Istituto Comprensivo
“Mons.G.Castaldi”
Piano Napoli – Boscoreale (NA)
Ieri, oggi, ma non per sempre!
Progetto
“
Differentemente uguali”
a.s.2010-11
Ninna nanna, ninna ò,
questa bimba a chi la dò?
Io la dò a un uomo nero
che la tiene un anno intero…
Così mamma mia cantava quando
di dormire non mi andava.
Ora che cresciuta sono io
l’uomo nero ancora c’è,
mio Dio!
E’ quello che fingendo di amare,
del corpo tuo vuole approfittare!
E’ quello che nelle grigie strade di Kabul
costringe una bambina a partorire
sul nudo cemento d’un ospedale,
privo di medicinale e personale!
E’ quello che picchia la moglie e le deturpa
il viso
solo perché a qualcuno ha regalato un
sorriso!
E’ quello che ti costringe a vivere la vita
come fosse una prigione
e a vivere un amore senza amore!
E’ quello che ha coperto la sua donna
dalla testa ai piedi,
amputato le gambe,
chiuso la bocca per sempre!
Ninna nanna, ninna ò
Questa bimba a chi la do’…?
L’assemblea generale delle nazioni
unite ha scelto il 25 Novembre come
giornata internazionale per
l’eliminazione della violenza contro la donna e
lo slogan che accompagnerà tutte le donne
che vogliono uscire dalla sfera della
violenza e discriminazione che da anni le
avvolge sarà…
“Mai più violenza sulla donna “.
Sintomo di una cultura maschilista e
arcaica, la violenza è diventata, purtroppo
un tutt’uno con la vita di milioni di donne,
diversa nei modi ma non nella sua forza
devastante: violenza domestica, stupri,
mutilazioni, lapidazioni.
Le cronache raccontano, quasi
quotidianamente, di donne appartenenti
ad ogni ceto sociale, etnia, età, che
patiscono abusi da parte del vicino di casa,
dell’innamorato rifiutato, del collega di
lavoro, dell’amico o di un parente con cui
si condividono gli affetti familiari.
Le mura domestiche, che dovrebbero
rappresentare un porto di quiete e
tranquillità,
il
più
delle
volte
rappresentano, invece, il luogo dove
avvengono le più terribili atrocità; il luogo
in cui una donna o un bambino subiscono
le più feroci sevizie.
Le statistiche indicano, infatti, che le
categorie maggiormente a rischio sono
costituite dai minori e dalle donne che per
motivi socio-culturali possono trovarsi più
frequentemente in condizioni di minor
tutela.
Spesso veniamo a conoscenza di
situazioni familiari multiproblematiche,
dovute ad emarginazione sociale, nelle
quali gli episodi di violenza sono all’ordine
del giorno.
Occorre, comunque, sfatare il mito di
una violenza domestica circoscritta a
realtà degradate. Le statistiche hanno
evidenziato che in tutte le classi sociali e
condizioni economiche ci sono i luridi
animali.
Lurido animale
Vanno sempre denunciati
questi luridi animali
perché son dei depravati,
senza nulla di interiore,
senza affetto, senza amore,
senza anima,né cuore.
Con quell’atto violento
ti sentisti un potente
e negasti a una ragazza
la speranza nel futuro.
Almeno una donna su cinque subisce, nel
corso della sua vita,uno stupro o un
tentativo di stupro; una su quattro fa
l’esperienza di essere maltrattata da un
partner o ex partner; quasi tutte le donne
hanno subito una o più molestie di tipo
sessuale: telefonate oscene, esibizionismi,
molestie sul lavoro e così via.
Purtroppo non si vive in un’isola felice;
fatti del genere ci turbano, ci fanno stare
male, ma nello stesso momento ci
inducono ad aprire gli occhi perché
l’uomo nero, l’orco, è sempre in agguato.
“ C’è ancora l’orco in mezzo a noi!”
Le fiabe han sempre raccontato
di castelli incantati e di orchi affamati,
ed io, che di questi avevo paura,
mi rincuoravo per il fatto
che non esistessero in natura.
Purtroppo, crescendo,sto capendo
che non esiste cosa più facile
che non “veder” le cose!
Ma io non mi tappo le orecchie,
né mi bendo gli occhi
perché, ahimè,
il mondo è pieno di orchi!
Quante battaglie ha dovuto combattere la
donna per poter diventare quella che è
oggi ! Da Penelope, regina del focolare,
che, tessendo la tela, aspettava Ulisse, si è
giunti a una donna che è divenuta ella
stessa Ulisse.
Dotata di intelligenza, intuito,
determinazione, sensibilità, potere
decisionale, è capace di intraprendere
qualsiasi professione, così come nelle
attività sportive, dove mostra di avere
resistenza, costanza e tenacia.
Tutte queste qualità aggiunte allo spirito
materno e alla capacità di amare fanno
della donna un essere speciale ma che,
purtroppo, deve continuare a lottare per
non essere sopraffatta da chi è
differentemente uguale a lei.
“ Speriamo che sia femmina”
Speriamo che sia femmina,
diceva sempre mio padre quando,
tornato da lavoro,
accarezzava mia mamma
che portava nel grembo
il frutto del loro amore.
E sono nata io…
Sono state ricamate per me
lenzuola di lino con fili di seta,
preparate ghirlande con petali di rose,
spianata la strada,tolte le erbacce,
riempiti i fossi.
Ma quante erbe selvatiche
devono essere ancora estirpate,
quanti altri fossi ancora da riempire,
affinché io, ragazza oggi, donna domani,
possa vivere in un’isola felice?
Classe terza sez. D
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