SAN TOMMMASO D’ AQUINO DOTTORE DELLA CHIESA Tommaso d’Aquino, insigne Dottore della Chiesa, nacque tra il 1225-1227, nella famiglia dei signori di Roccasecca (Frosinone). Il padre Landolfo era di origine longobarda e la madre, Teodora, di origine normanna. Aveva appena cinque anni, quando il padre lo portò all’Abbazia di Montecassino, per essere educato ed avere un avvenire ecclesiastico. A quattordici anni, ancora giovinetto, lasciò Montecassino per trasferirsi a Napoli per continuare gli studi all’Università partenopea. In quella città, però, ebbe l’occasione di conoscere e frequentare l’Ordine dei Padri Predicatori (Domenicani), che pochi anni prima era stato fondato dallo spagnolo Domenico di Guzman. Chiese ed ottenne, nel 1244, di essere ammesso nell’Ordine, malgrado l’opposizione della famiglia : consideravano la decisione del giovane una autentica pazzia e non consona alla dignità del suo casato. I superiori, notando il grande talento di Tommaso, lo inviarono a Parigi per continuare gli studi. Durante il viaggio viene catturato dai suoi parenti che lo tennero prigioniero nel castello paterno, cercando in tutti i modi di farlo desistere dal suo proposito. Per l’intervento di papa Innocenzo IV ( Sinibaldo Fieschi ), dopo un anno, venne finalmente liberato. Passa da Napoli a Roma per arrivare a Colonia, dove insegnava Sant’Alberto Magno. Tommaso era di carattere taciturno e di robusta corporatura, tanto che i suoi compagni di studi lo chiamavano il “bue muto”. Sant’Alberto che aveva notato l’acuta intelligenza del giovane, diceva : “Noi lo chiamiamo bue muto, ma egli con la sua dottrina emetterà un tale muggito che tutto il mondo ne risuonerà”. Nel 1251, su indicazione del suo maestro Sant’Alberto, Tommaso fu designato Baccalarius biblicus all’Università di Parigi. Iniziando le lezioni, si aprono pure delle diatribe tra il clero secolare e gli ordini dei mendicanti. Dopo alcuni anni di insegnamento, nel 1259, Tommaso tornò in Italia. Ad Orvieto, dove si trovava il papa Urbano IV (Pantaleon), scrive l’opuscolo “CONTRA ERRORES GRAECORUM”. In quegli anni, 1263, dopo il miracolo di Bolsena, dove un monaco di Praga vide, durante la celebrazione della messa, l’Ostia consacrata stillare sangue, Tommaso, per ordine del papa, compose l’inno “PANGE LINGUA GLORIOSI CORPORIS MYSTERIUM”, dal quale, nella parte finale, si trae il “TANTUM ERGO”. Passa a Viterbo, perché papa Clemente IV (Gui Foucois) francese, lo volle vicino, il nostro Tommaso. In questi anni compose tante opere, ma soprattutto il suo grande capolavoro teologico : SUMMA THEOLOGICA, il libro che ancora oggi, ai nostri giorni, fa testo in tutte le università del mondo. Nel 1269 i superiori lo rimandano a Parigi ove continua a scrivere opere per confutare gli errori dottrinali che serpeggiavano a quel tempo. San Tommaso d’Aquino non era soltanto un sacerdote domenicano di altissima cultura e di elevato ingegno. Era pure, anzi soprattutto, una grande anima spirituale. Si racconta che una volta, mentre pregava udì la voce di Gesù : “Hai lavorato bene nei tuoi scritti su di me, Tommaso. Che ricompensa mi chiedi?” Rispose :”Solo Te, Signore. Tutto ciò che ho scritto mi sembra vano.” Nel 1272 Carlo d’Angiò lo volle a Napoli, in quella Università : vi rimane per due anni. Non volle più scrivere. “Non posso più ; tutto ciò che ho scritto mi sembra paglia.” Nel 1274, per quanto fosse ammalato, dovette partire per partecipare al Concilio di Lione in Francia. Era un ordine del papa Gregorio X (Teobaldo Visconti). Tra un malanno e l’altro, arrivò all’Abbazia cistercense di Fossanova (Frosinone). Nel giro di un mese si aggravò. Chiese e ricevette i Santi Sacramenti, recitando preghiere spontanee meravigliose, dichiarandosi totalmente sottomesso al giudizio di SANTA ROMANA CHIESA. Morì il 7 Marzo 1274 : aveva 49 anni. Venne canonizzato nel 1323. San Pio V nel 1567 lo dichiarò Dottore della Chiesa. La sua festa fu fissata al 7 Marzo : dal 1964 viene festeggiato il 28 Gennaio. Gianni Mangano