La scelta quanto è grande la tua impronta ecologica? Comune di Rovellasca Pubblicazione realizzata nell’ambito della Giornata del Verde Pulito 2012 A cura dell’ufficio Ecologia del Comune di Rovellasca Responsabile: A. Silverio Castelnovo. Staff: Ivano Colombo, Cristina Boetto. Telefono 02 969618 26 / 57 - E-mail: [email protected]. Testi: Ivano Colombo, Valentina Condorelli, Andrea D’Anna, Raul Dal Santo. Coordinamento: Ivano Colombo. Quest’opera è stata rilasciata con licenza Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/it/ Crediti delle immagini: In copertina: elaborazione grafica di “La cascade” (1910) di Henri Rousseau (1844 - 1910) Pag. 6: Sportello EcoEquo Comune di Firenze; pag.7: WWF Italia http://www.wwf.it Immagini con licenza Creative Commons: • Da Flickr.com: pag. 2 Utente “Institut Escola Les Vinyes”; pag. 5 Utente “Cobalt123”; snowglobe_Cobalt123; pag. 9: utente Lisabatty. Le altre immagini sono state realizzate dagli autori dei testi. Si ringrazia Luigi Ferrando per i preziosi consigli. Impaginazione e stampa: Industria Grafica Rabolini srl - Parabiago - tel. 0331.551.417 La presente pubblicazione è stata realizzata utilizzando carta riciclata sbiancata senza cloro. 2 Presentazione Da sempre l’ambiente è in cima ai nostri pensieri: è estremamente importante prendere consapevolezza dei rischi e dei limiti di uno sfruttamento indiscriminato, come è stato per molti anni. Fortunatamente, grazie all’intervento delle istituzioni - nazionali e sovranazionali, quali l’Europa e le Nazioni Unite - la coscienza dei problemi sta aumentando tra la gente: persone di tutte le età capiscono che vi sono molte cose che non vanno, e tentano di porvi rimedio. Quando si parla di ambiente ritengo che sia poco utile lanciarsi in proclami allarmisti; credo molto di più nella persuasione e nel dialogo tra le persone: mi piace l’idea che si possa imparare tutti assieme (io per primo) ad affrontare e a trovare il modo migliore e condiviso per la soluzione dei problemi che si trovano sul campo, partendo da ciò che ciascuno di noi può realizzare per il bene di tutti. Penso e mi auguro che questo opuscolo si muova in questa direzione: è il prodotto finale di un progetto di educazione ambientale realizzato in collaborazione tra l’Istituto Comprensivo e il Comune di Rovellasca che ha visto coinvolte le classi quinte della scuola primaria, nell’anno scolastico 2010 - 2011. Con l’aiuto degli insegnanti, dei genitori e di alcuni educatori professionali abbiamo introdotto il concetto di “Impronta Ecologica”, un indicatore molto utile e intuitivo per capire in che modo i comportamenti di ciascuno di noi ricadono sull’ambiente, e quali azioni possiamo intraprendere per diminuire questo impatto. Successivamente abbiamo proposto la stessa riflessione agli adulti, con l’aiuto di alcuni esperti, nel corso di una serata - dibattito tenutasi a metà maggio 2011 presso la sala consiliare. Con questa pubblicazione intendiamo ora trasmettere a tutti i Rovellaschesi un po’ di quello che abbiamo imparato nel corso di questo cammino. Personalmente sono molto soddisfatto di tutte queste iniziative e mi auguro che avremo presto occasione di ripeterle. Per il momento auguro a tutti una buona (e, speriamo, utile) lettura. Con l’occasione ringrazio il dirigente scolastico, gli insegnanti e il personale dell’ufficio Ecologia, senza cui nulla sarebbe stato possibile. Rovellasca, maggio 2012 L’Assessore all’Ecologia Cesare Clerici 3 La scelta A chi si rivolge questo opuscoletto? A tutti noi! La sensibilità della gente nei confronti dell’ambiente, negli ultimi anni, è aumentata. Ma non basta ancora: l’ecosistema che ci circonda è governato da meccanismi molto fragili e molte delle sue risorse (l’acqua, il territorio, le fonti energetiche) possono esaurirsi, col rischio che le prossime generazioni non ne abbiano a sufficienza. Allora è importante che ciascuno faccia la sua parte, compiendo ogni giorno, nelle sue esigenze di vita, di consumo, di mobilità, LE SCELTE migliori per salvaguardare il nostro futuro! Cercheremo di capire assieme quali di queste scelte siano le migliori per noi e per la comunità in cui viviamo. Appuntamenti per il XXI secolo Un primo, importante, catalogo delle azioni virtuose da intraprendere per il futuro è la famosa “Agenda 21” delle Nazioni Unite. Nella nostra agenda noi segniamo gli appuntamenti che non dobbiamo perdere, prendiamo nota delle cose da fare. Centottanta governi della Terra hanno scelto di fare lo stesso, quando si sono riuniti nel 1992 nell’ “Earth Summit” di Rio de Janeiro: hanno stilato un ampio catalogo di tutte quelle pratiche ed azioni che saranno gli appuntamenti irrinunciabili per l’umanità, l’ambiente, l’economia e la società nel secolo XXI: il nome di questo catalogo è “Agenda 21”. Il documento è nato dalla presa di coscienza del fatto che le società umane non possono continuare sulla strada finora percorsa, aumentando il divario economico tra le varie nazioni e tra gli strati di popolazione all’interno delle nazioni stesse, incrementando la povertà, la fame, le malattie, l’analfabetismo e causando il continuo deterioramento dei sistemi dai quali dipende il mantenimento della vita sul pianeta. • Qui trovi il testo (in inglese) dell’Agenda 21: <http://goo.gl/KbX6r> f Pe r a pp ro o n dire Sviluppo sostenibile Le società umane non possono però fermare tutto a un tratto le loro attività, perché questo sarebbe forse un rimedio peggiore del male: la strada proposta dalle Nazioni Unite è allora quella di uno sviluppo equilibrato, armonioso, rispettoso delle risorse naturali e delle differenze tra popoli e nazioni: in una parola, uno sviluppo “sostenibile”. Secondo due delle definizioni più ampiamente accettate, lo sviluppo sostenibile è quello sviluppo che “soddisfa i bisogni della presente generazione senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri.” (World Commission on Environment and Development, 1987 - “Our Common Future”) e che “garantisce a ognuno i servizi ambientali, sociali ed economici di base, senza minacciare l’evoluzione dei sistemi (naturale, costruito e sociale) dai quali dipendono tali servizi.” (ICLEI, 1994 - “Local Agenda 21 Model Communities Programme” 4 Una città sotto vetro! Immaginiamo che Rovellasca sia messa sotto una campana di vetro trasparente, isolata dal resto del mondo. Di cosa avremmo bisogno? Sicuramente di aria da respirare, di acqua da bere, di piante, pesci e animali di cui cibarsi, di energia, di terreno dove smaltire i rifiuti! Per poter continuare a vivere all’interno della cupola, ci servirebbe quindi una determinata quantità di terreno (zone agricole, foreste, fiumi ecc.) che dia le risorse necessarie e che assorba gli scarti prodotti. QUANTO DOVREBBE ESSERE GRANDE QUESTA CAMPANA AFFINCHÉ LA NOSTRA CITTÀ POSSA SOPRAVVIVERE? Per calcolare la superficie che ci è necessaria per vivere utilizzeremo uno strumento molto intuitivo ed efficace: l’IMPRONTA ECOLOGICA 5 Cos’è l’impronta ecologica? L’impronta ecologica è un indicatore che mette in relazione gli stili di vita di una popolazione con la quantità di natura necessaria per sostenerli o “compensarli”. Si esprime in ettari procapite di superficie naturale produttiva utilizzata per soddisfare i nostri consumi e per assorbire i nostri rifiuti. Da alcuni studi effettuati su scala mondiale e su alcuni paesi emerge che l’impronta mondiale è maggiore della capacità bioproduttiva mondiale. Secondo Mathis Wackernagel, lo studioso svizzero che tra i primi ha parlato di impronta ecologica, nel 1961 l’umanità usava il 70% della capacità globale della biosfera; nel 1999 si era già arrivati al 120%. Questo significa che, per sostenere i nostri consumi, stiamo utilizzando il capitale naturale più velocemente di quanto esso si rigeneri naturalmente. In pratica è come se ciascuno di noi spendesse costantemente più di quanto guadagna: poiché abbiamo un solo pianeta ogni anno la Terra si impoverisce di risorse. f Pe r a pp ro o n dire L’impronta ecologica misura l’area biologicamente produttiva di mare e di terra necessaria per rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana e per assorbire i rifiuti prodotti. Utilizzando l’impronta ecologica, è possibile stimare quanti “pianeta Terra” servirebbero per sostenere l’umanità, qualora tutti vivessero secondo un determinato stile di vita. Confrontando l’impronta di un individuo (o regione, o stato) con la quantità di terra disponibile pro-capite (cioè il rapporto tra superficie totale e popolazione mondiale) si può capire se il livello di consumi del campione è sostenibile o meno. Per calcolare l’impronta ecologica si mette in relazione la quantità di ogni bene consumato (es. grano, riso, mais, cereali, carni, frutta, verdura, radici e tuberi, legumi, ecc.) con una costante di rendimento espressa in kg/ha (chilogrammi per ettaro). Il risultato è una superficie espressa quantitativamente in ettari. Per calcolare l’impatto dei consumi di energia, questa viene convertita in tonnellate equivalenti di anidride carbonica, ed il calcolo viene effettuato considerando la quantità di terra forestata necessaria per assorbire le suddette tonnellate di CO2. 6 L’impronta ecologica dell’Italia, ad esempio, è di 4,98 ettari per persona (un ettaro=10.000 metri quadrati). Se dividiamo il numero della popolazione per la superficie di territorio disponibile si ottiene una capacità biologica di 1,18 ettari a persona. Si ha così un deficit ecologico di: -3,8 ettari per persona. Cioè ci servono quasi altre quattro Italie per soddisfare i nostri livelli di consumo e produzione di scarti Il valore medio dell’impronta ecologica di un ITALIANO 5 ha = 50.000 mq 6,5 campi da calcio Ma come facciamo ad avere un impronta così alta? Bisogna capire come si producono le cose. Per creare le cose ci sono cinque fasi: • Estrazione di materie prime; • Produzione; • distribuzione/vendita; • Consumo; • Smaltimento Questo sistema è chiamato: L’ECONOMIA DEI MATERIALI. Sembra che l’attuale sistema funzioni benissimo, in realtà è un sistema in crisi. Ed è in crisi perche è un sistema lineare: ha un inizio e una fine, mentre noi viviamo su un pianeta limitato. E questo non si può far funzionare per sempre. 7 Educazione ambientale con le scuole Ci siamo chiesti quanto dovrebbe essere grande la campana di vetro affinché la nostra città possa sopravvivere? In altri termini, di quanto territorio ha bisogno ciascun rovellaschese? Con i ragazzi delle scuole primarie abbiamo deciso di calcolare l’impronta ecologica di Rovellasca. Il Pro ge t t o Il progetto educativo è stato diviso in tre fasi: - Analisi dei principali problemi ambientali; - Sviluppo del tema dell’impronta ecologica e suo calcolo; - Avvicinamento degli studenti al concetto di sviluppo sostenibile. Nel corso dell’anno scolastico 2010-2011, con la collaborazione dell’Istituto Comprensivo e degli insegnanti, abbiamo svolto un programma di educazione ambientale dedicato agli allievi delle classi quinte della scuola primaria incentrato proprio sull’impronta ecologica. Abbiamo giocato con loro proponendo ai ragazzi e alle loro famiglie un questionario per comprendere qualcosa in più sugli stili di vita e di consumo, e cercare di capire cosa possiamo fare tutti insieme per salvaguardare l’ambiente e le sue risorse. Lo scopo che il progetto si prefiggeva è quello di far comprendere ai ragazzi che sono soggetti attivi e responsabili del futuro del pianeta e della specie umana e che con le loro scelte e quelle dei “sistemi” di cui fanno parte (famiglia, scuola, paese...) influenzano, compromettono o possono migliorare la qualità della vita di tutti gli esseri viventi. f Pe r a pp ro o n dire Le strategie: le tre R dell’Europa Da tempo l’Unione Europea e i maggiori organismi internazionali ci indicano quali sono i migliori comportamenti da tenere quando si parla di rifiuti. In particolare dobbiamo tenere presente la regola delle tre “R”: Ridurre, Riutilizzare, Riciclare. Quando si parla di rifiuti, infatti, la prima buona azione è quella di “ridurre”, cioè di produrne il meno possibile. Questo può essere fatto acquistando i prodotti con meno imballaggi, o riutilizzando più volte gli stessi contenitori. La seconda azione è quella di “riutilizzare”: spesso gli oggetti che non ci servono più possono avere degli altri utilizzi: i vecchi abiti possono diventare stracci o fazzoletti, o - se sono in buono stato - possono essere donati alle associazioni caritatevoli; i mobili possono essere utili ad altre persone, e così via. La terza azione è, ovviamente, il “riciclo”: quando un materiale ha esaurito ogni suo possibile utilizzo, è importante selezionare accuratamente il sacco o il bidone nel quale inserirlo: così facendo il rifiuto non terminerà la sua esistenza in una discarica, ma tornerà a nuova vita fornendo delle nuove, preziose materie prime, come vetro, plastica, concime. A queste possiamo aggiungerne altre due: “Regalare” quello che non vogliamo più e che magari qualcuno apprezzerà e “Rispettare” gli oggetti, i cibi e gli altri beni di consumo, evitando di acquistarne più del necessario e cercando di non sprecarli quando li abbiamo. Se produciamo meno rifiuti, contribuiremo a diminuire la nostra impronta ecologica! con tin ua a pag . 13 8 Comune di Rovellasca Piccola guida alla raccolta differenziata UMIDO ORGANICO (scarti di cibo, ecc.) Cosa: Verdura, carne, ossa, pesce, uova, frutta, pasta, pane, fondi di caffè, bustine di tè, fazzoletti di carta. Come: nei sacchetti compostabili (Mater-Bi o altro). Non utilizzare mai la plastica! Facciamo attenzione: Per motivi d’igiene pubblica e per evitare che gli animali (cani, gatti, corvi e piccioni) distruggano i sacchi, i sacchetti contenenti l’umido devono essere chiusi e devono essere esposti in strada unicamente all’interno dell’apposito contenitore marrone. CARTA Cosa: carta e cartone puliti; tetrapack (le confezioni del latte e dei succhi di frutta). Come: La carta deve essere raccolta in scatole di cartone o borse di carta. I pacchi di giornali possono essere legati con uno spago. In mancanza di altro puoi ricorrere a un qualsiasi tipo di contenitore rigido, purché la carta sia ben identificabile e non venga dispersa dal vento.- La carta non va mai inserita nei sacchi di plastica Facciamo attenzione: Carta e cartone devono essere puliti: le scatole della pizza, sporche d’olio o di pomodoro, vanno inserite nel sacco dei rifiuti indifferenziati. PLASTICA Cosa: tutti gli imballaggi in plastica: bottiglie, flaconi di detersivi e cosmetici, vasetti dello yogurt; cellophane; bicchieri e piatti di plastica. Come: La plastica deve essere inserita nell’apposito sacco giallo. Bottiglie e flaconi non devono contenere residui di liquidi o cibi e devono essere schiacciati per ridurne le dimensioni. Facciamo attenzione: Vengono riciclati solo gli imballaggi: gli altri oggetti in plastica di piccole dimensioni (giocattoli, videocassette, grucce per abiti ecc.) vanno gettati nel secco indifferenziato. Quelli di dimensioni maggiori vanno conferiti in piattaforma ecologica. 9 ZONA A Residuo Secco ZONA A ZONA B Mercoledì Sabato Organico Mercoledì e Sabato Carta Mercoledì Plastica Venerdì Vetro e lattine Sabato ECONORD ;0/"# 1*"55"'03." &$0-0(*$" VETRO E LATTINE Cosa: Bottiglie di vetro; lattine d’alluminio e banda stagnata. Come: nell’apposito bidoncino di colore verde, senza utilizzare sacchetti di plastica. Facciamo attenzione: non inserire nel bidoncino verde specchi, cristalli (ad esempio i calici per il vino), lampadine fulminate, ceramica: tutti questi rifiuti, se sono di piccole dimensioni, vanno nel sacco dei rifiuti indifferenziati. Quelli più grandi vanno portati alla piattaforma ecologica. RESIDUO SECCO Cosa: tutti i rifiuti domestici che non vengono raccolti in maniera differenziata. Come: Il residuo secco va inserito in sacchi grigi parzialmente trasparenti, in modo che gli operatori della raccolta possano vedere il contenuto. Non vanno più utilizzati i vecchi sacchi completamente neri. Facciamo attenzione: I rifiuti pericolosi (pile, farmaci), ingombranti e gli elettrodomestici usati (compresi computer e telefonini) vanno portati alla piattaforma ecologica. PIATTAFORMA ECOLOGICA Orari di apertura - Lunedì, mercoledì, venerdì (tutti gli utenti) ore 14 - 18 - Sabato (solo utenti domestici) ore 10 -12, ore 14 - 18 Quando è in vigore l’ora solare, la chiusura serale è anticipata di un’ora (ore 17) Presso la piattaforma ecologica di Via Borsellino (angolo via Cesare Battisti) ogni cittadino residente e le aziende autorizzate possono conferire tutte le seguenti tipologie di rifiuti: carta e cartone • polistirolo • mobili, materassi e reti • frigoriferi • televisori • computer • lavatrici • toner per stampanti e fotocopiatrici • oggetti voluminosi in metallo • inerti in modiche quantità • specchi e lastre di vetro • erba e ramaglie • oli esausti • vernici • pile scariche • medicinali • lampade al neon. Per accedere alla piattaforma è necessario utilizzare il badge magnetico consegnato dagli uffici comunali. La tessera è personale e non cedibile. Per qualsiasi problema l’Ufficio Ecologia è a tua disposizione. 12 con tinua da pag . 8 I giovanissimi hanno risposto, con l’aiuto delle famiglie, a domande sui propri stili di vita e di consumo, tentando di valutare, con chiari e semplici strumenti, quale impatto hanno le nostre scelte sulla sostenibilità dell’ambiente che ci circonda. Il risultato ha mostrato che le famiglie degli studenti di Rovellasca hanno un’impronta ecologica in linea con la media nazionale, che è di circa 5 ettari a testa: la “campana” di ciascun rovellaschese (e di ciascun italiano) ammonta più o meno alle dimensioni di 6,5 campi da calcio. Questo dato ci pone nelle parti alte delle classifiche mondiali dei paesi più “spreconi”, classifica che vede in testa gli Stati Uniti. Di seguito riportiamo alcuni dei risultati dei questionari compilati dagli alunni e dalle alunne della scuola primaria. 13 Dai figli ai genitori Una serata pubblica per imparare a “scegliere” assieme I dati dei questionari sono stati lo spunto di partenza per proporre anche ai genitori e ai cittadini rovellaschesi una riflessione sui propri stili di vita e di consumo in una serata appositamente organizzata il 13 maggio 2011. Il dibattito si è svolto con una metodologia simpatica e innovativa: tutti i partecipanti hanno apposto dei foglietti adesivi su un cartellone diviso in due parti: su ciascun foglietto poteva essere indicata un’azione virtuosa in materia di sostenibilità ambientale (risparmio dell’acqua, utilizzo dei mezzi pubblici, ecc…). Le azioni andavano suddivise tra quelle effettivamente svolte e quelle che si vorrebbero fare ma non possiamo o non vogliamo (per pigrizia, per i costi, per l’impossibilità materiale ad agire). Il dibattito che è seguito analizzando i dati ha evidenziato che tutto ciò che scegliamo di usare o non usare, di consumare o non consumare ha delle conseguenze in termini di sostenibilità ambientale ed è sempre più importante prenderne coscienza, per modificare i propri stili di vita o per far pressione su governi e industrie affinché si rendano compartecipi di miglioramenti. “La scelta ci fa paura, ed è potenzialmente eterna. È nelle mani della generazione attuale: una decisione a cui non possiamo sottrarci; e una scelta di cui ci pentiremo o ci rallegreremo per tutte le generazioni future.” Al Gore “Siate il cambiamento che vorreste vedere nel mondo.” M. Ghandi 14 Calcoliamo assieme la nostra impronta ecologica! Proponiamo ora a tutti i nostri lettori e lettrici una versione del semplice questionario già proposto ai ragazzi. Devi solo rispondere sinceramente alle domande che trovi qui di seguito consultando anche i tuoi famigliari. Le domande sono divise in cinque ambiti che raggruppano le azioni e le attività svolte tutti i giorni nella nostra vita e in quella dei nostri cari: casa, alimentazione, trasporti, acquisti e rifiuti. Ogni risposta ha riportato di fianco un punteggio: somma i numeri corrispondenti a ciascuna risposta. La somma totale dei cinque ambiti ti dirà la tua impronta ecologica, cioè la superficie naturale produttiva necessaria a soddisfare i tuoi consumi e per assorbire i tuoi rifiuti. CASA ALIMENTAZIONE 1. Quante persone vivono con te? 씲 1 30 씲 2 25 씲 3 20 씲 4 15 씲 più di 4 10 1. Quante volte alla settimana mangi carne o pesce? 씲 0 0 씲 1-3 10 씲 4-6 20 씲 7-10 35 씲 più di 10 50 2. In che modo è riscaldata 씲 - gas naturale 씲 - elettricità 씲 - gasolio 씲 - energia rinnovabile (solare, eolica) la tua casa? 30 40 50 0 3. Quanti punti d’acqua ci sono (somma quelli che hai in bagno, cucina, lavanderia, balcone)? 씲 1-2 0 씲 3-5 10 씲 6-8 15 씲 8 - 10 20 씲 più di 10 25 4. Che tipo di casa abiti? 씲 appartamento 씲 villetta 20 40 2. Quanti dei pasti principali, pranzo e cena, che consumi in una settimana vengono preparati in casa (compresi quelli portati a scuola o al lavoro)? 씲 meno di 6 25 씲 6 - 10 20 씲 più di 10 14 3. Quando in casa tua si fa la spesa, preferite prodotti locali? 씲 sì 5 씲 no 10 씲 qualche volta 15 씲 raramente 20 씲 non lo so 25 TOTALE ALIMENTAZIONE _______ TOTALE CASA __________ 15 ACQUISTI 1. Quanti acquisti importanti (stereo, televisore, computer, automobile, elettrodomestici, mobili) hai fatto nel corso degli ultimi 12 mesi? 씲 0 씲 1/3 15 씲 4/6 30 씲 più di 6 45 2. Hai acquistato articoli a risparmio energetico negli ultimi 12 mesi? 씲 sì 0 씲 no 25 씲 in Italia 씲 in Europa 씲 in un altro continente 30 40 70 4. Quante volte, in un anno, in famiglia utilizzate l’automobile per uscire fuori dalla città nel fine settimana? 씲 0 0 씲 1-3 10 씲 4-6 20 씲 7-9 30 씲 più di 9 40 TOTALE TRASPORTI _________ TOT. ACQUISTI _______ RIFIUTI TRASPORTI 1. Se hai un mezzo, qual è? 씲 bicicletta 15 씲 motocicletta 30 씲 utilitaria 35 씲 vettura intermedia 60 씲 berlina 75 씲 macchina sportiva, monovolume, o familiare 100 씲 van o fuoristrada 130 2. Come vai a scuola o al lavoro? 씲 in automobile 50 씲 in moto 35 씲 con mezzi pubblici 25 씲 con uno scuolabus 20 씲 a piedi, bicicletta, pattini a rotelle 0 3. Dove hai passato le vacanze nel corso dell’ultimo anno? 씲 niente vacanze 0 씲 nella mia regione 10 16 1. Fai la riduzione dei rifiuti (per esempio preferisci imballaggi ridotti, rifiuti l’invio di posta pubblicitaria, preferisci contenitori riutilizzabili)? 씲 sempre 0 씲 qualche volta 10 씲 raramente 15 씲 mai 25 2. Quanti sacchi della spazzatura si producono in famiglia ogni settimana? 씲 0 0 씲 ½ sacco 5 씲 1 sacco 10 씲 2 sacchi 20 씲 più di 2 sacchi 30 3. Fai la raccolta differenziata dei rifiuti (plastica, vetro, carta..)? 씲 sempre 5 씲 qualche volta 10 씲 raramente 15 씲 mai 20 4. Prepari il compost con i rifiuti della frutta e della verdura? 씲 sempre 5 씲 raramente 15 씲 qualche volta 20 씲 mai 10 TOTALE RIFIUTI __________ Ora calcoliamo la nostra Impronta Ecologica (I.E.). Il risultato che otterremo indicherà in ettari la superficie naturale produttiva necessaria a soddisfare i nostri consumi e per assorbire i nostri rifiuti. IMPRONTA ECOLOGICA = TOT. CASA ______+ TOT. ALIMENTAZIONE ______ + TOT. ACQUISTI ______ + TOT. TRASPORTI ______ + TOT RIFIUTI ______ LA MIA I.E. = ______ id G li am bit i in te r ve n to 17 Scegliamo assieme… Ma in fretta! E ora? Adesso dobbiamo impegnarci a ridurre, quando possibile, il nostro peso sul pianeta, selezionando, dove possibile, tra quelle riportate sopra, le opzioni che hanno i punteggi più bassi! Possiamo davvero cambiare? Qualche volta è difficile; qualche altra volta è solo a causa della nostra pigrizia! Dal percorso fatto insieme coi ragazzi e gli adulti sono emersi tanti buoni consigli da seguire e impegni da prendere: vediamone qualcuno. ACQUA - Riduciamo i consumi d’acqua: evitiamo di tenere aperti i rubinetti di casa mentre ci laviamo i denti o mentre ci insaponiamo. Applichiamo un riduttore di flusso: non incidono sull’utilizzo che ne facciamo e permettono di dimezzare gli sprechi. Beviamo acqua del rubinetto! L’acqua di Rovellasca è buona! Lo certificano le analisi periodiche di Lura Ambiente. In più adesso è a disposizione di tutti i cittadini la casetta dell’acqua in piazza del mercato, con acqua naturale (gratis!) e leggermente frizzante. TRASPORTO - Le automobili inquinano e consumano (senza contare i feriti per incidenti). Se utilizziamo un’automobile per 10 km, due volte al giorno, tutti giorni lavorativi consumiamo 5.000 mq di terreno (il nostro campo da calcio!). Se scegliamo di effettuare lo stesso percorso in autobus consumiamo 1.000 mq; in bicicletta consumeremmo solo 120 mq! E, se proprio dobbiamo usare l’auto, possiamo anche metterci d’accordo con amici e colleghi, o ricorrere a meccanismi quali il car sharing o il car pooling. CASA - Il riscaldamento domestico, da solo, rappresenta il 70% dei consumi energetici della nostra casa: avere una casa ben coibentata ci permette di incidere meno sull’ambiente e sul portafogli. Possiamo iniziare col sostituire le finestre a vetro singolo con doppi o tripli vetri (si risparmia dal 15 al 40%!) e tenere una temperatura invernale non superiore ai 19-20 gradi per non più di 12-14 ore al giorno. Un maglione in più serve a ridurre la nostra impronta! In seguito possiamo considerare l’idea di avvolgere la nostra casa con un “cappotto termico”: la spesa iniziale sarà ripagata dai minori consumi di combustibile (fino al 25% in meno). Facciamo pulire la caldaia all’inizio di ogni stagione invernale. L’illuminazione rappresenta il 12% del consumo energetico delle famiglie italiane: è preferibile allora avere un unico lampadario centrale che numerosi faretti. Cerchiamo di non utilizzare lampadine più potenti del necessario e ricordiamoci di spegnere le luci quando usciamo dalle stanze. Usiamo, se possibile, elettrodomestici di classe A o A+: anche in questo caso il maggior costo sarà ripagato nel tempo dal minor consumo di elettricità. 18 Qualche informazione in più... Si è volutamente scelto di non inserire note a piè di pagina per non appesantire la pubblicazione. I dati e le metodologie citati in questa pubblicazione sono comunque reperibili consultando la bibliografia e i siti internet indicati di seguito. Bibliografia consigliata • Chambers N., Simmons C., Wackernagel M, Manuale delle impronte ecologiche, Edizioni Ambiente, 2002 • Francesco La Camera, Sviluppo Sostenibile: origini, teoria e pratica, Editori Riuniti, 2003. • Roberto Bosio, Mini guida alle idee pratiche per un consumo sostenibile, Edizioni La Tortuga, 2005 Siti web sull’Impronta ecologica • <http://it.wikipedia.org/wiki/Impronta_ecologica> • <http://www.improntawwf.it> – Quanto “pesa” il tuo carrello della spesa? • <http://www.retescuole.it/impronta/calcolo_impronta/text/WWF.xls> • <http://www.myfootprint.org> • <http://www.ecologicalfootprint.com> • <http://www.sarasperlascuola.it/improntaecologica> • <http://goo.gl/IIyZZ> – Sito sull’I.E. della Provincia di Milano. • <http://goo.gl/eMEpA> – Sito sull’I.E. della Provincia di Bologna. Siti web consigliati • <http://www.panda.org> - Sito ufficiale del WWF. Ospita anche il “Living planet report”. • <http://www.wwf.it> - Sito del WWF Italia, con molte info sull’impronta ecologica. • <http://www.retelilliput.org> -Riflessioni sul cambiamento dei comportamenti e degli stili di vita. • <http://www.viviconstile.org> - Sito a cura di LegAmbiente, con suggerimenti e consigli per “pesare di meno” • <http://ec.europa.eu/environment/ecolabel/index_en.htm> - L’Ecolabel: etichetta europea che garantisce il rispetto dell’ambiente nel ciclo di produzione dei prodotti. • <http://www.agriturismoitaly.it/biologici.htm> - Info sui prodotti biologici • Siti sul commercio equo e solidale <http://www.altromercato.i>t <http://www.commercioequo.org> <http://www.commercioalternativo.it> <http://www.equo.it> 19