ANNO 6 - NUMERO 10
1 OTTOBRE 2013
22
Laboratorio di
Giornalismo
delle scuole
medie F. Poggi
e P. Mantegazza
Lerici In… è un
allegato di Ameglia
Informa, registrato al
tribunale della Spezia
al n.2 del 4.2.1998
(stampato in proprio)
LERICI IN...
non ha alcun finanziamento pubblico e
si regge solo grazie
alla pubblicità degli
inserzionisti
che permettono la
DISTRIBUZIONE
GRATUITA
alla popolazione
MENSILE DEL TERRITORIO DI LERICI
a cura dell’Istituto Comprensivo di Lerici
“La stella di pietra”, la nuova opera di Marco Buticchi e a
pag. 2 “L’ultimo saluto del cardinale Tonini ai Lericini”
Un giovane
Michelangelo, il
quale già rivela
tutti i tratti che
nella sua vita si
caratterizzeranno come “Il tormento e l’estasi”,
apre La Stella di
Pietra, la nuova
opera di Marco
Buticchi in libreria in questi giorni, che associa, a distanza di mezzo millennio, gli intrighi rinascimentali con le trame eversive brigatiste.
Già in altre occasioni abbiamo
parlato dello scrittore lericino e
della sua biografia, unico italiano
pubblicato da Longanesi nella collana “I maestri dell'Avventura”,
quindi proponiamo ai nostri lettori
questa piccola intervista che chiude le edizioni estive di Lerici In.
L’intervista è stata realizzata dalla redazione adulti.
Nei prossimi mesi riprenderemo il nostro lavoro con la nuova
redazione dei ragazzi dell’anno
scolastico 2013-2014.
D. Centosette edizioni dei
suoi libri, oltre un milione di
copie vendute:
da cosa pensa derivi questo
suo successo che va al di là dei
confini nazionali?
R. Davvero sono centosette? Se
si potesse pianificare il successo a
tavolino, sarebbe più semplice raggiungerlo. Penso che il gradimento
da parte del pubblico derivi da una miscela capace di catalizzare
l'interesse delle masse. E più si
cerca di dosare gli ingredienti per
rendere la miscela "esplosiva", più
si rischia di fare cilecca.
D. Com’è nata La Stella di
Pietra e sommariamente di coCosa c’entro
io con le Brigate Rosse?
Leggi “La stella
di pietra” e lo
saprai
Vignetta di
Irene Gennaro
sa tratta?
R. La Stella di Pietra nasce da
una telefonata che il mio editore
mi fece anni fa, quando morì Silvano Girotto - alias Frate Mitra, il
primo infiltrato nelle BR - dicendomi che quello poteva essere un
personaggio dei miei romanzi. Allora decisi che mi sarebbe piaciuto
ambientare un periodo storico di
un mio romanzo negli anni di
piombo.
Ma la folgorazione è avvenuta
molti mesi più tardi osservando
una scultura attribuita, non senza
autorevoli dubbi, al periodo classico. Dalla maestosità del Laocoonte
ha preso il via un romanzo che intreccia la vita di Michelangelo
Buonarroti con fatti più recenti e
dolorosi per la nostra Nazione, e
(Continua a pagina 2)
Visita il sito internet del Comune di Lerici, www.comune.lerici.sp.it o
quello della scuola, www.istitutocomprensivo-lerici.it con tutti i numeri di “Lerici In” a colori
(Continua da pagina 1)
che ha come filo conduttore le
tracce lasciate dal più grande
scultore di ogni tempo. Tracce
che possono rappresentare veri e propri tesori.
D. Se una delle sue figlie
le dicesse di voler diventare
una scrittrice, quali consi-
gli le darebbe?
R. Sia Beatrice che Andrea
hanno partecipato con successo a vari concorsi letterari
quando erano al liceo. Consiglierei loro di non prendere la
scrittura sottogamba, se vogliono approdare a risultati:
scrivere è un lavoro e, come
L’ultimo saluto del cardinale Tonini ai Lericini
“Porti il mio
saluto e la
mia benedizione a tutti
i Lericini”:
queste le parole che il cardinale Ersilio
Tonini (nella foto), pochi mesi
prima della sua morte avvenuta a Ravenna il 28 luglio 2013
all’età di 99 anni, aveva affidato al dr. Paolo Ghigliazza.
che prontamente ha trasmesso
alla parrocchia lericina.
Come giornale non ci siamo
accontentati di diramare solo
il messaggio ma ci è venuta la
curiosità di sapere qualcosa di
più dell’amicizia fra il cardinale e il nostro concittadino
per farne partecipi i nostri lettori con questa intervista della
redazione.
Abbiamo appreso che gli
incontri con il cardinale sono
iniziati circa sette anni fa per
promuovere il “Progetto Malaria” sponsorizzato dal dott.
Lorenzo Verlato di Cosmofarma e progettata da Fima, ente
che da anni opera in Africa, di
cui il cardinale era presidente
onorario.
D. Perché il cardinale
Tonini si è interessato al
“Progetto Malaria”?
R. Andando in Africa, per
alcune attività umanitarie, si
rese conto che a distruggere
quel continente sono le malattie. In quei paesi è la malaria,
che falcidia ogni anno milioni
di persone, che conseguentemente allontana gli investimenti: nessuno, infatti, investe capitali o apre attività là
dove la malattia distrugge ogni speranza.
La malattia è divenuta resistente ai comuni farmaci, così
le speranze di cura erano legate all’Artemisia, una pianta
officinale che si stava sperimentando dal 2006 e che si
può coltivare anche in loco.
Ora con il tè di Artemisia
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s o u v e n ir e al tr o …
LERICI IN… - ottobre 2013
ogni altro lavoro, richiede fatica, applicazione, originalità e
capacità. La figura della magica ispirazione che travolge lo
scrittore può valere solo in una fase iniziale, ma certo non
può sostenere la struttura di
articolati romanzi di centiania
di pagine.
Annua o con le pastiglie di Coartem specialità farmaceutica
di estratto di Artemisia, non
in vendita in Italia, è possibile
prevenire o sconfiggere la malattia nella maggior parte dei
casi a costi bassissimi.
D. Di cosa parlavate nei
vostri incontri?
R. Generalmente di salute
e di prevenzione. Mi disse che
era molto attento alla sua salute e che si autoregolava da
sé. Mi raccontò che nel 1940,
quando era studente universitario andò a trovare il suo parroco in un giorno di vacanza.
Quello gli diede come cena pane e salame. Lui stette male e
da allora non aveva più toccato salame. Poi due giorni dopo
la Liberazione, nel 1945, tornò
finalmente dai suoi e sua sorella gli offrì del caffè brasiliano, portato dai soldati. Ne abusò e stette male. Da allora
non ha più bevuto caffè.
Mi disse: “Mi regolo così:
mangio quello che so che mi fa
bene, mentre quello che mi
(Continua a pagina 3)
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di m atrim onio - pa r cheggi o pr i vato
Pagina 2
(Continua da pagina 2)
piacerebbe, ma so che mi fa
male, non lo mangio”. È doveroso ricordare che il cardinale
non viveva nella splendida abitazione ecclesiale di competenza ma nell’Istituto Opera
S. Teresa del Bambino Gesù di
Ravenna: una Casa di assistenza e cura che accoglie anziani con patologie geriatriche
di varia importanza e bambini
cerebrolesi o con altre sindromi invalidanti.
Aveva a sua disposizione
una piccola stanza con uno
studiolo completamente sommerso dai libri. A sinistra della scrivania una foto della madre, che mostrava orgogliosamente a tutti.
D. Ha qualche aneddoto
da raccontarci ?
R. Tonini mi ha raccontato
che, quando era ragazzo, nelle
farmacie c’era la statuina di
un cinesino. Quando gli si
metteva una moneta dentro
muoveva la testa in segno di
saluto. E i farmacisti ci tenevano molto a tenere in evidenza la statuetta, perché il dena-
ro raccolto andava alle Missioni. Poi mi ha riferito di quando andava a scuola: “Ho iniziato ad andare a scuola nel
1920, ma nel mio paese dopo
la terza elementare non c’erano più classi, così, con l’assenso dei miei genitori, decisi di
entrare in seminario.
Infine un suo pensiero sui
farmacisti: “...Sono le creature
più a contatto con la sofferenza umana … ecco perché in
farmacia devono operare persone sensibili, molto caritatevoli e molto attente”.
S OS TA
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loc. La Vallata il parcheggio è gratis dal lunedì al venerdì esclusi i festivi).
Il transito di ciclomotori e motocicli è sempre consentito liberamente: la sosta è prevista solo negli
sino al
appositi spazi indicati dalla segnaletica.
14 giugno 2014
Transiti temporanei potranno essere rilasciati
le modalità della ZTL invernale restano invariate: da direttamente al punto informativo di San Terenzo (ore
lunedì a venerdì, esclusi i festivi, non è in vigore la 9-13 e 14.30-17 presso la rotatoria di via Gozzano),
ZTL (zona a traffico limitato) nel territorio di Lerici e presidiato da personale della Pro Loco appositamente
San Terenzo. La ZTL è in vigore solo il sabato, la formato per essere d'ausilio all'utenza nella sola comdomenica e i festivi dalle ore 9 alle 19. Dopo tale ora e pilazione della dichiarazione autocertificata modello
sino alle ore 9 del giorno successivo il transito è libero.
“E” e per altre informazioni. Le autocertificazioni saChi non ha l’apposito pass non può però sostare in ranno ritirate presso i chioschi dal personale della
zona ZTL a esclusione del parcheggio a pagamento Polizia Municipale al quale solo è riservata la potestà
in loc. Erbetta e lungomare Venere Azzurra.
del controllo sulla veridicità delle motivazioni addotte.
Un semaforo segnala, ai varchi, se il transito è libero È sempre possibile la regolarizzazione ex post entro 48
- verde OK ma sosta consentita solo agli autorizzati - ore tramite modello “E” (scaricabile dal sito Internet
rosso entrata e sosta solo per gli autorizzati.
del Comune di Lerici sez. traffico e viabilità/rilascio pass)
Il sabato, la domenica e i festivi chi non dispone di che potrà essere inviato tramite fax al 0187-969267 o
pass può parcheggiare l'automobile solo nei parcheg- alla mail della viabilità: [email protected]
gi a pagamento in Località Vallata e Bagnara (fuori
L’Ufficio viabilità è a disposizione dal lunedì al
dal centro abitato di Lerici e San Terenzo), dove è sabato dalle ore 9 alle 12, tel 0187-960309.
previsto il servizio di bus navetta gratuito che collega i Informazioni turistiche Venere Azzurra tel. 0187parcheggi con i centri storici. (Dall’1-10 al 30-04 in 969164 e-mail: [email protected] .
Direttore Responsabile
Sandro Fascinelli
Capo-redazione
Maria Luisa Eguez
redattore docente
Gabriella Molli
Redazione
Christopher Desalvo
Marco Meneghini
Edoardo Santoro
Francesco Mencacci
Nicolò Conti
Alessandro Vegnuti
Pietro Bragazzi
Martina Bronzi
Kirsia Paulino
Irene Gennaro
La redazione, a suo insindacabile giudizio, potrà modificare, rinviare o rifiutare
la pubblicazione di scritti e annunci se non conformi all’etica ed allo spirito
della presente pubblicazione o per mancanza di spazio.
Sino a diverso orientamento, le lettere non vengono pubblicate. Gli articoli devono essere concordati preventivamente con il direttore responsabile.
La redazione si riunisce lun. e mer. dalle ore 14 alle 15. Gli scritti, le lettere e le
richieste di pubblicità, complete di nome, indirizzo, telefono ed eventuale email, dovranno essere indirizzate alla redazione c/o la Direzione Didattica
di Lerici piazza Bacigalupi, 5 o tramite e-mail a: l e r i c i . i n @ li be r o . i t .
Si avverte che la pubblicazione non ha fine di lucro, quindi gli scritti, gli
articoli e le collaborazioni sono accettate a titolo gratuito e di volontariato.
Gli orari delle manifestazioni e le informazioni turistiche, nonostante la nostra
più scrupolosa precisione e attenzione, poiché predisposte con largo anticipo,
dovranno essere sempre verificate dai lettori interessati prima dell’evento.
La tariffa per ogni modulo di pubblicità è di euro 35 + IVA (gratis 1 ogni 12).
Per la pubblicità si può contattare il n° di telefono 0187-601268 (anche fax e
segreteria telefonica) o [email protected] .
LERICI IN… - ottobre 2013
Pagina 3
La crisi? È anche un’occasione per rivedere i nostri stili di vita (2)
“Consumattori:
per un nuovo stile di vita”
Vittorio Sammarco
intervista
Francesco Gesualdi
Ed. La Scuola, 2009 (€ 9):
un libro tutto da meditare
“Padroni della propria vita”
e non “schiavi del sistema”: «Il
sistema si sforza di farci credere che il benessere si misura
solo con la quantità di cose che
riusciamo a infilare nel carrello della spesa, ma così facendo
ci riduce a dei bidoni aspiratutto, a dei tratti digerenti.
Peggio: ci concepisce come
budelli di collegamento fra il
supermercato e la fogna».
E qui, sotto la spinta al consumismo, entra in gioco la correlazione a catena “+consumo>
+denaro>+lavoro>+tempo”: per
vincere la sfida del superconsumo accettiamo di sacrificare
gran parte del nostro tempo al
lavoro».
«Teniamo a mente che in
media ogni casa dispone di
10.000 oggetti, contro i 236 che
erano in uso presso gli indiani
Navajos. Per ognuno di essi
dobbiamo lavorare, recarci al
supermercato o in un negozio,
sceglierli, fare la coda alla cassa. Una volta a casa, dobbiamo
pulirli, spolverarli, sistemarli.
Se consideriamo tutto, il superconsumo è un lavoro forzato
che ci succhia la vita».
Ora: «Otto ore di lavoro non
bastano più, è necessario fare
lo straordinario. Le ore passate
fuori casa crescono, non c’è più
tempo per noi, per il rapporto
di coppia, per la cura dei figli,
per la vita sociale. Bisogna andare di fretta. Compaiono le
insonnie, le nevrosi, le crisi di
coppia, i disagi tenuti a bada
con le sostanze.
Il 39% degli europei dichiara di sentirsi stressato. Cresce
la microcriminalità dei giovani
abbandonati a se stessi, cresce
la solitudine dei bambini che si
gettano nelle braccia della televisione… ecco comparire una
società infelice, dalle relazioni
umane insufficienti, fugaci,
transitorie.
Società liquida, come la definisce Zygmunt Bauman. Una
società dai legami fragili, instabili, frettolosi, in continua
composizione e scomposizione
proprio come le molecole d’acqua… Ma in ambito umano la
logica dell’usa e getta non funziona, il malessere affiora.
Ogni volta in forma diversa
come se privilegiasse il linguaggio in codice: depressione,
NUMERI UTILI
PREFISSO TELESELETTIVO dei numeri: 0187
Carabinieri via XX Settembre 23 tel. 96 712 9
tutti i giorni, anche festivi dalle ore 8.00 alle 22.00 fax 967270
Ufficio Locale Marittimo via Calata Mazzini 23
Lunedì - sabato dalle ore 9.00 alle 12.00 tel. 964545
Difensore civico – per appuntamento tel. verde 800807067
oppure tramite URP (uff. relazioni col pubblico)
Pubblica Assistenza Lerici - Esplica i seguenti servizi:
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antincendio boschivo - tutti i giorni H 24 - tel. 0187-967136.
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centralino Telefono 9 6 0 1 fax 96 6 99 8
gli uffici e l’URP sono aperti al pubblico tutti i
giorni feriali dalle ore 9.00 alle ore 12.00
LERICI
2013
LERICI IN…
IN…- -ottobre
ottobre
2013
anoressia, bulimia, alcolismo,
tossicodipendenza, aggressività. Perfino il bullismo è un prodotto della lacerazione e non è
con i giovani che dovremmo
indignarci per il loro sadismo,
ma con noi stessi, per la nostra
latitanza, la nostra distrazione, la nostra noncuranza».
Può
esserci
una
via
d’uscita? Risponde Gesualdi:
«Serve una scossa, che può esserci data dallo smettere di
utilizzare il prodotto interno
lordo come unico metro di misura del benessere, adottando,
in alternativa, la felicità interna lorda. Un tipo di contabilità
che non misura solo la ricchezza materiale, ma anche il nostro grado di soddisfazione rispetto alla qualità della vita,
del nostro lavoro, della nostra
salute, della nostra vita familiare, delle nostre relazioni sociali, del nostro ruolo di cittadini. Finalmente non più bidoni da riempire, ma persone da
rispettare!». (conclusione ... al
prossimo numero)
Maria Luisa Eguez
Il 2 ottobre è la festa dei nonni
La ricorrenza è stata introdotta
“quale momento per celebrare l'importanza del ruolo svolto dai nonni
all'interno delle famiglie e della società in generale”.
TRITTICO NATATORIO
SANTERENZINO 2013
www.tritticosanterenzo.it
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La manifestazione natatoria, promossa dalla Regione Liguria e patrocinata dal Comune di Lerici, che
ogni anno fa affluire nel nostro paese numerosi atleti e
familiari da tutta Italia.
16 giugno ……… …Miglio Blu (Nuotata Libera)
20 e 21 luglio …… ..Memorial “Adolfo Mariani”
(Gare FIN, UISP e Amatori)
11 agosto Un solo golfo un solo mare (Nuotata Libera)
14 e 15 settembre Memorial “David Passalacqua”
(Gare FIN – UISP e Amatori)
GRAZIE A TUTTI I PARTECIPANTI
VI ASPETTIAMO NUMEROSI PER L’EDIZIONE 2014
Pagina 4
Giro d’Italia in canoa: missione compiuta!
Fabrizio Trivella, il santerenzino partito da Lerici il 14 maggio
scorso per circumnavigare lo Stivale in canoa, è giunto a Trieste il
19 agosto (nella foto ricordo tra il
sindaco di Lerici Marco Caluri e il
sindaco di Trieste Roberto Cosolini) completando felicemente la
sua impresa. Domenica 8 settembre a Lerici gli è stato consegnato
il diploma di “Pioniere del mare”.
Noi l’abbiamo seguito mese
per mese e abbiamo trepidato
con lui durante l’imprevista forzata sosta di Otranto e ora, ritornato
a Lerici, concludiamo con questa
intervista della redazione adulti.
D. Quando hai iniziato
quest’impresa pensavi che
sarebbe stata più o meno
impegnativa di quanto poi
lo è effettivamente stata?
R, Amo la natura e tutte le
emozioni che solo lei ti sa regalare, perciò ho sempre deside-
rato e pensato di effettuare
qualche impresa che mi permettesse di esserne a pieno
contatto. Ma lavorando, avevo
dei limiti di tempo che me lo
impedivano. Così, appena raggiunta la pensione, ho sfruttato subito la mia libertà e ho
messo in atto il progetto del
giro d'Italia in kayak. Ho acquistato tutto ciò che mi serviva e ho cominciato ad allenarmi. Sapevo benissimo a cosa
andavo incontro, ma la realtà
sì è poi mostrata molto più dura di quanto avevo immaginato. Per il 50% del percorso ho
incontrato mare mosso, vento
forte contrario, tempo cattivo.
Ho dovuto sopportare disagi
che avevo sottovalutato.
D. Qual è stato il momento più drammatico? E quello più emozionante?
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LERICI IN… - ottobre 2013
R. Il momento più drammatico è stato forse in Toscana,
quando mi sono sentito in serio
timore a causa del mare molto
mosso e del temporale in corso
e non riuscivo a trovare un approdo. Poi finalmente, col buio
che stava avanzando, ho raggiunto una caletta riparata e
con molta difficoltà ho conquistato la riva. Anche di momenti emozionanti ne ho avuti molti: paesaggi stupendi, incontri
con delfini, tartarughe, mante
e soprattutto persone ospitalissime che mi hanno incoraggiato e sostenuto.
L'arrivo a Trieste e quindi
la conclusione di questa impresa, mi ha fatto scoppiare in un
pianto liberatorio: ero felice,
stupefatto, soddisfatto, quasi
non riuscivo a crederci!
D. Hai altri sogni da realizzare nel tuo cassetto?
R. Sogni nel cassetto? Tanti.... giro del Mar Nero in
kayak, Capo Nord in MTB. Ora il tempo libero non mi manca e, quando finalmente anche
la mia compagna Anna Maria
sarà a casa dal lavoro, penseremo a qualcosa di più semplice da fare insieme.... il Camino
de Compostela, il giro del Lago
di Garda in kayak, e poi tutto
ciò che noi amiamo tanto...
trekking in montagna, viaggiare, viaggiare, viaggiare...!
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Pagina 5
Cento anni fa un grande scrittore e una piccola maestra
(sopra) Eoa Rainusso nel 1907
(a lato) Lettera di Lawrence a Eoa
Noi di Lerici In vogliamo ricordare i cento anni
dal soggiorno tellarese di
Lawrence (1813-14) con una
intervista alla figlia di Eoa
Rainusso, la maestra di
Tellaro che fu amica e confidente di Lawrence.
Abita ad Ameglia Amelia
Azzarini (83 anni, nella foto
sopra) figlia di Eoa Rainusso,
la maestra che insegnò a Tellaro dal 1907 al 1952 e di Abramo Azzarini. Ci ha fatto
partecipe dei suoi ricordi e di
quelli della sua mamma e ...
sorpresa: le due nipoti di Eoa
hanno ereditato dalla nonna il
DNA dell’insegnamento.
Eoa non è ricordata solo
per la sua vita spesa per
l’insegnamento (e per questo il
Comune di Lerici le ha dedica-
to la piazza più bella di Tellaro, quella del Belvedere), ma è
stata anche amica di David
Herbert Lawrence, uno dei più
grandi scrittori e poeti inglesi
che lei conobbe durante il soggiorno ligure dello stesso, dal
settembre 1913 al giugno
1914, e con cui dopo intrattenne per diverso tempo uno
scambio epistolare.
A quell’epoca Tellaro faceva
parte del Comune di Ameglia
e vi restò sino al 1° gennaio
1940 quando il federale della
Spezia Carlo Biagini, che era
lericino, la trasferì senza tanti
complimenti nel territorio del
suo Comune.
D. Sig.ra Amelia che ricordo ha di sua madre?
R. Mia madre Eoa (dal greco Aurora) Rainusso nacque a
S. Margherita Ligure nel 1888
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LERICI IN… - ottobre 2013
da un’importante famiglia dal
passato armatoriale. Mio nonno, Angelo, era un apprezzato
dottore pedagogista, con una
spiccata passione per la Liguria tanto da chiamare le figlie
con i nomi di Liguria, Tigullia,
Janua, Eoa e anche sua madre
era un’insegnante e una pedagogista. Fu dunque dai genitori che ereditò la passione per
l’insegnamento. A soli 18 anni, dopo il diploma, inizia a
insegnare a Borzonasca (in
provincia di Genova) quindi
nel novembre 1907 vince la
cattedra di Tellaro.
Arrivata alla stazione di
Sarzana, con una carrozza,
raggiunge Ameglia e da qui
viene accompagnata per il
sentiero delle quattro strade a
Tellaro dove viene accolta
dall’assessore Luigi Battistelli
con tutto il paese festante e,
quasi in processione, viene
accompagnata nell’edificio che
per molti anni sarà la sua casa e la sua scuola.
Per lei l’insegnamento è
stato una missione da svolgere
con impegno e decisione.
In una piccola stanza insegnava a oltre cinquanta bambini, maschi e femmine, delle
prime tre classi elementari.
Per la quarta e la quinta gli
alunni più volenterosi dovevano salire e scendere a piedi
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fino ad Ameglia e questo sino
al 1936. Solo nel 1940, con
l’accorpamento a Lerici, fu istituita la scuola materna.
Mia mamma dovette faticare le proverbiali sette camicie
per attirare sempre l’interesse
degli scolari ed evitare che
scappassero nei campi. La
scuola non era obbligatoria,
come oggi: allora doveva lei
stessa andare per le case e gli
orti per convincere i genitori a
mandare i figli a scuola affinché ricevessero l’istruzione.
Mia mamma, quando non insegnava, si dilettava a scrivere poesie e a ricamare al tombolo. Pensava di restare in
quel borgo così isolato solo per
qualche anno, ma per lei era
previsto un diverso destino.
D. Cosa avvenne per farle cambiare idea?
“Conobbe un giovane di
Tellaro e se ne innamorò: si
chiamava Luigi Abramo Azzarini e si sposò con lui nel 1915.
La frequentazione di Luigi la
portò anche a conoscere il romanziere inglese Lawrence e
la sua amante Freida von Richthofen (divenuta poi sua
moglie), cugina di Manfred, “Il
barone Rosso”, futuro asso dell’aviazione tedesca. Lawrence
era infatti vicino di casa degli
Azzarini e amico del fratello di
lui, Ezechiele, a cui fece anche
da testimone di nozze. A Lawrence è intestata a Fiascherino “La baia di Lorenzo” col
nome con cui veniva affabilmente chiamato lo scrittore.
Mia madre morì nel 1976.
Ebbe quattro femmine e un
maschio. Io fui l’ultima: nacqui nel 1929 e restai a Tellaro
fino al 1952 quando mi trasferii ad Ameglia con mio marito
Pierino Pedrazzi.
Ho avuto tre figli Michela,
Maria Luisa, Giorgio e, buon
sangue non mente, le mie due
figlie sono insegnanti, una ad
Ameglia e una a Fiumaretta”.
D. Ha qualche documentazione dell’amicizia di
sua madre con Lawrence?
R. Ben poco. Mia madre
aveva una cassa di lettere,
scritti, appunti e varie testimonianze di Lawrence, che
ingenuamente regalò a giornalisti, conoscenti e anche a Mario Soldati. Ora non mi sono
rimaste che trascrizioni e il
suo libretto di poesie
“Malinconie di tramonto” del
1909. Alcune sue poesie e liriche sono state musicate. Una,
scelta dal maestro Bettinelli,
fu pubblicata dalla casa Ricordi e suonata alla radio.
Ci mostra poi la copia di
una lettera di Lawrence a un
suo amico inglese che riporta:
“La maestra di Tellaro verrà
oggi a parlarci del suo amore
per Luigi, il fratello di Ezechiele, che è il più bell’uomo
che io abbia mai visto maneggiare una chitarra. Qualche
volta vengono a suonare e cantare con noi, portando la chitarra…” e una copia di una
lettera scritta, sempre da Lawrence, alla sua mamma.
Livio Bernardini
Sandro Fascinelli
Vignetta di Irene Gennaro
America
Io festeggerò
solo quando
sarà chiamata
Cristofora
ANAGRAFE in luglio 2013
abitanti al 31 luglio
10.549
abitanti al 31 agosto 10.547
nati
3
morti
15
immigrati
24
emigrati
14
matrimoni
14
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LERICI IN… - ottobre 2013
Pagina 7
Il Santo protettore dei pubblicitari: Bernardino da Siena
Che Bernardino da Siena
sia passato da Lerici fa parte
della leggenda, ma che la compagnia dei Bianchi, congregazione che si rifaceva ai suoi
insegnamenti, scendesse dalla
Provenza in Liguria, è documentato negli Annali del Muratori, e nelle Croniche del
Sercambi che ne ricordano i
miracoli avvenuti in questi
luoghi. Bernardino, com’è noto, è considerato patrono dei
pubblicitari perché, è il caso di
dire, inventò un simbolo dai
colori brillanti che veniva posto in tutti i locali pubblici e
privati, contrapposto ai blasoni e stemmi delle famiglie e
delle varie corporazioni spesso
in lotta tra loro.
II simbolo, unico e inconfondibile, consiste in un sole
dorato raggiante in campo azzurro, nel quale risaltano le
lettere IHS, che sono le prime
due più l’ultima (secondo il
modo di fare le abbreviazioni)
del nome Gesù in greco. Del
trigramma sono date anche
altre spiegazioni, come l’abbreviazione di “In Hoc Signo
(vinces)”, il motto costantiniano, oppure di “Iesus Hominum
Salvator”. L’immagine, non è
da confondere con il “chrismon” (chi, ro) abbreviazione di
Cristo in greco.
L’uso del simbolo procurò al
futuro Santo accuse di eresie e
idolatria, specie da parte degli
Agostiniani e Domenicani, e
Bernardino, in dodici anni,
subì ben tre processi, nei quali
il francescano poté dimostrare
la sua limpida ortodossia, venendo ogni volta assolto, anche con il favore speciale di
papa Eugenio IV, che lo definì
“il più illustre predicatore e il
più irreprensibile maestro, fra
tutti quelli che al presente evangelizzano i popoli in Italia
e fuori”.
A Lerici in memoria del
Santo, negli anni che seguono
il 1450, anno i cui fu canonizzato dal papa Nicolò V, il sarzanese umanista e letterato
Tommaso Parentucelli, nasce
in memoria del Santo la chiesa, l’opera e la confraternita di
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LERICI IN… - ottobre 2013
San Bernardino e, sia tradizione o sia storia, sta di fatto che
gli abitanti di Lerici, da una
nota del 1638, donano alla
parrocchia di Serra, per gli
aiuti ricevuti nella costruzione
della chiesa di San Francesco,
il pulpito in ardesia, dal quale,
si dice che avesse predicato il
Santo. Il pulpito fu restituito a
Lerici successivamente
al
1965, dopo la demolizione della vecchia parrocchiale di San
Giovanni Battista.
Il simbolo, proprio di Bernardino, in marmo bianco, si
trova oggi con altri reperti, nel
muro esterno di Casa Doria
(nella foto). Forse è quello ritrovato da Pellegrino Gervasio
Carpanini in un luogo imprecisato di Lerici e ricordato da
Oreste Bardellini nelle sue
memorie. Il significato mistico
dei raggi serpeggianti era espresso in una litania: 1° rifugio dei penitenti; 2° vessillo
dei combattenti; 3° rimedio
degli infermi; 4° conforto dei
sofferenti; 5° onore dei credenti; 6° gioia dei predicanti; 7°
merito degli operanti; 8° aiuto
dei bisognosi; 9° sospiro dei
meditanti; 10° suffragio degli
oranti; 11° gusto dei contemplanti; 12° gloria dei trionfanti. Ritorneremo sull'argomento
per chiarire alcune curiosità.
Gino Cabano
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Pagina 8
Un angolo di storia da salvare: lo yacht Williamsburg
Christopher De Salvo e la mamma Grace DeAgazio davanti al
relitto del Williamsburg
Non molti sanno che lo
yacht “Williamsburg” del presidente americano Truman,
nonostante sia stato ultimamente anche il protagonista
del romanzo di Marco Buticchi
“Il respiro del deserto”, è ancorato nei cantieri “Navalmare”
al Muggiano di Lerici. È venuto qui in custodia giudiziaria
dopo il fallimento del cantiere
“Valdettaro” delle Grazie, probabilmente per il suo ultimo
viaggio, rifiutando le avances
del demolitore in attesa di trovare un acquirente interessato
al suo restauro.
Mia mamma Grace DeAgazio e mio papà Fulvio, che era
all’epoca il progect manager
della commessa, si conobbero
proprio in occasione del trasporto del Williamsburg da
Washington al cantiere delle
Grazie e stanno seguendo la
vicenda di questa nave con
trepidazione perché si sono
prodigati con tutta la loro passione per salvare questo pezzo
di storia che si sta ogni anno
sempre più deteriorando.
La Williamsburg fu varata
nel 1930, venne sequestrata
nel 1941 dalla Marina Militare e trasformata in nave da
guerra, pattugliò per tutta la
seconda guerra mondiale le
coste dell’Islanda.
Nel 1945 Truman fece ritornare la nave alla sua precedente struttura di yacht che
divenne così la sua Casa Bianca navigante dove vennero
prese importanti decisioni per
la politica mondiale quali:
il lancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki;
l’esame dei risultati della
Conferenza di Potsdam;
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LERICI IN… - ottobre 2013
pagna presidenziale del 1948.
Winston Churchill era particolarmente affezionato allo
yacht e nel 1952 si presentò a
bordo con l’uniforme del Royal
Yacht Squadroon. Tra gli altri
illustri personaggi che firmarono il “Guest Book” di bordo
si ricordano: Joseph Stalin, il
primo ministro inglese Clement Atlee, il presidente del
Messico Aleman e il primo ministro francese. Truman lo usò, inoltre, per le sue visite di
stato a Cuba, Portorico e alle
Isole Vergini.
Quando negli anni ‘60 Truman ne decise la vendita, il
suo successore Eisenhower
scelse d’impiegare la Williamsburg come nave oceanografica. Nel 1972 fu trasformata in
“ristorante galleggiante” a Filadelfia. Nei primi anni ’80 fu
acquistata da un'associazione
che voleva trasformarla in
museo. Ma alla fine fu venduta al Cantiere Valdettaro della
Spezia per curarne il restauro,
ma il fallimento del cantiere
ne pregiudicò la sorte.
Ora da questo piccolo giornale, capace però di raggiungere tutto il mondo tramite
Internet, lanciamo un ultimo
accorato appello per salvare
questo relitto della Storia.
Christopher De Salvo, collaborazione di Fulvio Desalvo
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Pagina 9
Duecento anni dalla nascita di Giuseppe Verdi
Il 2013 è l’anno del bicentenario della nascita di Giuseppe
Verdi (10 ottobre 1813 - 27 gennaio 1901), il maggior genio
operistico d’Italia, conosciuto,
onorato e celebrato in ogni angolo della terra e giustamente
inserito nel Pantheon della
Musica. Che Verdi sia stato un
“grande” lo testimonia il fatto
che non v’è teatro, istituzione o
associazione dove, nel corso del
corrente anno, non sia stata
rappresentata una sua opera,
oppure organizzati una conferenza, un dibattito, una tavola
rotonda, in suo onore.
Un coinvolgimento così diffuso e generalizzato, paragonabile per senso di patriottismo
soltanto a quello attuato per le
celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, nel
2011. Il confronto rende ancor
più significativo il ricordo, perché nella lunga carriera di Verdi, tra le 26 opere da lui composte almeno una dozzina hanno
un’impronta schiettamente patriottica. E gridare “viva
V.E.R.D.I.” durante le manifestazioni politiche divenne
un’abbreviazione convenzionale
per “Viva Vittorio Emanuele Re
D’Italia” e l’autore fu visto come un eroe dell’epica lotta per
l’indipendenza.
Nelle opere di Verdi il concetto di patria non è mai disgiunto da quello di famiglia e,
specialmente in quelle scritte
al culmine della sua potenza
creativa, trovano posto non solo
una fiumana travolgente di
melodie immortali, ma anche
un calibrato approfondimento
psicologico dei personaggi e una esplosione di sentimenti,
tutti mirabilmente distribuiti in
una ponderata varietà, compattezza e sinteticità.
Sentimenti che, a partire dal
Nabucco, ritroviamo magistralmente espressi nei lavori degli
“Anni di Galera” (da Ernani a
Stiffelio) e, soprattutto, nei capolavori della “maturità”, tutti
di straordinaria bellezza, quali
Rigoletto, Il Trovatore e La
Traviata (opere della “Trilogia
popolare”, tra le più amate e
rappresentate nel mondo), come pure in composizioni non
meno impegnative del calibro
di Macbeth, La Forza del Destino, Don Carlos e Aida, dove i
personaggi assumono rilievi e
caratterizzazioni più eleganti,
il linguaggio musicale diventa
più drammatico e complesso e
il godimento degli spettatori
raggiunge vette altissime.
Poi, quando il ciclo creativo
di Verdi, ormai ottuagenario,
sembrava concluso, eccolo sbalordire ancora il mondo con Otello e Falstaff, entrambe ispirate a Shakespeare e con Boito
autore dei libretti.
Infine, che dire della straor-
dinaria Messa da requiem dagli
stupendi contenuti contrappuntistici e dalla severa costruzione dei brani solistici e corali di
cui il “Dies irae” non è che un
esempio di folgorante veemenza?
Due parole ora sull’uomo
Verdi. Non ebbe vita facile: dovette lottare contro critici musicali spesso prevenuti, contro
censori di risibile ottusità, contro impresari, librettisti e cantanti sfacciatamente presuntuosi, nonché contro i pregiudizi sociali dei suoi stessi compaesani. Fu accusato di essere
orgoglioso al punto di restituire
una decorazione e taccagno al
punto da contare le uova ai
contadini. Invece, fu uomo molto generoso: lo testimoniano la
Casa di riposo per artisti eretta
a Milano a sue spese e le cospicue elargizioni di quattrini ai
familiari dei suoi librettisti
defunti Piave e Cammarano.
Per il resto parla la Storia.
A conclusione, una significativa frase del biografo verdiano
Carlo Gatti: “Il pubblico prova
soggezione di fronte a Bach e
Beethoven. Onora il divino Mozart. Spesso ammira Wagner.
Ma ama solo Verdi”. E quando
si ama è giusto festeggiare i
compleanni.
Tanto più se si tratta di un
bicentenario e il personaggio si
chiama Giuseppe Verdi.
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Le farmacie sono aperte dalle
ore 8.30 alle 12.30 e dalle ore
16.00 alle 20.00 (s. 26-10); chiuse i
festivi e lunedì mattina. La farmacia
di turno effettua il seguente orario
di apertura: dalle ore 8.30 alle ore
13.00 e dalle ore 15.30 alle 21.
La farmacia di turno nelle ore
di chiusura, e facoltativamente
dalle ore 19.30 alle 21, garantisce
il servizio a battenti chiusi con il farmacista presente in farmacia.
Alla ricerca dei luoghi nascosti del territorio
Il giorno di Ferragosto mi
sono fatto accompagnare da un
amico che ha vissuto da bambino a Pugliola per vedere le famose “vasche de Bonezoa” di
cui avevo molto sentito parlare
e letto grazie agli articoli di
Laura Baracchi pubblicati nel
2009/2010 su Lerici In. Sapevo
che l’antico lavatoio l’avevano
donato alla popolazione Helen
e William Percy Cochrane
all’inizio del ‘900.
Non voglio qui dilungarmi
su questa coppia di signori inglesi che alla fine dell’800 avevano acquistato, restaurato e
trasformato la grande villa Miniati Carnevale-Cochrane che
ha l’accesso in Via Militare 33,
proprio all’ingresso del centro
storico di Pugliola, ma vorrei
almeno far risaltare il loro ruolo di benefattori che il Comune
di Lerici nella seduta consiliare del 13 febbraio 1919 riconobbe conferendo a Percy la
cittadinanza onoraria.
Bonezzola, è meglio ricordarlo, è una località di Pugliola, ma noi per arrivare all’antico lavatoio siamo saliti verso
Cerri, subito dopo l’ex “trattoria dei Buongustai” e, proprio
ai confini con il territorio comunale di Arcola, abbiamo
preso un sentiero sulla nostra
destra. Pochi metri e ci siamo
trovati davanti alle due vasche, una frescura meravigliosa assicurata dalla folta vegetazione e dal getto d’acqua corrente che sbocca sopra una di
esse.
Le vasche sono ancora in
buono stato, manca completamente la copertura originale
che effettivamente oggi sareb-
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Dal 30 settembre al 7 ottobre
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Dal 7 al 14 ottobre farmacia
Giudici di Lerici,
Dal 14 al 21 ottobre farmacia
Padre Pio di Tellaro,
be inutile. Il luogo è stato ripulito di recente.
Il mio amico Gianfranco,
l’ho chiamato con il suo vero
nome di battesimo per mantenere l’anonimato perché lo conoscono tutti con un altro nome, mi ha raccontato delle tante donne, compresa sua madre,
che scendevano a lavare i panni e parlavano, cantavano, cercavano di alleviare la fatica
con il piacere di stare in compagnia.
A un certo punto del racconto Gianfranco è diventato serio, gli si sono inumiditi gli occhi di lacrime, ricordava lui
bambino quando proprio nei
giorni caldi d’estate si tuffava
con i suoi amici in quell’acqua
gelida: quello era il loro mare e
il loro campo di giochi estivo.
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Pagina 11
Domenico Cerrati
Giornate intense quelle fra l’8
e l’11 settembre per Domenico
Cerrati, l’infaticabile segretario
del premio “Città di Lerici”, giunto
alla sua 21ª edizione. Alla premiazione del concorso letterario
svoltasi domenica 8 al castello
erano presenti autori provenienti
da varie parti d’Italia; fra i vincitori anche poeti e scrittori locali
come Antonietta Aprile, Donatella Zanello, Sonia Isabel Calvo e
Piera Grassi di Lerici, Daniela
Zamboni di Ceparana, Fabiana
Del Bianco di Pitelli, Lino Mariotti
e Susanna Musetti di Sarzana.
La consegna dei premi è stata
effettuata dalla presidente Giuseppina Morelli, dai giurati Eliana
Ricordo di Falconara
Fu una vera e propria notte
di tregenda quella di giovedì
28 settembre 1922, dunque
di 91 anni e qualche giorno fa.
Sembrava proprio che il cielo fosse in grande collera con
la terra da tanti che erano i
lampi, i fulmini e le saette che
incessantemente squarciavano
una notte buia illuminandola
a giorno, ma di una luce sinistra, quasi maligna, incattivita per di più da una pioggia
incessante che flagellava ogni
cosa. Poi, più o meno alle tre
meno un quarto del mattino,
Bacchini, Daniela Bianconi, Raffaele Cavaliere, Roberto Centi,
Emanuele Fresco, Marco Mezzana, Pasquale Tanzini e dall’assessore Olga Tartarini. Presente
la vedova del pittore Carlo Caselli, sponsor del premio sin dagli
esordi. Ma mercoledì 11 Cerrati
ha anche presentato, presso la
Sala Consiliare del Comune e
nell’ambito dell’iniziativa “Aperitivo
d’Autore”, il proprio volume di
poesie “Meditazioni” (La Versiliana, ed. 2013).
Scrive Eliana Bacchini nella
presentazione: «Le poesie di Domenico Cerrati ne palesano la
tempra d’uomo, oltre che di poeta. Queste su “Meditazioni” ne
rivelano … l’amore per la natura
e per le sue creature, l’interesse
per l’introspezione …, l’anelito a
oltranza verso la felicità, l’innata
tendenza a non opporsi all’irrompere del sentimento ma a
lasciarsi piuttosto trasportare
dall’onda delle proprie commozioni.
Cerrati fa i conti col tempo,
con questa sua “gerla, ritenuta
ormai vuota”, nella quale però
scopre, con suo stesso stupore,
come un dono assolutamente
gratuito, una vigoria inattesa. È
l’energia vitale che sale dalle radici del tempo, dei ricordi, delle
tradizioni, e dalla consapevolezza che il presente è un anello
che raccorda (e dovrebbe farlo
saldamente) passato e futuro».
una folgore più velenosa delle
altre incendiò il deposito delle
polveri a Falconara, sopra San
Terenzo, dove erano custodite
migliaia di tonnellate di esplosivo. Fu un boato così enorme
e spaventoso che la gente in
tutto lo spezzino nel pieno di
quella notte annegata dal temporale si precipitò nelle strade
temendo fosse stata una scossa di terremoto tanto potente
da far tremare ogni casa.
A San Terenzo furono più
di mille i pezzi di ogni vetro di
finestra, né si contarono le case scoperchiate. Anche alla
Pertusola i tetti di molti capannoni si dissolsero e più
muri caddero lasciando solo
scheletri malconci dove prima
erano strutture solide.
Quando poi si fecero i conti,
oltre cento i morti, innumerevoli i feriti.
E fu polemica, giusta e sacrosanta. A Pagliari sei anni
prima era stata la guerra; ora
il caso fortuito e sciagurato.
Ma non era più pensabile
che si accumulassero depositi
di tale rischio presso i centri
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Templari e tavolieri in Lunigiana, una riflessione (2)
(segue dal numero di settembre)
Ogni schema rappresenta
geometricamente un aspetto
differente dell'universo o, se
preferite, la visione di un aspetto diverso della divinità. A
questo riguardo, Platone aveva
scritto sopra uno dei suoi libri,
il Cratilo, che per gli iniziati
dell'antica Grecia esisteva un
solo Dio e che gli dei erano
semplicemente degli aspetti
mostrati ai mortali. Per intenderci, Giove ne rappresentava
la potenza, Marte la forza,
Mercurio l'intelligenza, Venere
la bellezza e così via. Passano i
secoli, le civiltà compiono la
loro parabola lasciando in eredità soprattutto pietre incise,
spesso le opere su carta scompaiono o vengono distrutte.
Ma lo spirito che animava
quegli iniziati sopravvive anche nei giochi del popolo, a sua
insaputa, e viene raccolto da
confraternite che si affermano
successivamente.
Per farvi comprendere meglio quanto sia potente questo
modo di trasmissione dei
"misteri", pensate che buona
parte delle filastrocche più antiche che vengono recitate dai
bambini di tutto il mondo contengono in realtà messaggi per
iniziati. In fin dei conti, anche
Pinocchio è una fiaba scritta
da un massone, sia per intenti
educativi nei confronti dei piccoli che per descrivere in ma-
niera mascherata un percorso
iniziatico.
Adesso entro nel merito di
un particolare aspetto della
domanda rivoltami dai massoni, cioè cosa significano i tavolieri scolpiti o disegnati in verticale, apparentemente non
giocabili. Mi riferisco ai filetti,
quegli schemi di gioco che si
trovano dietro le scacchiere,
composti da tre quadrati concentrici, tagliati da una croce
che non interessa quello centrale. Esso ci riguarda da vicino, non solo perché ne sono
presenti parecchi esemplari nel
territorio della Lunigiana storica, ma anche perché collegato
alla tradizione templare.
Nel mondo pagano viene
spesso associato all'immagine
del labirinto e le tre cornici
quadrate assomigliano ad altrettanti ordini di mura di una
fortezza. In questo caso, esso
rappresenta le difficoltà degli
iniziati per superare le prove
che li condurranno verso gradi
superiori di conoscenza.
Con l'arrivo del Cristianesimo il significato non cambia di
molto, ma l'obiettivo finale muta e la trasformazione più significativa sta nel simbolo posto al centro del quadrato interno. Presso i pagani era il
Minotauro, simbolo delle forze
primordiali incatenate dalla
ragione umana; presso i Cristiani diventa il Redentore,
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raffigurato anche come la Gerusalemme Celeste. Con l'avvento dei templari viene cancellato qualunque simbolo e si
arriva ad una specie di sincretismo, ovvero ad un compromesso fra la forma pagana e il
contenuto cristiano. Nasce, così, quell'oggetto che viene chiamato da più parti "triplice cinta druidica", anche in riferimento alle origini remote di
San Bernardo, il primo "sponsor" dell'Ordine Templare. (fine)
Sergio Marchi
Templari in pillole
Ordine monastico-militare fondato
all’inizio del dodicesimo secolo, che
prende il suo nome dal Tempio di Gerusalemme, dove svolse il suo primo
incarico, quello di proteggere i pellegrini in Terrasanta.
Divenuto potente, grazie alle numerose donazioni di nobili e benestanti,
costruisce castelli non solo in Oriente,
per sostenere le Crociate, ma anche in
Occidente, specialmente in Francia,
dove ha origine. Aumenta ancora il suo
prestigio, grazie ad una amministrazione del patrimonio sempre all’avanguardia, nel campo agrario come in
quello commerciale. Le imprese militari, sostenute da grandi ricchezze bancarie, sono un alternarsi di episodi di
grandezza e di miseria morale, e questo sarà fatale all’Ordine.
Perduto l’ultimo avamposto in Palestina verso la fine del Duecento, si
rifugiano prima a Cipro, poi tornano in
Francia, Là, il re Filippo, approfittando
di una falsa accusa di eresia, li farà
incarcerare per appropriarsi dei loro
beni e poco tempo dopo il Papa dichiarerà il loro scioglimento. Il rogo degli
ultimi dignitari dell’Ordine nel 1314, ne
sancirà la fine.
Ristorante
Il Gambero nero
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Boy Scout 25 buone azioni da imparare e praticare
Gli Scout sono in campo da
oltre cent’anni ma non li dimostrano: era il 1907 quando Baden-Powell dette vita in Inghilterra a questo dirompente
modello educativo. Presenti in
tutto il mondo, continuano a
rappresentare anche in Italia
uno dei punti di riferimento
più robusti ancora offerti ai
giovani desiderosi di sperimentare forme significative di
aggregazione sociale e di esperienza personale basate su valori non consumistici, non individualistici.
Ecco i 25 punti stabiliti
che sono la base dell’organizzazione:
• AMA e RISPETTA l’ambiente
• SVILUPPA il senso pratico
• APPREZZA il fascino della
natura
• PREOCCUPATI del bene
del Pianeta
• RISCOPRI il turismo lento
• OBBEDISCI non in senso
militare
• SVILUPPA una forte adattabilità
• PRENDI decisioni
• RELAZIONATI con gli altri
• RISPETTA e FATTI ascoltare
• SCOPRI te stesso
• IMPARA l’autocontrollo
NON essere meteoropatico
FORMA il carattere
• IMPARA a cucinare
• DIVENTA un buon cittadino
• CRESCI scaltro
• PONDERA i giudizi
• IMPARA a viaggiare con
poco
• RECUPERA la manualità
• IMPARA a costruire con le
mani
• SII amico di tutti.
Come sono organizzati
gli scout:
Lupetti-Coccinelle (8-11
anni), Guide-Esploratori (1216 anni), Rover-Scolten (17-21
anni), Comunità e Capi (dai 21
anni).
Il motto dei Lupetti è “del
nostro meglio”,
il motto delle Coccinelle è
“eccomi”,
il motto delle Guide e degli
Esploratori è “siate pronti”,
il motto dei Rover è “servire”.
Lo scoutismo è una formidabile scuola nella natura. La
doccia impari a farla con poca
acqua e quella poca è fredda.
Nelle tende non c’è l’energia ci sono lampade a gas o
torce a ricarica manuale.
Ho ancora caro il ricordo e
viva l’emozione di quando accompagnavo al raduno setti•
•
manale Andrea, il piccolo di
casa, ed era un Lupetto così
fiero, le tende montate al limite del bosco e tutti i frenetici e
ben organizzati preparativi
per rendere il “campo” accogliente.
Io come genitore ero serena
e tranquilla nel vedere in tutti
così tanta disponibilità e sano
cameratismo.
La forza dello scoutismo sta
nella capacità di trascinamento che possiedono i valori proposti, assolutamente indipendenti da ideologie politicoreligiose: tolleranza, dialogo,
libertà, non-violenza.
Credo che educare i ragazzi
al dialogo e alla difesa del pianeta sia qualcosa che, se non
esistesse, dovremmo inventare. In fondo lo scoutismo fa
accettare ai giovani modelli
educativi da Anni Cinquanta,
rigorosi ma tolleranti. Modelli
che, se i genitori di oggi provassero a imporre, creerebbero
rabbia, litigi, tensione e otterrebbero scarsi risultati. Una
delle caratteristiche degli
Scout è imparare a creare giochi e attrezzi con quello che
offre la natura. Niente playstation. La divisa è uguale
per tutti, ricchi e poveri, maschi e femmine. È l’esercito
pacifista, le giovani marmotte
(Continua a pagina 15)
VOGLIA DI PANE da Mandy Maya
ANGELA GHERARDI
in piazza C. Battisti,13 LERICI
Cell. 393-5677384 - ore 7.30 - 20.30
Se n’è andata in punta di piedi, subito
dopo Ferragosto, all’età di 71 anni.
È stata per tanto tempo docente di lettere alla “F. Poggi”, condividendo con il marito la passione per l’insegnamento.
Intorno alla sua famiglia, alle sue due
figlie si stringe il personale tutto dell’Istituto Comprensivo che di Angela ricorda
non solo la professionalità ma anche tutte
quelle doti umane che il suo solare sorriso
lasciava trapelare.
Un nuovo modo di gustare il pane…
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A LERICI TUTTO L’ANNO…
LERICI IN… - ottobre 2013
he
ug
i
c
ac
birra
vino e
Pagina 14
(Continua da pagina 14)
del terzo millennio, che da oltre un secolo trascorrono vacanze e tempo libero tra riunioni e campi estivi .
Come faceva un raffinato
scrittore come Bernard Show
a definire gli scout “un gruppo
Vuoi saperne di più?
di bambini vestiti da cretini,
Federazione Italiana scouguidati da un cretino vestito
tismo
tel. 06-68134716
da bambino? Forse gli c’è voluwww.scouteguide.it
to del tempo e maggior conoscenza del fenomeno per ricreRita Cortese
dersi: almeno lo spero per lui!
Scoutismo per ragazzi, che cosa è?
intervista a
Michele Battistelli
di Gabriella Molli
Michele Battistelli ha 21
anni, vive a Tellaro e studia
informatica all’ Università di
Pisa. Da ben tredici anni frequenta il gruppo Scout di Lerici. La passione per lo scoutismo gliela ha trasmessa il padre Cesare, che nella comunità di Tellaro svolge un ottimo
lavoro per la ricerca e la diffusione di quell’identità religiosa
di cui è sensibile portatore.
E’ uno studioso di storia e
tradizioni di Tellaro e ha raccolto importanti testimonianze
da trasmettere ai giovani come suo figlio.
Chiediamo a Michele:
D. Perché hai scelto questa lunga frequentazione
dello scoutismo e cosa ha
rappresentato e rappresenta per te?
R. E’ l’esperienza più coinvolgente che abbia mai provato. Per dodici anni ho vissuto
sulla mia pelle l’intera proposta scout fatta dall’ associazione Agesci tramite le “branche”
dei lupetti & coccinelle, esploratori & guide e rover & scolten. E ora, da un anno a questa parte, mi trovo a essere io
stesso a riproporre, come “capo”, questo che ritengo essere
un “grande gioco”.
D. Solo un grande gioco
o qualcosa di più?
R. E’ vero: più che un grande gioco, è una linea di vita.
D. Ti sembra dunque una opportunità quella che
hai avuto?
R. Una grande opportunità. Sono sempre stato fiero di
aver avuto la gioia di vivere
momenti comunitari così intensi. E’ un altro modo di vivere la realtà sentendoti su una
strada giusta.
D. La famiglia, i luoghi
della formazione, che cosa
c’è di diverso in questa opportunità?
R. Credo fermamente nella
proposta scout dell’Agesci per-
ché sono convinto che sia anche una grandissima occasione
di crescita. Sento che aiuta a
diventare davvero uomini e
donne “importanti” nella società di oggi.
D. Che cosa intendi per
importanti?
R. Ti insegna a dare un
contributo per migliorare il
mondo. Perchè nel momento
in cui si è buoni, puliti, giusti,
il mondo può cambiare. Diventare “importanti” significa essere persone che contano davvero in questo cambiamento.
Che sanno scegliere liberamente e sanno indicare una
traccia precisa per rendere il
mondo migliore. E poi essere
scout significa imparare a conoscere Gesù quale “Maestro
di vita”, vero e sincero compagno di un percorso. E questo ti
dà una grande forza dentro.
D. Tu ora sei alla guida
di un gruppo. Cosa provi?
Dentro l’Agesci cosa vuoi
che un ragazzo possa trovare? E un bambino?
R. Per ambedue, soprattut-
Ristorante
del Molo
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(Continua a pagina 16)
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(Continua da pagina 15)
BOY SCOUT
fa maturare e acquisire nel
contempo strategie senza competitività. Io seguo questo
principio fondamentale: lo scoutismo, come diceva il fondatore Lord Baden Powell, è un
grande gioco. Ma soprattutto è
un grande dono.
to, voglio prima di tutto che vi
siano occasioni uniche per vivere autentiche esperienze di
vero e sano divertimento. E
avventure entusiasmanti da
vivere nella bellezza della natura, scoprendo il nostro meraviglioso territorio. Camminare insieme è una delle consuetudini dello scoutismo. Ma
quello che per ragazzi e bambini è, a mio avviso, un vero
dono ritengo sia lo spirito di
comunità coinvolgente e accogliente in cui è possibile vivere
una grande qualità della vita:
quella che dà il sentirsi davvero accettato come membro di
Un gruppo di Scout lericini
una grande famiglia.
D. Hai un messaggio da
E voglio segnalare per
quanto riguarda i bambini inviare?
che il clima di gioco sereno li
R. Invito tutti i ragazzi del
LERICI IN… - ottobre 2013
ORARIO SS. MESSE
Local it à Prefestivo
(ora leg.)
Leri ci
(*San Rocco)
S. Francesco 18.30
Festivo
(ora leg.)
(*8.30) 10.00
11.30, 18.30
S.Terenzo 18.30
8.00 - 10.30
18.30
Tellaro
19.00
11.00
La Serra
18.00
09.00
Pugliola
17.00
10.00
18.00 (S. Giorgio)
Pozzuolo
9.15
Calevo Nestore & F. s.r.l.
Calevo Prefabbricati s.r.l.
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19030 Romito Magra
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GRUPPO CALEVO
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nostro territorio, di età compresa tra gli 8 e i 21 anni che
desiderano gustare questa
fantastica avventura, a lanciarsi in questo gioco. Il nostro
gruppo Lerici1 è sempre pronto ad accoglierli.
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ottobre 2013 / anno 6 - numero 10