A.I.D.D. Associazione Italiana Contro la Diffusione della Droga 20124 MILANO - Via Andrea Doria, 31 tel. 026690741 fax 0267492007 IMPARARE A DECIDERE A.I.D.D. per la scuola Copyright 2004 / Tutti i diritti riservati. Vietata la riproduzione anche parziale. Prefazione Il testo corredato da una guida per l’insegnante si rivolge ai ragazzi da 12 ai 15 anni. Si utilizza l’approccio situazionale che si propone di presentare in modo chiaro e ampiamente semplificato le varie situazioni della vita in cui si può essere indotti all’uso di droga. L’accessibilità del testo, resa più evidente dall’uso della terminologia gergale degli adolescenti, consente di sviluppare un ampio dibattito in classe. Si tratta di un “pamphlet-spunto”, il cui compito è di stimolare la discussione secondo la situazione. Traspare chiaramente la scelta di fondo, che non è di insistere su informazioni farmacologiche di effetto medio-breve, ma di indurre una riflessione articolata, analitica, guidata dall’insegnante con effetto a lungo termine. Un’ultima considerazione riguarda la possibilità offerta dal testo di verificare in chiave psicologica l’atteggiamento dei giovani che intervengono nella discussione. davanti a te c’è una vita: non distruggerla Stampa a cura della Magalini Editrice Due. Cap. 1 Un colloquio immaginario (ma non troppo) Immaginiamo che un ragazzo come te venga intervistato sulla droga. D.: Dunque, sei un po’ meno sicuro di prima: è così? D.: Che tipo di informazione sulla droga ti attendi dal tuo insegnante? R.: E’ vero, all’inizio non ci si pensa molto, ma poi riflettendoci... R.: Dovrebbe illustrarci, in modo particolare, i rischi che si corrono. D.: Vedi dunque che è meglio che l’insegnante non ti parli solo dei pericoli, ma che ti guidi a decidere. D.: Ma perché proprio i rischi? R.: Sì, ma allora è un condizionamento. R.: Perché dobbiamo essere informati. Almeno, questo è quello che penso io. D.: L’insegnante non deve insegnarti a ripetere meccanicamente un comportamento, ma deve metterti nella condizione di decidere autonomamente. D.: Ti hanno mai offerto droga? R.: No, ma in ogni caso non l’accetterei. Questo colloquio immaginario (ma non troppo) non ha certo la pretesa di aver messo a fuoco il complesso problema della droga. Esso, però, ci permette di mettere in evidenza che c’è una grossa diversità tra intenzione ed azione. D.: Mi fa piacere vederti così sicuro, ma mettiamo il caso che ad una festa un tuo amico ti offra uno spinello. R.: Mah! Non conosco nessuno che si spi nella. Certamente ti sono già stati offerti degli alcolici e delle sigarette e probabilmente li avrai già provati. D.: D’accordo, ma non puoi escludere di incontrare qualcuno in futuro. Che cosa faresti? La nostra domanda ora è questa: che cosa faresti se ti venisse offerta una droga? R.: Non saprei. D.: Ma se ad offrirtelo fosse uno che ti è simpatico? Probabilmente hai già qualche idea su cosa vorresti fare ma è difficile sapere che cosa decideresti poi, a meno che tu già non sappia o non riesca ad immaginarti in precedenza come in realtà si potrebbero svolgere i fatti. Questo opuscolo, lo ripetiamo, non vuole dirti che cosa devi fare, ma ti chiede solo di pensare che tipo di decisione prenderesti, se ti trovassi in una certa situazione. Tuttavia, prima di affrontare questo aspetto, sarà bene riepilogare qualche nozione fondamentale sulle droghe, per sgomberare il campo da molti equivoci. R.: Beh, penso che non l’accetterei, anche se questo dipende da molti fattori. D.: Spiegati meglio, chiarisci il termine fat tori. R.: Fattori, secondo me, può voler dire il mio stato d’animo in quel momento, il tipo di droga offerta, l’ambiente ed altro ancora. 5 Cap. 2 Sai cos’è una droga? La gente ha idee molto diverse su che cosa sia una droga. Si può definire droga ogni sostanza d’origine naturale o preparata per sintesi chimica, che comunque introdotta nel nostro organismo determina modificazioni tali da suscitare in taluni, ma non necessariamente in tutti, un impellente desiderio di ripeterne l’assunzione. Le amfetamine inoltre, per la carica che danno sono spesso usate nel “doping” sportivo. • I derivati della “canapa indiana” pianta molto comune che cresce a varie latitudini; il suo principio attivo (THC, un cannabinolo) molto blando nella marihuana o “erba” (foglie essiccate e trinciate di canapa che vengono fumate come tabacco), più concentrato nell’hashish (resina mista a foglie essiccate) ed estremamente concentrato (fino all’80%) nell’olio di hashish (distillato della canapa). Le sensazioni del fumo di uno “spinello”, pos sono variare da una beatitudine rilassata, a scoppi di ilarità incontrollata, a sensazioni più forti simili a quelle di un “viaggio” procurato dall’LSD e possono soprattutto trasformare soggetti brillanti intellettivamente in individui apatici che rifuggono da qualsiasi impegno personale o sociale. Le variazioni dell’umore, del comportamento, della memoria e dei riflessi sono da attribuirsi all’effetto del THC. Questo desiderio viene chiamato “dipendenza”, ed è proprio la capacità di dare questa dipendenza che .distingue la droga da ogni altra sostanza. Una definizione di questo tipo ti fa subito capire come talune sostanza legalmente vendute, quali alcool (vino, birra, grappa, whisky, cognac ...) ed il tabacco, possono essere per talune persone delle vere e proprie droghe. Anche a noi, magari, è capitato di incontrare degli alcolisti o dei fumatori accaniti. • l’eroina (derivata dall’oppio) con la quale si tende ad isolarsi dal mondo e dalle angosce. Si assume sniffando (polvere) o con un’iniezione in vena (“buco” o “pera”) diluita in acqua. Anche taluni farmaci, se vengono abusati al di fuori di una vera necessità medica, possono essere considerati droghe. Tra questi possiamo ricordare gli ipnotici (tra cui i barbiturici), i tranquillanti o ansiolitici e i cosiddetti antinevralgici usati contro il mal di testa. • LSD o acido, attiva a dosi fantasticamente piccole, chiamata anche droga del “viaggio” o “trip”, perché altera le percezioni sensoriali e cioè, deforma talmente le sensazioni visive, (ma anche quelle uditive e tattili) da far credere a chi la prende di essere entrato in un mondo fantastico e sconosciuto, che talora è piacevole, ma altre volte è terrificante come un incubo. Tra le droghe più comunemente usate citiamo: • la cocaina (“coca”), eccitante; polvere generalmente “sniffata” cioè tirata su con il naso, dà una carica molti intensa, ma di breve durata; • le amfetamine, sostanze anch’esse eccitanti, assunte per bocca nella maggioranza dei casi. Sono tra i principali costituenti dell’ecstasy, soprattutto diffusa nelle discoteche e proposta in pasticche multicolori dai nomi accattivanti. • vedi scheda 1 6 Cap. 3 Sai perchè ci si droga? Parlare delle droghe, di come sono fatte, come si usano, che effetti determinano è certamente utile, ma è molto più utile affrontare il problema del perché ci si droga. Bisogna ammettere che le opinioni sono molte e spesso in contrasto tra loro. Si potrebbe giungere all’affermazione che ognuno ha la sua personale teoria, il che porta a dedurre che, assai più che sui fatti, ognuno si basa sulle proprie credenze personali di tipo morale, filosofico, politico e sociale. Non esiste una teoria unica poiché al fenomeno droga concorrono più fattori (da ciò la definizione di fenomeno “plurifattoriale”). “cosa” di cui tanto si parla, che è la droga. Purtroppo, i “mass media” (radio, televisione e stampa) continuano a tenere vivo il mito della droga. Teoria dell’esplorazione C’è chi afferma che drogandosi si riesce meglio a ordinare i (suoi) problemi, a capire il senso del mondo e della vita. Sembra però lecito domandarsi se i fumi di una sbronza (così è, pressappoco, l’effetto iniziale di ogni droga) possano realmente aiutare a risolvere problemi di tale gravità. Cessato l’effetto, i problemi restano quelli di prima e in più c’è quello della droga! Questo fa meglio capire la complessità del fenomeno e il perché non si possano avere soluzioni semplicistiche: infatti l’allontanamento di una sola causa il più delle volte non porta automaticamente alla soluzione del problema. Teoria della ribellione Chi si droga lo fa per dimostrare a sé stesso che è in grado di sottrarsi alle regole che il mondo degli adulti (a cominciare dagli insegnanti o dai genitori) gli impone. A questo punto è quanto mai opportuno che tu prenda visione di tutte le ipotesi o motivazioni che sono state avanzate per spiegare il perché ci si droga, in modo che tu possa farti un’ opinione personale. Ci si droga perché si vuole dimostrare che è “vietato vietare”. Teoria della curiosità In realtà, molto spesso questa ribellione nasconde un profondo bisogno di aiuto. È la più comune e la più accreditata. I giovani per la loro natura sono curiosi e, così come vogliono sperimentare il tabacco, l’alcool e il sesso, difficilmente riescono a sottrarsi all’impulso di provare la droga. Teoria del rischio C’è chi si droga perché più o meno consciamente vuole imbarcarsi in avventure pericolose, nelle quali altri temono invece di imbarcarsi. A questo proposito sarà bene riflettere che vi sono rischi che è ragionevole correre ed altri del tutto inutili: la vita è fatta di scelte e quindi anche di rischi. Teoria della moda Anche se uno non è curioso per natura difficilmente riesce e resistere a non provare quella 7 Teoria della diversità to per questo viene detto “negativo”! Senza giungere al dolore vero e proprio c’è chi sentendosi annoiato, incapace di trovare stimoli in ciò che lo circonda, non avendo di meglio da fare, si dà alla droga. Alcuni farebbero uso di droga soprattutto per mettersi in mostra, per acquistare ascendente presso i compagni o presso la ragazza, per far capire simbolicamente di non appartenere ai gruppi di chi sa solo studiare o lavorare. Teoria della personalità debole Teoria del gruppo Molti ragazzi che si drogano ammettono francamente di sentirsi “inadeguati” al mondo circostante che li spaventa e non cercano dunque di affrontarlo ma di sfuggirlo evadendo “chimicamente” nella droga. I ragazzi amano riunirsi in gruppo e se la droga fa parte dei rituali del gruppo, difficilmente la rifiuteranno. Specialmente quando non si è ancora raggiunta una propria identità, il gruppo dà forza, dà il coraggio di compiere azioni, anche scorrette, che il ragazzo da solo, non farebbe. Teoria della famiglia, della scuola, della società. Teoria del piacere C’è chi ammette di sentirsi inadeguato, ma fa carico di questa sua inadeguatezza o alla famiglia che non lo capisce o lo trascura, o agli insegnanti che si limitano ad insegnare, ma non ad educare, o addirittura alla nostra struttura sociale, consumistica ed egoistica, che non dà né abbastanza spazio né abbastanza lavoro ai giovani (anche se a parole se ne preoccupa molto). Secondo questa tesi molto diffusa, chi fa uso di droga è avido di sensazioni nuove mai prima sperimentate. È innegabile che sotto l’effetto di talune droghe, certe sensazioni possano essere affinate, ma spesso, sono anche distorte e quanto al sesso, niente è più imprevedibile del risultato raggiunto sotto l’effetto di una droga (l’alcool insegna). Fin troppo spesso gli effetti “piacevoli” dipendono assai più che dalle sostanze, dalla fama che le circonda e dalle aspettative su di esse. Capita addirittura che il piacere della droga sia semplicemente costituito dalle circostanze in cui viene assunta e dalle situazioni di promiscuità e che molto influisce la personalità di chi si droga sulla qualità e intensità degli effetti. Tutti sappiamo che esiste una sbornia “allegra” o socievole e una sbornia “triste” e solitaria. Teoria dell’offerta Spesso ci si droga semplicemente perché la droga o ci viene offerta gratuitamente o ci viene portata davanti alle scuole, o nei bar, o nelle discoteche dagli spacciatori. Ciò che non bisogna dimenticare è che spesso l’offerta di droga viene artificialmente rarefatta per farne salire il prezzo o, ancora peggio, dopo averla distribuita abbondantemente e a prezzo conveniente, per poi far comparire droghe diverse più tardi, ben più costose. Ma anche in questo caso è semplicistico concludere che ci si droga semplicemente perché questa sostanza ci viene offerta. Teoria del dolore e della noia Assai più spesso che per “piacere” la droga viene presa per eliminare un dolore o una sofferenza che sta dentro di noi. A suo modo, la cessazione del dolore è un piacere, che appun- • vedi scheda 2 8 Cap. 4 Cosa pensi di uno che si droga? Ora che ti abbiamo dato alcune informazioni sulle sostanze più diffuse, sui loro effetti e alcuni spunti sulle motivazioni al loro uso, prova a chiederti: chi è una persona che fa uso di droga? Un malato, uno diverso dagli altri, un individuo da evitare, un insoddisfatto di sé e del mondo o una persona normale che ogni tanto decide di trasgredire? Prova a spiegare ai tuoi compagni e al tuo insegnante il tuo pensiero. 9 Cap. 5 Come viene offerta la droga? La probabilità che ti vengano offerte sostanze dannose è molto alta. mio amico ne prese due e io fui sorpreso, perché non sapevo che facesse uso di droga. ne diedero una anche a me, ed io mi dissi: “la provo...”. Se non ti è ancora capitato, può darsi che ti accada, e anche presto, e ti accadrà tanto più facilmente quanto più andrai avanti con l’età. Un motivo per cui una grande quantità di persone a cui è offerta la droga la accetta, anche se non aveva mai pensato di prenderla, è perché in generale la droga viene offerta in maniera totalmente diversa dal previsto. • Emilio aveva ormai provato più volte a fumare lo spinello con un gruppo di amici, ma quella sera si sentiva particolarmente giù e neanche lo spinello lo aiutava a uscire da quel suo stato d’animo. Fu allora che Edoardo, avendo capito, lo chiamò da parte e gli propose di andare con lui in bagno. Emilio non capì subito, ma quando vide una “pista” di coca su uno specchietto e Edoardo che lo invitava a tirare... Finì col capire... In realtà, chi può abbordarti è per lo più un tuo coetaneo, uno del tuo gruppo col quale puoi scambiare una sigaretta finita la scuola o in un momento di “distensione”. Se proprio non è un tuo amico, può essere amico di un tuo amico, o semplicemente qualcuno col quale hai cominciato a scambiare quattro chiacchiere. È anche molto probabile che chi te la offre per la prima volta non chieda di essere pagato. Ma sta pur certo che le volte successive, se “ci hai preso gusto”, esigerà denaro e, se non pagherai, non sarà certo né paziente né gentile e non esiterà a ricorrere alle maniere forti. Ed ora immaginiamo assieme una serie di situazioni in cui la droga è stata offerta. • Luigi andò per la prima volta in una discoteca con degli amici di suo fratello. Sapeva che i suoi genitori sarebbero stati contrari, ma voleva decidere a modo suo. Fu allora che Marco, uno di questi, gli propose una pastiglia di ecstasy: la musica sarebbe stata “uno sballo” e avrebbe potuto ballare senza stancarsi per molte ore. • Ad una festa in casa, lo scorso fine settimana, circolavano delle compresse di ecstasy per prolungare il più possibile la serata un 10 Cap. 6 Si riesce a rifiutare un’offerta di droga? Nessuno, evidentemente, può sapere se rifiuterà una droga fino a quando non gli è stata offerta. Ora, prova a confrontarti con i tuoi compagni di classe o con i tuoi amici e vedi quanti tra voi hanno avuto offerte di droga e quanti l’hanno rifiutata. In particolare potresti chiedere: • A che età ti è stata offerta la prima sigaretta? L’hai rifiutata o accettata? Se l’hai rifiutata la prima volta, hai poi ceduto ad un secondo invito? • Ti ha fatto male la prima sigaretta? • Quante volte ti hanno offerto uno spinello? Lo hai rifiutato? Conosci persone che lo hanno accettato? Quante sono? Tu credi a coloro che dicono di averlo provato? • Ti hanno mai proposto pastiglie di ecstasy o un “tiro” di coca? 11 Cap. 7 I rischi Ci sono motivi per rifiutare un’offerta di droga? Ci sono motivi validi per rifiutare di iniziare o di continuare a prendere droga, ed infatti i rischi da droga sono obiettivamente dimostrabili. della coca, dell’ecstasy o dell’eroina. È storia di tutti i giorni di ragazzi tra i quindici e i vent’anni che, entrati nel giro della droga, cercano di ottenere denaro con tutti i mezzi: scippi, rapine, furti in casa propria (a spese dei genitori ignari, che non riescono a crederci e si accorgono spesso troppo tardi), furti in casa altrui, raggiri, perfino prostituendosi. Non bisogna tuttavia dimenticare che i motivi che possono essere molto validi per uno, possono sembrare del tutto insufficienti per un altro, e l’importante è conoscere quale di questi motivi uno è disposto a prendere in considerazione. Tutti costoro hanno creduto inizialmente di essere “più furbi”, di poter entrare o uscire a loro volontà dal giro. Tutti, soprattutto, hanno creduto di poterla fare franca alle spalle di grossi spacciatori, ignorando che una rendita così alta, un affare internazionale di miliardi, richiede un’organizzazione ferrea che non perdona. Ci sono anche molti che hanno creduto e credono di potersi mettere “in proprio” ed andare nei Paesi dove si produce la droga per portarla poi in Europa, ma la maggior parte di questi corrieri inesperti finisce presto o tardi nell’incappare nelle maglie della giustizia. Rischi legali Alcuni semplicemente rifiutano un’offerta di droga perché ne temono le conseguenze legali. Anche se oggi con la nuova legge non si va più in galera, il rischio di andarci, o comunque di essere schedati, è pur sempre molto alto. Bisogna anche ricordare agli inesperti che entrare nel mondo della droga significa quasi inevitabilmente trasformarsi in spacciatori. Rischi per la salute • vedi scheda 3 A Le cosiddette “droghe leggere” producono dipendenza psichica, nel senso che l’individuo, pur non avendone bisogno fisicamente, cade in uno stato psichico doloroso (tristezza, apatia, sottovalutazione di sé, ecc.) se non usa regolarmente la droga. Le cosiddette “droghe pesanti” producono dipendenza fisica nel senso che l’individuo soffre materialmente, spesso acutamente (crisi di astinenza) per la mancanza di droga di cui il proprio organismo non sembra più poterne fare a meno. Rischi economici Oggi, nessuno, salvo qualche giovane sprovveduto, è così ingenuo da credere che la droga possa essere offerta senza chiedere nulla in cambio. La droga, anche la più modesta come la marihuana, costa, per non parlare naturalmente 12 I danni alla salute possono essere così schematicamente riassunti: sto meno temibili per le possibili conseguenze: chi prende amfetamina o coca diventa spesso troppo aggressivo; chi prende LSD cade spesso in uno stato di grande angoscia che abbisogna di una presenza rassicurante e continua; • morte, la cui frequenza tra i giovani che consumano abitualmente droga pesante è, infatti, almeno due, tre volte maggiore (ma c’è chi dice anche venti volte) della media valevole per la stessa età. Questa morte può essere diretta, nel senso che è dovuta agli effetti tossici che la droga può infliggere se assunta in quantità eccessiva (tipica la cosiddetta “overdose”), ma può essere anche indiretta, nel senso che può essere la conseguenza degli effetti psichici che portano a gravi alterazioni del comportamento o dei riflessi; vedi gli incidenti d’auto per chi guida sotto l’effetto dell’alcool, della canapa, dell’ecstasy, specie se combinati! • crisi psichiche durature (tipiche quelle da amfetamina), tanto gravi da essere scambiate per una vera e propria manifestazione di follia. Dopo questo elenco di fatti non sarebbe onesto non ricordare che taluni danni fisici da droga che sembravano certi fino a poco tempo fa hanno finito, col progredire della scienza, col venire negati o, quanto meno, ridimensionati. Viceversa, accuse di tossicità che venivano negate fino a poco tempo fa hanno finito col rivelarsi assai più fondate e gravi di quanto non si pensasse. • danni fisici seri o permanenti: danno degli arti per paralisi al midollo spinale da eroina troppo adulterata; cecità da eroina contaminata con funghi, cirrosi, pancreatite e aumentata frequenza del cancro tra gli alcolisti, ecc.; • danni fisici transitori, ma non per questo trascurabili per le probabili, anche se spesso indiagnosticate, conseguenze che si lasciano dietro. Basterà ricordare che chi si inietta droga, spesso contrae l’epatite virale (la famosa itterizia con conseguente insufficienza epatica) o infezioni croniche, con possibilità di localizzazione batterica all’endocardio. Per chi fuma marihuana, congiuntivite e faringo-trascheiti croniche sulle quali pesa il sospetto di facilitare, come in chi fuma tabacco, l’insorgere di tumori polmonari; • uno sfinimento generale e un dimagrimento evidente, che spesso permettono di individuare a prima vista chi si dà all’eroina e che naturalmente facilitano l’impianto della tubercolosi; • crisi psichiche transitorie; ma non per que13 Questo legame droga- individuo tende a quella che, secondo un espressivo termine inglese, si chiama “escalation”, termine che in italiano viene tradotto con “spiralizzazione”. Così oggi, dopo accurate indagini, si è giunti alla conclusione che l’acido non fa nascere bambini deformi, come si era temuto, anche se non facilita la gravidanza. D’altronde, sino a qualche anno fa si pensava che i figli degli alcolisti fossero del tutto normali, e che se mai pesavano sul loro sviluppo le difficili condizioni familiari in cui si trovavano coinvolti fin dalla nascita. Ora, invece, si è potuto verificare che una madre alcolizzata ha un’altissima probabilità di generare figli malformati e con notevole deficit mentale. Questa “escalation” va intesa in due modi: in un primo modo significa che alcuni, dopo un po’ di tempo, finiscono col trovare “insipido” il consumo di quella droga “leggera” che è la marihuana e finiscono per approdare alle droghe dure, come la cocaina, l’ecstasy. l’eroina e l’amfetamina. In un secondo modo, l’ “escalation” va intesa come la necessità che la persona, una volta abituata alla sostanza, continui ad aumentare la dose (fino a un massimo invalicabile, pena la morte). Questo accade perché, per quel fenomeno indicato col nome di “tolleranza”, le dosi iniziali tendono a perdere il loro effetto. Quanto alla marihuana, che sino a poco tempo fa si riteneva praticamente innocua, si è rivelata capace di dare acute reazioni psicotiche in soggetti predisposti, con stati di grave disorientamento spazio-temporale e delirio paranoide. Il THC, che ne è il principio attivo, ha una elettività lipofila e si fissa sul tessuto cerebrale e delle gonadi, tanto che, a tempi lunghi sarebbero stati accertati anche danni al patrimonio genetico con alterazioni dei cromosomi. Le conseguenze economiche di questa “escalation” non abbisognano di commento. Quesiti: — È vero che tutti coloro che consumano eroina hanno cominciato con la marihuana? —Hai capito cosa vuol dire “tolleranza”? Il rischio per la salute psichica Si potrebbe dire, senza tema di smentita, che chiunque comincia ad usare droga è convinto (e tale si dichiara spesso con enfasi) di poterne graduare il consumo a proprio piacimento. In realtà, se è pur vero che per fortuna alcuni di coloro che l’assaggiano non lo ripetono più, o lo ripetono in maniera del tutto saltuaria, un numero troppo alto finisce con restarne invischiato al punto da non poterne più fare a meno. La droga è infatti una sostanza che dà dipendenza. • vedi scheda 3 B 14 Cap. 8 Rischio di non essere se stessi Ora il quesito della droga è tutto qui: a parte il rischio di andare in galera, di danneggiare il proprio corpo, d’ingolfarsi di debiti, di immischiarsi in situazioni senza ritorno, a parte tutto questo, serve la droga a strutturare l’individuo, a farlo crescere, a dare un senso alla sua vita? tare i propri problemi e/o il difficile rapporto con gli altri? In realtà quello che veramente conta è “essere se stessi”. Aiuterà mai la droga a risolvere i problemi di un giovane o servirà semplicemente ad allontanarli, a rimandare le scelte di vita, a evitare prese di coscienza difficili, ma necessarie? Il passare la maggior parte della giornata tra le nebbie della confusione chimica, può realmente servire ad un ragazzo per meglio affron- 15 Cap. 9 I fatti non bastano: l’importante è valutarli tutto questo, non riescono a staccarsene. Questo significa semplicemente che alcuni operano delle scelte secondo personalissimi criteri e che antepongono benefici immediati a rischi certi o probabili, ma pur sempre rimandati nel tempo. Per molto tempo gli educatori si sono cullati nell’illusione che far conoscere i fatti, e nel caso specifico i rischi, fosse più che sufficiente per impedire ai giovani di cadere nella trappola della droga. Ma l’esperienza ha ben presto dimostrato che un conto è conoscere i fatti, un conto è farli propri, e cioè dar loro un peso che finisca con l’incidere sul comportamento. Ciò che allora veramente conta non è tanto fare una scelta, quanto il chiedersi perché se ne è fatta una piuttosto che un’altra ed essere consapevoli che non sempre quello che noi scegliamo è razionale, ma ubbidisce ai nostri impulsi più profondi. L’esempio più convincente ci viene dalla scoperta che taluni prendono la droga pur essendo ben consci dei rischi che comporta. proprio perché nel loro io più profondo vogliono sfidare il destino e dimostrare così agli altri che loro sono forti e maturi. Nessun adulto ormai dubita che un pesante consumo di sigarette faciliti di molto l’insorgere del cancro polmonare e dell’infarto miocardico, così come nessuno più dubita che l’alcool sia un vero veleno che uccide corpo e psiche. Eppure noi tutti conosciamo molte persone che, malgrado abbiano piena cognizione di 16 Cap. 10 Situazioni Ti presentiamo ora di seguito delle situazioni nelle quali tu potresti trovarti coinvolto in un prossimo futuro. Ti si chiede di immaginare che cosa si prova quando viene fatta un’offerta di droga e cosa si prova quando si accetta tale offerta. Prova a pensare al tuo probabile comportamento in casi del genere. Quali di queste risposte ti sentiresti di dare: —No, grazie, non voglio fumare. —No, grazie, è un tabacco troppo forte. —No, grazie, ho già fumato un’ora fa. —No, grazie, fumerò la prossima volta. —No, grazie, devo prepararmi per l’interrogazione di domani. u Immagina... Di essere andato con gli amici ad un concerto. Uno ti propone uno spinello, perché aiuta ad ascoltare meglio la musica. Pensi ai rischi ed accetti di correrli? Pensi che non avendolo mai provato potresti star male o fare delle stranezze? Oppure provi e basta? Quale di queste risposte ti sembra una scusa? u Immagina... di vedere uno che conosci che si allontana dal gruppo e scoprire che sta per “farsi”. Senti una grande voglia di imitarlo? Gli chiederesti di farti provare? Se ti chiedesse di aiutarlo per farsi l’iniezione troveresti il coraggio per dargli una mano? E se tu non fossi disposto a collaborare, come ti comporteresti? u Immagina... di esserti innamorata di Marco e che questi una sera ti offra uno spinello o addirittura insista perché tu gliene compri uno. Cosa decidi? Cedi all’invito di Marco sperando che lui si leghi di più a te? Pensi che in caso di rifiuto, Marco ti consideri una “out”? Ti preoccuperesti di più di quel che pensa Marco o di quel che pensi tu? u Immagina... di arrivare in discoteca con i tuoi amici, ballate, cominciate ad essere stanchi. Uno di voi propone di cercare qualcuno che abbia “qualcosa” per poter continuare a ballare senza sentire la fatica. Che cosa decidi? Segui il gruppo e vai a cercare “qualcosa? Preferisci fermarti e riposare bevendo una bibita fresca? Hai pensato che cosa deciderà di fare chi guiderà la macchina per tornare a casa? u Immagina... di trovarti a casa di un tuo compagno, tra amici e di vedere che comincia a passare di bocca in bocca uno spinello. Cosa decidi? Stai al gioco senza fiatare? Ti senti il coraggio di rifiutare? Pensi che sarebbe utile iniziare una discussione del perché si faccia o non si faccia una determinata cosa? Ti dispiacerebbe essere considerato “diverso”? 17 Cap. 11 È lecito cambiare opinione? Capita a tutti nella vita di cambiare opinione, magari dopo averla sostenuta per mesi o per anni in piena convinzione. E un male cambiare le proprie idee? La risposta più semplice è che solo gli stupidi non vogliono lasciarsi convincere dai fatti o non credono che uno possa ricredersi dopo un attento esame della situazione. precedente e di aver preso un certo tipo di decisione. Ora immagina che subito dopo averla presa, oppure che dopo aver subito le pesanti conseguenze della decisione assunta, tu decida di cambiare idea. Sappi che smettere di prendere una droga, è un diritto; chiunque cerchi di influenzare questa decisione lede i diritti di libero cittadino.. Riterresti opportuno o sentiresti il bisogno di dare una spiegazione ai tuoi amici per questa diversa decisione? Saresti capace di distinguere i motivi razionali che ti hanno spinto in questa stessa direzione, sapresti elencare gli uni e gli altri? Sentiresti il coraggio di farlo fino in fondo? Immagina... di trovarti proprio in una delle situazioni che abbiamo illustrato nel capitolo 18 Cap. 12 Sai proporre di meglio che drogarsi? Immagina ancora di trovarti in una delle situazioni precedenti. Ciò che forse non hai ancora realizzato è che non basta dire sì o no, ma che il vero problema sta nel fare qualcosa che permetta di risolvere la situazione. Usciresti in giardino? Cercheresti di abbordare una ragazza? Se sei uno che ama lo sport, che si impegna in politica, o che studia seriamente, riusciresti a capire uno che passa gran parte del suo tempo a drogarsi e quindi a non fare niente? Se, per esempio, ti trovi in un gruppo e decidi, a differenza di tutti gli altri, di non fumare lo spinello, cosa pensi di fare? Andartene? Stare lì semplicemente a sentire la musica? Cercare di parlare con qualcuno? Riusciresti a non sentirti diverso, in quel momento? Ti apparteresti per leggere una rivista? Se può essere abbastanza facile tirarsi fuori momentaneamente da una situazione del genere, molto più difficile è saper trovare alternative permanenti all’uso della droga. 19 Cap. 13 Dare consigli a chi usa droga, è un aiuto o un’interferenza? Perché? Immagina di conoscere qualcuno che si droga: ti sei mai chiesto quale sia il modo migliore per aiutarlo? — Nascondergli la droga perché non possa usarla? —Parlarne ad un medico? —Parlarne ad un adulto che gode della tua fiducia? —Parlarne con l’interessato e cercare di risolvere da soli il problema? — Parlarne con l’interessato e consigliargli di rivolgersi ad uno psicologo? —Non fare nulla, fingendo di ignorare il problema? Se anche non conosci qualcuno che si droga ti sei mai chiesto come ti comporteresti in tale situazione? Immagina... che Marco, il tuo amico più fidato, faccia uso di marihuana. Cosa penseresti di fare? —Dirlo ai suoi genitori — Parlare con lui di questo problema? — Procurargli amicizie diverse? —Proporgli alternative? —Non fare niente? Immagina... di avere dato una festa in casa tua, approfittando dell’assenza dei tuoi geni-tori e di essere andato per caso in bagno e di aver visto il tuo amico prepararsi “una pera”. Cercheresti di impedirgli di andare avanti o lo lasceresti fare? Cosa faresti, se tu sapessi che la tua ragazza o un tuo amico ricorrono alla droga? Fai una lista dei vantaggi o degli svantaggi delle diverse scelte possibili in questo tipo di situazione. Secondo te, dare consigli a chi usa droga è aiuto o un’interferenza? 20 Cap. 14 Se tu fossi un uomo politico Ecco una lista di cose che alcuni pensano si dovrebbe fare: —Dare morfina su ricetta a chi ne ha bisogno. —Multe e condanne assai più severe per coloro che usano droghe. — Aumentare la tassa sull’alcool e sigarette. — Imporre un totale divieto della vendita di sigarette e alcool. —Introduzione di nuove leggi. 21 Cap. 15 Se tu fossi un insegnante La situazione non è facile neppure per l’insegnante che voglia educare ed informare correttamente in tema di droga. —Quali sono le motivazioni individuali a prendere droga? —Se e quanto spingono alla droga i rapporti genitore-figlio? Se tu fossi un insegnante, cosa penseresti che sarebbe utile discutere in classe, e in che misura? —Se e quanto la struttura sociale attuale facilita la diffusione della droga? —Quali sono le droghe? Hai altri quesiti da proporre? Hai da suggerire modi diversi da quelli qui prospettati per discutere sul fenomeno droga? —Quali sono i loro effetti? — Quali sono i rischi che si corrono prendendo droga? 22 Prima di congedarci Dopo aver letto questo opuscolo, dovresti essere così gentile da cercare di rispondere a questi quesiti, inviando la risposta a: A.I.D.D. Associazione Italiana contro la Diffusione della Droga, Via Andrea Doria, 31- 20124 MILANO o E-Mail [email protected] —Il corso mi è piaciuto come impostazione e lo lascio tutto com’è. —Il corso è inutile: è meglio non insegnare niente sulle droghe. —Il corso dovrebbe intrattenersi assai più sulle droghe e sui loro effetti. —Il corso dovrebbe soprattutto insistere sulle cause che favoriscono la diffusione della droga. Puoi pensare ad altri modi per migliorare l’opuscolo; cerca di illustrarli e di spiegare perché sarebbe utile adottarli. Pensa a quanti ragazzi potresti aiutare così. L’importante non è avere opinioni diverse, ma imparare a discuterle con serietà e senza pregiudizi. In ogni caso, ti ringraziamo per averci letti e seguiti fin qui. Vuoi approfondire alcuni argomenti? Ti suggeriamo di consultare in INTERNET i SITI: www.aidd.it www.dipendenze.it www.droga.it www.dronet.org Se ci vuoi scrivere, il nostro indirizzo è [email protected] , se vuoi telefonare il numero é 02 6690741, saremo ben lieti di rispondere a qualsiasi domanda ci vorrai porre. 23 Indice Cap. 1 Cap. 2 Cap. 3 Cap. 4 Cap. 5 Cap. 6 Cap. 7 Cap. 8 Cap. 9 Cap. 10 Cap. 11 Cap. 12 Cap. 13 Cap. 14 Cap. 15 Prefazione Un colloquio immaginario (ma non troppo) Sai cos’è una droga? Sai perché ci si droga? Teoria della curiosità Teoria della moda Teoria dell’esplorazione Teoria della ribellione Teoria del rischio Teoria della diversità Teoria del gruppo Teoria del piacere Teoria del dolore e della noia Teoria della personalità debole Teoria della famiglia, della scuola, della società Teoria dell’offerta Cosa pensi di uno che si droga? Come viene offerta la droga? Si riesce a rifiutare un’offerta di droga? I rischi - Ci sono motivi per rifiutare un’offerta di droga? Rischi legali Rischi economici Rischi per la salute fisica Il rischio per la salute psichica Rischio di non essere se stessi I fatti non bastano: l’importante è valutarli Situazioni E’ lecito cambiare opinione? Sai proporre di meglio che drogarsi? Dare consigli a chi usa droga è un aiuto o un’interferenza? Se tu fossi un uomo politico Se tu fossi un insegnante Prima di congedarci Quesiti (schede) pag.3 » 5 » 6 » 7 » » » » 9 10 11 12 » » » » » » » » » » 15 16 17 18 19 20 21 22 23 27 Scheda 1 Dopo questo lungo discorso, non sempre facile (ma l’insegnante ti avrà certo aiutato a capire i punti più difficili) cerca di rispondere a questi quesiti: —Fai un elenco delle droghe legali che conosci: —Cosa è una droga? —Descrivi con le tue parole come si fa a prendere una delle droghe citate. Se non lo sai, non aver paura di confessare che non te ne intendi: non è obbligatorio conoscere la droga! — Si può parlare di droghe legali e di droghe illegali? 27 Scheda 2 Ora che ti abbiamo esposto tutte queste teorie cerca di rispondere a queste domande: — Secondo te, ci sono altre teorie per cui uno si droga e che qui non sono state elencate? Se sì, esprimile. —Quale di queste ti sembra più giusta? — Tu credi che ci sia una sola teoria valida o pensi che si possano accettare più spiegazioni? — Confronta la tua lista con quella preparata da altri tuoi compagni. —Se accetti questa seconda impostazione fai un elenco delle teorie ritenute valide, disponendole in ordine decrescente di importanza. 28 Scheda 3 A — Sai che rischi legali si corrono a farsi sorprendere con gli strumenti per farsi un “buco”? — Sai a quali rischi si va incontro facendosi trovare a fumare uno spinello? — Si parla molto spesso di legalizzazione di alcune o di tutte le droghe, che idea ti sei fatto? Ti sembra giusto? Discutine con l’insegnante e con i compagni dopo aver elencato i possibili vantaggi e svantaggi. — Sai che rischi corrono coloro che posseggono modeste dosi di sostanze stupefacenti? 29 Scheda 3 B — Conosci i danni da fumo? (tabacco e spinelli) — E’ vero che il metadone non fa male? — E’ vero che la marihuana non fa male? — Conosci i danni dell’ecstasy? —Conosci qualcuno che, secondo te, spende soldi per la droga? — Conosci i danni della cocaina? —Sai se queste persone abbiano rubato in casa propria per comprarsi la roba? — Conosci i danni da eroina? — Hai sentito di qualcuno che ha rubato per comprarsi la droga? 30 Appunti 31 Appunti 32 imparare a decidere AIDD per la scuola