Uomo e natura: un rapporto diventato difficile Busto Arsizio, 16 ottobre 2012 L’orologio della Terra DA CACCIATORE RACCOGLITORE A… … AD AGRICOLTORE … A PRODUTTORE DI BENI … A COSTRUTTORE DI CASE E INFRASTRUTTURE … A TURISTA QUANTI SIAMO? L’IMPRONTA ECOLOGICA L’area complessivamente utilizzata da una determinata frazione della popolazione umana per produrre le risorse che consuma e per assorbire i rifiuti che produce. Si esprime in ettari pro capite. Tin particolare: terra coltivata per produrre cibo, terra per il pascolo degli animali, foreste per l’utilizzo del legname, terra per le infrastrutture edilizie, mare per la produzione di pesce, foresta per assorbire l’anidride carbonica prodotta. Mathis Wackernagel e William Rees (1990) IL CALCOLO DELL’IMPRONTA PER UNA MAGGIOR CONSAPEVOLEZZA CHI HA L’IMPRONTA PIU’ GRANDE? (dati 2001) Emirati Arabi Uniti (9,9) Stati Uniti e Kuwait (9,5) Australia (7,7) Svezia (7) Estonia (6,9) Canada e Danimarca (6,4) Irlanda e Norvegia (6,2) Francia (5,8) Nuova Zelanda (5,5) Grecia (5,4) Regno Unito (5,5) Nel 2001 l’Italia era al 31° posto con un’impronta di 3,8 ettari pro capite – Fonte WWF Living Planet Report 2004 LA BIOCAPACITA’ TERRA biocapacità 1,8 Impronta 2,2 Differenza -0,4 CONCETTO DI SVILUPPO SOSTENIBILE lo sviluppo capace di soddisfare i bisogni delle attuali generazioni senza compromettere la possibilità per quelle future di soddisfare i propri Rapporto Brundtland Conferenza dell’ONU per l’ambiente e lo sviluppo, 1987 Le campagne di Legambiente