sanità e che disciplini, in particolare, i seguenti ambiti: - comodato d'uso gratuito dell'infrastruttura tecnologia composta da: mammografo di Tomosintesi, scanner per i precedenti (pellicole), workstation di refertazione, workstation per la spedizione degli esami su larga banda; - rimborsi per l'accoglienza (alle ASL); - compensi dei tecnici di radiologia - compensi dei lettori; - compensi inerenti lo studio clinico DTS (letture aggiuntive, attività di consulenza inerenti la definizione dello studio clinico); - attività UVOS inerente alla sperimentazione della Tomosintesi (DBT)come test di screening. SCALA DEI TEMPI: Avvio nel 2012 sia della lettura distribuita delle mammografie digitali che dei progetti preparatori all'effettuazione del trial sull'utilizzo della DBT come test di screening. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Sono in corso di stipula le convenzioni che permetteranno l'utilizzo dei mammografi digitali e del sistema di lettura distribuita delle mammografie. E' in corso la definizione del protocollo degli studi preparatori e del trial radnomizzato sulla DBT. COLLABORATORI INTERNI: Alfonso FRIGERIO, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE, Piera VICARI 135 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3033 COLLABORATORI ESTERNI: Dettori, Falco, Presti, Correale (IM3D) Bisanti (Milano) Sardanelli (Milano) Ciatto (Verona) RISORSE E FINANZIAMENTO: IM3D 136 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.001 Distribuzione spaziale del rischio di mesotelioma maligno ed esposizione ambientale e lavorativa ad amianto nell'area di Casale Monferrato Spatial distribution of the risk of malignant mesothelioma after environmental and occupational exposure to asbestos in the area of Casale Monferrato, Italy RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI COORDINAMENTO: Studio Multicentrico Coordinamento del CPO Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Studiare la relazione tra esposizione non lavorativa ad amianto e mesotelioma maligno della pleura, con approfondimento sulla distribuzione spaziale del rischio di malattia. La valutazione del rischio legato all’esposizione ambientale ad amianto viene effettuata controllando per l’esposizione domestica e lavorativa. I dati di base per questo studio sono stati prodotti da una serie di studi caso controllo che sono stati condotti nella zona: uno studio caso controllo di popolazione nella ASL di Casale Monferrato (casi incidenti 1987-94), un successivo studio a Casale Monferrato e nell’area di Torino (studio multicentrico internazionale, casi incidenti 1995-97), un ulteriore studio relativo ai casi incidenti fino al 2006 nell'area dell'ex ASL di Casale Monferrato. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: I dati di base per la valutazione sono forniti dalle storie abitative dei casi e dei controlli inclusi negli studi epidemiologici caso-controllo svolti nell’area di Casale Monferrato. I dati raccolti durante le interviste sono stati verificati chiedendo a tutti i comuni interessati di fornire un supplemento di indicazioni sugli indirizzi a cui hanno abitato i soggetti nello studio, con indicazioni della sezione di censimento e di altre informazioni utili per georeferenziare gli indirizzi. Le coordinate geografiche degli indirizzi vengono rilevate utilizzando sia metodi cartografici (fino al 2003) sia il GPS. Sono state testate anche le possibilità offerte dai sistemi cartografici di libero accesso su internet (es. Google Maps) che hanno dato ottimi risultati nelle analisi preliminari. La stima del rischio di mesotelioma viene condotta con metodi di regressione, in modo da controllare per l’effetto di esposizione lavorativa e domestica ad amianto. La georeferenziasione è stata completata e sono state effettuate le prime analisi dei dati SCALA DEI TEMPI: Analisi dati in corso. Pubblicazione scientifiche nel 2011-2012. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Sono in corso le analisi dei dati relativi al set di casi incidenti nel periodo 2001-2006 e dei relativi controlli. E’ completata la georeferenziazionedelle storie abitative dei casi e dei controlli. PRINCIPALI RISULTATI EMERSI L'indagine ha definito con la precisione attesa l'andamento spaziale del rischio di mesotelioma, che mostra un andamento decrescente con centro sullo stabilimento Eternit. Sono stati individuati alcuni clusters di casi, che potranno essere approfonditi su una serie più numerosa di soggetti. Tali clusters non sono però tali da alterare sostanzialmente l'andamento spaziale secondo un modello che considera la distanza dallo stabilimento quale il principale fattore di variazione. COLLABORATORI INTERNI: Daniela FERRANTE, Milena MAULE, Dario MIRABELLI, Marinella NONNATO, Benedetto TERRACINI 137 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.001 COLLABORATORI ESTERNI: P. Dalmasso, A. Biggeri. RISORSE E FINANZIAMENTO: I precedenti studi caso-controllo hanno ricevuto finanziamenti CEE (Europa contro il Cancro), Ispesl ed AIRC. NOTE: CONNESSIONI: RT (Registro Mesoteliomi) PUBBLICAZIONI: •MAGNANI C, LEPORATI M. Mortality from lung cancer and population risk attributable to asbestos in an asbestos cement manufacturing town in Italy. Occup Environ Med 1998; 55: 111-4. •MAGNANI C, MOLLO F, PAOLETTI L, BELLIS D, BERNARDI P, BETTA P, BOTTA M, FALCHI M, IVALDI C, PAVESI M. Asbestos lung burden and asbestosis after occupational and environmental exposure in an asbestos cement manufacturing area: a necropsy study. Occup Environ Med 1998; 55: 840-6. •MAGNANI C, AGUDO A, GONZALEZ CA, ANDRION A, CALLEJA A, CHELLINI E, DALMASSO P, ESCOLAR P, HERNANDEZ S, IVALDI C, MIRABELLI D, RAMIREZ J, TURUGUET D, USEL M & TERRACINI B. Multicentric study on malignant pleural mesothelioma and non-occupational exposure to asbestos. Br J Cancer 2000; 83: 104-11. •MAGNANI C, DALMASSO P, BIGGERI A, IVALDI C, MIRABELLI D, TERRACINI B. Increased risk of malignant mesothelioma of the pleura after residential or domestic exposure to asbestos: a case-control study in Casale Monferrato, Italy. Environ Health Perspect 2001; 109: 915-9. •MAGNANI C. Pleural malignant mesothelioma and environmental exposure to asbestos associated with asbestos cement production. The case of Casale Monferrato, Italy. Can Mineral 2001; 5: 29-36. •SILVESTRI S, MAGNANI C, CALISTI R, AND BRUNO C. The experience of the Balangero chrysotile asbestos mine in Italy. Health effects among workers mining and milling asbestos and the health experience of persons living nearby. Italy. Can Mineral 2001; 5: 177-86. •MOLLO F, MAGNANI C, et al. The attribution of lung cancers to asbestos exposure: a pathologic study of 924 unselected cases. Am J Clin Pathol 2002; 117: 90-95. •MIRABELLI D, MAGNANI C. Interaction between occupational and environmental exposure to asbestos. Epidemiologic survey. G Ital Med Lav Ergon 2003; 25: 402-4. •MAGNANI C. SV40, genetic polymorphism and mesothelioma. Pathological and epidemiological evidence. Med Lav 2005: 96: 347-53. •Magnani C, Ferrante D e Amendola P Frequenza di tumori ed esposizione ad amianto nell’industria del cemento amianto. Eur.J.Oncol. 2007; 12:81-88. •MAULE MM, MAGNANI C, DALMASSO C, MIRABELLI D, MERLETTI F, BIGGERI A. Modeling Mesothelioma Risk Associated with Environmental Asbestos Exposure. Env Hlt Persp 2007; 115:1066-1071. •Dreassi E, Lagazio C, Maule MM, Magnani C, Biggeri A. Sensitivity analysis of the relationship between disease occurrence and distance from a putative source of pollution. Geospat Health. 2008; 2:263-71. •Ferrante D, Bertolotti M, Todesco A, Mirabelli D, Terracini B, Magnani C. Cancer mortality and Incidence in a cohort of Wives of Asbestos Workers in Casale Monferrato, Italy. Environ Health Perspect. 2007; 115: 1401-1405. •Mirabelli D, Stura A, Gangemi M, Bertolotti M, Maule MM, Magnani C. Incidenza del mesotelioma maligno in Piemonte, 1990-2001. Epidemiol Prev 2007; 31: 132-8. •Adesi FB, Ferrante D, Bertolotti M, Todesco A, Mirabelli D, Terracini B, Magnani C. [Mortality from pleural and peritoneal cancer in a cohort of asbestos workers, many years after start of the exposure: possible role of fibers clearance] G Ital Med Lav Ergon. 2007; 29(3 Suppl):346-8. •BARONE-ADESI F, FERRANTE D, BERTOLOTTI M, TODESCO A, MIRABELLI D, TERRACINI B, MAGNANI C. Long-term mortality from pleural and peritoneal cancer after exposure to asbestos: Possible role of asbestos clearance. Int J Cancer 2008; 123: 912-6. (IF 4.555) •BERTOLOTTI M, FERRANTE D, MIRABELLI D, BOTTA M, NONNATO M, TODESCO A, TERRACINI B, MAGNANI C. [Mortality in the cohort of the asbestos cement workers in the Eternit plant in Casale Monferrato (Italy)] Epidemiol Prev 2008; 32: 218-28. •MAGNANI C, FERRANTE D, BARONE-ADESI F, BERTOLOTTI M, TODESCO A, MIRABELLI D, TERRACINI B. Cancer risk after cessation of asbestos exposure. A cohort study of Italian asbestos cement workers. Occup Environ Med 2008; 65: 164-70. •Sono stati presentati dati preliminari a due convegni scientifici ed alla Conferenza Nazionale Amianto. 138 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.002 Approfondimenti sulla patologia da esposizione lavorativa ad amianto a Casale Monferrato Follow-up study on occupational asbestos exposure and cancer in Casale Monferrato RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI COORDINAMENTO: Studio Multicentrico. Partecipazione a programma coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Monitorare l’andamento dell’epidemia di mesotelioma in corso a Casale Monferrato, estendere la valutazione della frequenza di patologia da amianto tra gli ex dipendenti ETERNIT e di valutare la frazione di casi di mesotelioma attribuibile a diverse modalità di esposizione. Il programma si articola in tre progetti: il primo relativo alla sorveglianza dell’epidemia di mesotelioma maligno, il secondo all’aggiornamento delle coorti degli ex-dipendenti della Eternit e delle loro mogli ed il terzo alla sorveglianza della frequenza di ricoveri ospedalieri ed alle cause di ricovero tra le persone comprese nelle stesse coorti e nella popolazione generale della ASL. L’attività di rilevazione periodica dei casi di mesotelioma è trattata anche nella scheda 4.003 (Responsabile dr. Dario Mirabelli). MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Sono adottati i metodi già descritti nelle schede relative ad altri studi. In particolare: -i metodi adottati per la rilevazione dei casi e per l’individuazione dei casi incidenti e per le interviste sono descritti nella scheda 4.003; -i metodi per gli studi di coorte corrispondono a quelli adottati routinariamente in queste indagini e si basano sull’accertamento dello stato in vita presso le anagrafi dei comuni di residenza. L’esposizione è definita in base ai dati sul periodo lavorativo e, se disponibili, sulle mansioni svolte e sui livelli di esposizione. Per la valutazione della frequenza di ricoveri, è stato effettuato un linkage nominativo con l’elenco dei dipendenti Eternit e quindi sono stati calcolati i tassi di ospedalizzazione specifici per i residenti nella ASL di Casale che hanno lavorato in tale azienda e per quelli che non vi hanno lavorato. Le analisi dei dati degli studi di coorte sono condotte in modo da valutare l'andamento del rischio di patologia neoplastica con la durata di esposizione, la latenza ed il tempo dalla cessazione dell'attività in azienda. SCALA DEI TEMPI: Lo studio ha avuto inizio il 1° Settembre 2000, e l’attività di rilevazione ed intervista dei casi è iniziata dal 1.1.2001. Rilevazione nuovi casi incidenti ed interviste - Attività svolta in modo continuo (collaborazione con il Registro dei Mesoteliomi Maligni del Piemonte (v. scheda 4.003). Follow-up coorti - Completato Analisi coorti - completata Analisi tassi di ospedalizzazione - Completato il linkage con le SDO e l’analisi dei tassi di ospedalizzazione. Attività conclusa. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: E’ completato il follow-up degli studi di coorte, al 2009. I dati sono stati messi a disposizione per lo studio multicentrico con altre coorti italiane, inglesi ed australiane sulla mortalità dopo latenza superiore a 40 anni e cessazione dall’esposizione superiore a 30 anni. Sono state completate le analisi per le cause di morte competitive e della necessità delle opportune correzioni nelle analisi dei dati. 139 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.002 Le analisi statistiche sono state completate. E' in corso la preparazione di pubblicazioni scientifiche. Per quanto riguarda il linkage con i ricoveri ospedalieri non si sono osservate differenze, se non per le malattie già associate all’esposizione negli studi di mortalità e non si prevede un’estensione dell’attività a breve. PRINCIPALI RISULTATI EMERSI Gli studi di coorte confermano l'eccesso di mortalità tra i dipendenti dell'azienda, causato da un aumento delle morti per patologia neoplastica del polmone, della pleura, del peritoneo e per asbestosi. L'andamento del rischio di tumore polmonare e della pleura suggerisce una riduzione dopo oltre 20 anni dalla cessazione dell'attività. L'andamento della mortalità per tumore del peritoneo mostra invece un andamento in continua crescita. L'analisi dei dati di incidenza indica risultati concordanti con quelli mostrati dall'analisi di mortalità. Lo studio di coorte delle mogli dei dipendenti indica un aumento del rischio di mesotelioma pleurico ma non di tumore polmonare. Le analisi dei ricoveri mostrano un aumento dell'ospedalizzazione per patologia respiratoria ma non per le altre cause. COLLABORATORI INTERNI: Francesco BARONE ADESI, Daniela FERRANTE, Dario MIRABELLI, Marinella NONNATO, Benedetto TERRACINI COLLABORATORI ESTERNI: P. Dalmasso. COLLABORAZIONE CON ALTRI STUDI: Programma di ricerca 1% del Ministero della Sanità “Impatto Sanitario dell’Amianto: Epidemiologia, Fonti di Esposizione e Meccanismi Patogenetici”, coordinato dal Dr. Pietro Comba dell’Istituto Superiore di Sanità. RISORSE E FINANZIAMENTO: Lo studio è stato finanziato dalla ASL 21. PUBBLICAZIONI: Elencate in comune con la scheda 4.001 Ulteriori pubblicazioni attese al termine del progetto. 140 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.003 Incidenza, eziologia e prognosi dei mesoteliomi in Piemonte Incidence, etiology and prognosis of mesothelioma in Piedmont RESPONSABILE: Dr. Dario MIRABELLI COORDINAMENTO: CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Si tratta di un’attività continuativa svolta per monitorare la frequenza di mesotelioma e definire la possibile esposizione ad amianto dei casi, prevista dal Registro Nazionale Mesoteliomi (ReNeM), costituito presso l’INAIL ai sensi del D.Lgs. 81/2008. Il Registro dei Mesoteliomi del Piemonte è il Centro Operativo Regionale del RENAM. Obiettivi: Analisi dell’incidenza di mesotelioma maligno in Piemonte. Raccolta di informazioni anamnestiche sulla storia lavorativa ed altre fonti di esposizione ad amianto per i casi delle aree ad alta incidenza. Misura della sopravvivenza dopo una diagnosi di mesotelioma maligno. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: La rilevazione per il Registro dei Mesoteliomi Maligni si svolge in due fasi: 1. Rilevazione dei casi con diagnosi istologica o citologica. La rilevazione dei casi incidenti di mesotelioma maligno della pleura e del peritoneo viene effettuata principalmente mediante ricerca attiva presso i reparti di chirurgia toracica, di pneumologia ed i Servizi di Anatomia Patologica del Piemonte. La ricerca ordinariamente è settimanale e coinvolge gli ospedali dove sono disponibili risorse specializzate nella diagnosi e trattamento del mesotelioma. Nei restanti ospedali viene effettuata una rilevazione straordinaria con cadenza periodica meno frequente (attualmente annuale). 2. Identificazione dei casi di mesotelioma non documentati da un esame isto- o citologico, sulla base dell’archivio delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) e delle certificazioni di morte. Sono selezionati dagli archivi SDO e dall’archivio delle cause di morte tutti i casi con diagnosi codificata con i codici 163 e 158.8-158.9, corrispondenti rispettivamente alle neoplasie primitive della pleura e del peritoneo. Per i casi non già noti al Registro dei Mesoteliomi viene richiesta e valutata la documentazione clinica. Sono raccolte e registrate informazioni sui principali predittori della sopravvivenza: condizioni generali e comorbidità, stadio e trattamento. Ai casi viene richiesta un'intervista finalizzata a raccogliere informazioni dettagliate sulle esposizioni che possono aver determinato l'insorgenza del mesotelioma, come richiesto dalle linee-guida del ReNaM. L’intervista viene effettuata se possibile durante il ricovero durante il quale è stata posta la diagnosi, altrimenti durante successivi ricoveri o a casa. Per effettuare le interviste durante il ricovero è stato istituito un sistema di rilevazione ordinaria a cadenza settimanale negli ospedali di Torino e cintura e di Casale Monferrato. Questo sistema è stato esteso ad altre aree ad incidenza elevata: attualmente sono coinvolte la ASL CN1 (Cuneo) e l’Ospedale della Carità di Novara. Per tutti i casi viene periodicamente aggiornato lo stato in vita presso le anagrafi comunali, in modo da determinare la sopravvivenza dopo la diagnosi. SCALA DEI TEMPI: Attività permanente STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Rilevazione nuovi casi incidenti ed intervisteAttività svolta in modo continuo nel 2011. 141 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.003 Rilevazione sistematica degli esami istologici presso i servizi di anatomia patologica (fino al 31-12-2011)- In corso Estrazione dei ricoveri 2009 di possibili casi dagli archivi SDO e valutazione della loro documentazione clinica - In corso Analisi tassi di incidenza di mesotelioma a tutto il 2008 - Completata Studio di sopravvivenza dei casi a tutto il 2008 - Completata Valutazione esposizioni dei casi a tutto il 2008 - Completata Trasmissione dati a tutto il 2008 al Registro Nazionale Mesoteliomi - Completata Pubblicazione statistiche a tutto il 2008 sul sito web CPO - Completata COLLABORATORI INTERNI: Carol BRENTISCI, Manuela GANGEMI, Marco GILARDETTI, Milena MAULE, Antonella STURA COLLABORATORI ESTERNI: R. Calisti. A. Biava. L’attività afferisce al Registro Nazionale Mesoteliomi, coordinato dall’ISPESL. L’attività afferisce inoltre al Progetto di ricerca multidisciplinare su presenza, rischio e possibile confinamento o inattivazione degli asbesti e minerali asbestiformi in alcune valli delle Alpi Occidentali (Valli di Susa e di Lanzo), Centro Interdipartimentale per lo Studio degli Amianti e di Altri Particolati Nocivi “Giovanni Scansetti”, per la parte inerente la valutazione del rischio di mesotelioma da esposizioni ambientali. Il RMM è stato la base per la conduzione degli studi caso-controllo descritti alla scheda 4.001 e per quelli in corso, descritti alla scheda 4.023, nonché per l’identificazione dei casi incidenti per gli studi descritti alla scheda 4.002. Collaborano per rilevazione ed interviste a casi operatori dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro delle ASL Torino 3, Torino 4, Novara, Verbania, Cuneo 1 e Cuneo 2. RISORSE E FINANZIAMENTO: Risorse CPO Regione Piemonte, Ricerca Sanitaria Finalizzata 2009 (biennale) NOTE: CONNESSIONI: Registro Tumori, Epidemiologia Clinica PUBBLICAZIONI: •BRETTI S, CASTAGNETO B, CASADIO C, BETTA PG, MAGNANI C, ZAI S. Il mesotelioma pleurico: esperienze integrate. Argomenti di Oncologia 1998; 19: 241-52. •IVALDI C, DALMASSO P, NESTI M, MAGNANI C. Il registro dei mesoteliomi maligni del Piemonte. Incidenza nel periodo 1990-1995. Epidemiol Prev 1999; 23: 308-15. •COMBA P, MAGNANI C, BOTTI C. Setting priorities for environmental protection from asbestos: ethical aspects. Epidemiol Prev 2000; 24: 85-6. •MAGNANI C, VISCOMI S, DALMASSO P, IVALDI C, MIRABELLI D, TERRACINI B. Survival after pleural malignant mesothelioma. A population based study in, Italy. Tumori, 2002; 88: 266-9. •NESTI M, MARINACCIO A, GENNARO V, GORINI G, MIRABELLI D, MENSI C, MERLER E, MONTANARO F, MUSTI M, PANNELLI F, ROMANELLI A, TUMINO R; ReNaM Working Group. Epidemiologic surveillance for primary prevention of malignant mesothelioma: the Italian experience. Med Lav 2005; 96: 338-46. •GANGEMI M, BERTOLOTTI M, MIRABELLI D, GENNARO V, VIARENGO P, MERLER E, ROBERTI S, MAGNANI C. La sopravvivenza per i casi di mesotelioma: review degli studi pubblicati. In: Marinaccio A, Cauzillo G, Chellini E et al (Eds) II rapporto del registro nazionale dei mesoteliomi. Roma, 2006 ISPESL: 71-87. •MIRABELLI D, CAVONE D, MERLER E, MENSI C, MAGNANI C, MUSTI M. I casi di mesotelioma maligno ad eziologia ambientale e familiare: considerazioni generali ed analisi dei dati ReNaM. In: Marinaccio A, Cauzillo G, Chellini E et al (Eds) II rapporto del registro nazionale dei mesoteliomi. Roma, 2006 ISPESL: 91-104. •MIRABELLI D, MAGNANI C. Regione Piemonte: Centro operativo regionale (COR) del Registro Nazionale dei Mesoteliomi. In: Marinaccio A, Cauzillo G, Chellini E et al (Eds) II rapporto del registro nazionale dei mesoteliomi. Roma, 2006 ISPESL: 207-216. •STURA A, GANGEMI M, MIRABELLI D. Utilità delle schede di dimissione ospedaliera per la stima dell’incidenza dei mesoteliomi maligni. Epidemiol Prev 2007;31:127-131. •MIRABELLI D, STURA A, GANGEMI M, BERTOLOTTI M, MAULE MM, MAGNANI C. Incidenza del mesotelioma maligno in Piemonte, 1990-2001. Epidemiol Prev 2007;31:132-139. •MARINACCIO A, BINAZZI A, CAUZILLO G, CHELLINI E, DE ZOTTI R, GENNARO V, MENEGOZZO M, MENSI C, MERLER E, MIRABELLI D, MUSTI M, PANNELLI F, ROMANELLI A, SCARSELLI A, TOSI S, TUMINO R, NESTI M; GRUPPO DI LAVORO RENAM. La sorveglianza epidemiologica del mesotelioma maligno in Italia: dati 142 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.003 d’incidenza ed esposizione ad amianto del Registro nazionale dei mesoteliomi (ReNaM). Epidemiol Prev 2007;31(Suppl 4):23-26 •MARINACCIO A, BINAZZI A, CAUZILLO G, CAVONE D, ZOTTI RD, FERRANTE P, GENNARO V, GORINI G, MENEGOZZO M, MENSI C, MERLER E, MIRABELLI D, MONTANARO F, MUSTI M, PANNELLI F, ROMANELLI A, SCARSELLI A, TUMINO R; ITALIAN MESOTHELIOMA REGISTER (RENAM) WORKING GROUP. Analysis of latency time and its determinants in asbestos related malignant mesothelioma cases of the Italian register. Eur J Cancer 2007;43:2722-8. •MIRABELLI D, CALISTI R, BARONE-ADESI F, FORNERO E, MERLETTI F, MAGNANI C. Excess of mesotheliomas after exposure to chrysotile in Balangero, Italy. Occup Environ Med 2008; 65: 815-9. •CAPPIA S, RIGHI L, MIRABELLI D, CEPPI P, BACILLO E, ARDISSONE F, MOLINARO L, SCAGLIOTTI GV, PAPOTTI M. Prognostic role of osteopontin expression in malignant pleural mesothelioma. Am J Clin Pathol 2008; 130: 58-64. •MIRABELLI D, MERLER E. 'Environment' in cancer causation and etiological fraction: limitations and ambiguities. Carcinogenesis 2008; 29: 1083. •MIRABELLI D, ROBERTI S, GANGEMI M, ROSATO R, RICCERI F, MERLER E, GENNARO V, MANGONE L, GORINI G, PASCUCCI C, CAVONE D, NICITA C, BARBIERI PG, MARINACCIO A, MAGNANI C, MONTANARO F. Survival of peritoneal malignant mesothelioma in Italy: a population-based study. Int J Cancer 2009; 124: 194-200. •MONTANARO F, ROSATO R, GANGEMI M, ROBERTI S, RICCERI F, MERLER E, GENNARO V, ROMANELLI A, CHELLINI E, PASCUCCI C, MUSTI M, NICITA C, BARBIERI PG, MARINACCIO A, MAGNANI C, MIRABELLI D. Survival of pleural malignant mesothelioma in Italy: a population-based study. Int J Cancer 2009; 124: 201-7. * MIRABELLI D, CAVONE D, MERLER E, GENNARO V, ROMANELLI A, MENSI C, CHELLINI E, NICITA C, MARINACCIO A, MAGNANI C, MUSTI M. Non-occupational exposure to asbestos and malignant mesothelioma in the Italian National Registry of Mesotheliomas. Occup Environ Med. 2010;67:792-4. * MARINACCIO A, BINAZZI A, DI MARZIO D, SCARSELLI A, VERARDO M, MIRABELLI D, GENNARO V, MENSI C, MERLER E, DE ZOTTI R, MANGONE L, CHELLINI E, PASCUCCI C, ASCOLI V, MENEGOZZO S, CAVONE D, CAUZILLO G, NICITA C, MELIS M, IAVICOLI S. Incidence of extrapleural malignant mesothelioma and asbestos exposure, from the Italian national register. Occup Environ Med. 2010;67:760-5 * MARINACCIO A, BINAZZI A, MARZIO DD, SCARSELLI A, VERARDO M, MIRABELLI D, GENNARO V, MENSI C, RIBOLDI L, MERLER E, ZOTTI RD, ROMANELLI A, CHELLINI E, SILVESTRI S, PASCUCCI C, ROMEO E, MENEGOZZO S, MUSTI M, CAVONE D, CAUZILLO G, TUMINO R, NICITA C, MELIS M, IAVICOLI S; RENAM WORKING GROUP. Pleural malignant mesothelioma epidemic: Incidence, modalities of asbestos exposure and occupations involved from the Italian National Register. Int J Cancer. 2012 May 1;130(9):2146-54 * BARBIERI PG, MIRABELLI D, SOMIGLIANA A, CAVONE D, MERLER E. Asbestos Fibre Burden in the Lungs of Patients with Mesothelioma Who Lived Near Asbestos-Cement Factories. Ann Occup Hyg. 2012 Jan 12. [Epub ahead of print] Altre pubblicazioni sono elencate in comune con la scheda 4.001. 143 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.004 Alimentazione e rischi di cancro: studio prospettico EPIC Diet and risks of cancer: EPIC prospective investigation RESPONSABILE: Dr.ssa Carlotta SACERDOTE COORDINAMENTO: Studio multicentrico Europeo coordinato dall'Imperial College, London. OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Studiare i determinanti genetici e ambientali (in particolare dietetici) delle malattie croniche in 400.000 volontari residenti in 9 paesi europei. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: L’indagine EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) è un’indagine multicentrica avviata nel 1993 con lo scopo di indagare sui rapporti tra alimentazione e tumori. Si è concluso entro marzo 1998 il reclutamento di 400.000 soggetti volontari in Europa, di cui circa 47.000 di età 35-64 anni in Italia (reclutati nelle aree di Torino, Firenze, Napoli, Ragusa e Varese) e 10604 a Torino. I volontari hanno compilato un questionario dettagliato sulle abitudini alimentari ed uno su altri fattori di rischio (vedi strumenti). E’ stata effettuata la raccolta di un campione di sangue di 30 cc. da ciascun partecipante, conservato in azoto liquido. I volontari, che hanno tutti firmato un modulo di consenso informato, vengono seguiti tramite le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO), i registri dei tumori e i certificati di decesso per stimare i tassi di incidenza e mortalità per diverse patologie. STRUMENTI UTILIZZATI Tutti gli strumenti utilizzati sono stati validati attraverso indagini pilota. Gli strumenti sono: (a) un questionario dotato di fotografie dei piatti più frequentemente consumati, mirante a rilevare i consumi abituali dei principali cibi nel corso dell’ultimo anno; (b) un questionario (differenziato per uomini e donne) su abitudini personali e altre esposizioni (fumo, esposizioni lavorative, abitudini riproduttive, patologie precedenti, ecc.); (c) le misure antropometriche (peso, altezza, altezza da seduti, circonferenze bacino e vita); (d) pressione arteriosa (due rilevazioni a riposo) e polso; (e) un campione di sangue di 30 cc., conservato in azoto liquido dopo separazione di plasma, siero, buffy coat (globuli bianchi) e globuli rossi; (f) l’intervista “24-ore” condotta a circa il 10% dei soggetti reclutati (1.020 a Torino, circa 4.000 in tutta Italia); si tratta di un’intervista estremamente approfondita su tutto ciò che è stato consumato nelle 24 ore precedenti, raccolta tramite computer. SCALA DEI TEMPI: Con cadenza biennale sono effettuati follow up di Mortalità e follow up di Incidenza per tutti i Tumori. Periodicamente sono effettuati follow up di incidenza per Diabete, Malattie Cardio e Cerebro-vascolari, Morbo di Parkinson, Artrite Reumatoide e Malattie Infiammatorie Intestinali. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: EPIC Torino collabora ad alcuni studi ad hoc su malattie croniche e acute quali: malattie cerebro e cardiovascolari (EPIC HEART), diabete (INTERACT) e malattie neurologiche (NEURO EPIC). E' stata inoltre creata a livello nazionale la collaborazione EPICOR che prevede lo studio delle cause genetiche e ambientali delle malattia cerebro e cardiovascolari e una collaborazione per lo studio della Sindrome Metabolica come fattore di rischio per i tumori. COLLABORATORI INTERNI: Laura FIORINI COLLABORATORI ESTERNI: Co-Responsabile: Paolo Vineis, HuGeF 144 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.004 RISORSE E FINANZIAMENTO: L’indagine è stata finanziata dalla Comunità Europea e dall’Associazione Italiana per le Ricerche sul Cancro. Il richiamo della coorte EPIC è stato in parte finanziato dalla Ricerca Finalizzata della Regione Piemonte 2007. PUBBLICAZIONI: Sono stati pubblicati più di 150 articoli indicizzati su PubMed sui dati di EPIC Torino relativi ai diversi filoni di ricerca in atto. 145 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.006 Studio europeo sui tumori rari Rare cancers in Europe RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI COORDINAMENTO: Studio multicentrico OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Obiettivo del progetto è identificare fattori di rischio per tumori rari ad eziologia ignota, con particolare riferimento a fattori occupazionali. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Tutti i casi incidenti di 7 sedi tumorali (melanoma dell’occhio, micosi fungoide, osso, mammella maschile, vie biliari maschili, timo) ed un gruppo di controlli sono stati identificati in uno studio caso-controllo di popolazione che si svolge in 9 paesi europei con 3 centri italiani. Il centro di Torino funge da coordinamento per l’Italia e fornisce il principal investigator europeo per la sede tumorale osso. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: La raccolta dati è terminata nel 1998 (circa 2.000 casi e 4.000 controlli). Sono stati validati i dati raccolti e sono stati pubblicati a tutt’oggi 16 articoli. Altri articoli sono in corso di stesura. Nel 2012 è prevista la continuazione delle analisi dei dati e della pubblicazione dei risultati. Sono ancora attesi da 3 a 6 articoli. COLLABORATORI INTERNI: Lorenzo RICHIARDI COLLABORATORI ESTERNI: Lorenzo Simonato, Enzo Merler. RISORSE E FINANZIAMENTO: Biomed, Ministero del Lavoro Italiano, 60%MURST, Associazione Italiana Ricerca sul Cancro, Compagnia di San Paolo. PUBBLICAZIONI: •BEHRENS T, LYNGE E, CREE I, LUTZ JM, ERIKSSON M, GUÉNEL P, MERLETTI F, MORALES-SUAREZ-VARELA M, AFONSO N, STENGREVICS A, STANG A, FÉVOTTE J, SABROE S, LLOPIS-GONZÁLEZ A, GORINI G, HARDELL L, AHRENS W. OCCUPATIONAL EXPOSURE TO ENDOCRINE-DISRUPTING CHEMICALS AND THE RISK OF UVEAL MELANOMA. SCAND J WORK ENVIRON HEALTH. 2011 DEC 17. PII: 3265. DOI: 10.5271/SJWEH.3265. [EPUB AHEAD OF PRINT] PUBMED PMID: 22179223. •BEHRENS T, LYNGE E, CREE I, LUTZ JM, ERIKSSON M, GUÉNEL P, MERLETTI F, MORALES-SUAREZ-VARELA M, AFONSO N, STENGREVICS A, FÉVOTTE J, SABROE S, LLOPIS-GONZÁLEZ A, GORINI G, HARDELL L, STANG A, AHRENS W. PESTICIDE EXPOSURE IN FARMING AND FORESTRY AND THE RISK OF UVEAL MELANOMA. CANCER CAUSES CONTROL. 2012 JAN;23(1):141-51. EPUB 2011 NOV 4. PUBMED PMID: 22052342. •BEHRENS T, LYNGE E, CREE I, SABROE S, LUTZ JM, AFONSO N, ERIKSSON M, GUÉNEL P, MERLETTI F, MORALES-SUAREZ-VARELA M, STENGREVICS A, FÉVOTTE J, LLOPIS-GONZÁLEZ A, GORINI G, SHARKOVA G, HARDELL L, AHRENS W. OCCUPATIONAL EXPOSURE TO ELECTROMAGNETIC FIELDS AND SEX-DIFFERENTIAL RISK OF UVEAL MELANOMA. OCCUP ENVIRON MED. 2010 NOV;67(11):751-9. EPUB 2010 AUG 25. PUBMED PMID: 20798011. •SCHMEISSER N, KAERLEV L, BOURDON-RAVERDY N, GANRY O, LLOPIS-GONZÁLEZ A, GUÉNEL P, HARDELL L, MERLETTI F, ZAMBON P, MORALES-SUÁREZ-VARELA M, OLSEN J, OLSSON H, VYBERG M, AHRENS W. OCCUPATIONAL EXPOSURE TO PESTICIDES AND BILE TRACT CARCINOMA IN MEN: RESULTS FROM A EUROPEAN MULTICENTER CASE-CONTROL STUDY. CANCER CAUSES CONTROL. 2010 SEP;21(9):1493-502. EPUB 2010 JUN 9. PUBMED PMID: 20533085 •BEHRENS T, KAERLEV L, CREE I, LUTZ JM, AFONSO N, ERIKSSON M, GUÉNEL P, MERLETTI F, 146 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.006 MORALES-SUAREZ-VARELA M, STENGREVICS A, SABROE S, CYR D, LLOPIS-GONZÁLEZ A, GORINI G, SHARKOVA G, HARDELL L, AHRENS W. HORMONAL EXPOSURES AND THE RISK OF UVEAL MELANOMA. CANCER CAUSES CONTROL. 2010 OCT;21(10):1625-34. EPUB 2010 JUN 4. PUBMED PMID: 20524054 •VILLENEUVE S, CYR D, LYNGE E, ORSI L, SABROE S, MERLETTI F, GORINI G, MORALES-SUAREZ-VARELA M, AHRENS W, BAUMGARDT-ELMS C, KAERLEV L, ERIKSSON M, HARDELL L, FÉVOTTE J, GUÉNEL P. OCCUPATION AND OCCUPATIONAL EXPOSURE TO ENDOCRINE DISRUPTING CHEMICALS IN MALE BREAST CANCER: A CASE-CONTROL STUDY IN EUROPE. OCCUP ENVIRON MED. 2010 DEC;67(12):837-44. EPUB 2010 AUG 25. PUBMED PMID: 20798010 •FRITSCHI L, GUENEL P, AHRENS W; EUROPEAN STUDY GROUP ON OCCUPATIONAL CAUSES OF RARE CANCERS (AUTRUP H, KOLSTAD H, KAERLEV L, SABROE S, JOHANSEN P, POULSEN S, TEGLBJAERG PS, VYBERG M, GUÉNEL P, FÉVOTTE J, ARVEUX P, BUEMI A, CARLI PM, CHAPLAIN G, DAURÈS JP, FAIVRE J, GROSCLAUDE P, GUIZARD AV, HENRY-AMAR M, LAUNOY G, MÉNÉGOZ F, RAVERDY N, SCHAFFER P, AHRENS W, BAUMGARDT-ELMS C, GOTTHARDT S, JAHN I, JÖCKEL KH, MERZENICH H, STANG A, STEGMAIER C, TIMMER A, ZIEGLER H, BALLARD T, BERTONI F, GORINI G, GOSTINICCHI S, MASALA G, MERLER E, MERLETTI F, SIMONATO L, ZAMBON P, ROGOVSKA I, SHARKOVA G, STENGREVICS A, GIBAVICIENE J, JAZUKEVICIUS L, KURTINAITIS J, POCIUTE P, ALFONSO N, COSTA-PEREIRA A, DORIA S, LOPES C, LOPES JM, MIRANDA A, SANTOS C, SANZ AGUADO MA, AURREKOETXEA JJ, BRUN C, CÓRDOBA A, MARTÍNEZ GONZÁLEZ MA, GUILLÉN GRIMA F, GUARCH R, LLOPIS GONZÁLEZ A, MARÍN B, MARQUINA A, MORALES SUÁREZ-VARELA MM, AGUINAGA ONTOSO I, MARTÍNEZ PEÑUELA JM, PURAS A, VEGA F, VILLANUEVA GUARDIA MA, ERIKSSON M, HARDELL L, LARSSON I, OLSON H, SANDSTRÖM M, WINGREN G, LUTZ JM, BELL J, CREE I, FLETCHER T, FOSS AJ.). Breast cancer in priests: follow-up of an observation made 167 years ago.Eur J Epidemiol. 2010 Mar;25(3):219-21. •AHRENS W, TIMMER A, VYBERG M, FLETCHER T, GUENEL P, MERLER E, MERLETTI F, MORALE M, OLSSON H, OLSEN J, HARDELL L, KAERLEV L, RAVERDY N, LYNGE E. Risk factors for extrahepatic biliary tract carcinoma in men: medical conditions and lifestyle. Eur J Gastroenterol Hepatol 2007; 19: 623-30. •AHRENS W, MAMBETOVA C, BOURDON-RAVERDY N, LLOPIS-GONZÁLEZ A, GUÉNEL P, HARDELL L, MERLETTI F, MORALES-SUÁREZ-VARELA M, OLSEN J, OLSSON H, VYBERG M, ZAMBON P. Occupational exposure to endocrine-disrupting compounds and biliary tract cancer among men. Scand J Work Environ Health 2007; 33: 387-96. •MERLETTI F, RICHIARDI L, BERTONI F, AHRENS W, BUEMI A, COSTA-SANTOS C, ERIKSSON M, GUENEL P, KAERLEV L, JOCKEL KH, LLOPIS-GONZALEZ A, MERLER E, MIRANDA A, MORALES-SUAREZ-VARELA MM, OLSSON H, FLETCHER T, OLSEN J. Occupational factors and risk of adult bone sarcomas: a multicentric case-control study in Europe. Int J Cancer 2006; 118: 721-7. •MORALES-SUAREZ-VARELA MM, OLSEN J, JOHANSEN P, KAERLEV L, GUENEL P, ARVEUX P, WINGREN G, HARDELL L, AHRENS W, STANG A, LLOPIS A, MERLETTI F, GUILLEN-GRIMA F, MASALA G. Occupational sun exposure and mycosis fungoides: a European multicenter case-control study. J Occup Environ Med 2006; 48: 390-3. •LYNGE E, AFONSO N, KAERLEV L, OLSEN J, SABROE S, AHRENS W, ERIKSSON M, GUENEL P, MERLETTI F, STENGREVICS A, SUAREZ-VARELA M, COSTA-PERERRA A, VYBERG M. European multi-centre case-control study on risk factors for rare cancers of unknown aetiology. Eur J Cancer 2005; 41: 601-12. •LUTZ JM, CREE I, SABROE S, KVIST TK, CLAUSEN LB, AFONSO N, AHRENS W, BALLARD TJ, BELL J, CYR D, ERIKSSON M, FEVOTTE J, GUENEL P, HARDELL L, JOCKEL KH, MIRANDA A, MERLETTI F, MORALES-SUAREZ-VARELA MM, STENGREVICS A, LYNGE E. Occupational risks for uveal melanoma results from a case-control study in nine European countries. Cancer Causes Control 2005; 16: 437-47. •MORALES-SUAREZ-VARELA MM, OLSEN J, JOHANSEN P, KAERLEV L, GUENEL P, ARVEUX P, WINGREN G, HARDELL L, AHRENS W, STANG A, LLOPIS A, MERLETTI F, AURREKOETXEA JJ, MASALA G. Occupational exposures and Mycosis Fungoides. A European multicentre case-control study (Europe). Cancer Causes Control 2005; 16: 1253-9. •MORALES-SUAREZ-VARELA MM, OLSEN J, JOHANSEN P, KAERLEV L, GUENEL P, ARVEUX P, WINGREN G, HARDELL L, AHRENS W, STANG A, LLOPIS A, MERLETTI F, AURREKOETXEA JJ, MASALA G. Occupational risk factors for mycosis fungoides: a European multicenter case-control study. J Occup Environ Med 2004; 46): 205-11. •GUENEL P, CYR D, SABROE S, LYNGE E, MERLETTI F, AHRENS W, BAUMGARDT-ELMS C, MENEGOZ F, OLSSON H, PAULSEN S, SIMONATO L, WINGREN G. Alcohol drinking may increase risk of breast cancer in men: a European population-based case-control study. Cancer Causes Control 2004; 15: 571-80. •MORALES MM, OLSEN J, JOHANSEN P, KAERLEV L, GUENEL P, ARVEUX P, WINGREN G, HARDELL L, AHRENS W, STANG A, LLOPIS A, MERLETTI F, VILLANUEVA MA. Viral infection, atopy and mycosis fungoides: a European multicentre case-control study. Eur J Cancer 2003; 39: 511-6. •MORALES SUAREZ-VARELA MM, OLSEN J, KAERLEV L, GUENEL P, ARVEUX P, WINGREN G, HARDELL L, AHRENS W, STANG A, LLOPIS A, MERLETTI F, GUILLEN F. Are alcohol intake and smoking associated with mycosis fungoides? A European multicentre case-control study. Eur J Cancer 2001; 37: 392-7. •KAERLEV L, TEGLBJAERG PS, SABROE S, KOLSTAD HA, AHRENS W, ERIKSSON M, GUENEL P, HARDELL L, LAUNOY G, MERLER E, MERLETTI F, STANG A. Medical risk factors for small-bowel adenocarcinoma with focus on Chron disease: a European population-based case-control study. Scand J Gastroenterol 2001; 36: 641-6. •KAERLEV L, TEGLBJAERG PS, SABROE S, KOLSTAD HA, AHRENS W, ERIKSSON M, GUENEL P, HARDELL L, LAUNOY G, MERLER E, MERLETTI F, STANG A, OLSEN J. Is there an association between alcohol intake or smoking and small bowel adenocarcinoma? Results from a European multi-center case-control study. Cancer Cause Control 2000; 11: 791-7. •KAERLEV L, TEGLBJAERG PS, SABROE S, KOLSTAD HA, AHRENS W, ERIKSSON M, GONZALEZ AL, GUENEL P, HARDELL L, LAUNOY G, MERLER E, MERLETTI F, SUAREZ-VARELA MM, STANG A. Occupation and small bowel adenocarcinoma: a European case-control study. Occup Environ Med 2000; 57: 760-6. 147 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.009 Studio multicentrico italiano sull'eziologia linfoemopoietici e dei neuroblastomi (SETIL) dei tumori infantili Italian multicentric study on etiological factors for childhood leukemia, lymphoma and neuroblastoma (SETIL) RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Lo studio SETIL indaga in Italia sulle cause di leucemie, linfomi e neuroblastomi infantili, in particolare campi magnetici a 50 Hz, raggi gamma, radiofrequenze ed altri possibili fattori di rischio ambientali quali benzene, solventi, pesticidi, fumo passivo, inquinamento atmosferico e vari agenti infettivi. L’indagine costituisce la prima ricerca epidemiologica italiana in questo ambito e viene incontro a precise richieste più volte avanzate dall'opinione pubblica e dalle autorità sanitarie. La disponibilità di dati relativi alla specifica realtà italiana, potrà inoltre costituire la base per la ricerca di un consenso su scelte fondamentali per lo sviluppo. Lo studio stimerà il rischio per l’esposizione ad agenti fisici (campi elettromagnetici e radiazioni ionizzanti), chimici (solventi, fumo passivo, inquinamento da traffico, insetticidi); esposizioni lavorative dei genitori e malattie infettive. L'analisi dei dati sarà condotta in modo da evidenziare eventuali sinergie tra i fattori di rischio. Verrà stimato, infine, quanti casi sono attribuibili a ciascuna causa. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Studio caso controllo multicentrico di popolazione. Sono inclusi i bambini di età 0-10 anni con diagnosi di leucemia (linfatica o mieloide), di linfoma non Hodgkin e di neuroblastoma. I casi saranno rilevati con la collaborazione dell’AIEOP. I controlli sono appaiati per età, sesso e regione di residenza e saranno estratti dall’archivio degli iscritti al SSN. SCALA DEI TEMPI: Lo studio è iniziato grazie al contributo dell’AIRC (Associazione Italiana per la ricerca sul Cancro). In Piemonte sono state effettuate oltre 80 interviste. La raccolta dati per l’indagine epidemiologica terminerà con i casi incidenti nel 2001 e comprenderà 1.100 casi (800 leucemie, 80 linfomi e 220 neuroblastomi) e 1.600 in 16 regioni italiane (Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria, Veneto, Trentino, Friuli VG, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia, e Sardegna). STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: La raccolta dati si è conclusa e sono inclusi i casi incidenti entro il 31.12.2001 ed i relativi controlli. Sono state completate la registrazione ed il controllo di qualità dei dati. Sono in corso le analisi statistiche. Sono stati completati i primi articoli scientifici, relativi ai seguenti argomenti: fumo dei genitori, esposizione personale a benzene, occupazione dei genitori. Lo studio partecipa al consorzio internazionale CLIC. COLLABORATORI INTERNI: Tiziana CENA, Daniela FERRANTE, Marco GILARDETTI, Vanda MACERATA, Dario MIRABELLI, Alessandra RANUCCI, Assunta RASULO RISORSE E FINANZIAMENTO: Finanziamento quadriennale AIRC. Contributi CNR, MURST, ISPESL e Ministero del Lavoro. NOTE: 148 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.009 Dimensione multicentrica: italiana Coordinatore C. Magnani Centri partecipanti: Collaborano all’indagine l’Istituto Superiore di Sanità (Laboratori di Fisica e di Igiene Ambientale), CNR (LADSEB di Padova e IROE di Firenze), Centri oncologici afferenti all’AIEOP, AIEOP-FONOP di Bologna, Unità di Fisica Sanitaria afferenti a PMP o ARPA regionali, Università, ASL, Osservatori Epidemiologici Regionali, Istituti Nazionali Tumori di Genova e Milano, Istituto Burlo Garofolo di Trieste, Registri Tumori, CSPO di Firenze ed altre unità di ricerca epidemiologica CONNESSIONI: RT (Registro Tumori Infantili) PUBBLICAZIONI: •Presentazioni a convegni (AIE, AIRP). •SALVAN A, PONS O, ROLETTI S, ERNA M, LIGUORI F, CICCOLALLO L, GALASSI C, MILIGI L, POGGI A, CANNIZZARO S, TUMINO R, BORTOT P, POLICHETTI A, VECCHIA P, MAGNANI C FOR THE SETIL WORKGROUP. A pilot study of residential exposure to extremely low frequency magnetic fields for the Italian epidemiologic study of risk factors for childhood cancer (SETIL). In Kostarakis P and Stavroulakis P, eds. Proceedings of the Millennium Workshop on Biological Effects of Electromagnetic Fields, Heraklion, Greece, 17 - 20 October 2000, pp 424-431. Book with peer review of papers. 149 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.018 Studio GEM: un modello per sopravvivenza dei soggetti GEM la suscettibilità genetica, fase 2: GEM study: a model for genetic susceptibility, phase two: GEM subjects survival RESPONSABILE: Dr. Stefano ROSSO COORDINAMENTO: Studio multicentrico OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Si tratta della collaborazione italiana ad uno studio multicentrico (USA, CANADA, AUSTRALIA, NUOVA ZELANDA) sulla relazione tra geni, fenotipo ed esposizione alla radiazione solare nella eziologia del melanoma cutaneo. Lo studio è coordinato da Marianne Berwick dello Sloan Kettering Memorial Center di NY, USA. Alcuni tipi di geni (geni regolatori del ciclo cellulare, geni implicati nella regolazione pigmentaria e geni implicati nella riparazione del DNA) sono considerati avere un ruolo nella genesi del melanoma cutaneo. Poiché tali geni sono a bassa penetranza, si ipotizza che le loro varianti e mutazioni ad alto rischio si ritrovino nei soggetti ad “alta intensità” di malattia, cioè in quei soggetti che sviluppano lesioni melanocitarie multiple. Per testare questa ipotesi è stato proposto un nuovo disegno di studio caso controllo, dove i casi sono soggetti con melanoma primitivo multiplo ed i controlli soggetti con un solo melanoma primitivo. Fase 2: verrà calcolata la sopravvivenza dei soggetti reclutati durante lo studio, ed analizzata in rapporto alle variabili genetiche disponibili. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Poiché la proporzione di melanomi che manifestano in modo multiplo è non superiore annualmente al 2-3% del totale dei melanomi primitivi, è necessaria una base di studio molto ampia. Questa è garantita dalla collaborazione di numerosi centri, e da un loro reclutamento pluriennale. E’ previsto di raccogliere i soggetti su base di popolazione; i casi (melanomi multipli) sono reclutati per 4 anni, ed i controlli (melanomi primitivi singolari) per un anno. Nel caso di Torino, il gettito previsto è di 7 casi di lesione multipla e di 150 casi di lesione singola. Ad ogni soggetto è proposta un’intervista, ed è richiesto un campione di cellule prelevato attraverso lo spazzolato buccale. La fase 2 prevede un follow-up classico d’esistenza in vita avviato secondo le modalità del follow-up attivo con richiesta di certificazione presso le anagrafi di residenza. Inoltre è previsto un follow-up clinico per intercettare altri melanomi multipli insorgenti nella coorte osservata ed altri tumori primari associati. SCALA DEI TEMPI: Il reclutamento di casi e controlli è stato concluso. Si stanno realizzando varie analisi dei dati raccolti. Numerosi articoli sono stati pubblicati (vedi sotto) ed altri sottoposti per pubblicazione. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Sono stati inviati i dati al centro coordinatore ed è prevista una fase d'analisi in cui il RTP è coinvolto. COLLABORATORI INTERNI: Roberto ZANETTI COLLABORATORI ESTERNI: 150 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.018 M. Pippione. (Dipartimento di Dermatologia, Università di Torino). NOTE: STUDI MULTICENTRICI Si PUBBLICAZIONI: •Berwick M, Begg CB, Armstrong BK, Reiner AS, Thomas NE, Cook LS, Orlow I, Kricker A, Marrett LD, Gruber SB, Anton-Culver H, Millikan RC, Gallagher RP, Dwyer T, Rosso S, Kanetsky PA, Lee-Taylor J. Interaction of CDKN2A and Sun Exposure in the Etiology of Melanoma in the General Population. J Invest Dermatol. 2011 Aug 11. •Rochelle Mandelcorn-Monson, Loraine Marrett, Anne Kricker, Bruce K. Armstrong, Irene Orlow, Chris Goumas, Susan Paine, Stefano Rosso, Nancy Thomas, Robert C. Millikan, Jason D. Pole, Javier Cotignola, Cheryl Rosen, Peter A. Kanetsky, Julia Lee-Taylor, Colin B. Begg and Marianne Berwick. Sun exposure, vitamin D receptor polymorphisms FokI and BsmI and risk of multiple primary melanoma. Cancer Epidemiol. 2011 May 23. •Irene Orlow, Pampa Roy, Anne S. Reiner, Sarah Yoo, Himali Patel, Susan Paine, Bruce K. Armstrong, Anne Kricker, Loraine D. Marrett, Robert C. Millikan, Nancy E. Thomas, Stephen B. Gruber, Hoda Anton-Culver, Stefano Rosso, Richard P. Gallagher, Terence Dwyer, Peter A. Kanetsky, Klaus Busam, Lynn From, Colin B. Begg, Marianne Berwick for the GEM Study Group. Vitamin D receptor polymorphisms in patients with cutaneous melanoma. Int J Cancer. 2011 Mar 1. •Thomas NE, Kricker A, From L, Busam KJ, Millikan RC, Ritchey ME, Armstrong BK, Lee-Taylor J, Marrett L, Anton-Culver H, Zanetti R, Rosso S, Gallagher RP, Dwyer T, Goumas C, Kanetsky PA, Begg CB, Orlow I, Wilcox H, Paine S, Berwick M. Associations of cumulative sun exposure and phenotypic characteristics with histologic solar elastosis. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2010 •Olsen CM, Zens MS, Stukel TA, Sacerdote C, Chang YM, Armstrong BK, Bataille V, Berwick M, Elwood JM, Holly EA, Kirkpatrick C, Mack T, Bishop JN, Osterlind A, Swerdlow AJ, Zanetti R, Green AC, Karagas MR, Whiteman DC. Nevus density and melanoma risk in women: A pooled analysis to test the divergent pathway hypothesis. Int J Cancer. 2009 •KRICKER A, ARMSTRONG BK, GOUMAS C, LITCHFIELD M, BEGG CB, HUMMER AJ, MARRETT LD, THEIS B, MILLIKAN RC, THOMAS N, CULVER HA, GALLAGHER RP, DWYER T, REBBECK TR, KANETSKY PA, BUSAM K, FROM L, MUJUMDAR U, ZANETTI R, BERWICK M; FOR THE GEM STUDY GROUP. Ambient UV, personal sun exposure and risk of multiple primary melanomas. Cancer Causes Control 2007 Jan 6; PMID: 17206532. •ORLOW I, BEGG CB, COTIGNOLA J, ROY P, HUMMER AJ, CLAS BA, MUJUMDAR U, CANCHOLA R, ARMSTRONG BK, KRICKER A, MARRETT LD, MILLIKAN RC, GRUBER SB, ANTON-CULVER H, ZANETTI R, GALLAGHER RP, DWYER T, REBBECK TR, KANETSKY PA, WILCOX H, BUSAM K, FROM L, BERWICK M. CDKN2A Germline Mutations in Individuals with Cutaneous Malignant Melanoma. J Invest Dermatol 2007 Jan 11; PMID: 17218939. •Kricker A, Armstrong BK, Goumas C, Litchfield M, Begg CB, Hummer AJ, Marrett LD, Theis B, Millikan RC, Thomas N, Culver HA, Gallagher RP, Dwyer T, Rebbeck TR, Kanetsky PA, Busam K, From L, Mujumdar U, Zanetti R, Berwick M; for the GEM Study Group. Ambient UV, personal sun exposure and risk of multiple primary melanomas. Cancer Causes Control. 2007 Jan 6 •BERWICK M, ORLOW I, HUMMER AJ, ARMSTRONG BK, KRICKER A, MARRETT LD, MILLIKAN RC, GRUBER SB, ANTON-CULVER H, ZANETTI R, GALLAGHER RP, DWYER T, REBBECK TR, KANETSKY PA, BUSAM K, FROM L, MUJUMDAR U, WILCOX H, BEGG CB; GEM STUDY GROUP. The prevalence of CDKN2A germ-line mutations and relative risk for cutaneous malignant melanoma: an international population-based study. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2006; 15: 1520-5. •KANETSKY PA, REBBECK TR, HUMMER AJ, PANOSSIAN S, ARMSTRONG BK, KRICKER A, MARRETT LD, MILLIKAN RC, GRUBER SB, CULVER HA, ZANETTI R, GALLAGHER RP, DWYER T, BUSAM K, FROM L, MUJUMDAR U, WILCOX H, BEGG CB, BERWICK M. Population-based study of natural variation in the melanocortin-1 receptor gene and melanoma. Cancer Res 2006; 66: 9330-7. •MILLIKAN RC, HUMMER A, BEGG C, PLAYER J, DE COTRET AR, WINKEL S, MOHREWEISER H, THOMAS N, ARMSTRONG B, KRICKER A, MARRETT LD, GRUBER SB, ANTON CULVER H, ZANETTI R, GALLAGHER RP, DWYER T, REBBECK T, BUSAM K, FROM L, MUJUMDAR U, BERWICK M. Polymorphisms in nucleotide excision repair genes and risk of multiple primary melanoma: the Genes Environment and Melanoma study. Carcinogenesis 2006; 3: 610-8. •BEGG CB, ORLOW I, HUMMER AJ, ARMSTRONG BK, KRICKER A, MARRETT LD, MILLIKAN RC, GRUBER SB, ANTON-CULVER H, ZANETTI R, GALLAGHER RP, DWYER T, REBBECK TR, MITRA N, BUSAM K, FROM L, BERWICK M; Genes Environment and Melanoma Study Group. Lifetime risk of melanoma in CDKN2A mutation carriers in a population-based sample. J Natl Cancer Inst 2005; 97: 1507-15. •BEGG CB, HUMMER A, MUJUMDAR U, ARMSTRONG BK, KRICKER A, MARRET LD, MILLIKAN RC, GRUBER SB, ANTON-CULVER H, KLOTZ JB, ZANETTI R, GALLAGHER RP, DWYER T, REBBECK TR, BERWICK MR. Familial aggergation of melanoma risks in a large sample of melanoma cases. Cancer Causes Control 2004; 15: 967-65. 151 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.021 Studio di coorti di lavoratori dell'industria della gomma Cohort mortality study on rubber workers RESPONSABILE: Dr. Dario MIRABELLI COORDINAMENTO: CPO Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Nonostante l’uso di diverse sostanze sicuramente cancerogene per l’uomo sia stato abbandonato da tempo nella moderna industria della gomma, non è certo se il rischio di cancro sia stato completamente controllato. Alcuni studi recenti segnalano infatti il perdurare di eccessi di mortalità per diverse sedi tumorali, inclusa la vescica. E’ di interesse condurre studi su popolazioni occupate in stabilimenti insediati di recente. Due dei principali stabilimenti italiani di produzione di pneumatici sono entrati in funzione agli inizi degli anni ’60 a Cuneo e circa dieci anni più tardi ad Alessandria. Gli SPreSAL della allora ASL 15 e 20 hanno avanzato una richiesta di assistenza nella conduzione di uno studio di coorte. Le finalità di sanità pubblica si associano a quelle scientifiche nel motivare la conduzione dello studio. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: MATERIALI E METODI La lista dei dipendenti ed ex dipendenti degli stabilimenti è stata creata sulla base dei libri matricola aziendali. Sono state raccolte, a cura dello SPreSAL ASL 15, le ultime residenze note in azienda dei lavoratori dimessi dallo stabilimento di Cuneo. La stessa informazione è stata fornita dalla direzione dello stabilimento di Alessandria per i lavoratori dimessi da questa fabbrica al momento della formazione della coorte. E' stato condotto l’usuale follow-up per accertare lo stato in vita degli ex lavoratori, e sono state acquisite le cause di morte dei deceduti. Sono state condotte le usuali analisi della mortalità generale e causa specifica mediante confronto con una popolazione di riferimento esterna. Limitatamente ai lavoratori dello stabilimento di Cuneo sono stati identificati i casi incidenti di tumore della vescica nei membri della coorte. E' stata analizzata l'incidenza di tali tumori mediante confronto con una popolazione di riferimento esterna. E' stato condotto anche uno studio caso controllo innestato nella coorte, sui casi incidenti di carcinoma vescicale. RISULTATI La mortalità generale presenta un deficit rispetto all'atteso concentrato negli anni di osservazione durante l'attività in azienza (effetto lavoratore sano); dopo la dimissione la mortalità generale è sovrapponibile all'atteso. Il deficit di mortalità nella coorte è concentrato nelle malattie cardio-vascolari e respiratorie. La mortalità tumorale è sovrapponibile all'atteso per la maggior parte delle sedi, inclusa la vescica; si è osservato un eccesso non statisticamente significativo di tumori maligni della pleura ed uno statisticamente significativo di tumori della tiroide. SCALA DEI TEMPI: Analisi dello studio caso controllo: in corso. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: E’ stata eseguita l’analisi della mortalità generale e causa specifica, con riferimento esterno (popolazione di riferimento: la popolazione generale piemontese). E’ stata eseguita l’analisi dell’incidenza di tumori vescicali con riferimento esterno (popolazione di riferimento: la popolazione generale torinese). COLLABORATORI INTERNI: Francesco BARONE ADESI, Daniela FERRANTE, Marco GILARDETTI, Corrado MAGNANI, Franco MERLETTI, Antonella STURA 152 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.021 COLLABORATORI ESTERNI: Plinio Amendola (Master di II Livello, Università degli Studi di Torino), Roberto Calisti (ASUR Marche), Anna Maria Cacciatore (ASL 15), Anna Maria Fossati (ASL 15), Roel Vermeulen (Institute for Risk Assessment Studies, University of Utrecht). RISORSE E FINANZIAMENTO: Nel 2002 lo studio è stato finanziato da una convenzione tra ASL 15 e ASO San Giovanni Battista. L’acquisizione delle diagnosi istologicamente confermate di neoplasia delle vie urinarie presso gli ospedali di Savigliano, Mondovì Bra ed Alba è stata finanziata dalla Regione Piemonte, Ricerca Sanitaria Finalizzata 2002 e 2003 (del progetto è titolare l’ASL 15). Lo studio caso-controllo nella coorte sulle neoplasie delle vie urinarie è stato finanziato dalla Regione Piemonte, Ricerca Sanitaria Finalizzata 2004 (del progetto è stata titolare l’ASL 15). NOTE: I dati inerenti i lavoratori assunti a partire dal 1970 contribuiranno allo studio multicentrico sulla mortalità dei lavoratori della gomma avviato dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC). PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. E’ stato sottomesso per la pubblicazione un rapporto scientifico sui risultati delle analisi di mortalità e di incidenza con riferimento esterno. 153 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.023 Biologia molecolare dei mesoteliomi maligni Molecular biology of malignant mesothelioma RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI COORDINAMENTO: Studio multicentrico OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Analisi dei fattori di rischio genetici (polimorfismi metabolici, attivazione di oncogeni) per lo sviluppo del mesotelioma pleurico ed interazione tra fattori genetici ed esposizione all’amianto. Analisi dei polimorfismi del DNA repair. Analisi GWAS. Ricerca di DNA e di antigeni del virus SV 40 a livello cellulare e serico. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Lo studio si integra con la rilevazione e con la raccolta di anamnesi professionale di casi e controlli condotta dal Registro dei Mesoteliomi Maligni. Per tutti i soggetti saranno raccolti campioni adeguati di materiale biologico. Gli esami di laboratorio saranno condotti in laboratori esterni, fino alla disponibilità del laboratorio di Epidemiologia Molecolare. Sarà condotto uno studio GWAS. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Lo studio è in corso dal gennaio 2001 tra i residenti nella ASL 21, con un disegno caso-controllo di popolazione. Dal gennaio 2005 lo studio è stato esteso ai residenti nella provincia di Torino, con un disegno caso-controllo ospedaliero. Nel 2005-6 è stata analizzata l’associazione tra polimorfismi genetici di geni del riparo del DNA, esposizione ad amianto e rischio di mesotelioma, sulla base dei casi osservati tra il 2001 ed il settembre 2004 nella popolazione della ASL 21 e dei relativi controlli. L’analisi, visti i risultati positivi osservati a proposito del gene XRCC1, è stata estesa ad altri geni. Nel 2007 sono state estese le analisi a tutti i soggetti inclusi nello studio caso controllo sul mesotelioma. Nel 2008 sono state estese le analisi ad altri geni, alla stima degli aplotipi, con relativa valutazione dei rischi. Sono state pubblicate una rassegna sul ruolo dei polimorfismi genetici nel mesotelioma ed un lavoro sul polimorfismo del gene NAT2, in collaborazione con l’IST Genova. Lo studio GWAS è stato completato ed è in corso la validazione dei risultati. COLLABORATORI ESTERNI: IMPEGNO DI PERSONALE Il personale è quello già impegnato per la rilevazione e l’intervista dei casi, con un’unità a tempo definito per le interviste aggiuntive ai controlli. COLLABORATORI Collaborazioni esterne: I. Dianzani (università di Novara), M. Musti e D. Cavone (Università di Bari), G. P. Betta (Ospedale di Alessandria), G. Barbanti Brodano e M. Tognon (Università di Ferrara), G. Matullo (ISI). RISORSE E FINANZIAMENTO: Finanziamento triennale ISPESL (gestito dall’Università di Bari). Finanziamento Regione Piemonte, Bando Ricerca Scientifica Applicata (DD.GG.RR. 78-9416 del 19.05.2003 e 111-10277 del 01-08-2003). Altre richieste in corso. 154 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.023 NOTE: connessioni: Registro Tumori, Epidemiologia clinica PUBBLICAZIONI: •DIANZANI I, GIBELLO L, BIAVA A, GIORDANO M, BERTOLOTTI M, BETTI M, FERRANTE D, GUARRERA S, BETTA GP, MIRABELLI D, MATULLO G, MAGNANI C. Polymorphisms in DNA repair genes as risk factors for asbestos-related malignant mesothelioma in a general population study. Mutat Res 2006; 599: 124-34. •BETTI M, NERI M, FERRANTE D, LANDI S, BIAVA A, GEMIGNANI F, BERTOLOTTI M, MIRABELLI D, PADOAN M, UGOLINI D, BOTTA M, BONASSI S, MAGNANI C, DIANZANI I. Pooled analysis of NAT2 genotypes as risk factors for asbestos-related malignant mesothelioma. Int J Hyg Environ Health 2008 Sep 30. •NERI M, UGOLINI D, DIANZANI I, GEMIGNANI F, LANDI S, CESARIO A, MAGNANI C, MUTTI L, PUNTONI R, BONASSI S. Genetic susceptibility to malignant pleural mesothelioma and other asbestos-associated diseases Mutat Res 2008; 659: 126–36. •UGOLINI D, NERI M, CEPPI M, CESARIO A, DIANZANI I, FILIBERTI R, GEMIGNANI F, LANDI S, MAGNANI C, MUTTI L, PUNTONI R, BONASSI S. Genetic susceptibility to malignant mesothelioma and exposure to asbestos: The influence of the familial factor. Mutat Res 2008; 658: 162–71. Ulteriori pubblicazioni sono in preparazione. Ulteriori pubblicazioni sono attese al termine del progetto. 155 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.025 Tumori dell'endometrio, alimentazione, peso corporeo e interazioni geni-ambiente: uno studio collaborativo in Italia e negli USA Endometrial cancer, diet, body weight, and gene-environment interactions: a collaborative study in Italy and the United States RESPONSABILE: Dr.ssa Carlotta SACERDOTE COORDINAMENTO: Studio collaborativo (Memorial Sloan-Kettering Cancer Center, New York; Divisioni dell’Ospedale S. Anna, Torino e Cliniche Universitarie di Ginecologia e Ostetricia, Torino) OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: I tassi di incidenza dei tumori endometriali sono più bassi in Italia che negli Stati Uniti. Inoltre i tassi italiani non mostrano differenze tra Nord e Sud, a differenza dei tumori della mammella (che condividono molti fattori di rischio con i tumori endometriali). Così non sembrano esservi differenze tra le donne che migrano dal Sud al Nord Italia o negli Stati Uniti. Una possibile spiegazione per questi dati di epidemiologia descrittiva è legata a un ruolo conflittuale dell’obesità e, rispettivamente, dell’alimentazione. Nel Sud Italia l’obesità è frequente tra le donne, ma un maggiore consumo di una dieta mediterranea può esercitare un ruolo protettivo. Anche la storia riproduttiva tende ad essere molto diversa al Nord e al Sud. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: E' stato condotto uno studio caso-controllo sui principali fattori di rischio per i tumori dell’endometrio, congiuntamente a Torino, dove vi è un’ampia popolazione di donne migrate del Sud Italia, e a New York, dove vi è una quota di donne migrate dall’Italia. Le principali ipotesi sottoposte a indagine sono le seguenti: 1) se le migranti hanno diverse abitudini alimentari, indice di massa corporea (BMI) e abitudini riproduttive rispetto alle non-migranti se le differenze nei fattori di rischio possono spiegare i profili di rischio dei tumori dell’endometrio in Italia e negli USA e il diverso comportamento rispetto ai tumori della mammella indagare sul ruolo opposto svolto dall’obesità e dalle abitudini alimentari mediterranee indagare sul ruolo di polimorfismi metabolici che interagiscono con i fattori di rischio nel condizionare l’occorrenza di tumori dell’endometrio. (SHBG, CYP19, COMT e geni della riparazione del DNA). Sono stati reclutati 308 casi di tumore maligno dell'endometrio, 140 controlli ospedalieri e sono stati identificati 98 controlli dalla coorte di EPIC Torino. I soggetti partecipanti allo studio sono stati tipizzati per SHBG rs6259, CYP19A1 rs700518, CYP19A1 rs727479, MSH2 rs2303428, MSH2 rs2059520, HNF1B rs4430796, HHEX rs7923837, HHEX rs1111875, ESR1 rs3020314. SCALA DEI TEMPI: Nel 2012 sono previste pubblicazioni sullo studio torinese e pubblicazioni in collaborazione con il consorzio internazionale E2C2. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Sono in preparazione alcune pubblicazioni sui dati del consortio internazionale: - Tea consumption and Endometrial Cancer Risk - Association between SHBG polymorphisms and endometrial cancer risk: a pooled analysis in E2C2 - Risk Factors for Different Histotypes of Endometrial Cancer E una pubblicazione sullo studio torinese: - Intake of fruits and vegetables and the risk of bladder cancer 156 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.025 COLLABORATORI INTERNI: Laura FIORINI COLLABORATORI ESTERNI: Co-responsabile dello studio è Paolo Vineis, HuGeF. Collaboratore esterno: Giuseppe Matullo, HuGeF. Lo studio partecipa ad un consorzio internazionale di studi caso controllo sul tumore dell’endometrio coordinato dall’NCI (Epidemiology of Endometrial Cancer Consortium, E2C2). RISORSE E FINANZIAMENTO: AIRC e Ricerca Finalizzata Regione Piemonte PUBBLICAZIONI: Protocollo dello studio. 157 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.028 Fattori ambientali e suscettibilità genetica nell'eziologia dei tumori del capo collo: studio epidemiologico multicentrico europeo Environmental factors and genetic susceptibility in the aetiology of head and neck cancers: a multicentric European epidemiological study RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI COORDINAMENTO: Studio multicentrico OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Principale obiettivo: testare l’ipotesi che le grandi differenze nell’incidenza di cancri UADT in Europa siano dovute a uno o più dei seguenti: - differenti pattern di consumo di alcool e di tipo di bevanda alcolica - differente suscettibilità genetica al metabolismo dell’alcool - differente suscettibilità genetica al metabolismo del tabacco o a danno del DNA - interazione tra elevato consumo di alcool e altri fattori di stile di vita e di nutrizione, specialmente basso consumo di frutta e verdura e consumo di tabacco. Obiettivi specifici sono: 1.Studiare se i pattern specifici e i fattori eziologici conosciuti sono importanti includendo tipi specifici di consumo di alcool (es. superalcolici, birra, vino) e pattern di consumo alcolico (consumo molto elevato una o due volte la settimana verso un consumo regolare moderato). 2.Studiare altri pattern nutrizionali incluso l’effetto protettivo di frutta e verdura fresca, rischi associati al consumo di pesce, carne e verdure salate affumicate. 3.Studiare l’interazione tra elevato consumo di alcool ed altri fattori dietetici o stili di vita, specialmente basso consumo di frutta e verdura e consumo di tabacco. 4.Studiare il ruolo della suscettibilità genetica al metabolismo dell’alcool e del tabacco e del danno del DNA nello spiegare le differenze internazionali, così come il rischio individuale per i tumori UADT. 5.Fornire un sufficiente numero di casi per permettere un’analisi per sottogruppi di specifici soggetti includendo differenti categorie di età e di sesso. Questo include i fattori di rischio che hanno un effetto più importante in soggetti sotto i 55 anni di età. Infatti i tumori UADT sono in proporzione alti in questo gruppo e sono da molti anni in aumento in Europa. 6.Combinare le informazioni sulle esposizioni a stili di vita e fattori nutrizionali su suscettibilità genetica e biomarkers per il riparo del DNA, valutare come queste variabili possano essere usate a livello dell’individuo per identificare gruppi ad alto rischio per lo sviluppo dei tumori UADT. 7.Fornire tutti i risultati separatamente per i sottotipi UADT e per tipo istologico. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Principali punti 1. Studio caso-controllo in 12 centri / 8 nazioni europee inclusa l’Italia (3 centri) 2. Controlli ospedalieri e di popolazione 3. Interviste strutturate su esposizioni di stile di vita e anamnestiche 4. Campioni di sangue ottenuti da casi e da controlli 5. Campioni di biopsia ottenuti dai casi quando possibile 6. Tutti i soggetti saranno studiati per geni potenzialmente coinvolti nei tumori UADT 7. Una banca biologica è stata costituita per testare nel futuro altre ipotesi. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: La raccolta dati è terminata nel 2005-2006, con il raggiungimento degli obbiettivi sia a livello italiano che europeo. I primi articoli sono stati pubblicati nel 2008. Analisi in corso e nuove pubblicazioni sono attese. 158 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.028 COLLABORATORI INTERNI: Lorenzo RICHIARDI COLLABORATORI ESTERNI: Paul Brennan, Paolo Boffetta (IARC, Lione), Lorenzo Simonato (Università di Padova), Renato Talamini (CRO Aviano). RISORSE E FINANZIAMENTO: Unione Europea. PUBBLICAZIONI: • CHUANG SC, JENAB M, HECK JE, BOSETTI C, TALAMINI R, MATSUO K, CASTELLSAGUE X, FRANCESCHI S, HERRERO R, WINN DM, LA VECCHIA C, MORGENSTERN H, ZHANG ZF, LEVI F, DAL MASO L, KELSEY K, MCCLEAN MD, VAUGHAN T, LAZARUS P, MUSCAT J, RAMROTH H, CHEN C, SCHWARTZ SM, ELUF-NETO J, HAYES RB, PURDUE M, BOCCIA S, CADONI G, ZARIDZE D, KOIFMAN S, CURADO MP, AHRENS W, BENHAMOU S, MATOS E, LAGIOU P, SZESZENIA-DABROWSKA N, OLSHAN AF, FERNANDEZ L, MENEZES A, AGUDO A, DAUDT AW, MERLETTI F, MACFARLANE GJ, KJAERHEIM K, MATES D, HOLCATOVA I, SCHANTZ S, YU GP, SIMONATO L, BRENNER H, MUELLER H, CONWAY DI, THOMSON P, FABIANOVA E, ZNAOR A, RUDNAI P, HEALY CM, FERRO G, BRENNAN P, BOFFETTA P, HASHIBE M. DIET AND THE RISK OF HEAD AND NECK CANCER: A POOLED ANALYSIS IN THE INHANCE CONSORTIUM. CANCER CAUSES CONTROL. 2012 JAN;23(1):69-88. EPUB 2011 OCT 29. PUBMED PMID: 22037906. • MACFARLANE TV, MACFARLANE GJ, THAKKER NS, BENHAMOU S, BOUCHARDY C, AHRENS W, POHLABELN H, LAGIOU P, LAGIOU A, CASTELLSAGUE X, AGUDO A, SLAMOVA A, PLZAK J, MERLETTI F, RICHIARDI L, TALAMINI R, BARZAN L, KJAERHEIM K, CANOVA C, SIMONATO L, CONWAY DI, MCKINNEY PA, THOMSON P, SLOAN P, ZNAOR A, HEALY CM, MCCARTAN BE, MARRON M, BRENNAN P. ROLE OF MEDICAL HISTORY AND MEDICATION USE IN THE AETIOLOGY OF UPPER AERODIGESTIVE TRACT CANCERS IN EUROPE: THE ARCAGE STUDY. ANN ONCOL. 2012 APR;23(4):1053-60. EPUB 2011 AUG 9. PUBMED PMID: 21828376. • ANANTHARAMAN D, MARRON M, LAGIOU P, SAMOLI E, AHRENS W, POHLABELN H, SLAMOVA A, SCHEJBALOVA M, MERLETTI F, RICHIARDI L, KJAERHEIM K, CASTELLSAGUE X, AGUDO A, TALAMINI R, BARZAN L, MACFARLANE TV, TICKLE M, SIMONATO L, CANOVA C, CONWAY DI, MCKINNEY PA, THOMSON P, ZNAOR A, HEALY CM, MCCARTAN BE, HASHIBE M, BRENNAN P, MACFARLANE GJ. POPULATION ATTRIBUTABLE RISK OF TOBACCO AND ALCOHOL FOR UPPER AERODIGESTIVE TRACT CANCER. ORAL ONCOL. 2011 AUG;47(8):725-31. PUBMED PMID: 21684805. • RICHIARDI L, CORBIN M, MARRON M, AHRENS W, POHLABELN H, LAGIOU P, MINAKI P, AGUDO A, CASTELLSAGUE X, SLAMOVA A, SCHEJBALOVA M, KJAERHEIM K, BARZAN L, TALAMINI R, MACFARLANE GJ, MACFARLANE TV, CANOVA C, SIMONATO L, CONWAY DI, MCKINNEY PA, SNEDDON L, THOMSON P, ZNAOR A, HEALY CM, MCCARTAN BE, BENHAMOU S, BOUCHARDY C, HASHIBE M, BRENNAN P, MERLETTI F. OCCUPATION AND RISK OF UPPER AERODIGESTIVE TRACT CANCER: THE ARCAGE STUDY. INT J CANCER. 2012 MAY 15;130(10):2397-406. DOI: 10.1002/IJC.26237. EPUB 2011 AUG 16. PUBMED PMID: 21671472. • MCKAY JD, TRUONG T, GABORIEAU V, CHABRIER A, CHUANG SC, BYRNES G, ZARIDZE D, SHANGINA O, SZESZENIA-DABROWSKA N, LISSOWSKA J, RUDNAI P, FABIANOVA E, BUCUR A, BENCKO V, HOLCATOVA I, JANOUT V, FORETOVA L, LAGIOU P, TRICHOPOULOS D, BENHAMOU S, BOUCHARDY C, AHRENS W, MERLETTI F, RICHIARDI L, TALAMINI R, BARZAN L, KJAERHEIM K, MACFARLANE GJ, MACFARLANE TV, SIMONATO L, CANOVA C, AGUDO A, CASTELLSAGUÉ X, LOWRY R, CONWAY DI, MCKINNEY PA, HEALY CM, TONER ME, ZNAOR A, CURADO MP, KOIFMAN S, MENEZES A, WÜNSCH-FILHO V, NETO JE, GARROTE LF, BOCCIA S, CADONI G, ARZANI D, OLSHAN AF, WEISSLER MC, FUNKHOUSER WK, LUO J, LUBIŃSKI J, TRUBICKA J, LENER M, OSZUTOWSKA D, SCHWARTZ SM, CHEN C, FISH S, DOODY DR, MUSCAT JE, LAZARUS P, GALLAGHER CJ, CHANG SC, ZHANG ZF, WEI Q, STURGIS EM, WANG LE, FRANCESCHI S, HERRERO R, KELSEY KT, MCCLEAN MD, MARSIT CJ, NELSON HH, ROMKES M, BUCH S, NUKUI T, ZHONG S, LACKO M, MANNI JJ, PETERS WH, HUNG RJ, MCLAUGHLIN J, VATTEN L, NJØLSTAD I, GOODMAN GE, FIELD JK, LILOGLOU T, VINEIS P, CLAVEL-CHAPELON F, PALLI D, TUMINO R, KROGH V, PANICO S, GONZÁLEZ CA, QUIRÓS JR, MARTÍNEZ C, NAVARRO C, ARDANAZ E, LARRAÑAGA N, KHAW KT, KEY T, BUENO-DE-MESQUITA HB, PEETERS PH, TRICHOPOULOU A, LINSEISEN J, BOEING H, HALLMANS G, OVERVAD K, TJØNNELAND A, KUMLE M, RIBOLI E, VÄLK K, VOODER T, METSPALU A, ZELENIKA D, BOLAND A, DELEPINE M, FOGLIO M, LECHNER D, BLANCHÉ H, GUT IG, GALAN P, HEATH S, HASHIBE M, HAYES RB, BOFFETTA P, LATHROP M, BRENNAN P. A GENOME-WIDE ASSOCIATION STUDY OF UPPER AERODIGESTIVE TRACT CANCERS CONDUCTED WITHIN THE INHANCE CONSORTIUM. PLOS GENET. 2011 MAR;7(3):E1001333. EPUB 2011 MAR 17. ERRATUM IN: PLOS GENET. 2011 APR;7(4). DOI: 10.1371/ANNOTATION/9952526F-2F1F-47F3-AF0F-1A7CF6F0ABC1. VOODERN, TÕNU [CORRECTED TO VOODER, TÕNU]. PUBMED PMID: 21437268; PUBMED CENTRAL PMCID: PMC3060072. • Macfarlane TV, Macfarlane GJ, Oliver RJ, Benhamou S, Bouchardy C, Ahrens W, Pohlabeln H, Lagiou P, Lagiou A, Castellsague X, Agudo A, Merletti F, Richiardi L, Kjaerheim K, Slamova A, Schejbalova M, Canova C, Simonato L, Talamini R, Barzan L, Conway DI, McKinney PA, Znaor A, Lowry RJ, Thomson P, Healy CM, McCartan BE, Marron M, Hashibe M, Brennan P. The aetiology of upper aerodigestive tract cancers among young adults in Europe: the ARCAGE study. Cancer Causes Control. 2010 Dec;21(12):2213-21. • Park SL, Lee YC, Marron M, Agudo A, Ahrens W, Barzan L, Bencko V, Benhamou S, Bouchardy C, Canova C, Castellsague X, Conway DI, Healy CM, Holcátová I, Kjaerheim K, Lagiou P, Lowry RJ, 159 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.028 Macfarlane TV, Macfarlane GJ, McCartan BE, McKinney PA, Merletti F, Pohlabeln H, Richiardi L, Simonato L, Sneddon L, Talamini R, Trichopoulos D, Znaor A, Brennan P, Hashibe M. The association between change in body mass index and upper aerodigestive tract cancers in the ARCAGE project: Multicenter case-control study. Int J Cancer. 2011 Mar 15;128(6):1449-61. • Canova C, Richiardi L, Merletti F, Pentenero M, Gervasio C, Tanturri G, Garzino-Demo P, Pecorari G, Talamini R, Barzan L, Sulfaro S, Franchini G, Muzzolini C, Bordin S, Pugliese GN, Macrì E, Simonato L. Alcohol, tobacco and genetic susceptibility in relation to cancers of the upper aerodigestive tract in northern Italy. Tumori. 2010 Jan-Feb;96(1):1-10. • CANOVA C, HASHIBE M, SIMONATO L, NELIS M, METSPALU A, LAGIOU P, TRICHOPOULOS D, AHRENS W, PIGEOT I, MERLETTI F, RICHIARDI L, TALAMINI R, BARZAN L, MACFARLANE GJ, MACFARLANE TV, HOLCÁTOVÁ I, BENCKO V, BENHAMOU S, BOUCHARDY C, KJAERHEIM K, LOWRY R, AGUDO A, CASTELLSAGUÉ X, CONWAY DI, MCKINNEY PA, ZNAOR A, MCCARTAN BE, HEALY CM, MARRON M, BRENNAN P. Genetic associations of 115 polymorphisms with cancers of the upper aerodigestive tract across 10 European countries: the ARCAGE project. Cancer Res. 2009 Apr 1;69(7):2956-65 •SCHMEISSER N, CONWAY DI, MCKINNEY PA, MCMAHON AD, POHLABELN H, MARRON M, BENHAMOU S, BOUCHARDY C, MACFARLANE GJ, MACFARLANE TV, LAGIOU P, LAGIOU A, BENCKO V, HOLCÁTOVÁ I, MERLETTI F, RICHIARDI L, KJAERHEIM K, AGUDO A, TALAMINI R, POLESEL J, CANOVA C, SIMONATO L, LOWRY R, ZNAOR A, HEALY C, MCCARTEN BE, HASHIBE M, BRENNAN P, AHRENS W. Life course social mobility and risk of upper aerodigestive tract cancer in men. Eur J Epidemiol. 2010 Mar;25(3):173-82. Epub 2010 Feb 9. •LEE YC, MARRON M, BENHAMOU S, BOUCHARDY C, AHRENS W, POHLABELN H, LAGIOU P, TRICHOPOULOS D, AGUDO A, CASTELLSAGUE X, BENCKO V, HOLCATOVA I, KJAERHEIM K,MERLETTI F, RICHIARDI L, MACFARLANE GJ, MACFARLANE TV, TALAMINI R, BARZAN L, CANOVA C, SIMONATO L, CONWAY DI, MCKINNEY PA, LOWRY RJ, SNEDDON L, ZNAOR A, HEALY CM, MCCARTAN BE, BRENNAN P, HASHIBE M. Active and involuntary tobacco smoking and upper aerodigestive tract cancer risks in a multicenter case-control study. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2009 Dec;18(12):3353-61. •CONWAY DI, MCKINNEY PA, MCMAHON AD, AHRENS W, SCHMEISSER N, BENHAMOU S, BOUCHARDY C, MACFARLANE GJ, MACFARLANE TV, LAGIOU P, MINAKI P, BENCKO V, HOLCÁTOVÁ I, MERLETTI F, RICHIARDI L, KJAERHEIM K, AGUDO A, CASTELLSAGUE X, TALAMINI R, BARZAN L, CANOVA C, SIMONATO L, LOWRY RJ, ZNAOR A, HEALY CM, MCCARTAN BE, MARRON M, HASHIBE M, BRENNAN P. Socioeconomic factors associated with risk of upper aerodigestive tract cancer in Europe. Eur J Cancer. 2010 Feb;46(3):588-98. Epub 2009 Oct 24. •LIPS EH, GABORIEAU V, MCKAY JD, CHABRIER A, HUNG RJ, BOFFETTA P, HASHIBE M, ZARIDZE D, SZESZENIA-DABROWSKA N, LISSOWSKA J, RUDNAI P, FABIANOVA E, MATES D, BENCKO V, FORETOVA L, JANOUT V, FIELD JK, LILOGLOU T, XINARIANOS G, MCLAUGHLIN J, LIU G, SKORPEN F, ELVESTAD MB, HVEEM K, VATTEN L, STUDY E, BENHAMOU S, LAGIOU P, HOLCÁTOVÁ I, MERLETTI F, KJAERHEIM K, AGUDO A, CASTELLSAGUÉ X, MACFARLANE TV, BARZAN L, CANOVA C, LOWRY R, CONWAY DI, ZNAOR A, HEALY C, CURADO MP, KOIFMAN S, ELUF-NETO J, MATOS E, MENEZES A, FERNANDEZ L, METSPALU A, HEATH S, LATHROP M, BRENNAN P. Association between a 15q25 gene variant, smoking quantity and tobacco-related cancers among 17 000 individuals. Int J Epidemiol. 2009 Sep 23. [Epub ahead of print] •LAGIOU P, TALAMINI R, SAMOLI E, LAGIOU A, AHRENS W, POHLABELN H, BENHAMOU S, BOUCHARDY C, SLAMOVA A, SCHEJBALOVA M, MERLETTI F, RICHIARDI L, KJAERHEIM K, AGUDO A, CASTELLSAGUE X, MACFARLANE TV, MACFARLANE GJ, BIGGS AM, BARZAN L, CANOVA C, SIMONATO L, LOWRY RJ, CONWAY DI, MCKINNEY PA, ZNAOR A, MCCARTAN BE, HEALY CM, MARRON M, HASHIBE M, BRENNAN P. Diet and upper-aerodigestive tract cancer in Europe: The ARCAGE study. Int J Cancer 2008 Dec 23. •BALBO S, HASHIBE M, GUNDY S, BRENNAN P, CANOVA C, SIMONATO L, MERLETTI F, RICHIARDI L, AGUDO A, CASTELLSAGUÉ X, ZNAOR A, TALAMINI R, BENCKO V, HOLCÁTOVÁ I, WANG M, HECHT SS, BOFFETTA P. N2-ethyldeoxyguanosine as a potential biomarker for assessing effects of alcohol consumption on DNA. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2008; 17: 3026-32. •HASHIBE M, MCKAY JD, CURADO MP, OLIVEIRA JC, KOIFMAN S, KOIFMAN R, ZARIDZE D, SHANGINA O, WÜNSCH-FILHO V, ELUF-NETO J, LEVI JE, MATOS E, LAGIOU P, LAGIOU A, BENHAMOU S, BOUCHARDY C, SZESZENIA-DABROWSKA N, MENEZES A, DALL'AGNOL MM, MERLETTI F, RICHIARDI L, FERNANDEZ L, LENCE J, TALAMINI R, BARZAN L, MATES D, MATES IN, KJAERHEIM K, MACFARLANE GJ, MACFARLANE TV, SIMONATO L, CANOVA C, HOLCÁTOVÁ I, AGUDO A, CASTELLSAGUÉ X, LOWRY R, JANOUT V, KOLLAROVA H, CONWAY DI, MCKINNEY PA, ZNAOR A, FABIANOVA E, BENCKO V, LISSOWSKA J, CHABRIER A, HUNG RJ, GABORIEAU V, BOFFETTA P, BRENNAN P. Multiple ADH genes are associated with upper aerodigestive cancers. Nat Genet 2008; 40: 707-9. •HUNG RJ, MCKAY JD, GABORIEAU V, BOFFETTA P, HASHIBE M, ZARIDZE D, MUKERIA A, SZESZENIA-DABROWSKA N, LISSOWSKA J, RUDNAI P, FABIANOVA E, MATES D, BENCKO V, FORETOVA L, JANOUT V, CHEN C, GOODMAN G, FIELD JK, LILOGLOU T, XINARIANOS G, CASSIDY A, MCLAUGHLIN J, LIU G, NAROD S, KROKAN HE, SKORPEN F, ELVESTAD MB, HVEEM K, VATTEN L, LINSEISEN J, CLAVEL-CHAPELON F, VINEIS P, BUENO-DE-MESQUITA HB, LUND E, MARTINEZ C, BINGHAM S, RASMUSON T, HAINAUT P, RIBOLI E, AHRENS W, BENHAMOU S, LAGIOU P, TRICHOPOULOS D, HOLCÁTOVÁ I, MERLETTI F, KJAERHEIM K, AGUDO A, MACFARLANE G, TALAMINI R, SIMONATO L, LOWRY R, CONWAY DI, ZNAOR A, HEALY C, ZELENIKA D, BOLAND A, DELEPINE M, FOGLIO M, LECHNER D, MATSUDA F, BLANCHE H, GUT I, HEATH S, LATHROP M, BRENNAN P. A susceptibility locus for lung cancer maps to nicotinic acetylcholine receptor subunit genes on 15q25. Nature 2008; 452: 633-7. •LAGIOU P, GEORGILA C, MINAKI P, AHRENS W, POHLABELN H, BENHAMOU S, BOUCHARDY C, SLAMOVA A, SCHEJBALOVA M, MERLETTI F, RICHIARDI L, KJAERHEIM K, AGUDO A, CASTELLSAGUE X, MACFARLANE TV, MACFARLANE GJ, TALAMINI R, BARZAN L, CANOVA C, SIMONATO L, LOWRY R, CONWAY DI, MCKINNEY PA, 160 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.028 ZNAOR A, MCCARTAN BE, HEALY C, NELIS M, METSPALU A, MARRON M, HASHIBE M, BRENNAN PJ. Alcohol-related cancers and genetic susceptibility in Europe: the ARCAGE project: study samples and data collection. Eur J Cancer Prev 2009; 18: 76-84. 161 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.030 Indagine sui fattori di rischio per il cancro della mammella nella popolazione femminile invitata allo screening mammografico – FriCaM Risk factors for breast cancer among women invited for mammography screening: a population survey RESPONSABILE: Dr. Antonio PONTI COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto ASL Milano OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Lo studio si propone di validare modelli di predizione del rischio per il tumore della mammella, in primo luogo il modello di Gail. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Somministrazione di un questionario autosomministrato, a lettura ottica, sulla alimentazione, abitudini di vita, storia riproduttiva, familiarità a circa 400.000 donne di 50-69 anni invitate ad effettuare una mammografia di screening. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Partecipano allo studio il programma di screening dell'ASL di Milano, il programma di screening della città di Firenze e il programma di screening della città di Torino. L’invio dei questionari alle donne invitate è stato avviato nel Settembre 2004 ed è terminato nel Gennaio 2007. Nel complesso la rispondenza è stata di circa il 60% tra le 70.000 donne che hanno effettuato un esame di screening nel periodo di durata dello studio. Quest’ultima si è protratta per un periodo leggermente superiore ai due anni (che corrisponde al periodismo degli inviti) per consentire di raggiungere donne invitate o aderenti in ritardo. E’ tuttora in corso l’analisi multicentrica dei dati. COLLABORATORI INTERNI: Antonio AQUECI, Alfonso FRIGERIO, Livia GIORDANO, Galina GONZALEZ, Ettore MANCINI, Guglielmo RONCO, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE RISORSE E FINANZIAMENTO: Il progetto è finanziato dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. PUBBLICAZIONI: •BISANTI L, RUSSO A, BELLINI A, MANCINI E, PONTI A, SEGNAN N, ROSSELLI DEL TURCO M, ZAPPA M. Caratterizzazione della popolazione afferente ai programmi di screening mammografico: risultati preliminari dello studio FRiCaM (Fattori di rischio per il Cancro della Mammella). In: Rosselli del Turco M., Zappa M., eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Terzo rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2004, Pag. 144-149. •BISANTI L, RUSSO A, ROSSELLI DEL TURCO M., PONTI A, SEGNAN N, M, ZAPPA M. Caratterizzazione della popolazione afferente ai programmi di screening mammografico: risultati preliminari dello studio FRiCaM (Fattori di rischio per il Cancro della Mammella). In: Rosselli del Turco M., Zappa M., eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Quarto rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2005, Pag. 136-139. 162 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.031 Prevenzione dei tumori cutanei: sviluppo di un test biochimico per l'individuazione di gruppi ad alto rischio Skin cancer prevention: development screening of high risk groups of a biochemical test for RESPONSABILE: Dr. Stefano ROSSO COORDINAMENTO: Studio italiano OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: I risultati degli studi sui fattori di rischio ambientali, genetici e fenotipici hanno portato all’individuazione di una serie di marker di rischio di differente significato e precisione di misura. Andiamo dalle misure anamnestiche di esposizione solare, alla misurazione soggettiva delle caratteristiche cutanee, ed infine alla individuazione di specifici marker genetici. Tuttavia, mentre le misure epidemiologiche soffrono di mancanza di specificità, i markers hanno prevalenze molto basse e di fatto sono inutilizzabili in un ambito di prevenzione di popolazione. Un marker intermedio è stato individuato in studi precedenti, nella eumelanina, che possiede buona specificità e prevalenze elevate. Tuttavia, trattandosi di un marcatore biochimico presente in tutta la popolazione in quantità continue, la definizione di un cut-off adeguato a minimizzare i costi ed a massimizzare i risultati è più problematico. L’alternativa individuata è quella di studiare prima ed utilizzare poi, altri marker in congiunzione alle eumelanine, in modo da aumentarne la specificità e di ottenere un criterio esterno per l’individuazione di un punto di cut-off. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Determinazione biochimica di un campione di capelli provenienti dallo studio multicentrico HELIOS 2, con metodi atti ad individuare marcatori feomelanici. Le determinazioni sono effettuate presso l’Istituto per lo Studio delle Macromolecole (ISMAC) – Sezione di Biella, che ha già collaborato con le fasi precedenti dello studio HELIOS 2. SCALA DEI TEMPI: 1.Individuazione del campione febbraio 2004 2.Determinazioni HPLC entro l’estate 2005 3.Controllo di riproducibilità estate 2005 4.Analisi e pubblicazione dei risultati entro il 2006. 5.Estensione dell’analisi con metodo NIR all’intero campione: 2007-2008. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Dopo il completamento dell’analisi su un sotto-campione di melanomi e controlli, è stato prevista l’estensione dell’analisi con metodo NIR a resto del campione (melanomi, BCC, SCC e restanti controlli). Per raggiungere questo obiettivo è stato richiesto nel corso del 2007 un finanziamento alla Ricerca finalizzata della Regione Piemonte, erogato e reso disponibile alla fine dell’anno. Nel corso del 2008 si è provveduto ad utilizzare il finanziamento per l’effettuazione delle determinazioni presso l’ISMAC del CNR di Biella. Nel corso del 2011 è stata effettuata l'analisi dei dati e si prosegue nel 2012 con la pubblcazione di alcuni risultati. COLLABORATORI INTERNI: Roberto ZANETTI COLLABORATORI ESTERNI: M. Zoccola, R Mossotti, R Innocenti (Istituto per lo studio delle Macromolecole del CNR di Biella) DI Loria (Istituto Roffo, Università di Buenos Aires). 163 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.031 RISORSE E FINANZIAMENTO: Nell’ambito dei progetti di ricerca sanitaria finalizzata della Regione Piemonte, il progetto ha ricevuto un finanziamento nel 2007. NOTE: STUDI MULTICENTRICI Si PUBBLICAZIONI: •ROSSO S, ZANETTI R, SANCHEZ MJ, NIETO A, MIRANDA A, MERCIER M, LORIA D, OSTERLIND A, GREINERT R, CHIRLAQUE MD, FABBROCINI G, BARBERA C, SANCHO-GARNIER H, LAURIA C, BALZI D, ZOCCOLA M. Is 2,3,5-Pyrroletricarboxylic Acid in hair a better risk indicator for melanoma than tradinional epidemiologic measures for skin phenotype?. Am J Epidemiol. 2007, 15;165: 1170-7. •Olsen CM, Green AC, Zens MS, Stukel TA, Bataille V, Berwick M, Elwood JM, Gallagher R, Holly EA, Kirkpatrick C, Mack T, Osterlind A, Rosso S, Swerdlow AJ, Karagas MR. Anthropometric factors and risk of melanoma in women: A pooled analysis. Int J Cancer. 2007 Nov 7. •ZANETTI R, ROSSO S, MARTINEZ C, NIETO A, MIRANDA A, MERCIER M, LORIA DI, OSTERLIND A, GREINERT R, NAVARRO C, FABBROCINI G, BARBERA C, SANCHO-GARNIER H, GAFA L, CHIARUGI A, MOSSOTTI R. Comparison of risk patterns in carcinoma and melanoma of the skin in men: a multi-centre case-case-control study. Br J Cancer 2006; 94: 743-51. •ZANETTI R, ZOCCOLA M, MOSSOTTI R, INNOCENTI R, LORIA DI, ROSSO S, and the Helios Working Group. PTCA determination in human hair: reliability and analytical aspects. Med Sci Monit 2006; 12: PI23-8. •Zoccola M, Mossotti R, Innocenti R, Loria DI, Rosso S, Zanetti R. A new approach in the determination of eumelanin in human hair using near infrared spectroscopy. NIR news 2005; 16: 10-12. 164 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.033 Coorte di nuovi nati basata su web. il progetto NINFEA Web-based birth cohort: the NINFEA project RESPONSABILE: Dr. Lorenzo RICHIARDI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Obiettivo del progetto è di reclutare via web e seguire nel tempo una coorte italiana di 10.000 NUOVI NATI italiani. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: 1) Potenziali membri della coorte sono le donne in gravidanza che siano a conoscenza del progetto, abbiano la possibilità di accedere ad internet e decidono di partecipare. Il reclutamento è cominciato a Luglio 2005. L’esistenza dello studio è pubblicizzato utilizzando diverse metodiche sia “attive” (come ad esempio una breve spiegazione dello studio durante i corsi di preparazione al parto, o volantini allegati ai risultati degli esami di laboratorio), sia passive (attraverso forum e siti internet). Per partecipare le donne devono connettersi al sito dello studio (www.progettoninfea.it) e compilare on-line il primo questionario. Due ulteriori questionari sono compilati, sempre on-line, 6 mesi dopo il parto e 18 mesi dopo il parto. Le donne ed i loro figli sono seguiti con follow-up attivo e passivo (Schede di Dimissione Ospedaliera, Registro Tumori) per almeno 18 anni. Il primo follow-up attivo dei 4 anni verte sullo svilupoo cognitivo. 2) Viene prelevato un campione di saliva dalle donne e dai bambini partecipanti utilizzando il kit Oragene. 3) All’interno della coorte di nascita è innestato dal luglio 2007 uno studio sperimentale di intervento per la cessazione del fumo in gravidanza e dopo il parto. L’intervento consiste nel dare l’informazione dell’esistenza dei centri antitabacco e fornire i contatti di quello più vicino alla residenza della partecipante. L’outcome è la prevalenza di fumo a 6 e 18 mesi. 4) Le informazioni raccolte nell’ambito della coorte di nuovi nati sono utilizzate anche per validare l’utilizzo di internet come strumento per il reclutamento e la conduzione di studi di coorte. In particolare sono in corso analisi sul possibile bias di selezione, sulla completezza del follow-up e sull’efficacia dei diversi sistemi di pubblicizzazione dell’esistenza della coorte. 5) la coorte collabora in diversi progetti internazionali, tra cui ENRIECO (www.enrieco.org) e CHICOS (www.chicosproject.eu) e analisi congiunte sui determinanti dell'asma e della crescita nei primi anni di vita STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Sono state reclutate circa 4800 donne, 3400 hanno compilato il questionario dei 6 mesi e 2400 quello dei 18 mesi. COLLABORATORI INTERNI: Sonia BARCELLARI, Iacopo BAUSSANO, Francesco BRUNETTI, Franco MERLETTI, Monica MICHELIS, Emanuele PIVETTA, Costanza PIZZI, Fabio SACCONA, Olga SASSU, Silvano STRALLA, Daniela ZUGNA RISORSE E FINANZIAMENTO: Compagnia di San Paolo, Regione Piemonte, MIUR PUBBLICAZIONI: Diverse pubblicazioni attese nel corso del progetto • RICHIARDI L, BAUSSANO I, MERLETTI F. Studi longitudinali di nuovi nati: utilizzare anche il web? Epidemiol Prev 2005; 29: 56. • RICHIARDI L, BAUSSANO I, VIZZINI L, DOUWES J, PEARCE N, MERLETTI F. Feasibility of recruiting a birth cohort through the Internet: the experience of the NINFEA cohort. Eur J Epidemiol 2007; 22: 831-7. . Pizzi C, De Stavola B, Merletti F, Bellocco R, dos Santos Silva I, Pearce N, Richiardi L. Sample selection and validity of exposure-disease association estimates in cohort studies. J Epidemiol Community Health 2011;65:407-11. . Pizzi C, De Stavola BL, Pearce N, Lazzarato F, Ghiotti P, Merletti F, Richiardi L. Selection bias and patterns of confounding in cohort studies: the case of the NINFEA web-based birth cohort. J Epidemiol Community Health. 165 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.033 2011. . Vrijheid M, Casas M, Bergström A, Carmichael A, Cordier S, Eggesbø M, Eller E, Fantini MP, Fernández MF, Fernández-Somoano A, Gehring U, Grazuleviciene R, Hohmann C, Karvonen AM, Keil T, Kogevinas M, Koppen G, Krämer U, Kuehni CE, Magnus P, Majewska R, Andersen M, Patelarou E, Petersen MS, Pierik FH, Polanska K, Porta D, Richiardi L, Santos AC, Slama, Sram RJ, Thijs C, Tischer C, Toft G, Trnovec T, Vandentorren S, Vrijkotte TG, Wilhelm M, Wright J, Nieuwenhuijsen M. European birth cohorts for environmental health research. Environ Health Perspect 2012;120:29-37. . Richiardi L, Pivetta E, Merletti F. Recruiting study participants through Facebook. Epidemiology 2012;23:175. 166 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.040 Studio internazionale sull'incidenza di secondi tumori nei sopravvissuti a tumore infantile International study on incidence of second malignancies in childhood cancer survivors RESPONSABILE: Dr.ssa Milena MAULE COORDINAMENTO: Studio multicentrico OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Valutare il rischio di secondo tumore in una coorte di sopravvissuti a tumore in età pediatrica (0-14 anni). MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Studio multicentrico internazionale coordinato dall'Agenzia Internazionale per le Ricerche sul Cancro (IARC) di Lione, che include dati di 13 registri tumori su base di popolazione (New South Wales (Australia), British Columbia, Manitoba and Saskatchewan (Canada), Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Singapore, Slovenia, Saragozza (Spagna), Svezia e Scozia). La coorte è composta di 37.505 bambini con diagnosi tumorale, fra i quali si sono verificati 375 secondi tumori. Il rischio di secondo tumore si valuta attraverso il calcolo dei rapporti standardizzati di incidenza e del rischio cumulativo di sviluppare un secondo tumore. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Tre articoli scientifici sui secondi tumori dopo leucemia o linfoma, tumore al sistema nervoso centrale e tumori solidi non cerebrali in età pediatrica sono stati pubblicati. Il progetto è stato concluso. COLLABORATORI INTERNI: Corrado MAGNANI, Franco MERLETTI, Guido PASTORE COLLABORATORI ESTERNI: Paolo Boffetta (IARC), Ghislaine Scelo (IARC), Paul Brennan (IARC). RISORSE E FINANZIAMENTO: IARC Lyon, Compagnia di San Paolo. PUBBLICAZIONI: - MAULE M, SCELO G, PASTORE G, BRENNAN P, HEMMINKI K, TRACEY E, SANKILA R, WEIDERPASS E, OLSEN JH, MCBRIDE ML, BREWSTER DH, POMPE-KIRN V, KLIEWER EV, CHIA KS, TONITA JM, MARTOS C, JONASSON JG, MERLETTI F, BOFFETTA P. Risk of second malignant neoplasms after childhood leukemia and lymphoma: an international study. J Natl Cancer Inst 2007; 99: 790-800. - MAULE M, SCELO G, PASTORE G, BRENNAN P, HEMMINKI K, PUKKALA E, WEIDERPASS E, OLSEN JH, TRACEY E, MCBRIDE ML, BREWSTER DH, POMPE-KIRN V, TONITA JM, KLIEWER EV, CHIA KS, JONASSON JG, MARTOS C, MAGNANI C, BOFFETTA P. Risk of second malignant neoplasms after childhood central nervous system malignant tumors: an international study. Eur J Cancer 2008; 44: 830-9. - MAULE M, SCELO G, PASTORE G, BRENNAN P, HEMMINKI K, OLSEN JH, TRACEY E, PUKKALA E, WEIDERPASS E, BREWSTER DH, TAMARO S, CHIA KS, POMPE-KIRN V, KLIEWER EV, TONITA JM, MARTOS C, JONASSON JG, MERLETTI F, BOFFETTA P. Second malignancies after childhood non-central nervous system solid cancer: results from 13 cancer registries. Int J Cancer 2011. doi: 10.1002/ijc.26135. [Epub ahead of print] 167 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.042 GENE-RAD: studio multicentrico europeo sul rischio di tumore maligno della mammella associato a radiazione in età giovanile e caratteristiche genetiche GENE-RAD-Risk radiation exposures at an early age: impact genotype on breast cancer risk. A European multicentre study of RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI COORDINAMENTO: Studio multicentrico, coordinato dall'Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro-IARC OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Lo studio mira ad indagare il rischio di tumore mammario associato alla irradiazione in età giovanile ed alle caratteristiche genetiche. Il rischio relativo di tumore mammario per le donne esposte a radiazione durante l'infanzia e l'adolescenza è tra i più alti osservati dopo esposizione a radiazioni ionizzanti. La suscettibilità è aumentata in relazione a polimorfismi dei geni del riparo del DNA, in particolare dei geni attivi nel riparo del danno indotto da radiazione. L'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha promosso un'indagine multicentrica internazionale per valutare il ruolo congiunto della radiazione a bassa dose e della suscettibilità genetica nell'eziologia del tumore mammario delle giovani donne (P.I. dr.ssa Elizabeth Cardis, Radiation Research Unit della IARC). MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: L'indagine prevede la conduzione di studi epidemiologici di tipo caso controllo all'interno di coorti di soggetti che hanno ricevuto radioterapia durante l'infanzia e l'adolescenza. Il disegno dello studio consente di massimizzare la potenza statistica per misurare l'effetto dell'esposizione a radiazione ionizzante sul rischio di tumore mammario, anche tenendo conto dell'interazione con mutazioni genetiche relativamente rare. Un obiettivo supplementare consiste nell'indagine dei possibili modificatori di effetto, quali fattori legati alla vita riproduttiva e terapie citostatiche. Complessivamente ci si attende che circa 300 casi di tumore mammario ed altrettanti controlli potranno essere inclusi nell'indagine. Partecipano registri tumori di 8 paesi europei, invitati dalla IARC in relazione alla precedente attività ed alla qualità dei dati disponibili. Si intende partecipare a tale progetto partendo dai dati del Registro dei Tumori Infantili del Piemonte, che ha dati sui lungosopravviventi di tumore infantile a partire dal 1967 ad ora. Il contributo atteso dal RTI Piemonte è di circa 15 casi e 30 controlli. L'attività del RTI sarà coordinata con la sezione dello studio condotta dal dr. R. Haupt dell'Istituto Gaslini di Genova sulla coorte dei casi Fuori Terapia dell’AIEOP. Lo studio prevede le seguenti fasi operative: •Identificazione dei casi e dei controlli •Rilevazione delle informazioni individuali sull'esposizione a radiazioni per ragioni sanitarie •Rilevazione delle informazioni individuali sugli eventuali modificatori di effetto e sui possibili confondenti •Stima della dose individuale di radiazione al seno, in base alle schede di radioterapia. Questa fase sarà svolta in modo centralizzato presso l'Istituto G. Roussy di Villejuif, con la possibile partecipazione dei centri partecipanti allo studio caso-controllo •Raccolta di campioni biologici da cui successivamente estrarre il DNA in vista delle analisi genetiche. •Sviluppo di metodi statistici per l'analisi dell’interazione tra geni e radiazione, anche con modelli che tengono conto dell'errore nella stima della dose. •Analisi statistiche della relazione tra dose di radiazione e rischio di tumore mammario, con modelli di regressione multivariata che tengano conto dei possibili fattori confondenti e modificanti. 168 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.042 SCALA DEI TEMPI: Si prevede un daft della pubblicazione nel 2011. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: L'analisi dei dati è stata completata presso la IARC e si è in attesa del primo draft di un articolo scientifico da parte del centro coordinatore. COLLABORATORI INTERNI: Vanda MACERATA, Maria Luisa MOSSO, Marinella NONNATO, Guido PASTORE COLLABORATORI ESTERNI: R. Haupt. Lo studio si avvale della collaborazione delle divisioni universitarie di radioterapia dell'Università del Piemonte Orientale (Prof. M. Krengli) e dell'Università di Torino (Prof. U. Ricardi). RISORSE E FINANZIAMENTO: Contributo CEE, 6° Framework. PUBBLICAZIONI: Previste nel corso del progetto. 169 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.044 Aggiustamento bayesiano empirico per confronti multipli Empirical bayes adjustments for multiple comparisons RESPONSABILE: Dr.ssa Milena MAULE COORDINAMENTO: Studio non multicentrico OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Utilizzo di metodi bayesiani empirici o semi-bayesiani per correggere stime di rischio e corrispondenti errori standard nel caso di confronti multipli. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: La variabilità osservata della distribuzione delle stime di rischio è più grande della variabilità della distribuzione dei veri rischi relativi (ignoti). Il metodo bayesiano empirico stima la variabilità in eccesso dai dati stessi e la utilizza per correggere le stime dei rischi osservati. Il metodo semi-bayesiano utilizza informazioni a priori per stimare l’eccesso di variabilità. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: I metodi sono stati applicati su ampi studi occupazionali per analizzare il rischio di leucemia, linfoma non Hodgkin, tumore alla vescica e tumore del polmone condotti dal Centre for Public Health Research, Massey University, Wellington, Nuova Zelanda. I quattro studi sono stati pubblicati. I metodi bayesiani empirici per l’aggiustamento per confronti multipli sono stati oggetto dello stage e tesi di laurea specialistica in Biostatistica di Marine Corbin (École Nationale de la Statistique e de l’Analyse de l’Information, Bruz, Francia), e sono stati pubblicati in un articolo metodologico. Un'ulteriore applicazione di questi metodi attraverso una regressione gerarchica a due stadi su uno studio caso-controllo sul tumore del polmone è stata sviluppata da Marine Corbin come parte del PhD presso Massey University (Nuova Zelanda) e l'Università di Torino. Una pubblicazione è in fase di revisione. Ulteriori applicazioni: studi occupazionali e genetici che comportano confronti multipli, compresa l’analisi delle combinazioni di codici ISCO e ISIC nell’ambito di studi occupazionali multicentrici internazionali (ARCAGE - vd. scheda 4.028, SYNERGY - vd. scheda 4.053). COLLABORATORI INTERNI: Franco MERLETTI, Lorenzo RICHIARDI COLLABORATORI ESTERNI: Neil Pearce, Andrea 't Mannetje, Marine Corbin (Massey University). RISORSE E FINANZIAMENTO: Non vi sono attualmente finanziamenti ad hoc. PUBBLICAZIONI: •CORBIN M, MCLEAN D, MANNETJE AT, DRYSON E, WALLS C, MCKENZIE F, MAULE M, CHENG S, CUNNINGHAM C, KROMHOUT H, BLAIR A, PEARCE N. Lung cancer and occupation: A New Zealand cancer registry-based case-control study. Am J Ind Med 2010; 54: 89-101. •MCLEAN D,’T MANNETJE A, DRYSON E, WALLS C, MCKENZIE F, MAULE M, CHENG S, CUNNINGHAM C, KROMHOUT H, BOFFETTA P, BLAIR A, PEARCE N. Leukaemia and Occupation: A New Zealand cancer registry-based case-control study. Int J Epidemiol 2009; 38: 594–606. •'T MANNETJE AM, DRYSON E, WALLS C, MCLEAN DJ, MCKENZIE F, MAULE M, CHENG S, CUNNINGHAM C, KROMHOUT H, BOFFETTA P, BLAIR A, PEARCE N. High risk occupations for Non-Hodgkin's Lymphoma in New Zealand: case-control study. Occup Environ Med 2008; 65: 354-363. 170 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.044 •DRYSON E, 'T MANNETJE A, WALLS C, MCLEAN D, MCKENZIE F, MAULE M, CHENG S, CUNNINGHAM C, KROMHOUT H, BOFFETTA P, BLAIR A, PEARCE N. Case-control study of high risk occupations for bladder cancer in New Zealand. Int J Cancer 2008; 122: 1340–6. •CORBIN M, MAULE M, RICHIARDI L, SIMONATO L, MERLETTI F, PEARCE N. Semi-Bayes and empirical Bayes adjustment methods for multiple comparisons. Epidemiol Prev 2008; 32: 108-110. •MARINE CORBIN tesi di laurea specialistica in Biostatistica. Rapport de stage de fin d'études: Semi-Bayes and Empirical Bayes adjustments for multiple comparisons in studies of occupational risk for cancer. (École Nationale de la Statistique e de l’Analyse de l’Information, Bruz, Francia. Annéè scolaire: 2006-2007. Maîtres de stage: Lorenzo Richiardi, Milena Maule). 171 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.045 Studio multicentrico italiano sulla mortalità nell’obesità grave Italian multicentric mortality study of severely obese patients RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI COORDINAMENTO: Studio multicentrico, coordinato da Istituto Auxologico Italiano, Milano OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Alcuni studi di coorte condotti negli Stati Uniti e in Paesi Nord-europei hanno dimostrato che l’obesità si associa ad un aumento della mortalità generale, per cause cardiovascolari e per alcuni tumori e malattie dismetaboliche. In Italia, tuttavia, i limitati studi finora eseguiti hanno dati risultati parzialmente in contraddizione con questo quadro. Il presente studio coinvolge un’ampia coorte di pazienti italiani, affetti da obesità grave, arruolati in una serie di centri afferenti il Gruppo di Studio per la Grave Obesità, ai quali si erano rivolti per il trattamento della loro condizione. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: La lista dei pazienti è stata creata sulla base degli elenchi forniti da sei centri (Piancavallo, Torino, Orbassano, San Donato Milanese, Napoli, Bari). Sono state raccolte le ultime residenze note sulla cui base è stato condotto l’usuale follow-up postale. Sono state ottenute le cause di morte dei deceduti. Il rischio, generale e per sesso, per categorie di indice di peso corporeo e per periodo di primo trattamento è stato analizzato mediante calcolo dei rapporti standardizzati di mortalità (mortalità generale e causa-specifica) e mediante modelli di analisi multivariata. Un articolo e' stato pubblicato. SCALA DEI TEMPI: Stima del rischio in funzione di sesso, categoria di indice di peso corporeo e periodo di primo trattamento: analisi previste nel 2011-12 con successivo aggiornamento del f-u STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Il follow-up è stato completato. Le analisi con riferimento esterno e quelle basate su modelli multivariati con riferimento interno sono state portate a termine. E’ stato pubblicato il rapporto scientifico sulla mortalità della sezione relativa agli individui adulti della coorte. Un campione della coorte è stato utilizzato come gruppo di controllo per uno studio sulla mortalità a lungotermine di pazienti gravemente obesi sottoposti a chirurgia bariatrica. E’ stato pubblicato il relativo rapporto scientifico. L'aggiornamento del follow-up e delle analisi di mortalità è previsto non prima del 2012. Nel corso del 2011 è comparsa in letteratura una segnalazione sulla possibile associazione tra terapia bariatrica dell'obesità grave e mortalità per suicidio. Abbiamo condotto un'analisi supplementare sulla mortalità per cause violente nella coorte. E' stato pubblicato un resoconto scientifico dei risultati. COLLABORATORI INTERNI: Daniela FERRANTE, Dario MIRABELLI COLLABORATORI ESTERNI: Maria Letizia Petroni (IRCCS Istituto Auxologico Italiano), Franco Balzola (IRCCS Istituto Auxologico Italiano). RISORSE E FINANZIAMENTO: l’IRCCS Istituto Auxologico Italiano ha usufruito di finanziamenti della Regione Piemonte, Ricerca sanitaria finalizzata. 172 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.045 NOTE: STUDI MULTICENTRICI Studio multicentrico con il contributo di: IRCCS Istituto Auxologico Italiano, Ospedale San Giuseppe, Piancavallo ASO San Giovanni Battista di Torino, Unità di dietetica e nutrizione clinica Univeristà degli Studi di Torino, sede presso ASO San Luigi Gonzaga di Orbassano Università Federico II Napoli, Istituto dietetica e nutrizione clinica. Università di Bari Ospedale San Donato Milanese PUBBLICAZIONI: •BUSETTO L, MIRABELLI D, PETRONI ML, MAZZA M, FAVRETTI F, SEGATO G, CHIUSOLO M, MERLETTI F, BALZOLA F, ENZI G. Comparative long-term mortality after laparoscopic adjustable gastric banding versus nonsurgical controls. Surg Obes Relat Dis. 2007; 3: 496-502. •MIRABELLI D, CHIUSOLO M, FERRANTE D, BALZOLA F, MERLETTI F, PETRONI ML. Long-term mortality in a cohort of severely obese persons in Italy. Obesity 2008; 16: 1920-5. •MIRABELLI D, PETRONI ML, FERRANTE D, MERLETTI F. Risk of suicide and bariatric surgery. Am J Med. 2011 Aug;124(8):e17 173 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.046 Rilevamento dello stato di integrazione di papillomavirus di ceppo 16 in lesioni cervicali pre-neoplastiche confermato con DIPS-PCR e sequenziamento Detection of human papillomavirus type 16 integration in pre-neoplastic cervical lesions and confirmation by DIPS-PCR and sequencing RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Analizzare lo stato fisico dell’infezione da papillomavirus di ceppo 16 (HPV16) in lesioni cervicali pre-neoplastiche utilizzando un metodo di analisi quantitativa in real time-PCR (QRT-PCR) delle sequenze virali integrate. Allestire uno studio preliminare per valutare l’affidabilità di tale metodo nell’identificazione di sequenze di HPV16 integrate nel genoma della cellula ospite attraverso la conferma dei risultati con un metodo “gold standard” rappresentato dalla DIPS-PCR (Detection of Integrated Papillomavirus Sequences) seguita da sequenziamento. Utilizzare il metodo in QRT-PCR per analizzare un’ampia casistica di lesioni cervicali pre-neoplastiche raccolta nel corso dello Studio NTCC (PI G, Ronco). Valutare il ruolo dell’identificazione precoce dello stato di integrazione virale per l’identificazione ed il monitoraggio di soggetti a più alto rischio di progressione neoplastica. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Per lo studio preliminare sono stati selezionati 170 campioni d’archivio di cellule cervicali ottenuti da donne coinvolte in programmi di screening per il carcinoma della cervice uterina organizzati a Torino tra il 1996 ed il 2002. Tutti i 170 campioni risultavano positivi a ceppi di HPV ad alto rischio di carcinogenesi, e sono stati testati per la presenza di HPV16 DNA. Nei campioni risultati positivi per HPV16 DNA è stata valutata la presenza di sequenze virali integrate nel genoma delle cellule ospiti mediante QRT-PCR. I risultati sono stati confermati con DIPS-PCR e successivo sequenziamento. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Lo studio preliminare è stato concluso e i risultati che dimostrano l’affidabilità del metodo di indagine e ne validano l’impiego in studi su vasta scala sono stati raccolti in un manoscritto pubblicato su J. Clin Virol nell’anno 2007. E’ in corso l’analisi sulla casistica di campioni cervicali HPV 16 e HPV 18 positivi raccolti nel corso dello Studio NTCC (PI G, Ronco). Sono stati conclusi i seguenti processi: 1.raccolta dei campioni e allestimento di una banca biologica di campioni di cellule cervicali positivi a ceppi di HPV ad alto rischio con diagnosi istologica definita raccolti nell’ambito dello studio NTCC (PI G, Ronco) in seguito a screening con test molecolare Hybrid Capture 2. 2.estrazione di DNA dai campioni positivi ad HPV ad alto rischio 3.genotipizzazione dei ceppi virali 4.messa a punto della metodiche per l’analisi in QRT-PCR del carico virale e dello stato di infezione (episomale o integrato) non solo di HPV16 ma con estensione ad altri genotipi virali : HPV18 e HPV 31 5.messa a punto di una metodica con impiego di Sybr Green come intercalante del DNA per analizzare in QRT-PCR il carico virale di tutti gli altri ceppi ad alto rischio identificabili con i primers GP5+/6+. 6.analisi in QRT-PCR dello stato di infezione (episomale o integrato) da HPV 16 e HPV 18 nei campioni dello studio NTCC. Sono in corso i seguenti processi: 7. analisi statistiche dei risultati dello stato di infezione da HPV 16 e HPV 18 nei campioni NTCC in 174 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.046 relazione al grado delle lesioni cervicali istologicamente confermate. COLLABORATORI INTERNI: Laura DE MARCO, Valentina FIANO, Anna GILLIO-TOS, Guglielmo RONCO COLLABORATORI ESTERNI: Melissa R. Araujo. RISORSE E FINANZIAMENTO: Il progetto è co-finanziato da Compagnia S. Paolo/FIRMS, CIPE, MIUR. PUBBLICAZIONI: DE MARCO L, GILLIO-TOS A, BONELLO L, GHISETTI V, RONCO G, MERLETTI F. Detection of human papillomavirus type 16 integration in pre-neoplastic cervical lesions and confirmation by DIPS-PCR and sequencing. J Clin Virol 2007; 38: 7-13. RODRIGUEZ DE ARAUJO M, DE MARCO L, FERREIRA DOS SANTOS C, FISHER RUBIRA-BULLEN IR, RONCO G, PENNINI I, VIZZINI L, MERLETTI F, GILLIO TOS A. Screening and quantification of Human Papillomavirus by GP5+/6+ and SYBR Green methodology. J Clin Virol 45:90-95,2009. 175 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.050 Studio di coorte su pazienti affetti da obesità severa o complicata afferenti l’ospedale San Giuseppe, Piancavallo Cohort study of patients with severe or compicated obesity, recruited at San Giuseppe hospital, Piancavallo RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI COORDINAMENTO: Studio Multicentrico, coordinamento del CPO Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Descrivere morbosità e mortalità di una larga coorte di pazienti affetti da obesità severa o complicata. Identificare i fattori predittivi di morbosità e mortalità. Valutare l’efficacia dei trattamenti. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: E’ stata raccolta una coorte di pazienti affetti da obesità, ricoverati in degenza ordinaria o in Day-Hospital presso l’Ospedale San Giuseppe (Piancavallo, VB) dal 1996 al 2002. La coorte include i pazienti di età superiore ai 18 anni nella cui Scheda di Dimissione Ospedaliera (SDO) fosse presente una diagnosi di “obesità”; consisteva in partenza di 10.828 registrazioni, corrispodenti a 10037 individui, 2066 residenti in Piemonte al momento del ricovero indice, 4886 in Lombardia. Sono stati identificati i ricoveri subiti dai membri della coorte residenti in Piemonte e Lombardia a partire dalla data del ricovero indice. Sono stati calcolati i tassi di ricovero generali e per causa e sono stati calcolati i costi sulla base dei DRG associati ai ricoveri. Sono stati sviluppati modelli di analisi multivariata per identificare le variabili al baseline associate ai ricoveri e determinanti i costi dell'assistenza ospedaliera. SCALA DEI TEMPI: Nel 2011: redazione del primo rapporto scientifico sulla frequenza di ricovero e sui costi dell'assistenza ospedaliera, conduzione del tradizionale follow-up di mortalità per l’intera coorte e stesura di articolo. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Le analisi sulla frequenza di ricovero e sui costi dell'assistenza ospedaliera sono state completate. COLLABORATORI INTERNI: Daniela DI CUONZO, Marco GILARDETTI, Enrica MIGLIORE, Dario MIRABELLI, Eva PAGANO COLLABORATORI ESTERNI: Collaboratori esterni al CPO: Maria Letizia Petroni (IRCCS Istituto Auxologico Italiano, Ospedale San Giuseppe Piancavallo); Franco Balzola (IRCCS Istituto Auxologico Italiano, Ospedale San Giuseppe Piancavallo); Carlo Zocchetti (Regione Lombardia) RISORSE E FINANZIAMENTO: Progetto di ricerca sanitaria finalizzata Regione Piemonte bando 2006 “Caratteristiche e costi delle ospedalizzazioni di pazienti gravi obesi in Piemonte”, bando 2008 “Caratteristiche dei ricoveri della popolazione affetta da grave obesità: analisi combinata e confronto tra coorti piemontesi e lombarde”. NOTE: 176 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.050 CONNESSIONI: STUDIO MULTICENTRICO ITALIANO SULLA MORTALITA’ NELL’OBESITA’ GRAVE (scheda 4.045). PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto, con un primo articolo pubblicato nel 2012. 177 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.051 Studio caso-controllo sui determinanti genetici e ambientali del tumore della vescica Turin bladder cancer case control study RESPONSABILE: Dr.ssa Carlotta SACERDOTE COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Gli obiettivi del Turin Bladder Cancer Case Control Study sono quelli di indagare il ruolo di fattori di rischio genetici (famigliarità) e ambientali (dieta, fumo passivo etc), nella eziogenesi del tumore della vescica, analizzando le relazioni gene ambiente, in particolare con i geni del riparo del DNA. In questo progetto vorremmo identificare le relazioni fra specifici geni o patways del riparo del DNA e fattori di rischio (professionali, fumo etc) e fattori protettivi (consumo di frutta e verdura, etc) nella eziogenesi del tumore della vescica. Inoltre vorremmo ricercare marcatori diagnostici in PLASMA e URINE capaci di rilevare la presenza di un tumore e monitorarlo durante la terapia e il follow-up con una metodica non invasiva. - Nei tumori superficiali a basso rischio - per migliorare l’accuratezza diagnostica nei soggetti in cui si sospetta, per la prima volta una neoplasia e nel monitoraggio dei soggetti che hanno già subito un trattamento endoscopico di tumori. - Nei tumori invasivi ad alto rischio - la caratterizzazione biologica può essere determinante per identificare precocemente i pazienti ad alto rischio consentendo di intervenire più efficacemente in questi e di risparmiare da interventi terapeutici quelli a basso rischio. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Il reclutamento dei casi avviene nei due reparti di urologia dell'ospedale San Giovanni Battista e nel repartto di urologia della Clinica Cellini di Torino. I controlli sono reclutati in vari reparti medici e chirurgici dell'ospedale San Giovanni Battista di Torino. I casi sono tutti i nuovi pazienti maschi affetti da tumore della vescica diagnosticato istologicamente, di età compresa fra i 40 e i 74 anni, residenti a Torino e provincia. I controlli sono invece reclutati frai pazienti maschi ricoverati per patologie benigne di nuova diagnosi di età compresa fra i 40 e i 74 anni, residenti a Torino e provincia, Ai pazienti viene prelevato dal personale infermieristico del reparto un campione di sangue (20 cc) e un campione di urine. I casi e i controlli vengono intervistati nel loro reparto di ricovero da una intervistatrice professionista sulla loro famigliarità per malattie cronico-degenerative, sull’abitudine al fumo, sul consumo di farmaci, sulla dieta e sulla storia professionale. Solo per i casi sono previsti delle ulteriori raccolte di urine al momento di eventuali visite di follow up, fino ad un totale di 6 campioni in due anni. Il materiale biologico prelevato, viene inviato, tramite un servizio di corrieri, al laboratorio di epidemiologia molecolare della HUman GEnetics Foundation di Torino diretto da Paolo Vineis. SCALA DEI TEMPI: Annualmente viene effettuato per i casi un follow up di mortalità. Inoltre periodicamente vengono aggiornate le informazioni riguardanti le terapie effettuate dai casi e le ricorrenze di malattia. Anche le analisi genetiche vengono aggiornate circa ogni due anni. Le analisi previste per il 2012 che saranno oggetto di pubblicazioni sono relative ai determinanti genetici e ambientali delle recidive di malattia. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Sono stati reclutati ad oggi circa 700 casi e 700 controlli, di cui per circa l’80% è disponibile un campione biologico. Sono state effettuate inoltre sulla quasi totalità dei campioni le analisi sui polimorfismi genetici. Sono stati sottomessi per pubblicazione due articoli sui determinanti genetici della sopravvivenza per tumore della vescica. 178 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.051 COLLABORATORI INTERNI: Laura FIORINI, Laura ZINI COLLABORATORI ESTERNI: Co-responsabile dello studio è Paolo Vineis, HuGeF. Collaboratore Esterno: Giuseppe Matullo, HuGeF. PUBBLICAZIONI: - Rafnar T, Vermeulen SH, Sulem P, Thorleifsson G, Aben KK, Witjes JA, Grotenhuis AJ, Verhaegh GW, Hulsbergen-van de Kaa CA, Besenbacher S, Gudbjartsson D, Stacey SN, Gudmundsson J, Johannsdottir H, Bjarnason H, Zanon C, Helgadottir H, Jonasson JG, Tryggvadottir L, Jonsson E, Geirsson G, Nikulasson S, Petursdottir V, Bishop DT, Chung-Sak S, Choudhury A, Elliott F, Barrett JH, Knowles MA, de Verdier PJ, Ryk C, Lindblom A, Rudnai P, Gurzau E, Koppova K, Vineis P, Polidoro S, Guarrera S, Sacerdote C, et al. European genome-wide association study identifies SLC14A1 as a new urinary bladder cancer susceptibility gene. Hum Mol Genet. 2011 Nov 1;20(21):4268-81. - Rothman N, Garcia-Closas M, Chatterjee N, Malats N, Wu X, Figueroa JD, Real FX, Van Den Berg D, Matullo G, Baris D, Thun M, Kiemeney LA, Vineis P, De Vivo I, Albanes D, García-Closas R, Lloreta J, Johnson A, Schwenn M, Karagas MR, Schned A, Andri Canzian F, Ljungberg B, Tjonneland A, Clavel-Chapelon F, Bishop DT, Teo MT, Knowles MA, Guarrera S, Polidoro S, Ricceri F, Sacerdote C, et al. A multi-stage genome-wide association study of bladder cancer identifies multiple susceptibility loci. Nat Genet. 2010 Nov; 42(11):978-84 - Kiemeney LA, Sulem P, Besenbacher S, Vermeulen SH, Sigurdsson A, Thorleifsson G, Gudbjartsson DF, Stacey SN, Gudmundsson J, Zanon C, Kostic J, Masson G, Bjarnason H, Palsson ST, Skarphedinsson OB, Gudjonsson SA, Witjes JA, Grotenhuis AJ, Verhaegh GW, Bishop DT, Sak SC, Choudhury A, Elliott F, Barrett JH, Hurst CD, de Verdier PJ, Ryk C, Rudnai P, Gurzau E, Koppova K, Vineis P, Polidoro S, Guarrera S, Sacerdote C, et al. A sequence variant at 4p16.3 confers susceptibility to urinary bladder cancer. Nat Genet. 2010 May;42(5):415-9. -Ricceri F, Guarrera S, Sacerdote C, Polidoro S, Allione A, Fontana D, Destefanis P, Tizzani A, Casetta G, Cucchiarale G, Vineis P, Matullo G. ERCC1 haplotypes modify bladder cancer risk: a case-control study. DNA Repair (Amst). 2010 Feb 4;9(2):191-200. -Stern MC, Lin J, Figueroa JD, Kelsey KT, Kiltie AE, Yuan JM, Matullo G, Fletcher T, Benhamou S, Taylor JA, Placidi D, Zhang ZF, Steineck G, Rothman N, Kogevinas M, Silverman D, Malats N, Chanock S, Wu X, Karagas MR, Andrew AS, Nelson HH, Bishop DT, Sak SC, Choudhury A, Barrett JH, Elliot F, Corral R, Joshi AD, Gago-Dominguez M, Cortessis VK, Xiang YB, Gao YT, Vineis P, Sacerdote C, et al. Polymorphisms in DNA repair genes, smoking, and bladder cancer risk: findings from the international consortium of bladder cancer. Cancer Res. 2009 Sep 1;69(17):6857-64. -Wu X, Ye Y, Kiemeney LA, Sulem P, Rafnar T, Matullo G, Seminara D, Yoshida T, Saeki N, Andrew AS, Dinney CP, Czerniak B, Zhang ZF, Kiltie AE, Bishop DT, Vineis P, Porru S, Buntinx F, Kellen E, Zeegers MP, Kumar R, Rudnai P, Gurzau E, Koppova K, Mayordomo JI, Sanchez M, Saez B, Lindblom A, et al. Genetic variation in the prostate stem cell antigen gene PSCA confers susceptibility to urinary bladder cancer. Nat Genet. 2009 Sep;41(9):991-5. -Kiemeney La, Thorlacius S, Sulem P, Geller F, Aben Kk, Stacey Sn, Gudmundsson J, Jakobsdottir M, Bergthorsson Jt, Sigurdsson A, Blondal T, Witjes Ja, Vermeulen Sh, Hulsbergen-Van De Kaa Ca, Swinkels Dw, Gurzau E, Rudnai P, Kellen E, Polidoro S, Guarrera S, Sacerdote C, et al. Sequence variant on 8q24 confers susceptibility to urinary bladder cancer. Nat Genet 2008; 40: 1307-12. -Andrew As, Karagas Mr, Nelson Hh, Guarrera S, Polidoro S, Gamberini S, Sacerdote C, Moore Jh, Kelsey Kt, Demidenko E, Vineis P, Matullo G. DNA repair polymorphisms modify bladder cancer risk: a multi-factor analytic strategy. Hum Hered 2008; 65: 105-18. -Sacerdote C, Matullo G, Polidoro S, Gamberini S, Piazza A, Karagas Mr, Rolle L, De Stefanis P, Casetta G, Morabito F, Vineis P, Guarrera S. Intake of fruits and vegetables and polymorphisms in DNA repair genes in bladder cancer. Mutagenesis 2007; 22: 281-5. -Matullo G, Guarrera S, Sacerdote C, Polidoro S, Davico L, Gamberini S, Karagas M, Casetta G, Rolle L, Piazza A, Vineis P. Polymorphisms/haplotypes in DNA repair genes and smoking: a bladder cancer case-control study. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2005; 14(11 Pt 1): 2569-78. -Matullo G, Guarrera S, Carturan S, Peluso M, Malaveille C, Davico L, Piazza A, Vineis P. DNA repair gene polymorphisms, bulky DNA adducts in white blood cells and bladder cancer in a case-control study. Int J Cancer 2001; 92: 562-7. 179 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.053 Synergy Synergy RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI COORDINAMENTO: Studio Multicentrico, coordinato dalla IARC OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Studiare: (1) l’interazione tra esposizioni professionali ad alcuni cancerogeni polmonari: amianto, IPA, cromo, nichel, emissioni diesel, (2) la relazione dose-risposta per gli agenti selezionati, in particolare quelli mai studiati quantitativamente in precedenza, (3) l’associazione tra tumori del polmone ed agenti sospetti di cancerogenicità, quali le fibre minerali artificiali. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Analisi pooled dei principali studi caso-controllo sul tumore del polmone condotti in Europa. Valutazione dell’esposizione mediante costruzione di una matrice quantitativa esposizione-professione, costruita a partire dai database nazionali di misure di esposizione (quali Colchic e Mega). Il nostro contributo è costituito da: (i) il database dei casi e controlli partecipanti allo studio europeo multicentrico su cancro del polmone e fumo passivo presso i centri di Torino, Veneto Orientale e Roma; (ii) una matrice esposizione professione riguardante i cancerogeni delle vie respiratorie messa a punto per lo studio multicentrico europeo sui tumori della laringe; (iii) la collaborazione alla raccolta di database di esposizione per l’Italia. SCALA DEI TEMPI: La conduzione delle analisi principali è avvenuta nel corso della seconda metà del 2011, i risultati sono in via di valutazione. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: E' stata ricevuta la prima versione del database Synergy, dopo il completamente dei controlli di qualità in IARC e in attesa dell'inserimento nel database stesso dei dati di due tra gli studi partecipanti. Sono state eseguite le analisi relative alla “subproposal 1: Exploratory analysis based on combinations of ISCO and ISIC codes, within SYNERGY”, affidata alla nostra unità. E' stata organizzata ed eseguita la raccolta di database di misure di esposizione condotte in passato in Italia ad opera di diverse istituzioni di sanità pubblica e di ricerca. I dati sono stati trasmessi al centro coordinatore (Institute for Risk Assessment Sciences, Università di Utrecht) nel formato previsto dal protocollo di costruzione della matrice esposizione professione. Sono stati pubblicati i primi articoli sulle analisi secondarie del database Synergy COLLABORATORI INTERNI: MARINE CORBIN, Ivan MARIN FRANCH, Dario MIRABELLI, Lorenzo RICHIARDI, Loredana VIZZINI COLLABORATORI ESTERNI: Paolo Boffetta, Kurt Straif, Ann Olsson (IARC, Lyon), coordinatori dello studio; Hans Kromhout (Institute for Risk Assessment Sciences, University of Utrecht), coordinatore della valutazione dell’esposizione; Susan Peters (Institute for Risk Assessment Sciences, University of Utrecht);Per Gustavsson (Karolinska Institutet, Stockhom), coordinatore delle analisi. RISORSE E FINANZIAMENTO: Lo studio è finanziato, mediante contratto con il centro coordinatore (IARC, Lyon) dal Berufsgenossenschaftliches Forschungsinstitut für Arbeitsmedizin (BGFA). 180 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.053 PUBBLICAZIONI: • Olsson AC, Gustavsson P, Kromhout H, Peters S, Vermeulen R, Brüske I, Pesch B,Siemiatycki J, Pintos J, Brüning T, Cassidy A, Wichmann HE, Consonni D, Landi MT, Caporaso N, Plato N, Merletti F, Mirabelli D, Richiardi L, Jöckel KH, Ahrens W, Pohlabeln H, Lissowska J, Szeszenia-Dabrowska N, Zaridze D, Stücker I, Benhamou S, Bencko V, Foretova L, Janout V, Rudnai P, Fabianova E, Stanescu Dumitru R, Gross IM, Kendzia B, Forastiere F, Bueno-de-Mesquita B, Brennan P, Boffetta P, Straif K. Exposure to Diesel Motor Exhaust and Lung Cancer Risk in a Pooled Analysis from Case-Control Studies in Europe and Canada. Am J Respir Crit Care Med. 2011;183(7):941-8 • Peters S, Kromhout H, Olsson AC, Wichmann HE, Brüske I, Consonni D, Landi MT, Caporaso N, Siemiatycki J, Richiardi L, Mirabelli D, Simonato L, Gustavsson P, Plato N, Jöckel KH, Ahrens W, Pohlabeln H, Boffetta P, Brennan P, Zaridze D, Cassidy A, Lissowska J, Szeszenia-Dabrowska N, Rudnai P, Fabianova E, Forastiere F, Bencko V, Foretova L, Janout V, Stücker I, Dumitru RS, Benhamou S, Bueno-de-Mesquita B, Kendzia B, Pesch B, Straif K, Brüning T, Vermeulen R. Occupational exposure to organic dust increases lung cancer risk in the general population. Thorax. 2012 Feb;67(2):111-6 • Peters S, Vermeulen R, Olsson A, Van Gelder R, Kendzia B, Vincent R, Savary B, Williams N, Woldbæk T, Lavoué J, Cavallo D, Cattaneo A, Mirabelli D, Plato N, Dahmann D, Fevotte J, Pesch B, Brüning T, Straif K, Kromhout H. Development of an exposure measurement database on five lung carcinogens (ExpoSYN) for quantitative retrospective occupational exposure assessment. Ann Occup Hyg. 2012 Jan;56(1):70-9 • Peters S, Vermeulen R, Portengen L, Olsson A, Kendzia B, Vincent R, Savary B, Lavoué J, Cavallo D, Cattaneo A, Mirabelli D, Plato N, Fevotte J, Pesch B, Brüning T, Straif K, Kromhout H. Modelling of occupational respirable crystalline silica exposure for quantitative exposure assessment in community-based case-control studies. J Environ Monit. 2011 Nov;13(11):3262-8 181 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.054 Tumore del testicolo: Studio caso-controllo in Piemonte e studi collaborativi Testicular cancer: Case-control study in the Piedmont region and collaborative studies RESPONSABILE: Dr. Lorenzo RICHIARDI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Il tumore del testicolo è un tumore relativamente raro, ad eziologia in gran parte sconosciuta. L’incidenza di questo tumore è aumentata nel tempo nella maggior parte delle popolazioni in cui trend temporali sono stati studiati. Gli unici fattori di rischio noti, il criptorchidismo e la familiarità, non possono spiegare tali andamenti temporali. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: 1) Studio caso-controllo in Regione Piemonte. Lo studio ha due obiettivi: i) Studiare fattori di rischio post-natali che agiscono durante la pubertà ii) studiare fattori genetici mediante due approcci: a) studio di geni candidati, associati con l’età alla pubertà e problemi di fertilità; b) contribuire al nascente consorzio di studi sul tumore del testicolo. I casi di tumore del testicolo diagnosticati nella popolazione della Provincia di Torino tra il 1997 ed il 2008 sono contattati attraverso il loro Medico di Medicina Generale (MMG) o l'oncologo che gestisce il follow-up clinico. Per ogni caso di popolazione sono estratti due controlli dalla popolazione generale appaiando per anno di nascita e MMG. Per i casi reclutati su base ospedaliera attraverso l'oncologo sono selezionati due controlli ospedalieri tra i ricoverati con patologie non-tumorali e non connesse alla fertilità. Lo studio include al momento 284 casi e 500 controlli. Ogni soggetto ha compilato un questionario e donato un campione di saliva. 2) Collaborazione con studi coordinati dalla Clinical Epidemiology Unit del Karolinska Institutet, Stoccolma, Svezia. Gli obiettivi sono: a) la valutazione dell’assoziazione tra esposizione a fumo della madre durante la gravidanza ed il rischio di tumore del testicolo in uno studio caso-controllo basato sui registri, b) la valutazione del rischio di tumore del testicolo in una coorte di bambini trattati per criptoirchidismo, c) la valutazione dell’incidenza di tumore nelle mamme dei bambini con criptorchidismo, d) la valutazione dell’ipertensione e pre-eclampsia materna durante la gravidanza e rischio di tumore del testicolo, e) la conduzione di uno studio caso-controllo basato sui registri per valutare l’associazione del criptorchidismo e rischio di tumore nel testicolo controlaterale e l’associazione tra ipospadia e rischio di tumore del testicolo. 3) Altri studi. In particolare: a) la rivalutazione dell'evidenza sull'esistenza della testicular dysgenesis syndrome, b) la conduzione di meta-analisi sui fattori prenatali e rischio di tumore del testicolo (anche in collaborazione con il National Cancer Institute, americano), c) la valutazione dell'incidenza di tumore del testicolo nei bambini e negli adulti. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: analisi e pubblicazioni sono i corso e ulteriori pubblicazioni attese al termine del progetto. COLLABORATORI INTERNI: Sonia BARCELLARI, Laura DE MARCO, Anna GILLIO-TOS, Franco MERLETTI, Guido PASTORE, Nena ROBLES, Olga SASSU, Nereo SEGNAN COLLABORATORI ESTERNI: Olof Akre, Clinical Epidemiology Unit, Karolinska Institutet, Stoccolma, Svezia. RISORSE E FINANZIAMENTO: 1) Regione Piemonte, UICC 182 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.054 PUBBLICAZIONI: • Cook MB, Akre O, Forman D, Madigan MP, Richiardi L, McGlynn KA. A systematic review and meta-analysis of perinatal variables in relation to the risk of testicular cancer--experiences of the son. Int J Epidemiol. 2010 Dec;39(6):1605-18. • Lacerda HM, Richiardi L, Pettersson A, Corbin M, Merletti F, Akre O. Cancer risk in mothers of men operated for undescended testis. PLoS One 2010;5:e14285. • Cook MB, Akre O, Forman D, Madigan MP, Richiardi L, McGlynn KA. A systematic review and meta-analysis of perinatal variables in relation to the risk of testicular cancer--experiences of the mother. Int J Epidemiol 2009;38:1532-42. • Lacerda HM, Akre O, Merletti F, Richiardi L. Time trends in the incidence of testicular cancer in childhood and young adulthood. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2009;18:2042-5. • Akre O, Richiardi L. Does a testicular dysgenesis syndrome exist? Hum Reprod 2009;24:2053-60. • Pettersson A, Richiardi L, Cnattingius S, Kaijser M, Akre O. Gestational hypertension, preeclampsia, and risk of testicular cancer. Cancer Res 2008; 68: 8832-6. • Akre O, Pettersson A, Richiardi L. Risk of contralateral testicular cancer among men with unilaterally undescended testis: a meta analysis. Int J Cancer 2009; 124: 687-9. • Richiardi L, Vizzini L, Nordenskjöld A, Pettersson A, Akre O. Rates of orchiopexies in Sweden: 1977-1991. Int J Androl 2009; 32: 473-8. • Richiardi L, Pettersson A, Akre O. Genetic and environmental risk factors for testicular cancer. Int J Androl 2007; 30: 230-40; discussion 240-1. • Pettersson A, Richiardi L, Nordenskjold A, Kaijser M, Akre O. Age at surgery for undescended testis and risk of testicular cancer. N Engl J Med 2007; 356: 1835-41. • Pettersson A, Akre O, Richiardi L, Ekbom A, Kaijser M. Maternal smoking and the epidemic of testicular cancer--a nested case-control study. Int J Cancer 2007; 120: 2044-6. • Richiardi L, Akre O. Fertility among brothers of patients with testicular cancer. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2005; 14: 2557-62. 183 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.055 Frequenza e infettività di HCV-RNA nei linfociti di soggetti con patologie non correlate ad HCV HCV-RNA frequency and infectivity in perypheral blood lymphocytes of subjects free of HCV related pathologies RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Recentemente, è stata descritta una nuova patologia definita “infezione occulta da virus dell’epatite C” (HCV occulta), caratterizzata dalla presenza di HCV-RNA nei linfociti periferici e nelle cellule epatiche, e dall’assenza sia di anticorpi diretti contro il virus sia di RNA virale nel siero. Nei linfociti del sangue periferico dei pazienti con infezione occulta da HCV è stata descritta la capacità di replicazione di HCV. Sebbene questi pazienti non siano sierologicamente positivi al virus, potrebbero essere potenzialmente infettivi. Studi preliminari condotti presso il Laboratorio di Epidemiologia Molecolare del CeRMS di Torino hanno evidenziato su un campione di 276 soggetti italiani sani, negativi per sierologia e viremia, una frequenza pari circa al 3% di HCV-RNA nei linfociti. Tale condizione è riconducibile al quadro descritto come “infezione da HCV occulta”. Al momento non esistono dati di frequenza di HCV-RNA nei linfociti della popolazione sana. Nonostante HCV sia ormai riconosciuto come agente causale del tumore del fegato, al momento i meccanismi della carcinogenesi virale non sono noti. Studi sulla frequenza di HCV occulta e sulla potenziale infettività virale di linfociti positivi a HCV-RNA potranno fornire indizi rilevanti sui meccanismi patogenetici e sull’opportunità di avviare successivi studi su più ampia scala volti a stimare il rischio di cancerogenesi epatica. Lo studio attuale si propone i seguenti obiettivi: 1. selezionare soggetti con HCV occulta all’interno di una popolazione priva di patologie epatiche clinicamente evidenziabili o di patologie HCV correlate; 2. condurre uno studio di infettività virale di HCV in pazienti in cui sia stata ritrovata la condizione di HCV occulta: ovvero valutare il potere infettivo di linfociti positivi ad HCV-RNA; 3. valutare se nei linfociti di questi soggetti sia presente uno o più genotipi prevalenti; 4. valutare l’eventuale presenza di varianti virali (quasi-species) nei linfociti; 5. valutare l’eventuale presenza, tra le varianti, di virus difettivi. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: In collaborazione con la UOA Banca del Sangue dell’ASO S. Giovanni Battista di Torino, è stata effettuata la selezione tra i pazienti che afferiscono per una flebotomia (salasso) alla loro unità, di circa 400 soggetti con patologie non correlate ad infezione da HCV (policitemia vera, emocromatosi, emosiderosi secondaria, poliglobulia secondaria). Sono stati inclusi nello studio i pazienti risultanti negativi alla ricerca sierologica per HCV, HBV e HIV e negativi per la presenza di HCV-RNA nel plasma. Sono stati inoltre inseriti nello studio, in qualità di controlli positivi, circa 50 soggetti afferenti all’UOA Banca del Sangue che si sono presentati alla prima donazione e che sono risultati essere positivi al virus HCV. Per la rilevazione del genoma virale, L’RNA è stato estratto da buffy coat e plasma, retrotrascritto a cDNA utilizzando “random primers” e controllato per adeguatezza tramite amplificazione del gene della b-actina. Per la rilevazione di HCV-RNA nella frazione leucocitaria, è stato utilizzato un kit commerciale (Alfa Wasserman, Milan, Italy) basato sull’impiego di una miscela di amplificazione pronta all’uso, contenente primers altamente conservati e specifici per l’amplificazione della regione 5’UTR di HCV attraverso nested-PCR. La genotipizzazione è stata effettuata mediante kit commerciali Line Probe Assay (LiPA) e/o sequenziamento diretto della regione UTR 5’terminale. L'analisi delle varianti virali o quasispecies sarà effettuata su tutti i campioni risultati positivi a HCV-RNA nei linfociti. Sarà amplificata, mediante “nested-PCR” la regione virale del frammento relativo al punto di giunzione dei geni E1/E2, inclusa la sequenza ipervariabile (HVR-1) di 81 nucleotidi. I prodotti di PCR saranno sottoposti a purificazione, e successivamente le varianti della regione E1/E2 di HCV saranno clonate in vettori pGEM in seguito inseriti in cellule batteriche competenti di E. coli. Saranno poi selezionate, su base colorimetrica le colonie batteriche che 184 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.055 conterranno il plasmide con la sequenza variante d’interesse, destinata alla caratterizzazione mediante sequenziamento. Per lo studio sulla potenziale infettività virale è stata avviata una collaborazione con laboratori di biologia cellulare utilizzando linfociti vitali archiviati e conservati in azoto liquido sino al momento dell’uso. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Sono stati conclusi i seguenti processi: 1. selezione e reclutamento dei soggetti presso la Banca del Sangue. Sono stati 450 soggetti consecutivi tra pazienti (policitemia vera, poliglobulia secondaria, emocromatosi, emosiderosi secondaria) che afferiscono all’ambulatorio salassi presso la Banca del Sangue dell’Ospedale Molinette previa richiesta di consenso informato così distribuiti: 400 con patologie non-HCV correlate e 50 come popolazione di controllo con patologie HCV correlate (soggetti negativi alla ricerca per HBsAg e anti-HIV1-2, ma positivi alla ricerca per anti-HCV e aspiranti donatori di sangue risultati non idonei per positività confermata ai test anti-HCV e/o HCV-RNA). 2. E’ stato allestito un database in formato elettronico in cui sono registrati i codici identificativi dei soggetti e le informazioni relative all’archivio dei campioni in studio e ai risultati dell'analisi serologiche e molecolari. 3. Sono state prelevate da ogni paziente inserito nello studio 4 provette in EDTA per la ricerca di HCV-RNA nei linfociti e nel plasma e per la ricerca di anti-HCV, HBsAg, anti-HIV1-2. Dalle provette di sangue raccolte in EDTA sono state eseguite la separazione delle frazioni ematiche per centrifugazione e la raccolta del buffy-coat e plasma, nonchè di linfociti “vitali” separati con gradiente di densità Fycoll, con immediato stoccaggio a temperatura di -80°C, presso i locali del CeRMS. 4. Dal buffy/coat e dal plasma di tutti i campioni è stato estratto l’RNA poi retrotrascritto a cDNA e sono state eseguite le indagini per la ricerca di HCV-RNA. 5. Sui tutti i casi HCV-RNA positivi nel plasma e /o nel buffy coat è stata eseguita la genotipizzazione. 6. Sui casi HCV-RNA positivi solo nel buffy coat è stata ripetuta l'analisi per HCV-RNA dopo ultracentrifugazione della frazione plasmatica, a conferma della condizione di HCV occulta. 7. Su tutti i soggetti in studio è stata effettuata il dosaggio delle transaminasi seriche. 8. Sui soggetti HCV-RNA positivi nel buffy coat è stata eseguita l'analisi della potenziale infettività virale in collaborazione con laboratori di biologia cellulare utilizzando i linfociti vitali conservati in azoto liquido. Sono in fase di avvio i seguenti processi: 1. follow-up dei pazienti risultati positivi alla presenza HCV-RNA solo nel buffy-coat per valutare clearance o persistenza del virus. COLLABORATORI INTERNI: Laura DE MARCO, Valentina FIANO, Anna GILLIO-TOS, Lorenzo RICHIARDI, Morena TREVISAN COLLABORATORI ESTERNI: Franco Curti. RISORSE E FINANZIAMENTO: Compagnia S. Paolo/FIRMS, Ricerca Sanitaria Finalizzata. PUBBLICAZIONI: DE MARCO L, GILLIO TOS A, FIANO V.,RONCO G, KROGH V, PALLI D, PANICO S, TUMINO R, VINEIS P, MERLETTI F, RICHIARDI L, SACERDOTE C. Occult HCV infection: an unexpected finding in a population unselected for hepatic disease. PLoS ONE 4:e8128,2009. DE MARCO L, MANZINI P, TREVISAN M, GILLIO TOS A, DANIELLE F, BALLOCO C, PIZZI A, DE FILIPPO E, D'ANTICO S, VIOLANTE B, VALFRE' A, CURTI F, MERLETTI F, RICHIARDI L. Prevalence and follow up of occult HCV infection in an italian population free of clinically detectable infective liver disease. Submitted 185 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.057 Studio delle dinamiche di trasmissione della tubercolosi per stimare L’impatto dell’immigrazione e delle misure di prevenzione Investigation of tuberculosis transmission dynamics in order estimate the impact of immigration and prevention measures to RESPONSABILE: Dr. Iacopo BAUSSANO OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: 1.Definire modelli matematici descrittivi delle dinamiche di trasmissione dell’infezione tubercolare. 2.Calibrare i modelli teorici su dati epidemiologici ottenuti nella popolazione piemontese. 3.Valutare mediante questi modelli l’impatto dell’immigrazione da paesi ad elevata incidenza tubercolare e dello screening per l’infezione tubercolare latente. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: 1.La trasmissione per via aerea dell’infezione tubercolare verrà modellizzata utilizzando dei modelli deterministici di natura compartimentale. Verrà simulata la storia naturale dell’infezione e della progressione a malattia conclamata e contagiosa. Sarà possibile prendere in considerazione il ruolo di gruppi di popolazione provenienti da aree geografiche ad elevata trasmissione dell’infezione e incidenza della malattia. Verrà anche valutato il ruolo di diverse strategie di screening dell’infezione e della malattia. 2.I parametri utilizzati nei modelli teorici verranno ricavati da studi condotti in Italia ed in Piemonte. 3.L’impatto dell’immigrazione e delle strategie di screening verrà valutato modificando opportunamente i modelli descrittivi sopramenzionati. I risultati dello studio potranno essere utilizzati per stime di costo ed impatto dell’epidemia tubercolare e per la valutazione di strategie di prevenzione e controllo. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Il modello dinamico della trasmissione della tubercolosi è stato sviluppato e la dinamica calibrata ai dati osservati in Italia. Al momento sono in via di incorporamento i parametri derivati dalle dinamiche di migrazione da paesi ad elevata incidenza di tubercolosi RISULTATI E RICADUTE ATTESE 1.I risultati dello studio saranno utilizzati per integrare strategie di prevenzione e controllo dell’infezione e malattia tubercolare in coordinamento con le altre attività svolte dal centro regionale per il controllo e la prevenzione della tubercolosi umana. COLLABORATORI INTERNI: Silvio MERCADANTE, Enrica MIGLIORE COLLABORATORI ESTERNI: Dr. Massimiliano Bugiani. RISORSE E FINANZIAMENTO: Regione Piemonte. PUBBLICAZIONI: • Baussano I, Bianco S, Lazzarato F.[Mathematical models of infection transmission]. Epidemiol Prev. 2010 Jan-Apr;34:56-60. • Fedeli U, Baussano I.[Health of immigrants in Italy: increasing evidences and forgotten issues in the epidemiological research]. Epidemiol Prev. 2010 May-Jun;34:120-4 186 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.058 Studio europeo multicentrico di coorte sugli effetti di lungo termine dell’inquinamento atmosferico (ESCAPE). Centro di Torino European study of Cohorts for air pollution effects – Turin area RESPONSABILE: Dr.ssa Claudia GALASSI COORDINAMENTO: Università di Utrecht, The Netherlands. Studio di coorte multicentrico OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Quantificazione degli effetti di lungo termine dell’inquinamento atmosferico sulla salute. Messa a punto ed applicazione di un modello spaziale per la stima dell’esposizione ad inquinanti atmosferici. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: -Sviluppo di una metodologia flessibile per la valutazione dell’esposizione ad inquinamento atmosferico della popolazione, con particolare riferimento all’esposizione a particolato e biossidi di azoto. E’ prevista la conduzione di campagne di monitoraggio condotte ad hoc e la costruzione di modelli di stima dell’esposizione di tipo LUR (Land Use Regression models) per la predizione delle concentrazione puntuali dell’inquinante sulla base delle caratteristiche del traffico e del territorio circostanti ricavate tramite sistemi informativi geografici (GIS). -Applicazione della metodologia di stima dell’esposizione ai soggetti inclusi negli studi di coorte europei selezionati nel centro di Torino, per esaminare in particolare l’associazione fra inquinamento atmosferico ed eventi sanitari quali patologie respiratorie, cardiovascolari e oncologiche, mortalità generale e per cause specifiche. – Sviluppo di stime quantitative dell’impatto sanitario dell’esposizione di lungo periodo ad inquinamento atmosferico. Ricadute attese. Lo studio contribuirà allo sviluppo di stime quantitative dell’impatto dell’esposizione di lungo periodo ad inquinamento atmosferico in diverse popolazioni europee per gli effetti sanitari esaminati. Fornirà inoltre una metodologia di stima dell’esposizione ad inquinanti atmosferici (particolato e biossidi di azoto) utilizzabile nel contesto di altri studi epidemologici. SCALA DEI TEMPI: Lo studio è stato avviato nel 2008. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Nel corso del 2010 sono state completate le campagne per il monitoraggio degli inquinanti atmosferici. Nel 2011 sono state completate le misurazioni delle concentrazioni degli inquinanti (inclusa la composizione del particolato) e sono state raccolte le informazioni sulle variabili territoriali predittive per la costruzione dei modelli spaziali LUR. COLLABORATORI INTERNI: Marco GILARDETTI, Enrica MIGLIORE, Daniela RAFFAELE, Carlotta SACERDOTE COLLABORATORI ESTERNI: ARPA Piemonte (E.Cadum, G.Berti, M de Maria, F.Lollobrigida) ARPA Emilia Romagna (A.Ranzi) SCaDU Servizio Sovrazonale di Epidemiologia (G. Costa, R. Onorati) 187 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.058 Dip. di Epidemiologia SSR Lazio (F.Forastiere, G.Cesaroni) Dip. Sanità Pubblica e Microbiologia, Università di Torino (R.Bono) RISORSE E FINANZIAMENTO: Il progetto è stato avviato nell’ambito di un progetto di ricerca finalizzato Regione Piemonte e del Programma strategico “Ambiente e Salute” (capofila : ISS) del Ministero per la Salute. NOTE: STUDI MULTICENTRICI CONNESSIONI: studio ESCAPE http://www.escapeproject.eu/ PUBBLICAZIONI: Attese nel corso e al termine del progetto. 188 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.060 Metilazione del DNA nel tessuto prostatico tumorale e non tumorale come marker di sviluppo e progressione del tumore della prostata DNA methylation in prostate neoplastic and non-neoplastic tissue as a marker of prostate cancer development and progression RESPONSABILE: Dr. Lorenzo RICHIARDI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Lo studio ha lo scopo di identificare marcatori di diagnosi e prognosi per il tumore della prostata, in particolare per differenziare al momento della diagnosi i tumori aggressivi da quelli indolenti e capire, in caso di biospia negativa, la probabilità di diagnosi di tumore della prostata ad una successiva biopsia. I marcatori di metilazione riguardano geni candidati (GSTP1, RUNX3, APC, PTX2) e la metilazione globale misurata tramite LINE-1. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Il progetto coinvolge diversi studi: 1) Il primo studio coinvolge due coorti di 250 pazienti ciascuna diagnosticati presso l’Anatomia Patologica dell’Ospedale Molinette e seguti nel tempo per mortalità per tutte le cause e mortalità per tumore della prostata. La prima coorte comprende pazienti diagnosticati negli anni ottanta (prima dell’introduzione del PSA), mentre la seconda coorte comprende pazienti diagnosticati negli anni novanta, dopo l’introduzione del PSA. Sui campioni di tessuto in paraffina dei pazienti selezionati sono eseguite analisi in PCR per la valutazione del grado di ipermetilazione dei geni tumore-associati. Viene studiato anche il ruolo delle metil-transferasi (DNMT3B in particolare) e dell'ipometilazione globale sulla soppravvivenza. Limitatamente ai pazienti che hanno avuto una prostatectomia o una TURP studiamo anche il pattern di metilazione e l'ipometilazione globale sul tessuto prostatico non-tumorale sia per valutarne la correlazione con il tessuto tumorale sia in associazione con la sopravvivenza 2) Il secondo studio comprende pazienti visti presso l’Anatomia Patologica dell'Ospedale San Giovanni Battista di Torino che abbiano ricevuto due prelievi di tessuto prostatico ad una distanza di almeno 3 mesi di tempo tra il 1992 ed i primi anni del 2000. Sono arruolati nello studio 150 soggetti con un prelievo negativo seguito da uno positivo per tumore (casi dello studio) e 150 pazienti di controllo con due prelievi negativi appaiati ai casi per anno del primo prelievo e distanza intercorsa tra i due prelievi. Per entrambi i prelievi per i casi ed i controlli estraiamo il DNA dai blocchetto di tessuto fissato in paraffina. Lo stato di metilazione è valutato con la tecnica del pirosequenziamento dopo modificazione con bisolfito. Il pattern di metilazione è confrontato tra i casi ed i controlli e tra la prima e la seconda biopsia. 3) E' in corso la pianificazione di uno studio collaborativo di ampie dimensioni innestato nei registri clinici sevdesi, per replicare i principali risultati emersi nei primi due studi SCALA DEI TEMPI: 1) Le coorti sono state assemblate e seguite per stato in vita e causa di morte. Le analisi di laboratorio e le analisi statistiche sulla metilazione del tessuto tumorale e del tessuto non-tumorale e su una variante di DNMT3b sono state condotte. Ulteriori analisi sono in corso. Una serie di pubblicazioni sono attese nel corso del progetto 2) le analisi sono in corso. Una serie di pubblicazioni sono attese nel corso del progetto STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Analisi molecolari e statistiche proseguiranno nel corso del 2012 COLLABORATORI INTERNI: 189 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.060 Laura DE MARCO, Valentina FIANO, Anna GILLIO-TOS, Chiara GRASSO, Franco MERLETTI, Daniela ZUGNA RISORSE E FINANZIAMENTO: Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) PUBBLICAZIONI: Richiardi L, Fiano V, Vizzini L, De Marco L, Delsedime L, Akre O, Gillio-Tos A, Merletti F. Promoter methylation in APC, RUNX3, and GSTP1 and mortality in prostate cancer patients. J Clin Oncol 2009;27:3161-8. Richiardi L, Fiano V, Grasso C, Zugna V, Delsedime L, Gillio-Tos A Merletti F. Methylation of APC and GSTP1 in non-neoplastic tissue adjacent to prostate tumour and mortality from prostate cancer: a cohort study of 157 patients. Manoscritto inviato per pubblicazione Gillio-Tos A, Fiano V, Zugna D, Vizzini L, Pearce N, Delsedime L, Merletti1 F, Richiardi L. DNA methyltransferase 3b (DNMT3b), tumour tissue DNA methylation, Gleason score and prostate cancer mortality: investigating causal relationships. Manoscritto inviato per pubblicazione Ulteriori pubblicazioni sono attese al termine del progetto. 190 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.061 MOBI-KIDS: Rischio di tumore cerebrale da esposizione alle radiofrequenze durante l’infanzia e l’adolescenza: uno studio multicentrico internazionale MOBI-KIDS: Brain cancer risk from exposure to radiofrequency fields in childhood and adolescence: a multicentric international study RESPONSABILE: Dr.ssa Milena MAULE COORDINAMENTO: Studio italiano: Università degli Studi di Torino. Studio Internazionale: Fundació Centre de Recerca en Epidemiologia Ambiental (CREAL), Barcellona (Spagna) OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Indagare le potenziali associazioni tra diversi fattori ambientali, in particolare radiofrequenze e campi elettromagnetici a bassissima frequenza, e i tumori cerebrali. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Studio multicentrico nazionale, condotto in quattro regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna) ed internazionale, condotto in 16 Paesi europei ed extra-europei. Lo studio, di tipo caso-controllo, prevede di reclutare circa 2000 casi tra i 10 e i 24 anni e 4000 controlli in tre anni (2010-2013). SCALA DEI TEMPI: Febbraio 2011: inizio reclutamento di casi e controlli STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Il reclutamento e è iniziato in tutti i centri italiani. Il centro di coordinamento internazionale ha predisposto un'applicazione elettronica per il questionario computerizzato, successivamente tradotto ed adattato da ciascun centro nazionale. E' in corso la raccolta dei dati aggregati su traffico telefonico per lo studio di validazione sull'utilizzo del cellulare. COLLABORATORI INTERNI: Irene CORAZZESI, Laura DAVICO, Laura FIORINI, Franco MERLETTI, Enrica MIGLIORE COLLABORATORI ESTERNI: Graziella Filippini (INN C. Besta, Milano); Lucia Miligi (ISPO, Firenze); Stefano Mattioli (Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, Università di Bologna). RISORSE E FINANZIAMENTO: Lo studio internazionale è stato parzialmente finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del 7 Programma Quadro (FP7/2007-2013, grant agreement number 226873). Lo studio nazionale è stato finanziato dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali nell'ambito della Ricerca Finalizzata 2009. PUBBLICAZIONI: http://www.mbkds.com/ 191 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.062 Utilizzo della metformina e rischio di tumori nella popolazione torinese Use of metformin and the risk of cancer in a population based study RESPONSABILE: Dr.ssa Carlotta SACERDOTE COORDINAMENTO: CPO Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Molteplici studi epidemiologici suggeriscono che il trattamento con la metformina sia associato ad una ridotta incidenza di eventi tumorali e con una ridotta mortalità rispetto a trattamenti con altri farmaci nei pazienti diabetici. L’azione della metformina consiste principalmente nell’attivazione dell’enzima epatico adenosina monofosfato protein kinasi (AMPK), che inibisce la produzione di glucosio da parte delle cellule del fegato. Inoltre la metformina facilita il passaggio del glucosio dal sangue ai muscoli. Alcuni studi hanno focalizzato l’attenzione anche su trattamenti alternativi, quali ad esempio la terapia con l’insulina e le sulfoniluree, evidenziando un rischio maggiore di sviluppare il cancro nei pazienti trattati con questi farmaci. Comunque, a causa del disegno di questi studi, è piuttosto difficile valutare se tali risultati siano dovuti ad un rischio maggiore di sviluppare il cancro dovuto all’insulina ed alle sulfaniluree, o ad un effetto protettivo della metformina, o ad entrambi i meccanismi. Il presente progetto propone uno studio atto a valutare la possibile associazione tra diverse linee terapeutiche ed il rischio di cancro in una coorte di pazienti diabetici piemontesi. Per raggiungere tale obiettivo analizzeremo i dati delle banche dati sanitarie amministrative della regione Piemonte . Inoltre condurremo uno studio più specifico limitato alla popolazione torinese che è monitorata dal Registro dei Tumori. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: La popolazione dello studio è composta da una coorte di pazienti trattati con antidiabetci identificati tramite il Registro delle Prescrizioni Farmaceutiche (RPD) tra il 2000 e il 2006 (circa 375.000 pazienti). Il tasso stimato di copertura della popolazione diabetica è intorno al 60% e 70% nella regione Piemonte e nell’area metropolitana torinese rispettivamente. Il RPD è un database amministrativo che ha registrato tutte le prescrizioni di trattamenti per la popolazione piemontese a partire dall’anno 2000. Questo archivio di dati contiene un codice identificativo per ogni soggetto, la data di prescrizione, il codice ATC del trattamento e la sua dose. Uitlizzando le informazioni del RPD sarà possibile classificare i pazienti in base alle diverse combinazioni di farmaci a cui sono stati sottoposti. Useremo inoltre l’archivio dei dati delle Schede di Dimissione Ospedaliera (HDR) per identificare i casi di cancro nella nostra coorte diabetica. L’HDR è un archivio regionale che registra tutte le dimissioni ospedaliere della regione Piemonte a partire dal 1995. I casi incidenti di cancro della mammella ed del colon retto saranno quindi identificati nell’archivio HDR tramite un algoritmo validato [Baldi I, 2008]. Da uno studio precedentemente condotto nella nostra Unità è risultato che tale algoritmo è affidabile in quanto, il suo valore predittivo positivo è 87.9% e 92.6% per il tumore al colon retto ed al seno rispettivamente [Baldi I, 2008]. Inoltre, solo per il sottogruppo della coorte residente a Torino condurremo uno studio più specifico attraverso un linkage con il Registro Tumori del Piemonte, che registra tutti i casi incidenti di tumore occorsi nella città di Torino (910.504 abitanti aggiornato al 31.12.2009). Questo linkage permetterà di raccogliere anche l’informazione sulla morfologia, lo stadio ed il grado del tumore, ed offrirà l’opportunità di validare i risultati ottenuti sul cancro della mammella ed del colon retto usando i dati amministrativi della popolazione regionale. Infine, l’utilizzo del Registro Tumori permetterà di estendere le analisi a tutte le altre sedi tumorali, che non potevano essere identificate con sicurezza nel HDR. SCALA DEI TEMPI: Il progetto di durata biennale si concluderà nel 2012. Al termine del progetto sono previste pubblicazioni. 192 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.062 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Sono state condotte le analisi preliminari. Un articolo sarà preparato nel corso del 2012. COLLABORATORI INTERNI: Giovannino CICCONE, Daniela DI CUONZO, Rosalba ROSATO, Roberto ZANETTI COLLABORATORI ESTERNI: Dott. Roberto Gnavi. Servizio di Epidemiologia di riferimento regionale del Piemonte. ASL 5 Piemonte. Via Sabaudia 164, 10095 Grugliasco (TO). RISORSE E FINANZIAMENTO: Finanziamento della Rete Oncologica Piemontese. PUBBLICAZIONI: Protocollo dello studio. 193 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.063 Studio pilota multicentrico sugli effetti di breve termine dell’inquinamento atmosferico mediante utilizzo di dati correnti di accesso in Pronto Soccorso. Multicentric pilot study on short term effects of air pollution using administrative data on Emergency Department visits. RESPONSABILE: Dr.ssa Claudia GALASSI COORDINAMENTO: Dr Ennio Cadum, ARPA Piemonte, coordinatore del progetto multicentrico EPIAIR2 (Sorveglianza epidemiologica dell’inquinamento atmosferico: valutazione dei rischi e degli impatti nelle città italiane). OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Valutare l’utilizzabilità dei dati amministrativi correnti sugli accessi in Pronto Soccorso (PS) per la stima degli effetti a breve termine dell’inquinamento atmosferico in diverse città italiane partecipanti al progetto EPIAIR2. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Lo studio prevede: a) la ricognizione della disponibilità di dati informatizzati sugli accessi in Pronto Soccorso nelle città partecipanti al progetto EPIAIR2; b) la stesura di un protocollo operativo che dettagli, tra gli altri, le procedure per l’estrazione degli accessi in PS e le patologie (o gruppi di patologie) di accesso al PS individuabili come possibili esiti dell’esposizione a breve termine ad inquinamento atmosferico nella popolazione (adulta e infantile); c) la valutazione della rispondenza degli archivi di PS ad una serie di requisiti minimi per l’utilizzo (tra i quali, ad esempio, la disponibilità di dati con copertura territoriale e periodo temporale adeguati, la disponibilità di una diagnosi di accesso/dimissione in PS codificata); d) conduzione di analisi descrittive per confrontare l’andamento temporale e geografico degli outcome di interesse e per valutarne la quota che esita in ricovero; e) per le città con idonea disponibilità di dati, conduzione di analisi statistiche città specifiche per la quantificazione dei rischi. Lo studio fornirà importanti elementi conoscitivi sulla possibilità di utilizzo dei dati amministrativi correnti degli accessi in PS per l’individuazione di eventi sanitari associati alle variazioni degli inquinanti atmosferici. I dati di PS possono rappresentare una fonte informativa più accurata rispetto ai dati derivanti dai ricoveri ospedalieri (schede di dimissione ospedaliera) per l’individuazione di patologie che richiedono un urgente ricorso al servizio sanitario. SCALA DEI TEMPI: Lo studio è stato avviato nel 2010. Durata del progetto: triennale. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: E' in fase di completamento la ricognizione della disponibilità dei dati sugli accessi in Pronto Soccorso (PS) nelle città partecipanti al progetto EPIAIR2, mediante schede informative predisposte ad hoc e compilate dalle Unità operative responsabili della raccolta dei dati sanitari. E' in fase di completamento la stesura del protocollo operativo dello studio, inclusivo del protocollo di analisi statistica; in particolare, è stato predisposto un algoritmo per l’estrazione dei dati di interesse dagli archivi. Per il centro di Torino sono state condotte analisi descrittive finalizzate alla valutazione di qualita’ dei dati, con particolare attenzione alla analisi degli accessi in PS ripetuti. COLLABORATORI INTERNI: Laura CROSETTO, Andrea EVANGELISTA, Enrica MIGLIORE COLLABORATORI ESTERNI: Gruppo collaborativo EPIAIR2. 194 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.063 RISORSE E FINANZIAMENTO: Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (CCM) Ministero per la Salute (capofila : ARPA Piemonte). PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 195 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.064 Studio multicentrico internazionale IARC sulla mortalità dei lavoratori della gomma IARC multi-centric international study on mortality of rubber workers RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI COORDINAMENTO: IARC OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Nonostante l’uso di diverse sostanze sicuramente cancerogene per l’uomo sia stato abbandonato da tempo nella moderna industria della gomma, non è certo se il rischio di cancro sia stato completamente controllato. La IARC nel riesaminare l'associazione tra esposizioni cancerogene ed insorgenza di tumori umani in specifiche sedi ha confermato nel 2009 come agente di Gruppo 1, "cancerogeno umano certo", il lavoro nell'industria della gomma, con molteplici sedi bersaglio: leucemie e linfomi, tumori della vescica, del polmone e dello stomaco. Alcuni studi recenti segnalano infatti il perdurare di eccessi di mortalità per diverse sedi tumorali, inclusa la vescica. Dall'altro lato, studi su due coorti di lavoratori impiegati solo dopo il 1980 in UK ed in Germania non hanno evidenziato eccessi di mortalità tumorale; data l'età relativamente giovanile e il limitato follow-up, la numerosità degli eventi osservabili non permette di stabilire se ciò corrisponda ad un'effettivo controllo dei rischi, o se invece sia da attribuirsi alla mancanza di potenza statistica di questi studi. La IARC ha perciò deciso di promuovere una rianalisi pooled di studi già completati su lavoratori occupati nell'industria della gomma in periodi recenti, nel senso di successivi all'adozione di misure di prevenzione primaria documentate, prima fra tutte la sostituzione dei composti sospettati di essere all'origine dell'aumento di mortalità tumorale. Due dei principali stabilimenti italiani di produzione di pneumatici sono entrati in funzione agli inizi degli anni ’60 a Cuneo e circa dieci anni più tardi ad Alessandria, sono stati oggetto di studio da parte nostra e sono rilevanti ai fini dello studio IARC. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: I dati degli studi di mortalità sulle coorti di Cuneo ed Alessandria, anonimizzati, saranno inseriti nel database generale dello studio multicentrico presso la IARC, Lione. Saranno condotte analisi della mortalità generale e per le cause di interesse, con confronti esterni (le popolazioni nazionali dei diversi studi) ed interni. SCALA DEI TEMPI: Conduzione delle analisi principali nel 2012. Valutazione e pubblicazione dei risultati nel 2013. STATO DI AVANZAMENTO AL 31-12-11: Predisposizione e discussione del protocollo generale e del piano di analisi. COLLABORATORI INTERNI: MARINE CORBIN, Dario MIRABELLI COLLABORATORI ESTERNI: Kurt Straif, Ann Olsson e Jelle Vlanderen (IARC) PUBBLICAZIONI: Pubblicazioni scientifiche attese al termine del progetto 196 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.065 Studio Piccoli+: arruolamento e sorveglianza epidemiologica di una coorte nazionale di nati Piccoli+: a national birth cohort RESPONSABILE: Dr. Lorenzo RICHIARDI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Lo studio vuole arruolare e seguire nel tempo una coorte di nuovi nati reclutati in diversi ospedali italiani. Lo scopo è quello di valutare i determinanti precoci delle malattie e condizioni più frequenti dei bambini, quali obesità, asma, problemi dello sviluppoo cognitivo. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Lo studio coinvolge quattro centri nascita, a Torino, Trieste, Firenze e Roma. Ciascun centro nascita arruola 500 bambini al momento del parto. Per ogni bambino sono raccolti un campione di sangue cordonale e un campione di sangue materno. le mamme rispondono ad un primo questionario durante il ricovero in ospedale e a successivi questionari a 6 mesi ed 1 anno dal parto. SCALA DEI TEMPI: L'arruolamento è in corso e proseguirà per tutto il 2012 COLLABORATORI INTERNI: Laura DE MARCO, Valentina FIANO, Laura FIORINI, Anna GILLIO-TOS, Silvia PARISI, Assunta RASULO COLLABORATORI ESTERNI: Lo studio è coordinato a livello nazionale da Domenico Di Lallo, Laziosanità -Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio RISORSE E FINANZIAMENTO: CCM - Ministero della Salute PUBBLICAZIONI: Pubblicazioni sono attese al termine del progetto 197 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.066 Stato di metilazione di HLA-G, infezione da HPV e neoplasie cervicali: studio caso-controllo condotto su una popolazione brasiliana HLA-G promoter methylation status, HPV neoplasia: a Brazilian case-control study infection and cervical RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI COORDINAMENTO: Merletti Franco, Gillio Tos Anna OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Obiettivo principale: valutazione del ruolo delle modificazioni epigenetiche (de-metilazione del promotore) e genetiche (polimorfismi) di HLA-G sullo sviluppo di lesioni neoplastiche cervicali. La correlazione diretta tra il tumore della cervice uterina e la persistenza dell’infezione da Papillomavirus umano (HPV) è riconosciuta, ma il meccanismo che favorisce la persistenza virale nelle cellule cervicali è ancora ignoto. Tra le numerose ipotesi, si annovera la maggiore o minore predisposizione del sistema immunitario nel controllo e nella risoluzione di questo tipo di infezione. Alcune evidenze scientifiche hanno mostrato il possibile coinvolgimento di una proteina implicata nella soppressione della risposta immunitaria, l’HLA-G, e in particolare nell’immunoescape del tumore dal sistema immunitario. Per valutare il ruolo delle modificazioni genetiche ed epigenetiche di HLA-G sullo sviluppo di lesioni neoplastiche cervicali si è allestito uno studio caso-controllo in cui confrontare lo stato di HLA-G in soggetti con cellule cervicali atipiche (lesioni CINII -CINIII) rispetto a soggetti con cellule citologicamente normali, in relazione con lo stato di infezione da HPV. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Metodi. Nell’ambito di una collaborazione tra l’Unita’ di Epidemiologia dei Tumori dell’Università di Torino e il centro LIGH (Lab of Immunogenetics and Histocompatibility), Federal University of Paranà, della città brasiliana di Curitiba, è stato allestito uno studio caso- controllo che coinvolge 789 donne (tra i 15 e i 47 anni) afferenti a tre centri di riferimento per le analisi citologiche cervico-vaginali della città di Curitiba. La popolazione di questa città, non essendo attivi programmi organizzati per lo screening del tumore cervicale, e’ caratterizzata da una prevalenza di lesioni cervicali di alto grado più elevata rispetto a quella italiana. Questo ha permesso la raccolta di un’ampia serie di campioni da soggetti con lesione cervicale di alto grado in un arco limitato di tempo. La serie dei controlli comprende 510 soggetti che hanno ricevuto un esito cito/istologico normale. La serie dei casi comprende 279 soggetti con esito istologico di CIN II o CIN III (150 e 129 rispettivamente). Ai soggetti inclusi nello studio è stato proposto un questionario per raccogliere informazioni anamnestiche riguardanti dati demografici (età, gruppo etnico, livello d’istruzione) ed abitudini di vita (abitudini sessuali, numero di gravidanze, abitudine al fumo). A tutte le donne partecipanti è stato chiesto di donare un campione di cellule cervicali e un campione di sangue. Il campione cervicale viene utilizzato per le analisi dello stato di infezione da HPV e dello stato di metilazione di HLA-G. Il campione di sangue viene utilizzato per le analisi dei polimorfismi di HLA-G. I campioni cervicali di tutti i soggetti vengono testati per la presenza di HPV-DNA utilizzando i primer GP5+/GP6+ e i campioni risultati positivi vengono genotipizzati mediante multiplex PCR. Per le indagini sullo stato di metilazione e sui polimorfismi del gene HLA-G viene avviata una fase pilota dello studio che coinvolge un sottogruppo di casi (N=96) e di controlli (N=76). Lo stato di metilazione del promotore del gene HLA-G viene valutato tramite pirosequenziamento e le varianti alleliche del gene vengono determinate tramite una metodica che prevede la combinazione di una reazione di PCR con sonde specifiche per la sequenza analizzata (SSOP, sequence specific oligonuclotide probes-PCR) e della tecnologia Luminex. Le analisi statistiche confronteranno la serie dei casi e dei controlli rispetto alle misure di outcome (modificazioni genetiche ed epigenetiche) e ai fattori confondenti (gruppo etnico, livello 198 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.066 d’istruzione, abitudini sessuali, abitudine al fumo). I confronti delle analisi di metilazione utilizzeranno il test t di Student e l’analisi dei polimorfismi il test chi quadrato di Pearson ed il test esatto di Fisher. Risultati attesi. Lo studio darà informazioni sul possibile coinvolgimento di HLA-G nello sviluppo di neoplasie cervicali: l'eventuale presenza di de-metilazione del promotore di HLA-G o di particolari polimorfismi di HLA-G nei casi rispetto ai controlli potrebbe indicare una maggiore predisposizione alla persistenza virale e allo sviluppo di lesioni. SCALA DEI TEMPI: - Entro Dicembre 2011: reclutamento, estrazione di DNA dai campioni biologici, analisi dello stato di infezione da HPV e genotipizzazione. - Entro Marzo 2012: analisi pilota dello stato di metilazione del promotore di HLA-G. Inizio delle analisi dei polimorfismi di HLA-G - Dicembre 2012: conclusione delle analisi dei polimorfismi di HLA-G. Analisi statistiche. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Sono al momento stati conclusi i seguenti processi: 1. Reclutamento della popolazione in studio (donne in età 15-47)attuato in Curitiba (Brasile): 279 casi (CINII e CIN III)e 510 controlli (citologia normale) 2. allestimento del database che raccoglie tutte le informazioni demografiche, anamnestiche e riguardanti stili di vita e abitudini sessuali ottenute dai questionari 3. archivio dei campioni cervicali e di sangue ottenuti dalle donne partecipanti 4. estrazione di DNA dai suddetti campioni 5. screening per la presenza di HPV nei campioni cervicali e genotipizzazione dei campioni positivi 6. analisi pilota dello stato di metilazione del promotore di HLA-G su un sottogruppo di 76 controlli e 96 casi. Sono in corso: 1. analisi dei polimorfismi di HLA-G COLLABORATORI INTERNI: Laura DE MARCO, Valentina FIANO, Anna GILLIO-TOS, Chiara GRASSO, Franco MERLETTI, Lorenzo RICHIARDI, Morena TREVISAN, Daniela ZUGNA COLLABORATORI ESTERNI: Maria da Graca Bicalho RISORSE E FINANZIAMENTO: Compagnia S. Paolo/FIRMS 199 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.002 Evidence-Based Medicine e qualità dell'assistenza ospedaliera Evidence-Based Medicine and quality of hospital care RESPONSABILE: Dr. Giovannino CICCONE COORDINAMENTO: Attività corrente - Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Nel corso degli ultimi 15 anni circa l’epidemiologia clinica ha svolto un ruolo importante nella formazione, diffusione ed applicazione critica dei metodi della Evidence Based Medicine. Anche se questa attività è stata svolta prevalentemente a livello aziendale, sono state molto numerose le occasioni di collaborazione su progetti di formazione/aggiornamento e di miglioramento della qualità dell’assistenza, sia a livello regionale, sia nazionale. A partire dal 1998, attraverso il coordinamento di un gruppo di lavoro aziendale, multidisciplinare e multiprofessionale, l’attività svolta ha avuto come obiettivi principali la promozione della conoscenza dei metodi EBM, la selezione di problemi assistenziali ad elevata priorità meritevoli di interventi specifici e la gestione di progetti di intervento con gruppi di lavoro ‘ad hoc’ che hanno condotto revisioni critiche delle migliori evidenze disponibili, produzione di documenti aziendali (es. linee guida), la loro implementazione e valutazione. Inoltre, nell’ambito delle attività di EBM, l’epidemiologia clinica ha svolto un ruolo di supporto per altri gruppi di lavoro aziendali e regionali nella revisione della letteratura, nella valutazione di rapporti di Health Technology Assessment e nella conduzione di studi di clinical audit. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: La SSCVD di Epidemiologia Clinica e Valutativa dell'AOU San Giovanni Battista di Torino coordina un gruppo di lavoro sull'Evidence-Based Medicine (EBM) che ha svolto diverse attività, tra le quali: •la formazione dei medici e di altre figure professionali sui temi della EBM; •la ricerca e valutazione critica di letteratura su argomenti selezionati (sia su richieste specifiche interne all'Azienda, sia provenienti dalla Rete Oncologica regionale); •la produzione di linee guida cliniche ed un manuale metodologico per l’elaborazione di LG a livello aziendale; •la partecipazione a progetti aziendali di miglioramento della qualità dell’assistenza, centrati in particolare sull’efficacia e l’appropriatezza su argomenti clinici rilevanti; •il coordinamento di studi di clinical audit, spesso mirati sugli argomenti oggetto di linee guida aziendali; •la partecipazione, come referenti aziendali, a progetti di ricerca/intervento di tipo nazionale, all'interno di sperimentazioni finanziate dal Ministero della Salute. SCALA DEI TEMPI: Nel corso del 2012 proseguirà il coordinamento del gruppo EBM, ridefinito nella composizione attraverso una delibera aziendale, e la partecipazione a gruppi di lavoro su temi specifici (in particolare per la revisione di appropriatezza delle trasfusioni di emazie). STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Nel corso del 2011 sono stati conclusi i progetti ministeriali Programma Integrato Oncologia (PIO-5), coordinato dall'ASSR ER, e il Programma Strategico (PS-7), coordinato dall'AGENAS. Altre attività del gruppo EBM svolte nel 2011 hanno riguardato l’appropriatezza della terapia antibiotica in medicina, la gestione dell’iperglicemia nel post-operatorio e la valutazione in pronto soccorso della lombalgia. Inoltre è stata assicurata la collaborazione alla Direzione Aziendale nella valutazione di tecnologie sanitarie innovative. COLLABORATORI INTERNI: Manuela CECCARELLI, Claudia GALASSI, Chiara MONAGHEDDU, Eva PAGANO, Paola PETRONI, Luca SCAGLIONE 200 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.002 COLLABORATORI ESTERNI: gruppo EBM. RISORSE E FINANZIAMENTO: Oltre a finanziamenti specifici di progetto, il gruppo EBM dell'ospedale ha ricevuto in passato risorse per la stampa delle linee guida da parte dell'AOU S. Giovanni Battista di Torino. PUBBLICAZIONI: •Buttigliero C, Monagheddu C, Petroni P, Saini A, Dogliotti L, Ciccone G, Berruti A. Prognostic role of vitamin d status and efficacy of vitamin D supplementation in cancer patients: a systematic review. Oncologist 2011;16:1215-27 •Baldi I, Ferrando A, Foltran F, Ciccone G, Gregori D. Studying factors related to pressure ulcers prevention: a marginal scale model for modelling heterogeneity among hospitals. J Eval Clin Pract 2010;16:1085-9 •Parmelli E, Papini D, Moja L, Bandieri E, Belfiglio M, Ciccone G, De Palma R, Leoni M, Longo G, Magrini N, Moschetti I, Liberati A. Updating clinical recommendations for breast, colorectal and lung cancer treatments: an opportunity to improve methodology and clinical relevance. Ann Oncol. 2011 Jan;22(1):188-94. •Ferrando A, Pagano E, Scaglione L, Petrinco M, Gregori D, Ciccone G. A decision-tree model to estimate the impact on cost-effectiveness of a venous thromboembolism prophylaxis guideline. Qual Saf Health Care 2009; 18:309-13. •Sanna C, Saracco GM, Reggio D, Moro F, Ricchiuti A, Strignano P, Mirabella S, Ciccone G, Salizzoni M. Endoscopic retrograde cholangiopancreatography in patients with biliary complications after orthotopic liver transplantation: outcomes and complications. Transplant Proc 2009;41:1319-21. •GIORDANINO C, BUGIANESI E, SMEDILE A, CIANCIO A, ABATE ML, OLIVERO A, PELLICANO R, CASSADER M, GAMBINO R, BO S, CICCONE G, RIZZETTO M, SARACCO G. Incidence of type 2 diabetes mellitus and glucose abnormalities in patients with chronic hepatitis C infection by response to treatment: results of a cohort study. Am J Gastroenterol 2008; 103: 2481-7. •STRATTA P, MARCUCCIO C, CAMPO A, SANDRI L, MESSUEROTT A, COLLA L, ROSSO S, MAZZUCCO G, MARIANI L, CICCONE G. Improvement in relative survival of patients with vasculitis: study of 101 cases compared to the general population. Int J Immunopathol Pharmacol 2008; 21: 631-42. •PELLICANO R, PUGLISI G, CIANCIO A, BALZOLA F, SARACCO G, CICCONE G, BALDI I, ABATE ML, SMEDILE A, RIZZETTO M. Is serum uric acid a predictive factor of response to IFN-treatment in patients with chronic hepatitis C infection? J Med Virol 2008; 80: 628-31. •DE PALMA R, LIBERATI A, CICCONE G, BANDIERI E, BELFIGLIO M, CECCARELLI M, LEONI M, LONGO G, MAGRINI N, MARANGOLO M, ROILA F; PROGRAMMA RICERCA E INNOVAZIONE EMILIA ROMAGNA ONCOLOGY RESEARCH GROUP. Developing clinical recommendations for breast, colorectal, and lung cancer adjuvant treatments using the GRADE system: a study from the Programma Ricerca e Innovazione Emilia Romagna Oncology Research Group. J Clin Oncol 2008; 26: 1033-9. •GRUPPO EBM-MOLINETTE. Prevenzione dell’insufficienza renale da mezzo di contrasto. Linee Guida Aziendali, Ottobre 2008. •BO S, VALPREDA S, SCAGLIONE L, BOSCOLO D, PIOBBICI M, BO M, CICCONE G. Implementing hospital guidelines improves warfarin use in non-valvular atrial fibrillation: a before-after study. BMC Public Health 2007; 7: 203. •STRATTA P, CANAVESE C, MARENGO M, MESIANO P, BESSO L, QUAGLIA M, BERGAMO D, MONGA G, MAZZUCCO G, CICCONE G. Risk management of renal biopsy: 1387 cases over 30 years in a single centre. Eur J Clin Invest 2007; 37: 954-63. •MUSSANO F, CICCONE G, CECCARELLI M, BALDI I, BASSI F. Bone morphogenetic proteins and bone defects: a systematic review. Spine 2007; 32: 824-30. •GRUPPO EBM-MOLINETTE. La trasfusione di plasma nell’individuo adulto. Linee Guida Aziendali, Dicembre 2006. •BO S, CICCONE G, GANCIA R, ROSATO R, GRASSI G, MERLETTI F, PAGANO GF. Mortality within the first 10 years of the disease in type 2 diabetic patients. Nutr Metab Cardiovasc Dis 2006; 16: 8-12. •BO S, CICCONE G, PEARCE N, MERLETTI F, GENTILE L, CASSADER M, PAGANO G. Prevalence of undiagnosed metabolic syndrome in a population of adult asymptomatic subjects. Diabetes Res Clin Pract 2006 Aug 21. •BO S, DURAZZO M, GUIDI S, CARELLO M, SACERDOTE C, SILLI B, ROSATO R, CASSADER M, GENTILE L, PAGANO G. Dietary magnesium and fiber intakes and inflammatory and metabolic indicators in middle-aged subjects from a population-based cohort. Am J Clin Nutr 2006; 84: 1062-9. •CIANCIO A, PICCIOTTO A, GIORDANINO C, SMEDILE A, TABONE M, MANCA A, MARENCO G, GARBAGNOLI P, ANDREONI M, CARITI G, CALLERI G, SARTORI M, CUSUMANO S, GRASSO A, RIZZI R, GALLO M, BASSO M, ANSELMO M, PERCARIO G, CICCONE G, RIZZETTO M, SARACCO G. A randomized trial of pegylated-interferon-alpha2a plus ribavirin with or without amantadine in the re-treatment of patients with chronic hepatitis C not responding to standard interferon and ribavirin. Aliment Pharmacol Ther 2006; 24: 1079-86. •CIANCIO A, SMEDILE A, GIORDANINO C, COLLETTA C, CROCE G, POZZI M, CARITI G, MACOR A, BIGLINO A, DI NAPOLI A, TAPPERO GF, ANDREONI M, MANCA A, PRANDI G, CALLERI G, ORSI PG, CICCONE G, RIZZETTO M, SARACCO G; NORTH WEST ITALIAN HEPATOLOGIC GROUP. Long-term follow-up of previous hepatitis C virus positive nonresponders to interferon monotherapy successfully retreated with combination therapy: are they really cured? Am J Gastroenterol 2006; 101: 1811-6. •CICCONE G, SCAGLIONE L E GRUPPO EBM MOLINETTE. Valutazione di efficacia di un programma di 201 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.002 elaborazione/adattamento locale di linee guida : l’esperienza del gruppo EBM dell’ASO S. Giovanni Battista di Torino. Convegno Nazionale di Epidemiologia. XXXALE AIE, 4-6 Ottobre 2006, Palermo. •FERRANDO A. et al. Guidelines for preoperative assessment: impact on clinical practice and costs. Int J Qual Health Care 2005; 17: 323-9. •FERRANDO A. et al. Valutazione preoperatoria e stima dei costi. (in stampa su Politiche Sanitarie). •RESEGOTTI A, ASTEGIANO M, FARINA EC, CICCONE G, AVAGNINA G, GIUSTETTO A, CAMPRA D, FRONDA GR. Side-to-Side Stapled Anastomosis Strongly Reduces Anastomotic Leak Rates in Crohn's Disease Surgery. Dis Colon Rectum 2005 Feb 17; [Epub ahead of print]. •BO S, CICCONE G, ROSATO R, GANCIA R, GRASSI G, MERLETTI F, PAGANO GF. Renal damage in patients with Type 2 diabetes: a strong predictor of mortality. Diabet Med 2005 Mar; 22(3): 258-65. •GRUPPO EBM-MOLINETTE. Scompenso Cardiaco da disfunzione sistolica. Linee Guida Aziendali, Novembre 2005. •SCAGLIONE L, PIOBBICI M, PAGANO E, BALLINI L, TAMPONI G, CICCONE G. Implementing guidelines for venous thromboembolism prophylaxis in a large Italian teaching hospital: lights and shadows. Haematologica 2005; 90: 678-84. •PENNA A, LABATE C, D’ALFONSO A, BALLINI L, NANTE N, CICCONE G. Utilità e limiti delle linee guida: il progetto TRiPSS2 in quattro ospedali del Piemonte. QA 2004; 15: 190-201. •Gruppo EBM-Molinette. Valutazione del rischio e prevenzione delle complicanze cardiologiche perioperatorie (chirurgia non cardiaca).Ottobre 2004. •Gruppo EBM-Molinette. Linee guida e miglioramento della qualità dell’assistenza: L’esperienza del gruppo EBM delle Molinette di Torino. XXVIII Riunione annuale della Associazione Italiana di Epidemiologia Torino 15-17 settembre 2004. •CICCONE G, SCAGLIONE L. Linee guida e miglioramento della qualità: l’esperienza del gruppo EBM delle Molinette. ARESS, 2004. •BO S, CICCONE G, GRASSI G, GANCIA R, ROSATO R, MERLETTI F, PAGANO GF. Patients with type 2 diabetes had higher rates of hospitalization than the general population. J Clin Epidemiol 2004; 57(11): 1196-201. •GRUPPO EBM-MOLINETTE. La terapia antitrombotica nella fibrillazione atriale non valvolare. Giugno 2003. •GRUPPO EBM-MOLINETTE. Manuale metodologico per l'elaborazione di Linee Guida aziendali. Maggio 2003. •BO S, CICCONE G, SCAGLIONE L, TALIANO C, PIOBBICI M, MERLETTI F, PAGANO G. Warfarin for non-valvar atrial fibrillation: still underused in the 21st century? Heart 2003; 89: 553-4. 202 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.003 Chirurgia radicale verso conservativa per il tumore dello stomaco e consulenza ad altri progetti di epidemiologia clinica in ambito gastroenterologico Conservative versus radical surgery for stomach cancer and clinical epidemiology consulting in other projects in gastroenterology RESPONSABILE: Dr. Antonio PONTI COORDINAMENTO: Studio multicentrico OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Confrontare la frequenza di complicanze e la sopravvivenza tra linfoadenectomia standard (D1) e linfoadenectomnia radicale (D2) per il tumore dello stomaco. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: - Studio dimostrativo su D2 su una serie selezionata di pazienti; - trial randomizzato di confronto tra le due metodiche. SCALA DEI TEMPI: Lo studio dimostrativo è iniziato nel 1994 ed è stato completato nel 1998 con la pubblicazione dei dati. Il trial randomizzato è in corso dal 1998. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Il protocollo del trial randomizzato è stato approvato dai competenti Comitati Etici. Il reclutamento è iniziato nell’estate 1998 in 9 centri piemontesi. Le procedure di randomizzazione sono state curate dal CPO ma la randomizzazione avviene presso il Servizio di Chirurgia II dell'Ospedale San Giovanni A.S. Nel 2001 è stata effettuata una verifica sull'adesione al protocollo per quanto riguarda il reclutamento dei pazienti, attraverso l'utilizzo dell'archivio SDO, in seguito alla quale i Centri partecipanti sono stati invitati ad intensificare il reclutamento. E' stato effettuato il follow-up di mortalità al 31.07.2006, in collaborazione con il Registro Tumori, ed un’analisi preliminare. Il reclutamento è terminato il 31.12.2006 (circa 300 soggetti randomizzati). Prosegue il follow up. Nel 2008 è stata effettuata l’analisi delle complicanze e della mortalità operatoria. Nel 2010 l'articolo è stato pubblicato. Dalla fine del 2010 è in corso l'aggiornamento del follow up per la valutazione dell'end point mortalità causa-specifica. Sono state svolte o sono in corso consulenze su altri progetti di epidemiologia clinica: - sviluppo del protocollo di un trial multicentrico di fase II sull'utilizzo della chemioterapia neoadiuvante per il tumore dello stomaco (riferimento: Dr. De Giuli, AOU San Giovanni Battista) - trial randomizzato sull'infusione di analgesici nel campo operatorio per il controllo del dolore dopo interventi maggiori gastroenterici (riferimento: Dr. De Giuli, AOU San Giovanni Battista) - studio del valore prognostico del ratio linfonodale nel tumore dello stomaco (riferimento: Dr. De Giuli, AOU San Giovanni Battista)(articolo pubblicato). - Studio della curva di apprendimento nelle epatectomie (riferimento: equipe Prof. Capussotti, AO Mauriziano) (articolo pubblicato) - Studio del valore prognostico dello stato dei margini negli interventi per Colangiocarcinoma intraepatico (riferimento: equipe Prof. Capussotti, AO Mauriziano) - Confronto sull'accuratezza prognostica della Sesta e della Settima edizione della classificazione TNM del Colangiocarcinoma intraepatico (riferimento: equipe Prof. Capussotti, AO Mauriziano). COLLABORATORI INTERNI: Denise CASELLA, Manuela CECCARELLI, Silvia PATRIARCA, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE, Mariano TOMATIS, Roberto ZANETTI 203 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.003 RISORSE E FINANZIAMENTO: Ricerca sanitaria finalizzata regionale 2003 e 2010. PUBBLICAZIONI: •DEGIULI M, SASAKO M, PONTI A, PONZETTO A, SOLDATI T, DANESE F, CALVO F. Morbidity and mortality after D2 gastrectomy for gastric cancer: results of the italian gastric cancer study group prospective multicenter surgical study. J Clinical Onc 1998; 16: 1-6. •DEGIULI M, SASAKO M, CALGARO M, GARINO M, REBECCHI F, MINECCIA M, SCAGLIONE D, ANDREONE D, PONTI A, CALVO F. Morbidity and mortality after D1 and D2 gastrectomy for cancer: Interim analysis of the Italian Gastric Cancer Study Group (IGCSG) randomised surgical trial. Eur J Surg Oncol 2004; 30: 303-8. •DEGIULI M, SASAKO M, PONTI A, CALVO F. Survival results of a multicentre phase II study to evaluate D2 gastrectomy for gastric cancer. Br J Cancer 2004; 90(9): 1727-32. •PISANI P, PONTI A. Screening for gastric cancer. In: Degiuli M. (editor): Management of Gastric cancer. Recent advances. Minerva Medica Ed, Turin, 2008; 15-23. • Vigano L, Laurent A, Tayar C, Tomatis M, Ponti A, Cherqui D. The learning curve in laparoscopic liver resection: improved feasibility and reproducibility. Ann Surg. 2009 Nov;250(5):772-82. • Degiuli M, Sasako M, Ponti A; Italian Gastric Cancer Study Group. Morbidity and mortality in the Italian Gastric Cancer Study Group randomized clinical trial of D1 versus D2 resection for gastric cancer. Br J Surg. 2010 May;97(5):643-9. • Ribero D, Nuzzo G, Amisano M, Tomatis M, Guglielmi A, Giulini SM, Aldrighetti L, Calise F, Gerunda GE, Pinna AD, Capussotti L. Comparison of the prognostic accuracy of the sixth and seventh editions of the TNM classification for intrahepatic cholangiocarcinoma. HPB (Oxford). 2011 Mar;13(3):198-205. • Degiuli M, Borasi A, Forchino F, Marano A, Vendrame A, Casella D, Ponti A, Mussa B, Sandrucci S. Lymph-nodal ratio in gastric cancer staging system. Minerva Chir. 2011 Jun; 66(3):177-82. 204 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.006 Linee Guida regionali per l’oncologia Regional guidelines for oncology RESPONSABILE: Dr. Giovannino CICCONE COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Il progetto è stato avviato nel 2000, con carattere sperimentale, sulla base di quanto era previsto dal PSSR 1997-1999 relativamente all'oncologia e su mandato della Commissione Oncologica Regionale – COR. In seguito il progetto è stato condotto in stretta collaborazione con il coordinatore della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta. Obiettivo principale del progetto era valutare la fattibilità e l’utilità della produzione a livello regionale di linee-guida (LG) clinico-organizzative, realizzate con metodo evidence-based ed adattate al contesto organizzativo della Rete Oncologica piemontese, finalizzate a migliorare l'appropriatezza dell'assistenza per i principali tumori. Il progetto prevedeva, in aggiunta alla elaborazione delle LG, una strategia di diffusione dei documenti, indicazioni per una loro implementazione locale e il monitoraggio centrale di indicatori sull’impatto delle LG in termini di processo, di esito e dei costi, desumibili in gran parte attraverso l’uso integrato dei sistemi informativi correnti regionali. La fase sperimentale di produzione di LG si è conclusa con l’elaborazione e pubblicazione nel corso del 2009 della 5° LG regionale sul tumore della prostata. A queste LG si è aggiunta, su richiesta della Rete Oncologica, l'elaborazione di una ulteriore LG sull'uso dei bifosfonati in ambito oncologico ed oncoematologico. La valutazione dell'impatto delle LG attraverso indicatori e studi mirati è ancora in corso. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: I principali aspetti metodologici seguiti nelle diverse fasi del progetto sono stati: •l'attenzione alla costituzione di gruppi di lavoro allargati che includevano tutte le principali competenze e i punti di vista coinvolti dalla specifica LG; •la definizione di requisiti comuni di tipo formale, di contenuto e del metodo di produzione delle LG; •la ricerca e valutazione critica delle principali LG e revisioni sistematiche disponibili sui quesiti affrontati nelle LG regionali; •l'adattamento locale delle raccomandazioni di altre LG e l'elaborazione di raccomandazioni originali per aspetti trascurati o non aggiornati in altre LG; •la ricerca di un largo consenso nel gruppo di lavoro e la raccolta e valutazione di commenti alla bozza della LG da parte della COR e di altri revisori esterni; •la predisposizione di un piano di diffusione, di implementazione e di valutazione della LG. SCALA DEI TEMPI: Nel 2012 è prevista la diffusione ed implementazione della Linea Guida Regionale sull'uso dei Difosfonati in oncologia e la prosecuzione delle attività di valutazione, in particolare sui tumori del polmone e della prostata. Oggetto di discussione sarà il problema dell'aggiornamento delle LG pubblicate, che richiede una definizione dei criteri per identificare le necessità di aggiornamento e di metodi di lavoro che siano adeguati sul piano del rigore metodologico e compatibili con le possibilità di lavoro e di risorse disponibili. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Nel corso degli ultimi 5 anni sono stati realizzati i seguenti obiettivi: •Elaborazione del rapporto conclusivo con i risultati dell’analisi della tempestività della diagnosi e stadiazione dei principali tumori per i quali sono state prodotte LG regionali (progetto Dì7) 205 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.006 •Elaborazione delle LG sui sarcomi dei tessuti molli, sul tumore della prostata e sull'uso dei bifosfonati in ambito oncologico •monitoraggio della diffusione delle linee guida sui tumori del colon-retto e della mammella del polmone e dei sarcomi dei tessuti molli e della prostata all'interno dei poli oncologici regionali •pubblicazione di articoli metodologici sull'esperienza di elaborazione delle LG regionali e sul grado di diffusione e utilizzo delle linee guida regionali; •pubblicazione di un articolo sulla validità del riconoscimento dei casi incidenti basato sui sistemi correnti vs i casi del Registro Tumori (usato come “gold standard”) •pubblicazione di articoli che hanno ricostruito il percorso assistenziale iniziale dei casi incidenti di tumore della mammella e del polmone •presentazione nei diversi poli oncologici delle ultime linee guida regionali (sui sarcomi dei tessuti molli e sul tumore della prostata) •partecipazione al programma PRI E-R (Programma Ricerca e Innovazione Emilia-Romagna) per l’elaborazione di raccomandazioni sulla terapia adiuvante ed in fase avanzata di malattia del tumore della mammella, del colon-retto e del polmone applicando la metodologia GRADE •analisi dell’esperienza condotta con il metodo GRADE e pubblicazione di un dossier dell’ASSR con la descrizione degli aspetti metodologici •pubblicazione di articoli metodologici sull'applicazione del metodo GRADE per l'elaborazione di raccomandazioni su farmaci oncologici (in collaborazione con ASSR dell’Emilia Romagna) COLLABORATORI INTERNI: Manuela CECCARELLI, Daniela DI CUONZO, Marisa FIORDALISE, Claudia GALASSI, Franco MERLETTI, Chiara MONAGHEDDU, Eva PAGANO, Antonio PONTI, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE COLLABORATORI ESTERNI: •Oscar Bertetto, Libero Ciuffreda (Rete Oncologica Piemonte e Valle d'Aosta e AOU San Giovanni Battista di Torino) •Gruppi di lavoro regionali sulle LG oncologiche RISORSE E FINANZIAMENTO: Il progetto sperimentale ha ricevuto un iniziale finanziamento regionale. L’elaborazione della LG sul tumore della prostata e l’analisi dei tempi di diagnosi e stadiazione sono compresi nel progetto Dì7 (finanziato dalla Fondazione CRT). La valutazione dei risultati della LG regionale sul tumore della prostata era inclusa tra i progetti del Programma Strategico 2007 del Ministero della Salute PUBBLICAZIONI: • Fuso L, Evangelista A, Pagano E, Piovano E, Perotto S, Mazzola S, Bertoldo E, La Porta MR, Rosmino C, Furbatto G, Abate S, Di Costanzo G, Trossarelli G, Baù MG, Carnino F, Gambaro G, Piantanida P, Alabiso O, Galletto L, Zavallone L, Rossi A, Barbero M, Tessa M, Katsaros D, Danese S, Brignolo P, Gorzegno G, Grillo R, Apolone G, Ciccone G. Variation in gynecological oncology follow-up practice: attributable to cancer centers or to patient characteristics? A Piedmont Regional Oncology Network Study. Tumori 2011;97:551-8 • Fusco V, Galassi C, Berruti A, Ciuffreda L, Ortega C, Ciccone G, Angeli A, Bertetto O. Osteonecrosis of the jaw after zoledronic acid and denosumab treatment. J Clin Oncol 2011;29:e521-2 • Fedeli U, Novara G, Galassi C, Ficarra V, Schievano E, Gilardetti M, Muto G, Bertetto O, Ciccone G, Spolaore P. Population-based analyses of radical cystectomy and urinary diversion for bladder cancer in northern Italy. BJU Int. 2011 Feb 14. doi: 10.1111/j.1464-410X.2011.10095.x. [Epub ahead of print] PubMed PMID: 21320273. • Parmelli E, Papini D, Moja L, Bandieri E, Belfiglio M, Ciccone G, De Palma R, Leoni M, Longo G, Magrini N, Moschetti I, Liberati A. Updating clinical recommendations for breast, colorectal and lung cancer treatments: an opportunità to improve methodology and clinical relevance. Ann Oncol. 2011 Jan;22(1):188-94. • Pagano E, Gregori D, Filippini C, Di Cuonzo D, Ruffini E, Zanetti R, Rosso S, Bertetto O, Merletti F, Ciccone G. Impact of initial pattern of care on hospital costs in a cohort of incident lung cancer cases. J Eval Clin Pract. 2010 Oct 25. doi: 10.1111/j.1365-2753.2010.01564.x. [Epub ahead of print] PubMed PMID: 20973875. • Baldi I, Ponti A, Zanetti R, Ciccone G, Merletti F, Gregori D. The impact of record-linkage bias in the Cox model. J Eval Clin Pract. 2010 Feb;16(1):92-6. PubMed PMID: 20367819. • Pagano E, Filippini C, Di Cuonzo D, Ruffini E, Zanetti R, Rosso S, Bertetto O, Merletti F, Ciccone G. Factors affecting pattern of care and survival in a population-based cohort of non-small-cell lung cancer incident cases. Cancer Epidemiol. 2010 Aug;34(4):483-9. Epub 2010 May 4. PubMed PMID: 20444663. • AA.VV. Tumore della prostata. Linee guida clinico-organizzative per la Regione Piemonte, Regione Piemonte, Torino, luglio, 2009. • ROSATO R, SACERDOTE C, PAGANO E, DI CUONZO D, BALDI I, BORDON R, PONTI A, BERTETTO O, SEGNAN N, MERLETTI F, VINEIS P, CICCONE G. APPROPRIATENESS OF EARLY BREAST CANCER MANAGEMENT IN RELATION 206 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.006 TO PATIENT AND HOSPITAL CHARACTERISTICS: A POPULATION BASED STUDY IN NORTHERN ITALY. BREAST CANCER RES TREAT. 2009;117:349-56. • AA.VV. CARCINOMA DELLA PROSTATA - linee guida clinico organizzative per la Regione Piemonte, CPO e Regione Piemonte, Torino, luglio, 2009. • DE PALMA R, LIBERATI A, CICCONE G, BANDIERI E, BELFIGLIO M, CECCARELLI M, LEONI M, LONGO G, MAGRINI N, MARANGOLO M, ROILA F; PROGRAMMA RICERCA E INNOVAZIONE EMILIA ROMAGNA ONCOLOGY RESEARCH GROUP. Developing clinical recommendations for breast, colorectal, and lung cancer adjuvant treatments using the GRADE system: a study from the Programma Ricerca e Innovazione Emilia Romagna Oncology Research Group. J Clin Oncol 2008; 26: 1033-9. • BALDI I, VICARI P, DI CUONZO D, ZANETTI R, PAGANO E, ROSATO R, SACERDOTE C, SEGNAN N, MERLETTI F, CICCONE C. “A high positive predictive value algorithm to find incident cases of breast, colorectal and lung cancer through hospital administrative data”. J Clin Epidemiol 2008; 61: 373-9. (http://asr.regione.emilia-romagna.it/wcm/asr/ric_inn/prier/gr_v/pr_oncologia/stpr_farmaci_onco/raccomandazio ni.htm) • AA.VV. Raccomandazioni sulla terapia adiuvante e nelle fasi avanzate nei tumori della mammela, colon-retto e polmone. ASR Emilia Romagna, Progetto AFO PRI ER • SACERDOTE C, PAGANO E, PONTI A, ROSATO R, SENORE C, BECATTINI M, TOMATIS M, MANO MP, VINEIS P, CICCONE G. L’utilità e l’impatto delle Linee Guida Oncologiche nella pratica clinica: una survey sul giudizio dei medici Piemontesi riguardo alle Linee Guida Regionali. Epidemiol Prev 2007; 31: 34-8. • GELORMINO E, PAGANO E, APPIANO S, CECCARELLI M, CIUFFREDA L, COMANDONE A, FARINA E, MERLETTI F, MUSSA A, PENNA A, PONTI A, RACITI I, SCAGLIOTTI GV, SEGNAN N, SENORE C, SISMONDI P, VINEIS P, BERTETTO O, CICCONE G. Adattamento di linee guida clinico organizzative alla rete oncologica regionale: l’esperienza del Piemonte. Epidemiol Prev 2007; 31: 25-33. • CICCONE G, GELORMINO E, PAGANO E, BERTETTO O, APPIANO S, PENNA A, SACERDOTE C, PONTI A, SENORE C, SEGNAN N, VINEIS P, MERLETTI F. Programma sperimentale di linee guida per l’oncologia nella Regione Piemonte: valutazione dei metodi e dei risultati. XXVIII Riunione annuale della Associazione Italiana di Epidemiologia, Torino 15-17 settembre 2004. • CICCONE G, LIBERATI A, FARINA EC. et al. Implementazione delle linee-guida regionali sul carcinoma colorettale in 4 ospedali del Piemonte: il progetto TRiPSS 2. Poster presentato al convegno AIE 2003. • AA.VV. Sarcomi dei tessuti molli nell’adulto linee guida clinico-organizzative per la Regione Piemonte, Regione Piemonte, Torino, ottobre, 2004. • AA.VV. Carcinoma del polmone. Linee guida clinico organizzative per la Regione Piemonte. Regione Piemonte, Torino, Febbraio 2004. • AA.VV. Tumore della mammella. Linee guida clinico organizzative per la Regione Piemonte. Regione Piemonte, Torino, Luglio 2002. • AA.VV. Tumori del colon-retto. Linee guida clinico organizzative per la Regione Piemonte. Regione Piemonte, Torino, Settembre 2001. 207 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.008 Progetto di ricerca-intervento triennale: la qualità in oncologia A project of research-intervention on quality of care in oncology RESPONSABILE: Dr.ssa Carlotta SACERDOTE COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: La Regione Piemonte ha attuato un progetto di riorganizzazione dell’assistenza oncologica secondo un modello di rete. In quest’ambito, è stato realizzato un progetto di elaborazione di linee-guida "evidence-based" per l'oncologia, basate su una revisione attenta delle migliori linee-guida esistenti, che attualmente riguarda le tre neoplasie epidemiologicamente più rilevanti, i tumori del colon-retto, del polmone e della mammella. Queste linee-guida costituiscono uno degli elementi di forza del progetto di attuazione della Rete Oncologica. Il presente progetto prevede una serie di ricerche-intervento, corrispondenti ad altrettanti gruppi di lavoro, che intendono contribuire a introdurre, entro la rete oncologica piemontese, attività di valutazione della qualità basate su una revisione sistematica delle prove scientifiche. Il programma è concepito come un insieme di sottoprogetti ciascuno dei quali coordinato da clinici o epidemiologi appartenenti a diverse strutture. Esso si caratterizza come un programma cooperativo. Ci attendiamo i seguenti risultati dal nostro progetto: 1.una maggiore familiarità degli oncologi piemontesi con i concetti dell’epidemiologia clinica e dell’Evidence-based Medicine, presupposto per qualunque forma di miglioramento dell’assistenza; 2.l’introduzione nella rete di un sistema di autovalutazione – già sperimentato nell’ambito degli screenings, del raggiungimento di obiettivi di qualità; 3.la limitazione dell’uso dei markers tumorali ai casi in cui esso è appropriato in base alle prove scientifiche; 4.l’introduzione di modalità di follow-up dei pazienti – almeno per alcuni tipi di tumori – basate su chiare prove scientifiche (e, in assenza di queste, la formulazione di ipotesi di ricerca); 5.l’identificazione degli ostacoli che si frappongono alla adozione delle linee-guida regionali da parte degli oncologi della rete; 6.una migliore comprensione dei problemi di qualità della vita incontrati dai pazienti che hanno avuto un tumore infantile, e delle conseguenti ricadute per la pianificazione dell’assistenza. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: PRIMO SOTTOPROGETTO: Applicazione e valutazione d’impatto delle linee-guida clinico-organizzative nell’assistenza oncologica regionale (A. Ponti, G. Ciccone, C. Senore) Il sottoprogetto è strutturato in quattro parti, organicamente connesse tra loro: a)Implementazione delle linee guida regionali; b)Valutazione del miglioramento dell'appropriatezza clinica e degli esiti; c)Valutazione del punto di vista degli operatori e degli utenti; d)Valutazione dell'impatto economico ed organizzativo. I metodi impiegati per la realizzazione del sottoprogetto prevedono: •attività di formazione rivolta a gruppi locali (di polo oncologico) per favorire l'implementazione dei cambiamenti necessari; •integrazione ed analisi dei sistemi informativi esistenti per la produzione di indicatori; •disegno e coordinamento di progetti di "clinical audit" a livello dei poli oncologici; •disegno e conduzione di studi campionari di valutazione del punto di vista degli operatori e degli utenti. SECONDO SOTTOPROGETTO: Attività formative in Evidence-based Medicine (P. Vineis, A. Penna) Scopo è avviare un programma di formazione continua in EBM per gli oncologi afferenti alla rete oncologica; formare un gruppo di docenti per ciascun polo; mettere a punto un modulo didattico; approfondire le peculiarità dell’oncologia nel campo dell’EBM. TERZO SOTTOPROGETTO: Modalità innovative di produzione di linee-guida: l’esempio dei tumori rari (M. Aglietta, P. Vineis) 208 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.008 Le linee-guida esprimono conoscenze consolidate e hanno principalmente il fine di rendere più diffusi i trattamenti di buona qualità, ma possono essere affette da un ritardo nel trasferimento delle nuove acquisizioni scientifiche. Scopo di questo sottoprogetto è avviare, dentro la Rete italiana dei Tumori Rari, una metodologia per consentire una rapida valutazione delle nuove conoscenze diagnostiche e terapeutiche e la loro inclusione in linee-guida. Obiettivo è anche quello di approfondire gli aspetti metodologici del trasferimento delle conoscenze quando queste sono incomplete o frammentarie (evento frequente nel caso dei tumori rari). QUARTO SOTTOPROGETTO: L’appropriatezza nell’uso dei markers tumorali nella Regione Piemonte: indagine e linee-guida (C. Plazzotta, O. Bertetto, P. Vineis) Presso l’Ospedale Molinette è stata condotta un’ampia indagine che indica chiaramente un uso inappropriato dei markers tumorali, cui corrispondono disagi per i pazienti e un considerevole spreco di risorse. Scopo del sottoprogetto è quello di estendere l’indagine ad altri poli della Rete Oncologica, individuare le cause dell’inappropriatezza e proporre modalità per una sua riduzione. QUINTO SOTTOPROGETTO: Le modalità di effettuazione dei follow-up: revisione delle prove scientifiche. (C. Senore, S. Comandone) La Conferenza di Consenso di Bari (1995) per l’introduzione di linee-guida per il follow-up nel carcinoma della mammella attrasse l’attenzione sulla necessità di passare sistematicamente in rassegna le prove scientifiche al fine di razionalizzare le modalità di offerta di percorsi di follow-up per diversi tipi di tumori. La notevole eterogeneità di indicazioni date ai pazienti richiede che nell’ambito della Rete Oncologica si raggiunga un maggiore consenso sulle prove scientifiche che sorreggono i singoli comportamenti. Si propone pertanto di passare sistematicamente in rassegna le prove scientifiche a sostegno di diverse modalità di follow-up per i tumori più frequenti e di identificare argomenti prioritari sui quali avviare ricerche-intervento nell’ambito della rete oncologica. SESTO SOTTOPROGETTO: Stato di salute e inserimento sociale delle persone sopravvissute ad un tumore maligno diagnosticato in età pediatrica in Piemonte: ricadute per il servizio sanitario (G. Pastore) I tumori che insorgono in età pediatrica, benché siano eventi rari, rappresentano un impegno importante per il servizio sanitario sia per quanto riguarda le cure sia per il supporto dei pazienti guariti. Il Registro dei Tumori Infantili del Piemonte (RTIP) rileva i casi incidenti dal 1965 e costituisce la base per fornire al servizio sanitario informazioni sulla qualità di vita e sull'accesso ai servizi sanitari degli adulti guariti da una neoplasia pediatrica. AL 31.12.1998 sono stati registrati 3.370 casi. Il numero di casi è destinato a crescere in virtù del miglioramento della sopravvivenza di queste malattie e stimiamo sui dati del registro che la frequenza di adulti ‘guariti’ da un tumore in età pediatrica nel 2005 sarà di almeno 1.000 persone nella classe di età 20-39 anni e 300 nella classe 15-19 anni. E' importante acquisire dati utili all'organizzazione delle attività sanitarie, sociali e assistenziali che saranno richieste. Si intende: - valutare il grado di inserimento sociale, scolastico e lavorativo; - valutare la frequenza di matrimoni/convivenze e la fertilità, i cui determinanti sono sia psicologici e sociali sia biologici; - valutare la frequenza di effetti tardivi legati al tumore e alle terapie tra gli adulti che sono guariti da una neoplasia pediatrica; - valutare la frequenza di accesso ai servizi sanitari. Le modalità di conduzione dello studio comprenderanno sia l'invio di questionari ai medici di famiglia ed ai soggetti in studio per raccogliere informazioni sulla qualità di vita, l’inserimento sociale e la fertilità, sia l'analisi della frequenza di accesso ai servizi sanitari e di ricoveri attraverso procedure di linkage con la base dati delle Schede di Dimissione Ospedaliera e, ove disponibili con basi dati sul consumo di farmaci. Questo studio consentirà di definire sia il prevedibile impegno per il servizio sanitario per l’assistenza ed il sostegno alle persone che sono state affette da neoplasia infantile, sia di proporre delle procedure che integrino il contributo dell’attività ospedaliera con quella dei medici di medicina generale. SCALA DEI TEMPI: I risultati preliminari dello studio sono stati descritti in una giornata di presentazione e discussione con clinici e rappresentanti della rete oncologica. La relazione finale sul tumore della mammella e colon è stata completata nel 2007. Sono stati sottomessi per pubblicazione nel 2012 un articolo 209 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.008 sulla qualità dell’assistenza in Piemonte per il tumore del colon retto misurata tramite indicatori costruiti sugli archivi di dati correnti (Hospital factors and patient characteristics in the treatment of colorectal cancer: a population-based study.) e un articolo sulla qualità dell’assistenza in Piemonte per il tumore della mammella misurata su un campione di cartelle cliniche (Compliance with clinical guidelines for breast cancer diagnosis and treatment: a population based study on quality of care indicators in Italy). STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Il progetto di durata triennale è iniziato a dicembre 2002, ed è terminato dopo un proroga di un anno a dicembre 2006. A novembre 2007 è stato pubblicato la relazione finale sulla qualità dell’assistenza alle pazienti con tumore della mammella e del colon. Nel 2012 è prevista la pubblicazione di due articoli sul tumore del colonretto e della mammella a conclusione del progetto. COLLABORATORI INTERNI: Daniela ALESSI, Rita BORDON, Giovannino CICCONE, Maria Piera MANO, Franco MERLETTI, Sabina PITARELLA, Antonio PONTI, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE, Mariano TOMATIS, Paolo VINEIS COLLABORATORI ESTERNI: G. Pastore, S. Comandone, M. Aglietta, O. Bertetto. RISORSE E FINANZIAMENTO: Il progetto è interamente finanziato dalla Compagnia di San Paolo (Torino) nell’ambito del Bando di Finanziamento Oncologia. PUBBLICAZIONI: •PAGANO E, GREGORI D, FILIPPINI C, DI CUONZO D, RUFFINI E, ZANETTI R, ROSSO S, BERTETTO O, MERLETTI F, CICCONE G. Impact of initial pattern of care on hospital costs in a cohort of incident lung cancer cases. J Eval Clin Pract. 2010 Oct 25. •PAGANO E, FILIPPINI C, DI CUONZO D, RUFFINI E, ZANETTI R, ROSSO S, BERTETTO O, MERLETTI F, CICCONE G. Factors affecting pattern of care and survival in a population-based cohort of non-small-cell lung cancer incident cases. Cancer Epidemiol. 2010 Aug;34(4):483-9. •ROSATO R, SACERDOTE C, PAGANO E, DI CUONZO D, BALDI I, BORDON R, PONTI A, BERTETTO O, SEGNAN N, MERLETTI F, VINEIS P, CICCONE G. Appropriateness of early breast cancer management in relation to patient and hospital characteristics: a population based study in Northern Italy. Breast Cancer Res Treat. 2009 Sep;117(2):349-56. •BALDI I, VICARI P, DI CUONZO D, ZANETTI R, PAGANO E, ROSATO R, SACERDOTE C, SEGNAN N, MERLETTI F, CICCONE C. A high positive predictive value algorithm using hospital administrative data identified incident cancer cases. J Clin Epidemiol 2008; 61: 373-9 •SACERDOTE C, PAGANO E, PONTI A, ROSATO R, SENORE C, BECATTINI M, TOMATIS M, MANO MP, VINEIS P, CICCONE G. [The physicians' view on the utility and impact of oncological guidelines in clinical practice. A survey of Piedmont physicians] Epidemiol Prev 2007; 31:34-8. •ALESSI D, PASTORE G, ZUCCOLO L, MOSSO ML, RICHIARDI L, PEARCE N, MAGNANI C, MERLETTI F. Analysis of nonresponse in the assessment of health-related quality of life of childhood cancer survivors. Eur J Cancer Prev 2007; 16: 576-80. •ALESSI D, DAMA E, BARR R, MOSSO ML, MAULE M, MAGNANI C, PASTORE G, MERLETTI F. Health-related quality of life of long-term childhood cancer survivors: a population-based study from the Childhood Cancer Registry of Piedmont, Italy. Eur J Cancer 2007; 43: 2545-52. •ROSATO R, PAGANO E, SACERDOTE C, BALDI I, DI CUONZO D, PONTI A, VINEIS P, SEGNAN N, CICCONE G. Utilizzo dei dati correnti per valutazioni del trattamento post-chirurgico del tumore della mammella in Piemonte. XXVII Riunione annuale della Associazione Italiana di Epidemiologia. Bologna, 15-17 Ottobre 2003. [Poster]. •ROSATO R, BALDI I, BONA C, BORDON R, DI CUONZO D, PAGANO E, PONTI A, SACERDOTE C, SEGNAN N, VINEIS P, CICCONE G. L’assistenza alle pazienti affette dal carcinoma della mammella in Piemonte: un sistema di indicatori per la valutazione della qualità sulla base dei dati correnti. XXVIII Riunione annuale dell’Associazione Italiana di Epidemiologia. Torino, 2004. [Poster]. •PONTI A, MANO MP, DISTANTE V, TAFFURELLI M, NALDONI C, ZANGIRO LAMI F, VETTORAZZI M, ZORZI M, PAGANO G, FEDERICI A, BAIOCCHI D, BORDON R, TOMATIS M, MANTELLINI P, CATALIOTTI L, ROSSELLI DEL TURCO M, SEGNAN N. Il progetto SQTM sulla qualità della diagnosi e della terapia entro i programmi di screening: risultati degli indicatori 2003. In: Rosselli del Turco M, Zappa M, eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Quarto rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2005, Pag. 84-97. •SACERDOTE C, PONTI A, BORDON R, PITARELLA S, MANO MP, VIGNA SURIA A, BALDI I, DI CUONZO D, 210 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.008 TOMATIS M, MURA E, CICCONE G, VINEIS P, SEGNAN N. Specializzazione e adesione alle linee guida: studio di popolazione in Piemonte. XXVIII Riunione annuale dell’Associazione Italiana di Epidemiologia. Pisa 2005. •PONTI A, SACERDOTE C, BORDON R, PITARELLA S, VIGNA SURIA A, CICCONE G, SEGNAN N, MANO MP. Specializzazione e adesione alle linee guida cliniche sul tumore della mammella: studio di popolazione in Piemonte. Attualità in Senologia, Firenze novembre 2005. 211 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.011 Studio HOT (Hormones Opposed by Tamoxifen) The HOT trial (Hormones Opposed by Tamoxifen) RESPONSABILE: Dr. Antonio PONTI COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto IEO Milano OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Lo studio HOT è uno studio clinico multicentrico controllato e randomizzato che si propone di confermare l’osservazione che l’associazione di terapia ormonale sostitutiva (HRT) e tamoxifen a basso dosaggio è in grado di: -mantenere i benefici della HRT sulla riduzione delle vampate di calore, della secchezza vaginale, del calo del desiderio sessuale, dell’affaticamento e dell’insonnia, dei disturbi dell’umore, del rischio aumentato di osteoporosi e di invecchiamento cerebrale; -diminuire il rischio di carcinoma alla mammella che può essere associato all’uso prolungato di HRT. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Il progetto è strutturato in 4 fasi, organicamente connesse tra loro: a)Reclutamento delle donne Il primo contatto avviene generalmente a livello dei tre centri di screening mammografico di prevenzione Serena (S. Giovanni A.S., Molinette e S. Anna) attraverso la consegna alla donna di un opuscolo che descrive HOT. Se la donna risulta in menopausa e se effettua terapia ormonale sostitutiva o se ha intenzione di iniziarla è invitata a leggere l’opuscolo e a partecipare ad un colloquio di gruppo con altre donne interessate. Il contatto può avvenire anche tramite il ginecologo o medico curante coinvolti nello studio. E' disponibile un numero per informazioni e appuntamenti: 011 5664565 tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 12.30 alla Dott.ssa Elvira Marti e/o Dott.ssa Galina Gonzalez. Altre fonti di reclutamento sono i Centri Menopausa e la rete delle farmacie aderenti a Farmacia Amica. b)Colloquio Gli incontri si tengono una volta a settimana presso i Centri Menopausa del S. Anna e del Mauriziano. Durante i colloqui viene illustrato HOT alle donne, compilata la scheda di contatto e di eleggibilità, consegnato il consenso informato e eventualmente fissato l’appuntamento per la visita medica. c)Visita medica La visita clinica viene effettuata negli stessi centri in cui avviene il colloquio di gruppo a cura degli specializzandi in Ginecologia coadiuvati dagli assistenti di ricerca. La donna viene sottoposta a valutazione clinica completa (anamnesi ed esame obiettivo) e ecotomografia transvaginale. L’ingresso in HOT può avvenire soltanto se è disponibile durante tale visita l’esito della mammografia eseguita. Vengono compilate le relative schede al trials. Gli assistenti di ricerca provvederanno alla randomizzazione e consegna del farmaco per un fabbisogno di 7 mesi fissando l’appuntamento per il follow-up semestrale. d) Follow-up semestrale e annuale. Il follow-up semestrale prevede la consegna del farmaco alla donna per un fabbisogno di altri 7 mesi e la compilazione di una scheda informativa, questo avverrà presto il CPO Piemonte a cura degli assistenti di ricerca. Qualora si verifichino problematiche di carattere clinico le donne vengono inviate al ginecologo di riferimento o al Centro per la Menopausa. Presso il CPO sono attivate opportune procedure per l’allocamento del farmaco. Il follow-up annuale prevede inoltre l’effettuazione di una mammografia (nei centri di screening) e di una visita medica/senologica dagli specializzandi di ginecologia. Possono essere reclutate anche le donne che non fanno parte dello screening di Torino. Fermo restando che devono sottoporsi alle visite e alle mammografie presso una delle unità di screening di Torino, devono però essere residenti nel Piemonte. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Il progetto è iniziato a febbraio 2003. Il gruppo di lavoro di Torino ha definito un protocollo organizzativo dettagliato per la gestione dello studio. Nell’autunno 2006 è stato ultimato il 212 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.011 reclutamento. Il centro di Torino è stato il quarto in Italia, su una ventina di centri, in termini di numero di soggetti reclutati (100). E’ in corso l’analisi multicentrica dei dati. Prosegue il follow-up semestrale ed annuale ed è stato concluso uno studio ancillare sul rischio di tumore della mammella in relazione a polimorfismi genetici. COLLABORATORI INTERNI: Denise CASELLA, Alfonso FRIGERIO, Galina GONZALEZ, Nereo SEGNAN COLLABORATORI ESTERNI: -Centro di screening mammografico del S. Anna: Dott. Marra; -IRCC di Candiolo-Mauriziano: Prof. Sismondi; Dott.ssa Biglia, Dott.ssa Campagna, Dott.ssa Cozzarella, Dott.ssa Utcic; -OIRM S. Anna: Prof. Massobrio, Prof. Campagnoli, Dr. Gallo, Dott.ssa Belforte, Dott.ssa Scatigna, Dott.ssa Bruzio, Dott.ssa Arduino, Dott.ssa Ambrogio; -Università di Torino, Facoltà di Medicina, Scuola di Specializzazione in Ginecologia e Ostetricia: Prof. Massobrio, Prof. Sismondi; -Rappresentante dei medici di Medicina Generale in Prevenzione Serena: Dott. Sampieri; -Associazione Farmacia Amica: Dott. Guazzo. RISORSE E FINANZIAMENTO: Il progetto è finanziato da: - Istituto Europeo di Oncologia – IEO; - Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori; - Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro; - American Cancer Foundation; - Regione Piemonte. PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 213 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.016 Centro per i trial clinici in oncologia e progetto EPICLIN Centre for clinical trials in oncology and the EPICLIN project RESPONSABILE: Dr. Giovannino CICCONE COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto: CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Nel 2002 è stata avviata tra le attività di epidemiologia clinica una funzione specificamente orientata alla promozione di studi indipendenti in ambito oncologico ed oncoematologico. I principali obiettivi di questa attività erano orientati a fornire un supporto metodologico e statistico nella progettazione, conduzione ed analisi di trials clinici a gruppi di ricerca aziendali e regionali. Dal 2005 questo progetto è diventato il filone principale di attività della SSCVD di Epidemiologia Clinica e Valutativa dell’AOU San Giovanni Battista di Torino. Il centro svolge una duplice funzione: a) di riferimento regionale, per la consulenza metodologica sui clinical trials, per il disegno, il coordinamento e l'analisi di studi collaborativi, in particolare nell'ambito della rete oncologica ed onco-ematologica piemontese; b) di centro di servizio aziendale, a supporto dei gruppi di ricerca in diverse discipline, per gli aspetti epidemiologici, statistici e di metodologia della ricerca clinica. Inoltre, a partire dal 2004 è stato avviato il progetto EPICLIN, che rappresenta un importante servizio di supporto alla raccolta dei dati in studi multicentrici, alla randomizzazione e al monitoraggio degli studi, attraverso la predisposizione di CRF elettroniche e database accessibili su WEB (www.epiclin.it). MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: •L’attività formativa viene svolta attraverso l’organizzazione di corsi e seminari su argomenti specifici riguardanti la metodologia dei trials e della ricerca clinica in generale. •L’attività di consulenza sui protocolli avviene attraverso riunioni tra il personale del centro (epidemiologi, statistici ed informatici) e i gruppi clinici responsabili dei diversi protocolli. •L’analisi statistica dei dati e la preparazione degli articoli vengono condotte con un elevato livello di interazione con i clinici responsabili degli studi. •Per la raccolta e il monitoraggio degli studi multicentrici è stato costituito un team di informatici che gestiscono il sito WEB EPICLIN (www.epiclin.it). SCALA DEI TEMPI: Nel 2012 saranno gestite sul piano informatico e statistico circa 25 aree di lavoro attive su www.epiclin.it, corrispondenti a trials in corso e al registro delle Mielodisplasie. Sul piano degli standard di qualità il centro sta completando l'adeguamento del sistema di raccolta dati on-line rispetto a quanto previsto dalle linee guida Good Clinical Practice (GCP) e dai requisiti della FDA. Inoltre sono previste numerose collaborazioni in fase di disegno di nuovi trials e analisi ad interim e finali di studi in corso e la preparazione di articoli scientifici. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Durante la fase di costituzione e avviamento del centro sono stati realizzati i seguenti obiettivi: •Reclutamento e formazione del personale •Collaborazione all’organizzazione e partecipazione a corsi di formazione sui RCT (c/o Molinette-COES, Politecnico, Villa Gualino) •Progettazione e manutenzione del sito Web dedicato al progetto EPICLIN, on line da maggio 2004, (www.epiclin.it) che ospita circa 25 aree di lavoro attive •Predisposizione di una struttura modulare utilizzabile via Internet che consente di monitorare la partecipazione dei centri agli studi, gestire il processo di arruolamento dei pazienti, gestire la randomizzazione in modo sicuro e facilitare i contatti tra i centri •Disegno e revisione di protocolli di RCT su diversi argomenti 214 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.016 •Analisi di studi conclusi e collaborazione alla preparazione di articoli scientifici e partecipazioni a congressi •Pubblicazione dei risultati di alcuni studi già conclusi. Da quando è stato avviato, il centro ha collaborato alla progettazione o realizzazione di circa 150 studi, prevalentemente in campo oncologico ed ematologico. Nel corso del 2011 il centro ha rafforzato la collaborazione con il network italiano di ematologi maggiormente attivo nella ricerca sui linfomi (FIL, Fondazione Italiana Linfomi) e con il network Italiano per lo studio delle Mielodisplasie. COLLABORATORI INTERNI: Ileana BALDI, Francesco BRUNETTI, Ugo CASALONE, Anna CASTIGLIONE, Manuela CECCARELLI, Andrea EVANGELISTA, Franco MERLETTI, Monica MICHELIS, Chiara MONAGHEDDU, Eva PAGANO, Antonio PONTI, Rosalba ROSATO, Fabio SACCONA, Silvano STRALLA COLLABORATORI ESTERNI: Claudia Filippini, Alfredo Berruti, Oscar Bertetto. RISORSE E FINANZIAMENTO: La fase sperimentale di avvio del centro ha ricevuto un finanziamento dalla Compagnia di San Paolo nell'ambito del Progetto Oncologia e del finanziamento per il Centro Tumori Molinette. PUBBLICAZIONI: •Mongini F, Evangelista A, Milani C, Ferrero L, Ciccone G, Ugolini A, Piedimonte A, Sigaudo M, Carlino E, Banzatti E, Galassi C. An educational and physical program to reduce headache, neck/shoulder pain in a working community: a cluster-randomized controlled trial. PLoS One 2012;7:e29637. •Fagà E, De Cento M, Giordanino C, Barletti C, Bruno M, Carucci P, De Angelis C, Venon WD, Musso A, Reggio D, Fagoonee S, Pellicano R, Ceretto S, Ciccone G, Rizzetto M, Saracco G. Safety of propofol in cirrhotic patients undergoing colonoscopy and endoscopic retrograde cholangiography: results of a prospective controlled study. Eur J Gastroenterol Hepatol 2012:70-6. •Sanna C, Giordanino C, Giono I, Barletti C, Ferrari A, Recchia S, Reggio D, Repici A, Ricchiuti A, Salizzoni M, Baldi I, Ciccone G, Rizzetto M, Saracco G. 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XXIX Riunione annuale della Associazione Italiana di Epidemiologia Pisa 7-9 settembre 2005. • VITOLO U, LIBERATI AM, CABRAS MG, FEDERICO M, ANGELUCCI E, BALDINI L, BOCCOMINI C, BRUGIATELLI M, CALVI R, CICCONE G, GENUA A, DELILIERS GL, LEVIS A, PARVIS G, PAVONE E, SALVI F, SBORGIA M, GALLO E; Intergruppo Italiano Linfomi. High dose sequential chemotherapy with autologous transplantation versus dose-dense chemotherapy MegaCEOP as first line treatment in poor-prognosis diffuse large cell lymphoma: an "Intergruppo Italiano Linfomi" randomized trial. Haematologica 2005; 90: 793-801. • MANUELA CECCARELLI, FABIO SACCONA, SILVANO STRALLA, MONICA MICHELIS, ROSALBA ROSATO, EVA PAGANO, ALBERTO FERRANDO, DARIO GREGORI, SEGNAN NEREO, FRANCO MERLETTI, GIOVANNINO CICCONE. Centro di epidemiologia clinica per gli studi sperimentali in oncologia del Cpo Piemonte: il progetto Epiclin. XXVIII Riunione annuale della Associazione Italiana di Epidemiologia Torino 15-17 settembre 2004 • PALUMBO A, BERTOLA A, FALCO P, ROSATO R, CAVALLO F, GIACCONE L, BRINGHEN S, MUSTO P, PREGNO P, CARAVITA T, CICCONE G, BOCCADORO M. Efficacy of low-dose thalidomide and dexamethasone as first salvage regimen in multiple myeloma. Hematol J 2004; 5(4): 318-24. • CANAVESE C, BERGAMO D, CICCONE G, BURDESE M, MADDALENA E, BARBIERI S, THEA A, FOP F. Low-dose continuous iron therapy leads to a positive iron balance and decreased serum transferrin levels in chronic haemodialysis patients. Nephrol Dial Transplant 2004 Jun;19(6):1564-70. Epub 2004 Mar 05. • PALUMBO A, BRINGHEN S, PETRUCCI MT, MUSTO P, ROSSINI F, NUNZI M, LAUTA VM, BERGONZI C, BARBUI A, CARAVITA T, CAPALDI A, PREGNO P, GUGLIELMELLI T, GRASSO M, CALLEA V, BERTOLA A, CAVALLO F, FALCO P, RUS C, MASSAIA M, MANDELLI F, CARELLA AM, POGLIANI E, LIBERATI AM, DAMMACCO F, CICCONE G, BOCCADORO M. 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Hepatology 2001; 34: 133-8. 219 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.017 Descrizione dell’attività di ricovero e della mobilità sanitaria nell'area del Piemonte Orientale (quadrante 2), analisi dei dati rilevati con la Scheda di Dimissione Ospedaliera (SDO) Patterns of hospitalisation in North-Eastern Piedmont – use of hospital discharge data RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI COORDINAMENTO: Attività corrente Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: -Valutazione dei flussi di pazienti intra- ed extra-regione per residenza e tipo di neoplasia; -Descrizione della frequenza dei ricoveri negli ospedali, secondo la competenza oncologica prevista nel PSR, per tipo di neoplasia ed indicatori disponibili sulla SDO; -Stima dei tassi di prima ospedalizzazione e della prevalenza di malati per tipo di neoplasia, su base residenziale; -Descrizione delle modalità assistenziali (regime di ricovero, durata dei ricoveri, tipologie di trattamento, ricoveri multipli) da parte degli ospedali di ricovero, per tipo di neoplasia e fase della malattia; -Produzione, di reports sull'attività oncologica svolta a livello di quadrante, in base alla nuova organizzazione della rete oncologica (con disaggregazioni per istituto, ASL/ASO, Poli oncologici, totale regione, altre regioni). -Analisi del trend temporale dei principali fenomeni di ricovero (ospedalizzazione, migrazione). In questo programma confluisce anche l'attività che era precedentemente indicata come scheda 5/009. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: L’archivio regionale delle Schede di Dimissione Ospedaliera ha raggiunto, in particolare dal 2000, un livello di completezza (valutato ad es. sul n° di istituti che inviano regolarmente le SDO e sul n° totale di ricoveri) e di qualità dei dati (valutato ad es. sul n° medio di codici di diagnosi e di interventi/procedure per SDO) che ha permesso di condurre diverse analisi relativamente agli obiettivi prefissati. Sono disponibili (di regola a Settembre dell'anno successivo) dati relativi ai soggetti residenti in Piemonte che hanno avuto ricoveri in regime ordinario o di day-hospital in altre regioni. Inoltre, dall'anno 2000, la scheda di dimissione riporta maggiori informazioni cliniche (6 diagnosi + 6 interventi o procedure) ed utilizza per la codifica l'ICD9-CM. Nella maggior parte delle elaborazioni prodotte sono stati impiegati metodi ed indicatori standard per descrivere i fenomeni di interesse. Continuerà in modo routinario l'analisi dell’andamento dei ricoveri per neoplasia in relazione alle caratteristiche della malattia, della persona ed alla residenza. L’applicazione delle linee guida sarà monitorata con l’applicazione degli indicatori proposti dal gruppo linee guida, basandosi in particolare sulle informazioni raccolte con i sistemi di gestione routinaria del paziente oncologico. SCALA DEI TEMPI: Attività routinaria. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: La fase pilota del progetto è conclusa. L'attività è continuata come attività ordinaria, in modo coordinato con le seigenze dell direzioni aziendali interessate. 220 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.017 COLLABORATORI INTERNI: Ileana BALDI, Tiziana CENA, Giovannino CICCONE, Daniela DI CUONZO, Daniela FERRANTE RISORSE E FINANZIAMENTO: Tutti i costi relativi al personale e all’acquisizione di hardware e software necessari per la gestione dell’archivio informatizzato e per le elaborazioni statistiche sono stati coperti dai finanziamenti previsti per il CPO per il 2003. Per la sperimentazione dei sistemi automatici di classificazione è stato utilizzato anche un finanziamento del Ministero della Salute. PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 221 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.019 Valutazione economica e di qualità negli studi di epidemiologia clinica Economic evaluation and quality assessment in clinical epidemiology studies RESPONSABILE: Dr.ssa Eva PAGANO COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto: CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Nell’ambito degli studi di epidemiologia clinica si è dato sviluppo teorico e applicazione empirica alle metodologie di analisi dei costi e alla valutazione economica delle prestazioni sanitarie. In particolare, l’attività progettuale è stata incentrata sui seguenti tre principali ambiti di studio: 1. la valutazione di qualità dell'assistenza attraverso l’utilizzo di banche dati automatizzate (quali ad esempio, le Schede di Dimissione Ospedaliera, le prestazioni ambulatoriali, le prescrizioni farmaceutiche), che consentono di monitorare a livello di popolazione molteplici aspetti dell’assistenza erogata, con particolare attenzione agli indicatori di costo dei percorsi di cura rivolti al paziente oncolgico; 2. lo sviluppo e l’applicazione di modelli avanzati per la stima e previsione dei costi assistenziali, in relazione ai recenti sviluppi metodologici discussi a livello internazionale, anche al fine di valutare l’impatto di scenari alternativi, attraverso l’utilizzo di opportune tecniche di modelizzazione; 3. la valutazione economica nell’ambito di studi clinici controllati, in relazione all’attività di sperimentazione clinica condotta dal Centro di Epidemiologia Clinica per gli Studi Sperimentali in Oncologia del CPO Piemonte, attraverso la produzione di strumenti metodologici, la realizzazione di momenti formativi e culturali e la collaborazione a progetti specifici. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Il monitoraggio della qualità dei trattamenti assistenziali erogati nella Regione Piemonte è possibile attraverso la definizione di una serie di indicatori di appropriatezza, qualità e costo da stimare attraverso l’utilizzo di archivi correnti sanitari. In particolare, la disponibilità di linee guida diagnostico-terapeutiche per alcuni tipi di tumore (mammella, colon-retto, polmone, prostata) rende disponibili chiare indicazioni di trattamento rispetto a cui effettuare la valutazione. La valutazione del fenomeno migratorio per l’accesso alle cure dei tumori pediatrici nella Regione Piemonte consente una quantificazione del carico assistenziale per le famiglie dei pazienti e una identificazione di alcuni dei fattori rilevanti in tale contesto, utile anche ai fini delle politiche di sostegno alle famiglie. Lo sviluppo delle metodologie di stima e previsione dei costi si propone di: a) analizzare da un punto di vista teorico e quindi stimare empiricamente modelli alternativi per l’individuazione dei principali determinanti di costo e per quantificarne il relativo impatto sui costi totali di patologia; b) utilizzare modelli avanzati per la stima dei costi, in particolare per gestire le criticità tipiche della distribuzione dei dati di costi, ovvero l’asimmetria della distribuzione (modelli Gamma GLM con log link), la presenza di osservazioni con zero cost (two-parts models), la presenza di valori estremi (metodi robusti), l’analisi dei frequenti dati outliers (estreme regression), il “censoring” dell’informazione; c) utilizzare i modelli decisionali per analizzare i costi di alcune patologie e valutare l’impatto di possibili alternative e scenari nella gestione dei pazienti nella fase diagnostica e/o terapeutica; d) sperimentare le metodologie di stima dei costi indiretti sanitari e l’applicabilità di tecniche di valutazione economica delle prestazioni sanitarie attraverso l’approccio della willingness-to-pay Lo sviluppo dei metodi di analisi dei costi e della costo-efficacia delle prestazioni sanitarie sottoposte a valutazioni di efficacia clinica affronta le problematiche relative ai seguenti aspetti: 1. Il trattamento statistico della variabilità nella stima di costo-efficacia; 2. La metodologia di analisi dei dati di costo negli studi multicentrici, onde tenere in considerazione l’eteroschedasticità dovuta alla modelizzazione dei dati asimmetrici e all’effetto-centro; 3. La modellizzazione dei costi e dell’efficacia oltre l’orizzonte temporale di breve o medio termine 222 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.019 previsto dal follow-up del trial, anche attaverso l'utilizzo di modelli previsionali. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Alla luce dei risultati finora ottenuti, sono stati individuati ulteriori filoni di studio, ritenuti rilevanti sotto il profilo sia metodologico che empirico. In particolare, sono state poste le basi per affrontare le seguenti tematiche: - la stima dei costi indiretti sanitari, da intendersi come l’insieme delle conseguenze a carico del paziente e della propria famiglia derivanti dalle attività di assistenza sanitaria, con attenzione alle numerose criticità metodologiche che sono ancora oggetto di dibattito a livello internazionale, in particolare attraverso una applicazione empirica alla valutazione dei costi e dei benefici per i pazienti e le famiglie della chirurgia minore in otorinolaringoiatria; - la prosecuzione del filone di studio dedicato alla metodologia di stima dei costi di patologia, attraverso l’analisi dei percorsi assistenziali e la stima dei relativi costi per il tumore della prostata a Torino, anche al fine di valutare il potenziale impatto in termini economici derivante dall'implementazione delle raccomandazioni previste dalle linee-guida regionali; - la disamina sistematica delle diverse metodologie di analisi dei dati di costo sanitario, in relazione alle specifiche criticità della distribuzione dei dati di costo; - lo sviluppo di strumenti per la valutazione della qualità percepita dal paziente, in particolare predisponendo un questionario finalizzato alla valutazione della soddisfazione rispetto al servizio erogato dai Centri Accoglienza Servizi della Rete Oncologica; - la validazione della capacità di previsione in ambito italiano del modello inglese Unite Kingdom Prospective Diabetes Study (UKPDS) per la stima dei rischi di comorbidità, sopravvivenza e costi, attraverso l'uso di una coorte di pazienti diabetici arruolati a Casale Monferrato. Prosegue l’attività di consulenza e supporto per il disegno di valutazioni economiche all’interno dei protocolli relativi a studi clinici controllati e la relativa analisi di costo e costo-efficacia dei dati raccolti. COLLABORATORI INTERNI: Giovannino CICCONE, Andrea EVANGELISTA, Fulvio LAZZARATO, Franco MERLETTI, Enrica MIGLIORE COLLABORATORI ESTERNI: Dario GREGORI, Rosalba ROSATO, Ileana BALDI RISORSE E FINANZIAMENTO: Compagnia di San Paolo. PUBBLICAZIONI: - Gregori D, Pagano E. Models for cost analysis in health care: a critical and selective review. SISMEC 2005, Abano Terme, 28 September – 1 October 2005. Gregori D, Pagano E, Rosato R, Bo S, Zigon G, Merletti F. Evaluating hospital costs in type 2 diabetes care: does the choice of the model matter? 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Epub 2011 Apr 19. 225 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.024 Progetto per l’attivazione di una tecnologie sanitarie in Piemonte funzione di valutazione delle Implementation of health technology assessment in the Piedmont regional health service RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte- AReSS OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Le funzioni di valutazione delle tecnologie sanitarie (TA) sono indispensabili per decidere l'adozione o il mantenimento sia di interventi complessi che semplici, che tuttavia possono comportare costi complessivi elevati senza essere efficaci. L’obiettivo di questo progetto è quello di sostenere, come AReSS, le aziende sanitarie e l’assessorato alla sanità nelle istanze decisionali del sistema sanitario in materia di valutazione delle tecnologie sanitarie e di favorire il trasferimento di TA dalla ricerca nella pratica e promuovere la ricerca applicativa finalizzata della Regione Piemonte. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Sono stati costituiti: un ufficio di TA con sede presso l’ARESS, composto da un gruppo multidisciplinare di 6 persone Consulta per il TA costituita da rappresentanti degli operatori della sanità, delle Aziende sanitarie e dell’università, degli amministratori e dei pazienti per raccogliere proposte di possibili oggetti di una valutazione. Organo consultivo, istituito dalla Regione riunito 1-2 volte l’anno. Gruppo di programmazione, costituito da rappresentanti di Assessorato, ARESS, ufficio di TA, università, i coordinatori dei nuclei di valutazione di area funzionale sovrazonale, rappresentanti Aziende sanitarie, rete oncologica, con il mandato di selezionare le aree prioritarie di intervento sulla base di proposte, istruite secondo criteri pre-definiti, dall’ufficio TA. La scelta dovrebbe anche riguardare il tipo di approccio da adottare: redazione di un rapporto, avvio di un progetto di ricerca-intervento di valutazione di una tecnologia emergente, documenti di indirizzo operativi, ecc. Promozione e coordinamento/conduzione di progetti di: •ricerca per la produzione e lo sviluppo di nuove tecnologie; •ricerca valutativa per documentare l’impatto dell´introduzione delle innovazioni e verificarne l’efficacia nella pratica e il rapporto costo-efficacia rispetto alle alternative; •sperimentazione e monitoraggio dell’uso nelle fasi precoci di adozione per creare le condizioni culturali e organizzative favorevoli a un uso appropriato e tempestivo. Questa attività, promossa e coordinata dall’ufficio di TA verrebbe condotta in collaborazione con le Aziende Regionali e l’Università, ma anche con altre agenzie di TA italiane e internazionali Produzione di rapporti di TA: rapporti estesi, o rapporti brevi; produzione di documentazione di supporto alle scelte di programmazione locali. Supporto alle attività di TA già avviate da alcune aziende e all’attivazione di nuovi nuclei di valutazione. Il gruppo regionale di esperti con sede presso l’ARESS svolge funzioni di supporto (fornitura di documentazione su quesiti specifici,), indirizzo e coordinamento per tutte le attività /gruppi, a livello di quadrante/azienda o di rete di servizi (oncologia, diabetologia, fisiatria, etc). Per arrivare a realizzare questa struttura si prevede una fase transitoria in cui si prevede: Costituzione di un gruppo di lavoro che coordini questa fase di avvio; Costituzione di un gruppo di esperti regionale, con formazione adeguata; Organizzazione di focus group, al fine di identificare indicazioni su possibili priorità di lavoro per la selezione degli oggetti di valutazione Organizzazione di corsi di formazione regionali SCALA DEI TEMPI: La durata prevista per la fase transitoria, di avvio del progetto è di due anni. 226 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.024 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: E’ stato prodotto il documento che individua i criteri e le modalità sia della fase transitoria che di quella a regime ed è stato costituito il gruppo regionale che seguirà la fase di attuazione del progetto nel periodo transitorio, con determina del direttore AReSS del giugno 2008. Sono state condotte tre edizioni di un corso di introduzione all’HTA rivolto a referenti indicati dalle aziende sanitarie regionali. Sono stati selezionati i componenti del gruppo tecnico multidisciplinare di staff all’AReSS, che è stato insediato a Dicembre 2008. Sono stati definiti e approvati i piani di formazione dei componenti di questo gruppo: 4 di essi hanno completato il primo modulo del master internazionale ULYSSES Sono stati presi contatti con i gruppi di TA di altre 7 Regioni Italine e con le commissioni per il Technology Assessment della Catalogna e del Quèbec per sviluppare collaborazioni sia per la formazione che per la conduzione di valutazioni. E’ stato costituito un gruppo di lavoro che comprende referenti dell’Assessorato alla Sanità per la definizone di modalità di valutazione condivise delle richieste di acquisisizone di nuove tecnologie a livello regionale. Il gruppo di attivazione e il nucleo tecnico hanno collaborato con l\'Assessorato a definire la delibera regionale quadro per le funzioni di HTA. E' stata avviata l'attività del gruppo tecnico che predispone le istruttorie preliminari per la prioritizzazione delle richieste di valuatzione pervenuta all\'AReSS e predispone i documenti di valutazione HTA sulla base del piano di lavoro appprovato dal comitato di attivazione. Nel corso del 2010 è sttao organizzato il III convegno della SIHTA a Torino. Il nuovo commissario AReSS non ha rinovato gli incarichi di collaborazione per il progetto. COLLABORATORI INTERNI: Cristina BELLISARIO, Giovannino CICCONE, Eva PAGANO, Luca SCAGLIONE, Carlo SENORE COLLABORATORI ESTERNI: Nucleo Tecnico HTA AReSS: Alessandro Beux, Elisa Giani, Chiara Rivoiro, Valeria Romano, Fabio Trimaglio RISORSE E FINANZIAMENTO: Fondi AReSS PUBBLICAZIONI: A Beux, C Senore, N Segnan Eds. AReSS Piemonte. Attività di Heatlth Technology Assessment in Piemonte. 2009-2010. Edizioni Iniziative Sanitarie. Contributo Compagnia di S Paolo 227 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.025 Valutazione degli esiti estetici nelle pazienti operate per lesioni mammarie Evaluation of cosmetic mammary lesion results in patients surgical treated for RESPONSABILE: Dr.ssa Maria Piera MANO OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Obiettivo principale dello studio è quello di identificare una serie di determinanti degli esiti estetici relativi al tipo di trattamento e alle caratteristiche della lesione e della paziente al fine di elaborare raccomandazioni su tecniche chirurgiche e radioterapiche che permettano di controindicare in alcuni casi il trattamento conservativo o di suggerire tecniche di oncoplastica. Tra gli scopi secondari del progetto ci sarà quello di studiare la correlazione tra i diversi indicatori di esito mediante un confronto tra i metodi oggettivi e soggettivi di valutazione. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Gli esiti vengono definiti secondo metodi soggettivi ed oggettivi: - Il metodo oggettivo consisterà nell’identificazione dell’eventuale asimmetria della mammella trattata sulla base di misurazioni standardizzate (misura del pBRA superiore a 0.15 [5], si veda Appendice IV). Verranno misurati anche altri parametri, come descritto nell’Appendice IV. - L’asimmetria verrà valutata soggettivamente su fotografie, da parte di un panel di consenso (pazienti operate, medici partecipanti allo studio, chirurghi plastici), che prenderà in esame la riduzione globale del volume della mammella trattata. Il panel valuterà anche altri parametri quali le alterazioni del profilo, la retrazione del complesso areola capezzolo e lo stato della cicatrice. - Infine, verrà valutata la soddisfazione delle pazienti rispetto all’esito estetico tramite un questionario (vedi appendice II). Saranno studiati numerosi potenziali determinanti dell’esito estetico: - relativi alle caratteristiche del trattamento chirurgico, quali localizzazione dell’incisione, tipo di incisione, effettuazione della sutura del parenchima - relativi al trattamento radioterapico e adiuvante - relativi alle caratteristiche del tumore - relativi alla donna, quali la dimensione delle mammelle e l’età - relativi all’operatore e alla struttura, quali l’esperienza del chirurgo e il volume di casi trattato dal reparto Si sono identificati come principali potenziali determinanti in studio i seguenti: - l’STVR (Specimen To Volume Ratio) [7], ovvero il rapporto tra le dimensioni del tumore e il volume complessivo del pezzo escisso, misurato in due classi: maggiore o minore di 0.15; - l’esperienza del chirurgo, misurata in due classi (più o meno di 30 casi trattati all’anno). Calcolo dimensioni campione e metodi statistici Per il calcolo delle dimensioni campionarie prendiamo in considerazione gli obiettivi principali dello studio, che consistono nel confrontare gli esiti estetici, definiti in termini di asimmetria (variazione delle dimensioni globali maggiore del 10% oppure misura del pBRA maggiore di 0.15), tra due classi di STVR e due classi di esperienza del chirurgo (più o meno di 30 casi all’anno), assumendo che le due classi siano di eguale numerosità. Chiamiamo le due classi “classe 1” (rispetto delle linee guida) e “classe 2” (non rispetto). Uno studio pilota ha consentito di valutare la frequenza di asimmetria a seguito di intervento eseguito da chirurghi esperti nell’ordine del 10-20%. Si ritiene che un rischio relativo di esito estetico sfavorevole pari a 1.5 – 2.0 per la “classe 2” rispetto alla “classe 1” sia clinicamente significativo. Richiedendo una potenza dell’80% e una significatività del 95% e aspettandoci pertanto: -per la classe 1 un’asimmetria nel 10% dei casi -per la classe 2 un’asimmetria nel 20% dei casi oppure -per la classe 1 un’asimmetria nel 20% dei casi 228 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.025 -per la classe 2 un’asimmetria nel 30% dei casi sono necessari complessivamente 440 soggetti nel primo caso e 620 soggetti nel secondo caso. Occorre inoltre porre attenzione al fatto che l'analisi dei dati dovrà necessariamente essere multivariata, per tenere conto dei numerosi fattori che possono concorrere tra loro nel determinare il risultato estetico. Sarà dunque importante raccogliere tutti i dati relativi a potenziali determinanti o confondenti e considerarli in corso di analisi. E' quindi prudente non scendere al di sotto della dimensione proposta e, possibilmente, reclutare un numero maggiore di casi. Criteri di inclusione Pazienti consecutive sottoposte a trattamento conservativo per patologia maligna presso i Servizi aderenti allo studio. Criteri di esclusione Verranno escluse dallo studio tutte le pazienti: •con precedenti interventi su una delle mammelle o mammelle fortemente asimmetriche •con età superiore a 80 anni •con malattie autoimmuni e collagenopatie e diabete •con lesioni multiple •con lesioni bilaterali •con indicazioni a mastectomia •che hanno subito variazioni di peso nel corso dell’anno successivo all’intervento superiori al 10% •che hanno subito chemioterapia primaria Servizi partecipanti Potranno partecipare allo studio Servizi chirurgici che trattano almeno 50 nuovi casi di cancro della mammella all’anno. I Servizi chirurgici coinvolgeranno nel gruppo di lavoro servizi i Servizi di radiologia, anatomia patologica e radioterapia di riferimento. Modalità di reclutamento Il reclutamento delle pazienti per i centri aderenti allo studio sarà consecutivo. Tutti i casi operati verranno registrati in SQTM Web a partire dall’inizio dello studio. I casi eleggibili e quelli reclutati verranno opportunamente identificati. In caso di mancato reclutamento di pazienti eleggibili dovrà essere indicato un motivo. Non sarà necessario alcuno scambio di dati tra i servizi coinvolti e il centro di coordinamento perché l’applicativo SQTM Web consentirà un’agevole condivisione sincrona degli stessi, secondo un adeguato sistema di autrorizzazioni. Per la registrazione dei casi occorrerà raccogliere: - i dati identificativi e diagnostici (nel formato del database SQTM) - il peso della paziente - le foto con i disegni delle linee di incisione dell’intervento (facoltative per lo studio ma necessarie per i casi inseriti in Fim / sito) - i dati relativi alla chirurgia (compresa la descrizione avanzata dell’intervento) e all’anatomia patologica (da registrare entro un mese al centro di reclutamento) - i dati relativi alla radioterapia, la terapia adiuvante e il follow up I dati utilizzati dal centro di coordinamento saranno anonimi e le pazienti saranno contrassegnate da un codice. I centri partecipanti manterranno la chiave identificativa. Sulla base dei criteri di eleggibilità, si può stimare che circa il 70% dei casi trattati possegga i requisiti per entrare nello studio. Ipotizzando che al 80% delle pazienti eleggibili sia possibile, per motivi pratici ed organizzativi del Servizio, proporre il reclutamento nello studio e che di queste il 90% dia il proprio consenso, ne deriva che per reclutare 600 pazienti occorre prolungare il periodo di reclutamento fini a che i Servizi aderenti abbiano operato circa 1200 casi consecutivi. Il periodo di reclutamento (si veda la sezione Programmazione) si prolungherà dunque per due anni se aderiranno Servizi capaci di operare complessivamente 600 nuovi casi all’anno, e per tre anni se il volume complessivo sarà di 400 pazienti all’anno Follow –up Entro diciotto mesi dall’intervento dovranno essere registrati in SQTM anche i dati sulla radioterapia, la terapia adiuvante e il follow-up su recidive e complicanze. Dal servizio di radiologia dovranno essere inviate al centro di coordinamento su un CD le foto delle pazienti (senza nominativi, per il rispetto delle norme sulla privacy) ed ogni caso dovrà essere registrato anche nell’applicativo Web dbEST che integra le informazioni già raccolte in SQTM con altre più specifiche, relative agli esiti e all’intervento eseguito. 229 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.025 I dati verranno raccolti dai tecnici di radiologia in corso della prima mammografia di controllo eseguita dopo diciotto mesi dalla fine del trattamento e/o da altre persone incaricate nel corso del follow-up a discrezione dei diversi centri. Le persone coinvolte devono essere opportunamente formate mediante corsi che verranno istituiti ad hoc. Dovrà inoltre essere consegnato un questionario alla paziente sul grado di soddisfazione (14). Saranno escluse dallo studio, ma tenute in follow up, le pazienti con recidiva o con variazione di peso superiore al 10%. SCALA DEI TEMPI: Il progetto triennale è stato prorogato fino al 31 marzo 2011. La tempistica è la seguente: 2006-2007: registrazione dei casi su SQTM, organizzazione della raccolta dati ed elaborazione software dbEST, formazione per i tecnici di radiologia. 2007-2008: registrazione dei casi su SQTM ed inizio follow-up, registrazione dei casi su dbEST.. 2008-2009:registrazione dei casi su dbEST, inizio follow-up e registrazione esiti su dBest. 2010: proseguimento follow up e registrazione esiti su dBest 2011: termine registrazione , elaborazione e analisi dei dati 2012: pubblicazione risultati studio STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Il reclutamento delle pazienti è iniziato ad Aprile 2007, con un progetto di reclutare consecutivamente almeno 600 pazienti, per ottenere 440 pazienti valutabili al follow up con un potenza dello studio dell'80% e una significatività del 95%. Il follow up è iniziato nei vari centri 12 mesi dopo come da programma. Raccolta del materiale fotografico dei casi di follow up. Selezione del panel di valutazione per il consenso di Delphi. Invio del materiale fotografico per la valutazione e raccolta dei risultati. Successiva analisi statistica per la conclusione dello studio e preparazione (attualmente in corso) della pubblicazione relativa allo studio. COLLABORATORI INTERNI: Simona FEIRA COLLABORATORI ESTERNI: Dott. Massimiliano Bortolini incaricato del centro coordinatore per la raccolta dati e follow up e controllo raccolti dai centri partecipanti al progetto. Dott. Mariano Tomatis creazione software Dbest, analisi dati RISORSE E FINANZIAMENTO: Lo studio rientra tra i progetti trasversali della Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta ed e finanziato con fondi regionali. NOTE: ATTESE AL TERMINE DEL PROGETTO Disporre di parametri che misurino, nel modo più obiettivo possibile, l’influenza del tipo di abitudini chirurgiche (tipo di incisione, tipo di bisturi usato, tipo di sutura, ecc…) e delle caratteristiche della radioterapia associati a fattori legati alla paziente, quali dimensioni della mammella e ptosi sugli esiti estetici al fine di: •elaborazione raccomandazioni per garantire migliori esiti estetici •individuare indicatori per la valutazione degli esiti •individuare metodi per misurare gli indicatori. Connessione articolazione Rete Oncologica PUBBLICAZIONI: Pubblicazione risultati dello studio prevista al termine del progetto. BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO 1.DONEGAN W.L., SPRATT J.S.- Cancer of the breast.- Fifth Edition, Elsevier Science, USA 2002. 2.FISHER B., ANDERSON S., BRYANT J. 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MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Studio randomizzato e controllato di fase III, a bracci paralleli, a doppio cieco. Le donne di età < 75 sottoposte a escissione per neoplasia intraepiteliale, dopo consenso informato, vengono randomizzate al braccio con trattamento sperimentale o al braccio con placebo. Centri partecipanti: 24 Numerosità complessiva: 1400 pazienti Reclutamento atteso nel centro di Torino: 20-30 pazienti all'anno. SCALA DEI TEMPI: Durata dello studio: tre anni di arruolamento e tre anni di trattamento. Data stimata di fine studio: 2015. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Lo studio è stato approvato dal competente Comitato Etico. Primo caso reclutato dal Centro di Torino: dicembre 2009. Al marzo 2012 sono stati reclutati dal centro di Torino 29 soggetti (terzo maggior volume di reclutamento a livello nazionale, che ha registrato alla stessa data un reclutamento complessivo di 243 soggetti) COLLABORATORI INTERNI: Denise CASELLA, Aurora DI LEO COLLABORATORI ESTERNI: Dr.ssa Michela Donadio, COES AOU San Giovanni Battista Centro Trial COES Colleghi della Breast Unit, AOU San Giovanni Battista RISORSE E FINANZIAMENTO: Progetto PIO PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 232 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.027 Ecografia toracica nei pazienti con dispnea nel Dipartimento di Emergenza Lung ultrasound for acute dyspnoea in Emergency Department RESPONSABILE: Dr. Emanuele PIVETTA COORDINAMENTO: CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: L’obiettivo primario è la valutazione dell’accuratezza (sensibilità e specificità) e dell’impatto diagnostico dell’ecografia toracica, eseguita da parte di medici d’urgenza, nell’identificazione della sindrome interstiziale e del versamento pleurico, quali indici di eziologia cardiogena, tra i pazienti che si presentano in pronto soccorso con dispnea acuta, utilizzando come riferimento la diagnosi finale (definita da un panel di urgentisti esperti utilizzando tutte le informazioni cliniche disponibili). Obiettivi secondari sono: i) valutazione della riproducibilità tra operatori nell’interpretazione dell’ecografia toracica eseguita su pazienti con dispnea acuta per la presenza di sindrome interstiziale e versamento pleurico; ii) elaborazione di un algoritmo diagnostico clinico-ecografico condiviso per la gestione dei pazienti con dispnea acuta in pronto soccorso; iii) valutazione dei costi di un percorso diagnostico che includa l’ecografia toracica in pronto soccorso rispetto a percorsi alternativi. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Lo studio prevede un disegno di coorte prospettico, multicentrico, della durata di 6 mesi in ciascun centro. Vengono arruolati soggetti maggiorenni che lamentano dispnea acuta come sintomo principale, se è presente, al momento della valutazione, un medico con esperienza considerata sufficiente in ecografia toracica in urgenza e se è possibile una valutazione ecografica entro 30 minuti dall’inizio di quella clinica in pronto soccorso. Vengono esclusi i soggetti con dispnea chiaramente secondaria a eziologia differente da quella cardiogena e respiratoria. Ogni paziente viene indagato mediante anamnesi, esame obiettivo, elettrocardiogramma, EGA arterioso e ecografia toracica. Dopo l'effettuazione di tali esami, viene sottoposto anche a radiografia del torace. L'esaminatore esprime un giudizio sulla natura della dispnea prima dell'ecografia toracica e subito dopo. Un panel di urgentisti esperti, utilizzando tutte le informazioni disponibili, formula la diagnosi finale dopo la dimissione dei pazienti. Ciascun esame ecografico viene effettuato in otto scansioni, sei per la valutazione della sindrome interstiziale e due per la ricerca di versamento pleurico. Lo studio si propone di reclutare circa 1000 pazienti, con non meno di 50 pazienti per centro. SCALA DEI TEMPI: Il progetto è in corso: entro l'estate 2012 verrà completato l'arruolamento e, nei mesi successivi verranno completate le analisi e preparati gli elaborati scientifici. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Lo studio è già stato approvato dai comitati etici di tutti i sette centri partecipanti ed è stato registrato su clinicaltrials.gov (ID NCT01287429). Sono coinvolti nell'arruolamento i Dipartimenti di Emergenza-Accettazione dell'AOU San Giovanni Battista di Torino, dell'ospedale "E. Agnelli" di Pinerolo, del Presidio ospedaliero "Martini" di Torino, dell'AO Ordine Mauriziano di Torino, dell'Ospedale "Cardinal Massaia" di Asti, dall'AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano e dell'ASO Santa Croce e Carle di Cuneo. COLLABORATORI INTERNI: Ileana BALDI, Giovannino CICCONE 233 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.027 COLLABORATORI ESTERNI: Giovanna Casoli (Medicina e Chirurgia d'urgenza e accettazione, Presidio ospedaliero Martini) GianAlfonso Cibinel (Medicina e Chirurgia d'accettazione e urgenza, Ospedale E.Agnelli, Pinerolo) Mario Garrone (Medicina e Chirurgia d'urgenza e accettazione, Presidio ospedaliero Martini) Gianluca Ghiselli (Pronto Soccorso, Ospedale "Cardinal Massaia", Asti) Alberto Goffi (Department of Critical Care, St. Michael’s Hospital, Toronto, Canada) Enrico Lupia (Medicina d'Urgenza, AOU San Giovanni Battista, Torino e Università di Torino) Corrado Moiraghi (Medicina d'Urgenza, AOU San Giovanni Battista, Torino) Aldo Soragna (Medicina d'Urgenza, AO Ordine Mauriziano, Torino) Bruno Tartaglino (Medicina d'Urgenza, ASO Santa Croce e Carle, Cuneo). Giovanni Volpicelli (Medicina d'Urgenza, AOU San Luigi Gonzaga, Orbassano) RISORSE E FINANZIAMENTO: I costi relativi sono coperti dai finanziamenti previsti per il CPO. PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 234 Rete Oncologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 6.001 Uso dei dati epidemiologici per la programmazione e la valutazione dell’assistenza oncologica. Using epidemiologic data for health care planning and evaluation in oncology. RESPONSABILE: Dr. Giovannino CICCONE COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Obiettivo principale di questo filone di attività è di svolgere un ruolo di interfaccia preferenziale tra le diverse attività del CPO con maggiori implicazioni per la rete oncologica regionale e le istituzioni di governo della rete stessa, gli operatori coinvolti e i cittadini utenti della rete. Tra le funzioni specifiche dell’unità sono previste: A) elaborazioni periodiche dei dati epidemiologici relativi all’assistenza e B) la conduzione di analisi mirate su aspetti specifici, con lo scopo di fornire evidenze utili a fini di programmazione e valutazione. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: A. Rispetto alle elaborazioni routinarie il CPO ha nel tempo modificato le modalità di produzione di dati ed indicatori, passando dalla pubblicazione di report cartacei (a partire dal 2006), su base annuale o biennale, ad una presentazione molto più estesa di dati direttamente su web che sarà consultabile integralmente sul nuovo sito del CPO, ancora in fase di completamento (indirizzo provvisorio: http://next.cpo.it/it/dati/assistenza-oncologica/). Attualmente l’elaborazione di dati ed indicatori sull’attività della Rete Oncologica prevede la produzione di tabelle sui ricoveri (come attività ospedaliera e come tassi di ospedalizzazione), sulle prestazioni di radioterapia e sugli esami PET. Per ciascuna attività sono presentati dati relativi al numero di prestazioni e al loro valore economico (in termini di pesi DRG e tariffe). I dati sui ricoveri sono presentati sempre disaggregati per tipologia di ricovero e di DRG e anche per sesso, età, tipo di tumore, Istituto o azienda ospedaliera. Le elaborazioni disponibili descrivono sia l'assistenza erogata dalle strutture del servizio sanitario regionale (incluso privato accreditato), indipendentemente dalla residenza degli utenti, sia l'assistenza oncologica erogata ai residenti in Piemonte, anche fuori regione. Tutti i dati elaborati finora sono disponibili in forma di tabelle, scaricabili in locale in formato Excel 2003. B. Per quanto riguarda le elaborazioni mirate su specifici tumori, il CPO ha messo a punto e validato nel corso degli ultimi anni le ricostruzioni del pattern assistenziale per i principali tumori, in particolare per quelli oggetto di linee guida regionali (tumore della mammella, tumore del polmone, tumore del colon retto, tumore della prostata), con lo scopo di valutare eventuali disomogeneità territoriali, tra istituti e soprattutto per valutare le modificazioni temporali di diversi indicatori di appropriatezza, di costi e di esito delle cure. Queste elaborazioni sono finalizzate a valutare diversi aspetti della qualità dell’assistenza: l’appropriatezza (rispetto alle raccomandazioni delle linee guida), gli esiti (complicanze, riammissioni in ospedale non programmate, mortalità), i costi, l’equità e la continuità assistenziale. Questi aspetti della qualità sono stati analizzati in relazione a caratteristiche socio demografiche e cliniche dei pazienti (sesso, età, residenza, istruzione, stato civile, ecc…), di caratteristiche delle strutture sede del trattamento (volume di attività, livello di specializzazione, dotazione di strutture o tecnologie), e del ruolo svolto dalla Rete Oncologica (intesa come capacità di orientare il percorso attraverso il passaggio dei pazienti dalle strutture dei CAS e di migliorare l’appropriatezza del percorso di trattamento, grazie alla gestione multidisciplinare delle visite GIC). I risultati di queste elaborazioni mirate sono stati presentati prevalentemente sotto forma di articoli scientifici ai quali si rimanda per una descrizione dettagliata dei metodi. SCALA DEI TEMPI: Nel 2012 sono previste la pubblicazione del nuovo sito CPO e dell’area DATI, che includerà tutte le nuove elaborazioni sull’assistenza (per gli anni 2009, 2010, 2011). 235 Rete Oncologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 6.001 A questi dati saranno progressivamente aggiunti ulteriori segmenti dell’assistenza, quali l’accesso al Pronto Soccorso e le visite ambulatoriali CAS e GIC, l’assistenza territoriale (ADI, cure palliative, trattamento del dolore, ricoveri in strutture extraospedaliere, in hospice, ecc…), particolarmente interessanti da valutare nella ricostruzione del percorso assistenziale dei pazienti oncologici e nel monitoraggio della rete oncologica. Inoltre sarà valutata la possibilità di includere in questo stesso sito i dati abitualmente prodotti dal CPO, per renderli maggiormente fruibili, come quelli prodotti dal Registro Tumori Piemonte e dai diversi programmi di screening oncologici. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Le prime quattro relazioni sanitarie sull’oncologia regionale sono state pubblicate e diffuse in modo capillare nella Regione e nelle strutture della rete oncologica in particolare. Copia delle relazioni è anche disponibile sul sito www.cpo.it. L’ultimo rapporto (anno 2011) è già stato impostato tenendo conto della nuova proposta di riorganizzazione delle Aziende sanitarie ed ospedaliere. In questo report sono state incluse anche le stime di incidenza e di mortalità per il 2012 per i principali tumori e per ciascuna ASL territoriale prodotte dal Registro Tumori. L'area DATI del nuovo sito CPO è già consultabile per la parte di indicatori relativi all'assistenza oncologica (indirizzo provvisorio: http://next.cpo.it/it/dati/assistenza-oncologica/) e le tabelle prodotte in modo semi-interattivo sono scaricabili in locale in formato Excel 2003. Per la parte relativa alla ricostruzione dei percorsi di cura, in aggiunta al lavoro svolto negli anni precedenti (relativo ai tumori del colon-retto, mammella e polmone), è stato impostato il lavoro sui tumori della prostata, sulla vescica, sui tumori dell’esofago e del pancreas. COLLABORATORI INTERNI: Ileana BALDI, Ugo CASALONE, Manuela CECCARELLI, Laura CROSETTO, Daniela DI CUONZO, Marisa FIORDALISE, Claudia GALASSI, Marco GILARDETTI, Monica MICHELIS, Eva PAGANO, Rosalba ROSATO, Carlotta SACERDOTE, Silvano STRALLA COLLABORATORI ESTERNI: Per la realizzazione delle precedenti relazioni ha collaborato gran parte del personale del CPO, particolarmente i responsabili delle diverse articolazioni e dei progetti con maggiori implicazioni a fini di programmazione e valutazione. Tra le collaborazioni esterne più importanti si segnalano: l’Assessorato regionale alla sanità, l’AReSS e il Servizio Sovrazonale di Epidemiologia - SSEPI. Tutto il lavoro di ristrutturazione del sito CPO è svolto dal gruppo di informatici. PUBBLICAZIONI: (cfr. anche pubblicazioni specifiche dei progetti strettamente collegati) •CPO, Regione Piemonte. I tumori in Piemonte: aspetti epidemiologici. Rapporto 2011. Torino, aprile 2011 •Fuso L, Evangelista A, Pagano E, Piovano E, Perotto S, Mazzola S, Bertoldo E, La Porta MR, Rosmino C, Furbatto G, Abate S, Di Costanzo G, Trossarelli G, Baù MG, Carnino F, Gambaro G, Piantanida P, Alabiso O, Galletto L, Zavallone L, Rossi A, Barbero M, Tessa M, Katsaros D, Danese S, Brignolo P, Gorzegno G, Grillo R, Apolone G, Ciccone G. Variation in gynecological oncology follow-up practice: attributable to cancer centers or to patient characteristics? A Piedmont Regional Oncology Network Study. Tumori 2011:551-8. •Fedeli U, Novara G, Galassi C, Ficarra V, Schievano E, Gilardetti M, Muto G, Bertetto O, Ciccone G, Spolaore P. Population-based analyses of radical cystectomy and urinary diversion for bladder cancer in northern Italy. BJU Int 2011;108:E266-71. •Pagano E, Gregori D, Filippini C, Di Cuonzo D, Ruffini E, Zanetti R, Rosso S, Bertetto O, Merletti F, Ciccone G. Impact of initial pattern of care on hospital costs in a cohort of incident lung cancer cases. J Eval Clin Pract 2012:269-75. •Baldi I, Ponti A, Zanetti R, Ciccone G, Merletti F, Gregori D. The impact of record-linkage bias in the Cox model. J Eval Clin Pract. 2010;16:92-6. •Pagano E, Filippini C, Di Cuonzo D, Ruffini E, Zanetti R, Rosso S, Bertetto O, Merletti F, Ciccone G. Factors affecting pattern of care and survival in a population-based cohort of non-small-cell lung cancer incident cases. Cancer Epidemiol. 2010 Aug;34(4):483-9. Epub 2010 May 4. •Castiglione A, Galassi C, Dicuonzo D, Pagano E, Monagheddu C, Ruffini E, Bertetto O, Ciccone G. Accessibilità alla PET pre-operatoria per pazienti operati per cancro del polmone in Piemonte tra il 2002 e il 2009. Convegno SIHTA, Torino, 2010. •ROSATO R, SACERDOTE C, PAGANO E, DI CUONZO D, BALDI I, BORDON R, PONTI A, BERTETTO O, SEGNAN N, MERLETTI F, VINEIS P, CICCONE G. Appropriateness of early breast cancer management in relation to patient 236 Rete Oncologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 6.001 and hospital characteristics: a population based study in Northern Italy. Breast Cancer Res Treat 2008 (PMID: 19051008) •BALDI I, CICCONE G, MERLETTI F, GREGORI D. Computing hospitalization rates in presence of repeated events: impact and countermeasures to avoid misinterpretation. J Eval Clin Pract 2008; 14: 316-20. •BALDI I, VICARI P, DI CUONZO D, ZANETTI R, PAGANO E, ROSATO R, SACERDOTE C, SEGNAN N, MERLETTI F, CICCONE C. “A high positive predictive value algorithm to find incident cases of breast, colorectal and lung cancer through hospital administrative data”. J Clin Epidemiol 2008; 61: 373-9. •FEDELI U, ALBA N, CICCONE G, GALASSI C, SPOLAORE P. Re: Trends in radical prostatectomy rates. J Natl Cancer Inst 2007; 99: 1052-3. •CPO, Rete oncologica, Regione Piemonte. Relazione sanitaria sull’oncologia in Piemonte: aspetti epidemiologici. Anni 2005-2006. Torino, febbraio 2007. •PAGANO E, DI CUONZO D, BONA C, BALDI I, GABRIELE P, RICARDI U, ROTTA P, BERTETTO O, APPIANO S, MERLETTI F, SEGNAN N, CICCONE G. Accessibility as a major determinant of radiotherapy underutilization: A population based study. Health Policy 2007; 80: 483-91. •BALDI I, CICCONE G, PONTI A, ROSSO S, ZANETTI R, GREGORI D. “An application of the Cox-Aalen model for breast cancer survival”. Austrian Journal of Statistics 2006; 35: 77-88. •BALDI I, VICARI P, DI CUONZO D, PAGANO E, ROSATO R, SACERDOTE C, ZANETTI R, SEGNAN N, MERLETTI F, CICCONE G. “Finding incident breast, colorectal and lung cancer cases through an algorithm with high positive predictive value based on administrative data”. XXXI Riunione annuale dei Registri tumori dei paesi di lingua latina. Palma de Mallorca, 25-26 maggio 2006. •PAGANO E, DI CUONZO D, FILIPPINI C, GREGORI D, RUFFINI E, ZANETTI R, MERLETTI F, CICCONE G. “Valutazione di outcome e dei costi dell’assistenza nel carcinoma del polmone: uno studio di popolazione attraverso l’uso dei dati del Registro Tumori di Torino e degli archivi amministrativi”. Convegno Nazionale di Epidemiologia. XXXALE AIE, 4-6 Ottobre 2006, Palermo. •LEONE MA, GAVIANI P, CICCONE G. Inter-coder agreement for ICD-9-CM coding of stroke. Neurol Sci 2006; 27: 445-8. •PAGANO E, DI CUONZO D, BONA C, BALDI I, SEGNAN N, MERLETTI F, CICCONE G. Use of discharge records to define the oncological diagnoses for outpatient radiotherapy patients. Epidemiol Prev 2006; 30: 132-8. •CPO, Rete oncologica, Regione Piemonte. Relazione sanitaria sull’oncologia in Piemonte: aspetti epidemiologici. Anno 2004. Torino, dicembre 2004. •CPO, Rete oncologica, Regione Piemonte. Relazione sanitaria sull’oncologia in Piemonte: aspetti epidemiologici. Anno 2003. Torino, dicembre 2003. (http://www.cpo.it/dationcologici/RS2003RelazioneDocCompleto.pdf). •ROSATO R, BALDI I, DI CUONZO D, PAGANO E, MERLETTI F, CICCONE G. La mobilità sanitaria per ricoveri oncologici nella Regione Piemonte (anni 1997-2001). Quaderni CPO-Piemonte N. 7. Torino, 2003. •PAGANO E, CICCONE G, IACOMUSSI S, DIRINDIN N. La mobilità per motivi sanitari in Piemonte: criticità di sistema o falso problema? In: DIRINDIN N. ed. Cooperazione e competizione nel servizio sanitario. La sperimentazione nell’area Torinese. Bologna, Il Mulino, 2003; 135-165. •ROSATO R, CICCONE G, FARINA EC, GELORMINO E, PAGANO E, SENORE C, MERLETTI F. Evaluation of quality of care through hospital discharge reports: an example of rectal cancer surgery. Epidemiol Prev 2003; 27: 207-14. 237 Rete Oncologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 6.003 Valutazione degli esiti del programma quadriennale di formazione permanente e aggiornamento nell'ambito della Rete Oncologica sul carcinoma mammario Quality indicators in multidisciplinary training for senologist projet (FIM): experience of Piedmont region RESPONSABILE: Dr.ssa Maria Piera MANO COORDINAMENTO: Mano Maria Piera, Ponti Antonio, Sacerdote Carlotta OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: L’obiettivo del progetto è quello di valutare l’impatto sulla qualità dell’assistenza del programma quadriennale di formazione coordinato dal CPO Piemonte e attuato tra il 2006 e il 2010. Il programma di formazione mirava alla creazione di Unità di Senologia multidisciplinari favorendo la costituzione di GIC, formati da specialisti che trattano un volume adeguato di pazienti. La formazione è avvenuta all’interno dei GIC con un modello tutoriale che prevedeva la discussione multidisciplinare di casi clinici durante tutto il percorso diagnostico terapeutico. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Il presente progetto prevede la valutazione della qualità dell’assistenza utilizzando degli indicatori calcolati a partire dai dati tratti da cartelle cliniche in un campione di pazienti trattate chirurgicamente per tumore della mammella in Piemonte. Il disegno di uno studio precedente (scheda 2.008) prevedeva un'analisi retrospettiva dei casi incidenti di cancro della mammella identificati tramite le schede di dimissione ospedaliera (SDO) dall’archivio dati sanitari correnti del Piemonte, nel 2002 e 2004. In questo modo sono state identificate tutte le dimissioni chirurgiche di donne residenti in Piemonte tra i 50 e i 69 anni con un codice ICD9-CM (classificazione internazionale delle malattie, nona revisione - modifica clinica) corrispondente al cancro alla mammella (174), o al carcinoma in situ alla mammella, (233.0), rispettivamente nel primo semestre del 2002 e nel primo semestre del 2004. I casi prevalenti sono stati isolati ed esclusi dalle analisi, identificando i ricoveri ospedalieri precedenti, dal 1995 in poi, con codice di cancro alla mammella o le anamnesi di cancro alla mammella (V10.3). Dalla coorte di pazienti con i requisiti di inclusione sono stati estratti due campioni casuali di 600 donne ciascuno per le quali sono state analizzate le cartelle cliniche di tutti i ricoveri relativi al trattamento della lesione mammaria. I dati così ricavati sono stati inseriti in un programma di audit clinico, SQTM (http://www.qtweb.it/), creato dal CPO Piemonte nell’ambito del progetto GISMa. SQTM (Scheda computerizzata per il controllo della Qualità del Trattamento del carcinoma Mammario) è un software che si propone di facilitare il monitoraggio della qualità della diagnosi, del trattamento e del follow-up del carcinoma mammario e di indicatori di efficacia dello screening mammografico. Questa applicazione è stata ideata per la verifica e l'assicurazione di qualità della terapia del carcinoma mammario e degli interventi su lesioni mammarie benigne. SQTM consente di calcolare gli indicatori di qualità definiti dal G.I.S.Ma. e dal Gruppo di Trattamento della Forza Operativa Nazionale sul carcinoma della mammella, pubblicati nell'edizione 1997 del Protocollo F.O.N.Ca.M. Consente inoltre di calcolare un set di indicatori definito nelle linee guida per la chirurgia della terza edizione delle European Guidelines for Quality Assurance in Mammography Screening (2001). Il presente progetto prevede una nuova estrazione casuale di un campione di 800 donne con un tumore della mammella incidente operato nel 2008, selezionando i casi eleggibili dalle SDO con gli stessi criteri adottati nel progetto già concluso. Per ciascuna delle pazienti selezionate ricostruiremo il percorso clinico tramite le cartelle relative ai ricoveri attinenti al trattamento della lesione mammaria in studio e inseriremo i dati in SQTM. Utilizzando SQTM calcoleremo alcuni indicatori di qualità. Inoltre i dati verranno utilizzati per la revisione dell'incidenza a livello regionale (scheda 2.032). 238 Rete Oncologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 6.003 SCALA DEI TEMPI: Marzo 2011- Giugno 2011 INDIVIDUAZIONE DEL CAMPIONE Selezione tramite SDO di un campione casuale di 800 pazienti fra i 50 e i 69 anni operate nel primo semestre del 2008 per un tumore della mammella. Reperimento di tutte le cartelle cliniche della pazienti selezionate nel campione GIUGNO 2011- NOVEMBRE 2011 INSERIMENTO DEI DATI Inserimento dei dati delle cartelle cliniche nell’archivio SQTM Verifica di qualità dei dati inseriti mediante controlli interni e esterni Novembre 2011Dicembre 2011 ANALISI DEI DATI Analisi univariata dei dati ottenuti da SQTM effettuando confronti fra gruppi Analisi multivariata delle performance degli indicatori nei diversi gruppi aggiustati per i principali confondenti Confronto tra 2002/2004 e 2008. Confronto tra casi screen-detected e non screen detected. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: La procedura selettiva per il reperimento della figura professionale idonea ad avviare le prime fasi del progetto è stata espletata e conclusa nel periodo dicembre 2010- febbraio 2011. A partire dal 16 marzo 2011 la Dott.ssa Stratta ha iniziato l’attività . Relazione attività svolta : Aprile-Maggio 2011 E’ stato eseguito un campionamento dei ricoveri per tumore della mammella. Sono state selezionate donne di età compresa tra 50 e 69 anni, residenti e ricoverate in Piemonte (ricovero ordinario e day hospital) nell’anno 2009. Sono stati isolati ed esclusi i casi prevalenti identificando i ricoveri ospedalieri precedenti, dal 1995 in poi, con codice di cancro alla mammella o le anamnesi di cancro alla mammella. Giugno 2011 Sono stati inviati a tutti i Centri interessati i listati delle cartelle da inviare al CPO per la registrazione. Luglio-Agosto 2001 Le cartelle in arrivo sono state esaminate singolarmente per la selezione del materiale utile allo studio. Settembre 2011 Rilevata un’omissione di codici nel campionamento, che è stato ripetuto ed ha portato alla selezione tramite SDO di altre 127 cartelle, per le quali sono state inviate ulteriori richieste. Situazione al 31 dicembre 2011: Completata la raccolta delle cartelle si prosegue con la registrazione in SQTM. COLLABORATORI INTERNI: Simona FEIRA, Maria Piera MANO COLLABORATORI ESTERNI: Dott.ssa Ornella Stratta RISORSE E FINANZIAMENTO: Lo studio rientra tra i progetti trasversali della Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta ed e finanziato con fondi regionali. 239 Powered by TCPDF (www.tcpdf.org)