L’idea
L ’idea
Non è facile ricordare quando e com’è nata l’idea, ritrovare nella
memoria il momento, l’istante esatto in cui da un semplice pensiero, si
accende nella mente la scintilla e il progetto comincia a prendere forma.
Negli ultimi anni è cresciuto in noi il desiderio di compiere azioni sociali
e umanitarie.
Dopo avere promosso e organizzato, con un piccolo gruppo di amici,
alcune opere sociali, abbiamo deciso di avventurarci in un programma
più ambizioso e impegnativo.
A darci l’ispirazione sono stati dei ragazzi.
Ascoltando i loro racconti e le tante storie che hanno vissuto nei loro
viaggi alla scoperta del Continente nero si è svegliato in noi lo spirito
d’avventura ed il desiderio di visitare luoghi e civiltà completamente
diverse dalla nostra.
Il racconto di bambini denutriti, della miseria che assedia l’esistenza del
popolo rwandese, il coraggio e l’instancabile lavoro dei missionari
impegnati quotidianamente nella lotta per la sopravvivenza e nella
diffusione della parola di Dio, ci hanno profondamente coinvolto.
Abbiamo deciso, quindi, di concretizzare il pensiero che ci ha portati fin
là con la mente per dare il nostro contributo, per migliorare l’esistenza di
quella gente “provata” da una recente guerra intestina e da una situazione
sociale disastrosa, con la speranza che anche con il nostro aiuto, riescano
a trovare la via della pace.
Ci è stata posta diverse volte la domanda: <<…perché in Rwanda? Con
tutto quello che c’è da fare a casa nostra?...>>.
A questa domanda potremo così rispondere: …<< forse è il destino che ci
ha portato così lontano…>>.
Crediamo che quello che conta non sia il “dove”o il “perché”, ma il coraggio
di rispondere “presente” ad una chiamata che senti dentro, il coraggio di
mettersi in gioco e in discussione per spendere qualcosa di noi in quello per
cui crediamo, in quei valori che sono la spina dorsale della morale di un
cristiano….aprire il nostro cuore al prossimo, bisognoso di tutto, in
particolar modo d’amore.
In Italia, per quanta sofferenza, solitudine, indigenza, emarginazione e
violenza ci siano, viviamo in uno Stato di Diritto: ci sono strutture pubbliche
che, bene o male, funzionano; esistono una miriade di associazioni di
uomini e donne di buona volontà che operano nel sociale, testimoniando
amore e solidarietà verso il prossimo.
In pratica abbiamo la possibilità di provvedere, nei modi più diversi, alle
esigenze dei bisognosi, nonostante le numerose difficoltà; tutto ciò nei
paesi del sud del Mondo non esiste.
Regnano la fame, la malattia, l’ignoranza, il sopruso, l’assenza di strutture
e soprattutto lo Stato di Diritto.
Testimoniare in questi posti l’amore, la gioia, la pace nella convivenza e la
solidarietà significa aiutare a far nascere una coscienza di sé, ed
alimentare la speranza (KWIZERA in lingua Rwandese vuol dire
SPERANZA) che il domani potrà essere migliore.
Da buoni Cristiani l’insegnamento di Dio è la nostra fede, e ci
guida nel cammino per la solidarietà:
O Signore,
Fa di me uno strumento della tua pace.
Dov’è odio, fa che io porti l’amore.
Dov’è offesa, ch’io porti il perdono.
Dov’è discordia, ch’io porti l’unione.
Dov’è dubbio,ch’io porti la fede.
Dov’è errore, ch’io porti la verità.
Dov’è disperazione, ch’io porti la speranza.
Dov’è tristezza, ch’io porti la gioia.
Dove sono le tenebre, ch’io porti la luce.
O Maestro, fa ch’io non cerchi tanto di essere consolato, quanto
di consolare;
di essere compreso, quanto di comprendere;
di essere amato, quanto di amare.
Perché è dando che si riceve;
perdonando che si è perdonati;
morendo, che si risuscita a vita eterna.
Questa semplice preghiera fu scritta da San Francesco per
aiutare tutti gli uomini a portare un po’ d’ amore e rendere il
mondo più vivibile, più umano, più bello.
Se anche voi avete compreso il profondo messaggio contenuto
in queste poche righe e siete disposti ad aiutarci, siamo certi che
insieme, a piccoli passi, cambieremo il Mondo.
Sommario:
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2.......................................................................................................................................L'idea
3..............................................................................................................................Chi Siamo?
4.......................................................................................Rwanda, Storia e Geografia in breve
5.................................................................................................Un romanzo per la solidarietà
6......................................................................................................................Perchè Kwizera?
7.................................................................................................Gli amici di Piano della Rocca
8..................................................................................................Cresce il seme della speranza
9................................................................................................................Pensieri e riflessioni
10........................................................................................................Agli amici delle adozioni
11...........................................................................In Rwanda, proprio nella diocesi i Byumba
12..................................................................................................................Sognando l'Africa
13...................................................................................Komera Muzungu (Coraggio Bianco)
14.............................................Nel nome della speranza, annunciare Cristo, servire l’umanità
15............................Completato il terrazzamento sulla collina di Nyinawimana (Madre di Dio)
16...............................................................................................................Progetto Apicoltura
17...............................................................................I risultati della nostra opera missionaria
18................................................................................I progetti per la Missione Kwizera 2005
20........................................................................................................................Come Aiutarci
Fotocomposizione, impaginazione e
fornitura tipografica
Conceptio snc
Sede operativa:
Via del serchio 3/bis
55028 Piano di Coreglia LU
Tel. 058377377 (r.a.)
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Chi s iamo…..?
Preghiera della sera.
O Maria, si fa tardi, tutto s’addormenta
sulla terra,
è l’ora del riposo: non abbandonarmi.
Metti la tua mano sui miei occhi come una
buona madre,
chiudili dolcemente alle cose di quaggiù.
L’anima mia è stanca di affanni e di tristezza,
la fatica che mi attende è qui a me vicina.
Metti la tua mano sulla mia fronte, arresta il
mio pensiero,
dolce sarà il mio riposo se benedetto da te,
perché domani il tuo povero figlio si ridesti più
forte e riprenda allegramente
il peso del nuovo giorno.
Metti la tua mano sul mio cuore, lui solo vegli
sempre e ridica al suo Dio un amore eterno.
Amen.
….. Un gruppo di persone che hanno deciso di non rimanere indifferenti
alle problematiche dei paesi sottosviluppati ad economia emergente.
La nostra Associazione, Kwizera, porta aiuti quasi esclusivamente in
Rwanda, minuscolo paese situato nell’Africa sud Sahariana
immediatamente sotto l’equatore.
Il motto che anima e guida il gruppo è… “a piccoli passi cambieremo il
mondo”… per questo abbiamo deciso di spendere un po’ delle nostre
energie e del nostro tempo per realizzare questo grande proposito.
Far sorridere uno, dieci, cento bambini e dare speranza a un popolo non
è solo un grande traguardo…è il sogno della nostra vita!
Accresci anche Tu la schiera degli amici dei poveri, cont@ttaci.
Composizione del Comitato Direttivo:
Presidente:
Simonini Franco
Vice Presidente:
Bravi Stefano
Segretario:
Bertolucci Angelo
Consiglieri:
Asti Catia
Bertolucci Antonella
Lombardi Andrea
Mazzanti Rinaldo
Salotti Enrico
Simonini Maria Rina
Consulente Spirituale esterno:
Don. Fiorenzo Toti
Consulente Missionario esterno:
Don. Giancarlo Bucchianeri.
“Il falso amico ti chiede di radrizzare
le curvature di una patata dolce
senza romperla”
(Proverbio Rwandese)
Il falso amico ti chiede l'impossibile.
Associazione KWIZERA ONLUS Gruppo Missionario di Gallicano Via Cavour.37 - 55027 Gallicano LU - Tel. 328.1888534 - e.mail: [email protected] - www.kwizera.it
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Rwanda, S toria e G eografia i n b reve.
In questo breve spazio cercheremo di esporvi le date storiche più importanti e gli
avvenimenti più significativi che hanno segnato la storia del Rwanda.
Inoltre presenteremo il profilo geografico del paese, per far capire un pochino meglio,
per chi si accinge a leggere questo opuscolo, con chi e dove ci apprestiamo a
condividere quest’indimenticabile esperienza.
Geograficamente situato nell’Africa centrale, immediatamente sotto l’equatore nella
zona dei grandi laghi e delle mille colline, il Rwanda è un piccolo Stato con una
superficie di 26.338 Kmq, “pari a quella del Piemonte”. È caratterizzato da altopiani
erbosi e colline che occupano gran parte del paese, con una catena di vulcani situata a
nord ovest.
La sorgente del Nilo si trova nel corso superiore del fiume kagera (Akagera), a sud ovest
di Kigali, capitale del paese popolata da 238.000 abitanti.
Il clima è equatoriale e la temperatura media “17-23 gradi centigradi” è differente a
seconda dell’altitudine, perché il paese è situato su un altopiano che varia dai 770 ai
2760 metri.
I periodi piovosi sono: febbraio, maggio, settembre e novembre.
La popolazione che vive in Rwanda è di circa 8.000.000 di abitanti, con una densità di
327 abitanti per Kmq e una popolazione urbana del 5%.
Questi sono suddivisi in tre gruppi etnici: Hutu 85%, Tutsi 14% e Twa (pigmei) 1%
“concentrati nelle zone montuose”.
Le lingue ufficiali sono il Francese, il Kinya Rwanda, l’Inglese e il Swaili. La religione è
per il 60% cristiana, il 35% animista, 5% musulmana.
L’agricoltura di piantagione costituisce, insieme all’estrazione di minerali come stagno,
oro e tungsteno, la base economica del Rwanda. La superficie dedita all’attività primaria
è il 29% del territorio. L’Agricoltura è nel complesso arretrata e la produzione non è
adeguata al fabbisogno interno e sono spesso indispensabili aiuti per rifornire di beni il
mercato interno.
L’agricoltura di sussistenza , largamente prevalente, è praticata in prossimità dei villaggi
su piccoli appezzamenti di 1-2 ettari ed è volta soprattutto alla coltivazione di patate,
manioca e banane. A causa dell’erosione dei suoli e dei metodi tradizionali, i rendimenti
sono in diminuizione. Rivestono primaria importanza per l’alimentazione i cereali (sorgo,
miglio, mais); il riso è diffuso nelle aree umide. Le colture di piantagione, largamente
prevalenti all’esportazione, sono costituite da caffè, tè, cotone, piretro, tabacco.
Il Rwanda presenta condizioni favorevoli all’allevamento: una buona e diffusa umidità,
vasti spazi a prateria e a savana. Si deve ai Ba Tutsi l’introduzione dei bovini dalle
lunghe corna a forma di lira e la concezione dell’allevamento quale segno di ricchezza
e prestigio sociale.
L’industria è molto limitata e ristretta alla lavorazione delle materie prime di origine
agricola
( complessi molitori, aziende tessili, burrifici, saponifici).
Le vie di comunicazione sono insufficienti ed ostacolano lo sviluppo di questo paese,
privo di sbocchi al mare e che risente della frequente chiusura delle frontiere dei paesi
limitrofi. Non esistono ferrovie ed è in corso un vasto programma per il miglioramento
della rete stradale.
Il sistema sanitario è ancora molto arretrato, con un posto letto ogni 649 abitanti ed un
medico ogni 24.697, una mortalità infantile dell’11,8% e una vita media di 38 anni per gli
uomini e 40 per le donne.
Il livello di istruzione è basso, con un tasso di alfabetismo pari al 50% raggiunto, negli
ultimi anni, grazie anche all’opera dei numerosi missionari finanziati soprattutto dalle
adozioni a distanza.
Sintesi storica:
1890-1918: Il Rwanda fa parte dell’Africa orientale tedesca.
1919-1962: Il paese è sotto la dominazione
belga, ottiene l’indipendenza il 1° luglio
1962.
1973: Un colpo di stato militare porta al
potere Juvenal Habyarimana, il suo
governo nacque sotto l’insegna della pace,
la concordia e l’unità nazionale per lo
sviluppo.
Il generale Habyarimana presidente della
repubblica ha portato avanti tale
programma fino alla sua uccisione che è
avvenuta il 6 aprile 1994.
Dobbiamo onestamente ricordare che
prima dell’uccisione del presidente il suo
regime, logorato da quasi venti anni di
potere, era stato in ogni modo minato dal
nepotismo, clientelismo e corruzione.
1990: Una formazione militare denominata
“Fronte patriottico rwandese” (Fpr) attacca
il Rwanda
dall’Uganda: si tratta
essenzialmente di figli dei pogrom del
potere hutu di Kigali.
1990-1993: Per oltre due anni il Fpr si
scontra con le forze armate Rwandesi,
aiutate da militari francesi.
1993: Tra le parti in conflitto sono firmati un
cessate il fuoco e un accordo di pace ad
Aursha, in Tanzania.
Si ritirano i francesi dopo l’approvazione
dell’Onu sull’invio di caschi blu della
missione “Minuar”.
1994: Il 6 aprile viene ucciso in un attentato
aereo il presidente Juvenal Habyarimana.
Subito dopo inizia il genocidio tutsi e
l’avanzata del Fpr dall’Uganda.
In giugno la Francia invia militari nel quadro
dell’operazione “turquoise” con il compito di
creare una zona militarmente sicura nel
sud-ovest del paese.
Esodo di oltre due milioni di hutu verso lo
Zaire e la Tanzania.
In luglio, il Fpr conquista Kigali e forma un
governo di coalizione.
1996: Rientrano almeno 500.000 profughi
hutu dallo Zaire e dalla Tanzania, dopo
l’inizio della guerra in Zaire, un’altra
tragedia umana si affaccia sul palcoscenico
internazionale.
1998: Il 24 aprile vengono eseguite le prime
fucilazioni dei condannati a morte per il
genocidio del 1994, altre 94 persone
debbono essere fucilate,mentre 125.000
“Un amico vale più di uno stipendio
giornaliero”
(Proverbio Rwandese)
Tel. e Fax 0583.74147 Gallicano
Tel. e Fax 0583.62419 Castelnuovo
Tel. e Fax 0583.709911 Fornaci di Barga
Per offerte e donazioni c/c postale: 32268427
Un amico è più utile dei beni materiali.
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sono ancora in attesa di giudizio.
Oggi: La situazione interna è molto instabile, con frequenti
insurrezioni e continui rischi di guerra civile.
Le zone di confine con lo Zaire e il Burundi sono interdette, la
guerra nello Zaire continua.
La provincia di Kivu è molto ricca di minerali, ma scarsamente
popolata, con una superficie quattro volte superiore a quella del
Rwanda, è un boccone appetitoso per i paesi confinanti.
I ribelli non si chiamano più Fpr, ma Coalizione per la liberazione
del Congo, un’armata composta da Ugandesi, Rwandesi e
Burundesi che mirano ad espandere il loro dominio per conquistare
i preziosi giacimenti minerari situati a est dello Zaire.
Tutto questo nella totale indifferenza dell’opinione pubblica
mondiale.
Il totale silenzio dei mezzi di informazione dei paesi occidentali
nasconde forse nella tragedia Rwandese il progetto di spopolare
l’Africa centrale, al fine di organizzare lo sfruttamento delle sue
ricchezze minerarie.
La Chiesa Cattolica, tramite i missionari, lavora faticosamente per
ricostruire la pace sociale e ripristinare un rapporto di convivenza
tra le varie etnie, anche se è ancora fresca la ferita provocata dal
genocidio del 1994.
Da questa sintetica analisi storica e sociale, si capisce quanti e
quanto grandi siano i problemi del Rwanda.
La rottura dell’equilibrio nei rapporti sociali, i sospetti, le
differenze, le calunnie, le accuse ai membri delle etnie, la ricerca
della supremazia di un gruppo etnico sull’altro e la riduzione al
nulla o alla soppressione fisica o sociale di chi non appartiene a
quel gruppo o casta rappresenta il problema prioritario. "L’altro"
diventa emarginato ed escluso dai beni e dai vantaggi della
società, diventa il cattivo ed il nemico da eliminare e abbattere
per il bene comune. Questa è la legge della giungla; il vincitore
avrà tutti i diritti e al vinto sarà tolto anche il diritto d’esistere.
La mancanza di democrazia e di tolleranza rende un paese
incivile, e l’inciviltà rende povera una nazione…
Noi dell’ASSOCIAZIONE KWIZERA Gruppo Missionario di
Gallicano ONLUS, non riusciamo a rimanere indifferenti a queste
problematiche e cerchiamo di fare la nostra parte.
Tutto questo nel completo rispetto delle tradizioni e delle culture
locali, mantenendo un totale distacco dai problemi etnici,
evitando ogni interferenza.
Il nostro sostegno viene indirizzato a tutti i bisognosi senza
esclusione alcuna, ma solo con l’aiuto di molti possiamo
proseguire la nostra opera.
Entra anche tu nella schiera
degli amici dei poveri e
insieme, a piccoli passi,
cambieremo il Mondo.
Un romanzo giallo ambientato a Lucca, il cui ricavato andrà ai nostri fratelli dell’Africa.
Siamo lieti di segnalare l’imminente uscita di un romanzo giallo, dall’ipotetico titolo Omicidi nella città delle mura,
edito dalla Pacini Fazzi edizioni.
Ci scusiamo per non poter essere in grado di dare per certo il titolo del romanzo, in quanto le informazioni in nostro
possesso non ci consentono di poterlo affermare con assoluta certezza.
La notizia di per sé non troverebbe posto nel nostro giornale, se non fosse per il fatto che, il ricavato della vendita
di questo libro, sarà interamente devoluta dall’autore alla nostra associazione.
Questa iniziativa ha visto impegnati, con lo spirito di sacrificio che noi tutti gli riconosciamo, il segretario e il
presidente del gruppo missionario di Gallicano, ai quali vanno i nostri più sentiti ringraziamenti.
Siamo solo in grado di anticipare, le notizie in nostro possesso sono scarse, che il romanzo è ambientato nella città
di Lucca, dove vengono compiuti misteriosi omicidi.
Dietro a questi delitti si nasconde un terribile segreto e solo alla fine, come per ogni buon giallo che si rispetti, sarà
svelato.
Pertanto accogliamo con viva soddisfazione questa iniziativa, certi che i nostri lettori sapranno farsi carico
dell’acquisto di questo libro, il cui ricavato come si è detto, andrà interamente alla nostra associazione.
Il libro dovrebbe essere nelle librerie di Lucca e provincia nei primi giorni di dicembre.
Le librerie nella nostra zona che saranno deputate alla vendita sono: Ponte all’Ania, Barga centro e Gallicano.
Inoltre i nostri volontari si prenderanno carico di vendere personalmente l’opera, certi che voi li accoglierete con
soddisfazione, perché maggiori saranno le copie vendute, maggiori saranno i guadagni.
Dell’autore sappiamo che è un insegnante, residente nella Media Valle e che desidera rimanere per il momento
nell'anonimato.
Lucio Gatto. Scrittore lucchese
Associazione KWIZERA ONLUS Gruppo Missionario di Gallicano Via Cavour.37 - 55027 Gallicano LU - Tel. 328.1888534 - e.mail: [email protected] - www.kwizera.it
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Perché K wizera?
Vorremmo con queste poche righe illustrarvi le motivazioni che ci hanno spinto ad
intitolare “Alla speranza” (Kwizera in lingua rwandese vuol dire Speranza) la nostra
Associazione Missionaria.
Nell’indifferenza e nell’egoismo generale che caratterizza la collettività moderna, sta
emergendo una nuova corrente di pensiero.
Cresce ogni giorno nella società attuale una coscienza di solidarietà nei confronti dei più
deboli.
Fioriscono, trovano terra fertile molte attività umanitarie che contribuiscono al
miglioramento dell’esistenza di tanti amici meno fortunati di noi.
Questo rinnovato interesse nei confronti dei più bisognosi fa emergere, forse, una
riscoperta dei valori di solidarietà e fratellanza che fino a poco tempo fa sembravano
ormai essere dimenticati.
Mai come oggi anche la società occidentale deve prendere atto della grande insicurezza
che si affaccia nel nostro futuro: guerre, terrorismo, economia globale in forte crisi,
devono farci prendere coscienza della nostra fragilità.
In un momento storico così particolare, tra le nostre tante difficoltà, riusciamo a vedere
con occhi nuovi il mondo che ci circonda e riscopriamo il senso vero della speranza.
Chi ha avuto l’opportunità, o meglio, la “fortuna” di recarsi in un paese ad economia
emergente, non può aver fatto a meno di osservare quanto sia grande la necessità di
migliorare le condizioni di vita.
Fin dal primo nostro viaggio in Rwanda, che si è svolto alla fine del 2001, ci siamo trovati
di fronte ad una grande sete di speranza da parte di tanta gente che vive in quel piccolo
angolo sperduto del pianeta.
Ci siamo immediatamente resi conto che la nostra presenza dà luce viva agli occhi di
quel popolo che, con le sue sole mani, fatica a sopravvivere e da troppo tempo ha perso
la fiducia nel domani.
Da allora ci siamo rimboccati le maniche, e tra mille difficoltà abbiamo iniziato a
realizzare alcuni microprogetti che, grazie all’impegno delle popolazioni interessate e
dei nostri referenti locali, stanno dando risultati eccellenti.
Le soddisfazioni non hanno tardato a venire e la speranza si sta spargendo nelle
comunità che ogni anno visitiamo come una brezza soave, che porta ovunque la gioia
e la pace.
Nella nostra azione umanitaria, diventa per noi importante lasciarsi guidare dalla parola
di Dio, seguendo il suo insegnamento con Fede, portando avanti il nostro impegno di
Carità ravvivando costantemente la fiamma della Speranza.
Siamo infatti convinti che non esiste vera carità se questa non è mossa da
uno spirito cristiano.
Oggi la parola speranza, per gli amici che stiamo aiutando non è solo
un’espressione di desiderio o di augurio, ma una forza interiore che li spinge
ad andare avanti con fiducia.
Vi invitiamo ad accompagnarci nel viaggio della speranza che abbiamo
intrapreso, perché siamo certi che dare speranza ai più bisognosi sia un
gesto concreto di solidarietà e di amore.
Angelo Bertolucci. Missionario laico.
CALCESTRUZZO
PRECONFEZIONATO
MATERIALI INERTI
LAVORI MOVIMENTO TERRA
55050 Mologno - Barga LU
Loc. Ponte di Gallicano
Per offerte e donazioni c/c postale: 32268427
Tel. 0583.710207
Fax 0583.723107
6
Gli A mici d i P iano d ella R occa.
L’altruismo dilaga: si è estesa la solidarietà verso l’Associazione Kwizera ONLUS
anche da parte dei cittadini di Piano Della Rocca, una frazione del comune di Borgo a
Mozzano.
La popolazione del piccolo centro, sensibile ai problemi umanitari, ha sentito il
desiderio di conoscere le attività del gruppo, parlando direttamente con alcuni
referenti.
Il gruppo,in tale incontro, ha espresso il desiderio di dare il suo contributo: con
generosità i referenti si sono operati per raccogliere fondi da destinare all’adozione di
bambini rwandesi.
L’Epifania è stata l’occasione per riunirsi, cantare e permettere di portare un dono
generoso a chi, senza dubbi, ha meno fortuna di noi.
Cinque bambini possono ora avere il necessario per vivere più serenamente, essere
istruiti in una scuola, nel proprio territorio, con l’affetto dei propri cari.
Solo donando, si riesce a capire che
privilegio sia poter dare agli altri,
nell’ambito delle proprie possibilità, avendo
il cuore aperto.
Donare è un atto di amore verso il
prossimo, rende felici, procura pace
interiore, si avverte la presenza di Dio che
dà speranza a chi dona e chi riceve,
perché tutti speriamo in un mondo
migliore.
Un grazie di cuore agli amici della
comunità di Piano della Rocca e agli altri
nostri sostenitori.
Antonella Bertolucci. Consigliere Kwizera.
La comunità di Piano della Rocca porterà avanti questo progetto di adozione per gli
anni futuri e vogliamo sperare che le adozioni a distanza siano un fenomeno
crescente.
Chiunque volesse ricevere informazioni su tale argomento o altre iniziative del gruppo
ci può contattare direttamente presso l’Associazione Kwizera in via Cavour n°37 a
Gallicano e venire a conoscenza di ogni nostro progetto.
È con l’intervento dei singoli e di questi piccoli gruppi di adesione che cresce la
schiera di amici e riusciamo a realizzare, a piccoli passi, molti progetti.
“Si va a cercare alloggio dove si ha fatto il
bene e non dove si ha fatto il male.”
(Proverbio Rwandese)
Via Pesciatina, 880 - 882 GRAGNANO - CAPANNORI (LU)
Via del Brennero - S.S. 12 S.PIETRO A VICO (LU)
Via Pistoiese, 91 - 51011 BUGGIANO (PT)
Non si può chiedere aiuto alla persona a cui si è
commesso un torto.
Associazione KWIZERA ONLUS Gruppo Missionario di Gallicano Via Cavour.37 - 55027 Gallicano LU - Tel. 328.1888534 - e.mail: [email protected] - www.kwizera.it
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Cresce i l s eme d ella s peranza.
Nuovi progetti, nuove prospettive, sono in cantiere presso il gruppo missionario laico
Kwizera di Gallicano. Da tempo questa benefica associazione, si prodiga incessantemente
per donare sollievo, sicurezza e un sorriso, ad una parte di quella terra martoriata del
Rwanda, ancora avvolta nelle tenebre del lacerante genocidio avvenuto nella primavera
1994, che causò la morte di oltre 800 mila persone, tra le quali molti bambini. Sono seguite
poi continue guerriglie etniche, tra Tutsi e Hutu, che hanno portato, in questo splendido
paese, oltre al massacro, sofferenze, malattie e fame. "Alla luce di quanto abbiamo veduto
e documentato durante i nostri viaggi in quei luoghi-ci dicono Angelo, Franco, Daniele e
Rina che noi bonariamente appelliamo gli "Angeli dell'Africa" - un nuovo slancio, un nuovo
impulso, come un furore sacro, si è impadronito del gruppo, collaborando a realizzare,
senza sosta, iniziative di ogni genere, pur di far fede al motto instaurato nel Kwizera: "A
piccoli passi cambieremo il mondo".
Che dire di questa utopistica parola d'ordine? Riflettiamoci e non mettiamo limiti alla
provvidenza. Gli oltre 800 soci e sostenitori del Kwizera ci credono, come pure ci credono i
numerosi effettivi della varie associazioni che stanno prolificando nella Valle del Serchio,
portando la provincia di Lucca, addirittura al terzo posto in Italia, per la sua generosa
solidarietà.
L'accorato appello del direttivo gallicanese, di collaborare sempre più numerosi, è rivolto a
tutti e tutti possiamo essere missionari. Come afferma monsignor Giuseppe Andreozzi,
direttore del POM (Pontificie Opere Missionarie): "Al cristiano per essere missionario non
serve una vocazione in più, ma basta vivere quella che gli appartiene con il Battesimo".
Intanto rileviamo, illustrate ampliamente in altra parte di questo giornalino, le opere fino a
quì
realizzate, tutte importanti, tra le quali spicca l'imponente terrazzamento della collina
Nyinawimana nel cuore del Rwanda,
dove nei pressi operano le missioni
gestite dai sacerdoti della diocesi di
Byumba. Sul giornalino di Natale
spiccano anche le promozioni
relative al 2005, che spaziano dai
sostegni economici, ai progetti per
l'allevamento del bestiame, alla
costruzione di una fattoria,
regolarmente munita di idonee
attrezzature, oltre alla scuola e
all'importante impegno per le
adozioni a distanza, che sono per il
gruppo Kwizera, il profumato fiore
all'occhiello.
Il seme lanciato nella fertile,
nell’incolta terra del Rwanda , sta
quindi veramente iniziando a dare i
primi frutti. Questa popolazione,
frustrata dalle privazioni e dal
dolore, non vuole beneficenza, ma
fa pressante richiesta di aiuti
materiali. per iniziare un cammino
nuovo, libero, autonomo, per
riacquistare fiducia e quella dignità,
che è ben radicata nella loro
cultura.
Come testimoniano gli "Angeli
dell'Africa", l'emigrazione in quella
parte del Rwanda. è sconosciuta, è
un popolo attaccatissimo alla propria terra, la
loro indole è mite e allegra, struggente e
profonda la loro riconoscenza. Aiutiamola
questa gente, sacrificando magari qualche
piccolo desiderio, per porgere loro la mano
che la solleverà dall'incubo della
disperazione.
Non deludiamoli. Facciamo tesoro della
parole di Gesù che ci ha detto:
"Qualunque cosa farete al più piccolo dei
vostri fratelli, lo avrete fatto a me". Siamo nel
dolce clima del Natale, la festa dell' amore e
della speranza, apriamo i nostri cuori,
deponendo ai piedi del Bambino Gesù i
nostri doni e le nostre preghiere per un
mondo migliore.
Giulio Simonini.
“La donna non si definisce come quella che
possiede due seni perché anche la capra ne
ha altrettanti.”
(Proverbio Rwandese)
Alla donna non basta il fascino femminile, deve anche
avere una delle qualità interiori.
Per offerte e donazioni c/c postale: 32268427
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Pensieri e r iflessioni.
È dal volo che mi riporta a casa, seduto nella mia scomoda poltroncina da economi class,
che medito queste considerazioni.
Combattuto fra un po’ di nostalgia e tanta voglia di ritornare a casa dalla mia cara moglie e
dai miei familiari, dal mio cane e da quel piccolo mondo che tanto faticosamente ho costruito.
Un mondo fatto di molti piccoli e grandi comfort, che noi occidentali troppo spesso diamo per
scontati.
Il pensiero di dover riprendere da subito i ritmi di sempre, rincorrere ogni giorno obbiettivi che
gli altri ti assegnano, per leggere ogni volta sui loro volti lo stupore per il tuo successo.
Mi chiedo se in fondo in fondo ne valga davvero la pena, visto che questa frenesia ci sta
lentamente divorando, la conclusione è che questo è il caro prezzo che dobbiamo pagare per
il nostro benessere.
Poi, tutto ad un tratto, ricordo l’immagine di un gruppo di ragazzi tedeschi che mi ha molto
colpito.
Erano al duti free dell’aeroporto di Kigali, cantavano una canzone in lingua rwandese e con
le mani lanciavano messaggi agli amici africani che erano all’ingresso del salone che
introduce al cek in ed erano venuti per salutarli.
Sui loro giovani volti era visibile l’emozione per il forzato distacco, le lacrime scorrevano
senza ritegno, come un fiume che ha rotto gli argini e precipita vertiginosamente verso valle.
Le loro voci perfettamente intonate e sincronizzate, lasciavano trasparire una grande
maestria che nemmeno l’emozione riusciva ad offuscare.
Uno di loro mi si avvicina e mi chiede se ho da accendere e dopo averlo fatto, mi domanda
se parlo Inglese o Francese. Io rispondo prontamente di non sapere che l’italiano; all’ora lui
mi chiede come faccia uno che non conosce le lingue a comunicare. Gli rispondo:” Se parli
con il linguaggio del cuore, tutto il mondo è paese,,.
Lui mi sorride e solleva verso l’alto il gigantesco pollice stringendo le dita nel palmo della
mano: adesso ha capito e si allontana.
A quel punto ripercorro le tappe del nostro cammino missionario, i nostri risultati, le nostre
avventure, ma subito il pensiero è interrotto e passo a pensare a quelli che saranno i progetti
futuri.
Penso come reperire i fondi necessari alla realizzazione dei nostri progetti di domani, al
modo di sensibilizzare quelli che ci circondano, affinché la nostra battaglia diventi anche la
loro.
Mi tormenta il ricordo di gente che diceva:” Malayka, sciacca akazi,, (Angelo, voglio lavorare)
Ed io che rispondevo:” Uiumunsi oiha (oggi no),, E di seguito: “Egio? (domani?),, Ed io:”
Simbisi (non lo so),,. A quel non lo so, vedevi gli occhi illuminarsi di speranza, perché non lo
so non vuol dire no e questo sembrava già abbastanza.
Quella gente, così semplice e così pura, mi ha conquistato. Oggi dedico molto del mio tempo
libero a loro, alla realizzazione di progetti che riescano a migliorare le loro condizioni di vita.
Con impegno, dedizione e costanza, sacrifico per questa causa gran parte del mio tempo
libero, ma anche una parte del tempo che dovrei dedicare
alla mia famiglia ed in particolare a mia moglie.
Ho voluto scrivere queste righe, prima di tutto per scusarmi
con i miei cari per il tempo che ho loro sottratto con questa
mia crociata nel nome della speranza.
Ma anche per ricordare a quei molti convinti che noi non
stiamo girando il mondo, trascorrendo i nostri periodi
destinati alle ferie in paradisi equatoriali, magari a spese
degli ignari benefattori. No non è così.
Spendiamo molte delle nostre risorse economiche e fisiche
per realizzare un progetto che è in realtà molto più grande
di noi, ma non ci arrendiamo.
Ci abbattiamo ad ogni sconfitta, (uscire sconfitti in posti
come il Rwanda è molto facile) ma ci risolleviamo ad ogni
piccolo successo. Questo basta per spingerci ad andare
avanti, perché chi salva anche uno solo dei più sfortunati,
è come se salvasse il mondo intero, secondo noi.
IMPRESA EDILE
A2 snc
di Alberto e Andrea Lucchesi
Via Cornale - Fraz. Cardoso (LU)
55027 GALLICANO (LU)
Siamo diventati quasi indifferenti alle tragedie
quotidiane di quella gente, tante ne abbiamo
viste e questo mi spaventa.
Una forma mentale di autodifesa ti preserva
dalla pazzia, di fronte all’impossibilità di
aiutare tutti, ti obbliga a cercare di aiutare i più
bisognosi, i più sfortunati, i poveri dei poveri.
Un giorno, viaggiando con la jeep sulle
sterrate strade del Rwanda, ho incontrato un
sacco di gente che chiedeva un passaggio.
Ne ho fatti salire prima uno, poi un altro, poi
un altro ancora fino a che la jeep non era
piena zeppa di disperati bisognosi di un
passaggio.
Ma altri ed altri avrebbero voluto salire,
bisognosi quanto e più di quelli che erano già
a bordo, ma lo spazio era finito. Allora ho
capito che non possiamo aiutare tutti, perché
lo spazio sulle nostre spalle è limitato, come lo
spazio di quella grande jeep.
Dobbiamo accontentarci di aiutare quelli che
possiamo, con il massimo impegno e senza
rimpianti. Dobbiamo adoperarci perché
qualche amico condivida con noi il pesante
fardello del viaggio e ci aiuti così a
raggiungere quel traguardo che sembra ogni
giorno sempre più difficile da conquistare.
Questo è il mio modo di essere missionario
laico. Prego il Signore che mi aiuti e mi dia la
forza per continuare l’opera che ho intrapreso.
Angelo Bertolucci.
“Il re dà in dono le vacche
ma non la vita”
(Proverbio Rwandese)
Il re può arricchire ma non salva
nessuno dalla morte.
Associazione KWIZERA ONLUS Gruppo Missionario di Gallicano Via Cavour.37 - 55027 Gallicano LU - Tel. 328.1888534 - e.mail: [email protected] - www.kwizera.it
9
Agli a mici d elle a dozioni.
Sono contenta di trovare questo piccolo momento e questo breve spazio per salutarvi e
ringraziarvi a nome dei bambini e dei loro genitori (per quelli che li hanno).
Infatti , l’idea che avete concepito di aiutare i bambini che sono senza niente e senza
speranza, l’idea che avete di assistere quelli che il mondo di oggi ha dimenticato o non
riconosce, è una grazia che tanta gente non possiede più.
Siete veramente autentici testimoni d’amore nel mondo di oggi.
Grazie a voi, alcuni di quei bambini, per ora riescono ad andare a scuola ed a trovare il
materiale didattico, riescono a trovare il cibo, i vestiti e le cure per quelli che non sono
in buona salute.
In poche parole, siete stati per loro fonte e causa di gioia e di speranza perché erano
come gente senza più fiducia nella loro vita futura.
Grazie a voi, ora si legge e si vede pian piano sul viso e sulla bocca di quei bambini un
sorriso.
Siete per loro sorgente di vita, perché loro aspettavano veramente la morte.
In realtà, questo aiuto è come una goccia nell’oceano, considerando numerosissimi altri
casi di bambini che sono senza niente, ma è sempre un inizio e da qualche parte si deve
pur incominciare.
Vi ringraziamo per il passo che avete fatto e per il cammino che avete intrapreso, anche
se ci sono ancora molte cose da fare; Dio vi dia il merito per tutto quello che state
facendo.
Concludendo la mia lettera aperta, vi ringrazio ancora per questo gesto e per questa
voglia che avete di assistere e di pensare a quelli che sono nella miseria.
Assicurandovi una collaborazione onesta e franca, vi abbraccio.
Pascasia Mukabasi.
Responsabile adozioni in Rwanda.
Franco Simonini: presidente dell'Associazione Kwizera.
“Il ragazzo che non ubbedisce nè al suo
padre nè alla sua madre obbedisce ai grilli”
(Proverbio Rwandese)
Il ragazzo disobbediente obbedisce alla morte.
Anche quando sarà nella sua tomba sentirà il rumore
dei grilli.
Per offerte e donazioni c/c postale: 32268427
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In R wanda, p roprio n ella d iocesi i B yumba.
La via missionaria era fino a qualche tempo fa soltanto riservata ai missionari religiosi.
Adesso, soprattutto dopo il Concilio Vaticano II, i laici hanno capito che questa via della
missione è aperta a tutti e la costruzione della chiesa riguarda anche loro.
L’Associazione Kwizera Gruppo Missionario di Gallicano ci ha mostrato il segno di una
chiesa vivente che si dà molto da fare per costruirsi e stendere la mano per salvare un
fratello nel bisogno.
Tutti possiamo vedere quanto è stato fatto quando alcuni di loro si sono uniti per restaurare
la chiesa di San Andrea in Gallicano!
Hanno però voluto dare anche la mano ai loro fratellini che vivono in un territorio lontano
dall’Italia, in Africa, proprio nella diocesi di Byumba in Rwanda, un territorio colpito dalla
tragedia della guerra dieci anni fa.
Chi spera, si sforza di condividere la sua speranza e di portarla a chi non ne ha.
Questo gruppo missionario è entrato in contatto con la diocesi di Byumba nell’estate del
2003, mettendo in ordine i bisogni più urgenti del nostro popolo. Si sono dati da fare corpo
e anima.
Il Rwanda è il paese delle mille colline e queste colline sono diventate mille problemi per
un popolo che vive principalmente di agricoltura.
Ognuno ha un suo piccolo terreno all’interno del quale coltiva gli alimenti necessari per
vivere, ma coltivare sulle ripide pendici non è facile.
Si deve quindi cercare di conservare bene questi terreni per una sicura speranza di vita,
proteggendoli contro tutti i danni che possono impedire questa realizzazione. Il primo e
terribile danno che devasta e sconvolge le nostre colline è l’erosione.
Questa trasporta nei periodi delle grandi piogge, tutta la nostra terra fertile nelle vallate, per
poi trasportarla fino al fiume Nilo.
È così che i nostri amici italiani hanno iniziato il progetto del terrazzamento di circa venti
ettari nella collina della diocesi.
È un lavoro fatto dal popolo e che servirà al popolo.
Il terrazzamento è stato realizzato interamente a mano con la zappa da un gruppo di
quattrocento persone.
Alcuni dei vantaggi che si ottengono con il terrazzamento sono i seguenti: imparare la
tecnica per proteggere il terreno contro l’erosione, trovare uno stipendio per far vivere le
loro famiglie con il lavoro agricolo, servire come dimostrazione per una semina di qualità e
migliorare la produzione.
Un altro progetto, iniziato nel 2003, è l’apicoltura, introdotta dai nostri amici di Gallicano: è
stato realizzato con il contributo donato da una famiglia.
Il progetto sta procedendo bene ed abbiamo già molti alveari in produzione.
Prossimamente inizieremo il progetto di allevamento di mucche da latte selezionate ad alta
redditività per migliorare l’alimentazione infantile.
È un progetto da ben studiare perché l’allevamento delle mucche produrrà una buona
razza da introdurre piano piano in mezzo alla gente che fino ad oggi ha delle mucche che
producono soltanto mezzo litro di latte al giorno.
Le mucche rwandesi sono molto robuste, ma sono soltanto mucche da carne.
C’è un progetto di costruzione di una stalla molto grande per le mucche, di un magazzino,
dei servizi e di una grande area per le capre.
Il progetto dell’incubatrice ci permetterà di avere circa tremilacinquecento pulcini l’anno.
Sicuramente anche questo progetto sarà utile per la gran parte della popolazione
rwandese a maggioranza povera.
Il numero delle persone che possono permettersi di comprare una mucca o una capra è
molto basso, però almeno l’ottanta per cento delle famiglie può allevare le galline e così
migliorare la loro alimentazione sia con uova che con carne.
Il progetto dell’incubatrice viene quindi al momento giusto: colui che non trova facilmente i
soldi per acquistare una gallina prenderà un pulcino da allevare: costerà circa 300 Frw. Ci
vuole, adesso, una grande sensibilizzazione ed un grande impegno, per far capire e
conoscere il bene di tutti questi progetti, soprattutto ai giovani che sono il sessanta per
cento della popolazione e perché sono il
futuro della nazione.
È in questo senso che il dialogo con i nostri
amici missionari di Gallicano ci apre la
visuale su nuovi orizzonti.
Abbiamo pensato che un progetto di scuola
di formazione tecnica di livello accessibile
alla gran parte della popolazione permetterà
loro di acquisire le nozioni di base
dell’agricoltura e dell’allevamento moderno.
Sarebbe questa l’occasione di far conoscere
il valore del terrazzamento, utilizzando il
lavoro realizzato a Nyinawimana come un
campo di dimostrazione.Il progetto
dell’apicoltura, dell’allevamento di mucche e
capre selezionate e della produzione agricola
su terrazzamento, ci consentirà di avere un
vero e proprio campo scuola.
Sì, la collina di Nyinawimana (Madre di Dio)
sarà il centro pilota dove si viene per
imparare a cambiare il modo di sfruttare al
meglio la produzione, ma anche un luogo
che darà alla popolazione il lavoro
necessario alla vita di circa trecento famiglie
impegnate nella coltivazione dei venti ettari
fino ad oggi terrazzati. L’Associazione
Kwizera si è data da fare anche nel campo
delle adozioni a distanza per sostenere i
bambini orfani o con genitori non in grado di
tirarli avanti. Pensare ad un bambino è
pensare al nostro futuro: molti bambini sono
già aiutati da amici italiani coordinati dal
gruppo missionario di Gallicano.
Ecco una chiesa vivente! Ecco un’iniziativa
da sostenere!
“Ogni cosa che farete al più piccolo di questi
è a me che l’avrete fatta,,. Dice Gesù.
Chi dona al povero, presta a Dio.
Auguriamo a questo gruppo missionario di
andare avanti; ogni mano che si apre per
dare al più bisognoso si riempie delle grazie
del Signore.
La diocesi di Byumba vi è molto grata per
tutto quello che state facendo e cercherà di
sostenere i progetti di questo gruppo
missionario per il bene di tutta la nostra
popolazione.
Che il Signore sia il capo d’opera di quello
che stiamo facendo insieme.
Don Paul Gahutu.
“Soltanto il Creatore del capo che lo può
rompere”
(Proverbio Rwandese)
Soltanto Dio che dà la vita la riprende.
Associazione KWIZERA ONLUS Gruppo Missionario di Gallicano Via Cavour.37 - 55027 Gallicano LU - Tel. 328.1888534 - e.mail: [email protected] - www.kwizera.it
11
Sognando l ’Africa.
Qualcuno chiama “mal d’Africa” quella strana sensazione di vuoto e nostalgia che ti prende
dopo essere stato in quel paese così lontano!
Quella percezione di profonda pace interiore che si respira in quel meraviglioso continente ti
invita a ripetere l’esperienza.
Sembra incredibile, eppure quei luoghi, quelle immagini, quella gente ti entrano dentro fino
al profondo del cuore tanto da poter dire che quel viaggio ti ha segnato la vita e, da allora,
tutto prende una visione nuova.
Fin dal mio primo soggiorno in Rwanda avvenuto nel 2001, ho avuto modo di vedere e capire
realmente quanto sia difficile la vita per chi abita in quel piccolo angolo sperduto del mondo.
La prima cosa che ti salta agli occhi sono i bambini, numerosissimi e vivaci che, con i loro
vestitini spesso stracciati, giocano con le cose più impensabili.
Il gioco più diffuso consiste nel far girare, “correndo”, un cerchio con un piccolo bastone sulle
devastate strade sterrate delle mille colline che caratterizzano il territorio.
Sono gioiosi e ridono con niente, ancora inconsapevoli di quanto sarà duro vivere e crescere
in quei luoghi così generosi di bellezza e così avari di vita.
La mattina presto li vedi passare con delle piccole taniche d’acqua, troppo grandi per i loro
esili corpi malnutriti, ma facendo di necessità virtù, iniziano dall’infanzia a contribuire alle
indispensabili necessità quotidiane.
Alcuni di loro soffrono di gravi problemi di denutrizione.
A prima vista non è facile riconoscerli, perché il gonfiore dello stomaco e del viso, possono
essere facilmente confusi con un finto benessere, mentre in realtà, si nasconde la malattia
della fame che è per i paesi cosiddetti ad economia emergente una vera e propria piaga
sociale.
I loro occhi, autentici specchi dell’anima, così grandi ed espressivi che rischi di caderci
dentro, in alcuni casi appaiono malinconici, in altri gioiosi, ma sempre brillano di una luce
inaspettata… la luce della speranza.
Le donne, lavoratrici assidue ed instancabili, sono la vera spina dorsale della società
rwandese.
Si occupano della casa e della cura dei figli, della preparazione del cibo e di reperire l’acqua
necessaria per i fabbisogni della famiglia.
Spesso sono proprio loro che coltivano l’arida terra delle colline rwandesi: strappano con le
loro mani ed il loro sudore l’avaro raccolto appena sufficiente per sopravvivere.
Si vestono con semplici teli di stoffa dai mille colori, portano i neonati sulla schiena, adagiati
in un telo adattato con maestria centenaria.
Si riparano dal sole con dei grandi ombrelli variopinti che, visti dall’alto, formano un
caleidoscopio dalle mille sfumature cromatiche.
Trasportano tutto sulla testa: dalle pesanti taniche di acqua alle cose più leggere e
impensabili.
Le vedove spesso si riuniscono in cooperative, lavorano insieme i piccoli appezzamenti di
terra che possiedono e vendono nei mercati quel poco che avanza.
Hanno una grande fede, camminano anche un’ora sui viottoli sterrati delle colline per
partecipare alla Santa Messa.
Arrivano grondanti di sudore con i loro figli, uno sulla schiena e uno per la mano, mentre i
più “grandicelli” le seguono giocherellando.
Durante la funzione religiosa, se i più piccoli piangono, sono pronte a tirar fuori, da un piccolo
fagottino preventivamente preparato, un fagiolo o un pisello per far cessare i fastidiosi
lamenti!
Quando un bambino rimane orfano è abitudine che una parente o una vicina lo adotti e lo
inserisca nel suo nucleo familiare.
Sono splendide, meravigliose, autentiche e vere madri coraggio.
Ci sono poi gli anziani, autentici testimoni di una vita piena di difficoltà quotidiane.
Sono molto dignitosi e cordiali e ti salutano ogni volta che li incontri; ti tendono la mano
destra in segno di saluto e con l’altra si stringono l’avambraccio… è questo il gesto che
evidenzia il loro rispetto e la loro gratitudine nei nostri confronti.
Sui loro volti, trasformati dal tempo e dal caldo sole equatoriale, coperti da rughe profonde
che come solchi attraversano il viso, si legge la storia della loro esistenza.
Sono visi di gente che soffre tra vecchie ferite e piaghe che non sono facili da risarcire.
Per offerte e donazioni c/c postale: 32268427
I loro occhi hanno visto la colonizzazione
belga, le antiche lotte tribali, i massacri del
1994 quando un milione di uomini donne e
bambini sono stati barbaramente uccisi da
una generale follia fratricida.
Vedono tuttora, alle porte del terzo millennio, i
loro figli ed i loro nipoti morire di malaria, solo
perché non possiedono i soldi per acquistare
una dose di chinino.
Vedono decimare la popolazione dei loro
villaggi dall’Aids che dilaga in tutto il
continente africano,
portando ovunque
disperazione e morte.
Non lasciamo che questa tragedia naufraghi
nel nostro generale disinteresse.
Adoperiamoci per sensibilizzare la società in
cui viviamo alla solidarietà, perché salvare
anche una sola persona è come salvare il
mondo intero.
Sono queste solo alcune delle motivazioni
che mi hanno spinto ad impegnarmi per
migliorare le condizioni di vita di questi
meravigliosi amici meno fortunati di noi.
Da allora non passa giorno che io non pensi
almeno per un istante a loro, alla loro miseria
gioiosa, ai loro modi garbati e cortesi, al
coraggio con cui ogni giorno affrontano la vita.
Ripenso al modo dignitoso e paziente con cui
sopportano le tribolazioni e le malattie.
Ripenso alla semplicità dei gesti che
scandiscono le loro giornate, tutte uguali e
tutte all’insegna di una sola parola d’ordine:
sopravvivere.
Vorrei con il racconto di queste mie
impressioni, invitarvi a condividere con noi
questa esperienza in terra rwandese .
Sono certo che se lo farete: vedrete il mondo
con occhi nuovi, vedrete cose che non avete
mai immaginato di vedere e amerete persone
che non avreste mai pensato di amare!
Questo viaggio vi aiuterà a capire gli altri e
perché no, a trovare voi stessi.
Per quanto mi riguarda “a me l’Africa ha
cambiato la vita!!!!!”.
Angelo Bertolucci.
12
Komera M uzungu ( Coraggio B ianco)
Anche se il mondo di oggi è diventato, grazie alla tecnologia avanzata, come un piccolo
villaggio, c’è ancora lontano o intorno a noi, un mondo da conoscere e da scoprire.
Si sta bene a casa con i nostri, però fare un’esperienza lontano dalla tua casa apre il
cuore e la mente e fa nascere nell’uomo un sentimento piacevole.
Non è tempo perso, tempo per fare il turismo o per divertirsi; è tempo per fare una nuova
esperienza, per imparare, per confrontarci, ed infine per amare l’altro come tale.
Chi ha fatto questa avventura ne è testimone.
Ora, in questo piccolo spazio, fermiamoci un po’: nella terra d’Africa, più precisamente
in Rwanda, la mia terra.
È una meraviglia, uno spettacolo, vedere un bianco ( umuzungu) camminare per la
strada a piedi in mezzo al popolo nero, a gente povera, salutandola. Ed è tutto contento.
In mezzo a quella gente sorridente, disponibile e gentile, si vede che la maggioranza è
rappresentata dai bambini.
Ecco i bambini che corrono dietro a un bianco, rivolgendogli tante domande: chi in
lingua francese e chi in lingua inglese; infatti si pensa che tutti i bianchi sappiano
l’inglese o il francese.
Moltissimi bambini li salutano così: “ komera muzungu” (coraggio bianco). vero gente
povera, sorridente, affamata ma coraggiosa, sfortunata ma che spera e crede nel futuro
e nella provvidenza.
Gente provata da mille difficoltà ma che ama la vita e la considera come sacra.
Ecco perché si fanno tanti figli, dicendo che è Dio che li genera.
Ti seguono ovunque, lasciando tutte le loro attività; infatti in questa terra, c’è tempo per
tutto ed il tempo non appartiene a nessuno.
In questa terra, in cui tanta gente non sa né leggere né scrivere, si prende il tempo per
vedere l’altro, per dialogare e per stare in compagnia; è un fatto culturale.
Ma per tutta quella gente, chi è il bianco?
Può darsi un uomo ma non un uomo qualsiasi; forse un ricco, uno che conosce tante
cose, uno studioso, un fortunato…
Si dice che una persona, anche se è nera
(o di colore), quando è diventata ricca, è
divenuta “un bianco” kuba umuzungu =
diventare bianco = arricchirsi.
Di fatto, per noi un bianco è uno che lavora
tanto, non perde tempo, è istruito e ricco e
può essere uno che ci dà una mano per
migliorare le nostre condizioni umane. In
qualche caso è un amico.
Voglio concludere, chiedendovi una cosa:
“Chi è un uomo di colore (un nero) per voi
bianchi?,,
Florent Mwiseneza.
Da sinistra, Florent, Angelo, Innocent e Franco.
“Il tirchio accumula per i
propri concorrenti”
(Proverbio Rwandese)
Il tirchio accumula delle ricchezze che infine dei
conti non gli servono.
Associazione KWIZERA ONLUS Gruppo Missionario di Gallicano Via Cavour.37 - 55027 Gallicano LU - Tel. 328.1888534 - e.mail: [email protected] - www.kwizera.it
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Nel n ome d ella s peranza, a nnunciare C risto, s ervire
l’umanità.
Il vangelo non è la teoria della vita cristiana. Al contrario, il vangelo è vita.
Questa affermazione deriva dall’osservazione attenta alla vita di Gesù. In realtà, Gesù non
ha scritto nessun vangelo. Al contrario, Egli ha vissuto ciò che poi è stato riconosciuto e
creduto come vangelo. Gesù Cristo si è incarnato entrando nella storia dell’umanità che
guida ormai verso un futuro di salvezza tramite il suo sacrificio. Chi l’ha visto dedicarsi
interamente al compimento di questo piano salvifico, ha messo per iscritto la sua
testimonianza con l’aiuto dello Spirito Santo. Ecco perché alcune affermazioni tale << sono
cristiano ma non praticante >> non hanno senso se si dovesse prenderle nel senso stretto.
È anche per questo motivo che l’evangelizzazione si basa principalmente sui testimoni e
secondariamente sui predicatori. L’ideale naturalmente dovrebbe essere che il predicatore
non sia lo storico dei fatti evangelici ma il difensore della divinità del Salvatore Gesù Cristo,
Lui il loro soggetto.
L’identità di vita della parola di Dio vieta chiunque si dichiara seguace del Signore Gesù di
accostarsi al << vangelo teorico >> che è inesistente. In realtà, si comincia a credere
veramente in Lui, quando lo si incontra, lasciandolo cambiare e guidare la propria vita. Dice
S. Paolo che la fede senza le opere o la fede senza la carità non esiste. Essere cristiano
significa prendere atto che le aspirazioni profonde dell’esistenza umana possono realizzarsi
soltanto in Dio, fonte e garante della vita e significa vivere attivamente l’attesa di questo
compimento come Gesù l’ha promesso. Il cristiano vive mosso dalla speranza che il suo
alleato indefettibile, cioè Cristo, lo porti verso la venuta del Regno di Dio dove sarà possibile
vivere in un modo assoluto le beatitudini. Nei vangeli questo regno viene annunciato <<
come sazietà degli affamati, come consolazione di coloro che oggi piangono, come
ricompensa di coloro che l’odio e la gelosia degli uomini oggi defrauda delle legittime attese
e libertà >>. Tutto questo avverrà alla fine dei tempi, nel momento stabilito da Dio, però la
nostra epoca non è del tutto vuota dalla realtà di questo regno. In realtà, viviamo già in parte
il <<già>> del regno che si manifesta tramite ogni opera buona compiuta per dare la vita a
chi la stava perdendo. La sua configurazione finale includerà anche la forma ch’esso prende
giorno per giorno, attraverso migliaia e migliaia di uomini e donne che hanno scelto di farsi
carico dell’amore e quindi della carità divina. Per loro, vivere per il regno di Dio e attenderlo
cristianamente, richiede di rinunciare a considerare con compiacimento, l’opera prodotta e
accumulata, e porre il proprio destino nelle mani del Salvatore grazie al quale il mondo è in
grado di superare ogni tipo di egoismo, sorgente di tutte le disgrazie che stanno colpendo
questa nostra umanità.
Per offerte e donazioni c/c postale: 32268427
Queste parole, che possono sembrare vuote
alle orecchie di chi non ha fede, sono il
fondamento della vita dei missionari di tutti i
tempi. In un mondo in cui i poveri continuano
ad impoverirsi, dove le ingiustizie, la fame, le
malattie, le guerre si moltiplicano, il
missionario non fa né l’imprenditore, né il
commerciante che si rifiuta di investire in
situazioni in cui non ha la massima certezza di
non cascare in fallimento. Ovunque c’è un
fratello che soffre, lì investe il cristiano; e in
quest’opera non si tratta di accumulare degli
interessi materiali, ma di moltiplicare le
iniziative di salvezza di tante vite umane e
guadagnarle al Signore. È così che si vive per
il regno che ci viene offerto da Dio ogni volta
che diventiamo i testimoni della speranza per
coloro a cui il mondo l’aveva tolta. Il
missionario non porta avanti il suo impegno
solo perché i suoi progetti proliferino e non si
ferma se qualche sua realizzazione è stata
distrutta dalla violenza della guerra in atto
dov’egli opera. Anche se ciò chiede coraggio,
egli deve sentirsi mosso dalla forza di Dio e
ripetere a se stesso che finchè ci saranno i
bisognosi, avrà sempre senso l’aiuto nei loro
confronti come candela accesa dell’amore e
della giustizia di Dio: accesa per loro nel buio
dell’odio e delle ingiustizie disseminate in
quest’umanità.
Don Jean Berchmans Turikubwigenge.Vicedirettore Uff. Missionario Diocesano
Resp. Centro Missionario Cast. Garfagnana .
14
Completato i l t errazzamento s ulla c ollina d i
Nyinawimana ( Madre d i D io).
Si estende su una superficie di circa venti ettari ( pressappoco quaranta campi da calcio)
ed è a parere degli esperti in materia, un vero e proprio capolavoro.
Docenti universitari, personaggi politici, tecnici e curiosi, restano scioccati dalla maestosità
di questo progetto.
Realizzato a tempo di record è destinato ad essere un vero e proprio punto di riferimento
per quanto riguarda la bonifica agricola, la coltivazione e l’allevamento di bestiame.
Nella "vista lato ovest", una veduta parziale del lato ovest della collina durante la bonifica.
Per realizzare questo gigantesco progetto, quattrocento operai (moltissime erano donne)
hanno lavorato senza tregua, armati di semplici zappe, ma soprattutto di tanta buona
volontà.
Tra mille difficoltà hanno dato prova di grande capacità e di immenso impegno.
È difficile spiegare le dimensioni di questo terrazzamento, il lato ovest a lavoro ultimato,
copre una superficie di circa otto ettari.
Per dare una visione completa del progetto, avremmo avuto bisogno di un elicottero,
mezzo che in Rwanda è impensabile reperire.
Da subito, verranno impegnate circa trecento famiglie per la coltivazione del
terrazzamento.
Questi posti di lavoro stabile contribuiranno al generale miglioramento delle condizioni di
vita in questa remota zona del nord Rwanda.
Siamo certi che in un futuro a medio termine, il terrazzamento integrato sarà la soluzione
ottimale alle esigenze agricole e di allevamento non solo del Rwanda ma dell’intera zona
montuosa dell’Africa centrale.
I vantaggi del terrazzamento integrato sono molteplici:
Preserva dall’erosione, anche i violenti acquazzoni equatoriali non danneggiano la collina,
perché non danno modo all’acqua di scendere vertiginosamente a valle.
La parte verticale (il poggio), viene utilizzato
per la raccolta dell’erba da destinare
all’allevamento di bestiame.
Per rinforzarlo viene piantato l’urubingo, un
tipo particolare di canna che piace molto alle
mucche ed è dotata di forti radici.
Nei ripiani la coltivazione è più semplice e
funzionale.
Durante la realizzazione delle terrazze
vengono lasciate delle stradine di servizio,
che semplificano notevolmente la raccolta
dei prodotti.
In condizioni climatiche normali e con
l’utilizzo di concime, è possibile effettuare tre
raccolti l’anno.
Questi sono i principali vantaggi ottenuti con
la tecnica del terrazzamento.
Il grande successo riscontrato da questo
progetto, ci invita ancora una volta a
proseguire con impegno e serietà nel nostro
cammino missionario.
È nostra convinzione che solo l’Africa salverà
l’Africa, il nostro compito è quello di dargli
una mano.
Oggi, per migliaia di Rwandesi, la collina di
Nyinawimana è diventata la collina della
speranza.
Con la pendenza a monte dei terrazzi l’acqua viene trattenuta il più possibile, ottimizzando
l’irrigazione.
Nyinawimana - vista lato ovest
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Progetto A picoltura.
Questo progetto è stato realizzato grazie alla generosa offerta erogata da una famiglia.
Abbiamo deciso di intitolare alla memoria della cara Tiziana questo importante progetto che
ci aiuterà a risolvere il problema della malnutrizione in questa remota località del Rwanda.
Questo è il nostro modo per ricordare Tiziana ed i suoi familiari e ringraziarli per la loro
generosità.
All’Amica Tiziana:
Carissimi Vesnaver, Giovanni e Famiglia.
Vogliamo con questo messaggio porgere a voi tutti le nostre più sentite condoglianze per la
perdita della cara Tiziana.
Era una donna giovane e coraggiosa, che ha accettato con serenità e fede l’atroce destino
che l’ha unita prematuramente al nostro Signore.
Possano le nostre preghiere accompagnarla nel viaggio che la unisce al Padre.
Possano le sue preghiere sostenerci nell’attività missionaria che stiamo vivendo.
Possa Tiziana dalla volta celeste, unita alle schiere degli Angeli e dei Santi, guidarci nel duro
tragitto della vita.
Possa il suo modo di vivere la malattia, essere per noi esempio di fede e di amore.
Un sincero ringraziamento a Tiziana ed ai suoi cari, per la generosa offerta erogata alla
nostra Associazione Missionaria.
Grazie a questo meraviglioso gesto di solidarietà, potremo aiutare concretamente la
popolazione del Rwanda e portare avanti i progetti umanitari che ci siamo prefissati.
Riusciremo così, grazie all’aiuto di Tiziana e dei suoi familiari, a tener viva la fiamma della
speranza (Kwizera, in lingua rwandese vuol dire speranza) ed alleviare le sofferenze dei
nostri amici meno fortunati. Il ricordo di Tiziana resterà vivo per sempre nei pensieri di tutti
quelli che l’hanno conosciuta e le opere che realizzeremo con la vostra offerta rimarranno
per sempre a testimonianza della sua umanità.
Dimenticare Tiziana, per molti di noi sarà impossibile, perché Tiziana ha conquistato nei
nostri cuori uno spazio dove vivrà per sempre.
La sua piccola Ilenia ci disse un giorno: “ Voi che siete buoni, potreste pregare per la mia
mamma che è tanto malata,,?; Noi non siamo così buoni come una piccola bambina
innocente può immaginare, ma l’abbiamo fatto!
Oggi, chiediamo a Tiziana, di pregare per noi peccatori, di essere il nostro angelo custode
per accompagnarci su questa strada che chiamiamo, la vita.
Grazie Tiziana.
Nella foto la casa delle api. Sua Eccellenza il vescovo Nzakamwita Servillien e Franco, presidente
dell'Associazione Kwizera.
“Avere i muscoli non significa
essere coraggioso”
(Proverbio Rwandese)
Il gigante non è necessariamente il più coraggioso
degli altri più piccoli di lui.
Per offerte e donazioni c/c postale: 32268427
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I r isultati d ella n ostra o pera m issionaria. F ino a d
oggi a bbiamo f atto:
a) Acquisto di un terreno nei pressi dell’ospedale di Muhura, destinato alla costruzione di uno spaccio e di alloggi per infermieri
e personale sanitario.
b) Acquisto di un terreno agricolo di circa due ettari con annessa una piantagione di banane, destinato alla produzione di
alimenti per la scuola superiore di Cyeza.
c) Acquisto di due piccoli terreni adatti alla costruzione di abitazioni da destinare alle famiglie più bisognose, anche questi
nella collina di Cyeza.
d) Acquisto del terreno dove ora sorge la fattoria di Cyeza.
e) Contributo per l’acquisto di un mezzo fuoristrada.
f) Finanziato la costruzione di un alloggio per i responsabili dei nostri progetti.
g) Acquisto di un terreno di circa due ettari, destinato alla coltivazione di alimenti da distribuire alla mensa scolastica di Cyeza.
h) Costruzione di una fattoria di bestiame, nella collina di Cyeza.
i) Realizzato un progetto di apicoltura nella diocesi di Byumba.
l) Erogato un contributo economico per la spedizione di un container in Rwanda.
m) Completato il progetto di bonifica sulla collina di Nyinawimana (madre di Dio).
la bonifica consiste nella costruzione di terrazzamenti sui fianchi della collina, delle dimensioni di 42 ettari.
n) Consegnato materiale didattico per i bambini dalla scuola elementare di Kibali.
o) Realizzato un progetto moderno per l’allevamento di polli con l’incubatrice.
p) Inviato attrezzature didattiche (televisione, DVD, fotocopiatrice, computer, cancelleria ecc) alla scuola superiore di Cyeza.
q) Abbiamo portato un contributo annuale alle missioni di Cyeza, Muhura, Butare e Mbare, tutte gestite dalle Suore Oblate
dello Spirito Santo.
r) Agli inizi del 2003 abbiamo iniziato un progetto di adozioni a distanza, che sta riscotendo un notevole successo.
h) Costruzione di una fattoria di bestiame, nella collina di
Cyeza; realizzata nel 2003.
m) Nyinawimana - Vista lato nord (2004)
Agenzia
Castelnuovo
Garfaganana
Sedi:
Bagni di Lucca
Fornaci di Barga
Piazza al Serchio
Associazione KWIZERA ONLUS Gruppo Missionario di Gallicano Via Cavour.37 - 55027 Gallicano LU - Tel. 328.1888534 - e.mail: [email protected] - www.kwizera.it
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I p rogetti p er l a M issione K wizera 2 005
1) Contributo economico al Burkina Faso:
Sotto richiesta di don Silvio Righi, direttore dell’ufficio Missionario diocesano di Lucca, invieremo un contributo economico in Burkina
Faso.
La diocesi di Lucca ha da poco iniziato una serie di progetti in sostegno di questo paese situato nel nord ovest del continente Africano.
Anche la nostra piccola Associazione che fa parte dell’ufficio missionario di Lucca, contribuirà nel limite delle nostre possibilità, ad
avviare questa operazione umanitaria in sostegno delle popolazioni del Burkina Faso.
2) Acquisto di attrezzature didattiche per la scuola elementare di Kibali:
Questo progetto nasce dalla richiesta del preside e dell’intero collegio degli insegnanti delle scuola di Kibali.
La scuola dista pochi chilometri dalla città di Byumba, situata in una zona molto povera del nord del Rwanda.
È una struttura scolastica abbastanza grande gli alunni dell’anno scolastico 2003 2004 sono stati 1840, molti di loro sono privi di mezzi
e non riescono nemmeno ad acquistare un quaderno o una penna.
Porteremo a loro il materiale didattico necessario per consentire a questi bambini di ottenere una buona istruzione di base.
3) Sostegno economico alle Missioni:
Si tratta di fornire alle missioni di Cyeza, Muhura, Butare, Mbare ed altre missioni della diocesi di Byumba con cui stiamo collaborando,
un aiuto economico, per provvedere al sostentamento delle strutture ed a quelle che sono le piccole grandi esigenze di tutti i giorni.
Le missioni sono in parte gestite dalle Suore Oblate dello Spirito Santo.
L’ammontare del contributo varia a seconda delle nostre disponibilità e delle necessità oggettive delle varie missioni.
4) Progetto Fattoria di Nyinawimana:
Sotto richiesta di Sua Eccellenza Nzakamwita Servillien, Vescovo di Byumba , realizzeremo una stalla per l’allevamento di bovini sulla
collina di Nyinawimana.
Utilizzeremo, per tale allevamento, non solo mucche locali, ma diversi esemplari di specie selezionate importate dall’Uganda, queste
riescono a vivere bene in queste zone e rendono molto di più delle autoctone.
Questo progetto rientra nella seconda fase del programma di sviluppo per la collina interessata.
Una volta completato, otterremo la produzione di una grande quantità di latte e di carne che integrerà la povera dieta alimentare
Rwandese e ci aiuterà ad alleviare in parte il grave problema della denutrizione infantile.
5) Progetto per allevamento di capre:
Adiacente alla stalla che ospiterà le mucche, verrà realizzata una struttura appositamente studiata per l’allevamento di capre.
La capra è un animale che si adatta molto bene alle caratteristiche del territorio rwandese, è facile da allevare e da nutrire anche nei
periodi più aridi.
La sua carne è molto apprezzata in tutto il territorio e la broschett (piccolo spiedino di carne di capra) è uno dei piatti tipici rwandesi.
La richiesta di questo tipo di carne molto alta,: sarà quindi facile, non appena la produzione arriverà a regime, commercializzare i capi
in eccesso sul mercato locale.
6) Bestiame selezionato per allevamento:
Appena ultimati i lavori di costruzione delle strutture adatte ad ospitare i capi da allevamento, i locali adibiti a magazzino e la rimessa
attrezzi e sevizi, provvederemo all’acquisto di una partita di bestiame selezionato.
Questo progetto richiederà un notevole impegno economico, perché il bestiame di razze pregiate costa molto caro.
Ad esempio: una mucca da latte di buona qualità importata dall’Uganda costa più di dieci mucche locali.
La produttività di questi esemplari è totalmente diversa, basti pensare che una mucca locale produce poco più di mezzo litro di latte al
giorno, la specie selezionata ne produce più di dieci litri.
Stesso discorso vale per le capre: anche queste devono essere di buona razza, in modo da offrire un’ alta redditività.
Potremo così in breve tempo, “invadere” la zona di Nyinawimana con bestiame di alta qualità.
I responsabili del progetto venderanno i capi in eccesso ad un prezzo accessibile alle famiglie locali con indiscutibili vantaggi di
produttività.
La partita iniziale sarà di cinque mucche e cinquanta capre di ottima razza: queste, aggiunte al quantitativo già esistente, daranno la
possibilità a questo grande progetto di prendere vita.
7) Potenziamento del progetto di apicoltura:
Visto il grande successo riscosso da questa nostra iniziativa, abbiamo deciso di potenziare con tecniche d’avanguardia questo
importantissimo progetto.
Siamo entrati recentemente in contatto con (Lega, costruzioni apistiche con sede a Faenza www.legaitaly.com ) una delle più grandi
aziende Italiane nel settore dell’apicoltura.
Intendiamo con la consulenza e l’aiuto di questa grande industria, leader europeo nella produzione di attrezzature specifiche nel settore,
creare un impianto che utilizzi i moderni metodi di lavorazione.
Avremo in questo modo, la possibilità di dimostrare dal vivo ai nostri amici rwandesi, quante e quali sono le differenze sia quantitative
che qualitative, tra i vecchi ed i nuovi sistemi di lavorazione.
Per offerte e donazioni c/c postale: 32268427
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Sono molti i motivi che ci spingono ad impegnarci per far crescere la cultura dell’allevamento delle api in Rwanda.
a) L’apicoltura non richiede infrastrutture particolari e grandi investimenti.
b) Richiede il rispetto dell’ambiente, in quanto l’inquinamento è il primo nemico delle api.
c) Dà un prodotto energetico importante nella lotta alla fame.
d) Il lavoro di impollinazione delle api aumenta la redditività agricola.
Obbiettivo finale di questo progetto è di installare sulla collina di Nyinawimana la prima scuola di apicoltura del Rwanda, in modo da
diffondere su tutto il territorio la produzione di miele e degli altri prodotti derivati dalla lavorazione.
8) Progetto adozioni a distanza:
Continua il progetto di adozione a distanza che fino ad oggi ha riscosso un grande interesse.
Che cosa è: un servizio alla vita, nel nome della Speranza.
Un gesto solidale e concreto, alla portata di tutti: singoli, famiglie, gruppi…
Consiste nel sostegno economico mirato a garantire ad uno o più bambini i beni primari: alimenti, medicinali, vestiario, istruzione ed
educazione.
L’espressione “adozione a distanza” ha in sé alcune intuizioni importanti: gli aiuti vanno ai bambini; essi sono, presso tutti i popoli, la
parte più debole ed indifesa, ancor più laddove regnano la guerra, la fame e molte altre difficoltà.
La parola “adozione” contiene in sé l’idea di continuità: non basta dare un aiuto una tantum, ma trattandosi di bambini, bisogna essere
loro vicini per un periodo relativamente lungo, come una madre si cura dei suoi figli e li aiuta fino a quando non sono grandi ed
autonomi.
A distanza: i piccoli vengono aiutati dove sono nati, senza sradicarli dal loro mondo, dalla loro cultura, dalla loro terra e dall’ambiente
familiare.
L’adozione a distanza offre a tutti, giovani ed adulti, ma soprattutto alle famiglie ed alle comunità, la possibilità di “accendere” nella vita
di questi bambini una luce di speranza e di gioia, contribuendo, con questo gesto di solidarietà concreta, ad offrire ad un bambino
rwandese un’infanzia più serena.
Informiamo chi fosse interessato, che il contributo per l’adozione è di 115,00 Euro annui.
Sono questi i progetti che ci sono stati presentati come prioritari dai nostri referenti locali, sono questi i programmi che, con
il vostro contributo, cercheremo di realizzare.
Via Roma, 77
55027 GALLICANO LU
Tel. 0583.74346 - Fax 0583.730288
Associazione KWIZERA ONLUS Gruppo Missionario di Gallicano Via Cavour.37 - 55027 Gallicano LU - Tel. 328.1888534 - e.mail: [email protected] - www.kwizera.it
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Come A iutarci.
Se scorrendo le pagine di questo giornalino, si fosse risvegliato in te il desiderio di fare
qualcosa per sostenere il popolo del Rwanda, ecco come puoi aiutarci.
Sostenere i missionari cattolici sparsi in tutto il paese non è difficile e si può fare a molti livelli.
Coloro che dispongono di un po’ di tempo, spirito d’avventura e un pizzico di coraggio
possono
ad esempio trascorrere le proprie ferie in una missione in Rwanda…… c’è bisogno di tutti:
medici, infermieri, muratori, ingegneri, falegnami, periti agrari, idraulici, ecc; ma soprattutto di
uomini e donne di buona volontà che diano una mano e la propria esperienza lavorativa a
chi vive nella sofferenza e riesce a sopravvivere con niente; molte cose potrai imparare
anche te!!!!!!
Per motivi familiari, o per lavoro non puoi partire per l’Africa con noi?!…...puoi allora adottare
un sistema che è in crescente espansione ormai da alcuni anni, quello delle adozioni a
distanza, con le quali è possibile provvedere al nutrimento, alle cure mediche ed all’istruzione
di tantissimi bambini Rwandesi.
Se anche questo non ti è possibile, puoi dare un piccolo contributo in denaro, che, messo
nelle
giuste mani potrà dare la possibilità al popolo del Rwanda di trovare la strada
dell’autosufficienza
e la maturità per intraprendere con le proprie forze il duro cammino della civilizzazione e
dell’indipendenza economica e culturale.
Molto spesso quando facciamo una donazione soprattutto in denaro, siamo un po’ scettici
e diciamo: “io i soldi li darei, ma non arrivano mai a destinazione” oppure “… dai 100 Euro,
ma sei fortunato se né Arrivano 10!” e perfino “…anche lì è tutto un mangia mangia”.
E’ spiacevole pensare che non ci sia nessuno capace di donare e di donarsi senza alcuna
contropartita…. siamo abituati a dare un prezzo a tutto, ma finiamo poi per non capire il
valore di niente.
Non vogliamo credere che non ci siano uomini e donne pronti a dedicare le proprie energie,
il loro tempo e spesso anche una parte delle loro risorse economiche, per una causa che a
tutti gli effetti è diventata la loro ragione di vita: la solidarietà.
Chi pensa questo non conosce la realtà delle cose, non conosce tutti quei missionari cattolici
e laici, veri e propri angeli della speranza, cavalieri della pace e messaggeri d’amore!!!
Loro, come centinaia di altre persone sparse in tutto il mondo, sono l’impulso, il nuovo
stimolo e, come un pizzico di lievito riesce a far crescere la massa, loro riescono a far
“germogliare” nel nostro cuore il seme della speranza e la consapevolezza che il sentimento
del bene è ancora vivo e forte!
Sempre più spesso ci chiediamo cosa possono fare gli altri per noi ma, non credete amici
che sia giunto anche il momento di chiederci: << Cosa possiamo fare noi per aiutare gli
altri?>>. Facendo questo ci accorgeremo che è molto più bello dare che ricevere perché, un
sorriso regalato in fondo in fondo ci fa sentire migliori…..!
Se non avete il tempo, il coraggio né i soldi da regalare potete ancora fare qualcosa per noi:
potete pregare per tutti quei volenterosi missionari, preti, suore e laici che sparpagliati negli
angoli più sperduti del pianeta, non si danno per vinti nel compimento della loro missione,
tenendo viva la fiamma della speranza.
Prestateci un sogno, lasciateci ancora sperare, perché questa fiamma sia eterna, perché sia
una fiamma d’amore!
ASSOCIAZIONE KWIZERA ONLUS
Gruppo Missionario di Gallicano
Via Cavour.37 - 55027 Gallicano LU
Tel. 328.1888534 - e.mail:
[email protected]
P.IVA 018669470466 - c.f. 90006470463
Hanno collaborato:
Bertolucci Angelo
(Segretario)
Bertolucci Antonella
(Consigliere)
Cavani Angelo
(Giornalista e redattore)
Don Gahutu Paul
(Economo della diocesi di Byumba)
Don Jean Berchmans Turikubwigenge
(Vicedirettore uff. missionario diocesano)
Gatto Lucio
(Scrittore)
Lemetti Duse
(Insegnante)
Mozzanti Rinaldo
(Responsabile artistico)
Mwiseneza Florent
(Seminarista Rwandese)
Mukabasi Pascasia
(Responsabile adozioni a distanza)
Simonini Giulio
(Giornalista)
Tutto il comitato direttivo
dell’Associazione Kwizera Onlus
Ringraziamo inoltre:
Tutti gli sponsor, che con la loro
generosità, hanno permesso
di realizzare questa rivista.
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