35 L’ECO DI BERGAMO VENERDÌ 25 SETTEMBRE 2015 Valli Seriana e di Scalve Sogni, baracche e quarantena Quando a migrare eravamo noi Albino. L’iniziativa del Museo della Torre: foto e testimonianze degli albinesi all’estero Da qui nel Novecento ne partirono dai tre ai quattromila. Questa sera un incontro ALBINO MARTA TODESCHINI Gildo Camozzi che nel 1960 sfidò una tempesta di vento e tempesta per raggiungere New York in nave. Alberto Carrara arrivato a Baden, in Svizzera, «per caso», preso a fare l’operaio e per tre anni una baracca per casa. Poi M. Z. K. che ricorda come, arrivata a Chiasso alla frontiera, nel Dopoguerra, fu «”invitata” a spogliarsi completamente, le nostre cose disinfettate e noi in fila indiana sottoposti a controllo medico». Sono le voci e le storie raccolte nell’opuscolo «Quando a migrare erano gli albinesi», stampato dall’Associazione per il Museo Etnografico della Torre di Comenduno a corredo della mostra dal titolo «Quando a migrare erano i bergamaschi» che sarà esposta nella sala gialla della Villa Regina Pacis da domani al 4 ottobre. Non un lavoro di ricerca di tipo organico, precisano dal Museo in merito all’opuscolo, ma una sintesi di documenti, anche fotografici, che ci parlano direttamente, lasciando intravvedere le condizioni, le speranze e anche i fallimenti degli albinesi emigrati all’estero. «L’imponente movimento migratorio che è in atto, e che ci vede terra di accoglienza – spiega lo storico locale Giampiero Tiraboschi che ha curato l’opuscolo insieme a Franco Innocenti –, rende di stretta attualità il recupero della memoria storica di quanto i bergamaschi stessi hanno vissuto dagli ultimi de- cenni dell’Ottocento fino al secondo dopoguerra». Senza filtri, solo ricordando il destino comune che lega le prime generazioni di migranti con chi, oggi, lascia la propria Patria. «I primi anni sono stati duri ma favoriti dal discreto guadagno – raccontava nel 1987 Gildo Camozzi, uno dei testimoni scelti dagli autori –, in questa terra sconosciuta per la lingua e per la gente, ho lottato e ho tratto con 12 1 A Chiasso fummo “invitati” a spogliarci: disinfestarono tutte le nostre cose» 12 1 Il movimento migratorio in atto rende di stretta attualità il recupero della memoria» vivacità la voglia di vivere e di imparare anche nei momenti più brutti e difficili della mia esistenza che, credetemi, sono stati tanti». Aveva sempre lavorato in fonderia, ma oltre oceano si ambientò presto in un’officina di carrozzeria. È di una donna il ricordo delle ore interminabili al filatoio, nelle zone di Zurigo: «Vivevamo per lavorare e il cuore e i pensieri erano con la famiglia che avevamo lasciato. Il vivere tra italiani ci impediva di sentire cosa pensasse veramente la gente. Ma sapevamo che la reputazione che avevamo era di “ladri e sporchi” e ci sono voluti molti anni per provare che eravamo capaci anche d’altro». Nel Novecento emigrarono da Albino dalle tre alle 4 mila persone, se si considerano anche gli stagionali. La Svizzera vide l’afflusso più massiccio di immigrati, anche donne, seguita da Germania, Francia, Belgio, Stati Uniti, Canada, Australia e Ardentina. È del 1967 il censimento delle Acli che rileva i recapiti di 258 famiglie albinesi all’estero, nuclei che avevano mantenuto un rapporto significativo con il paese d’origine. In prevalenza rappresentavano l’ultima ondata migratoria posteriore alla Seconda guerra mondiale, dislocate 121 in Francia, 85 in Svizzera, 8 negli Stati Uniti, 6 in Australia, 6 in Brasile, 5 in Argentina, altrettante in Etiopia, 4 in Canada, 3 in Germania, Inghilterra, due in Austria, Belgio, Lussemburgo, Tunisia, una in Jugoslavia, Paraguay, Nigeria, Sud Africa. Alcuni di loro sono i protagonisti dell’opuscolo, corredato dalle foto di Franco Carrara che dal 1956, per vent’anni, girò tutta Europa raccontando gli emigranti bergamaschi. La mostra curata da Gianluigi Della Valentina sarà da lui introdotta questa sera alle 20,45 all’oratorio di Comenduno. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Sconti sulle imposte? Lavora Parte il baratto amministrativo Nembro Gli arretrati su Tasi, Imu o Tari si possono alleggerire grazie ad attività socialmente utili. Se ne discute stasera in Consiglio Manutenzione del verde e pulizia di spazi pubblici in cambio di uno sconto su Tasi, Imu o Tari: a Nembro sarà possibile dopo l’approvazione, che dovrebbe avvenire nel Consiglio comunale di questa sera alle 20,30, del nuovo regolamento relativo al «baratto amministrativo». «È una opportunità introdotta dall’articolo 24 della Legge 164 del 2014 – spiega il sindaco Claudio Cancelli –. I Comuni possono definire i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in rela- efJfznfTvwHL3SBi7WisoZ5nosCHttRz5tnJ6koiZOo= zione al territorio da riqualificare, stabilendo l’esenzione per un periodo limitato e definito, di specifici tributi». Nel regolamento che verrà posto in discussione vengono precisati quali interventi sono possibili per garantire la manutenzione, la pulizia e la riqualificazione degli spazi pubblici, dalle aree verdi alle piazze, dagli edifici pubblici ai sentieri. «Ma non si tratta – precisa Cancelli – di sostituire la normale attività della squadra operai o di altre unità di personale comunale, ma di dare un contributo aggiuntivo a rendere migliore il nostro Comune. Il nostro ufficio tecnico potrà indicare alcuni interventi, ma sono i cittadini interessati che, in base alle proprie disponibilità e capacità, potranno avanzare le loro proposte». Quindi deve essere il cittadino che chiede di accedere al ba- Il sindaco Claudio Cancelli ratto amministrativo: «È già accaduto che si siano presentati agli uffici nembresi che dichiarano di non poter provvedere al pagamento dei tributi comunali, proponendosi per effettuare attività socialmente utili» ricorda Cancelli. Nel regolamento sono previsti alcuni vincoli. Innanzi tutto verrà fissato un limite massimo di reddito Isee che privilegia i ALTA VALLE SERIANA Piatti tipici: inizia la rassegna Astra Ha inizio oggi, in alta Valle Seriana, la terza rassegna gastronomica organizzata dall’associazione Astra. I sette appuntamenti mirano a far conoscere i piatti più tipici della tradizione gastronomica bergamasca d’autunno e, al contempo, a incentivare il turismo. Questi gli appuntamenti enogastronomici: stasera cena all’Hotel «Da Giorgio», ad Ardesio (0346.33073); venerdì 2 ottobre, all’Hotel Gromo, a Gromo(0346.41119); il 9 ottobre all’Hotel Libia di Fino Del Monte (0346.73809); il 16 ottobre all’Hotel Commercio di Clusone (0346.21267); il 23 ottobre all’Hotel Ambra di Clusone (0346.21314); il 6 novembre all’hotel Betulla, Onore (0346.72174) e, il 13 novembre all’Hotel La Bussola a Clusone (0346.24635). Inizio alle 20, costo 35 euro. SELVINO Grande guerra Tributo in musica Il fotoreporter Franco Carrara con un emigrante a Laon, in Francia Untributoai650.000soldati italiani che sono morti durante la Grande guerra. Lo propone l’associazione di volontariato «Noi per Loro di Selvino» per domani alle 20,30, nella sala congressi del municipio di Selvino. In programma un «saluto in musica» organizzato insieme ai gruppi alpini dell’Altopiano (Selvino, Aviatico, Amora), dal titolo emblematico: «Per non dimenticare». Persuscitarericordiedemozioni è stato chiamato Complesso bandistico di Albino diretto dal maestro Savino Acquaviva, che avrà il supporto il coro «Stella Alpina», espressione del gruppo alpini di Albino. In programma, brani riferiti a montagne e cime che hanno fatto la storia della Grande guerra. La signora Calvi in un filatoio a Wald, in Svizzera FOTO FRANCO ALBINO cittadini a basso reddito; vi sarà un tetto massimo di esenzione totale disponibile nell’anno per l’intero comune e un tetto massimo individuale di esenzione dal pagamento dei tributi. In sede di prima applicazione, l’ammontare massimo compensabile dovrebbe essere fissato in 10.000 euro, a valere per l’anno 2016, relativamente ai tributi dovuti e non pagati di competenza degli anni 2014 e precedenti. I cittadini (o associazioni) potranno proporre la propria candidatura dopo la pubblicazione di un bando cui seguirà l’approvazione dei progetti. Il Comune garantirà la disponibilità di strumenti di lavoro e materiali, oltre a fornire la copertura assicurativa e il coordinamento delle attività, ed eserciterà il controllo. Nel Consiglio di stasera si discuterà anche delle variazione al bilancio di previsione 2015, dell’approvazione di varianti al Piano di governo del territorio, della modifica al regolamento edilizio relativa al «Decoro delle costruzioni». L. Ar. Prodotti a km zero Torna il mercato agricolo Alzano Domani in piazza Italia, poi appuntamento a «Big food», la due giorni dedicata al cibo di strada, negli spazi FaSe Mercato agricolo e non solo: un progetto di successo che ha animato l’estate di Alzano e prosegue in autunno. L’obiettivo, dichiara Maurizio Panseri, assessore alle Politiche sociali, giovani e sport era ed è quello di «creare un mercato per la cittadinanza in cui, ai tradizionali spazi di vendita di prodotti agricoli locali, si affianchi uno spazio sociale, culturale e artistico, oltre a stimolare sinergie tra rete commerciale e produttori locali. Il desiderio – continua Panseri – è diffondere in modo ampio e capillare il progetto sul territorio comunale, per tessere e consolidare la rete sociale e culturale della città ed offrire occasioni di incontro e di approfondimento sui temi degli stili di vita, del consumo consapevole, delle attività di autoproduzione/riciclo/riuso, all’interno delle buone pratiche previste dal progetto Asl provinciale Rete delle Citta sane». Dopo i giorni d’inaugurazione al Parco Montecchio, «Mercato agricolo e non solo» si è spostato in piazza Italia, cuore storico della città, la mattina di ogni quarto sabato del mese con le bancarelle di 18 produttori locali, di cui cinque con sede o attivi ad Alzano, e due cooperative sociali. Domani dalle 8,30 alle 12,30, il mercato torna in piazza, per dare appuntamento il 17 e 18 ottobre all’interno di «Big food» (è possibile seguire l’evento anche tramite la pagina Facebook «The Big Food Festival») che si terrà nello spazio FaSe. Nella due giorni dedicata allo street food si potrà anche fare la spesa dai produttori locali. Stefania Barcella