1° capitolo
INTRODUZIONE
Ministero dell’Interno
OIM - Organizzazione Internazionale per le Migrazioni
presentano
“Vita pratica in Italia”
un video realizzato nell’ambito del progetto E-BOSLA
KARIMA MOUAL:
Buongiorno a tutti, mi chiamo Karima Moual. Sono marocchina come voi e vivo in Italia da
molti anni, faccio la giornalista e mi occupo di diritti umani. Ho doppia nazionalità, mi sento a
casa mia sia qui in Italia sia in Marocco.
Dicono che la malinconia sia il tratto distintivo che accompagna i migranti di tutte le epoche,
sarà… se c’era io l’ho trasformata in allegria e simpatia!
Il mio compito è di accompagnarvi nel percorso che attraverserete dopo il ricongiungimento
familiare con i vostri cari in Italia, facendovi visualizzare quello che avete imparato nei corsi prepartenza frequentati in Marocco. Questo video è solo uno degli strumenti che avete a
disposizione per orientarvi. Se avrete bisogno di maggiori informazioni, le troverete
nell’opuscolo informativo “Insieme in Italia”.
Da poco avete lasciato il Marocco o state per farlo per cominciare qui in Italia una nuova vita
con i vostri familiari. Ora dovrete cercare di mettere a frutto tutto il lavoro di preparazione svolto
in Marocco con i formatori dell’ANAPEC e con i docenti di lingua italiana, state infatti
frequentando o avete già frequentato corsi di orientamento civico e di alfabetizzazione italiana,
che speriamo vi renderanno più facili i primi passi di questa nuova esperienza.
Per riuscire a vivere felicemente con le vostre famiglie in un paese straniero dovrete riuscire ad
adattarvi al nuovo stile di vita, dovrete riuscire ad integrarvi. Non sempre sarà un percorso facile
quello dell'integrazione, soprattutto all’inizio dovrete essere pazienti nell’affrontare la
burocrazia, le nuove regole, le prime difficoltà, ma sono sicura che ce la farete, del resto avete
aspettato tanto questo momento….
Ora voglio ricordarvi alcune cose pratiche.
2° capitolo
L' INGRESSO DEGLI STRANIERI IN ITALIA
CARTELLO IN ITALIANO voce in ARABO:
Che documenti mi servono per entrare in Italia?
Repertorio
Lo straniero che vuole entrare in Italia deve PRESENTARE ALLA FRONTIERA il
PASSAPORTO o ALTRO DOCUMENTO EQUIVALENTE con il VISTO che autorizza il
suo ingresso. Al massimo entro 8 giorni dall’effettivo ingresso in Italia è necessario comunicare
il vostro arrivo o presentandosi direttamente in Prefettura presso lo stesso Sportello Unico per
l’Immigrazione o prenotandosi online sul sito della Prefettura e attendere la convocazione.
In entrambi i casi ritirerete e compilerete i moduli per la richiesta del primo permesso di
soggiorno, che dovrete successivamente INVIARE IN QUESTURA da un UFFICIO
POSTALE. L’Ufficio Postale vi rilascerà una RICEVUTA e due codici personali per conoscere
lo stato della pratica collegandovi al sito WWW.PORTALEIMMIGRAZIONE.IT
Lo stesso ufficio postale, al momento del rilascio della ricevuta, vi comunicherà la data in cui
dovrete presentarvi in Questura per l’identificazione tramite foto e impronte digitali. La Questura
vi convocherà di nuovo per il rilascio del permesso di soggiorno.
Il PERMESSO DI SOGGIORNO PER MOTIVI FAMILIARI consente di svolgere
ATTIVITÀ LAVORATIVA SUBORDINATA O AUTONOMA, di iscriversi a CORSI
D'ISTRUZIONE e di accedere al SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE.
Il FIGLIO MINORE DELLO STRANIERO che soggiorna in Italia regolarmente, è iscritto
nel permesso di soggiorno o nella carta di soggiorno DI UNO O DI ENTRAMBI I GENITORI
fino al QUATTORDICESIMO ANNO DI ETÀ. Dai 14 AI 18 anni viene invece rilasciato
direttamente ai figli un permesso di soggiorno per motivi di famiglia.
Tutti i permessi di soggiorno vengono rilasciati dalla Questura. FALSIFICARE UN
PERMESSO DI SOGGIORNO o usarne uno falso è un REATO grave.
3° capitolo
L'INTEGRAZIONE DELLO STRANIERO IN ITALIA
E LA FIGURA DEL MEDIATORE CULTURALE
KARIMA MOUAL:
Contestualmente alla presentazione della domanda di permesso di soggiorno gli stranieri che
fanno ingresso per la prima volta in Italia firmano l’Accordo d’Integrazione. Durante i due anni
di durata dell’accordo, lo Stato sosterrà il processo d’integrazione dello straniero, anche
mettendo a disposizione strutture pubbliche di istruzione, che forniranno appositi corsi di lingua
italiana.
Repertorio
Dovranno sottoscrivere l’ACCORDO DI INTEGRAZIONE tutti gli stranieri a partire dai 16
ANNI di età; per i MINORI TRA I 16 E I 18 ANNI l’accordo sarà SOTTOSCRITTO
ANCHE DA UNO SOLO DEI GENITORI.
L’accordo prevede un percorso d’integrazione che funziona con L’ASSEGNAZIONE di
CREDITI, cioè di punti. Per soddisfare l’Accordo, lo straniero deve ottenere almeno 30
CREDITI IN 2 ANNI.
Al momento della firma, vengono automaticamente assegnati 16 CREDITI. Gli altri si
ottengono con l’acquisizione di determinate conoscenze: la CONOSCENZA DI BASE DELLA
LINGUA ITALIANA; una sufficiente CONOSCENZA DELLA CULTURA E DELLA VITA
CIVILE ITALIANE, con particolare riferimento ai settori della SANITÀ, della SCUOLA, dei
SERVIZI SOCIALI, del LAVORO, degli OBBLIGHI FISCALI e la CONOSCENZA
DELLE ISTITUZIONI PUBBLICHE.
Inoltre, ulteriori crediti si acquisiscono, ad esempio,
- tramite la frequenza a CORSI DI LINGUA ITALIANA O DI ORIENTAMENTO CIVICO
- con il CONSEGUIMENTO DI TITOLI DI STUDIO,
- con l’ISCRIZIONE AL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
- con la FIRMA DI UN CONTRATTO DI AFFITTO o l’ACQUISTO DI
UN’ABITAZIONE.
I crediti vengono sottratti allo straniero che commette gravi violazioni della legge, o addirittura
dei reati. Comunque, ENTRO 3 MESI DALLA FIRMA DELL’ACCORDO, allo straniero
verrà assicurata la partecipazione gratuita ad un CORSO DI EDUCAZIONE CIVICA.
Un mese prima della SCADENZA DELL’ACCORDO che dura 2 anni sarà ancora lo
SPORTELLO UNICO a verificare il grado d’integrazione raggiunto, invitando a presentare
tutta la DOCUMENTAZIONE utile per il RICONOSCIMENTO DEI CREDITI. Se il
numero dei crediti risulterà compreso tra 1 e 29 l’ACCORDO SARÀ PROROGATO DI UN
ANNO.
Per assistere gli stranieri ad inserirsi nella società italiana, una importante figura di riferimento è
il MEDIATORE CULTURALE: cioè una persona che conosce la LINGUA, la CULTURA, le
LEGGI e le TRADIZIONI SIA DELL’ITALIA sia DEL PAESE DI PROVENIENZA
DELLO STRANIERO. Il ruolo del mediatore è quello di aiutare gli stranieri che vivono in
Italia, guidandoli tra i servizi che offre lo Stato italiano e assistendoli nello svolgimento delle
pratiche necessarie. I mediatori culturali si possono trovare presso gli uffici della ASL, cioè
l’Azienda Sanitaria Locale, presso gli ospedali e presso alcune SCUOLE.
4° capitolo
IL PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA
CARTELLO IN ITALIANO voce in ARABO:
GLI IMMIGRATI IN ITALIA SONO UGUALI AGLI ITALIANI?
KARIMA MOUAL:
Tutti gli esseri umani che vivono in Italia sono uguali per lo Stato. Infatti, l’UGUAGLIANZA è
uno dei principi fondamentali della Costituzione italiana, la quale afferma che tutte le persone
hanno la stessa dignità e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di SESSO, RAZZA,
LINGUA, RELIGIONE, OPINIONE POLITICA, CONDIZIONE PERSONALE E
SOCIALE.
Repertorio
Per rendere effettivo il principio di uguaglianza, è necessario che a tutti i cittadini siano date le
stesse possibilità. A questo scopo lo Stato offre AIUTI E SERVIZI. Per esempio garantisce la
scuola pubblica per assicurare il DIRITTO ALLO STUDIO e fornisce le strutture sanitarie per
assicurare il DIRITTO ALLA SALUTE.
Inoltre, la Costituzione afferma che tutti hanno il DIRITTO DI ESSERE DIFESI DAVANTI
AL GIUDICE. Per questo motivo, è consentito a chi ha un reddito molto basso, pari o inferiore a
circa 10.000€ all’anno, di avvalersi del “GRATUITO PATROCINIO”. Significa che le spese
legali per avere l’assistenza di un avvocato, o assegnato dal Tribunale o di vostra scelta, saranno
sostenute dallo Stato.
Lo Stato Italiano riconosce e garantisce ugualmente a tutti la libertà di professare la propria
religione. La RELIGIONE più diffusa in Italia è quella CATTOLICA. Tuttavia lo Stato
Italiano è laico: non esiste dunque una religione ufficiale dello Stato. Infatti, nelle scuole
pubbliche l’insegnamento della religione cattolica è facoltativo.
KARIMA MOUAL:
Gli stranieri che vivono in Italia sono quindi liberi di praticare la loro religione senza subire
nessuna discriminazione. L’altra faccia del diritto all’ uguaglianza è quindi il divieto di
discriminazione. Nessun individuo può essere discriminato. In Italia esiste un apposito ufficio
statale per combattere la discriminazione chiamato UNAR.
Repertorio
Chiunque venga offeso o trattato in maniera differente dagli altri cittadini solo a causa della
propria razza o origine etnica, può chiamare l’UNAR al numero telefonico gratuito 800901010
disponibile in diverse lingue, oppure si può accedere al sito internet WWW.UNAR.IT,
consultare le informazioni nella propria lingua ed eventualmente denunciare il torto subito e
ricevere idonea assistenza.
5° capitolo
IL DIRITTO ALLA SALUTE:
L' ISCRIZIONE AL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE SSN E IL MEDICO DI BASE
CARTELLO IN ITALIANO voce in ARABO:
SE I MIEI FIGLI SI AMMALASSERO COSA POSSO FARE?
KARIMA MOUAL
Appena ottenuto il permesso di soggiorno dovrete iscrivervi al Servizio Sanitario Nazionale.
L’iscrizione al Servizio Sanitario dà diritto a ricevere le cure mediche in condizione di parità di
trattamento rispetto ai cittadini italiani. L’iscrizione attribuisce 4 crediti validi per l’accordo
d’integrazione.
Repertorio
Per la COSTITUZIONE ITALIANA, la SALUTE è un bene importante ed è un DIRITTO
FONDAMENTALE DELLA PERSONA. Tutti coloro che soggiornano nel territorio italiano
hanno diritto ad essere curati negli ospedali pubblici.
Per iscriversi al Servizio Sanitario Nazionale bisogna andare all’AZIENDA SANITARIA
LOCALE, ASL, nel luogo in cui si risiede, riempire un MODULO con i propri dati e presentare
documenti come il PERMESSO DI SOGGIORNO, il CODICE FISCALE e il
CERTIFICATO DI RESIDENZA.
Il documento di iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale è la TESSERA SANITARIA che
bisogna mostrare ad ogni struttura sanitaria quando si chiedono le cure mediche.
Con l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale lo straniero che soggiorna regolarmente in Italia
può scegliere il MEDICO DI BASE e il PEDIATRA per i propri figli, che effettuano visite
gratuite presso il loro studio solo negli orari di ricevimento dei giorni feriali.
E' il medico a consigliare le cure o ulteriori accertamenti sanitari, ad esempio analisi del sangue,
radiografie o così via, oppure il ricovero in ospedale. In tutti questi casi, il medico dà al paziente
la RICETTA, una prescrizione necessaria per ricevere le cure mediche, alcune gratis, altre a
seguito del pagamento di una somma di denaro, il cosiddetto ticket.
Chi ha un reddito basso o ha malattie gravi ha diritto a ricevere le cure gratuitamente.
Nei casi in cui il medico di base o il pediatra non siano disponibili e avete necessità di consultare
un dottore, potete contattare telefonicamente la GUARDIA MEDICA di zona. Chiedete il
numero al medico di base.
La guardia medica è un servizio totalmente gratuito, attivo di notte, nei fine settimana e nei
giorni festivi. Nei casi urgenti è preferibile recarsi al Pronto Soccorso degli ospedali o chiamare
un’ambulanza al numero gratuito 118 AMBULANZA
KARIMA MOUAL:
Tra i servizi gratuiti a disposizione ci sono anche i centri per l’assistenza alla famiglia e alla
maternità, i CONSULTORI che si occupano della tutela della salute psicologica e fisica delle
donne e dei ragazzi.
La legge italiana tutela in modo particolare l’INTEGRITÀ FISICA delle donne e le difende da
ogni tipo di violenza, anche quando avviene tra le mura domestiche.
Repertorio
Nei consultori si possono ottenere indicazioni e consigli in merito a vaccinazioni obbligatorie e
non, contraccezione, interruzione volontaria di gravidanza, prevenzione del cancro, malattie
sessualmente trasmissibili.
Presso alcuni Consultori si trovano anche le sedi dei CENTRI ANTIVIOLENZA. L’elenco
delle sedi e dei recapiti dei centri antiviolenza è disponibile al sito
WWW.CASADONNE.IT
Se non ci sono centri antiviolenza nella località di residenza o la vittima ha timore di recarvisi
direttamente si possono contattare degli esperti per chiedere aiuto, con assoluta garanzia
dell'anonimato, al numero gratuito 15 22 CONTRO LA VIOLENZA
6° capitolo
IL DIRITTO ALL'ISTRUZIONE
CARTELLO IN ITALIANO voce in ARABO:
POSSO MANDARE I MIEI FIGLI A SCUOLA?
CI SONO DEI CORSI ANCHE PER ME?
KARIMA MOUAL:
In Italia è obbligatorio andare a scuola dai 6 ai 16 anni. Solo in questo modo tutti i bambini e i
giovani possono imparare a leggere e a scrivere l’italiano e studiare tante materie, come la storia,
la geografia, la matematica. I minori stranieri entrati in Italia vengono generalmente iscritti alla
classe corrispondente alla propria età.
Repertorio
Il sistema della scuola italiana è organizzato su due cicli. I bambini più piccoli possono andare
all’ASILO NIDO da 0 a 3 anni e alla SCUOLA PER L’INFANZIA dai 3 ai 6 anni. La scuola
dell’obbligo inizia con la SCUOLA PRIMARIA, che tutti chiamano SCUOLA
ELEMENTARE, che dura CINQUE ANNI, per i bambini dai 6 agli 11 anni.
La SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO, che tutti chiamano SCUOLA MEDIA,
dura TRE ANNI: è per i ragazzi dagli 11 ai 14 anni. Dopo la scuola media, i ragazzi dai 14 ai 16
anni devono frequentare la SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO e possono
scegliere tra un LICEO o un ISTITUTO TECNICO che durano 5 anni o percorsi di formazione
professionale della durata di 3 o 4 anni.
La SCUOLA DELL’OBBLIGO termina a 16 ANNI, a conclusione del secondo anno di scuola
secondaria. Gli studenti che invece concludono tutti i 5 anni di scuola secondaria devono
superare la cosiddetta maturità, un ESAME DI STATO necessario per poter conseguire il
diploma ed eventualmente proseguire gli studi ed iscriversi all’UNIVERSITÀ per prendere una
LAUREA.
In Grecia, 2500 anni fa, la parola scholè indicava il tempo libero dal lavoro che gli uomini
dedicavano all’istruzione e alla cultura. E anche oggi molte donne e molti uomini, dopo il lavoro,
vanno a scuola, per imparare una lingua o un mestiere.
In Italia, i CENTRI TERRITORIALI PERMANENTI offrono ai cittadini italiani e stranieri
con più di 16 anni molti CORSI, ad esempio di INFORMATICA, di ITALIANO o di altre
LINGUE STRANIERE. Attraverso questi corsi, in proporzione al livello di conoscenza
acquisita della lingua italiana, si possono guadagnare dai 10 ai 30 crediti validi per la verifica
dell’accordo d’integrazione.
7° capitolo
IL DIRITTO AL LAVORO
CARTELLO IN ITALIANO voce in ARABO:
SE VOLESSI LAVORARE, COME FACCIO A TROVARE LAVORO?
KARIMA MOUAL:
Oltre a cercare lavoro tramite amici e conoscenti, potrete recarvi presso i CENTRI PER
L’IMPIEGO, CPI, e i CENTRI PER L’ORIENTAMENTO AL LAVORO, COL, che possono
aiutarvi a consultare e trovare OFFERTE DI LAVORO o PERCORSI FORMATIVI idonei al
vostro profilo.
Repertorio
Dovete sapere che in Italia lavorano circa 2 milioni e 300mila stranieri, ma trovare un impiego
oggi è reso difficile dalla crisi economica e dalla disoccupazione.
Molti sono i diritti garantiti al lavoratore dalla Costituzione Italiana, tra cui quello di iscriversi ad
un sindacato che aiuti a comprendere meglio norme e procedure. L’età minima per lavorare
legalmente in Italia è 16 anni.
Repertorio
Il primo articolo della COSTITUZIONE ITALIANA afferma che L’ITALIA È UNA
REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO. Secondo la Costituzione,
lavorare è prima di tutto un diritto inviolabile perché solo se si lavora si può vivere liberamente e
con dignità. Ma è anche un dovere, perché con il proprio lavoro si partecipa alla vita comune e si
collabora al progresso del Paese.
La legge italiana prevede diversi tipologie di lavoro: il LAVORO SUBORDINATO, il
LAVORO AUTONOMO
Ogni tipo di lavoro ha le sue caratteristiche regolate dal CODICE CIVILE, dalle LEGGI
SPECIALI e dai CONTRATTI COLLETTIVI NAZIONALI DI LAVORO.
Il LAVORATORE SUBORDINATO svolge il proprio LAVORO sotto la direzione
dell’IMPRENDITORE e in cambio di una RETRIBUZIONE, cioè di uno stipendio o un
salario. Nel lavoro subordinato il lavoratore svolge i compiti richiesti dal datore di lavoro, ha un
orario fisso e ogni mese riceve una retribuzione o stipendio. Ha, inoltre, diritto alle FERIE
PAGATE, può NON LAVORARE IN CASO DI MALATTIA O DI INFORTUNIO ed essere
comunque pagato, ha diritto a ricevere il TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO, cioè una
somma di denaro, quando smette di lavorare perché dà le dimissioni, va in pensione o viene
licenziato.
Il LAVORO SUBORDINATO può essere A TEMPO INDETERMINATO O
DETERMINATO e, in questo caso, il contratto ha una durata limitata e termina alla data di
scadenza. Può, inoltre, essere PART-TIME, quando è previsto un orario di lavoro ridotto; o
STAGIONALE quando dura per un periodo dell’anno, come nel caso dei lavoratori del settore
agricolo.
Il LAVORO AUTONOMO è molto diverso dal lavoro subordinato. Il lavoratore autonomo,
infatti, non dipende da un’altra persona, ma decide da solo come, dove e quando svolgere il
proprio lavoro. Questo tipo di lavoro però dà meno garanzie rispetto al lavoro subordinato e
comporta maggiori rischi.
KARIMA MOUAL:
Purtroppo esiste anche il lavoro nero. Nel lavoro nero un datore di lavoro disonesto fa lavorare
senza contratto, paga meno di quanto dovrebbe e non versa i contributi per la pensione. Il lavoro
nero è illegale e va denunciato. Una conoscenza delle norme in vigore in materia di lavoro è
necessaria per avere consapevolezza dei propri diritti, per farli rispettare in tutte le circostanze.
I Centri Per l’Impiego, CPI, e i Centri per l’Orientamento al Lavoro, COL, possono aiutarvi a
trovare un lavoro regolare.
8° Capitolo
RAPPORTI DI VICINATO
CARTELLO IN ITALIANO voce in ARABO:
IN MAROCCO I VICINI SONO MOLTO IMPORTANTI, QUASI UNA FAMIGLIA.
E IN ITALIA?
KARIMA MOUAL:
Nella vita di tutti i giorni bisogna rispettare tante regole: a scuola, al lavoro, ma anche all’interno
della nostra casa e del condominio. I rapporti con i vicini in Italia sono molto più formali che in
Marocco e sono regolati da una serie di norme.
Repertorio:
La Costituzione Italiana non attribuisce soltanto DIRITTI, ma prevede anche DOVERI da
rispettare. Le leggi che regolano i RAPPORTI DI VICINATO sono necessarie per consentire
una CONVIVENZA ARMONIOSA TRA LE PERSONE.
Una delle regole più importanti è quella di non disturbare il vicino di casa con RUMORI
MOLESTI, cioè fastidiosi. Non è possibile, ad esempio, ascoltare la musica o vedere la
televisione ad alto volume se questo disturba i vicini di casa, che potrebbero denunciare rumori
molesti chiedendo al giudice di intervenire.
Inoltre, quando viviamo in un CONDOMINIO, cioè un edificio composto da vari appartamenti,
abitato da tante persone, ci sono delle PARTI COMUNI che possono essere utilizzate da tutti gli
abitanti del condominio e per questo non devono essere danneggiate: le SCALE,
l’ASCENSORE, l’ENTRATA DELLO STABILE, il SUOLO su cui è costruito, il TETTO e il
GIARDINO.
9° capitolo
FORZE DELL'ORDINE E NUMERI D'EMERGENZA
CARTELLO IN ITALIANO voce in ARABO:
SE SONO IN PERICOLO, CHI POSSO CHIAMARE?
KARIMA MOUAL:
Voglio adesso ricordarvi alcuni numeri d'emergenza a cominciare da quelli delle forze
dell'ordine. Alcuni numeri ve li ho già indicati, ma ve li ripeto perché è importante che li
impariate a memoria
Repertorio
In Italia le FORZE DELL’ORDINE sono la POLIZIA DI STATO, l’ARMA DEI
CARABINIERI e la GUARDIA DI FINANZA: uomini e donne che proteggono i cittadini,
contrastano i reati e si occupano di cercare, ARRESTARE e consegnare al TRIBUNALE i
colpevoli.
Chi non rispetta la legge è punito nei casi e nei modi stabiliti. Può essere obbligato a pagare una
somma di denaro o, se commette un reato, può essere privato della libertà personale.
Dal Comune dipende la POLIZIA MUNICIPALE, cioè i VIGILI URBANI, che, assieme alle
altre forze di polizia, fa rispettare le regole del Codice della Strada e si occupa della sicurezza e
del decoro urbano.
Se subisci una violenza o assisti ad un reato, rivolgiti immediatamente alle Forze dell’ordine!!!
La tua prontezza potrebbe salvare delle vite umane!
113 POLIZIA
112 CARABINIERI
117 GUARDIA DI FINANZA
Bisogna ricordare a memoria anche il numero dei Vigili del Fuoco e delle ambulanze
115 VIGILI DEL FUOCO
118 AMBULANZA
10° capitolo
RINNOVO E CONVERSIONE DEL PERMESSO DI SOGGIORNO
CARTELLO IN ITALIANO voce in ARABO:
QUANTO TEMPO POSSO RIMANERE IN ITALIA?
KARIMA MOUAL:
Il vostro permesso di soggiorno ha una scadenza e dovrete chiederne il rinnovo. Sia per i genitori
che per i figli i permessi di soggiorno possono essere convertiti da permesso per motivi familiari
in permesso per motivi di lavoro o di studio. Dopo 5 anni di permanenza in Italia potrete
chiedere il permesso CE per i soggiornanti di lungo periodo e dopo 10 anni potrete chiedere la
cittadinanza italiana.
Repertorio
La richiesta di RINNOVO DEL PERMESSO DI SOGGIORNO deve essere presentata alla
QUESTURA del luogo di residenza tramite l’apposito KIT POSTALE 60 GIORNI PRIMA E
NON OLTRE 60 GIORNI DOPO la data di scadenza del permesso.
Al compimento del 18° anno di età, i figli di cittadini stranieri regolarmente soggiornanti
possono cambiare il motivo del permesso di soggiorno per motivi familiari in motivo di studio o
di lavoro. Qualora il figlio minore al compimento della maggiore età non abbia ancora preso una
decisione sul suo futuro lavorativo e sia ancora a carico dei genitori può rinnovare il permesso
per motivi familiari oltre i 18 anni.
Lo straniero in possesso da almeno 5 ANNI di un permesso di soggiorno in corso di validità, che
dimostra di avere un reddito sufficiente per il mantenimento e un alloggio idoneo può ottenere il
PERMESSO DI SOGGIORNO CE PER I SOGGIORNANTI DI LUNGO PERIODO per sé
e per i familiari. Per richiederlo, tranne alcune eccezioni, deve superare un test, cioè un esame di
conoscenza della lingua italiana. Questo permesso è a TEMPO INDETERMINATO: non ha
scadenza, non deve essere rinnovato, ma solo aggiornato.
I cittadini stranieri che vivono in Italia possono chiedere la CITTADINANZA ITALIANA
DOPO DIECI ANNI che stanno in Italia. Per ottenere la CITTADINANZA ITALIANA è
necessario avere un REDDITO SUFFICIENTE per vivere in Italia e NON AVERE AVUTO
CONDANNE PENALI. L’Italia ammette la DOPPIA CITTADINANZA nel senso che una
persona può avere, oltre a quella italiana, anche la cittadinanza di un altro Stato.
IL FIGLIO DI GENITORI STRANIERI CHE NASCE SUL TERRITORIO ITALIANO
non acquista automaticamente la cittadinanza, la ottiene se, oltre ad essere nato in Italia, vi ha
risieduto legalmente senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età, cioè 18 ANNI,
e dichiara, presso il Comune di residenza, di voler acquisire la cittadinanza italiana prima di
compiere 19 anni.
KARIMA: Vi abbiamo ricordato con delle immagini quanto avete appreso con i formatori
dell’ANAPEC e con i docenti di lingua italiana. A questo punto non mi resta che salutarvi
augurandovi buona fortuna. Buon viaggio!
in studio
Karima Moual
musiche
Noureddine Fatty
direttore della fotografia
Marco Mambro
montaggio
Paolo Laici
fonico
Alessandro Cattaneo
grafica
David Romero
Daniele Polidori
adattamento testo dall'italiano all'arabo
Karima Moual
direttore di produzione
Tommaso Spagnoli
regia
Roberto Torelli
si ringraziano
Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno
RAI Educational, gli autori e la redazione di “Cantieri d’Italia”
per la gentile concessione del materiale di repertorio
Nora Moual
Ebdelkarim El Merdadi
Un particolare ringraziamento a
Noureddine Fatty
per la gentile concessione delle musiche
Federica Guglielmi
Ugo Melchionda
Marco Mantovan
dell’OIM Roma
Info:
www.italy.iom.int
[email protected]
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Testo del video - Libertà civili e immigrazione