S T A G I O N E D ’ O P E R A 2 0 1 3 - 2 0 1 4 The Rake’s Progress (La carriera di un libertino) Opera in tre atti Libretto di Wystan Hugh Auden e Chester Simon Kallman Musica di Igor Stravinskij Personaggi Trulove basso Anne Trulove, sua figlia soprano Tom Rakewell tenore Nick Shadow baritono Mother Goose mezzosoprano Baba la turca mezzosoprano Sellem, venditore all’incanto tenore Il guardiano del manicomio baritono Una voce baritono Attori Interpreti Jakob Zethner Danielle de Niese Leonardo Capalbo Bo Skovhus Barbara Di Castri Annie Vavrille Colin Judson Ryan Milstead Lorenzo Battagion Eno Greveni, Giuseppe Lazzara, Niccolò Orsolani, Luca Zilovich Giannandrea Agnoletto Maestro al cembalo Direttore d’orchestra Gianandrea Noseda Regia David McVicar Scene e costumi John Macfarlane Luci David Finn Coreografia Andrew George Assistente alla regia Marie Lambert Assistente alle scene Bettina Neuhaus Assistente ai costumi John Liddell Direttore dell’allestimento Saverio Santoliquido Maestro del coro Claudio Fenoglio Orchestra e Coro del Teatro Regio Nuovo allestimento in coproduzione con Scottish Opera (Glasgow) Giugno 2014: Martedì 10 ore 20, Giovedì 12 ore 20, Sabato 14 ore 15, Domenica 15 ore 15, Mercoledì 18 ore 20 The Rake’s Progress Argomento Atto I Scena I. Giardino della casa di campagna di Trulove. È primavera e gli innamorati Tom Rakewell e Anne Trulove sono insieme, sotto lo sguardo attento del padre di lei, Trulove, il quale dubita delle qualità morali di Tom. Tramite Anne, gli offre un lavoro in uno studio contabile di Londra di proprietà di un amico, ma Tom rifiuta. Lasciato solo, Tom disprezza l’idea di un lavoro stabile e affida il proprio destino alla Fortuna. Esprime il desiderio di diventare ricco e, all’improvviso, compare uno straniero di nome Nick Shadow che gli annuncia la morte di un lontano zio, il quale gli ha lasciato una fortuna immensa. Devono partire immediatamente per Londra per sistemare gli affari di Tom, il quale si congeda con rammarico da Anne e da suo padre. Quando gli viene chiesto quale sarà la sua ricompensa, Nick risponde che attenderà un anno e un giorno prima di richiederla. Tom accetta l’accordo e si prepara a partire. Shadow si rivolge sardonicamente al pubblico annunciando: «D’un libertin comincia la carriera!». Scena II. Il bordello di Mother Goose. Nick introduce il suo protetto alle gioie della Londra dissoluta. L’istruzione di Tom a opera di Shadow include una ridefinizione dei concetti di Bellezza e Piacere, adesso totalmente incentrati sulla gratificazione dei desideri. Quando gli viene chiesto di dare una definizione di Amore, Tom è afferrato dalla nostalgia per l’amore incondizionato di Anne. Cerca di fuggire, ma Shadow magicamente ferma il tempo, portando l’orologio del bordello indietro per regalargli un’altra ora di piacere. Invitato a cantare per la compagnia, i pensieri di Tom tornano ad Anne e, pensando all’amore tradito, inizia a piangere. Mother Goose allontana le prostitute che vorrebbero consolarlo e rivendica Tom come premio per la notte. Scena III. Il giardino di Trulove, di notte. Anne non ha notizie di Tom da diversi mesi e vuole andare a Londra a cercarlo. Sapendo quanto il carattere di Tom sia debole, sa di poter essere la sua unica salvezza nel caso si fosse smarrito. Restate in contatto con il Teatro Regio: Atto II Scena I. Stanza della colazione della casa londinese di Tom. Stanco e annoiato dagli eccessi della vita che conduce, Tom esprime un secondo desiderio, questa volta di felicità. Di nuovo compare immediatamente Nick, recando con sé un opuscolo su Baba la turca, mostruosa donna da circo con tanto di barba che si esibisce alla St. Giles Fair. Lasciando Tom esterrefatto, Shadow lo spinge a prenderla in moglie, dichiarando che solo il gesto di un uomo libero dai vincoli della passione e dagli obblighi della ragione potrà renderlo davvero felice. Un matrimonio che non sia fondato né sulla passione, né sulla ragione permetterà a Tom di liberarsi completamente dai legami della sua esistenza dissoluta. Scoppiando a ridere, Tom accetta e si veste per andare a proporsi a Baba. Scena II. La strada di fronte alla casa di Tom. È autunno e Anne arriva a Londra. Esita di fronte alla porta di Tom, non sapendo se lui si ricorderà di lei. In quel momento Tom arriva su una portantina in tutta la sua eleganza. Sgomento alla vista di Anne, Tom la prega di perdonarlo e di tornare immediatamente a casa. La conversazione è interrotta dalla voce di Baba. Tom è costretto a rivelare di essere sposato. Con il cuore spezzato, Anne scappa via. Tom aiuta la moglie a scendere dalla portantina. La folla di passanti ha riconosciuto Baba e la acclama. Per compiacere il pubblico, Baba si toglie il velo e mostra la barba nera. Scena III. Stanza della colazione. I souvenir della vita girovaga di Baba affollano ora l’elegante dimora di Tom, cui la moglie racconta tutti i dettagli sulla provenienza di ogni singolo oggetto. Irritato e annoiato, Tom si spazientisce, provocando una reazione furente di Baba. Dopo averla zittita, si abbandona a qualche minuto di sonno. Nei suoi sogni arriva Shadow con una strana macchina che sembra trasformare le pietre in pane. Tom, nel sonno, esprime un altro desiderio: questa volta che il suo bel sogno si avveri. Tom si sveglia e confida a Nick di aver sognato di essere l’inventore di una macchina miracolosa in grado di risolvere il problema della fame per sempre, riscattandolo così agli occhi del compagno e persino a quelli di Anne. Quando riconosce la macchina in quella di Nick, Tom benedice la sua buona stella. Si avviano verso la Borsa valori per trovare investitori per l’invenzione di Tom. Atto III Scena I. Stanza della colazione, mesi dopo. La macchina si è rivelata una frode, portando alla bancarotta Tom e i suoi investitori. Una folla si è assiepata nella casa di Tom per la vendita all’asta dei suoi beni, mentre Tom è sparito per sfuggire ai creditori. Anne ha saputo della rovina di Tom e si reca ancora una volta a Londra, dove arriva in tempo per assistere all’asta avviata dal banditore Sellem. Il lotto finale all’incanto si rivela essere Baba stessa, che era rimasta nella casa con tutti i suoi oggetti. La sua collera esplode di nuovo, interrompendosi quando vede Anne. Dalla strada giungono canti irridenti di Tom e Nick. Ammettendo la propria sconfitta, Baba rinuncia ai diritti su Tom e incita Anne a trovarlo e a salvarlo. Lei stessa decide di tornare alla sua carriera artistica, uscendo con gran dignità di scena. Scena II. Cimitero londinese, di notte. È trascorso un anno e un giorno dal patto scellerato che ha portato Tom alla rovina e Nick reclama il suo compenso: l’anima di Tom. Tom, atterrito, si rende conto della reale natura dell’accordo che ha stipulato. Mostrandogli la tomba appena scavata che lo attende, Nick gli offre la scelta sull’arma con cui porre fine alla sua esistenza terrena. Quando l’orologio della chiesa comincia a battere la mezzanotte, Tom chiede di essere graziato; Nick sembra cambiare idea e gli concede di giocarsi la vita a carte: se riuscirà a indovinare le tre carte che Nick estrarrà dal mazzo, avrà salva la vita. Tom ha fortuna per due volte, indovinando la regina di cuori e il due di picche, ma prima che venga estratta dal mazzo la terza carta si copre gli occhi e si dispera. Shadow ne approfitta per barare, reinserendo la regina nel mazzo ed estraendola di nuovo affinché Tom la scelga. Tom è confuso e non riesce a dire di che carta si tratti, notando con orrore che le impronte di Nick sul terreno sono quelle di zoccoli caprini. Nell’anima di Tom si risveglia l’amore per Anne e, proprio in quel momento, odono nell’aria della notte la voce di Anne, alla ricerca di Tom per tutta Londra. Tom esprime l’ultimo desiderio: il ritorno del suo amore e, ripensando ad Anne, sceglie ancora una volta la regina di cuori e sviene. Nick, sconfitto, torna agli inferi, dove usa tutto il suo potere per rendere pazzo Tom. Scena III. Bedlam. Tom è stato rinchiuso in manicomio. Egli è convinto di essere Adone, il leggendario amante mortale della dea Venere. Anne e il padre vengono a fargli visita. Tom crede che sia Venere e la prega di perdonarlo. Si addormenta tra le sue braccia mentre lei gli canta una ninna nanna. Trulove convince Anne a lasciare Tom e tornare a casa con lui. Anne dice addio a Tom mentre si sta addormentando e se ne va. Tom si sveglia, la cerca con rabbia e scopre che se n’è andata, chiedendo agli altri dove sia: gli rispondono che non c’è stata alcuna visita e che lui è solo un povero pazzo. Tom muore solo e con il cuore infranto. Epilogo dei personaggi. Prima rappresentazione assoluta: Venezia, Teatro La Fenice, 11 settembre 1951. Questa edizione dell’opera prevede un solo intervallo dopo la scena seconda del secondo atto. Teatro Regio Walter Vergnano, Sovrintendente Gianandrea Noseda, Direttore musicale Orchestra Coro Violini primi Stefano Vagnarelli*, Marina Bertolo, Monica Tasinato, Fation Hoxholli, Marcello Iaconetti, Elio Lercara, Carmen Lupoli, Miriam Maltagliati, Alessio Murgia, Laura Quaglia, Giuseppe Tripodi, Francesca Viscito, Roberto Zoppi Soprani Sabrina Amè, Caterina Borruso, Eugenia Braynova, Cristiana Cordero, Eugenia Degregori, Alessandra Di Paolo, Manuela Giacomini, Laura Lanfranchi Violini secondi Cecilia Bacci*, Tomoka Osakabe, Bartolomeo Angelillo, Silvana Balocco, Anna Rita Ercolini, Silvio Gasparella, Anselma Martellono, Brice Olivier Mbigna Mbakop, Ivana Nicoletta, Paola Pradotto, Valentina Rauseo Viole Enrico Carraro*, Gustavo Fioravanti, Rita Bracci, Maria Elena Eusebietti, Franco Mori, Alessandro Sacco, Claudio Vignetta, Giuseppe Zoppi Violoncelli Relja Lukic*, Davide Eusebietti, Giulio Arpinati, Alfredo Giarbella, Armando Matacena, Marco Mosca Mezzosoprani / Contralti Shiow-hwa Chang, Ivana Cravero, Roberta Garelli, Antonella Martin, Marina Sandberg, Daniela Valdenassi, Barbara Vivian Tenori Pierangelo Aimé, Diego Cossu, Alejandro Escobar, Giancarlo Fabbri, Sabino Gaita, Mauro Ginestrone, Matteo Pavlica, Dario Prola Baritoni / Bassi Mauro Barra, Lorenzo Battagion, Enrico Bava, Davide Motta Fré, Marco Sportelli, Marco Tognozzi, Vincenzo Vigo Contrabbassi Davide Ghio*, Atos Canestrelli, Alessandro Belli, Fulvio Caccialupi Flauti Federico Giarbella*, Roberto Baiocco Oboi Marita Kohler*, Alessandro Cammilli Clarinetti Luigi Picatto*, Edmondo Tedesco Fagotti Gabriele Gombi*, Orazio Lodin Corni Natalino Ricciardo*, Evandro Merisio Trombe Ivano Buat*, Marco Rigoletti Timpani Ranieri Paluselli* * prime parti Direttori di scena Riccardo Fracchia, Carlo Negro • Maestri collaboratori di sala Giannandrea Agnoletto, Andrea Campora • Maestro rammentatore Giulio Laguzzi • Maestro alle luci Fabrizio Altamura • Maestri collaboratori di palcoscenico Andrea Campora, Carlo Caputo • Assistente del maestro del coro Paolo Grosa • Archivio musicale Enrico Maria Ferrando • Sopratitoli a cura di Sergio Bestente • Servizi tecnici di palcoscenico Antonio Martellotto Realizzazione allestimenti Claudia Boasso • Servizi di vestizione Laura Viglione • Luci di scena e fonica Andrea Anfossi • Coordinatore di progetto Enzo Busco Scene, costumi, attrezzeria e calzature Scottish Opera, Glasgow • Parrucche e trucco Mario Audello, Torino Editore musicale Boosey & Hawkes, London. Rappresentante per l’Italia Casa Ricordi, Milano Si ringrazia la Fondazione Pro Canale di Milano per aver messo i propri strumenti a disposizione dei professori Stefano Vagnarelli (violino Francesco Ruggeri, Cremona 1686), Enrico Carraro (viola Giovanni Paolo Maggini, Brescia 1600 ca.), Cecilia Bacci (violino Santo Serafino, Venezia 1725) e Marina Bertolo (violino Carlo Ferdinando Landolfi, Milano 1751). Si ringrazia la Fondazione Zegna per il contributo dato al vincitore del Concorso per Prima viola. Si ringrazia The Opera Foundation per la borsa di studio attribuita al baritono Ryan Milstead. Se ritieni che la cultura musicale sia un valore irrinunciabile e pensi che sia importante dare direttamente il tuo appoggio, puoi firmare a favore del tuo Teatro, destinando il 5 per mille dell’IRPEF. È sufficiente scrivere il codice fiscale del Regio (00505900019) nell’apposito riquadro della dichiarazione dei redditi. La destinazione del 5 per mille non comporta nessuna spesa e non è alternativa all’8 per mille. © Fondazione Teatro Regio di Torino Prezzo: € 0,50 (IVA inclusa)