Ripasso Letteratura Italiana Ottocento
Prof. Luigi Gaudio
Il neoclassicismo
• Introduzione sui classicismi settecenteschi
• Il ‘700 è il secolo del “ritorno all’ordine”; infatti, dopo
un’epoca di sfrenata licenza qual era stata quella
barocca, si sentì il bisogno di ritornare alla classicità. In
ambito letterario, al contrario che in quello artistico dove
si parla solo di neoclassicismo, si incontrano tre correnti
differenti tutte che si rifanno al classico:
Il neoclassicismo
• la poesia Arcadica, che vede come principale esponente
il Metastasio, autore di melodrammi;
• l’Illuminismo, il cui maggior esponente in ambito italiano
fu il Parini;
• il Neoclassicismo.
Tendenze del neoclassicismo
• Il neoclassicismo si sviluppa a partire dagli anni ’70-’80
del XVIII secolo e prosegue almeno in forma epigonica
fino ai primi due decenni dell’ottocento (soprattutto nel
campo delle arti figurative).
• È una corrente stilisticamente e formalmente unica, ma
ideologicamente polivalente e pertanto si tende a
dividerla in quattro tendenze diverse:
Tendenze del neoclassicismo
• neoclassicismo reazionario/archeologico/romano: si
afferma a Roma (per cui l’appellativo di romano),
capitale dello stato della Chiesa che era in quel periodo
spaventata dal diffondersi del pensiero illuminista e dalla
sua affermazione.
Tendenze del neoclassicismo
• Assumendo posizioni difensive, la Chiesa incoraggia i
suoi intellettuali ad un interesse verso il classico che si
sviluppi esclusivamente sotto la forma archeologicaerudita di un collezionismo feticista. Lo scopo della
Chiesa era quello di allontanare gli intellettuali
dall’attualità politica e dal diffondersi delle minacciose
filosofie francesi.
Tendenze del neoclassicismo
• Neoclassicismo rivoluzionario: nel corso degli anni ’80, in
Francia il neoclassicismo e in altri paesi influenzati da
essa, assunse una valenza rivoluzionaria, la cui
propaganda fu veicolata dalla classicità.
Tendenze del neoclassicismo
• L’assunzione di un armamentario stilistico attinto alla
classicità è evidente anche nelle architetture della
Francia rivoluzionaria ispirata a quella della Roma
repubblicana, o nei dipinti del David che celebravano le
virtù rivoluzionarie tramite exempla emblematici tratti
dalla romanità.
Tendenze del neoclassicismo
• Neoclassicismo napoleonico/monumentale: si sviluppa
dopo la rivoluzione francese e si differenzia da quello
rivoluzionario perchè attinge i suoi modelli dalla Roma
imperiale (v. architettura e scultura imperiale).
Tendenze del neoclassicismo
• Neoclassicismo utopistico/idealistico/romantico: è il più
importante in campo letterario. I suoi esponenti
vagheggiavano utopie sociali, anche in relazione con gli
eventi storici contemporanei (in primis la Rivoluzione
francese che, in apparenza, aveva avuto un esito
fallimentare), nutrendosi di valori della classicità;
Tendenze del neoclassicismo
• in particolare identificavano la Grecia del mito come il
luogo idealizzato in cui ci fossero le condizioni per il
raggiungimento della felicità. L’appellativo “romantico”
deriva dall’ansia, comune ai neoclassicisti e ai romantici,
di proiettarsi in un altrove migliore; il pensatore di
raccordo tra utopismo neoclassico ed utopismo
romantico è Rousseau, illuminista francese anomalo che
ispirerà i romantici:
Tendenze del neoclassicismo
• la sua antropologia ideale, infatti, prevede il ritorno allo
stato di natura (e la razionalizzazione della società,
vagheggiata dagli illuministi, deve passare da ciò; è
questo a renderlo unico); la figura dell’uomo delineata
dall’utopia della Grecia del mito presenta molte
somiglianze con l’uomo di Rousseau.
Winckelmann
• Il neoclassicismo trova il suo teorico di riferimento nel
Winckelmann, uno studioso tedesco di arte
contemporanea, che visse gran parte della vita a Roma,
a cavallo tra la prima e la seconda metà del settecento.
Già in un testo del 1755, “I Pensieri sull’Imitazione
dell’Arte Greca”, aveva individuato negli artisti della
classicità, il modello per quelli moderni;
Winckelmann
• nel 1764 pubblicò, invece, “La Storia dell’Arte
nell’Antichità” e, a partire da questo evento, molti
studiosi fanno iniziare il movimento neoclassico. Il
Winckelmann, chiaramente, si occupava di arti figurative,
ma le sue riflessioni vennero ben presto estese anche
all’ambito letterario.
Winckelmann
• Lo studioso tedesco riassunse le caratteristiche
fondamentali dell’arte classica nella seguente formula:
“La nobile semplicità e la calma grandezza”. Il primo
sintagma si riferisce all’eleganza di quest’arte, che
deriva essenzialmente dalla sua semplicità; il secondo,
invece, rimanda ad un significato più profondo:
Winckelmann
• il Winckelmann pensava che l’arte greca veicolasse
sempre un messaggio di tipo etico, quello secondo il
quale l’uomo, pur accettando la componente emozionale
della sua natura, debba costantemente esercitare un
controllo razionale sulle proprie passioni in modo da
mantenere equilibrio interiore e serenità d’aspetto.
Winckelmann
• L’artista contemporaneo, quindi, non deve limitarsi ad
imitare le forme dell’arte classica, ma deve accettare e
far propri i suoi valori, sentiti come ancora attuali, ed
esprimerli nelle sue opere.
Winckelmann
• D’altronde, tutti i classicismi della storia, o almeno quelli
artisticamente migliori, non si limitarono a riprendere un
campionario formale, ma rielaborarono i valori del modus
vivendi dell’antichità.
Winckelmann
• Winckelmann ci chiarisce la sostanza dei suoi pensieri
proponendo due esempi attinti dall’arte scultorea:
• 1.
il Laoconte: nel momento del maggior dolore ha
sì un’espressione dolente ma non di disperazione, quindi
controllata;
Winckelmann
• 2.
l’Apollo Sauroctono (o del Belvedere): ritratto
subito dopo la battaglia vittoriosa contro il pitone
(sauroctono), ha il volto perfettamente sereno se non per
una leggera increspatura, unico segno che tradisce la
passione dell’ira.
• Tutto ciò si può anche riferire anche al concetto della
Kalokagathia, secondo il quale il “bello”si fa sempre
veicolo del “moralmente buono”.
Ugo Foscolo (fine 1700)
• Personalità caratterizzata da individualismo e
inquietudine
• PENSIERO - Visione fatalistica e pessimistica della vita:
la morte è l’unica dispensatrice di pace, unico rimedio al
male dell’esistenza
• Accanto vi è la speranza di giustizia , sentimento del
progresso (illusioni).
OPERE
• Ultime lettere di Jacopo Ortis: passione d’amore e
disperazione per la patria asservita
• Odi e sonetti: materia etico-amorosa-politica
OPERE
• I Sepolcri: l’occasione è il decreto di Napoleone del 1804
che dichiara il seppellimento dei cadaveri fuori i comuni.
Secondo il Foscolo vi è in esso l’offesa all’illusione
creata dal sepolcro per cui il superstite può credere di
vivere con il morto
• Le Grazie: è necessario cantare la bellezza come
redentrice dell’uomo.
Romanticismo (prima metà
del 1800)
• Vasto e complesso movimento nato in polemica con
l’Illuminismo. Esso abbraccia tutti gli aspetti della
società: fede nei valori irrazionali, tradizionali, fantasia,
sentimento.
Alessandro Manzoni
• La poesia che si ispira al vero, che ha per fine l’utile,
l’educazione del popolo
• Polemica contro la forma troppo elaborata della
tradizione
• Problema della lingua: necessità di colmare la lingua
scritta e la lingua parlata
• La creazione del romanzo moderno.
Giacomo Leopardi
• Meditazione desolata e pietosa della condizione umana
• Affermazione della dignità umana
• Opposizione al destino e solenne messaggio fianle di
solidarietà fra gli uomini ( La Ginestra)
Giacomo Leopardi
• Zibaldone: meditazione
• La Natura maligna: vista come ostile e crudele
• A causa della sua legge di distruzione e di
riproduzione all’uomo è negata la felicità
• (Idilli).
Scapigliatura milanese
•
•
•
•
•
(Milano intorno al 1860)
Autori: Praga, Tarchetti
Anticipa i temi del Verismo
Ripudio dell’idealismo risorgimentale
Reclamo del diritto di vivere secondo il proprio
individuale creativo.
Naturalismo (Francia 1860)
• Autori: Zola, Balzac
• Interesse e culto per il vero, descrizione del vero , quello
meno noto come il deforme, il brutto, l’anormale
• Impiego di un linguaggio parlato dimesso, che attinge le
parole dal dialetto e dall’uso quotidiano.
Giovanni Verga
• Novelle: attenzione al popolo meridionale, attenzione nei
confronti degli oppressi e degli sfruttati
• I Malavoglia e Mastro don Gesualdo: vita come lotta
(i vinti).
• Fatalismo
• Ideale dell’ostrica.
Giosué Carducci (1860-80)
• Il poeta sa farsi voce universale, guida degli uomini
• Coerenza con idee classiche e tradizionali della
tradizione letteraria, ma nello stesso tempo aperto ad
esigenze di rinnovamento in senso realistico (in questo
influenzato dalla Scapigliatura milanese)
Giosué Carducci (1860-80)
• A volte raggiunge toni troppo retorici
• Opere: Odi Barbare, Rime Nuove (San Martino).
Decadentismo (fine 1800)
• Opposizione al Verismo
• Rivalutazione dell’intuizione, del sentimento, della
coscienza religiosa, ripresa della polemica romantica
dell’illuminismo
• Valore della soggettività e della spiritualità come attività
libera e creatrice
Decadentismo (fine 1800)
• La Natura è muta e si trasforma
• Lo Spirito è protagonista ed interprete della Natura
• Esigenza di evasione, di abbandono al sogno, rinascita
del senso del mistero che tutto avvolge
• Alternarsi di disperazione e di speranza
Gabriele D’Annunzio
• Il Piacere: ideale di vita elegante e raffinata
•
Amore della parola, vista come forma e
musicalità
•
Mito del superuomo.
Giovanni Pascoli
• Myricae: sgomento nei confronti del mistero
•
Descrizione della natura
•
Il poeta è simile al fanciullino.
Scarica

power point utilizzato per la lezione