Focus sul lavaggio delle mani di Paola Gobbi Consigliere Igiene delle mani: nuovo contributo dell’OMS La nuova campagna Save Lives: Clean Your Hands (Salva le vite: lavati le mani) è stata lanciata dall’OMS nell’ambito del programma Clean Care is Safer: gli ospedali e le strutture sanitarie (inclusi gli ambulatori, le residenze sanitarie assistite, le lungodegenze e altre strutture territoriali di assistenza primaria e secondaria) di tutto il mondo sono invitate a partecipare a uno sforzo comune volto ad accrescere attenzione e consapevolezza nei confronti dell’igiene delle mani e a ridurre le Infezioni Correlate a Pratiche Assistenziali (ICPA). Ad oggi gli ospedali iscritti sono già oltre 900, in più di 70 Paesi (3 in Italia). La campagna è un’estensione naturale del programma mondiale e decennale lanciato nel 2005 dall’OMS per aumentare l’adesione all’igiene delle mani. Al sito http://www.who.int/gpsc/5may/en/index.html il testo dell’invito: “Prendi parte al movimento mondiale per l’igiene delle mani. Unisciti alla rete dei Paesi che già hanno avviato campagne per l’igiene delle mani. Sostieni la lotta contro le ICPA nel tuo Paese. Usa il set di strumenti proposto dall’OMS per aumentare l’adesione all’igiene delle mani. Metti al primo posto la sicurezza del paziente. La corretta igiene delle mani è uno dei modi più facili per ridurre le ICPA nel tuo ospedale“. Allo stesso sito è possibile consultare materiale informativo, in inglese e in francese, sui Cinque momenti per l’igiene delle mani, (in italiano sul sito del Ministero della Salute http://www.ccm-network.it/node/85) temporalmente definiti: 16 . N.4/2009 - IO INFERMIERE a) prima del contatto con il paziente; b) prima di una procedura di asepsi; c) dopo una fase a rischio di esposizione a fluidi corporei; d) dopo il contatto con il paziente; e) dopo il contatto con oggetti che si trovano nelle vicinanze del paziente. Lavarsi le mani: quando e come L’efficacia del gel alcolico nell’igiene delle mani è ormai dimostrata e riconosciuta. Nonostante esistano diversi studi che misurano l’adesione a questa pratica in ospedale, poca attenzione è stata rivolta all’osservazione del modo in cui effettivamente il lavaggio delle mani avviene. Uno studio di Lausten e altri autori, basato sull’osservazione diretta in un ospedale danese (Aarhus UniversityHospital di Skejby), ha rilevato che questa pratica viene eseguita correttamente solo nel 55% dei casi, associandosi a una documentata e significativa riduzione del conteggio dei batteri sulle mani degli operatori. La necessità che la pratica venga effettuata correttamente per essere efficace è stata richiamata da Pittet e sottolineata in due studi: My five moments in hand hygiene e le linee guida per l’igiene delle mani dell’OMS, in particolare l’opuscolo How to handrub? Diversi ospedali in vari Paesi hanno aderito a queste iniziative facendo ricorso al materiale illustrativo messo a disposizione a livello internazionale. Infection Control and Hospital Epidemiology 2008; 29: 954-6 Rete europea contro virus e batteri L’European Centre of Disease Prevention and Control (ECDC) è stato istituito nel 2005 a Stoccolma per dare un sostegno concreto e permanente alla lotta contro le malattie infettive. L’obiettivo strategico (o mission) del centro è l’identificazione del rischio di trasmissione di malattie infettive alla popolazione umana, la valutazione della sua entità e la gestione della comunicazione. In pratica il centro lavora a stretto contatto con le Agenzia nazionali europee impegnate nella sorveglianza e nella segnalazione tempestiva delle infezioni emergenti e ne coordina l’attività. I principali servizi offerti sono l’identificazione delle nuove minacce, la raccolta dei dati epidemiologici, la consulenza e l’assistenza tecnica, la formazione e la comunicazione. Tali attività ruotano intorno a sette specifici programmi di lavoro, tra cui ce n’è uno de- dicato alle resistenze agli antibiotici e alle infezioni nosocomiali. Gli obiettivi sono la raccolta e la diffusione dei dati epidemiologici, la produzione di revisioni sistematiche, lo scambio di esperienze sulla prevenzione e il controllo dei batteri multiresistenti (come MRSA e Clostridium difficile), la campagna annuale sull’uso consapevole degli antibiotici (European Antibiotic Awareness Day), la sorveglianza sull’uso degli antibiotici senza una prescrizione medica, la promozione dello sviluppo di nuovi antibiotici mirati ai bisogni reali. IO INFERMIERE - N.4/2009 . 17