1 2 INDICE INDICE ........................................................................ 3 PREMESSA ................................................................ 5 1. cos’è il telelavoro..................................................... 6 1.1 ma che cos’è esattamente il telelavoro? 7 1.2 la normativa ................................................ 7 1.3 in sintesi: ....................................................... 8 2. come organizzare il telelavoro............................... 12 2.1 informarsi ed informare, innanzi tutto ..... 14 2.2 chi si fa avanti? ......................................... 15 2.3 individuare i “telelavoratori” ................... 16 2.4 valutare la “telelavorabilità” ................... 21 3. connettere i telelavoratori e l’azienda .................... 26 3.1 quali strumenti servono ............................ 27 3.2 strumenti indispensabili ............................ 27 3.3 strumenti utili.............................................. 32 3.4 verificare le esigenze................................ 42 3.5 attivare la connessione............................ 43 3.6 i progetti della Regione Piemonte.......... 49 4. partenza, via!!........................................................ 51 4.1 la formazione ............................................ 51 4.2 come organizzarsi?................................... 54 4.3 programmare il telelavoro....................... 57 5. i protagonisti.......................................................... 60 5.1 Palmar SpA................................................ 60 5.2 gli autori: .................................................... 62 3 4 PREMESSA Il testo che segue non pretende di essere esaustivo né completo, ma vuole essere un esempio, una traccia perfettibile e personalizzabile che nasce dall’esperienza di un’azienda, Palmar spa, che ha sperimentato su se stessa il telelavoro, nell’ambito di un progetto “Telelavoro per una migliore qualità della vita” finanziato dalla Regione Piemonte con fondi della CE, Misura E1 “Promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro”, Linea 3, Obiettivo 3.1 Con il supporto consulenziale di TPK Consulenza e Formazione, per la parte di impostazione metodologica e organizzativa, e di iMpronta, per la parte di architettura informatica, Palmar è riuscita ad attivare l’opzione di lavoro da casa per le 9 beneficiarie, più alcune aggregate, ed a sperimentare la stessa tecnica per la connessione remota dei cantieri. Questo opuscolo intende divulgare le informazioni più significative in relazione al telelavoro, per sostenere la diffusione di questa modalità di lavoro. Il lessico utilizzato è volutamente interlocutorio, a tratti, per cercare di renderlo più fruibile, essendo l’argomento non molto leggero. L’auspicio è che la lettura di questo testo possa essere d’ispirazione per altre aziende, pubbliche e private, in qualsiasi settore, affinché possano beneficiare dell’esperienza di Palmar, sia negli aspetti di successo che delle difficoltà riscontrate, e scoprano che attuare modelli innovativi di organizzazione aziendale è sovente più facile e remunerativo di quanto possa inizialmente sembrare. 5 1. cos’è il telelavoro Ve ne siete accorti? Viviamo in una società che sembra rincorrere quotidianamente il concetto di tempo. Quello a nostra disposizione sembra non essere mai sufficiente per il dispiegarsi quotidiano delle nostre attività; troppo spesso infatti, ci lamentiamo che non abbiamo abbastanza tempo. Nonostante ciò, siamo ancora ben lontani dal considerarlo una risorsa, forse quella più importante: è pur vero che ne abbiamo bisogno come l’acqua, e l’aria che respiriamo. Serve tempo per spostarsi d casa al lavoro, per portare i bimbi a scuola, per presentare un progetto entro le scadenze stabilite, ecc. ecc. Diventa pertanto fondamentale attuare quelle che potremmo definire strategie per valorizzarlo ed usarlo nel migliore dei modi. In questo senso, il telelavoro rappresenta una possibilità estremamente interessante di conciliazione dei tempi. Il telelavoro può essere considerato il primo passo da compiere verso una diversa cultura del lavoro, una nuova modalità lavorativa, piuttosto che un nuovo mestiere. In quanto svolto presso l’abitazione del lavoratore offre, innanzitutto, benefici legati alla possibilità di gestire in modo più flessibile i tempi di lavoro, scegliendo con maggiore libertà i propri ritmi e luoghi. Questo si riflette positivamente anche sulla gestione del proprio tempo libero, grazie all’eliminazione o riduzione dei tempi impiegati per gli spostamenti. Analogamente, consente una maggiore presenza nell’ambito familiare. Abbiamo concepito il telelavoro come un modo di lavorare che, entro certi limiti, delega al dipendente la scelta di dove e quando svolgere proprio lavoro, con i propri tempi e secondo i propri sistemi organizzativi, le proprie disponibilità. 6 1.1 ma che cos’è esattamente il telelavoro? E’ difficile darne una definizione univoca; tuttavia è possibile definire dei parametri generali. Diverse sono le modalità attraverso le quali si può attuare: da casa innanzitutto; ma anche office to office, o usufruendo di centri appositamente attrezzati per il telelavoro; oppure in termini di azienda virtuale. Così come diverse sono le tipologie di collegamenti che intercorrono tra il computer terminale e il computer madre. Queste diverse metodologie verranno analizzate nei prossimi capitoli; importante è invece sottolineare fin da ora che la distanza fisica dal luogo di lavoro non presuppone un isolamento, una separazione tra il collaboratore e l’azienda. Questo anzi deve essere evitato in ogni modo, grazie all’impostazione di canali comunicativi e di una struttura organizzativa flessibile e moderna. E perché sia così, è necessario che tutta l’azienda, anche le persone non coinvolte direttamente, sia a conoscenza del progetto e che tutti contribuiscano alla ridefinizione del modo di operare, in rapporto al nuovo modello organizzativo che si va affermando con l’introduzione del telelavoro. Per forza di cose è necessario assicurare un sistema incentrato sulla piena valorizzazione delle risorse umane, basato sul rispetto e la fiducia reciproca, supportati da regole e indicatori di controllo. La compartecipazione, l’autogestione, la flessibilità, il lavoro di gruppo, sono parole che devono acquisire un senso reale in azienda. Comune all’estero, il telelavoro rappresenta ancora una modalità lavorativa innovativa in Italia – il che significa che ben pochi sono interessati ad applicarlo nella propria azienda. 1.2 la normativa Purtroppo, manca ancora una normativa specificatamente ad esso dedicata, anche se l’argomento è trattato da numerosi testi legislativi: tra questi, la legge 191/98 (che 7 sancisce i diritti fondamentali dei lavoratori, ma è specificatamente rivolta alla Pubblica Amministrazione) e la legge 53/00 sulla conciliazione dei tempi. Altri riferimenti sono disponibili nel riquadro Normativa di riferimento, più avanti in queste pagine. Nel settore privato è senza dubbio applicabile, pur non essendo stato redatto sul territorio nazionale, il “Framework Agreement on Telework”, un accordo quadro siglato dalla Confederazione Europea Sindacale con molte associazioni imprenditoriali nel luglio del 2002, i cui principi includono: volontarietà e reversibilità del telelavoro, pari opportunità con i lavoratori in sede, reperibilità giornaliera stabilita e garanzia di pari impegno professionale, copertura assicurativa ed assistenza a carico dell’azienda Va ricordato inoltre, che anche la Commissione Europea ha visto nel telelavoro uno strumento di importanza strategica per realizzare due obiettivi: aumentare la flessibilità e la produttività delle aziende e, nello stesso tempo, accrescere la competitività internazionale. 1.3 in sintesi: DEFINIZIONE - caratteristiche base del Telelavoro Forma di lavoro effettuata in un luogo distante dall’ufficio centrale o dal centro di produzione. Implica l’utilizzo di tecnologie che facilitino il collegamento e permettano la comunicazione. Si basa su cinque parametri: - Delocalizzazione produttiva - Utilizzo intenso di sistemi informatici - Esistenza di una rete di comunicazione (dell’impresa o infrastrutturale) - Modifica della struttura organizzativa tradizionale - Flessibilità di impiego, erogazione e gestione del lavoro 8 Telelavoro vuol dire avere la possibilità, in alcuni momenti, di svolgere la propria attività nel luogo e nel tempo più consono ed opportuno, pur prevedendo momenti aggregativi che evitino il rischio dell'isolamento. Il Telelavoro non va identificato con il lavoro a domicilio, né collegato al lavoro abusivo o la bassa manovalanza. Il Telelavoro comporta lavorare in modo autonomo, con piena consapevolezza dell'obiettivo da raggiungere. FORME DI TELELAVORO Telelavoro a domicilio: è la forma più classica di lavoro decentrato. E’ nata per i lavori definiti a basso profilo e si è poi rivelata adatta per le mansioni più evolute. Telelavoro mobile: è una forma di Telelavoro utile per coloro che svolgono attività per cui è necessario spostarsi sovente. Attraverso un pc portatile e telefono cellulare è sempre possibile connettersi, anche dall’ufficio del cliente, ed avere a portata di mano tutte le informazioni presenti in azienda Telecentri: in rapida espansione, sono centri di servizio presso i quali ci si può recare per ottenere una connessione internet, servizi fax, telefonia, ecc. Telelavoro Office to Office: è una particolare predisposizione delle reti informatiche che permette ai lavoratori di ritrovare virtualmente il loro ambiente di lavoro abituale, applicativi, dati, ecc. ovunque essi siano Durata: tipicamente questo viene concordato in base alle esigenze reciproche ed alle specificità del lavoro NOTA! NOTA! Ben diverso è il concetto del Lavoro a Domicilio che, come definito dalla convenzione internazionale OIL 177 si riferisce a “Lavoro eseguito da una persona nel proprio domicilio o in altri ambienti di sua scelta diversi dal posto di lavoro del datore di lavoro.. indipendentemente da che fornisce l’attrezzatura e i materiali..” - in questo caso, dunque, il lavoratore non si reca presso i locali aziendali ma opera costantemente altrove. 9 NORMATIVA DI RIFERIMENTO A partire dalla riforma Bassanini il legislatore si è preoccupato di emanare norme di riferimento per l’introduzione di forme di lavoro a distanza • Legge n. 191, del 16 giugno 1998 (Bassanini Ter) – Art. 4 – Lavoro a distanza nelle Amministrazioni pubbliche • DPR n. 70 del 8 marzo 1999 – Modalità organizzative per l’applicazione dell’articolo 4 della Bassanini Ter; criteri per l’istallazione e l’utilizzo della postazione di lavoro • Accordo quadro del 24 marzo 2000 tra ARAN (agenzia per la rappresentanza negoziale nel pubblico impiego) e le Organizzazioni Sindacali, stabilisce i criteri per assegnare il Telelavoro dipendenti delle amministrazioni pubbliche • Legge n. 877 del 1973 – Telelavoro come oggetto di contratto di lavoro subordinato a domicilio Riferimenti a contratti di Telelavoronel Codice Civile: • Art. 2082 c.c. – Telelavoro oggetto di contratto d’appalto • Artt. 2222 c.c. e 2083 c.c. - Telelavoro nel contratto d’opera • Artt. 2113 c.c. e 429 c.p.c. – Telelavoro come contratto di lavoro parasubordinato • Art. 2049 c.c. – Telelavoro come lavoro subord. ordinario APPLICAZIONE –come rendere operativo il telelavoro E’ vero che la tecnologia in rapida evoluzione permette ora video-connessioni, accessi in real-time, eccetera, ma ci sentiamo di dire che sono più facilmente telelavorabili le attività che comportano: - un alto grado di lavoro intellettuale, poco manuale; - compiti gestibili individualmente o comunque facilmente, suddivisibili in pacchetti di lavoro; - spirito di iniziativa e capacità di conseguire obiettivi senza bisogno di stretta supervisione, quindi buona autonomia; - risultati e criteri di qualità misurabili; - macchinari non eccessivamente voluminosi e costosi 10 PUNTI DI FORZA Maggiore possibilità di conciliare la vita familiare con le esigenze lavorative, flessibilità nella gestione del tempo Minore assenteismo Maggiore motivazione, gratitudine responsabilità del lavoratore e senso di Maggiore facilità di rientro al lavoro per persone che sono state costrette ad allontanarsi dal mondo del lavoro per brevi o lunghi periodi di tempo. (es. maternità, malati a carico, studio, problemi di salute, etc.) Minori tempi e costi di trasporto Maggiore efficienza e minori distrazioni, al lavoro CRITICITA’ Costi per il datore di lavoro (linee telefoniche, materiale informatico, etc.), sebbene sempre meno esosi Rischio di isolamento del lavoratore Difficoltà legate al cambiamento, alla necessità che sia chi telelavora che chi no ne condivida le modalità Necessità di definire un contratto di Telelavoro per ogni telelavoratore (in funzione delle modalità concordate) Possibile timore da parte del datore di lavoro che il telelavoratore non sia controllabile a casa, come in ufficio Flash! Flash! alcuni TESTI NORMATIVI sono consultabili nel CD allegato 11 2. come organizzare il telelavoro Una buona programmazione è alla base della riuscita di qualsiasi cambiamento. Un progetto che comporta una sperimentazione più che mai deve basarsi su una spirale virtuosa che alterna momenti di analisi dati, pianificazione, realizzazione, rilevazione risultati e loro riesame, per programmare opportunamente la fase successiva ed introdurre eventuali adeguamenti. Nel caso specifico vi suggeriamo le seguenti fasi da svolgere: Alcune delle fasi sopra indicate possono in parte sovrapporsi, in termini di tempo, o essere riprese più volte per successivi approfondimenti, o estendersi oltre i tempi inizialmente ipotizzati… L’importante è che ci sia un programma stabilito inizialmente al quale ricondurre le attività e che si sviluppi tenendo in considerazione esigenze ed aspettative dell’azienda e dei lavoratori (vedi l’esempio nella pagina a fianco). Si consiglia di attuare un percorso di progettazione compartecipata per garantire un risultato più stabile ed efficace, anche se prendere decisioni può richiedere un po’ più di tempo e pazienza. RICORDA! RICORDA! il programma di lavoro va adattato alla situazione organizzativa, caratteristiche ed agli obiettivi dell’azienda. Quanto segue è una traccia, a titolo di esempio ma non esaustiva o imperativa! 12 13 2.1 informarsi ed informare, innanzi tutto Come abbiamo visto, il telelavoro non può essere attuato indiscriminatamente: è necessario capire quali funzioni o ruoli aziendali si prestino a questa modalità, ed in che termini. È quindi lecito pensare che non tutti possono necessariamente avere accesso al telelavoro, o non con le stesse modalità. Innanzitutto è importantissimo spiegare a tutti in azienda come si intende procedere per realizzare il telelavoro. Una cosa utile è riunire tutto il personale e chiarire: perché avete deciso di attuare il telelavoro quali finalità e quali aspettative avete vantaggi e difficoltà che vi aspettate quali caratteristiche avrà il telelavoro nella vostra organizzazione es. telelavoro, telecentro, soluzione ‘a richiesta’ ecc. in base a quali criteri si definirà chi e come potrà utilizzare il telelavoro, e quando Sapere perché e come vengono introdotti dei cambiamenti è funzionale ad assicurare che ciascuno nel gruppo di lavoro: 1. capisca 2. possa intervenire, chiedere, esporre dubbi 3. possa condividere ed essere propositivo Flash Flash esempio su CD ATTENZIONE! ATTENZIONE! I cambiamenti sono sempre un argomento delicato, e devono essere presentati a tutti. Il telelavoro è un’opportunità, per lavoratori e azienda, e direttamente o indirettamente tocca tutti. I colleghi, i collaboratori, coloro che condividono le stesse risorse (documentazione, hardware, files) con i telelavoratori dovranno sapere e condividere il fatto che in certe situazioni potrebbero non trovare in ufficio persone o cose che abitualmente ci sono: se sono informati sin dall’inizio sarà più facile per loro affondare la novità e organizzarsi adeguatamente, o suggerire come evitare di intralciarsi. 14 2.2 chi si fa avanti? Una volta sensibilizzati tutti quanti nell’organizzazione, sarà più facile dare una chiacchierata di approfondimento con quei lavoratori/trici che più utilmente possono essere indirizzati al telelavoro. Possono essere le persone che l’azienda vorrebbe telelavorassero, quelle che si intuisce potrebbero averne maggiori benefici, o che si candidano per interesse personale. E’ bene tener presente che, come sovente succede, introdurre l’argomento del telelavoro genera nei lavoratori l’una di due possibili reazioni: - da una parte diffidenza (“chissà cosa vuole da me l’azienda..”) - dall’altra desiderio (“potessi farlo io, il telelavoro!”) In entrambi i casi, non è tutto oro quello che luccica!, e viceversa. Il telelavoro non va scelto sulla base dell’emotività: è invece necessaria una buona dose di analisi, con il diretto coinvolgimento dei responsabili del personale e meglio ancora se con l’aiuto consulenti esterni. Solo così si può evitare di scoprire che ci sono difficoltà quando si è già in realizzazione.. Fondamentalmente è necessario valutare quanto segue: quali ruoli organizzativi possono essere telelavorabili (chi) quali implicazioni ne derivano, rispetto a tutte le responsabilità e mansioni svolte da ciascuno di quei ruoli: in altre parole, quali specifiche attività si possono fare in telelavoro e quali no (cosa) quali strumenti e prassi adottare, sia dal punto di vista formale (contrattualistica del lavoro), aziendale (modalità e procedure interne), individuale (come organizzarsi una routine fuori dalla routine), per garantire un buon fluire delle attività in telelavoro, senza contraccolpi (come) quali strumenti sono necessari, e perché (con cosa) come controllare se la cosa funziona? se i risultati sono all’altezza delle aspettative, se non ci sono contraccolpi e piuttosto vantaggi? (quanto) 15 ATTENZIONE! ATTENZIONE! Un sistema sempre valido per evitare problemi sulle scelte effettuate è legare quelle scelte a criteri oggettivi, comunicati e condivisi, in modo che sia facile spiegare le decisioni prese. 2.3 individuare i “telelavoratori” È possibile che l’Organizzazione abbia già in mente quali vantaggi avrebbe inducendo a telelavorare certi lavoratori piuttosto che altri. Le scelte aziendali possono nascere da : analisi di costi (es. quale tipo di postazione è più onerosa) opportunità organizzative (es. certi strumenti/documenti non possono uscire dall’azienda) necessità strumentali (es. alcuni macchinari o programmi di lavoro non sono esternalizzabili) esigenze individuali note all’azienda (es. problemi familiari, di trasporto, handicap fisici) ed altro ancora.. Tali valutazioni a priori sono molto importanti ma non sono necessariamente corrette, poiché sovente gli schemi mentali a cui siamo soggetti deviano i criteri di selezione. Una predeterminazione dall’alto di chi sarà oggetto della sperimentazione del telelavoro può generare più danni che benefici e minare il percorso ed i risultati dell’investimento. RICORDA! RICORDA! passare al telelavoro è una scelta volontaria, il cambiamento va accettato sia dall’azienda che dal lavoratore quasi tutti i ruoli possono essere telelavorabili almeno in parte, non solo quelli che appaiono più semplici da convertire: è necessaria una buona dose di oggettività e di analisi prima di proporre o negare una richiesta 16 Il fatto di partire da una diffusa comunicazione dei progetti aziendali, la conseguente apertura ad accogliere proposte e candidature, abbinata ad una buona capacità di ascolto, può aiutare ad avere una prospettiva più ampia e corretta. In ogni modo, il fine è giungere and una macro analisi dei settori individuati come oggetto ideale di sperimentazione. Esempio: U N IV E R S O : D ip e n d e n ti A z ie n d a A d d e tti s e r v iz i P . O . R esp. d i F u n z io n e A d d e tti I m p ie g a t i a m m e te c n s e rv iz i P .T . P o p o la z io n e O PERAI C o m m e r c ia li P o p o la z io n e IM P IE G A T I Bisogna che sia i lavoratori che l’azienda siano motivati e convinti rispetto alla scelta di cambiare il modo di lavorare. Se si incontrano difficoltà nel coinvolgerli, può voler dire : è stato sottovalutato qualche aspetto che preoccupa ci sono timori inespressi che rendono i lavoratori diffidenti le finalità, il percorso e le modalità non sono chiare a sufficienza per gli interessati Qualunque sia la ragione dell’incertezza, è bene cogliere lo spunto per approfondire la questione ..e magari per migliorare contenuto e/o forma delle comunicazioni rivolte al personale. Può essere opportuno erogare un questionario motivazionale, per esaminare la percezione che i lavoratori hanno acquisito del telelavoro e di quali fattori, personali e lavorativi, possono facilitare o ostacolare la sua applicazione. 17 Il questionario è uno strumento di indagine piuttosto flessibile, relativamente semplice da predisporre e piuttosto rapido in termini di raccolta ed analisi di dati. Flash! vedi esempio di QUESTIONARIO MOTIVAZIONALE sul CD allegato Il questionario allegato è solo un esempio, ma può dare degli spunti interessanti. Un buon questionario deve essere: semplice ben spiegato sintetico veloce da compilare trasparente nelle finalità chiaro nella forma e negli obiettivi Perché sia più efficace e facile da usare è opportuno che includa parecchie domande chiuse, a scelta multipla, anche se le risposte, essendo sovente forzatamente generalizzate, non permettono di esprimere le opinioni con grande dettaglio. Dunque è buona prassi concludere con uno spazio “Note” dove sia possibile scrivere liberamente commenti o integrazioni alle risposte. ATTENZIONE! ATTENZIONE! E’ utile iniziare a sperimentare strumenti di comunicazione in rete, e nel caso specifico distribuire il questionario via web. Ad es.: questionario on-line come pagina web sul sito aziendale agli interessati, e-mail con indicazioni delle modalità di accesso raccolta automatica delle risposte in database elaborazione e rappresentazione elettronica dei dati raccolti condivisione dei risultati con tutti gli interessati via mail, sito, webcast, o altro La condivisione dei risultati, seppure con le dovute cautele rispetto alla non pubblicazione di informazioni personali (D. Lgs. 196/03 in materia di privacy e protezione dei dati personali, e 18 successive enunciazioni) è una fase molto importante e idealmente deve essere corredata da tabelle, grafici o altri sistemi che ne facilitino la lettura. Risparmio sul viaggio (tempi e costi) Per quali motivi sceglieresti di lavorare da casa? Maggiore flessibilità di orario Minori interruzioni durante il lavoro 7,00 Prendersi cura dei figli 6,00 Possibilità di svolgere altre attività ad hobby Possibilità di lavorare e risparmiare di più Lavorare in un ambiente più gradevole 5,00 4,00 Più tempo da dedicarre alla vita familiare 3,00 Maggiore produttività 2,00 Maggiore concentrazione 1,00 Lavorare con maggiore autonomia 0,00 Altro Nota bene che quanto sopra esposto rappresenta una mera indicazione di cosa potrebbe essere fatto: metodi più tradizionali ed immediati possono essere analogamente usati. NOTA! NOTA! Se siete una piccola organizzazione, potreste trovare quanto sopra eccessivo o ridondante. Certo le scelte operative vanno fatte analizzando correttamente le vostre specifiche necessità, ma non dimentichiamo che questa è solo una traccia! Al proposito è bene sottolineare che: il ‘fai da te’ non è sempre la soluzione più pratica: sovente le soluzioni tecnologiche, come pure quelle organizzative, risultano più semplici e praticabili se affidate a validi consulenti esterni, con considerevoli benefici in termini di efficienza, risparmio, rapido raggiungimento degli obiettivi! INVESTIRE BENE significa RISPARMIARE, e farsi aiutare da chi è più esperto o ha una visione più distaccata delle questioni aziendali è sovente una scelta saggia. 19 Se il questionario è stato correttamente impostato, parte dei risultati possono già fornire indicazioni molto importanti per condizionare le scelte tecniche ed operative che si renderanno necessarie per preparare l’implementazione del telelavoro e per prevenire possibili difficoltà legate a timori delle/gli interessate/i. VANTAGGI ATTESI Maggiore Autonomia Maggiore Concentrazione Maggiore Produttività Maggiore Serenità Maggiore Presenza in Famiglia SVANTAGGI ATTESI Minore Visibilità Cultura del Lavoro 20 Minore Comunicazione Interna Minori Straordinari 2.4 valutare la “telelavorabilità” La bizzarra parola “telelavorabilità” sta ad indicare quanto le singole mansioni o attività svolte da un soggetto che ricopre un certo ruolo organizzativo possono essere gestibili fuori dell’ ufficio o luogo di lavoro dove normalmente vengono svolte. Per fare un esempio, un normale addetto alla Reception non avrà probabilmente molte mansioni che non comportano la presenza presso la Reception stessa, che tipicamente va presidiata durante tutto il turno di lavoro per accogliere chi entra in azienda. 21 Le attività “telelavorabili” sono viceversa quelle che possono essere eseguite altrove, se si riesce a ricreare una situazione adeguata. Ad esempio, l’addetto al Centralino ha più chances del Receptionist di ottenere il telelavoro, poiché il suo compito non comporta accoglienza fisica ma la gestione di un sistema di trasferimento chiamate e connessioni di linee interne ed esterne. RICORDA! ICORDA! una volta individuati i soggetti che l’azienda intende avviare al telelavoro ed ottenuta la loro disponibilità, prima di procedere è essenziale analizzare con oggettività le mansioni loro attribuite per individuare quanto queste possono essere trasferibili in un luogo diverso da quello originariamente destinato allo scopo. Il modo più efficace è analizzare la descrizione del Ruolo Organizzativo oppure il Mansionario, ovvero l’elenco delle responsabilità, mansioni, attività e modalità operative collegate ad una specifica posizione nell’organigramma dell’azienda. ATTENZIONE! ATTENZIONE! Le aziende che non hanno mansionari o descrizioni di ruolo possono trovare formule intermedie, più veloci, per raggiungere lo scopo. Tuttavia una buona analisi dei Ruoli Organizzativi è una cosa saggia da predisporre, prima o poi!! Il metodo qui proposto consiste nel costruire una griglia, con più colonne che incrociano le righe dove sono riportate le singole mansioni/responsabilità del Ruolo; ogni colonna corrisponde ad uno dei criteri adottati per valutare la telelavorabilità, e sui punti di incrocio registra il punteggio. I criteri adottabili sono numerosi, in base alle caratteristiche ed alle priorità dell’azienda, ma tipicamente includono parametri tipo quelli che seguono: 22 quali sono gli elementi di ingresso e di uscita delle attività/ processi di lavoro, e di che natura sono (input & output) con quali modalità si svolge una determinata attività (es. necessita interazioni con persone, macchinari, è saltuaria, costante, comporta interazioni con altre persone..) quale tecnologia è attualmente utilizzata per lo svolgimento dell’attività, o quale si renda necessaria per svolgere il proprio lavoro in remoto ed altri ancora.. Per ognuno di questi criteri è necessario attribuire una valutazione, che più facilmente può avere la forma di un punteggio, tipo: scarso, buono, ottimo.. Volendo sintetizzare in termini matematici, è più facilmente calcolare le valutazioni in forma di indicatori. E’ anche molto importante assicurare che criteri e punteggi siano preventivamente definiti bene e descritti in una tabella, per evitare che possano essere interpretati in maniera diversa da persone diverse Alcuni esempi potranno meglio chiarire cosa intendiamo… 3 2 1 INPUT Dati ed informazioni completamente informatici, o anche cartacei ma trasferibili altrove Dati ed informazioni potrebbero essere informatizzati, volendo; se cartaceo non è facile trasferirli Dati ed informazioni complessi, di tipo verbale, difficili da trascrivere (su carta, file o altro) MODALITA' attività gestita in autonomia e autocontrollo; l’uso di strumenti telematici è abituale; pochi soggetti coinvolti relativa autonomia o informatizzazione; limitata necessità di interazione; scarse esigenze di nuove modalità di lavoro l’attività necessita di parecchia interazione con altri soggetti, e di tracciabilità dei dati; prassi in uso da rivedere,amalgamare TECNOLOGIA per remotizzare il lavoro non serve molto: trasferimento di documenti cartacei, telefono, auto, pc con applicazioni… necessario forse qualche applicativo, hw/sw accessibili ma da reperire in qualche modo, etc necessario l’accesso ad applicativi particolari, difficoltà di connessione/ accesso alla rete aziendale… altro… 23 Un ulteriore livello di valutazione possibile, è quanto ciascuna attività incide sul lavoro complessivo assegnato ad una persona nell’ambito di un determinato ruolo. Introducendo questa variabile percentuale, va a determinare il peso che la specifica attività ha sulla telelavorabilità del ruolo. Dopo di che rimane solo da stabilire quale valutazione minima debbano avere i ruoli per poter essere considerati telelavorabili e l’analisi può dirsi sufficientemente completa per permettere di individuare in maniera oggettiva quali posizioni sono includibili o meno nella sperimentazione. Ecco un esempio di tabella, risultante dal percorso succitato, e di comparazione tra venti diversi ruoli organizzativi valutati: LEGENDA INDICI Da 11 a 15: attività telelavorabile Da 6 a 10: attività telelavorabile, per la quale però necessitano attente valutazioni organizzative Fino a 5: attività difficilmente telelavorabile 24 INDICI DI TELELAVORABILITA' - MEDIE PONDERATE 12,1 1 11,8 2 11,4 3 11,5 4 11,6 5 6 11,6 7 11,6 12,4 8 12,8 9 9,5 10 12,8 11 13,5 12 11,7 13 11,6 14 13,6 15 13,7 16 12,8 17 12,1 18 9,2 19 11,7 20 Si vede da questa elaborazione che, se l’Organizzazione ha per esempio stabilito che un ruolo deve avere minimo un punteggio di 12 per essere considerato ‘Telelavorabile’, solo i lavoratori/trici che ricoprono 9 tipi di ruoli (1, 8, 9, 11,12, 15, 16, 17, 18) potranno essere considerati per il telelavoro. 25 3. connettere i telelavoratori e l’azienda Telelavorare vuol dire, la maggior parte delle volte, ricreare a casa condizioni simili a quelle dell'ufficio. Se in ufficio usiamo la posta elettronica, i file in rete, la stampante, probabilmente anche quando telelavoriamo avremmo bisogno degli stessi strumenti... e se non funzionano, quanto stress! Ma non ci dobbiamo fermare qui: esistono tantissimi strumenti che normalmente non utilizziamo quando lavoriamo “dal vivo” con i colleghi, e che invece sono utilissimi per il lavoro a distanza. Lavorare a distanza senza gli strumenti giusti può essere molto più faticoso del normale. Vi portiamo un caso: se lavorate in un gruppo “poco propenso alla tecnologia”, la cosa più facile che vi si possa proporre per fare una riunione a distanza è una bella conferenza telefonica. Si tratta di una telefonata a cui partecipano più persone contemporaneamente. Beh, se avete avuto questa esperienza sapete che dopo la conferenza telefonica vi sentite come dopo un allenamento in palestra o dopo un esame... Una faticata, ma certo molto meno che non dover andare in ufficio in centro, traffico, parcheggio, tempo, ecc.! La complessità dell'evento aumenta se le persone che partecipano non si conoscono bene (per cui si spende metà del tempo a cercare di capire di chi sia la voce di chi sta parlando) o quando si devono discutere dei budget o dei documenti. Allora inizia un balletto di “gira pagina”, “come vedete in alto” e se vi distraete anche solo per un secondo siete finiti, sarà come essere dei ciechi in un mondo di persone disattente! CONSIGLIO! CONSIGLIO! superate l'inerzia, investite qualche minuto per imparare ad usare un nuovo strumento informatico e lavorate meglio per il resto dei vostri giorni… 26 3.1 quali strumenti servono Ebbene sì, per mettere su un progetto di telelavoro è necessario avere un tecnico che ci supporti. Se non siete propensi ad imparare come si collega una nuova stampante o come si installa un programma, evitate la frustrazione del faida-te, e chiedete alla vostra azienda che vi affianchi una personcina esperta in informatica che vi aiuti a superare quei piccoli imprevisti che ci saranno. Inevitabilmente. Sì! Ci saranno. Dividiamo gli strumenti per il telelavoro in indispensabili e utili. Ovviamente immaginiamo che voi svolgiate un lavoro d'ufficio, se non fosse il caso... il tutto non si applica. Senza gli strumenti indispensabili potete anche lasciar perdere. Senza quelli utili farete molta fatica (cfr. esempio della conferenza telefonica nell'introduzione di questo capitolo), ma ce la farete comunque. 3.2 strumenti indispensabili PC PORTATILE Qualcuno preferisce un PC fisso, ma un vero telelavoratore non ne può fare a meno: il PC portatile diventa una sorta di simbionte del telelavoratore. Non avrete bisogno di un computer molto potente. Un normale portatile di fascia bassa (nell'ordine dei 500€ Marzo 2007) andrà più che bene per un ordinario lavoro d'ufficio. Se siete pendolari, investite qualcosa di più per una batteria di lunga durata e un processore a basso consumo, che vi permetteranno di lavorare in treno. 27 ATTENZIONE! ATTENZIONE! Un computer o due computer? Come tutte le cose, anche questa va a gusti. Ma nella nostra esperienza un computer solo è la soluzione più efficiente. Nei periodi in cui io ho avuto due computer ho passato la maggior parte del mio tempo a cercare quale fosse l'ultima versione di quel documento e su quale dei due avessi scaricato l'ultima volta la posta. Senza contare che fornire un solo computer ad un dipendente costa meno! Se proprio il dipendente non vuole fare a meno di tastiera e mouse, potete fornire una docking station. Da evitare, invece, i monitor CRT (quelli ingombranti, ormai passati di moda): consumano tanto, emettono radiazioni e affaticano la vista. Insistente con i vostri telelavoratori resistenti al cambiamento perchè sperimentino un monitor LCD per qualche settimana, e vedrete che non sentiranno più l'esigenza di un CRT. CONNESSIONE VELOCE La connessione ad Internet determina la velocità del vostro lavoro di scambio documenti, email, nonché la possibilità di effettuare conferenze. Ovviamente più la connessione è veloce, meglio è. Dovendo fare i conti con i costi di attivazione e di abbonamento, il consiglio è quello di rimanere su una connessione ADSL di fascia media (1Mbps – 4Mbps). La banda garantita è un buon parametro da considerare, ma per le applicazioni di telelavoro normale, non è solitamente un aspetto critico (nel senso che se per qualche secondo non avete a disposizione tutta la banda, ma solo una sua frazione, probabilmente ve ne accorgete neppure). Se preferite la 28 certezza derivante da una banda garantita, non c'è bisogno che superiate i 64Kbs, altrimenti i costi cominciano ad essere molto elevati. Vi invitiamo a leggere il capitolo “Attivare la connessione” per avere a disposizione più elementi per la scelta. ACCESSO AL SERVER DI POSTA ELETTRONICA Uno dei servizi indispensabili per lavorare da remoto è la posta elettronica. Normalmente potrete incontrare due tipi di server di posta elettronica: i server “standard” POP o IMAP oppure Exchange (esistono anche altri sistemi, come ad esempio Lotus Notes, che però stanno diventando sempre più rari). Nel primo caso qualunque programma per la lettura della posta elettronica andrà bene. I più diffusi sul mercato oggi sono Outlook, Outlook Express, Mozilla Thunderbird, Eudora. La mia raccomandazione è quella di usare Mozilla Thunderbird. Si tratta di un programma FLOSS - OpenSource e Free (nel senso di gratuito) che ha diverse funzionalità che lo rendono preferibile agli altri: la ricerca istantanea tra le vostre mail (basta scrivere una parola e le mail vengono filtrate) un filtro antispam eccezionale, che impara dai vostri comandi ed in un paio di giorni vi libera dalla posta indesiderata la possibilità di leggere e scrivere secondo diverse identità (indirizzo privato, indirizzo ufficio, etc.) la possibilità di leggere la posta anche quando non connessi ad internet. una buona protezione da virus e phishing, che rende più difficile a questi di insidiarvi, senza però limitarvi nelle operazioni Outlookè Outlook da preferire nel caso in cui usiate l'agenda in rete e i contatti, oppure se gli altri colleghi lo usano. 29 Non vi consigliamo di usare Outlook Express (che è molto diffuso e quindi molto vulnerabile a tutti i tipi di attacco), né Eudora (che non è rimasto al passo con i tempi per quel che riguarda le funzionalità innovative di Thunderbird). ATTENZIONE! ATTENZIONE! Posta Fuori Linea: Se avete una connessione a tempo potete leggere e scrivere la posta in modalità “fuori linea”, ossia mentre non siete connessi ad Internet. Funziona così: vi connettete ad internet, scaricate la posta e successivamente indicate al programma di voler lavorare fuori linea (off-line mode). A questo punto potete staccare la connessione (disconnetti), leggere la vostra posta, rispondere ai messaggi, riorganizzarli. Quando siete soddisfatti, o dopo un certo numero di ore potrete ricollegavi per alcuni minuti, mandare il programma della posta in modalità “in-linea”, e scegliere di inviare la posta accodata. Praticamente tutti i programmi di posta supportano questa funzionalità. PENNA USB (O UN CD RISCRIVIBILE) Lavorando fuori ufficio è importante avere un supporto trasportabile sul quale mettere i documenti. La soluzione più comoda e conveniente è la penna usb (che ad oggi costa 15€/Gb – Marzo 2007). Qualora non l'aveste, potete usare dei CD (magari riscrivibili, per ridurre i costi e gli impatti ambientali) per trasportare i vostri file. UDF: UDF: Se spostate spesso file dal computer ai CD, può essere comodo installare un sistema di masterizzazione che si chiama UDF (nomi commerciali sono IN-CD, DirectWrite, etc). Questo sistema permette di aggiungere velocemente pochi file al supporto, senza creare una volta un CD vuoto. 30 ATTENZIONE! ATTENZIONE! il computer su cui volete leggere il CD deve aver installato il supporto UDF. TELEFONO Per lavorare da remoto con i colleghi è comunque utile avere a disposizione un telefono. Se possibile è meglio un telefono fisso, sia per ragioni economiche, sia per la probabile lunghezza delle telefonate, che il principio di precauzione per la salute vorrebbe non venissero fatte al cellulare (ma questa, mi rendo conto, non è scienza). Se disponete di una connessione sufficientemente veloce, vi invito a considerare un servizio di Telefonia VOIP. VOIP significa Voice Over Internet Protocol, ossia la possibilità di far passare la voce (= la telefonata) su Internet. Esistono una pletora di servizi di questo tipo, e ogni giorno ne nascono di nuovi. Il più famoso è sicuramente Skype, per però vi sconsiglio di usare (spiegazioni nel box in seguito). Tra i servizi che mi sento di consigliarvi ci sono Gizmo e FreeCall. Anche i principali fornitori di ADSL offrono spesso servizi VOIP specifici, che sono in genere di qualità superiore rispetto a quelli “generalisti” a cui ci si può abbonare su Internet. In tutti i casi i servizi VOIP prevedono telefonate gratuite tra utenti dello stesso servizio (VOIP verso VOIP) e spesso tariffe molto convenienti verso i telefoni fissi tradizionali. A titolo di esempio, FreeCall oggi come oggi (marzo 2007) offre telefonate gratuite ai fissi in più di 200 paesi. In realtà le telefonate sono gratuite per 3 mesi. Passati i 3 mesi dovrete acquistare di 10€ di traffico ed avrete altri 3 mesi di telefonate gratuite. Potete spendere il traffico ad esempio sui cellulari, sui paesi non coperti dal servizio gratuito, oppure inviando SMS in tutto il mondo a 5 eurocent. 31 CONSIGLIO: CONSIGLIO: Questione di protocollo: Esistono diverse ragioni per non scegliere Skype, alcune filosofiche, altre tecniche. Skype è il servizio più famoso e più pubblicizzato, acquistato da qualche mese dal colosso e-bay, che prevede di fare miliardi con il suo utilizzo. Esiste un protocollo standard per le chiamate via Internet: il SIP. Il vantaggio di avere uno standard (una lingua comune) è evidente: si mettono in concorrenza i vari fornitori di servizi rispetto alla loro qualità, alla bravura tecnica, all'innovazione, ecc. Per questa ragione esistono decine di produttori di telefoni SIP, di router SIP, di telefoni software SIP. Se mi registro ad un servizio che parla SIP e il fornitore decide di alzare i costi, posso decidere di spostarmi presso un altro fornitore senza dover cambiare tutta la mia attrezzatura, configurazione, ecc.... cambio solo l'indirizzo del fornitore. Sia Gizmo che Freecall sono servizi basati su SIP, quindi potete usarli con il programma scaricabile dal sito o con un qualunque dispositivo SIP. Al contrario, Skype parla una lingua sua (protocollo proprietario e segreto) il che ovviamente non consente di passare ad altro operatore in caso siate insoddisfatti. Non sempre questa differenza è chiara a chi scegli e skype. La strategia commerciale che adotta skype è quella di accaparrarsi milioni di clienti, perché così potrebbe diventare un quasi-monopolista e avrebbe poi la possibilità di imporre le sue condizioni al mercato. Infine, per i più tecnici: skype “ha il difetto” di usare la porta 80, che normalmente è destinata ai siti Web (quindi se uno dei vostri applicativi richiede l’uso dedicato della porta 80, questo lo rende incompatibile con Skype). Non è un approccio molto corretto, a parer mio, perché in questo modo skype sfrutta, per inserirsi, la confidenza che molti utenti hanno con la porta 80. 3.3 strumenti utili VPN, ACCESSO ALL'ARCHIVIO DA FUORI SEDE Se non ce l'avete, cercate almeno la sincronia files. Per permettere l'accesso all'archivio dei documenti mentre si è fuori sede è utile installare una VPN (Virtual Private Network). 32 La VPN consiste in un tunnel criptato che permette a chi è connesso “fuori sede” di operare come se fosse in ufficio, e quindi di accedere al server, alla stampante, ecc. Le soluzioni VPN sono molto diffuse proprio per questo scopo. La figura che segue rappresenta una possibile configurazione ACCESSO ALLA VPN In figura il VPN client rappresenta il computer di un dipendente fuori sede. Egli si connette ad internet normalmente e poi attiva il tunnel criptato per accedere alla rete aziendale. L'unica differenza nell'accesso alle risorse dell'ufficio in VPN è data dalla velocità di accesso, che è limitata dalla velocità della connessione ad internet. INSTANT MESSENGER Uno strumento molto utile per lavorare a distanza è l'Instant Messenger (per gli amici il Messenger o IM). Difficile da spiegare a chi non l'abbia usato, tipicamente prevede fasi alterne di utilizzo. Un inizio in modalità “ragazzino” grazie al quale tutti i giorni i vostri colleghi stenteranno a riconoscervi. Infatti il messenger è un incrocio tra un telefono e 33 la posta elettronica. Un incrocio perchè “si scrive” come nella posta elettronica (ossia la comunicazione avviene principalmente per iscritto, di solito con brevi messaggi, in modalità chat), ma arriva subito e “interrompe” quasi come una telefonata. Il fenomeno diffuso è quello secondo cui al mattino il collega “nuovo” di messenger spende i suoi primi 10 minuti a dire “toh, c'è giovanni che si è appena connesso, è bene che lo saluti”, e così via a mano a mano che i colleghi arrivano in ufficio. Una volta scoperto lo strumento (e quindi anche i codici di comportamento che gli utenti si sono dati) si comincia a scoprirne l'utilità per comunicazioni brevi e istantanee, per le quali non si può aspettare il tempo di risposta di una mail (o l'incertezza del non sapere se il nostro corrispondente l'abbia ancora letta), ma che non abbiano la complessità tale da richiedere una telefonata. Tipicamente le informazioni da messenger sono del tipo “a che ora esci?”, “mi confermi l'appuntamento?”, “ti ricordi come si chiamava quel signore che è passato l'altra settimana”, “vedi mica se ho lasciato sulla scrivania quel foglio”... cose di questo tipo. Diciamo che quando le frasi scambiate sul messenger superano le 5 iterazioni allora è giunto il momento di alzare il telefono perchè la voce è più efficiente. Il messenger è anche utile per la sua “quasi sincronia”. Infatti la comunicazione non è perfettamente istantanea come una telefonata. Questo permette di discutere con più persone in contemporanea, di non essere interrotti dallo squillo del telefono sul più bello di un ragionamento, di non far aspettare inutilmente l'interlocutore appeso ad un filo mentre si cerca una risposta. Gli strumenti Anche in questo caso lo strumento è molto diffuso, e quindi esistono diverse alternative. Iniziamo con il dire che si tratta di un servizio generalmente gratuito, talvolta sponsorizzato dalla pubblicità. 34 Se il vostro server di posta è Microsoft Exchange (e quindi siete “quasi obbligati” ad usare Outlook per leggere la posta) esiste un servizio di IM compreso. Il programma che usate come IM è Microsoft Messenger (lo stesso che usate per MSN), ma i due insiemi di contatti (interni all'azienda ed esterni) tipicamente non si possono parlare. MSN Messenger (compatibile con il più leggero Windows Messenger e con il più recente Live Messenger) è il programma di IM della Microsoft. Molto diffuso, incorpora funzioni interessanti quali l'uso di webcam per fare videoconferenza, possibilità di chat tra più persone, lavagna condivisa, etc. Altrettanto bello è Yahoo Messenger. I due servizi sono talmente equivalenti che ormai hanno deciso di diventare compatibili, e così potete usare un programma per chattare anche con chi usa l'altro. Chi volesse davvero differenziarsi potrebbe scegliere la soluzione concettualmente migliore, ossia JABBER. JABBER Anche nel caso di Jabber vale lo stesso discorso fatto in precedenza per confrontare Skype e la telefonia SIP (cfr. Telefonia VOIP poco sopra). Jabber è un protocollo aperto. Significa che le sue specifiche sono disponibili per tutti e chiunque può scrivere un server o un client jabber. E infatti esistono decine di questi software (sia gratuiti che a pagamento). Come sempre protocolli open scatenano la concorrenza. Il vantaggio di un server Jabber è l'interoperabilità, esistono cioè dei traduttori che vi permetto di parlare con utenti di qualunque altro sistema (non solo MSN e YAHOO, ma anche ICQ, AOL, e altri sistemi minori diffusi in specifici paesi). Interessante notare che Google ha scelto Jabber come suo protocollo per l'IM. Google Talk è basato su Jabber (così come GizmoPhone, telefono IP citato in precedenza). Se potete scegliere, scegliete jabber e state al sicuro dalle sorprese. Come client vi consiglio Google Talk oppure NEOS (www.neosmt.com), che offre anche un servizio di videoconferenza. 35 Come Usare l'IM in soli 4 passaggi NOTA: NOTA: Per facilitarvi la vita abbiamo creato un video-corso che vi mostra le varie fasi del funzionamento. Il corso mostrerà come usare MSN, ma il procedimento è analogo per qualunque altro sistema. Una volta scelta la lingua che vorrete parlare (Yahoo, MSN o Jabber), dovrete seguire i seguenti passi: 1. Scaricare ed installare il programma che vi permette di chattare (reperibili rispettivamente da http://messenger.yahoo.com, http://messenger.msn.it, http://www.neosmt.com o se scegliete jabber http://talk.google.com) 2. Crearvi un account per chattare. Qui le cose si differenziano un po' a seconda del servizio che scegliete: YAHOO: dovete necessariamente avere un'identità yahoo. Se non avete già un indirizzo di posta @yahoo.it (o @yahoo.com, etc) il programma vi chiederà di registrarvi inserendo i vostri dati e di scegliere un nome di fantasia (la vostra identità). MSN: Microsoft usa il concetto di passport, ossia registra la vostra mail e le associa una password, così non dovrete ricordarvi un'ulteriore nomignolo, ma la vostra mail sarà il vostro identificativo. Nonostante le leggende che circolano, Microsoft non fa spam usando il vostro indirizzo. A volte gli altri utenti sì (volontariamente o meno). Anche qui, se non avete già un passport il programma vi guida nella creazione di uno nuovo. Non vi consiglio di creare un indirizzo hotmail per usare il messenger. Usate il vostro indirizzo normale. JABBER: Qui avete più gradi di libertà (e quindi è un po' più difficile). Dovete scegliere anche il server presso cui creare la vostra identità. Vi consigliamo im.apinc.org, 36 ma trovate una lista sempre aggiornata sia di client che di server su www.jabber.org. Come negli altri casi, anche in questo il programma che state usando vi proporrà di registrare un nuovo account. Voi specificherete un server, un nome che vi renda identificabili e la vostra identità sarà del tutto simile ad una mail ([email protected]). 3. Collegarvi (ovviamente perchè la chat funzioni dovete essere collegati ad internet e il vostro programma attivo) 4. Agganciare i vostri contatti (di solito la funzionalità è chiamata ADD Contact). Si tratta di inserire le identità delle persone della vostra rete di contatti. Attenzione, perchè dovete sapere che “lingua” (nel senso di protocollo) parla il vostro contatto. Se usa YAHOO e voi usate MSN o JABBER dovete specificarlo al vostro programma. (NB: Per usare jabber con altri protocolli è necessario avere un'identità per ogni altro protocollo) Fare click su un contatto ed iniziare a scrivere SOFTWARE PER COLLABORAZIONE A DISTANZA Nell'apertura di questo capitolo vi ho raccontato la frustrazione e la fatica del lavoro a distanza senza gli strumenti adatti. Lo strumento che facilita maggiormente la collaborazione a distanza appartiene alla famiglia dei software per la collaborazione a distanza e la videoconferenza. Il mercato è piuttosto nuovo e i prodotti in commercio sono davvero decine. Cito di seguito alcuni tra i più diffusi e che ho provato personalmente (i primi due sono prodotti statunitensi, gli ultimi due italiani) − − − − www.Webex.com www.GotoMeeting.com http://www.skymeeting.net/ http://www.feedbackitalia.it/ 37 Cosa offrono questi prodotti? Le funzioni offerte sono molte. Le più importanti sono: Il coordinatore può invitare ad una riunione remota, tutti gli invitati ricevono una mail ed eventualmente confermano la propria adesione Quando l'incontro inizia, i partecipanti possono parlare usando il microfono del computer, oppure un telefono tradizionale. Se hanno una webcam, si vedono tutte le facce dei partecipanti e le loro espressioni. Chi parla viene ingrandito. Queste funzionalità sono estremamente utili per tenere alta l'attenzione durante la conferenza. Chi parla può mettere a disposizione dei documenti e sfogliarli insieme ai partecipanti (ad esempio si può usare una presentazione Powerpoint per accompagnare la discussione) Esiste una sorta di lavagna sulla quale tutti i partecipanti possono segnare degli appunti o fare degli schizzi per aiutare gli altri partecipanti a visualizzare ciò che intendono dire (questa funzionalità è particolarmente utile se si dispone di Tablet PC o tavolette grafiche) Tutti i partecipanti possono lavorare insieme su uno stesso documento (correggendo, segnando, etc). Molto utile quando si deve discutere remotamente un budget o un testo complesso. Possibilità di “salvare” la riunione per ritrasmetterla, scrivere un verbale, etc. Come scegliere uno di questi prodotti? La scelta è molto difficile. Gli unici criteri oggettivi che mi sento di esprimere sono: la facilità di partecipazione (C'è un software da installare? Quanto è facile installare il software per utenti inesperti? 38 Sono richiesti privilegi sul PC dell'utente? Sono necessarie porte aperte sui firewall?), la qualità dell'assistenza in caso di difficoltà, il costo (canone mensile, tariffa a tempo, acquisto del software) Tutti i sistemi offrono la possibilità di effettuare una demo per 15 giorni o più, il consiglio è quello di provare quello che vi pare più semplice da usare e sufficientemente potente... SISTEMA DI GESTIONE DOCUMENTALE Il Sistema di Gestione Documentale offre la possibilità di: tenere traccia di revisioni e aggiornamenti, recuperare vecchie versioni (ad esempio a seguito di modifiche inopportune o accidentali), verificare chi ha in modifica i documenti (check-in, checkout) per evitare doppie scritture. Inoltre un sistema di gestione documentale offre la possibilità di effettuare ricerche full-text all'interno dei documenti (un po' come fa un motore di ricerca nelle pagine web) e eventualmente di definire un WorkFlow (ossia un flusso di approvazione) nella gestione del documento (ad esempio prima che esca un documento verso il cliente deve ricevere l'approvazione dell'editing e dell'amministratore delegato). Queste ultime funzionalità potranno essere attivate in un secondo tempo, qualora si rivelassero utili per il cliente. Se non si intende utilizzare un sistema di gestione documentale vero e proprio è sempre possibile condividere alcune cartelle utilizzando i privilegi di Windows per garantire la sicurezza di accesso. La procedura più corretta per svolgere questa attività consiste in: 39 Definire utenti con password sicure (e segrete). Una password ragionevolmente sicura è composta di 8 caratteri (di cui almeno un simbolo e un numero), deve cambiare almeno ogni 45 giorni. Definire gruppi di appartenenza degli utenti sul dominio (es: Amministrazione, Commerciali, AD, Personale, etc) e inserire gli utenti nei gruppi Attribuire ad ogni cartella condivisa i privilegi di accesso relativi ai gruppi identificati in precedenza. Normalmente è preferibile attribuire i privilegi ai gruppi con la clausola “ALLOW” e usare solo in casi estremi la clausola “DENY”. Questo sistema garantisce la massima sicurezza possibile, ed è sicuro in qualsiasi ambiente l'utente si trovi (Dos, Windows, Web, etc.), molto difficilmente aggirabile. Sono invece da evitare soluzioni non native nel sistema operativo che si basino su l'attribuzione di una password per cartella. GROUPWARE I software dedicati al lavoro di gruppo vengono comunemente chiamati Groupware. Sono utili in generale, ma in modo particolare quando il gruppo di lavoro è distribuito. Facilitare il lavoro di gruppo significa rispondere a tutte quelle domande che vi sarete sentiti fare 1000 volte in un ufficio dove abbiate collaborato con almeno altre 3 persone: “dove hai messo l'ultima versione di quel documento? Sul tuo PC o sul mio? Ah, sul server? In quale cartella? Ma sei sicura sia l'ultima versione?”, oppure “Mi mandi il numero di telefono di quel signore che si occupa delle stampanti, devo chiedere un preventivo”, o ancora “Mi mandi le tue disponibilità per la prossima settimana?” e infine “Hai fatto quel lavoro...ah no credevo toccasse a Paolo”. Se avete sentito anche voi queste frasi...capirete l'utilità di un Groupware. Le funzioni che un Groupware implementa ricadono di solito nell'insieme che segue: 40 Versioning (ossia tenere traccia delle varie versioni dei documenti (word, excel, powerpoint, etc), di chi ci sta lavorando, di chi l'ha preso per ultimo per lavorarci, ecc.) Motore di ricerca dei documenti, Condivisione dei contatti, Condivisione agenda, Avanzamento di progetto e assegnazione di task Anche in questo caso esistono decine e decine di software che coprono alcune o tutte le funzionalità indicate. Come sempre esistono prodotti commerciali e opensource. La lista che segue non vuole essere esaustiva, ma solo un punto di partenza per esplorare il mondo del Groupware. Considerate che per installare un groupware sono necessarie competenze tecniche medio alte, chiedete quindi al responsabile dei sistemi informativi della vostra azienda! Microsoft Sharepoint (Commerciale) phpProject (OpenSource) e-groupware (OpenSource) dotProject (OpenSource) Microsoft exchange (Commerciale – non gestisce motore di ricerca e versioning) SVN (OpenSource, è solo un servizio di Versioning) MAPPE MENTALI Un buon modo per condividere la conoscenza in un gruppo di lavoro distribuito è costituito dalle Mappe Mentali. I software più significativi per realizzare e condividere mappe mentali sono: Freemind (http://freemind.sf.net) MindManager (http://www.mindjet.com) Cmaps (http://www.cmaps.org) 41 3.4 verificare le esigenze Prima di iniziare la fase operativa del telelavoro è bene che un referente tecnico faccia un sopralluogo iniziale nelle abitazioni dei potenziali telelavoratori per individuare fattori critici che potrebbero rendere inutile tutto il lavoro. Le cose da analizzare durante il sopralluogo sono semplici: Idoneità del luogo in cui il dipendente intende lavorare. In particolare deve essere presente un tavolo sufficientemente ampio, la stanza deve essere illuminata (meglio se lateralmente) e non ci devono essere riflessi sul monitor, né luce diretta (nel qual caso sono utili delle tende). La sedia deve essere adatta al lavoro. Gli impianti devono essere recenti e comodi per l'utilizzo (quindi niente spine volanti, ma ciabatte a norma posizionate in modo razionale) La cosa più critica da individuare è -di solito- come raggiungere la postazione di lavoro con tutti i cavi necessari (in alcuni casi può essere comoda una connessione WiFi, sebbene non mi pare consigliabile vivere in un'area WiFi, né farci vivere i propri famigliari – nulla lo impedisce, comunque) L'elenco degli strumenti che il telelavoratore utilizza normalmente per svolgere le sue mansioni (software e hardware) Una lista della spesa delle attrezzature e materiali da comprare Una lista di competenze tecniche da rafforzare Non dimenticate che una casa non è stata pensata come luogo di lavoro, per cui questa valutazione è davvero opportuna. Solo sulla base delle rilevazioni fatte durante il sopralluogo presso casa del/la telelavoratori/trice sarà possibile valutare 42 l’adeguatezza di impianti, luce, piano di lavoro e seduta, cablaggi rete, ecc. Per conseguenza sarà possibile individuare eventuali migliorie, adeguamenti ed accorgimenti necessari a rendere la casa a norma e attrezzata per lo svolgimento del lavoro. Lo schema che segue può essere utile per impostare il sopralluogo: Traccia Rilevazione Sopralluoghi - Nome Data Luogo Postazione di lavoro Sicurezza Prese elettriche Necessarie altre Necessaria maggiore sicurezza Impianto a norma 3.5 attivare la connessione Si tratta del passaggio concettualmente più semplice, ma spesso risulta essere il collo di bottiglia in cui il progetto rimane incastrato: l'attivazione del contratto ADSL. 43 Il primo punto da verificare è quanti dei telelavoratori abitino in zone rurali. Se il numero è consistente potete prevedere numerosi intoppi nel vostro percorso. Infatti ad oggi (Marzo 2007) il “digital divide” ”, ovvero il divario che esiste tra le persone che hanno accesso ad internet e quelle che non ce l'hanno, è ancora un fenomeno importante in Italia e quindi, mentre le zone urbane sono spesso ben connesse e fioriscono di offerte concorrenti, le aree rurali si trovano a fare i conti con connessioni via telefono analogico, o ISDN. Queste connessioni vanno bene per scaricare la posta e navigare su siti poco pesanti, ma risultano inadeguate ad un utilizzo di VPN, di teleconferenza o di applicazioni avanzate. Ultimamente sono uscite diverse opzioni Internet Flat anche per le linee telefoniche tradizionali che vi permettono, per lo meno, di non spendere un capitale mentre navigate con la vostra lentissima connessione. Al momento la più conveniente è quella di Telecom Italia (www.187.it), ma le compagnie telefoniche si rincorrono velocemente, vi invito quindi a rifare una piccola indagine prima di attivare il vostro contratto flat. La connessione ad internet può avvenire secondo diverse modalità, la tabella che segue tenta di riassumerle: Modalità UMTS/GPRS Vantaggi Disponibile quasi ovunque Possibilità di contratti forfait (valutare se il traffico è sufficiente per il lavoro da svolgere) Svantaggi Elevato costo di connessione (Tariffa di TRE: 0,17 c€/kB - vuol dire che trasferire un file da 1MB costa 1,7€) Velocità non elevata Rete Locale del Cliente Economica Alta Velocità Accesso Telefonico Costo modesto Tradizionale Accesso ADSL Velocità non elevata Costo Modesto Velocità Elevata 44 RICORDA! RICORDA! Nonostante in giro si sentano spesso informazioni false e tendenziose: la sicurezza della connessione è comunque indifferente rispetto al tipo di connessione utilizzata! CONNESSIONE UMTS La connessione veloce tramite cellulare è una buona soluzione quando non sia disponibile l'ADSL. C'è solo un limite: di solito l'UMTS ha una diffusione molto simile a quella dell'ADSL, per cui vi potete aspettare che in una zona rurale dove il servizio ADSL non è disponibile neanche l'UMTS lo sia.... e quindi? Quindi dovete ripiegare su una connessione GPRS, che va più o meno veloce come una connessione telefonica da telefono fisso, ma costa decine di volte di più. CONNESSIONE SATELLITARE La soluzione in questi casi potrebbe essere rappresentata dalla connessione via satellite. Vantaggiosa per l'ovvia ragione di poter arrivare ovunque, presenta numerosi limiti, che ne frenano la diffusione. Il primo limite della connessione satellitare è il costo. Oltre al costo di attivazione del servizio (che normalmente prevede anche la fornitura in comodato o in noleggio delle apparecchiature che sono necessarie a ricevere e a trasmettere il segnale – quindi la parabola, il router, un po' di cavo), si paga un abbonamento mensile che è circa 4-5 volte più caro di una normale ADSL. L'altro limite importante delle connessioni satellitari è costituito dalla latenza del segnale. Quel che succede è che il segnale (che essendo un segnale elettromagnetico viaggia alla velocità della luce) impiega alcuni secondi per andare e tornare dal satellite. Quindi da quando noi inviamo il comando a quando il server lo riceve e a sua volta ci risponde passa un certo tempo. Questo tempo di solito non è un problema (ad esempio se 45 scarichiamo un grosso file, perdiamo qualche secondo all'inizio, ma poi non ci accorgiamo della latenza). Al contrario se stiamo mandando su e giù tanti pacchettini piccoli (ad esempio quando telefoniamo via internet, o quando partecipiamo ad una videoconferenza) il ritardo diventa inaccettabile, e il servizio inutilizzabile. Anche le VPN soffrono spesso a causa della latenza, in quanto lo scambio di dati è importante e frequente. Al momento i principali fornitori di connessioni satellitari sono: http://sat.basedue.com/ (attivo nell'area del Piemonte) http://italia.digiweb.ie/ (attivo a livello italiano e internazionale) http://www.lyngsat.com/ (attivo a livello mondiale) CONSIGLIO! CONSIGLIO! Scegliere tra Connessione FLAT o a Consumo? Nessun dubbio, tutte le volte che sia possibile preferite la tipologia FLAT (ossia a tariffa fissa, indipendente dalla durata del collegamento). Se proprio non potete scegliere la FLAT, oppure vi pare che non convenga, vi raccomando di scegliere tariffe legate al tempo di connessione e non alla quantità di dati trasmessi/ricevuti. Infatti, mentre potete sempre tenere sotto controllo il tempo, è molto più difficile e meno intuitivo sapere se la vostra connessione sta spedendo più o meno di 500MB al mese. E se sforate il limite massimo concordato, normalmente le tariffe sono esageratamente alte e fate in fretta ad arrivare a bollette nell'ordine delle migliaia di euro. CONNESSIONE ADSL Se i vostri telelavoratori abitano in zone raggiunte dall'ADSL... il gioco è fatto, o quasi. Le variabili con cui scegliere il fornitore sono numerose: il costo mensile, la banda media, la banda minima garantita, la possibilità di offrire servizi anche senza linea telecom, l'offerta del router in comodato gratuito o a 46 noleggio. Noi ci siamo appoggiati spesso a Tiscali, che offre velocità e affidabilità ragionevoli a prezzi super-economici. Vale però lo stesso discorso fatto in precedenza per le FLAT telefoniche: le offerte cambiano molto rapidamente per cui vi consiglio di fare un giro tra i vari fornitori e valutare quello che fa per voi. La pecca di Tiscali (così come di tutti i grandi fornitori di servizi internet) è rappresentata dal Muro di Gomma, ossia dal Call Center, attraverso il quale non riuscirete sicuramente mai a risolvere un problema in tempi rapidi o con flessibilità. Si dice che piccoli operatori, come Tex97 (attivo solo nell'area di Torino) o SiPortal (attivo a livello italiano) abbiano una maggior attenzione al cliente e una maggiore flessibilità (che però pagate con costi leggermente superiori) – per la nostra esperienza questo è ancora tutto da dimostrare, ma può valer la pena provare… ATTENZIONE! ATTENZIONE! Fastweb Sì o Fastweb No? Fastweb ha una delle migliori infrastrutture di rete a livello mondiale. I suoi tecnici sono tra i più preparati e le soluzioni scelte all'avanguardia. L'offerta di banda (la grandezza del tubo che vi connette ad internet, per capirci) è irraggiungibile in Italia. L'offerta “domestica” o “piccola azienda”, però rischia di riservare brutte sorprese al telelavoratore. Infatti la rete Fastweb cosiddetta “consumer” non è esposta direttamente ad Internet, ma vive in una rete privata di Fastweb che ha un'uscita su Internet. Questo non è un problema se volete navigare sul web, guardare un film o chattare o leggere la posta. Comincia a diventare un problema se avete bisogno di gar antire ad alcuni programmi di accedere al vostro computer (aprendo delle porte specifiche). Questo è un tipico requisito di diverse applicazioni di teleconferenza, di condivisione dei file, di assistenza remota. Inoltre fastweb costa mediamente molto più di un provider standard. Valutate se è davvero ciò che vi serve. 47 WIFI, WIMAX – CONNESSIONI SENZA FILI In alcune aree rurali, esistono fornitori di connettività che utilizzano le tecnologie WiFi e WiMax. Anche in casa si può installare una rete WiFi, ed ottenere così il vantaggio di potersi connettere ad internet (e quindi telelavorare) in ogni stanza, in giardino... senza dover passare cavi. Per connettersi ad internet senza fili è necessario un apparecchietto che si chiama Access Point (o Wireless Router), che ha un costo di circa 100€. Anche il nostro PC deve avere un ricevitore compatibile (che si può comprare per circa 10€, ma viene fornito di serie sulla maggiorparte dei PC prodotti dopo il 2003). Unico limite l'emissione di onde elettromagnetiche. La tecnologia WiFi trasmette alla stessa frequenza con cui il vostro forno a Microonde cuoce i cibi. Ovviamente la potenza è molto inferiore, ma non esistono studi che dimostrino che un'esposizione prolungata alle microonde sia innocua. DA WIKIPEDIA Wi-Fi, abbreviazione di Wireless Fidelity, è il nome commerciale delle reti locali senza fili (WLAN) basate sulle specifiche IEEE 802.11. Un dispositivo, anche se conforme a queste specifiche, non può utilizzare il logo ufficiale Wi-Fi a meno di aver superato le procedure di certificazione stabilite dal consorzio Wi-Fi Alliance; pertanto la presenza del marchio Wi-Fi su di un dispositivo dovrebbe garantirne l'interoperabilità con gli altri dispositivi certificati, anche se prodotti da aziende differenti. [http://it.wikipedia.org/wiki/Wifi] WiMAX, acronimo di Worldwide Interoperability for Microwave Access, è una tecnologia di rete di area metropolitana (MAN) 48 senza fili che fornisce un'estensione wireless alle connessioni via cavo e xDSL per l'accesso in banda larga del cosiddetto ultimo miglio. Essa è basata sulla famiglia di standard IEEE 802.16 In pratica i sistemi WiMAX offrono l'accesso senza fili ad internet a banda larga per computer fissi, portatili, telefoni cellulari e PDA, anche in movimento ed anche senza che i dispositivi debbano essere posizionati in visibilità reciproca (la cosiddetta LoS, Line of Sight). La velocità di trasferimento dati è maggiore di quella dei sistemi Wi-Fi ma le celle di copertura sono molto più grandi, tipicamente di raggio di alcune decine di Km. [http://it.wikipedia.org/wiki/WiMAX] 3.6 i progetti della Regione Piemonte Il progetto WiPie è promosso dalla regione Piemonte e vede nelle Province piemontesi i principali attori locali di coordinamento dell'iniziativa. I principali obiettivi del programma sono: Conoscenza del territorio (presupposto); Più disponibilità di larga banda - “Broadband for all”; Interconnessione efficiente e distribuita sul territorio; Interconnessione coi sistemi territoriali adiacenti; Sviluppo di servizi innovativi; Maggiore fruibilità dei servizi in rete; Una rete di innovazione e trasferimento tecnologico; Internet 2 per la scuola. Rispetto agli obiettivi che il Piemonte si pone per il 2007, dice l’Assessore Bairati: “Sarà un anno in cui dovremo concentrare risorse e capacità su alcune tematiche fondamentali. I 2,6 miliardi di fondi europei per il periodo 2007-2013 verranno concentrati su pochi ambiti d'azione, come le energie rinnovabili, il bio and life tech, la mobilità evoluta, l'aerospazio, la logistica e le tecnologie dei materiali. Inoltre, concluderemo il lavoro sulla banda larga: a fine 2008 i 1206 Comuni 49 piemontesi saranno interamente coperti. Saranno messi a gara temi di interesse collettivo altamente significativo come i servizi per la salute, per creare attraverso la Rete nuove modalità di connessione ai servizi pubblici sanitari e realizzare economie nell'utilizzo degli stessi. Ci sono anche l'infomobilità e l'idrogeno. Il Piemonte si candida a diventare la piattaforma di sviluppo IT a livello europeo per la mobilità”. Maggiori Informazioni: ● http://www.regione.piemonte.it/piemonteinforma/diario/2 007/gennaio/obiettivi2007.htm ● http://www.regione.piemonte.it/piemonteinforma/scenari/ 2007/gennaio/fondieuropei.htm 50 4. partenza, via!! 4.1 la formazione Vi sarete accorti in tutto questo percorso, che gli argomenti da mettere in pista per attivare il telelavoro sono parecchi e diversificati. A volte è più complicato spiegarli o scriverne che non gestirli, ma non bisogna sottovalutarne la complessità: in base alle competenze disponibili in azienda, ed in particolare tra i telelavoratori, potranno risultare questioni più o meno ostiche da gestire. Sono state identificate tematiche diverse sulle quali vale la pena soffermarsi e verificare se si hanno le conoscenze adeguate – in caso contrario, meglio fare un po’ di formazione prima, per irrobustire le proprie capacità.. TECNICA Nell’ambito della formazione tecnica possiamo includere vari livelli di conoscenze per soggetti diversi. I telelavoratori ovviamente avranno bisogno di una solida conoscenza di base dei programmi informatici per l’automazione d’ufficio (Word, Excel, ed affini) e le connessioni con l’esterno (gestore di posta, browser Internet, ecc). Si presuppone che abbiano già una conoscenza dei programmi sufficiente per il lavoro che devono svolgere, ma è diverso operare in ufficio o da soli a casa, quando non c’è la persona vicina di scrivania cui chiedere: come si modifica questo file? Mi aggiusti la tabella? Non trovo più il collegamento alla cartella! Mi cambi il toner alla stampante?! E’ vero che in ogni famiglia di oggi ci sono figli tecnologici che ne sanno più di noi, ma è opportuno non fare affidamento sulle loro disponibilità.. E poi potreste essere single.. Dunque una formazione di tipo “survival”, anche breve ma pratica, è quello che serve. 51 Più approfondito dev’essere l’aggiornamento che la/il System Manager deve forse affrontare, se ha limitata dimestichezza con reti, collegamenti e accessi in remoto, condivisione di files ecc. - ovvero tutto quanto descritto nel capitolo precedente. PERSONALE Abbiamo parlato parecchio di cosa vuol dire il telelavoro per l’Organizzazione e per il/la telelavoratrice, ma.. che impatto può avere sulla sua famiglia? E con i colleghi?.. Non è certo così semplice per un/a partner o peggio ancora per un figlio, capire che se la mamma/papà è a casa al computer non sta giocando ma lavorando. Siamo davvero preparati ad affrontare i “ma come i piatti da lavare? Non eri a casa oggi pomeriggio?” oppure i “puoi fare tu la spesa, visto che lavori da casa ed io invece arrivo tardi?” ma anche i “com’è che devi finire il lavoro dopo cena, se oggi hai lavorato da casa? Certo, i bambini sono rincasati prima ed è passata la zia Giovanna, ma cosa c’entra?”…. Nonostante tutto anche in azienda può succedere che colleghi invidiosi o disinformati motteggino affermando “ah, di nuovo a casa a far niente domani?” oppure “ma come non hai finito il lavoro, non sei stata a casa apposta per farlo?” Se anche siete persone tutte d’un pezzo, tenete in considerazione il fatto che le cose potrebbero sfuggirvi di mano. Per esperienza, quando si deve affrontare un lavoro magari lungo e noioso, nella quiete della propria casa, la nostra mente a volte vaga e può facilmente perdersi sul bucato da stendere o sui piatti da lavare, invece di concentrarsi sulla relazione finanziaria che dobbiamo elaborare.. Quindi qualche strumento metodologico in più su come organizzare il proprio tempo e programmare le attività, su come mantenere l’attenzione catalizzata sul lavoro e come gestire i rapporti personali e le attese di familiari e colleghi, può essere d’aiuto. 52 Tra la formazione personale che può rivelarsi appropriata, segnaliamo percorsi di: comunicazione assertività (capacità di esprimere i propri sentimenti, di gestire in modo positivo e costruttivo i rapporti interpersonali) time-management (capacità di organizzare e programmare il proprio tempo) leadership (tecniche per imparare a raggiungere obiettivi a lungo termine in azienda, in modo positivo e costruttivo) In aggiunta, se necessario, un supporto di counselling o di coaching possono essere di grande aiuto. Avete già sentito queste due parole ma non vi sono chiare? Proviamo a spiegare.. Il Counseling può essere definito come un processo di interazione fra due persone, Counselor e Cliente, in cui il Counselor sostiene l’altro nel processo di consapevolezza, nel prendere contatto con i propri bisogni e risorse, e nello sperimentare nuove possibilità di comportamento. Il presupposto fondamentale di questo tipo di intervento è che la persona ha già in sé le risorse necessarie e la proposta operativa è quella di creare le condizioni per farle emergere. Il Coaching all’interno di una azienda utilizza le capacità e risorse dell’organizzazione stessa e dei suoi membri per rendere questi ultimi capaci di migliorare le loro capacità di imparare, operare e migliorare la loro capacità di raggiungere i risultati. Il corporate coaching è un fattore chiave nel processo di trasformazione del contesto aziendale da un luogo dove le persone ricevono ed eseguono delle direttive ad un altro dove le persone partecipano agli obiettivi aziendali e si impegnano utilizzando al massimo il proprio talento e le proprie capacità. ORGANIZZATIVA Non basta dire di voler essere più efficienti, operare per gruppi in azienda, lavorare per obiettivi, per saperlo fare.. 53 Un po’di formazione su tecniche e metodi in questo senso (team working, management by objectives, organizzarsi per processi e competenze, ecc.) può essere fondamentale! 4.2 come organizzarsi? CONTRATTUALISTICA Dunque, per cominciare non va dimenticato che passare dal normale contratto di lavoro al telelavoro presuppone una modifica al contratto stesso. Anche se si sta solo avviando una sperimentazione, è opportuno stendere anche solo due righe di “accordo tra le parti” a scanso di incomprensioni e problemi successivi. Cosa regolamentare? innanzi tutto l’orario di lavoro, specie rispetto alle attese aziendali circa la disponibilità del/la telelavoratori/trice al telefono o pc. Ovvero: è necessario per l’organizzazione del lavoro che le mansioni da svolgere presso il domicilio vengano svolte nel normale orario di lavoro o la persona che telelavora può organizzarsi come crede, purché faccia quanto deve? la frequenza del telelavoro e la periodicità: può essere predefinita (es. 2 giorni al mese, ogni lunedì e giovedì pomeriggio, la prima decade dei mesi dispari, ecc) oppure possono essere predefinite le regole per attuare il telelavoro (es. in caso di complicazioni in ufficio, o di giornate di blocco del traffico cittadino, o con preavviso di tre giorni..) le modalità operative, nel momento in cui sia necessario compilare moduli particolari, avvertire se si porteranno fuori ufficio archivi condivisi, concordare gli obiettivi di lavoro. 54 Le condizioni di disponibilità ed uso di attrezzatura informatica e non, che l’azienda mette a disposizione: es. accordo di comodato dell’attrezzatura, modalità di accesso ad Internet, uso e rimborsi dei costi telefonici o altre utenze, e così via Come si dice..”patti chiari amicizia lunga..” ma è anche vero che la normativa del lavoro prevede che ogni modifica al contratto siglato tra datore di lavoro e dipendente venga formalizzato. Flash!vedi esempi di DOCUMENTI CONTRATTUALI nel CD allegato ASSICURAZIONE Quanto sopra ha anche risvolti assicurativi, per esempio. E’ necessario garantire al lavoratore che opera al di fuori della normale sede di lavoro le stesse coperture assicurative di cui godono normalmente i dipendenti. Dunque è necessario fare comunicazione all’INAIL della sede di lavoro alternativa nella quale può trovarsi ad operare il/la lavoratore/trice. Vi suggeriamo di fare riferimento ai seguenti siti e documenti istituzionali: http://www.inail.it/normativa/protocolli/2004/PROTOCOLL O12-OTT.pdf http://www.inail.it/inail/Le_pari_opportunit-13/Piano_di_attivit-13-/Piano_attivit-13-_2000-22001/info1086630493.htm Qualora siano stati siglati altri contratti di assicurazioni in aggiunta a quelli dell’INAIL, alle rispettive compagnie viene data analoga comunicazione affinché la copertura sia estesa al domicilio dei telelavoratori. Per quanto concerne invece la gestione dei rischi relativi ad attrezzatura fornita al dipendente, questa rimane in capo all’Azienda, la quale può premunirsi facendo opportunamente 55 siglare documenti relativi al comodato d’uso, condivisione di responsabilità, modalità operative o di gestione, ecc. SINDACATO In assenza di una specifica regolamentazione di legge o di contrattazione nazionale, sovente le aziende definiscono accordi con le Organizzazioni Sindacali per stabilire le norme di regolamentazione del telelavoro, sia in via sperimentale che definitiva. Se tra le parti coinvolte nella contrattazione sono presenti Associazioni di categoria, l’accordo prodotto viene proposto e risulta fruibile per tutte le imprese associate alle associazioni stesse. Non ci sono moltissimi esempi significativi, ma vi segnaliamo, a titolo di esempio, l’Accordo Provinciale CGIL-CISL-UIL Modena sul telelavoro per i dipendenti delle imprese associate all'API di Modena, che potete trovare su internet al seguente indirizzo: http://www.telework-mirti.org/handbook/italiano/fullt/apimo.htm In assenza di rappresentanza sindacale, vale comunque l’accordo stilato tra azienda ed il/la dipendente (vedi punto precedente) per definire i punti fermi del rapporto. LA SICUREZZA Il Decreto legislativo n.626/94, successivamente modificato con D.Lgs. 242/96, indica le disposizioni attuative di alcune direttive CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. Peraltro già il Codice civile (art. 2087) impone al datore di lavoro l'obbligo di tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei propri dipendenti. NOTA! Il decreto sottolinea che la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori è un obiettivo primario che ogni azienda si deve porre, a prescindere da qualsiasi ragionamento tecnico, organizzativo, produttivo. 56 Si tratta di norme tese a prevenire i rischi di infortunio ed a salvaguardare la salute del lavoratore, ma poiché non danno indicazioni specifiche sul luogo di prestazione di lavoro, si applicano anche nei casi in cui il lavoratore operi al di fuori dell'ufficio, a casa propria o un telecentro. Dunque che cosa fare nello specifico? Come già indicato nel capitolo precedente, qualsiasi azione può solo essere definita sulla base delle rilevazioni fatte durante il sopralluogo iniziale. Pertanto è bene che prima dell'inizio dell'attività lavorativa venga verificata, da parte di un tecnico qualificato, la rispondenza dell'impianto esistente alle norme in vigore e la sua adeguatezza al fabbisogno di energia supplementare. Una revisione e un adeguamento dell'impianto elettrico, realizzabile anche a basso costo, mette al riparo da spiacevoli incidenti. 4.3 programmare il telelavoro E dunque eccoci qui, finalmente! Tutto è stato predisposto, non ci resta che cominciare.. Ovviamente è buona norma stabilire la durata del periodo di prova, se non fosse ancora definito. Molte sono le cose che ancora possono non funzionare perfettamente o necessitare aggiustamenti; durante il periodo di prova tutti rimangono all’erta per assicurare che i processi siano tenuti sotto controllo e gli interventi richiesti siano rapidi ed efficaci. Qui è la vera prova del nove per l’organizzazione del lavoro, per cui ecco una breve check-list che può aiutare a verificare se abbiamo preparato tutto: sono state definite e sottoscritte tra le parti le regole del rapporto tra la persona in telelavoro e l’organizzazione? è garantita la copertura assicurativa? sicurezza sotto controllo? la persona in telelavoro è contenta e motivata? è chiaro a tutti - inteso come telelavoratori/trice, colleghi, management, altre parti interessate (es. sindacati, clienti ecc.) - come si svolgerà il telelavoro, e con quali finalità? 57 sono state trasferite e verificate tutte le conoscenze e competenze necessarie a poter telelavorare? gli strumenti necessari sono disponibili? le spese previste sono giustificate, coperte o allocate? il gruppo di lavoro è ben disposto e si sono analizzate e gestite le possibili difficoltà? come sarà assicurato il controllo del lavoro in remoto? Bene, a queste potete aggiungere quante più domande credete.. A questo punto il vostro progetto sarà ad un tale livello di personalizzazione che è impensabile che qui si ipotizzino tutte le questioni che fanno al caso vostro. Tuttavia una cosa va sottolineata: l’importanza del controllo! All’inizio del secondo capitolo, parlando di programmazione del lavoro, si menzionavano parole tipo riesame, adeguamenti, ecc. Questa parte del lavoro è importante quanto le precedenti! Proviamo a riprendere la sequenza da dove l’avevamo lasciata: potrebbe proseguire così: Il controllo comporta : la raccolta di dati, ovvero informazioni, feed-back, indicatori, la verifica degli stessi con i valori che in progettazione erano stati definiti come “ottimali”, o “attesi”, o “normali” l’analisi degli scostamenti, e soprattutto delle cause oggettive di questi l’individuazione e messa in atto di soluzioni alternative, a loro volta da sperimentare e controllare.. In termini pratici cosa vuole dire? Che qualsiasi condizione, che avevamo ipotizzato e programmato per il telelavoro, che si realizzi diversamente dal previsto, deve essere fonte di analisi e valutazione: può essere un caso o indicare la necessità di cambiare qualcosa. 58 INDICATORI E AFFINI.. Parlare di indicatori approfonditamente ci porterebbe via un sacco di tempo , ma diciamo che: ATTENZIONE! Condizione essenziale per poter usare gli TTENZIONE! indicatori è necessario stabilire degli obiettivi, certi e misurabili! Sembra una banalità, ma quante volte i nostri obiettivi sono stabiliti in “appena possibile”, “al meglio”, “condizione soddisfacente” e così via senza che questi termini significhino qualcosa?!.. Dunque è importante che siano tradotti in termini più precisi, tipo “entro un mese dall’avvio attività”, “massimo scarto 10%”, “rilevazione della soddisfazione attraverso 4 parametri, con valutazione da 1 a 10”… e così via. Certo, non è necessario definire indicatori per ogni minima cosa, ma si può partire dalla domanda: cosa potrebbero obiettare i detrattori di questo progetto? Questo è un buon punto di partenza per identificare cosa tenere sotto controllo! Per la nostra esperienza è importante monitorare (cioè tenere sotto osservazione) cose tipo: quantità/qualità di lavoro il cui svolgimento è previsto in telelavoro, in rapporto quantità/qualità di lavoro svolto e/o agli accordi definiti disponibilità e funzionamento degli strumenti necessari per il telelavoro rilevazione delle aspettative, prima, e del grado di soddisfazione, poi, di collaboratori e superiori, familiari, ecc. utilizzando strumenti tipo questionari, indicatori ecc. rapporto tra costi sostenuti e valorizzazione economica dei benefici ottenuti Tutti gli indicatori individuati andranno raccolti e tenuti sotto controllo con regolarità in modo da permettere interventi tempestivi se mostreranno delle anomalie nel loro andamento. Ed ora… BUONTELELAVORO! 59 5. i protagonisti 4.1 Palmar SpA L’azienda opera nel settore dei servizi ambientali integrati svolgendo attività di pulizie civili, industriali e tecniche, sanificazioni in ambito ospedaliero, logistica e gestione magazzini conto terzi, selezione e trasporto rifiuti, gestione aree verdi. Attualmente conta circa 2200 dipendenti distribuiti su tutto il territorio nazionale suddivisi in tre filiali operative; mentre tutte le attività di carattere amministrativo sono centralizzate nella sede di Cascine Vica (TO) Da tempo l’azienda ha avviato un lungimirante percorso di analisi e definizione della propria organizzazione per meglio prepararsi ai cambiamenti e al dinamismo che il mercato richiede. Sulla scia di tali politiche Palmar aveva già realizzato nel 2004 un progetto finanziato dalla Regione Piemonte sulla Misura E1 denominato “Sviluppo delle potenzialità e delle carriere delle donne” durante il quale è stata svolta un’approfondita indagine di tutti i livelli dell’organizzazione aziendale ed il cui scopo era quello di assicurare che non vi fossero vincoli imposti dalla difficoltà di conciliazione degli impegni lavorativi e familiari a limitare lo sviluppo professionale delle donne in azienda. Uno degli output del citato progetto fu l’attenzione per il telelavoro, giudicato interessante ma scarsamente applicabile al contesto aziendale. Tuttavia già in quella circostanza ci si era resi conto che le questioni logistiche possono essere un grosso vincolo, che il telelavoro non può essere implementato semplicemente collegando un personal computer in più ma che deve essere correttamente innestato nei processi di lavoro e comporta flessibilità e/o modifiche nelle prassi lavorative. Tutti i processi dominanti nell’ambito dell’azienda sono decisamente complessi e fanno riferimento a un organico che opera con una molteplicità di contratti e orari, in siti e unità operative esterni su tutto il territorio nazionale. 60 Fu così che nacque l’idea di sperimentare la soluzione del telelavoro su alcuni dipendenti, per poi generare un effetto “contagio” sulle altre funzioni e sedi. Scopo del nuovo progetto, realizzato nel 2006, dal titolo “Telelavoro per una migliore qualità di vita”, sempre finanziato dalla Regione Piemonte sulla Misura E1 con finanziamenti del Fondo Sciale Europeo, è stato quello di sperimentare un modello flessibile e adattabile alle diverse esigenze sia aziendali che dei soggetti coinvolti. Le principali aspettative che aveva l’Azienda in merito si possono riassumere in tre categorie fondamentali: miglioramento delle condizioni di lavoro e del livello di soddisfazione dei propri collaboratori, conciliando meglio i tempi di lavoro con quelli familiari; definizione di nuove prassi tecnico organizzative estendibili anche alle sedi aziendali distaccate; introduzione delle logiche della gestione per obiettivi anche dei ruoli amministrativi. Il progetto è stato realizzato su un campione di nove soggetti, costituito da personale di staff (responsabili di funzione, quadri e commerciali) e tecnici (assistenti tecnici) operativi tra ufficio e cantiere. Il gruppo di sperimentazione ha potuto testare la possibilità di utilizzare il telelavoro in situazioni diverse e con modalità basate sulle esigenze che i singoli lavoratori hanno manifestato nel tempo. Nonostante la realizzazione del progetto abbia coinciso con un periodo difficile della vita dell’ azienda, causa riorganizzazione del gruppo di appartenenza, e sebbene si sia potuto toccare con mano quanto Internet non sia ancora un sevizio agilmente accessibile, il progetto ha dato ottimi risultati e generato un buon livello di soddisfazione. Dal punto di vista aziendale, Palmar ha deciso di utilizzare le modalità sperimentate per il telelavoro anche per ottimizzare il raccordo tra sedi diverse e per facilitare le comunicazioni del personale in trasferta. Dal punto di vista delle beneficiarie, vale per tutte una delle tante esternazioni registrate sul loro blog privato: “che bello il sorriso di mio figlio che mi vede a casa tornando da scuola!” 61 4.2 gli autori 62