“Psicologia dello sviluppo:”
LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO
Perché iniziamo dalla Teoria dell’Attaccamento
• Pone l’accento sulla relazione affettiva.
• I costrutti della teoria sono facilmente e chiaramente
osservabili nella realtà.
• I comportamenti, le reazioni emotive ed i modelli
mentali che descrive guidano la vita psichica
dell’individuo durante l’intero ciclo di vita.
John Bowlby (Londra, 1907-1990)
L’interesse primario è
per lo sviluppo
relazionale.
La sua teoria è una
sintesi critica dei risultati
della ricerca psicologica
e biologica moderna
sullo sviluppo e di
alcune questioni
psicoanalitiche
Bowlby e il suo tempo
Bowlby attinge a molte delle discipline che si
occupano del comportamento umano: teoria dei
sistemi, teoria dell’informazione, l'approccio
piagetiano allo studio della psicologia cognitiva ed in
particolare l'etologia, e la teoria evoluzionistica. In
tutta la sua ricerca egli però si è sempre servito della
psicoanalisi come schema di riferimento.
Bowlby e il suo tempo
Bowlby rifacendosi al
concetto etologico di
imprinting e agli
esperimenti di Harlow sulle
scimmie rhesus, critica la
posizione psicoanalitica e
comportamentista del
legame alla madre come
“interessato” o come
motivazione secondaria.
Bowlby e il suo tempo
L’importanza delle cure materne per la salute
mentale infantile:
•Studi sui bambini separati dalle madri (Spitz e Wolf,
1949; Robertson, 1952).
• Ricognizione per l’Organizzazione Mondiale delle
Salute sull’importanza delle cure materne
• Studi sulla delinquenza adolescenziale.
J. Bowlby
“ Si ritiene essenziale per la salute mentale che
l'infante e il bambino sperimentino un rapporto
caldo, intimo, ininterrotto con la madre (o con un
sostituto materno permanente) nel quale entrambi
possano trovare soddisfazione e godimento ”.
“ Nel bambino piccolo la fame dell’amore e della
presenza materna non è meno grande della fame
di cibo ”.
[Bowlby, 1988]
Definizione
L’ attaccamento può essere definito come un legame di
lunga durata emotivamente significativo con una persona
specifica, che generalmente ricambia sentimenti, in
modo che  il legame sia emotivamente significativo per
entrambi.
L’attaccamento (= relazione)
può essere inferito dal
comportamento di attaccamento
( = interazione).
Caratteristiche
• È selettivo
• Implica la ricerca di vicinanza fisica
• Fornisce benessere e sicurezza attraverso la
vicinanza
• Se interrotto, implica l’angoscia da separazione
• Fornisce una base sicura dalla quale il bambino
può allontanarsi per esplorare il mondo e farvi
ritorno.
Caratteristiche
La ricerca di vicinanza fisica è il fulcro della
relazione di attaccamento del bambino piccolo.
Successivamente la negoziazione della distanza è
l’elemento fondamentale delle relazioni di
attaccamento.
Teoria dell’attaccamento come TEORIA SPAZIALE
Funzione
L’ attaccamento può essere compreso solo in un contesto
evoluzionistico.
Ha delle basi biologiche trasmesse al bambino per via
genetica.
Confrontando le modalità di allevamento della prole in
varie culture e in varie specie di animali, è possibile
ritrovare delle modalità comuni che permettono al piccolo
di mantenere la vicinanza con la madre e ottenere le
necessarie cure per la crescita.
La funzione del comportamento di attaccamento risulta
essere quindi la protezione dai predatori.
Funzione
Funzione biologia  Protezione
Funzione psicologica  Sicurezza
Per Bowlby il legame che unisce la madre ed il
bambino non è basato ed instaurato sulla base del
soddisfacimento del bisogno, ma piuttosto sulla base
di predisposizioni innate.
Il bisogno di attaccamento è un bisogno primario
I comportamenti di attaccamento (piangere,
attaccarsi) sono innati.
Circolo virtuoso
Comportamento
di attaccamento
Vicinanza e
cura della madre
Sistema di attaccamento
materno complementare
Sopravvivenza/successo
riproduttivo
garantire
Protezione e sicurezza
Quando ?
Il comportamento di attaccamento viene attivato
dall'allontanamento della madre o da esperienze paurose
e ha lo scopo preciso di mantenere il contatto con la
madre.
Gli stimoli che più facilmente vi pongono fine sono la
vista, la voce o il contatto fisico con la madre.
Verso i due anni nella maggior parte dei bambini è
possibile riscontrare un comportamento di attaccamento
abbastanza tipico.
Modelli operativi interni
I comportamenti di attaccamento sono inizialmente
indifferenziati, successivamente si indirizzano verso persone
specifiche e con lo sviluppo dell’intenzionalità si attivano in
funzione dell’obiettivo. Inoltre il bambino sviluppa dei modelli
operativi interni che gli permettono di rappresentarsi
mentalmente il legame di attaccamento.
Il bambino diventa capace di tollerare livelli di separazione
progressivamente più lunghi; diventa sempre più capace di
tener presente le intenzioni degli altri e di formare legami più
equilibrati e flessibili.
Modelli operativi interni
• Rappresentano le caratteristiche proprie delle figure di
attaccamento e del tipo di relazione che si è sviluppato con
quella persona
• Sono rappresentazioni mentali che comprendono sia le
componenti emozionali che quelle cognitive
• Una volta formati sono al di fuori della coscienza
Modelli operativi interni
• Il loro sviluppo è modellato dalle esperienze di ricerca della
vicinanza vissute dal bambino, in particolare di come l’adulto
di riferimento ha risposto al suo bisogno di vicinanza.
• I modelli degli individui i cui tentativi di ricerca di vicinanza
sono stati frequentemente accettati differiscono da quelli dei
soggetti rifiutati, bloccati o accettati solo talvolta.
• Tendono ad essere stabili dopo il primo anno di vita
sebbene possano ancora essere influenzati da esperienze
successive
Modelli operativi interni
FUNZIONE
• Fornire regole che guidino il comportamento ed i sentimenti
dell’individuo in relazione a persone significative.
• Mettono in grado di prevedere ed interpretare il
comportamento degli altri e dunque pianificare il proprio
comportamento.
Uno o più attaccamenti
Una delle critiche più importanti alla teoria classica
dell’attaccamento riguarda il monotropismo.
I bambini sviluppano legami di attaccamento nei confronti di
più persone significative.
All’inizio il 95% è attaccato alla madre, il 30% al padre e
l’11% ai nonni ad esempio.
A 18 mesi, 75% è attaccato al padre ed il 45% ai nonni.
Ci sono differenze cross-culturali.
Una “insolita situazione”
Per cogliere il legame di attaccamento è particolarmente
utile “osservare” le reazioni del bambino alla separazione
dalla madre ed al ricongiungimento.
Mary Ainsworth (1978) ha predisposto la Strange
Situation, una procedura sperimentale per valutare
l’attaccamento del bambino.
Attaccamento
sicuro
Attaccamento
insicuro
evitante
Attaccamento
insicuro
resistente
I tipi di attaccamento
Tipo di attaccamento
Caratteristiche del bambino
Sicuro
B
Ricerca la madre ma non in maniera “urgente”.
È turbato alla separazione ma contento al
ricongiungimento; si lascia consolare.
Insicuro evitante
A
Mostra poca ricerca della madre, indifferenza
alla separazione e evita il contatto al
ricongiungimento.
Insicuro
resistente/ambivalente
C
Molto turbato alla separazione e difficilmente
consolabile al ricongiungimento.
Contemporaneamente cerca e rifiuta il
contatto.
Insicuro disorganizzato
U
Grave disorganizzaizone del comportamento
Bambini sicuri
Mostrano un equilibrio ottimale tra la capacità di risposta
al genitore e le attività intraprese autonomamente; un tale
comportamento è legato ad un atteggiamento
affettivamente positivo.
Rispondono spesso ai tentativi di interazione del genitore
ma senza alcun senso di urgenza o necessità.
Mostrano piacere e desiderio di prestare attenzione ai
commenti, suggerimenti, domande e dimostrazioni del
genitore ma talvolta, se impegnati in esplorazioni
autonome, possono non rispondere.
Appaiono felici e sereni.
Bambini insicuri A
Mostrano un’indifferenza verso il genitore inadeguata
rispetto all’età.
Sono fisicamente scostanti e non rispondono ai tentativi di
coinvolgimento.
Mostrano un tono dell’umore neutro.
Non ricercano aiuto o stimolazione dai genitori e non
condividono spontaneamente le attività di loro interesse.
Bambini insicuri C
Mostrano un’eccessiva dipendenza dal genitore.
Sono inibiti per quanto riguarda l’esplorazione autonoma.
Mostrano un tono dell’umore neutro o negativo
(incostante).
Possono apparire molto turbati se il genitore frustra una
loro richiesta.
Le richieste di coinvolgimento possono essere scandite da
ansia, lamento ed altre espressioni emotive negative.
Le madri
Per Bowlby, le esperienze
interattive con la madre, in
particolare le sue risposte alla
ricerca di vicinanza,
determinano i modello
operativo interni del bambino
e quindi la qualità del suo
legame di attaccamento
Per la Ainsworth, le modalità interattive della madre, in
termini di sensibilità, determina le differenze nel grado
di sicurezza/insicurezza.
Le madri
Tipo di attaccamento
Caratteristiche della madre
Sicuro
B
La madre è disponibile e affettuosa. Recepisce
i segnali del bambino e risponde prontamente.
Insicuro evitante
A
Mostra poca disponibilità ad interagire o
addirittura trascura il bambino. Non coglie i
suoi segnali.
Insicuro
resistente/ambivalente
C
È incostante, a volte risponde positivamente
ed altre volte ignora il bambino.
Sensibilità
La sensibilità materna si riferisce alla capacità di
cogliere i segnali emotivi del bambino di rispondervi
in modo pronto, empatico ed adeguato.
Fa anche riferimento ad una presenza materna
incoraggiante nel contesto delle incursioni esplorative e
nei tentativi di autonomia del bambino.
La madre sensibile
Mostra un affetto prevalentemente positivo, in termini
sia di espressione facciale che vocale, piuttosto che
annoiato, scontento, o verbalmente severo (adeguato
alla situazione).
Coglie i segnali emotivi del bambino (noia, frustrazione,
rabbia, sorpresa) e risponde in maniera empatica.
Coglie il ritmo delle attività del bambino e si sintonizza
con esso, sintonizzando la stimolazione in base al
feedback del bambino.
La madre sensibile
Apre molti spazi di interazione con il bambino e sa
essere creativa.
È flessibilmente attenta al bambino anche quando si
occupa di qualcos’altro (quindi pronta a rispondere ai
suoi comportamenti di attaccamento).
Sa strutturare l’ambiente in modo da renderlo fruibile al
bambino, sempre seguendo i suoi interessi e la sua
curiosità.
Reciprocità dell’attaccamento
Il legame di attaccamento con la madre è di natura
diadica e bidirezionale.
La relazione si instaura reciprocamente con il contributo
di uno e dell'altro membro della diade.
Il bambino gioca un ruolo attivo nel determinare le
caratteristiche e la qualità del legame di attaccamento
con la madre.
I comportamenti che il bambino emette, attivano
specifiche risposte da parte della madre.
Infatti non è possibile predire con totale certezza il tipo di
attaccamento del bambino solo in base alla sensibilità
materna.
L’attaccamento nel ciclo di vita
L’importanza del legame di attaccamento non si
esaurisce nei primi anni di vita.
È attraverso i modelli operativi interni che i pattern di
attaccamento dell’infanzia vengono trasposti nella vita
adulta e trasmessi alle generazioni future.
L’attaccamento nell’adolescenza
L’adolescente, pur presentando un notevole slancio verso
l’autonomia, continua a considerare il rapporto con il
genitore come un “porto sicuro” nei momenti difficili.
Le crisi adolescenziali sono in parte riconducibili alla
difficoltà a separarsi dalle figure di attaccamento.
Gli intensi legami con i pari costituiscono una fase di
transizione dell’attaccamento.
L’attaccamento nella vita adulta
Per Bowlby il rapporto di coppia stabile tra adulti
costituisce un vero e proprio legame di attaccamento
ricalcandone la funzione e le principali caratteristiche:
Fornisce sicurezza e costituisce la base sicura per
l’esplorazione.
In età adulta un legame di attaccamento è evidente anche
nella capacità di elaborare in chiave positiva gli eventi
esterni, utilizzando una “base sicura interiorizzata”.
L’Adult Attachment Interview
Un intervista semistrutturata che attraverso la
narrazione biografica giunge a delineare le
caratteristiche dei modelli operativi interni.
In particolare è importante l’equilibrio tra
svalutazione ed idealizzazione, la capacità di
ricordare sia aspetti positivi che negativi
(metabolizzati e superati).
Qualità dell’attaccamento nella vita adulta
• Autonomi: Parlano delle loro esperienze in modo
aperto e coerente riconoscendo sia le
esperienze positive che negative
• Rifiutanti: si dissociano dalle categorie emotive
dell’infanzia e non ammettono le esperienze
negative (“infanzia perfetta”).
• Preoccupati: coinvolgimento nei ricordi dai quali
sono sopraffatti, incoerenti nella narrazione.
• Irrisolti- evidente disorganizzazione della
narrazione, possibile riferimento a traumi.
Circoli positivi e negativi
Diversi studi hanno messo in luce l’associazione
tra l’attaccamento della madre (A.A.I) e la qualità
dell’attaccamento del figlio (S.S.)
L’80% dei bambini sicuri ha madri sicure.
Il 70% dei bambini insicuri ha madri insicure.
Non c’è perfetta corrispondenza ma una
associazione molto forte.
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