Il Neoclassicismo Caratteri generali Il Neoclassicismo è un movimento artistico e letterario che si sviluppa tra la seconda metà del Settecento e i primi decenni dell’Ottocento. 1) Riceve impulso da Johann Winckelmann nel suo celebre libro STORIA DELL’ARTE DELL’ANTICHITA’ nel 1764 2) Incarna gli ideali dell’Illuminismo: la ragione è fonte di conoscenza di principi universali e regole quindi di equilibrio, armonia e regola. 3) Trova corrispondenza con gli ideali della contemporanea Rivoluzione francese (1789) i cui esponenti ammirano i classici per i loro ideali di odio per la tirannide e amore per la libertà. J. J. Winckelmann, teorico del Neoclassicismo 1.Parla di ritorno all’arte classica, come modello di ineguagliabile perfezione a cui tutti gli artisti per raggiungere l’eccellenza devono ispirarsi e del canone ideale del bello come «nobile semplicita’» e «tranquilla bellezza». 2. Sostiene che l’opera d’arte deve superare l’agitarsi delle passioni umane perché solo in stato di armonia e riposo è possibile cogliere il vero carattere dell’anima. 3. Trae e a sua volta dà’ impulso a ricerche archeologiche e turismo culturale (interesse per l’arte greca e romana). Leocare, Apollo del Belvedere Ritrovamenti archeologici delle città romane seppellite dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. (Ercolano 1738 e Pompei 1748) 1. Gran tour, viaggio culturale in Italia per osservare le antichità romane ritratte nelle incisioni di Giovan Battista Piranesi (1720-78) 2. Nascita delle accademie artistiche, che organizzavano esposizioni finanziate dallo stato (Salon a Parigi) 3. Nascita del museo: Museo Capitolino British Museum Galleria degli Uffizi Louvre Roma Londra Firenze Parigi 1734 1753 1769 1793 Neoclassicismo in letteratura Caratteri generali Anche i poeti neoclassici come gli artisti considerano le opere della letteratura greca e latina come modella di insuperabile perfezione che tentano - di tradurle cercando di restituire tale perfezione - oppure si ispirano ad esse riproducendo i generi e le forme della poesia antica come la satire e l’ode Negli argomenti fanno largo uso di miti e personaggi classici, ma si interessano comunque anche al loro tempo, In ogni caso, anche quando parlano di avvenimenti recenti come i primi viaggi in mongolfiera o le imprese napoleoniche , li trattano paragonandoli alle imprese omeriche o trasfigurandoli in eroi mitologici. I poeti si rivolgono a un pubblico colto e aristocratico in grado di cogliere i riferimenti classici. Per loro l’imitazione è emulazione, cioè una gara di bravura con il modello per tentare di superarlo. I generi letterari più coltivati furono quelli tradizionali della classicità: Vittorio Alfieri fece rivivere la tragedia, ambientando le sue storie nel mondo antico. Il maggiore scrittore neoclassico italiano fu Vincenzo Monti, che tradusse in endecasillabi sciolti l'Iliade di Omero, completata nel 1810. Sempre in Italia Ugo Foscolo scrisse, oltre a un romanzo che manifestava una sensibilità preromantica come Le ultime lettere di Jacopo Ortis (1802), due odi allegoriche neoclassiche (A Luigia Pallavicini caduta da cavallo, del 1799, e All'amica risanata, del 1802) e, a conclusione della sua carriera poetica, le Grazie, poema rimasto frammentario, dedicato a tre divinità minori che secondo la mitologia classica sono al seguito di Venere. Nelle Prose e poesie campestri (1788 e 1817), Ippolito Pindemonte celebrò "piaceri eruditi e tranquilli" sullo sfondo di uno scenario campestre. Neoclassicismo in arte Antonio Canova, Amore e Psiche (1787 - 93) • tema mitologico tratto dall’Asino d’oro di Apuleio • azione sospesa al culmine • equilibrio ottenuto mediante composizione geometrica impostata su una X • visione non solo frontale • levigatura del marmo reso quasi trasparente. Antonio Canova, Paolina Borghese (1804 - 1808) • commissionata dal principe Camillo Borghese • ritratto divinizzato: Venere con in mano il pomo datole da Paride • adagiata su un’agrippina (divano con un solo bracciolo) • strato di cera sciolta rosata per esaltare l’incarnato Antonio Canova, Ebe (1816-17) • soggetto mitologico originale • realizzato in quattro versioni • uso di bronzo dorato per coppa, calice, collana e nastro in testa • patina dorata mista a cera per le parti nude • esaltazione del movimento e della calma compositiva delle statue antiche. Antonio Canova, Monumento funebre a Maria Cristina d’Austria (1798 - 1805) • commissionato dal principe Alberto di Sassonia • poetica celebrata nel carme Dei Sepolcri di Ugo Foscolo (1806) • forma piramidale: senso ascensionale tratto dai monumenti funebri antichi • corteo funebre con le virtù della defunta Jacques-Louis David, Il giuramento degli Orazi (1784-85) • soggetto tratto dall’Horace di Corneille e da Tito Livio • episodio non realmente accaduto • caratteristiche accademiche: linearismo, contorni netti, geometrismo prospettico, plasticità delle figure, ombre nette • separazione tra uomini (fermezza) e donne (sentimentalismo) • architettura classica Jacques-Louis David, La morte di Marat (1793) • commissionato dalla Convenzione • santificazione laica di un eroe della rivoluzione • l’ambiente scarno e povero indica l’austerità degli ideali di Marat • richiami a Caravaggio Jacques-Louis David, La morte di Marat (1793) modello iconografico: Cristo morto Michelangelo Raffaello Caravaggio David Neoclassicismo • commissionato dal re di Spagna Carlo IV • tre copie volute da Napoleone • arte come propaganda politica • gesto eroico che preannuncia gli ideali romantici. Ritratto di Madame Récamier (1800) La moda neoclassica L'imitazione dei modelli dell'antichità corrispose alla volontà di recuperare non soltanto le antiche forme di bellezza, ma anche la razionalità e l'equilibrio morale che quelle forme esprimevano, partecipando in questo degli ideali tipicamente illuministici. La classicità, soprattutto greca, fu vista come una mitica età dell'oro, in cui l'umanità viveva in armonia con la natura ed il bene coincideva con la bellezza. Il neoclassicismo vagheggiò un "bello ideale" nitido, raffinato, lontano dalla passione. Ma poi finì per avvicinarsi a posizioni romantiche quando predominavano l’ansia di evasione e la nostalgia del passato. L'esigenza di creare un punto di riferimento e d'ordine fra i grandi sconvolgimenti dell'epoca, generò un neoclassicismo scenografico, di composta bellezza, largamente adottato in epoca napoleonica, che divenne moda e improntò anche l'architettura, l'arredamento, l'abbigliamento.