Sport Amico Amico Sport AmiCONI Il ruolo e il rapporto tra i Tecnici e i Genitori. Il patto educativo tra: Società, Tecnici, Atleti, Genitori. 10.10.2015 05.10.2015 Genova; 12.10.2015 Savona M.d.S. Mauro Tirinnanzi Pag.1 Il rapporto tra Tecnico e Genitori Il rapporto tecnico genitori merita alcune considerazioni. “Mi piacerebbe allenare un gruppo di Orfanelli” è il paradosso citato da molti tecnici. A parte il cinismo… Non è proprio cosi. Sui genitori sappiamo molte cose. Sappiamo che il genitore è il primo tifoso. Sappiamo che per Lui vincere è un obiettivo primario. Sappiamo che molto spesso identifica se stesso, quello che ha fatto o peggio quello che avrebbe voluto fare, con quello che dovrebbe fare Suo figlio/a. Sappiamo che spesso si sente, anche un po', allenatore diventando in alcuni casi grande conoscitore di: avversari, regole, tempi gara e statistiche. Sappiamo che normalmente nel giudicare il Figlio perde lucidità e obiettività. 2 Sull’argomento c’è un’ ampia bibliografia. Ecco un piccolo estratto da “Mio figlio è un fenomeno”, scritto da Fabio Benaglia nel 2014 per la casa editrice Ponte Vecchio. “Il padre che vede nel figlio campione una possibile fonte di guadagno. La madre che affida al figlio il compito di tenere alta la bandiera della famiglia. Padri che pagano al figlio un premio-partita di 20 euro per ogni gol che fa. Nonni che al pomeriggio curano personalmente il ripasso dei fondamentali col nipotino. Madri che impazziscono se il loro piccolo non ha bevuto l'integratore. Madri che chiedono se è possibile togliere il loro pargolo dalla barriera durante le punizioni della squadra avversaria”. …ma ci sono anche tantissimi aspetti positivi. Sappiamo infatti che il Genitore ha un influenza determinante sul giovane atleta. E’ Lui che, normalmente: motiva, incoraggia, consola, che diventa fondamentale nei momenti difficili che ogni atleta nel corso della carriera sicuramente incontra. Nella quotidianità è Lui che che si fa in quattro per accompagnare e riaccompagnare l’atleta, rispettando tempi e orari, è Lui che paga le quote, è Lui che acquista le attrezzature e gli indumenti di gara. E’ Lui che si prodiga in ogni modo per il bene del proprio figlio. 4 È Lui che contribuisce al pagamento delle trasferte. E’ Lui, in sintesi, lo sponsor del Figlio. Il rapporto tra Tecnico e Genitori. Come comportarci? Ovviamente non esiste un metodo standard vista l’eterogeneità del gruppo i cui prototipi più comuni, volendo generalizzare, sono: i Disinteressati, gli Invadenti, i Supercritici, gli Urlatori, i Super Tecnici, gli Iperprotettivi e, fortunatamente, anche: gli Interessati, i Disponibili, i Competenti e i Riservati. Fondamentalmente bisognerà operare attraverso tre canali: 1) Coinvolgimento, 2) Informazione, 3) Educazione allo Sport. 5 1) Coinvolgimento Coinvolgerli è fondamentale. Significa, interessarli, farli sentire parte attiva della Società Sportiva. Molteplici sono gli aiuti che quotidianamente e in determinate circostanze possono fornire. Molti genitori sono diventati ottimi dirigenti. I Genitori possono costituire una risorsa societaria a costo zero. Coinvolgerli significa anche creare con loro un rapporto sereno e aperto al confronto, al dialogo, in grado di aiutare ad individuare sul nascere, prima che diventino insanabili, eventuali problemi, eventuali conflitti, e/o fraintendimenti. 2) Informazione Oltre ai classici colloqui prima e dopo l’allenamento e/o gara, sarebbe auspicabile convocare a inizio stagione una riunione con tutti i genitori del gruppo. Riunione che andrebbe ripetuta più volte nel corso della stagione. La stessa dovrebbe essere adeguatamente programmata e pubblicizzata. Non dovrà essere una lezione frontale, cattedratica, ma incoraggiare il dialogo. Le riunioni congiunte favoriscono, tra l’altro, la conoscenza reciproca tra il gruppo dei genitori e tra i genitori e lo Staff Tecnico. No Riunione con i genitori 7 La riunione con i Genitori Importante sarebbe che fosse diretta e coordinata da un Dirigente Societario. Andrebbe preparata una scaletta che preveda: - la presentazione del Tecnico e dello Staff, - l’ illustrazione dei programmi societari: a breve, medio e lungo termine, - gli obiettivi generali del gruppo, quelli specifici e quelli stagionali, - gli allenamenti, specificando non solo: impianti, orari e durata, ma anche le finalità, - Il materiale e le attrezzature necessarie per l’ allenamento e la gara, - Il calendario gare, le trasferte e le modalità delle stesse, - la richiesta di disponibilità per eventuali collaborazioni, - le varie ed eventuali tipo: festa sociale, o particolari ricorrenze da celebrare, - e soprattutto……. 2) Informazione Dovranno essere date le “regole comportamentali” durante gli allenamenti e in gara, che dovrebbero diventare regole condivise e sottoscritte. Tra queste sottolineare come sia fondamentale che i genitori: - rimangano nell’area riservata agli spettatori per tutta la durata della gara, - non interferiscano con le scelte e le decisioni del tecnico, - esprimano interesse, incoraggiamento al proprio figlio e a tutti i componenti del team, - non facciano il tifo contro, - non urlino istruzioni tecniche o critiche nel corso della gara, non interferiscano in alcun modo con il momento agonistico del Figlio che deve rimanere sempre e comunque un esperienza positiva, piacevole, divertente, formativa. 9 Il Punto Dolente Andrà spiegata, in particolare, la netta differenza che esiste tra Il modello di Sport giovanile, dove prevale l’aspetto formativo, ludico ed educativo, ed il modello dello Sport professionistico, dove l’unico aspetto che conta è la vittoria perché produce interessi economici, contratti, business, fama, ricchezza. Il grande problema nasce qui. Quando si vuole erroneamente sovrapporre il modello di Sport professionistico al modello di Sport giovanile. Ultimo, ma non ultimo. Attenzione, fatte le regole le stesse andranno bilateralmente rispettate. 10 3) Educazione sportiva Terzo e fondamentale aspetto è la loro Educazione sportiva che si concretizza, spiegando, chiarendo loro il lungo e non semplice cammino che contraddistingue ogni carriera sportiva costellata per tutti indistintamente di alti e bassi, successi e insuccessi, momenti esaltanti e momenti critici, di come sia importante il loro incoraggiamento agli sforzi dei figli, di come sia determinante il loro auto controllo, il dimostrare un interesse costruttivo all’attività del figlio. Il non opprimerli. 11 3) Educazione sportiva Andranno spiegati: - come funzionano i processi di apprendimento, diversi da persona a persona, - come funzionano i meccanismi di crescita e sviluppo psicofisico, diversissimi da persona a persona, soprattutto nel periodo puberale durante il quale l’età anagrafica può differenziarsi enormemente dall‘età biologica, - l’esistenza delle fasi sensibili, periodi nei quali l’allenabilità di una particolare capacità o gruppo di capacità è più elevata, - come variano negli anni le motivazioni, gli interessi dei giovani e perché no, le difficoltà insite nello Sport praticato dai Loro Figli. 12 Spiegare che le loro critiche spesso severe i tanti però buttati lì a caso: - però se non ti avesse sostituito, - però se ci mettevi un po più di impegno, - però se vi davano quel rigore, - però se il tuo compagno ti passava la palla…. Tutti quei però, buttati lì per caso, possono generare nei figli: insicurezze, paure, ansie, perdita di entusiasmo, perdita di fiducia: in loro stessi, nei loro compagni e nei loro tecnici. Educazione Sportiva Fargli comprendere che ognuno ha il proprio ruolo educativo. Che nello sport è l’allenatore la figura prioritaria di riferimento. Ma non per questo il ruolo dei genitori viene esautorato, anzi è loro il ruolo più difficile perché non è semplice essere genitori, ancor meno semplice essere genitori tifosi e al tempo stesso essere imparziali. Lo sport rappresenta un’occasione per avvicinare i genitori ai loro figli, per trascorrere insieme a loro piacevoli ed emozionanti giornate, in qualche caso, per dar loro l’occasione di essere educatori migliori, poiché offre occasioni di dialogo e possibilità per gioire insieme e per perdonarsi a vicenda, li aiuta a cogliere i punti forti o deboli del loro rapporto, allena i genitori ad accettare l’autonomia dei figli. Insomma…… lo sport è un allenamento anche per i genitori! Marta Pasquali Corso dirigenti C.S.I. Il patto educativo. Un esempio tanto per aprire il discorso. Il patto Educativo. Un altro esempio tanto per capire cosa realmente sia. Il patto educativo tra: Società, Tecnici, Atleti, Genitori. Anche Codice di Comportamento. Con il termine patto educativo intendiamo un vero e proprio contratto a firma congiunta tra: Tecnici - Dirigenza della Società Sportiva, - Staff Tecnico, - Atleti, - Genitori. Dove ogni componente ha precisi diritti e doveri. Con possibilità di erogare sanzioni, sino ad arrivare all’ allontanamento temporaneo o definitivo dalla Società in caso di gravi inadempienze. Società sportiva Atleti Genitori Il Patto Educativo tra: Società, Tecnici, Atleti, Genitori. Il Patto educativo dovrebbe essere attuato, applicato da tutte le Società. Il patto educativo dovrebbe includere tra i suoi documenti di riferimento: - la carta Olimpica che abbiamo già visto, - la carta dei Diritti dei Bambini nello Sport redatta dall’ UNESCO* nel 1992, - la filosofia societaria, - le basilari regole di comportamento, - quant’altro si desideri evidenziare per garantire una fattiva condivisa e serena partecipazione all'attività Societaria. *UNESCO = Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization. Alcune indicazioni di massima su come potrebbe essere redatto il Patto Educativo per la parte relativa alla Società. La Società Sportiva dovrà… 1. Scegliere collaboratori e allenatori adeguatamente preparati sul piano tecnico-formativo; 2. Promuovere la partecipazione alla vita societaria di tutti i soggetti coinvolti: atleti, allenatori, famiglie e autorità territoriali; 3. Autorizzare e organizzare corsi di formazione che prevedano anche approfondimenti di carattere etico-deontologico; 4. Rispettare le formalità, ottemperando agli impegni contrattuali a tutti i livelli; 5. Assicurare la regolarità dell’iscrizione degli atleti alle gare 6. Rispettare la necessità o l’obbligo della visita medica annuale; 7. Curare la formazione dei dirigenti e dei tecnici, aggiornando costantemente le competenze; 8. Stilare il documento/passaporto che seguirà il percorso sportivo dell’atleta; 9. Dotare la società della “Carta dei servizi” nella quale verranno riportate informazioni essenziali concernenti la società, i compiti attribuiti alle varie figure, il curriculum della società stessa e dei suoi responsabili; Tale documento dovrà essere messo a disposizione delle famiglie. Alcune indicazioni di massima su come potrebbe essere redatto il Patto Educativo per la parte relativa ai Tecnici. Il Tecnico dovrà… 1. Considerare l’atleta come individuo meritevole di ricevere il giusto rispetto, ascolto e considerazione; 2. Curare la preparazione fisica, tecnica, tattica e comportamentale degli atleti; 3. Essere modello nei rapporti con gli avversari, con la classe arbitrale, con il pubblico; 4. Pretendere puntualità e correttezza dandone per primo l’esempio; 5. Considerare il proprio ruolo con una finalità espressamente educativa ed utilizzare un linguaggio corretto ed appropriato; 6. Valorizzare le capacità di tutti gli atleti, anche di quelli meno dotati, rispettandone i tempi di crescita e di maturazione personale; 7. Evitare la specializzazione precoce; 8. Sottolineare il valore dei risultati conseguiti, dei progressi individuali e dell’acquisizione di capacità personali; 9. Promuovere una adeguata educazione alla salute, educare ad una corretta alimentazione ed a corretti stili di vita; 10. Sostenere ed incrementare i momenti di socializzazione tra gli atleti; 11. Coinvolgere e far gareggiare tutti gli atleti della squadra; 12. Utilizzare e far utilizzare i materiali nel rispetto della proprietà; 13. Curare la propria formazione personale ed aggiornare costantemente le proprie competenze metodologiche- tecnico-tattiche-educative; 14. Essere aperti al dialogo con i colleghi, la dirigenza, gli atleti, i genitori; 15. Compilare e aggiornare il passaporto dell’atleta. Alcune indicazioni di massima su come potrebbe essere redatto il Patto Educativo per la parte relativa agli Atleti. L’ Atleta dovrà… 1. Rispettare i compagni e lo staff mantenendo un linguaggio adeguato e rispettoso al contesto, dimostrando di saper essere puntuale e presente agli impegni presi; 2. Rispettare gli avversari, il pubblico e la classe arbitrale in ogni circostanza; 3. Utilizzare scrupolosamente gli impianti e il materiale che la società mette a disposizione; 4. Accettare serenamente il risultato delle gare anche quando è sfavorevole, rifiutando la cultura del sospetto in base alla quale se si perde è sempre colpa di qualcun altro; 5. Fare autocritica e mettersi in discussione quando i risultati non corrispondono alle aspettative; 6. Dare costanza e continuità al proprio impegno; 7. Valorizzare ed incoraggiare i compagni: ognuno migliora se stesso perché migliorano gli altri; 8. Segnalare tempestivamente disagi propri e dei compagni allo staff e/o ai genitori al fine di raggiungere gli obiettivi comuni di una corretta convivenza. Alcune indicazioni di massima su come potrebbe essere redatto il Patto Educativo per la parte relativa ai Genitori. I Genitori dovranno… 1. Partecipare e collaborare con la società attraverso il dialogo, il rispetto degli orari e degli impegni presi, dimostrando interesse verso le iniziative proposte, utilizzando un linguaggio corretto e rispettoso; 2. Comunicare tempestivamente eventuali assenze; 3. Sostenere l’impegno del figlio sotto il profilo emotivo; 4. Limitare le critiche non costruttive che riguardano l’ambito tecnico specifico del gioco; 5. Essere modelli nei rapporti con gli avversari, con la classe arbitrale, con il pubblico; 6. Sostenere il proprio figlio e il gruppo di appartenenza attraverso il dialogo e il confronto positivo; 7. Promuovere l’impegno scolastico e sportivo; 8. Essere d’esempio 9. Promuovere la socializzazione tra le famiglie; 9. Porsi come risorsa e promotrice di risoluzione dei problemi; 10. Essere d’esempio sempre anche nell’adottare stili di vita compatibili con l’attività sportiva. Abbiamo terminato la seconda sessione del progetto AmiCONI. Speriamo di avervi coinvolti ed interessati. Noi abbiamo fatto del nostro meglio. Grazie per l’attenzione. Ci vediamo tra 15 Giorni. M.d.S. Mauro Tirinnanzi Pag.24 Bibliografia 1) Opuscolo Swiss Olympic, I segreti per coinvolgere i genitori nell’ attività sportiva dei loro figli e farseli amici, http://swissprecisionlab.wordpress.com/2012/08/24 [28.02.2014] 2) Benaglia Fabio, Mio figlio è un fenomeno. Amorevoli disastri dei genitori negli sport giovanili, 2014, Editore Il Ponte Vecchio, 2014 3) Mike Krzyzewski, Philips Donald T., “Le strategie di Coach K. Strategie di successo per il basket, gli affari e la vita”, Edizioni Libreria dello Sport, Milano, 2002 4) Mauro Tirinnanzi ABC (+ VZ) del Tecnico Sportivo, pubblicazione del C.O.N.I. Regionale Liguria , Genova 2014 5) Mauro Tirinnanzi, Progetto AmiCONI, I Valori dello Sport, Genova 21.09.2015 6) F.L. Smol, S.P. Cumming, R.E. Smith, 2011 Enhancing Coach parent Relationships in Youth Sport: Increasing Harmony and Minimizing Hassle, International Journal of Sport Science e coaching 6(1) pp.13-26 7) http://blog.quotidiano.net/crisafulli/2013/09/12/ 26.09.2015 8) Marta Pasquali, EDUCARE TRA ALLENATORI, GENITORI E DIRIGENTI, CSI dispensa corso formazione per dirigenti 9) http://www.basketlab.com/wp-content/uploads/2014/09/Patto-Educativo-Sportivo-stag-14-15.pdf 29.09.2015 10) http://www.parrocchiasantandreazelo.it/wordpress/category/asd-zelo-buon-persico-1974/ 29.09.2015 11) Carta dei diritti dei ragazzi allo Sport Ginevra 1992- O.N.U. 12) C.O.N.I. Area Territorio e Promozione, Gruppo di lavoro area strategica “Sport ed Educazione” “Progetto AmiCONI. Patto di Corresponsabilità Educativo Società Sportiva Tecnico, Atleta, Famiglia, Angelo D’Adamo, Roma 2015. (rivisto da Mauro Tirinnanzi).