3° ISTITUTO SUPERIORE
“ALAIMO”
sede di Francofonte
Il progetto PON “Itinerario Turistico Offresi” , rivolto agli alunni del biennio nasce
dalla convinzione che spesso le nuove generazioni non sentono come proprie, le tradizioni del territorio in cui vivono e si allontanano, non appena ne hanno la possibilità,
inconsapevoli delle potenzialità che questo potrebbe offrire. In questa realtà il binomio scuola-territorio deve essere forte. L’istituzione scolastica non va solo vista come
luogo di istruzione, ma ambiente di formazione e la progettualità può rappresentare
una risorsa, può essere una “fucina di idee”, per risvegliare negli alunni la curiosità
per tutto ciò che li circonda, stimolando, in questo caso, l’amore perduto per i luoghi
nei quali si vive, sviluppando competenze spendibili nel proprio territorio e per il proprio territorio. In questa realtà ricca di storia, di cultura, di folklore, di tradizioni, la
memoria va ricercata per diventare opportunità. Attraverso il progetto “Itinerario Turistico offresi” gli alunni approfondiranno la loro conoscenza sul territorio per realizzare una brochure con itinerari diversi adatti ad ogni esigenza.
• Percorsi storico-culturali per gruppi e scolaresche
• Percorsi etno-antropologici (feste e sagre) per gruppi
• Percorsi naturalistici (Trekking) a piedi o in bici
• Percorsi enogastronomici
••• 2 •••
Da Francofonte a...
••• 3 •••
Notizie Storiche
Le origini di Francofonte vengono individuate nell’antichissima città siceliota di Hydra.
I Romani, che subentrarono ai Greci, si impadronirono di tutti i loro possedimenti in
Sicilia, compresa l’intera zona sud-orientale comprendente anche i territori di Francofonte. Dopo il crollo dell’Impero Romano d’Occidente, nel territorio vi si insediarono popolazioni bizantine.
Intorno all’800 d.C. vennero gli Arabi da sud, che dopo aver scacciato i Bizantini, si
stanziarono sul colle dove ora sorge Francofonte, chiamandolo probabilmente “Ayn
Sindi”, che dovrebbe significare appunto “forte franco”. Dobbiamo giungere al sec.
XIII° per trovare qualche notizia concreta sul casale ed il castello di Chadra, e solo
nella metà del XIV° appare il nome di Francofonte che C. Avolio, vera autorità in
fatto di toponomastica, ritiene di stampo francese.
Fondata da Artale Alagona intorno al 1360, sorge parte sulla sommità e parte sulle
pendici di una collina a 281 metri sul livello del mare.
La ricerca dell’origine del nome, attribuito nell’antichità al borgo, fin dal suo primo
insediamento, si deve probabilmente al fatto che nel territorio si godeva di una franchigia sia per quanto riguarda la fornitura dell’acqua (Fonte Franco), sia per quanto
riguarda i pedaggi, sia per quanto riguarda il diritto di borgesia. La fortificazione del
casale alla fine del 1300, attraverso la costruzione del castello, si deve probabilmente
ai contrasti con i Chiaramonte, che dominavano Lentini.
Nel 1392, scacciati gli Alagona dall’Isola, il casale passò a Giovanni Di Lamia, signore
di Lentini, il quale fu deposto dopo qualche anno. Nel 1394 re Martino attribuì i feudi
di Chadra e Francofonte a Berengario Cruyllas, di origine catalana. All’epoca il territorio di Francofonte era formato da un esiguo numero di casupole attorno alla Chiesa
••• 4 •••
linea formata dalle
ed al Castello. Successivamente, furono costruite altre due chiese: Santa Venera lungo
l’omonima via, oggi via Spoto Puleo, e dello Spirito Santo presso l’attuale via Zara,
quartie
alla prima era anche dedicata una grande porta al di sopra•era “Bucceria”
collocato il bel bassorilievo di S. Maria degli Angeli, poi murato sul lato Nord del castello, dove è visibile
• “Quadri”
ancora oggi. Si andò così formando il primo quartiere denominato
“Matrice”. detto c
Durante tutto il XIV° secolo, la Sicilia fu dilaniata da lotte interne e da una guerra civile tra nobili siciliani detti “Latini” e nobili aragonesi detti “Catalani”,
vennecon
a man-fonta
giardino
care un potere statale e tutto scivolò verso l’anarchia più totale; i contadini, per trovare
protezione, abbandonarono fattorie e villaggi per stabilirsi in
borghi, all’ombra
• grossi
“S.Croce”
attorno
dei castelli, qui si formò il borgo con case e chiese.
Nel XV° secolo il paese comincia a svilupparsi, e per tutto il XVI° secolo, la Città
• “Livito” quartiere
gode di un certo benessere e si nota una costante espansione. Nacquero veri e propri
quartieri che presero il nome dalla loro posizione o dalle
Si
chiese intorno alle quali sorsero.
• di “Santo Antoni” poi Matrice, era detto il quartiere
el
composto da un gruppo di case costruite attorno alla
chiesa Madre intitolata a S.Antonio Abate.
• “Fila” era detto il quartiere che verso Est, comprenLa
deva le abitazioni che sorgevano a ridosso del quartiere matrice fino a raggiungere la linea formata dalle
era
attuali vie: Garibaldi, Mastrarua e Sicilia.
• “Bucceria” quartiere sorto sul canale
• “Quadri” detto così perché faceva quadrato attorno
ad un bel giardino con fontana
• “S.Croce” attorno alla chiesetta ottogonale
• “Livito” quartiere che si espande fino all’estremità
del paese.
••• 5 •••
chese Ludovico Gravina Cruyllas fu nominato primo
onia dal re Filippo V.
città dove già da tempo era presente una comunità ligure.
el 1693,Si “all'unnici
formarono
anche i nuovi quartieri di S. Sebastiano e la Borgata dei Genovesi, tutti
Nel
1629
il marchese
Ludovico
Gravina
Cruyllas
con
relative
chiese.
La borgata
alla periferia
orientale
del fu nominato primo
ra cu sutta petri, cu
centro
abitato,
era costituita
mette in
ginocchio
Principe
di Palagonia
dal da
re coloni
FilippoproveV.
nienti
da
Caltagirone,
città
dove
già
da tempo
Sicilia sud-orientale, a
Ilpresente
terremoto
del 1693, “all'unnici
erapersone
irono 345
su una comunità ligure.
Nel
1629
il marchese Ludovico Gravina Cruylinnaru
Distrusse
quasi a vintunura cu sutta petri, cu
las fu nominato primo Principe di Palagonia dal
sale, del castello trecentesco rimasero solo le due torri
mette in ginocchio
re sutta
Filippocantina”,
V°.
tto più piccole oggi ne rimane solo una. Sessanta tra città
Il terremoto del 1693, “all‘unnici innaru a vintunura
l’economia
della
Sicilia
sud-orientale, a
pite dal sisma
con circa 60.000
vittime
e quel sisma
cu sutta
petri, cu sutta
cantina”,
metteviene
in ginocchio
iù catastrofici
che abbiano
mai Sicilia
colpito
ilsud-orientale,
territorio
Francofonte
morirono
345italiano
persone
su
l’economia
della
a FrancoSarà ilfonte
terzo dei
Principi 345
di Palagonia,
morirono
personeFerdinando
su 2.039 abitanti.
2.039
abitanti.
Distrusse
quasi
l’avvio Distrusse
alla ricostruzione,
che avrà termine
attorno aldel castello trecentesco
quasi interamente
il casale,
sso Principe
a volere
palazzo
rimasero
soloil legrandioso
torri
maggiori
e delle
otto più piccole
oggi ne
rimane
solotorri
una.
interamente
ildue
casale,
del nobiliare
castello
trecentesco
rimasero
solo
le due
Sessanta
tra
città
e
paesi
furono
colpite
dal
sisma
con
circa
60.000
vittime
e
quel
sisma
05 e sede municipale dal 1919, l’opera di ricostruzione di
maggiori e delle otto più piccole oggi ne rimane solo una. Sessanta tra città
i più
catastrofici
avviata viene
dalla annoverato
Chiesa Madre tra
e dal
Castello,
di cui che abbiano mai colpito il territorio italiano in
tutti i60.000
tempi. vittime e quel sisma viene
e
paesi
furono
colpite
dal
sisma
con circa
e tracce.
Sarà il terzo dei Principi di Palagonia, Ferannoverato tra i più catastrofici che abbiano
colpitoaildare
territorio
dinandomai
Francesco,
l’avvio italiano
alla ricoavrà termine
attorno al
in tutti i tempi. Sarà il terzo deistruzione,
Principi che
di Palagonia,
Ferdinando
1740. Fu lo stesso Principe a volere il granFrancesco, a dare l’avvio alla ricostruzione,
chenobiliare
avrà termine
attorno
al
dioso palazzo
completato
nel 1705
e sede municipale
dal 1919,
l’operanobiliare
di ricostru1740. Fu lo stesso Principe a volere
il grandioso
palazzo
zione di Francofonte fu avviata dalla Chiesa
completato nel 1705 e sede municipale
dal 1919,
l’opera di
di cui
ricostruzione
Madre
e dal Castello,
rimanevanodi
alcune tracce.
Francofonte fu avviata dalla Chiesa
Madre e dal Castello, di cui
rimanevano alcune tracce.
••• 6 •••
-6-
Economia
L’economia cittadina è prettamente agricola,
incentrata sulla coltivazione dell’arancio. FranE
cofonte sin dal 1850 ha basato la sua economia
L'eco
esclusivamente sul settore agrumicolo: basti
incen
pensare che il territorio, per il 60% collinare,
è stato modificato al fine di rendere possibile
Franc
la coltura, con 4.800 ettari di terreno destinati
econo
al settore. Francofonte è una delle aree in cui
agrum
fin dall’antichità sono presenti le varietà agrumicole tradizionali non solo della Sicilia, ma di tutto il ba- per il 60% collinare, è stato mod
coltura, con 4.800 ettari di terreno
cino mediterraneo.
Il Tarocco, in particolare, ma anche il Moro e il Sanguinello delle
sonoaree
conosciuti
in tutto
in cui fin
dall'antichità
il mondo. L’arancia di Francofonte è tutelata sin dal 1997 daltradizionali
marchio di
origine
IGP
non solo della Sicilia, m
(Indicazione geografica protetta)
Il Tarocco, in particolare, ma a
Curiosità: è possibile visitare durante il periodo della campagna
agrumicola alcuni
giardini e acquistare il prodotto raccogliendolo dall’albero. conosciuti in tutto il mondo. L’ara
1997 dal marchio di origine IGP (In
Curiosità: è possibile visitare durant
Francofonte ha un clima tipicamente mediterraneo: l’estate è molto
alcuni giardini e acquistare il prodot
calda e lunga, arrivando persino a novembre; l’inverno è spesso
piovoso, con temperature che scendono difficilmente sotto i 5 °C.
Leggere gelate avvengono tra la fine di gennaio e parte del mese
di febbraio nelle campagne tra il territorio comunale di Francofonte e quello di Lentini.
Fra
med
••• 7 •••
lung
Stemma di Francofonte
Lo stemma raffigura sullo sfondo una torre mentre in
primo piano su un ponte, sotto cui scorre acqua, vi è raffigurato un cavaliere, probabilmente Artale Alagona che
a cavallo con una lancia in mano è alle prese con una leggendaria Idra, dalla cui fine sarebbe simbolicamente nata
Francofonte.
Questa immagine, riportata sullo stemma, è quella che
è stata adottata dalla fine del XIX secolo in poi. Lo
stemma è sormontatola una corona
Lo stemma adottato fino al 1757 rappresentava un cavaliere, probabilmente Artale Alagona che a cavallo, munito
di una lancia si difende da un leone, simbolo della città di
Lentini. Attorno alla stemma la scritta “Universitas fertilis
Francofontis” , il tutto sormontato da tre stelle.
••• 8 •••
ITINERARIO STORICO-CULTURALE
Itinerario Storico-Culturale
Chiesa Madre
dedicata a S.Antonio Abate
Chiesa Madre dedicata a S.Antonio Abate
II lavori
iniziarono
subitosubito
dopo dopo il terrelavorididiricostruzione
ricostruzione
iniziarono
del 1693,
a spese
del popolo
e delemarchese
e furono
ilmoto
terremoto
del 1693,
a spese
del popolo
del
ultimati nel 1699 come si legge sul pilastro esterno ed in
basso sulla porta laterale destra. La chiesa ha una pianta
legge
pilastro
in bassolasulla
a crocesullatina
a treesterno
navate,ed
a dividere
navata centrale da
quellelaterale
lateralidestra.
vi sono
file ha
di sei
porta
Ladue
chiesa
unapilastri.
pianta aLe decorazioni
sono in stile barocco.
croce latina a tre navate, a dividere la navata
Di pregevole fattura sono le tele attribuite a Pietro Novelli
centrale
da quelle
laterali
vi sono due file
e al Ribera,
la tavola
quattrocentesca
di di
scuola catalana,
sei
pilastri. dedicata
Le decorazioni
sono in
stile
la cappella
alla Madonna
della
Neve e alla Madonna delDiRosario,
i marmi
barocco.
pregevole
fatturapolicromi
sono le siciliani
tele degli altari,
gli stucchi, gli affreschi del Di Maiuta e gli arredi settecenattribuite a Pietro Novelli e al Ribera, la tavola quattrocentesca di scuola
teschi della sagrestia. L’Ostensorio con angelo è quasi sicuramente uno dei pezzi più
catalana, larisale
cappella
Madonna
dellasiNeve
e allanella
Madonna
del
importanti
alladedicata
metà delalla
XVIII°
secolo,
inserisce
produzione
delle maestranze
degli
argentieri
messinesi
del degli
periodo,
come
si evinceglidal
marchio di Messina,
Rosario,
i marmi
policromi
siciliani
altari,
gli stucchi,
affreschi
lo scudo con croce sormontato da corona, dove è ancora visibile una lettera leggibile
del Di Maiuta e gli arredi settecenteschi della sagrestia. L’Ostensorio con
del nome dell’argentiere, N.
angelo èè quasi
sicuramente
uno dei
pezzi piùcesellato,
importantiinciso,
risale in
allarame
metà dorato
del
L’opera
realizzata
in argento
sbalzato,
e gemme,
misura
68 x 22
XVIII cm
secolo,
si . inserisce nella produzione delle maestranze degli
All’interno
della chiesa
inoltresi particolare
attenzione
la mantalodella Madonna
argentieri messinesi
delmeritano
periodo, come
evince dal marchio
di Messina,
della Neve, la tavola della Madonna della Neve, la Madonna con il Bambino e i Santi.
marchese e furono ultimati nel 1699 come si
scudo con croce sormontato da corona, dove è ancora visibile una lettera
leggibile del nome dell’argentiere, N. L’opera è realizzata in argento
9 •••
sbalzato, cesellato, inciso, in rame dorato •••
e gemme,
misura cm 68 x 22 .
Manta della Madonna della Neve
La Manta, coperta d’immagine sacra, ricopre il quadro della
Madonna della Neve, si ispira al soggetto sul quale è deposta,
misura cm 97 x 59, è realizzata in argento sbalzato, cesellato e inciso.
Venne deposta sul dipinto nel 1646, la data, il marchio, raffigurante lo stemma di Messina (scudo con croce e corona) e le
iniziali dell’argentiere DR sono leggibili sulla stessa. Dalle iniziali si ritiene verosimilmente che autore dell’opera, fosse
Diego Rizzo. L’argentiere eseguirà nella seconda metà del
XVII° secolo il calice del Duomo di Catania, il piatto della
cappella Palatina di Palermo e la brocca della chiesa di Maria
SS.ma Assunta di Castroreale.
Madonna della Neve (olio su tavola)
Il quadro della Madonna della Neve, olio su tavola, risale alla
prima metà del XV secolo, misura cm 135 x 66. La più antica
notizia del dipinto è del 1549 quando doveva trovarsi nella Cappella di Soleto, del Barone di Ventimiglia in contrada Passaneto.
Solo più tardi fu trasferito a Francofonte dove ha inizio il culto
nel 1570-71. L’ignoto pittore sembra essere, dal tratto, un artista
di origine spagnola.
L’intervento di restauro degli anni sessanta non è risuscito a restituire al quadro il suo antico splendore, si presenta oggi in condizioni frammentarie. Nel settecento fu realizzata una copia del
dipinto che si trova conservato nella sagrestia della chiesa.
••• 10 •••
ottagonale, era utilizzata come cappella votiva e come luogo di
ringraziamento dei contadini al ritorno della fatica
Chiesa di S.Croce
dei edificata
campi. probabilmente
La cupola, dopo
di particolare
La chiesa
il terremotointeresse
del 1693
è di forma
ottagonale,
era utilizzata
come
cappella votiva
artistico
è realizzata
in ceramica
policroma.
Fino ale
come luogo di ringraziamento dei contadini al ritorno della
all’interno
si poteva
ammirare
il pavimento
fatica 1971
dei campi.
La cupola,
di particolare
interesse
artisticoinè
realizzata
in ceramica
policroma.a Fino
al 1971
all’interno
si
ceramica
di Caltagirone
motivi
floreali,
distrutto
poteva ammirare il pavimento in ceramica di Caltagirone a
seguito
adin seguito
un cattivo
intervento
motiviinfloreali,
distrutto
ad un cattivo
intervento di
di
ristrutturazione.
ristrutturazione.
Chiesa dell’Angelo
Chiesa dell’Angelo
La costruzione
della chiesa
1621, al
distrutta
anch’essaanch’essa
dal terremoto
del 1693,
La costruzione
della risale
chiesaal risale
1621, distrutta
dal terremoto
fu ricostruita sul medesimo sito intorno al 1703 e fu dedicata all’immacolata. All’inricostruita
sul medesimo
sito
intornodi al
1703 un
e fu
terno del
della1693,
chiesafu
troviamo
il pregevole
dipinto del
Martirio
S.Agata,
oliodedicata
su tela
che misura
cm 330 x 220,
risale al XVIII°
secolo.troviamo il pregevole dipinto del
all’immacolata.
All’interno
della chiesa
E’ probabilmente una pala votiva.
Martirio
di S.Agata,
un olio
su tela
che misura
cmche
330
220, erisale
L’opera
fu eseguita
per rievocare
la storica
eruzione
dell’Etna
fra xil 1693
il 1694al
aveva XVIII
provocati
ingenti
al paese. La
collocazione
secolo.
E’ danni
probabilmente
unasua
pala
votiva. originaria era, quasi sicuramente, la cappella del Castello di Francofonte, consacrata a S.Agata, probabili comL’opera
fu e/o
eseguita
per rievocare
la storica
eruzione
dell’Etna
che frafuil
mittenti
Lorenzo
Berlinghieri
Gravina eredi
del Barone
Girolamo.
L’esecutore
un pittore
che presumibilmente
partedanni
di quella
schieraLa
di imitatori
di Paolo
1693locale
e il 1694
aveva provocatifece
ingenti
al paese.
sua collocazione
Vasta.
originaria era, quasi sicuramente, la cappella del Castello di Francofonte,
consacrata a S.Agata, probabili committenti Lorenzo e/o Berlinghieri
Gravina eredi del Barone Girolamo. L’esecutore fu un pittore locale che
presumibilmente fece parte di quella
schiera di imitatori di Paolo Vasta.
••• 11 •••
La Chiesa edificata dal barone Giovan
giugno del 1468, come si legge sul portale
integri dopo il 1693, tuttavia pur ave
Chiesa di S.Antonio da Padova
intemperie e alle calamità, nel 1971 in se
La Chiesa edificata dal barone Giovanni Cruyllas fu inaugurata il 13 giugno del 1468,
che interessavano l’attuale convento, cos
come si legge sul portale. Fu uno dei pochi edifici rimasti integri dopo il 1693, tuttavia
1532 da Don Ferdinando Moncada, fu
pur avendo resistito al terremoto, alle intemperie e alle calamità,
nel 1971 in seguito
tardo-gotico.
ad alcuni lavori di restauro che interessavano l’attuale convento,
costruito a fianco
della chiesa nel 1532 da Don Ferdinando Moncada, fu distrutta rimane solo il portale
Chiesa di S.Girolamo
tardo-gotico.
Ricost
sullo s
Chiesa di S.Girolamo
preced
Ricostruita dopo il terremoto del 1693, sullo stesso luogo
legge
in cui sorgeva quella precedente, venne terminata, come si
porton
legge nelle lapidi collocate ai lati del portone centrale, il 5
grazie
febbraio del 1694, grazie a Don Ferdinando Francesco GraGravin
vina.
ricostr
Fu la prima chiesa ad essere ricostruita perché il santo a cui
era intitolata era il protettore della famiglia Gravina.
intitola
Il 27 marzo della stesso anno di completamento fu innalzata
Gravin
a Chiesa Madre. Fino al 1930 la Chiesa veniva aperta solo
di com
la domenica e fino al 1950 veniva usata per la festa di San Madre. Fino al 1930 la Chiesa veniva a
Giuseppe come deposito della merce da bandire per l’asta. 1950 veniva usata per la festa di San Giu
Dal 1991 si apre ogni anno per l’allestimento di un grande presepe.
erasi apre o
da bandireAll’interno
per l’asta. Dalvi
1991
la tela dell’estasi di San Girolamo, attribuita al Ribera, oggi grande
conservata
nella
navata
presepe. All’interno vi era la te
laterale destra della chiesa Madre. Di pregio sono gli stucchiattribuita
all’interno
e i resti
al Ribera,
oggi del
conservata n
pavimento in ceramica di Caltagirone.
chiesa Madre. Di pregio sono gli stucchi
in ceramica di Caltagirone.
- 12 -
••• 12 •••
Torre
dell’orologio
anni cinquanta,
al secondo
ordine c’è un
torre
campanaria
orologio civicoLache
da il
nome alla affiancata
torre, con alla chiesa di
Torre
dell’orologio
S.Girolamo
fubarocca,
costruita
nel di
XVIII
secolo è a
una elegante
decorazione
chiude
ilS.Girolamo
La torre
campanaria
affiancata
alla chiesa
fu costruita
XVIII°
è a pianta
quadrata.
piantasu secolo
quadrata.
Alunaprimo
ordine presenta
tutto, unanel
cupoletta
cui è infissa
elegante
Al primo ordine presenta un’edicola votiva della Madonna
della
MadonnaUna
della
Catena a sud della
inferriata che un’edicola
sostiene duevotiva
piccole
campane.
porticina,
della Catena di fattura settecentesca, restaurata intorno
di
fattura
settecentesca,
restaurata
al suo
e alla
piccola
scala
a intorno
chiocciola
aglitorre,
anni conduce
cinquanta,
al interno
secondo
ordine
c’è
un
orologio
ci-agliche collega i
vicodue
chelivelli.
da il L’orologio
nome
torre, con
elegante
decoraanni alla
cinquanta,
aldaluna
secondo
ordine
c’è unGambino, fu
realizzato
maestro
di
Caltagirone,
zione
barocca,
chiude
il
tutto,
una
cupoletta
su
cui
è
infissa
orologio
civicoanni
chedel
da Settecento.
il nome alla torre, con
rimesso in funzione
nei primi
una elegante inferriata che sostiene due piccole campane.
una elegante
decorazione barocca, sichiude
il
sua realizzazione
è probabilmente
pone come
data di
UnaLaporticina,
a sud della
torre, conduceanteriore,
al suo interno
e
una
cuilaèsua
infissa
unalivelli.
elegante
iltutto,
1500
e sicupoletta
presume
che
originaria fosse
allarealizzazione
piccola scala
a chiocciola
chesu
collega
icollocazione
due
L’orologio
realizzato
dal
maestro
di
Caltagirone,
Gambino,
inferriata
che sostiene due piccole campane. Una porticina, a sud della
la torre Nord-ESt
del castello.
fu rimesso in funzione
nei
primi anni del Settecento.
conduce al suo interno e alla piccola scala a chiocciola che collega i
Chiesa del torre,
Carmine
La sua realizzazione è probabilmente anteriore, si pone come
due livelli.
L’orologio
realizzato
dal
maestro
di Caltagirone,
Gambino,
fu
data
di realizzazione
1500
e sinavata,
presume
che
collocaA pianta
rettangolare
hailun’
unica
sorge
nella sua
rimesso in
funzione
anni
Settecento.
zione
originaria
fosse
ladel
torre
del castello.
1708,
sul nei
sitoprimi
della
chiesa
di Nord-ESt
S.Sebastiano.
Di
La sua particolare
realizzazioneinteresse
è probabilmente
anteriore,
si pone
sono la statua
lignea
della come data di
realizzazione
il 1500del
e si presume
la sua collocazione
Madonna
Carmine,checollocata
sull’altareoriginaria fosse
Chiesa del Carmine
la torre Nord-ESt
A piantadelrettangolare
ha un’ statua
unica navata,
nel 1708,
maggiore,
lacastello.
cinquecentesca
lignea sorge
di
sul
della chiesa di S.Sebastiano. Di particolare interesse
ChiesaS.Sebastiano
delsitoCarmine
conservata nella prima cappella
sono la statua lignea della Madonna del Carmine, collocata
A
ha un’
unica
navata,
nel
laterale
destra,
le pianta
due tele
sempre del
1500,
l’una
sull’altare
maggiore,
larettangolare
cinquecentesca
statua
lignea sorge
di S.Sesul
sito
della cappella
chiesa
dilaterale
S.Sebastiano.
raffigurante
la1708,
Madonna
delprima
Carmine
e l’altra
il
bastiano conservata
nella
destra, Di
le
due teleElia
sempre
del 1500,
l’una raffigurante
la Madonna
del
particolare
interesse
sono la statua
lignea della
Profeta
Carmine e l’altra il Profeta Elia
Madonna
del
Carmine,
collocata
sull’altare
maggiore, la cinquecentesca statua lignea di
S.Sebastiano
- 13 -••• 13 •••
conservata
nella prima
cappella
laterale destra, le due tele sempre del 1500, l’una
Le prime n
Chiesa di S.Cristoforo
costruzione f
Le prime notizie risalgono al 1700, la sua
Chiesa
di S.Cristoforo
del paese ve
costruzione fu decisa in seguito all’espansione
Le prime notizie risalgono al 1700, la sua costruzione fu decisa in
del paese verso est. Dal 1742 fino al primo
decennio del
seguito
all’espansione
del paese
verso est.
decennio
del
XX
secolo
era
una
canonico
della
Chiesa
di S.Cristoforo
chiesa Mad
Dal
1742 fino al primo decennio del XX° secolo era una canonico
chiesa Madre a prendersene cura. Ha una
prime cura.
notizieHa
risalgono
al 1700,
lapianta
sua rettan
della
chiesa Madre
prendersene
una pianta
rettangopianta rettangolare,
il portalea non
è Le
quello
lare,
il portale
non
originario
chiesa,
ma fu
realizzato
originario
della chiesa,
ma èfuquello
realizzato
nel
costruzione
fudella
decisa
in seguito
all’espansione
originario d
nel
Sconsacrata
tempo
è oggi adibita, in seguito ad un
1940. 1940.
Sconsacrata
da tempo è oggida
adibita,
in
del paese verso est. Dal 1742 fino al primo
1940. Scons
seguito ad un
recente restauro,
a sala
riunioni e mostre d’arte.
recente
restauro,
a sala
riunioni
decennio del XX secolo era una canonicoseguito
della ad u
e mostre d’arte.
chiesa Madre a prendersene cura. Hae mostre
una d’ar
pianta rettangolare, il portale non è quello
Castello-Palazzo
originario della chiesa, ma fu realizzato nel
Sull’area del castello, a ridosso delle torri sopravvissute al terremoto (la torre della Sa1940. Sconsacrata da tempo è oggi adibita, in
letta e la torre del Mastio), fu costruito da Don Ferdinando Gravina,
seguito ad rinascimentali
un recente restauro, a sala riunioni
nel 1705 il palazzo, con caratteristiche architettoniche
e mostre d’arte.
e barocche. Il prospetto è decorato con un cornicione
a balaustra che
poggia su mensole scolpite raffiguranti mascheroni diversi l’uno dalCastello
l’altro.
Agli angoli del palazzo si notano dei contrafforti in pietra lavica
di forma piramidale. IlPalazzo
palazzo è in una posizione sopraelevata riCastello-Palazzo
spetto
alla piazza antistante, chiamata chianu ra chiazza.
Oggi
è sede
del aMunicipio,
nell’aula
consiliare
visiSull’area
del castello,
ridosso delle torri
sopravvissute
al terremoto sono
(la
Castelloo
torrei della
la torre del
fu costruito
da Don
Ferdinando
bili
restiSaletta
del eportale
a Mastio),
sesto acuto
della
chiesa
di S.Agata
Gravina,
nel 1705 Gravina
il palazzo, Cruyllas
con caratteristiche
architettoniche
Palazz
che
la famiglia
aveva fatto
costruire alrinascimentali
e
barocche.
Il
prospetto
è
decorato
con
un
l’interno del castello ad uso della corte. cornicione a
Castello-Palazzo
All’interno del palazzo fino a qualche anno fa erano ancora visibili gli stemmi in- 14pietra
degli Alagona-Cruyllas ri-Sull’area del castello, a ridosso delle to
salenti al 1368.
torre della Saletta e la torre del Mastio)
Castello
Gravina, nel 1705 il palazzo, con
••• 14 •••
Castello-Palazzo
Palazzo
rinascimentali e barocche. Il prospetto
Lunetta gotica di S.Maria degli Angeli
Lunetta gotica di S.Maria degli Angeli
Collocata sul lato nord del
Collocata sul lato nord del castello, è collocata una sculcastello, è collocata una
tura raffigurante la Vergine col Bambino e in alto i sescultura
raffigurante
la
rafini e in basso angeli imploranti. Misura metri 2,85 x 1,40.
Vergine col Bambino e in
Questa probabilmente non era la collocazione originaalto i serafini e in basso
ria, si presume che dovette essere portata in epoca setangeli imploranti. Misura
tecentesca
da qualche chiesa romanica, forse quella di
metri 2,85 x 1,40. Questa
S.Maria
dei Genovesi. Schemi bizantini e tecnica gotica
era la
si probabilmente
fondono in non
quest’opera.
collocazione originaria, si
presume che dovette essere portata in epoca settecentesca da qualche chiesa
romanica, forse quella di S.Maria dei Genovesi. Schemi bizantini e tecnica
gotica
si fondono
in quest’opera.
Palazzo
Lentini
L’edificio risale al XVIII° secolo, comprende un isolato intero. Si trova tra la chiesa
madre e l’ex castello Aragona Cruyllas; è composto da un piano terra, da un primo
piano, da una mansarda e ingloba strutture di epoca anteriore.
Al centro si trova una torre con la terrazza. In seguito ai lavori di livellamento e abbassamento della piazza antistante, eseguiti nella seconda metà del secolo XIX, fu
Palazzo Lentini
realizzata l’attuale scala in pietra lavica a doppia rampa.
La facciata non presenta particolari decorazioni; agli
L’edific
- 15 angoli è chiusa da due paraste tuscaniche. All’interno
compre
l’androne è caratterizzato da una coppia di colonne con
tra la
capitelli in stile ionico. Nelle stanze, a piano terra, è posAragon
sibile ammirare le volte a botte, mentre al primo piano
piano te
vi sono eleganti affreschi risalenti al secolo scorso.
mansard
anterior
••• 15 •••
Al centro si trova una torre con la terr
livellamento e abbassamento della piazza an
Palazzo Grimaldi
Realizzato probabilmente nella seconda metà del XIX° secolo era abitato da un’altra
famiglia nobiliare che ne commissionò la costruzione, solo più tardi è stato abitato
dalla famiglia Grimaldi.
Si trova nel quartiere Matrice è composto da un piano terra e piano ammezzato, primo
piano e mansarda affiancata da una piccola terrazza. Nel 1991-92 è stato restaurato,
ma è ancora oggi disabitato.
••• 16 •••
Itinerario Naturalistico
Parco Gadera
Il Parco Gadera si trova a ridosso della Fontana Canali in contrada Silva, l’area recuperata di recente è vincolata dalla Soprintendenza di Siracusa ed è possibile vedere le
tracce di un abitato rupestre bizantino e di fare passeggiate immersi nella natura .
Frantoio Anzalone
Il frantoio Anzalone è il più grande e forse il più antico tra quelli esistiti a Francofonte.
Questo, come gli altri, era ubicato nella parte orientale dell’antico centro storico, nelle
zone denominate Uliveto e Suttasaja.
Risale al XVI° secolo, successivamente subì trasformazioni e ampliamenti. Negli anni
’40 in seguito alla ridotta produzione di olive nel territorio smise di funzionare.
Mulino Cardillo
Il mulino Cardillo fu edificato fra la fine del XVIII° secolo e l’inizio del XIX°, ubicato
nella estrema periferia del paese, sul margine sinistro del torrente Canali, funzionò
fino agli anni ’20.
L’acqua che muoveva le macine proveniva, attraverso un imponente acquedotto pensile, dalla sorgente Canali. Negli anni ’70 un incendio che distrusse una vasta macchia
mediterranea, procurò dei notevoli danni alla struttura che in parte crollò.
••• 17 •••
CHADRA
A nord-ovest di Francofonte in contrada Gadera, lungo la strada Regia (via del re)
sorgono i ruderi dell’omonimo castello, immersi in una macchia mediterranea di uliveti e ficodindia e campagne di giardini coltivati che occultano buona parte delle strutture rimaste.
Pare dai documenti pervenuti che il barone Cruyllas abitasse indifferentemente a Chadra e nel castello di Francofonte. Le più antiche notizie risalgono al 1229. Il nome, attribuito al casale, sembra di origine araba; Michele Amari vi attribuisce il significato
di “verde” e questo appare verosimile vista la lussureggiante vegetazione. Nel 1296 il
casale è feudo ed è diviso fra le famiglie dei Mortillaro e dei De Lamia.
Nel 1307 Giovanni De Lamia decide di edificare una fortezza in quella parte di feudo
che appartiene alla sua famiglia, che otterrà l’intero possesso del territorio due anni
dopo. Nel 1392, Nicolò De Lamia, considerato ribelle, giacché leale alla famiglia dei
Chiaramonte, subirà la confisca dei beni dalla Regia Camera. Nel 1394 ottiene l’investitura del feudo Berengario Cruyllas. Il baglio si presenta come una grande torre
maestra, attorno alla quale si sviluppa il perimetro di un cortile fortificato.
Il cortile possiede una forma rettangolare irregolare orientato a est-ovest. L’intero complesso sorge su un’ansa del torrente canale, si presenta protetto a meridione e a oriente
dal medesimo corso d’acqua, mentre a settentrione a difesa del luogo si trovano due
fossati paralleli.
Chadra malgrado fosse abitata dallo stesso Cruyllas che abitava il castello era un insediamento autonomo, con una popolazione stabile, questo si desume dalla presenza
delle grotte, con casupole annesse e dalle tombe che testimoniano la vita rurale ed
economica attorno. Il muro orientale per buona parte crollato sembrerebbe edificato
tra il XIV° e il XV° secolo, questo ingloba parti della cortina trecentesca.
Dell’edificio oggi rimangono solo due grossi monconi che consentono solo in parte la
ricostruzione esatta della fortificazione, è probabile che possedeva una pianta cilindrica
••• 18 •••
con il torrente canale da una parte, l’Etna e il lago di Lentini dall’altra, gli
agrumeti, gli uliveti, i ficodindia che fanno da sfondo naturale.
e apriva sul baglio il suo unico ingresso caratterizzato da un arco a tutto sesto composto
da blocchetti di pietra calcarea.
Il luogo è suggestivo dal punto di vista storico, naturale e paesaggistico, con il torrente
canale da una parte, l’Etna e il lago di Lentini dall’altra, gli agrumeti, gli uliveti, i ficodindia che fanno da sfondo naturale.
Cortili del XVIII secolo
Cortili
del XVIII°
secolosociale molto importante nel territorio. Nati
I cortili avevano
una funzione
Icome
cortililuoghi
avevano
una
funzione
sociale molto importante nel territorio. Nati come luoghi
di aggregazione, di mercato, molte volte non avevano un
di aggregazione, di mercato, molte volte non avevano un nome specifico, ma erano
nome specifico, ma erano parte integrante del quartiere nel quale erano
parte
integrante del quartiere nel quale erano ubicati.
ubicati. Ancora
in zone
moltedel
zone
del centro
rimangono
tracce
di
Ancora
oggi in oggi
molte
centro
storicostorico
rimangono
tracce
di questi
cortili risalenti
al
XVII°I
secolo.
questi cortili risalenti al XVIII secolo.
Fonte Canali
Fonte
Canali
La
fontana,
detta Canali è situata alla periferia ovest del Paese, ai piedi della collina,
lungo
il torrente
Canali,
nel punto
più ricco d’acLa fontana,
detta
Canali
è
qua. Citata nel 1569 come Funtana Grande, fu
situata alla periferia ovest del
ristrutturata nel 1745/46. Altri lavori furono
Paese, ainelpiedi
eseguiti
1885della
dai collina,
capimastri Carmelo Iudicelli
lungo eilAgostino
torrente Zizza.
Canali,Dieci
nel anni dopo fu costruito
il
lavatoio
su
progetto
punto più ricco d’acqua. Citata dell’ingegnere G.
Cerasa.
nel 1569 come Funtana
In una foto storica dei primi del Novecento la
fontana si presentava con delle decorazioni a
volute tipicamente barocche. L’acqua sgorgava
da cinque cannelli, tre dei quali erano collocati nella struttura scolpita
- 19 - principale.
a conchiglia che fuoriesce dal corpo
••• 19 •••
che fuoriesce dal corpo principale. Anteriormente vi era alla base una vasca
di raccolta d’acqua che fungeva da abbeveratoio. Sul fronte, ad un’altezza
di tre metri, era
collocata
una una
lanterna
Lad’acqua
fontana che
fu fungeva da abbeveAnteriormente
vi era
alla base
vascaa dipetrolio.
raccolta
ratoio.
Sul fronte,
ad alun’altezza
di tre
era collocata
una lanterna a petrolio. La
abbandonata
e lasciata
degrado negli
annimetri,
Cinquanta.
I lavori di pulizia
fontana
e lasciata
degradoalla
negli
Cinquanta. I lavori di pulizia
operati fu
dalabbandonata
comune, nel 2006,
hannoalriportato
luceanni
il complesso
operati
dal
comune,
nel
2006,
hanno
riportato
alla
luce
il complesso seppellito per
seppellito per lungo tempo da materiali di demolizioni edili e gli hanno
lungo tempo da materiali di demolizioni edili e gli hanno restituito, parzialmente, il
restituito, parzialmente, il suo aspetto originario.
suo aspetto originario.
Fontana e lavatoio Giardinello
Fontana
e lavatoio
Giardinello
Sorge
sulla strada
provinciale
per Lentini, al di fuori del centro abitato. La fonte, esistente
già nel
1693,
è stata negli anni passati
Sorge sulla
strada
provinciale
punto
di riferimento
il paese di Francofonte.
per Lentini,
al di fuori delper
centro
Pochi anni or sono, i lavori di ripulitura e di ripriabitato. La fonte, esistente già
stino del sito hanno restituito alla struttura il suo
nel 1693, è stata negli anni
aspetto
originario e il suo indiscutibile pregio.
passati
punto di riferimento
La
progettazione
per il per
recupero del sito della
il paese“Giardinello”,
di Francofonte. proposta
Pochi
fonte
dal comune di
Francofonte
è
stata
inserita
nel
P.I.T.
Hyblon-tuanni or sono, i lavori di
kles,
come
itinerario
ripulitura
e di
ripristino del
del verde
sito storico, monumentale e paesaggistico. Il progetto ha previsto il restauro della fontana,
hanno restituito alla struttura il suo aspetto originario e il suo indiscutibile
dell’abbeveratoio e del lavatoio, oltre alla sistemazione del sito circostante.
pregio. La progettazione per il recupero del sito della fonte “Giardinello”,
- 20 -
••• 20 •••
Itinerario Etno-Antrologico
Festa della Madonna della Neve (patrona)
Agosto 3-4-5
La festa di Maria SS. della Neve, Regina e Patrona di Francofonte, risale all’anno 1570
e trae spunto dalla leggenda del ritrovamento di un quadro, datato intorno al sec XV°,
di Scuola Catalana, che raffigura la Natività con la Madonna che tiene sulle gambe
Gesù Bambino e gli Angeli che gli suonano la Ninna Nanna.
Dice la leggenda: “fu trovato in Passaneto, nei pressi di Francofonte, in mezzo ad un
roveto, un quadro di Maria da alcuni cacciatori”.
Questi, per prenderlo, con le falci cominciarono a tagliare il roveto. Essi erano alcuni
di Vizzini e altri di Francofonte, e nacque tra essi questioni a chi dovesse tanto tesoro
appartenere, a Vizzini o a Francofonte. Allora fu stabilito di posarlo sopra un carro tirato da buoi, e lasciar questi a loro discrezione. I buoi camminarono e camminarono;
ma ad un certo punto si fermarono inginocchiandosi, quivi scaturì dell’acqua e i buoi
bevvero, e ripresero la via indirizzandosi verso Francofonte, ove ad onore della sacra
immagine rinvenuta si alzò una chiesa. La Madonna fu detta “della Neve” perchè in
quel giorno, 5 agosto, cadde molta neve.
La festa della Madonna della Neve inizia il 26 luglio con la novena che anticamente
veniva recitata in siciliano, questa risale al 1600 ed è tramandata dalle prime generazioni che introdussero il culto della Madonna. In occasione della festa, fino ad un
ventennio fa, si usava raccogliere: frumento, ceci, fave ecc… che il giorno 5 agosto
venivano portati come offerta solennemente nella processione della mattina con un
carretto bardato a festa e seguito a sua volta da muli anch’essi bardati e caricati di
doni. Tutto ciò veniva chiamato “A retina re muli ra Bedda Matri”
••• 21 •••
La sera del 4 agosto si portava in processione la S. Reliquia, un filo di capello della
B.V.Maria, che come risulta storicamente è stato portato da un certo Fra Benedetto
Gaeta , nativo di Francofonte che si trovava in un convento a Napoli, il frate diceva di
averlo avuto in dono da una suora del Monastero delle clarisse di Napoli, delle quali
era confessore.
Il 5 agosto l’icona della Madonna viene ricoperta da un rivestimento in argento sbalzato, raffigurante tutta la pittura del quadro, che lascia appena scoperto il volto della
Madonna e del Bambino, è opera di un pregevole maestro argentiere della prima metà
del secolo XVIII°.
Anticamente durante la processione si assisteva a scene di ringraziamento commoventi.
Davanti alla processione sfila il corteo storico, dame e cavalieri in abiti settecenteschi.
Festa di S.Francesco (prima domenica di ottobre)
I solenni festeggiamenti hanno inizio la sera del sabato con la S.Messa e proseguono
nella giornata della domenica quando esce dalla Chiesa di S.Francesco la statua in
processione seguita dalle autorità civile e militari. La processione attraversa durante
l’intera giornata il paese per concludersi a tarda sera in chiesa seguita da fuochi d’artificio. In concomitanza alla festa si svolge nello stesso quartiere, denominato S.Francesco la tradizionale fiera di prodotti tipici locali.
Il Natale
Il Natale è un momento dell’anno favorevole al turismo sia perché ci si trova in piena
campagna agrumicola ed è possibile gustare il tarocco di Francofonte, sia perché il
paese è in festa e si possono vedere i presepi allestiti nei quartieri del centro storico,
partecipare alle rappresentazioni del Presepe vivente e vedere le case abbellite dalle
cosiddette “Ninnarò”.
••• 22 •••
Pasqua con le processioni del triduo
Giovedì iniziano le funzioni più sentite dal popolo francofontese, insieme a quella
della Madonna della Neve.
La festa ha inizio nel pomeriggio, molte persone portano il famoso “Lauri” che sarebbe
il frumento germogliato, altri portano la cera, oppure l’olio per accendere le lampade.
Le persone durante il giro consueto delle chiese recitano:
“Vi salutu Santu Sepulcru
Ri la vera monarchia
Ri lu sangu ca spargistu
Ca spargituu pi mia
Lu vostru visu è tramutatu
Ri la nuttata ri sta notti”
Nella chiesa dell’Angelo c’è l’antica statua lignea dell’ECCE HOMO che verso le 22
viene portata a spalla in processione recitando il rosario.
“U Cristu a culonna” così è chiamato, dopo aver percorso le vie del quartiere della
Chiesa Madre viene condotto all’interno di questa dove il parroco fa una lunga predica
detta “Re setti stanzi”
Venerdi santo
Alle ore 15 hanno inizio le funzioni religiose, la sera alle 20 in processione verranno
portate due statue: il Cristo Morto adagiato in un “catalettu” di legno finemente lavorato e l’Addolorata che segue dietro, fiori particolari adornano le statue: glicine e garofani il Cristo nel catalettu e biancospino e galli l’addolorata. Entrambe le statue sono
portate a spalla. La processione segue un ordine particolare è aperta dai bambini che
fino a pochi anni fa erano vestiti di nero, chiamati “i virgineddi comu a matri dulurusa”.
Seguono le persone adulte, poi i chierichetti e subito i portatori vestiti con abito nero,
camicia bianca, papillon nero e guanti bianchi. Dietro i portatori sta la fanfara e dopo
la folla che canta lo “Stabat Mater”
••• 23 •••
Dopo la messa mattutina a mezzo
l’incontro “A ‘ncrinata” fra il Cr
Domenica di Pasqua
la Madonna
coperta
di un velo n
Dopo la messa mattutina a mezzogiorno avviene nella piazza del
Municipio
l’incontro
trasportate
percorrono
“A ‘ncrinata” fra il Cristo risorto che esce dalla Chiesa Madredue
e lastatue
Madonna
coperta
di un velo nero che esce dalla chiesa del Carmine.
vista del Figlio risorto alla Mado
Le due statue trasportate percorrono le vie per incontrarsi nella piazza. Alla vista del
avvicinate ed allontanate per tre v
Figlio risorto alla Madonna viene tolto il velo e le statue vengono avvicinate ed allontanate per tre volte dopo hanno inizio i fuochi d’artificio.
S.Giuseppe
La festa si svolge il 19 marzo, la processione si svolge con personaggi del luogo che impersonano il Santo, la Madonna e il
Bambino, dietro il parroco accompagnato da autorevoli personalità del luogo raccolgono offerte. Dopo la processione si
allestisce un banchetto nella piazza del comune.
Nel pomeriggio anticamente si svolgeva l’asta pubblica, in
banditore metteva in vendita mercanzie di vario genere,
(dolci, animali, verdure fresche) e il ricavato insieme alle offerte delle mattina andava devoluto a coloro che avevano impersonato S.Giuseppe, la Madonna e il Bambino.
S.Giuseppe
La f
si
imp
Bam
auto
offe
ban
pom
pubblica, in banditore metteva in
animali, verdure fresche) e il ri
S.Sebastiano Martire
andava devoluto a coloro che
La festa si svolge a giugno, nei giorni che la precedono un gruppo di fedeli devoti giMadonna
e ilche
Bambino.
rano per le vie del paese a raccogliere offerte. Il triduo prepara
alla festa
prevede
l’uscita del Santo collocato nella Chiesa del Carmine. La statua durante tutto il giorno
percorre le vie del paese con una massiccia partecipazione perché la devozione per il
compatrono è molto alta fra i fedeli francofontesi.
••• 24 •••
Le antiche fiere che si svolgevano all’interno del paese, ancora oggi sono radicate
nella cultura e nella tradizione folkloristica francofontese.
La fiera del mercoledì ha mantenuto, ancora oggi la sua tradizionale giornata, anche se
oggi si svolge in un altro quartiere.
La fiera di S.Francesco, si svolge nella prima domenica di ottobre, lungo le vie Trento
e Trieste e via Vittorio Emanuele probabilmente coincideva con quella del bestiame,
oggi la tipologia del mercato è cambiata oltre alle tradizionali bancarelle di artigianato
del legno (scale in particolare), del ferro e del vimini, si sono aggiunte altri venditori
locali e provenienti dal circondario che vendono mercanzia di vario genere .
••• 25 •••
turista i prodotti tipici del luogo che per ogni periodo dell’anno potrà
gustare.
Itinerario
Eno-Gastronomico
La prelibatezza del
nostro territorio è l’arancia e su di essa si fonda la
La descrizione
queste
prelibatezze
lo scopo
di far conoscere
al turista
nostra
economia.diSia
dal succo
sia dalla ha
buccia
si ricavano
molte specialità:
i prodotti tipici del luogo che per ogni periodo dell’anno potrà gustare.
la buccia candita, caramellata e al cioccolato, liquori, succhi di frutta,
La prelibatezza
del nostro
territorio
è l’arancia
e su di
essa si fonda
la nostra
pregiate
marmellate,
crostate
e altri
dolci tipici.
L’arancia
viene
ancheeconomia.
usate
Sia dal succo sia dalla buccia si ricavano molte specialità: la buccia candita, caramellata
preparare
per aromatizzare
carni. e altri dolci tipici.
e al cioccolato,per
liquori,
succhiinsalate
di frutta,epregiate
marmellate,lecrostate
L’arancia viene anche usate per preparare insalate e per aromatizzare le carni.
OTTOBRE
COTTOBRE
o tognata- Cotognata
Ingredienti:
Mele cotogne Kg. 1
Zucchero Kg. 1
3 limoni
Ingredienti:
Preparazione:
lessare
le mele Kg.
cotogne
Mele
cotogne
1 insieme a tra limoni per ogni chilogrammo. Dopo trenta minuti
sgocciolare le cotogne e sbucciare tiepide. Passare a setaccio e pesare la polpa ottenuta,
Zucchero
Kg. 1punto lo stesso peso di zucchero e iniziare la cottura a fiamma bassa
unire a questo
3sempre
limoni mescolando. La cotognata sarà pronta quando si sarà addensata e i pezzi si
staccheranno dal mestolo, calda va versata nelle forme di terracotta. Può essere consumata tiepida oppure può essere lasciata ad asciugare per qualche giorno.
••• 26 •••
NOVEMBRE
NOVEMBRE
In questo giorno felice per i bambini, venivano fatti trovare, assieme ai giocattoli, dei
questo
persimbolo
i bambini,
venivano
fatti trovare,
assieme
ai
dolci: “i In
totò”
e “gligiorno
ossi deifelice
morti”,
di una
antica concezione
animistica
propiziatoria.
giocattoli, dei dolci: “i totò” e “gli ossi dei morti”, simbolo di una antica
Ossa diconcezione
Morto
animistica propiziatoria.
La pasta per confezionarli è a base di chiodi di garofano
O s sa di Morto
Ingredienti:
Kg.pasta
1 di farina,
La
per confezionarli è a base di chiodi di garofano
kg. 1 di zucchero,
20 chiodi di garofano in polvere,
poca acqua.
Preparazione:
Cucinare la pasta fino ad avere un impasto soffice; fare raffreddare; sistemare in formelle perIngredienti:
2-3 giorni; toglierli dalle formelle, bagnarli nella parte inferiore e sistemarli
in una teglia unta di olio e passarli in forno caldo. Lo zucchero si scioglierà alla base
Kg. 1 di farina,
e si allargherà prendendo il colore caramellato. La superficie rimarrà, invece, di colore
kg. 1 di zucchero,
bianco opaco.
20 chiodi di garofano in polvere,
poca acqua.
••• 27 •••
Totò al cioccolato
Ingredienti:
1Kg di Farina tipo 00
350g di zucchero
2 bustine di lievito bertolini
250 cl di acqua tiepida
250g di margarina
150g di cacao amaro in polvere
10g di ammoniaca in polvere
Preparazione da effettuare esclusivamente a mano:
In un pò di acqua tiepida precedentemente preparata scioglietevi dentro l’ammoniaca
con una grattuggiatina di limone e mettete da parte.
Ora mettete tutti gli ingredienti dentro un contenitore di medie dimensioni e cominciate ad impastare a mano, il composto all’inizio sembra diventare duro, quasi da non
poterlo impastare, ma continuando si otterrà un impasto solido ed omogeneo.
Una volta raggiunta questa consistenza dovete tagliare l’impasto in due porzioni e fare
dei rotoli tipo filoncini dal diametro di non più di 5 cm.
Tagliateli a trancetti dello spessore di non più di 2 cm. , poi riponeteli nelle teglie, circa
due o tre teglie da forno con sotto la carta ed infornare.
Lasciateli a riposare per almeno un giorno poi aggiungerete scaldate l’acqua e sciogliete dentro zucchero e le due cioccolate non appena l’impasto sarà sciolto e cremoso
è pronto per immergere i trancetti, dopo riponeteli sulla carta forno ed aspettare che
si raffreddino e che la glassa indurisca.
••• 28 •••
come in tan
DICEMBRE
Sicilia,
A Cuccia
minestra di fr
DICEMBRE
è
A Cuccia
Il giorno
13 dicembre, piatto tradizionale Francofontese, come
Il giorno 13 dicembre, piatto
Diversedi legge
intradizionale
tante altreFrancofontese,
parti della Sicilia, è la “cuccia”, una minestra
frumento
e ceci.
come in tante altre parti della
sua origine,
d
Diverse
della sua origine, del suo nome
e dei
Sicilia, è leggende,
la “cuccia”, parlano
una
diversi
die ceci.
prepararla. La nostra “cuccia” è un misto di
minestra dimodi
frumento
diversi
modi
di
prepararla.
Laconditi
nostra
è un misto
Diverse leggende,
parlano
della
frumento
e ceci
ammollati
e cotti,
con“cuccia”
olio e sale (cuccia
sua origine,
del suo nome
e dei dolce).
non dolce), talvolta con miele
e ricotta
(cuccia
ammollati
e cotti,
conditi con olio e sale (cuccia non d
diversi modi di prepararla. La nostra “cuccia” è un misto di frumento e ceci
La tradizione voleva fosse assaggiata da tutti i componenti della famiglia e dagli amici,
ammollati e cotti, conditi con olio e sale (cuccia non dolce), talvolta con
come piatto augurale.
miele e ricotta (cuccia dolce).
miele e ricotta (cuccia dolce).
La tradizione voleva fosse assaggiata da tutti i componenti della famiglia e
La tradizione voleva fosse assaggiata da tutti i componen
dagli amici, come piatto augurale.
Giammelle
Giammelle
Ingredienti:
6 uova,
gr. 150 zucchero,
150 farina bianca,
zucchero a velo.
dagli amici, come piatto augurale.
Ingredienti:
6 uova,
gr. 150 zucchero,
150 farina bianca,
zucchero a velo. Giammelle
Preparazione:
Battete i tuorli con lo Ingredienti:
zucchero e lavorate, aggiungete la farina e unite i tre albumi
6 uova,
montati a neve ferma.
Mettete il composto in una sacca e formate dei bastoncini lunghi
10-12 centimetri. Spolverate
biscotti con lo zucchero a velo e cuoceteli in forno caldo
gr. 150 izucchero,
sino a quando saranno
imbionditi
(circa 20 minuti).
150 farina bianca,
- 30 zucchero
a velo.
••• 29 •••
Impanata
Nel dialetto locale con questo termine si intende una pasta
di pane lievitata con un ripieno di verdure (broccoli, segale
(anciti), patate, cipolle), insaporite con formaggio pecorino,
salsiccia e pomodoro secco.
La pasta lievitata si stende con il mattarello e solo in una
metà si inserisce il ripieno, dopo si chiude su se stessa (come
un calzone) e i lembi di pasta combacianti si chiudono intrecciando la pasta a cordoncino.
I mpan
In passato si preparavano in campagna per la vigilia della
Nel dialetto locale
con questo termine
festa e si cucinavano nel forno a legna, la sera del 24 era consuetudine
consumare
le si intend
con un ripieno di verdure (broccoli, segal
impanate in compagnia di amici e parenti.
insaporite con formaggio pecorino, salsiccia e
La pasta lievitata si stende con il mattarello e s
Torrone di mandorle
ripieno, dopo si chiude su se stessa (come un
Torrone di mandorle
Ingredienti:
gr. 500 di mandorle
gr.250 di zucchero
1 bustina di vanillina
scorza di limone e mandarino
combacianti si chiudono intrecciando la pasta a
In passato si preparavano in campagna per
cucinavano nel forno a legna, la sera del 24 er
impanate in compagnia di amici e parenti.
Preparazione:
Ingredienti:
La cottura va eseguita in un tegame largo e basso. Mettere le mandorle, precedente-
gr.
500 di
mandorle
mente
pelate,
nel tegame con lo zucchero e mezzo bicchiere d’acqua, procedere alla
cottura.
zucchero dovrà giungere a cristallizzarsi per poi fondere nuovamente, solo
gr.250
di Lo
zucchero
in quest’ultima fase vanno aggiunte le scorrette. Riversare su un piano di marmo unto
1d’olio
bustina
di vanillina
e livellarlo.
scorza di limone e mandarino
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••• 30 •••
gr.250 di zucchero
1 bustina di vanillina
MARZO S.GIUSEPPE
scorza di limone e mandarino
A Pignuccata
Il nome deriva dalle palline che venivano sovrapposte a forma di pigna. E’ tradizione
MARZO
abbellire la S.GIUSEPPE
pignoccata con fiori di granella di zucchero colorata (diavolina)
A Pignuccata
Ingredienti:
Ilgr.nome
dalle00palline che
500 deriva
di farina
gr. 100 di
margarina
venivano
sovrapposte
a forma di
4
uova
pigna. E’ tradizione abbellire la
4 cucchiai
zucchero
pignoccata
condifiori
di granella di
1 bustina di lievito
zucchero colorata (diavolina)
Maraschino un cucchiaio
Ingredienti:
Preparazione:
gr.
500 di farina
00
Disporre
la farina
a fontana e unire tutti gli ingredienti, per ultimo il lievito. Impastare
gr.
100 di aver
margarina
e dopo
fatto riposare l’impasto per circa 15 minuti, preparare dei bastoncini lun-
che si taglieranno a dadini di forma regolare. Friggere in abbondante olio di semi.
4ghi
uova
aver
sciolto il miele, inserire le palline di pasta fritta
4Dopo
cucchiai
di zucchero
dale e decorare con le codette di zucchero colorate.
1 bustina di lievito
Maraschino un cucchiaio
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••• 31 •••
dando una forma pirami-
Crispeddi
Ingredienti:
Kg.1 di farina 00
Un pizzico di sale
gr.35 di lievito
Acqua tiepida
Olio per friggere
Zucchero
Preparazione:
Impastare in un contenitore capiente la farina con un pizzico di sale, il lievito e acqua
q.b. per avere un preparato molto morbido. Fare lievitare per circa un’ora, dopo immergere a cucchiaiate nell’olio bollente. A doratura ultimata porle nella carta assorbente e spolverizzarle di zucchero
Cassatelle di ricotta
Ingredienti:
per la pasta: gr.300 di farina, gr.10 di lievito di birra, gr.30 di strutto, un pizzico di sale.
per il ripieno: gr.400 di ricotta, gr.100 di zucchero, cannella e 2 uova.
Con gli ingredienti per la pasta, dove il lievito sarà sciolto in acqua tiepida, preparare
una pasta morbida ed omogenea e farla lievitare. Ricavarne dei tondini di diametro
di cm.15 e qualche mm. di spessore; versare all’interno dei tondini gli ingredienti,
tranne le uova, del ripieno dopo averli mescolati; sbattere le uova e versarne un piccolo
quantitativo su ciascun pasticcino.
Disporre le cassatele in una teglia unta e cuocere in forno ad alta temperatura per una
ventina di minuti. Servire calde.
••• 32 •••
Ingredienti:
PASQUA
Kg.1 di farina 00
Pupu cu l’ova
Una tradizione ancora viva in tutta la Sicilia, è quella di confezionare pani contenenti
gr.35 di lievito
uova intere sode, per le festività Pasquali.
Acqua tiepida
A seconda dei vari paesi della Sicilia, a queste uova vengono dati diversi nomi. A FranOlio per friggere
cofonte erano tradizionali “i panarini” o “l’aceddi cu l’ova” o “u pupu cu l’ova”. Si
Zucchero
tratta di pasta di pane comune cui si danno le fogge citate e, al centro, un uovo sodo
sbucciato, talvolta colorato e ricoperto di confettini colorati (diavolini).
Un pizzico di sale
PASQUA
Ingredienti:
Pupu
cu l’ova
Una
tradizione
viva in tutta la
gr.500
di ancora
farina
Sicilia, è quella di confezionare pani
gr.125 di strutto
gr.150 di zucchero
festività Pasquali.
2 uova
A seconda dei vari paesi della Sicilia,
gr. 10 di acqua
a queste uova vengono dati diversi
gr.5 diA ammoniaca
nomi.
Francofonte
erano
6 uova
tradizionali “i panarini” o “l’aceddi cu l’ova”
o “u sode
pupu cu l’ova”. Si tratta
di pasta di pane comune cui si danno leconfetti
fogge citatecolorati
e, al centro,diavolina
un uovo
contenenti uova intere sode, per le
sodo sbucciato, talvolta colorato e ricoperto di confettini colorati
(diavolini).
Preparazione.
Ingredienti:
Impastare insieme farina, acqua, strutto, zucchero, ammoniaca, uova dopo dividere
gr.500 di farina
l’impasto
gr.125 di strutto in sei parti e dare le forme volute collocando all’interno un uovo sodo tenuto
da due listelle di pasta incrociata, decorare con la diavolina e infornare.
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••• 33 •••
GIUGNO
Panuzzi di S.Antuninu
In occasione della festa di S.Antonio Abate 13 giugno nella tradizione locale si mantiene ancora oggi l’abitudine di preparare dai fornai delle forme piccole di pane che
vengono presentate in offerta in chiesa. Dopo la benedizione si dividono a parenti e
amici
Pomodoro secco
Questa preparazione è molto semplice da eseguire ed è forse quella più antica, l’unico
accorgimento da prendere consiste nella scelta del pomodoro e nella scelta del momento. Il pomodoro va tagliato e posto su un piano di legno trasportabile, in quanto
durante il giorno va lasciato al sole, coperto da un velo per impedire alle mosche di
appoggiarsi, mentre al tramonto va ritirato in un luogo asciutto
Estratto di pomodoro
Nella tradizione, il concentrato di pomodoro veniva preparato in estate per essere utilizzato nelle altre stagioni. Per kg. 10 di prodotto fresco, si ottiene un Kilogrammo di
concentrato.
Lavare i pomodori, tagliarli a metà e metterli a scolare capovolti in una cesta di vimini
per 24 ore; porli in una pentola sul fuoco e farli cuocere in una pentola con cipolla affettata. Dopo breve cottura, passarli al setaccio e collocare il composto in grandi piatti
di ceramica che saranno esposti al sole per alcuni giorni, mescolando continuamente.
Quando l’impasto avrà ottenuto una certa consistenza, irrorare con un filo d’olio ed
impastare con le mani. Collocare in barattoli puliti ed asciutti, con qualche foglia di
basilico ed una copertura d’olio, che lo conserverà per parecchi mesi
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AGOSTO
A Bumma
Negli anni ’60, “a bumma” era il tipico gelato francofontese, conosciuto anche nei
dintorni. Purtroppo, oggi, quasi scomparsa o preparata con ingredienti che non fanno
parte della tradizione.
Si tratta di un gelato a forma di cono tronco con l’involucro esterno di cioccolato puro
o nocciola e l’interno di semifreddo allo zabaione.
Ingredienti per lo zabaione:
3 uova intere + 3 tuorli
5 cucchiai di zucchero
1 bustina di vanillina
2 cucchiai di caffè o marsala
PROGETTO PON
Itinerario Turistico Offresi
Anno Scolastico 2013/2014
Dirigente Scolastico
Prof.ssa Ing. Anna De Francesco
Docente Esperto
Prof.ssa Mariella Carlotta Cocuzza
Docente Tutor
Prof.ssa Maria Adalgisa Tarantino
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PARTNER DEL PROGETTO
Le seguenti strutture sono convezionate con il progetto Scuola EXPO, esibendo questa
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C.da Grassure, sn - 96015 Francofonte (SR)
Tel.Fax: 095 7880003 - Cell. 339 1022492
www.villarenna.it - [email protected]
Ristorante Streghe
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