3° ISTITUTO SUPERIORE “ALAIMO” sede di Francofonte Il progetto PON “Itinerario Turistico Offresi” , rivolto agli alunni del biennio nasce dalla convinzione che spesso le nuove generazioni non sentono come proprie, le tradizioni del territorio in cui vivono e si allontanano, non appena ne hanno la possibilità, inconsapevoli delle potenzialità che questo potrebbe offrire. In questa realtà il binomio scuola-territorio deve essere forte. L’istituzione scolastica non va solo vista come luogo di istruzione, ma ambiente di formazione e la progettualità può rappresentare una risorsa, può essere una “fucina di idee”, per risvegliare negli alunni la curiosità per tutto ciò che li circonda, stimolando, in questo caso, l’amore perduto per i luoghi nei quali si vive, sviluppando competenze spendibili nel proprio territorio e per il proprio territorio. In questa realtà ricca di storia, di cultura, di folklore, di tradizioni, la memoria va ricercata per diventare opportunità. Attraverso il progetto “Itinerario Turistico offresi” gli alunni approfondiranno la loro conoscenza sul territorio per realizzare una brochure con itinerari diversi adatti ad ogni esigenza. • Percorsi storico-culturali per gruppi e scolaresche • Percorsi etno-antropologici (feste e sagre) per gruppi • Percorsi naturalistici (Trekking) a piedi o in bici • Percorsi enogastronomici ••• 2 ••• Da Francofonte a... ••• 3 ••• Notizie Storiche Le origini di Francofonte vengono individuate nell’antichissima città siceliota di Hydra. I Romani, che subentrarono ai Greci, si impadronirono di tutti i loro possedimenti in Sicilia, compresa l’intera zona sud-orientale comprendente anche i territori di Francofonte. Dopo il crollo dell’Impero Romano d’Occidente, nel territorio vi si insediarono popolazioni bizantine. Intorno all’800 d.C. vennero gli Arabi da sud, che dopo aver scacciato i Bizantini, si stanziarono sul colle dove ora sorge Francofonte, chiamandolo probabilmente “Ayn Sindi”, che dovrebbe significare appunto “forte franco”. Dobbiamo giungere al sec. XIII° per trovare qualche notizia concreta sul casale ed il castello di Chadra, e solo nella metà del XIV° appare il nome di Francofonte che C. Avolio, vera autorità in fatto di toponomastica, ritiene di stampo francese. Fondata da Artale Alagona intorno al 1360, sorge parte sulla sommità e parte sulle pendici di una collina a 281 metri sul livello del mare. La ricerca dell’origine del nome, attribuito nell’antichità al borgo, fin dal suo primo insediamento, si deve probabilmente al fatto che nel territorio si godeva di una franchigia sia per quanto riguarda la fornitura dell’acqua (Fonte Franco), sia per quanto riguarda i pedaggi, sia per quanto riguarda il diritto di borgesia. La fortificazione del casale alla fine del 1300, attraverso la costruzione del castello, si deve probabilmente ai contrasti con i Chiaramonte, che dominavano Lentini. Nel 1392, scacciati gli Alagona dall’Isola, il casale passò a Giovanni Di Lamia, signore di Lentini, il quale fu deposto dopo qualche anno. Nel 1394 re Martino attribuì i feudi di Chadra e Francofonte a Berengario Cruyllas, di origine catalana. All’epoca il territorio di Francofonte era formato da un esiguo numero di casupole attorno alla Chiesa ••• 4 ••• linea formata dalle ed al Castello. Successivamente, furono costruite altre due chiese: Santa Venera lungo l’omonima via, oggi via Spoto Puleo, e dello Spirito Santo presso l’attuale via Zara, quartie alla prima era anche dedicata una grande porta al di sopra•era “Bucceria” collocato il bel bassorilievo di S. Maria degli Angeli, poi murato sul lato Nord del castello, dove è visibile • “Quadri” ancora oggi. Si andò così formando il primo quartiere denominato “Matrice”. detto c Durante tutto il XIV° secolo, la Sicilia fu dilaniata da lotte interne e da una guerra civile tra nobili siciliani detti “Latini” e nobili aragonesi detti “Catalani”, vennecon a man-fonta giardino care un potere statale e tutto scivolò verso l’anarchia più totale; i contadini, per trovare protezione, abbandonarono fattorie e villaggi per stabilirsi in borghi, all’ombra • grossi “S.Croce” attorno dei castelli, qui si formò il borgo con case e chiese. Nel XV° secolo il paese comincia a svilupparsi, e per tutto il XVI° secolo, la Città • “Livito” quartiere gode di un certo benessere e si nota una costante espansione. Nacquero veri e propri quartieri che presero il nome dalla loro posizione o dalle Si chiese intorno alle quali sorsero. • di “Santo Antoni” poi Matrice, era detto il quartiere el composto da un gruppo di case costruite attorno alla chiesa Madre intitolata a S.Antonio Abate. • “Fila” era detto il quartiere che verso Est, comprenLa deva le abitazioni che sorgevano a ridosso del quartiere matrice fino a raggiungere la linea formata dalle era attuali vie: Garibaldi, Mastrarua e Sicilia. • “Bucceria” quartiere sorto sul canale • “Quadri” detto così perché faceva quadrato attorno ad un bel giardino con fontana • “S.Croce” attorno alla chiesetta ottogonale • “Livito” quartiere che si espande fino all’estremità del paese. ••• 5 ••• chese Ludovico Gravina Cruyllas fu nominato primo onia dal re Filippo V. città dove già da tempo era presente una comunità ligure. el 1693,Si “all'unnici formarono anche i nuovi quartieri di S. Sebastiano e la Borgata dei Genovesi, tutti Nel 1629 il marchese Ludovico Gravina Cruyllas con relative chiese. La borgata alla periferia orientale del fu nominato primo ra cu sutta petri, cu centro abitato, era costituita mette in ginocchio Principe di Palagonia dal da re coloni FilippoproveV. nienti da Caltagirone, città dove già da tempo Sicilia sud-orientale, a Ilpresente terremoto del 1693, “all'unnici erapersone irono 345 su una comunità ligure. Nel 1629 il marchese Ludovico Gravina Cruylinnaru Distrusse quasi a vintunura cu sutta petri, cu las fu nominato primo Principe di Palagonia dal sale, del castello trecentesco rimasero solo le due torri mette in ginocchio re sutta Filippocantina”, V°. tto più piccole oggi ne rimane solo una. Sessanta tra città Il terremoto del 1693, “all‘unnici innaru a vintunura l’economia della Sicilia sud-orientale, a pite dal sisma con circa 60.000 vittime e quel sisma cu sutta petri, cu sutta cantina”, metteviene in ginocchio iù catastrofici che abbiano mai Sicilia colpito ilsud-orientale, territorio Francofonte morirono 345italiano persone su l’economia della a FrancoSarà ilfonte terzo dei Principi 345 di Palagonia, morirono personeFerdinando su 2.039 abitanti. 2.039 abitanti. Distrusse quasi l’avvio Distrusse alla ricostruzione, che avrà termine attorno aldel castello trecentesco quasi interamente il casale, sso Principe a volere palazzo rimasero soloil legrandioso torri maggiori e delle otto più piccole oggi ne rimane solotorri una. interamente ildue casale, del nobiliare castello trecentesco rimasero solo le due Sessanta tra città e paesi furono colpite dal sisma con circa 60.000 vittime e quel sisma 05 e sede municipale dal 1919, l’opera di ricostruzione di maggiori e delle otto più piccole oggi ne rimane solo una. Sessanta tra città i più catastrofici avviata viene dalla annoverato Chiesa Madre tra e dal Castello, di cui che abbiano mai colpito il territorio italiano in tutti i60.000 tempi. vittime e quel sisma viene e paesi furono colpite dal sisma con circa e tracce. Sarà il terzo dei Principi di Palagonia, Ferannoverato tra i più catastrofici che abbiano colpitoaildare territorio dinandomai Francesco, l’avvio italiano alla ricoavrà termine attorno al in tutti i tempi. Sarà il terzo deistruzione, Principi che di Palagonia, Ferdinando 1740. Fu lo stesso Principe a volere il granFrancesco, a dare l’avvio alla ricostruzione, chenobiliare avrà termine attorno al dioso palazzo completato nel 1705 e sede municipale dal 1919, l’operanobiliare di ricostru1740. Fu lo stesso Principe a volere il grandioso palazzo zione di Francofonte fu avviata dalla Chiesa completato nel 1705 e sede municipale dal 1919, l’opera di di cui ricostruzione Madre e dal Castello, rimanevanodi alcune tracce. Francofonte fu avviata dalla Chiesa Madre e dal Castello, di cui rimanevano alcune tracce. ••• 6 ••• -6- Economia L’economia cittadina è prettamente agricola, incentrata sulla coltivazione dell’arancio. FranE cofonte sin dal 1850 ha basato la sua economia L'eco esclusivamente sul settore agrumicolo: basti incen pensare che il territorio, per il 60% collinare, è stato modificato al fine di rendere possibile Franc la coltura, con 4.800 ettari di terreno destinati econo al settore. Francofonte è una delle aree in cui agrum fin dall’antichità sono presenti le varietà agrumicole tradizionali non solo della Sicilia, ma di tutto il ba- per il 60% collinare, è stato mod coltura, con 4.800 ettari di terreno cino mediterraneo. Il Tarocco, in particolare, ma anche il Moro e il Sanguinello delle sonoaree conosciuti in tutto in cui fin dall'antichità il mondo. L’arancia di Francofonte è tutelata sin dal 1997 daltradizionali marchio di origine IGP non solo della Sicilia, m (Indicazione geografica protetta) Il Tarocco, in particolare, ma a Curiosità: è possibile visitare durante il periodo della campagna agrumicola alcuni giardini e acquistare il prodotto raccogliendolo dall’albero. conosciuti in tutto il mondo. L’ara 1997 dal marchio di origine IGP (In Curiosità: è possibile visitare durant Francofonte ha un clima tipicamente mediterraneo: l’estate è molto alcuni giardini e acquistare il prodot calda e lunga, arrivando persino a novembre; l’inverno è spesso piovoso, con temperature che scendono difficilmente sotto i 5 °C. Leggere gelate avvengono tra la fine di gennaio e parte del mese di febbraio nelle campagne tra il territorio comunale di Francofonte e quello di Lentini. Fra med ••• 7 ••• lung Stemma di Francofonte Lo stemma raffigura sullo sfondo una torre mentre in primo piano su un ponte, sotto cui scorre acqua, vi è raffigurato un cavaliere, probabilmente Artale Alagona che a cavallo con una lancia in mano è alle prese con una leggendaria Idra, dalla cui fine sarebbe simbolicamente nata Francofonte. Questa immagine, riportata sullo stemma, è quella che è stata adottata dalla fine del XIX secolo in poi. Lo stemma è sormontatola una corona Lo stemma adottato fino al 1757 rappresentava un cavaliere, probabilmente Artale Alagona che a cavallo, munito di una lancia si difende da un leone, simbolo della città di Lentini. Attorno alla stemma la scritta “Universitas fertilis Francofontis” , il tutto sormontato da tre stelle. ••• 8 ••• ITINERARIO STORICO-CULTURALE Itinerario Storico-Culturale Chiesa Madre dedicata a S.Antonio Abate Chiesa Madre dedicata a S.Antonio Abate II lavori iniziarono subitosubito dopo dopo il terrelavorididiricostruzione ricostruzione iniziarono del 1693, a spese del popolo e delemarchese e furono ilmoto terremoto del 1693, a spese del popolo del ultimati nel 1699 come si legge sul pilastro esterno ed in basso sulla porta laterale destra. La chiesa ha una pianta legge pilastro in bassolasulla a crocesullatina a treesterno navate,ed a dividere navata centrale da quellelaterale lateralidestra. vi sono file ha di sei porta Ladue chiesa unapilastri. pianta aLe decorazioni sono in stile barocco. croce latina a tre navate, a dividere la navata Di pregevole fattura sono le tele attribuite a Pietro Novelli centrale da quelle laterali vi sono due file e al Ribera, la tavola quattrocentesca di di scuola catalana, sei pilastri. dedicata Le decorazioni sono in stile la cappella alla Madonna della Neve e alla Madonna delDiRosario, i marmi barocco. pregevole fatturapolicromi sono le siciliani tele degli altari, gli stucchi, gli affreschi del Di Maiuta e gli arredi settecenattribuite a Pietro Novelli e al Ribera, la tavola quattrocentesca di scuola teschi della sagrestia. L’Ostensorio con angelo è quasi sicuramente uno dei pezzi più catalana, larisale cappella Madonna dellasiNeve e allanella Madonna del importanti alladedicata metà delalla XVIII° secolo, inserisce produzione delle maestranze degli argentieri messinesi del degli periodo, come si evinceglidal marchio di Messina, Rosario, i marmi policromi siciliani altari, gli stucchi, affreschi lo scudo con croce sormontato da corona, dove è ancora visibile una lettera leggibile del Di Maiuta e gli arredi settecenteschi della sagrestia. L’Ostensorio con del nome dell’argentiere, N. angelo èè quasi sicuramente uno dei pezzi piùcesellato, importantiinciso, risale in allarame metà dorato del L’opera realizzata in argento sbalzato, e gemme, misura 68 x 22 XVIII cm secolo, si . inserisce nella produzione delle maestranze degli All’interno della chiesa inoltresi particolare attenzione la mantalodella Madonna argentieri messinesi delmeritano periodo, come evince dal marchio di Messina, della Neve, la tavola della Madonna della Neve, la Madonna con il Bambino e i Santi. marchese e furono ultimati nel 1699 come si scudo con croce sormontato da corona, dove è ancora visibile una lettera leggibile del nome dell’argentiere, N. L’opera è realizzata in argento 9 ••• sbalzato, cesellato, inciso, in rame dorato ••• e gemme, misura cm 68 x 22 . Manta della Madonna della Neve La Manta, coperta d’immagine sacra, ricopre il quadro della Madonna della Neve, si ispira al soggetto sul quale è deposta, misura cm 97 x 59, è realizzata in argento sbalzato, cesellato e inciso. Venne deposta sul dipinto nel 1646, la data, il marchio, raffigurante lo stemma di Messina (scudo con croce e corona) e le iniziali dell’argentiere DR sono leggibili sulla stessa. Dalle iniziali si ritiene verosimilmente che autore dell’opera, fosse Diego Rizzo. L’argentiere eseguirà nella seconda metà del XVII° secolo il calice del Duomo di Catania, il piatto della cappella Palatina di Palermo e la brocca della chiesa di Maria SS.ma Assunta di Castroreale. Madonna della Neve (olio su tavola) Il quadro della Madonna della Neve, olio su tavola, risale alla prima metà del XV secolo, misura cm 135 x 66. La più antica notizia del dipinto è del 1549 quando doveva trovarsi nella Cappella di Soleto, del Barone di Ventimiglia in contrada Passaneto. Solo più tardi fu trasferito a Francofonte dove ha inizio il culto nel 1570-71. L’ignoto pittore sembra essere, dal tratto, un artista di origine spagnola. L’intervento di restauro degli anni sessanta non è risuscito a restituire al quadro il suo antico splendore, si presenta oggi in condizioni frammentarie. Nel settecento fu realizzata una copia del dipinto che si trova conservato nella sagrestia della chiesa. ••• 10 ••• ottagonale, era utilizzata come cappella votiva e come luogo di ringraziamento dei contadini al ritorno della fatica Chiesa di S.Croce dei edificata campi. probabilmente La cupola, dopo di particolare La chiesa il terremotointeresse del 1693 è di forma ottagonale, era utilizzata come cappella votiva artistico è realizzata in ceramica policroma. Fino ale come luogo di ringraziamento dei contadini al ritorno della all’interno si poteva ammirare il pavimento fatica 1971 dei campi. La cupola, di particolare interesse artisticoinè realizzata in ceramica policroma.a Fino al 1971 all’interno si ceramica di Caltagirone motivi floreali, distrutto poteva ammirare il pavimento in ceramica di Caltagirone a seguito adin seguito un cattivo intervento motiviinfloreali, distrutto ad un cattivo intervento di di ristrutturazione. ristrutturazione. Chiesa dell’Angelo Chiesa dell’Angelo La costruzione della chiesa 1621, al distrutta anch’essaanch’essa dal terremoto del 1693, La costruzione della risale chiesaal risale 1621, distrutta dal terremoto fu ricostruita sul medesimo sito intorno al 1703 e fu dedicata all’immacolata. All’inricostruita sul medesimo sito intornodi al 1703 un e fu terno del della1693, chiesafu troviamo il pregevole dipinto del Martirio S.Agata, oliodedicata su tela che misura cm 330 x 220, risale al XVIII° secolo.troviamo il pregevole dipinto del all’immacolata. All’interno della chiesa E’ probabilmente una pala votiva. Martirio di S.Agata, un olio su tela che misura cmche 330 220, erisale L’opera fu eseguita per rievocare la storica eruzione dell’Etna fra xil 1693 il 1694al aveva XVIII provocati ingenti al paese. La collocazione secolo. E’ danni probabilmente unasua pala votiva. originaria era, quasi sicuramente, la cappella del Castello di Francofonte, consacrata a S.Agata, probabili comL’opera fu e/o eseguita per rievocare la storica eruzione dell’Etna che frafuil mittenti Lorenzo Berlinghieri Gravina eredi del Barone Girolamo. L’esecutore un pittore che presumibilmente partedanni di quella schieraLa di imitatori di Paolo 1693locale e il 1694 aveva provocatifece ingenti al paese. sua collocazione Vasta. originaria era, quasi sicuramente, la cappella del Castello di Francofonte, consacrata a S.Agata, probabili committenti Lorenzo e/o Berlinghieri Gravina eredi del Barone Girolamo. L’esecutore fu un pittore locale che presumibilmente fece parte di quella schiera di imitatori di Paolo Vasta. ••• 11 ••• La Chiesa edificata dal barone Giovan giugno del 1468, come si legge sul portale integri dopo il 1693, tuttavia pur ave Chiesa di S.Antonio da Padova intemperie e alle calamità, nel 1971 in se La Chiesa edificata dal barone Giovanni Cruyllas fu inaugurata il 13 giugno del 1468, che interessavano l’attuale convento, cos come si legge sul portale. Fu uno dei pochi edifici rimasti integri dopo il 1693, tuttavia 1532 da Don Ferdinando Moncada, fu pur avendo resistito al terremoto, alle intemperie e alle calamità, nel 1971 in seguito tardo-gotico. ad alcuni lavori di restauro che interessavano l’attuale convento, costruito a fianco della chiesa nel 1532 da Don Ferdinando Moncada, fu distrutta rimane solo il portale Chiesa di S.Girolamo tardo-gotico. Ricost sullo s Chiesa di S.Girolamo preced Ricostruita dopo il terremoto del 1693, sullo stesso luogo legge in cui sorgeva quella precedente, venne terminata, come si porton legge nelle lapidi collocate ai lati del portone centrale, il 5 grazie febbraio del 1694, grazie a Don Ferdinando Francesco GraGravin vina. ricostr Fu la prima chiesa ad essere ricostruita perché il santo a cui era intitolata era il protettore della famiglia Gravina. intitola Il 27 marzo della stesso anno di completamento fu innalzata Gravin a Chiesa Madre. Fino al 1930 la Chiesa veniva aperta solo di com la domenica e fino al 1950 veniva usata per la festa di San Madre. Fino al 1930 la Chiesa veniva a Giuseppe come deposito della merce da bandire per l’asta. 1950 veniva usata per la festa di San Giu Dal 1991 si apre ogni anno per l’allestimento di un grande presepe. erasi apre o da bandireAll’interno per l’asta. Dalvi 1991 la tela dell’estasi di San Girolamo, attribuita al Ribera, oggi grande conservata nella navata presepe. All’interno vi era la te laterale destra della chiesa Madre. Di pregio sono gli stucchiattribuita all’interno e i resti al Ribera, oggi del conservata n pavimento in ceramica di Caltagirone. chiesa Madre. Di pregio sono gli stucchi in ceramica di Caltagirone. - 12 - ••• 12 ••• Torre dell’orologio anni cinquanta, al secondo ordine c’è un torre campanaria orologio civicoLache da il nome alla affiancata torre, con alla chiesa di Torre dell’orologio S.Girolamo fubarocca, costruita nel di XVIII secolo è a una elegante decorazione chiude ilS.Girolamo La torre campanaria affiancata alla chiesa fu costruita XVIII° è a pianta quadrata. piantasu secolo quadrata. Alunaprimo ordine presenta tutto, unanel cupoletta cui è infissa elegante Al primo ordine presenta un’edicola votiva della Madonna della MadonnaUna della Catena a sud della inferriata che un’edicola sostiene duevotiva piccole campane. porticina, della Catena di fattura settecentesca, restaurata intorno di fattura settecentesca, restaurata al suo e alla piccola scala a intorno chiocciola aglitorre, anni conduce cinquanta, al interno secondo ordine c’è un orologio ci-agliche collega i vicodue chelivelli. da il L’orologio nome torre, con elegante decoraanni alla cinquanta, aldaluna secondo ordine c’è unGambino, fu realizzato maestro di Caltagirone, zione barocca, chiude il tutto, una cupoletta su cui è infissa orologio civicoanni chedel da Settecento. il nome alla torre, con rimesso in funzione nei primi una elegante inferriata che sostiene due piccole campane. una elegante decorazione barocca, sichiude il sua realizzazione è probabilmente pone come data di UnaLaporticina, a sud della torre, conduceanteriore, al suo interno e una cuilaèsua infissa unalivelli. elegante iltutto, 1500 e sicupoletta presume che originaria fosse allarealizzazione piccola scala a chiocciola chesu collega icollocazione due L’orologio realizzato dal maestro di Caltagirone, Gambino, inferriata che sostiene due piccole campane. Una porticina, a sud della la torre Nord-ESt del castello. fu rimesso in funzione nei primi anni del Settecento. conduce al suo interno e alla piccola scala a chiocciola che collega i Chiesa del torre, Carmine La sua realizzazione è probabilmente anteriore, si pone come due livelli. L’orologio realizzato dal maestro di Caltagirone, Gambino, fu data di realizzazione 1500 e sinavata, presume che collocaA pianta rettangolare hailun’ unica sorge nella sua rimesso in funzione anni Settecento. zione originaria fosse ladel torre del castello. 1708, sul nei sitoprimi della chiesa di Nord-ESt S.Sebastiano. Di La sua particolare realizzazioneinteresse è probabilmente anteriore, si pone sono la statua lignea della come data di realizzazione il 1500del e si presume la sua collocazione Madonna Carmine,checollocata sull’altareoriginaria fosse Chiesa del Carmine la torre Nord-ESt A piantadelrettangolare ha un’ statua unica navata, nel 1708, maggiore, lacastello. cinquecentesca lignea sorge di sul della chiesa di S.Sebastiano. Di particolare interesse ChiesaS.Sebastiano delsitoCarmine conservata nella prima cappella sono la statua lignea della Madonna del Carmine, collocata A ha un’ unica navata, nel laterale destra, le pianta due tele sempre del 1500, l’una sull’altare maggiore, larettangolare cinquecentesca statua lignea sorge di S.Sesul sito della cappella chiesa dilaterale S.Sebastiano. raffigurante la1708, Madonna delprima Carmine e l’altra il bastiano conservata nella destra, Di le due teleElia sempre del 1500, l’una raffigurante la Madonna del particolare interesse sono la statua lignea della Profeta Carmine e l’altra il Profeta Elia Madonna del Carmine, collocata sull’altare maggiore, la cinquecentesca statua lignea di S.Sebastiano - 13 -••• 13 ••• conservata nella prima cappella laterale destra, le due tele sempre del 1500, l’una Le prime n Chiesa di S.Cristoforo costruzione f Le prime notizie risalgono al 1700, la sua Chiesa di S.Cristoforo del paese ve costruzione fu decisa in seguito all’espansione Le prime notizie risalgono al 1700, la sua costruzione fu decisa in del paese verso est. Dal 1742 fino al primo decennio del seguito all’espansione del paese verso est. decennio del XX secolo era una canonico della Chiesa di S.Cristoforo chiesa Mad Dal 1742 fino al primo decennio del XX° secolo era una canonico chiesa Madre a prendersene cura. Ha una prime cura. notizieHa risalgono al 1700, lapianta sua rettan della chiesa Madre prendersene una pianta rettangopianta rettangolare, il portalea non è Le quello lare, il portale non originario chiesa, ma fu realizzato originario della chiesa, ma èfuquello realizzato nel costruzione fudella decisa in seguito all’espansione originario d nel Sconsacrata tempo è oggi adibita, in seguito ad un 1940. 1940. Sconsacrata da tempo è oggida adibita, in del paese verso est. Dal 1742 fino al primo 1940. Scons seguito ad un recente restauro, a sala riunioni e mostre d’arte. recente restauro, a sala riunioni decennio del XX secolo era una canonicoseguito della ad u e mostre d’arte. chiesa Madre a prendersene cura. Hae mostre una d’ar pianta rettangolare, il portale non è quello Castello-Palazzo originario della chiesa, ma fu realizzato nel Sull’area del castello, a ridosso delle torri sopravvissute al terremoto (la torre della Sa1940. Sconsacrata da tempo è oggi adibita, in letta e la torre del Mastio), fu costruito da Don Ferdinando Gravina, seguito ad rinascimentali un recente restauro, a sala riunioni nel 1705 il palazzo, con caratteristiche architettoniche e mostre d’arte. e barocche. Il prospetto è decorato con un cornicione a balaustra che poggia su mensole scolpite raffiguranti mascheroni diversi l’uno dalCastello l’altro. Agli angoli del palazzo si notano dei contrafforti in pietra lavica di forma piramidale. IlPalazzo palazzo è in una posizione sopraelevata riCastello-Palazzo spetto alla piazza antistante, chiamata chianu ra chiazza. Oggi è sede del aMunicipio, nell’aula consiliare visiSull’area del castello, ridosso delle torri sopravvissute al terremoto sono (la Castelloo torrei della la torre del fu costruito da Don Ferdinando bili restiSaletta del eportale a Mastio), sesto acuto della chiesa di S.Agata Gravina, nel 1705 Gravina il palazzo, Cruyllas con caratteristiche architettoniche Palazz che la famiglia aveva fatto costruire alrinascimentali e barocche. Il prospetto è decorato con un l’interno del castello ad uso della corte. cornicione a Castello-Palazzo All’interno del palazzo fino a qualche anno fa erano ancora visibili gli stemmi in- 14pietra degli Alagona-Cruyllas ri-Sull’area del castello, a ridosso delle to salenti al 1368. torre della Saletta e la torre del Mastio) Castello Gravina, nel 1705 il palazzo, con ••• 14 ••• Castello-Palazzo Palazzo rinascimentali e barocche. Il prospetto Lunetta gotica di S.Maria degli Angeli Lunetta gotica di S.Maria degli Angeli Collocata sul lato nord del Collocata sul lato nord del castello, è collocata una sculcastello, è collocata una tura raffigurante la Vergine col Bambino e in alto i sescultura raffigurante la rafini e in basso angeli imploranti. Misura metri 2,85 x 1,40. Vergine col Bambino e in Questa probabilmente non era la collocazione originaalto i serafini e in basso ria, si presume che dovette essere portata in epoca setangeli imploranti. Misura tecentesca da qualche chiesa romanica, forse quella di metri 2,85 x 1,40. Questa S.Maria dei Genovesi. Schemi bizantini e tecnica gotica era la si probabilmente fondono in non quest’opera. collocazione originaria, si presume che dovette essere portata in epoca settecentesca da qualche chiesa romanica, forse quella di S.Maria dei Genovesi. Schemi bizantini e tecnica gotica si fondono in quest’opera. Palazzo Lentini L’edificio risale al XVIII° secolo, comprende un isolato intero. Si trova tra la chiesa madre e l’ex castello Aragona Cruyllas; è composto da un piano terra, da un primo piano, da una mansarda e ingloba strutture di epoca anteriore. Al centro si trova una torre con la terrazza. In seguito ai lavori di livellamento e abbassamento della piazza antistante, eseguiti nella seconda metà del secolo XIX, fu Palazzo Lentini realizzata l’attuale scala in pietra lavica a doppia rampa. La facciata non presenta particolari decorazioni; agli L’edific - 15 angoli è chiusa da due paraste tuscaniche. All’interno compre l’androne è caratterizzato da una coppia di colonne con tra la capitelli in stile ionico. Nelle stanze, a piano terra, è posAragon sibile ammirare le volte a botte, mentre al primo piano piano te vi sono eleganti affreschi risalenti al secolo scorso. mansard anterior ••• 15 ••• Al centro si trova una torre con la terr livellamento e abbassamento della piazza an Palazzo Grimaldi Realizzato probabilmente nella seconda metà del XIX° secolo era abitato da un’altra famiglia nobiliare che ne commissionò la costruzione, solo più tardi è stato abitato dalla famiglia Grimaldi. Si trova nel quartiere Matrice è composto da un piano terra e piano ammezzato, primo piano e mansarda affiancata da una piccola terrazza. Nel 1991-92 è stato restaurato, ma è ancora oggi disabitato. ••• 16 ••• Itinerario Naturalistico Parco Gadera Il Parco Gadera si trova a ridosso della Fontana Canali in contrada Silva, l’area recuperata di recente è vincolata dalla Soprintendenza di Siracusa ed è possibile vedere le tracce di un abitato rupestre bizantino e di fare passeggiate immersi nella natura . Frantoio Anzalone Il frantoio Anzalone è il più grande e forse il più antico tra quelli esistiti a Francofonte. Questo, come gli altri, era ubicato nella parte orientale dell’antico centro storico, nelle zone denominate Uliveto e Suttasaja. Risale al XVI° secolo, successivamente subì trasformazioni e ampliamenti. Negli anni ’40 in seguito alla ridotta produzione di olive nel territorio smise di funzionare. Mulino Cardillo Il mulino Cardillo fu edificato fra la fine del XVIII° secolo e l’inizio del XIX°, ubicato nella estrema periferia del paese, sul margine sinistro del torrente Canali, funzionò fino agli anni ’20. L’acqua che muoveva le macine proveniva, attraverso un imponente acquedotto pensile, dalla sorgente Canali. Negli anni ’70 un incendio che distrusse una vasta macchia mediterranea, procurò dei notevoli danni alla struttura che in parte crollò. ••• 17 ••• CHADRA A nord-ovest di Francofonte in contrada Gadera, lungo la strada Regia (via del re) sorgono i ruderi dell’omonimo castello, immersi in una macchia mediterranea di uliveti e ficodindia e campagne di giardini coltivati che occultano buona parte delle strutture rimaste. Pare dai documenti pervenuti che il barone Cruyllas abitasse indifferentemente a Chadra e nel castello di Francofonte. Le più antiche notizie risalgono al 1229. Il nome, attribuito al casale, sembra di origine araba; Michele Amari vi attribuisce il significato di “verde” e questo appare verosimile vista la lussureggiante vegetazione. Nel 1296 il casale è feudo ed è diviso fra le famiglie dei Mortillaro e dei De Lamia. Nel 1307 Giovanni De Lamia decide di edificare una fortezza in quella parte di feudo che appartiene alla sua famiglia, che otterrà l’intero possesso del territorio due anni dopo. Nel 1392, Nicolò De Lamia, considerato ribelle, giacché leale alla famiglia dei Chiaramonte, subirà la confisca dei beni dalla Regia Camera. Nel 1394 ottiene l’investitura del feudo Berengario Cruyllas. Il baglio si presenta come una grande torre maestra, attorno alla quale si sviluppa il perimetro di un cortile fortificato. Il cortile possiede una forma rettangolare irregolare orientato a est-ovest. L’intero complesso sorge su un’ansa del torrente canale, si presenta protetto a meridione e a oriente dal medesimo corso d’acqua, mentre a settentrione a difesa del luogo si trovano due fossati paralleli. Chadra malgrado fosse abitata dallo stesso Cruyllas che abitava il castello era un insediamento autonomo, con una popolazione stabile, questo si desume dalla presenza delle grotte, con casupole annesse e dalle tombe che testimoniano la vita rurale ed economica attorno. Il muro orientale per buona parte crollato sembrerebbe edificato tra il XIV° e il XV° secolo, questo ingloba parti della cortina trecentesca. Dell’edificio oggi rimangono solo due grossi monconi che consentono solo in parte la ricostruzione esatta della fortificazione, è probabile che possedeva una pianta cilindrica ••• 18 ••• con il torrente canale da una parte, l’Etna e il lago di Lentini dall’altra, gli agrumeti, gli uliveti, i ficodindia che fanno da sfondo naturale. e apriva sul baglio il suo unico ingresso caratterizzato da un arco a tutto sesto composto da blocchetti di pietra calcarea. Il luogo è suggestivo dal punto di vista storico, naturale e paesaggistico, con il torrente canale da una parte, l’Etna e il lago di Lentini dall’altra, gli agrumeti, gli uliveti, i ficodindia che fanno da sfondo naturale. Cortili del XVIII secolo Cortili del XVIII° secolosociale molto importante nel territorio. Nati I cortili avevano una funzione Icome cortililuoghi avevano una funzione sociale molto importante nel territorio. Nati come luoghi di aggregazione, di mercato, molte volte non avevano un di aggregazione, di mercato, molte volte non avevano un nome specifico, ma erano nome specifico, ma erano parte integrante del quartiere nel quale erano parte integrante del quartiere nel quale erano ubicati. ubicati. Ancora in zone moltedel zone del centro rimangono tracce di Ancora oggi in oggi molte centro storicostorico rimangono tracce di questi cortili risalenti al XVII°I secolo. questi cortili risalenti al XVIII secolo. Fonte Canali Fonte Canali La fontana, detta Canali è situata alla periferia ovest del Paese, ai piedi della collina, lungo il torrente Canali, nel punto più ricco d’acLa fontana, detta Canali è qua. Citata nel 1569 come Funtana Grande, fu situata alla periferia ovest del ristrutturata nel 1745/46. Altri lavori furono Paese, ainelpiedi eseguiti 1885della dai collina, capimastri Carmelo Iudicelli lungo eilAgostino torrente Zizza. Canali,Dieci nel anni dopo fu costruito il lavatoio su progetto punto più ricco d’acqua. Citata dell’ingegnere G. Cerasa. nel 1569 come Funtana In una foto storica dei primi del Novecento la fontana si presentava con delle decorazioni a volute tipicamente barocche. L’acqua sgorgava da cinque cannelli, tre dei quali erano collocati nella struttura scolpita - 19 - principale. a conchiglia che fuoriesce dal corpo ••• 19 ••• che fuoriesce dal corpo principale. Anteriormente vi era alla base una vasca di raccolta d’acqua che fungeva da abbeveratoio. Sul fronte, ad un’altezza di tre metri, era collocata una una lanterna Lad’acqua fontana che fu fungeva da abbeveAnteriormente vi era alla base vascaa dipetrolio. raccolta ratoio. Sul fronte, ad alun’altezza di tre era collocata una lanterna a petrolio. La abbandonata e lasciata degrado negli annimetri, Cinquanta. I lavori di pulizia fontana e lasciata degradoalla negli Cinquanta. I lavori di pulizia operati fu dalabbandonata comune, nel 2006, hannoalriportato luceanni il complesso operati dal comune, nel 2006, hanno riportato alla luce il complesso seppellito per seppellito per lungo tempo da materiali di demolizioni edili e gli hanno lungo tempo da materiali di demolizioni edili e gli hanno restituito, parzialmente, il restituito, parzialmente, il suo aspetto originario. suo aspetto originario. Fontana e lavatoio Giardinello Fontana e lavatoio Giardinello Sorge sulla strada provinciale per Lentini, al di fuori del centro abitato. La fonte, esistente già nel 1693, è stata negli anni passati Sorge sulla strada provinciale punto di riferimento il paese di Francofonte. per Lentini, al di fuori delper centro Pochi anni or sono, i lavori di ripulitura e di ripriabitato. La fonte, esistente già stino del sito hanno restituito alla struttura il suo nel 1693, è stata negli anni aspetto originario e il suo indiscutibile pregio. passati punto di riferimento La progettazione per il per recupero del sito della il paese“Giardinello”, di Francofonte. proposta Pochi fonte dal comune di Francofonte è stata inserita nel P.I.T. Hyblon-tuanni or sono, i lavori di kles, come itinerario ripulitura e di ripristino del del verde sito storico, monumentale e paesaggistico. Il progetto ha previsto il restauro della fontana, hanno restituito alla struttura il suo aspetto originario e il suo indiscutibile dell’abbeveratoio e del lavatoio, oltre alla sistemazione del sito circostante. pregio. La progettazione per il recupero del sito della fonte “Giardinello”, - 20 - ••• 20 ••• Itinerario Etno-Antrologico Festa della Madonna della Neve (patrona) Agosto 3-4-5 La festa di Maria SS. della Neve, Regina e Patrona di Francofonte, risale all’anno 1570 e trae spunto dalla leggenda del ritrovamento di un quadro, datato intorno al sec XV°, di Scuola Catalana, che raffigura la Natività con la Madonna che tiene sulle gambe Gesù Bambino e gli Angeli che gli suonano la Ninna Nanna. Dice la leggenda: “fu trovato in Passaneto, nei pressi di Francofonte, in mezzo ad un roveto, un quadro di Maria da alcuni cacciatori”. Questi, per prenderlo, con le falci cominciarono a tagliare il roveto. Essi erano alcuni di Vizzini e altri di Francofonte, e nacque tra essi questioni a chi dovesse tanto tesoro appartenere, a Vizzini o a Francofonte. Allora fu stabilito di posarlo sopra un carro tirato da buoi, e lasciar questi a loro discrezione. I buoi camminarono e camminarono; ma ad un certo punto si fermarono inginocchiandosi, quivi scaturì dell’acqua e i buoi bevvero, e ripresero la via indirizzandosi verso Francofonte, ove ad onore della sacra immagine rinvenuta si alzò una chiesa. La Madonna fu detta “della Neve” perchè in quel giorno, 5 agosto, cadde molta neve. La festa della Madonna della Neve inizia il 26 luglio con la novena che anticamente veniva recitata in siciliano, questa risale al 1600 ed è tramandata dalle prime generazioni che introdussero il culto della Madonna. In occasione della festa, fino ad un ventennio fa, si usava raccogliere: frumento, ceci, fave ecc… che il giorno 5 agosto venivano portati come offerta solennemente nella processione della mattina con un carretto bardato a festa e seguito a sua volta da muli anch’essi bardati e caricati di doni. Tutto ciò veniva chiamato “A retina re muli ra Bedda Matri” ••• 21 ••• La sera del 4 agosto si portava in processione la S. Reliquia, un filo di capello della B.V.Maria, che come risulta storicamente è stato portato da un certo Fra Benedetto Gaeta , nativo di Francofonte che si trovava in un convento a Napoli, il frate diceva di averlo avuto in dono da una suora del Monastero delle clarisse di Napoli, delle quali era confessore. Il 5 agosto l’icona della Madonna viene ricoperta da un rivestimento in argento sbalzato, raffigurante tutta la pittura del quadro, che lascia appena scoperto il volto della Madonna e del Bambino, è opera di un pregevole maestro argentiere della prima metà del secolo XVIII°. Anticamente durante la processione si assisteva a scene di ringraziamento commoventi. Davanti alla processione sfila il corteo storico, dame e cavalieri in abiti settecenteschi. Festa di S.Francesco (prima domenica di ottobre) I solenni festeggiamenti hanno inizio la sera del sabato con la S.Messa e proseguono nella giornata della domenica quando esce dalla Chiesa di S.Francesco la statua in processione seguita dalle autorità civile e militari. La processione attraversa durante l’intera giornata il paese per concludersi a tarda sera in chiesa seguita da fuochi d’artificio. In concomitanza alla festa si svolge nello stesso quartiere, denominato S.Francesco la tradizionale fiera di prodotti tipici locali. Il Natale Il Natale è un momento dell’anno favorevole al turismo sia perché ci si trova in piena campagna agrumicola ed è possibile gustare il tarocco di Francofonte, sia perché il paese è in festa e si possono vedere i presepi allestiti nei quartieri del centro storico, partecipare alle rappresentazioni del Presepe vivente e vedere le case abbellite dalle cosiddette “Ninnarò”. ••• 22 ••• Pasqua con le processioni del triduo Giovedì iniziano le funzioni più sentite dal popolo francofontese, insieme a quella della Madonna della Neve. La festa ha inizio nel pomeriggio, molte persone portano il famoso “Lauri” che sarebbe il frumento germogliato, altri portano la cera, oppure l’olio per accendere le lampade. Le persone durante il giro consueto delle chiese recitano: “Vi salutu Santu Sepulcru Ri la vera monarchia Ri lu sangu ca spargistu Ca spargituu pi mia Lu vostru visu è tramutatu Ri la nuttata ri sta notti” Nella chiesa dell’Angelo c’è l’antica statua lignea dell’ECCE HOMO che verso le 22 viene portata a spalla in processione recitando il rosario. “U Cristu a culonna” così è chiamato, dopo aver percorso le vie del quartiere della Chiesa Madre viene condotto all’interno di questa dove il parroco fa una lunga predica detta “Re setti stanzi” Venerdi santo Alle ore 15 hanno inizio le funzioni religiose, la sera alle 20 in processione verranno portate due statue: il Cristo Morto adagiato in un “catalettu” di legno finemente lavorato e l’Addolorata che segue dietro, fiori particolari adornano le statue: glicine e garofani il Cristo nel catalettu e biancospino e galli l’addolorata. Entrambe le statue sono portate a spalla. La processione segue un ordine particolare è aperta dai bambini che fino a pochi anni fa erano vestiti di nero, chiamati “i virgineddi comu a matri dulurusa”. Seguono le persone adulte, poi i chierichetti e subito i portatori vestiti con abito nero, camicia bianca, papillon nero e guanti bianchi. Dietro i portatori sta la fanfara e dopo la folla che canta lo “Stabat Mater” ••• 23 ••• Dopo la messa mattutina a mezzo l’incontro “A ‘ncrinata” fra il Cr Domenica di Pasqua la Madonna coperta di un velo n Dopo la messa mattutina a mezzogiorno avviene nella piazza del Municipio l’incontro trasportate percorrono “A ‘ncrinata” fra il Cristo risorto che esce dalla Chiesa Madredue e lastatue Madonna coperta di un velo nero che esce dalla chiesa del Carmine. vista del Figlio risorto alla Mado Le due statue trasportate percorrono le vie per incontrarsi nella piazza. Alla vista del avvicinate ed allontanate per tre v Figlio risorto alla Madonna viene tolto il velo e le statue vengono avvicinate ed allontanate per tre volte dopo hanno inizio i fuochi d’artificio. S.Giuseppe La festa si svolge il 19 marzo, la processione si svolge con personaggi del luogo che impersonano il Santo, la Madonna e il Bambino, dietro il parroco accompagnato da autorevoli personalità del luogo raccolgono offerte. Dopo la processione si allestisce un banchetto nella piazza del comune. Nel pomeriggio anticamente si svolgeva l’asta pubblica, in banditore metteva in vendita mercanzie di vario genere, (dolci, animali, verdure fresche) e il ricavato insieme alle offerte delle mattina andava devoluto a coloro che avevano impersonato S.Giuseppe, la Madonna e il Bambino. S.Giuseppe La f si imp Bam auto offe ban pom pubblica, in banditore metteva in animali, verdure fresche) e il ri S.Sebastiano Martire andava devoluto a coloro che La festa si svolge a giugno, nei giorni che la precedono un gruppo di fedeli devoti giMadonna e ilche Bambino. rano per le vie del paese a raccogliere offerte. Il triduo prepara alla festa prevede l’uscita del Santo collocato nella Chiesa del Carmine. La statua durante tutto il giorno percorre le vie del paese con una massiccia partecipazione perché la devozione per il compatrono è molto alta fra i fedeli francofontesi. ••• 24 ••• Le antiche fiere che si svolgevano all’interno del paese, ancora oggi sono radicate nella cultura e nella tradizione folkloristica francofontese. La fiera del mercoledì ha mantenuto, ancora oggi la sua tradizionale giornata, anche se oggi si svolge in un altro quartiere. La fiera di S.Francesco, si svolge nella prima domenica di ottobre, lungo le vie Trento e Trieste e via Vittorio Emanuele probabilmente coincideva con quella del bestiame, oggi la tipologia del mercato è cambiata oltre alle tradizionali bancarelle di artigianato del legno (scale in particolare), del ferro e del vimini, si sono aggiunte altri venditori locali e provenienti dal circondario che vendono mercanzia di vario genere . ••• 25 ••• turista i prodotti tipici del luogo che per ogni periodo dell’anno potrà gustare. Itinerario Eno-Gastronomico La prelibatezza del nostro territorio è l’arancia e su di essa si fonda la La descrizione queste prelibatezze lo scopo di far conoscere al turista nostra economia.diSia dal succo sia dalla ha buccia si ricavano molte specialità: i prodotti tipici del luogo che per ogni periodo dell’anno potrà gustare. la buccia candita, caramellata e al cioccolato, liquori, succhi di frutta, La prelibatezza del nostro territorio è l’arancia e su di essa si fonda la nostra pregiate marmellate, crostate e altri dolci tipici. L’arancia viene ancheeconomia. usate Sia dal succo sia dalla buccia si ricavano molte specialità: la buccia candita, caramellata preparare per aromatizzare carni. e altri dolci tipici. e al cioccolato,per liquori, succhiinsalate di frutta,epregiate marmellate,lecrostate L’arancia viene anche usate per preparare insalate e per aromatizzare le carni. OTTOBRE COTTOBRE o tognata- Cotognata Ingredienti: Mele cotogne Kg. 1 Zucchero Kg. 1 3 limoni Ingredienti: Preparazione: lessare le mele Kg. cotogne Mele cotogne 1 insieme a tra limoni per ogni chilogrammo. Dopo trenta minuti sgocciolare le cotogne e sbucciare tiepide. Passare a setaccio e pesare la polpa ottenuta, Zucchero Kg. 1punto lo stesso peso di zucchero e iniziare la cottura a fiamma bassa unire a questo 3sempre limoni mescolando. La cotognata sarà pronta quando si sarà addensata e i pezzi si staccheranno dal mestolo, calda va versata nelle forme di terracotta. Può essere consumata tiepida oppure può essere lasciata ad asciugare per qualche giorno. ••• 26 ••• NOVEMBRE NOVEMBRE In questo giorno felice per i bambini, venivano fatti trovare, assieme ai giocattoli, dei questo persimbolo i bambini, venivano fatti trovare, assieme ai dolci: “i In totò” e “gligiorno ossi deifelice morti”, di una antica concezione animistica propiziatoria. giocattoli, dei dolci: “i totò” e “gli ossi dei morti”, simbolo di una antica Ossa diconcezione Morto animistica propiziatoria. La pasta per confezionarli è a base di chiodi di garofano O s sa di Morto Ingredienti: Kg.pasta 1 di farina, La per confezionarli è a base di chiodi di garofano kg. 1 di zucchero, 20 chiodi di garofano in polvere, poca acqua. Preparazione: Cucinare la pasta fino ad avere un impasto soffice; fare raffreddare; sistemare in formelle perIngredienti: 2-3 giorni; toglierli dalle formelle, bagnarli nella parte inferiore e sistemarli in una teglia unta di olio e passarli in forno caldo. Lo zucchero si scioglierà alla base Kg. 1 di farina, e si allargherà prendendo il colore caramellato. La superficie rimarrà, invece, di colore kg. 1 di zucchero, bianco opaco. 20 chiodi di garofano in polvere, poca acqua. ••• 27 ••• Totò al cioccolato Ingredienti: 1Kg di Farina tipo 00 350g di zucchero 2 bustine di lievito bertolini 250 cl di acqua tiepida 250g di margarina 150g di cacao amaro in polvere 10g di ammoniaca in polvere Preparazione da effettuare esclusivamente a mano: In un pò di acqua tiepida precedentemente preparata scioglietevi dentro l’ammoniaca con una grattuggiatina di limone e mettete da parte. Ora mettete tutti gli ingredienti dentro un contenitore di medie dimensioni e cominciate ad impastare a mano, il composto all’inizio sembra diventare duro, quasi da non poterlo impastare, ma continuando si otterrà un impasto solido ed omogeneo. Una volta raggiunta questa consistenza dovete tagliare l’impasto in due porzioni e fare dei rotoli tipo filoncini dal diametro di non più di 5 cm. Tagliateli a trancetti dello spessore di non più di 2 cm. , poi riponeteli nelle teglie, circa due o tre teglie da forno con sotto la carta ed infornare. Lasciateli a riposare per almeno un giorno poi aggiungerete scaldate l’acqua e sciogliete dentro zucchero e le due cioccolate non appena l’impasto sarà sciolto e cremoso è pronto per immergere i trancetti, dopo riponeteli sulla carta forno ed aspettare che si raffreddino e che la glassa indurisca. ••• 28 ••• come in tan DICEMBRE Sicilia, A Cuccia minestra di fr DICEMBRE è A Cuccia Il giorno 13 dicembre, piatto tradizionale Francofontese, come Il giorno 13 dicembre, piatto Diversedi legge intradizionale tante altreFrancofontese, parti della Sicilia, è la “cuccia”, una minestra frumento e ceci. come in tante altre parti della sua origine, d Diverse della sua origine, del suo nome e dei Sicilia, è leggende, la “cuccia”, parlano una diversi die ceci. prepararla. La nostra “cuccia” è un misto di minestra dimodi frumento diversi modi di prepararla. Laconditi nostra è un misto Diverse leggende, parlano della frumento e ceci ammollati e cotti, con“cuccia” olio e sale (cuccia sua origine, del suo nome e dei dolce). non dolce), talvolta con miele e ricotta (cuccia ammollati e cotti, conditi con olio e sale (cuccia non d diversi modi di prepararla. La nostra “cuccia” è un misto di frumento e ceci La tradizione voleva fosse assaggiata da tutti i componenti della famiglia e dagli amici, ammollati e cotti, conditi con olio e sale (cuccia non dolce), talvolta con come piatto augurale. miele e ricotta (cuccia dolce). miele e ricotta (cuccia dolce). La tradizione voleva fosse assaggiata da tutti i componenti della famiglia e La tradizione voleva fosse assaggiata da tutti i componen dagli amici, come piatto augurale. Giammelle Giammelle Ingredienti: 6 uova, gr. 150 zucchero, 150 farina bianca, zucchero a velo. dagli amici, come piatto augurale. Ingredienti: 6 uova, gr. 150 zucchero, 150 farina bianca, zucchero a velo. Giammelle Preparazione: Battete i tuorli con lo Ingredienti: zucchero e lavorate, aggiungete la farina e unite i tre albumi 6 uova, montati a neve ferma. Mettete il composto in una sacca e formate dei bastoncini lunghi 10-12 centimetri. Spolverate biscotti con lo zucchero a velo e cuoceteli in forno caldo gr. 150 izucchero, sino a quando saranno imbionditi (circa 20 minuti). 150 farina bianca, - 30 zucchero a velo. ••• 29 ••• Impanata Nel dialetto locale con questo termine si intende una pasta di pane lievitata con un ripieno di verdure (broccoli, segale (anciti), patate, cipolle), insaporite con formaggio pecorino, salsiccia e pomodoro secco. La pasta lievitata si stende con il mattarello e solo in una metà si inserisce il ripieno, dopo si chiude su se stessa (come un calzone) e i lembi di pasta combacianti si chiudono intrecciando la pasta a cordoncino. I mpan In passato si preparavano in campagna per la vigilia della Nel dialetto locale con questo termine festa e si cucinavano nel forno a legna, la sera del 24 era consuetudine consumare le si intend con un ripieno di verdure (broccoli, segal impanate in compagnia di amici e parenti. insaporite con formaggio pecorino, salsiccia e La pasta lievitata si stende con il mattarello e s Torrone di mandorle ripieno, dopo si chiude su se stessa (come un Torrone di mandorle Ingredienti: gr. 500 di mandorle gr.250 di zucchero 1 bustina di vanillina scorza di limone e mandarino combacianti si chiudono intrecciando la pasta a In passato si preparavano in campagna per cucinavano nel forno a legna, la sera del 24 er impanate in compagnia di amici e parenti. Preparazione: Ingredienti: La cottura va eseguita in un tegame largo e basso. Mettere le mandorle, precedente- gr. 500 di mandorle mente pelate, nel tegame con lo zucchero e mezzo bicchiere d’acqua, procedere alla cottura. zucchero dovrà giungere a cristallizzarsi per poi fondere nuovamente, solo gr.250 di Lo zucchero in quest’ultima fase vanno aggiunte le scorrette. Riversare su un piano di marmo unto 1d’olio bustina di vanillina e livellarlo. scorza di limone e mandarino - 31 - ••• 30 ••• gr.250 di zucchero 1 bustina di vanillina MARZO S.GIUSEPPE scorza di limone e mandarino A Pignuccata Il nome deriva dalle palline che venivano sovrapposte a forma di pigna. E’ tradizione MARZO abbellire la S.GIUSEPPE pignoccata con fiori di granella di zucchero colorata (diavolina) A Pignuccata Ingredienti: Ilgr.nome dalle00palline che 500 deriva di farina gr. 100 di margarina venivano sovrapposte a forma di 4 uova pigna. E’ tradizione abbellire la 4 cucchiai zucchero pignoccata condifiori di granella di 1 bustina di lievito zucchero colorata (diavolina) Maraschino un cucchiaio Ingredienti: Preparazione: gr. 500 di farina 00 Disporre la farina a fontana e unire tutti gli ingredienti, per ultimo il lievito. Impastare gr. 100 di aver margarina e dopo fatto riposare l’impasto per circa 15 minuti, preparare dei bastoncini lun- che si taglieranno a dadini di forma regolare. Friggere in abbondante olio di semi. 4ghi uova aver sciolto il miele, inserire le palline di pasta fritta 4Dopo cucchiai di zucchero dale e decorare con le codette di zucchero colorate. 1 bustina di lievito Maraschino un cucchiaio - 32 - ••• 31 ••• dando una forma pirami- Crispeddi Ingredienti: Kg.1 di farina 00 Un pizzico di sale gr.35 di lievito Acqua tiepida Olio per friggere Zucchero Preparazione: Impastare in un contenitore capiente la farina con un pizzico di sale, il lievito e acqua q.b. per avere un preparato molto morbido. Fare lievitare per circa un’ora, dopo immergere a cucchiaiate nell’olio bollente. A doratura ultimata porle nella carta assorbente e spolverizzarle di zucchero Cassatelle di ricotta Ingredienti: per la pasta: gr.300 di farina, gr.10 di lievito di birra, gr.30 di strutto, un pizzico di sale. per il ripieno: gr.400 di ricotta, gr.100 di zucchero, cannella e 2 uova. Con gli ingredienti per la pasta, dove il lievito sarà sciolto in acqua tiepida, preparare una pasta morbida ed omogenea e farla lievitare. Ricavarne dei tondini di diametro di cm.15 e qualche mm. di spessore; versare all’interno dei tondini gli ingredienti, tranne le uova, del ripieno dopo averli mescolati; sbattere le uova e versarne un piccolo quantitativo su ciascun pasticcino. Disporre le cassatele in una teglia unta e cuocere in forno ad alta temperatura per una ventina di minuti. Servire calde. ••• 32 ••• Ingredienti: PASQUA Kg.1 di farina 00 Pupu cu l’ova Una tradizione ancora viva in tutta la Sicilia, è quella di confezionare pani contenenti gr.35 di lievito uova intere sode, per le festività Pasquali. Acqua tiepida A seconda dei vari paesi della Sicilia, a queste uova vengono dati diversi nomi. A FranOlio per friggere cofonte erano tradizionali “i panarini” o “l’aceddi cu l’ova” o “u pupu cu l’ova”. Si Zucchero tratta di pasta di pane comune cui si danno le fogge citate e, al centro, un uovo sodo sbucciato, talvolta colorato e ricoperto di confettini colorati (diavolini). Un pizzico di sale PASQUA Ingredienti: Pupu cu l’ova Una tradizione viva in tutta la gr.500 di ancora farina Sicilia, è quella di confezionare pani gr.125 di strutto gr.150 di zucchero festività Pasquali. 2 uova A seconda dei vari paesi della Sicilia, gr. 10 di acqua a queste uova vengono dati diversi gr.5 diA ammoniaca nomi. Francofonte erano 6 uova tradizionali “i panarini” o “l’aceddi cu l’ova” o “u sode pupu cu l’ova”. Si tratta di pasta di pane comune cui si danno leconfetti fogge citatecolorati e, al centro,diavolina un uovo contenenti uova intere sode, per le sodo sbucciato, talvolta colorato e ricoperto di confettini colorati (diavolini). Preparazione. Ingredienti: Impastare insieme farina, acqua, strutto, zucchero, ammoniaca, uova dopo dividere gr.500 di farina l’impasto gr.125 di strutto in sei parti e dare le forme volute collocando all’interno un uovo sodo tenuto da due listelle di pasta incrociata, decorare con la diavolina e infornare. - 33 - ••• 33 ••• GIUGNO Panuzzi di S.Antuninu In occasione della festa di S.Antonio Abate 13 giugno nella tradizione locale si mantiene ancora oggi l’abitudine di preparare dai fornai delle forme piccole di pane che vengono presentate in offerta in chiesa. Dopo la benedizione si dividono a parenti e amici Pomodoro secco Questa preparazione è molto semplice da eseguire ed è forse quella più antica, l’unico accorgimento da prendere consiste nella scelta del pomodoro e nella scelta del momento. Il pomodoro va tagliato e posto su un piano di legno trasportabile, in quanto durante il giorno va lasciato al sole, coperto da un velo per impedire alle mosche di appoggiarsi, mentre al tramonto va ritirato in un luogo asciutto Estratto di pomodoro Nella tradizione, il concentrato di pomodoro veniva preparato in estate per essere utilizzato nelle altre stagioni. Per kg. 10 di prodotto fresco, si ottiene un Kilogrammo di concentrato. Lavare i pomodori, tagliarli a metà e metterli a scolare capovolti in una cesta di vimini per 24 ore; porli in una pentola sul fuoco e farli cuocere in una pentola con cipolla affettata. Dopo breve cottura, passarli al setaccio e collocare il composto in grandi piatti di ceramica che saranno esposti al sole per alcuni giorni, mescolando continuamente. Quando l’impasto avrà ottenuto una certa consistenza, irrorare con un filo d’olio ed impastare con le mani. Collocare in barattoli puliti ed asciutti, con qualche foglia di basilico ed una copertura d’olio, che lo conserverà per parecchi mesi ••• 34 ••• AGOSTO A Bumma Negli anni ’60, “a bumma” era il tipico gelato francofontese, conosciuto anche nei dintorni. Purtroppo, oggi, quasi scomparsa o preparata con ingredienti che non fanno parte della tradizione. Si tratta di un gelato a forma di cono tronco con l’involucro esterno di cioccolato puro o nocciola e l’interno di semifreddo allo zabaione. Ingredienti per lo zabaione: 3 uova intere + 3 tuorli 5 cucchiai di zucchero 1 bustina di vanillina 2 cucchiai di caffè o marsala PROGETTO PON Itinerario Turistico Offresi Anno Scolastico 2013/2014 Dirigente Scolastico Prof.ssa Ing. Anna De Francesco Docente Esperto Prof.ssa Mariella Carlotta Cocuzza Docente Tutor Prof.ssa Maria Adalgisa Tarantino ••• 35 ••• PARTNER DEL PROGETTO Le seguenti strutture sono convezionate con il progetto Scuola EXPO, esibendo questa guida avrai diritto ad uno sconto del 25% C.da Grassure, sn - 96015 Francofonte (SR) Tel.Fax: 095 7880003 - Cell. 339 1022492 www.villarenna.it - [email protected] Ristorante Streghe