Esecutivo Nazionale www.associazionecat.it [email protected] Riordino normativo Il riordino delle norme di sicurezza per la circolazione ferroviaria, attraverso l’emanazione da parte di ANSF del Regolamento di Circolazione Ferroviaria (RCF), costituisce certamente una semplificazione poiché enuncia i principi generali che il gestore dell’infrastruttura e le imprese ferroviarie sono tenuti a rispettare, nell’emanare disposizioni di esercizio e regolamentari. Non v’è dubbio che la semplificazione è certamente intervenuta per chi, ai vari livelli, emana le disposizioni, ma i lavoratori coinvolti nelle attività di sicurezza stanno constatando la condizione esattamente opposta. Il proliferare di normative aziendali, sia perché imposte dal “riordino”, sia per adeguamenti rispetto alla organizzazione interna delle aziende, genera un'infinita quantità di norme e di casistiche. I lavoratori si trovano pertanto ad agire in un ambito di minori certezze, con sempre maggiori difficoltà di adeguamento, rispetto al continuo variare delle norme che regolano la propria mansione. Il ruolo assegnato alle rappresentanze dei lavoratori si limita alla sola informazione e consultazione, senza tener conto del fatto che alla fine, tutte le complessità generate dalle disposizioni di ANSF e dalle esigenze di massima economicità delle imprese, vengono scaricate proprio sugli operatori della sicurezza. Si sta verificando l’assurda situazione che a fronte di sempre maggiori richieste di cambiamento comportamentale rispetto al variare delle norme il personale riceve minore formazione ed aggiornamenti, un carico maggiore di responsabilità per alcuni e una netta deprofessionalizzazione per altri eliminando la ridondanza dei controlli fondamentale per la sicurezza dell’esercizio. Scioperiamo contro chi vuole eliminare le poche tutele che sono rimaste ai lavoratori, contro chi in pensione non ci vuole mandare. Scioperiamo contro questo orario di lavoro che ci costringe ad una vita da zombie ma anche contro chi tutto questo l'ha avvallato con la firma, propinandolo per buono. Scioperiamo contro l'accordo sulla rappresentanza sindacale, che vorrebbe mettere a tacere chi non è d'accordo con CIGL, CISL e UIL. Scioperiamo per la sicurezza, per norme chiare e più addetti al controllo dei processi. Ti chiediamo di scioperare per darci più forza, per darVi più forza! SCIOPERO! le ragioni della nostra vertenza Art.18 e Jobs Act Vertenza Pensioni Orario di lavoro Rappresentanza Sindacale Riordino normativo Trasporto merci Trenitalia dalle 21 dell'11 alle 21 del 12 dicembre 2014 Impianti fissi il 12 dicembre 2014 intera giornata Trasporto viaggiatori e esercizio dalle 21 del 13 alle 21 del 14 dicembre 2014 Art.18 e Jobs Act Vertenza Pensioni Orario di lavoro Rappresentanza Sindacale La lotta in difesa dell’art. 18 è fondamentale. Da domani, se le cose cambieranno come vogliono i nostri governanti, i cittadini e i lavoratori avranno meno diritti e meno certezze. Il mondo imprenditoriale, che non brilla certo per etica e per investimenti in ricerca e innovazione, se da un lato lamenta la presenza di eccessiva burocrazia e della corruzione dilagante che appesantisce i costi e denuncia i mancati pagamenti dalla pubblica amministrazione, dall'altro afferma che l’art. 18 è l’ultimo dei problemi. E il governo che fa? Impone una riforma, suggerita da Confindustria sindacato delle imprese, che servirà solo a licenziare altri lavoratori per motivi diversi dalla “giusta causa”, perché per questa, ricordiamo (ci ha già pensato la Fornero), si può già licenziare e con pochissime possibilità di reintegro. 58 anni senza se e senza ma, per i lavoratori di tutte le età e di tutte le imprese e con un coefficiente di calcolo contributivo adeguato (per via della più bassa aspettativa di vita), ai reali anni di contribuzione. Con la vita dei lavoratori non si scherza. In tutta Europa si va in pensione prima di 58 anni perché l’aspettativa di vita dei ferrovieri dell'esercizio è mediamente dieci anni inferiore degli altri lavoratori. Questi i nostri obiettivi Sicuramente diversi dal silenzio assordante di alcuni e dalle demagogiche proposte che altri hanno pubblicizzato per far credere di voler tutelare tutti. In realtà è stato un chiaro assist alla politica per defilarsi dalle proprie responsabilità dietro la motivazione degli alti costi da sostenere. Non si può pensare di poter lavorare per anni con le attuali norme senza ripercussioni: ritmo sonno veglia alterati per riposi fuori residenza di poco più di 5 ore effettive e sequenze impossibili di alzate alle 4 anche a seguito di due notti. Poi limiti di condotta e scorta al di là della sopportabilità con ricadute anche sulla sicurezza nostra e di chi si affida a noi per viaggiare, pasti saltati o consumati in malo modo, riposi giornalieri di 11 ore omnicomprensivi (riposo alimentazione e vita sociale) sono solo alcuni esempi di aspetti dell'attuale quadro normativo che non possono fisicamente essere sopportati e che devono essere cambiati. I “sindacati” già firmatari dell'attuale CCNL AF hanno di recente avviato con il Gruppo FS le procedure per l'indizione delle elezioni Rsu/Rls. Se le regole per le elezioni saranno quelle previste dal testo unico della rappresentanza, siglato il 10 gennaio 2014 da CGIL, CISL e UIL e Confindustria sarà la fine della democrazia e della rappresentanza democratica sui luoghi di lavoro. Il regolamento elettorale, che dovrà essere obbligatoriamente sottoscritto per partecipare alle elezioni Rsu, conterrà i principi negativi del testo unico sulla rappresentanza. Multe e sanzioni per chi indice azioni di protesta nel chiaro obbiettivo di omologare tutto il fronte sindacale. Insomma hanno definitivamente gettato la maschera dichiarando la guerra totale a tutti i lavoratori non prevedendo di fare prigionieri. Dopo 4 scioperi, in Parlamento parlano ancora di errore della riforma Fornero da correggere riguardante il personale addetto alla circolazione dei treni. Errore non corretto perché non ci sono le coperture. Non abbiamo mai parlato di errori. Tutta la legge è un errore e non accettiamo più ritardi. Al governo diciamo: “basta con le scuse legate alla mancanza di copertura”. L’ingiustizia è palese e va sanata. Il problema pensioni è strettamente connesso con la sicurezza dei nostri treni e va affrontato in via prioritaria. Se le coperture ci sono per le pensioni d'oro, per le grandi opere che nessuno vuole, allora ci devono essere per le nostre pensioni. È ora di fare capire a questi politicanti che siamo stanchi di farci prendere in giro, che non possono continuare a mantenere in piedi il loro sistema fatto di corruzione, clientelismi, sprechi e vantaggi per pochi. Abbiamo messo a punto una proposta di piattaforma dell'orario di lavoro a cui seguirà a breve una consultazione a tutto il personale in modo da poter rivendicare esattamente ciò che il personale intende perseguire. Dobbiamo dire forte e chiaro a questi burocrati sindacali che non possono nascondere le loro incapacità dietro a regole che escludono chi fra i lavoratori c'è sempre stato e ci sarà. Testo unico sulla rappresentanza democrazia nei luoghi di lavoro al capolinea