L’OSSO
q
u
o
t
s
e
sconosciuto
Q
uanto spesso pensiamo alle nostre ossa - a parte i momenti in cui ci fanno male? Forse mai, o quasi mai.
Invece dovremmo pensarci, perché lo scheletro è una parte del nostro
corpo non meno importante dello stomaco, del fegato o del cuore.
Le malattie dell’osso non sono molto conosciute, anche se l’osso può
ammalarsi come qualunque altro organo.
Facciamo solo qualche esempio.
L’osso può indebolirsi per una carenza di vitamina D (rachitismo,
osteomalacia), può soffrire per un’infezione (osteomielite, tubercolosi ossea), può crescere o ispessirsi anormalmente (acromegalia, malattia di Paget), può impoverirsi di calcio (osteoporosi), ecc.
È su quest’ultima malattia, l’osteoporosi - la più diffusa malattia dell’osso, di cui avete probabilmente già sentito parlare - che vogliamo
attirare la vostra attenzione in questo programma. Per le giovani donne è molto importante pensare alla prevenzione dell’osteoporosi. Nella maggior parte dei casi, si tratta infatti di una malattia che colpisce il sesso femminile.
Cerchiamo quindi di conoscere meglio il nostro osso!
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IL TESSUTO OSSEO
Anche se a prima vista un osso può sembrare simile a una pietra, questo è uno dei tanti casi in cui l’apparenza inganna.
L’osso ha in comune con le pietre solo la durezza. A differenza delle pietre, l’osso è un tessuto vivo. Come la pelle, i muscoli o il sangue, l’osso
cresce, si modifica e si rigenera giorno dopo giorno per tutta la nostra vita.
Basta pensare a come, in una ventina d’anni, lo scheletro passi dalle dimensioni di un neonato fino a quelle di una persona adulta.
Come tutto ciò che è vivo, l’osso ha bisogno di ossigeno e di sostanze nutritive, che gli arrivano attraverso il sangue. Una delle sostanze più importanti per l’osso - diciamolo subito - è un minerale: il calcio.
LA STRUTTURA DELL’OSSO
Tutti i tessuti viventi sono in generale composti - semplificando un po’ di cellule, sostanze intercellulari (fibre collagene, mucopolisaccaridi, ecc.),
fluidi interstiziali (acqua e sostanze disciolte nell’acqua).
Il tessuto osseo è un tessuto un po’ particolare. Solo in piccola parte è composto di cellule viventi e sostanza organica, e contiene una quantità piccolissima di fluidi interstiziali. La maggior parte della massa ossea è costituiOsso
compatto
ta da sali minerali (cristalli di fosfato di
calcio), depositati su una complessa struttura proteica (matrice proteica, costituita
principalmente da fibre collagene).
Periostio
Vasi
sanguigni
Periostio
Osso
spugnoso
Possiamo quindi dire che l’osso ha una
componente cellulare, una componente minerale (sali di calcio) e una componente organica (matrice proteica).
Potremmo forse paragonare l’osso a una
grande casa.
Le persone che vi abitano sono come le
cellule dell’osso. Esse vivono all’interno
di una struttura formata da pilastri di
cemento armato, travi, muri, spazi
vuoti, porte, tubi, ecc. proprio come le
cellule ossee vivono immerse in una struttura di lamine e trabecole formate essenzialmente da sali di calcio.
La parte più esterna dell’osso è chiamata “osso compatto”: è spessa e robusta come i muri maestri di un edificio. La parte interna è invece costituita da sottili lamelle che delimitano spazi vuoti più o meno ampi. Si chiama “osso trabecolare” e può esser visto come la parte interna dell’edificio, tante stanze separate da muri, ma in comunicazione fra loro e con
l’esterno, anche per mezzo di tubi dell’acqua o del gas e fili elettrici, proprio come l’osso è collegato al resto del corpo da vasi sanguigni e nervi.
LA VITA DELL’OSSO
Le cellule dell’osso sono di diversi tipi, un po’ come operai di diversa specializzazione. Esse sono continuamente al lavoro, lungo tutto l’arco della vita. Ci sono cellule (osteoclasti) che qua e là demoliscono piccole aree di osso vecchio, e altre cellule (osteoblasti) che provvedono a riempire questi “buchi” con osso nuovo.
Questo processo si chiama rimodellamento osseo.
Da giovani si costruisce molto di più di quanto si demolisce: è il momento della crescita e dello sviluppo.
LE FASI DEL RIMODELLAMENTO OSSEO
Quiescenza
Cellule (osteoblasti)
allineate in riposo
Inversione
Gli osteoclasti hanno
completato il
riassorbimento. Inizia
l’attività degli osteoblasti
Attivazione
I precursori degli osteoclasti
iniziano la loro attività
Formazione
Gli osteoblasti
ricostruiscono l’osso,
deponendo matrice
Riassorbimento
Gli osteoclasti erodono l’osso vecchio
Mineralizzazione
della matrice
(e il ciclo ricomincia)
Nell’età adulta, si conserva ciò che si è acquisito adattandolo continuamente alle esigenze che cambiano.
Da anziani, inevitabilmente, anche l’osso tende a indebolirsi: i processi di
distruzione prevalgono su quelli di ricostruzione.
Il rimodellamento osseo è stimolato da tutte le attività che comportano
lavoro fisico e sostegno del peso del corpo Chi ha un corpo robusto, cammina molto, lavora molto in piedi, dà all’osso forti sollecitazioni (pensiamo a un contadino o a uno sportivo) svilupperà un osso più sano e forte di chi è molto magro e fa una vita molto sedentaria.
CALCIO E OSSO
A
bbiamo detto che l’osso contiene una grande quantità di sali di
calcio: per essere precisi, il 99% del calcio contenuto nell’organismo - in
totale è poco più di 1 kg - è nell’osso. È quindi evidente che l’osso, per
mantenersi in salute, ha bisogno di calcio. E il calcio non si può creare
dal nulla: deve arrivare ogni giorno con i cibi.
Ecco perché si deve pensare all’osso fin da giovani.
Una sana alimentazione, ricca di calcio, è necessaria per il nostro scheletro fin dalla fase cruciale della crescita e dello sviluppo. Il picco di massa
ossea - il valore massimo del contenuto minerale osseo - si raggiunge infatti intorno ai 25 anni. Un alto valore di picco è molto importante. Molti
anni più avanti, arriverà il momento delle inevitabili perdite. Ma tanto più
robusto lo scheletro sarà diventato da giovani, tanto minore sarà il rischio
di arrivare all’osteoporosi dopo una certa età.
È bene dirlo a questo punto. Le donne, per vari motivi, sono più a rischio
di osteoporosi degli uomini. Hanno in partenza un minor contenuto di
minerali nell’osso, e dopo la menopausa - con il calo degli estrogeni - andranno incontro a un’accelerata perdita di calcio. Per questo soprattutto le ragazze e le giovani donne devono pensare per tempo al loro osso: per acquisire un vantaggio in partenza, devono accumulare calcio nello scheletro.
E tanto più nel momento in cui devono anche costruire lo scheletro del
bimbo che cresce dentro di loro.
L’OSTEOPOROSI
È
arrivato il momento di capire bene che cos’è l’osteoporosi. L’osteoporosi è una malattia che deriva dall’eccessiva perdita di calcio dall’osso e che, nelle fasi avanzate, si può manifestare con fratture “spontanee”, cioè anche in assenza di grossi traumi.
Una certa perdita di calcio è normale nell’età avanzata e fa parte del processo di invecchiamento. Per le donne, come abbiamo detto, c’è in più un
periodo di perdita accelerata dopo la menopausa. Il processo di decalcificazione dell’osso va riconosciuto per tempo e tenuto sotto controllo. In
alcune persone, la decalcificazione può andare troppo avanti e quando l’osso ha un contenuto troppo basso di calcio le sue lamelle interne si assottigliano e si rarefanno, e l’osso diventa “poroso” e fragile. Questa condizione è appunto l’osteoporosi.
OSSO SANO
OSSO OSTEOPOROTICO
Forse conoscete qualche persona anziana che ha avuto una frattura di polso o addirittura di femore per una banale caduta. O che ha avuto uno o
più “schiacciamenti” di vertebre facendo i normali lavori di casa. Quasi
sempre, in questi casi, è colpa dell’osteoporosi.
Il succo del discorso è abbastanza semplice.
Se arriviamo ai 40-50 anni con un osso molto robusto e ricco di calcio,
sarà difficile che le future, inevitabili perdite possano arrivare a renderlo
troppo fragile. Ma se già in partenza abbiamo un osso povero di calcio,
anche una piccola perdita ci avvicinerà alla “zona a rischio” di fratture.
Frattura di una vertebra
(la frattura modifica la forma della vertebra)
Area più spesso interessata
nelle fratture di femore
Bisogna quindi irrobustire l’osso finché si è in tempo, finché si è abbastanza giovani. Più avanti negli anni, si potrà evitare di peggiorare, ma
spesso solo grazie a dei farmaci. Non è infatti possibile riportare un osso
impoverito di calcio ai livelli della giovinezza.
L’osteoporosi, è più facile prevenirla che combatterla.
I cardini della prevenzione dell’osteoporosi sono due: un’alimentazione corretta, ricca di calcio e una moderata ma regolare attività fisica.
Tanto meglio se poi riusciremo a evitare altri “fattori di rischio”, come il
fumo e l’eccesso di bevande alcoliche.
MALATTIA FEMMINILE,
malattia sociale
L’ osteoporosi postmenopausale colpisce una donna su quattro.
Con l’allungamento della vita e con l’invecchiamento della popolazione,
essa è diventata una vera e propria malattia sociale, che oltre a generare
molte sofferenze e invalidità, ha anche un elevatissimo costo per i servizi
sanitari.
Le fratture da osteoporosi portano a una grave perdita di qualità della
vita. Le fratture di vertebre provocano perdita di altezza, dolore e riduzione della mobilità. Quelle di femore sono un’importante causa di invalidità permanente e anche di mortalità.
Voi che leggete siete o state per diventare giovani mamme.
Pensate al vostro futuro e a quello dei vostri figli: la prevenzione dell’osteoporosi non ha nulla di sgradevole o di faticoso, e ne parleremo ampiamente nel terzo opuscolo di questo programma.
Non mettetevi un domani nella condizione di dire: “Ah, se avessi seguito quei consigli quando ero giovane!”...
E soprattutto, insegnate ai vostri figli a mantenersi in buona salute, e a
non dimenticarsi mai di quello che sta sotto la pelle: le nostre preziose ossa!
Via Masolino da Panicale 6 - 20155 Milano
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L`osso questo sconosciuto