Bilancio 2010 2010 Società del gruppo Bilancio 2010 Equiter S.p.A. Sede Legale: Corso Massimo d’Azeglio 38/A - 10125 Torino - Capitale Sociale Euro 150.000.000 - Numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Torino, codice fiscale e partita IVA 06210270010 - Codice UIC n. 30163 - Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento del socio unico Intesa Sanpaolo S.p.A. ed appartenente al gruppo bancario Intesa Sanpaolo, iscritto all’Albo dei Gruppi Bancari 1 1 2 2 Sommario Cariche sociali 5 Convocazione dell’Assemblea ordinaria 7 Dati di sintesi 9 Executive summary 11 Relazione sulla gestione 13 Lo scenario macroeconomico 15 L’attività della Società 23 Il portafoglio partecipazioni 30 Prospetti riclassificati e sintesi dei risultati economici e dei dati patrimoniali del 2010 49 Risorse, struttura organizzativa e compliance 56 Altre informazioni 57 Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio 58 Proposta di destinazione dell’utile di esercizio 59 Relazione del Collegio sindacale 61 Relazione della Società di revisione 71 Prospetti di bilancio 73 Nota integrativa 81 Parte A – Politiche contabili 83 Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale 100 Parte C – Informazioni sul conto economico 118 Parte D – Altre informazioni 126 3 3 4 4 Cariche sociali Consiglio di amministrazione Presidente Gian Luigi GARRINO Vice Presidente Mario MAURO Amministratore delegato Carla Patrizia FERRARI Consiglieri Giovanni DEL TIN Giovanni Maria FERRERI Roberto FIRPO Andrea MAYR Collegio sindacale Presidente Alessandro GALLONE Sindaci effettivi Marco DELL’ACQUA Luciano QUATTROCCHIO Sindaci supplenti Riccardo PETRIGNANI Alessandro COTTO Società di revisione RECONTA ERNST & YOUNG S.p.A. 5 5 6 6 Convocazione dell’Assemblea ordinaria 7 7 8 8 Dati di sintesi 2010 2009 variazioni assolute % Dati economici (milioni di euro) Proventi operativi netti 8,1 20,5 -12,4 -60% -3,5 -3,7 0,2 -5% Risultato della gestione operativa 4,6 16,7 -12,2 -73% Risultato netto 3,8 6,5 -2,7 -42% 14,7 26,7 -12,0 -45% 275 227 48 +21% Costi operativi Redditività complessiva (*) Dati patrimoniali (milioni di euro) Portafoglio partecipativo Liquidità disponibile 70 77 -7 -9% Totale attività 349 307 42 +14% Patrimonio netto 346 304 42 +14% 26 28 -2 -7% Struttura operativa Numero di risorse (*) La redditività complessiva, evidenziata nel nuovo prospetto contabile introdotto dallo IAS 1, comprende, oltre all’utile d’esercizio, tutte le componenti che contribuiscono alla performance aziendale, in particolare le variazioni di valore delle attività imputate direttamente alle riserve di patrimonio netto. 9 9 10 10 Executive summary Equiter chiude l’esercizio 2010 con un utile netto netto di 3,8 milioni di euro ed una redditività complessiva di 14,7 milioni. Complessivamente, i proventi operativi netti hanno superato gli 8 milioni di euro, registrando una riduzione rispetto al 2009 - che aveva beneficiato della plusvalenza legata alla cessione della partecipazione in Transdev - ma un significativo incremento rispetto alle previsioni formulate in sede di budget. Alla formazione dei ricavi caratteristici hanno contribuito i dividendi incassati dalle società partecipate per 4,7 milioni, le commissioni - legate principalmente all'attività di advisory prestata a Fondaco SGR per la gestione del Fondo PPP Italia - per 1,6 milioni, gli utili rivenienti dalla cessione di Serenissima SGR per 0,9 milioni e il margine di interesse maturato sulla liquidità disponibile per 0,7 milioni. I costi operativi risultano in contrazione del 5% rispetto all'anno precedente, assestandosi sui 3,5 milioni previsti a budget. A fronte della sostanziale invarianza dell’aggregato "altre spese amministrative” si evidenzia una riduzione del 6% delle "Spese per il personale" in ragione della lieve riduzione dell'organico. La rettifica di valore sulla partecipazione in Acegas-APS - unico impairment dell'anno - ha pesato per complessivi 0,7 milioni di euro portando ad un risultato dell'attività corrente pre tasse di 3,8 milioni. Sotto il profilo patrimoniale, la consistenza finale del portafoglio partecipativo ha registrato una crescita del 21% rispetto al 2009, attestandosi a 275 milioni di euro. A questa dinamica hanno contribuito nuovi investimenti per 37 milioni e riprese di valore per complessivi 12 milioni. A quest'ultimo proposito, va evidenziato come la riserva patrimoniale di fair value sia tornata ad essere positiva per circa 7 milioni, rispetto ai -4 milioni del 2009: tale andamento riflette la ripresa del valore del portafoglio partecipativo intervenuta successivamente alla crisi finanziaria del 2008, quando la riserva fair value aveva toccato i -24 milioni. Si segnala inoltre che nel corso del 2010 gli investimenti Iren e Autostrada Brescia Padova sono stati riclassificati dalla voce “Available for Sale” alla voce “Partecipazioni” in quanto per entrambi sono stati ravvisati i presupposti per l’esercizio di una influenza notevole da parte del gruppo (quanto ad Iren a seguito della fusione con Enìa e quanto ad Autostrada Brescia Padova per effetto della partecipazione acquisita dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo a fine 2010). La riclassifica ha comportato la reiscrizione delle partecipazioni al costo di acquisto originario, con annullamento delle riserve di valutazione pregresse ma senza effetti a conto economico. Lo stock di liquidità si è mantenuto sui 70 milioni di euro ed ha reso mediamente lo 0,9%, valore superiore di 30 bps rispetto al tasso benchmark medio annuale (euribor a 1 mese). Il totale attivo di bilancio è passato così dai 307 milioni di euro di fine 2009 agli attuali 349 milioni. 11 11 12 12 Relazione sulla gestione 13 13 14 14 Lo scenario macroeconomico Il quadro economico generale Archiviata la peggiore recessione degli ultimi 100 anni, il primo trimestre 2010 si è aperto all’insegna di un moderato ottimismo. Gli indicatori anticipatori (PMI) da qualche mese avevano recuperato la soglia di espansione ed erano avviati ad una robusta crescita, i mercati azionari avevano continuato a salire quasi ininterrottamente dai minimi del marzo 2009 e si trovavano a livelli che, per alcuni paesi, sarebbero rimasti i massimi dell’anno ed il mercato obbligazionario esprimeva rendimenti di nuovo in linea con quelli precedenti la crisi, se pure ancora molto distanti dai massimi storici del 2007 (3,43% il benchmark europeo e 3,82% il benchmark americano). L’economia era tornata a crescere da alcuni trimestri e, sebbene la crescita europea rimanesse ancora in territorio negativo, il recupero messo a segno nel primo trimestre del 2010 (da -2% a +0,8% Q/Q), ed alcuni altri dati economici più forti delle aspettative, inducevano a ritenere possibile un decoupling dell’economia comunitaria rispetto a quella statunitense. Dunque, all’inizio dell’anno, anche in Europa il sentiero di recupero sembrava ormai essere stato imboccato definitivamente e questo rendeva sempre più verosimile che la Banca Centrale Europea, che non aveva mai fatto mistero di non gradire una politica monetaria eccezionalmente espansiva, quale quella che si era resa necessaria per contrastare la crisi, avrebbe iniziato per prima a porre in atto la così detta “exit strategy” che l’avrebbe portata progressivamente ad allontanarsi dalla zero rate policy (tasso di remunerazione dei conti bancari allo 0,25%) ed a sterilizzare gradualmente l’eccesso di liquidità a disposizione del sistema. Questa convinzione, e l’effettivo allargamento del differenziale dei tassi, avevano sostenuto anche il rafforzamento della divisa comunitaria che nel gennaio 2010 confermava ancora un rapporto di cambio molto forte sopratutto nei confronti del dollaro americano e della sterlina. In realtà, come sarebbe emerso di lì a breve, i presupposti di questa ripresa erano tutt’altro che solidi. Uno dei nodi fondamentali della crisi, infatti, non era ancora stato risolto ma solamente trasformato: l’indebitamento del sistema era stato trasferito dal settore privato al settore pubblico, il quale aveva speso nello sforzo tutte le sue risorse ma soprattutto tutta la sua credibilità ed ora dipendeva incondizionatamente dal gradimento dei mercati per il suo finanziamento. Una condizione non molto confortevole sopratutto all’interno dell’Unione Europea dove alcuni emittenti avevano già subito il downgrade delle agenzie di rating e dove le ben note vicende della Grecia lasciavano intravedere uno scenario tutt’altro che rassicurante. La crisi della Grecia, esplosa in tutta la sua gravità nel mese di gennaio e protrattasi fino a maggio, ovvero fino a quando (7/5/2010) è stata varata la European Financial Security Facility (EFSF) di 440 miliardi di euro in grado di aiutare anche altri paesi che si fossero trovati in difficoltà, ha segnato profondamente il 2010 perché ha minato la fiducia del sistema nei confronti degli emittenti governativi ed ha scatenato un’ondata di panic-selling sui mercati finanziari legata alle sorti incerte dell’unione monetaria, della sua divisa e del sistema di garanzie da essa rappresentato. Il primo a subire l’influenza negativa del mutato scenario è stato proprio l’Euro che dal massimo dell’anno, registrato appunto a gennaio (1,4579), è sceso ininterrottamente fino ai minimi di fine maggio (1,1877), per poi riprendersi nel corso dell’estate ed avvicinarsi di nuovo alla soglia di 1,42, sostenuto dalla convinzione che la Bce avrebbe, malgrado tutto, portato avanti il programma di normalizzazione monetaria nell’ultimo trimestre dell’anno. Così non è stato e nel solo mese di novembre il cambio ha perso di nuovo più del 10% a causa del riacutizzarsi della crisi del settore governativo, per il timore del fallimento del sistema bancario irlandese che da subito è apparso versare in condizioni più gravi anche di quello spagnolo, che era stato sotto osservazione nel 2009. Tuttavia l’accesso dell’Irlanda al programma di sostegno 15 15 Relazione sulla gestione europeo ha rassicurato i mercati quel tanto necessario ad evitare un nuovo crollo della divisa la quale ha chiuso l’anno su un livello molto vicino al prezzo medio dell’intero 2010 (1,3268). Le stesse sorti della divisa comunitaria sono state condivise dai mercati azionari e dalle quotazioni del petrolio. Queste ultime sono rimaste per tutto il 2010 ancora completamente sganciate dai fondamentali economici per seguire invece il sentiment del mercato. Dopo alcuni mesi del 2009 in cui il prezzo del petrolio (Brent) aveva oscillato all’interno di un canale fisso (70-90 $/blr), favorito dalla produzione stabile e dall’ampia disponibilità di scorte, e dopo due pesanti discese delle quotazioni nel 2010 in corrispondenza dei picchi della crisi del debito sovrano (gennaio e maggio) ed in corrispondenza della pubblicazione di survey economiche più deboli del previsto (luglio e agosto), l’andamento del prezzo ha recuperato il trend positivo di medio periodo che nel corso degli ultimi due anni lo ha visto risalire dal minimo di 54$/brl del febbraio 2009 per chiudere il 2010 ai massimi a 94$/brl. Un movimento consistente a seguito del quale il prezzo medio del 2010 è risultato essere di 83,50$/brl, ben 10$/brl più alto dal prezzo medio del 2009, se pure inferiore al prezzo medio del 2008 che era risultato essere di 88,26$/brl. Queste stesse dinamiche hanno influenzato anche tutti i mercati azionari, sia quelli occidentali che quelli dei paesi emergenti, che hanno aperto l’anno sui massimi livelli dalla fine della recessione e hanno conosciuto due pesantissimi momenti di vendite in corrispondenza dei già menzionati episodi di inasprimento della crisi “governativa”. L’andamento nella seconda parte dell’anno è stato però molto differenziato tra le borse al là e al di qua dell’Oceano e all’interno della stessa Area Euro. I mercati emergenti in Cina e Brasile, che avevano realizzato una forte salita già nel corso del 2009 e per primi hanno dovuto cominciare ad inasprire la politica monetaria per evitare il surriscaldamento dell’economia, hanno solo recuperato i livelli di inizio anno o nel secondo caso messo a segno dei limitati guadagni; il mercato americano, invece, favorito dall’ampia liquidità, ha chiuso il 2010 con un recupero superiore al 14%, pari a quello della borsa tedesca, la cui economia ha dato segni di forte recupero, e superiore a quello della borsa inglese (+8%), mentre altri paesi dell’Unione, compresa la Francia e l’Italia, hanno registrato una performance negativa. La performance migliore del 2010 l’ha fatta registrare, comunque, un mercato emergente: il mercato russo (+24,7%), mentre la peggiore è stata quella del mercato greco (33,6%). Un discorso diverso si deve riservare ai mercati obbligazionari. Verso la fine del 2009 tra gli operatori era incominciata a diffondersi la convinzione ed in qualche modo anche la preoccupazione che la fase di Quantitative Easing (QE), ovvero di acquisto di titoli da parte delle Banche Centrali, avendo ormai raggiunto il target stabilito, fosse destinata ad esaurirsi nel 2010 con la progressiva scadenza dei titoli detenuti in portafoglio. In questa prospettiva e sulla scia del recupero dei mercati azionari, il mercato obbligazionario era sceso nella seconda parte del 2009 in modo considerevole provocando un rialzo dei rendimenti a livelli non più visti dallo scoppio della crisi. Tuttavia il contesto economico ancora fragile e la crisi del debito sovrano hanno indotto le principali Banche Centrali, fin dai primi mesi del 2010, a tranquillizzare gli operatori ed a confermare, o deliberare per la prima volta nel caso della Bce, nuovi programmi di acquisto di titoli a sostegno di un mercato in cui l’offerta era in forte crescita ma la domanda poteva essere sostenuta solo con rendimenti molto alti e, per la gran parte degli emittenti, insostenibili. Il rally che ha conosciuto il mercato obbligazionario nel 2010 è quindi da attribuirsi al sostegno esterno delle banche centrali che, per lo meno negli Usa, sono arrivate a possedere più debito pubblico di qualsiasi altro investitore. Il rally è proseguito ininterrotto fino alla fine dell’estate quando i rendimenti hanno toccato in Europa il minimo degli ultimi 10 anni (2,38%) mentre negli Usa rimanevano solo leggermente al di sopra del minimo assoluto toccato nell’autunno 2008 (2,11% vs 2,03%). A questo punto, la perdita di momentum della crescita economia e l’incapacità del sistema di creare nuovi posti di lavoro, che avevano diffuso molto pessimismo sui mercati durante il periodo estivo per il timore di ricaduta in una fase recessiva (double dip), hanno spinto le autorità monetarie a rinunciare a qualsiasi tentativo di normalizzazione della liquidità, riportando gli investitori in borsa e di conseguenza allontanandoli dal mercato obbligazionario che è tornato a scendere, pur senza riuscire a raggiungere i minimi di inizio anno. La risalita dei rendimenti nel settore medio lungo della curva ha ricevuto impulso anche dalla ricomparsa di pressioni inflazionistiche che hanno interessato non solo i paesi emergenti, in primo luogo la Cina, ma pure alcuni paesi ad economia matura, quali l’Inghilterra, e l’Area dell’Euro. Queste pressioni sono state generate dalla consistente salita dei prezzi delle materie prime che ha coinvolto non solo i metalli preziosi ed i prodotti petroliferi, che negli ultimi tempi avevano condiviso le sorti dei prodotti finanziari, ma anche i metalli industriali e soprattutto i prodotti alimentari. Il rialzo degli indici generali dei prezzi e 16 16 Relazione sulla gestione successivamente di quelli core ha complicato lo scenario decisionale delle Banche Centrali che della stabilità dei prezzi nel medio termine fanno uno dei loro obiettivi operativi. Proprio per provare ad ancorare le aspettative sui tassi a medio lungo, che negli ultimi mesi dell’anno sembravano sfuggite al controllo, la Bce ha iniziato a cambiare il wording alle riunioni, asserendo che un rialzo dei tassi ufficiali non sarebbe stato in contrasto con il mantenimento di un’ampia liquidità a disposizione del sistema. L’effetto di queste parole, però, è stato molto contenuto e quasi del tutto limitato ai rendimenti del mercato monetario a breve che dopo aver subito un primo rialzo nella primavera del 2010 a fine anno si sono definitivamente allineati al tasso ufficiale della Bce, rimasto stabile all’1% per tutto l’anno. In conclusione, il 2010 è stato indubbiamente un anno positivo per la ripresa del ciclo economico: la produzione industriale è salita in tutti i principali paesi ad economia matura (nell’Area Euro è passata dal +1,9% di gennaio al +8% di dicembre), così come la capacità di utilizzo degli impianti che pure rimane ben sotto i massimi del periodo precedente la crisi (76% a dicembre). Gli indici dei direttori degli acquisti, dopo una breve fase di storno, sono tornati a salire e indicano una fase di ulteriore espansione (dic EU 57,1), per altro anche senza il sostegno fornito dall’aumento delle scorte. L’unica variabile economica che ancora non ha registrato progressi nel 2010 è stata l’occupazione ma generalmente la formazione di nuovi posti di lavoro si verifica solo con un certo ritardo, rispetto alla generale ripresa del ciclo economico. In Italia le variabili macroeconomiche hanno seguito a grandi linee lo stesso andamento delle altre principali economie europee: la produzione industriale è salita nella prima parte dell’anno ma ha avuto una brusca battuta d’arresto nei mesi successivi all’estate, dopo aver toccato il massimo ad agosto (+9,7%). L’inflazione, invece, è salita progressivamente insieme a quella degli altri paesi dell’Area Euro chiudendo il 2010 al di sopra della soglia obiettivo della Bce, mentre la crescita è risultata inferiore a quella di tutti i paesi core dell’Area ma è stata pur sempre maggiore di quella dei paesi così detti periferici (Grecia, Irlanda e Spagna) che a causa delle manovre di aggiustamento fiscale hanno registrato tassi negativi. Dati Eurostat Disoccupazione (% dicembre 2010 su base annua) Italia Area Euro 2010 2010 Differenze Italia vs Area Euro assolute % 8,6 10,0 -1,4 -14% Pil reale (% 4° trimestre 2010 su base annua) 1,1 1,7 -0,6 -35% Produzione industriale (% dicembre 2010 su base annua) 5,4 8,0 -2,6 -33% Inflazione HICP (% dicembre 2010 su base annua) 2,1 2,2 -0,1 -5% Il 2010 lascia tuttavia una pesante eredità rappresentata dal dissesto dei conti pubblici di molti paesi occidentali, i quali quanto prima dovranno cercare di porvi rimedio con una fase di inasprimento fiscale che potrebbe comprometterne la ripresa economica. Il costo di una ritardata correzione degli squilibri potrebbe, comunque, essere molto più alto, come hanno dimostrato le vicende della Grecia e dell’Irlanda degli ultimi mesi, soprattutto in termini di perdita ulteriore di credibilità e della possibilità di accedere ai mercati a costi sostenibili. Alle autorità politiche e monetarie si pone quindi in questo nuovo anno il grave dilemma della scelta fra crescita e stabilità finanziaria, un nodo che dovrà essere sciolto con urgenza e nel caso della Banca Centrale Europea con il contributo di persone diverse da quella che fino ad oggi hanno governato la crisi: nel 2011 è previsto infatti il rinnovo della carica di Governatore. I settori presidiati da Equiter – Situazione e prospettive Utilities Nel corso del 2010 si è assistito ad un ritorno alla crescita della domanda di energia elettrica e di gas in Italia, pur rimanendo entrambe al di sotto dei livelli pre-crisi. In dettaglio i consumi di energia elettrica, dopo il crollo del 2009 (-6,7%), sono cresciuti dell’1,8%, ma si stima che ci vorranno dai tre ai cinque anni per tornare ai livelli del 2007. L’aumento della produzione nazionale (+ 1,9%) è stata determinata dalla crescita delle fonti di produzione termoelettrica (+2,8%), eolica (+29,1%) e fotovoltaica (+136,3%) mentre è risultata in calo la fonte idroelettrica (-6,6%). 17 17 Relazione sulla gestione Nel settore del gas i consumi, seppur cresciuti anno su anno del 6,6%, evidenziano una contrazione del 2% rispetto al 2008. In un contesto di ripresa moderata della domanda, di perdurante overcapacity e di prezzi piuttosto volatili, hanno generalmente registrato risultati migliori le utilities caratterizzate da contratti di approvvigionamento flessibili o che hanno rinegoziato favorevolmente le condizioni degli stessi sulla base dell’andamento dei mercati spot. In Borsa i titoli delle local utilities hanno seguito il trend generale del mercato chiudendo con una capitalizzazione complessiva in calo di circa il 12%, trascinata al ribasso da A2A, rispetto ad una discesa dell’indice FTSE all-share dell’11,5% e dell’indice FTSE all-shares utilities del 5,2%. Performance annuali positive sono state registrate solamente da ACEA (+16,6%), sulla scia del riassetto societario che ha portato allo scioglimento della JV con GdF Suez, da Ascopiave e Acsm-Agam mentre la peggiore è stata A2A (-29%). Il settore dei servizi pubblici locali sarà nel prossimo futuro interessato dagli effetti della liberalizzazione introdotta con la Legge 166/2009 (decreto Ronchi). La nuova normativa si applicherà al servizio idrico integrato, al settore dell’ambiente e a quello del trasporto pubblico locale. In accordo con la nuova disciplina, l’affidamento dei servizi nei settori sopra citati dovrà avvenire attraverso: • procedura ad evidenza pubblica • assegnazione a società miste pubblico/privato in cui il socio industriale sia scelto attraverso gara a doppio oggetto e detenga una partecipazione pari ad almeno il 40%. L’affidamento in house è tuttora previsto ma solo per casi eccezionali in cui non sia possibile fare ricorso al mercato. Il regime transitorio previsto dalla norma stabilisce che gli affidamenti in house in essere alla data del 22 agosto 2008 cessino al 31 dicembre 2011. Possono però proseguire fino alla scadenza prevista del contratto di servizio a condizione che entro il 2011 cedano il 40% del capitale ad un socio privato selezionato con una gara a doppio oggetto. Le società quotate potranno mantenere gli affidamenti in essere sino a scadenza allorché la partecipazione pubblica si riduca ad una quota non superiore al 40% entro il 30 giugno 2013 e non superiore al 30% entro il 31 dicembre 2015. Infrastrutture – Progetti gestiti in partnership pubblico privato (PPP) Il 2010 ha confermato il trend di crescita degli anni precedenti delle procedure di partenariato pubblicoprivato (concessioni di costruzione e gestione ad iniziativa pubblica e ad iniziativa privata), sebbene l'incidenza sul mercato complessivo delle gare per opere pubbliche sia risultata per l'anno 2010 in flessione (circa il 26%) rispetto al 2009 (30%). In linea generale, mentre il numero di gare di partenariato pubblico privato (PPP) è cresciuto del 34% rispetto al 2009 (700 gare nel 2010 contro 530 gare dell’anno 2009), si è avuta una contrazione in termini di volumi (7 miliardi di euro contro 8 miliardi di euro nel 2009), dovuta in particolare ad un aumento di gare per operazioni di importo inferiore ai 10 milioni di euro ed una contrazione delle grandi opere, a conferma della tendenza del mercato italiano, in contrapposizione a quello europeo, del ricorso allo strumento del project finance principalmente per la realizzazione dei piccoli progetti. Nell’ambito delle gare di PPP, maggiore impulso si è registrato per quelle ad iniziativa pubblica (art. 143 del D. Lgs 163/2006) mentre per quelle ad iniziativa privata (art. 153 del D. Lgs 163/2006 ), si è avuta una impennata della cosiddetta gara unica (novità introdotta nel 2008 con il terzo correttivo del D. Lgs 163/2006) ed una corrispondente significativa riduzione delle gare con la doppia fase. Di seguito l’andamento del numero di gare di PPP, suddiviso per trimestre, a confronto con l’anno 2009: 18 18 Relazione sulla gestione E voluz ione trim es trale del num ero di gare di P P P N° gare 2009 N° gare 2010 224 206 172 145 138 134 II Trim III Trim 133 92 I Trim IV Trim Fonte: O sserv atorio InfoPieffe e O IC E Per quanto riguarda la distribuzione settoriale, le reti (in particolare le gare per l’installazione di impianti fotovoltaici) e l’edilizia civile (in particolare gli impianti sportivi) sono i settori più dinamici in termini di numero di iniziative (complessivamente circa il 51% nel 2010 sul numero totale di gare di PPP). Il settore dei trasporti è, invece, il più rilevante in termini di volumi (54% nel 2010); in particolare si tratta di gare per tre infrastrutture stradali per un importo complessivo pari a 3 miliardi di euro. La tabella che segue illustra la ripartizione per settori del numero di gare di PPP dell'ultimo biennio, incluse le concessioni di servizi, con riferimento al periodo gennaio-agosto: Numero di gare di ppp per settore Volume di gare di ppp per settore Volume gare 2010 Volume gare 2009 Numero gare 2010 Numero gare 2009 5,161 853 576 253 220 96 119 Edilizia civile 3,309 539 Riqualificazione urbana Trasporti 189 176 161 839 963 1,410 776 959 275 Reti Turismo Edilizia civile Riqualificazione urbana 114 271 Trasporti Reti Turismo Fonte: Osservatorio InfoPieffe Infrastrutture – Autostrade Nel 2010 i flussi di traffico complessivi sulla rete di Autostrade per l’Italia sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a quelli del 2009. La dinamica è stata però significativamente diversa rispetto a quella osservata nell’esercizio precedente con il traffico leggero che ha cominciato a flettere a partire dal secondo semestre, cedendo lo 0,3% sull’intero esercizio, e il traffico pesante che invece è aumentato significativamente a partire dal terzo trimestre, dopo diversi trimestri di caduta ininterrotta, segnando un incremento annuale dell’1,3%. In un contesto macro ancora difficile, i titoli del settore non hanno seguito un trend di borsa univoco: Sias, forte della visibilità derivante dal recepimento definitivo degli schemi di convenzione relativi a diverse controllate e dagli annunciati aumenti tariffari per il 2011, è salita del 9%, mentre Atlantia, in assenza di spunti di rilievo, ha perso il 12%. 19 19 Relazione sulla gestione In merito alle nuove infrastrutture si segnala che Brebemi e Pedemontana Lombarda hanno ottenuto la disponibilità della Cassa Depositi e Prestiti a partecipare al finanziamento dei progetti ma aspettano ancora il closing dell’operazione di project financing, comunque atteso rispettivamente nei primi mesi del 2011 e nel primo semestre 2012. Brebemi ha recentemente visto l’ingresso di Sias nella compagine societaria, attraverso l'acquisto di una quota del 6,9% della controllante Autostrade Lombarde. Infrastrutture – Aeroporti Il settore del trasporto aereo ha registrato nel 2010 un forte recupero, invertendo il trend negativo iniziato nel 2008 in seguito alla crisi economico-finanziaria mondiale. Secondo i dati dell’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo (IATA), il traffico passeggeri a livello internazionale è cresciuto nel 2010 dell’8,2% (-3,5% nel 2009) mentre per le merci l’aumento è stato del 20,6% (-10,1% nel 2009). Per quanto riguarda invece il 2011, permangono - sempre secondo IATA - alcuni elementi di incertezza destinati a rallentare il ciclo della ripresa, tra cui in primis l’aumento del prezzo del petrolio: i flussi di traffico sono attesi in crescita a livello globale del 5,2% per i passeggeri e del 5,5% per le merci. I mercati migliori continueranno ad essere l’Asia, il Medio Oriente ed il Sud America, mentre Stati Uniti ed Europa risentiranno della debolezza dell’economia interna e del clima di austerità conseguente la crisi del debito sovrano. Il 2010 è stato un anno positivo anche per il sistema aeroportuale italiano, che ha archiviato un incremento del 7% del traffico passeggeri e del 18% delle merci (rispettivamente +5,1% e +10,8% in Europa). Con quasi 140 milioni di viaggiatori, nell’anno appena trascorso gli scali italiani hanno superato il record storico raggiunto prima della crisi (2007), registrando in aggregato una performance superiore alla media europea. Anche quest’anno è stato significativo l’impatto del traffico generato dai vettori low cost, che sempre di più incidono sui volumi complessivi di traffico del nostro paese e che hanno determinato la crescita a doppia cifra di alcuni scali (Trapani, Brindisi, Bari e Bologna). Il sistema aeroportuale nazionale appare ancora molto frammentato, anche se l’anno appena passato ha contribuito al rafforzamento degli aeroporti di medie dimensioni. Secondo i dati forniti da Assaeroporti, delle 37 società associate 8 gestiscono scali con un numero di passeggeri superiore ai 5 milioni (vs 7 nel 2009) rappresentando oltre due terzi del traffico totale. Rispetto all’anno precedente, l’aeroporto di Bologna è entrato a fare parte del gruppo degli “over 5”. Per quanto riguarda la restante parte dei volumi complessivi, a 14 scali continua a far capo meno del 3% dei viaggiatori in transito nel nostro Paese. Dal punto di vista della regolazione economica del settore in Italia, il 2010 non ha fatto registrare alcun significativo passo in avanti. Secondo le statistiche ufficiali, le tariffe applicate dagli scali italiani risultano notevolmente inferiori alla media europea. Tuttavia, le misure introdotte dalla normativa nazionale negli ultimi anni al fine di disciplinare i diritti aeroportuali non hanno ad oggi ancora trovato la piena applicazione. La Legge 248/2005 e la Delibera CIPE 38/2007 (così come ripresa dalla Delibera 51/2008) hanno sancito la centralità del Contratto di Programma nella regolamentazione dei diritti aeroportuali, introducendo inoltre il meccanismo del single till. Allo stato attuale, le disposizioni citate sono state oggetto di ricorso da parte di alcune società di gestione e solo quattro aeroporti hanno chiuso nel 2009 le rispettive istruttorie, potendo così procedere con l’applicazione dei fissati aumenti tariffari. Nel corso del 2010 sono state avviate le procedure per altri scali ma non si è arrivati alla stipula definitiva, tramite l’approvazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di alcun nuovo Contratto di Programma. Inoltre, proprio al fine di favorire la ripresa degli investimenti negli aeroporti italiani, a Dicembre 2009 il CIPE aveva autorizzato una misura di anticipazione tariffaria fino a un massimo di 3 euro a passeggero a favore delle società di gestione che intendevano effettuare nuovi investimenti in autofinanziamento, previa validazione ENAC. Il provvedimento, che ha ricevuto approvazione con la Legge Finanziaria 2010, vincolava comunque gli scali beneficiari degli anticipi alla stipula del Contratto di Programma entro 18 mesi dalla richiesta di detti aumenti. Ad oggi, sebbene diversi scali abbiano richiesto di usufruire di tale 20 20 Relazione sulla gestione autorizzazione, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non ha concesso ad alcuno l’applicazione di questa misura. Ambiente Il 2010 è stato un anno improntato alla stabilità per quanto riguarda i mercati ambientali legati al sistema europeo dell’EU ETS. Pur avendo conosciuto oscillazioni di prezzo piuttosto ampie nella prima parte dell’anno (13,53 – 17,68 €/tCO2), i crediti di emissione EUA hanno chiuso il 2010 ad un prezzo quasi invariato rispetto al 2009 (14,6 €/tCO2, +1%) con volumi stabili (5,1 miliardid di EUA) . Peggiore è stata la performance dei CERs, i certificati legati al Clean Development Mechanism (CDM) di Kyoto, il cui prezzo è calato da inizio anno quasi del 7% a 11,2 €/tCO2 a causa dei persistenti ritardi autorizzativi incontrati dai progetti ed alla pesante incertezza che grava sulle sorti dei meccanismi di Kyoto dopo il 2012. Di conseguenza, lo spread tra il prezzo di vendita dei due contratti EUA e CERs, che vengono comunque scambiati alla pari, è aumentato considerevolmente nel corso dell’anno fino a raggiungere il massimo storico di 4,3 €/tCO2 nel novembre 2010. Le prospettive per il 2011 non sembrano essere così negative: l’entrata nell’ETS di nuovi settori quali l’aviazione, con emissioni storicamente superiori ai limiti attribuiti, e l’ineleggibilità stabilita per i CERs provenienti da progetti di riduzione di alcuni gas climalteranti diversi dalla CO2 (HFC & N2O) dovrebbero contribuire a contenere un’eventuale discesa dei prezzi, limitando l’eccedenza di certificati a disposizione del sistema. Restando nel settore dei crediti di emissione, si segnala un anno con volumi di contrattazione in aumento per i Certificati Verdi italiani che da 1.842.119 salgono a 2.578.638, considerando solo le sessioni ordinarie che nel 2010 sono state 49, per un controvalore totale di 217 milioni di euro, una in più rispetto al 2009. Il prezzo medio ponderato di tutte le contrattazioni, escluse quelle riservate al GME, scende però a 84,41 €/MWh dagli 88 €/MWh dell’anno precedente. Il 2010 è stato un anno di ulteriore crescita per le energie rinnovabili soprattutto in Italia. La domanda di energia elettrica, che ha fatto registrare la variazione positiva più alta degli ultimi 4 anni, (+1,8% rispetto al 2009 per un totale di 326 GWh) è stata soddisfatta per il 4,6% dalla produzione da fonte rinnovabile che, se si esclude il settore idroelettrico, in calo del 6,6%, come rileva il rapporto annuale di Terna, ha registrato variazioni molto positive per quasi tutte le fonti. La produzione da geotermico è aumentata solo dello 0,3% ma quella eolica del 29,1% e quella fotovoltaica del 136,3%. Coerentemente a quanto è accaduto anche in altri paesi europei, il quadro tariffario incentivante per il settore fotovoltaico ha subito profonde trasformazioni nel corso dell’anno in risposta alla pesante riduzione del costo dei prezzi dei pannelli solari che si era realizzata nel 2009, e che si è stabilizzata nel 2010, ed all’aumentata efficienza. Nell’agosto 2010 è stato, infatti, varato il Terzo Conto Energia le cui tariffe si sostituiscono alle precedenti a partire dal gennaio 2011 e fino al dicembre 2013, con una semplificazione delle tipologie legate alla diversa integrazione dell’impianto ma la previsione di nuove tipologie di impianti (a concentrazione e con tecnologie innovative). Il nuovo conto Energia prevede, inoltre, un aumento del limite massimo incentivabile a 3.000 MW dai precedenti 1.400 MW, più 300 MW per gli impianti integrati innovativi e 200 MW per gli impianti fotovoltaici a concentrazione, ed una riduzione annua programmata degli incentivi a partire dal 2012 del 6%. Una riduzione, a cui si accompagna un’ulteriore riduzione prevista già nel corso del 2011, che, malgrado i costi di produzione degli impianti in Italia rimangano tra i più alti d’Europa, non altera per il momento la redditività dei progetti del settore e le sue buone prospettive. Fondi Chiusi A livello mondiale sono attivi oltre 100 fondi infrastrutturali, con una dotazione finanziaria di 60 miliardi di euro. Il settore appare fortemente concentrato in quanto i primi 10 fondi totalizzano circa il 50% dello stock complessivo. Tra i principali players del mercato figurano primari operatori di emanazione bancaria. 21 21 Relazione sulla gestione Il mercato di riferimento risulta in ripresa dopo la crisi del 2008 – 2009: nel primo semestre 2010 il fund raising ha raggiunto 9 miliardi di euro, facendo prevedere a fine anno il superamento dei livelli conseguiti nel 2006. La ripresa del mercato è testimoniata anche dal fatto che, da gennaio a giugno 2010, sono giunti al closing 11 fondi infrastrutturali, ed è prevedibile che a fine anno sia stato superato lo stock raggiunto del 2009. Evoluzione dei fondi infrastrutturali N° fondi che hanno effettuato il closing nell'anno Volume in miliardi di euro 33 31 32 37 24 16 18 17 6 2005 22 22 6 2006 2007 2008 2009 11 9 I semestre 2010 Relazione sulla gestione L’attività della Società Il profilo della Società Equiter è la società del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicata agli investimenti in equity in settori di interesse pubblico. Partecipata al 100% da Intesa Sanpaolo, Equiter investe capitali di rischio per lo sviluppo delle infrastrutture, la valorizzazione del territorio e la promozione del partenariato pubblico privato in Italia e all’estero. La Società opera in 4 settori strategici: − Utilities − Infrastrutture − Ambiente − Fondi chiusi. Nella realizzazione dei propri investimenti, Equiter utilizza l’intera gamma di strumenti di impiego del capitale di rischio, con particolare attenzione alla finanza di progetto, alle partnership operative ed a ogni forma di partenariato pubblico privato. Inoltre, si occupa di promozione e advisory di fondi chiusi infrastrutturali, ambientali e immobiliari pubblici. Come illustrato nei paragrafi seguenti, l’attività core di Equiter è rappresentata dalla creazione e gestione attiva di un portafoglio di partecipazioni articolato per settore e tipologia di investimento, cui si affianca in via ausiliaria - la gestione della liquidità finalizzata al successivo impiego nell’equity investment. Attività caratteristica di equity investment La dinamica del portafoglio della Società dal 2003 ad oggi è riassunta nella seguente tabella. 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 (milioni di euro) 2010 Saldo iniziale 26 64 83 146 235 248 209 227 Investimenti 40 20 56 71 34 49 26 37 Disinvestimenti -3 -17 -3 -3 -22 -9 -33 -1 1 2 1 0,5 2 1 13 1 15 7 22 -0,1 -69 16 5 -2 -10 -10 -1 Risultati da cessione Incrementi netti di fair value Rettifiche di valore per impairment -0,2 0,5 Annullamento riserve FV pregresse per impairment, cessione o riclassifica -0,1 Liquidazioni e attività in via di dismissione -1 -0,5 1 -1 Saldo finale 64 83 146 235 1 -1 5 7 - - - - - - - - 248 209 227 275 Nell’arco del periodo indicato la Società ha realizzato investimenti nei diversi settori di intervento, valorizzando di tempo in tempo il portafoglio attraverso la cessione a terzi. Dal 31 dicembre 2004, a seguito dell’adozione da parte del Gruppo dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, Equiter ha rilevato e posto in evidenza nel documento di bilancio le variazioni del fair value 1 degli assets in portafoglio. Sono state inoltre apportate alcune rettifiche ai valori di carico originari degli investimenti in considerazione dell’insorgere di segnali di perdite permanenti, in applicazione delle politiche contabili definite in ambito “impairment test” e condivise a livello di Gruppo Intesa Sanpaolo. 1 Valore al quale un’attività può essere scambiata, o una passività può essere estinta, in una libera trattativa tra parti aventi uguale forza contrattuale. Le metodologie comunemente adottate per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari sono riportate nella Nota Integrativa, Parte A.2. 23 23 Relazione sulla gestione Focus investimenti Nel corso del 2010, Equiter ha realizzato investimenti per complessivi 37,2 milioni di euro. Di essi, il 77% (28,6 milioni di euro) è rappresentato da investimenti diretti in società, mentre il restante 23% (8,6 milioni di euro) è costituito da investimenti indiretti realizzati tramite fondi chiusi. Investimenti diretti Nel corso dell’anno Equiter ha partecipato agli aumenti di capitale di Autostrada Pedemontana Lombarda S.p.A. previsti dal piano di investimento. In particolare, sono state versate 4 diverse tranches tra aprile e novembre per un totale di 26,8 milioni di euro. Analogamente, nei mesi di marzo e aprile, Equiter ha versato a Enerpoint Energy S.r.l. circa 1,7 milioni di euro, a seguito degli aumenti di capitale finalizzati allo sviluppo dell’attività di installazione di impianti fotovoltaici. Ad aprile, Gica S.A. ha dato corso ad un aumento di capitale a copertura perdite di 400.000 franchi svizzeri, eseguito da Equiter in ragione della propria quota, corrispondente a 70.343 euro. Investimenti indiretti Nel corso del 2010, Equiter ha versato a Espirito Santo Infrastructure Fund 0,5 milioni di euro a fronte di tre richiami finalizzati all’investimento nel capitale di una società attiva nello sviluppo di impianti fotovoltaici e 0,3 milioni di euro per il pagamento delle commissioni di gestione. Durante l’anno, la società di gestione, a seguito di rimborsi da parte di un veicolo partecipato, ha rimborsato ai sottoscrittori una parte del capitale investito, per mezzo di due riduzioni del valore facciale dei titoli. Dal rimborso Equiter ha incassato complessivamente 0,5 milioni di euro. A fine 2010 risulta richiamato il 44,6% del commitment complessivo. Nell’ambito degli impegni assunti alla sottoscrizione del Fondo PPP Italia, Italia nel corso del 2010 Equiter ha versato al Fondo 4,1 milioni di euro a seguito dei molteplici richiami effettuati dalla società di gestione Fondaco SGR. In particolare, sono stati corrisposti 0,4 milioni di euro a titolo di commissioni di gestione e 3,7 milioni di euro destinati al closing dei seguenti investimenti del Fondo: − acquisizione di quote di capitale in società impegnate nella realizzazione di impianti fotovoltaici: • 40% in Fideco Ambiente 1 (4 MWp a Chiaramonte-RG) • 49,9% in Helios Power 1 (5 MWp a Monreale-PA) • 49% di ciascuna delle tre Malby Energy 1 – 2 e 3 (per un totale di 4 MWp in Puglia) • 45% di Interporto Solare (13 MWp a Padova) • 24% di Sunray Italy Holding Tre (52 MWp a Montalto di Castro-VT) − acquisizione di una quota del 49,5% nella società Progetto Nuovo Sant’Anna, concessionaria per la costruzione e gestione di un ampliamento dell’Ospedale di Como; − acquisizione di una quota del 47% nella Tunnel Gest S.p.A., società titolare della concessione per la progettazione, realizzazione e successiva gestione degli interventi di riqualificazione e aggiornamento dei sistemi di sicurezza all’interno delle gallerie della rete ANAS in Lombardia. A fine 2010 risulta richiamato il 40,6% del commitment complessivo. Nei mesi di aprile e maggio Equiter ha versato 4,2 milioni di euro al Fondo Ambienta I, I contribuendo pro quota all'acquisto di partecipazioni nel capitale di società attive nell’ambito delle biomasse e dei sistemi di raffreddamento industriali. A fine 2010 risulta richiamato il 41% del commitment complessivo. Focus disinvestimenti Nel mese di ottobre, Equiter ha ceduto la propria partecipazione del 4,4% in Serenissima SGR S.p. S.p. A. ad un esponente del management della società, per un corrispettivo di 1,1 milioni di euro circa, registrando una plusvalenza di 917.740 euro. 24 24 Relazione sulla gestione La dismissione nata nell’ambito della riorganizzazione interna che ha coinvolto la controllante Real Estate Serenissima, è avvenuta ad un corrispettivo pari alla valutazione di mercato basata sul calcolo del DCF. Considerati, oltre alla plusvalenza, i dividendi distribuiti nel corso degli anni dalla partecipata, il tasso interno di rendimento dell’investimento in Serenissima SGR dall'ingresso all'exit ha superato il 40%. Focus incrementi netti di fair value Il portafoglio quotato ha registrato nell’esercizio un decremento del 10%, risultato migliore se paragonato all’andamento del mercato borsistico generale che ha riportato una correzione complessiva del 13%. Nel dettaglio, tutti gli investimenti quotati in portafoglio hanno evidenziato un decremento delle quotazioni. Va peraltro segnalato che la partecipazione in Iren (ex Iride), a seguito dell’incorporazione di Enìa intervenuta in data 1/7/2010 è stata riclassificata da Available for Sale a Partecipazioni sottoposte ad influenza notevole con reiscrizione dell’investimento al costo di acquisto originario (47,9 milioni di euro) e con recupero della riserva di valutazione negativa di 9,3 milioni di euro. In relazione alla partecipazione in Acegas – APS, già oggetto di svalutazione negli anni passati, si è proceduto, in applicazione delle politiche contabili di Gruppo, alla rilevazione di un ulteriore impairment a conto economico di 741.788 euro. R iserva F V al 31.12.2009 Iride S .p.A. Variazione F V 2010 Var. % -9,3 9,3 n.s . Acque P otabili S .p.A. 2,7 -1,8 -28% Hera S .p.A. 1,6 -0,7 -4% -0,7 -9% 6,0 -10% Acegas AP S S .p.A. - Totale -5,0 (milioni di euro) R iserva FV al 31.12.2010 0,9 0,8 1,7 Il portafoglio non quotato ha registrato un incremento del 32%, dovuto principalmente al significativo aumento di valore dell’investimento in Enerpoint. Si evidenzia che, a seguito dell’acquisizione, nel mese di dicembre, di una quota del capitale sociale del 25,6% della Autostrada Brescia – Padova da parte di Intesa Sanpaolo, la partecipazione è stata riclassificata da Available for Sale a Partecipazioni sottoposte ad influenza notevole con re-iscrizione dell’investimento al costo di acquisto originario (48 milioni di euro) e con annullamento della riserva di valutazione positiva di 2,6 milioni di euro. Riserva FV al 31.12.2009 Enerpoint S.p.A. Variazione FV 2010 Var. % -2,2 Autostrada Brescia Padova S.p.A. 2,7 Iris S.p.A. 0,2 Autovie Venete S.p.A. 0,1 Totale 0,7 5,8 +108% -2,7 (milioni di euro) Riserva FV al 31.12.2010 3,6 n.s. - -0,2 -2% 0,01 - +0% 0,1 +32% 3,7 3,0 Per quanto riguarda i fondi chiusi in portafoglio, la valutazione a fine anno ha evidenziato un upside complessivo del 9%, dovuto principalmente all'incremento di valore degli investimenti del Fondo Ambienta I dedicato alle tecnologie ambientali (+1,2 milioni di euro) e del fondo infrastrutturale di diritto portoghese ESIF (+1 milione di euro). In ripresa anche il fondo inglese Henderson, per 0,7 milioni di euro, tenuto anche conto dell’effetto cambio, mentre è in lieve diminuzione la valorizzazione del Fondo Città di Torino per effetto del sostenimento di costi di riqualificazione degli immobili. Riserva FV al 31.12.2009 Variazione FV 2010 Var. % (milioni di euro) Riserva FV al 31.12.2010 Fondo Ambienta I - 1,2 +15% 1,2 Espirito Santo Infrastructure Fund - 1,0 +17% 1,0 Henderson PFI Secondary Fund L.P. - 0,7 +14% 0,7 Fondo PPP Italia - +0% 0,01 0,01 Fondo Città di Torino 0,5 -0,6 -6% -0,2 Totale 0,5 2,3 +9% 2,8 25 25 Relazione sulla gestione Focus rettifiche di valore Il processo di rilevazione di eventuali impairment sugli investimenti azionari, siano essi classificati tra i titoli disponibili per la vendita (AFS) o tra le partecipazioni sottoposte ad influenza notevole o a controllo congiunto prevede due passaggi: − la verifica circa la presenza di indicatori di impairment; − la determinazione dell’eventuale impairment. Gli indicatori di impairment sono sostanzialmente suddivisibili in due categorie: indicatori qualitativi o interni derivanti da fattori specificatamente inerenti la società oggetto di valutazione e indicatori quantitativi o esterni, rappresentati da un fair value del titolo inferiore al valore di iscrizione iniziale. Quanto alla determinazione dell’impairment, in presenza di una riserva negativa di fair value imputata al patrimonio netto, si procede alla rilevazione di una rettifica di valore qualora il fair value risulti inferiore al valore di iscrizione iniziale del titolo di entità o durata superiore a predeterminate soglie. Qualora, invece, la riduzione del fair value non superi tali soglie, in presenza di indicatori di impairment qualitativi, viene effettuata una valutazione “fondamentale” del titolo per verificare la necessità o meno di operare una rettifica di valore. Le soglie al di fuori delle quali le situazioni di impairment possono essere considerate strutturali e non più recuperabili sono state identificate in: − riduzione del fair value rispetto al costo superiore al 30%, oppure − riduzione del fair value per un periodo superiore a 24 mesi. La svalutazione viene determinata prendendo come riferimento: − la quotazione del titolo alla data di valutazione nel caso di titoli azionari quotati su mercati attivi; − la valutazione analitica determinata internamente nel caso di titoli azionari non quotati o titoli quotati classificati nella categoria delle partecipazioni sottoposte ad influenza notevole. Ciò premesso, l’applicazione dei principi approvati a livello di Gruppo ai valori di carico del portafoglio di Equiter ha determinato una sola rettifica di valore con riferimento ad Acegas – APS, già oggetto di svalutazione nel bilancio precedente, correlata alla quotazione del titolo a fine anno. La rettifica imputata al bilancio 2010 ammonta a 741.788 euro, calcolato per differenza tra il corso di borsa a inizio e a fine esercizio (rispettivamente 4,09 e 3,71). Im pair m e nt al 31.12.2009 V ar iazione FV 2010 V ar . % (euro) Im pair m e nt al 31.12.2010 Acegas APS S .p.A. -8.577.294 -741.788 -9% -9.319.082 T otale -8.577.294 -741.788 -9% -9.319.082 26 26 Relazione sulla gestione Dividend yield Il rendimento corrente del portafoglio partecipativo di Equiter nel 2010, calcolato come rapporto tra dividendi e valore di carico delle partecipazioni acquisite, è stato pari al 2%, 2% in linea con quello dell’esercizio precedente. La lieve diminuzione del flusso da dividendi di circa 200 mila euro, è stato bilanciata dall’abbassamento del valore di carico del portafoglio quale risultato delle svalutazioni effettuate nello scorso esercizio per la riduzione dei corsi di borsa. Il settore che ha registrato per Equiter il migliore livello di redditività continua ad essere quello delle utilities quotate come illustrato nella tabella seguente: Dividendi incassati nel 2010 (milioni di euro) Dividendo unitario (euro) EPS P ay-out Dividend yield di E quiter (*) Iren (**) 2,5 0,09 0,01 595% 5,2% Hera 0,9 0,08 0,07 126% 5,4% Autos trada B S -P D 0,6 6,65 16,90 39% 1,2% S agat 0,5 1,65 2,19 83% 2,9% Acegas - AP S 0,2 0,09 0,20 46% 2,2% Autovie Venete 0,04 0,01 0,03 25% 0,9% S erenis s ima S GR (***) 0,03 0,16 0,22 94% 15,7% Iris Totale dividendi 0,02 0,003 0,02 15% 0,2% 4,7 (*) Calcolato s ul cos to di acquis to delle partecipazioni, al netto di impairment (**) I dati s i riferis cono ad Iride (***) P artecipazione ceduta pos t incas s o dividendo Evoluzione della componente dividendi Dividendi incassati (milioni di euro) Rendimento % su portafoglio partecipativo 4,9 2,9% 4,9 4,7 3,1 2,4% 2,3% 2,0 4,9 2,4% 2,0% 2,4% 2,0% 1,5 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 27 27 Relazione sulla gestione Gestione della liquidità Evoluzione dello stock A fine 2010 la liquidità disponibile per nuovi investimenti ammonta ad oltre 70 milioni di euro in contrazione rispetto allo stock di 77 milioni di euro disponibili al 31 dicembre 2009. Il decremento è da ricollegare ai nuovi investimenti effettuati nel corso dell’esercizio, in particolare i richiami dei fondi chiusi e gli aumenti di capitale di Enerpoint Energy. Le somme utilizzate per sottoscrivere gli aumenti di capitale di Autostrada Pedemontana Lombarda sono state invece erogate direttamente dalla Capogruppo sotto forma di versamento in conto capitale. Le disponibilità liquide sono investite in depositi vincolati a 12 mesi con controparte Intesa Sanpaolo. Dalle direttive di Gruppo, emanate con l’obiettivo di ottimizzare la gestione delle risorse finanziarie a livello consolidato, è derivato un cambiamento nella strategia di gestione della liquidità disponibile, che ha comportato la perdita della gestione autonoma da parte della Società a favore dell’impiego esclusivo della stessa per il tramite del canale centralizzato della Tesoreria di Intesa Sanpaolo. Evoluzione stock di liquidità (milioni di euro) time deposit CTZ 77 01/01/2010 saldo c/c 76 73 73 31/03/2010 30/06/2010 30/09/2010 70 31/12/2010 Rendimento Nel 2010 la gestione finanziaria della liquidità ha complessivamente prodotto un risultato di 652 mila euro, con una redditività dello 0,89% 0,89%, superiore al tasso benchmark euribor 1 mese (media anno 2010: 0,58%). Evoluzione durata finanziaria del portafoglio investimenti di liquidità 8 7 6 mesi 5 4 3 2 1 e e Di ce m br br ve m No e O tto br e o br Se tte m os t Ag gl io Lu gn o Gi u M ag gi o ril e Ap o M ar z Fe bb ra io Ge nn ai o 0 La decisa contrazione della redditività della liquidità è dovuta ai valori minimi registrati dai tassi monetari nel primo semestre del 2010. 28 28 Relazione sulla gestione Il rendimento della liquidità di Equiter si è mantenuto su livelli superiori al tasso euribor 1 mese per quasi tutto l’esercizio, grazie anche alla scelta di allungare la durata finanziaria degli investimenti in time deposit avviata già nel corso del 2009. Attraverso un’opportuna segmentazione del portafoglio, si è passati da una durata finanziaria media di 3 mesi, ad una durata media di circa 6 mesi. Rendimento liquidità Equiter vs Euribor 1 mese 1,4% Rendimento liquidità investita Euribor 1M 1,2% 1,0% 0,8% 0,6% 0,4% 0,2% 0,0% 01/01/2010 01/03/2010 01/05/2010 01/07/2010 01/09/2010 01/11/2010 29 29 Relazione sulla gestione Il portafoglio partecipazioni Overview sul portafoglio partecipativo Prospetto di sintesi del portafoglio Al 31 dicembre 2010, il portafoglio di Equiter è investito in 21 partecipazioni per un valore complessivo di 275 275 milioni di euro. euro Quota Valore di bilancio Valore di bilancio % 31.12.2010 31.12.2009 Iren S.p.A. 2,5% 47,9 Hera S.p.A. 1,0% 16,5 Acegas - APS S.p.A. 3,6% Acque Potabili S.p.A. (milioni di euro) variazioni assolute % 38,6 9,3 +24% 17,3 -0,7 -4% 7,3 8,0 -0,7 -9% 9,0% 4,5 6,3 -1,8 -28% 76,2 70,1 6,0 +9% 6,0% 48,0 50,6 -2,7 -5% Pedemontana Lombarda S.p.A. 20,1% 45,1 18,3 26,8 +147% Aeroporti Holding S.r.l. 35,3% 20,7 20,7 - Sagat S.p.A. 12,4% 17,6 17,6 - Enerpoint S.p.A. 19,8% 11,2 5,4 5,8 Societa' Quotate Autostrada Brescia Padova S.p.A. Iris - Isontina Reti Integrate e Servizi S.p.A. Enerpoint Energy S.r.l. Autovie Venete S.p.A. +108% 8,3% 7,6 7,8 -0,2 -2% 50,0% 4,7 3,0 1,7 +56% 0,8% 4,1 4,1 - Gica - Green Initiative Carbon Assets S.A. 25,0% 1,5 1,4 0,1 Ambienta Sgr S.p.A. 20,0% 0,3 0,3 - - 2,0% 0,1 0,1 - - Intesa Sanpaolo Group Services S.c.p.A. 0,0% 0,0 0,0 - Serenissima Sgr S.p.A. 4,4% - 0,2 -0,2 -100% +24% Pedemontana Veneta S.p.A. Societa' Non Quotate +5% - 161,0 129,6 31,4 29,0% 9,8 10,5 -0,6 -6% 9,2% 9,4 4,0 5,4 +136% Espirito Santo Infrastructure Fund I 15,7% 6,7 5,5 1,2 +22% Henderson PFI Secondary Fund L.P. 1,5% 6,1 5,4 0,7 +14% 12,2% 6,0 1,8 4,2 +231% 38,0 27,1 10,9 +40% 275,2 226,9 48,3 +21% Fondo Citta' di Torino Fondo Ambienta I Fondo PPP Italia Fondi Chiusi Totale Portafoglio Investimenti Il confronto con il portafoglio a fine 2009 evidenzia un incremento netto delle consistenze di 48 milioni di euro (+21 (+21%) 21%). %). La variazione complessiva è stata determinata dall’incremento dell’investimento in partecipazioni in portafoglio per un totale di 37 milioni di euro, dagli incrementi netti del fair value per 5,4 milioni di euro, oltre che dalla svalutazione di Acegas – APS per 0,7 milioni di euro e dal disinvestimento di Serenissima SGR per 182.160 euro, al netto della plusvalenza da realizzo di 0,9 milioni di euro. 30 30 Relazione sulla gestione Hanno inciso inoltre sulla dinamica del portafoglio anche altre variazioni, rappresentate dall’annullamento di riserve fair value pregresse relative a partecipazioni riclassificate da Available for Sale a Partecipazioni sottoposte ad influenza notevole (Iren e Autostrada Brescia Padova), per un totale di 7 milioni di euro. Movimentazione del portafoglio (milioni di euro) 5 37 7 0,2 0,7 275 disinvestimenti svalutazioni portafoglio 31.12.2010 227 portafoglio 31.12.2009 nuovi investimenti incrementi netti altre variazioni di fair value Analisi del portafoglio L’analisi del portafoglio di Equiter per tipologia di investimento evidenzia il peso prevalente delle società non quotate. quotate Le azioni detenute in società quotate costituiscono un terzo del portafoglio, mentre le quote in fondi chiusi incidono ancora in misura minore. Infrastrutture nfrastrutture e utilities si confermano gli ambiti prioritari dell’operatività di Equiter. Ad essi si affiancano, con peso crescente, gli investimenti nei settori fondi chiusi ed ambiente. Composizione per tipologia di investimento Composizione per settore Utilities 32% Società non quotate 58% Fondi 14% Infra strutture 49% Società quotate 28% Ambiente 5% Fondi 14% Guardando alla significatività delle quote detenute, espressa dalla presenza di un proprio rappresentante nel Consiglio di Amministrazione, va evidenziata la prevalenza di quote “qualificate” (controllo congiunto o influenza notevole, minoranza con rappresentanza), che incidono complessivamente per oltre l’80%. Composizione per significatività della quota Minoranza 18% Minoranza con rappre sentanza 15% Controllo congiunto o influenza notevole 67% 31 31 Relazione sulla gestione Sotto il profilo geografico, l’attività di Equiter risulta fortemente concentrata sul mercato italiano, su cui è investito il 95% del portafoglio. Il restante 5% è allocato tra Portogallo, Regno Unito e Svizzera. Partecipazioni in società quotate Iren S.p.A. (Servizi di pubblica utilità – Mercato MTA) Valori di bilancio 2010 Analisi della performance di borsa Quota detenuta da E quiter N° azioni Valore della partecipazione (milioni di euro) 2,45% 28.994.638 48 Dividendo ordinario (euro) Data ultimo s tacco 0,085 21.06.2010 Capitalizzazione al 30.12.2010 (milioni di euro) T otale N° azioni P rezzo al 30.12.2010 (euro) P erformance annua Iride P erformance annua indice F ts e IT All s hare ∆ performance annua ris petto all'indice Dividend yield al 31.12.2010 1.481 1.181.725.677 1,25 -6% -13% 7% 5% Descrizione attività. Multi-utility nata dalla fusione tra AEM Torino ed Amga Genova (nel 2006) e Enìa (nel 2010), Iren opera nei settori dell’energia (generazione idroelettrica e cogenerativa, commercializzazione e distribuzione di energia elettrica, gas e calore da teleriscaldamento), del ciclo idrico e dei servizi alla Pubblica Amministrazione (semafori, illuminazione pubblica, gestione calore). Quotata in borsa, è la quarta multi-utility in Italia per capitalizzazione e il terzo operatore nazionale nel settore dei servizi a rete. Risultati economici. Nei primi nove mesi dell’esercizio i ricavi del Gruppo Iren si sono attestati sui 2,38 miliardi di euro in leggera flessione rispetto all’esercizio precedente a causa della minore produzione di energia elettrica da fonte idroelettrica e della contrazione dei prezzi di vendita delle materie prime energetiche, a fronte di un parziale recupero dei volumi venduti e distribuiti. Il settore idrico e ambiente presentano un fatturato in leggera crescita grazie all’incremento delle tariffe a fronte di volumi stabili. L’ebitda si è attestato sui 411 milioni di euro in calo del 2% rispetto a 30 settembre 2009; le attività non regolate (la produzione e la vendita di energia elettrica, calore e gas) hanno registrato una marginalità in calo compensata dalla crescita delle tariffe nelle attività non regolate (distribuzione gas ed energia, idrico e ambiente). Le attività di vendita dell’energia e gas sono state fortemente penalizzate sia dal perdurare della debolezza dei prezzi delle materie prime energetiche come conseguenza della lenta ripresa economica sia dai contratti di approvvigionamento (tolling) sottoscritti in passato a prezzi superiori a quelli attuali. Il Gruppo Iren ha chiuso i primi nove mesi dell’esercizio con un utile netto di 110 milioni di euro in calo di nove milioni di euro se raffrontato all'utile adjusted dello scorso esercizio (cioè al netto degli effetti della moratoria fiscale). Il Gruppo ha potuto peraltro beneficiare di un miglioramento della gestione finanziaria grazie ai tassi debitori in discesa e ai maggiori dividendi distribuiti dalla partecipata Delmi. Eventi significativi. significativi. Nel corso del 2010 il Gruppo Iren, attraverso la holding San Giacomo, ha promosso un’OPA sulla controllata Mediterranea delle Acque che si è conclusa con il delisting della società. L’operazione nasce dall’accordo tra il Gruppo Iren e il Fondo F2i per la creazione di un polo delle attività idriche. Nella holding San Giacomo sono infatti confluite, le concessioni idriche detenute direttamente da Iren, oltre ovviamente a quelle di Mediterranea delle Acque. Nel mese di dicembre il Gruppo Iren ha presentato il nuovo Piano industriale 2010-2015 che prevede un ambizioso piano di investimenti per 1,8 miliardi di euro. Nel 2015 il margine operativo lordo del Gruppo dovrebbe raggiungere gli 804 milioni di euro (+41% rispetto all’ebitda 2010 atteso). I nuovi investimenti si concentreranno nei settori teleriscaldamento, idrico e ambiente. Il Piano Industriale 2010/2015 contiene, inoltre, un secondo scenario nel quale agli investimenti “committed” se ne aggiungono altri destinati a finanziare la crescita organica e l’espansione per linee 32 32 Relazione sulla gestione esterne. Le nuove attività potrebbero spingere l’ebitda del Gruppo a fine 2015 fino alla soglia del miliardo di euro. Andamento Andamento del titolo Iren anno 2010 2010 10% 100 Controvalore scambi (milioni di euro) Delta rendimento Iride - Ftse IT All Share (%) 90 5% 80 70 0% 60 50 -5% 40 30 -10% 20 10 10 di c- no v10 10 ot t- t-1 0 se ag o10 lu g10 gi u10 ap r-1 0 m ag -1 0 di c- fe b10 m ar -1 0 0 09 ge n10 -15% Nel 2010 il titolo ha sovraperformato l’indice Ftse IT All Share del 7% su base annua, chiudendo comunque con una contrazione delle quotazioni del 6%. Hera S.p.A. (Servizi di pubblica utilità – Mercato MTA) Valori di bilancio 2010 Analisi della performance di borsa Quota detenuta da E quiter N° azioni Valore della partecipazione (milioni di euro) 0,96% 10.662.944 17 Dividendo ordinario (euro) Data ultimo s tacco 0,08 07.06.2010 Capitalizzazione al 30.12.2010 (milioni di euro) T otale N° azioni P rezzo al 30.12.2010 (euro) P erformance annua Hera P erformance annua indice F ts e IT All s hare ∆ performance annua ris petto all'indice Dividend yield al 31.12.2010 1.728 1.115.013.754 1,55 -4% -13% 8% 5% Descrizione attività. Multi-utility attiva nei settori ambiente, acqua ed energia, Hera è fortemente radicata in Emilia Romagna, dove serve il 70% dei residenti, e nella provincia di Pesaro-Urbino. La società, quotata alla Borsa di Milano dal giugno 2003, è la terza utility italiana per capitalizzazione. Il settore di punta continua a rimanere quello dell’ambiente: il Gruppo è il primo operatore in Italia e può vantare una dotazione di impianti di trattamento dei rifiuti di assoluta eccellenza. Risultati economici Nei primi nove mesi dell’esercizio i ricavi del Gruppo Hera si sono attestati sui 2,58 miliardi di euro, in diminuzione del 16% rispetto all’esercizio precedente a causa della ridotta attività di trading sull’energia elettrica ed al calo consistente del prezzo delle materie prime energetiche. Tali effetti sono in parte stati compensati dai maggiori volumi venduti. Il margine operativo lordo risulta in crescita, passando dai 390 milioni del 30 settembre 2009 ai 431 milioni di euro del 2010 (+10,6%). Tutte le aree d’affari hanno contributo al buon risultato; i settori energetici e quello ambientale hanno potuto sfruttare i maggiori volumi venduti, distribuiti o raccolti, mentre il ciclo idrico ha potuto beneficiare di nuovi aumenti tariffari. 33 33 Relazione sulla gestione Il Gruppo Hera ha chiuso i primi nove mesi dell’esercizio con un utile netto di 68 milioni di euro, in aumento di 15 milioni di euro se raffrontato a quello adjusted dello scorso esercizio (cioè al netto degli effetti della moratoria fiscale). Eventi significativi. significativi. Nell’ultimo trimestre dell’anno, al fine di rafforzare la struttura finanziaria, Hera ha ceduto il 20% di Herambiente (la società che gestisce i termovalorizzatori) al fondo Eiser Global Infrastructure Fund per un corrispettivo di 100 milioni di euro e ha emesso un prestito convertibile di 140 milioni di euro, scadenza ottobre 2013, riservato ad investitori istituzionali. Nel mese di novembre Hera e Acam La Spezia hanno sottoscritto un accordo in vista di una futura aggregazione. L’operazione è comunque subordinata alla preventiva ristrutturazione finanziaria e industriale della società ligure. Nello stesso mese di novembre, il Gruppo Hera ha presentato il nuovo Piano Industriale che prevede per il 2014 un ebitda di 750 milioni di euro (+32% rispetto al 2009). Il documento tiene conto di un piano di crescita sostenibile, che non contiene nuove aggregazioni strategiche. Gli investimenti futuri si focalizzeranno infatti nelle aree ambiente ed idrico, i settori in cui la società può vantare una leadership nel territorio di riferimento. Andamento Andamento del titolo Hera anno 2010 10% 200 Controvalore s cambi (milioni di euro) Delta rendimento Hera - F ts e IT All S hare (%) 8% 180 160 6% 140 4% 120 2% 100 0% 80 -2% 60 -1 0 di c ot t-1 0 no v10 t-1 0 se ag o10 g10 lu u10 gi -1 0 m ag ap r-1 ge n di c 0 0 -1 0 20 -8% fe b10 m ar -1 0 40 -6% -0 9 -4% Il titolo ha chiuso l’anno borsistico 2010 con una performance negativa del 4%, migliore comunque rispetto all’indice Ftse IT All Share (-13%). 34 34 Relazione sulla gestione Acegas - APS S.p.A. (Servizi di pubblica utilità – Mercato MTA) Valori di bilancio 2010 Analisi della performance di borsa Quota detenuta da E quiter N° azioni Valore della partecipazione (milioni di euro) 3,57% 1.965.000 7 Dividendo ordinario (euro) Data ultimo s tacco Capitalizzazione al 30.12.2010 (milioni di euro) T otale N° azioni P rezzo al 30.12.2010 (euro) P erformance annua Acegas -AP S P erformance annua indice F ts e IT All s hare ∆ performance annua ris petto all'indice Dividend yield al 31.12.2010 0,09 05.07.2010 204 54.978.830 3,71 -9% -13% 3% 2% Descrizione attività. Multi-utility del Nord Est operante nella produzione, distribuzione e vendita di energia elettrica e gas e nella gestione del servizio idrico integrato, Acegas - APS è attiva inoltre nel settore ambientale e nella gestione di servizi di facility management, gestione calore, semaforica e illuminazione pubblica. Risultati economici. Nei primi nove mesi del 2010, il fatturato si è attestato sui 361 milioni di euro (+4% rispetto al 30 settembre 2009). L’ incremento dei ricavi è da ricondurre al settore idrico che ha potuto beneficiare degli aumenti tariffari e al settore ambiente grazie a maggiori quantità di rifiuti raccolti e all’incremento di produzione di energia elettrica da termovalorizzazione, in seguito alla messa a regime della terza linea di Padova. I ricavi dei settori energia elettrica e gas sono rimasti stazionari a causa dei prezzi delle materie prime energetiche, non controbilanciati dalla crescita dei volumi. A livello di margine operativo lordo, lordo, l’incremento realizzato è stato pari al al 14% rispetto all’esercizio precedente: il miglioramento è da ricondurre principalmente agli incrementi tariffari del settore idrico e alla migliorata redditività del settore distribuzione gas e servizi. Il Gruppo Acegas Aps ha chiuso i primi nove mesi dell’esercizio con un utile di 16 milioni di euro in aumento del 16% se raffrontato a quello adjusted dello scorso esercizio (cioè al netto degli effetti della moratoria fiscale). Eventi significativi. significativi. Il Gruppo Acegas - Aps in cordata con Eni ha raggiunto un accordo per acquisire le attività energetiche di Iris Isontina Gorizia. L’operazione è attualmente al vaglio dell’Antistrust. Il progetto di fusione tra AcegasAcegas-Aps e Linea Group Holding, Holding multiutility operante in Lombardia è al momento in una fase di stand-by a causa di alcune criticità riscontrate nella valorizzazione dei due Gruppi. Andamento del titolo titolo Acegas - APS anno 2010 Controvalore s cambi (milioni di euro) 12% 2,5 Delta rendimento Acegas -Aps - F ts e IT All S hare (%) 10% 8% 2,0 6% 4% 1,5 2% 0% 1,0 -2% -4% 0,5 -6% 10 c10 di no v- ot t-1 0 t-1 0 se g10 ag o10 lu -1 0 u10 gi 0 ag m -1 0 ap r-1 ar m -1 0 fe b10 0,0 ge n di c09 -8% Il titolo ha chiuso il 2010 con una performance su base annua negativa (-9%), sovraperformando comunque l’indice di riferimento. A metà 2010 il titolo era stato interessato da un recupero delle quotazioni in concomitanza con la notizia dell’acquisizione del ramo energetico di Iris. L’interesse per Acegas Aps è venuta a scemare nel prosieguo dell’anno in quanto il Gruppo continua ad essere penalizzato dalle dimensioni più contenute rispetto alle altre utilities e dai conseguenti ridotti volumi di contrattazione. 35 35 Relazione sulla gestione Acque Potabili S.p.A. (Servizi di pubblica utilità – Mercato MTA) Valori di bilancio 2010 Analisi della performance di borsa Quota detenuta da E quiter N° azioni Valore della partecipazione (milioni di euro) 8,95% 3.222.815 5 Dividendo ordinario (euro) Data ultimo s tacco Capitalizzazione al 30.12.2010 (milioni di euro) T otale N° azioni P rezzo al 30.12.2010 (euro) P erformance annua Acque P otabili P erformance annua indice F ts e IT All s hare ∆ performance annua ris petto all'indice 0,10 02.05.2006 50 36.002.815 1,40 -28% -13% -16% Descrizione attività. Società quotata alla Borsa di Milano dal 1965, Acque Potabili, attiva nella gestione del ciclo idrico integrato (servizi di acquedotto, anzitutto), opera principalmente in regime di concessione. Ha ottenuto la maggior parte delle concessioni con affidamento diretto prima dell'entrata in vigore della legge di riforma del servizio idrico (Legge Galli del 1994). Risultati economici. Nei primi nove mesi del 2010 i ricavi si sono attestati sui 57,5 milioni di euro in leggera crescita rispetto all’esercizio precedente per l’effetto dell’incremento tariffario deliberato dal CIPE e di quello previsto dall’accordo con l’ATO 3 Torinese. I volumi venduti sono invece lievemente inferiori a quelli dell’anno precedente. I dati non tengono conto della partecipata Acque Potabili Siciliane in quanto consolidata al patrimonio netto. L’ebitda della società risulta in crescita del 26% a seguito di minori costi operativi e della variazione del perimetro di attività (cessione della concessione non performing di Crotone). Il Gruppo Acque Potabili ha chiuso i primi nove mesi del 2010 con un utile netto di 917 mila euro a fronte di una perdita di 5 milioni di euro del 2009. Il miglioramento è dovuto, oltre alla crescita della redditività operativa, al carattere non ricorrente dei risultati 2009 (svalutazione della partecipata Acque Potabili Siciliana per circa 3,9 milioni di euro). A migliorare il risultato ha contributo anche la riduzione per circa 400 mila euro degli oneri finanziari. Eventi significativi. significativi. Il 2010 si è ancora caratterizzato per le difficoltà incontrate nella gestione delle concessioni siciliane da parte della partecipata Acque Potabili Siciliane. Nel mese di agosto l’AATO di Palermo ha risolto la Convenzione di Gestione con Acque Potabili Siciliane a seguito del mancato versamento del deposito cauzionale. La società aveva infatti richiesto una modifica della tariffe previste dalla Convenzione al fine di riportare la concessione in equilibrio economico-finanziario. In seguito alla risoluzione, Acque Potabili ha deliberato la liquidazione, revocabile, di Acque Potabili Siciliane. Andamento del titolo Acque Potabili anno 2010 6% Controvalore s cambi (milioni di euro) 4% Delta rendimento Acque P otabili - F ts e IT All S hare 6 5 2% 0% 4 -2% -4% 3 -6% 2 -8% -10% 1 -12% -1 0 di c 10 no v- ot t-1 0 t-1 0 se 10 ag o- g10 lu u10 gi ag -1 0 0 m r-1 ap -1 0 0 m ar -1 ar m nge di c 10 0 -0 9 -14% Rispetto alle altre utilities, il titolo risulta caratterizzato da scambi ridotti e volatilità elevata. Nel 2010 ha fatto registrare una performance negativa del 28% inferiore all’andamento dell’indice generale. Il titolo ha costantemente perso valore nel corso dell’anno (se si esclude una breve ripresa nei mesi estivi), riportandosi sui valori ante novembre 2009. 36 36 Relazione sulla gestione Partecipazioni in società non quotate Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova S.p.A. Valori di bilancio 2010 Quota detenuta da E quiter N° azioni Valore della partecipazione (milioni di euro) Valore per azione (euro) Dividendo ordinario (euro) Data ultimo s tacco Dividend yield per E quiter (s u cos to s torico) P rincipali dati consolidati 6,00% 90.065 48 532,84 6,65 13.12.2010 1,25% Valore della P roduzione 2009 (milioni di euro) E bitda 2009 (milioni di euro) E bitda margin 2009 (%) Utile netto 2009 (milioni di euro) P atrimonio netto al 31.12.2009 (milioni di euro) P os izione F inanziaria Netta al 31.12.2009 (milioni di euro) 286 118 41% 18 492 265 Descrizione attività. Società titolare della concessione fino al 31 dicembre 2026 delle autostrade A4 Brescia-Padova e A31 Valdastico, per un totale di 183 km. Il business autostradale concorre attualmente per circa il 92% alla formazione del fatturato totale, mentre il restante è coperto da attività non-core, legate al settore immobiliare, alle costruzioni e all’information technology. Risultati economici. Nel 2009 il Gruppo Autostrada BS-PD ha conseguito ricavi in aumento del 3% rispetto al 2008, grazie all’effetto positivo della ricontrattazione delle royalties oil & non oil e delle attività di consulenza e gestione dei fondi comuni di investimento che hanno permesso di bilanciare il calo del traffico dei veicoli pesanti come conseguenza della crisi economica. La riorganizzazione del settore non autostradale ha permesso di diminuire i costi operativi, portando l’ebitda a crescere del 36% rispetto all’anno precedente. Risulta peraltro in peggioramento l’ebit (-13%) che sconta ammortamenti per 63 milioni di euro rispetto ai 24 milioni di euro del 2008, a fronte del ricalcolo della posta sulla base del PEF 2007. Sul risultato netto hanno inoltre pesato le svalutazioni del portafoglio partecipativo pari a 16 milioni di euro. Dal punto di vista patrimoniale si evidenzia un significativo aumento del valore delle immobilizzazioni dovuto alla realizzazione di nuove infrastrutture e allo sviluppo e completamento di opere esistenti. Gli investimenti, per complessivi euro 188 milioni, hanno riguardato principalmente il proseguimento della costruzione del tronco sud dell’autostrada A31 Valdastico. Eventi significativi. A fronte del rinnovo della concessione al 2026,, il 18 novembre 2010 è stata approvata dal CIPE una nuova Convenzione tra ANAS e Serenissima. L’allegato Piano Economico Finanziario 2009-2046 risulta migliorativo rispetto al precedente del 2007, caratterizzandosi per i seguenti elementi: − aumenti delle tariffe coerenti con un piano di investimenti di circa 3 miliardi di euro, concentrati quasi esclusivamente nel prolungamento della Valdastico verso nord (1,4 miliardi di euro) e verso sud; − aumenti di capitale a copertura degli investimenti mantenuti a 150 milioni di euro complessivi, equamente distribuiti negli anni 2010-2011-2012, a fronte di un tasso di congrua remunerazione del capitale investito pari al 10,50%; − dividendi complessivi per gli azionisti, distribuibili dal 2013, per oltre 700 milioni di euro. La prima tranche dell’aumento di capitale pari a 50 milioni di euro è stata deliberata a dicembre 2010. Negli ultimi anni, inoltre, la società ha avviato un processo di efficientamento e di riorganizzazione interna finalizzato alla separazione delle attività core e non-core in un’ottica di futura quotazione in borsa (non prevista prima del 2012). In tale contesto, si inserisce la progressiva entrata di soci privati nella compagine azionaria e l’accordo siglato il 16 novembre 2010 da Intesa Sanpaolo S.p.A. e Gruppo Gambari. 37 37 Relazione sulla gestione Autostrada Pedemontana Lombarda S.p.A. Valori di bilancio 2010 Quota detenuta da E quiter N° azioni Valore della partecipazione (milioni di euro) Valore per azione (euro) Dividendo ordinario (euro) Data ultimo s tacco Dividend yield per E quiter (s u cos to s torico) 20% 40.212 45 1.121 - Descrizione attività. Società concessionaria dal 1990 del progetto infrastrutturale in project finance di viabilità a scorrimento veloce a Nord di Milano. Il progetto si articola nelle tratte funzionali Cassano Magnago-Dalmine, Gazzada-Valico del Gaggiolo (sistema tangenziale di Varese), Villa Guardia-Tavernerio (sistema tangenziale di Como) e nelle strade o autostrade complementari per un totale di 157 km. Risultati economici. Il 2009 ha chiuso con una perdita di esercizio di 3 milioni di euro rispetto ai 4 milioni di euro dell’anno precedente. Sul risultato ha pesato lo stato di start-up della società che, in assenza di ricavi, sostiene i costi di sviluppo dell’infrastruttura. La capitalizzazione del costo del personale legato all’area tecnica (euro 1,4 milioni) ha consentito di ridurre la perdita rispetto al 2008, mentre incidono sul conto economico gli ulteriori costi del personale (+44% sul 2008), i costi per utilizzo di beni di terzi e gli oneri finanziari legati al finanziamento concesso da Milano Serravalle-Milano Tangenziali a favore della società. Eventi significativi. Nel gennaio 2010 è avvenuta la registrazione presso la Corte dei Conti della delibera di approvazione del progetto definitivo e del piano finanziario, mentre a febbraio sono stati aperti i cantieri della prima tratta dell’autostrada assegnata al General Contractor Pedelombarda che comprende 15 km di asse autostradale e i primi due lotti delle tangenziali di Como e Varese per uno sviluppo totale di 35 Km. Nel mese di giugno 2010 è stato pubblicato il bando di gara per la realizzazione della seconda tratta di 52 km dell’autostrada, per la quale sono state presentate 5 offerte vincolanti. L’aggiudicazione definitiva dovrebbe avvenire entro maggio 2011, consentendo così la consegna del progetto esecutivo e l’avvio dei lavori nei primi mesi del 2012. L’opera richiede un impegno finanziario complessivo di 5 miliardi di euro, di cui 4,1 destinati alla costruzione dell’infrastruttura, oltre 100 milioni di opere compensative e territoriali ed 800 milioni di oneri finanziari e gestionali nei trent’anni di durata della concessione. Il contributo statale, che ammonta a 1,2 miliardi di euro, è di poco inferiore al 25% dell’investimento complessivo, 536 milioni di euro saranno versati dai soci, mentre i restanti 3,2 miliardi dovranno essere reperiti sui mercati finanziari. Allo stato attuale la Cassa Depositi e Prestiti ha manifestato la propria disponibilità ad erogare una quota del finanziamento project fino al 50% dell’ammontare totale. Aeroporti Holding S.r.l. Valori di bilancio 2010 Quota detenuta da E quiter Valonre nominale quota Valore della partecipazione (milioni di euro) Valore per azione (euro) Dividendo ordinario (euro) Data ultimo s tacco Dividend yield per E quiter (s u cos to s torico) 35,31% 17.655.000 21 1,17 - P rincipali dati consolidati Aeroporto di F irenze - AdF S.p.A. Capitalizzazione al 30.12.2010 (milioni di euro) Valore della P roduzione 2009 (milioni di euro) E bitda 2009 (milioni di euro) E bitda margin 2009 (%) P os izione F inanziaria Netta al 31.12.2009 (milioni di euro) 101 35,5 11 30% 7 Aeroporto di Bologna - S ab S.p.A. Valore della P roduzione 2009 (milioni di euro) E bitda 2009 (milioni di euro) E bitda margin 2009 (%) P os izione F inanziaria Netta al 31.12.2009 (milioni di euro) 38 38 80 18 22% 30 Relazione sulla gestione Descrizione attività. Holding finanziaria soggetta alla direzione e coordinamento di Sagat. Detiene il 33,4% di Aeroporto di Firenze S.p.A. - società quotata, concessionaria fino al 2043 della gestione dell'aeroporto fiorentino - e il 7,2% del capitale di Aeroporto G. Marconi di Bologna S.p.A., concessionaria fino al 2044 dello scalo bolognese. Risultati ed eventi significativi AdF. City airport, a vocazione prevalentemente turistica e business, l’aeroporto di Firenze ha chiuso l’anno 2010 con 1,7 milioni di passeggeri, in ripresa rispetto al 2009 (+3%), in particolare per quanto attiene la componente internazionale (+4%). L’incremento del traffico dello scalo fiorentino è stato tuttavia inferiore alla media nazionale (+7%), non consentendo all’aeroporto di guadagnare posizioni nella classifica aeroportuale italiana. Nel 2010, infatti, lo scalo si è collocato al 18° posto della graduatoria nazionale, stessa posizione dell’anno precedente. Nel 2009, Aeroporto di Firenze ha conseguito ricavi consolidati per 35,5 milioni di euro, in diminuzione dell’8% rispetto al 2008, per effetto della contrazione del traffico aereo del 12%, ascrivibile alla crisi economica internazionale e al fallimento dei vettori Sterling ed Alitalia. La concessionaria è peraltro riuscita a contenere la diminuzione dei ricavi attraverso lo sviluppo delle attività non aeronautiche, in particolare la vendita di prodotti retail attraverso specifici spazi all’interno dell’aeroporto. Il margine operativo lordo, pari a 10,6 milioni di euro, in diminuzione del 5%, ha risentito del decremento del fatturato; la riduzione appare più significativa se si tiene conto che nel 2008 erano state iscritte tra gli oneri di gestione svalutazioni di crediti per 1 milione di euro. Il Gruppo AdF ha chiuso il 2009 con un utile netto d’esercizio di 3,5 milioni di euro, in aumento del 6% rispetto al 2008, poiché il calo dell’ebitda è stato compensato da minori accantonamenti a fondo rischi su crediti e minori oneri finanziari. Lo sviluppo dello scalo fiorentino è legato al potenziamento della capacità aeroportuale sia airside, con la costruzione di una nuova pista di volo, da tempo oggetto di discussione, sia landside, con l’ottimizzazione e ampliamento del terminal passeggeri. I lavori per il nuovo terminal, per cui è previsto un investimento complessivo di 35 milioni di euro, sono stati avviati nel novembre 2009 e dovrebbero concludersi nel 2011. Risultati ed eventi significativi Sab. Nel 2010, avendo superato il traguardo dei 5 milioni di passeggeri, l’aeroporto di Bologna è passato alla categoria di aeroporti medi a livello internazionale. Con una crescita di gran lunga superiore alla media nazionale (+15% vs +7%), in particolare sulla componente internazionale (+18%), l’aeroporto bolognese ha inoltre scalato di una posizione la classifica aeroportuale italiana, collocandosi all’8° posto della graduatoria. La crescita di passeggeri è stata trainata principalmente dal forte sviluppo dell’operatore low-cost Ryanair, ma hanno giocato un ruolo importante anche il rafforzamento di Alitalia-Airone e il potenziamento dei voli già esistenti per l’Est Europeo e il Nord Africa. Già nel 2009, nonostante gli effetti della crisi economica abbiano penalizzato tutto il settore dei trasporti, l’Aeroporto di Bologna ha realizzato ricavi consolidati pari a 80 milioni di euro (+12% vs 2008), trainati dalla crescita dei volumi di traffico. Il margine operativo lordo ha registrato un incremento contenuto al 2% rispetto al 2008, per il contestuale aumento delle spese generali che hanno parzialmente eroso il fatturato, mentre l’utile netto consolidato, pari a 3,4 milioni di euro, ha segnato una forte crescita (+28%) per la minore incidenza di oneri finanziari e svalutazioni rispetto al 2008. Tali risultati positivi rispecchiano peraltro la profonda trasformazione del Gruppo avviata nel 2008, con un’articolazione attenta al risanamento e al rilancio industriale e maggiormente focalizzata sul core business. 39 39 Relazione sulla gestione Sagat - Società Azionaria Gestione Aeroporto Torino S.p.A. Valori di bilancio 2010 Quota detenuta da E quiter N° azioni Valore della partecipazione (milioni di euro) Valore per azione (euro) Dividendo ordinario (euro) Data ultimo s tacco Dividend yield per E quiter (s u cos to s torico) P rincipali dati consolidati 12,40% 310.250 18 56,84 1,65 30.06.2010 2,90% Valore della P roduzione 2009 (milioni di euro) E bitda 2009 (milioni di euro) E bitda margin 2009 (%) Utile netto 2009 (milioni di euro) P atrimonio netto al 31.12.2009 (milioni di euro) P os izione F inanziaria Netta al 31.12.2009 (milioni di euro) 65 21 32% 6 91 12 Descrizione attività. Società concessionaria, incaricata di gestire fino al 2035 lo scalo aeroportuale di Torino Caselle "Sandro Pertini". Inoltre, tramite Aeroporti Holding, Sagat detiene partecipazioni nelle società di gestione degli aeroporti di Firenze e Bologna. L’aeroporto di Torino è considerato all’avanguardia sotto il profilo della dotazione infrastrutturale, grazie ai massicci investimenti realizzati in occasione delle Olimpiadi invernali 2006, che ne hanno ampliato significativamente la capacità di traffico potenziale. L’aeroporto ha chiuso il 2010 con 3,6 milioni di passeggeri, segnando una crescita rispetto al 2009 superiore anche alla media nazionale (+10% vs 7%). Ciò ha consentito allo scalo di collocarsi al 12° posto della classifica degli aeroporti italiani, recuperando una posizione rispetto al precedente esercizio. In particolare, nel 2010, sono cresciuti di oltre 922 mila unità (+36% rispetto al 2009) i passeggeri che hanno utilizzato vettori low cost (Ryanair, Blu Express e Wind Jet), la cui incidenza percentuale sul traffico totale ha raggiunto il 26%. Risultati Risultati economici. economici. L’esercizio 2009 si è chiuso con un utile netto consolidato di 5,5 milioni rispetto ai 4 milioni di euro del 2008 (+30%). I ricavi solo in lieve diminuzione (-2%), a causa principalmente di una contrazione del traffico passeggeri, l’assenza di svalutazioni di crediti nei confronti di Alitalia che avevano penalizzato il 2008 e l’iscrizione di minori ammortamenti hanno consentito il conseguimento di un risultato netto significativamente superiore al 2008. Dal punto di vista patrimoniale, a fine 2009 la posizione finanziaria netta risulta in costante miglioramento con un indebitamento netto che cala del 25%. La società sta infatti proseguendo nel piano di rientro dei finanziamenti accesi in anni precedenti per far fronte agli investimenti straordinari sostenuti in occasione delle Olimpiadi invernali del 2006. Eventi significativi. Il 2010 è stato un anno positivo per l’aeroporto di Torino, dopo anni di stabilità, da imputarsi essenzialmente all'attivazione di nuovi voli Alitalia e Ryanair, nati dagli accordi di incentivazione siglati nel 2009, in collaborazione con gli Enti territoriali piemontesi. Da allora, tuttavia, non sono state intraprese altre iniziative commerciali significative finalizzate a sviluppare il traffico su Torino, in attesa della definizione di un compiuto piano di ulteriore rilancio dello scalo. Enerpoint S.p.A. Valori di bilancio 2010 Quota detenuta da E quiter N° azioni Valore della partecipazione (milioni di euro) Valore per azione (euro) Dividendo ordinario (euro) Data ultimo s tacco Dividend yield per E quiter (s u cos to s torico) P rincipali dati societari 19,80% 3.750 11 2.977,80 9,62 30.10.2009 0,48% Valore della P roduzione 2009 (milioni di euro) E bitda 2009 (milioni di euro) E bitda margin 2009 (%) Utile netto 2009 (milioni di euro) P atrimonio netto al 31.12.2009 (milioni di euro) P os izione F inanziaria Netta al 31.12.2009 (milioni di euro) 81 -0,4 neg. -5 7 9 Descrizione attività. Nata nel 2001, attiva nella filiera downstream dell'industria fotovoltaica (distribuzione, vendita e installazione di impianti), opera in due specifiche aree di business, dedicate l’una alla distribuzione di componenti fotovoltaici in Italia e in Germania - tramite newco costituita nel 2009 - , e l’altra alla realizzazione di impianti “chiavi in mano” (EPC). 40 40 Relazione sulla gestione Risultati economici. Le dinamiche straordinariamente negative indotte dalla crisi globale sul settore fotovoltaico hanno influenzato particolarmente l’attività della società nel primo semestre 2009, incidendo sul risultato di fine anno (perdita di 5 milioni di euro). Nei primi mesi del 2009 infatti la domanda di pannelli fotovoltaici ha subito un forte arresto, comportando una significativa contrazione dei prezzi dei moduli (-40%). Enerpoint ha quindi non solo visto rallentata l’attività di distribuzione, ma ha dovuto anche svalutare parte del proprio magazzino (3 milioni di euro) in quanto iscritto ad un valore ben superiore ai nuovi prezzi determinatisi sul mercato. A causa del credit crunch, inoltre, molti acquirenti degli impianti hanno avuto difficoltà nel reperimento di capitali a debito, con l’effetto di ritardarne la costruzione e la connessione in rete.. I trend di mercato sono tornati ad essere favorevoli nel III e IV trimestre (ricavi verso terzi +43% e +74% rispetto agli ultimi 2 trimestri 2008), permettendo alla società di registrare un fatturato annuale in crescita del 36% sul 2008, ripartito per il 19% sul settore impianti e per il restante 81% sul settore distribuzione. In particolare, nel business distribuzione la società è riuscita a difendere la propria quota di mercato, diventando il secondo operatore in Italia dopo Enel.Si., mentre nel ramo EPC si è aggiudicata importanti progetti, quali C.A.S.E. Aquila, Parco del Sole e il progetto Serre PV di Oristano. Eventi significativi. Nel 2010, il ruolo trainante giocato dal Conto Energia e, conseguentemente, la forte espansione del mercato fotovoltaico hanno permesso ad Enerpoint di consolidare un modello di business fondato sull’attività distributiva e caratterizzato da elevata flessibilità, forte specializzazione e da rapporti consolidati con i principali produttori di moduli fotovoltaici. Il bilancio pre-consuntivo 2010 in forte crescita, sia in Italia sia in Germania, riflette appieno la capacità della società di "stare sul mercato" e seguirne lo sviluppo, in termini sia di fatturato sia di marginalità. Iris - Isontina Reti Integrate e Servizi S.p.A. Valori di bilancio 2010 Quota detenuta da E quiter N° azioni Valore della partecipazione (milioni di euro) Valore per azione (euro) Dividendo ordinario (euro) Data ultimo s tacco Dividend yield per E quiter (s u cos to s torico) P rincipali dati consolidati 8,32% 6.922.156 8 1,1 0,003 01.10.2010 0,27% Valore della P roduzione 2009 (milioni di euro) E bitda 2009 (milioni di euro) E bitda margin 2009 (%) Utile netto 2009 (milioni di euro) P atrimonio netto al 31.12.2009 (milioni di euro) P os izione F inanziaria Netta al 31.12.2009 (milioni di euro) 89 8 9% 1 86 15 Descrizione attività. Nata dalla fusione di tre società (A.M.G. di Gorizia, A.M.I. di Gradisca d’Isonzo ed En.A.M. di Ronchi dei Legionari), si occupa della gestione integrata delle risorse energetiche (gas ed energia elettrica) e dei servizi ambientali nella provincia di Gorizia. Risultati economici. Nel 2009 il Gruppo IRIS ha conseguito i seguenti risultati, in raffronto all'esercizio precedente : - ricavi -1%: la contenuta diminuzione del fatturato è da ricollegare alle minori vendite nel settore gas a causa sia della crisi economica sia della perdita di clienti domestici a favore di altri operatori. La società ha dovuto far fronte anche al venir meno dei ricavi derivanti dalla gestione di alcuni servizi pubblici. - ebitda +5%: l’incremento dell’ebitda è legato al miglioramento dei risultati in tutti i settori di attività ed è dovuto principalmente ai risparmi conseguiti nell'approvvigionamento delle materie prime grazie al favorevole andamento del prezzo dei prodotti energetici. - utile +27% il miglioramento del risultato netto dell’esercizio 2009 rispetto all'esercizio precedente è dovuto sia al miglioramento dei risultati industriali sia ad un minore tax rate, fattori che hanno permesso di bilanciare i minori dividendi incassati dalle partecipazioni detenute. Eventi significativi. La società a fine 2009 ha approvato un piano di liquidazione delle attività che prevede la cessione del ramo energetico a terzi, la scissione del ramo ambiente a favore di una newco a controllo interamente pubblico e la dismissione degli asset residui. 41 41 Relazione sulla gestione A luglio 2010, Iris ha stipulato con la cordata Eni/Acegas-Aps un contratto di cessione delle attività energetiche (energia elettrica e gas). L'operazione dovrebbe perfezionarsi entro il 2011 ed è attualmente al vaglio dell’Antistrust. Con il perfezionamento della cessione del ramo energetico il piano di liquidazione dovrebbe proseguire con la costituzione della newco ambiente, operazione quest’ultima subordinata all’accordo preventivo tra tutti i soci, pubblici e privati. Enerpoint Energy S.r.l. Valori di bilancio 2010 Quota detenuta da E quiter Valore nominale quota Valore della partecipazione (milioni di euro) Valore per azione (euro) Dividendo ordinario (euro) Data ultimo s tacco Dividend yield per E quiter (s u cos to s torico) P rincipali dati societari 50,00% 4.700.000 5 1,01 - Valore della P roduzione 2009 (milioni di euro) E bitda 2009 (milioni di euro) E bitda margin 2009 (%) Utile netto 2009 (milioni di euro) P atrimonio netto al 31.12.2009 (milioni di euro) P os izione F inanziaria Netta al 31.12.2009 (milioni di euro) 1 -0,3 neg. -0,4 6 5 Descrizione attività. Nata da un accordo di joint venture tra Enerpoint S.p.A. ed Equiter, Enerpoint Energy si occupa della produzione e vendita di energia elettrica da centrali fotovoltaiche in proprietà. La società presenta un portafoglio progetti dislocati prevalentemente nel Centro Sud d’Italia, che beneficiano degli incentivi del 2° Conto Energia per la produzione e vendita di energia da fonte solare. Risultati economici. La connessione alla rete dei primi due impianti di proprietà (Mandorlo e Pesco, situati nel Comune di Grottaglie e Montemparano in Puglia) avvenuta a fine 2009 non ha consentito alla società di iscrivere a conto economico nel 2009 ricavi da produzione e vendita di energia elettrica. Inoltre i maggiori costi sostenuti per le istruttorie dei rapporti di leasing in capo ai singoli impianti in portafoglio e le spese per consulenze tecnico-professionali hanno portato ad un risultato della gestione caratteristica negativo e in peggioramento rispetto al 2008. La gestione finanziaria passiva, costituita da interessi maturati sul mutuo contratto per la realizzazione dell’impianto Mandorlo, concorre a determinare una perdita d’esercizio di 0,3 milioni di euro. Eventi significativi. significativi. Negli ultimi due anni, sulla scia dello sviluppo della controllante, Enerpoint Energy è riuscita ad ampliare il proprio portafoglio impianti, raggiungendo una potenza installata prossima a 7 MWp a fine 2010. Infatti, oltre ai già citati impianti e ad altri due di prossima connessione (Fico e Nocciolo), la società ha condiviso con Enerpoint importanti progetti, tra cui C.A.S.E. Aquila (già acquisito nel 2009, per un totale di 6 MWp di impianti a tetto) e il progetto serre PV di Oristano (2010, 4 MWp), entrambi connessi progressivamente alla rete nel corso del 2010. Conseguentemente, il 2011 potrà essere considerato a tutti gli effetti il primo esercizio post start-up. 42 42 Relazione sulla gestione Autovie Venete S.p.A. Valori di bilancio 2010 Quota detenuta da E quiter N° azioni Valore della partecipazione (milioni di euro) Valore per azione (euro) Dividendo ordinario (euro) Data ultimo s tacco Dividend yield per E quiter (s u cos to s torico) P rincipali dati societari 0,76% 4.638.487 4 0,88 0,007 17.12.2010 0,90% Valore della P roduzione 30/6/2009-30/6/2010 (milioni di euro) E bitda 30/6/2009-30/6/2010 (milioni di euro) E bitda margin 2010 (%) Utile netto 30/06/2009-30/6/2010 (milioni di euro) P atrimonio netto al 30.06.2010 (milioni di euro) P os izione F inanziaria Netta al 30.06.2010 (milioni di euro) 137,6 47 34% 19 427 -232 Descrizione Descrizione attività. Concessionaria fino al 2017 delle autostrade A4 Venezia-Trieste, A28 PortogruaroConegliano e A23 Palmanova-Udine per totali 189 km. Gestisce uno dei tratti autostradali italiani più trafficati e congestionati dal traffico pesante, a cui è legato un consistente piano investimenti per la realizzazione della terza corsia. Risultati economici. economici. L’esercizio 2009-2010 si è chiuso con un utile netto di 18,8 milioni di euro, in contrazione del 43% rispetto all’esercizio precedente per minori ricavi, proventi finanziari e proventi straordinari registrati nell’esercizio scorso. Sul fatturato, in diminuzione del 4%, ha pesato la riduzione del traffico dell’1,4%, che ha risentito degli effetti della crisi economica (mezzi pesanti) e dell’apertura del passante di Mestre avvenuta nel corso del 2009. La società non ha inoltre potuto applicare alcun aumento tariffario a causa della ritardata approvazione del nuovo Piano Economico Finanziario allegato all’Atto Aggiuntivo della Convenzione con l’Anas. Il sostenimento di minori costi di manutenzione ordinaria dell’autostrada ha compensato la dinamica negativa degli introiti da pedaggio, facendo registrare un ebitda superiore del 5% rispetto allo scorso esercizio. La gestione finanziaria è positiva per circa euro 4,6 milioni di euro ma in forte diminuzione rispetto ai 12 milioni di euro dell’esercizio chiuso al 30 giugno 2009 (minore giacenza media, diminuzione dei tassi attivi). Eventi significativi. significativi. Nel dicembre 2010 è stato approvato l'Atto Aggiuntivo della Convenzione tra ANAS e la società, con le relative modifiche al piano finanziario introdotte per la realizzazione della terza corsia e delle opere legate al commissariamento della tratta. Autovie Venete dovrà investire 2,1 miliardi di euro nei prossimi 5 anni, potendo contare su una dotazione di cassa di 230 milioni di euro e reperendo sul mercato le risorse finanziarie aggiuntive. La Cassa Depositi Prestiti si è resa disponibile ad attivare il Fondo per le Opere Pubbliche a garanzia del valore di indennizzo finale della concessionaria, mentre la BEI ha deliberato un finanziamento di circa 1 miliardo di euro, di cui 250 milioni erogabili direttamente e i restanti sotto forma di garanzie da mettere a disposizione degli istituti di credito interessati a sostenere l’operazione. Gica - Green Initiative Carbon Assets S.A. Valori di bilancio 2010 Quota detenuta da Equiter N° azioni Valore della partecipazione (milioni di euro) Valore per azione (euro) Totale commitment Equiter (milioni di euro) Principali dati societari 25,00% 18.500 1,5 80,11 15 N° contratti conclusi a dicembre 2010 Quantità nominale CER a dicembre 2010 (milioni di tCER) % consegna ipotizzata Quantità risk-adjusted CER a dicembre 2010 (milioni di tCER) Valore portafoglio risk-adjusted a dicembre 2010 (milioni di euro) 17 2,4 58% 1,4 28 Descrizione attività. Joint venture elvetica costituita con quote paritetiche da Equiter, Sorgenia, Gruppo Lucchini e Iride Mercato, è un veicolo specializzato nell'acquisto di crediti di emissione di anidride carbonica (carbon assets). La start-up, operativa dal gennaio 2008, ha scadenza prefissata il 30 giugno 2013, in linea con lo scadere degli accordi del Protocollo di Kyoto a dicembre 2012. 43 43 Relazione sulla gestione Il business model di Gica è scomponibile in due fasi: − acquisto con pagamento alla consegna di CERs (Certified Emission Reductions)2 derivanti da progetti CDM - Clean Development Mechanism, uno dei meccanismi flessibili previsti dal Protocollo di Kyoto3, tramite ERPA - Emission Reduction Purchase Agreement, stipulati con i proprietari o sviluppatori delle iniziative; − successiva vendita dei CERs sul mercato, fatta salva la prelazione all'acquisto riconosciuta ai soci industriali nella loro veste di compliance buyers. Eventi significativi. A fine 2010 Gica ha perfezionato 17 contratti di acquisto di CER per un portafoglio totale risk-adjusted di 1,4 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Avendo concluso la fase di investimento, nel corso del 2010, Gica si è dedicata al monitoraggio e alla gestione dei contratti acquisiti, comprimendo al massimo i costi operativi mediante il taglio della rete commerciale internazionale (Cina e Brasile) e il ridimensionamento della propria struttura operativa. Sulla base degli scenari di prezzo ipotizzati recentemente dagli analisti, a dicembre 2010 il portafoglio riskadjusted della Società può essere considerato in-the-money, grazie ad una valutazione complessiva dei contratti di circa 28 milioni di euro. Va sottolineato che le stime degli analisti sono accomunate da una view rialzista, correlata alle aspettative di ripresa del ciclo economico, all'inclusione di nuovi settori industriali nelle logiche di riduzione vincolante di CO2 e alla prospettata diminuzione delle assegnazioni gratuite di diritti di emissione. Si prevede infatti che nel 2011 il mercato mondiale dei carbon assets possa crescere del 15%, arrivando a registrare scambi per 107 miliardi di euro a fronte dei 93 miliardi di euro del 2010 (stime Bloomberg New Energy Finance). Ambienta SGR S.p.A. Valori di bilancio 2010 Quota detenuta da E quiter N° azioni Valore della partecipazione (milioni di euro) Valore per azione (euro) Dividendo ordinario (euro) Data ultimo s tacco Dividend yield per E quiter (s u cos to s torico) P rincipali dati societari 20,00% 3.000 0,3 100,00 - Margine di intermediazione 2009 (milioni di euro) R is ultato ges tione operativa 2009 (milioni di euro) E bitda margin 2009 (%) Utile netto 2009 (milioni di euro) P atrimonio netto al 31.12.2009 (milioni di euro) P os izione F inanziaria Netta al 31.12.2009 (milioni di euro) 5 0,5 9% 0,2 1 -3 Descrizione attività. Società di gestione del risparmio specializzata nel settore ambientale (energie rinnovabili, tutela ambientale, risparmio energetico, biocarburanti). Ambienta SGR ha costituito e gestisce il fondo di private equity Ambienta I (inizio operatività: 11 febbraio 2008), a cui Equiter partecipa in qualità di investitore. Risultati economici. L'esercizio 2009 si è chiuso con un utile di 162 mila euro, in linea con quanto previsto nel Business Plan presentato all'atto della costituzione della società, e in miglioramento rispetto alla perdita maturata nel 2008 che scontava commissioni di gestione del Fondo Ambienta inferiori alle previsioni, a causa del mancato raggiungimento del commitment prefissato. Il periodo di sottoscrizione del Fondo Ambienta, proseguito fino ad agosto 2009, si è chiuso con una raccolta complessiva di 217,5 milioni di euro, soglia che ha permesso alla società di gestione di raggiungere l’equilibrio economico-finanziario. Grazie al risultato della raccolta del fondo, Ambienta ha infatti conseguito nel 2009 ricavi caratteristici per 5,5 milioni di euro (2% del commitment) e ha potuto sviluppare la piattaforma organizzativa indispensabile per l’investimento dei fondi raccolti, ampliando il proprio team di gestione ed allargando l’Advisory Board che supporta l’attività sui mercati esteri. Eventi significativi. Avendo superato i 200 milioni di euro di commitment, Ambienta I è il più grande fondo di private equity dedicato al business ambientale in Europa. 2 1 CER = riduzione certificata di 1 Tonnellata di anidride carbonica (CO2) 3 Il Clean Development Mechanism (CDM) è uno dei meccanismi flessibili previsti dal Protocollo di Kyoto, che permette alle imprese dei paesi industrializzati con vincoli di emissione di realizzare progetti di riduzione delle emissioni di gas serra nei paesi in via di sviluppo (senza vincoli di emissione). Le emissioni evitate grazie alla realizzazione dei progetti generano crediti di emissioni o CERs (Certified Emission Reductions) che possono essere utilizzati per l'osservanza degli impegni di riduzione assegnati (compliance), oppure venduti sul mercato e/o accumulati (la bancabilità dei CERs è stabilita dal Protocollo di Kyoto fino al 2020). 44 44 Relazione sulla gestione Ritenendo strategica la presenza sui mercati internazionali, in particolare quello statunitense, Ambienta ha effettuato negli Stati Uniti un investimento nella New World Capital, nuova società di private equity newyorkese lanciata da Goldman Sachs e General Electric Co e dedicata agli investimenti nel settore dell’energia pulita e dell’efficienza energetica. L’investimento permetterà ad Ambienta di presidiare il mercato Nord Americano con un partner locale. Pedemontana Veneta S.p.A. Valori di bilancio 2010 Quota detenuta da Equiter N° azioni Valore della partecipazione (milioni di euro) Valore per azione (euro) 2,00% 240 0,12 500 Descrizione attività. Società di progetto, la cui compagine azionaria è composta da società concessionarie autostradali, da soggetti di estrazione industriale e da investitori finanziari, dichiarata nel 2004 promotore della realizzazione dell’omonima superstrada di connessione tra la A4 da Vicenza alla A27 nei pressi di Treviso. Risultati economici. L’esercizio 2009 si chiude con una perdita di euro 211.345 in peggioramento rispetto al risultato dell'esercizio precedente a causa dell’aumento di alcuni costi per servizi e gli oneri finanziari relativi all’apertura di credito. Sui risultati della società pesa lo stato di non operatività e conseguentemente l’assenza di ricavi. Eventi significativi. Il Consiglio di Stato nel marzo 2009 ha accolto in via definitiva il ricorso presentato dalla cordata concorrente spagnola SIS in seguito all’esercizio del diritto di prelazione spettante a Pedemontana Veneta che l’aveva sancita aggiudicataria dell’opera e titolare della concessione davanti al TAR. Da quel momento la partecipata (nonché Impregilo in quanto capogruppo mandataria dell’RTI) ha avviato un’ulteriore serie di contenziosi in diverse sedi giurisdizionali nella speranza di vedere riconosciute le proprie ragioni, la maggior parte dei quali ancora pendenti. La partecipata ha comunque diritto a richiedere un risarcimento che, ai sensi del codice dei contratti pubblici, spetta al promotore non risultato aggiudicatario. Intesa Sanpaolo Group Service S.c.p.A. Valore di bilancio 2010 Quota detenuta da E quiter N° azioni Valore della partecipazione (milioni di euro) Valore per azione (euro) 0,001% 4 0,01 2.500 Descrizione attività. Società consortile appositamente costituita nell’aprile 2009 da Intesa Sanpaolo al fine di avvalersi del regime di esenzione IVA previsto dalla Legge Finanziaria 2008 per prestazioni di servizi di carattere ausiliario effettuate da società consortili nei confronti dei consorziati. Allo stato attuale, il capitale di IGS risulta sottoscritto dalle società del Gruppo Intesa Sanpaolo che si avvalgono dei servizi immobiliari e informatici da essa prestati. 45 45 Relazione sulla gestione Partecipazioni in fondi chiusi infrastrutturali Fondo Città di Torino Valori di bilancio 2010 Quota detenuta da E quiter N° quote Valore della partecipazione (milioni di euro) Dati principali del Rendiconto 29% 20 10 Valore degli immobili al 30.09.2010 (milioni di euro) NAV del F ondo al 30.09.2010 (milioni di euro) NAV pro quota al 30.09.2010 (euro) 128 34 491.179 Descrizione attività. Fondo immobiliare chiuso di sviluppo, composto inizialmente da 19 immobili trasferiti dal Comune di Torino a fine 2007, tramite un’operazione mista di apporto e vendita. Il Fondo, della durata prevista di 5 anni, è partecipato da Comune di Torino (35%), Pirelli RE Netherlands (36%) ed Equiter (29%) ed è gestito da Prelios SGR S.p.A. (ante ottobre 2010: Pirelli & C. Real Estate SGR S.p.A.). Nel portafoglio del Fondo sono confluiti immobili di pregio situati nelle vie centrali di Torino (tra cui lo storico Palazzo Ceppi in Via Arsenale angolo Corso Matteotti, l’edificio di Via Garibaldi angolo Via Botero che fronteggia Palazzo Civico, la settecentesca Villa Moglia a Chieri), capannoni industriali e sette palazzine del Villaggio Olimpico realizzato in occasione dei Giochi Invernali del 2006, per un totale di oltre 80.000 metri quadrati commerciali. Il portafoglio del Fondo comprendeva inizialmente anche Palazzo Villa in Piazza San Carlo, venduto nel corso del 2009. La strategia di valorizzazione pianificata dal Fondo prevede strategie di intervento differenziate in base alle potenzialità di sviluppo di ciascun edificio, dal restauro conservativo alla realizzazione di progetti innovativi anche sotto il profilo dell’eco-sostenibilità. Il piano investimenti per le attività di valorizzazione del portafoglio è stimato in circa 100 milioni di euro. Focus sulla gestione. Al 30 settembre 2010 il Fondo Città di Torino presenta un net asset value di 34 milioni di euro, con un decremento dell’1,8% rispetto al valore iniziale di collocamento. Nel mese di febbraio 2010 a Torino, in occasione dell’inizio del restauro di Palazzo Ceppi, è stato presentato alla stampa e al pubblico il piano di sviluppo e riqualificazione dell'intero portafoglio immobiliare, nell’ottica di dare maggiore visibilità all’iniziativa. Nel corso del 2010, si è proceduto inoltre alla vendita di alcuni degli assets per i quali era stata prevista la cessione nello stato di fatto: l’immobile sito in Strada Basilica di Superga e l’unità immobiliare di Via Bogino. Infine, è stata avviata la vendita delle unità immobiliari che saranno ricavate all’interno di Palazzo Ceppi una volta terminata la ristrutturazione in atto. Fondo Ambienta I Valori di bilancio 2010 Quota detenuta N° quote Valore della partecipazione (milioni di euro) Dati principali del Rendiconto 9,20% 400 9 Valore degli as s ets al 31.12.2010 (milioni di euro) NAV del F ondo al 31.12.10 (milioni di euro) NAV pro quota al 31.12.2010 (milioni di euro) 71 78 17.955 Descrizione attività. Fondo italiano di investimento di tipo chiuso riservato ad investitori qualificati. Il Fondo, operativo dal febbraio 2008, si pone l’obiettivo di utilizzare il capitale raccolto per sostenere la crescita di aziende o progetti, soprattutto europei e italiani, basati su tecnologie ambientali già consolidate. Attualmente è il più grande fondo di private equity dedicato al business ambientale in Europa. Focus sulla gestione. Nel corso dell’esercizio 2010, il Fondo ha perfezionato due nuovi investimenti. Nel mese di maggio 2010 il Fondo Ambienta I ha acquisito una partecipazione di maggioranza in una società attiva nella produzione e commercializzazione di caldaie a pellet e a legna per il riscaldamento 46 46 Relazione sulla gestione residenziale. L’investimento è stato realizzato attraverso un’operazione di leveraged buy-out, che ha portato il Fondo a detenere il 60% del capitale della Società. Nel mese di giugno 2010 il Fondo ha investito in una società leader nel settore del raffreddamento industriale, attraverso Ambienta I Cooling Technology S.r.l., società veicolo appositamente costituita e totalmente detenuta dal Fondo. A fine 2010, il portafoglio del fondo risulta investito in 6 società operanti nel comparto ambientale, per un importo complessivo di 71 milioni di euro. Espirito Santo Infrastructure Fund I Valori di bilancio 2010 Quota detenuta N° quote Valore della partecipazione (milioni di euro) Dati principali del Rendiconto 15,70% 15.000 7 Valore degli as s ets al 30.09.2010 (milioni di euro) NAV del F ondo al 30.09.2010 (milioni di euro) NAV pro quota al 30.09.2010 (milioni di euro) 39,5 41,1 444 Descrizione attività. Fondo di private equity di diritto portoghese avviato nel 2007 e gestito da Espirito Santo Capital. Investe in società concessionarie di progetti infrastrutturali in PPP, prevalentemente greenfield, nel settore dei trasporti, dell'edilizia pubblica e dell'energia rinnovabile. I progetti sono prevalentemente localizzati nella penisola iberica, ma il fondo sta esaminando possibilità di sviluppo anche in Francia, Polonia e Italia. Focus sulla gestione. Al 30 settembre 2010 il fondo presenta un portafoglio investimenti costituito da sei progetti con un fair market value complessivo di 39 milioni di euro. Il capitale investito è suddiviso pressoché pariteticamente tra il settore dell’energia rinnovabile (partecipazioni in 2 società produttrici di energia da fonte eolica) e il settore dei trasporti, con una quota di minoranza acquisita nel capitale del quarto operatore europeo del settore parcheggi. Nel 2010 sono state approvate due distribuzioni degli incassi derivanti rimborsi parziali del prestito concesso da Esif ad un veicolo partecipato, a seguito della quale il valore nominale delle quote sottoscritte è passato da 970 euro a 934 euro. Henderson PFI Secondary Fund L.P. Valori di bilancio 2010 Quota detenuta N° quote Valore della partecipazione (milioni di euro) Dati principali del Rendiconto 1,52% 6 Valore degli as s ets al 30.09.2010 (milioni di euro) NAV del F ondo al 30.09.2010 (milioni di euro) NAV pro quota (1% del fondo) al 30.09.2010 (euro) 346 404 4.036.000 Descrizione attività. Fondo chiuso che investe nel capitale di rischio di società concessionarie di progetti infrastrutturali realizzati in project finance e dislocate principalmente nel Regno Unito e Europa. Focus sulla gestione. Il Quarterly Report al 30 settembre 2010 evidenzia un net asset value del Fondo sostanzialmente in linea con il valore nominale in sterline. Nel novembre 2010, la società John Laing, titolare dei progetti gestiti dal fondo, ha collocato sul mercato un nuovo fondo infrastrutturale (John Laing Infrastructure Fund – JFL I), con committment pari a 270 milioni di sterline e un portafoglio assets inizialmente costituito da progetti PFI conferiti dai fondi Henderson PFI Secondary Fund L.P. I e II. In particolare, Fund I ha incassato, a fronte del conferimento di 16 progetti PFI, un ammontare prossimo a 110 milioni di sterline e quote del nuovo fondo corrispondenti al 25% del valore pattuito. 47 47 Relazione sulla gestione Fondo PPP Italia Valori di bilancio 2010 Quota detenuta N° quote Valore della partecipazione (milioni di euro) Dati principali del Rendiconto 12,21% 296 6 Valore degli as s ets al 30.09.2010 (milioni di euro) NAV del F ondo al 30.09.2010 (milioni di euro) NAV pro quota al 30.09.2010 (euro) 19 21 8.603 Descrizione attività. Primo fondo chiuso di diritto italiano dedicato al partenariato pubblico-privato, nato dalla collaborazione tra EQUITER (advisor) e Fondaco Sgr (gestore), ha come obiettivo la creazione di un portafoglio diversificato di partecipazioni in società intestatarie di concessioni di costruzione e gestione di infrastrutture pubbliche, in progetti e reti infrastrutturali di società di servizi pubblici locali (elettricità, gas, acqua, rifiuti) e in società attive nel settore delle energie rinnovabili (queste ultime come da modifica al Regolamento del fondo approvata da Banca d’Italia il 27 marzo 2009). Focus sulla gestione. Nel 2010 il fondo ha effettuato nuovi investimenti per oltre 30 milioni di euro in 7 progetti, di cui 5 relativi alla produzione di energia fotovoltaica in Sicilia, Puglia, Veneto e Lazio e due riguardanti operazioni di partenariato pubblico-privato nel settore sanità e impiantistica. Tra gli investimenti perfezionati nel settore fotovoltaico si segnala, in particolare, l’acquisizione di una quota del 24% nella Sunray Italy Holding Tre S.r.l, società che ha costruito a Montalto di Castro il più grande impianto fotovoltaico sinora realizzato in Italia. A fine dicembre 2010 il portafoglio investimenti del fondo ammonta a circa 40 milioni di euro, cui si aggiungono impegni per ulteriori 17 milioni di euro, raggiungendo complessivamente il 57% del commitment disponibile per investimenti. 48 48 Relazione sulla gestione Prospetti riclassificati e sintesi dei risultati economici e dei dati patrimoniali del 2010 Prospetti riclassificati Conto economico Voci 2010 2009 (milioni di euro) variazioni assolute % Interessi netti 0,7 1,0 -0,3 -33% Commissioni nette 1,6 1,6 0,1 +4% Dividendi 4,7 4,9 -0,2 -4% - - - Utile/perdita della ces s ione di attività finanziarie 0,9 12,8 -11,9 -93% Altri oneri/proventi di ges tione 0,2 0,2 0,0 +10% P roventi operativi netti 8,1 20,5 -12,4 -60% S pes e amminis trative -3,5 -3,7 0,2 -5% a) s pes e per il pers onale -2,7 -2,9 0,2 -6% b) altre s pes e amminis trative -0,8 -0,9 0,0 -1% R ettifiche di valore s u attività materiali -0,0 -0,0 0,0 -67% R is ultato netto delle attività di negoziazione e copertura 4,6 16,7 -12,2 -73% Accantonamento netto fondi per ris chi e oneri -0,0 -0,0 0,0 -38% R ettifiche di valore per deterioramento -0,7 -10,4 9,7 -93% Risultato della gestione operativa Risultato dell'attività corrente al lordo delle imposte Impos te s ul reddito dell'es ercizio Risultato netto 3,8 6,3 -2,5 -39% -0,0 0,2 -0,3 -102% 3,8 6,5 -2,7 -42% 49 49 Relazione sulla gestione Stato patrimoniale Attività P ortafoglio partecipativo, di cui: - Attività finanziarie disponibili per la vendita Iren S .p.A. (ex Iride S .p.A.) HE R A S .p.A. 31.12.2010 31.12.2009 (milioni di euro) variazioni assolute % 275,2 226,9 48,3 +21% 89,3 165,5 -76,1 -46% - 38,6 -38,6 n.s . 16,5 17,3 -0,7 -4% Acegas - AP S S .p.A. 7,3 8,0 -0,7 -9% Acque P otabili S .p.A. 4,5 6,3 -1,8 -28% - 50,6 -50,6 n.s . +108% Autos trada B res cia Verona Vicenza P adova S .p.A. E nerpoint S .p.A. 11,2 5,4 5,8 Iris - Is ontina R eti Integrate e S ervizi S .p.A. 7,6 7,8 -0,2 -2% Autovie Venete S .p.A. 4,1 4,1 - +0% P edemontana Veneta S .p.A. 0,1 0,1 - +0% - 0,2 -0,2 -100% F ondo Città di Torino 9,8 10,5 -0,6 -6% F ondo Ambienta I 9,4 4,0 5,4 +136% E s pirito S anto Infras tructure F und I 6,7 5,5 1,2 +22% Henders on P F I S econdary F und L .P . 6,1 5,4 0,7 +14% F ondo P P P Italia 6,0 1,8 4,2 +231% - P artecipazioni 185,8 61,4 S erenis s ima S GR S .p.A. 124,4 +203% - 48,0 n.s . 47,9 - 47,9 n.s . 45,1 18,3 26,8 +147% Aeroporti Holding S .r.l. 20,7 20,7 - +0% S agat S .p.A. Autos trada B S -P D S .p.A. 48,0 Iren S .p.A. (ex Iride S .p.A.) Autos trada P edemontana L ombarda S .p.A. 17,6 17,6 - +0% E nerpoint E nergy S .r.l. 4,7 3,0 1,7 +56% Gica - Green Initiative Carbon As s ets S .A. 1,5 1,4 0,1 +5% Ambienta S GR S .p.A. 0,3 0,3 - +0% Intes a S anpaolo Group S ervices S .c.p.a. 0,0 0,0 - +0% 70,1 72,4 -2,3 -3% - 5,0 -5,0 -100% - 0,0 -0,0 -100% 2,1 2,2 -0,1 -3% C assa e crediti verso banche Attività finanziarie di negoziazione Attività materiali e immateriali Attività fiscali Altre attività Totale Attività P assività 1,5 0,7 0,9 +131% 348,9 307,1 41,8 +14% 31.12.2010 31.12.2009 variazioni assolute % P assività fiscali 1,3 0,9 0,3 +35% Altre passività 1,3 1,3 -0,0 -2% F ondi 0,8 0,8 -0,0 -6% P atrimonio Netto 345,5 304,0 41,5 +14% Capitale s ociale 150,0 150,0 - +0% R is erva F air Value Altre ris erve R is ultato di periodo Totale P assività 50 50 6,8 -4,1 10,9 -268% 184,9 151,5 33,4 +22% 3,8 6,5 -2,7 -42% 348,9 307,1 41,8 +14% Relazione sulla gestione Sintesi dei risultati dell’esercizio Si illustrano di seguito i dettagli della consistenza e della dinamica delle risultanze economiche dell’esercizio 2010. L’analisi grafica viene condotta in comparazione ai dati relativi agli esercizi 2008 e 2009. Gli interessi netti per 0,7 milioni di euro, derivanti dagli investimenti in time deposit presso Intesa Sanpaolo, hanno evidenziato una riduzione rispetto all’esercizio precedente. La dinamica dei tassi di interesse nell’esercizio ha infatti determinato una significativa riduzione dei rendimenti e quindi una contrazione del margine da interessi. Complessivamente la liquidità investita ha determinato una redditività dello 0,89% 0,89%, superiore di 30 bps rispetto al tasso benchmark euribor 1 mese (media anno 2010: 0,58%). Interessi attivi e rendimento della gestione finanziaria Interessi netti (milioni di euro) Rendimento della gestione finanziaria (%) 4,7% 2,2 2,2% 0,9% 1,0 0,7 2008 2009 2010 Le commissioni nette, nette pari a 1,6 milioni di euro e principalmente costituite dalle fees per l’attività di advisory svolta per il Fondo PPP Italia, risultano in linea con il 2009. I proventi operativi netti a fine 2010 ammontano a 8,1 milioni di euro, in decremento incremento rispetto al risultato del 2009 nel quale peraltro aveva inciso la significativa plusvalenza (10 milioni di euro) derivante dalla cessione di Transdev. A tale risultato hanno contribuito: − i dividendi da partecipate per 4,7 milioni di euro, − il margine da interessi per 0,7 milioni di euro e le commissioni nette per 1,6 milioni di euro sopra descritti, − la plusvalenza derivante dalla cessione totale dell’investimento in Serenissima SGR per 0,9 milioni di euro, − altri proventi netti da attività non caratteristiche per 0,2 milioni di euro. Proventi operativi netti e rendimento dell'attivo investito Proventi operativi netti (milioni di euro) Rendimento dell'attivo investito (%) 20,5 10,0 7,3% 3,6% 2008 8,1 2,7% 2009 2010 51 51 Relazione sulla gestione Dividendi e dividend yield Dividendi (milioni di euro) Dividend yield (%) 4,9 4,9 4,7 2,4% 2008 2,0% 2009 2,1% 2010 Plusvalenze da cessione Plusvalenze da cessione (milioni di euro) Incidenza sui Proventi operativi netti (%) 12,8 62,8% 8% 0,8 0,9 2008 2009 11,3% 2010 Il risultato risultato della gestione operativa, operativa pari a 4,6 milioni di euro, sconta spese di funzionamento per 3,5 milioni di euro, in decremento rispetto al 2009 (-5%). Tra le spese di funzionamento la voce principale è quella delle spese per il personale pari ad 2,7 milioni di euro, in diminuzione rispetto al precedente esercizio (-6%), a fronte di altre spese amministrative per 0,8 milioni di euro in decremento dell’1% rispetto al 2009. Il risultato dell’attività corrente al lordo delle imposte di 3,8 milioni di euro è influenzato dall’effetto negativo della svalutazione del portafoglio quotato, rilevata per 0,7 milioni di euro su Acegas–APS S.p.A. L'impairment su Acegas-APS è risultato essere la sola svalutazione dell'esercizio, con un'incidenza assolutamente immateriale se rapportata al valore di carico dell'intero portafoglio. 52 52 Relazione sulla gestione Rettifiche di valore e incidenza sul portafoglio Rettifiche di valore (milioni di euro) Incidenza sul valore di carico di portafoglio (%) 10,4 10,2 5,0% 4,3% 0,3% 2008 2009 0,7 2010 Il risultato netto dell’esercizio si giova di un saldo netto per imposte sul reddito dell’esercizio pressoché pari a zero. L’importo, calcolato nel rispetto della normativa IRES ed IRAP vigente, è determinato dal saldo netto IRAP e IRES. Il bilancio di Equiter al 31 dicembre 2010 si chiude quindi con un risultato netto di 3,8 milioni di euro. Utile netto e ROE Utile netto (milioni di euro) ROE (%) 6,5 3,8 2,2% 1,2% -1,5% -3,9 2008 2009 2010 53 53 Relazione sulla gestione Principali grandezze patrimoniali La situazione patrimoniale presenta un totale dell’attivo di 348 milioni di euro, sostanzialmente corrispondente ai seguenti attivi fruttiferi: − investimenti partecipativi per 275 milioni di euro − investimenti di liquidità per 70 milioni di euro. Investimenti partecipativi e incidenza sul totale attivo Investimenti partecipativi (milioni di euro) Incidenza sul totale attivo (%) 80% 73,9% 78,9% 275,2 226,9 208,7 2008 2009 2010 Liquidità e incidenza sul totale attivo Liquidità (milioni di euro) Incidenza sul totale attivo (%) 77,4 49,2 70,1 25,2% 20,1% 19% 2008 2009 2010 Le voci residuali dell’attivo sono rappresentate da: - attività per imposte anticipate, costituite dalla fiscalità latente sulle svalutazioni delle attività finanziarie disponibili per la vendita, appostate anche in bilanci precedenti, per 2 milioni di euro, - il credito verso la partecipata Autostrada Brescia - Padova in relazione al dividendo di 0,6 milioni di euro deliberato a fine 2010 e non ancora incassato, - crediti per dilazioni di pagamento per 0,3 milioni di euro - posizioni in essere verso la Capogruppo per crediti di imposta per 0,3 milioni di euro (a seguito dell’adesione al consolidato fiscale) e altri crediti di imposta relativi a liquidazioni di partecipazioni avvenute in anni precedenti per 166 mila euro. Tra le passività, complessivamente pari a 3 milioni di euro, sono comprese, quali poste di maggior rilievo: - passività fiscali differite per 870 mila euro - fondi di accantonamento per il trattamento di fine rapporto e per altri regimi di quiescenza del personale per 786 mila euro - debiti verso Intesa Sanpaolo e altre società del Gruppo per il rimborso degli oneri del personale comandato per 670 mila euro - debiti verso fornitori per 270 mila euro. 54 54 Relazione sulla gestione Il patrimonio netto di Equiter al 31 dicembre 2010 risulta pari a 345,5 milioni di euro, comprensivo delle riserve di valutazione al fair value di 7 milioni di euro. Riserva Fair Value e incidenza sul portafoglio Riserva Fair Value (milioni di euro) Incidenza sul valore del portafoglio (%) 2,5% -1,8% 6,8 -4,1 -11,6% -24,2 2008 2009 2010 La movimentazione del patrimonio netto nel corso dell’esercizio è sintetizzata nella tabella seguente: (milioni di euro) P atrimonio netto al 31 dicembre 2009 304,0 Decrementi - Dividendi - Incrementi - R is ultato del periodo - Vers amenti in c/capitale da s ocio unico - Variazione netta ris erva da valutazione P atrimonio netto al 31 dicembre 2010 3,8 26,8 10,9 345,5 55 55 Relazione sulla gestione Risorse, struttura organizzativa e compliance Sotto il profilo della regolamentazione interna, nel corso del 2010 la Società ha assicurato un costante aggiornamento della normativa interna agli standard operativi, deontologici e di sicurezza del Gruppo Intesa Sanpaolo. In particolare, il manuale delle procedure aziendali è stato opportunamente rivisto e aggiornato nella sezione relativa alla procedura contabile-amministrativa, in coerenza con la vigente struttura di EQUITER e con i contratti di outsourcing in essere, e nella sezione relativa alla gestione della liquidità, in riferimento alla intervenuta modalità di gestione accentrata della liquidità della Società presso la Capogruppo. Inoltre EQUITER ha provveduto a recepire il nuovo Regolamento di Gruppo per le operazioni con parti correlate, adottato dai competenti organi di Intesa Sanpaolo in attuazione della Delibera CONSOB n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche. Si segnala che il Documento Programmatico sulla Sicurezza (DPS), inizialmente approvato nel 2005 e periodicamente aggiornato verrà rivisto entro i termini di legge del marzo 2011. Sotto il profilo dell’organizzazione interna dal mese di dicembre 2010 la Società ha ulteriormente rafforzato il presidio delle attività sull’estero anche in prospettiva di un loro ulteriore sviluppo nei settori di investimento già di elezione della Società (energia e infrastrutture). 56 56 Relazione sulla gestione Altre informazioni La Società fa parte del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, è totalmente controllata dalla società Capogruppo Intesa Sanpaolo S.p.A. ed è soggetta all’attività di direzione e coordinamento di quest’ultima. Equiter non ha svolto attività di ricerca e sviluppo né ha effettuato nell’esercizio, direttamente o per il tramite di società fiduciaria o per interposta persona, acquisti o vendite di azioni proprie o della Capogruppo. Con quest’ultima la Società ha intrattenuto nell’esercizio 2010 rapporti di conto corrente e depositi a breve termine. Gran parte delle funzioni amministrative e di supporto organizzativo sono gestite in outsourcing ricorrendo a servizi offerti dalla Capogruppo o dalla società collegata Intesa Sanpaolo Group Services S.c.p.A. In particolare Intesa Sanpaolo ha curato il coordinamento e il controllo dei flussi informativi relativi alla gestione amministrativo-contabile e l’amministrazione del personale oltre che garantito il supporto al controllo di gestione e al risk management, mentre il Consorzio IGS ha curato la gestione dell’information technology e la gestione tecnico immobiliare. La Società si avvale di personale distaccato dalla Capogruppo e da IGS. Equiter aderisce inoltre al regime di tassazione di Gruppo noto come “consolidato fiscale nazionale” ai sensi degli artt. 117 e ss. del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (Decreto Legislativo 917/1986). Le operazioni della Società con la Capogruppo Intesa Sanpaolo e le sue controllate sono state poste in essere nel rispetto delle disposizioni di legge e regolamentari nonché sulla base di valutazioni di reciproca convenienza economica. In particolare, nell’ambito dell’attività caratteristica illustrata in precedenza, sono state poste in essere nel corso del 2010 le seguenti operazioni con parti correlate: − adesione agli aumenti di capitale deliberati dalla società collegata Autostrada Pedemontana Lombarda S.p.A., mediante versamento di complessivi 26,8 milioni di euro, effettuati nei mesi da aprile a novembre; − sottoscrizione degli aumenti di capitale sociale della società a controllo congiunto Enerpoint Energy S.r.l., effettuati a marzo e aprile, per 1,7 milioni di euro; − sottoscrizione dell’aumento di capitale della società a controllo congiunto GICA S.A., deliberato nel mese di aprile, per 70 mila euro circa; I rapporti patrimoniali ed economici, escludendo i dividendi e le partecipazioni, in essere al 31 dicembre 2010 tra la Società e le altre imprese del Gruppo Sanpaolo, come definito dagli artt. 4, c. 2 lett. b) e 25 del Decreto Legislativo 87/92 sono indicati nella seguente tabella: Attivo Intes a S anpaolo S .p.A. 70,5 Intes a S anpaolo Group S ervices P roventi 0,8 0,7 0,1 B anco Napoli Totale P assivo 11,9 1,4 0,2 11 70,5 (milioni di euro) Oneri 11 0,7 12,6 57 57 Relazione sulla gestione Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio Nel mese di gennaio del 2011 Equiter, a seguito del richiamo effettuato per il riconoscimento delle commissioni di gestione, ha provveduto a versare circa 117 mila euro al Fondo PPP Italia, portando l’investimento complessivo a 6 milioni di euro, pari al 41,4% del commitment complessivo. Analogamente, a febbraio 2011, sono stati versati 800.000 euro richiamati dal Fondo Ambienta I. Allo stato attuale l’investimento nel fondo ammonta a 9 milioni di euro e corrisponde al 45% del commitment totale. 58 58 Relazione sulla gestione Proposta di destinazione dell’utile di esercizio Il bilancio che viene sottoposto all’approvazione dell’Assemblea presenta un utile di esercizio di 3.811.457 euro che si propone di destinare come segue: (euro) As s egnazione del 5% dell'utile d'es ercizio alla R is erva legale ai s ens i dell'art. 22 dello S tatuto 190.573 As s egnazione del res iduo utile alla R is erva Utili portati a nuovo 3.620.884 In caso di approvazione di tale proposta il patrimonio netto della Società risulterà così formato: P atrimonio netto Capitale s ociale R is erva legale R is erva di valutazione Bilancio 2010 (milioni di euro) Variazione per destinazione dell'utile C apitale e riserve dopo la destinazione d'esercizio 2010 dell'utile 150,0 18,9 150,0 0,2 19,1 6,8 6,8 Altre ris erve 166,0 3,6 169,6 Totale 341,7 3,8 345,5 Torino, 2 marzo 2011 Il Consiglio di Amministrazione 59 59 60 60 Relazione del Collegio sindacale 61 61 62 62 63 63 64 64 65 65 66 66 67 67 68 68 69 69 70 70 Relazione della Società di revisione 71 71 72 72 Prospetti di bilancio 73 73 Prospetti di bilancio Stato patrimoniale (euro) Voci dell'attivo 31.12.2010 31.12.2009 variazioni assolute 10. Cas s a e dis ponibilità liquide 249 20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - 30. Attività finanziarie valutate al fair value - 40. Attività finanziarie dis ponibili per la vendita 50. Attività finanziarie detenute s ino alla s cadenza 60. Crediti 70. Derivati di copertura 80. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 90. P artecipazioni 89.346.397 70.127.153 185.806.414 186 63 +34% 4.994.400 (4.994.400) -100% -76.135.141 -46% -2.315.635 -3% 61.382.384 124.424.030 +203% -890 -100% 165.481.538 72.442.788 - 100. Attività materiali - 890 110. Attività immateriali - - 120. Attività fis cali a) correnti b) anticipate 130. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dis mis s ione 140. Altre Attività Totale dell'attivo 74 74 % 2.113.083 2.173.987 -60.904 -3% 478.382 25.094 453.288 n.s . 1.634.701 2.148.893 -514.192 -24% - - 1.543.457 669.323 874.134 +131% 348.936.753 307.145.496 41.791.257 +14% Prospetti di bilancio Stato patrimoniale (euro) Voci del passivo e del patrimonio netto 31.12.2010 31.12.2009 variazioni assolute 10. Debiti - - 20. T itoli in circolazione - - 30. P as s ività finanziarie di negoziazione - - 40. P as s ività finanziarie valutate al fair value - - 50. Derivati di copertura - - 60. Adeguamento di valore delle pas s ività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) - - 70. P as s ività fis cali % 1.274.160 945.277 328.883 +35% a) correnti 1.234 354.443 -353.209 -100% b) differite 1.272.926 590.834 682.092 +115% 80. P as s ività as s ociate ad attività in via di dis mis s ione 90. Altre pas s ività 100. T rattamento di fine rapporto di lavoro s ubordinato 110. F ondi per ris chi e oneri: a) quies cienza e obblighi s imili b) altri fondi 120. Capitale - - 1.322.869 1.349.341 -26.472 -2% 86.899 90.331 -3.432 -4% 708.743 753.449 -44.706 -6% 661.552 679.552 47.191 73.897 -26.706 -36% 150.000.000 150.000.000 0 +0% 130. Azioni proprie (-) - - 140. S trumenti di capitale - - 150. S ovrapprezzi di emis s ione 160. R is erve -3% - - 184.888.991 151.535.180 33.353.811 +22% 170. R is erva da valutazione 6.843.633 -4.069.894 10.913.527 -268% 180. Utile (P erdita) d'es ercizio 3.811.457 6.541.812 -2.730.355 -42% 348.936.753 307.145.496 41.791.257 +14% Totale del passivo e del patrimonio netto 75 75 Prospetti di bilancio Conto economico (euro) 2010 10. Interes s i attivi e proventi as s imilati 20. Interes s i pas s ivi e oneri as s imilati Margine di interesse 30. Commis s ioni attive 40. Commis s ioni pas s ive C ommissioni nette 50. Dividendi e proventi s imili 655.415 80. R is ultato netto delle attività e delle pas s ività finanziarie valutate al fair value 90. Utile (perdita) da ces s ione o riacquis to di: a) attività finanziarie 907.891 variazioni assolute % -252.476 -28% -2.718 -139 -2.579 n.s . 652.697 907.752 -255.055 -28% 1.628.151 1.568.500 59.651 +4% -1.244 -967 -277 +29% 1.626.907 1.567.533 59.374 +4% 4.687.674 4.588.056 99.618 +2% 6 61.500 -61.494 n.s . 60. R is ultato netto dell'attività di negoziazione 70. R is ultato netto dell'attività di copertura 2009 - - 917.740 12.841.404 -11.923.664 -93% 917.740 12.841.404 -11.923.664 -93% 7.885.023 19.966.245 -12.081.221 -61% b) pas s ività finanziarie Margine di intermediazione 100. R ettifiche di valore nette per deterioramento di: a) attività finanziarie -741.788 -10.411.894 9.670.107 -93% -741.788 -10.411.894 9.670.107 -93% -3.531.658 -3.719.045 187.387 -5% -2.682.019 -2.860.915 178.896 -6% -849.639 -858.130 8.491 -1,0% -890 -2.669 1.780 -67% 11.253 -38% d) altre operazioni finanziarie 110. S pes e amminis trative: a) s pes e per il pers onale b) altre s pes e amminis trative 120. R ettifiche/ripres e di valore nette s u attività materiali 130. R ettifiche/ripres e di valore nette s u attività immateriali 140. R is ultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali 150. Accantonamenti netti ai fondi per ris chi e oneri 160. Altri proventi e oneri di ges tione R isultato della gestione operativa -18.643 -29.896 223.544 492.542 -268.998 -55% 3.815.590 6.295.283 -2.479.693 -39% 170. Utili (perdite) delle partecipazioni - - 180. Utili (perdite) da ces s ione inves timenti - - Utile (perdita) dell'attività corrente al lordo delle imposte 190. Impos te s ul reddito dell'es ercizio dell'operatività corrente Utile (perdita) dell'attività corrente al netto delle imposte 3.815.590 6.295.283 -2.479.693 -39% -4.134 246.529 -250.663 -102% 3.811.457 6.541.812 -2.730.355 -42% 3.811.457 6.541.812 -2.730.355 -42% 200. Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dis mis s ione al netto delle impos te Utile (perdita) d'esercizio 76 76 Prospetti di bilancio Prospetto della redditività complessiva 10. Utile (P erdita) d'es ercizio 31.12.2010 (euro) 31.12.2009 3.811.457 6.541.812 Altre componenti reddituali al netto delle impos te 20. Attività finanziarie dis ponibili per la vendita 10.874.108 20.169.020 30. Attività materiali 0 0 40. Attività immateriali 0 0 50. Copertura di inves timenti es teri 0 0 60. Copertura dei flus s i finanziari 0 0 70. Differenze di cambio 0 0 80. Attività non correnti in via di dis mis s ione 90. Utili (P erdite) attuariali s u piani a benefici definiti 100. Quota delle ris erve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 110. 120. 0 0 39.419 8.103 0 0 T otale altre componenti reddituali al netto delle impos te 10.913.527 20.177.123 R eddività complessiva (Voce 10+110) 14.724.984 26.718.935 77 77 Prospetti di bilancio Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31 dicembre 2010 (euro) Modifica saldi di apertura E sistenze al 31.12.2009 Capitale Allocazione risultato esercizio precedente E sistenze all'1.1.2010 Variazioni dell'esercizio Operazioni s ul patrimonio netto Dividendi e altre destinazioni R iserve R edditività complessiva esercizio al 31.12.2010 Variazioni di riserve E missione nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria dividendi Variazioni strumenti di capitale Altre variazioni P atrimonio netto al 31.12.2010 150.000.000 150.000.000 - 150.000.000 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 184.888.992 S ov rapprezzo emis s ioni R is erv e: 151.535.180 - 151.535.180 6.541.812 - - - - - - 26.812.000 - a) di utili 92.853.123 - 92.853.123 6.541.812 - - - - - - - - 99.394.935 b) altre 58.682.057 - 58.682.057 - - - - - - - 26.812.000 - 85.494.057 -4.069.894 - -4.069.894 - - - - - - - - 10.913.527 6.843.633 S trumenti di c apitale R is erv a da valutazione - - - - - - - - - - - - - Azioni proprie - - - - - - - - - - - - - R is ultato dell'es ercizio P atrimonio netto 6.541.812 - 6.541.812 -6.541.812 - - - - - - - 3.811.457 3.811.457 304.007.098 - 304.007.098 - - - - - - - 26.812.000 14.724.984 345.544.082 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31 dicembre 2009 (euro) Modifica saldi di apertura Esistenze al 31.12.2008 Capit ale Sov rapprez z o emissioni Allocazione risultato esercizio precedente 150.000.000 Esistenze all'1.1.2009 - Redditività complessiva esercizio al 31.12.2009 Ope ra zio ni s ul pa t rimo nio ne t t o Dividendi e altre destinazioni Riserve 150.000.000 Variazioni dell'esercizio V a ria zio ni di ris e rv e Emissio ne nuo ve azio ni A cquisto azio ni pro prie Distribuzio ne strao rdinaria dividendi Variazio ni strumenti di capitale A ltre variazio ni - - - - - - - - - Patrimonio netto al 31.12.2009 150.000.000 - - - - - - - - - - - - - Riserv e: 137.205.155 - 137.205.155 -3.909.975 - - - - - - 18.240.000 - 151.535.180 a) di utili 96.763.098 - 96.763.098 -3.909.975 - - - - - - - - 92.853.123 b) altre 40.442.057 - 40.442.057 - - - - - - - 18.240.000 - 58.682.057 Riserv a da v alut az ione -24.247.017 - -24.247.017 - - - - - - - - 20.177.123 - 4.069.894 St rument i di c apit ale - - - - - - - - - - - - - A z ioni proprie - - - - - - - - - - - - - -3.909.975 - -3.909.975 3.909.975 - - - - - - - 6.541.812 6.541.812 259. 048. 163 - 259.048.163 - - - - - - - 18. 240. 000 26. 718. 935 304.007.098 Risult at o dell'eserc iz io Pat rimonio net t o 78 78 Prospetti di bilancio Rendiconto finanziario (euro) ATTIVITA' OPERATIVA 1. Gestione - interessi attivi e proventi assimilati - interessi passivi e oneri assimilati - dividendi e proventi assimilati - commissioni attive - commissioni passive - spese per il personale - altri costi - altri ricavi - imposte 2. Liquidità generata dalla riduzione delle attività finanziarie - attività finanziarie detenute per la negoziazione - attività finanziarie al fair value - attività finanziarie disponibili per la vendita - crediti - altre attività 3. Liquidità assorbita dall'incremento delle attività finanziarie - attività finanziarie detenute per la negoziazione - attività finanziarie al fair value - attività finanziarie disponibili per la vendita - crediti - altre attività 4. Liquidità generata dall'incremento delle passività finanziarie - debiti - titoli in circolazione - passività finanziarie di negoziazione - passività finanziarie al fair value - altre passività 5. Liquidità assorbita dal rimborso/riacquisto delle passività finanziarie - debiti - titoli in circolazione - passività finanziarie di negoziazione - passività finanziarie al fair value - altre passività Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 31.12.2010 31.12.2009 3.646.026 655.415 -2.718 4.687.674 1.628.151 -1.244 -2.676.628 -868.336 223.546 166 8.747.884 4.994.406 3.753.478 -8.804.184 -7.476.762 -1.327.422 -381.457 -381.457 3.208.269 3.154.614 907.891 -139 4.588.056 1.568.500 -967 -2.855.614 -858.130 492.542 -687.525 28.249.307 27.943.556 305.751 -26.756.815 -4.932.900 -21.823.915 399.196 399.196 5.046.302 -28.582.363 -28.582.363 -28.582.363 -21.856.809 -21.856.809 -21.856.809 26.812.000 26.812.000 18.240.000 18.240.000 1.437.906 1.429.493 ATTIVITA' DI INVESTIMENTO Liquidità generata dal decremento di - partecipazioni - attività finanziarie detenute sino alla scadenza - attività materiali - attività immateriali - altre attività 2. Liquidità assorbita dall'incremento di - partecipazioni - attività finanziarie detenute sino alla scadenza - attività materiali - attività immateriali - altre attività Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento 1. ATTIVITA' DI FINANZIAMENTO - emissioni/acquisti di azioni proprie - emissioni/acquisti di strumenti di capitale - distribuzione dividendi e altre finalità Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di finanziamento LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO 79 79 Prospetti di bilancio Riconciliazione (euro) Voci di bilancio 31.12.2010 31.12.2009 Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio 3.418.054 1.437.906 1.988.561 1.429.493 Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell' dell'esercizio 4.855.960 3.418.054 80 80 Nota integrativa 81 81 82 82 Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili Parte A – Politiche contabili A.1 PARTE GENERALE SEZIONE 1 – DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ AI PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI Il bilancio dell’esercizio al 31 dicembre 2010 è redatto, stante l’opzione irrevocabile esercitata nell’anno 2005 di avvalersi della facoltà concessa dall’art. 4, comma 4 del Decreto Legislativo 38/2005, secondo i principi contabili IAS/IFRS emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) ed omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002. Il bilancio al 31 dicembre 2010 è stato predisposto sulla base delle “Istruzioni per la redazione del bilancio dell’impresa degli intermediari finanziari iscritti nell’Elenco speciale, degli IMEL, delle SGR e delle SIM” emanate dalla Banca d’Italia, nell’esercizio dei poteri stabiliti dall’art. 9 del Decreto Legislativo 38/2005, con il Provvedimento del 16 dicembre 2009. Queste Istruzioni stabiliscono in modo vincolante gli schemi di bilancio e le relative modalità di compilazione, nonché il contenuto della Nota Integrativa. Nella predisposizione del bilancio sono stati applicati i principi IAS/IFRS omologati ed in vigore al 31 dicembre 2010 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC), ad eccezione dell’IFRS 8 – Informativa di settore e dello IAS 33 – Utile per azione, applicati solo dalle società quotate. SEZIONE 2 – PRINCIPI GENERALI DI REDAZIONE Il bilancio d’esercizio è costituito dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario e dalla Nota integrativa ed è inoltre corredato da una Relazione sull’andamento della gestione, sui risultati economici conseguiti e sulla situazione patrimoniale e finanziaria. In conformità a quanto disposto dall’art. 5 del Decreto Legislativo 38/2005, il bilancio è redatto utilizzando l’euro quale moneta di conto. Gli importi dei Prospetti contabili e della Nota integrativa sono espressi - qualora non diversamente specificato – in migliaia di euro. Il bilancio è redatto con l’applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1 e degli specifici principi contabili omologati dalla Commissione Europea e illustrati nella Parte A.2 della presente Nota integrativa, nonché in aderenza con le assunzioni generali previste dal Quadro Sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio elaborato dallo IASB. Non sono state effettuate deroghe all’applicazione dei principi contabili IAS/IFRS. Nella Relazione sulla gestione e nella Nota integrativa sono fornite le informazioni richieste dai principi contabili internazionali, dalle Leggi, dalla Banca d’Italia, oltre ad altre informazioni non obbligatorie ma ritenute ugualmente necessarie per dare una rappresentazione corretta e veritiera della situazione della Società. I Prospetti contabili e la Nota integrativa presentano oltre agli importi del periodo di riferimento, anche i corrispondenti dati di raffronto riferiti al 31 dicembre 2008, i quali sono stati adattati alle variazioni ed integrazioni introdotte nell’esercizio 2009 dallo IAS 1. Contenuto dei prospetti contabili Stato patrimoniale e Conto economico Gli schemi dello Stato patrimoniale e del Conto economico sono costituiti da voci, sottovoci e da ulteriori dettagli informativi (i “di cui” delle voci e sottovoci). Per completezza rispetto agli schemi definiti dalla Banca d’Italia sono riportate anche le voci che non presentano importi né per l’esercizio al quale si riferisce il bilancio, né per quello precedente. Nel Conto economico i ricavi sono indicati senza segno, mentre i costi sono preceduti dal segno meno. 83 Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili Prospetto della redditività complessiva Il Prospetto della redditività complessiva comprende le variazioni di valore delle attività registrate nell’esercizio in contropartita delle riserve di valutazione. Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Nel Prospetto viene riportata la composizione e la movimentazione dei conti di patrimonio netto intervenuta nell’esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente, suddivisi tra il capitale sociale, le riserve di capitale, di utili e da valutazione di attività o passività di bilancio ed il risultato economico. Non sono stati emessi azioni proprie e strumenti di capitale diversi dalle azioni ordinarie. Rendiconto finanziario Il Prospetto dei flussi finanziari intervenuti nell’esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente è stato predisposto seguendo il metodo diretto. I flussi finanziari sono suddivisi tra quelli derivanti dall’attività operativa, quelli generati dall’attività di investimento e quelli prodotti dall’attività di provvista. Nel prospetto i flussi generatisi nel corso dell’esercizio sono indicati senza segno, mentre quelli assorbiti sono preceduti dal segno meno. Contenuto della Nota integrativa La Nota integrativa comprende le informazioni previste dai principi contabili internazionali e dal Provvedimento Banca d’Italia del 16 dicembre 2009. SEZIONE 3 – EVENTI SUCCESSIVI ALLA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO Dopo la data di chiusura dell’esercizio non si sono verificati fatti nuovi che inducano a rettificare le risultanze del bilancio al 31 dicembre 2010. SEZIONE 4 – ALTRI ASPETTI Il bilancio è sottoposto a revisione contabile a cura della Reconta Ernst & Young S.p.A. in applicazione della delibera assembleare del 4 aprile 2007 che ha attribuito l’incarico a detta società per il periodo 2007-2011. 84 84 Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili A.2 PARTE RELATIVA AI PRINCIPALI AGGREGATI DI BILANCIO Nel presente capitolo sono esposti i Principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio 2010. 1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione Criteri di classificazione Sono classificati in questa categoria i titoli di debito e di capitale ed il valore positivo dei contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione. Fra i contratti derivati sono inclusi anche quelli incorporati in strumenti finanziari complessi che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto: − le loro caratteristiche economiche ed i rischi non sono strettamente correlati alle caratteristiche del contratto sottostante; − gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato; − gli strumenti ibridi cui appartengono non sono valutati al fair value con le relative variazioni rilevate a conto economico. Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui si sia in presenza di eventi inusuali e che difficilmente si possono ripresentare nel breve periodo. In tali casi è possibile riclassificare titoli di debito e di capitale non più detenuti per finalità di negoziazione in altre categorie previste dallo IAS 39 qualora ne ricorrano le condizioni per l’iscrizione (Attività finanziare detenute sino alla scadenza, Attività finanziare disponibili per la vendita, Crediti). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione. In sede di riclassificazione viene effettuata la verifica in merito all’eventuale presenza di contratti derivati incorporati da scorporare. Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione vengono rilevate al fair value, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Eventuali derivati impliciti presenti in contratti complessi non strettamente correlati agli stessi ed aventi le caratteristiche per soddisfare la definizione di derivato vengono scorporati dal contratto primario ed iscritti al fair value. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate al fair value. Gli effetti dell’applicazione di tale criterio di valutazione sono imputati nel Conto economico. Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi comunemente adottati, che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato quali: valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili, ecc. I titoli di capitale e gli strumenti derivati che hanno per oggetto titoli di capitale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile secondo le linee guida sopra indicate, sono mantenuti al costo. Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse. Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un’obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, ad altri soggetti terzi. 85 85 Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili 2 – Attività finanziarie al fair value (designate al fair value con contropartita a conto economico) Non sono presenti in bilancio attività finanziarie per le quali la Società abbia effettuato l’opzione per la valutazione al fair value con contropartita in conto economico. 3 - Attività finanziarie disponibili per la vendita Criteri di classificazione Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie non diversamente classificate come Crediti, Attività detenute per la negoziazione, Attività detenute sino a scadenza o Attività finanziarie valutate al fair value. In particolare, vengono incluse in questa voce, oltre ai titoli obbligazionari che non sono oggetto di attività di trading e che non sono classificati tra le Attività detenute sino alla scadenza o valutate al fair value oppure tra i Crediti, anche le interessenze azionarie non gestite con finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo, collegamento e controllo congiunto, inclusi gli investimenti di private equity ed in fondi di private equity, nonché la quota dei prestiti sindacati sottoscritti che, sin dall’origine, viene destinata alla cessione. Nei casi consentiti dai principi contabili, sono ammesse riclassifiche esclusivamente verso la categoria Attività finanziare detenute sino alla scadenza, salvo il caso in cui si sia in presenza di eventi inusuali e che difficilmente si possono ripresentare nel breve periodo. In tali casi è possibile riclassificare i titoli di debito nelle categorie, previste dallo IAS 39, Attività finanziare detenute sino alla scadenza e Crediti, qualora ne ricorrano le condizioni per l’iscrizione. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione. Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale dell’attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale ed alla data di erogazione nel caso di crediti. All’atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Qualora, nei casi consentiti dai principi contabili, l’iscrizione avvenisse a seguito di riclassificazione dalle Attività finanziarie detenute sino alla scadenza ovvero, in presenza di eventi inusuali, dalle Attività finanziarie detenute per la negoziazione, il valore di iscrizione è rappresentato dal fair value al momento del trasferimento. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le Attività disponibili per la vendita sono valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico del valore corrispondente al costo ammortizzato, mentre gli utili o le perdite derivanti da una variazione di fair value vengono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto sino a che l’attività finanziaria non viene cancellata o non viene rilevata una perdita di valore. Al momento della dismissione o della rilevazione di una perdita di valore, l’utile o la perdita cumulati vengono riversati, in tutto o in parte, a conto economico. Il fair value viene determinato sulla base dei criteri già illustrati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione. I titoli di capitale inclusi in questa categoria e gli strumenti derivati che hanno per oggetto titoli di capitale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, sono mantenuti al costo. Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono sottoposte ad una verifica volta ad individuare l’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore. Se sussistono tali evidenze, l’importo della perdita viene misurato come differenza tra il valore contabile dell’attività ed il fair value ovvero il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati, scontati al tasso di interesse di mercato alla data di bilancio, o attraverso specifiche metodologie valutative per quanto riguarda i titoli azionari. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, nel caso di crediti o titoli di debito, ed a patrimonio netto nel caso di titoli di capitale. L’ammontare della ripresa non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che lo strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. 86 86 Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse. Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un’obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi ad altri soggetti terzi. 4 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Non sono presenti in bilancio. 5 - Crediti Criteri di classificazione I crediti includono le attività finanziarie non derivate, inclusi i titoli di debito, che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili, che non sono quotati in un mercato attivo e che non sono stati classificati all’origine tra le Attività finanziarie disponibili per la vendita. Nella voce Crediti rientrano inoltre i crediti commerciali. Non sono ammesse riclassifiche in altre categorie di attività finanziarie previste dallo IAS 39. Criteri di iscrizione La prima iscrizione di un credito avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide con la data di erogazione, sulla base del fair value dello strumento finanziario, pari all’ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall’origine dell’operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo. Qualora, in presenza di eventi inusuali, la rilevazione in questa categoria avvenisse per riclassificazione dalle Attività finanziarie disponibili per la vendita o dalle Attività finanziarie detenute per la negoziazione, il fair value dell’attività alla data di riclassificazione viene assunto come nuovo costo ammortizzato dell’attività stessa. 87 87 Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell’ammortamento – calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo – della differenza tra l’ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all’ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti al credito. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l’effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere trascurabile l’effetto dell’applicazione della logica di attualizzazione. Detti crediti vengono valorizzati al costo storico. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca. I crediti sono sottoposti ad una ricognizione volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza, incaglio, ristrutturato o di scaduto secondo le regole di Banca d’Italia, coerenti con la normativa IAS/IFRS. Detti crediti deteriorati sono oggetto di un processo di valutazione analitica e l’ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell’esposizione creditizia. Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali. La rettifica di valore è iscritta a conto economico. Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengano meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica, purché tale valutazione sia oggettivamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico e non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono appostati tra le riprese di valore. I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita sono sottoposti alla valutazione di una perdita di valore collettiva. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti. Nella valutazione si tiene conto anche della rischiosità connessa con il paese di residenza della controparte. Le rettifiche di valore determinate collettivamente sono imputate nel conto economico. Criteri di cancellazione I crediti ceduti vengono cancellati dalle attività in bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi ai crediti stessi. Per contro, qualora sia stata mantenuta una parte rilevante dei rischi e benefici relativi ai crediti ceduti, questi continuano ad essere iscritti tra le attività del bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità del credito sia stata effettivamente trasferita. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, i crediti vengono cancellati dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sugli stessi. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio dei crediti in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore dei crediti ceduti ed alle variazioni dei flussi finanziari degli stessi. Infine, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un’obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi ad altri soggetti terzi. 88 88 Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili 6 – Operazioni di copertura Non sono presenti in bilancio. 7 – Partecipazioni (in società controllate e collegate) Criteri di iscrizione, classificazione e valutazione La voce include le interessenze detenute in società controllate congiuntamente e collegate. Sono considerate controllate congiuntamente le imprese nelle quali i diritti di voto ed il controllo dell’attività economica della partecipata sono condivisi in modo paritetico dal Gruppo Intesa Sanpaolo, direttamente o indirettamente, e da un altro soggetto. Inoltre viene qualificato come sottoposto a controllo congiunto un investimento partecipativo nel quale, pur in assenza di una quota paritetica di diritti di voto, il controllo sull’attività economica e sugli indirizzi strategici della partecipata è condiviso con altri soggetti in virtù di accordi contrattuali. Sono considerate collegate, cioè sottoposte ad influenza notevole, le imprese nelle quali il Gruppo possiede almeno il 20% dei diritti di voto (ivi inclusi i diritti di voto “potenziali” come sopra definiti) o nelle quali pur con una quota di diritti di voto inferiore - ha il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata in virtù di particolari legami giuridici quali la partecipazione a patti di sindacato. Le partecipazioni sono iscritte alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale le interessenze partecipative sono contabilizzate al costo. Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell’investimento. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico. Criteri di cancellazione Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando la partecipazione viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi. 8 - Attività materiali Criteri di classificazione Le attività materiali comprendono macchine elettroniche, mobili, macchine e attrezzature. Si tratta di attività materiali detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi, per essere affittate a terzi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo. Criteri di iscrizione Le immobilizzazioni materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico. Criteri di valutazione Le immobilizzazioni materiali sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore. Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, lungo la loro vita utile. Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo dei beni in quanto il valore residuo al termine del processo di ammortamento è ritenuto non significativo. Le aliquote di ammortamento utilizzate per ripartire il valore ammortizzabile delle attività materiali lungo il 89 89 Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili corso della loro vita utile, sono state determinate sulla base della vita utile dei beni stessi come segue: − Macchine elettroniche per ufficio 20% − Mobili, attrezzature e macchine ordinarie per ufficio 12% - 15% Se esiste qualche indicazione che dimostri che un’attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico. Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati, in assenza di precedenti perdite di valore. Criteri di cancellazione Un'immobilizzazione materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall’uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri. 9 - Attività immateriali Non sono presenti in bilancio. 10 – Fiscalità corrente e differita Le imposte sul reddito, calcolate nel rispetto delle legislazioni fiscali nazionali, sono contabilizzate come costo in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le modalità di rilevazione in bilancio dei costi e dei ricavi che le hanno generate. Esse rappresentano pertanto il saldo della fiscalità corrente e differita relativa al reddito dell’esercizio. Le Attività e Passività fiscali correnti accolgono il saldo netto delle posizioni fiscali della Società nei confronti delle amministrazioni finanziarie italiana ed estere. In particolare, tali poste accolgono il saldo netto tra le passività fiscali correnti dell’esercizio, calcolate in base ad una prudenziale previsione dell’onere tributario dovuto per l’esercizio, determinato in base alle norme tributarie in vigore, e le attività fiscali correnti rappresentate dagli acconti e dagli altri crediti d’imposta per ritenute d’acconto subite od altri crediti d’imposta di esercizi precedenti per i quali la Società ha richiesto la compensazione con imposte di esercizi successivi. Le Attività fiscali correnti accolgono altresì i crediti d’imposta per i quali la Società ha richiesto il rimborso alle autorità fiscali competenti. La Società partecipa al consolidato fiscale del Gruppo Intesa Sanpaolo; le contropartite patrimoniali delle imposte sui redditi dell’esercizio sono pertanto rappresentate come crediti o debiti verso la Capogruppo, nell’ambito delle altre attività o delle altre passività. La fiscalità differita viene determinata in base al criterio del cosiddetto balance sheet liability method, tenuto conto dell’effetto fiscale connesso alle differenze temporanee tra il valore contabile delle attività e passività ed il loro valore fiscale che determineranno importi imponibili o deducibili nei futuri periodi. A tali fini, si intendono “differenze temporanee tassabili” quelle che nei periodi futuri determineranno importi imponibili e “differenze temporanee deducibili” quelle che negli esercizi futuri determineranno importi deducibili. La fiscalità differita viene calcolata applicando le aliquote di imposizione, stabilite dalle disposizioni di legge in vigore, alle differenze temporanee tassabili per cui esiste la probabilità di un effettivo sostenimento di imposte ed alle differenze temporanee deducibili per cui esiste una ragionevole certezza di recupero. Le imposte anticipate e differite relative alla medesima imposta e scadenti nel medesimo periodo vengono compensate. Negli esercizi in cui le differenze temporanee deducibili risultano superiori alle differenze temporanee tassabili, le relative imposte anticipate sono iscritte nell’attivo dello stato patrimoniale tra le Attività fiscali differite. Per contro, negli esercizi in cui le differenze temporanee tassabili risultano superiori alle differenze temporanee deducibili, le relative imposte differite sono iscritte nel passivo dello stato patrimoniale tra le Passività fiscali differite. Qualora le Attività e Passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato il conto economico, la contropartita è rappresentata dalle imposte sul reddito. Nei casi in cui le imposte anticipate e differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il patrimonio netto senza influenzare il conto economico (quali le rettifiche di prima applicazione degli 90 90 Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili IAS/IFRS, le valutazioni degli strumenti finanziari disponibili per la vendita o dei contratti derivati di copertura di flussi finanziari), le stesse vengono iscritte in contropartita al patrimonio netto, interessando le specifiche riserve quando previsto (es. riserve di valutazione). 11 - Attività non correnti in via di dismissione Non sono presenti in bilancio. 12 – Debiti Criteri di classificazione I debiti verso banche e i debiti verso clientela accolgono tutte le forme tecniche di provvista bancaria e con clientela (depositi, conti correnti, finanziamenti). Criteri di iscrizione La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide con il momento della ricezione delle somme raccolte o della emissione dei titoli di debito. La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari all’ammontare incassato od al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo. Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, per le quali il fattore temporale risulta trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato. Criteri di cancellazione Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli obbligazionari precedentemente emessi. La differenza tra valore contabile della passività e l’ammontare corrisposto per acquistarla viene registrato a conto economico. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento. 13 – Titoli in circolazione Non sono presenti in bilancio. 14 – Passività finanziarie di negoziazione Non sono presenti in bilancio. 15 – Passività finanziarie valutate al fair value Non sono presenti in bilancio. 16. Benefici a dipendenti Si definiscono benefici ai dipendenti tutti i tipi di remunerazione erogati dall’azienda in cambio dell’attività lavorativa svolta dai dipendenti. I benefici ai dipendenti si suddividono tra: • benefici a breve termine (diversi dai benefici dovuti ai dipendenti per la cessazione del rapporto di lavoro e dai benefici retributivi sotto forma di partecipazione al capitale) dovuti interamente entro dodici mesi dal termine dell’esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l’attività lavorativa e rilevati interamente a conto economico al momento della maturazione (rientrano in tale categoria, ad esempio, i premi di produttività e rendimento e gli straordinari); • benefici successivi al rapporto di lavoro dovuti dopo la conclusione del rapporto di lavoro (ad esempio 91 91 Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili fondi di quiescenza e trattamento di fine rapporto). Sono rilevati a conto economico al momento della maturazione del debito nei confronti del dipendente; programmi per benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro ossia accordi in virtù dei quali l’azienda fornisce benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro; benefici a lungo termine, diversi dai precedenti, dovuti interamente entro i dodici mesi successivi al temine dell’esercizio in cui i dipendenti hanno svolto il lavoro relativo. • • Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato A seguito dell’entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato al 1° gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, il trattamento di fine rapporto del personale si riferisce alla sola quota maturata sino al 31 dicembre 2006. Esso configura un “beneficio successivo al rapporto di lavoro” classificato come “piano a benefici definiti” e pertanto è iscritto sulla base del suo valore attuariale determinato utilizzando il metodo della “Proiezione Unitaria del Credito” senza applicazione del pro-rata (anni di TFR maturati/anni complessivi di TFR) del servizio prestato. Ciò in quanto si è considerato che il costo previdenziale (“current service cost”) del TFR, in essere al 1° gennaio 2007, sia quasi interamente maturato e che la rivalutazione dello stesso, per gli anni a venire, non dia luogo a significativi benefici per i dipendenti. Ai fini dell'attualizzazione, il tasso utilizzato è determinato come media dei tassi di mercato relativi alle date di valutazione, ponderata in base alla percentuale dell'importo pagato e anticipato, per ciascuna scadenza, rispetto al totale da pagare e anticipare fino all'estinzione finale dell’intera obbligazione. I costi per il servizio del piano sono contabilizzati tra i costi del personale come ammontare netto di interessi maturati e di eventuali ricavi attesi derivanti dalle attività a servizio del piano, e profitti/perdite attuariali. Questi ultimi sono computati in base al “metodo del patrimonio”, così come optato dalla Società a decorrere dall’esercizio 2006. A seguito della riforma, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007 configurano un “piano a contribuzione definita” sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l’INPS. L’importo delle quote, contabilizzato tra i costi del personale, è determinato sulla base dei contributi dovuti senza l’applicazione di metodologie di calcolo attuariali. 17 – Fondi per rischi e oneri Fondi di quiescenza e per obblighi simili I fondi di quiescenza sono costituiti in attuazione di accordi aziendali e si qualificano come piani a benefici definiti. La passività relativa a tali piani ed il relativo costo previdenziale delle prestazioni di lavoro corrente sono determinate sulla base di ipotesi attuariali applicando il metodo della “Proiezione Unitaria del Credito”, che prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche statistiche e della curva demografica e l’attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato. I contributi versati in ciascun esercizio sono considerati come unità separate, rilevate e valutate singolarmente ai fini della determinazione dell'obbligazione finale. Il tasso utilizzato per l’attualizzazione è determinato come media dei tassi di mercato relativi alle date di valutazione. Il valore attuale dell'obbligazione alla data di riferimento del bilancio è inoltre rettificato del fair value delle eventuali attività a servizio del piano. Gli utili e le perdite attuariali sono riconosciuti a conto economico, in base al “metodo del corridoio", limitatamente alla parte di utili e perdite attuariali non rilevati al termine del precedente esercizio che eccede il maggiore tra il 10% del valore attuale dei benefici generati dal piano ed il 10% del fair value delle attività a servizio del piano; tale eccedenza è imputata al conto economico sulla base della vita lavorativa media attesa dei partecipanti al piano stesso o nell’esercizio stesso nel caso del personale in quiescenza. Altri fondi Gli altri fondi per rischi ed oneri accolgono gli accantonamenti relativi ad obbligazioni legali o connessi a rapporti di lavoro oppure a contenziosi, anche fiscali, originati da un evento passato per i quali sia probabile l’esborso di risorse economiche per l’adempimento delle obbligazioni stesse, sempre che possa essere effettuata una stima attendibile del relativo ammontare. Conseguentemente, la rilevazione in contabilità di un accantonamento avviene se e solo se: 92 92 Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili vi è un’obbligazione in corso (legale o implicita) quale risultato di un evento passato; è probabile che per adempiere all’obbligazione si renderà necessario l’impiego di risorse atte a produrre benefici economici; • può essere effettuata una stima attendibile dell’importo derivante dall’adempimento dell’obbligazione. L’importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all’obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette rischi ed incertezze che inevitabilmente caratterizzano una pluralità di fatti e circostanze. Laddove l’elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L’accantonamento e gli incrementi dovuti al fattore temporale sono rilevati a conto economico. L’accantonamento viene stornato quando diviene improbabile l’impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l’obbligazione. Nella voce sono inclusi anche i benefici a lungo termine ai dipendenti, i cui oneri vengono determinati con i medesimi criteri attuariali descritti per i fondi di quiescenza. Gli utili e le perdite attuariali vengono rilevati tutti immediatamente nel conto economico. • • 18 – Altre informazioni Operazioni in valuta Rilevazione iniziale Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione. Rilevazioni successive Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valorizzate come segue: − le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura; − le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell’operazione; − le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura. Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono. Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch’essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza di cambio. Riserve da valutazione Le riserve da valutazione comprendono le riserve da valutazione di attività finanziarie disponibili per la vendita e quelle da valutazione attuariale dei fondi previdenziali a prestazione definita ed al trattamento di fine rapporto, al netto della fiscalità differita ad esse relativa. Ratei e risconti I ratei ed i risconti che accolgono oneri e proventi di competenza del periodo maturati su attività e passività, sono iscritti in bilancio a rettifica delle attività e passività a cui si riferiscono. Riconoscimento dei ricavi e dei costi I ricavi sono riconosciuti nel momento in cui vengono conseguiti o, comunque, nel caso di vendita di beni o prodotti, quando è probabile che saranno ricevuti i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificabili in modo attendibile e, nel caso di prestazioni di servizi, nel momento in cui gli stessi vengono prestati. In particolare: − gli interessi sono rilevati con un criterio temporale che considera il rendimento effettivo; − i dividendi sono rilevati quando matura il diritto a ricevere il relativo pagamento e quindi nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione; 93 93 Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili − le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base dell’esistenza di accordi contrattuali, nel periodo in cui i servizi stessi sono stati prestati. Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo, sono rilevate tra gli interessi; − i ricavi derivanti dalla vendita di strumenti finanziari, determinati dalla differenza tra corrispettivo pagato o incassato della transazione ed il fair value dello strumento, vengono riconosciuti al Conto Economico in sede di rilevazione dell’operazione se il fair value è determinabile con riferimento a prezzi ufficiali disponibili su mercati attivi, ovvero per attività e passività misurate sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario (livello 1 e livello 2 della gerarchia del fair value). Qualora i parametri di riferimento utilizzati per la valutazione non siano osservabili sul mercato o gli strumenti stessi presentino una ridotta liquidità (livello 3), lo strumento finanziario viene iscritto per un importo pari al prezzo della transazione; la differenza rispetto al fair value affluisce al Conto Economico lungo la durata dell’operazione; − gli utili e perdite derivanti dalla negoziazione di strumenti finanziari sono riconosciuti al Conto Economico al momento del perfezionamento della vendita, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi; I costi sono rilevati in Conto Economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i relativi ricavi. Se l’associazione tra costi e ricavi può essere effettuata in modo generico ed indiretto, i costi sono iscritti su più periodi con procedure razionali e su base sistematica. I costi che non possono essere associati ai proventi sono rilevati immediatamente in conto economico. Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio d’esercizio La redazione del bilancio d’esercizio richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché sull’informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio. L’elaborazione di tali stime implica l’utilizzo delle informazioni disponibili e l’adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull’esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di esercizio in esercizio e, pertanto, non è da escludersi che negli esercizi successivi gli attuali valori iscritti in bilancio potranno differire anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni soggettive utilizzate. Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da parte della direzione aziendale sono: − la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle altre attività finanziarie; − l’utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi; − la valutazione della congruità del valore degli avviamenti e delle altre attività immateriali; − la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri; − le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva. Modalità di determinazione del fair value Il fair value è l’ammontare al quale un’attività (o una passività) può essere scambiata in una transazione tra controparti indipendenti in possesso di un ragionevole grado di conoscenza delle condizioni di mercato e dei fatti rilevanti connessi all’oggetto della negoziazione. Nella definizione di fair value è fondamentale la presunzione che un'entità sia pienamente operativa e non sia nella necessità di liquidare o ridurre sensibilmente l'attività, o di intraprendere delle operazioni a condizioni sfavorevoli. Il fair value riflette la qualità creditizia dello strumento in quanto incorpora il rischio di controparte. Strumenti finanziari Per gli strumenti finanziari quotati su mercati attivi, il fair value coincide con le quotazioni di tale mercato. Per quanto riguarda l’individuazione del mercato attivo, la Società, in linea con le politiche di Gruppo, si è dotata di specifiche regole e procedure per l’attribuzione dei prezzi e la verifica sull’attendibilità delle quotazioni acquisite. Il prezzo di mercato, considerato rappresentativo del fair value per un’attività posseduta, è quello corrente dell’offerta (c.d. “bid price”); per un’attività da acquisire è invece il prezzo della richiesta (c.d. “ask price”). Quando i prezzi bid ed ask non sono disponibili, il prezzo dell’operazione più recente può fornire un’indicazione del fair value corrente. In caso di posizioni equivalenti in termini di 94 94 Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili rischi di mercato (matching), rappresentate da attività e passività finanziarie, sono utilizzati i prezzi medi di mercato (c.d. “mid price”) come riferimento per la determinazione del fair value. Nel caso in cui per un’attività finanziaria siano disponibili più quotazioni pubbliche su distinti mercati attivi, viene utilizzata la quotazione più vantaggiosa. Se non esiste il prezzo di mercato per uno strumento finanziario nel suo complesso, ma esistono mercati per le parti che lo compongono, il fair value è ricavato sulla base dei pertinenti prezzi di mercato o se esistono prezzi di mercato per strumenti finanziari comparabili, il fair value è ricavato sulla base dell’applicazione dei multipli di questi ultimi, con eventuale applicazione di correttivi che consentano di tenere conto dell’illiquidità dell’investimento. Laddove i prezzi di mercato non risultino disponibili si fa ricorso ad appropriate tecniche di valutazione che prevedono l’attualizzazione dei flussi di cassa, utilizzando parametri basati sulle condizioni di mercato in essere alla data di bilancio. Poiché in tal caso i risultati delle valutazioni possono essere significativamente influenzati dalle assunzioni utilizzate, principalmente per il timing dei futuri flussi di cassa, i tassi di attualizzazione adottati e, le metodologie di stima del rischio di credito, i fair value stimati potrebbero differire da quelli realizzati in una vendita immediata degli strumenti finanziari. Le valutazioni al fair value sono classificate sulla base di una gerarchia di livelli che riflette la significatività degli input utilizzati nelle valutazioni. Si distinguono i seguenti livelli: − livello 1: quotazioni (senza aggiustamenti) rilevate su un mercato attivo, secondo la definizione data dallo IAS 39, per le attività o passività oggetto di valutazione; − livello 2: input diversi dai prezzi quotati di cui al punto precedente, che sono osservabili direttamente (prezzi) o indirettamente sul mercato (derivati dai prezzi); − livello 3: altri input non tutti desunti direttamente da parametri osservabili sul mercato, che comportano stime e assunzioni da parte del valutatore. Modalità di determinazione delle perdite di valore Attività finanziarie Ad ogni data di bilancio le attività finanziarie non classificate nelle voci Attività finanziarie detenute per la negoziazione e Attività finanziarie valutate al fair value sono sottoposte ad un test di impairment (perdita di valore) al fine di verificare se esistono obiettive evidenze che possano far ritenere non interamente recuperabile il valore di iscrizione delle attività stesse. Si è in presenza di perdite di valore se vi è evidenza oggettiva di una riduzione dei flussi di cassa futuri, rispetto a quelli originariamente stimati, a seguito di specifici eventi; la perdita deve poter essere quantificata in maniera affidabile ed essere correlata ad eventi attuali, non meramente attesi. Con riferimento alle attività disponibili per la vendita, il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede la verifica della presenza di indicatori di impairment e la determinazione dell’eventuale svalutazione. Gli indicatori di impairment sono sostanzialmente suddivisibili in due categorie: − indicatori di tipo qualitativo, derivanti da fattori specificamente inerenti la società oggetto di valutazione, − indicatori di carattere quantitativo, legati, al valore di mercato dell’impresa (rappresentato dalla quotazione nel caso di emittenti quotati). Con riferimento alla prima categoria di indicatori sono ritenuti rilevanti i seguenti fattori: − significativo scostamento del consuntivo rispetto agli obiettivi di budget o previsti da un piano pluriennale e comunicati al mercato; − la revisione al ribasso del “rating”, espresso da una società specializzata, di oltre 2 classi; − la significativa revisione al ribasso delle previsioni di utili (i cosiddetti “profit warning”); − l’annuncio o l’avvio di piani di ristrutturazione del debito; − l’avvio o la richiesta di procedure concorsuali; − andamenti economici in contrazione o addirittura negativi. In tal caso è necessario valutare i fattori sottostanti l’andamento o il prevedibile futuro andamento operativo. In particolare è necessario valutare i cosiddetti “value drivers” che possono incidere significativamente sul risultato operativo. Per esempio, la riduzione dei volumi o della redditività unitaria può essere dovuta a fattori contingenti di mercato che, per la esperienza passata o per indicazioni macroeconomiche, si ritiene plausibile possa essere rimossa entro un periodo sufficientemente breve, oppure può derivare da un’obsolescenza di un prodotto o di un determinato servizio o da perdite significative di clientela o dal venir meno di importanti accordi 95 95 Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili contrattuali; queste due diverse situazioni presuppongono un’analisi approfondita e possono prefigurare scenari diversi per le prospettive reddituali della società e quindi per la gestione dell’impairment test; − eventuali cambiamenti nell’ambiente tecnologico, economico e normativo che potrebbero comportare difficoltà per l’impresa nell’identificazione di strategie alternative di sviluppo del business. Gli indicatori sopra riportati sono difficilmente applicabili agli investimenti in Fondi Chiusi. Tali tipologie di titoli risentono, infatti, di caratteristiche strutturali tipiche di questo tipo di investimento e pertanto durante il periodo di investimento è ritenuta fisiologica una riduzione di valore dovuta al maturare pro rata temporis delle commissioni di gestione, alle quali, fino al momento dei disinvestimenti, non vengono contrapposti i proventi degli stessi. In tali circostanze occorre individuare specifici indicatori di impairment di natura qualitativa, che facciano presumere che il valore contabile originario dell’investimento possa non essere recuperato. Esempi di tali indicatori possono essere: la presenza di investimenti significativamente minusvalenti nel portafoglio del Fondo, le variazioni negative nel Team di investimento (es. fuoriuscita di key managers), la presenza di conflittualità con i sottoscrittori. Le caratteristiche intrinseche dei fondi suddetti devono, inoltre, essere prese in considerazione nell’effettuazione dell’impairment test anche con riferimento agli indicatori quantitativi di impairment descritti nel seguito del paragrafo. Gli indicatori sopra elencati assumono rilevanza singolarmente (ovvero la presenza di uno solo di essi impone ulteriori analisi, di seguito specificate, al fine di individuare condizioni oggettive di perdita) e devono essere ottenuti mediante gli ultimi bilanci annuali o infrannuali della società da valutare e dalle eventuali altre comunicazioni ufficiali al mercato effettuate dalla società stessa disponibili entro i 30 giorni precedenti l’approvazione del bilancio. Per quanto riguarda la seconda categoria di indicatori di perdita di valore, assume rilevanza una significativa o prolungata riduzione del fair value al di sotto del valore di iscrizione iniziale; più in particolare, rispetto a quest’ultimo valore, è ritenuta significativa una riduzione del fair value di oltre il 30% e prolungata una riduzione continuativa per un periodo superiore ai 24 mesi. Con riferimento ai Fondi Chiusi, in considerazione della specificità dello strumento e di quanto illustrato in precedenza, quest’ultima soglia è stata elevata ad almeno 36 mesi, in quanto i primi 12 mesi sono considerati un periodo di avvio degli investimenti, nel corso del quale le eventuali transazioni sulle quote del Fondo avvengono di norma al valore nominale versato. Quindi, almeno durante tale periodo, tali partecipazioni sono mantenute al costo salvo specifiche evidenze contrarie in relazione a quanto sopra enunciato in termini di verifica degli indicatori qualitativi di impairment. In presenza, dunque, di una riserva negativa di fair value imputata al patrimonio netto, si procede alla rilevazione di una rettifica di valore qualora il fair value risulti inferiore al valore di iscrizione iniziale del titolo di entità o durata superiore alle soglie precedentemente indicate. In assenza del superamento di tali soglie e in presenza di altri indicatori qualitativi di impairment, viene effettuata un valutazione “fondamentale” del titolo, attraverso l’adozione di metodologie basate sui criteri di mercato o sull’attualizzazione dei flussi finanziari attesi, per verificare la necessità o meno di operare una rettifica di valore. La singola analisi deve, in particolare, tener conto della natura dei titoli detenuti in portafoglio; diverse sono, infatti, le considerazioni che valgono a seconda che un investimento sia finalizzato o meno al mantenimento di una quota partecipativa, di minoranza, connessa ad accordi di carattere industriale, commerciale o finanziario. Partecipazioni Ad ogni data di bilancio le partecipazioni di collegamento o sottoposte a controllo congiunto sono sottoposte ad un test di impairment al fine di verificare se esistono obiettive evidenze che possano far ritenere non interamente recuperabile il valore di iscrizione delle attività stesse. Il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede la verifica della presenza di indicatori di possibili riduzioni di valore e la determinazione dell’eventuale svalutazione. Gli indicatori di impairment di tipo qualitativo sono sostanzialmente riconducibili a quelli esaminati per le attività finanziarie diverse dalle Partecipazioni e per la verifica della loro presenza valgono le medesime considerazioni. Rilevano inoltre alcuni fattori di carattere quantitativo desumibili dai mercati finanziari, nel caso di titoli quotati su mercati attivi, quali: − una riduzione del fair value al di sotto del valore di bilancio di oltre il 30% − la capitalizzazione di borsa inferiore al patrimonio netto contabile della società. 96 96 Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili La presenza di indicatori di impairment comporta la rilevazione di una svalutazione nella misura in cui il valore recuperabile risulti inferiore al valore di iscrizione. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita ed il valore d’uso. Per quanto concerne i metodi di valutazione utilizzati per la determinazione del fair value, si rimanda a quanto sopra indicato nel relativo capitolo illustrativo. Il valore d’uso è il valore attuale dei flussi finanziari attesi rivenienti dall’attività; esso riflette la stima dei flussi finanziari attesi dalla attività, la stima delle possibili variazioni nell’ammontare e/o nella tempistica dei flussi finanziari, il valore finanziario del tempo, il prezzo atto a remunerare la rischiosità della attività ed altri fattori che possano influenzare l’apprezzamento, da parte degli operatori di mercato, dei flussi finanziari attesi rivenienti dall’attività. A.3 INFORMATIVA SUL FAIR VALUE A.3.1 – TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI Non sono presenti in bilancio trasferimenti tra portafogli di cui ai paragrafi 50 e seguenti dello IAS 39. A.3.1.1 – Attività finanziarie riclassificate: valore contabile, fair value ed effetti sulla redditività complessiva Non sono presenti in bilancio. A.3.1.2 – Attività finanziarie riclassificate: effetti sulla redditività complessiva prima del trasferimento Non sono presenti in bilancio. A.3.1.3 – Trasferimento di attività finanziarie detenute per la negoziazione Non sono presenti in bilancio A.3.1.3 – Trasferimento di attività finanziarie detenute per la negoziazione Non sono presenti in bilancio. A.3.1.4 – Tasso di interesse effettivo e flussi finanziari attesi dalle attività riclassificate Non sono presenti in bilancio. 97 97 Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili A.3.2 – GERARCHIA DEL FAIR VALUE A.3.2.1 – Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value (importi in migliaia di euro) Attività/ Attività/Passività finanziarie misurate al fair value 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie valutate al fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale - - - - - - - 3. Attività finanziarie diponibili per la vendita 28.332 - 61.014 89.346 HERA S.p.A. 16.517 Acegas APS S.p.A. 7.290 Acque Potabili S.p.A. 4.525 IRIS Isontina Reti Integrate e Servizi S.p.A. 7.642 Enerpoint S.p.A. 11.167 Autovie venete 4.084 Pedemontana Veneta S.p.A. 120 Fondo Città di Torino 9.823 Espirito Santo Infrastructure Fund 6.662 Henderson PFI Secondary Fund L.P. 6.115 Fondo Ambienta 9.446 Fondo PPP Italia 4. Derivati di copertura Totale 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Passività finanziarie valutate al fair value - 5.955 - - - - 28.332 - 61.014 89.346 - - - - - - - - 3. Derivati di copertura - - - - Totale - - - - 98 98 Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili A.3.2.2 – Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value livello 3 (importi in migliaia di euro) ATTIVITA' FINANZIARIE detenute per la negoziazione 1. Es is te nte iniziali 4.994 valutate al fair value dis ponibili per di c opertura la vendita - 95.342 - 2. Aum e nti 6 - 18.765 - 2.1. Ac quis ti - - 9.108 - 2.2. Profitti imputati a: - 6 - 9.657 2.2.1Co nto economico 6 - 918 - di cui: plusvalenze - - 918 - 2.2.2 P atrimonio netto - - 8.739 - 2.3. Tras ferimenti da altri liv elli - - - - 2.4 Altre variaz ioni in aumento - - - - 3. Dim inuz ioni -5.000 - -53.093 - 3.1. V endite - - -1.100 - 3.2 Rimbors i -5.000 - -531 - -822 - 3.3. Perdite imputate a: - - 3.3.1Co nto economico - - di cui: minusvalenze - - - - 3.3.2 P atrimonio netto - - -822 - 3.4. Tras ferimenti ad altri liv elli - - - - 3.5 Altre variaz ioni in diminuzione - - -50.640 - 4. Rim ane nz e finali - - 61.014 - Le “Altre variazioni in diminuzione”, di cui al punto 3.5, originano dalla classificazione di Autostrada BS-PD S.p.A. alla voce “Partecipazioni” per effetto della partecipazione acquisita dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo a fine 2010. La riclassifica di Autostrada BS-PD S.p.A ha comportato la reiscrizione dell’investimento al costo di acquisto originario di 47.990 migliaia di euro, previo annullamento della riserva fair value di 2.650 migliaia di euro. A.3.2.3 – Variazioni annue delle passività finanziarie valutate al fair value livello 3 Non sussistono. A.3.3 – Informativa sul c.d. “Day one profit/loss” Non sussiste la fattispecie. 99 99 Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale ATTIVO SEZIONE 1 – CASSA E DISPONIBILITÀ LIQUIDE – VOCE 10 La voce è costituita esclusivamente dalla giacenza fisica di cassa per una consistenza pari a 249 euro (186 euro al 31.12.2009). SEZIONE 2 – ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE PER LA NEGOZIAZIONE – VOCE 20 La voce “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” risulta dettagliata nei prospetti che seguono: 2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica (importi in migliaia di euro) Voci/Valori 31.12.2010 Livello 2 Livello 1 Livello 3 31.12.2009 Livello 2 Livello 1 Livello 3 A. Attività per cassa - - - 4.994 - - - - - 4.994 - - 2. Titoli di capitale e quote di OICR - - - - - - 3. Finanziamenti - - - - - - Totale A - - - 4.994 - - 1. Titoli di debito - titoli strutturati - altri titoli di debito B. Strumenti finanziari derivati 1. Derivati finanziari - - - - - - 2. Derivati creditizi - - - - - - Totale B - - - - - - Totale (A+B) - - - 4.994 - - La voce accoglieva titoli di debito costituiti da certificati del tesoro zero coupon, che sono stati oggetto di rimborso nel corso dell’esercizio. 100 Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo 2.2 Strumenti finanziari derivati (importi in migliaia di euro) Tipologie/sottos tanti Tas s i di interes s e Titoli di c apitale Valute Altro 31.12.2010 31.12.2009 1. Ov er the c ounter Derivati finanziari - - - - - - - F air value - - - - - - - Valore nozionale - - - - - - Derivati creditizi - - - - - - - F air value - - - - - - - Valore nozionale - - - - - - Totale Ov er the c ounter 2. Altri - - - - - - - - - - - - - - - - Derivati finanziari - F air value - - Valore nozionale - - 52.972 - 52.972 26.160 - Derivati creditizi - - - - - - F air value - - - - - - - Valore nozionale - - - - - - Totale Altri - - - - - - Totale - - - - - - Gli strumenti finanziari derivati riportati in tabella sono costituiti da accordi parasociali che, al verificarsi di specifici eventi legati alle partecipazioni Enerpoint S.p.A., Autostrada Pedemontana Lombarda S.p.A. e Ambienta SGR. S.p.A., regolano: − diritti di vendita o co-vendita spettanti ad Equiter in relazione agli investimenti citati, − diritti di riacquisto spettanti all’azionista di maggioranza di Ambienta SGR S.p.A. − accordi di rettifiche prezzo in relazione a Enerpoint S.p.A.. Il fair value di tali strumenti risulta pari a zero alla data del 31 dicembre 2010, in quanto - non essendo prevedibile né rientrando nella potestà delle parti alcuno degli eventi previsti dagli accordi - non si evidenziano circostanze che possano determinare l’insorgenza di diritti o obblighi di vendita o corresponsione di rettifiche prezzo. 2.3 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti (importi in migliaia di euro) Voci/Valori 31.12.2010 31.12.2009 Attività per cassa - 4.994 a) Governi e Banche Centrali - 4.994 b) Altri enti pubblici - - c) Banche - - d) Enti finanziari - - e) Altri emittenti - - Strumenti finanziari derivati - - a) Banche - - b) Altri controparti - - Totale - 4.994 101 101 Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo 2.4. Attività finanziarie detenute per la negoziazione: variazioni annue (importi in migliaia di euro) Variazioni/Tipologie A. Esistenze iniziali Titoli di capitale e quote di OICR Titoli di debito Finanziamenti Totale 4.994 - - 4.994 6 - - 6 B1. Acquisti - - - - B2. Variazioni positive di fair value 6 - - 6 C. Diminuzioni -5.000 - - -5.000 C1. Vendite -5.000 - - -5.000 B. Aumenti B3. Altre variazioni - C2. Rimborsi - - - - C3. Variazioni negative di fair value - - - - C4. Trasferimenti ad altri portafogli - - - - C5. Altre variazioni - - - - - - - - D. Rimanenze finali 102 102 Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo SEZIONE 4 – ATTIVITÀ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA – VOCE 40 La voce “Attività finanziarie disponibili per la vendita” risulta dettagliata nei prospetti che seguono: 4.1 Composizione della voce 40 “Attività finanziarie disponibili per la vendita” (importi in migliaia di euro) Voci/Valori 1. Titoli di debito - titoli strutturati - altri titoli di debito 2. Titoli di capitale e quote di OICR 3. Finanziamenti Totale 31.12.2010 Livello 2 Livello 1 - Livello 3 - Livello 1 - - 61.014 - - - - - 70.140 - 95.342 - - - 70.140 - 95.342 28.332 - 61.014 Livello 3 - 28.332 31.12.2009 Livello 2 4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitore/emittenti (importi in migliaia di euro) Voci/Valori 31.12.2010 31.12.2009 Attività finanziarie a) Governi e Banche Centrali - b) Altri enti pubblici - - c) Banche - - - d) Enti finanziari - 182 e) Altri emittenti 89.346 165.300 Totale 89.346 165.482 4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue La composizione analitica e la movimentazione realizzata nel corso del 2010 delle attività finanziarie disponibili per la vendita viene presentata nel seguente prospetto: Variazioni/Tipologie A. E s is tenze iniziali (importi in migliaia di euro) Titoli di capitale Titoli di debito Totale F inanziamenti e quote di OIC R 165.482 165.482 B . Aumenti - 18.765 - B 1. Acquis ti - 9.108 - 9.108 B 2. Variazioni pos itive di fair value - 8.001 - 8.001 B 3. R ipres e di valore 18.765 - 738 - 738 - imputate al conto economico - imputate al patrimonio netto - 738 - 738 B 4. T ras ferimenti da altri portafogli - - - - B 5. Altre variazioni 918 -94.901 - 918 C. Diminuzioni - -94.901 C1. Vendite - -1.100 - -1.100 C2. R imbors i - -531 - -531 C3. Variazioni negative di fair value - -3.325 - -3.325 C4. R ettifiche di valore - -742 - -742 C5. T ras ferimenti ad altri portafogli - C6. Altre variazioni - D. R imanenze finali - - - -89.203 - -89.203 89.346 - 89.346 103 103 Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo (importi in migliaia di euro) Aumenti Titoli di c apitale E s is tenze iniziali Variazioni pos itive di fair value Ac quis ti Diminuzioni R ipres e di valore Tras ferimenti da altri portafogli - - - - - - - - - - - -746 Altre variazioni Vendite R imbors i Variazione negative di fair value E s is tenze finali Tras ferimenti ad altri portafogli Altre variazioni - - -38.563 - - - - 16.517 7.290 Rettific he di valore L iv ello 1: Iren S .p.A. (già Iride S .p.A.) 38.563 - Hera S .p.A. 17.263 - Acegas -AP S S .p.A. 8.032 - - - - - - - - -742 - - Acque P otabili S .p.A. 6.282 - - - - - - - -1.757 - - - 4.525 70.140 - - - - - - - -2.503 -742 - -38.563 28.332 Autos trada B S -P D S .p.A. 50.640 - - - - - - - - - - -50.640 - F ondo Città di T orino 10.454 - - - - - - - -631 - - - 9.823 T otale (A) - L iv ello 3: Iris S .p.A. 7.833 - - - - - - - -191 - - - 7.642 E nerpoint S .p.A. 5.370 - 5.797 - - - - - - - - - 11.167 Henders on P F I L .P . 5.377 - - 738 - - - - - - - - 6.115 Autovie Venete S .p.A. 4.084 - - - - - - - - - - - 4.084 F ondo P P P Italia 5.955 1.800 4.148 7 - - - - - - - - - S erenis sima S GR S .p.A. 182 - - - - 918 -1.100 - - - - - - E S Infrastructure F und - I 5.482 760 951 - - - - -531 - - - - 6.662 P edemontana Veneta S .p.A. 120 - - - - - - - - - - - 120 4.000 4.200 1.246 - - - - - - - - - 9.446 95.342 9.108 8.001 738 - 918 -1.100 -531 -822 - - -50.640 61.014 165.482 9.108 8.001 738 - 918 -1.100 -531 -3.325 -742 - -89.203 89.346 F ondo Ambienta I T otale (B ) T otale (A + B ) La voce “Altre variazioni” in aumento comprende la plusvalenza da cessione di Serenissima SGR S.p.A.. La voce “Altre variazioni” in diminuzione trae origine dalla riclassificazione dei titoli Iren S.p.A. e Autostrada BS-PD S.p.A. nella voce “Partecipazioni” in quanto per entrambi sono stati ravvisati i presupposti per l’esercizio di una influenza notevole da parte del gruppo (quanto ad Iren per effetto della fusione con Enìa e quanto ad Autostrada Brescia Padova a seguito della partecipazione acquisita dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo a fine 2010). Al tal fine si è proceduto ad annullare il valore di iscrizione all’1.1.2010 di Iren e Autostrada BS-PD, a fronte del ripristino del valore di carico originario dei predetti titoli alla voce “Partecipazioni” (v. Sezione 9 della presente N.I.), previo storno delle rispettive riserve di fair value pregresse, senza effetti a conto economico. Si rappresentano di seguito gli effetti della riclassificazione: (importi in migliaia di euro) D eno mi naz i o ne Esi st enz e i ni z i ali AFS A nnul lo R i serve F V p er r i cl assif i ca Esi st enz e f i nal i Par t ecip az i o ni Iren S.p.A. (già Iride S.p.A.) 38.563 9.289 47.852 Aut ost rada BS-PD S.p.A. 50.640 -2.650 47.990 8 9 .2 0 3 6 .6 3 9 9 5. 8 4 2 T o t al e 104 104 Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo SEZIONE 6 – CREDITI – VOCE 60 La voce, di complessivi 70.127 migliaia di euro (72.443 migliaia di euro al 31.12.2009) accoglie crediti verso banche. 6.1 Crediti verso banche (importi in migliaia di euro) Composizione 31.12.2010 1. Depositi e conti correnti 31.12.2009 4.856 3.418 - - 2.1 Pronti contro termine - - 2.2 Leasing finanziario - - 2.3 Factoring - - - - 65.271 69.025 2. Finanziamenti - pro-solvendo - pro-soluto 2.4 Altri finanziamenti 3. Titoli di debito - - - - - - Totale (valore di bilancio) 70.127 72.443 Totale (fair value) 70.127 72.443 - titoli strutturati - altri titoli di debito 4. Altre attività I crediti verso banche, di 70.127 di migliaia di euro (72.433 migliaia di euro al 31.12.2009) sono costituiti da crediti a breve termine verso la controllante Intesa Sanpaolo. 6.2 Crediti verso banche costituite in garanzia di proprie passività e impegni Non sussiste la fattispecie. 105 105 Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo SEZIONE 9 – PARTECIPAZIONI – VOCE 90 Sono così costituite: 9.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi (importi in migliaia di euro) Denominazioni Valore di bilancio (*) Quota di partecipa zione % Disponi bilità di voti % Sede Totale attivo Importo del Patrimonio netto al 31.12.2009 Totale ricavi Risultato dell'ultimo esercizio 2009 Quota zione (Si/no) A. Imprese controllate in via esclusiva B. Imprese controllate in modo congiunto GICA S.A. 1.482 25,00% 25,00% Lugano (Svizzera) 2.767 631 4.003 -2.490 No Enerpoint Energy S.r.l. 4.742 50,00% 50,00% Desio 10.994 1 5.633 -367 No 20.713 35,31% 35,31% Caselle Torinese 54.204 517 52.954 427 No 178.860 65.339 67.826 5.472 No C. Imprese sottoposte ad influenza notevole Aeroporti Holding S.r.l. 17.634 12,40% 12,40% Caselle Torinese 300 20,00% 20,00% Milano 4.026 5.178 1.471 162 No 45.083 20,00% 20,00% Milano 78.409 1.704 59.915 -3.157 No 10 n.s. n.s. Torino 1.309.161 1.273.711 493.487 - No Iren S.p.A. (già Iride S.p.A.) (***) 47.852 2,45% 4.397.853 2.195.369 1.251.419 6.432 Si Autostrada BS-PD S.p.A. (****) 47.990 6% 1.100.436 285.712 492.311 17.430 No Sagat S.p.A. (*) Ambienta SGR S.p.A. Autostrada Pedemontana Lombarda S.p.A. (**) Intesa Sanpaolo Group Services S.c.p.A 2,45% Reggio Emilia 6% Verona (*) Partecipazione di collegamento stante l’influenza notevole esercitata attraverso accordi parasociali e la governance della società. (**) Il valore di bilancio include gli aumenti di capitale sottoscritti da Equiter nel corso del 2010 che non sono riflessi nel pro-quota di patrimonio netto della partecipata risultante dall’ultimo bilancio approvato (31.12.2009). (***) Partecipazione di collegamento stante l’influenza notevole esercitata attraverso la governance della società. (****) Partecipazione di collegamento stante l’influenza notevole esercitata al livello di gruppo attraverso la società controllante IntesaSanpaolo S.p.A.. Le partecipazioni sono iscritte al costo. 106 106 Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo 9.2 Variazioni annue delle partecipazioni (importi in migliaia di euro) Partecipazioni di gruppo A. Esistenze iniziali B. Aumenti Partecipazioni non di gruppo Totale 61.382 - 61.382 124.424 - 124.424 B.1. Acquisti 28.582 - 28.582 B.2. Riprese di valore - - - B.3. Rivalutazioni - - - 95.842 - 95.842 C. Diminuzioni - - - C.1. Vendite - - - C.2. Rettifiche di valore - - - B.4. Altre variazioni C.3. Altre variazioni D. Rimanenze finali - - - 185.806 - 185.806 La composizione analitica e la movimentazione realizzata nel corso del 2010 delle partecipazioni viene presentata nel seguente prospetto: (importi in migliaia di euro) Titoli di capitale Aumenti Esistenze iniziali Diminuzioni Riprese di Rivaluta Altre Rettifiche Altre Vendite valore zioni variazioni di valore variazioni Acquisti Esistenze finali Gica SA 1.412 70 - - - - - - Enerpoint Energy S.r.l. 3.042 1.700 - - - - - - 4.742 Aeroporti Holding S.r.l. 20.713 - - - - - - - 20.713 Sagat S.p.A. 17.634 - - - - - - - 17.634 300 - - - - - - - 300 18.271 26.812 - - - - - - 45.083 Ambienta SGR S.p.A. Autostrada Pedemontana Lombarda S.p.A. Intesa Sanpaolo Group Services S.c.p.A 1.482 10 - - - - - - - 10 Iren S.p.A. (gia' Iride S.p.A.) - - - - 47.852 - - - 47.852 Autostrada BS-PD S.p.A. - - - - 47.990 - - - 47.990 61.382 28.582 - - 95.842 - - - 185.806 Totale Le altre variazioni si riferiscono alla riclassificazione delle partecipazioni dal portafoglio “Attività finanziarie disponibili per la vendita”. La riclassifica è avvenuta al costo storico dell’investimento, previo annullamento delle riserve di valutazione patrimoniali pregresse. 9.3 Partecipazioni costituite in garanzia di proprie passività e impegni Non sussistono partecipazioni costituite in garanzia di proprie passività e impegni. 107 107 Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo SEZIONE 10 – ATTIVITÀ MATERIALI – VOCE 100 La voce accoglie attrezzature integralmente ammortizzate (1 migliaia di euro al 31.12.2009). 10.1 Composizione della voce 100 “Attività materiali” (importi in migliaia di euro) 31.12.2009 31.12.2010 Attività valutate al costo Voci/Valutazione Attività valutate al fair valu e o rivalutate Attività valutate al fair value o rivalutate Attività valutate al costo 1. Attività ad uso funzionale 1.1. di proprietà - - 1 a) terreni - - b) fabbricati - - - - c) mobili - - - - d) strumentali - - - - e) altri - - 1 - 1.2. acquisite in leasing finanziario - - - a) terreni - - b) fabbricati - - - - c) mobili - - - - d) strumentali - - - - e) altri - - - - Totale 1 - - 1 - 2.1 beni inoptati - - - - 2.2 beni ritirati a seguito di risoluzione - - - - 2.3 altri beni - - - - - - - - - - - - Totale 3 - - - - Totale (1+2+3) - - 1 - 2. Attività riferibili al leasing finanziario Totale 2 3. Attività detenute a scopo di investimento di cui: concesse in leasing operativo Totale (attività al costo e rivalutate) rivalutate) - 1 In particolare la voce “Altri beni in proprietà” risulta così composta: (importi in migliaia di euro) costo di acquisto al 1.1.2010 Macchine ufficio elettroniche Fondo ammortament o al 1.1.2010 Incrementi Storno fondo beni alienati Decrementi Ammortame nto Valore al 31.12.2010 41 -41 - - - - 5 -5 - - - - - Macchine ordinarie ufficio 24 -23 - - - -1 - Macchinari ed attrezzature 50 -50 - - - - - 120 -119 - - - -1 - Arredamenti Totale 108 108 - Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo 10.2 Attività materiali: variazioni annue (importi in migliaia di euro) Terreni Fabbricati Mobili Strumentali Altri Totale A. Esistenze iniziali - - - - 1 1 B. Aumenti - - - - - - B.1. Acquisti - - - - - - B.2. Riprese di valore - - - - - - B.3. Variazioni positive di fair value imputate a: - - - - - - a) patrimonio netto b) conto economico - - - - - - B.4. Altre variazioni - - - - - - C. Diminuzioni - - - - -1 -1 C.1. Vendite - - - - - - C.2. Ammortamenti - - - - -1 -1 C.3. Rettifiche di valore da deterioramento imputate a: - - - - - - a) patrimonio netto b) conto economico - - - - - - C.4. Variazioni negative di fair value imputate a: - - - - - - a) patrimonio netto b) conto economico - - - - - - C.5. Altre variazioni - - - - - - D. Rimanenze finali - - - - - - 10.3 Attività materiali costituite in garanzia di propri debiti e impegni Non vi sono beni costituiti a garanzia di debiti e impegni. SEZIONE 12 – ATTIVITÀ FISCALI E PASSIVITÀ FISCALI – VOCI 120 DELL’ATTIVO E 70 DEL PASSIVO 12.1 Composizione della voce 120 “Attività fiscali: correnti e anticipate” La composizione delle attività fiscali correnti è così dettagliata: (importi in migliaia di euro) 31.12.2010 31.12.2009 Attività fiscali correnti Erario c/IRAP Crediti di imposta ex società liquidate 451 - 21 21 Anticipo su TFR L. 662/96 4 4 Erario c/IVA 2 - 478 4 Totale 109 109 Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo La composizione delle attività fiscali anticipate è così dettagliata: (importi in migliaia di euro) Composizione 31.12.2010 31.12.2009 Attività fiscali anticipate relative a: - svalutazioni di strumenti finanziari di capitale 1.468 1.432 - perdite attuariali su fondi relativi al personale dipendente 59 52 - altre 14 50 1.541 1.534 - rivalutazioni di strumenti finanziari di capitale - - - utili attuariali su fondi relativi al personale dipendente - - - plusvalenze fiscalmente rateizzabili - - - dividendi non incassati - - - altre -16 -5 Totale (B) -16 -5 Totale (A) Passività fiscali differite relative a: Compensazione tra attività e passività fiscali differite – contropartita in C/ C /E (C =A+B) 1.525 1.529 Attività fiscali anticipate con contropartita S/ S/P relative alla svalutazione di titoli AFS (D) 57 555 Attività fiscali anticipate con contropartita S/ S/P relative a utili attuariali su fondi per il personale (E) 53 65 1.635 2.149 Totale attività per imposte anticipate (F= C+D+E) 12.2 Composizione della voce 70 “Passività fiscali: correnti e differite” La composizione delle passività fiscali correnti è così dettagliata: (importi in migliaia di euro) 31.12.2010 31.12.2009 Passività fiscali correnti Erario c/IRAP - Erario c/liquidazione IVA - 4 Erario c/imposta sostitutiva affrancamento quadro EC 1 3 Totale 1 351 110 110 347 Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo La composizione delle passività fiscali differite è così dettagliata: (importi in migliaia di euro) Composizione 31.12.2010 31.12.2009 Passività fiscali differite relative a: - plusvalenze fiscalmente rateizzabili - - - rivalutazioni di strumenti finanziari di capitale - - - utili attuariali su fondi relativi al personale dipendente - - Totale (A) - - - minusvalenze fiscalmente rateizzate - - - svalutazioni di strumenti finanziari di capitale - - - spese fiscalmente rateizzabili - - - perdite attuariali su fondi relativi al personale dipendente - - Totale (B) - - Compensazione tra attività e passività fiscali differite – contropartita in C/ C/ E ( C = A+ B ) - - 1.273 591 - - 1.273 591 Attività fiscali anticipate relative a: Passività fiscali differite con contropartita S/ S/P relative alla rivalutazione di titoli AFS (D) Passività fiscali differite con contropartita S/ S/P relative a utili attuariali su fondi per il personale (E) Totale Passività per imposte differite (F= C+D+E) 12.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) (importi in migliaia di euro) 31.12.2010 1. Esistenze iniziali 31.12.2009 1.529 595 37 1.055 2.1. Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 37 1.055 a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) riprese di valore d) altre 37 1.055 2.2. Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - - 2.3. Altri aumenti - - -41 -121 -41 -121 -41 - -121 - 3.2. Riduzioni di aliquote fiscali - - 3.3. Altre diminuzioni - - 1.525 1.529 2. Aumenti 3. Diminuzioni 3.1. Imposte anticipate annullate nell'esercizio a) rigiri b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità c) dovute al mutamento di criteri contabili 4. Importo finale 111 111 Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo 12.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico) Non sussistono 12.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita dello stato patrimoniale) (importi in migliaia di euro) 31.12.2010 1. Esistenze iniziali 31.12.2009 620 1.876 57 108 2.1. Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 57 108 a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 57 108 - - 2. Aumenti 2.2. Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3. Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1. Imposte anticipate annullate nell'esercizio - - -567 -1.364 -567 -1.364 -567 - -1.364 - 3.2. Riduzioni di aliquote fiscali - - 3.3. Altre diminuzioni - - 110 620 a) rigiri b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità c) dovute al mutamento di criteri contabili 4. Importo finale 112 112 Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo 12.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita dello stato patrimoniale) (importi in migliaia di euro) 31.12.2010 1. Esistenze iniziali 2. Aumenti 2.1. Imposte differite rilevate nell'esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 2.2. Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3. Altri aumenti 3. Diminuzioni 31.12.2009 591 200 1.173 553 1.173 553 1.173 553 - - - - -491 -162 3.1. Imposte differite annullate nell'esercizio -491 -162 a) rigiri b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre -491 - -162 - 3.2. Riduzioni di aliquote fiscali - - 3.3. Altre diminuzioni - - 1.273 591 4. Importo finale SEZIONE 14 – ALTRE ATTIVITÀ – VOCE 140 14.1 Composizione della voce 140 “Altre attività” La voce “Altre attività”, di 1.543 migliaia di euro (669 migliaia di euro al 31.12.2009), risulta dettagliabile nel seguente modo: (importi in migliaia di euro) Composizione Crediti per dividendi da partecipate Crediti v/Intesa Sanpaolo S.p.A. per IRES a seguito della adesione della Società al consolidato fiscale ex artt. 117 – 129 TUIR Crediti per cessione partecipazioni Crediti diversi (*) Crediti verso clienti per fatture da emettere Crediti per emolumenti da partecipate Crediti v/Intesa Sanpaolo per IRAP deducibile IRES Anticipi a fornitori Risconti attivi Crediti verso clienti per fatture emesse Credito di imposta su interessi Totale 31.12.2010 31.12.2009 599 347 250 215 78 29 14 5 3 3 36 380 181 34 16 14 5 3 1.543 669 (*) comprende crediti di imposta derivanti da posizioni in capo a partecipate liquidate in anni precedenti (di cui 152 migliaia di euro circa relativi alla ex Sicilsud Leasing). 113 113 Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo PASSIVO SEZIONE 7 – PASSIVITÀ FISCALI - VOCE 70 Vedi sezione 12 dell’attivo. SEZIONE 9 – ALTRE PASSIVITÀ – VOCE 90 9.1 Composizione della voce 90 “Altre passività” La voce “Altre passività”, di 1.323 migliaia di euro (1.349 migliaia di euro al 31.12.2009), risulta dettagliabile nel seguente modo: (importi in migliaia di euro) C ompos izione 31.12.2010 31.12.2009 Debiti vers o la c ontrollante Intes a S anpaolo S .p.A. per pers onale c omandato 615 592 Debiti vers o la c ontrollante Intes a S anpaolo S .p.A. per pers onale dipendente 313 377 Altri debiti v ers o s ocietà c ons ociate 124 45 Debiti vers o fornitori per fatture da ric ev ere 91 134 Altri debiti v ers o la controllante 58 64 Debiti vers o fornitori per fatture pervenute 39 29 Debiti vers o INPS 31 30 Ritenute s u redditi di lavoro dipendente e autonomo 26 29 Debiti vers o s ocietà c ons ociate per pers onale c omandato 25 27 Altri debiti 1 - Ris conti pas s iv i - 22 1.323 1.349 T otale SEZIONE 10 – TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEL PERSONALE - VOCE 100 Tale voce ammonta a 87 migliaia di euro (90 migliaia di euro al 31.12.2009). La movimentazione nel corso dell’esercizio è stata la seguente: 10.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue (importi in migliaia di euro) 31.12.2010 A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Accantonamenti dell'esercizio B.2 Altre variazioni in aumento 31.12.2009 90 127 5 13 5 5 - 8 -8 -50 C.1. Liquidazione effettuate -1 -50 C.2 Altre variazioni in diminuzione -7 - 87 90 C. Diminuzioni D. Esistenze finali Le “Altre variazioni in diminuzione” includono 7 migliaia di euro riferiti alla rilevazione di utili attuariali, come risultanti dalla perizia di attuario indipendente, in contropartita ad una riserva da valutazione appositamente costituita. 114 Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo SEZIONE 11 – FONDI PER RISCHI E ONERI - VOCE 110 Le tabelle che seguono illustrano la composizione della voce “Fondi per rischi e oneri” e la movimentazione registrata nel corso dell’esercizio 2010. 11.1 Composizione della voce 110 “Fondi per rischi e oneri” (importi in migliaia di euro) Voci/Valori 31.12.2010 1. Fondi di quiescenza e obblighi simili 2. Altri fondi Totale 31.12.2009 662 680 47 73 709 753 La composizione analitica dei fondi per rischi e oneri è la seguente: (importi in migliaia di euro) Composizione 31.12.2010 31.12.2009 A) Fondo quiescenza e obblighi simili Fondo personale Legge 366/70 381 381 Fondo per trattamento di quiescenza 281 299 Totale (A) 662 680 38 37 9 36 47 73 709 753 B) Fondi per rischi e oneri Fondo oneri diversi per il personale Fondo imposte per contenziosi tributari Totale (B) Totale (A+B) 11.2 Variazioni nell’esercizio della voce 110 “Fondi per rischi e oneri” (importi in migliaia di euro) Fondi di quiescenza A. Esistenze iniziali Altri fondi Totale 680 73 753 27 27 10 10 37 37 B.2. Variazioni dovute al passare del tempo - - - B.3. Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - - B.2 Altre variazioni in aumento - - - -45 -36 -81 C.1. Utilizzo dell'esercizio - - - C.2. Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - - -45 -36 -81 662 47 709 B. Aumenti B.1. Accantonamento dell'esercizio C. Diminuzioni C.3. Altre variazioni in diminuzione D. Rimanenze finali Il fondo personale Legge 366/70, 366/70 pari ad 381 migliaia di euro, non ha subito variazioni nel corso dell’esercizio 2010. Il fondo di quiescenza ammonta a complessivi 281 migliaia di euro, di cui 27 migliaia di euro accantonati nell’esercizio 2010. Tale fondo comprende la quota parte di onere di competenza di Equiter maturata ai fini del ripianamento del disavanzo tecnico della Cassa di Previdenza Integrativa per il Personale dell’Istituto 115 115 Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo Bancario Sanpaolo di Torino (fondo con autonoma personalità giuridica). L’importo è stato stanziato in base alle risultanze di perizia effettuata da attuario indipendente relativa a 3 soggetti in organico e 3 soggetti pensionati. Il predetto fondo, include la rilevazione degli utili/perdite attuariali (136 migliaia di euro) sui fondi di quiescenza a prestazione definita, che trovano contropartita in una riserva da valutazione appositamente costituita. Si è proceduto, sulla base di apposita perizia, all’adeguamento per l’importo negativo di 1 migliaia di euro del fondo oneri diversi per il personale, personale che accoglie gli stanziamenti destinati a fronteggiare l’erogazione dei premi di anzianità ai dipendenti. Occorre ulteriormente precisare che Equiter risulta coobbligata, insieme con Ia Capogruppo, oltre che per il fondo Cassa di Previdenza Integrativa per il Personale dell’Istituto Bancario San Paolo di Torino, fondo con personalità giuridica e piena autonomia patrimoniale e gestione patrimoniale autonoma, anche per il Fondo di Previdenza Complementare per il Personale del Banco di Napoli – Sezione A, che rappresenta un ente di natura fondazionale con personalità giuridica e gestione patrimoniale autonoma. A tale Fondo, nel 2005 Equiter ha ceduto la posizione in essere nei confronti di ex-personale direttivo, provvedendo ad azzerare la consistenza del fondo rischi appositamente accantonato negli esercizi precedenti e restando responsabile in solido per l’impegno trasferito. A tale ultimo proposito si evidenzia che, il risultato del conteggio effettuato ai sensi del paragrafo 54 dello IAS 19 (importo contabilizzato come passività relativa ai benefici definiti) ha dato origine al rilievo di una passività per 30 migliaia di euro iscritta tra i debiti verso il Fondo di Previdenza Complementare per il Personale del Banco di Napoli. Il fondo imposte per contenziosi tributari ammonta a complessivi 9 migliaia di euro. Si informa che la Società, nel corso dell’anno 2010, ha proceduto all’integrale utilizzo della somma stanziata nell’anno 2007 a seguito della definizione, mediante accertamento con adesione, della verifica fiscale su imposte dirette e IVA 2005 che ha comportato un esborso complessivo di 18 migliaia di euro. La Società ha poi stanziato la somma di 9 migliaia di euro a fronte del costo presunto per accertamenti dell’Amministrazione Finanziaria che potrebbero derivare alla Società a seguito della verifica fiscale ai fini delle imposte dirette e dell’IVA effettuata nell’anno 2010 per i periodi di imposta 2006, 2007 e 2008. SEZIONE 12 – PATRIMONIO DELL’IMPRESA - VOCI 120, 130, 140, 150, 160 E 170 Formano oggetto di illustrazione nella presente sezione i conti del passivo relativi alle voci 120, 130, 140, 150, 160 e 170. 12.1 Composizione della voce 120 “Capitale” (importi in migliaia di euro) Tipologie Importo 1. Capitale 1.1. Azioni ordinarie 1.2. Altre azioni 150.000 - Il capitale sociale ammonta a 150.000.000 euro ed è composto da n. 30.000.000 azioni del valore nominale unitario di 5 euro. Il capitale non ha subito variazioni nell’esercizio 2010. 12.5 Altre informazioni La composizione del patrimonio netto, la disponibilità delle riserve per operazioni sul capitale, la distribuibilità delle riserve, nonché le utilizzazioni effettuate negli ultimi tre esercizi sono riassunte nel seguente prospetto: 116 116 Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo (importi in migliaia di euro) Riserva Utili portati Riserva straordinaria legale Altre riserve Riserve di di utili capitale a nuovo Totale 18.596 3.838 19.213 51.206 58.682 151.535 327 - 6.215 26.812 33.354 327 - 6.215 - - - - - 26.812 26.812 C. Diminuzioni - - - - - - C.1. Utilizzi - - - - - - - - - - - - A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1. Attribuzioni di utili B.2 Altre variazioni - copertura perdite - distribuzione - trasferimento a capitale C.2. Altre variazioni D. Rimanenze finali 6.542 - - - - - - 18.923 3.838 25.428 51.206 85.494 184.889 Le poste di Patrimonio netto possono essere utilizzate: A) per aumento di capitale; B) per copertura perdite; C) per distribuzione ai soci. 117 117 Nota integrativa – Parte C – Informazioni sul conto economico Parte C – Informazioni sul conto economico SEZIONE 1 – INTERESSI – VOCI 10 E 20 1.1 Composizione della voce 10 “Interessi attivi e proventi assimilati” (importi in migliaia di euro) Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanzia menti Attività deteriorate Altro 2010 2009 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - 6 6 - 2. Attività finanziarie al fair value - - - - - - 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - - 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - - 5. Crediti - - - 649 649 908 5.1 Crediti verso banche - - - 649 649 908 5.2 Crediti verso enti finanziari - - - - - - 5.3 Crediti verso clientela - - - - - - 6. Altre attività - - - - - - 7. Derivati di copertura - - - - - - Totale - - - 655 655 908 1.2 Composizione della voce 20 “Interessi passivi e oneri assimilati” (importi in migliaia di euro) Voci/Forme tecniche Finanziamenti Titoli Altro 2010 2009 1. Debiti verso banche - - - - - 2. Debiti verso enti finanziari - - - - - 3. Debiti verso clientela - - - - - 4. Titoli in circolazione - - - - - 5. Passività finanziarie di negoziazione - - - - - 6. Passività finanziarie al fair value - - - - - 7. Altre passività - - - 3 - 8. Derivati di copertura - - - - - Totale - - - 3 - 118 Nota integrativa – Parte C – Informazioni sul conto economico SEZIONE 2 – COMMISSIONI – VOCI 30 E 40 2.1 Composizione della voce 30 “Commissioni attive” (importi in migliaia di euro) Dettaglio 2010 2009 1. operazioni di leasing finanziario - - 2. operazioni di factoring - - 3. credito al consumo - - 4. attività di merchant banking - - 5. garanzie rilasciate - - 1.628 1.568 1.628 1.568 6. servizi di: - gestione fondi per conto terzi - intermediazione in cambi - distribuzione prodotti - altri 7) servizi di incasso e pagamento 8) servicing per operazioni di cartolarizzazione - - - - 9) altre commissioni - - 1.628 1.568 Totale La voce, di complessivi 1.628 migliaia di euro, accoglie il flusso commissionale derivante dalle prestazioni di servizi relative al Fondo PPP Italia (1.520 migliaia di euro) e da altri servizi consulenziali a favore di soggetti terzi (108 migliaia di euro). 2.2 Composizione della voce 40 “Commissioni passive” (importi in migliaia di euro) Dettaglio/Settori 2010 2009 1. garanzie ricevute - 2. distribuzione di servizi da terzi - - 3. servizi di incasso e pagamento 1 1 4. altre commissioni - - Totale 1 1 SEZIONE 3 – DIVIDENDI E PROVENTI ASSIMILATI - VOCE 50 3.1 Composizione della voce 50 “Dividendi e proventi assimilati” La voce, di complessivi 4.688 migliaia di euro (4.588 migliaia di euro al 31.12.2009), risulta così composta: (importi in migliaia di euro) 2009 2010 Voci/proventi 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie al fair value 4. Partecipazioni: 4.1 per attività di merchant banking 4.2 per altre attività Totale Proventi da quote di O.I.C.R. Dividendi Proventi da quote di O.I.C.R. Dividendi - - - - 4.176 - 4.072 - 512 - 516 - 512 - 516 - 4.688 - 4.588 - 119 119 Nota integrativa – Parte C – Informazioni sul conto economico SEZIONE 4 – RISULTATO NETTO DELL’ATTIVITÀ DI NEGOZIAZIONE - VOCE 60 4.1 Composizione della voce 60 “Risultato netto dell’attività di negoziazione” La voce, di complessivi euro 6, (61 migliaia di euro al 31.12.2009) accoglie utili su cambi. SEZIONE 7 – UTILE (PERDITA) DA CESSIONE O RIACQUISTO – VOCE 90 7.1 Composizione della voce 90 “Utile (perdita) da cessione/riacquisto” (importi in migliaia di euro) 2009 2010 Voci/componenti reddituali 1. Attività finanziarie 1.1 Crediti 1.2. Attività disponibili per la vendita 1.3. Attività detenute sino alla scadenza Totale 1 2. Passività finanziarie 2.1. Debiti 2.2. Titoli in circolazione Totale 2 Totale (1+2) Utile Risultato netto Perdita Utile Risultato netto Perdita - - - - - - 918 - 918 12.841 - 12.841 - - - - - - 918 - 918 12.841 - 12.841 - - - - - - - - - - - - - - - - - - 918 - 918 12.841 - 12.841 La voce accoglie la plusvalenza derivante dalla cessione delle azioni Serenissima SGR S.p.A.. SEZIONE 8 – RETTIFICHE DI VALORE NETTE PER DETERIORAMENTO – VOCE 100 8.2 “Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita” (importi in migliaia di euro) Voci/Rettifiche 1. Titoli di debito 2. Titoli di capitale e quote OICR 4. Finanziamenti Totale Rettifiche di valore Riprese di valore 120 2009 - - - - 742 - 742 10.412 - - - - 742 - 742 10.412 La voce accoglie la rettifica di valore per deterioramento di Acegas – APS S.p.A. 120 2010 Nota integrativa – Parte C – Informazioni sul conto economico SEZIONE 9 – SPESE AMMINISTRATIVE – VOCE 110 9.1 Composizione della voce 110.a “Spese per il personale” La voce, di complessivi 2.682 migliaia di euro (2.861 migliaia di euro al 31.12.2009), risulta così composta: (importi in migliaia di euro) Voci/Settori 1. Personale dipendente 2010 2009 1.025 1.064 a) salari e stipendi e oneri assimilabili 741 751 b) oneri sociali 231 214 c) indennità di fine rapporto - 2 d) spese previdenziali - - e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale 5 5 f) accantonamento al trattamento di quiescienza e obblighi simili - 40 - 40 - 36 52 36 - 52 - - a contribuzione definita - a benefici definiti g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: - a contribuzione definita - a benefici definiti h) altre spese 2. Altro personale in attività 3. Amministratori e Sindaci 12 - 203 191 - - 5. Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende 6. Rimborsi di spesa per dipendenti distaccati presso la società 4. Personale collocato a riposo 1.454 1.606 Totale 2.682 2.861 9.2 Numero medio dei dipendenti ripartiti per categoria 2010 Personale dipendente a) dirigenti 2009 11 11 3 3 b) totale quadri direttivi 2 2 di cui di 3° e 4° livello 2 2 c) restante personale dipendente 6 6 Personale distaccato 17 17 Totale 28 28 121 121 Nota integrativa – Parte C – Informazioni sul conto economico 9.3 Composizione della voce 110.b “Altre spese amministrative” La voce, di complessivi 850 migliaia di euro (858 migliaia di euro al 31.12.2009), risulta così composta: (importi in migliaia di euro) Voci 2010 2009 Affitti passivi 212 Servizi di outsourcing amministrativi e per sistema informativo 173 163 Consulenze e altre spese per investimenti 81 185 Imposte e tasse 66 13 Spese di missione 61 36 Servizi di portierato 31 31 Consulenza contabile e fiscale 27 23 Compensi società di revisione 26 47 Compensi Organismo di vigilanza 25 - Energia elettrica, acqua e gas 23 22 Pulizia locali e arredi 20 16 Spese di manutenzione e consumo 17 22 Canoni per accesso banche dati 15 12 Manutenzione locali in affitto 14 15 Spese telefoniche 14 13 Polizza infortuni amministratori 10 6 Buoni pasto personale dipendente 8 10 Spese di rappresentanza 7 3 Spese di formazione 6 8 Consulenza del lavoro e sicurezza 5 6 Altre spese per il personale 4 5 Abbonamenti, libri, periodici, quotidiani 4 4 Cancelleria 1 1 Spese per sponsorizzazioni ed erogazioni liberali - 8 850 858 Totale 122 122 209 Nota integrativa – Parte C – Informazioni sul conto economico SEZIONE 10 – RETTIFICHE DI VALORE NETTE SU ATTIVITÀ MATERIALI – VOCE 120 10.1 Composizione della voce 120 “Rettifiche di valore nette su attività materiali” (importi in migliaia di euro) Voci/Rettifiche e riprese di valore Rettifiche di valore per deterioramento Ammortamento 1. Attività ad uso funzionale 1.1. di proprietà Riprese di valore Risultato netto 1 1 1 - - 1 a) terreni - - - - b) fabbricati - - - - c) mobili - - - - d) strumentali - - - - e) altri 1 - - 1 1.2. acquisite in leasing finanziario - - - - a) terreni - - - - b) fabbricati - - - - c) mobili - - - - d) strumentali - - - - e) altri - - - - 2. Attività riferibili al leasing finanziario - - - - 3. Attività detenute a scopo di investimento - - - - 1 - - 1 di cui concesse in leasing operativo Totale - SEZIONE 13 – ACCANTONAMENTI NETTI AI FONDI PER RISCHI E ONERI – VOCE 150 13.1 Composizione della voce 150 “Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri” (importi in migliaia di euro) Composizione 2010 2009 1. Utilizzi Utilizzo fondo imposte per contenziosi tributari Utilizzo fondo oneri diversi per il personale Totale (1) 18 - - - 18 - 2. Accantonamenti -27 -34 Accantonamento fondo oneri diversi per il personale Accantonamento al fondo di quiescenza -1 4 Accantonamento fondo imposte per contenziosi tributari -9 - Totale (2) -37 -30 Totale (1+2) -19 -30 123 123 Nota integrativa – Parte C – Informazioni sul conto economico SEZIONE 14 – ALTRI PROVENTI E ONERI DI GESTIONE – VOCE 160 14.1 Composizione della voce 160 “Altri proventi e oneri di gestione” (importi in migliaia di euro) Composizione 2010 2009 Sopravvenienze attive 247 406 Sopravvenienze passive -73 -33 Affitti attivi immobili - 91 Emolumenti riversati 40 18 Servizi di outsourcing 8 10 Ricavi diversi 2 1 224 493 Totale Le sopravvenienze attive includono l’incasso di 220 migliaia di euro derivante dal riparto di un attivo fallimentare di pertinenza della ex partecipata liquidata Sicilsud Leasing. SEZIONE 17 – IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ESERCIZIO DELL’OPERATIVITÀ CORRENTE – VOCE 190 17.1 Composizione della voce 190 “Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente” (importi in migliaia di euro) 2010 2009 1. Imposte - 687 2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi - - 3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio - - 4. Variazione delle imposte anticipate 4 -934 5. Variazione delle imposte differite - - Imposte di competenza dell'esercizio 4 -247 17.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio (importi in migliaia di euro) % Utile imponibile teorico 3.816 imposte sul reddito - onere fiscale teorico 1.233 32,31 Variazioni in aumento delle imposte 560 14,68 Maggiore aliquota effettiva e maggiore base imponibile IRAP 234 6,13 Costi indeducibili (minusvalenze su partecipazioni, spese personale, ecc.) 326 8,54 Variazioni in diminuzione delle imposte Plusvalenze non tassate su partecipazioni -1.797 -282 -47,09 -7,39 Quota esente dividendi -1.449 -37,97 Altre Totale variazioni delle imposte Imposte sul reddito effettive 124 124 -66 -1,73 -1.237 -32,42 -4 -0,10 Nota integrativa – Parte C – Informazioni sul conto economico SEZIONE 19 – CONTO ECONOMICO: ALTRE INFORMAZIONI 19.1 Composizione analitica degli interessi attivi e delle commissioni attive La voce 10 del Conto Economico “Interessi attivi e proventi assimilati” risulta così composta: (importi in migliaia di euro) Voci/Controparte Interessi attivi su commercial paper Interessi attivi su c/c e su time deposit 2010 2009 - - 649 908 Interessi su polizza di capitalizzazione - - Interessi attivi diversi 6 - 655 908 Totale 125 125 Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni Parte D – Altre informazioni SEZIONE 1 – RIFERIMENTI SPECIFICI SULLE ATTIVITÀ SVOLTE D. GARANZIE E IMPEGNI D.1 – Valore delle garanzie rilasciate e degli impegni (importi in migliaia di euro) Operazioni 1) Garanzie rilas c iate di natura finanziaria 31.12.2010 31.12.2009 - - - - 62.678 78.933 - - 28.878 37.773 28.878 37.773 33.800 41.160 33.800 41.160 62.678 78.933 a) B anche b) E nti finanziari c) Clientela 2) Garanzie rilas c iate di natura c ommerciale a) B anche b) E nti finanziari c) Clientela 3) Impegni irrev oc abili a erogare fondi a) B anche i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto b) E nti finanziari i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto c) Clientela i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto 4) Impegni s ottos tanti ai deriv ati s u c rediti: v endite di protezione 5) Attiv ità cos tituite in garanzia di obbligazioni di terzi 6) Altri impegni irrev oc abili Totale Garanzie rilasciate di natura finanziaria A seguito del trasferimento, nel corso del 2005, al Fondo di Previdenza Complementare per il personale del Banco di Napoli, degli impegni contrattuali assunti dalla Società nei confronti di proprio personale direttivo, il cui rapporto di lavoro si era concluso, Equiter ha rilasciato garanzia a copertura di eventuali futuri disavanzi della riserva tecnica relativa alla posizione trasferita. A fronte della garanzia rilasciata nel 2010 sono emersi debiti per 30.000 euro. Allo stato attuale non sussistono presupposti per appostare ulteriori accantonamenti in bilancio a fronte della garanzia rilasciata. 126 126 Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni Impegni Al 31 dicembre 2010 sussistono i seguenti impegni di investimento verso società partecipate e fondi di investimento chiusi: - Fondo PPP Italia: Italia 8,6 milioni di euro per le quote di classe A e 178 migliaia di euro circa per le quote di classe B - Espirito Santo Infrastructure Fund: Fund 8,3 milioni di euro - Fondo Ambienta I: I 11,8 milioni di euro - Green Initiative Carbon Assets (GICA) S.A.: S.A 13,5 milioni di euro circa - Enerpoint Energy S.r.l.: S.r.l. 20,3 milioni di euro. D.2 – Finanziamenti iscritti in bilancio per intervenuta escussione Non sussiste la fattispecie. SEZIONE 3 – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA 3.1. RISCHIO DI CREDITO INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA 1. Aspetti generali Per rischio di credito si intende la possibilità che la controparte non sia in grado di onorare gli impegni contrattuali assunti, con riferimento sia all’importo della prestazione sia al momento in cui essa deve essere effettuata. Poiché Equiter non è presente nel settore dei finanziamenti alla clientela ma solo sul mercato degli investimenti in equity, il modello di calcolo del rischio adottato a livello di Gruppo non dà origine ad alcuna esposizione relativa al rischio di credito. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio) (importi in migliaia di euro) Portafogli/ Portafogli/qualità Sofferenze Esposizioni ristrutturate Incagli Esposizioni scadute Altre attività Totale 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - - - 2. Attività finanziarie al fair value - - - - - 89.346 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - 89.346 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - - 5. Crediti verso banche - - - - 70.127 70.127 6. Crediti verso enti finanziari - - - - - - 7. Crediti verso clientela - - - - - - 8. Derivati di copertura - - - - - - Totale al 31.12.2010 - - - - 159.473 159.473 Totale al 31.12.2009 - - - - 242.919 242.919 127 Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni 3.2. RISCHI DI MERCATO Per rischio di mercato si intende la possibilità di variazione del valore di mercato di un’attività come conseguenza del variare delle condizioni di mercato (prezzi, tassi, cambi e volatilità). Con riferimento alle attività finanziarie di Equiter, data la loro natura, sono soggette al rischio di mercato sia le partecipazioni (rischio equity) sia gli investimenti della liquidità esposti alla fluttuazione dei tassi sul mercato (rischio tasso). 3.2.1 Rischio di tasso di interesse Informazioni di natura qualitativa Gli investimenti della liquidità di Equiter sono concentrati in depositi vincolati con controparte Intesa Sanpaolo S.p.A. I predetti investimenti si caratterizzano per una duration contenuta (1-3 mesi) che conseguentemente permette di mitigare la volatilità degli investimenti stessi rispetto alle variazioni dei tassi di interesse. Informazioni di natura quantitativa 1. Distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie Durata indeterminata Oltre 10 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Voc i/durata res idua F ino a 3 mesi (importi in migliaia di euro) 1. Attiv ità 1.1 Titoli di debito 1.2 Crediti 1.3 Altre attiv ità 19.931 20.103 30.093 275.153 2. P as s iv ità 2.1 Debiti 2.2 Titoli in c irc olaz ione 2.3 Altre pas s iv ità 3. De r iv ati finanz iar i Opz ioni 3.1 Pos iz ioni lunghe 3.2 Pos iz ioni c orte Altr i de r iv ati 3.1 Pos iz ioni lunghe 3.2 Pos iz ioni c orte 3.2.2. Rischio di prezzo Informazioni di natura qualitativa Il rischio di prezzo è legato alle variazioni nel corso del tempo del valore degli investimenti in equity e rappresenta il rischio preponderante sull’attività della Società, per il quale non sono ipotizzabili sistemi di mitigazione. La gestione del rischio di prezzo è quindi demandato all’impegno alla diversificazione dei settori di investimento e, all’interno di ciascuno di essi, all’ampliamento della gamma di titoli posseduti. Informazioni di natura quantitativa Il rischio equity legato alle partecipazioni rappresenta il rischio preponderante, e per il quale si può parlare di rischio azionario. Il predetto rischio azionario dipende da fattori specifici della partecipazione (rischio specifico) o da fattori di mercato (rischio sistemico). 128 128 Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni Per monitorare il rischio prezzo o equity, ci si avvale del modello sviluppato a livello di Gruppo per il calcolo del capitale interno: stima del VaR (value at risk) su un orizzonte temporale di 10 gg, con un livello di confidenza pari al 99% sulla base di una simulazione storica dei prezzi dei titoli in portafoglio rettificati per il tasso risk free e considerando nella simulazione le correlazioni implicite. Inoltre, in coerenza con gli orientamenti della Normativa di Vigilanza, il Gruppo ha adottato una metodologia volta ad individuare in modo estremamente prudenziale il rischio delle partecipazioni non quotate. Tale metodo si basa sull’utilizzo di fattori correttivi moltiplicativi, da applicare agli indici di riferimento (proxy), cui sono associati i titoli non quotati atti a valutare sia la minor liquidità dei titoli non quotati sia il merito di credito. Applicando la metodologia sopra citata ai dati di portafoglio al 31 dicembre 2010 il rischio equità della Società è stato stimato in 24,7 milioni di euro. 3.2.3 Rischio di cambio Informazioni di natura qualitativa Il rischio di cambio è limitato a due investimenti partecipativi: − Henderson PFI Secondary Fund L.P. − GICA S.A. Gli investimenti citati, per loro natura, non consentono di determinare con certezza l’orizzonte temporale di realizzo. In tale situazione le tradizionali modalità di copertura (currency swap, opzioni di vendita a termine) risultano di scarsa efficacia e con costi complessivi di difficile determinazione. Nel contesto dell’attività di Equiter al 31 dicembre 2009 non sono pertanto state attivate operazioni per la copertura del rischio di cambio. Informazioni di natura quantitativa 1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati (importi in migliaia di euro) Valute Voc i D o lla ri S t e rline Yen US A D o lla ri F ra nc hi A lt re c a na de s i s v izze ri v a lut e 1. Attiv ità finanz iar ie - 6.115 - - 1.482 - 1.1 Titoli di debito - - - - - - 1.2 Titoli di c apitale - 6.115 - - 1.482 - 1.3 Crediti - - - - - - 1.4 Altre attiv ità finanz iarie - - - - - - 2. Altr e attiv ità - - - - - - 3 P as s iv ità F inanz iar ie - - - - - - 3.1 Debiti - - - - - - 3.2 Titoli in c irc olaz ione - - - - - - 3.3 Altre pas s iv ità finanz iarie - - - - - - 4. Altr e pas s iv ità - - - - - - 5. De r iv ati - - - - - - 5.1 Pos iz ioni lunghe - - - - - - 5.2 Pos iz ioni c orte - - - - - - T otale attiv ità - 6.115 - - 1.482 - T otale pas s iv ità - - - - - - S bilanc io (+/-) - 6.115 - - 1.482 - L’investimento in sterline in Henderson Fund (AFS) è iscritto al fair value, quello in franchi svizzeri in GICA (partecipazione a controllo congiunto) è iscritto al costo. 129 Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni 3.3. RISCHI OPERATIVI Informazioni di natura qualitativa Per rischio operativo si intende la possibilità di perdite dovute ad errori, omissioni o frodi. La Capogruppo ha sviluppato modello di misurazione del rischio operativo secondo il Metodo Avanzato di Misurazione (AMA). In base all’AMA, il capitale richiesto deve eguagliare la misura di rischio generata dal sistema interno di misura dei rischi operativi, basato sull’analisi di dati quantitativi e qualitativi. Per ottenere stima di tale misura di rischio è prevista una esplicita modellazione matematico-statistica del profilo di rischio. Il risultato di tale modellazione è la cosiddetta “loss distribution”, ovvero la distribuzione di probabilità della perdita operativa annuale, il cui quantile al 99.9% costituisce il requisito patrimoniale stand-alone per i rischi operativi. In particolare la modellazione statistica delle perdite storiche è realizzata mediante il Loss Distribution Approach (LDA), la raccolta ed elaborazione delle valutazioni soggettive avviene per mezzo dell’Analisi di Scenario (AS), l’analisi del contesto operativo e la valutazione dei controlli tramite la Valutazione del Contesto Operativo (VCO); queste ultime due componenti costituiscono il cosiddetto processo di Autodiagnosi. Infine, si è realizzata una combinazione delle singole misure di rischio per ottenere il requisito a livello di Gruppo e successiva riallocazione di quota parte di tale requisito alle singole entità legali del Gruppo. Informazioni di natura quantitativa In coerenza con la metodologia sopra riportata e la successiva riallocazione alle singole società del Gruppo, con riferimento al 30 settembre 2010 (ultimo dato disponibile), è stato stimato per Equiter un rischio operativo pari a 1,6 milioni di euro. 130 130 Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni SEZIONE 4 – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO 4.1. IL PATRIMONIO DELLA IMPRESA 4.1.2 Informazioni di natura quantitativa 4.1.2.1 Patrimonio dell’impresa: composizione (importi in migliaia di euro) Voci/Valori 31.12.2010 1. Capitale 31.12.2009 150.000 2. Sovrapprezzi di emissione 3. Riserve - di utili a) legale b) statutaria c) azioni proprie d) altre - altre 150.000 - - 184.889 151.535 99.395 18.923 80.472 85.494 92.853 18.596 74.257 58.682 - - 4. (Azioni proprie) 5. Riserve di valutazione 6.844 -4.070 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Attività materiali - Attività immateriali - Copertura di investimenti esteri - Copertura di flussi finanziari - Differenze cambio - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - Leggi speciali di rivalutazione - Utili/Perdite attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti - Quota delle riserve da valutazione relative a partecipazioni valutate a patrimonio netto 6.956 -112 -3.919 -151 - - 6. Strumenti di capitale 7. Utile (Perdita) d'esercizio Totale - - 3.811 6.542 345.544 304.007 4.1.2.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione (importi in migliaia di euro) Attività/ Attività/Valori 31.12.2010 Riserva positiva 31.12.2009 Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa 1. Titoli di debito 2. Titoli di capitale 7.075 -119 7.033 -10.952 7.075 -119 7.033 -10.952 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti Totale 131 Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni 4.1.2.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue (importi in migliaia di euro) Titoli di debito 1. Esistenze iniziali 2. Variazioni positive Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti - -3.919 13.815 2.1 Incrementi di fair value - 7.460 - - 2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative - - - - - - - - da deterioramento da realizzo - - 2.3 Altre variazioni - 6.355 - - 3. Variazioni negative - -2.940 - - 3.1 Riduzioni di fair value - -2.940 - - 3.2 Rettifiche da deterioramento - - - - 3.3. Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo - - - - 3.4 Altre variazioni - - - - 4. Rimanenze finali - 6.956 - - 132 132 Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni SEZIONE 5 – PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA (importi in migliaia di euro) Importo lordo Voci 10. Utile (Perdita) d'esercizio Altre componenti reddituali al netto delle imposte Imposta sul reddito Importo netto 3.815 -4 3.811 12.054 -1.179 10.875 5.415 -896 4.519 - - - - rettifiche di deterioramento - - - - utili/perdite da realizzo - - - 6.639 -283 6.356 vendita: 20. Attività finanziarie disponibili per la vendita: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni 30. Attività materiali 40. Attività immateriali 50. Copertura di investimenti esteri: a) variazioni di fair value - - b) rigiro a conto economico - c) altre variazioni 60. Copertura dei flussi finanziari a) variazioni di fair value - - - c) altre variazioni - - - c) altre variazioni - - - c) altre variazioni 52 -13 39 - - - - - a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico - b) rigiro a conto economico 90. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti 100. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - b) rigiro a conto economico 80. Attività non correnti in via di dismissione a) variazioni di fair value - b) rigiro a conto economico 70. Differenze di cambio a) variazioni di fair value - - - rettifiche di deterioramento - - utili/perdite da realizzo - c) altre variazioni - 110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 12.106 -1.192 10.914 10+110) 110) 120. Reddività complessiva (Voce 10+ 15.921 -1.196 14.725 133 Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni SEZIONE 6 – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE 6.1. INFORMAZIONI SUI COMPENSI DEI DIRIGENTI CON RESPONSABILITÀ STRATEGICA (importi in migliaia di euro) 2010 Benefici a breve termine 2009 191 191 191 191 Benefici successivi al rapporto di lavoro Altri benefici a lungo termine Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro Pagamenti in azioni Altri compensi Totale remunerazioni corrisposte ai dirigenti con responsabilità strategiche 6.2 CREDITI E GARANZIE RILASCIATE A FAVORE DI AMMINISTRATORI E SINDACI Non sono presenti crediti o garanzie rilasciate a favore degli amministratori e sindaci. 6.3 INFORMAZIONI SULLE TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE Equiter osserva la procedura di Gruppo riguardante operazioni con parti correlate, finalizzata a stabilire specifiche competenze e responsabilità nonché ad indicare i flussi informativi tra le società controllate e le strutture della Banca. Per quanto concerne in particolare le operazioni con i soggetti che esercitano funzioni di amministrazione, direzione e controllo della Banca o di società facenti parte del Gruppo Bancario, per i quali trova l’applicazione l’art.136 del D.Lgs. 385/93 (Testo Unico Bancario), il Gruppo ha stabilito specifiche procedure di garanzia e di trasparenza. Il riepilogo delle operazioni infragruppo e con altre parti correlate è riportato nelle “Altre informazioni” all’interno della Relazione sulla Gestione. Di seguito si precisano le principali operazioni poste in essere da Equiter con parti correlate rientranti nell’ambito dell’ordinaria operatività del Gruppo, poste in essere a condizioni di mercato e comunque sulla base di valutazioni di reciproca convenienza economica e nel rispetto delle procedure interne sopra richiamate. Tra le operazioni ricorrenti poste in essere da Equiter con imprese del Gruppo si segnala quanto segue: Contratti passivi − affidamento in outsourcing di funzioni amministrative quali coordinamento e controllo dei flussi informativi relativi alla gestione amministrativo-contabile, all’amministrazione del personale e supporto al controllo di gestione e risk management (ad Intesa Sanpaolo S.p.A.) e gestione dell’information technology e gestione tecnico immobiliare (ad Intesa Sanpaolo Group Services S.c.p.A.); − intrattenimento di rapporti di c/c e deposito vincolato con Intesa Sanpaolo S.p.A.; − accentramento in capo alla Capogruppo dei versamenti per saldi e acconti IRES a seguito dell’adesione da parte di Equiter al regime di tassazione di Gruppo noto come “consolidato fiscale nazionale” ai sensi artt.117-129 TUIR. Tra le operazioni ricorrenti poste in essere da Equiter con altre società del gruppo si segnala inoltre l’impiego di personale comandato da Capogruppo e dalla società Intesa Sanpaolo Group Services S.c.p.A. e Banco di Napoli. 134 134 Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni SEZIONE 7 – ALTRI DETTAGLI INFORMATIVI 7.2 PUBBLICITÀ DEI CORRISPETTIVI DI REVISIONE LEGALE DEI CONTI. Si riporta nella tabella seguente il dettaglio dei corrispettivi riconosciuti alla società di revisione cui è stato conferito l’incarico di revisione legale dei conti ai sensi dell’art. 14 del D. Lgs. 27/1/2010 n. 39 e dell’art. 165 del D. Lgs. 58/98. (importi in migliaia di euro) Tipologia di servizi Revisione contabile Soggetto erogante Reconta Ernst & Young S.p.A. Compensi 26 ESONERO DALL’OBBLIGO DI REDAZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO La società risulta esonerata dall’obbligo di redazione del bilancio consolidato per effetto dell’art. 24 D. Lgs. 87/92 e dell’art. 27, commi 3 e 4, del D. Lgs. 127/91, in quanto totalmente controllata da Intesa Sanpaolo S.p.A. che redige il bilancio consolidato del gruppo. IMPRESA CAPOGRUPPO La Società è controllata al 100% da Intesa Sanpaolo S.p.A., con sede in Torino, piazza San Carlo 156 e sede secondaria in Milano, via Monte di Pietà 8, iscritta all’Albo delle Banche al n. 5361 e Capogruppo del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, iscritto all’albo dei Gruppi Bancari. Equiter S.p.A. appartiene alla categoria degli intermediari finanziari che non operano nei confronti del pubblico. INFORMAZIONI DI CUI ALL'ART. 2497-BIS C.C., COMMA 4 In conformità al disposto di cui all’art. 2497-bis, quarto comma, c.c. si riportano in appresso i prospetti riepilogativi dei dati essenziali relativi al bilancio al 31 dicembre 2009, ultimo approvato, della società Intesa Sanpaolo S.p.A. 135 Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni INTESA SANPAOLO S.p.A. Stato patrimoniale riclassificato (milioni di euro) 136 136 Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni INTESA SANPAOLO S.p.A. Conto economico riclassificato (milioni di euro) 137 Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni GRUPPO INTESA SANPAOLO Stato patrimoniale consolidato riclassificato (milioni di euro) 138 138 Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni GRUPPO INTESA SANPAOLO Conto economico consolidato riclassificato (milioni di euro) 139