Prof. Bruno Marangoni Universita’ di Bologna Facolta’ di Agraria Dipartimento di Colture Arboree ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE MONDIALE miliardi 12 Regioni sviluppate Regioni in sviluppo 10 8 6 4 2 0 1750 1800 1850 1900 1950 2000 2050 2100 2150 POPOLAZIONE MONDIALE 1750 - 2050 Anno 1750: 1950: 2000: 2050: 1.0 2.5 6.0 8.5 B B B B (previsioni medie) dopo 2050 : inizierà a calare? Fonte: U.N. Population Division (NYT Magazine, Nov. 23, 1997, pp. 60 ) Incremento di individui (in milioni anno) 75 Paesi in via di sviluppo 50 25 Paesi sviluppati 1900 1950 2000 anni Nei paesi industrializzati la percentuale di incremento demografico è inferiore all'1% e parecchi paesi hanno raggiunto e si avvicinano alla crescita demografica zero; perciò. la popolazione attuale potrebbe passare da 1,2 miliardi di individui a circa 1,4 entro il 2025. Gran parte dell'incremento demografico globale (oltre il 90% del totale) avrà luogo nei paesi in via di sviluppo, i più poveri, dove la popolazione di 3,7 miliardi del 1985 potrà salire nel 2025 a 6,8 miliardi e riguarderà per il 90% città che stanno già scoppiando. Produzione alimentare e incremento demografico L'andamento in blu si riferisce all'incremento annuo mondiale di alimenti, mediato sui periodi 1962-72, 1972-82, 1982-86 (i tre punti indicati si riferiscono cioè alla media calcolata su quegli anni; la posizione del punto come ascissa è sull'anno centrale del periodo). % L'andamento in verde, all'incremento di popolazione mondiale, mediato sui periodi 1965-70, 1975-80, 1985-90. Incremento medio annuo 4 alimenti 3 2 popolazione 1 anni 1960 1978 1980 1990 Previsioni popolazione W orld 2000 6 070 581 201 0 6 830 283 2020 7 540 237 2030 81 30 1 49 2040 8 593 591 2050 8 91 8 724 Africa Asia Europa Am. Latina Nord America Oceania 2000 795 671 3 679 737 727 986 520 229 315 915 31043 2010 984 225 4 148 948 719 714 594 436 348 139 34 821 2020 1187 584 4 570 131 705 410 659 248 379 589 38 275 2030 1398 004 4 886 647 685 440 711058 407 532 41468 2040 1608 329 5 103 021 660 645 747 953 429 706 43 938 2050 1803 298 5 222 058 631938 767 685 447 931 45 815 Aree più sviluppate Aree meno sviluppate 2000 1193 872 4 876 709 2010 1220 855 5 609 428 2020 1237 398 6 302 839 2030 1242 278 6 887 870 2040 1235 384 7 358 208 2050 1219 662 7 699 061 Country World Africa Asia Europe Latin America Northern America Oceania Year 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 Urban population Rural population 3516025 3314258 420156 564069 1785334 2363614 540836 178878 469854 124582 277735 70404 26351 8469 % 51,5 42,7 43,0 75,1 79,0 79,8 75,7 World Africa Asia Europe Latin America Northern America Oceania 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020 4215068 568627 2225517 547709 539535 312451 29250 3325169 618957 2344614 157701 119713 67138 9025 55,9 47,9 48,7 77,6 81,8 82,3 76,4 World Africa Asia Europe Latin America Northern America Oceania 2030 2030 2030 2030 2030 2030 2030 4896382 739181 2644604 551978 597481 344478 32036 3233767 658824 2242042 133462 113577 63053 9432 60,2 52,9 54,1 80,5 84,0 84,5 77,3 Sono due miliardi gli uomini che soffrono la fame. Il grano c'è. E potrebbe bastare alle popolazioni denutrite. Ma il 36 per cento della produzione mondiale serve solo all'allevamento del bestiame Il fatto è che centinaia di milioni di persone nel mondo lottano ogni giorno contro la fame perché gran parte del terreno arabile viene oggi utilizzato per la coltivazione di cereali ad uso zootecnico piuttosto che per cereali destinati all'alimentazione umana. I ricchi del pianeta consumano carne bovina e suina, pollame e altri di tipi di bestiame, tutti nutriti con foraggio, mentre i poveri muoiono di fame. Oggi, oltre il 70 per cento del grano prodotto negli Stati Uniti è destinato all'allevamento del bestiame, in gran parte bovino. Sfortunatamente, di tutti gli animali domestici, i bovini sono fra i convertitori di alimenti meno efficienti. Sperperano energia e sono da molti considerati le "Cadillac" delle fattorie animali. È importante tenere a mente che un acro di terra coltivato a cereali produce proteine in misura cinque volte maggiore rispetto ad un acro di terra destinato all'allevamento di carni; i legumi e le verdure possono produrne rispettivamente 10 e 15 volte tanto. Al momento sono milioni gli acri di terra che nel Terzo mondo vengono utilizzati esclusivamente per la produzione di mangime destinato all'allevamento del bestiame europeo. Purtroppo, l'80 per cento dei bambini che nel mondo soffrono la fame vive in paesi che di fatto generano un surplus alimentare che viene però per lo più prodotto sotto forma di mangime animale e che di conseguenza viene utilizzato solo da consumatori benestanti. Al momento, uno sconcertante 36% della produzione mondiale di grano è consacrato all'allevamento del bestiame. L'ironia dell'attuale sistema di produzione è che milioni di ricchi consumatori dei paesi industrializzati muoiono a causa di malattie legate all'abbondanza di cibo - attacchi di cuore, infarti, cancro, diabete - malattie provocate da un'eccessiva e sregolata assunzione di grassi animali; mentre i poveri del Terzo mondo muoiono di malattie poiché viene loro negato l'accesso alla terra per la coltivazione di grano e cereali destinati all'uomo. TIPI DI PRODOTTI ALIMENTARI SECONDARI STRATEGICI Melo Grano CEREALI Orzo Avena Pero FRUTTA Susino Albicocco Farro Pesco Fava Ceci Veccia Lenticchie LEGUMI Dolico Pomodoro ORTAGGI Patata Melenzane Lupino Fagioli Da tavola Arachidi Soia UVA Vino Piselli FRUTTA Banane Noci FRUTTA SECCA Mandorle Macadania Anacardio Essiccata SPEZIE INCREMENTO DELLE TERRE ARABILI E DELLA POPOLAZIONE MONDIALE Anno 1860 Milioni di ettari 650 Popolazione in milioni 1200 1920 1080 2500 1978 1500 5000 2100 (previsioni) 2000 12000 I problemi connessi al cibo hanno caratterizzato le scelte economiche, sociali e politiche, hanno favorito il commercio e lo scambio culturale, hanno determinato guerre e influenzato l’avvento e la scomparsa di imperi, hanno accelerato la scoperta di nuovi paesi e nuovi mondi. Il cibo ha influenzato le religioni, le scoperte scientifiche, la tecnologia e persino la medicina, che sino al settecento era prevalentemente basata sull’applicazione di principi dietetici! Siccità, inondazione, carestie, squilibri alimentari hanno condizionato e condizionano tuttora la storia dell’umanità. Nel 1830 la terra raggiunse un miliardo di abitanti: nel 1930 eravamo due miliardi. Successivamente si è assistito ad una crescita esasperata, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. L’accelerazione violenta della crescita demografica in questo secolo, si associa alla tragica constatazione che più del 50% degli abitanti del pianeta terrestre soffre di fame e di malnutrizione o di entrambe queste condizioni. Nel 2002 la popolazione mondiale è cresciuta dell'1.3%, cioè circa 80 milioni di individui, raggiungendo la cifra di 6.2 miliardi. Thomas Robert Malthus nacque a Rookery, Surrey nel 1766,. Nel 1798 pubblicò il saggio "Essay on the Principle of Population as it Affects the Future Improvement of Society " cui diede la versione definitiva nel 1803, in cui sosteneva che: la popolazione tende ad aumentare in progressione geometrica al contrario dell'aumento in progressione aritmetica dei mezzi di sussistenza. Effetto dello sviluppo demografico sullo sviluppo economico (società agricole) Connotazione negativa Connotazione positiva Incremento demografico genera una diminuzione del rapporto tra risorse fisse o limitate e popolazione, quindi impoverimento (verifica nel breve periodo) - Crescita demografica stimola l’ innovazione e le scoperte (società più numerose: specializzazione, organizzazione) Il processo di crescita demografica in ambiente fisso (tecnologie fisse) inducendo alla coltivazione di terre via via meno fertili e con input di lavoro maggiori è accompagnato da rendimenti decrescenti per unità di lavoro . Tuttavia, la produttività del lavoro non è costante, innovazioni e invenzioni ne aumentano il livello (ex. aratro, trazione animale, rotazione delle culture) seppure temporanei poiché la crescita demografica tende ad annullarli. Nel terzo millennio le società sono costrette a fare i conti con un problema immane, ovverosia lo sviluppo. Questo dovrà essere affrontato e risolto, tenendo conto dell’impatto ambientale. L’impiego di tecnologie ad alto consumo di risorse e di energie, la produzione di gigantesche montagne di rifiuti tossici e lo sfruttamento indiscriminato di risorse non rinnovabili hanno costretto molti studiosi a porsi la domanda: il Pianeta per quanti anni ancora resisterà? La crescita economica, soprattutto per i vantaggi materiali forniti quotidianamente almeno ad una parte dell’umanità, ha alimentato l’idea di risolvere, estirpando la fame e la miseria, i problemi dell’intero Pianeta. Anzi, negli ultimi due secoli, l’idea di progresso ha introdotto tra gli uomini la sensazione che la crescita delle attività produttive e commerciali fosse illimitata. Solo negli anni Settanta del Novecento si è acquisita la consapevolezza che le risorse naturali hanno dei limiti. Nel 1972, un gruppo di ricercatori, coordinato dall’italiano Peccei, ha posto con forza il problema del rapporto tra l’ambiente e lo sviluppo. Tale gruppo di ricercatori ha elaborato ed individuato, utilizzando il personal computer, delle proiezioni sulla crisi energetica e sull’aumento della popolazione. Quando alcune sostanze alterano le caratteristiche fisiche e chimiche dell’ambiente avviene l’inquinamento. Tale alterazione costituisce, quindi, non solo un pericolo per la salute e per la sicurezza, ma anche una minaccia per la vita stessa degli uomini, degli animali e delle piante. La tutela dell’ambiente diventa, perciò, un diritto. Le politiche di tutela ambientale e la legislazione sulla tutela del territorio sono, tuttavia, costrette a misurare il contrasto tra lo sviluppo economico e la tutela dell’ambiente. Tale contrasto nasce non solo perché le attività produttive danneggiano l’ambiente, ma anche perché l’economia e l’ecologia sono in permanente conflitto. "Per sviluppo sostenibile si intende uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri. ... Esso implica... il riconoscimento delle limitazioni imposte dallo stato della tecnologia e dall'organizzazione sociale alla capacità ambientale di soddisfare esigenze presenti e future". Anche le generazioni future hanno diritto, come noi, ad un ambiente intatto. Il concetto di sviluppo sostenibile è però più ampio di quello di protezione dell'ambiente. Il benessere economico è una condizione indispensabile per il soddisfacimento delle nostre esigenze materiali e non, tanto quanto lo è la salvaguardia delle risorse vitali naturali. Dal grafico è evidente che la crescita ha assunto un andamento molto ripido (alto incremento della popolazione nel tempo) solo negli ultimi secoli, dall'inizio della rivoluzione industriale; ma come potrà continuare? e a che livello dovrà o potrà assestarsi? Fra 100 anni gli abitanti della terra potrebbero raggiungere il numero di 10 miliardi, circa il doppio di quanto sono oggi. Da quel momento la popolazione dovrebbe tendere a stabilizzarsi (stato stazionario), come sta accadendo in molti paesi industrializzati . Infants and young children are particularly at-risk of not getting the food they need for good health, growth and development. Concetti utili Capacità di carico del geosistema: limite massimo dell'intervento antropico sull'ecosistema terrestre, superato il quale l'effetto dei disequilibri ambientali causati dalle attività umane diventa irreversibile. Biodiversità: ricchezza quantitativa e qualitativa delle specie vegetali e animali dell'ecosistema terrestre. Monocoltura: coltivazione di un solo prodotto su una vasta area (piantagione) che può ripetersi anche per molti anni. Agricoltura di mercato: praticata con un ridotto impiego di addetti e con un massiccio utilizzo di macchinari e moderne tecnologie; i prodotti non sono destinati all’autoconsumo, ma vengono venduti sui mercati internazionali. Sistema agro-industriale: nei paesi economicamente avanzati, integrazione tra l'agricoltura, che fornisce i prodotti, e l'industria alimentare, che li trasforma per la vendita. Biotecnologie: tecniche in grado di modificare il patrimonio genetico di una specie, animale o vegetale, inserendovi nuovi caratteri prelevati dal Dna di altre specie. Il problema delle tecniche agricole: agricoltura tradizionale e agricoltura meccanizzata. • Si vedono, a confronto, due diversi, opposti sistemi di produzione agricola: tradizionale in Bangladesh; estremamente meccanizzata negli USA. Incrementare la produttività agricola senza impoverire l’ambiente La produttività di frumento per un ettaro è passata da 5 quintali per ha nel 1900 a 90 quintali per ettaro nel 1990. Incrementare la produttività agricola senza impoverire l’ambiente… • Il Pianeta, con le scoperte ultime in fatto di tecniche agricole potrebbe alimentare ben oltre che gli attuali sei miliardi di persone… • Anche i mari con opportune politiche di prelievo controllato e di protezione adeguata della fauna marina potrebbe essere una risorsa immensa di sostentamento per l’umanità… Conferenza intergovernativa sull’ambiente (UNEP) di Nairobi del 1982 (nel decennale della dichiarazione di Stoccolma) che testualmente dice: "Nell’ultimo decennio sono emerse nuove percezioni: lo sforzo per la gesione ambientale, le profonde e complesse interrelazioni fra ambiente, sviluppo, popolazioni e risorse. Ben evidente è diventata la tensione nell’ambiente, provocata, soprattutto nelle aree urbane, dall’aumento della popolazione. Un approccio globale e integrato in dimensione regionale che metta in evidenza questi rapporti è destinato a promuovere uno sviluppo socio-economico accordato con una promozione della qualità dell’ambiente". L’ambiente naturale deve essere inteso come un sistema vivo di cui l’uomo è parte. La nuova cultura dell’ambiente comporta pertanto non solo la conoscenza degli equilibri naturali, ma il loro rispetto e il loro recupero. Una coscienza che coinvolge un’etica di partecipazione e un atteggiamento di servizio in sostituzione del concetto di dominiosfruttamento proprio della cultura tradizionale. In questa prospettiva è quindi necessario rivedere tutti quegli atteggiamenti ispirati all’idea di dominiosfruttamento dell’Uomo sulla Natura e dell’impiego illimitato di qualunque tecnologia biologica e insistere invece sul comportamento dell’uomo come amministratore responsabile dell’ambiente, delle risorse ambientali, delle scoperte stesse da lui fatte. I problemi etici coinvolgono oggi ogni scienza, ma in particolare sono sentiti dai cultori delle scienze biologiche e naturali. L’impatto delle scienze biologiche si estende oggi in ogni campo, i suoi effetti coinvolgono i sentimenti più profondi e precostituiscono la sopravvivenza futura della nostra e di altre specie viventi. La Bioetica è quindi un tentativo di patto fra l’Uomo e la Natura per rendere ancora possibile l’esistenza della nostra specie su questo Pianeta. Una sfida sofisticata ma utile, che deve essere disputata e vinta nelle poche settimane che ci separano dall’inizio del III millennio. La storia stessa della nascita e dell’abuso del termine "bioetica", mette in evidenza la pressante urgenza di interventi correttivi a questo processo alterativo sul globo da parte dell’Umanità attuale. •Problemi •a. L'agricoltura e la pesca sono sufficienti a nutrire tutte queste persone? Basteranno le attuali scorte di terreno fertile e di pesce? •b. Se vengono sviluppate industrie che creino occupazione e beni per questa popolazione aumentata, basteranno le scorte di energia e di altre risorse non rinnovabili? •c. Se le città diventano sempre più grandi, diverranno enormi fonti di nquinamento e congestione, e diventeranno ingestibili? •d. Una popolazione umana in continuo aumento finirà per sopraffare l'ecosistema - cioè il delicato equilibrio ambientale fra tutto ciò che è vivente? Il futuro L’incremento della popolazione sta spegnendosi nel mondo prospero ma è in pieno sviluppo in quello povero, cause: a. Struttura per età iniziale (effetto inerzia) b. Fecondità superiore al rimpiazzo c. Riduzioni nella mortalità La popolazione mondiale CRESCERA’. Quale capacità di popolamento? Stime molto diverse (attuali intorno a 10 miliardi soglia stimata raggiunta al 2100, ma alcune si spingono fino a 146 miliardi) Relazione tra popolazione e sviluppo • Crescita del consumo di risorse non rinnovabili non sostenibilità dello sviluppo per lungo periodo processi di sostituzione, riciclaggio, mutamento modelli di consumo. • Crescita della domanda di cibo sulla produzione e sull’ambiente biotecnologie? • Mutamenti nell’allocazione dello spazio (conseguenza del punto precedente) deforestazione, erosione • Contributo della crescita demografica all’inquinamento Nonostante mezzo milione di anni di esperienza, il mondo non è ancora in grado di garantire almeno un pasto al giorno a tutti i suoi abitanti e nel contempo è costretto oggi a fronteggiare problemi dovuti ad eccessi alimentari in altre aree del pianeta. La terra non è un’eredita’ ricevuta dai nostri padri ma un prestito ottenuto dai nostri figli