ANNO 5 - NUMERO 11
1 NOVEMBRE 2012
MENSILE DEL TERRITORIO DI LERICI
a cura dell’Istituto Comprensivo di Lerici
Tra sogno e realtà, storia del borgo di Tellaro
Laboratorio di
Giornalismo
delle scuole
medie F. Poggi
e P. Mantegazza
Lerici In… è un
allegato di Ameglia
Informa, registrato al
tribunale della Spezia
al n.2 del 4.2.1998
(stampato in proprio)
LERICI IN...
non ha alcun finanziamento pubblico e
si regge solo grazie
alla pubblicità degli
inserzionisti
che permettono la
DISTRIBUZIONE
GRATUITA
alla popolazione
Intervista raccolta da
Gabriella Molli
“Tra sogno e realtà”: percorso
culturale su Tellaro. Così è intitolato un piccolo opuscolo che la comunità parrocchiale di Tellaro sta
diffondendo agli ospiti del borgo.
Come nasce questa iniziativa
editoriale? Lo chiediamo a Cesare Battistelli che sta da anni
dietro un percorso culturale su
Tellaro centrato su vari argomenti, da quelli storici a quelli architettonici, dal folklore agli usi di
casa, dai modelli di vita allo stradario; che stila schede per una lettura da offrire agli ospiti.
R. Con questa iniziativa la nostra comunità vuole raccogliere in
più opuscoli una “Guida de Teae”.
Una guida sul borgo che un tempo
si chiamava Telaro con una sola
elle e solo recentemente ha acquisito una doppia elle. Una guida che
raccolga anche tradizioni, credenze
popolari. L’hanno già fatto Ennio
Callegari e Guglielmo Varese, più
recentemente Piera Pagliari e Giovanni Cabani nel piccolo libro “Tra
realtà e fantasia”. Vogliamo metterci dentro miti e leggende, come
quelle del polpo campanaro. E far
gustare, assieme alle bellezze na-
turali e paesaggistiche, i segni nobili e antichi dell’ingegno umano.
Questo perché sfugge ai più l’opera
dell’acume e della creatività dell’uomo nel costruire un borgo sulla
punta di una scogliera.
D. “Tra sogno e realtà” parte
dalla storia del borgo?
R. Decisamente sì. Questo primo fascicolo aiuta a immergersi nel
labirintico borgo medioevale, circondato dalla macchia mediterranea e dall’uliveto centenario che
continua a sopravvivere. Vogliamo
si scopra la storia del nome “tular”,
mutuato dall’etrusco che vuol dire
confine. Che si sappia che nelle
carte geografiche affrescate, datate
fra il 1580 e il 1583, presenti nella
galleria dei Musei Vaticani, è segnalato come “Talara” i cui abitanti vengono detti “teaìn”.
D. C’entrano i Tellarini con i
teaìn?
R. I Tellarini sono solo i componenti di un casato di un certo Bartolomeo Bertolotti della città di Genova, spedito qui agli albori del
1400 come comandante del castello
di San Giorgio, “che poscia prese il
cognome di Tellarini”, come si legge nella relazione di don Giuseppe
Spallarossa, diciassettesimo parroco di Tellaro.
D. Quali sono i punti più significativi da far conoscere?
R. La Guardièa (Guardiola), per
esempio, antico corpo di guardia
nella graziosa spiazelèta (piazzetta) davanti alla chiesa di San
Giorgio.
Oppure Sotoria (Sotto ripa) che è
il camminamento di ronda lungo
tutto il perimetro murato. La porta
Maìna (Porta marina), che fino al
(Continua a pagina 3)
Visita il sito internet del Comune di Lerici, www.comune.lerici.sp.it o
quello della scuola, www.istitutocomprensivo-lerici.it con tutti i numeri di “Lerici In” a colori
17 settembre 2012 - 73 bambini iniziano il loro percorso scolastico
Anche se le scuole non cominciano più il primo di ottobre, giorno in cui si venerava
san Remigio, è rimasto il simpatico nome di “remigini” ai
bambini che si apprestano a
frequentare la prima classe
della scuola elementare.
73 sono stati quest’anno gli
esordienti nella primaria con
un incremento di 8 alunni rispetto allo scorso anno scolastico. Nelle quattro foto sotto
vediamo gli esordienti delle
varie frazioni con i loro insegnanti.
Ai piccoli allievi
diamo il benvenuto
della direttrice, degli
insegnanti di tutti i
plessi e del personale
ausiliario.
Prima di Tellaro
Prima di San Terenzo
Prima di Pugliola
Direttore Responsabile
Sandro Fascinelli
caporedazione
Maria Luisa Eguez
redattore docente
Gabriella Molli
Redazione
Christopher Desalvo
Marco Meneghini
Edoardo Santoro
Francesco Mencacci
Nicolò Conti
Alessandro Vegnuti
Pietro Bragazzi
Martina Bronzi
Kirsia Paulino
Prima di Lerici
La redazione, a suo insindacabile giudizio, potrà modificare, rinviare o rifiutare
la pubblicazione di scritti e annunci se non conformi all’etica ed allo spirito
della presente pubblicazione o per mancanza di spazio.
Sino a diverso orientamento, le lettere non vengono pubblicate. Gli articoli devono essere concordati preventivamente con il direttore responsabile.
La redazione si riunisce lun. e mer. dalle ore 14 alle 15. Gli scritti, le lettere e le
richieste di pubblicità, complete di nome, indirizzo, telefono ed eventuale email, dovranno essere indirizzate alla redazione c/o la Direzione Didattica
di Lerici piazza Bacigalupi, 5 o tramite e-mail a: l e r i c i . i n @ li be r o . i t .
Si avverte che, la pubblicazione non ha fine di lucro, quindi gli scritti, gli
articoli e le collaborazioni sono accettate a titolo gratuito e di volontariato.
Gli orari delle manifestazioni e le informazioni turistiche, nonostante la nostra
più scrupolosa precisione e attenzione, poiché predisposte con largo anticipo,
dovranno essere sempre verificate dai lettori interessati prima dell’evento.
La tariffa per ogni modulo di pubblicità (1/3 di pagina circa) è di euro 70 + IVA,
½ modulo è di euro 35 + IVA. Per la pubblicità si può contattare il n° di telefono 0187-601268 (anche fax e segreteria telefonica) o [email protected] .
LERICI IN… - novembre 2012
Pagina 2
(Continua da pagina 1)
1700 è stato l’unico accesso ben
presidiato, fra chiesa e il cammino di ronda. Sono luoghi che
parlano di storia e di storie di
uomini. Collegati con essi c’è
una serie di altri piccoli luoghi
con una microstoria di cui siamo molto fieri: a Ciàpa (la lastra), Soto ar ponte (sotto il
ponte). Le nostre piazze erano
luoghi d’identità per gli abitanti. Veri e propri luoghi d’aggregazione e di svago. Luoghi di
socializzazione come e Vasche
(le vasche), che servivano per
compensare la mancanza di acqua nelle case. Vita e morte si
raccontavano presso e Vasche.
D. Perché tutto questo
amore per le piccole cose di
Tellaro?
R. Perché i tellaresi hanno
goduto di una loro autonomia,
COME FUNZIONA
IL SERVIZIO
DELLE FARMACIE
Le farmacie sono aperte
dalle ore 8.30 alle 12.30 e dalle
ore 15.30 alle 19.30 (s 30-4);
chiuse i festivi e il lunedì mattina.
La farmacia di turno effettua il seguente orario di apertura: dalle ore 8.30 alle ore
13.00 e dalle ore 15.30 alle 21.
La farmacia di turno nelle
ore di chiusura garantisce il
servizio a chiamata con reperibilità del titolare. I turni delle farmacie iniziano alle ore 8.30 del
si sono gestiti, usavano forme
di democrazia partecipata. In
genere si parla di periodi bui.
Qui fino al 1803 c’è stata liberalità e condivisione.
Poi, quando è arrivato Napoleone, quando sono subentrati i Savoia, la vita del paese
si è adeguata “con molta fiduciosa rassegnazione”. Ancor oggi si respira un’aria di condivisione delle problematiche che
purtroppo subentrano: il nostro
borgo mantiene quei caratteri
che lo rendono particolare perché noi amiamo tutto: dalle
pietre delle case agli scogli.
D. Nell’opuscolo avete messo anche precisi riferimenti
alla cucina, ai negozi?
R. Chi arriva deve “scoprire” l’attaccamento alle nostre
tradizioni di casa. La vita va
avanti, ma parlare di quando
si mangiava er pan co(s)sì (il
pane così) vuol dire ricordare
un pezzo di pane fatto in casa,
accompagnato da qualche noce,
fichi freschi in stagione (o secchi), muscoli. Mangiari semplici, come semplice era la vita di
allora. E chi arriva rischia di
non conoscerla. Invece fa parte
della nostra storia. Della Tellaro nascosta. D. Di solito si
pensa agli opuscoli come
enfatici portatori di bellezze. Perché voi portate agli
ospiti un’immagine di una
Tellaro nascosta?
R. È una scelta del punto di
vista. Diciamo a chi viene: non
fermatevi a guardare solo il
mare. Il borgo di Tellaro è fatto
di case, di uomini e donne, di
storie di vita. Fermatevi un
attimo a leggerlo in modo diverso.
lunedì per terminare alle ore
GUARDIA MEDICA
8.30 del lunedì successivo.
ore notturne dalle ore 20.00 alle
ore 8.00 dei giorni feriali e nei
Farmacie di turno
del mese di novembre 2012: giorni prefestivi e festivi
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• Dal 29 ottobre al 5 novembre
e dal 26 novembre al 3 dicemCASTELLO DI SAN TERENZO
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• Dal 5 al 12 novembre farmacia
Il castello di San TerenGhigliazza di San Terenzo,
• Dal 12 al 19 novembre farma- zo, costruito attorno al
1400 come bastione di difecia Giudici di Lerici,
• dal 19 al 26 novembre farma- sa dalle incursioni saracecia Padre Pio di Tellaro ne, è visitabile gratuita(farmacia Giudici di supporto mente dalle ore 15,30 alle
nella stessa data).
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Tra storia e storie
Com'è noto, la massiccia
fortificazione che costituisce
un po' il nostro emblema, ha
ospitato per lungo tempo un
ostello per i giovani, un centro
che accoglieva ospiti provenienti da ogni parte del mondo
da tanta che era la fama che
meritatamente quella struttura s'era acquistata in breve
dovunque.
Purtroppo, i comportamenti
che si tenevano al suo interno
progressivamente andarono degradandosi al punto che l'affetto che gli abitanti del borgo
nutrivano verso l’alloggio dentro al castello si affievolì sem-
Quando a Lerici il castello era un ostello
pre più fino a cancellarne l'esistenza con un referendum popolare che venne indetto fra i
lericini nei primi anni Settanta. Eppure, non era sempre
stato così, anzi.
L'ostello di Lerici era un
fiore all'occhiello che si esibiva
con orgoglio pari alla soddisfazione per il prodotto di
prim'ordine che veniva offerto
e il ritorno d'immagine che ne
veniva. Nel luglio 1952, ad
esempio, si tenne a Roma la
14ª Conferenza della Federazione Internazionale degli Ostelli per la Gioventù. Al suo
termine i congressisti vennero
Il raccolto degli agricoltori in erba
Dopo la pausa estiva, nel
mese di settembre sono riprese le attività collegate al progetto “Orto in condotta” di cui
già si parlò in questo giornale
(n° 4 del 2011, pag. 5). Al progetto, organizzato da SlowFood, per il nostro Istituto
partecipa la scuola primaria
“G. Garibaldi” di San Terenzo.
Le attività si svolgono in
una porzione di terreno gentilmente concesso dalla locale
parrocchia, ricavato all’interno
del giardino di villa LandiniCarafatti. Nel corso del prece-
dente anno scolastico, dopo la
necessaria aratura del terreno
stesso provvidenzialmente attuata dai giardinieri del Comune di Lerici, le classi si sono succedute nella semina di
varie colture quali: fave, piselli nani e rampicanti, zucche e
zucchini, pomodori, bietole,
basilico, rosmarino ma soprattutto patate!
Ben metà dell’appezzamento, infatti, era stato volutamente destinato – data la facilità della coltivazione di questo tubero − alla semina di pa-
a visitare proprio l'ostello lericino, preso a modello da imitarsi per tutte le altre organizzazioni consimili.
Il giornale spezzino che ce
ne fornisce la notizia, commenta tutto soddisfatto che la
visita è significativa e testimonia in maniera autorevole della bella fama di cui gode l'ostello “in seno alle correnti nomadi mondiali”.
Insomma, era proprio una
gran bella dote questo ostello.
Peccato, però, che poco a poco
la si sia colpevolmente dissipata.
Alberto Scaramuccia
tate a buccia rossa, gialla e
bianca di provenienza biologica. Nei primissimi giorni di
scuola, gli alunni hanno poi
proceduto alla raccolta e alla
sistemazione delle patate, mediante cassette, in un locale
dell’edificio che, come hanno
spiegato gli insegnanti, deve
avere le caratteristiche di fresco e buio (chissà che un giorno non spunti a scuola anche
una friggitrice!). Il progetto ha
visto il coinvolgimento anche
di genitori e nonni che si sono
avvicendati nell’irrigazione estiva pur con le difficoltà dovu(Continua a pagina 5)
NUMERI UTILI
PREFISSO TELESELETTIVOdei numeri 0187
Carabinieri via XX Settembre 23 tel. 96 712 9
tutti i giorni, anche festivi dalle ore 8.00 alle 22.00 fax 967270
Ufficio Locale Marittimo via calata Mazzini 23
Lunedì - sabato dalle ore 9.00 alle 12.00 tel. 964545
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novembre
2012
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URBANISTICA - apertura martedì e venerdì ore 9 12, sabato solo rilascio documenti
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LAVORI PUBBLICI - apertura martedì e venerdì ore
9 - 12,30
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Pubbl. ISTRUZIONE lun. - merc. - ven. - sabato ore 9-12
VIGILI URBANI apertura ore 8,00-13.00 e ore 14,00-19,00
tel. 967326 Uff. viabilità (da lu a sa mattina) tel .960309
uff. verbali: venerdì-sabato ore 9 - 12 mercoledì ore 15 - 18
BIBLIOTECA apertura da lunedì a sabato ore 9 - 13
pomeriggio ore 15 - 19 escluso il sabato tel. 966053
CIMITERI per informazioni pratiche cimiteriali (c/o uff.
stato civile tel. 960253/18) Cimiteri: Lerici tel. 967237,
S. Terenzo tel. 971091, Tellaro senza telefono
Pagina 4
(Continua da pagina 4)
te alle varie ondate di calore che hanno messo
a dura prova la resistenza delle piantine.
In verità qualche “sconfitta” c’è stata, perché non tutte le colture sono andate a buon fine, ma l’insegnante referente (Gianni Donati), da noi intervistato, ci ha riferito che ciò
rientra un po’ nella filosofia del progetto medesimo: è importante che i bambini sperimentino
anche l’insuccesso, ciò li condurrà a ragionare
sul perché dei processi e a migliorare i futuri
interventi. Ottenuto cortesemente il rinnovo
della concessione per l’anno scolastico in corso,
si ripartirà con le attività agricole autunnali.
Edoardo Santoro per la redazione di San Terenzo
SOSTA
E VIABILITÀ
A LERICI.
sino al
14 giugno 2013
A meno di modifiche avvenute dopo la stampa, le modalità della ZTL invernale restano
invariate, pertanto: da lunedì a venerdì,
esclusi i festivi, non è in vigore la ZTL
(zona a traffico limitato) nel territorio di
Lerici e San Terenzo. Chi non ha l’apposito
pass non può però sostare in zona ZTL ad esclusione del parcheggio a pagamento in loc.
Erbetta e lungomare Venere Azzurra.
La ZTL è in vigore solo sabato, domenica e festivi dalle ore 9 alle 19.
Dopo tale ora e sino alle ore 9 del giorno successivo il transito è libero.
UN SEMAFORO SEGNALA AI VARCHI
quando è possibile transitare liberamente.
Il sabato, la domenica e i festivi chi non dispone di pass può parcheggiare l'automobile
solo nei parcheggi a pagamento in Località
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tel. 0187-967148
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lunedì mattina e festivi chiuso
tutto lo staff della farmacia
è sempre disponibile per suggerimenti,
consigli ed eventuali indicazioni
LERICI IN… - novembre 2012
I ragazzi della classe 4ª elementare di San Terenzo
raccolgono le patate dell’orto
Vallata e Bagnara (fuori dal centro abitato di
Lerici e San Terenzo), dove è previsto il servizio di bus navetta gratuito che collega i parcheggi con i centri storici. (Dall’1-10 al 30-4 in
loc. La Vallata il parcheggio è gratis dal lunedì
al venerdì esclusi i festivi). Il transito di ciclomotori e motocicli è sempre consentito
liberamente, la sosta è prevista solo negli
appositi spazi indicati dalla segnaletica.
Pass Provvisori in deroga (ad es. clienti alberghi, clienti farmacia con ricetta, utenze ASL,
ecc.) vengono rilasciati dal punto informativo
di San Terenzo (rotatoria via Gozzano c/o galleria Scoglietti) - apertura ore 09 - 19 - .
L’ufficio viabilità è a disposizione tutti i giorni
da lunedì a sabato ore 9 - 12, tel 0187-960309. Il
comando P.M. è contattabile al n. 0187-967326.
IAT Tellaro tel. 0187-1997543
IAT Lerici è alla Venere Azzurra tel. 0187969164 - e-mail: [email protected] .
Proloco San Terenzo tel. 0187-971597
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Pagina 5
25 anni del Golf Club Marigola Lerici
Se state facendo una passeggiata sul lungomare, quando siete alla Venere Azzurra
date un'occhiata verso monte,
c'è un cartello con un omino
che alza un bastone al cielo e
una scritta: Golf Marigola. Se
siete curiosi come me, seguite
le indicazioni del cartello e
scoprirete un piccolo gioiello:
all'entrata vi accoglie un laghetto con due cigni.
Salendo alla partenza della
buca numero due il vostro
sguardo potrà abbracciare il
più bel panorama del golfo da
Villa Marigola al castello. Certo, non potete andare in giro
per il campo da golf senza essere accompagnati dal personale, ma non perché il posto
sia esclusivo e riservato, è solo
perché nel gioco del golf si tirano le palline e può capitare
di essere colpiti soprattutto
quando tirano i giocatori poco
esperti come me.
In campo capita di sentire
urlare “due” o “quattro”, vuol
dire che qualcuno ha sbagliato
e chi si trova nel campo della
buca due o quattro dovrebbe
mettersi al riparo di un albero.
Eh, si! Nel campo da golf ci
sono ulivi, cipressi, alberi di
fico e susine, siepi di alloro, di
bosso, piante di papiro, tutto
ciò che serve a rendere l'ambiente piacevole ma anche ad
ostacolare il volo della palla.
Ogni tanto qualcuno sbuca da
un cespuglio; c'è chi scuote un
albero, chi rimesta nel fango,
chi pesca nel lago: che cosa
fanno? Cercano la palla che
hanno tirato!
Il golf non è facile ma è per
tutti, dai bambini ai pensionati, è un gioco che allena la
mente, ha bisogno di concentrazione, grande rispetto delle
regole e perseveranza, ma dà
anche tanto: la soddisfazione
di un bel tiro, un putt imbucato da lontano, una passeggiata
con gli amici in mezzo al verde
magari anche sotto la pioggia
perché, se la passione ti prende, non ti fermano l'acqua, il
vento o il solleone, solo i fulmini possono farlo.
Purtroppo io l'ho scoperto
tardi perché, quando vedevo
quel cartello, pensavo: lì ci
vanno quelli ricchi, quelli
snob, quelli che se la tirano!
Per fortuna la curiosità ha avuto il sopravvento e ,quando
sono entrata in campo ho provato quell'emozione che ti viene dalle piccole conquiste,
quella che ti dà l'energia per
mettersi in gioco a sessant'anni.
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Quindi, se capitate alla Venere Azzurra, siate curiosi,
chiedete al personale del campo di farvi provare l'emozione
di imbucare una pallina nel
putting green!
Sandra Lunardelli
Un po’ di storia
Il Golf Club Marigola, nato nel
1960 come piccolo campo privato di tre buche, è stato ampliato
negli anni fino alla realizzazione
dell'attuale percorso a 9 buche e
putting green su proposta e progetto dell'arch. Franco Marmori,
incaricato dai proprietari, sig.
Migliorini, nell’ottica di promuovere il golf attraverso una strategia innovativa e incrementare il
movimento turistico sul territorio
proponendolo in chiave diversa.
Nel 1987, il 12 gennaio, fu
costituito il Golf Club Marigola
che iniziò la gestione dell’attività
sportiva e dal 1° giugno dello
stesso anno il Golf Club fu ufficialmente affiliato alla Federazione Italiana del Golf. Da allora
l’attività del Golf Club si è svolta
regolarmente.
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LERICI IN… - novembre 2012
Pagina 6
Il Museo diocesano della Spezia (1^ parte)
Alla ricerca dei piccoli torio, rispettosa delle complesse caratteristiche locali e delle
musei del territorio
Il Museo Diocesano della
Spezia costituisce una sezione
del Museo Diocesano di Arte
Sacra, istituito con apposito
statuto il primo gennaio 2012,
che si articola nelle tre sedi
della Spezia, Sarzana e Brugnato. È stato inaugurato il 28
maggio 2005, dopo Brugnato
inaugurato nel 2000 e Sarzana
aperto nel 2003. Le tre sedi
distaccate e distribuite sul territorio rappresentano le singole specificità territoriali di riferimento.
La particolarità della struttura museale è immagine della
complessa realtà storica e della
tormentata giurisdizione diocesana che nel corso dei secoli ha
subito svariati e sostanziali
mutamenti, sia sotto il profilo
giuridico ecclesiale sia nell’ambito territoriale. Il complesso
percorso storico e pastorale ha
portato ad una sostanziale unità diocesana in cui però, e il
nome stesso della diocesi lo
dichiara, si è sempre voluto
porre l’attenzione sulle diverse
tradizioni e identità che l’hanno caratterizzata.
Significativo esito visivo
dell’unione dei tre poli è proprio l’esistenza di una rete museale assai articolata sul terri-
diversificate tradizioni e devozioni.
La raccolta del Museo Diocesano della Spezia, intende
ricostruire la storia dei luoghi,
dei centri e delle comunità
dell’attuale sede della diocesi
dividendo idealmente e geograficamente il patrimonio con la
sezione di Sarzana e concentrandosi sulla diversa storia ed
evoluzione.
Il museo propone un percorso che racconta e ricostruisce il
percorso storico religioso del
territorio attraverso documenti
ed opere provenienti da edifici
religiosi e non, tuttora esistenti o scomparsi. Il Museo Diocesano della Spezia è allestito
presso l’antico oratorio di San
Bernardino. La rilettura dell’edificio stesso permette di ricostruire la storia urbana, politica, sociale, dunque anche pastorale del territorio.
L’oratorio di San Bernardino è un edificio quattrocentesco che oggi si trova nel pieno
centro della città, ma che in
origine era fuori dal perimetro
cittadino, addossato alle mura
nelle vicinanze della porta di
Santa Maria che conduceva a
Genova.
L’edificazione risale al 1455
ad opera della confraternita di
San Bernardino; la chiesa, a
navata unica, originariamente
presentava una copertura a
capanna con falde spioventi
parallele al trecentesco paramento murario cittadino al
quale era addossata.
Dopo la costruzione l’edificio rimase immutato per lungo
tempo non subendo modifiche
nemmeno in occasione della
trasformazione della cinta muraria cittadina attuata nel
1607 in concomitanza con il
radicale adattamento della città e del Castello di San Giorgio, roccaforte cittadina, alle
strategie di difesa della Repubblica di Genova. (Segue)
Vicky Porfido
Notizie dall'Istituto
Comprensivo di Lerici
Corsi per alunni:
sono iniziati i corsi facoltativi
pomeridiani di strumento musicale(pianoforte, violino, chitarra, canto e percussioni),
a breve inizieranno i corsi di approfondimento della lingua inglese
per gli alunni della Scuola Primaria
tenuti da docenti di madre lingua.
Corsi per adulti:
nella Scuola si tiene anche un
corso di canto per adulti a cura
dell'insegnante Cristina Benefico e
un corso di tedesco a cura
del prof. Fabrizio Dei.
Informazioni presso la segreteria, tel. 0187-967185
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LERICI IN… - novembre 2012
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Le fibre: perché sono importanti nella dieta
Agli inizi del Novecento igienisti e naturopati conoscevano
già le proprietà salutistico-terapeutiche delle fibre alimentari e
oggi, anche la comunità medicoscientifica ne consiglia un utilizzo quotidiano. Non si possono
considerare un vero e proprio
gruppo di nutrienti come le proteine, i grassi, i carboidrati e le
vitamine ma piuttosto dei residui delle cellule vegetali che, resistenti agli enzimi digestivi
dell’uomo, giungono al colon praticamente invariate e qui svolgono importantissimi effetti di tipo
funzionale e metabolico in grado
di prevenire diverse malattie.
Ma per comprenderne più a
fondo la loro importanza vediamo come agiscono, quali alimenti le contengono e quante bisogna assumerne per un corretto
uso quotidiano.
Innanzitutto esistono due tipi
di fibre che in base alla loro solubilità in acqua vengono classificate in: fibre insolubili e idrosolubili.
Le fibre insolubili (cellulosa
e lignina),contenute prevalentemente nei cereali integrali, frutta a guscio e verdure, stimolano
la naturale motilità e riducono il
tempo di transito intestinale in
quanto assorbono l’acqua dall’intestino rendendo le feci più omogenee e morbide, quindi più facili da espellere, curando in tal
VUOI …
modo la stipsi cronica e svolgendo una fondamentale prevenzione alla formazione di diverticoli
ed emorroidi.
Le fibre idrosolubili (pectine, gomme, mucillagini), di cui
sono prevalentemente ricche legumi e frutta, a contatto con
l’acqua formano delle masse gelatinose che sono artefici di svariate funzioni come la regolazione dell’assorbimento degli zuccheri e dei grassi nell’intestino
tenue. Tutto questo si traduce
nella riduzione dei picchi glicemici e un minor assorbimento
del colesterolo introdotto con i
cibi prevenendo in tal modo sia il
diabete che le malattie cardiovascolari.
Inoltre, sia le insolubili che le
idrosolubili, richiedono una masticazione più lunga e questa dà
il tempo al cervello di riconoscere i mediatori chimici della sazietà che vengono prodotti durante la masticazione e questo si
traduce in un aumento del senso
di sazietà senza incidere sull’apporto calorico e quindi mantenimento del peso. Ancora le
fibre svolgono un’attività prebiotica nel colon in quanto consentono il mantenimento di un’efficiente flora batterica intestinale che a sua volta è fondamentale per un corretto funzionamento del sistema immunitario dell’intero organismo e nella
prevenzione/cura di stati d’ansia e depressione.
Per finire le fibre svolgono
una funzione protettiva nei
confronti di patologie del tratto
gastrointestinale incluso il cancro del colon in quanto riducono
il tempo di contatto dei sali biliari con la flora batterica che, in
caso di stitichezza, potrebbero
trasformarsi in agenti cancerogeni.
Ma quali sono le quantità di
fibra da assumere quotidianamente? È stato stimato che
l’assunzione di fibra dovrebbe
essere di circa 30-40 gr. al giorno
e questo quantitativo può essere
raggiunto inserendo nell’abituale alimentazione:
• cereali integrali e un frutto a
colazione,
• pane/pasta integrali, verdura
e frutta a pranzo,
• legumi, verdure, frutta a cena;
• ancora frutta come snack a
metà mattina e al pomeriggio.
Come accennato all’inizio le
fibre non hanno un valore nutritivo, eppure sembra che il mantenimento della salute sia in
buona parte affidabile a questo
“preparato della natura” che ormai da troppi anni e, a torto, è
stato considerato “uno scarto”
dall’industria alimentare e dalla
modernizzazione.
Daniela Paduano
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Almeno tu, caro albero,
hai la certezza che in
primavera riavrai le tue
foglie, ma io che speranza ho di riavere i
miei soldi in tasca?
Vignetta di Irene Gennaro
In questo piatto
metterò le cozze...
Eh, no. Qui devi
chiamarli muscoli!
Vignetta di Martina Bronzi e Kirsia Paulino
Un libro di storia santerenzina
L’ultimo libro del giornalista scrittore Riccardo Bonvicini,
“San Terenzo - Nove secoli di storia”, è
dedicato al luogo dove è nato e
dove vive. È la continuazione
di quello scritto dallo stesso
autore nel 2006 con la collaborazione del fotografo Walter
Bilotta. In questi sei anni Bonvicini ha pubblicato con successo altri due sue opere, “Il
Patriota
dimenticato”
e
“Mamma Odile”, ma noi aspettavamo con ansia il completamento della storia del nostro
paese che nel primo libro si
fermava praticamente allo
scoppio di Falconara del 1922.
In questo secondo libro
Bonvicini, oltre ampliare le
notizie sempre con la stessa
scrupolosità e documentazione
nella ricerca storica, ci conduce lungo tutte le strade del paese spiegandoci a chi erano
intitolate ieri e a chi sono intitolate oggi, come egli scrive
chiaramente nella sua prefazione:
“ Ho mescolato i due ingredienti: urbanistica e toponomastica e ho scelto di trasformare uno Stradario in un viaggio nel tempo. Ci ho provato.
Spero di esserci riuscito. Così
come spero di essere riuscito a
documentare la straordinarietà di San Terenzo.
Attendo qualcuno che mi
segnali un paese in cui gli abi-
tanti si sono costruiti un campo di calcio e poi l’hanno donato al Comune; un paese in cui
le famiglie pur di avere un sacerdote si sono autotassate
contribuendo per cinque secoli
al mantenimento della parrocchia o un paese che per garantirsi una difesa si sia costruito
un castello con i soldi e il sudore di chi ci viveva.”
Il libro, 128 pagine con 113
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sia del vecchio paese che delle
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tutto d’un fiato come un romanzo, ma rimane pur sempre
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B r u n o Lan d i l e r i c i n o d ‘ ad o z i on e
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A Lerici abbiamo conosciuto
Bruno Landi agli esordi nel
1946, quando arrivò terzo nel
“Giro del Martino” dietro ad
Amedeo Maricanola e Giorgio
Cargioli, e crediamo che lui in
quegli anni abbia conosciuto, a
Pugliola, la sua fidanzata Angela che sposò nel 1959.
Allora Bruno non aveva ancora compiuto 18 anni essendo
nato ad Ameglia il 5 dicembre
1928, mentre i primi due avevano 24 anni e molta più esperienza.
Nel 1952 vinse, nei dilettanti, la Milano-Tortona. L’anno successivo passò professionista e colse il risultato più
prestigioso della sua carriera
ciclistica vincendo il Giro della
Lombardia**.
Questa sua vittoria è stata
ricordata molte volte soprattutto per il finale a dir poco
“rocambolesco”. Il telecronista
di RAI 3 Adriano De Zan,
quando commentava il “Giro
d’Italia”, la raccontava tutti
gli anni.
La corsa doveva terminare
al Vigorelli di Milano, ma per
le pessime condizioni metereologiche l’arrivo fu spostato nel
rettilineo di Via Giovanni da
Procida. All’ultimo chilometro
c’erano undici corridori in fu-
ga, fra di loro Fiorenzo Magni
che era certamente il favorito
per vincere. All’ultima curva
un vigile addetto a segnalare
la strada alle auto ammiraglie
fece dei gesti poco chiari, i primi girarono a sinistra e seguirono la vettura sbagliando
strada. In coda al gruppo Landi e Cerami, avvisati dalle urla di alcuni spettatori, presero
la direzione giusta e si trovarono in testa nel rettilineo finale dove Landi vinse in volata. Naturalmente il più infuriato fu proprio Magni che
protestò, ma la giuria respinse
tutti i reclami.
Dopo questa vittoria ottenne solo un altro successo nella
corsa “La Nazionale a Romito
Magra” nel 1954, anno in cui
fu anche secondo alla Coppa
Sabatini e 13° alla MilanoSan Remo. Nel 1955 fu invece
terzo nel Trofeo Fernaroli e
84° alla Milano San Remo.
A dimostrazione che il
"Lombardia" era una corsa a
lui congeniale, ottenne il quarto posto nel 1954, l'undicesimo
nel 1955 e il ventiquattresimo
nel 1957, anno in cui decise di
abbandonare l'attività agonistica.
Nel 1959, dopo il matrimonio, si trasferì a Pugliola e ri-
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Bruno Landi a Lerici con E. Perotto
tornò a lavorare alle dipendenze della ditta Signani di Albiano Magra nella costruzione e
messa in opera di mobili metallici navali.
Abitò a Pugliola dove morì
nel 2004 e dove vive ancora la
moglie Angela che, se ci legge,
salutiamo cordialmente sperando di averle fatto cosa gradita nell’aver ricordato il suo
Bruno.
Sio-Ca’ (Alfredo Lupi)
**Il Giro di Lombardia è una
corsa classica ciclistica che
viene disputata fino dal 1905
nel mese di ottobre. Viene anche definita "La classica delle
foglie morte" e determina la
fine della stagione ciclistica
internazionale.
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Verazzano, la riscoperta di un territorio
Verazzano esiste ancora oggi. Il toponimo, invariato nel
tempo, è di probabile origine
romana e riconducibile alla famiglia dei Veratii. Si trova
sottostante la frazione di Serra, lungo la pedonale che da
Lerici, attraversa San Carlo, il
Monticello e, passando per il
paese, sale al Monte Rocchetta
proseguendo per Ameglia.
Terra dove da secoli l'ulivo
si sente padrone; più in basso
il castagno. La sua continuità
abitativa perdura nel tempo e
non lascia dubbi sulla sua collocazione territoriale. Nel Medioevo, il territorio è compreso tra Praticella, Cala, Mezzana e Serra e fa parte del distretto di Ameglia e Barbazzano. Dal Codice Pelavicino si
evidenzia che non compaiono
mansi, ma la zona risulta essere lavorata e densamente
abitata.
Nel documento n. 493 dell'anno 1218 del Codice Pelavicino, in una vertenza tra i signori di Trebiano e il vescovo
Marzucco, Verazzano è citato
con Serra. Nel documento n.
376 del 1189 dello stesso Codice, compare un teste del luogo,
in un contratto di affitto di
terre che il castaldo di Ameglia stipula per conto del Ve-
scovo. Nel documento n. 403
del 1283, Guglielmo Mascardo
dei Signori di Trebiano, vende
al vescovo Enrico i diritti che
possiede su alcune terre, uomini e cose.
A Verazzano si trovano case, possedimenti e poderi. Il
toponimo, non avendo altri
corrispondenti in Liguria, in
alcuni testi viene citato come
luogo di origine della famiglia
da cui nacque il navigatore
Giovanni da Verazzano.
Ci piace pensarlo.
La via principale che attraversa il territorio di Verazzano, nella toponomastica comunale, è conosciuta come via
Bonaventura Zanelli e dalla
primavera di quest’anno è sede del progetto Evergreen.
Il progetto, finanziato dalla
Regione Liguria e dal Comune
di Lerici, con il sostegno dell’Associazione Carpanini e dalla Fondazione Manlio Canepa,
oltre al recupero agricolo, investe il campo sociale.
Un tema essenziale per il
territorio, che rappresenta una
importante occasione di crescita per i ragazzi diversamente
abili, che, nelle due serre e nel
terreno attiguo, personalmente curano l’impianto e la crescita di piante e fiori.
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LERICI IN… - novembre 2012
Nel loro lavoro i ragazzi sono seguiti dagli educatori di
Isforcoop, Cooperativa Cocea e
Cooperativa Lindbergh.
Le serre sono in opera nel
terreno dove già si trovava la
scuola materna, ultima residenza e lascito degli eredi del
Generale Bonaventura Zanelli, che, come il fratello Severino, era nativo di Serra.
Più sotto, nella “Casa rotonda”, il ricordo di un mulino
a vento. Un luogo tranquillo,
solare, rilassante, dove, lontano dal traffico, il verde della
campagna, l’azzurro del cielo e
i mille colori del mare nel golfo
ti riportano in una terra senza
tempo.
Gino Cabano
ANAGRAFE in settembre 2012
abitanti al 31 agosto
10.554
abitanti al 30 settembre 10.537
nati
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Pagina 11
I giochi dei ragazzi lericini nel primo dopoguerra (2ª parte)
Lerici
Il gioco del “babulino” prevedeva l’utilizzo di biglie in
terracotta colorate e di una
scatola in cartone per le scarpe. Nella scatola, della quale
si usava la parte grande capovolta, venivano praticate cinque o sei aperture a contatto
con il terreno, di dimensioni
decrescenti, l’ultima delle quali aveva una larghezza di poco
superiore al diametro della
biglia e alla quale veniva assegnato il punteggio più elevato
(ad esempio 5, mentre alle rimanenti 4,3,2,1 con il crescere
delle dimensioni).
Il gioco consisteva nel lanciare una biglia da una certa
distanza cercando di farla entrare in una delle aperture; se
ciò succedeva il gestore del
“babulino” versava un numero di biglie corrispondenti al
numero indicato sull’apertura.
Se le biglie non entravano in
una delle aperture venivano
acquisite dal gestore.
Il gioco dei “tappini” prevedeva l’uso di tappi corona,
appesantiti con cera od altro
materiale, che venivano utilizzati in appositi circuiti disegnati sull’asfalto mediante gessi colorati oppure sulle scale
antistanti il palazzo comunale.
Il gioco consisteva nel colpire con le dita i tappini al fine
di giungere al traguardo nel
minor numero di colpi possibile, rimanendo nel percorso e
rispettando alcune regole (ad
esempio, giocando sulle scale,
quando si arrivava in fondo si
doveva far rimbalzare il tappino sulla testata in modo che
cadesse nella scala immediatamente sottostante, pena la
retrocessione).
Il gioco dei “canei” prevedeva l’utilizzo di barre forate,
in bronzo,rame o acciaio zincato, di lunghezza di mezzo metro circa (di norma si trattava
di aste di lampadari, più o meno in disuso!) che diventavano
delle specie di cerbottane con
le quali si lanciavano, soffiando con forza, proiettili di carta
arrotolata e chiusa con saliva,
a forma di cono allungato.
La gittata poteva arrivare a
diversi metri; ci si divideva in
squadre e si combatteva appostandosi dietro alberi, colonne
o altro. Chi era colpito veniva
eliminato con discussioni interminabili per stabilire chi
fosse stato colpito (anche perché alcuni negavano sempre,
anche l’evidenza!).
Altro passatempo molto in
voga era il gioco delle
“figurine” (e figuine); si trattava di figurine, tipo le famose
Panini, di norma con l’immagine di calciatori.
Il gioco consisteva nel lanciarle contro il muro da una
distanza prefissata; chi riusciva a posizionare la propria più
vicino al muro aveva il diritto
di raccogliere tutte le figurine,
dire la formula “ciucca” (inteso
come la parte con la foto) oppure“liscio” (inteso come il retro) e gettare le figurine in alto. Il giocatore teneva per sé
tutte quelle che corrispondevano alla formula scelta, mentre le rimanenti venivano rimesse in gioco e il giocatore
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Pagina 12
(Continua da pagina 12)
arrivato secondo ripeteva l’operazione e così via sino a quando le figurine erano esaurite.
Altro passatempo di grande
interesse era il “cerchio” (er
sercio); si trattava di correre
spingendo un cerchio metallico, normalmente un cerchione
di bicicletta al quale erano
stati tolti i raggi, mediante un
filo metallico, “er filon”, opportunamente sagomato, in
modo da poter guidare il cer-
chio metallico (solo alcuni privilegiati possedevano un cerchio di legno).
Ed infine uno dei cosiddetti
giochi pericolosi, ovvero “er
bocain”.
Consisteva in una scatoletta da pelati, aperta da un lato
e nella quale veniva praticato
un forellino nel fondo; si ricavava una buchetta nella terra
e si riempiva di acqua. Si gettava del carburo di calcio
nell’acqua e velocemente si
Torna “Vivere il bello”: la “meglio” musica
Il Consiglio direttivo dell’AUSER-A.R.C.A. Lerici ricorda
che il 20 ottobre, con il dramma
Andrea Chenier, ha ripreso l’attività culturale denominata “Vivere
il bello” che, com’è noto, consiste nella rappresentazione, tramite
DVD, di una nutrita serie di opere, operette, balletti, concerti e
musical, col rinnovato impegno di
far vivere ai partecipanti quelle
sensazioni così bene riassunte in
un famoso aforisma di Platone:
“La musica è una legge morale:
essa dà anima all’universo, ali al
pensiero, slancio all’immaginazione, fascino alla tristezza, impulso
alla gioia e vita a tutte le cose”.
Compito certamente non facile
ma, l’esperienza maturata nel
corso dei cinque anni precedenti,
associata a una fortunata quanto
straordinaria ricorrenza del 2013,
ci fanno ben sperare di poter rag-
giungere senz’altro gli scopi prefissati.
Nel prossimo anno ricorre
infatti il bicentenario della nascita di due grandi compositori, universalmente considerati
dei veri giganti della musica
lirica: Verdi e Wagner.
Per rendere loro un deferente
quanto doveroso omaggio il Consiglio direttivo ha pertanto deciso
di presentare opere di grande
richiamo popolare oltre che di
assoluto valore artistico: “Nabucco”, “Macbeth”, “Rigoletto”, “Il trovatore”, “La traviata” e tante altre
per quanto riguarda Verdi; “Lohengrin”, “Siegfried”, “Parsifal”, “Tannhäuser” per quanto riguarda
Wagner.
Il resto del programma, che si
concluderà il 25 maggio 2013,
vedrà impegnati altrettanto grandi compositori, da Rossini a Mo-
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LERICI IN… - novembre 2012
posizionava il barattolo capovolto sulla buca. La reazione
chimica produceva gas acetilene che veniva incendiato con
una pseudo miccia posizionata
su un bastone, provocando uno
scoppio che lanciava in alto il
barattolo. Occorreva essere
svelti nelle operazioni e soprattutto usare una canna o
bastone sufficientemente lungo, per non essere colpiti.
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Strauss a Bizet, da Beethoven a
Massenet, da Giordano a Gershwin ecc. con opere e balletti di
altrettante grande fascino.
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di consueto, avranno luogo
ogni sabato alle ore 16,00 presso la sede AUSER-A.R.C.A di
Via Gerini, 40 – Lerici. L’ingresso è libero.
Gianni Rotunno
Programma di novembre
inizio ore 16
3 novembre “Fidelio” di L.
van Beethoven
10 novembre “L’elisir d’amore” di G. Donizzetti
17 novembre “Oberto conte di S. Bonifacio” di G. Verdi
24 novembre “Nabucco” di
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La corazzata Roma a “Linea blu” e “Porta a Porta”
Dopo 69 anni di estenuanti
ricerche è stata ritrovata la
Corrazzata Roma affondata
dai tedeschi il 9 Settembre del
1943. Grazie all’ingegnere Guido Gay e al suo “Pluto Palla”,
un robot per ricerche sottomarine, è stato possibile osservare alcune parti della nave al
largo del golfo di Asinara in
Sardegna, a oltre mille metri
di profondità.
Dopo una settimana Andrea
Amici (autore del libro “Una
tragedia Italiana”, che abbiamo conosciuto già su Lerici In)
mi ha chiamato dicendomi che
lo staff di Linea Blu sarebbe
venuto alla Spezia per intervistare alcuni discendenti dei
marinai della Roma.
Tra le richieste della produzione c’era anche quella di intervistare la mia bisnonna
Margherita (prima a sinistra
nella foto), vedova di un marinaio disperso nel naufragio
della nave. Abbiamo accettato
volentieri l’invito e, passati
due giorni ci siamo presentati
all’appuntamento. Il tutto si è
svolto sulla nave scuola Amerigo Vespucci.
Per me e i miei familiari è
stato un onore salire su una
nave cosi imponente e conoscere lo staff di Linea Blu con la
spezzina Donatella Bianchi,
conduttrice della trasmissione.
A bordo ci hanno accolto
l’Ammiraglio Toscano, il Prefetto e il comandante in seconda della prestigiosa unità della Marina Militare, insieme ai
superstiti della R.N. Roma
Gustavo Bellazzini e Dante
Bartoli, accompagnati dal reduce del cacciatorpediniere Mitragliere Aldo Ghelarducci - la
prima nave che li soccorse dando a loro la possibilità di
raccontare la propria storia.
Successivamente il 26 settembre scorso Andrea Amici è
intervenuto al programma di
“Porta a Porta”, condotto da
Bruno Vespa su Rai 1. Una
trasmissione da cui mi aspettavo di più. Interessanti i filmati del ritrovamento della
corazzata Roma ripresi dal
robot “Pluto” dell’ing. Gay e il
modellino della Roma realizzato da Giancarlo Barbieri.
La trasmissione è andata
avanti però con un’aria sonnacchiosa, vista anche l’ora
tarda (sino alle 2 di notte), e i
vertici della Marina “ingessati”
nella loro divisa bianca, forse
emozionati dalle telecamere,
non hanno saputo attirare
l’attenzione degli ascoltatori
con qualche aneddoto o rivelazione inedita.
Al nostro Andrea Amici,
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LERICI IN… - novembre 2012
Il Gambero
Nero
Bisnonna, nonna e mamma di Christopher
intervenuto quasi all’ultimo,
non è stata data la possibilità,
da parte del conduttore Bruno
Vespa, di intervenire con qualche retroscena.
Un bel gesto è stato espresso dai nastrini gialli indossati
da tutti gli ospiti a sostegno
della tragedia dei nostri due
“marò” trattenuti illegalmente
in India a seguito della presunta uccisione di due pescatori indiani scambiati per pirati.
Sul fronte della corazzata
“Roma” c’è ancora da segnalare
l’intervento dell’ingegner Guido Gay, mercoledì 3 ottobre a
Seafuture, a Speziaexpò, per
raccontare “Il ritrovamento
della nave Roma e la sua carriera di inventore di strumenti
ad altissima tecnologia ideati
e utilizzati per l’esplorazione
di alti fondali”.
Hanno collaborato per l’articolo Andrea Amici e l’associazione Regia Nave Roma.
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Esterofobia? No, grazie. Esterofilia? No, grazie
“Aspirina” e l’ormai meno
diffusa “Cibalgina”, si sa, sono
nomi propri di farmaci entrati
nell’uso corrente come nomi
comuni. Ai tempi del Duce per
il mal di testa non si poteva
assumere un “cachet”, parola
francese dall’ampio spettro di
significati, ma si era tirato
fuori per l’occasione il termine
“cialdino”, così come l’inglese
“film” aveva dovuto cedere il
passo all’italianissima “pellicola cinematografica”.
Poi è arrivata la Prima Repubblica, non più autarchica
ed esterofoba, e con essa il politichese delle “convergenze parallele”, quando, fra un “governo balneare” e l’altro, in un
parlamento che era un “transatlantico”, c’era un gran guizzare, sì, di ossimori e paradossi,
ma sempre in un italiano (linguisticamente, se non proprio
politicamente) “corretto”.
Le correnti oceaniche di
questo linguaggio immaginifico hanno portato un’Italia alla
deriva a spiaggiarsi sulle rive
della Seconda Repubblica, con
tutto il suo apparato di neologismi dal suono più barbaricamente incisivo; dagli inglesi o
pseudotali bipartisan e monopartisan, devolution o question
time al napoletano inciucio,
dal molisano ci azzecca ai
“padani” senatur o lumbard
per non scadere in termini decisamente più volgari.
E allora in Italia adesso di
cosa (o meglio: come) si parla?
Ma che diamine! Impazzano lo
spread in doppiopetto, ombrello e bombetta, lo spauracchio
del default, il giudizio implacabile del rating, la preoccupazione per il deficit spending o
lo spending rewiew che si voglia…
Onori di casa naturalmente, in una lingua neolatina, al
latinissimo deficit, che ci basta
e avanza, ma tutti gli altri termini ci consegnano inermi nelle grinfie dell’impla-cabile dio
Danaro che parla l’inglese del
villaggio globale.
Se discutessimo di “resoconto di spesa” o di “disavanzo
della spesa pubblica” oppure
di “solvibilità”, di “mancanza,
assenza” o di un “differenziale” o, ancora, di “tasso di rendimento” potremmo forse sperare di farcela a salvare, se
non gli italiani, almeno l’italiano, ma … siamo ancora in Italia? Aprendo un giornale o collegandoci a qualche canale TV
spesso sembra proprio di no…
STUDIO DI NATUROPATIA
dr. Daniela Paduano
Via Mecconi 7
San Terenzo
Cell. 340-2716691
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Iridologia
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LERICI IN… - novembre 2012
Il Castello di Lerici
nuovo punto FAI
Nel corso degli anni il Castello di Lerici ha saputo unire il fascino della sua storia, alla sua
centralità nella vita culturale e
artistica del paese.
Dopo il progetto dei nuovi
percorsi didattici, che arricchiscono ulteriormente le attività,
la fortezza lericina ha compiuto
un ulteriore salto di qualità essendo stata dichiarata, dal 5
ottobre scorso, nuovo Punto FAI
della Provincia della Spezia.
I punti FAI (Fondo Ambiente
Italiano), sono centri di informazione diretta al pubblico, scelti
dalla delegazione in base a
specifiche caratteristiche che li
identifichino come luoghi storici
e di tradizione, centri di cultura,
esercizi legati alla natura e al
turismo.
ORARIO SS. MESSE
Local it à Prefestivo
Leri ci
Festivo
(ora solare)
(ora solare)
(*San Rocco)
(*8.30) 10.00
11.30 18.30
S. Francesco 18.30
S.Terenzo 18.00
8.00 10.30,
18.00
Tellaro
18.00
11.00
La Serra
17.00
09.30
16.00
10.30
M. Luisa Eguez Pugliola
Pozzuolo
18.00 (S. Giorgio)
9.15
Ristorante
del Molo
meta di artisti e poeti...
dove rivivono
gli antichi sapori
in calata Mazzini a LERICI
tel e fax 0187-968612
le vere ricette di mare
della tradizione lericina
dolci della casa
Pagina 15
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AMPIO PARCHEGGIO PER LA CLIENTELA
La spesa intelligente
da lunedì a sabato orario continuato ore 8.00 - 20.00
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offerte speciali a rotazione ogni 15 giorni
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nei nostri reparti trovate:
• gastronomia
• pane fresco e prodotti locali
• carne e preparati di carne
pesce fresco
frutta e verdura
gelati e surgelati
prodotti alimentari
• cibo per gli animali
• prodotti per la casa e per
l’igiene
• ...e tanto altro ancora
Superato San Terenzo, ci trovate a sinistra, subito dopo la galleria degli Scoglietti
L’oggetto misterioso: il QR-CODE
Questo che vedete sopra è
un “QR-code”. Da un po’ di
tempo appare sempre più frequentemente su merci, libri,
giornali in aggiunta al codice a
barre a lettura ottica o al posto di quello.
Il nome è un’abbreviazione
dall’in-glese “quick reponse
code” che significa codice a risposta rapida.
L’immagine è bidimensionale, composta da quadratini
neri disposti in un riquadro
anziché in linea come il codice
a barre e, a differenza di questo, può contenere molte più
informazioni. In un crittogramma può essere contenuto
il corrispondente di oltre 4.000
caratteri alfanumerici o oltre
7.000 caratteri solo numerici.
I codici QR sono leggibili da
qualsiasi telefono cellulare con
fotocamera o smartphone munito dell’opportuno strumento
di lettura. Per scaricare l’apposito programma si può cercare in Internet su Google QRcode reader o QR-code generator e scegliere secondo il tipo
di telefono posseduto. Chi vuole approfondire l’argomento
Sandro Fascinelli
Calevo Nestore & F. s.r.l.
Calevo Prefabbricati s.r.l.
magazzino
via Provinciale, 386
19030 Romito Magra
tel. 0187-988010 / 0187-988226
fax 0187-988403
stabilimento
Show room pavimenti, arredo
bagno, rivestimenti
GRUPPO CALEVO
dal 1888
può cercare tale voce anche su
Wikipedia.
Il QR-code, che appare
all’inizio dell’articolo, è stato
generato gratuitamente utilizzando il sito Internet http://
www.qurify.com/it/ e inserendo
la seguente dicitura:
“LERICI IN… il mensile
del territorio di Lerici a
cura dell’Istituto Comprensivo di Lerici”.
Le applicazioni per rendere
interagente qualsiasi cosa
stanno divenendo le più varie
e vanno dal biglietto da visita
al volantino per una festa, al
manifesto per promuovere prodotti e servizi o addirittura per
lanciare un richiamo interattivo anche dalla propria t-shirt.
materiale per l’edilizia,
caminetti e stufe, ferramenta,
idraulica, centro colore
LERICI IN… - novembre 2012
via Montesagro, 11
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novembre 2012 / anno 5 - numero 11