DORMIRE BENE PER VIVERE MEGLIO Igiene del sonno e Sostanze Naturali:evidenze scientifiche e cliniche di efficacia L’EVOLUZIONE DELLA FITOTERAPIA Indice Dormire bene ci aiuta a vivere meglio Che cosa è il sonno pag. 3 Perché si dorme? Sta meglio chi dorme bene pag. 5 pag. 6 Quando dormire è un problema I disturbi del sonno non sono tutti uguali Esistono disturbi del sonno da considerare “normali”? pag .11 pag.13 I rimedi a cui ricorrere quando si dorme male Un buon riposo si può costruire anche durante il giorno: semplici regole per dormire bene pag.16 Le piante medicinali per favorire il sonno e il rilassamento pag.19 I farmaci per il sonno pag.21 La Melatonina pag.22 Sedivitax: efficacia testata clinicamente pag.23 Sedivitax la linea Aboca per favorire un sonno riposante pag.28 Dormire bene ci aiuta a vivere meglio Che cosa è il sonno II sonno nel passato è stato definito come una periodica interruzione dello stato di veglia e generalmente si pensa che esso rappresenti un sorta di attesa passiva interposta tra le tipiche attività fisiche e mentali della veglia. Al contrario oggi sappiamo che il cervello durante il sonno è tutt’altro che a riposo, che ha un’attività piuttosto intensa differenziata nelle diverse fasi REM e non-REM e che la sua attività metabolica è superiore allo stato di veglia, come documentato dal maggiore consumo di ossigeno. Quello che ancora non conosciamo in tutti i dettagli sono le particolari funzioni svolte dal sonno, anche se c’è generale consenso sulla la sua grande importanza per favorire l’equilibrio fisico e neuropsichico della persona: durante il sonno il corpo e la mente riposano, le informazioni apprese vengono consolidate ed anche l’umore migliora. Altrettanto interessante poi quanto scoperto nella donna in età fertile per la quale il sonno è importante anche per il mantenimento degli equilibri ormonali e della capacità riproduttiva. 3 L’architettura del sonno Fino alla metà del secolo scorso si pensava che il sonno fosse un fenomeno unitario, fisiologicamente passivo e con funzione essenzialmente ristoratrice. Solo nel 1953 si riuscì a dimostrare grazie a registrazioni elettroencefalografiche (EEG) che il sonno è composto in realtà da differenti stadi che compaiono in una sequenza caratteristica durante la notte. Il ciclo sonno-veglia nell’uomo è costituito da tre fasi maggiori: la veglia, il sonno ad onde lente o sonno nonREM, ed il sonno con movimento oculari rapidi o sonno REM. Sonno REM e sonno non-REM si alternano in maniera ciclica durante tutto il tempo passato a dormire e, sebbene non sia ancora chiaro perché questo avvenga, è noto che l’assenza degli stadi del sonno o l’irregolarità degli stessi sono associate a disturbi del sonno. Il sonno non-REM è costituito da 4 stadi ed è caratterizzato da un profondo stato di addormentamento. Durante la prima ora dopo essersi coricati si scende progressivamente nei successivi stadi del sonno non-REM. Questa fase rivela un calo generale dell’attività del cervello, del tono muscolare, diminuiscono i movimenti corporei, la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca, il respiro, l’attività metabolica e la temperatura. È la fase di recupero dell’organismo. Dopo un periodo di sonno a onde lente si passa nella fase del sonno REM. L’attività cerebrale è in estremo fermento, aumenta la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca e il metabolismo raggiungono quasi i livelli dello stato di veglia. Inoltre come indicato dall’acronimo (REM Rapid Eyes Movement = Rapidi movimento oculari) questo stato del sonno è caratterizzato da rapidi movimenti degli occhi. In questa fase si sogna. Il cervello è bombardato da stimoli che non provengono dall’esterno bensì dal suo interno. Questa è la fase dove si elaborano le informazioni acquisite durante il giorno e si consolidano i ricordi. VEGLIA non REM-1 REM non REM-2 non REM-3 non REM-4 TEMPO/ore 1 am 2 am 3 am 4 am 5 am 6 am 7 am Dal grafico si evince il susseguirsi degli stadi del sonno. I cicli durano circa 90’ e si ripetono 4-6 volte durante la notte. Nelle prime ore del sonno predominano gli stadi non-REM 3 e 4, nell’ultima metà della notte lo stadio non-REM 2 ed il sonno REM. 4 Perché si dorme? Per sentirsi freschi e riposati durante il giorno e quindi pronti ad affrontare adeguatamente gli impegni quotidiani, la maggior parte delle persone adulte ha bisogno di dormire per 7-8 ore ogni notte, anche se vi sono differenze individuali per cui ad esempio alcune persone vivono bene dormendo solo pochissime ore. Il bisogno di sonno è molto maggiore nei bambini (i neonati dormono circa 17 ore) mentre è noto che andando avanti con l’età si tende a dormire meno profondamente e per periodi più brevi. Il sonno è presente in tutti i mammiferi e, probabilmente, in tutti i vertebrati. Noi tutti proviamo un profondo desiderio di dormire dopo un lungo e forzato periodo di veglia e, come evidenziato anche da numerosi studi, una prolungata astinenza dal sonno può avere esiti davvero dannosi per la salute. Passiamo dormendo circa un terzo della nostra esistenza e il sonno ci è così tanto indispensabile da non potergli resistere, ma nonostante questo le ragioni per cui si dorme restano ancora in parte da comprendere, e come sostenuto da numerosi studiosi, riuscire a spiegare perché si dorme è una delle più grandi questioni ancora aperte della biologia. Sulla base di quanto possiamo osservare analizzando le conseguenze della mancanza di sonno (stanchezza, scarsa concentrazione e memoria, riduzione della capacità di giudizio, alterazione dei tempi di reazione, del tono dell’umore e di altre funzioni fisiologiche) potremmo affermare che durante il sonno: A) Il corpo recupera Per riuscire a far fronte ai bisogni energetici e metabolici dello stato di veglia durante il sonno si svolgono le seguenti funzioni: 1. Funzione termoregolatrice e di conservazione dell’energia 5 (riduzione del dispendio energetico per mantenere costante la temperatura); 2. Riposo e recupero (ripristino dei processi fisiologici e biochimici, sincronizzazione dei bioritmi essenziali per la salute, riduzione dei livelli degli ormoni dello stressadrenalina e cortisolo, riduzione del metabolismo) b) Il cervello e le funzioni mentali si ricaricano 1. Consolidamento delle informazioni apprese durante la veglia 2. Recupero e ottimizzazione delle performance cognitive 3. Stabilizzazione e regolazione del tono dell’umore migliorando e riducendo i livelli d’ansia e irritabilità 4. Plasticità neuronale (miglioramento della efficacia della trasmissione) Qualunque sia la ragione del dormire è evidente che il sonno negli uomini è necessario per vivere bene, per garantire il “funzionamento” del proprio corpo e per la propria sicurezza. Sta meglio chi dorme bene Un sonno regolare è utile per favorire il funzionamento appropriato dell’organismo e per una buona qualità della vita. L’organismo ha bisogno di pause e di riposo per poter svolgere attività di recupero e rilassamento. Quando si vuole essere produttivi nel lavoro come nello studio non c’è niente di meglio da fare se non una bella dormita. Questa favorirà la concentrazione e l’apprendimento e promuoverà i processi di memorizzazione. Dormire bene contribuisce inoltre al benessere che alimenta il desiderio di vita, è importante per favorire le relazioni sociali svolgendo un’azione stabilizzatrice nella regolazione del tono dell’umore, migliorando e riducendo i livelli di ansia e irritabilità. Anche le performance 6 fisiche, la resistenza allo stress e alle malattie sono migliorate da una buona qualità del sonno. In modo particolare i bambini, soprattutto nei primi anni di vita, dovrebbero dedicare molto tempo al sonno; infatti il raggiungimento di un ritmo adeguato ed il regolare susseguirsi delle fasi e degli stadi del sonno sembrano essere fondamentali per un loro adeguato sviluppo neuro-comportamentale. Alterazioni persistenti del ritmo sonno-veglia possono infatti avere influenze negative sui processi cognitivi ed affettivo-relazionali del bambino. Le manifestazioni comportamentali dovute alla mancanza di sonno (ipereccitabilità, iperattività, capricci e crisi di pianto) variano in maniera importante in rapporto non solo all’età ma anche al grado di sviluppo del bambino. Molti studi hanno indagato le conseguenze della cronica mancanza di sonno nel bambino in età scolare e nell’adolescente evidenziando delle influenze negative, di vario grado, sul successo scolastico e sul comportamento. Da non sottovalutare poi che un disturbo persistente del sonno del bambino può creare le condizioni per cui possa restare un “cattivo dormitore” anche da adulto. Non dimentichiamo inoltre che i disturbi del sonno dei bambini possono alterare in maniera importante anche i ritmi sonno-veglia dei genitori che rischiano di andare incontro ad uno stato di cronica deprivazione di sonno, modificando in qualche modo le abitudini di tutta la famiglia. Probabilmente però non abbiamo sufficiente consapevolezza dell’importanza del sonno per la nostra salute. L’organizzazione delle nostre attività, siano esse ludiche o lavorative, sembra essere fatta per non dormire, o meglio continuiamo ogni giorno a lesinare sul sonno perché c’è sempre qualcosa in più da fare, da vedere o da provare. La deprivazione cronica del sonno sta diventando un tratto tipico della vita contemporanea e la dimostrazione di questo è che sempre più persone quando sono sveglie hanno sonno e si sentono stanche. 7 Quante ore dobbiamo dormire per notte? Ognuno di noi dorme in modo diverso e ha le sue precise abitudini. Le ore di riposo, la qualità e il passaggio da una sua fase all’altra del sonno sono caratteristiche molto soggettive che cambiano da persona a persona. Queste stesse caratteristiche possono evolversi e cambiare anche nella stessa persona, in funzione dell’età o per l’influenza di fattori ambientali e sociali. C’è chi, ad esempio, preferisce alzarsi presto e chi tardi; alcuni sono soddisfatti solo dopo molte ore di sonno, altri preferiscono dormire poco. È stato dimostrato che il ritmo sonno-veglia varia notevolmente con l’età: il neonato dorme fino a 20 ore al giorno, l’adulto circa 8, l’anziano non più di 6. I bambini necessitano di più ore di riposo probabilmente perché durante il sonno l’organismo produce degli ormoni necessari alla crescita. Le donne in generale dormono meno degli uomini loro coetanei. Persino i cambiamenti ormonali della gravidanza possono in qualche modo indurre dei cambiamenti del ritmo sonnoveglia. Tutti questi aspetti devono essere tenuti in considerazione per non confondere una variabilità biologica, assolutamente normale, con una situazione di disturbo. 8 Quando dormire è un problema Dormire male costituisce talvolta un disturbo passeggero legato a preoccupazioni contingenti, ma in molti casi può diventare un problema rilevante di salute cioè una vera e propria malattia: l’insonnia. Si sa che il dolore, lo stress, il rumore come anche molte malattie sono nemiche del “buon dormire”, ma esistono anche comportamenti che possono favorire od ostacolare l’inizio ed il mantenimento del sonno notturno che è importante conoscere per creare intorno a se le migliori condizioni per un sonno ristoratore. Sono davvero tante le persone che riferiscono di non dormire bene. Secondo alcune ricerche circa la metà della popolazione ha problemi di sonno, anche se le forme più gravi di insonnia sono fortunatamente molto meno frequenti. Quante volte ci è capitato di dire “Stanotte non sono riuscito a chiudere occhio…”, magari durante l’estate quando anche di notte le temperature rimangono troppo elevate, o quando si è impegnati a studiare per un esame o nella professione a realizzare progetti tanto complessi da tenerci la mente occupata anche di notte. Niente di preoccupante se questo disagio si esaurisce in una notte o poco più, ma cosa succede se comincia a presentarsi con una certa continuità? Ogni qualvolta percepiamo il nostro sonno come insufficiente o poco riposante, evidenziamo una difficoltà a dormire bene che, inevitabilmente, avrà delle ricadute sulla qualità della nostra vita. La mancanza di sonno ed il cattivo riposo hanno importanti ripercussioni sullo stato lavorativo, sulla sicurezza e sulla salute di chi ne soffre. Si stima che il 53% di chi dorme male si assenterà dal lavoro per malattia il doppio rispetto a chi non 9 Quante persone soffrono di disturbi del sonno? Secondo quanto emerso dallo Studio Morfeo 2 che rappresenta la più vasta indagine nazionale sui problemi di insonnia, promosso dall’AIMS (Associazione Italiana per la Medicina del Sonno) e condotto su più di 11.000 soggetti, sono circa 12 milioni gli italiani che soffrono di insonnia o di disturbi ad essa correlati. Il dato rilevante è che per gli Italiani l’insonnia e i disturbi del sonno in genere stanno assumendo caratteristiche di cronicità: il 67% degli insonni, infatti, ne soffre da più di un anno e l’80% ne avverte le ripercussioni durante il giorno con manifestazioni che vanno da tensione nervosa, a irritabilità e segni di depressione, fino a difficoltà di concentrazione o di memoria, specie il giorno successivo alla notte in bianco. Ad essere colpite maggiormente da questi disturbi sono le donne, specie nell’età tra i 45 e i 54 anni (quindi nel momento della menopausa), in cui a soffrirne sono all’incirca il 70%. Dallo Studio Morfeo 2 risulta inoltre che gli italiani non sono pienamente consapevoli dell’importanza di intervenire subito sul problema: il 56% non sono in trattamento, il 40,5% rifiuta le cure e il 7,3% ricorre al fai da te. Invece è fondamentale tenere presente che la diagnosi precoce e il trattamento tempestivo dei disturbi del sonno ne prevengono l’aggravamento e il presentarsi di tutte quelle complicanze che sono legate alla cronica privazione di sonno: invecchiamento precoce, disturbi psicologici e comportamentali, ipertensione arteriosa e maggior rischio di patologie cardiovascolari. 10 ha questo disturbo. Purtroppo è grave anche il bilancio per gli incidenti, la cui concausa può essere proprio l’insonnia: più del 50% in ambiente lavorativo ed oltre 50.000 sulla strada (Studio Morfeo 2). Il sonno e la salute fisica sono strettamente collegati infatti numerosi studi scientifici dimostrano che chi dorme male ha maggiore probabilità di manifestare innanzitutto un calo di produttività durante il giorno, che può arrivare a toccare vette del 50%, un indebolimento delle difese immunitarie e anche una maggiore predisposizione alle malattie cardiovascolari. Infatti dormire poco fa aumentare la pressione del sangue e costringe il cuore ad un superlavoro. Di sicuro si sa che sono le donne a soffrire con maggiore frequenza di questo disturbo insieme alle persone in età avanzata. Ma si sa anche che purtroppo tante persone cercano di affrontare questa condizione da sole, senza il consiglio di persone esperte o, peggio ancora, usando farmaci prescritti dal medico, ma assumendoli in maniera scorretta. I disturbi del sonno non sono tutti uguali Molto spesso i disturbi del sonno vengono definiti con il termine generico di “insonnia”. Per insonnia si intende l’esperienza di un sonno insufficiente o di scarsa qualità dovuto a difficoltà ad addormentarsi (cosiddetta insonnia iniziale), e/o a mantenere il sonno, per cui ci si sveglia una o più volte nel cuore della notte e magari si fa fatica a riaddormentarsi (insonnia intermedia), oppure alla tendenza a svegliarsi con notevole anticipo rispetto a quanto stabilito (insonnia terminale). Molto più raramente l’insonnia riguarda tutte le fasi del sonno, e si trascorre, come si suol dire, la “notte in bianco”. È molto importante per poter scegliere il rimedio più adatto per ogni disturbo del sonno capire se questo si limita a 11 Tabella 1 - I fattori che influenzano il sonno NEGLI ADULTI  Età: i disturbi del sonno si fanno più frequenti con l’avanzare dell’età, e almeno il 40% delle persone di età superiore a 60 anni ha difficoltà a dormire.  Disturbi fisici: malattie dell’apparato respiratorio (tosse, raffreddore, respiro asmatico), dolori cronici, predisposizione al russamento, reflusso gastroesofageo ecc.  Attività lavorativa: lavorare a turni di notte, preoccupazione e stress legato alla professione.  Stress e disturbi psicologici: disagi nella vita affettiva e preoccupazioni familiari, la perdita di una persona cara o del lavoro, ecc. NEI BAMBINI  Età: solo attorno al secondo-terzo mese di vita compare il ritmo circadiano e con esso incominciano ad istaurarsi cicli del sonno notturni di maggiore durata. Dopo i 4 mesi il ritmo del sonno tende ad adattarsi ai ritmi esterni ed è in questa fase che bisogna aiutare il bambino a sincronizzare il proprio ritmo endogeno con l’esterno in modo da concentrare il sonno nelle ore notturne.  Disturbi fisici: malattie respiratorie, apnee ostruttive, crescita dei denti, fame, allergie, eczemi, prurito ecc.  Fattori relazionali e psicologici: inizio della scuola materna, la nascita di un fratellino, altri eventi stressanti familiari.  Fattori climatici. dare problemi notturni (sonno disturbato) oppure se esso è causa di più o meno gravi disturbi durante il giorno come sonnolenza, astenia, difficoltà di concentrazione e irritabilità. Possiamo distinguere i disturbi del sonno anche sulla base delle 12 cause che possono generarli, in questo caso parliamo di “insonnia secondaria” quando i disturbi del sonno derivano direttamente da malattie e problemi di salute ben identificabili, definiamo invece “insonnia primaria” tutti i casi in cui questa correlazione non c’è. L’insonnia primaria è quella più frequente ed è il frutto dell’interazione tra fattori “predisponenti” (che aumentano la probabilità che compaia l’insonnia), fattori “precipitanti” (che possono scatenare l’insonnia, ad esempio un divorzio, la perdita di una persona importante, un grave problema familiare o lavorativo o di salute) e fattori “cronicizzanti” che contribuiscono a far perdurare nel tempo o ad aggravare l’insonnia (vedi tabella 1). Questi ultimi sono di grande importanza perché si tratta per lo più di abitudini nocive per il sonno che, volendo, potrebbero essere corrette (vedi regole per dormire bene). Esistono disturbi del sonno da considerare “normali”? Il disturbo del sonno è da considerare come un “normale” evento se è prodotto da condizioni di particolare stress (preoccupazioni familiari, lavorative o scolastiche) ed è transitorio quindi non provoca disturbo al soggetto. In questo caso può anche non richiedere trattamenti con farmaci dal momento che, una volta superato l’evento che lo ha provocato, l’insonnia tende a risolversi. Quando invece il disturbo perdura, può essere utile un periodo di cura scegliendo i rimedi in base all’intensità dell’insonnia ed ai disagi provocati. In questo tipo di insonnia potrebbero essere particolarmente indicate le piante officinali, con la loro azione completa ma “delicata” adatta a tutti i casi in cui il problema si mantiene in una relativa “normalità” tale che il trattamento farmacologico, in genere, potrebbe essere eccessivo. Quando le difficoltà del sonno compaiono per più giorni nella settimana e durano a lungo nel tempo, e in particolare quando 13 ci si accorge che a causa della mancanza di sonno compaiono sonnolenza diurna, colpi di sonno alla guida, stanchezza, stato di ansia, distrazione e scarsa concentrazione nelle proprie attività, allora bisogna parlarne con il medico per trovare le cause e le opportune soluzioni. Da ricordare in questi casi che esistono sostanze e malattie capaci di alterare il sonno: è dunque buona norma riferire al medico la comparsa di un’insonnia se si stanno assumendo farmaci o quando si è affetti da qualche problema di salute. Condizioni diverse di disturbi del sonno: una rappresentazione grafica più stanco di giorno 5 disturbi del sonno 4 ridotta concentrazione 3 2 1 ridotta motivazione ridotta memoria 0 ridotta energia ridotta performance irritabilità umore basso L’area verde centrale rappresenta in forma grafica un soggetto “buon dormitore”. L’area azzurra rappresenta invece un soggetto che lamenta abbastanza spesso un disturbo del sonno isolato, cioè qualche volta non riesce a dormire ma questo non comporta particolari disagi il giorno dopo. In qualche modo il suo organismo riesce ad evitare che il disagio notturno porti conseguenze negative sulla qualità della vita durante il giorno (insonnia di primo livello). L’area gialla, rossa e grigia individuano invece condizioni di soggetti che insieme al disturbo del sonno hanno uno o più sintomi diurni di gravità sempre crescente (insonnia di secondo livello). Il soggetto in area gialla ha un disturbo lieve con poche conseguenze sulla qualità della vita di giorno. Sono soggetti in cui “talvolta” sono presenti alcuni disturbi diurni, ancora non particolarmente gravi (ci può essere ancora l’opportunità di un ricorso a integratori a base di fitocomplessi) I soggetti in area rossa e grigia hanno invece una insonnia rispettivamente “moderata” e “grave” con sintomi diurni più intensi come pure le conseguenze sulle capacità a svolgere attività diurne e a livello psicologico (necessario l’intervento farmacologico). 14 I rimedi a cui ricorrere quando si dorme male I disturbi del sonno come abbiamo già descritto sono oggi molto spesso sottovalutati considerandoli come un fenomeno “normale” o un leggero fastidio passeggero anche quando durano diversi giorni o settimane o si presentano a scadenze regolari e ravvicinate. Pensiamo che bere più caffè il giorno dopo che non abbiamo dormito ci aiuterà a superare tutti i possibili fastidi, senza sapere che in questo modo si può accumulare un debito di sonno importante ed aggravare il rischio di una cronicizzazione del disturbo. È di fondamentale importanza prendere nella giusta considerazione i primi segnali di una cattiva qualità del sonno e intervenire quanto più tempestivamente possibile con scelte terapeutiche efficaci e sicure individuate sulla base della singola condizione che genera il disturbo. Quando dormire male è conseguente ad una precisa malattia, la cura coincide con quella della condizione che lo ha provocato. In tutti gli altri casi, il primo passo è verificare il rispetto delle “regole” del sonno. Se il problema persiste è opportuno confrontarsi con il medico di famiglia o con uno specialista (farmacista o altro operatore sanitario) per scegliere il trattamento più adatto alla propria situazione sia esso fitoterapico o per i casi più gravi farmacologico. Nei paragrafi che seguono pertanto prenderemo in considerazione i principali trattamenti per i disturbi del sonno proponendo una guida pratica che possa rispondere alle più comuni richieste di informazioni su questo argomento specifico. 15 Un buon riposo si può costruire anche durante il giorno: semplici regole per dormire bene Tanti piccoli comportamenti che si consumano durante la giornata possono essere molto importanti per favorire un sonno realmente ristoratore. Stili di vita non corretti e vari fattori ambientali possono influenzare molto la quantità ma ancora di più la qualità del nostro sonno. Di seguito quindi riportiamo alcune regole e consigli da seguire quotidianamente che possono essere molto utili per riuscire a trascorre una “buona notte”.  L’alimentazione: di sera evita pasti troppo abbondanti e ricchi di grassi e di carne; se hai fame all’ora di andare a dormire, fai uno spuntino leggero, per evitare problemi di digestione; evita, di sera, caffè, the, coca-cola e cioccolata; evita i superalcolici che non favoriscono affatto un buon sonno.  Il fumo di tabacco: evitalo sempre, ma specialmente alla sera.  L’attività fisica: è bene farla regolarmente durante il giorno ma bisogna evitare gli esercizi fisici impegnativi verso sera.  Le attività della sera: prima di andare a letto, non dedicarti ad attività particolarmente impegnative sul piano mentale o emotivo quali lo studio, le attività di progettazione, il lavoro al computer e simili.  I sonnellini: sono da evitare durante il giorno ma, in particolare, sono deleteri quelli del dopo-cena davanti al televisore. 16       La stanza in cui si dorme: è bene che sia buia e lontana dai rumori, non troppo fredda ma neppure troppo calda. Il bagno caldo serale: può essere un’abitudine rilassante specie se fa parte della routine serale. Gli orari del sonno: per quanto possibile, vai a letto e cerca di svegliarti sempre alla stessa ora, anche durante il fine settimana e indipendentemente da quanto hai dormito di notte; non dormire più a lungo al mattino, se hai dormito poco. In caso di risveglio precoce: se apriamo gli occhi prima che suoni la sveglia, è bene alzarsi dal letto, accendere la luce o aprire le finestre e iniziare la propria giornata. Se non si riesce a dormire: evitare di guardare continuamente l’orologio e rigirarsi nel letto; meglio alzarsi e dedicarsi ad attività rilassanti, evitare di pensare al lavoro ed alle cose da fare o lasciate in sospeso. Prepararsi al sonno: cercare di rilassarsi il più possibile prima di andare a letto, anche facendo gli stessi gesti e le stesse cose, come fosse un rituale; andare a letto solo quando si è veramente assonnati. Consigli utili quando a non dormire è il bambino  I genitori dovrebbero creare un rituale per il tempo che precede l’andare a letto in modo da fare associare l’andare a letto con una esperienza piacevole.  Far associare al bambino il letto con il sonno. Cercare di fare addormentare il bambino nel suo lettino, evitando di addormentarlo altrove o magari in braccio. 17          18 Uscire dalla stanza prima che il bambino sia addormentato per fare in modo che il bambino sperimenti la sua capacità di addormentarsi da solo. Se il bambino piange, tornare nella stanza per infondergli fiducia, spiegandogli che non lo stiamo abbandonando ma che deve imparare a dormire tutto da solo. Escludere la presenza di disturbi clinici (coliche gassose, malattie ricorrenti, reflusso gastroesofageo…). Programmare la notte come tempo dedicato al sonno: non stimolare con giochi troppo eccitanti il bambino di notte. La stanza del bambino deve essere confortevole, poco rumorosa, poco illuminata e con una temperatura mantenuta sui 20° C. L’orario dell’addormentamento serale e del risveglio mattutino dovrebbero essere mantenuti costanti. Non mandare il bambino a letto affamato. Evitare di farlo bere troppo prima di andare a letto o durante la notte. Cibi e bevande che contengono caffeina e teofillina non dovrebbero essere assunti di sera. Le piante medicinali per favorire il sonno e il rilassamento A completamento dei consigli per l’adozione di stili di vita che favoriscano una migliore “igiene” del sonno, può essere particolarmente utile considerare la possibilità di assumere integratori a base di piante medicinali che favoriscano la qualità e la quantità del sonno e della veglia. Le piante medicinali possono essere considerate un intervento ideale per chi lamenta un sonno poco riposante o comunque insufficiente che non necessiti di interventi terapeutici “assolutamente efficaci” sin dalla prima somministrazione o quando nell’insonnia cronica ci si trovi in assenza di sintomi diurni rilevanti di intensità tale da richiedere il ricorso a farmaci. Utilizzate da migliaia di anni per il trattamento dei disturbi del sonno di adulti e bambini le piante medicinali, come indicato da dati ricavati dall’uso tradizionale e dalla letteratura scientifica, sono caratterizzate da una buona efficacia, accompagnata da una altrettanto buona tollerabilità e sicurezza d’uso. Il sonno è un processo fisiologico complesso la cui qualità deve essere valutata sulla base di numerosi parametri che riguardano la qualità della vita di giorno e di notte. Le piante medicinali grazie alla moltitudine di sostanze funzionali che contengono sono in grado di agire oltre che sulla qualità e quantità del sonno anche sulle cause del problema che si presentano di giorno (agitazione, irritabilità, basso tono dell’umore, scarsa capacità di concentrazione, spasmi gastro-intestinali...) riuscendo ad interrompere il circolo vizioso che si instaura nel tempo e mantiene il disturbo fino a renderlo cronico. Alcune piante medicinali abbinano all’azione sul sonno anche quella spasmolitica e rilassante, prestandosi molto bene a trattare varie combinazioni di disturbi (spasmi minori, distensione epigastrica, 19 disturbi digestivi, irritabilità ecc..) che spesso accompagnano chi ha difficoltà a dormire, in modo particolare possono essere indicate nel trattamento dei disturbi del sonno della prima infanzia. Per i bambini più piccoli ad esempio può essere utile associare una pianta a blanda azione sedativa come la Passiflora, indicata per il trattamento della tensione nervosa, irrequietezza e irritabilità, associate a difficoltà ad addormentarsi, alla Camomilla, utile per disturbi gastrointestinali quali spasmi minori, distensione epigastrica, flatulenza ed eruttazione, e/o alla Melissa indicata per l’irrequietezza, l’irritabilità ed i disturbi digestivi, i disturbi d’ansia e l’insonnia. Da rimarcare inoltre, che le piante medicinali sono caratterizzate da un ottimo profilo di sicurezza (condizione indispensabile per l’uso nei bambini) e nessuna di quelle comunemente usate, causa sonnolenza durante il giorno, quando utilizzate alle dosi raccomandate. Le piante medicinali esplicano al meglio il loro effetto quando assunte regolarmente e con costanza. Una delle loro caratteristiche più interessanti è che hanno una influenza sul sonno più dolce, delicata e ritardata nel tempo di quella dei farmaci. Il lento e graduale sviluppo dell’effetto può essere utile per promuovere e consolidare in chi dorme male il desiderio di partecipare attivamente a programmi per l’acquisizione di buone regole sull’igiene del sonno, training di rilassamento ecc. Questo è particolarmente dimostrato per la Valeriana, ma si applica a tutte le piante medicinali ad effetto sedativo ed ipnotico. Da sole o in combinazione le piante medicinali vanno assunte circa mezzora/un’ora prima di andare a dormire se si intende intervenire solo sui disturbi del sonno. Se invece si è in presenza di problemi diurni (irritabilità, basso tono dell’umore, scarsa concentrazione...), è possibile assumere una dose anche al mattino. Per valutare appieno i vantaggi dell’uso di una combinazione di piante, il trattamento dovrebbe essere continuato per almeno 15-20 giorni. 20 In caso di risultato positivo si può continuare anche per periodi consecutivi di qualche mese. Le più interessanti, per le loro azioni, per le prove di efficacia sinora raccolte e per il profilo di sicurezza sono la Passiflora (Passiflora incarnata), la Valeriana (Valeriana officinalis), la Melissa (Melissa officinalis), l’Escolzia (Eschscholzia californica) e la Camomilla (Chamomilla recutita). Queste piante vengono usate sia singolarmente sia in combinazioni definite per gli adulti e per i bambini. I farmaci per il sonno I farmaci indicati per il trattamento dell’insonnia sono i cosidetti “ipnotici”, appartengono alla categoria delle benzodiazepine e sostanze affini, e vanno scelti con cura in relazione alla loro diversa durata d’azione sul sonno: ce ne sono infatti di più adatte a chi fa fatica ad iniziare il sonno, a chi si sveglia più volte di notte ed a chi invece dorme bene ma si sveglia troppo presto al mattino. Spesso i medici appaiono particolarmente attenti nella prescrizione dei farmaci in grado di ridurre l’ansia e di indurre il sonno (benzodiazepine e simili). La ragione c’è ed è legata alla necessità di farne possibilmente un uso limitato nel tempo, cauto e magari anche “al bisogno”, evitando si assumere questi farmaci per molti giorni consecutivi, onde evitare effetti indesiderati (specie negli anziani) e pericolose condizioni di dipendenza o di abuso. Il trattamento che generalmente viene indicato dai medici varia tra i pochi giorni e le 2-3 settimane, raramente va oltre, a questo di solito si fa seguire un breve periodo di graduale riduzione delle dosi. È comunque buona regola evitare di assumere questi farmaci senza una precisa prescrizione del medico il quale di solito li consiglia quando l’ansia o l’insonnia sono di elevata intensità o causano problemi rilevanti al paziente. E ricordarsi che non bisogna mai modificare le dosi o i tempi di cura indicati! 21 La Melatonina Tra i rimedi per i disturbi del sonno è utile ricordare anche la Melatonina. Questa sostanza è un ormone che nell’organismo viene prodotta da una importante ghiandola del cervello, la ghiandola pineale. È stata definita il “Dracula degli ormoni” perché viene rilasciata solo quando non c’è luce, normalmente di notte, mentre il suo rilascio risulta inibito dalla luce. Nell’organismo oltre alla regolazione del ritmo sonno-veglia la Melatonina svolge numerose funzioni interagendo con diversi sistemi metabolici (ormoni tiroidei, prolattina, ormoni riproduttivi sia maschili che femminili, cortisolo). L’uso della Melatonina viene proposto inizialmente per alleviare gli effetti del Jet Lag cioè la difficoltà a prendere sonno tipica dei viaggiatori internazionali nei quali l’attraversamento di fusi orari di alcune ore causa uno squilibrio nella loro produzione di melatonina. In pratica gli integratori di melatonina sono particolarmente efficaci quando si manifesta un’alterazione nel ritmo della sua produzione o quando l’organismo non ne produce sufficienti quantitativi. Infatti la melatonina viene anche indicata per contribuire a ridurre il tempo richiesto per prendere sonno, in modo particolare per le persone anziane, questo perché dopo i 55 anni si assiste ad un importante calo fisiologico nella produzione di questo ormone. Non ci sono evidenze invece a riguardo dell’azione della melatonina nei confronti dei sintomi diurni collegati all’insonnia come il basso tono dell’umore, irritazione e agitazione, scarsa capacità di concentrazione ecc. 22 Sedivitax: efficacia testata clinicamente Sedivitax: efficacia testata clinicamente La formulazione in gocce di Sedivitax è stata oggetto di uno studio clinico eseguito presso l’Ospedale S. Eugenio di Roma. Lo studio è stato autorizzato dal Comitato Etico competente e condotto su 60 persone secondo Buona Pratica Clinica da una equipe di medici specializzati. I partecipanti allo studio avvertivano una scarsa qualità del riposo notturno, anche accompagnata da basso tono dell’umore e irritabilità, disturbi di entità comunque compresa nello spazio di omeostasi e cioè tali da non richiedere il ricorso a farmaci specifici. I medici hanno condotto lo studio nel rispetto di un “protocollo” specifico basato su elementi per definire la qualità del sonno riportati in scale apposite (scala di Pittsburg per la qualità del sonno, scala di Epworth per la qualità della veglia, scala di Hamilton per l’ansia, scala di Beck per la depressione) sviluppate da specialisti e riconosciute a livello internazionale. I partecipanti allo studio hanno assunto per 28 giorni Sedivitax gocce secondo il modo d’uso riportato in etichetta del prodotto e si sono recati dal medico specialista tre volte nell’arco di questo periodo: all’inizio dello studio (T0), dopo due settimane (T14) e alla fine dello studio cioè dopo 4 settimane (T28). I risultati ottenuti sono stati statisticamente significativi, e hanno confermato l’efficacia della formulazione nel migliorare la qualità complessiva del riposo notturno e lo stato di veglia. Lo studio evidenzia come Sedivitax gocce contribuisca sensibilmente al miglioramento dei parametri e in particolare: 1. Miglioramento generale della qualità del sonno 2. Miglioramento della veglia 24 1. Miglioramento generale della qualità del sonno All’inizio dello studio (T0) il 92% dei partecipanti aveva una valutazione personale “pessima “ o “scarsa” del proprio sonno invece, alla fine del periodo di assunzione (T28), la situazione si è capovolta con un 92% di individui che definiscono “abbastanza buono” o “molto buono” il proprio sonno. Nel valutare il miglioramento della qualità del sonno sono stati considerati parametri quantitativi che riguardano la difficoltà ad addormentarsi con una diminuzione media del tempo di addormentamento compresa tra i 15 e i 60 minuti e il tempo medio di sonno che aumenta di circa 60 minuti. Nello studio si passa da una media di 5,77 ore passate a dormire a 6,65 a fine trattamento. Inoltre sono stati analizzati i parametri qualitativi utilizzando la scala di Pittsburgh e come mostrato dal grafico risulta che Sedivitax migliora la qualità complessiva del sonno con effetti positivi che si evidenziano già dopo 14 giorni di assunzione e che si consolidano dopo 4 settimane. Nello specifico sono QUALITÀ DEL SONNO PARAMETRI QUANTITATIVI Ha ridotto tra 15 e 60 minuti il tempo medio di addormentamento 2,50 2,11 2,00 1,80 1,50 Ha aumentato di 60 minuti il tempo medio di sonno 1,30 1,00 1,00 1,20 1,00 0,96 0,50 0,44 0,18 0,00 inizio trattamento metà trattamento fine trattamento Ha migliorato la qualità complessiva del sonno Ha diminuito il disturbo da risveglio notturno Ha diminuito il tempo passato a letto senza dormire. 25 stati valutati la suscettibilità a fattori di disturbo del sonno come il russare, la sensazione di freddo o caldo, incubi ecc. che possono provocare risveglio notturno e il tempo passato a letto senza dormire. Entrambi questi parametri sono diminuiti in maniera significativa alla fine dello studio a dimostrazione del fatto che Sedivitax gocce contribuisce con il suo effetto rilassante a favorire un sonno più tranquillo e di conseguenza più riposante. 2. Miglioramento della veglia La qualità della veglia diurna, intesa come capacità a restare svegli e mantenere l’entusiasmo per svolgere le attività quotidiane, è QUALITÀ DELLA VEGLIA Ha migliorato la qualità complessiva della veglia Ha ridotto l’ansia (difficoltà a rimanere svegli ed entusiasmo a fare le cose) Ha ridotto la sonnolenza diurna 26 Ha ridotto tristezza, pessimismo, ed altri parametri che definiscono il tono dell’umore strettamente dipendente dalla qualità del riposo notturno. Come mostrato nei grafici Sedivitax migliora la qualità complessiva della veglia riducendo la sonnolenza diurna, gli stati d’ansia e di agitazione, la tristezza il pessimismo e altri parametri che definiscono il tono dell’umore. Conclusioni degli esperti. L’integratore Sedivitax presenta un’equilibrata concentrazione di complessi vegetali tali da rappresentare per il medico un valido contributo nei casi in cui il paziente non necessiti di medicinali specifici. 27 La linea Aboca per favorire un sonno riposante La linea Sedivitax, con le sue formulazioni per adulti e bambini, è stata studiata per favorire il sonno e migliorarne la qualità. È indicata anche durante la giornata per allentare le tensioni e promuovere il rilassamento. Questa duplice azione è importante perché un sonno fisiologico si ottiene quando l’organismo riesce a mantenere un equilibrato stato di tranquillità anche durante il giorno, in modo che la sera sia già predisposto al riposo notturno. Sono molti i fattori legati alle attività quotidiane che concorrono a creare una condizione di stress e che portano l’organismo ad uno stato di aumentata vigilanza che, alla sera, può interferire con il normale inizio e mantenimento del sonno. L’azione di Sedivitax è dovuta all’associazione sinergica degli estratti liofilizzati di Valeriana, Melissa ed Escolzia ed in particolare al complesso brevettato Passiflò2-LMF (Brevetto n. 0787496), ottenuto dalla combinazione di due frazioni estrattive ad alto titolo di flavonoidi, che esaltano le note proprietà distensive e favorenti il sonno della Passiflora. Sedivitax soddisfa le diverse preferenze di assunzione in quanto disponibile in gocce, opercoli e tisana. 28 GOCCE PRODOTTO BIOLOGICO senza glutine gluten free OPERCOLI Confezione da 75 e 30 ml con dosatore graduato senza glutine gluten free TISANA Confezione da 50 opercoli senza glutine gluten free Confezione da 20 bustine filtro 29 Favorisce il rilassamento e il fisiologico sonno Ideale in età pediatrica Sedivitax pediatric sciroppo è formulato con esclusivi estratti liofilizzati frutto della ricerca Aboca: Passiflò 2-LMF (Brevetto n. 0787496), complesso brevettato multifrazione di Passiflora foglie, e da Liguflos®, ottenuto dalla selezione dei soli fiori ligulati di Camomilla, entrambi ad alto titolo di flavonoidi, dalle note proprietà distensive e favorenti il sonno. Completa l’azione l’estratto liofilizzato di Melissa. Gli estratti liofilizzati sono disciolti in un gradevole sciroppo al gusto di Arancio formulato in modo da evitare l’utilizzo di conservanti e stabilizzanti di sintesi, ciò rende così ideale l’assunzione dello sciroppo da parte dei bambini. SCIROPPO PRODOTTO BIOLOGICO senza glutine gluten free Confezione 220 g con misurino dosatore 30 Azienda con sistema di gestione qualità ISO 9001 e 13485 e sistema di gestione ambientale 14001 certificati. SEDAXOPU-A Aboca S.p.A. Società Agricola - Loc. Aboca, 20 - 52037 Sansepolcro (AR) Tel. 0575 7461 - Telefax 0575 749130 www.aboca.com