INDICE
1) COSA E’ L’ALCOL E QUALI SONO I SUOI EFFETTI?
2) RISCHI LEGATI ALL’ASSUNZIONE DI ALCOL
3) IN QUALI OCCASIONI E’ MEGLIO NON BERE?
4) DEFINIZIONI DI CONSUMO DI ALCOL
5) L’USO E L’ABUSO DI ALCOL IN ITALIA
6) ALCOL E LAVORO
7) BEVANDE ALCOLICHE
8) NORMATIVE CONTRO L’ABUSO DI ALCOOL
9) BIBLIOGRAFIA
1
COSA E’ L’ALCOL E QUALI SONO I SUOI
EFFETTI
L’alcol è una sostanza tossica,anche potenzialmente cancerogena.E’
pericoloso perchè dà dipendenza in modo superiore alle droghe
illegali. I giovani al di sotto dei 16 anni, le donne e gli anziani
risultano più sensibili agli effetti dannosi dell’alcol perchè il loro
sistema enzimatico ha più difficoltà a metabolizzarlo. Gli effetti più
dannosi dell’alcol sono a carico del fegato, dell’apparato
gastrointestinale e del sistema nervoso centrale dal momento
chel’alcol è assorbito per il 20% dallo stomaco e per il restante 80%
dall’intestino tenue. L’alcol così assorbito passa nel sangue e da qui
giunge al fegato, dove viene quasi del tutto distrutto per circa il 9098%. Ma finchè il fegato non ha terminato la metabolizzazione, l’alcol
continua a circolare e a diffondersi nei vari organi. Il restante 2-10%
viene eliminato attraverso l’urina, le feci, il respiro, il latte materno, le
lacrime, il sudore e la traspirazione. L’alcolemia è la quantità di alcol
che si trova nel sangue dopo l’ingestione di sostanze alcoliche.
La velocità di assorbimento, da cui dipende la concentrazione nel
sangue (alcoolemia), è funzione di alcuni parametri, tra cui
la quantità di alcol;
la gradazione della bevanda;
l’assunzione in un'unica dose;
presenza di cibo nello stomaco;
il tipo di alimento;
tutti i fattori che ritardano lo svuotamento dello stomaco
2
Mediamente il fegato riesce ad eliminare circa un bicchiere (125 ml) di
bevanda alcolica in un ora.
L’alcol è un alimento calorico ( contiene circa 7 Kcalorie per grammo).
In media un bicchiere di bevanda alcolica contiene 12 grammi di alcol
e un equivalente calorico di 100 calorie. Mezzo litro di vino o due
lattine di birra hanno un apporto calorico rispettivamente di 350 e 170
calorie. Ovviamente l’alcol non può essere considerato un nutriente,
come ad esempio il pane, la carne ecc., perché è un alimento
voluttuario e il suo consumo non è utile all’organismo, ma al contrario
risulta dannoso. Per eliminare le calorie apportate da un paio di
bicchieri di bevande alcoliche è necessario camminare per 50 minuti o
anche nuotare per 30 minuti, oppure ballare per 35 minuti o fare
aerobica per 32 minuti. Se il consumo alcolico è superiore, anche
l’attività fisica dovrà essere necessariamente increment
ata.
3
Dalle evidenze scientifiche fino ad oggi disponibili, non è possibile
conoscere con certezza la quantità di consumo di alcol
raccomandabile o “sicuro” per la salute. Si può affermare con certezza
che il rischio esiste a qualsiasi llo
livedi assunzione. Parleremo, quindi
di basso rischio, per i consumi di bevande alcoliche (da consumarsi
rigorosamente durante i pasti), pari a 20-40 grammi per gli uomini e
10-20 grammi per le donne. Tali quantità devono essere ridotte per
gli anziani e per i giovani, per i quali esiste il divieto per legge alla
somministrazione al di sotto dei 16 anni.
Ma quanto corrispondono i grammi diolalc
con le rispettive bevande
alcoliche? Dobbiamo sapere che un bicchiere di vino (125 ml), una
birra (330 ml), un cocktail aperitivo (80 ml) oppure un superalcolico
(40 ml) contengono circa 12 gr di alcol.
4
RISCHI LEGATI ALL’ASSUNZIONE
DELL’ALCOL
Se proprio si sceglie di bere, è buona norma tenere a mente che è
megliobere meno di 2-3 bicchieri per l’uomo e 1-2 bicchieri per la
donna, in quanto con queste quantità la salute è esposta ad un minor
rischio. E’ utile contare i bicchieri che si bevono perché agiscono sulla
salute. Se non si beve,( come gli astemi) non si corre alcun rischio. A
parità di quantità alcoliche gli effetti poi possono essere differenti da
individuo ad individuo
L’assunzione di alcol in maniera incongrua determina un aumento
della pressione arteriosa, difficoltà di concentrazione e vuoti di
memoria, ridotte capacità di apprendimento e lavorative, alterazioni
dell’apparato digerente e del fegato. C’è da aggiungere che gli effetti
negativi dell’alcol sull’organismo possono essere accentuati dall’uso
concomitante di farmaci, quali ad esempio gli ansiolitici, l’aspirina o gli
anticoagulanti. Oltre al sesso, anche ileso
p corporeo influisce sugli
effetti dell’alcol: se si è normopesi si è maggiormente sensibili agli
effetti negativi, al contrario le persone in soprappeso o obese sono
più resistenti agli effetti dannosi dell’alcol in quanto hanno una
maggiore quantità di liquidi e grassi nell’organismo che
tenuano
at gli
effetti immediati dell’a
ssunzione di alcol. Bisogna tener presente che
anche in assenza diintomi,
s
l’organismo di chi consuma abitualmente
bevande alcoliche,presenta un rischio maggiore rispetto ad un
bevitore occasionale.
5
Prima di guidare è necessario aspettare almeno un’ora per ogni
bicchiere di bevanda alcolica consumata prima di iniziare la guida.
Una concentrazione di 0,2 grammi di alcol ogni cento millilitri di
sangue si raggiunge, in un soggetto di 60 kg che è a stomaco pieno,
con l’assunzione di 12 grammi di alcol. Questa dose contenuta in un
bicchiere da 125 ml di vino, o in 330 ml di birra o in 80 ml di cocktail
aperitivo o in 40 ml di un superalcolico. Quindi 2 bicchieri di vino
contengono 24 grammi di alcol, limite sufficiente per il sesso
femminile a raggiungere il limite legale per la guida di un autoveicolo,
mentre nell’uomo il limite si raggiunge con 3 bicchieri di vino. Infatti
secondo il codice della strada (art. 186 e s.m.) il limite legale di
alcolemia non deve superare durante la guida 0,5 grammi per litro.
Le forze dell’ordine hanno in dotazione un etilometro con il quale
possono misurare le concentrazioni di alcol ingerito, il limite di 0,5 gr/l
non deve essere superato in due misurazioni consecutive effettuate a
distanza di 5 minuti una dall’altra. Se il limite di 0,5 gr/l sarà superato,
scatta auto
maticamente la sospensione della patente e una sanzione
amministrativa di un minimo di 258 Euro, nonché la sottrazione di 10
punti dalla patente guida. Si osserva comunque che in molti altri Paesi
in Europa il limite consentito di alcolemia è pari a 0.
E’ importante ricordare
che l’alcol alla guida è la prima causa di morte
tra i giovani italiani tra i 15 e i 24 anni.
6
IN QUALI OCCASIONI E’ MEGLIO NON
BERE?
In alcune circostanze o condizioni occorre smettere di bere per
salvaguardare la qualità della propria salute, ad esempio non è opportuno
bere in età inferiore a 16 anni, in caso di gravidanzattutto
sopranei primi tre
mesi di gestazione, in caso di allattamento, in caso di assunzione di farmaci
in genere. Se si è a digiuno e si sta svolgendo un’attività lavorativa o se si
guida un veicolo o si manovra un macchinar
io occorre evitare l’assunzione di
alcol. Bere in associazione all’assunzione di farmaci che deprimono il sistema
nervoso, quali sedativi, ansiolitici, ipnotici e tranquillanti, è particolarmente
pericoloso. Il rischio si estende anche ad altri farmaci quali analgesici,
anticoncezionali, antibiotici,
antistaminici e alcuni sciroppi sedativi per la
tosse a base di codeina e molecole similari.
7
In caso di sintomi quali vuoti di memoria, o in caso di sensazione di
depressione è consigliabile interrompere subito l’assunzione di bevande
alcoliche. Ma anche se si beve al momento
el risveglio,
d
se si hanno tremori
dopo la sbornia della sera precedente, se si prova un senso di colpa dopo
aver bevuto, o peggio se qualcuno (amico, conoscente) valutando
dall’esterno l’atteggiamento verso le bevande alcoliche ha posto l’accento
sull’opportunità di interrompere di bere. sono sintomi che indicano la
necessità di sospendere l’assunzione di alcol. L’alcol è anche una sostanza
depressiva pe
r tale motivo in caso di tristezza o depressione non si deve
assolutamente bere, ed ancora l’alcol determina sbalzi di umore, pertanto se
se si è arrabbiati è sconsigliabile bere in quanto l’alcol aumenta
l’aggressivit
à. Le donne che sono bevitrici abituali di 3 o più bicchieri al
giorno hanno un rischio superiore rispetto al resto della popolazione
femminile ad avere aborti soprattutto durante il secondo trimestre di
gravidanza. L’alcol infatti attraversa la placenta e arriva al feto in una
concentrazione praticamente equivalente a quella assunta dalla madre dato
che l’embrione non ha ancora gli enzimi in grado di metabolizzare l’alcol,
pertanto viene a subire danni a livello cerebrale e a livello di tutti i tessuti in
via di formazione.
E per concludere è necessario sapere che le donne, per le loro specifiche
condizioni ormonali, presentano un rischio di sviluppare un tumore alla
mammella del 7% in pi
ù rispetto alla popolazione generale femminile non
bevitrice. Inoltre l’alcol è un co-fattore di rischio aggiuntivo per moltissime
patologie.
8
DEFINIZIONI DI
CONSUMO DI ALCOL
-
-
-
-
-
-
Consumo a rischio: un livello di consumo o una modalità del
bere che può determinare un rischio nel caso che l’abitudine
persista.
Consumo dannoso: una modalità di consumo alcolico che
determina un danno alla salute, sia a livello fisico che mentale.
A differenza del consumo a rischio, la diagnosi di consumo
dannoso può essere postaolo
s in presenza d
i un danno alla
salute.
Alcoldipendenza
: insieme di fenomeni fisiologici,
comportamentali e cognitivi in cui l’uso di alcol riveste per
l’individuo una priorità sempre maggiore rispetto ad abitudini
che in precedenza avevano ruoli importanti. La caratteristica
predominante è il continuo desiderio di bere. Riprendere a bere
dopo un intervallo di astinenza si associa spesso alla rapida
ricomparsa delle caratteristiche della sindrome.
Consumo giornaliero di alcol: il consumo di almeno un tipo
di bevanda alcolica (vino, birra, ecc).
Consumo giornaliero non moderato alcol
di : il consumo
eccede 2-3 unità alcol
iche al giorno per l’uomo, 1-2 unità al
giorno per la donna, 1 unitàper gli anziani 65enni e ultra,
qualsiasi quantità per i minori
tra gli 11 e i 17 anni.
Unità alcoliche
: l’unità alcolica corrisponde alla quantità di
alcol contenuta in un bicchiere piccolo (125 ml) di vino di
media gradazione, o in una lattina di birra (330 ml) di media
gradazione o in un bicchierino di superalcolico (40 ml).
Binge drinking: il consumo di 6 o più bicchieri di bevande
alcoliche in un’unica occasione, lontano dai pasti.
9
L’USO E L’ABUSO DI ALCOL IN
ITALIA
Nel nostro Paese il consumo di alcol è considerato “moderato”, e la
bevanda maggiormente assunta per tradizione è il vino. La diffusione
del consumo di alcol mostra un trend sostanzialmente stabile negli
ultim9
i anni, con un lievissimo aumento nel 2001. Tra il 1998 e il
2006a
l quota di consumatori di alcol tra le persone dai 14 anni in su
si è mntenuta
a
stabile intorno al 70%. C’e da sottolineare che l’Italia
rispetto ai restanti Paesi Europei si trova in una buona posizione per
consumo di alcol dato che ha consumi contenuti. Il dato allarmante
vicevrsa
e si ritrova tra i giovani di età compresa tra 11-15 anni, di essi
il 18,6% dichiara di aver consumato negli ultimi 12 mesi bevande
alcolich
e. Tra il 1998 e il 2006 il consumo di alcol sale dal 12,6% al
20,5%. Altro dato preoccupante è il crescente numero di adolescenti
che cnsumano
o
bevande alcoliche al di fuori del pasto. Il fatto è più
allarmante per le ragazze iperchè il numero di esse che consuma
bevane
d alcoliche fuori pasto passa dal 9,7% al 16,8%,
entre
m tra i
ragazzi passa dal 15,2% al 24,2%. Tali modelli diumi
cons
alcolici tra i
giovani sono tipici dei Paesi del Nord Europa, il cosidd
etto “binge
drinking”, e si sta dicando
ra
anche
in Italia e nei peasi dell’’Europa
mediterranea.
Chi ha untitolo di studio superiore ha anche una maggior tendenza a
consumare alcol,il fatto è soprattutto evidente nelle donne, dato che
quelle in possesso di licenza
ementare
el
il 49% consuma alcol,
mentre il consumo raggiunge il 70,9% nelle laureate; questo dato è
più evidente tra le donne di età compresa tra i 25 e i 44 anni.
10
Tra le Regioni italiane il primato per il consumo di alcol è quel
lo
dell’Emilia-Romagna con il 76,1%, segue il Veneto con il 75,2% e il
Trentino con il 75,1%.
Oggi si rileva rispetto al 2005, un lieve decremento del consumo
i
d
birra nelle donne, mentre aumenta lievemente il consumo di altri
i
tip
di alcolici, soprattutto aperitivi.
Nel 2006 le persone di oltre 11 anni di età consumano
prevalentemente vino (54,8%), seguono i bevitori di birra (44,8%) e
poi i consumatori di altri tipi di alcolici (41,3%). Se analizziamo
lo il so
range di età dei minorenni, ovvero tra gli 11 e i 17 anni, la bevand
a
più diffusa risulta essere la birra (19,1%), seguita dagli aperitivi
alcolici (15,7%), e dal vino (12,3%).
In Italia nel 2006 i consumatori quotidiani di bevande alcoliche,
ovvero le persone che hanno dichiarato di bere almeno una bevanda
alcolica al giorno, sono il 29,5%
della popolazione dall’età di 11 anni
in su, con marcate differenze per sesso, i maschi sono il 43,4% della
popolazione, mentre le femmine il 16,5%; i consumatori quotidiani
scelgono il vino.
11
Generalmente i consumatori che assumono quantità non moderate
tendono ad aumentare con l’età, soprattutto nell’età compresa tra i
55 e i 64 anni
.
Fra i comportamenti a rischio per la salute emerge il cosiddetto “binge
drinking”, ovvero consumo di alcolici fuori pasto, con episodi di
ubriacatura concentrati in singole occasioni, e il consumo di alcol in
età precoce. Il binge drinking, ovvero consumare 6 o più bicchieri di
bevande alcoliche in una sola
occasione, è un’abitudine più diffusa
nell’Italia settentrionale, dove il fenomeno si registra con maggiore
frequenza.
Tra gli obiettivi dell’OMS per il 2010 è compressa la riduzione a zero
della quota di ragazzi fino a 15 anni che consumano alcol. Nel 2006
tra le persone dagli 11
anni in su il 7% ha dichiarato di bere alcolici
fuori pasto almeno 1 volta a settimana, risultano più uomini che
donne, soprattutto i giovani. La quota di bevitori lontano dai pasti
risulta più elevata negli abitanti di piccoli comuni, e tra le donne lo
sono soprattutto le laureate, mentre negli uomini sono per lo più gli
adulti e gli anziani meno
istruiti. L’abitudine al consumo
non mode
rato
di bevande alcoliche ad parte dei genitori sembrerebbe influe
nzare
negativamente il comportame
nto dei figli
.
12
ALCOL E LAVORO
L’alcologia ha assunto un ruolo prioritario tra le discipline scientifiche
che si occupano dei problemi legati al consumo di sostanze
psicoattive. L’alcol è tra le sostanze a maggiore tossicità intrinseca,
per cui la probabilità che si verifichi un danno d’organo è da
considerarsi altamente possibile in ogni parte dell’organismo. L’OMS
valuta nel 10-30% gli incidenti alcol-attribuibili in ambienti lavorativi.
Con un’alcolemia di 0,5 gr per litro il rischio di incidente lavorativo è
doppio rispetto al valore 0, mentre a 1 gr per litro è sei volte
superiore e con 2 gr per litro è 30 volte superiore. Dopo una storia di
alcolismo di sette anni, l’etilista perde il 15% delle sue capacità e
inizia ad avere difficoltà lavorative mentre dopo undici anni di abusodipendenza inizia la vera crisi sul posto di lavoro con una riduzione
dell’efficienza lavorativa del 50% Nel contempo si manifestano anche
le prime sanzioni per assenteismo ingiustificato e negligenza
lavorativa. Già dopo 14 anni di abuso etilico si avverte la necessità di
un ricovero e l’efficienza del soggettoridotta
si è
al 75%. Gli infortuni
più frequenti si registrano nelle ore immediatamente successive
all'assunzione di alcolici e cioè nelle prime ore del mattino (assunzione
prima direcarsi sul luogo di lavoro) eccessivam
su
ente alla pausa per
il pranzo(assunzione durante i pasti,lle
nemense
).
Le problematiche alcol correlate sul posto di
voro
la sono numerose,
basti pensare che le assenze di un alcolista sono
-4 volte
3
supe
riori
rispettoagli altri lavoratori, e che le assenze posto
dal di lavoroper
malattie sono 4 volte superiori negli etilisti e ancora
che l’alcolis
mo è
causa del 40%dei cambiamenti dei
posti di lavoro.
13
L'uso abituale di bevande alcoliche provoca un notevole aumento dei
rischi, diretti e indiretti, sia di infortuni che di perdita del posto di
lavoro per licenziamento (8.181 gli alcolisti che nel 1995 hanno perso
il posto di lavoro).L’International Labour Organisation stima che sono
oltre 50 milioni di persone dipendenti da alcol e droghe nel mondo.
Dato rilevante è che dal 12 al 15% degli adulti devono a livelli critici
per se e per gli altri e che circa il 10% degli infortuni sul lavoro sono
imputabili a lavoratori in stato di ebbrezza. I lavoratori con problemi
di droghe e alcol necessitano di un’assistenza medica triplicata e i
rimborsi alle assicurazioni quintuplicati.
Il disadattamento lavorativo può rientrare tra i problemi alcolcorrelati.
Le professioni più esposte al rischio sono i professionisti (medici,
avvocati, ecc), le professioni gregarie (soldati, marinai, ecc), le
professioni in cui l’individuo non è responsabilizzato o valorizzato
(operai, casalinghe, muratori, venditori, baristi, ecc) e le professioni
pericolose e sottopagate nelle quali l’individuo beve per superare
l’angoscia per il pericolo o per la mancanza di prospettive sociali.
14
Fattori da valutare sono la possibilità di reperire l’alcol in ambiente
lavorativo critico, la pressione sociale a bere sul luogo di lavoro,
l’isolamento da relazioni sociali e la anza
mancdi controlli.
Di seguito sono descritti schematicamente i mutamenti della persona
e del comportamento sociale, utili a riconoscere una sindrome da
alcol-dipendenza.
Mutamenti della persona:
1) evidente mancanza di concentrazione 2) sottostima/superstim
a di
sé stessi, mancanza di scrupolosità 3) continui sbalzi di umore dalla
suscettibilità al nervosismo, euforia, depressione, riservatezza 4)
aumento del senso dell’umorismo, spavalderia 5) trascuratezza della
propria immagine 6) alitosi alcolica, spesso mascherata da odore di
menta pipe
rita, liquirizia o collutorio 7) tempi di reazione prolungati,
peggioramento della capacità motoria 8) frequenti stati ansiosi 9)
sintomi visibili come tremore delle mani, sudore, aspetto gonfio, viso
arrossato.
Mutamenti nel comportamento
sociale :
1)eccesso di assunzione alcol in occasione di
feste , 2) sensazione di reggere bene l’alcol , 3)
consumo d’alcol in occasioni improprie
4),ricerca di alibi per giustificare il costante
consumo , 5)cercare nascondigli per
scorte
le
di
alcol , 6)glissare i discorsi sul tema “alcol” ,
7)dire bugie sul proprio rapporto con l’alcol ,8)
trascuratezza della famiglia e dei contatti sociali.
15
Sotto il profilo legislativo
esiste la Legge - 30 marzo 2001, n. 125 - Legge quadro in
materia di alcool e di problemi alcolcorrelati (Gazzetta
Ufficiale n. 90 del 18 aprile 2001) testo in vigore dal: 3-5-2001
che all'art 15 - (Disposizioni per la sicurezza sul lavoro)
stabilisce che
1. Nelle attività lavorative checomportano un elevato rischio di
infortuni sul lavoro vero
ov per la sicurezza, l'incolumità o la salute dei
terzi, individuate con decreto del Ministro del lavoro e della
previdenza sociale, di concerto con il Ministro della sanità, da
emanare entro nova
nta giorni dalla data di entrata in vigore della
presente legge, è fatt
o divieto di assunzione e di somministrazione di
bevande alcoliche e
uperalcoliche.
s
2. Per le finalità prev
iste dal presente articolo i controlli alcolimetrici
nei luoghi di lavoro possono essere effettuati esclusivamente dal
medico competentei a
sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera d), del
decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive
modificazioni, ovvero
dai medici del lavoro dei servizi per la
prevenzione e la sicurezza negli ambi
enti di lavoro con funzioni di
vigilanza competenti per territorio delle aziende unità sanitarie locali.
3. Ai lavoratori affetti da patologie alcolcorrelate che intendano
accedere ai programmi terapeutici e di riabilitazione presso i servizi di
cui all'articolo 9, comma 1, o pre
sso altre strutture riabilitative, si
applica l'articolo 124 del testo unic
o delle leggi in materia di disciplina
degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e
riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, approvato con
decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309.
4. Chiunque contravvenga alle disposizioni di cui al comma 1 è punito
con la sanzione amministrativa consistente nel pagamento di una
somma da lire 1 milione a lire 5 milioni.
16
La definizione delle mansioni altamente rischiose per la sicurezza, la
incolumità e la salute di terzi, per le quali procedere all’esecuzione di
specifici accertamenti sanitari per una più precisa definizione del
giudizio di idoneità alla mansione specifica sono state stabilite con
Provvedimento 16 marzo 2006 della Conferenza Permanente per i
Rapporti tra lo Stato le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e
Bolzano, ai sensi dell’art. 15 dellaLegge 30 marzo 2001, n. 125,
pubblicata in G.U. n. 90 del 18 aprile 2001 (legge quadro in materia di
alcol e problemi alcol correlati).
Le categorie identificate vanno dai conducenti di mezzi di trasporto
pubblico e privato, agli edili, ai controllori di impianti pericolosi, a
coloro i quali lavorano in altezza superiore a due metri, alle guardie
giurate, insegnanti, medici, ecc. Si contano una settantina di mansioni
identificate come pericolose per sé e per gli altri.
° guida di mezzi di trasporto su strada, su rotaia, su acqua, su aria;
° personale ferroviario, marittimo, aereo con mansioni di
responsabilità sulla sicurezza dei rispettivi comparti;
° guida o ai comandi di macchine agricole;
° guida di macchine di movimentazione terra e merci;
° utilizzo di pannelli di manovra (o ai telecomandi) di macchi
ne di
sollevamento e movimentazione materiali;
° utilizzo di consolle di comando di macchine complesse o robotizzate
e di grandi impianti;
° utilizzo di macchine utensili di ogni tipo;
° lavori nell'edilizia;
° tutti i lavori in quota;
17
°
°
°
°
°
°
mansioni che comportano di
nere
te armi da fuoco;
lavori nelle fonderie e lavorazione a caldo dei metalli;
lavori relativi alle lavorazioni del legno;
lavori nell'industria chimica a rischio di incidente rilevante;
lavori relativi alle lavorazioni di cava e miniera;
lavori nei cementifici e nelle fornaci;
° nelle mansioni sociali, sanitarie e scolastiche di sorveglianza di
altre persone o quando ci si debba prendere cura di esse (personale
sociale, sanitario, insegnanti);
° mansioni pericolose per le quali è richiesto un certificato di
abilitazione (impiego di gas toss
ici, conduzione caldaie, etc.).
Per tutte queste categorie vige il divieto di somministrazione e
assunzione di beva
nde alcolica nei luog
hi di lavoro e possono essere
sottoposti a con
trolli alcolimetrici da part
e del medico competente o di
medici del lavoro dei servizi di prevenzione e sicurezza con
onifunzi
di
vigilanza appartenenti alle asl territoria
lmente compe
tenti (art. 15
della Legge 30 marzo 2001, n. 125).
18
Quindi il medico competente, nel corso della sua attività di visite
preventive, periodiche o su richiesta del lavoratore può introdurre
controlli alcolimetrici per le categorie di lavoratori indicate.
Al di fuori di queste tipologie di visite il medico competente non può
eseguire i controlli alcolimetrici. Il sospetto di ebbrezza alcolica
segnalato al medico competente da parte del datore di lavoro non
può essere oggetto di controlli alcolimetrici al di fuori di visita
periodica o richiesta da lavoratore ma potrà essere gestito con l’invio,
ai sensi dell’art. 5 della Legge 300/70 (statu
to dei lavoratori) alla
commissione asl alla quale dovrà necessariamente prendere parte un
medico del lavoro (come indicato dall’art. 15 della Legge 125/2001).
E’ evidente che nelle aziende in cui non è presente il medico
competente il lavoratore sospettato di abuso alcolico può essere
inviato alla asl territorialmente competente ai sensi dell’art. 5 della
Legge 300/70)
19
BEVANDE ALCOLICHE
La normativa definisce bevande alcoliche
le
bevande
con contenuto di
alcool etilico superiore al 2%, e denomina “superalcolici” quelle con
contenuto superiore a 21%, prescrivendo che le acquaviti non possono
superare 86%. In conseguenza della materia prima e del processo
produttivo le bevande alcoliche sono così classificate:
1. Bevande alcoliche da mosti fermentati. Es. vino, birra,
sidro.
2. Bevande alcoliche distillate
da mosti di frutta o cereali
o altri substrati zuccherini (Acquaviti). Es. Brandy,
Cognac, Grappa, Rh
um, Whisky, Vodka.
3. Liquori contenenti alcool, zuccheri, aromatizzanti
(Estratti, essenze, ecc,) Es. Curacao, Mandarinetto,
Amaretto, Chartreuse. ecc.
La concentrazione di alcool etilico, espressa in % vol/vol,
rappresenta la gradazione alcolica. Ad esempio un decilitro (100
ml o cc) di un vino di 12,5° contiene 12,5 ml (o cc) di etanolo,
quantità che se espressa in grammi è uguale a 10 g (il peso
specifico dell’etanolo uguale a 0,79 g/cc). Di conseguenza
bevendo una birra da 400 ml di gradazione 4,8°, si assumeranno
4,8 x 0,79 x 4 = 15,2 grammi di etanolo.Ma gli effetti fisiologici
delle bevande alcoliche non risiedono soltanto, anche se
principalmente, nell’etanolo. Infatti, in esse, in funzione della loro
natura, sono presenti altri alcool:
etanolo
m
(molto tossico essendo
un forte metilante), propanolo, butanolo, e molti altri alcool
superiori derivanti dal catabolismo di alcuni aminoacidi e presenti
a bassissime concentrazioni, quali amilico, 2,3-butandiolo,
caprilico, ecc.
20
Tutti questi insieme ad altri composti
volatili,soprattutto esteri, e ad
acidi organici, caratterizzano la bevanda per l’aroma, per il gusto ed il
bouquet.
Alcuni di essi, però, causano effetti negativi tossicità,
quali
malessere,
“cerchio alla testa”, effetto narcotic
o, ecc. In alcune bevande, quali
amari, “centerbe”, cocktails, aperitivi ed altri, contenenti essenze,
estratti, infusi, ecc., ad accrescere tali indesiderabili e pericolose
conseguenze contribuiscono sconosciute molecole che, a volte, sono
dei veri e propri veleni, quali oli essenziali,( per esempio l’absintolo),
alcaloidi( presenti nell’assenzio Artemisia absinthium), e che sono
contenuti nei liquori a base di tale vegetale,
proibiti nella
fabbricazione e s nella vendita in molte nazioni, per l’effetto
neurotossico convulsivante che le caratterizzano.
21
NORMATIVE CONTRO L’ABUSO DI ALCOL
Lo Statuto dei lavoratori (Legge 300 del 1970), contemplava la
necessità da parte del medico del lavoro, della valutazione
dell’idoneità lavorativa, e stabiliva peraltro, che l’alcolismo cronico era
causa di inidoneità solo per alcune professioni (Carabinieri, Polizia di
Stato, Corpo Forestale, Polizia Penitenziaria, Vigili del Fuoco, ecc). Per
le altre categorie la valutazione era a discrezione del singolo sanitario.
Successivamente il DPR 303/56 faceva esplicito divieto di
somministrare bevande alcoliche all’interno ienda,
dell’azindicando nel
contempo la possibilità di consumare alcolici durante i pasti in mensa.
Si giunge, alla L.125/01 che
è fortemente innovativa.
La nuovalegge contro l'abuso di alcool prevede una serie di novità
destinate, nelle intenzioni del legislatore, a rafforzare la normativa sia
in materia di pubblicità sia per quanto riguarda il codice della strada.
L'obbiettivo principale è quello di proteggere bambini ed adolescenti
dalle conseguenze che derivano dall'
abuso di alcool. L’art. 15 della
L.125/01 stabilisce che sono i contratti collettivi a disciplinare
l’assunzione di bevande alcoliche durante l’attività lavorativa.
E’ quindi vietata la distribuzion
e di superalcolici all’interno delle
aziende e il divieto è esteso a tutte le bevande alcoliche nel caso in
cui vi siano attività lavorative che comportino un rischio elevato (es.
tutte le mansioni che comportino la guida di mezzi di trasporto o
macchine utensili, tutti i lavori in quota, i lavori nelle fonderie, nelle
cave, nelle miniere, nei cementifici, nell’industria chimica, ecc).
Contravvenire a tali disposizioni può comportare la sanzione
amministrativa consistente nel pagamento di una somma da circa 500
a 2500 Euro.
La formazione dei lavoratori, così come previsto dal D.Lgs. 626/94
deve riguardare tutti i lavoratori per i diversi livelli di responsabilità.
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