Bilancio 2010
2010
Società del gruppo
Bilancio 2010
Equiter S.p.A.
Sede Legale: Corso Massimo d’Azeglio 38/A - 10125 Torino - Capitale Sociale Euro 150.000.000 - Numero di iscrizione al Registro delle Imprese di
Torino, codice fiscale e partita IVA 06210270010 - Codice UIC n. 30163 - Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento del socio unico Intesa
Sanpaolo S.p.A. ed appartenente al gruppo bancario Intesa Sanpaolo, iscritto all’Albo dei Gruppi Bancari
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Sommario
Cariche sociali
5
Convocazione dell’Assemblea ordinaria
7
Dati di sintesi
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Executive summary
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Relazione sulla gestione
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Lo scenario macroeconomico
15
L’attività della Società
23
Il portafoglio partecipazioni
30
Prospetti riclassificati e sintesi dei risultati economici e dei dati patrimoniali del 2010
49
Risorse, struttura organizzativa e compliance
56
Altre informazioni
57
Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio
58
Proposta di destinazione dell’utile di esercizio
59
Relazione del Collegio sindacale
61
Relazione della Società di revisione
71
Prospetti di bilancio
73
Nota integrativa
81
Parte A – Politiche contabili
83
Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale
100
Parte C – Informazioni sul conto economico
118
Parte D – Altre informazioni
126
3
3
4
4
Cariche sociali
Consiglio di amministrazione
Presidente
Gian Luigi GARRINO
Vice Presidente
Mario MAURO
Amministratore delegato
Carla Patrizia FERRARI
Consiglieri
Giovanni DEL TIN
Giovanni Maria FERRERI
Roberto FIRPO
Andrea MAYR
Collegio sindacale
Presidente
Alessandro GALLONE
Sindaci effettivi
Marco DELL’ACQUA
Luciano QUATTROCCHIO
Sindaci supplenti
Riccardo PETRIGNANI
Alessandro COTTO
Società di revisione
RECONTA ERNST & YOUNG S.p.A.
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5
6
6
Convocazione dell’Assemblea ordinaria
7
7
8
8
Dati di sintesi
2010
2009
variazioni
assolute
%
Dati economici (milioni di euro)
Proventi operativi netti
8,1
20,5
-12,4
-60%
-3,5
-3,7
0,2
-5%
Risultato della gestione operativa
4,6
16,7
-12,2
-73%
Risultato netto
3,8
6,5
-2,7
-42%
14,7
26,7
-12,0
-45%
275
227
48
+21%
Costi operativi
Redditività complessiva (*)
Dati patrimoniali (milioni di euro)
Portafoglio partecipativo
Liquidità disponibile
70
77
-7
-9%
Totale attività
349
307
42
+14%
Patrimonio netto
346
304
42
+14%
26
28
-2
-7%
Struttura operativa
Numero di risorse
(*) La redditività complessiva, evidenziata nel nuovo prospetto contabile introdotto dallo IAS 1, comprende, oltre all’utile d’esercizio, tutte le componenti
che contribuiscono alla performance aziendale, in particolare le variazioni di valore delle attività imputate direttamente alle riserve di patrimonio netto.
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Executive summary
Equiter chiude l’esercizio 2010 con un utile netto
netto di 3,8 milioni di euro ed una redditività complessiva di
14,7 milioni.
Complessivamente, i proventi operativi netti hanno superato gli 8 milioni di euro, registrando una
riduzione rispetto al 2009 - che aveva beneficiato della plusvalenza legata alla cessione della partecipazione
in Transdev - ma un significativo incremento rispetto alle previsioni formulate in sede di budget.
Alla formazione dei ricavi caratteristici hanno contribuito i dividendi incassati dalle società partecipate per
4,7 milioni, le commissioni - legate principalmente all'attività di advisory prestata a Fondaco SGR per la
gestione del Fondo PPP Italia - per 1,6 milioni, gli utili rivenienti dalla cessione di Serenissima SGR per 0,9
milioni e il margine di interesse maturato sulla liquidità disponibile per 0,7 milioni.
I costi operativi risultano in contrazione del 5% rispetto all'anno precedente, assestandosi sui 3,5 milioni
previsti a budget. A fronte della sostanziale invarianza dell’aggregato "altre spese amministrative” si
evidenzia una riduzione del 6% delle "Spese per il personale" in ragione della lieve riduzione
dell'organico.
La rettifica di valore sulla partecipazione in Acegas-APS - unico impairment dell'anno - ha pesato per
complessivi 0,7 milioni di euro portando ad un risultato dell'attività corrente pre tasse di 3,8 milioni.
Sotto il profilo patrimoniale, la consistenza finale del portafoglio partecipativo ha registrato una crescita
del 21% rispetto al 2009, attestandosi a 275 milioni di euro. A questa dinamica hanno contribuito nuovi
investimenti per 37 milioni e riprese di valore per complessivi 12 milioni.
A quest'ultimo proposito, va evidenziato come la riserva patrimoniale di fair value sia tornata ad essere
positiva per circa 7 milioni, rispetto ai -4 milioni del 2009: tale andamento riflette la ripresa del valore del
portafoglio partecipativo intervenuta successivamente alla crisi finanziaria del 2008, quando la riserva fair
value aveva toccato i -24 milioni.
Si segnala inoltre che nel corso del 2010 gli investimenti Iren e Autostrada Brescia Padova sono stati
riclassificati dalla voce “Available for Sale” alla voce “Partecipazioni” in quanto per entrambi sono stati
ravvisati i presupposti per l’esercizio di una influenza notevole da parte del gruppo (quanto ad Iren a
seguito della fusione con Enìa e quanto ad Autostrada Brescia Padova per effetto della partecipazione
acquisita dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo a fine 2010).
La riclassifica ha comportato la reiscrizione delle partecipazioni al costo di acquisto originario, con
annullamento delle riserve di valutazione pregresse ma senza effetti a conto economico.
Lo stock di liquidità si è mantenuto sui 70 milioni di euro ed ha reso mediamente lo 0,9%, valore superiore
di 30 bps rispetto al tasso benchmark medio annuale (euribor a 1 mese).
Il totale attivo di bilancio è passato così dai 307 milioni di euro di fine 2009 agli attuali 349 milioni.
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Relazione sulla gestione
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Lo scenario macroeconomico
Il quadro economico generale
Archiviata la peggiore recessione degli ultimi 100 anni, il primo trimestre 2010 si è aperto all’insegna di un
moderato ottimismo. Gli indicatori anticipatori (PMI) da qualche mese avevano recuperato la soglia di
espansione ed erano avviati ad una robusta crescita, i mercati azionari avevano continuato a salire quasi
ininterrottamente dai minimi del marzo 2009 e si trovavano a livelli che, per alcuni paesi, sarebbero rimasti
i massimi dell’anno ed il mercato obbligazionario esprimeva rendimenti di nuovo in linea con quelli
precedenti la crisi, se pure ancora molto distanti dai massimi storici del 2007 (3,43% il benchmark europeo
e 3,82% il benchmark americano).
L’economia era tornata a crescere da alcuni trimestri e, sebbene la crescita europea rimanesse ancora in
territorio negativo, il recupero messo a segno nel primo trimestre del 2010 (da -2% a +0,8% Q/Q), ed
alcuni altri dati economici più forti delle aspettative, inducevano a ritenere possibile un decoupling
dell’economia comunitaria rispetto a quella statunitense.
Dunque, all’inizio dell’anno, anche in Europa il sentiero di recupero sembrava ormai essere stato imboccato
definitivamente e questo rendeva sempre più verosimile che la Banca Centrale Europea, che non aveva mai
fatto mistero di non gradire una politica monetaria eccezionalmente espansiva, quale quella che si era resa
necessaria per contrastare la crisi, avrebbe iniziato per prima a porre in atto la così detta “exit strategy” che
l’avrebbe portata progressivamente ad allontanarsi dalla zero rate policy (tasso di remunerazione dei conti
bancari allo 0,25%) ed a sterilizzare gradualmente l’eccesso di liquidità a disposizione del sistema. Questa
convinzione, e l’effettivo allargamento del differenziale dei tassi, avevano sostenuto anche il rafforzamento
della divisa comunitaria che nel gennaio 2010 confermava ancora un rapporto di cambio molto forte
sopratutto nei confronti del dollaro americano e della sterlina.
In realtà, come sarebbe emerso di lì a breve, i presupposti di questa ripresa erano tutt’altro che solidi. Uno
dei nodi fondamentali della crisi, infatti, non era ancora stato risolto ma solamente trasformato:
l’indebitamento del sistema era stato trasferito dal settore privato al settore pubblico, il quale aveva speso
nello sforzo tutte le sue risorse ma soprattutto tutta la sua credibilità ed ora dipendeva
incondizionatamente dal gradimento dei mercati per il suo finanziamento. Una condizione non molto
confortevole sopratutto all’interno dell’Unione Europea dove alcuni emittenti avevano già subito il
downgrade delle agenzie di rating e dove le ben note vicende della Grecia lasciavano intravedere uno
scenario tutt’altro che rassicurante.
La crisi della Grecia, esplosa in tutta la sua gravità nel mese di gennaio e protrattasi fino a maggio, ovvero
fino a quando (7/5/2010) è stata varata la European Financial Security Facility (EFSF) di 440 miliardi di euro
in grado di aiutare anche altri paesi che si fossero trovati in difficoltà, ha segnato profondamente il 2010
perché ha minato la fiducia del sistema nei confronti degli emittenti governativi ed ha scatenato un’ondata
di panic-selling sui mercati finanziari legata alle sorti incerte dell’unione monetaria, della sua divisa e del
sistema di garanzie da essa rappresentato.
Il primo a subire l’influenza negativa del mutato scenario è stato proprio l’Euro che dal massimo dell’anno,
registrato appunto a gennaio (1,4579), è sceso ininterrottamente fino ai minimi di fine maggio (1,1877),
per poi riprendersi nel corso dell’estate ed avvicinarsi di nuovo alla soglia di 1,42, sostenuto dalla
convinzione che la Bce avrebbe, malgrado tutto, portato avanti il programma di normalizzazione monetaria
nell’ultimo trimestre dell’anno. Così non è stato e nel solo mese di novembre il cambio ha perso di nuovo
più del 10% a causa del riacutizzarsi della crisi del settore governativo, per il timore del fallimento del
sistema bancario irlandese che da subito è apparso versare in condizioni più gravi anche di quello spagnolo,
che era stato sotto osservazione nel 2009. Tuttavia l’accesso dell’Irlanda al programma di sostegno
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15
Relazione sulla gestione
europeo ha rassicurato i mercati quel tanto necessario ad evitare un nuovo crollo della divisa la quale ha
chiuso l’anno su un livello molto vicino al prezzo medio dell’intero 2010 (1,3268).
Le stesse sorti della divisa comunitaria sono state condivise dai mercati azionari e dalle quotazioni del
petrolio. Queste ultime sono rimaste per tutto il 2010 ancora completamente sganciate dai fondamentali
economici per seguire invece il sentiment del mercato. Dopo alcuni mesi del 2009 in cui il prezzo del
petrolio (Brent) aveva oscillato all’interno di un canale fisso (70-90 $/blr), favorito dalla produzione stabile e
dall’ampia disponibilità di scorte, e dopo due pesanti discese delle quotazioni nel 2010 in corrispondenza
dei picchi della crisi del debito sovrano (gennaio e maggio) ed in corrispondenza della pubblicazione di
survey economiche più deboli del previsto (luglio e agosto), l’andamento del prezzo ha recuperato il trend
positivo di medio periodo che nel corso degli ultimi due anni lo ha visto risalire dal minimo di 54$/brl del
febbraio 2009 per chiudere il 2010 ai massimi a 94$/brl. Un movimento consistente a seguito del quale il
prezzo medio del 2010 è risultato essere di 83,50$/brl, ben 10$/brl più alto dal prezzo medio del 2009, se
pure inferiore al prezzo medio del 2008 che era risultato essere di 88,26$/brl.
Queste stesse dinamiche hanno influenzato anche tutti i mercati azionari, sia quelli occidentali che quelli
dei paesi emergenti, che hanno aperto l’anno sui massimi livelli dalla fine della recessione e hanno
conosciuto due pesantissimi momenti di vendite in corrispondenza dei già menzionati episodi di
inasprimento della crisi “governativa”. L’andamento nella seconda parte dell’anno è stato però molto
differenziato tra le borse al là e al di qua dell’Oceano e all’interno della stessa Area Euro. I mercati
emergenti in Cina e Brasile, che avevano realizzato una forte salita già nel corso del 2009 e per primi
hanno dovuto cominciare ad inasprire la politica monetaria per evitare il surriscaldamento dell’economia,
hanno solo recuperato i livelli di inizio anno o nel secondo caso messo a segno dei limitati guadagni; il
mercato americano, invece, favorito dall’ampia liquidità, ha chiuso il 2010 con un recupero superiore al
14%, pari a quello della borsa tedesca, la cui economia ha dato segni di forte recupero, e superiore a
quello della borsa inglese (+8%), mentre altri paesi dell’Unione, compresa la Francia e l’Italia, hanno
registrato una performance negativa. La performance migliore del 2010 l’ha fatta registrare, comunque, un
mercato emergente: il mercato russo (+24,7%), mentre la peggiore è stata quella del mercato greco (33,6%).
Un discorso diverso si deve riservare ai mercati obbligazionari. Verso la fine del 2009 tra gli operatori era
incominciata a diffondersi la convinzione ed in qualche modo anche la preoccupazione che la fase di
Quantitative Easing (QE), ovvero di acquisto di titoli da parte delle Banche Centrali, avendo ormai raggiunto
il target stabilito, fosse destinata ad esaurirsi nel 2010 con la progressiva scadenza dei titoli detenuti in
portafoglio. In questa prospettiva e sulla scia del recupero dei mercati azionari, il mercato obbligazionario
era sceso nella seconda parte del 2009 in modo considerevole provocando un rialzo dei rendimenti a livelli
non più visti dallo scoppio della crisi. Tuttavia il contesto economico ancora fragile e la crisi del debito
sovrano hanno indotto le principali Banche Centrali, fin dai primi mesi del 2010, a tranquillizzare gli
operatori ed a confermare, o deliberare per la prima volta nel caso della Bce, nuovi programmi di acquisto
di titoli a sostegno di un mercato in cui l’offerta era in forte crescita ma la domanda poteva essere
sostenuta solo con rendimenti molto alti e, per la gran parte degli emittenti, insostenibili. Il rally che ha
conosciuto il mercato obbligazionario nel 2010 è quindi da attribuirsi al sostegno esterno delle banche
centrali che, per lo meno negli Usa, sono arrivate a possedere più debito pubblico di qualsiasi altro
investitore. Il rally è proseguito ininterrotto fino alla fine dell’estate quando i rendimenti hanno toccato in
Europa il minimo degli ultimi 10 anni (2,38%) mentre negli Usa rimanevano solo leggermente al di sopra
del minimo assoluto toccato nell’autunno 2008 (2,11% vs 2,03%). A questo punto, la perdita di
momentum della crescita economia e l’incapacità del sistema di creare nuovi posti di lavoro, che avevano
diffuso molto pessimismo sui mercati durante il periodo estivo per il timore di ricaduta in una fase recessiva
(double dip), hanno spinto le autorità monetarie a rinunciare a qualsiasi tentativo di normalizzazione della
liquidità, riportando gli investitori in borsa e di conseguenza allontanandoli dal mercato obbligazionario che
è tornato a scendere, pur senza riuscire a raggiungere i minimi di inizio anno.
La risalita dei rendimenti nel settore medio lungo della curva ha ricevuto impulso anche dalla ricomparsa di
pressioni inflazionistiche che hanno interessato non solo i paesi emergenti, in primo luogo la Cina, ma pure
alcuni paesi ad economia matura, quali l’Inghilterra, e l’Area dell’Euro. Queste pressioni sono state
generate dalla consistente salita dei prezzi delle materie prime che ha coinvolto non solo i metalli preziosi
ed i prodotti petroliferi, che negli ultimi tempi avevano condiviso le sorti dei prodotti finanziari, ma anche i
metalli industriali e soprattutto i prodotti alimentari. Il rialzo degli indici generali dei prezzi e
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Relazione sulla gestione
successivamente di quelli core ha complicato lo scenario decisionale delle Banche Centrali che della stabilità
dei prezzi nel medio termine fanno uno dei loro obiettivi operativi. Proprio per provare ad ancorare le
aspettative sui tassi a medio lungo, che negli ultimi mesi dell’anno sembravano sfuggite al controllo, la Bce
ha iniziato a cambiare il wording alle riunioni, asserendo che un rialzo dei tassi ufficiali non sarebbe stato in
contrasto con il mantenimento di un’ampia liquidità a disposizione del sistema. L’effetto di queste parole,
però, è stato molto contenuto e quasi del tutto limitato ai rendimenti del mercato monetario a breve che
dopo aver subito un primo rialzo nella primavera del 2010 a fine anno si sono definitivamente allineati al
tasso ufficiale della Bce, rimasto stabile all’1% per tutto l’anno.
In conclusione, il 2010 è stato indubbiamente un anno positivo per la ripresa del ciclo economico: la
produzione industriale è salita in tutti i principali paesi ad economia matura (nell’Area Euro è passata dal
+1,9% di gennaio al +8% di dicembre), così come la capacità di utilizzo degli impianti che pure rimane
ben sotto i massimi del periodo precedente la crisi (76% a dicembre). Gli indici dei direttori degli acquisti,
dopo una breve fase di storno, sono tornati a salire e indicano una fase di ulteriore espansione (dic EU
57,1), per altro anche senza il sostegno fornito dall’aumento delle scorte. L’unica variabile economica che
ancora non ha registrato progressi nel 2010 è stata l’occupazione ma generalmente la formazione di nuovi
posti di lavoro si verifica solo con un certo ritardo, rispetto alla generale ripresa del ciclo economico.
In Italia le variabili macroeconomiche hanno seguito a grandi linee lo stesso andamento delle altre principali
economie europee: la produzione industriale è salita nella prima parte dell’anno ma ha avuto una brusca
battuta d’arresto nei mesi successivi all’estate, dopo aver toccato il massimo ad agosto (+9,7%).
L’inflazione, invece, è salita progressivamente insieme a quella degli altri paesi dell’Area Euro chiudendo il
2010 al di sopra della soglia obiettivo della Bce, mentre la crescita è risultata inferiore a quella di tutti i
paesi core dell’Area ma è stata pur sempre maggiore di quella dei paesi così detti periferici (Grecia, Irlanda
e Spagna) che a causa delle manovre di aggiustamento fiscale hanno registrato tassi negativi.
Dati Eurostat
Disoccupazione (% dicembre 2010 su base annua)
Italia
Area Euro
2010
2010
Differenze Italia vs Area Euro
assolute
%
8,6
10,0
-1,4
-14%
Pil reale (% 4° trimestre 2010 su base annua)
1,1
1,7
-0,6
-35%
Produzione industriale (% dicembre 2010 su base annua)
5,4
8,0
-2,6
-33%
Inflazione HICP (% dicembre 2010 su base annua)
2,1
2,2
-0,1
-5%
Il 2010 lascia tuttavia una pesante eredità rappresentata dal dissesto dei conti pubblici di molti paesi
occidentali, i quali quanto prima dovranno cercare di porvi rimedio con una fase di inasprimento fiscale che
potrebbe comprometterne la ripresa economica. Il costo di una ritardata correzione degli squilibri
potrebbe, comunque, essere molto più alto, come hanno dimostrato le vicende della Grecia e dell’Irlanda
degli ultimi mesi, soprattutto in termini di perdita ulteriore di credibilità e della possibilità di accedere ai
mercati a costi sostenibili. Alle autorità politiche e monetarie si pone quindi in questo nuovo anno il grave
dilemma della scelta fra crescita e stabilità finanziaria, un nodo che dovrà essere sciolto con urgenza e nel
caso della Banca Centrale Europea con il contributo di persone diverse da quella che fino ad oggi hanno
governato la crisi: nel 2011 è previsto infatti il rinnovo della carica di Governatore.
I settori presidiati da Equiter – Situazione e prospettive
Utilities
Nel corso del 2010 si è assistito ad un ritorno alla crescita della domanda di energia elettrica e di gas in
Italia, pur rimanendo entrambe al di sotto dei livelli pre-crisi.
In dettaglio i consumi di energia elettrica, dopo il crollo del 2009 (-6,7%), sono cresciuti dell’1,8%, ma si
stima che ci vorranno dai tre ai cinque anni per tornare ai livelli del 2007.
L’aumento della produzione nazionale (+ 1,9%) è stata determinata dalla crescita delle fonti di produzione
termoelettrica (+2,8%), eolica (+29,1%) e fotovoltaica (+136,3%) mentre è risultata in calo la fonte
idroelettrica (-6,6%).
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Relazione sulla gestione
Nel settore del gas i consumi, seppur cresciuti anno su anno del 6,6%, evidenziano una contrazione del
2% rispetto al 2008.
In un contesto di ripresa moderata della domanda, di perdurante overcapacity e di prezzi piuttosto volatili,
hanno generalmente registrato risultati migliori le utilities caratterizzate da contratti di approvvigionamento
flessibili o che hanno rinegoziato favorevolmente le condizioni degli stessi sulla base dell’andamento dei
mercati spot.
In Borsa i titoli delle local utilities hanno seguito il trend generale del mercato chiudendo con una
capitalizzazione complessiva in calo di circa il 12%, trascinata al ribasso da A2A, rispetto ad una discesa
dell’indice FTSE all-share dell’11,5% e dell’indice FTSE all-shares utilities del 5,2%.
Performance annuali positive sono state registrate solamente da ACEA (+16,6%), sulla scia del riassetto
societario che ha portato allo scioglimento della JV con GdF Suez, da Ascopiave e Acsm-Agam mentre la
peggiore è stata A2A (-29%).
Il settore dei servizi pubblici locali sarà nel prossimo futuro interessato dagli effetti della liberalizzazione
introdotta con la Legge 166/2009 (decreto Ronchi). La nuova normativa si applicherà al servizio idrico
integrato, al settore dell’ambiente e a quello del trasporto pubblico locale.
In accordo con la nuova disciplina, l’affidamento dei servizi nei settori sopra citati dovrà avvenire attraverso:
• procedura ad evidenza pubblica
• assegnazione a società miste pubblico/privato in cui il socio industriale sia scelto attraverso gara a
doppio oggetto e detenga una partecipazione pari ad almeno il 40%.
L’affidamento in house è tuttora previsto ma solo per casi eccezionali in cui non sia possibile fare ricorso al
mercato.
Il regime transitorio previsto dalla norma stabilisce che gli affidamenti in house in essere alla data del 22
agosto 2008 cessino al 31 dicembre 2011. Possono però proseguire fino alla scadenza prevista del
contratto di servizio a condizione che entro il 2011 cedano il 40% del capitale ad un socio privato
selezionato con una gara a doppio oggetto.
Le società quotate potranno mantenere gli affidamenti in essere sino a scadenza allorché la partecipazione
pubblica si riduca ad una quota non superiore al 40% entro il 30 giugno 2013 e non superiore al 30%
entro il 31 dicembre 2015.
Infrastrutture – Progetti gestiti in partnership pubblico privato (PPP)
Il 2010 ha confermato il trend di crescita degli anni precedenti delle procedure di partenariato pubblicoprivato (concessioni di costruzione e gestione ad iniziativa pubblica e ad iniziativa privata), sebbene
l'incidenza sul mercato complessivo delle gare per opere pubbliche sia risultata per l'anno 2010 in flessione
(circa il 26%) rispetto al 2009 (30%).
In linea generale, mentre il numero di gare di partenariato pubblico privato (PPP) è cresciuto del 34%
rispetto al 2009 (700 gare nel 2010 contro 530 gare dell’anno 2009), si è avuta una contrazione in termini
di volumi (7 miliardi di euro contro 8 miliardi di euro nel 2009), dovuta in particolare ad un aumento di
gare per operazioni di importo inferiore ai 10 milioni di euro ed una contrazione delle grandi opere, a
conferma della tendenza del mercato italiano, in contrapposizione a quello europeo, del ricorso allo
strumento del project finance principalmente per la realizzazione dei piccoli progetti.
Nell’ambito delle gare di PPP, maggiore impulso si è registrato per quelle ad iniziativa pubblica (art. 143 del
D. Lgs 163/2006) mentre per quelle ad iniziativa privata (art. 153 del D. Lgs 163/2006 ), si è avuta una
impennata della cosiddetta gara unica (novità introdotta nel 2008 con il terzo correttivo del D. Lgs
163/2006) ed una corrispondente significativa riduzione delle gare con la doppia fase.
Di seguito l’andamento del numero di gare di PPP, suddiviso per trimestre, a confronto con l’anno 2009:
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Relazione sulla gestione
E voluz ione trim es trale del num ero di gare di P P P
N° gare 2009
N° gare 2010
224
206
172
145
138
134
II Trim
III Trim
133
92
I Trim
IV Trim
Fonte: O sserv atorio InfoPieffe e O IC E
Per quanto riguarda la distribuzione settoriale, le reti (in particolare le gare per l’installazione di impianti
fotovoltaici) e l’edilizia civile (in particolare gli impianti sportivi) sono i settori più dinamici in termini di
numero di iniziative (complessivamente circa il 51% nel 2010 sul numero totale di gare di PPP).
Il settore dei trasporti è, invece, il più rilevante in termini di volumi (54% nel 2010); in particolare si tratta di
gare per tre infrastrutture stradali per un importo complessivo pari a 3 miliardi di euro.
La tabella che segue illustra la ripartizione per settori del numero di gare di PPP dell'ultimo biennio, incluse
le concessioni di servizi, con riferimento al periodo gennaio-agosto:
Numero di gare di ppp per settore
Volume di gare di ppp per settore
Volume gare 2010
Volume gare 2009
Numero gare 2010
Numero gare 2009
5,161
853
576
253 220
96 119
Edilizia civile
3,309
539
Riqualificazione
urbana
Trasporti
189
176 161
839 963
1,410
776
959
275
Reti
Turismo
Edilizia civile
Riqualificazione
urbana
114 271
Trasporti
Reti
Turismo
Fonte: Osservatorio InfoPieffe
Infrastrutture – Autostrade
Nel 2010 i flussi di traffico complessivi sulla rete di Autostrade per l’Italia sono rimasti sostanzialmente
invariati rispetto a quelli del 2009.
La dinamica è stata però significativamente diversa rispetto a quella osservata nell’esercizio precedente con
il traffico leggero che ha cominciato a flettere a partire dal secondo semestre, cedendo lo 0,3% sull’intero
esercizio, e il traffico pesante che invece è aumentato significativamente a partire dal terzo trimestre, dopo
diversi trimestri di caduta ininterrotta, segnando un incremento annuale dell’1,3%.
In un contesto macro ancora difficile, i titoli del settore non hanno seguito un trend di borsa univoco: Sias,
forte della visibilità derivante dal recepimento definitivo degli schemi di convenzione relativi a diverse
controllate e dagli annunciati aumenti tariffari per il 2011, è salita del 9%, mentre Atlantia, in assenza di
spunti di rilievo, ha perso il 12%.
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Relazione sulla gestione
In merito alle nuove infrastrutture si segnala che Brebemi e Pedemontana Lombarda hanno ottenuto la
disponibilità della Cassa Depositi e Prestiti a partecipare al finanziamento dei progetti ma aspettano ancora
il closing dell’operazione di project financing, comunque atteso rispettivamente nei primi mesi del 2011 e
nel primo semestre 2012.
Brebemi ha recentemente visto l’ingresso di Sias nella compagine societaria, attraverso l'acquisto di una
quota del 6,9% della controllante Autostrade Lombarde.
Infrastrutture – Aeroporti
Il settore del trasporto aereo ha registrato nel 2010 un forte recupero, invertendo il trend negativo iniziato
nel 2008 in seguito alla crisi economico-finanziaria mondiale. Secondo i dati dell’Associazione
Internazionale del Trasporto Aereo (IATA), il traffico passeggeri a livello internazionale è cresciuto nel 2010
dell’8,2% (-3,5% nel 2009) mentre per le merci l’aumento è stato del 20,6% (-10,1% nel 2009).
Per quanto riguarda invece il 2011, permangono - sempre secondo IATA - alcuni elementi di incertezza
destinati a rallentare il ciclo della ripresa, tra cui in primis l’aumento del prezzo del petrolio: i flussi di
traffico sono attesi in crescita a livello globale del 5,2% per i passeggeri e del 5,5% per le merci. I mercati
migliori continueranno ad essere l’Asia, il Medio Oriente ed il Sud America, mentre Stati Uniti ed Europa
risentiranno della debolezza dell’economia interna e del clima di austerità conseguente la crisi del debito
sovrano.
Il 2010 è stato un anno positivo anche per il sistema aeroportuale italiano, che ha archiviato un incremento
del 7% del traffico passeggeri e del 18% delle merci (rispettivamente +5,1% e +10,8% in Europa). Con
quasi 140 milioni di viaggiatori, nell’anno appena trascorso gli scali italiani hanno superato il record storico
raggiunto prima della crisi (2007), registrando in aggregato una performance superiore alla media europea.
Anche quest’anno è stato significativo l’impatto del traffico generato dai vettori low cost, che sempre di
più incidono sui volumi complessivi di traffico del nostro paese e che hanno determinato la crescita a
doppia cifra di alcuni scali (Trapani, Brindisi, Bari e Bologna).
Il sistema aeroportuale nazionale appare ancora molto frammentato, anche se l’anno appena passato ha
contribuito al rafforzamento degli aeroporti di medie dimensioni. Secondo i dati forniti da Assaeroporti,
delle 37 società associate 8 gestiscono scali con un numero di passeggeri superiore ai 5 milioni (vs 7 nel
2009) rappresentando oltre due terzi del traffico totale. Rispetto all’anno precedente, l’aeroporto di
Bologna è entrato a fare parte del gruppo degli “over 5”. Per quanto riguarda la restante parte dei volumi
complessivi, a 14 scali continua a far capo meno del 3% dei viaggiatori in transito nel nostro Paese.
Dal punto di vista della regolazione economica del settore in Italia, il 2010 non ha fatto registrare alcun
significativo passo in avanti. Secondo le statistiche ufficiali, le tariffe applicate dagli scali italiani risultano
notevolmente inferiori alla media europea. Tuttavia, le misure introdotte dalla normativa nazionale negli
ultimi anni al fine di disciplinare i diritti aeroportuali non hanno ad oggi ancora trovato la piena
applicazione.
La Legge 248/2005 e la Delibera CIPE 38/2007 (così come ripresa dalla Delibera 51/2008) hanno sancito la
centralità del Contratto di Programma nella regolamentazione dei diritti aeroportuali, introducendo inoltre
il meccanismo del single till.
Allo stato attuale, le disposizioni citate sono state oggetto di ricorso da parte di alcune società di gestione e
solo quattro aeroporti hanno chiuso nel 2009 le rispettive istruttorie, potendo così procedere con
l’applicazione dei fissati aumenti tariffari. Nel corso del 2010 sono state avviate le procedure per altri scali
ma non si è arrivati alla stipula definitiva, tramite l’approvazione del Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti, di alcun nuovo Contratto di Programma.
Inoltre, proprio al fine di favorire la ripresa degli investimenti negli aeroporti italiani, a Dicembre 2009 il
CIPE aveva autorizzato una misura di anticipazione tariffaria fino a un massimo di 3 euro a passeggero a
favore delle società di gestione che intendevano effettuare nuovi investimenti in autofinanziamento, previa
validazione ENAC. Il provvedimento, che ha ricevuto approvazione con la Legge Finanziaria 2010, vincolava
comunque gli scali beneficiari degli anticipi alla stipula del Contratto di Programma entro 18 mesi dalla
richiesta di detti aumenti. Ad oggi, sebbene diversi scali abbiano richiesto di usufruire di tale
20
20
Relazione sulla gestione
autorizzazione, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non ha concesso ad alcuno l’applicazione di
questa misura.
Ambiente
Il 2010 è stato un anno improntato alla stabilità per quanto riguarda i mercati ambientali legati al sistema
europeo dell’EU ETS. Pur avendo conosciuto oscillazioni di prezzo piuttosto ampie nella prima parte
dell’anno (13,53 – 17,68 €/tCO2), i crediti di emissione EUA hanno chiuso il 2010 ad un prezzo quasi
invariato rispetto al 2009 (14,6 €/tCO2, +1%) con volumi stabili (5,1 miliardid di EUA) .
Peggiore è stata la performance dei CERs, i certificati legati al Clean Development Mechanism (CDM) di
Kyoto, il cui prezzo è calato da inizio anno quasi del 7% a 11,2 €/tCO2 a causa dei persistenti ritardi
autorizzativi incontrati dai progetti ed alla pesante incertezza che grava sulle sorti dei meccanismi di Kyoto
dopo il 2012. Di conseguenza, lo spread tra il prezzo di vendita dei due contratti EUA e CERs, che vengono
comunque scambiati alla pari, è aumentato considerevolmente nel corso dell’anno fino a raggiungere il
massimo storico di 4,3 €/tCO2 nel novembre 2010.
Le prospettive per il 2011 non sembrano essere così negative: l’entrata nell’ETS di nuovi settori quali
l’aviazione, con emissioni storicamente superiori ai limiti attribuiti, e l’ineleggibilità stabilita per i CERs
provenienti da progetti di riduzione di alcuni gas climalteranti diversi dalla CO2 (HFC & N2O) dovrebbero
contribuire a contenere un’eventuale discesa dei prezzi, limitando l’eccedenza di certificati a disposizione
del sistema.
Restando nel settore dei crediti di emissione, si segnala un anno con volumi di contrattazione in aumento
per i Certificati Verdi italiani che da 1.842.119 salgono a 2.578.638, considerando solo le sessioni ordinarie
che nel 2010 sono state 49, per un controvalore totale di 217 milioni di euro, una in più rispetto al 2009. Il
prezzo medio ponderato di tutte le contrattazioni, escluse quelle riservate al GME, scende però a 84,41
€/MWh dagli 88 €/MWh dell’anno precedente.
Il 2010 è stato un anno di ulteriore crescita per le energie rinnovabili soprattutto in Italia. La domanda di
energia elettrica, che ha fatto registrare la variazione positiva più alta degli ultimi 4 anni, (+1,8% rispetto al
2009 per un totale di 326 GWh) è stata soddisfatta per il 4,6% dalla produzione da fonte rinnovabile che,
se si esclude il settore idroelettrico, in calo del 6,6%, come rileva il rapporto annuale di Terna, ha registrato
variazioni molto positive per quasi tutte le fonti. La produzione da geotermico è aumentata solo dello
0,3% ma quella eolica del 29,1% e quella fotovoltaica del 136,3%.
Coerentemente a quanto è accaduto anche in altri paesi europei, il quadro tariffario incentivante per il
settore fotovoltaico ha subito profonde trasformazioni nel corso dell’anno in risposta alla pesante riduzione
del costo dei prezzi dei pannelli solari che si era realizzata nel 2009, e che si è stabilizzata nel 2010, ed
all’aumentata efficienza. Nell’agosto 2010 è stato, infatti, varato il Terzo Conto Energia le cui tariffe si
sostituiscono alle precedenti a partire dal gennaio 2011 e fino al dicembre 2013, con una semplificazione
delle tipologie legate alla diversa integrazione dell’impianto ma la previsione di nuove tipologie di impianti
(a concentrazione e con tecnologie innovative).
Il nuovo conto Energia prevede, inoltre, un aumento del limite massimo incentivabile a 3.000 MW dai
precedenti 1.400 MW, più 300 MW per gli impianti integrati innovativi e 200 MW per gli impianti
fotovoltaici a concentrazione, ed una riduzione annua programmata degli incentivi a partire dal 2012 del
6%. Una riduzione, a cui si accompagna un’ulteriore riduzione prevista già nel corso del 2011, che,
malgrado i costi di produzione degli impianti in Italia rimangano tra i più alti d’Europa, non altera per il
momento la redditività dei progetti del settore e le sue buone prospettive.
Fondi Chiusi
A livello mondiale sono attivi oltre 100 fondi infrastrutturali, con una dotazione finanziaria di 60 miliardi di
euro. Il settore appare fortemente concentrato in quanto i primi 10 fondi totalizzano circa il 50% dello
stock complessivo. Tra i principali players del mercato figurano primari operatori di emanazione bancaria.
21
21
Relazione sulla gestione
Il mercato di riferimento risulta in ripresa dopo la crisi del 2008 – 2009: nel primo semestre 2010 il fund
raising ha raggiunto 9 miliardi di euro, facendo prevedere a fine anno il superamento dei livelli conseguiti
nel 2006. La ripresa del mercato è testimoniata anche dal fatto che, da gennaio a giugno 2010, sono
giunti al closing 11 fondi infrastrutturali, ed è prevedibile che a fine anno sia stato superato lo stock
raggiunto del 2009.
Evoluzione dei fondi infrastrutturali
N° fondi che hanno effettuato il closing nell'anno
Volume in miliardi di euro
33
31
32
37
24
16
18
17
6
2005
22
22
6
2006
2007
2008
2009
11
9
I semestre
2010
Relazione sulla gestione
L’attività della Società
Il profilo della Società
Equiter è la società del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicata agli investimenti in equity in settori di interesse
pubblico. Partecipata al 100% da Intesa Sanpaolo, Equiter investe capitali di rischio per lo sviluppo delle
infrastrutture, la valorizzazione del territorio e la promozione del partenariato pubblico privato in Italia e
all’estero. La Società opera in 4 settori strategici:
− Utilities
− Infrastrutture
− Ambiente
− Fondi chiusi.
Nella realizzazione dei propri investimenti, Equiter utilizza l’intera gamma di strumenti di impiego del
capitale di rischio, con particolare attenzione alla finanza di progetto, alle partnership operative ed a ogni
forma di partenariato pubblico privato. Inoltre, si occupa di promozione e advisory di fondi chiusi
infrastrutturali, ambientali e immobiliari pubblici.
Come illustrato nei paragrafi seguenti, l’attività core di Equiter è rappresentata dalla creazione e gestione
attiva di un portafoglio di partecipazioni articolato per settore e tipologia di investimento, cui si affianca in via ausiliaria - la gestione della liquidità finalizzata al successivo impiego nell’equity investment.
Attività caratteristica di equity investment
La dinamica del portafoglio della Società dal 2003 ad oggi è riassunta nella seguente tabella.
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
(milioni di euro)
2010
Saldo iniziale
26
64
83
146
235
248
209
227
Investimenti
40
20
56
71
34
49
26
37
Disinvestimenti
-3
-17
-3
-3
-22
-9
-33
-1
1
2
1
0,5
2
1
13
1
15
7
22
-0,1
-69
16
5
-2
-10
-10
-1
Risultati da cessione
Incrementi netti di fair value
Rettifiche di valore per impairment
-0,2
0,5
Annullamento riserve FV pregresse per
impairment, cessione o riclassifica
-0,1
Liquidazioni e attività in via di dismissione
-1
-0,5
1
-1
Saldo finale
64
83
146
235
1
-1
5
7
-
-
-
-
-
-
-
-
248
209
227
275
Nell’arco del periodo indicato la Società ha realizzato investimenti nei diversi settori di intervento,
valorizzando di tempo in tempo il portafoglio attraverso la cessione a terzi.
Dal 31 dicembre 2004, a seguito dell’adozione da parte del Gruppo dei principi contabili internazionali
IAS/IFRS, Equiter ha rilevato e posto in evidenza nel documento di bilancio le variazioni del fair value 1 degli
assets in portafoglio. Sono state inoltre apportate alcune rettifiche ai valori di carico originari degli
investimenti in considerazione dell’insorgere di segnali di perdite permanenti, in applicazione delle politiche
contabili definite in ambito “impairment test” e condivise a livello di Gruppo Intesa Sanpaolo.
1 Valore al quale un’attività può essere scambiata, o una passività può essere estinta, in una libera trattativa tra parti aventi uguale
forza contrattuale. Le metodologie comunemente adottate per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari sono
riportate nella Nota Integrativa, Parte A.2.
23
23
Relazione sulla gestione
Focus investimenti
Nel corso del 2010, Equiter ha realizzato investimenti per complessivi 37,2 milioni di euro. Di essi, il 77%
(28,6 milioni di euro) è rappresentato da investimenti diretti in società, mentre il restante 23% (8,6 milioni
di euro) è costituito da investimenti indiretti realizzati tramite fondi chiusi.
Investimenti diretti
Nel corso dell’anno Equiter ha partecipato agli aumenti di capitale di Autostrada Pedemontana Lombarda
S.p.A. previsti dal piano di investimento.
In particolare, sono state versate 4 diverse tranches tra aprile e novembre per un totale di 26,8 milioni di
euro.
Analogamente, nei mesi di marzo e aprile, Equiter ha versato a Enerpoint Energy S.r.l. circa 1,7 milioni di
euro, a seguito degli aumenti di capitale finalizzati allo sviluppo dell’attività di installazione di impianti
fotovoltaici.
Ad aprile, Gica S.A. ha dato corso ad un aumento di capitale a copertura perdite di 400.000 franchi
svizzeri, eseguito da Equiter in ragione della propria quota, corrispondente a 70.343 euro.
Investimenti indiretti
Nel corso del 2010, Equiter ha versato a Espirito Santo Infrastructure Fund 0,5 milioni di euro a fronte di
tre richiami finalizzati all’investimento nel capitale di una società attiva nello sviluppo di impianti fotovoltaici
e 0,3 milioni di euro per il pagamento delle commissioni di gestione. Durante l’anno, la società di gestione,
a seguito di rimborsi da parte di un veicolo partecipato, ha rimborsato ai sottoscrittori una parte del
capitale investito, per mezzo di due riduzioni del valore facciale dei titoli. Dal rimborso Equiter ha incassato
complessivamente 0,5 milioni di euro.
A fine 2010 risulta richiamato il 44,6% del commitment complessivo.
Nell’ambito degli impegni assunti alla sottoscrizione del Fondo PPP Italia,
Italia nel corso del 2010 Equiter ha
versato al Fondo 4,1 milioni di euro a seguito dei molteplici richiami effettuati dalla società di gestione
Fondaco SGR.
In particolare, sono stati corrisposti 0,4 milioni di euro a titolo di commissioni di gestione e 3,7 milioni di
euro destinati al closing dei seguenti investimenti del Fondo:
− acquisizione di quote di capitale in società impegnate nella realizzazione di impianti fotovoltaici:
• 40% in Fideco Ambiente 1 (4 MWp a Chiaramonte-RG)
• 49,9% in Helios Power 1 (5 MWp a Monreale-PA)
• 49% di ciascuna delle tre Malby Energy 1 – 2 e 3 (per un totale di 4 MWp in Puglia)
• 45% di Interporto Solare (13 MWp a Padova)
• 24% di Sunray Italy Holding Tre (52 MWp a Montalto di Castro-VT)
− acquisizione di una quota del 49,5% nella società Progetto Nuovo Sant’Anna, concessionaria per la
costruzione e gestione di un ampliamento dell’Ospedale di Como;
− acquisizione di una quota del 47% nella Tunnel Gest S.p.A., società titolare della concessione per la
progettazione, realizzazione e successiva gestione degli interventi di riqualificazione e aggiornamento dei
sistemi di sicurezza all’interno delle gallerie della rete ANAS in Lombardia.
A fine 2010 risulta richiamato il 40,6% del commitment complessivo.
Nei mesi di aprile e maggio Equiter ha versato 4,2 milioni di euro al Fondo Ambienta I,
I contribuendo pro
quota all'acquisto di partecipazioni nel capitale di società attive nell’ambito delle biomasse e dei sistemi di
raffreddamento industriali.
A fine 2010 risulta richiamato il 41% del commitment complessivo.
Focus disinvestimenti
Nel mese di ottobre, Equiter ha ceduto la propria partecipazione del 4,4% in Serenissima SGR S.p.
S.p. A. ad
un esponente del management della società, per un corrispettivo di 1,1 milioni di euro circa, registrando
una plusvalenza di 917.740 euro.
24
24
Relazione sulla gestione
La dismissione nata nell’ambito della riorganizzazione interna che ha coinvolto la controllante Real Estate
Serenissima, è avvenuta ad un corrispettivo pari alla valutazione di mercato basata sul calcolo del DCF.
Considerati, oltre alla plusvalenza, i dividendi distribuiti nel corso degli anni dalla partecipata, il tasso
interno di rendimento dell’investimento in Serenissima SGR dall'ingresso all'exit ha superato il 40%.
Focus incrementi netti di fair value
Il portafoglio quotato ha registrato nell’esercizio un decremento del 10%, risultato migliore se paragonato
all’andamento del mercato borsistico generale che ha riportato una correzione complessiva del 13%.
Nel dettaglio, tutti gli investimenti quotati in portafoglio hanno evidenziato un decremento delle
quotazioni. Va peraltro segnalato che la partecipazione in Iren (ex Iride), a seguito dell’incorporazione di
Enìa intervenuta in data 1/7/2010 è stata riclassificata da Available for Sale a Partecipazioni sottoposte ad
influenza notevole con reiscrizione dell’investimento al costo di acquisto originario (47,9 milioni di euro) e
con recupero della riserva di valutazione negativa di 9,3 milioni di euro.
In relazione alla partecipazione in Acegas – APS, già oggetto di svalutazione negli anni passati, si è
proceduto, in applicazione delle politiche contabili di Gruppo, alla rilevazione di un ulteriore impairment a
conto economico di 741.788 euro.
R iserva F V al 31.12.2009
Iride S .p.A.
Variazione F V 2010
Var. %
-9,3
9,3
n.s .
Acque P otabili S .p.A.
2,7
-1,8
-28%
Hera S .p.A.
1,6
-0,7
-4%
-0,7
-9%
6,0
-10%
Acegas AP S S .p.A.
-
Totale
-5,0
(milioni di euro)
R iserva FV al 31.12.2010
0,9
0,8
1,7
Il portafoglio non quotato ha registrato un incremento del 32%, dovuto principalmente al significativo
aumento di valore dell’investimento in Enerpoint.
Si evidenzia che, a seguito dell’acquisizione, nel mese di dicembre, di una quota del capitale sociale del
25,6% della Autostrada Brescia – Padova da parte di Intesa Sanpaolo, la partecipazione è stata riclassificata
da Available for Sale a Partecipazioni sottoposte ad influenza notevole con re-iscrizione dell’investimento al
costo di acquisto originario (48 milioni di euro) e con annullamento della riserva di valutazione positiva di
2,6 milioni di euro.
Riserva FV al 31.12.2009
Enerpoint S.p.A.
Variazione FV 2010 Var. %
-2,2
Autostrada Brescia Padova S.p.A.
2,7
Iris S.p.A.
0,2
Autovie Venete S.p.A.
0,1
Totale
0,7
5,8 +108%
-2,7
(milioni di euro)
Riserva FV al 31.12.2010
3,6
n.s.
-
-0,2
-2%
0,01
-
+0%
0,1
+32%
3,7
3,0
Per quanto riguarda i fondi chiusi in portafoglio, la valutazione a fine anno ha evidenziato un upside
complessivo del 9%, dovuto principalmente all'incremento di valore degli investimenti del Fondo Ambienta
I dedicato alle tecnologie ambientali (+1,2 milioni di euro) e del fondo infrastrutturale di diritto portoghese
ESIF (+1 milione di euro). In ripresa anche il fondo inglese Henderson, per 0,7 milioni di euro, tenuto anche
conto dell’effetto cambio, mentre è in lieve diminuzione la valorizzazione del Fondo Città di Torino per
effetto del sostenimento di costi di riqualificazione degli immobili.
Riserva FV al 31.12.2009
Variazione FV 2010 Var. %
(milioni di euro)
Riserva FV al 31.12.2010
Fondo Ambienta I
-
1,2
+15%
1,2
Espirito Santo Infrastructure Fund
-
1,0
+17%
1,0
Henderson PFI Secondary Fund L.P.
-
0,7
+14%
0,7
Fondo PPP Italia
-
+0%
0,01
0,01
Fondo Città di Torino
0,5
-0,6
-6%
-0,2
Totale
0,5
2,3
+9%
2,8
25
25
Relazione sulla gestione
Focus rettifiche di valore
Il processo di rilevazione di eventuali impairment sugli investimenti azionari, siano essi classificati tra i titoli
disponibili per la vendita (AFS) o tra le partecipazioni sottoposte ad influenza notevole o a controllo
congiunto prevede due passaggi:
− la verifica circa la presenza di indicatori di impairment;
− la determinazione dell’eventuale impairment.
Gli indicatori di impairment sono sostanzialmente suddivisibili in due categorie: indicatori qualitativi o
interni derivanti da fattori specificatamente inerenti la società oggetto di valutazione e indicatori
quantitativi o esterni, rappresentati da un fair value del titolo inferiore al valore di iscrizione iniziale.
Quanto alla determinazione dell’impairment, in presenza di una riserva negativa di fair value imputata al
patrimonio netto, si procede alla rilevazione di una rettifica di valore qualora il fair value risulti inferiore al
valore di iscrizione iniziale del titolo di entità o durata superiore a predeterminate soglie. Qualora, invece, la
riduzione del fair value non superi tali soglie, in presenza di indicatori di impairment qualitativi, viene
effettuata una valutazione “fondamentale” del titolo per verificare la necessità o meno di operare una
rettifica di valore.
Le soglie al di fuori delle quali le situazioni di impairment possono essere considerate strutturali e non più
recuperabili sono state identificate in:
− riduzione del fair value rispetto al costo superiore al 30%, oppure
− riduzione del fair value per un periodo superiore a 24 mesi.
La svalutazione viene determinata prendendo come riferimento:
− la quotazione del titolo alla data di valutazione nel caso di titoli azionari quotati su mercati attivi;
− la valutazione analitica determinata internamente nel caso di titoli azionari non quotati o titoli quotati
classificati nella categoria delle partecipazioni sottoposte ad influenza notevole.
Ciò premesso, l’applicazione dei principi approvati a livello di Gruppo ai valori di carico del portafoglio di
Equiter ha determinato una sola rettifica di valore con riferimento ad Acegas – APS, già oggetto di
svalutazione nel bilancio precedente, correlata alla quotazione del titolo a fine anno. La rettifica imputata al
bilancio 2010 ammonta a 741.788 euro, calcolato per differenza tra il corso di borsa a inizio e a fine
esercizio (rispettivamente 4,09 e 3,71).
Im pair m e nt al 31.12.2009
V ar iazione FV 2010
V ar . %
(euro)
Im pair m e nt al 31.12.2010
Acegas APS S .p.A.
-8.577.294
-741.788
-9%
-9.319.082
T otale
-8.577.294
-741.788
-9%
-9.319.082
26
26
Relazione sulla gestione
Dividend yield
Il rendimento corrente del portafoglio partecipativo di Equiter nel 2010, calcolato come rapporto tra
dividendi e valore di carico delle partecipazioni acquisite, è stato pari al 2%,
2% in linea con quello
dell’esercizio precedente.
La lieve diminuzione del flusso da dividendi di circa 200 mila euro, è stato bilanciata dall’abbassamento del
valore di carico del portafoglio quale risultato delle svalutazioni effettuate nello scorso esercizio per la
riduzione dei corsi di borsa.
Il settore che ha registrato per Equiter il migliore livello di redditività continua ad essere quello delle utilities
quotate come illustrato nella tabella seguente:
Dividendi incassati nel 2010
(milioni di euro)
Dividendo unitario
(euro)
EPS
P ay-out
Dividend yield
di E quiter (*)
Iren (**)
2,5
0,09
0,01
595%
5,2%
Hera
0,9
0,08
0,07
126%
5,4%
Autos trada B S -P D
0,6
6,65
16,90
39%
1,2%
S agat
0,5
1,65
2,19
83%
2,9%
Acegas - AP S
0,2
0,09
0,20
46%
2,2%
Autovie Venete
0,04
0,01
0,03
25%
0,9%
S erenis s ima S GR (***)
0,03
0,16
0,22
94%
15,7%
Iris
Totale dividendi
0,02
0,003
0,02
15%
0,2%
4,7
(*) Calcolato s ul cos to di acquis to delle partecipazioni, al netto di impairment
(**) I dati s i riferis cono ad Iride
(***) P artecipazione ceduta pos t incas s o dividendo
Evoluzione della componente dividendi
Dividendi incassati (milioni di euro)
Rendimento % su portafoglio partecipativo
4,9
2,9%
4,9
4,7
3,1
2,4%
2,3%
2,0
4,9
2,4%
2,0%
2,4%
2,0%
1,5
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
27
27
Relazione sulla gestione
Gestione della liquidità
Evoluzione dello stock
A fine 2010 la liquidità disponibile per nuovi investimenti ammonta ad oltre 70 milioni di euro in
contrazione rispetto allo stock di 77 milioni di euro disponibili al 31 dicembre 2009. Il decremento è da
ricollegare ai nuovi investimenti effettuati nel corso dell’esercizio, in particolare i richiami dei fondi chiusi e
gli aumenti di capitale di Enerpoint Energy. Le somme utilizzate per sottoscrivere gli aumenti di capitale di
Autostrada Pedemontana Lombarda sono state invece erogate direttamente dalla Capogruppo sotto forma
di versamento in conto capitale.
Le disponibilità liquide sono investite in depositi vincolati a 12 mesi con controparte Intesa Sanpaolo. Dalle
direttive di Gruppo, emanate con l’obiettivo di ottimizzare la gestione delle risorse finanziarie a livello
consolidato, è derivato un cambiamento nella strategia di gestione della liquidità disponibile, che ha
comportato la perdita della gestione autonoma da parte della Società a favore dell’impiego esclusivo della
stessa per il tramite del canale centralizzato della Tesoreria di Intesa Sanpaolo.
Evoluzione stock di liquidità (milioni di euro)
time deposit
CTZ
77
01/01/2010
saldo c/c
76
73
73
31/03/2010
30/06/2010
30/09/2010
70
31/12/2010
Rendimento
Nel 2010 la gestione finanziaria della liquidità ha complessivamente prodotto un risultato di 652 mila euro,
con una redditività dello 0,89%
0,89%, superiore al tasso benchmark euribor 1 mese (media anno 2010: 0,58%).
Evoluzione durata finanziaria del portafoglio investimenti di liquidità
8
7
6
mesi
5
4
3
2
1
e
e
Di
ce
m
br
br
ve
m
No
e
O
tto
br
e
o
br
Se
tte
m
os
t
Ag
gl
io
Lu
gn
o
Gi
u
M
ag
gi
o
ril
e
Ap
o
M
ar
z
Fe
bb
ra
io
Ge
nn
ai
o
0
La decisa contrazione della redditività della liquidità è dovuta ai valori minimi registrati dai tassi monetari
nel primo semestre del 2010.
28
28
Relazione sulla gestione
Il rendimento della liquidità di Equiter si è mantenuto su livelli superiori al tasso euribor 1 mese per quasi
tutto l’esercizio, grazie anche alla scelta di allungare la durata finanziaria degli investimenti in time deposit
avviata già nel corso del 2009. Attraverso un’opportuna segmentazione del portafoglio, si è passati da una
durata finanziaria media di 3 mesi, ad una durata media di circa 6 mesi.
Rendimento liquidità Equiter vs Euribor 1 mese
1,4%
Rendimento liquidità investita
Euribor 1M
1,2%
1,0%
0,8%
0,6%
0,4%
0,2%
0,0%
01/01/2010
01/03/2010
01/05/2010
01/07/2010
01/09/2010
01/11/2010
29
29
Relazione sulla gestione
Il portafoglio partecipazioni
Overview sul portafoglio partecipativo
Prospetto di sintesi del portafoglio
Al 31 dicembre 2010, il portafoglio di Equiter è investito in 21 partecipazioni per un valore complessivo di
275
275 milioni di euro.
euro
Quota
Valore di bilancio
Valore di bilancio
%
31.12.2010
31.12.2009
Iren S.p.A.
2,5%
47,9
Hera S.p.A.
1,0%
16,5
Acegas - APS S.p.A.
3,6%
Acque Potabili S.p.A.
(milioni di euro)
variazioni
assolute
%
38,6
9,3
+24%
17,3
-0,7
-4%
7,3
8,0
-0,7
-9%
9,0%
4,5
6,3
-1,8
-28%
76,2
70,1
6,0
+9%
6,0%
48,0
50,6
-2,7
-5%
Pedemontana Lombarda S.p.A.
20,1%
45,1
18,3
26,8
+147%
Aeroporti Holding S.r.l.
35,3%
20,7
20,7
-
Sagat S.p.A.
12,4%
17,6
17,6
-
Enerpoint S.p.A.
19,8%
11,2
5,4
5,8
Societa' Quotate
Autostrada Brescia Padova S.p.A.
Iris - Isontina Reti Integrate e Servizi S.p.A.
Enerpoint Energy S.r.l.
Autovie Venete S.p.A.
+108%
8,3%
7,6
7,8
-0,2
-2%
50,0%
4,7
3,0
1,7
+56%
0,8%
4,1
4,1
-
Gica - Green Initiative Carbon Assets S.A.
25,0%
1,5
1,4
0,1
Ambienta Sgr S.p.A.
20,0%
0,3
0,3
-
-
2,0%
0,1
0,1
-
-
Intesa Sanpaolo Group Services S.c.p.A.
0,0%
0,0
0,0
-
Serenissima Sgr S.p.A.
4,4%
-
0,2
-0,2
-100%
+24%
Pedemontana Veneta S.p.A.
Societa' Non Quotate
+5%
-
161,0
129,6
31,4
29,0%
9,8
10,5
-0,6
-6%
9,2%
9,4
4,0
5,4
+136%
Espirito Santo Infrastructure Fund I
15,7%
6,7
5,5
1,2
+22%
Henderson PFI Secondary Fund L.P.
1,5%
6,1
5,4
0,7
+14%
12,2%
6,0
1,8
4,2
+231%
38,0
27,1
10,9
+40%
275,2
226,9
48,3
+21%
Fondo Citta' di Torino
Fondo Ambienta I
Fondo PPP Italia
Fondi Chiusi
Totale Portafoglio Investimenti
Il confronto con il portafoglio a fine 2009 evidenzia un incremento netto delle consistenze di 48 milioni di
euro (+21
(+21%)
21%).
%).
La variazione complessiva è stata determinata dall’incremento dell’investimento in partecipazioni in
portafoglio per un totale di 37 milioni di euro, dagli incrementi netti del fair value per 5,4 milioni di euro,
oltre che dalla svalutazione di Acegas – APS per 0,7 milioni di euro e dal disinvestimento di Serenissima
SGR per 182.160 euro, al netto della plusvalenza da realizzo di 0,9 milioni di euro.
30
30
Relazione sulla gestione
Hanno inciso inoltre sulla dinamica del portafoglio anche altre variazioni, rappresentate dall’annullamento
di riserve fair value pregresse relative a partecipazioni riclassificate da Available for Sale a Partecipazioni
sottoposte ad influenza notevole (Iren e Autostrada Brescia Padova), per un totale di 7 milioni di euro.
Movimentazione del portafoglio (milioni di euro)
5
37
7
0,2
0,7
275
disinvestimenti
svalutazioni
portafoglio
31.12.2010
227
portafoglio
31.12.2009
nuovi
investimenti
incrementi netti altre variazioni
di fair value
Analisi del portafoglio
L’analisi del portafoglio di Equiter per tipologia di investimento evidenzia il peso prevalente delle società
non quotate.
quotate Le azioni detenute in società quotate costituiscono un terzo del portafoglio, mentre le quote
in fondi chiusi incidono ancora in misura minore.
Infrastrutture
nfrastrutture e utilities si confermano gli ambiti prioritari dell’operatività di Equiter. Ad essi si affiancano,
con peso crescente, gli investimenti nei settori fondi chiusi ed ambiente.
Composizione per tipologia di investimento
Composizione per settore
Utilities 32%
Società non
quotate 58%
Fondi 14%
Infra strutture
49%
Società
quotate 28%
Ambiente
5%
Fondi 14%
Guardando alla significatività delle quote detenute, espressa dalla presenza di un proprio rappresentante
nel Consiglio di Amministrazione, va evidenziata la prevalenza di quote “qualificate” (controllo congiunto o
influenza notevole, minoranza con rappresentanza), che incidono complessivamente per oltre l’80%.
Composizione per significatività della quota
Minoranza
18%
Minoranza
con rappre sentanza
15%
Controllo
congiunto o
influenza
notevole
67%
31
31
Relazione sulla gestione
Sotto il profilo geografico, l’attività di Equiter risulta fortemente concentrata sul mercato italiano, su cui è
investito il 95% del portafoglio. Il restante 5% è allocato tra Portogallo, Regno Unito e Svizzera.
Partecipazioni in società quotate
Iren S.p.A.
(Servizi di pubblica utilità – Mercato MTA)
Valori di bilancio 2010
Analisi della performance di borsa
Quota detenuta da E quiter
N° azioni
Valore della partecipazione (milioni di euro)
2,45%
28.994.638
48
Dividendo ordinario (euro)
Data ultimo s tacco
0,085
21.06.2010
Capitalizzazione al 30.12.2010 (milioni di euro)
T otale N° azioni
P rezzo al 30.12.2010 (euro)
P erformance annua Iride
P erformance annua indice F ts e IT All s hare
∆ performance annua ris petto all'indice
Dividend yield al 31.12.2010
1.481
1.181.725.677
1,25
-6%
-13%
7%
5%
Descrizione attività. Multi-utility nata dalla fusione tra AEM Torino ed Amga Genova (nel 2006) e Enìa (nel
2010), Iren opera nei settori dell’energia (generazione idroelettrica e cogenerativa, commercializzazione e
distribuzione di energia elettrica, gas e calore da teleriscaldamento), del ciclo idrico e dei servizi alla
Pubblica Amministrazione (semafori, illuminazione pubblica, gestione calore).
Quotata in borsa, è la quarta multi-utility in Italia per capitalizzazione e il terzo operatore nazionale nel
settore dei servizi a rete.
Risultati economici. Nei primi nove mesi dell’esercizio i ricavi del Gruppo Iren si sono attestati sui 2,38
miliardi di euro in leggera flessione rispetto all’esercizio precedente a causa della minore produzione di
energia elettrica da fonte idroelettrica e della contrazione dei prezzi di vendita delle materie prime
energetiche, a fronte di un parziale recupero dei volumi venduti e distribuiti. Il settore idrico e ambiente
presentano un fatturato in leggera crescita grazie all’incremento delle tariffe a fronte di volumi stabili.
L’ebitda si è attestato sui 411 milioni di euro in calo del 2% rispetto a 30 settembre 2009; le attività non
regolate (la produzione e la vendita di energia elettrica, calore e gas) hanno registrato una marginalità in
calo compensata dalla crescita delle tariffe nelle attività non regolate (distribuzione gas ed energia, idrico e
ambiente). Le attività di vendita dell’energia e gas sono state fortemente penalizzate sia dal perdurare della
debolezza dei prezzi delle materie prime energetiche come conseguenza della lenta ripresa economica sia
dai contratti di approvvigionamento (tolling) sottoscritti in passato a prezzi superiori a quelli attuali.
Il Gruppo Iren ha chiuso i primi nove mesi dell’esercizio con un utile netto di 110 milioni di euro in calo di
nove milioni di euro se raffrontato all'utile adjusted dello scorso esercizio (cioè al netto degli effetti della
moratoria fiscale). Il Gruppo ha potuto peraltro beneficiare di un miglioramento della gestione finanziaria
grazie ai tassi debitori in discesa e ai maggiori dividendi distribuiti dalla partecipata Delmi.
Eventi significativi.
significativi. Nel corso del 2010 il Gruppo Iren, attraverso la holding San Giacomo, ha promosso
un’OPA sulla controllata Mediterranea delle Acque che si è conclusa con il delisting della società.
L’operazione nasce dall’accordo tra il Gruppo Iren e il Fondo F2i per la creazione di un polo delle attività
idriche. Nella holding San Giacomo sono infatti confluite, le concessioni idriche detenute direttamente da
Iren, oltre ovviamente a quelle di Mediterranea delle Acque.
Nel mese di dicembre il Gruppo Iren ha presentato il nuovo Piano industriale 2010-2015 che prevede un
ambizioso piano di investimenti per 1,8 miliardi di euro. Nel 2015 il margine operativo lordo del Gruppo
dovrebbe raggiungere gli 804 milioni di euro (+41% rispetto all’ebitda 2010 atteso). I nuovi investimenti si
concentreranno nei settori teleriscaldamento, idrico e ambiente.
Il Piano Industriale 2010/2015 contiene, inoltre, un secondo scenario nel quale agli investimenti
“committed” se ne aggiungono altri destinati a finanziare la crescita organica e l’espansione per linee
32
32
Relazione sulla gestione
esterne. Le nuove attività potrebbero spingere l’ebitda del Gruppo a fine 2015 fino alla soglia del miliardo
di euro.
Andamento
Andamento del titolo Iren anno 2010
2010
10%
100
Controvalore scambi (milioni di euro)
Delta rendimento Iride - Ftse IT All Share (%)
90
5%
80
70
0%
60
50
-5%
40
30
-10%
20
10
10
di
c-
no
v10
10
ot
t-
t-1
0
se
ag
o10
lu
g10
gi
u10
ap
r-1
0
m
ag
-1
0
di
c-
fe
b10
m
ar
-1
0
0
09
ge
n10
-15%
Nel 2010 il titolo ha sovraperformato l’indice Ftse IT All Share del 7% su base annua, chiudendo comunque
con una contrazione delle quotazioni del 6%.
Hera S.p.A.
(Servizi di pubblica utilità – Mercato MTA)
Valori di bilancio 2010
Analisi della performance di borsa
Quota detenuta da E quiter
N° azioni
Valore della partecipazione (milioni di euro)
0,96%
10.662.944
17
Dividendo ordinario (euro)
Data ultimo s tacco
0,08
07.06.2010
Capitalizzazione al 30.12.2010 (milioni di euro)
T otale N° azioni
P rezzo al 30.12.2010 (euro)
P erformance annua Hera
P erformance annua indice F ts e IT All s hare
∆ performance annua ris petto all'indice
Dividend yield al 31.12.2010
1.728
1.115.013.754
1,55
-4%
-13%
8%
5%
Descrizione attività. Multi-utility attiva nei settori ambiente, acqua ed energia, Hera è fortemente radicata
in Emilia Romagna, dove serve il 70% dei residenti, e nella provincia di Pesaro-Urbino.
La società, quotata alla Borsa di Milano dal giugno 2003, è la terza utility italiana per capitalizzazione. Il
settore di punta continua a rimanere quello dell’ambiente: il Gruppo è il primo operatore in Italia e può
vantare una dotazione di impianti di trattamento dei rifiuti di assoluta eccellenza.
Risultati economici Nei primi nove mesi dell’esercizio i ricavi del Gruppo Hera si sono attestati sui 2,58
miliardi di euro, in diminuzione del 16% rispetto all’esercizio precedente a causa della ridotta attività di
trading sull’energia elettrica ed al calo consistente del prezzo delle materie prime energetiche. Tali effetti
sono in parte stati compensati dai maggiori volumi venduti.
Il margine operativo lordo risulta in crescita, passando dai 390 milioni del 30 settembre 2009 ai 431 milioni
di euro del 2010 (+10,6%). Tutte le aree d’affari hanno contributo al buon risultato; i settori energetici e
quello ambientale hanno potuto sfruttare i maggiori volumi venduti, distribuiti o raccolti, mentre il ciclo
idrico ha potuto beneficiare di nuovi aumenti tariffari.
33
33
Relazione sulla gestione
Il Gruppo Hera ha chiuso i primi nove mesi dell’esercizio con un utile netto di 68 milioni di euro, in
aumento di 15 milioni di euro se raffrontato a quello adjusted dello scorso esercizio (cioè al netto degli
effetti della moratoria fiscale).
Eventi significativi.
significativi. Nell’ultimo trimestre dell’anno, al fine di rafforzare la struttura finanziaria, Hera ha
ceduto il 20% di Herambiente (la società che gestisce i termovalorizzatori) al fondo Eiser Global
Infrastructure Fund per un corrispettivo di 100 milioni di euro e ha emesso un prestito convertibile di 140
milioni di euro, scadenza ottobre 2013, riservato ad investitori istituzionali.
Nel mese di novembre Hera e Acam La Spezia hanno sottoscritto un accordo in vista di una futura
aggregazione. L’operazione è comunque subordinata alla preventiva ristrutturazione finanziaria e
industriale della società ligure.
Nello stesso mese di novembre, il Gruppo Hera ha presentato il nuovo Piano Industriale che prevede per il
2014 un ebitda di 750 milioni di euro (+32% rispetto al 2009). Il documento tiene conto di un piano di
crescita sostenibile, che non contiene nuove aggregazioni strategiche. Gli investimenti futuri si
focalizzeranno infatti nelle aree ambiente ed idrico, i settori in cui la società può vantare una leadership nel
territorio di riferimento.
Andamento
Andamento del titolo Hera anno 2010
10%
200
Controvalore s cambi (milioni di euro)
Delta rendimento Hera - F ts e IT All S hare (%)
8%
180
160
6%
140
4%
120
2%
100
0%
80
-2%
60
-1
0
di
c
ot
t-1
0
no
v10
t-1
0
se
ag
o10
g10
lu
u10
gi
-1
0
m
ag
ap
r-1
ge
n
di
c
0
0
-1
0
20
-8%
fe
b10
m
ar
-1
0
40
-6%
-0
9
-4%
Il titolo ha chiuso l’anno borsistico 2010 con una performance negativa del 4%, migliore comunque
rispetto all’indice Ftse IT All Share (-13%).
34
34
Relazione sulla gestione
Acegas - APS S.p.A.
(Servizi di pubblica utilità – Mercato MTA)
Valori di bilancio 2010
Analisi della performance di borsa
Quota detenuta da E quiter
N° azioni
Valore della partecipazione (milioni di euro)
3,57%
1.965.000
7
Dividendo ordinario (euro)
Data ultimo s tacco
Capitalizzazione al 30.12.2010 (milioni di euro)
T otale N° azioni
P rezzo al 30.12.2010 (euro)
P erformance annua Acegas -AP S
P erformance annua indice F ts e IT All s hare
∆ performance annua ris petto all'indice
Dividend yield al 31.12.2010
0,09
05.07.2010
204
54.978.830
3,71
-9%
-13%
3%
2%
Descrizione attività. Multi-utility del Nord Est operante nella produzione, distribuzione e vendita di energia
elettrica e gas e nella gestione del servizio idrico integrato, Acegas - APS è attiva inoltre nel settore
ambientale e nella gestione di servizi di facility management, gestione calore, semaforica e illuminazione
pubblica.
Risultati economici. Nei primi nove mesi del 2010, il fatturato si è attestato sui 361 milioni di euro (+4%
rispetto al 30 settembre 2009). L’ incremento dei ricavi è da ricondurre al settore idrico che ha potuto
beneficiare degli aumenti tariffari e al settore ambiente grazie a maggiori quantità di rifiuti raccolti e
all’incremento di produzione di energia elettrica da termovalorizzazione, in seguito alla messa a regime
della terza linea di Padova. I ricavi dei settori energia elettrica e gas sono rimasti stazionari a causa dei
prezzi delle materie prime energetiche, non controbilanciati dalla crescita dei volumi.
A livello di margine operativo lordo,
lordo, l’incremento realizzato è stato pari al
al 14% rispetto all’esercizio
precedente: il miglioramento è da ricondurre principalmente agli incrementi tariffari del settore idrico e alla
migliorata redditività del settore distribuzione gas e servizi.
Il Gruppo Acegas Aps ha chiuso i primi nove mesi dell’esercizio con un utile di 16 milioni di euro in
aumento del 16% se raffrontato a quello adjusted dello scorso esercizio (cioè al netto degli effetti della
moratoria fiscale).
Eventi significativi.
significativi. Il Gruppo Acegas - Aps in cordata con Eni ha raggiunto un accordo per acquisire le
attività energetiche di Iris Isontina Gorizia. L’operazione è attualmente al vaglio dell’Antistrust.
Il progetto di fusione tra AcegasAcegas-Aps e Linea Group Holding,
Holding multiutility operante in Lombardia è al
momento in una fase di stand-by a causa di alcune criticità riscontrate nella valorizzazione dei due Gruppi.
Andamento del titolo
titolo Acegas - APS anno 2010
Controvalore s cambi (milioni di euro)
12%
2,5
Delta rendimento Acegas -Aps - F ts e IT All S hare (%)
10%
8%
2,0
6%
4%
1,5
2%
0%
1,0
-2%
-4%
0,5
-6%
10
c10
di
no
v-
ot
t-1
0
t-1
0
se
g10
ag
o10
lu
-1
0
u10
gi
0
ag
m
-1
0
ap
r-1
ar
m
-1
0
fe
b10
0,0
ge
n
di
c09
-8%
Il titolo ha chiuso il 2010 con una performance su base annua negativa (-9%), sovraperformando
comunque l’indice di riferimento. A metà 2010 il titolo era stato interessato da un recupero delle
quotazioni in concomitanza con la notizia dell’acquisizione del ramo energetico di Iris. L’interesse per
Acegas Aps è venuta a scemare nel prosieguo dell’anno in quanto il Gruppo continua ad essere penalizzato
dalle dimensioni più contenute rispetto alle altre utilities e dai conseguenti ridotti volumi di contrattazione.
35
35
Relazione sulla gestione
Acque Potabili S.p.A.
(Servizi di pubblica utilità – Mercato MTA)
Valori di bilancio 2010
Analisi della performance di borsa
Quota detenuta da E quiter
N° azioni
Valore della partecipazione (milioni di euro)
8,95%
3.222.815
5
Dividendo ordinario (euro)
Data ultimo s tacco
Capitalizzazione al 30.12.2010 (milioni di euro)
T otale N° azioni
P rezzo al 30.12.2010 (euro)
P erformance annua Acque P otabili
P erformance annua indice F ts e IT All s hare
∆ performance annua ris petto all'indice
0,10
02.05.2006
50
36.002.815
1,40
-28%
-13%
-16%
Descrizione attività. Società quotata alla Borsa di Milano dal 1965, Acque Potabili, attiva nella gestione del
ciclo idrico integrato (servizi di acquedotto, anzitutto), opera principalmente in regime di concessione. Ha
ottenuto la maggior parte delle concessioni con affidamento diretto prima dell'entrata in vigore della legge
di riforma del servizio idrico (Legge Galli del 1994).
Risultati economici. Nei primi nove mesi del 2010 i ricavi si sono attestati sui 57,5 milioni di euro in leggera
crescita rispetto all’esercizio precedente per l’effetto dell’incremento tariffario deliberato dal CIPE e di
quello previsto dall’accordo con l’ATO 3 Torinese. I volumi venduti sono invece lievemente inferiori a quelli
dell’anno precedente. I dati non tengono conto della partecipata Acque Potabili Siciliane in quanto
consolidata al patrimonio netto.
L’ebitda della società risulta in crescita del 26% a seguito di minori costi operativi e della variazione del
perimetro di attività (cessione della concessione non performing di Crotone).
Il Gruppo Acque Potabili ha chiuso i primi nove mesi del 2010 con un utile netto di 917 mila euro a fronte
di una perdita di 5 milioni di euro del 2009. Il miglioramento è dovuto, oltre alla crescita della redditività
operativa, al carattere non ricorrente dei risultati 2009 (svalutazione della partecipata Acque Potabili
Siciliana per circa 3,9 milioni di euro). A migliorare il risultato ha contributo anche la riduzione per circa 400
mila euro degli oneri finanziari.
Eventi significativi.
significativi. Il 2010 si è ancora caratterizzato per le difficoltà incontrate nella gestione delle
concessioni siciliane da parte della partecipata Acque Potabili Siciliane. Nel mese di agosto l’AATO di
Palermo ha risolto la Convenzione di Gestione con Acque Potabili Siciliane a seguito del mancato
versamento del deposito cauzionale. La società aveva infatti richiesto una modifica della tariffe previste
dalla Convenzione al fine di riportare la concessione in equilibrio economico-finanziario. In seguito alla
risoluzione, Acque Potabili ha deliberato la liquidazione, revocabile, di Acque Potabili Siciliane.
Andamento del titolo Acque Potabili anno 2010
6%
Controvalore s cambi (milioni di euro)
4%
Delta rendimento Acque P otabili - F ts e IT All S hare
6
5
2%
0%
4
-2%
-4%
3
-6%
2
-8%
-10%
1
-12%
-1
0
di
c
10
no
v-
ot
t-1
0
t-1
0
se
10
ag
o-
g10
lu
u10
gi
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-1
0
0
m
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ap
-1
0
0
m
ar
-1
ar
m
nge
di
c
10
0
-0
9
-14%
Rispetto alle altre utilities, il titolo risulta caratterizzato da scambi ridotti e volatilità elevata. Nel 2010 ha
fatto registrare una performance negativa del 28% inferiore all’andamento dell’indice generale. Il titolo ha
costantemente perso valore nel corso dell’anno (se si esclude una breve ripresa nei mesi estivi), riportandosi
sui valori ante novembre 2009.
36
36
Relazione sulla gestione
Partecipazioni in società non quotate
Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova S.p.A.
Valori di bilancio 2010
Quota detenuta da E quiter
N° azioni
Valore della partecipazione (milioni di euro)
Valore per azione (euro)
Dividendo ordinario (euro)
Data ultimo s tacco
Dividend yield per E quiter (s u cos to s torico)
P rincipali dati consolidati
6,00%
90.065
48
532,84
6,65
13.12.2010
1,25%
Valore della P roduzione 2009 (milioni di euro)
E bitda 2009 (milioni di euro)
E bitda margin 2009 (%)
Utile netto 2009 (milioni di euro)
P atrimonio netto al 31.12.2009 (milioni di euro)
P os izione F inanziaria Netta al 31.12.2009 (milioni di euro)
286
118
41%
18
492
265
Descrizione attività. Società titolare della concessione fino al 31 dicembre 2026 delle autostrade A4
Brescia-Padova e A31 Valdastico, per un totale di 183 km. Il business autostradale concorre attualmente
per circa il 92% alla formazione del fatturato totale, mentre il restante è coperto da attività non-core,
legate al settore immobiliare, alle costruzioni e all’information technology.
Risultati economici. Nel 2009 il Gruppo Autostrada BS-PD ha conseguito ricavi in aumento del 3% rispetto
al 2008, grazie all’effetto positivo della ricontrattazione delle royalties oil & non oil e delle attività di
consulenza e gestione dei fondi comuni di investimento che hanno permesso di bilanciare il calo del traffico
dei veicoli pesanti come conseguenza della crisi economica.
La riorganizzazione del settore non autostradale ha permesso di diminuire i costi operativi, portando
l’ebitda a crescere del 36% rispetto all’anno precedente.
Risulta peraltro in peggioramento l’ebit (-13%) che sconta ammortamenti per 63 milioni di euro rispetto ai
24 milioni di euro del 2008, a fronte del ricalcolo della posta sulla base del PEF 2007.
Sul risultato netto hanno inoltre pesato le svalutazioni del portafoglio partecipativo pari a 16 milioni di
euro. Dal punto di vista patrimoniale si evidenzia un significativo aumento del valore delle immobilizzazioni
dovuto alla realizzazione di nuove infrastrutture e allo sviluppo e completamento di opere esistenti. Gli
investimenti, per complessivi euro 188 milioni, hanno riguardato principalmente il proseguimento della
costruzione del tronco sud dell’autostrada A31 Valdastico.
Eventi significativi. A fronte del rinnovo della concessione al 2026,, il 18 novembre 2010 è stata approvata
dal CIPE una nuova Convenzione tra ANAS e Serenissima.
L’allegato Piano Economico Finanziario 2009-2046 risulta migliorativo rispetto al precedente del 2007,
caratterizzandosi per i seguenti elementi:
− aumenti delle tariffe coerenti con un piano di investimenti di circa 3 miliardi di euro, concentrati quasi
esclusivamente nel prolungamento della Valdastico verso nord (1,4 miliardi di euro) e verso sud;
− aumenti di capitale a copertura degli investimenti mantenuti a 150 milioni di euro complessivi,
equamente distribuiti negli anni 2010-2011-2012, a fronte di un tasso di congrua remunerazione del
capitale investito pari al 10,50%;
− dividendi complessivi per gli azionisti, distribuibili dal 2013, per oltre 700 milioni di euro.
La prima tranche dell’aumento di capitale pari a 50 milioni di euro è stata deliberata a dicembre 2010.
Negli ultimi anni, inoltre, la società ha avviato un processo di efficientamento e di riorganizzazione interna
finalizzato alla separazione delle attività core e non-core in un’ottica di futura quotazione in borsa (non
prevista prima del 2012).
In tale contesto, si inserisce la progressiva entrata di soci privati nella compagine azionaria e l’accordo
siglato il 16 novembre 2010 da Intesa Sanpaolo S.p.A. e Gruppo Gambari.
37
37
Relazione sulla gestione
Autostrada Pedemontana Lombarda S.p.A.
Valori di bilancio 2010
Quota detenuta da E quiter
N° azioni
Valore della partecipazione (milioni di euro)
Valore per azione (euro)
Dividendo ordinario (euro)
Data ultimo s tacco
Dividend yield per E quiter (s u cos to s torico)
20%
40.212
45
1.121
-
Descrizione attività. Società concessionaria dal 1990 del progetto infrastrutturale in project finance di
viabilità a scorrimento veloce a Nord di Milano.
Il progetto si articola nelle tratte funzionali Cassano Magnago-Dalmine, Gazzada-Valico del Gaggiolo
(sistema tangenziale di Varese), Villa Guardia-Tavernerio (sistema tangenziale di Como) e nelle strade o
autostrade complementari per un totale di 157 km.
Risultati economici. Il 2009 ha chiuso con una perdita di esercizio di 3 milioni di euro rispetto ai 4 milioni di
euro dell’anno precedente. Sul risultato ha pesato lo stato di start-up della società che, in assenza di ricavi,
sostiene i costi di sviluppo dell’infrastruttura.
La capitalizzazione del costo del personale legato all’area tecnica (euro 1,4 milioni) ha consentito di ridurre
la perdita rispetto al 2008, mentre incidono sul conto economico gli ulteriori costi del personale (+44% sul
2008), i costi per utilizzo di beni di terzi e gli oneri finanziari legati al finanziamento concesso da Milano
Serravalle-Milano Tangenziali a favore della società.
Eventi significativi. Nel gennaio 2010 è avvenuta la registrazione presso la Corte dei Conti della delibera di
approvazione del progetto definitivo e del piano finanziario, mentre a febbraio sono stati aperti i cantieri
della prima tratta dell’autostrada assegnata al General Contractor Pedelombarda che comprende 15 km di
asse autostradale e i primi due lotti delle tangenziali di Como e Varese per uno sviluppo totale di 35 Km.
Nel mese di giugno 2010 è stato pubblicato il bando di gara per la realizzazione della seconda tratta di 52
km dell’autostrada, per la quale sono state presentate 5 offerte vincolanti. L’aggiudicazione definitiva
dovrebbe avvenire entro maggio 2011, consentendo così la consegna del progetto esecutivo e l’avvio dei
lavori nei primi mesi del 2012.
L’opera richiede un impegno finanziario complessivo di 5 miliardi di euro, di cui 4,1 destinati alla
costruzione dell’infrastruttura, oltre 100 milioni di opere compensative e territoriali ed 800 milioni di oneri
finanziari e gestionali nei trent’anni di durata della concessione.
Il contributo statale, che ammonta a 1,2 miliardi di euro, è di poco inferiore al 25% dell’investimento
complessivo, 536 milioni di euro saranno versati dai soci, mentre i restanti 3,2 miliardi dovranno essere
reperiti sui mercati finanziari. Allo stato attuale la Cassa Depositi e Prestiti ha manifestato la propria
disponibilità ad erogare una quota del finanziamento project fino al 50% dell’ammontare totale.
Aeroporti Holding S.r.l.
Valori di bilancio 2010
Quota detenuta da E quiter
Valonre nominale quota
Valore della partecipazione (milioni di euro)
Valore per azione (euro)
Dividendo ordinario (euro)
Data ultimo s tacco
Dividend yield per E quiter (s u cos to s torico)
35,31%
17.655.000
21
1,17
-
P rincipali dati consolidati
Aeroporto di F irenze - AdF S.p.A.
Capitalizzazione al 30.12.2010 (milioni di euro)
Valore della P roduzione 2009 (milioni di euro)
E bitda 2009 (milioni di euro)
E bitda margin 2009 (%)
P os izione F inanziaria Netta al 31.12.2009 (milioni di euro)
101
35,5
11
30%
7
Aeroporto di Bologna - S ab S.p.A.
Valore della P roduzione 2009 (milioni di euro)
E bitda 2009 (milioni di euro)
E bitda margin 2009 (%)
P os izione F inanziaria Netta al 31.12.2009 (milioni di euro)
38
38
80
18
22%
30
Relazione sulla gestione
Descrizione attività. Holding finanziaria soggetta alla direzione e coordinamento di Sagat. Detiene il 33,4%
di Aeroporto di Firenze S.p.A. - società quotata, concessionaria fino al 2043 della gestione dell'aeroporto
fiorentino - e il 7,2% del capitale di Aeroporto G. Marconi di Bologna S.p.A., concessionaria fino al 2044
dello scalo bolognese.
Risultati ed eventi significativi AdF. City airport, a vocazione prevalentemente turistica e business,
l’aeroporto di Firenze ha chiuso l’anno 2010 con 1,7 milioni di passeggeri, in ripresa rispetto al 2009
(+3%), in particolare per quanto attiene la componente internazionale (+4%). L’incremento del traffico
dello scalo fiorentino è stato tuttavia inferiore alla media nazionale (+7%), non consentendo all’aeroporto
di guadagnare posizioni nella classifica aeroportuale italiana. Nel 2010, infatti, lo scalo si è collocato al 18°
posto della graduatoria nazionale, stessa posizione dell’anno precedente.
Nel 2009, Aeroporto di Firenze ha conseguito ricavi consolidati per 35,5 milioni di euro, in diminuzione
dell’8% rispetto al 2008, per effetto della contrazione del traffico aereo del 12%, ascrivibile alla crisi
economica internazionale e al fallimento dei vettori Sterling ed Alitalia. La concessionaria è peraltro riuscita
a contenere la diminuzione dei ricavi attraverso lo sviluppo delle attività non aeronautiche, in particolare la
vendita di prodotti retail attraverso specifici spazi all’interno dell’aeroporto.
Il margine operativo lordo, pari a 10,6 milioni di euro, in diminuzione del 5%, ha risentito del decremento
del fatturato; la riduzione appare più significativa se si tiene conto che nel 2008 erano state iscritte tra gli
oneri di gestione svalutazioni di crediti per 1 milione di euro. Il Gruppo AdF ha chiuso il 2009 con un utile
netto d’esercizio di 3,5 milioni di euro, in aumento del 6% rispetto al 2008, poiché il calo dell’ebitda è
stato compensato da minori accantonamenti a fondo rischi su crediti e minori oneri finanziari.
Lo sviluppo dello scalo fiorentino è legato al potenziamento della capacità aeroportuale sia airside, con la
costruzione di una nuova pista di volo, da tempo oggetto di discussione, sia landside, con l’ottimizzazione
e ampliamento del terminal passeggeri. I lavori per il nuovo terminal, per cui è previsto un investimento
complessivo di 35 milioni di euro, sono stati avviati nel novembre 2009 e dovrebbero concludersi nel 2011.
Risultati ed eventi significativi Sab. Nel 2010, avendo superato il traguardo dei 5 milioni di passeggeri,
l’aeroporto di Bologna è passato alla categoria di aeroporti medi a livello internazionale.
Con una crescita di gran lunga superiore alla media nazionale (+15% vs +7%), in particolare sulla
componente internazionale (+18%), l’aeroporto bolognese ha inoltre scalato di una posizione la classifica
aeroportuale italiana, collocandosi all’8° posto della graduatoria. La crescita di passeggeri è stata trainata
principalmente dal forte sviluppo dell’operatore low-cost Ryanair, ma hanno giocato un ruolo importante
anche il rafforzamento di Alitalia-Airone e il potenziamento dei voli già esistenti per l’Est Europeo e il Nord
Africa.
Già nel 2009, nonostante gli effetti della crisi economica abbiano penalizzato tutto il settore dei trasporti,
l’Aeroporto di Bologna ha realizzato ricavi consolidati pari a 80 milioni di euro (+12% vs 2008), trainati
dalla crescita dei volumi di traffico.
Il margine operativo lordo ha registrato un incremento contenuto al 2% rispetto al 2008, per il contestuale
aumento delle spese generali che hanno parzialmente eroso il fatturato, mentre l’utile netto consolidato,
pari a 3,4 milioni di euro, ha segnato una forte crescita (+28%) per la minore incidenza di oneri finanziari e
svalutazioni rispetto al 2008. Tali risultati positivi rispecchiano peraltro la profonda trasformazione del
Gruppo avviata nel 2008, con un’articolazione attenta al risanamento e al rilancio industriale e
maggiormente focalizzata sul core business.
39
39
Relazione sulla gestione
Sagat - Società Azionaria Gestione Aeroporto Torino S.p.A.
Valori di bilancio 2010
Quota detenuta da E quiter
N° azioni
Valore della partecipazione (milioni di euro)
Valore per azione (euro)
Dividendo ordinario (euro)
Data ultimo s tacco
Dividend yield per E quiter (s u cos to s torico)
P rincipali dati consolidati
12,40%
310.250
18
56,84
1,65
30.06.2010
2,90%
Valore della P roduzione 2009 (milioni di euro)
E bitda 2009 (milioni di euro)
E bitda margin 2009 (%)
Utile netto 2009 (milioni di euro)
P atrimonio netto al 31.12.2009 (milioni di euro)
P os izione F inanziaria Netta al 31.12.2009 (milioni di euro)
65
21
32%
6
91
12
Descrizione attività. Società concessionaria, incaricata di gestire fino al 2035 lo scalo aeroportuale di Torino
Caselle "Sandro Pertini". Inoltre, tramite Aeroporti Holding, Sagat detiene partecipazioni nelle società di
gestione degli aeroporti di Firenze e Bologna.
L’aeroporto di Torino è considerato all’avanguardia sotto il profilo della dotazione infrastrutturale, grazie ai
massicci investimenti realizzati in occasione delle Olimpiadi invernali 2006, che ne hanno ampliato
significativamente la capacità di traffico potenziale.
L’aeroporto ha chiuso il 2010 con 3,6 milioni di passeggeri, segnando una crescita rispetto al 2009
superiore anche alla media nazionale (+10% vs 7%). Ciò ha consentito allo scalo di collocarsi al 12° posto
della classifica degli aeroporti italiani, recuperando una posizione rispetto al precedente esercizio.
In particolare, nel 2010, sono cresciuti di oltre 922 mila unità (+36% rispetto al 2009) i passeggeri che
hanno utilizzato vettori low cost (Ryanair, Blu Express e Wind Jet), la cui incidenza percentuale sul traffico
totale ha raggiunto il 26%.
Risultati
Risultati economici.
economici. L’esercizio 2009 si è chiuso con un utile netto consolidato di 5,5 milioni rispetto ai 4
milioni di euro del 2008 (+30%).
I ricavi solo in lieve diminuzione (-2%), a causa principalmente di una contrazione del traffico passeggeri,
l’assenza di svalutazioni di crediti nei confronti di Alitalia che avevano penalizzato il 2008 e l’iscrizione di
minori ammortamenti hanno consentito il conseguimento di un risultato netto significativamente superiore
al 2008.
Dal punto di vista patrimoniale, a fine 2009 la posizione finanziaria netta risulta in costante miglioramento
con un indebitamento netto che cala del 25%. La società sta infatti proseguendo nel piano di rientro dei
finanziamenti accesi in anni precedenti per far fronte agli investimenti straordinari sostenuti in occasione
delle Olimpiadi invernali del 2006.
Eventi significativi. Il 2010 è stato un anno positivo per l’aeroporto di Torino, dopo anni di stabilità, da
imputarsi essenzialmente all'attivazione di nuovi voli Alitalia e Ryanair, nati dagli accordi di incentivazione
siglati nel 2009, in collaborazione con gli Enti territoriali piemontesi.
Da allora, tuttavia, non sono state intraprese altre iniziative commerciali significative finalizzate a sviluppare
il traffico su Torino, in attesa della definizione di un compiuto piano di ulteriore rilancio dello scalo.
Enerpoint S.p.A.
Valori di bilancio 2010
Quota detenuta da E quiter
N° azioni
Valore della partecipazione (milioni di euro)
Valore per azione (euro)
Dividendo ordinario (euro)
Data ultimo s tacco
Dividend yield per E quiter (s u cos to s torico)
P rincipali dati societari
19,80%
3.750
11
2.977,80
9,62
30.10.2009
0,48%
Valore della P roduzione 2009 (milioni di euro)
E bitda 2009 (milioni di euro)
E bitda margin 2009 (%)
Utile netto 2009 (milioni di euro)
P atrimonio netto al 31.12.2009 (milioni di euro)
P os izione F inanziaria Netta al 31.12.2009 (milioni di euro)
81
-0,4
neg.
-5
7
9
Descrizione attività. Nata nel 2001, attiva nella filiera downstream dell'industria fotovoltaica (distribuzione,
vendita e installazione di impianti), opera in due specifiche aree di business, dedicate l’una alla distribuzione
di componenti fotovoltaici in Italia e in Germania - tramite newco costituita nel 2009 - , e l’altra alla
realizzazione di impianti “chiavi in mano” (EPC).
40
40
Relazione sulla gestione
Risultati economici. Le dinamiche straordinariamente negative indotte dalla crisi globale sul settore
fotovoltaico hanno influenzato particolarmente l’attività della società nel primo semestre 2009, incidendo
sul risultato di fine anno (perdita di 5 milioni di euro).
Nei primi mesi del 2009 infatti la domanda di pannelli fotovoltaici ha subito un forte arresto, comportando
una significativa contrazione dei prezzi dei moduli (-40%). Enerpoint ha quindi non solo visto rallentata
l’attività di distribuzione, ma ha dovuto anche svalutare parte del proprio magazzino (3 milioni di euro) in
quanto iscritto ad un valore ben superiore ai nuovi prezzi determinatisi sul mercato.
A causa del credit crunch, inoltre, molti acquirenti degli impianti hanno avuto difficoltà nel reperimento di
capitali a debito, con l’effetto di ritardarne la costruzione e la connessione in rete..
I trend di mercato sono tornati ad essere favorevoli nel III e IV trimestre (ricavi verso terzi +43% e +74%
rispetto agli ultimi 2 trimestri 2008), permettendo alla società di registrare un fatturato annuale in crescita
del 36% sul 2008, ripartito per il 19% sul settore impianti e per il restante 81% sul settore distribuzione.
In particolare, nel business distribuzione la società è riuscita a difendere la propria quota di mercato,
diventando il secondo operatore in Italia dopo Enel.Si., mentre nel ramo EPC si è aggiudicata importanti
progetti, quali C.A.S.E. Aquila, Parco del Sole e il progetto Serre PV di Oristano.
Eventi significativi. Nel 2010, il ruolo trainante giocato dal Conto Energia e, conseguentemente, la forte
espansione del mercato fotovoltaico hanno permesso ad Enerpoint di consolidare un modello di business
fondato sull’attività distributiva e caratterizzato da elevata flessibilità, forte specializzazione e da rapporti
consolidati con i principali produttori di moduli fotovoltaici.
Il bilancio pre-consuntivo 2010 in forte crescita, sia in Italia sia in Germania, riflette appieno la capacità
della società di "stare sul mercato" e seguirne lo sviluppo, in termini sia di fatturato sia di marginalità.
Iris - Isontina Reti Integrate e Servizi S.p.A.
Valori di bilancio 2010
Quota detenuta da E quiter
N° azioni
Valore della partecipazione (milioni di euro)
Valore per azione (euro)
Dividendo ordinario (euro)
Data ultimo s tacco
Dividend yield per E quiter (s u cos to s torico)
P rincipali dati consolidati
8,32%
6.922.156
8
1,1
0,003
01.10.2010
0,27%
Valore della P roduzione 2009 (milioni di euro)
E bitda 2009 (milioni di euro)
E bitda margin 2009 (%)
Utile netto 2009 (milioni di euro)
P atrimonio netto al 31.12.2009 (milioni di euro)
P os izione F inanziaria Netta al 31.12.2009 (milioni di euro)
89
8
9%
1
86
15
Descrizione attività. Nata dalla fusione di tre società (A.M.G. di Gorizia, A.M.I. di Gradisca d’Isonzo ed
En.A.M. di Ronchi dei Legionari), si occupa della gestione integrata delle risorse energetiche (gas ed energia
elettrica) e dei servizi ambientali nella provincia di Gorizia.
Risultati economici. Nel 2009 il Gruppo IRIS ha conseguito i seguenti risultati, in raffronto all'esercizio
precedente :
- ricavi -1%: la contenuta diminuzione del fatturato è da ricollegare alle minori vendite nel settore gas a
causa sia della crisi economica sia della perdita di clienti domestici a favore di altri operatori. La società
ha dovuto far fronte anche al venir meno dei ricavi derivanti dalla gestione di alcuni servizi pubblici.
- ebitda +5%: l’incremento dell’ebitda è legato al miglioramento dei risultati in tutti i settori di attività
ed è dovuto principalmente ai risparmi conseguiti nell'approvvigionamento delle materie prime grazie
al favorevole andamento del prezzo dei prodotti energetici.
- utile +27% il miglioramento del risultato netto dell’esercizio 2009 rispetto all'esercizio precedente è
dovuto sia al miglioramento dei risultati industriali sia ad un minore tax rate, fattori che hanno
permesso di bilanciare i minori dividendi incassati dalle partecipazioni detenute.
Eventi significativi. La società a fine 2009 ha approvato un piano di liquidazione delle attività che prevede
la cessione del ramo energetico a terzi, la scissione del ramo ambiente a favore di una newco a controllo
interamente pubblico e la dismissione degli asset residui.
41
41
Relazione sulla gestione
A luglio 2010, Iris ha stipulato con la cordata Eni/Acegas-Aps un contratto di cessione delle attività
energetiche (energia elettrica e gas). L'operazione dovrebbe perfezionarsi entro il 2011 ed è attualmente al
vaglio dell’Antistrust.
Con il perfezionamento della cessione del ramo energetico il piano di liquidazione dovrebbe proseguire con
la costituzione della newco ambiente, operazione quest’ultima subordinata all’accordo preventivo tra tutti i
soci, pubblici e privati.
Enerpoint Energy S.r.l.
Valori di bilancio 2010
Quota detenuta da E quiter
Valore nominale quota
Valore della partecipazione (milioni di euro)
Valore per azione (euro)
Dividendo ordinario (euro)
Data ultimo s tacco
Dividend yield per E quiter (s u cos to s torico)
P rincipali dati societari
50,00%
4.700.000
5
1,01
-
Valore della P roduzione 2009 (milioni di euro)
E bitda 2009 (milioni di euro)
E bitda margin 2009 (%)
Utile netto 2009 (milioni di euro)
P atrimonio netto al 31.12.2009 (milioni di euro)
P os izione F inanziaria Netta al 31.12.2009 (milioni di euro)
1
-0,3
neg.
-0,4
6
5
Descrizione attività. Nata da un accordo di joint venture tra Enerpoint S.p.A. ed Equiter, Enerpoint Energy
si occupa della produzione e vendita di energia elettrica da centrali fotovoltaiche in proprietà.
La società presenta un portafoglio progetti dislocati prevalentemente nel Centro Sud d’Italia, che
beneficiano degli incentivi del 2° Conto Energia per la produzione e vendita di energia da fonte solare.
Risultati economici. La connessione alla rete dei primi due impianti di proprietà (Mandorlo e Pesco, situati
nel Comune di Grottaglie e Montemparano in Puglia) avvenuta a fine 2009 non ha consentito alla società
di iscrivere a conto economico nel 2009 ricavi da produzione e vendita di energia elettrica.
Inoltre i maggiori costi sostenuti per le istruttorie dei rapporti di leasing in capo ai singoli impianti in
portafoglio e le spese per consulenze tecnico-professionali hanno portato ad un risultato della gestione
caratteristica negativo e in peggioramento rispetto al 2008.
La gestione finanziaria passiva, costituita da interessi maturati sul mutuo contratto per la realizzazione
dell’impianto Mandorlo, concorre a determinare una perdita d’esercizio di 0,3 milioni di euro.
Eventi significativi.
significativi. Negli ultimi due anni, sulla scia dello sviluppo della controllante, Enerpoint Energy è
riuscita ad ampliare il proprio portafoglio impianti, raggiungendo una potenza installata prossima a 7 MWp
a fine 2010. Infatti, oltre ai già citati impianti e ad altri due di prossima connessione (Fico e Nocciolo), la
società ha condiviso con Enerpoint importanti progetti, tra cui C.A.S.E. Aquila (già acquisito nel 2009, per
un totale di 6 MWp di impianti a tetto) e il progetto serre PV di Oristano (2010, 4 MWp), entrambi
connessi progressivamente alla rete nel corso del 2010.
Conseguentemente, il 2011 potrà essere considerato a tutti gli effetti il primo esercizio post start-up.
42
42
Relazione sulla gestione
Autovie Venete S.p.A.
Valori di bilancio 2010
Quota detenuta da E quiter
N° azioni
Valore della partecipazione (milioni di euro)
Valore per azione (euro)
Dividendo ordinario (euro)
Data ultimo s tacco
Dividend yield per E quiter (s u cos to s torico)
P rincipali dati societari
0,76%
4.638.487
4
0,88
0,007
17.12.2010
0,90%
Valore della P roduzione 30/6/2009-30/6/2010 (milioni di euro)
E bitda 30/6/2009-30/6/2010 (milioni di euro)
E bitda margin 2010 (%)
Utile netto 30/06/2009-30/6/2010 (milioni di euro)
P atrimonio netto al 30.06.2010 (milioni di euro)
P os izione F inanziaria Netta al 30.06.2010 (milioni di euro)
137,6
47
34%
19
427
-232
Descrizione
Descrizione attività. Concessionaria fino al 2017 delle autostrade A4 Venezia-Trieste, A28 PortogruaroConegliano e A23 Palmanova-Udine per totali 189 km. Gestisce uno dei tratti autostradali italiani più
trafficati e congestionati dal traffico pesante, a cui è legato un consistente piano investimenti per la
realizzazione della terza corsia.
Risultati economici.
economici. L’esercizio 2009-2010 si è chiuso con un utile netto di 18,8 milioni di euro, in
contrazione del 43% rispetto all’esercizio precedente per minori ricavi, proventi finanziari e proventi
straordinari registrati nell’esercizio scorso.
Sul fatturato, in diminuzione del 4%, ha pesato la riduzione del traffico dell’1,4%, che ha risentito degli
effetti della crisi economica (mezzi pesanti) e dell’apertura del passante di Mestre avvenuta nel corso del
2009. La società non ha inoltre potuto applicare alcun aumento tariffario a causa della ritardata
approvazione del nuovo Piano Economico Finanziario allegato all’Atto Aggiuntivo della Convenzione con
l’Anas.
Il sostenimento di minori costi di manutenzione ordinaria dell’autostrada ha compensato la dinamica
negativa degli introiti da pedaggio, facendo registrare un ebitda superiore del 5% rispetto allo scorso
esercizio.
La gestione finanziaria è positiva per circa euro 4,6 milioni di euro ma in forte diminuzione rispetto ai 12
milioni di euro dell’esercizio chiuso al 30 giugno 2009 (minore giacenza media, diminuzione dei tassi attivi).
Eventi significativi.
significativi. Nel dicembre 2010 è stato approvato l'Atto Aggiuntivo della Convenzione tra ANAS e
la società, con le relative modifiche al piano finanziario introdotte per la realizzazione della terza corsia e
delle opere legate al commissariamento della tratta.
Autovie Venete dovrà investire 2,1 miliardi di euro nei prossimi 5 anni, potendo contare su una dotazione
di cassa di 230 milioni di euro e reperendo sul mercato le risorse finanziarie aggiuntive. La Cassa Depositi
Prestiti si è resa disponibile ad attivare il Fondo per le Opere Pubbliche a garanzia del valore di indennizzo
finale della concessionaria, mentre la BEI ha deliberato un finanziamento di circa 1 miliardo di euro, di cui
250 milioni erogabili direttamente e i restanti sotto forma di garanzie da mettere a disposizione degli
istituti di credito interessati a sostenere l’operazione.
Gica - Green Initiative Carbon Assets S.A.
Valori di bilancio 2010
Quota detenuta da Equiter
N° azioni
Valore della partecipazione (milioni di euro)
Valore per azione (euro)
Totale commitment Equiter (milioni di euro)
Principali dati societari
25,00%
18.500
1,5
80,11
15
N° contratti conclusi a dicembre 2010
Quantità nominale CER a dicembre 2010 (milioni di tCER)
% consegna ipotizzata
Quantità risk-adjusted CER a dicembre 2010 (milioni di tCER)
Valore portafoglio risk-adjusted a dicembre 2010 (milioni di euro)
17
2,4
58%
1,4
28
Descrizione attività. Joint venture elvetica costituita con quote paritetiche da Equiter, Sorgenia, Gruppo
Lucchini e Iride Mercato, è un veicolo specializzato nell'acquisto di crediti di emissione di anidride carbonica
(carbon assets). La start-up, operativa dal gennaio 2008, ha scadenza prefissata il 30 giugno 2013, in linea
con lo scadere degli accordi del Protocollo di Kyoto a dicembre 2012.
43
43
Relazione sulla gestione
Il business model di Gica è scomponibile in due fasi:
− acquisto con pagamento alla consegna di CERs (Certified Emission Reductions)2 derivanti da progetti
CDM - Clean Development Mechanism, uno dei meccanismi flessibili previsti dal Protocollo di Kyoto3,
tramite ERPA - Emission Reduction Purchase Agreement, stipulati con i proprietari o sviluppatori delle
iniziative;
− successiva vendita dei CERs sul mercato, fatta salva la prelazione all'acquisto riconosciuta ai soci
industriali nella loro veste di compliance buyers.
Eventi significativi. A fine 2010 Gica ha perfezionato 17 contratti di acquisto di CER per un portafoglio
totale risk-adjusted di 1,4 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Avendo concluso la fase di
investimento, nel corso del 2010, Gica si è dedicata al monitoraggio e alla gestione dei contratti acquisiti,
comprimendo al massimo i costi operativi mediante il taglio della rete commerciale internazionale (Cina e
Brasile) e il ridimensionamento della propria struttura operativa.
Sulla base degli scenari di prezzo ipotizzati recentemente dagli analisti, a dicembre 2010 il portafoglio riskadjusted della Società può essere considerato in-the-money, grazie ad una valutazione complessiva dei
contratti di circa 28 milioni di euro.
Va sottolineato che le stime degli analisti sono accomunate da una view rialzista, correlata alle aspettative
di ripresa del ciclo economico, all'inclusione di nuovi settori industriali nelle logiche di riduzione vincolante
di CO2 e alla prospettata diminuzione delle assegnazioni gratuite di diritti di emissione. Si prevede infatti
che nel 2011 il mercato mondiale dei carbon assets possa crescere del 15%, arrivando a registrare scambi
per 107 miliardi di euro a fronte dei 93 miliardi di euro del 2010 (stime Bloomberg New Energy Finance).
Ambienta SGR S.p.A.
Valori di bilancio 2010
Quota detenuta da E quiter
N° azioni
Valore della partecipazione (milioni di euro)
Valore per azione (euro)
Dividendo ordinario (euro)
Data ultimo s tacco
Dividend yield per E quiter (s u cos to s torico)
P rincipali dati societari
20,00%
3.000
0,3
100,00
-
Margine di intermediazione 2009 (milioni di euro)
R is ultato ges tione operativa 2009 (milioni di euro)
E bitda margin 2009 (%)
Utile netto 2009 (milioni di euro)
P atrimonio netto al 31.12.2009 (milioni di euro)
P os izione F inanziaria Netta al 31.12.2009 (milioni di euro)
5
0,5
9%
0,2
1
-3
Descrizione attività. Società di gestione del risparmio specializzata nel settore ambientale (energie
rinnovabili, tutela ambientale, risparmio energetico, biocarburanti).
Ambienta SGR ha costituito e gestisce il fondo di private equity Ambienta I (inizio operatività: 11 febbraio
2008), a cui Equiter partecipa in qualità di investitore.
Risultati economici. L'esercizio 2009 si è chiuso con un utile di 162 mila euro, in linea con quanto previsto
nel Business Plan presentato all'atto della costituzione della società, e in miglioramento rispetto alla perdita
maturata nel 2008 che scontava commissioni di gestione del Fondo Ambienta inferiori alle previsioni, a
causa del mancato raggiungimento del commitment prefissato.
Il periodo di sottoscrizione del Fondo Ambienta, proseguito fino ad agosto 2009, si è chiuso con una
raccolta complessiva di 217,5 milioni di euro, soglia che ha permesso alla società di gestione di raggiungere
l’equilibrio economico-finanziario. Grazie al risultato della raccolta del fondo, Ambienta ha infatti
conseguito nel 2009 ricavi caratteristici per 5,5 milioni di euro (2% del commitment) e ha potuto
sviluppare la piattaforma organizzativa indispensabile per l’investimento dei fondi raccolti, ampliando il
proprio team di gestione ed allargando l’Advisory Board che supporta l’attività sui mercati esteri.
Eventi significativi. Avendo superato i 200 milioni di euro di commitment, Ambienta I è il più grande fondo
di private equity dedicato al business ambientale in Europa.
2 1 CER = riduzione certificata di 1 Tonnellata di anidride carbonica (CO2)
3 Il Clean Development Mechanism (CDM) è uno dei meccanismi flessibili previsti dal Protocollo di Kyoto, che permette alle imprese
dei paesi industrializzati con vincoli di emissione di realizzare progetti di riduzione delle emissioni di gas serra nei paesi in via di
sviluppo (senza vincoli di emissione). Le emissioni evitate grazie alla realizzazione dei progetti generano crediti di emissioni o CERs
(Certified Emission Reductions) che possono essere utilizzati per l'osservanza degli impegni di riduzione assegnati (compliance),
oppure venduti sul mercato e/o accumulati (la bancabilità dei CERs è stabilita dal Protocollo di Kyoto fino al 2020).
44
44
Relazione sulla gestione
Ritenendo strategica la presenza sui mercati internazionali, in particolare quello statunitense, Ambienta ha
effettuato negli Stati Uniti un investimento nella New World Capital, nuova società di private equity
newyorkese lanciata da Goldman Sachs e General Electric Co e dedicata agli investimenti nel settore
dell’energia pulita e dell’efficienza energetica. L’investimento permetterà ad Ambienta di presidiare il
mercato Nord Americano con un partner locale.
Pedemontana Veneta S.p.A.
Valori di bilancio 2010
Quota detenuta da Equiter
N° azioni
Valore della partecipazione (milioni di euro)
Valore per azione (euro)
2,00%
240
0,12
500
Descrizione attività. Società di progetto, la cui compagine azionaria è composta da società concessionarie
autostradali, da soggetti di estrazione industriale e da investitori finanziari, dichiarata nel 2004 promotore
della realizzazione dell’omonima superstrada di connessione tra la A4 da Vicenza alla A27 nei pressi di
Treviso.
Risultati economici. L’esercizio 2009 si chiude con una perdita di euro 211.345 in peggioramento rispetto
al risultato dell'esercizio precedente a causa dell’aumento di alcuni costi per servizi e gli oneri finanziari
relativi all’apertura di credito.
Sui risultati della società pesa lo stato di non operatività e conseguentemente l’assenza di ricavi.
Eventi significativi. Il Consiglio di Stato nel marzo 2009 ha accolto in via definitiva il ricorso presentato
dalla cordata concorrente spagnola SIS in seguito all’esercizio del diritto di prelazione spettante a
Pedemontana Veneta che l’aveva sancita aggiudicataria dell’opera e titolare della concessione davanti al
TAR. Da quel momento la partecipata (nonché Impregilo in quanto capogruppo mandataria dell’RTI) ha
avviato un’ulteriore serie di contenziosi in diverse sedi giurisdizionali nella speranza di vedere riconosciute le
proprie ragioni, la maggior parte dei quali ancora pendenti. La partecipata ha comunque diritto a
richiedere un risarcimento che, ai sensi del codice dei contratti pubblici, spetta al promotore non risultato
aggiudicatario.
Intesa Sanpaolo Group Service S.c.p.A.
Valore di bilancio 2010
Quota detenuta da E quiter
N° azioni
Valore della partecipazione (milioni di euro)
Valore per azione (euro)
0,001%
4
0,01
2.500
Descrizione attività. Società consortile appositamente costituita nell’aprile 2009 da Intesa Sanpaolo al fine
di avvalersi del regime di esenzione IVA previsto dalla Legge Finanziaria 2008 per prestazioni di servizi di
carattere ausiliario effettuate da società consortili nei confronti dei consorziati.
Allo stato attuale, il capitale di IGS risulta sottoscritto dalle società del Gruppo Intesa Sanpaolo che si
avvalgono dei servizi immobiliari e informatici da essa prestati.
45
45
Relazione sulla gestione
Partecipazioni in fondi chiusi infrastrutturali
Fondo Città di Torino
Valori di bilancio 2010
Quota detenuta da E quiter
N° quote
Valore della partecipazione (milioni di euro)
Dati principali del Rendiconto
29%
20
10
Valore degli immobili al 30.09.2010 (milioni di euro)
NAV del F ondo al 30.09.2010 (milioni di euro)
NAV pro quota al 30.09.2010 (euro)
128
34
491.179
Descrizione attività. Fondo immobiliare chiuso di sviluppo, composto inizialmente da 19 immobili trasferiti
dal Comune di Torino a fine 2007, tramite un’operazione mista di apporto e vendita. Il Fondo, della durata
prevista di 5 anni, è partecipato da Comune di Torino (35%), Pirelli RE Netherlands (36%) ed Equiter (29%)
ed è gestito da Prelios SGR S.p.A. (ante ottobre 2010: Pirelli & C. Real Estate SGR S.p.A.).
Nel portafoglio del Fondo sono confluiti immobili di pregio situati nelle vie centrali di Torino (tra cui lo
storico Palazzo Ceppi in Via Arsenale angolo Corso Matteotti, l’edificio di Via Garibaldi angolo Via Botero
che fronteggia Palazzo Civico, la settecentesca Villa Moglia a Chieri), capannoni industriali e sette palazzine
del Villaggio Olimpico realizzato in occasione dei Giochi Invernali del 2006, per un totale di oltre 80.000
metri quadrati commerciali. Il portafoglio del Fondo comprendeva inizialmente anche Palazzo Villa in Piazza
San Carlo, venduto nel corso del 2009.
La strategia di valorizzazione pianificata dal Fondo prevede strategie di intervento differenziate in base alle
potenzialità di sviluppo di ciascun edificio, dal restauro conservativo alla realizzazione di progetti innovativi
anche sotto il profilo dell’eco-sostenibilità.
Il piano investimenti per le attività di valorizzazione del portafoglio è stimato in circa 100 milioni di euro.
Focus sulla gestione. Al 30 settembre 2010 il Fondo Città di Torino presenta un net asset value di 34
milioni di euro, con un decremento dell’1,8% rispetto al valore iniziale di collocamento.
Nel mese di febbraio 2010 a Torino, in occasione dell’inizio del restauro di Palazzo Ceppi, è stato
presentato alla stampa e al pubblico il piano di sviluppo e riqualificazione dell'intero portafoglio
immobiliare, nell’ottica di dare maggiore visibilità all’iniziativa.
Nel corso del 2010, si è proceduto inoltre alla vendita di alcuni degli assets per i quali era stata prevista la
cessione nello stato di fatto: l’immobile sito in Strada Basilica di Superga e l’unità immobiliare di Via
Bogino.
Infine, è stata avviata la vendita delle unità immobiliari che saranno ricavate all’interno di Palazzo Ceppi una
volta terminata la ristrutturazione in atto.
Fondo Ambienta I
Valori di bilancio 2010
Quota detenuta
N° quote
Valore della partecipazione (milioni di euro)
Dati principali del Rendiconto
9,20%
400
9
Valore degli as s ets al 31.12.2010 (milioni di euro)
NAV del F ondo al 31.12.10 (milioni di euro)
NAV pro quota al 31.12.2010 (milioni di euro)
71
78
17.955
Descrizione attività. Fondo italiano di investimento di tipo chiuso riservato ad investitori qualificati. Il
Fondo, operativo dal febbraio 2008, si pone l’obiettivo di utilizzare il capitale raccolto per sostenere la
crescita di aziende o progetti, soprattutto europei e italiani, basati su tecnologie ambientali già consolidate.
Attualmente è il più grande fondo di private equity dedicato al business ambientale in Europa.
Focus sulla gestione. Nel corso dell’esercizio 2010, il Fondo ha perfezionato due nuovi investimenti.
Nel mese di maggio 2010 il Fondo Ambienta I ha acquisito una partecipazione di maggioranza in una
società attiva nella produzione e commercializzazione di caldaie a pellet e a legna per il riscaldamento
46
46
Relazione sulla gestione
residenziale. L’investimento è stato realizzato attraverso un’operazione di leveraged buy-out, che ha
portato il Fondo a detenere il 60% del capitale della Società.
Nel mese di giugno 2010 il Fondo ha investito in una società leader nel settore del raffreddamento
industriale, attraverso Ambienta I Cooling Technology S.r.l., società veicolo appositamente costituita e
totalmente detenuta dal Fondo.
A fine 2010, il portafoglio del fondo risulta investito in 6 società operanti nel comparto ambientale, per un
importo complessivo di 71 milioni di euro.
Espirito Santo Infrastructure Fund I
Valori di bilancio 2010
Quota detenuta
N° quote
Valore della partecipazione (milioni di euro)
Dati principali del Rendiconto
15,70%
15.000
7
Valore degli as s ets al 30.09.2010 (milioni di euro)
NAV del F ondo al 30.09.2010 (milioni di euro)
NAV pro quota al 30.09.2010 (milioni di euro)
39,5
41,1
444
Descrizione attività. Fondo di private equity di diritto portoghese avviato nel 2007 e gestito da Espirito
Santo Capital. Investe in società concessionarie di progetti infrastrutturali in PPP, prevalentemente
greenfield, nel settore dei trasporti, dell'edilizia pubblica e dell'energia rinnovabile.
I progetti sono prevalentemente localizzati nella penisola iberica, ma il fondo sta esaminando possibilità di
sviluppo anche in Francia, Polonia e Italia.
Focus sulla gestione. Al 30 settembre 2010 il fondo presenta un portafoglio investimenti costituito da sei
progetti con un fair market value complessivo di 39 milioni di euro. Il capitale investito è suddiviso
pressoché pariteticamente tra il settore dell’energia rinnovabile (partecipazioni in 2 società produttrici di
energia da fonte eolica) e il settore dei trasporti, con una quota di minoranza acquisita nel capitale del
quarto operatore europeo del settore parcheggi.
Nel 2010 sono state approvate due distribuzioni degli incassi derivanti rimborsi parziali del prestito
concesso da Esif ad un veicolo partecipato, a seguito della quale il valore nominale delle quote sottoscritte
è passato da 970 euro a 934 euro.
Henderson PFI Secondary Fund L.P.
Valori di bilancio 2010
Quota detenuta
N° quote
Valore della partecipazione (milioni di euro)
Dati principali del Rendiconto
1,52%
6
Valore degli as s ets al 30.09.2010 (milioni di euro)
NAV del F ondo al 30.09.2010 (milioni di euro)
NAV pro quota (1% del fondo) al 30.09.2010 (euro)
346
404
4.036.000
Descrizione attività. Fondo chiuso che investe nel capitale di rischio di società concessionarie di progetti
infrastrutturali realizzati in project finance e dislocate principalmente nel Regno Unito e Europa.
Focus sulla gestione. Il Quarterly Report al 30 settembre 2010 evidenzia un net asset value del Fondo
sostanzialmente in linea con il valore nominale in sterline.
Nel novembre 2010, la società John Laing, titolare dei progetti gestiti dal fondo, ha collocato sul mercato
un nuovo fondo infrastrutturale (John Laing Infrastructure Fund – JFL I), con committment pari a 270
milioni di sterline e un portafoglio assets inizialmente costituito da progetti PFI conferiti dai fondi
Henderson PFI Secondary Fund L.P. I e II.
In particolare, Fund I ha incassato, a fronte del conferimento di 16 progetti PFI, un ammontare prossimo a
110 milioni di sterline e quote del nuovo fondo corrispondenti al 25% del valore pattuito.
47
47
Relazione sulla gestione
Fondo PPP Italia
Valori di bilancio 2010
Quota detenuta
N° quote
Valore della partecipazione (milioni di euro)
Dati principali del Rendiconto
12,21%
296
6
Valore degli as s ets al 30.09.2010 (milioni di euro)
NAV del F ondo al 30.09.2010 (milioni di euro)
NAV pro quota al 30.09.2010 (euro)
19
21
8.603
Descrizione attività. Primo fondo chiuso di diritto italiano dedicato al partenariato pubblico-privato, nato
dalla collaborazione tra EQUITER (advisor) e Fondaco Sgr (gestore), ha come obiettivo la creazione di un
portafoglio diversificato di partecipazioni in società intestatarie di concessioni di costruzione e gestione di
infrastrutture pubbliche, in progetti e reti infrastrutturali di società di servizi pubblici locali (elettricità, gas,
acqua, rifiuti) e in società attive nel settore delle energie rinnovabili (queste ultime come da modifica al
Regolamento del fondo approvata da Banca d’Italia il 27 marzo 2009).
Focus sulla gestione. Nel 2010 il fondo ha effettuato nuovi investimenti per oltre 30 milioni di euro in 7
progetti, di cui 5 relativi alla produzione di energia fotovoltaica in Sicilia, Puglia, Veneto e Lazio e due
riguardanti operazioni di partenariato pubblico-privato nel settore sanità e impiantistica.
Tra gli investimenti perfezionati nel settore fotovoltaico si segnala, in particolare, l’acquisizione di una
quota del 24% nella Sunray Italy Holding Tre S.r.l, società che ha costruito a Montalto di Castro il più
grande impianto fotovoltaico sinora realizzato in Italia.
A fine dicembre 2010 il portafoglio investimenti del fondo ammonta a circa 40 milioni di euro, cui si
aggiungono impegni per ulteriori 17 milioni di euro, raggiungendo complessivamente il 57% del
commitment disponibile per investimenti.
48
48
Relazione sulla gestione
Prospetti riclassificati e sintesi dei risultati
economici e dei dati patrimoniali del 2010
Prospetti riclassificati
Conto economico
Voci
2010
2009
(milioni di euro)
variazioni
assolute
%
Interessi netti
0,7
1,0
-0,3
-33%
Commissioni nette
1,6
1,6
0,1
+4%
Dividendi
4,7
4,9
-0,2
-4%
-
-
-
Utile/perdita della ces s ione di attività finanziarie
0,9
12,8
-11,9
-93%
Altri oneri/proventi di ges tione
0,2
0,2
0,0
+10%
P roventi operativi netti
8,1
20,5
-12,4
-60%
S pes e amminis trative
-3,5
-3,7
0,2
-5%
a) s pes e per il pers onale
-2,7
-2,9
0,2
-6%
b) altre s pes e amminis trative
-0,8
-0,9
0,0
-1%
R ettifiche di valore s u attività materiali
-0,0
-0,0
0,0
-67%
R is ultato netto delle attività di negoziazione e copertura
4,6
16,7
-12,2
-73%
Accantonamento netto fondi per ris chi e oneri
-0,0
-0,0
0,0
-38%
R ettifiche di valore per deterioramento
-0,7
-10,4
9,7
-93%
Risultato della gestione operativa
Risultato dell'attività corrente al lordo delle imposte
Impos te s ul reddito dell'es ercizio
Risultato netto
3,8
6,3
-2,5
-39%
-0,0
0,2
-0,3
-102%
3,8
6,5
-2,7
-42%
49
49
Relazione sulla gestione
Stato patrimoniale
Attività
P ortafoglio partecipativo, di cui:
- Attività finanziarie disponibili per la vendita
Iren S .p.A. (ex Iride S .p.A.)
HE R A S .p.A.
31.12.2010
31.12.2009
(milioni di euro)
variazioni
assolute
%
275,2
226,9
48,3
+21%
89,3
165,5
-76,1
-46%
-
38,6
-38,6
n.s .
16,5
17,3
-0,7
-4%
Acegas - AP S S .p.A.
7,3
8,0
-0,7
-9%
Acque P otabili S .p.A.
4,5
6,3
-1,8
-28%
-
50,6
-50,6
n.s .
+108%
Autos trada B res cia Verona Vicenza P adova S .p.A.
E nerpoint S .p.A.
11,2
5,4
5,8
Iris - Is ontina R eti Integrate e S ervizi S .p.A.
7,6
7,8
-0,2
-2%
Autovie Venete S .p.A.
4,1
4,1
-
+0%
P edemontana Veneta S .p.A.
0,1
0,1
-
+0%
-
0,2
-0,2
-100%
F ondo Città di Torino
9,8
10,5
-0,6
-6%
F ondo Ambienta I
9,4
4,0
5,4
+136%
E s pirito S anto Infras tructure F und I
6,7
5,5
1,2
+22%
Henders on P F I S econdary F und L .P .
6,1
5,4
0,7
+14%
F ondo P P P Italia
6,0
1,8
4,2
+231%
- P artecipazioni
185,8
61,4
S erenis s ima S GR S .p.A.
124,4
+203%
-
48,0
n.s .
47,9
-
47,9
n.s .
45,1
18,3
26,8
+147%
Aeroporti Holding S .r.l.
20,7
20,7
-
+0%
S agat S .p.A.
Autos trada B S -P D S .p.A.
48,0
Iren S .p.A. (ex Iride S .p.A.)
Autos trada P edemontana L ombarda S .p.A.
17,6
17,6
-
+0%
E nerpoint E nergy S .r.l.
4,7
3,0
1,7
+56%
Gica - Green Initiative Carbon As s ets S .A.
1,5
1,4
0,1
+5%
Ambienta S GR S .p.A.
0,3
0,3
-
+0%
Intes a S anpaolo Group S ervices S .c.p.a.
0,0
0,0
-
+0%
70,1
72,4
-2,3
-3%
-
5,0
-5,0
-100%
-
0,0
-0,0
-100%
2,1
2,2
-0,1
-3%
C assa e crediti verso banche
Attività finanziarie di negoziazione
Attività materiali e immateriali
Attività fiscali
Altre attività
Totale Attività
P assività
1,5
0,7
0,9
+131%
348,9
307,1
41,8
+14%
31.12.2010
31.12.2009
variazioni
assolute
%
P assività fiscali
1,3
0,9
0,3
+35%
Altre passività
1,3
1,3
-0,0
-2%
F ondi
0,8
0,8
-0,0
-6%
P atrimonio Netto
345,5
304,0
41,5
+14%
Capitale s ociale
150,0
150,0
-
+0%
R is erva F air Value
Altre ris erve
R is ultato di periodo
Totale P assività
50
50
6,8
-4,1
10,9
-268%
184,9
151,5
33,4
+22%
3,8
6,5
-2,7
-42%
348,9
307,1
41,8
+14%
Relazione sulla gestione
Sintesi dei risultati dell’esercizio
Si illustrano di seguito i dettagli della consistenza e della dinamica delle risultanze economiche dell’esercizio
2010. L’analisi grafica viene condotta in comparazione ai dati relativi agli esercizi 2008 e 2009.
Gli interessi netti per 0,7 milioni di euro, derivanti dagli investimenti in time deposit presso Intesa
Sanpaolo, hanno evidenziato una riduzione rispetto all’esercizio precedente. La dinamica dei tassi di
interesse nell’esercizio ha infatti determinato una significativa riduzione dei rendimenti e quindi una
contrazione del margine da interessi. Complessivamente la liquidità investita ha determinato una redditività
dello 0,89%
0,89%, superiore di 30 bps rispetto al tasso benchmark euribor 1 mese (media anno 2010: 0,58%).
Interessi attivi e rendimento della gestione finanziaria
Interessi netti (milioni di euro)
Rendimento della gestione finanziaria (%)
4,7%
2,2
2,2%
0,9%
1,0
0,7
2008
2009
2010
Le commissioni nette,
nette pari a 1,6 milioni di euro e principalmente costituite dalle fees per l’attività di
advisory svolta per il Fondo PPP Italia, risultano in linea con il 2009.
I proventi operativi netti a fine 2010 ammontano a 8,1 milioni di euro, in decremento incremento rispetto
al risultato del 2009 nel quale peraltro aveva inciso la significativa plusvalenza (10 milioni di euro) derivante
dalla cessione di Transdev.
A tale risultato hanno contribuito:
− i dividendi da partecipate per 4,7 milioni di euro,
− il margine da interessi per 0,7 milioni di euro e le commissioni nette per 1,6 milioni di euro sopra
descritti,
− la plusvalenza derivante dalla cessione totale dell’investimento in Serenissima SGR per 0,9 milioni di euro,
− altri proventi netti da attività non caratteristiche per 0,2 milioni di euro.
Proventi operativi netti e rendimento dell'attivo investito
Proventi operativi netti (milioni di euro)
Rendimento dell'attivo investito (%)
20,5
10,0
7,3%
3,6%
2008
8,1
2,7%
2009
2010
51
51
Relazione sulla gestione
Dividendi e dividend yield
Dividendi (milioni di euro)
Dividend yield (%)
4,9
4,9
4,7
2,4%
2008
2,0%
2009
2,1%
2010
Plusvalenze da cessione
Plusvalenze da cessione (milioni di euro)
Incidenza sui Proventi operativi netti (%)
12,8
62,8%
8%
0,8
0,9
2008
2009
11,3%
2010
Il risultato
risultato della gestione operativa,
operativa pari a 4,6 milioni di euro, sconta spese di funzionamento per 3,5
milioni di euro, in decremento rispetto al 2009 (-5%).
Tra le spese di funzionamento la voce principale è quella delle spese per il personale pari ad 2,7 milioni di
euro, in diminuzione rispetto al precedente esercizio (-6%), a fronte di altre spese amministrative per 0,8
milioni di euro in decremento dell’1% rispetto al 2009.
Il risultato dell’attività corrente al lordo delle imposte di 3,8 milioni di euro è influenzato dall’effetto
negativo della svalutazione del portafoglio quotato, rilevata per 0,7 milioni di euro su Acegas–APS S.p.A.
L'impairment su Acegas-APS è risultato essere la sola svalutazione dell'esercizio, con un'incidenza
assolutamente immateriale se rapportata al valore di carico dell'intero portafoglio.
52
52
Relazione sulla gestione
Rettifiche di valore e incidenza sul portafoglio
Rettifiche di valore (milioni di euro)
Incidenza sul valore di carico di portafoglio (%)
10,4
10,2
5,0%
4,3%
0,3%
2008
2009
0,7
2010
Il risultato netto dell’esercizio si giova di un saldo netto per imposte sul reddito dell’esercizio pressoché pari
a zero. L’importo, calcolato nel rispetto della normativa IRES ed IRAP vigente, è determinato dal saldo netto
IRAP e IRES.
Il bilancio di Equiter al 31 dicembre 2010 si chiude quindi con un risultato netto di 3,8 milioni di euro.
Utile netto e ROE
Utile netto (milioni di euro)
ROE (%)
6,5
3,8
2,2%
1,2%
-1,5%
-3,9
2008
2009
2010
53
53
Relazione sulla gestione
Principali grandezze patrimoniali
La situazione patrimoniale presenta un totale dell’attivo di 348 milioni di euro, sostanzialmente
corrispondente ai seguenti attivi fruttiferi:
− investimenti partecipativi per 275 milioni di euro
− investimenti di liquidità per 70 milioni di euro.
Investimenti partecipativi e incidenza sul totale attivo
Investimenti partecipativi (milioni di euro)
Incidenza sul totale attivo (%)
80%
73,9%
78,9%
275,2
226,9
208,7
2008
2009
2010
Liquidità e incidenza sul totale attivo
Liquidità (milioni di euro)
Incidenza sul totale attivo (%)
77,4
49,2
70,1
25,2%
20,1%
19%
2008
2009
2010
Le voci residuali dell’attivo sono rappresentate da:
- attività per imposte anticipate, costituite dalla fiscalità latente sulle svalutazioni delle attività finanziarie
disponibili per la vendita, appostate anche in bilanci precedenti, per 2 milioni di euro,
- il credito verso la partecipata Autostrada Brescia - Padova in relazione al dividendo di 0,6 milioni di euro
deliberato a fine 2010 e non ancora incassato,
- crediti per dilazioni di pagamento per 0,3 milioni di euro
- posizioni in essere verso la Capogruppo per crediti di imposta per 0,3 milioni di euro (a seguito
dell’adesione al consolidato fiscale) e altri crediti di imposta relativi a liquidazioni di partecipazioni
avvenute in anni precedenti per 166 mila euro.
Tra le passività, complessivamente pari a 3 milioni di euro, sono comprese, quali poste di maggior rilievo:
- passività fiscali differite per 870 mila euro
- fondi di accantonamento per il trattamento di fine rapporto e per altri regimi di quiescenza del personale
per 786 mila euro
- debiti verso Intesa Sanpaolo e altre società del Gruppo per il rimborso degli oneri del personale
comandato per 670 mila euro
- debiti verso fornitori per 270 mila euro.
54
54
Relazione sulla gestione
Il patrimonio netto di Equiter al 31 dicembre 2010 risulta pari a 345,5 milioni di euro, comprensivo delle
riserve di valutazione al fair value di 7 milioni di euro.
Riserva Fair Value e incidenza sul portafoglio
Riserva Fair Value (milioni di euro)
Incidenza sul valore del portafoglio (%)
2,5%
-1,8%
6,8
-4,1
-11,6%
-24,2
2008
2009
2010
La movimentazione del patrimonio netto nel corso dell’esercizio è sintetizzata nella tabella seguente:
(milioni di euro)
P atrimonio netto al 31 dicembre 2009
304,0
Decrementi
- Dividendi
-
Incrementi
- R is ultato del periodo
- Vers amenti in c/capitale da s ocio unico
- Variazione netta ris erva da valutazione
P atrimonio netto al 31 dicembre 2010
3,8
26,8
10,9
345,5
55
55
Relazione sulla gestione
Risorse, struttura organizzativa e compliance
Sotto il profilo della regolamentazione interna, nel corso del 2010 la Società ha assicurato un costante
aggiornamento della normativa interna agli standard operativi, deontologici e di sicurezza del Gruppo
Intesa Sanpaolo.
In particolare, il manuale delle procedure aziendali è stato opportunamente rivisto e aggiornato nella
sezione relativa alla procedura contabile-amministrativa, in coerenza con la vigente struttura di EQUITER e
con i contratti di outsourcing in essere, e nella sezione relativa alla gestione della liquidità, in riferimento
alla intervenuta modalità di gestione accentrata della liquidità della Società presso la Capogruppo.
Inoltre EQUITER ha provveduto a recepire il nuovo Regolamento di Gruppo per le operazioni con parti
correlate, adottato dai competenti organi di Intesa Sanpaolo in attuazione della Delibera CONSOB n.
17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche.
Si segnala che il Documento Programmatico sulla Sicurezza (DPS), inizialmente approvato nel 2005 e
periodicamente aggiornato verrà rivisto entro i termini di legge del marzo 2011.
Sotto il profilo dell’organizzazione interna dal mese di dicembre 2010 la Società ha ulteriormente
rafforzato il presidio delle attività sull’estero anche in prospettiva di un loro ulteriore sviluppo nei settori di
investimento già di elezione della Società (energia e infrastrutture).
56
56
Relazione sulla gestione
Altre informazioni
La Società fa parte del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, è totalmente controllata dalla società
Capogruppo Intesa Sanpaolo S.p.A. ed è soggetta all’attività di direzione e coordinamento di quest’ultima.
Equiter non ha svolto attività di ricerca e sviluppo né ha effettuato nell’esercizio, direttamente o per il
tramite di società fiduciaria o per interposta persona, acquisti o vendite di azioni proprie o della
Capogruppo.
Con quest’ultima la Società ha intrattenuto nell’esercizio 2010 rapporti di conto corrente e depositi a breve
termine.
Gran parte delle funzioni amministrative e di supporto organizzativo sono gestite in outsourcing ricorrendo
a servizi offerti dalla Capogruppo o dalla società collegata Intesa Sanpaolo Group Services S.c.p.A. In
particolare Intesa Sanpaolo ha curato il coordinamento e il controllo dei flussi informativi relativi alla
gestione amministrativo-contabile e l’amministrazione del personale oltre che garantito il supporto al
controllo di gestione e al risk management, mentre il Consorzio IGS ha curato la gestione dell’information
technology e la gestione tecnico immobiliare.
La Società si avvale di personale distaccato dalla Capogruppo e da IGS.
Equiter aderisce inoltre al regime di tassazione di Gruppo noto come “consolidato fiscale nazionale” ai
sensi degli artt. 117 e ss. del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (Decreto Legislativo 917/1986).
Le operazioni della Società con la Capogruppo Intesa Sanpaolo e le sue controllate sono state poste in
essere nel rispetto delle disposizioni di legge e regolamentari nonché sulla base di valutazioni di reciproca
convenienza economica.
In particolare, nell’ambito dell’attività caratteristica illustrata in precedenza, sono state poste in essere nel
corso del 2010 le seguenti operazioni con parti correlate:
− adesione agli aumenti di capitale deliberati dalla società collegata Autostrada Pedemontana Lombarda
S.p.A., mediante versamento di complessivi 26,8 milioni di euro, effettuati nei mesi da aprile a novembre;
− sottoscrizione degli aumenti di capitale sociale della società a controllo congiunto Enerpoint Energy S.r.l.,
effettuati a marzo e aprile, per 1,7 milioni di euro;
− sottoscrizione dell’aumento di capitale della società a controllo congiunto GICA S.A., deliberato nel mese
di aprile, per 70 mila euro circa;
I rapporti patrimoniali ed economici, escludendo i dividendi e le partecipazioni, in essere al 31 dicembre
2010 tra la Società e le altre imprese del Gruppo Sanpaolo, come definito dagli artt. 4, c. 2 lett. b) e 25 del
Decreto Legislativo 87/92 sono indicati nella seguente tabella:
Attivo
Intes a S anpaolo S .p.A.
70,5
Intes a S anpaolo Group S ervices
P roventi
0,8
0,7
0,1
B anco Napoli
Totale
P assivo
11,9
1,4
0,2
11
70,5
(milioni di euro)
Oneri
11
0,7
12,6
57
57
Relazione sulla gestione
Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura
dell’esercizio
Nel mese di gennaio del 2011 Equiter, a seguito del richiamo effettuato per il riconoscimento delle
commissioni di gestione, ha provveduto a versare circa 117 mila euro al Fondo PPP Italia, portando
l’investimento complessivo a 6 milioni di euro, pari al 41,4% del commitment complessivo.
Analogamente, a febbraio 2011, sono stati versati 800.000 euro richiamati dal Fondo Ambienta I. Allo
stato attuale l’investimento nel fondo ammonta a 9 milioni di euro e corrisponde al 45% del commitment
totale.
58
58
Relazione sulla gestione
Proposta di destinazione dell’utile di esercizio
Il bilancio che viene sottoposto all’approvazione dell’Assemblea presenta un utile di esercizio di 3.811.457
euro che si propone di destinare come segue:
(euro)
As s egnazione del 5% dell'utile d'es ercizio alla R is erva legale ai s ens i dell'art. 22 dello S tatuto
190.573
As s egnazione del res iduo utile alla R is erva Utili portati a nuovo
3.620.884
In caso di approvazione di tale proposta il patrimonio netto della Società risulterà così formato:
P atrimonio netto
Capitale s ociale
R is erva legale
R is erva di valutazione
Bilancio 2010
(milioni di euro)
Variazione per destinazione dell'utile C apitale e riserve dopo la destinazione
d'esercizio 2010
dell'utile
150,0
18,9
150,0
0,2
19,1
6,8
6,8
Altre ris erve
166,0
3,6
169,6
Totale
341,7
3,8
345,5
Torino, 2 marzo 2011
Il Consiglio di Amministrazione
59
59
60
60
Relazione del Collegio sindacale
61
61
62
62
63
63
64
64
65
65
66
66
67
67
68
68
69
69
70
70
Relazione della Società di revisione
71
71
72
72
Prospetti di bilancio
73
73
Prospetti di bilancio
Stato patrimoniale
(euro)
Voci dell'attivo
31.12.2010
31.12.2009
variazioni
assolute
10. Cas s a e dis ponibilità liquide
249
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
-
30. Attività finanziarie valutate al fair value
-
40. Attività finanziarie dis ponibili per la vendita
50. Attività finanziarie detenute s ino alla s cadenza
60. Crediti
70. Derivati di copertura
80. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)
90. P artecipazioni
89.346.397
70.127.153
185.806.414
186
63
+34%
4.994.400
(4.994.400)
-100%
-76.135.141
-46%
-2.315.635
-3%
61.382.384
124.424.030
+203%
-890
-100%
165.481.538
72.442.788
-
100. Attività materiali
-
890
110. Attività immateriali
-
-
120. Attività fis cali
a) correnti
b) anticipate
130. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dis mis s ione
140. Altre Attività
Totale dell'attivo
74
74
%
2.113.083
2.173.987
-60.904
-3%
478.382
25.094
453.288
n.s .
1.634.701
2.148.893
-514.192
-24%
-
-
1.543.457
669.323
874.134
+131%
348.936.753
307.145.496
41.791.257
+14%
Prospetti di bilancio
Stato patrimoniale
(euro)
Voci del passivo e del patrimonio netto
31.12.2010
31.12.2009
variazioni
assolute
10. Debiti
-
-
20. T itoli in circolazione
-
-
30. P as s ività finanziarie di negoziazione
-
-
40. P as s ività finanziarie valutate al fair value
-
-
50. Derivati di copertura
-
-
60. Adeguamento di valore delle pas s ività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)
-
-
70. P as s ività fis cali
%
1.274.160
945.277
328.883
+35%
a) correnti
1.234
354.443
-353.209
-100%
b) differite
1.272.926
590.834
682.092
+115%
80. P as s ività as s ociate ad attività in via di dis mis s ione
90. Altre pas s ività
100. T rattamento di fine rapporto di lavoro s ubordinato
110. F ondi per ris chi e oneri:
a) quies cienza e obblighi s imili
b) altri fondi
120. Capitale
-
-
1.322.869
1.349.341
-26.472
-2%
86.899
90.331
-3.432
-4%
708.743
753.449
-44.706
-6%
661.552
679.552
47.191
73.897
-26.706
-36%
150.000.000
150.000.000
0
+0%
130. Azioni proprie (-)
-
-
140. S trumenti di capitale
-
-
150. S ovrapprezzi di emis s ione
160. R is erve
-3%
-
-
184.888.991
151.535.180
33.353.811
+22%
170. R is erva da valutazione
6.843.633
-4.069.894
10.913.527
-268%
180. Utile (P erdita) d'es ercizio
3.811.457
6.541.812
-2.730.355
-42%
348.936.753
307.145.496
41.791.257
+14%
Totale del passivo e del patrimonio netto
75
75
Prospetti di bilancio
Conto economico
(euro)
2010
10. Interes s i attivi e proventi as s imilati
20. Interes s i pas s ivi e oneri as s imilati
Margine di interesse
30. Commis s ioni attive
40. Commis s ioni pas s ive
C ommissioni nette
50. Dividendi e proventi s imili
655.415
80. R is ultato netto delle attività e delle pas s ività finanziarie valutate al fair value
90. Utile (perdita) da ces s ione o riacquis to di:
a) attività finanziarie
907.891
variazioni
assolute
%
-252.476
-28%
-2.718
-139
-2.579
n.s .
652.697
907.752
-255.055
-28%
1.628.151
1.568.500
59.651
+4%
-1.244
-967
-277
+29%
1.626.907
1.567.533
59.374
+4%
4.687.674
4.588.056
99.618
+2%
6
61.500
-61.494
n.s .
60. R is ultato netto dell'attività di negoziazione
70. R is ultato netto dell'attività di copertura
2009
-
-
917.740
12.841.404
-11.923.664
-93%
917.740
12.841.404
-11.923.664
-93%
7.885.023
19.966.245
-12.081.221
-61%
b) pas s ività finanziarie
Margine di intermediazione
100. R ettifiche di valore nette per deterioramento di:
a) attività finanziarie
-741.788
-10.411.894
9.670.107
-93%
-741.788
-10.411.894
9.670.107
-93%
-3.531.658
-3.719.045
187.387
-5%
-2.682.019
-2.860.915
178.896
-6%
-849.639
-858.130
8.491
-1,0%
-890
-2.669
1.780
-67%
11.253
-38%
d) altre operazioni finanziarie
110. S pes e amminis trative:
a) s pes e per il pers onale
b) altre s pes e amminis trative
120. R ettifiche/ripres e di valore nette s u attività materiali
130. R ettifiche/ripres e di valore nette s u attività immateriali
140. R is ultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali
150. Accantonamenti netti ai fondi per ris chi e oneri
160. Altri proventi e oneri di ges tione
R isultato della gestione operativa
-18.643
-29.896
223.544
492.542
-268.998
-55%
3.815.590
6.295.283
-2.479.693
-39%
170. Utili (perdite) delle partecipazioni
-
-
180. Utili (perdite) da ces s ione inves timenti
-
-
Utile (perdita) dell'attività corrente al lordo delle imposte
190. Impos te s ul reddito dell'es ercizio dell'operatività corrente
Utile (perdita) dell'attività corrente al netto delle imposte
3.815.590
6.295.283
-2.479.693
-39%
-4.134
246.529
-250.663
-102%
3.811.457
6.541.812
-2.730.355
-42%
3.811.457
6.541.812
-2.730.355
-42%
200. Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dis mis s ione al netto delle impos te
Utile (perdita) d'esercizio
76
76
Prospetti di bilancio
Prospetto della redditività complessiva
10.
Utile (P erdita) d'es ercizio
31.12.2010
(euro)
31.12.2009
3.811.457
6.541.812
Altre componenti reddituali al netto delle impos te
20.
Attività finanziarie dis ponibili per la vendita
10.874.108
20.169.020
30.
Attività materiali
0
0
40.
Attività immateriali
0
0
50.
Copertura di inves timenti es teri
0
0
60.
Copertura dei flus s i finanziari
0
0
70.
Differenze di cambio
0
0
80.
Attività non correnti in via di dis mis s ione
90.
Utili (P erdite) attuariali s u piani a benefici definiti
100.
Quota delle ris erve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
110.
120.
0
0
39.419
8.103
0
0
T otale altre componenti reddituali al netto delle impos te
10.913.527
20.177.123
R eddività complessiva (Voce 10+110)
14.724.984
26.718.935
77
77
Prospetti di bilancio
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31 dicembre 2010
(euro)
Modifica
saldi di
apertura
E sistenze al
31.12.2009
Capitale
Allocazione risultato esercizio
precedente
E sistenze
all'1.1.2010
Variazioni dell'esercizio
Operazioni s ul patrimonio netto
Dividendi
e altre
destinazioni
R iserve
R edditività
complessiva
esercizio
al 31.12.2010
Variazioni
di riserve
E missione
nuove azioni
Acquisto
azioni
proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
Variazioni
strumenti
di capitale
Altre
variazioni
P atrimonio netto
al 31.12.2010
150.000.000
150.000.000
-
150.000.000
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
184.888.992
S ov rapprezzo emis s ioni
R is erv e:
151.535.180
-
151.535.180
6.541.812
-
-
-
-
-
-
26.812.000
-
a) di utili
92.853.123
-
92.853.123
6.541.812
-
-
-
-
-
-
-
-
99.394.935
b) altre
58.682.057
-
58.682.057
-
-
-
-
-
-
-
26.812.000
-
85.494.057
-4.069.894
-
-4.069.894
-
-
-
-
-
-
-
-
10.913.527
6.843.633
S trumenti di c apitale
R is erv a da valutazione
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Azioni proprie
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
R is ultato dell'es ercizio
P atrimonio netto
6.541.812
-
6.541.812
-6.541.812
-
-
-
-
-
-
-
3.811.457
3.811.457
304.007.098
-
304.007.098
-
-
-
-
-
-
-
26.812.000
14.724.984
345.544.082
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31 dicembre 2009
(euro)
Modifica
saldi di
apertura
Esistenze al
31.12.2008
Capit ale
Sov rapprez z o emissioni
Allocazione risultato
esercizio precedente
150.000.000
Esistenze
all'1.1.2009
-
Redditività
complessiva
esercizio
al 31.12.2009
Ope ra zio ni s ul pa t rimo nio ne t t o
Dividendi
e altre
destinazioni
Riserve
150.000.000
Variazioni dell'esercizio
V a ria zio ni
di ris e rv e
Emissio ne
nuo ve
azio ni
A cquisto
azio ni
pro prie
Distribuzio ne
strao rdinaria
dividendi
Variazio ni
strumenti
di capitale
A ltre
variazio ni
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Patrimonio
netto al
31.12.2009
150.000.000
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Riserv e:
137.205.155
-
137.205.155
-3.909.975
-
-
-
-
-
-
18.240.000
-
151.535.180
a) di utili
96.763.098
-
96.763.098
-3.909.975
-
-
-
-
-
-
-
-
92.853.123
b) altre
40.442.057
-
40.442.057
-
-
-
-
-
-
-
18.240.000
-
58.682.057
Riserv a da v alut az ione
-24.247.017
-
-24.247.017
-
-
-
-
-
-
-
-
20.177.123
- 4.069.894
St rument i di c apit ale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A z ioni proprie
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-3.909.975
-
-3.909.975
3.909.975
-
-
-
-
-
-
-
6.541.812
6.541.812
259. 048. 163
-
259.048.163
-
-
-
-
-
-
- 18. 240. 000
26. 718. 935
304.007.098
Risult at o dell'eserc iz io
Pat rimonio net t o
78
78
Prospetti di bilancio
Rendiconto finanziario
(euro)
ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione
- interessi attivi e proventi assimilati
- interessi passivi e oneri assimilati
- dividendi e proventi assimilati
- commissioni attive
- commissioni passive
- spese per il personale
- altri costi
- altri ricavi
- imposte
2. Liquidità generata dalla riduzione delle attività finanziarie
- attività finanziarie detenute per la negoziazione
- attività finanziarie al fair value
- attività finanziarie disponibili per la vendita
- crediti
- altre attività
3. Liquidità assorbita dall'incremento delle attività finanziarie
- attività finanziarie detenute per la negoziazione
- attività finanziarie al fair value
- attività finanziarie disponibili per la vendita
- crediti
- altre attività
4. Liquidità generata dall'incremento delle passività finanziarie
- debiti
- titoli in circolazione
- passività finanziarie di negoziazione
- passività finanziarie al fair value
- altre passività
5. Liquidità assorbita dal rimborso/riacquisto delle passività finanziarie
- debiti
- titoli in circolazione
- passività finanziarie di negoziazione
- passività finanziarie al fair value
- altre passività
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa
31.12.2010
31.12.2009
3.646.026
655.415
-2.718
4.687.674
1.628.151
-1.244
-2.676.628
-868.336
223.546
166
8.747.884
4.994.406
3.753.478
-8.804.184
-7.476.762
-1.327.422
-381.457
-381.457
3.208.269
3.154.614
907.891
-139
4.588.056
1.568.500
-967
-2.855.614
-858.130
492.542
-687.525
28.249.307
27.943.556
305.751
-26.756.815
-4.932.900
-21.823.915
399.196
399.196
5.046.302
-28.582.363
-28.582.363
-28.582.363
-21.856.809
-21.856.809
-21.856.809
26.812.000
26.812.000
18.240.000
18.240.000
1.437.906
1.429.493
ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
Liquidità generata dal decremento di
- partecipazioni
- attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- attività materiali
- attività immateriali
- altre attività
2. Liquidità assorbita dall'incremento di
- partecipazioni
- attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- attività materiali
- attività immateriali
- altre attività
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento
1.
ATTIVITA' DI FINANZIAMENTO
- emissioni/acquisti di azioni proprie
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale
- distribuzione dividendi e altre finalità
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di finanziamento
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO
79
79
Prospetti di bilancio
Riconciliazione
(euro)
Voci di bilancio
31.12.2010
31.12.2009
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio
3.418.054
1.437.906
1.988.561
1.429.493
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'
dell'esercizio
4.855.960
3.418.054
80
80
Nota integrativa
81
81
82
82
Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili
Parte A – Politiche contabili
A.1 PARTE GENERALE
SEZIONE 1 – DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ AI PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI
Il bilancio dell’esercizio al 31 dicembre 2010 è redatto, stante l’opzione irrevocabile esercitata nell’anno
2005 di avvalersi della facoltà concessa dall’art. 4, comma 4 del Decreto Legislativo 38/2005, secondo i
principi contabili IAS/IFRS emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e le relative
interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) ed omologati dalla
Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.
Il bilancio al 31 dicembre 2010 è stato predisposto sulla base delle “Istruzioni per la redazione del bilancio
dell’impresa degli intermediari finanziari iscritti nell’Elenco speciale, degli IMEL, delle SGR e delle SIM”
emanate dalla Banca d’Italia, nell’esercizio dei poteri stabiliti dall’art. 9 del Decreto Legislativo 38/2005, con
il Provvedimento del 16 dicembre 2009. Queste Istruzioni stabiliscono in modo vincolante gli schemi di
bilancio e le relative modalità di compilazione, nonché il contenuto della Nota Integrativa.
Nella predisposizione del bilancio sono stati applicati i principi IAS/IFRS omologati ed in vigore al 31
dicembre 2010 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC), ad eccezione dell’IFRS 8 –
Informativa di settore e dello IAS 33 – Utile per azione, applicati solo dalle società quotate.
SEZIONE 2 – PRINCIPI GENERALI DI REDAZIONE
Il bilancio d’esercizio è costituito dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della
redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario e dalla
Nota integrativa ed è inoltre corredato da una Relazione sull’andamento della gestione, sui risultati
economici conseguiti e sulla situazione patrimoniale e finanziaria. In conformità a quanto disposto dall’art.
5 del Decreto Legislativo 38/2005, il bilancio è redatto utilizzando l’euro quale moneta di conto.
Gli importi dei Prospetti contabili e della Nota integrativa sono espressi - qualora non diversamente
specificato – in migliaia di euro.
Il bilancio è redatto con l’applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1 e degli specifici principi
contabili omologati dalla Commissione Europea e illustrati nella Parte A.2 della presente Nota integrativa,
nonché in aderenza con le assunzioni generali previste dal Quadro Sistematico per la preparazione e
presentazione del bilancio elaborato dallo IASB.
Non sono state effettuate deroghe all’applicazione dei principi contabili IAS/IFRS.
Nella Relazione sulla gestione e nella Nota integrativa sono fornite le informazioni richieste dai principi
contabili internazionali, dalle Leggi, dalla Banca d’Italia, oltre ad altre informazioni non obbligatorie ma
ritenute ugualmente necessarie per dare una rappresentazione corretta e veritiera della situazione della
Società.
I Prospetti contabili e la Nota integrativa presentano oltre agli importi del periodo di riferimento, anche i
corrispondenti dati di raffronto riferiti al 31 dicembre 2008, i quali sono stati adattati alle variazioni ed
integrazioni introdotte nell’esercizio 2009 dallo IAS 1.
Contenuto dei prospetti contabili
Stato patrimoniale e Conto economico
Gli schemi dello Stato patrimoniale e del Conto economico sono costituiti da voci, sottovoci e da ulteriori
dettagli informativi (i “di cui” delle voci e sottovoci). Per completezza rispetto agli schemi definiti dalla
Banca d’Italia sono riportate anche le voci che non presentano importi né per l’esercizio al quale si riferisce
il bilancio, né per quello precedente. Nel Conto economico i ricavi sono indicati senza segno, mentre i costi
sono preceduti dal segno meno.
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Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili
Prospetto della redditività complessiva
Il Prospetto della redditività complessiva comprende le variazioni di valore delle attività registrate
nell’esercizio in contropartita delle riserve di valutazione.
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto
Nel Prospetto viene riportata la composizione e la movimentazione dei conti di patrimonio netto
intervenuta nell’esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente, suddivisi tra il capitale sociale,
le riserve di capitale, di utili e da valutazione di attività o passività di bilancio ed il risultato economico. Non
sono stati emessi azioni proprie e strumenti di capitale diversi dalle azioni ordinarie.
Rendiconto finanziario
Il Prospetto dei flussi finanziari intervenuti nell’esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente è
stato predisposto seguendo il metodo diretto.
I flussi finanziari sono suddivisi tra quelli derivanti dall’attività operativa, quelli generati dall’attività di
investimento e quelli prodotti dall’attività di provvista.
Nel prospetto i flussi generatisi nel corso dell’esercizio sono indicati senza segno, mentre quelli assorbiti
sono preceduti dal segno meno.
Contenuto della Nota integrativa
La Nota integrativa comprende le informazioni previste dai principi contabili internazionali e dal
Provvedimento Banca d’Italia del 16 dicembre 2009.
SEZIONE 3 – EVENTI SUCCESSIVI ALLA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO
Dopo la data di chiusura dell’esercizio non si sono verificati fatti nuovi che inducano a rettificare le
risultanze del bilancio al 31 dicembre 2010.
SEZIONE 4 – ALTRI ASPETTI
Il bilancio è sottoposto a revisione contabile a cura della Reconta Ernst & Young S.p.A. in applicazione della
delibera assembleare del 4 aprile 2007 che ha attribuito l’incarico a detta società per il periodo 2007-2011.
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Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili
A.2 PARTE RELATIVA AI PRINCIPALI AGGREGATI DI BILANCIO
Nel presente capitolo sono esposti i Principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio 2010.
1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Criteri di classificazione
Sono classificati in questa categoria i titoli di debito e di capitale ed il valore positivo dei contratti derivati
detenuti con finalità di negoziazione. Fra i contratti derivati sono inclusi anche quelli incorporati in
strumenti finanziari complessi che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto:
− le loro caratteristiche economiche ed i rischi non sono strettamente correlati alle caratteristiche del
contratto sottostante;
− gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato;
− gli strumenti ibridi cui appartengono non sono valutati al fair value con le relative variazioni rilevate a
conto economico.
Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui si sia in
presenza di eventi inusuali e che difficilmente si possono ripresentare nel breve periodo.
In tali casi è possibile riclassificare titoli di debito e di capitale non più detenuti per finalità di negoziazione
in altre categorie previste dallo IAS 39 qualora ne ricorrano le condizioni per l’iscrizione (Attività finanziare
detenute sino alla scadenza, Attività finanziare disponibili per la vendita, Crediti). Il valore di trasferimento è
rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione. In sede di riclassificazione viene effettuata la
verifica in merito all’eventuale presenza di contratti derivati incorporati da scorporare.
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale
ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.
All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione vengono rilevate al fair
value, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.
Eventuali derivati impliciti presenti in contratti complessi non strettamente correlati agli stessi ed aventi le
caratteristiche per soddisfare la definizione di derivato vengono scorporati dal contratto primario ed iscritti
al fair value.
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate
al fair value. Gli effetti dell’applicazione di tale criterio di valutazione sono imputati nel Conto economico.
Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono
utilizzate quotazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e
modelli valutativi comunemente adottati, che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli
strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato quali: valutazione di strumenti quotati che
presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo
di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili, ecc. I titoli di capitale e gli strumenti derivati che
hanno per oggetto titoli di capitale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera
attendibile secondo le linee guida sopra indicate, sono mantenuti al costo.
Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale
trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta
una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad
essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente
trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività
finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle
stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in
bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di
valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei
diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un’obbligazione a
pagare detti flussi, e solo essi, ad altri soggetti terzi.
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Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili
2 – Attività finanziarie al fair value (designate al fair value con contropartita a conto economico)
Non sono presenti in bilancio attività finanziarie per le quali la Società abbia effettuato l’opzione per la
valutazione al fair value con contropartita in conto economico.
3 - Attività finanziarie disponibili per la vendita
Criteri di classificazione
Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie non diversamente classificate come Crediti,
Attività detenute per la negoziazione, Attività detenute sino a scadenza o Attività finanziarie valutate al fair
value. In particolare, vengono incluse in questa voce, oltre ai titoli obbligazionari che non sono oggetto di
attività di trading e che non sono classificati tra le Attività detenute sino alla scadenza o valutate al fair
value oppure tra i Crediti, anche le interessenze azionarie non gestite con finalità di negoziazione e non
qualificabili di controllo, collegamento e controllo congiunto, inclusi gli investimenti di private equity ed in
fondi di private equity, nonché la quota dei prestiti sindacati sottoscritti che, sin dall’origine, viene destinata
alla cessione.
Nei casi consentiti dai principi contabili, sono ammesse riclassifiche esclusivamente verso la categoria
Attività finanziare detenute sino alla scadenza, salvo il caso in cui si sia in presenza di eventi inusuali e che
difficilmente si possono ripresentare nel breve periodo. In tali casi è possibile riclassificare i titoli di debito
nelle categorie, previste dallo IAS 39, Attività finanziare detenute sino alla scadenza e Crediti, qualora ne
ricorrano le condizioni per l’iscrizione. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento
della riclassificazione.
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale dell’attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale
ed alla data di erogazione nel caso di crediti.
All’atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, comprensivo dei costi o proventi
di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.
Qualora, nei casi consentiti dai principi contabili, l’iscrizione avvenisse a seguito di riclassificazione dalle
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza ovvero, in presenza di eventi inusuali, dalle Attività
finanziarie detenute per la negoziazione, il valore di iscrizione è rappresentato dal fair value al momento
del trasferimento.
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le Attività disponibili per la vendita sono valutate al fair value, con
la rilevazione a conto economico del valore corrispondente al costo ammortizzato, mentre gli utili o le
perdite derivanti da una variazione di fair value vengono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto
sino a che l’attività finanziaria non viene cancellata o non viene rilevata una perdita di valore. Al momento
della dismissione o della rilevazione di una perdita di valore, l’utile o la perdita cumulati vengono riversati,
in tutto o in parte, a conto economico.
Il fair value viene determinato sulla base dei criteri già illustrati per le attività finanziarie detenute per la
negoziazione.
I titoli di capitale inclusi in questa categoria e gli strumenti derivati che hanno per oggetto titoli di capitale,
per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, sono mantenuti al costo.
Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono sottoposte ad una verifica volta ad individuare
l’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore.
Se sussistono tali evidenze, l’importo della perdita viene misurato come differenza tra il valore contabile
dell’attività ed il fair value ovvero il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati, scontati al tasso di
interesse di mercato alla data di bilancio, o attraverso specifiche metodologie valutative per quanto
riguarda i titoli azionari.
Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla
rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto
economico, nel caso di crediti o titoli di debito, ed a patrimonio netto nel caso di titoli di capitale.
L’ammontare della ripresa non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che lo strumento avrebbe
avuto in assenza di precedenti rettifiche.
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Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili
Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale
trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta
una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad
essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente
trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività
finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle
stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in
bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di
valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei
diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un’obbligazione a
pagare detti flussi, e solo essi ad altri soggetti terzi.
4 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
Non sono presenti in bilancio.
5 - Crediti
Criteri di classificazione
I crediti includono le attività finanziarie non derivate, inclusi i titoli di debito, che prevedono pagamenti fissi
o comunque determinabili, che non sono quotati in un mercato attivo e che non sono stati classificati
all’origine tra le Attività finanziarie disponibili per la vendita. Nella voce Crediti rientrano inoltre i crediti
commerciali.
Non sono ammesse riclassifiche in altre categorie di attività finanziarie previste dallo IAS 39.
Criteri di iscrizione
La prima iscrizione di un credito avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide
con la data di erogazione, sulla base del fair value dello strumento finanziario, pari all’ammontare erogato,
o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e
determinabili sin dall’origine dell’operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i
costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte
debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.
Qualora, in presenza di eventi inusuali, la rilevazione in questa categoria avvenisse per riclassificazione dalle
Attività finanziarie disponibili per la vendita o dalle Attività finanziarie detenute per la negoziazione, il fair
value dell’attività alla data di riclassificazione viene assunto come nuovo costo ammortizzato dell’attività
stessa.
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Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili
Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione
diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell’ammortamento –
calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo – della differenza tra l’ammontare erogato e quello
rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo
credito. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi
futuri del credito, per capitale ed interesse, all’ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti al
credito. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire
l’effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito.
Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere
trascurabile l’effetto dell’applicazione della logica di attualizzazione. Detti crediti vengono valorizzati al
costo storico. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a
revoca.
I crediti sono sottoposti ad una ricognizione volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi
occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in
tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza, incaglio, ristrutturato o di scaduto
secondo le regole di Banca d’Italia, coerenti con la normativa IAS/IFRS.
Detti crediti deteriorati sono oggetto di un processo di valutazione analitica e l’ammontare della rettifica di
valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della
valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il
tasso di interesse effettivo originario.
I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle
eventuali garanzie nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell’esposizione
creditizia.
Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una
ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il
rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali.
La rettifica di valore è iscritta a conto economico.
Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengano meno i
motivi che ne hanno determinato la rettifica, purché tale valutazione sia oggettivamente collegabile ad un
evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico e
non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti
rettifiche.
I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono appostati tra le riprese di valore.
I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita sono sottoposti
alla valutazione di una perdita di valore collettiva. Tale valutazione avviene per categorie di crediti
omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di
serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore
della perdita latente in ciascuna categoria di crediti. Nella valutazione si tiene conto anche della rischiosità
connessa con il paese di residenza della controparte.
Le rettifiche di valore determinate collettivamente sono imputate nel conto economico.
Criteri di cancellazione
I crediti ceduti vengono cancellati dalle attività in bilancio solamente se la cessione ha comportato il
sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi ai crediti stessi. Per contro, qualora sia stata
mantenuta una parte rilevante dei rischi e benefici relativi ai crediti ceduti, questi continuano ad essere
iscritti tra le attività del bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità del credito sia stata effettivamente
trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, i crediti vengono
cancellati dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sugli stessi. In caso contrario,
la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio dei crediti in
misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore dei crediti ceduti
ed alle variazioni dei flussi finanziari degli stessi.
Infine, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti
contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un’obbligazione a pagare
detti flussi, e solo essi ad altri soggetti terzi.
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Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili
6 – Operazioni di copertura
Non sono presenti in bilancio.
7 – Partecipazioni (in società controllate e collegate)
Criteri di iscrizione, classificazione e valutazione
La voce include le interessenze detenute in società controllate congiuntamente e collegate.
Sono considerate controllate congiuntamente le imprese nelle quali i diritti di voto ed il controllo
dell’attività economica della partecipata sono condivisi in modo paritetico dal Gruppo Intesa Sanpaolo,
direttamente o indirettamente, e da un altro soggetto. Inoltre viene qualificato come sottoposto a
controllo congiunto un investimento partecipativo nel quale, pur in assenza di una quota paritetica di diritti
di voto, il controllo sull’attività economica e sugli indirizzi strategici della partecipata è condiviso con altri
soggetti in virtù di accordi contrattuali.
Sono considerate collegate, cioè sottoposte ad influenza notevole, le imprese nelle quali il Gruppo possiede
almeno il 20% dei diritti di voto (ivi inclusi i diritti di voto “potenziali” come sopra definiti) o nelle quali pur con una quota di diritti di voto inferiore - ha il potere di partecipare alla determinazione delle politiche
finanziarie e gestionali della partecipata in virtù di particolari legami giuridici quali la partecipazione a patti
di sindacato.
Le partecipazioni sono iscritte alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale le interessenze
partecipative sono contabilizzate al costo.
Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla
stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi
finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale
dell’investimento.
Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto
economico.
Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla
rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto
economico.
Criteri di cancellazione
Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle
attività stesse o quando la partecipazione viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici
ad essa connessi.
8 - Attività materiali
Criteri di classificazione
Le attività materiali comprendono macchine elettroniche, mobili, macchine e attrezzature.
Si tratta di attività materiali detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e
servizi, per essere affittate a terzi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo.
Criteri di iscrizione
Le immobilizzazioni materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto,
tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene.
Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri,
vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria
sono rilevati a conto economico.
Criteri di valutazione
Le immobilizzazioni materiali sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore.
Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate, adottando come criterio di ammortamento il
metodo a quote costanti, lungo la loro vita utile. Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo dei beni
in quanto il valore residuo al termine del processo di ammortamento è ritenuto non significativo.
Le aliquote di ammortamento utilizzate per ripartire il valore ammortizzabile delle attività materiali lungo il
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Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili
corso della loro vita utile, sono state determinate sulla base della vita utile dei beni stessi come segue:
− Macchine elettroniche per ufficio
20%
− Mobili, attrezzature e macchine ordinarie per ufficio
12% - 15%
Se esiste qualche indicazione che dimostri che un’attività possa aver subito una perdita di valore, si procede
al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero. Le eventuali rettifiche vengono
rilevate a conto economico.
Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa
di valore, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati,
in assenza di precedenti perdite di valore.
Criteri di cancellazione
Un'immobilizzazione materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando
il bene è permanentemente ritirato dall’uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici
futuri.
9 - Attività immateriali
Non sono presenti in bilancio.
10 – Fiscalità corrente e differita
Le imposte sul reddito, calcolate nel rispetto delle legislazioni fiscali nazionali, sono contabilizzate come
costo in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le modalità di rilevazione in
bilancio dei costi e dei ricavi che le hanno generate. Esse rappresentano pertanto il saldo della fiscalità
corrente e differita relativa al reddito dell’esercizio.
Le Attività e Passività fiscali correnti accolgono il saldo netto delle posizioni fiscali della Società nei confronti
delle amministrazioni finanziarie italiana ed estere. In particolare, tali poste accolgono il saldo netto tra le
passività fiscali correnti dell’esercizio, calcolate in base ad una prudenziale previsione dell’onere tributario
dovuto per l’esercizio, determinato in base alle norme tributarie in vigore, e le attività fiscali correnti
rappresentate dagli acconti e dagli altri crediti d’imposta per ritenute d’acconto subite od altri crediti
d’imposta di esercizi precedenti per i quali la Società ha richiesto la compensazione con imposte di esercizi
successivi.
Le Attività fiscali correnti accolgono altresì i crediti d’imposta per i quali la Società ha richiesto il rimborso
alle autorità fiscali competenti.
La Società partecipa al consolidato fiscale del Gruppo Intesa Sanpaolo; le contropartite patrimoniali delle
imposte sui redditi dell’esercizio sono pertanto rappresentate come crediti o debiti verso la Capogruppo,
nell’ambito delle altre attività o delle altre passività.
La fiscalità differita viene determinata in base al criterio del cosiddetto balance sheet liability method,
tenuto conto dell’effetto fiscale connesso alle differenze temporanee tra il valore contabile delle attività e
passività ed il loro valore fiscale che determineranno importi imponibili o deducibili nei futuri periodi. A tali
fini, si intendono “differenze temporanee tassabili” quelle che nei periodi futuri determineranno importi
imponibili e “differenze temporanee deducibili” quelle che negli esercizi futuri determineranno importi
deducibili.
La fiscalità differita viene calcolata applicando le aliquote di imposizione, stabilite dalle disposizioni di legge
in vigore, alle differenze temporanee tassabili per cui esiste la probabilità di un effettivo sostenimento di
imposte ed alle differenze temporanee deducibili per cui esiste una ragionevole certezza di recupero. Le
imposte anticipate e differite relative alla medesima imposta e scadenti nel medesimo periodo vengono
compensate.
Negli esercizi in cui le differenze temporanee deducibili risultano superiori alle differenze temporanee
tassabili, le relative imposte anticipate sono iscritte nell’attivo dello stato patrimoniale tra le Attività fiscali
differite. Per contro, negli esercizi in cui le differenze temporanee tassabili risultano superiori alle differenze
temporanee deducibili, le relative imposte differite sono iscritte nel passivo dello stato patrimoniale tra le
Passività fiscali differite.
Qualora le Attività e Passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato il conto
economico, la contropartita è rappresentata dalle imposte sul reddito.
Nei casi in cui le imposte anticipate e differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il
patrimonio netto senza influenzare il conto economico (quali le rettifiche di prima applicazione degli
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Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili
IAS/IFRS, le valutazioni degli strumenti finanziari disponibili per la vendita o dei contratti derivati di
copertura di flussi finanziari), le stesse vengono iscritte in contropartita al patrimonio netto, interessando le
specifiche riserve quando previsto (es. riserve di valutazione).
11 - Attività non correnti in via di dismissione
Non sono presenti in bilancio.
12 – Debiti
Criteri di classificazione
I debiti verso banche e i debiti verso clientela accolgono tutte le forme tecniche di provvista bancaria e con
clientela (depositi, conti correnti, finanziamenti).
Criteri di iscrizione
La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che
normalmente coincide con il momento della ricezione delle somme raccolte o della emissione dei titoli di
debito. La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari
all’ammontare incassato od al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi
direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione. Sono esclusi i costi interni di
carattere amministrativo.
Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del
tasso di interesse effettivo.
Fanno eccezione le passività a breve termine, per le quali il fattore temporale risulta trascurabile, che
rimangono iscritte per il valore incassato.
Criteri di cancellazione
Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La cancellazione
avviene anche in presenza di riacquisto di titoli obbligazionari precedentemente emessi. La differenza tra
valore contabile della passività e l’ammontare corrisposto per acquistarla viene registrato a conto
economico.
Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato come una
nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento.
13 – Titoli in circolazione
Non sono presenti in bilancio.
14 – Passività finanziarie di negoziazione
Non sono presenti in bilancio.
15 – Passività finanziarie valutate al fair value
Non sono presenti in bilancio.
16. Benefici a dipendenti
Si definiscono benefici ai dipendenti tutti i tipi di remunerazione erogati dall’azienda in cambio dell’attività
lavorativa svolta dai dipendenti. I benefici ai dipendenti si suddividono tra:
• benefici a breve termine (diversi dai benefici dovuti ai dipendenti per la cessazione del rapporto di
lavoro e dai benefici retributivi sotto forma di partecipazione al capitale) dovuti interamente entro
dodici mesi dal termine dell’esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l’attività lavorativa e rilevati
interamente a conto economico al momento della maturazione (rientrano in tale categoria, ad
esempio, i premi di produttività e rendimento e gli straordinari);
• benefici successivi al rapporto di lavoro dovuti dopo la conclusione del rapporto di lavoro (ad esempio
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Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili
fondi di quiescenza e trattamento di fine rapporto). Sono rilevati a conto economico al momento della
maturazione del debito nei confronti del dipendente;
programmi per benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro ossia accordi in virtù dei quali
l’azienda fornisce benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro;
benefici a lungo termine, diversi dai precedenti, dovuti interamente entro i dodici mesi successivi al
temine dell’esercizio in cui i dipendenti hanno svolto il lavoro relativo.
•
•
Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato
A seguito dell’entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato al 1° gennaio 2007 la
riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, il
trattamento di fine rapporto del personale si riferisce alla sola quota maturata sino al 31 dicembre 2006.
Esso configura un “beneficio successivo al rapporto di lavoro” classificato come “piano a benefici definiti”
e pertanto è iscritto sulla base del suo valore attuariale determinato utilizzando il metodo della “Proiezione
Unitaria del Credito” senza applicazione del pro-rata (anni di TFR maturati/anni complessivi di TFR) del
servizio prestato. Ciò in quanto si è considerato che il costo previdenziale (“current service cost”) del TFR,
in essere al 1° gennaio 2007, sia quasi interamente maturato e che la rivalutazione dello stesso, per gli anni
a venire, non dia luogo a significativi benefici per i dipendenti.
Ai fini dell'attualizzazione, il tasso utilizzato è determinato come media dei tassi di mercato relativi alle date
di valutazione, ponderata in base alla percentuale dell'importo pagato e anticipato, per ciascuna scadenza,
rispetto al totale da pagare e anticipare fino all'estinzione finale dell’intera obbligazione.
I costi per il servizio del piano sono contabilizzati tra i costi del personale come ammontare netto di
interessi maturati e di eventuali ricavi attesi derivanti dalle attività a servizio del piano, e profitti/perdite
attuariali. Questi ultimi sono computati in base al “metodo del patrimonio”, così come optato dalla Società
a decorrere dall’esercizio 2006.
A seguito della riforma, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1°
gennaio 2007 configurano un “piano a contribuzione definita” sia nel caso di opzione da parte del
dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso
l’INPS. L’importo delle quote, contabilizzato tra i costi del personale, è determinato sulla base dei contributi
dovuti senza l’applicazione di metodologie di calcolo attuariali.
17 – Fondi per rischi e oneri
Fondi di quiescenza e per obblighi simili
I fondi di quiescenza sono costituiti in attuazione di accordi aziendali e si qualificano come piani a benefici
definiti. La passività relativa a tali piani ed il relativo costo previdenziale delle prestazioni di lavoro corrente
sono determinate sulla base di ipotesi attuariali applicando il metodo della “Proiezione Unitaria del
Credito”, che prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche statistiche e della curva
demografica e l’attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato. I
contributi versati in ciascun esercizio sono considerati come unità separate, rilevate e valutate
singolarmente ai fini della determinazione dell'obbligazione finale. Il tasso utilizzato per l’attualizzazione è
determinato come media dei tassi di mercato relativi alle date di valutazione. Il valore attuale
dell'obbligazione alla data di riferimento del bilancio è inoltre rettificato del fair value delle eventuali attività
a servizio del piano.
Gli utili e le perdite attuariali sono riconosciuti a conto economico, in base al “metodo del corridoio",
limitatamente alla parte di utili e perdite attuariali non rilevati al termine del precedente esercizio che
eccede il maggiore tra il 10% del valore attuale dei benefici generati dal piano ed il 10% del fair value delle
attività a servizio del piano; tale eccedenza è imputata al conto economico sulla base della vita lavorativa
media attesa dei partecipanti al piano stesso o nell’esercizio stesso nel caso del personale in quiescenza.
Altri fondi
Gli altri fondi per rischi ed oneri accolgono gli accantonamenti relativi ad obbligazioni legali o connessi a
rapporti di lavoro oppure a contenziosi, anche fiscali, originati da un evento passato per i quali sia
probabile l’esborso di risorse economiche per l’adempimento delle obbligazioni stesse, sempre che possa
essere effettuata una stima attendibile del relativo ammontare.
Conseguentemente, la rilevazione in contabilità di un accantonamento avviene se e solo se:
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vi è un’obbligazione in corso (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
è probabile che per adempiere all’obbligazione si renderà necessario l’impiego di risorse atte a
produrre benefici economici;
• può essere effettuata una stima attendibile dell’importo derivante dall’adempimento dell’obbligazione.
L’importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere
all’obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette rischi ed incertezze che
inevitabilmente caratterizzano una pluralità di fatti e circostanze.
Laddove l’elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi
correnti di mercato. L’accantonamento e gli incrementi dovuti al fattore temporale sono rilevati a conto
economico. L’accantonamento viene stornato quando diviene improbabile l’impiego di risorse atte a
produrre benefici economici per adempiere l’obbligazione.
Nella voce sono inclusi anche i benefici a lungo termine ai dipendenti, i cui oneri vengono determinati con i
medesimi criteri attuariali descritti per i fondi di quiescenza. Gli utili e le perdite attuariali vengono rilevati
tutti immediatamente nel conto economico.
•
•
18 – Altre informazioni
Operazioni in valuta
Rilevazione iniziale
Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto,
applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione.
Rilevazioni successive
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono
valorizzate come segue:
− le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;
− le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data
dell’operazione;
− le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla
data di chiusura.
Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi
monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono
rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.
Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la
differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch’essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o
una perdita sono rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza di
cambio.
Riserve da valutazione
Le riserve da valutazione comprendono le riserve da valutazione di attività finanziarie disponibili per la
vendita e quelle da valutazione attuariale dei fondi previdenziali a prestazione definita ed al trattamento di
fine rapporto, al netto della fiscalità differita ad esse relativa.
Ratei e risconti
I ratei ed i risconti che accolgono oneri e proventi di competenza del periodo maturati su attività e
passività, sono iscritti in bilancio a rettifica delle attività e passività a cui si riferiscono.
Riconoscimento dei ricavi e dei costi
I ricavi sono riconosciuti nel momento in cui vengono conseguiti o, comunque, nel caso di vendita di beni o
prodotti, quando è probabile che saranno ricevuti i benefici futuri e tali benefici possono essere
quantificabili in modo attendibile e, nel caso di prestazioni di servizi, nel momento in cui gli stessi vengono
prestati. In particolare:
− gli interessi sono rilevati con un criterio temporale che considera il rendimento effettivo;
− i dividendi sono rilevati quando matura il diritto a ricevere il relativo pagamento e quindi nel momento in
cui ne viene deliberata la distribuzione;
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− le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base dell’esistenza di accordi contrattuali, nel
periodo in cui i servizi stessi sono stati prestati. Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini
della determinazione del tasso di interesse effettivo, sono rilevate tra gli interessi;
− i ricavi derivanti dalla vendita di strumenti finanziari, determinati dalla differenza tra corrispettivo pagato
o incassato della transazione ed il fair value dello strumento, vengono riconosciuti al Conto Economico in
sede di rilevazione dell’operazione se il fair value è determinabile con riferimento a prezzi ufficiali
disponibili su mercati attivi, ovvero per attività e passività misurate sulla base di tecniche di valutazione
che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato diversi dalle quotazioni dello strumento
finanziario (livello 1 e livello 2 della gerarchia del fair value). Qualora i parametri di riferimento utilizzati
per la valutazione non siano osservabili sul mercato o gli strumenti stessi presentino una ridotta liquidità
(livello 3), lo strumento finanziario viene iscritto per un importo pari al prezzo della transazione; la
differenza rispetto al fair value affluisce al Conto Economico lungo la durata dell’operazione;
− gli utili e perdite derivanti dalla negoziazione di strumenti finanziari sono riconosciuti al Conto Economico
al momento del perfezionamento della vendita, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o
incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi;
I costi sono rilevati in Conto Economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i relativi ricavi. Se
l’associazione tra costi e ricavi può essere effettuata in modo generico ed indiretto, i costi sono iscritti su
più periodi con procedure razionali e su base sistematica.
I costi che non possono essere associati ai proventi sono rilevati immediatamente in conto economico.
Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio d’esercizio
La redazione del bilancio d’esercizio richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono
determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché
sull’informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio. L’elaborazione di tali stime
implica l’utilizzo delle informazioni disponibili e l’adozione di valutazioni soggettive, fondate anche
sull’esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei
fatti di gestione. Per loro natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di esercizio in esercizio e,
pertanto, non è da escludersi che negli esercizi successivi gli attuali valori iscritti in bilancio potranno
differire anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni soggettive utilizzate.
Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da parte
della direzione aziendale sono:
− la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle altre attività
finanziarie;
− l’utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in
mercati attivi;
− la valutazione della congruità del valore degli avviamenti e delle altre attività immateriali;
− la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri;
− le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva.
Modalità di determinazione del fair value
Il fair value è l’ammontare al quale un’attività (o una passività) può essere scambiata in una transazione tra
controparti indipendenti in possesso di un ragionevole grado di conoscenza delle condizioni di mercato e
dei fatti rilevanti connessi all’oggetto della negoziazione. Nella definizione di fair value è fondamentale la
presunzione che un'entità sia pienamente operativa e non sia nella necessità di liquidare o ridurre
sensibilmente l'attività, o di intraprendere delle operazioni a condizioni sfavorevoli. Il fair value riflette la
qualità creditizia dello strumento in quanto incorpora il rischio di controparte.
Strumenti finanziari
Per gli strumenti finanziari quotati su mercati attivi, il fair value coincide con le quotazioni di tale mercato.
Per quanto riguarda l’individuazione del mercato attivo, la Società, in linea con le politiche di Gruppo, si è
dotata di specifiche regole e procedure per l’attribuzione dei prezzi e la verifica sull’attendibilità delle
quotazioni acquisite. Il prezzo di mercato, considerato rappresentativo del fair value per un’attività
posseduta, è quello corrente dell’offerta (c.d. “bid price”); per un’attività da acquisire è invece il prezzo
della richiesta (c.d. “ask price”). Quando i prezzi bid ed ask non sono disponibili, il prezzo dell’operazione
più recente può fornire un’indicazione del fair value corrente. In caso di posizioni equivalenti in termini di
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Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili
rischi di mercato (matching), rappresentate da attività e passività finanziarie, sono utilizzati i prezzi medi di
mercato (c.d. “mid price”) come riferimento per la determinazione del fair value.
Nel caso in cui per un’attività finanziaria siano disponibili più quotazioni pubbliche su distinti mercati attivi,
viene utilizzata la quotazione più vantaggiosa.
Se non esiste il prezzo di mercato per uno strumento finanziario nel suo complesso, ma esistono mercati
per le parti che lo compongono, il fair value è ricavato sulla base dei pertinenti prezzi di mercato o se
esistono prezzi di mercato per strumenti finanziari comparabili, il fair value è ricavato sulla base
dell’applicazione dei multipli di questi ultimi, con eventuale applicazione di correttivi che consentano di
tenere conto dell’illiquidità dell’investimento.
Laddove i prezzi di mercato non risultino disponibili si fa ricorso ad appropriate tecniche di valutazione che
prevedono l’attualizzazione dei flussi di cassa, utilizzando parametri basati sulle condizioni di mercato in
essere alla data di bilancio.
Poiché in tal caso i risultati delle valutazioni possono essere significativamente influenzati dalle assunzioni
utilizzate, principalmente per il timing dei futuri flussi di cassa, i tassi di attualizzazione adottati e, le
metodologie di stima del rischio di credito, i fair value stimati potrebbero differire da quelli realizzati in una
vendita immediata degli strumenti finanziari.
Le valutazioni al fair value sono classificate sulla base di una gerarchia di livelli che riflette la significatività
degli input utilizzati nelle valutazioni. Si distinguono i seguenti livelli:
− livello 1: quotazioni (senza aggiustamenti) rilevate su un mercato attivo, secondo la definizione data dallo
IAS 39, per le attività o passività oggetto di valutazione;
− livello 2: input diversi dai prezzi quotati di cui al punto precedente, che sono osservabili direttamente
(prezzi) o indirettamente sul mercato (derivati dai prezzi);
− livello 3: altri input non tutti desunti direttamente da parametri osservabili sul mercato, che comportano
stime e assunzioni da parte del valutatore.
Modalità di determinazione delle perdite di valore
Attività finanziarie
Ad ogni data di bilancio le attività finanziarie non classificate nelle voci Attività finanziarie detenute per la
negoziazione e Attività finanziarie valutate al fair value sono sottoposte ad un test di impairment (perdita di
valore) al fine di verificare se esistono obiettive evidenze che possano far ritenere non interamente
recuperabile il valore di iscrizione delle attività stesse.
Si è in presenza di perdite di valore se vi è evidenza oggettiva di una riduzione dei flussi di cassa futuri,
rispetto a quelli originariamente stimati, a seguito di specifici eventi; la perdita deve poter essere
quantificata in maniera affidabile ed essere correlata ad eventi attuali, non meramente attesi.
Con riferimento alle attività disponibili per la vendita, il processo di rilevazione di eventuali impairment
prevede la verifica della presenza di indicatori di impairment e la determinazione dell’eventuale
svalutazione.
Gli indicatori di impairment sono sostanzialmente suddivisibili in due categorie:
− indicatori di tipo qualitativo, derivanti da fattori specificamente inerenti la società oggetto di valutazione,
− indicatori di carattere quantitativo, legati, al valore di mercato dell’impresa (rappresentato dalla
quotazione nel caso di emittenti quotati).
Con riferimento alla prima categoria di indicatori sono ritenuti rilevanti i seguenti fattori:
− significativo scostamento del consuntivo rispetto agli obiettivi di budget o previsti da un piano
pluriennale e comunicati al mercato;
− la revisione al ribasso del “rating”, espresso da una società specializzata, di oltre 2 classi;
− la significativa revisione al ribasso delle previsioni di utili (i cosiddetti “profit warning”);
− l’annuncio o l’avvio di piani di ristrutturazione del debito;
− l’avvio o la richiesta di procedure concorsuali;
− andamenti economici in contrazione o addirittura negativi. In tal caso è necessario valutare i fattori
sottostanti l’andamento o il prevedibile futuro andamento operativo. In particolare è necessario valutare i
cosiddetti “value drivers” che possono incidere significativamente sul risultato operativo. Per esempio, la
riduzione dei volumi o della redditività unitaria può essere dovuta a fattori contingenti di mercato che,
per la esperienza passata o per indicazioni macroeconomiche, si ritiene plausibile possa essere rimossa
entro un periodo sufficientemente breve, oppure può derivare da un’obsolescenza di un prodotto o di un
determinato servizio o da perdite significative di clientela o dal venir meno di importanti accordi
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contrattuali; queste due diverse situazioni presuppongono un’analisi approfondita e possono prefigurare
scenari diversi per le prospettive reddituali della società e quindi per la gestione dell’impairment test;
− eventuali cambiamenti nell’ambiente tecnologico, economico e normativo che potrebbero comportare
difficoltà per l’impresa nell’identificazione di strategie alternative di sviluppo del business.
Gli indicatori sopra riportati sono difficilmente applicabili agli investimenti in Fondi Chiusi. Tali tipologie di
titoli risentono, infatti, di caratteristiche strutturali tipiche di questo tipo di investimento e pertanto durante
il periodo di investimento è ritenuta fisiologica una riduzione di valore dovuta al maturare pro rata temporis
delle commissioni di gestione, alle quali, fino al momento dei disinvestimenti, non vengono contrapposti i
proventi degli stessi. In tali circostanze occorre individuare specifici indicatori di impairment di natura
qualitativa, che facciano presumere che il valore contabile originario dell’investimento possa non essere
recuperato. Esempi di tali indicatori possono essere: la presenza di investimenti significativamente
minusvalenti nel portafoglio del Fondo, le variazioni negative nel Team di investimento (es. fuoriuscita di
key managers), la presenza di conflittualità con i sottoscrittori. Le caratteristiche intrinseche dei fondi
suddetti devono, inoltre, essere prese in considerazione nell’effettuazione dell’impairment test anche con
riferimento agli indicatori quantitativi di impairment descritti nel seguito del paragrafo.
Gli indicatori sopra elencati assumono rilevanza singolarmente (ovvero la presenza di uno solo di essi
impone ulteriori analisi, di seguito specificate, al fine di individuare condizioni oggettive di perdita) e
devono essere ottenuti mediante gli ultimi bilanci annuali o infrannuali della società da valutare e dalle
eventuali altre comunicazioni ufficiali al mercato effettuate dalla società stessa disponibili entro i 30 giorni
precedenti l’approvazione del bilancio.
Per quanto riguarda la seconda categoria di indicatori di perdita di valore, assume rilevanza una
significativa o prolungata riduzione del fair value al di sotto del valore di iscrizione iniziale; più in
particolare, rispetto a quest’ultimo valore, è ritenuta significativa una riduzione del fair value di oltre il 30%
e prolungata una riduzione continuativa per un periodo superiore ai 24 mesi. Con riferimento ai Fondi
Chiusi, in considerazione della specificità dello strumento e di quanto illustrato in precedenza, quest’ultima
soglia è stata elevata ad almeno 36 mesi, in quanto i primi 12 mesi sono considerati un periodo di avvio
degli investimenti, nel corso del quale le eventuali transazioni sulle quote del Fondo avvengono di norma al
valore nominale versato. Quindi, almeno durante tale periodo, tali partecipazioni sono mantenute al costo
salvo specifiche evidenze contrarie in relazione a quanto sopra enunciato in termini di verifica degli
indicatori qualitativi di impairment.
In presenza, dunque, di una riserva negativa di fair value imputata al patrimonio netto, si procede alla
rilevazione di una rettifica di valore qualora il fair value risulti inferiore al valore di iscrizione iniziale del
titolo di entità o durata superiore alle soglie precedentemente indicate. In assenza del superamento di tali
soglie e in presenza di altri indicatori qualitativi di impairment, viene effettuata un valutazione
“fondamentale” del titolo, attraverso l’adozione di metodologie basate sui criteri di mercato o
sull’attualizzazione dei flussi finanziari attesi, per verificare la necessità o meno di operare una rettifica di
valore.
La singola analisi deve, in particolare, tener conto della natura dei titoli detenuti in portafoglio; diverse
sono, infatti, le considerazioni che valgono a seconda che un investimento sia finalizzato o meno al
mantenimento di una quota partecipativa, di minoranza, connessa ad accordi di carattere industriale,
commerciale o finanziario.
Partecipazioni
Ad ogni data di bilancio le partecipazioni di collegamento o sottoposte a controllo congiunto sono
sottoposte ad un test di impairment al fine di verificare se esistono obiettive evidenze che possano far
ritenere non interamente recuperabile il valore di iscrizione delle attività stesse.
Il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede la verifica della presenza di indicatori di possibili
riduzioni di valore e la determinazione dell’eventuale svalutazione. Gli indicatori di impairment di tipo
qualitativo sono sostanzialmente riconducibili a quelli esaminati per le attività finanziarie diverse dalle
Partecipazioni e per la verifica della loro presenza valgono le medesime considerazioni.
Rilevano inoltre alcuni fattori di carattere quantitativo desumibili dai mercati finanziari, nel caso di titoli
quotati su mercati attivi, quali:
− una riduzione del fair value al di sotto del valore di bilancio di oltre il 30%
− la capitalizzazione di borsa inferiore al patrimonio netto contabile della società.
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La presenza di indicatori di impairment comporta la rilevazione di una svalutazione nella misura in cui il
valore recuperabile risulti inferiore al valore di iscrizione.
Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita ed il valore
d’uso.
Per quanto concerne i metodi di valutazione utilizzati per la determinazione del fair value, si rimanda a
quanto sopra indicato nel relativo capitolo illustrativo.
Il valore d’uso è il valore attuale dei flussi finanziari attesi rivenienti dall’attività; esso riflette la stima dei
flussi finanziari attesi dalla attività, la stima delle possibili variazioni nell’ammontare e/o nella tempistica dei
flussi finanziari, il valore finanziario del tempo, il prezzo atto a remunerare la rischiosità della attività ed altri
fattori che possano influenzare l’apprezzamento, da parte degli operatori di mercato, dei flussi finanziari
attesi rivenienti dall’attività.
A.3 INFORMATIVA SUL FAIR VALUE
A.3.1 – TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI
Non sono presenti in bilancio trasferimenti tra portafogli di cui ai paragrafi 50 e seguenti dello IAS 39.
A.3.1.1 – Attività finanziarie riclassificate: valore contabile, fair value ed effetti sulla redditività
complessiva
Non sono presenti in bilancio.
A.3.1.2 – Attività finanziarie riclassificate: effetti sulla redditività complessiva prima del
trasferimento
Non sono presenti in bilancio.
A.3.1.3 – Trasferimento di attività finanziarie detenute per la negoziazione
Non sono presenti in bilancio
A.3.1.3 – Trasferimento di attività finanziarie detenute per la negoziazione
Non sono presenti in bilancio.
A.3.1.4 – Tasso di interesse effettivo e flussi finanziari attesi dalle attività riclassificate
Non sono presenti in bilancio.
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A.3.2 – GERARCHIA DEL FAIR VALUE
A.3.2.1 – Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value
(importi in migliaia di euro)
Attività/
Attività/Passività finanziarie misurate al fair value
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie valutate al fair value
Livello 1
Livello 2
Livello 3
Totale
-
-
-
-
-
-
-
3. Attività finanziarie diponibili per la vendita
28.332
-
61.014
89.346
HERA S.p.A.
16.517
Acegas APS S.p.A.
7.290
Acque Potabili S.p.A.
4.525
IRIS Isontina Reti Integrate e Servizi S.p.A.
7.642
Enerpoint S.p.A.
11.167
Autovie venete
4.084
Pedemontana Veneta S.p.A.
120
Fondo Città di Torino
9.823
Espirito Santo Infrastructure Fund
6.662
Henderson PFI Secondary Fund L.P.
6.115
Fondo Ambienta
9.446
Fondo PPP Italia
4. Derivati di copertura
Totale
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Passività finanziarie valutate al fair value
-
5.955
-
-
-
-
28.332
-
61.014
89.346
-
-
-
-
-
-
-
-
3. Derivati di copertura
-
-
-
-
Totale
-
-
-
-
98
98
Nota integrativa – Parte A – Politiche contabili
A.3.2.2 – Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value livello 3
(importi in migliaia di euro)
ATTIVITA' FINANZIARIE
detenute per la
negoziazione
1. Es is te nte iniziali
4.994
valutate al
fair value
dis ponibili per
di c opertura
la vendita
-
95.342
-
2. Aum e nti
6
-
18.765
-
2.1. Ac quis ti
-
-
9.108
-
2.2. Profitti imputati a:
-
6
-
9.657
2.2.1Co nto economico
6
-
918
-
di cui: plusvalenze
-
-
918
-
2.2.2 P atrimonio netto
-
-
8.739
-
2.3. Tras ferimenti da altri liv elli
-
-
-
-
2.4 Altre variaz ioni in aumento
-
-
-
-
3. Dim inuz ioni
-5.000
-
-53.093
-
3.1. V endite
-
-
-1.100
-
3.2 Rimbors i
-5.000
-
-531
-
-822
-
3.3. Perdite imputate a:
-
-
3.3.1Co nto economico
-
-
di cui: minusvalenze
-
-
-
-
3.3.2 P atrimonio netto
-
-
-822
-
3.4. Tras ferimenti ad altri liv elli
-
-
-
-
3.5 Altre variaz ioni in diminuzione
-
-
-50.640
-
4. Rim ane nz e finali
-
-
61.014
-
Le “Altre variazioni in diminuzione”, di cui al punto 3.5, originano dalla classificazione di Autostrada BS-PD
S.p.A. alla voce “Partecipazioni” per effetto della partecipazione acquisita dalla Capogruppo Intesa
Sanpaolo a fine 2010.
La riclassifica di Autostrada BS-PD S.p.A ha comportato la reiscrizione dell’investimento al costo di acquisto
originario di 47.990 migliaia di euro, previo annullamento della riserva fair value di 2.650 migliaia di euro.
A.3.2.3 – Variazioni annue delle passività finanziarie valutate al fair value livello 3
Non sussistono.
A.3.3 – Informativa sul c.d. “Day one profit/loss”
Non sussiste la fattispecie.
99
99
Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo
Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale
ATTIVO
SEZIONE 1 – CASSA E DISPONIBILITÀ LIQUIDE – VOCE 10
La voce è costituita esclusivamente dalla giacenza fisica di cassa per una consistenza pari a 249 euro (186
euro al 31.12.2009).
SEZIONE 2 – ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE PER LA NEGOZIAZIONE – VOCE 20
La voce “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” risulta dettagliata nei prospetti che seguono:
2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica
(importi in migliaia di euro)
Voci/Valori
31.12.2010
Livello 2
Livello 1
Livello 3
31.12.2009
Livello 2
Livello 1
Livello 3
A. Attività per cassa
-
-
-
4.994
-
-
-
-
-
4.994
-
-
2. Titoli di capitale e quote di OICR
-
-
-
-
-
-
3. Finanziamenti
-
-
-
-
-
-
Totale A
-
-
-
4.994
-
-
1. Titoli di debito
- titoli strutturati
- altri titoli di debito
B. Strumenti finanziari derivati
1. Derivati finanziari
-
-
-
-
-
-
2. Derivati creditizi
-
-
-
-
-
-
Totale B
-
-
-
-
-
-
Totale (A+B)
-
-
-
4.994
-
-
La voce accoglieva titoli di debito costituiti da certificati del tesoro zero coupon, che sono stati oggetto di
rimborso nel corso dell’esercizio.
100
Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo
2.2 Strumenti finanziari derivati
(importi in migliaia di euro)
Tipologie/sottos tanti
Tas s i di
interes s e
Titoli di
c apitale
Valute
Altro
31.12.2010 31.12.2009
1. Ov er the c ounter
Derivati finanziari
-
-
-
-
-
-
- F air value
-
-
-
-
-
-
- Valore nozionale
-
-
-
-
-
-
Derivati creditizi
-
-
-
-
-
-
- F air value
-
-
-
-
-
-
- Valore nozionale
-
-
-
-
-
-
Totale Ov er the c ounter
2. Altri
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati finanziari
- F air value
-
- Valore nozionale
-
-
52.972
-
52.972
26.160
-
Derivati creditizi
-
-
-
-
-
- F air value
-
-
-
-
-
-
- Valore nozionale
-
-
-
-
-
-
Totale Altri
-
-
-
-
-
-
Totale
-
-
-
-
-
-
Gli strumenti finanziari derivati riportati in tabella sono costituiti da accordi parasociali che, al verificarsi di
specifici eventi legati alle partecipazioni Enerpoint S.p.A., Autostrada Pedemontana Lombarda S.p.A. e
Ambienta SGR. S.p.A., regolano:
− diritti di vendita o co-vendita spettanti ad Equiter in relazione agli investimenti citati,
− diritti di riacquisto spettanti all’azionista di maggioranza di Ambienta SGR S.p.A.
− accordi di rettifiche prezzo in relazione a Enerpoint S.p.A..
Il fair value di tali strumenti risulta pari a zero alla data del 31 dicembre 2010, in quanto - non essendo
prevedibile né rientrando nella potestà delle parti alcuno degli eventi previsti dagli accordi - non si
evidenziano circostanze che possano determinare l’insorgenza di diritti o obblighi di vendita o
corresponsione di rettifiche prezzo.
2.3 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti
(importi in migliaia di euro)
Voci/Valori
31.12.2010
31.12.2009
Attività per cassa
-
4.994
a) Governi e Banche Centrali
-
4.994
b) Altri enti pubblici
-
-
c) Banche
-
-
d) Enti finanziari
-
-
e) Altri emittenti
-
-
Strumenti finanziari derivati
-
-
a) Banche
-
-
b) Altri controparti
-
-
Totale
-
4.994
101
101
Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo
2.4. Attività finanziarie detenute per la negoziazione: variazioni annue
(importi in migliaia di euro)
Variazioni/Tipologie
A. Esistenze iniziali
Titoli di capitale
e quote di OICR
Titoli di debito
Finanziamenti
Totale
4.994
-
-
4.994
6
-
-
6
B1. Acquisti
-
-
-
-
B2. Variazioni positive di fair value
6
-
-
6
C. Diminuzioni
-5.000
-
-
-5.000
C1. Vendite
-5.000
-
-
-5.000
B. Aumenti
B3. Altre variazioni
-
C2. Rimborsi
-
-
-
-
C3. Variazioni negative di fair value
-
-
-
-
C4. Trasferimenti ad altri portafogli
-
-
-
-
C5. Altre variazioni
-
-
-
-
-
-
-
-
D. Rimanenze finali
102
102
Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo
SEZIONE 4 – ATTIVITÀ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA – VOCE 40
La voce “Attività finanziarie disponibili per la vendita” risulta dettagliata nei prospetti che seguono:
4.1 Composizione della voce 40 “Attività finanziarie disponibili per la vendita”
(importi in migliaia di euro)
Voci/Valori
1. Titoli di debito
- titoli strutturati
- altri titoli di debito
2. Titoli di capitale e quote di OICR
3. Finanziamenti
Totale
31.12.2010
Livello 2
Livello 1
-
Livello 3
-
Livello 1
-
-
61.014
-
-
-
-
-
70.140
-
95.342
-
-
-
70.140
-
95.342
28.332
-
61.014
Livello 3
-
28.332
31.12.2009
Livello 2
4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitore/emittenti
(importi in migliaia di euro)
Voci/Valori
31.12.2010
31.12.2009
Attività finanziarie
a) Governi e Banche Centrali
-
b) Altri enti pubblici
-
-
c) Banche
-
-
-
d) Enti finanziari
-
182
e) Altri emittenti
89.346
165.300
Totale
89.346
165.482
4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue
La composizione analitica e la movimentazione realizzata nel corso del 2010 delle attività finanziarie
disponibili per la vendita viene presentata nel seguente prospetto:
Variazioni/Tipologie
A. E s is tenze iniziali
(importi in migliaia di euro)
Titoli di capitale
Titoli di debito
Totale
F inanziamenti
e quote di OIC R
165.482
165.482
B . Aumenti
-
18.765
-
B 1. Acquis ti
-
9.108
-
9.108
B 2. Variazioni pos itive di fair value
-
8.001
-
8.001
B 3. R ipres e di valore
18.765
-
738
-
738
- imputate al conto economico
- imputate al patrimonio netto
-
738
-
738
B 4. T ras ferimenti da altri portafogli
-
-
-
-
B 5. Altre variazioni
918
-94.901
-
918
C. Diminuzioni
-
-94.901
C1. Vendite
-
-1.100
-
-1.100
C2. R imbors i
-
-531
-
-531
C3. Variazioni negative di fair value
-
-3.325
-
-3.325
C4. R ettifiche di valore
-
-742
-
-742
C5. T ras ferimenti ad altri portafogli
-
C6. Altre variazioni
-
D. R imanenze finali
-
-
-
-89.203
-
-89.203
89.346
-
89.346
103
103
Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo
(importi in migliaia di euro)
Aumenti
Titoli di c apitale
E s is tenze
iniziali
Variazioni
pos itive
di fair value
Ac quis ti
Diminuzioni
R ipres e
di valore
Tras ferimenti
da altri
portafogli
-
-
-
€-
-
-
-
-
-
-
-
-746
Altre
variazioni
Vendite
R imbors i
Variazione
negative
di fair value
E s is tenze
finali
Tras ferimenti
ad altri
portafogli
Altre
variazioni
-
-
-38.563
-
-
-
-
16.517
7.290
Rettific he
di valore
L iv ello 1:
Iren S .p.A. (già Iride S .p.A.)
38.563
-
Hera S .p.A.
17.263
-
Acegas -AP S S .p.A.
8.032
-
-
-
-
-
-
-
-
-742
-
-
Acque P otabili S .p.A.
6.282
-
-
-
-
-
-
-
-1.757
-
-
-
4.525
70.140
-
-
-
-
-
-
-
-2.503
-742
-
-38.563
28.332
Autos trada B S -P D S .p.A.
50.640
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-50.640
-
F ondo Città di T orino
10.454
-
-
-
-
-
-
-
-631
-
-
-
9.823
T otale (A)
-
L iv ello 3:
Iris S .p.A.
7.833
-
-
-
-
-
-
-
-191
-
-
-
7.642
E nerpoint S .p.A.
5.370
-
5.797
-
-
-
-
-
-
-
-
-
11.167
Henders on P F I L .P .
5.377
-
-
738
-
-
-
-
-
-
-
-
6.115
Autovie Venete S .p.A.
4.084
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
4.084
F ondo P P P Italia
5.955
1.800
4.148
7
-
-
-
-
-
-
-
-
-
S erenis sima S GR S .p.A.
182
-
-
-
-
918
-1.100
-
-
-
-
-
-
E S Infrastructure F und - I
5.482
760
951
-
-
-
-
-531
-
-
-
-
6.662
P edemontana Veneta S .p.A.
120
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
120
4.000
4.200
1.246
-
-
-
-
-
-
-
-
-
9.446
95.342
9.108
8.001
738
-
918
-1.100
-531
-822
-
-
-50.640
61.014
165.482
9.108
8.001
738
-
918
-1.100
-531
-3.325
-742
-
-89.203
89.346
F ondo Ambienta I
T otale (B )
T otale (A + B )
La voce “Altre variazioni” in aumento comprende la plusvalenza da cessione di Serenissima SGR S.p.A..
La voce “Altre variazioni” in diminuzione trae origine dalla riclassificazione dei titoli Iren S.p.A. e
Autostrada BS-PD S.p.A. nella voce “Partecipazioni” in quanto per entrambi sono stati ravvisati i
presupposti per l’esercizio di una influenza notevole da parte del gruppo (quanto ad Iren per effetto della
fusione con Enìa e quanto ad Autostrada Brescia Padova a seguito della partecipazione acquisita dalla
Capogruppo Intesa Sanpaolo a fine 2010).
Al tal fine si è proceduto ad annullare il valore di iscrizione all’1.1.2010 di Iren e Autostrada BS-PD, a fronte
del ripristino del valore di carico originario dei predetti titoli alla voce “Partecipazioni” (v. Sezione 9 della
presente N.I.), previo storno delle rispettive riserve di fair value pregresse, senza effetti a conto economico.
Si rappresentano di seguito gli effetti della riclassificazione:
(importi in migliaia di euro)
D eno mi naz i o ne
Esi st enz e i ni z i ali
AFS
A nnul lo R i serve F V
p er r i cl assif i ca
Esi st enz e f i nal i
Par t ecip az i o ni
Iren S.p.A. (già Iride S.p.A.)
38.563
9.289
47.852
Aut ost rada BS-PD S.p.A.
50.640
-2.650
47.990
8 9 .2 0 3
6 .6 3 9
9 5. 8 4 2
T o t al e
104
104
Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo
SEZIONE 6 – CREDITI – VOCE 60
La voce, di complessivi 70.127 migliaia di euro (72.443 migliaia di euro al 31.12.2009) accoglie crediti
verso banche.
6.1 Crediti verso banche
(importi in migliaia di euro)
Composizione
31.12.2010
1. Depositi e conti correnti
31.12.2009
4.856
3.418
-
-
2.1 Pronti contro termine
-
-
2.2 Leasing finanziario
-
-
2.3 Factoring
-
-
-
-
65.271
69.025
2. Finanziamenti
- pro-solvendo
- pro-soluto
2.4 Altri finanziamenti
3. Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
Totale (valore di bilancio)
70.127
72.443
Totale (fair value)
70.127
72.443
- titoli strutturati
- altri titoli di debito
4. Altre attività
I crediti verso banche, di 70.127 di migliaia di euro (72.433 migliaia di euro al 31.12.2009) sono costituiti
da crediti a breve termine verso la controllante Intesa Sanpaolo.
6.2 Crediti verso banche costituite in garanzia di proprie passività e impegni
Non sussiste la fattispecie.
105
105
Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo
SEZIONE 9 – PARTECIPAZIONI – VOCE 90
Sono così costituite:
9.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi
(importi in migliaia di euro)
Denominazioni
Valore di
bilancio (*)
Quota di
partecipa
zione
%
Disponi
bilità
di voti
%
Sede
Totale
attivo
Importo del
Patrimonio
netto al
31.12.2009
Totale
ricavi
Risultato
dell'ultimo
esercizio 2009
Quota
zione
(Si/no)
A. Imprese controllate in
via esclusiva
B. Imprese controllate in
modo congiunto
GICA S.A.
1.482
25,00%
25,00%
Lugano
(Svizzera)
2.767
631
4.003
-2.490
No
Enerpoint Energy S.r.l.
4.742
50,00%
50,00%
Desio
10.994
1
5.633
-367
No
20.713
35,31%
35,31%
Caselle
Torinese
54.204
517
52.954
427
No
178.860
65.339
67.826
5.472
No
C. Imprese sottoposte ad
influenza notevole
Aeroporti Holding S.r.l.
17.634
12,40%
12,40%
Caselle
Torinese
300
20,00%
20,00%
Milano
4.026
5.178
1.471
162
No
45.083
20,00%
20,00%
Milano
78.409
1.704
59.915
-3.157
No
10
n.s.
n.s.
Torino
1.309.161
1.273.711
493.487
-
No
Iren S.p.A. (già Iride S.p.A.) (***)
47.852
2,45%
4.397.853
2.195.369
1.251.419
6.432
Si
Autostrada BS-PD S.p.A. (****)
47.990
6%
1.100.436
285.712
492.311
17.430
No
Sagat S.p.A. (*)
Ambienta SGR S.p.A.
Autostrada Pedemontana Lombarda
S.p.A. (**)
Intesa Sanpaolo Group
Services S.c.p.A
2,45% Reggio Emilia
6%
Verona
(*) Partecipazione di collegamento stante l’influenza notevole esercitata attraverso accordi parasociali e la governance della società.
(**) Il valore di bilancio include gli aumenti di capitale sottoscritti da Equiter nel corso del 2010 che non sono riflessi nel pro-quota di patrimonio netto
della partecipata risultante dall’ultimo bilancio approvato (31.12.2009).
(***) Partecipazione di collegamento stante l’influenza notevole esercitata attraverso la governance della società.
(****) Partecipazione di collegamento stante l’influenza notevole esercitata al livello di gruppo attraverso la società controllante IntesaSanpaolo
S.p.A..
Le partecipazioni sono iscritte al costo.
106
106
Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo
9.2 Variazioni annue delle partecipazioni
(importi in migliaia di euro)
Partecipazioni
di gruppo
A. Esistenze iniziali
B. Aumenti
Partecipazioni
non di gruppo
Totale
61.382
-
61.382
124.424
-
124.424
B.1. Acquisti
28.582
-
28.582
B.2. Riprese di valore
-
-
-
B.3. Rivalutazioni
-
-
-
95.842
-
95.842
C. Diminuzioni
-
-
-
C.1. Vendite
-
-
-
C.2. Rettifiche di valore
-
-
-
B.4. Altre variazioni
C.3. Altre variazioni
D. Rimanenze finali
-
-
-
185.806
-
185.806
La composizione analitica e la movimentazione realizzata nel corso del 2010 delle partecipazioni viene
presentata nel seguente prospetto:
(importi in migliaia di euro)
Titoli di capitale
Aumenti
Esistenze
iniziali
Diminuzioni
Riprese di Rivaluta
Altre
Rettifiche
Altre
Vendite
valore
zioni
variazioni
di valore variazioni
Acquisti
Esistenze
finali
Gica SA
1.412
70
-
-
-
-
-
-
Enerpoint Energy S.r.l.
3.042
1.700
-
-
-
-
-
-
4.742
Aeroporti Holding S.r.l.
20.713
-
-
-
-
-
-
-
20.713
Sagat S.p.A.
17.634
-
-
-
-
-
-
-
17.634
300
-
-
-
-
-
-
-
300
18.271
26.812
-
-
-
-
-
-
45.083
Ambienta SGR S.p.A.
Autostrada Pedemontana
Lombarda S.p.A.
Intesa Sanpaolo Group
Services S.c.p.A
1.482
10
-
-
-
-
-
-
-
10
Iren S.p.A. (gia' Iride S.p.A.)
-
-
-
-
47.852
-
-
-
47.852
Autostrada BS-PD S.p.A.
-
-
-
-
47.990
-
-
-
47.990
61.382
28.582
-
-
95.842
-
-
-
185.806
Totale
Le altre variazioni si riferiscono alla riclassificazione delle partecipazioni dal portafoglio “Attività finanziarie
disponibili per la vendita”. La riclassifica è avvenuta al costo storico dell’investimento, previo annullamento
delle riserve di valutazione patrimoniali pregresse.
9.3 Partecipazioni costituite in garanzia di proprie passività e impegni
Non sussistono partecipazioni costituite in garanzia di proprie passività e impegni.
107
107
Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo
SEZIONE 10 – ATTIVITÀ MATERIALI – VOCE 100
La voce accoglie attrezzature integralmente ammortizzate (1 migliaia di euro al 31.12.2009).
10.1 Composizione della voce 100 “Attività materiali”
(importi in migliaia di euro)
31.12.2009
31.12.2010
Attività
valutate al
costo
Voci/Valutazione
Attività valutate
al fair valu e o
rivalutate
Attività valutate
al fair value o
rivalutate
Attività
valutate al
costo
1. Attività ad uso funzionale
1.1. di proprietà
-
-
1
a) terreni
-
-
b) fabbricati
-
-
-
-
c) mobili
-
-
-
-
d) strumentali
-
-
-
-
e) altri
-
-
1
-
1.2. acquisite in leasing finanziario
-
-
-
a) terreni
-
-
b) fabbricati
-
-
-
-
c) mobili
-
-
-
-
d) strumentali
-
-
-
-
e) altri
-
-
-
-
Totale 1
-
-
1
-
2.1 beni inoptati
-
-
-
-
2.2 beni ritirati a seguito di risoluzione
-
-
-
-
2.3 altri beni
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Totale 3
-
-
-
-
Totale (1+2+3)
-
-
1
-
2. Attività riferibili al leasing finanziario
Totale 2
3. Attività detenute a scopo di investimento
di cui: concesse in leasing operativo
Totale (attività al costo e rivalutate)
rivalutate)
-
1
In particolare la voce “Altri beni in proprietà” risulta così composta:
(importi in migliaia di euro)
costo di
acquisto al
1.1.2010
Macchine ufficio elettroniche
Fondo
ammortament
o al 1.1.2010
Incrementi
Storno
fondo
beni
alienati
Decrementi
Ammortame
nto
Valore al
31.12.2010
41
-41
-
-
-
-
5
-5
-
-
-
-
-
Macchine ordinarie ufficio
24
-23
-
-
-
-1
-
Macchinari ed attrezzature
50
-50
-
-
-
-
-
120
-119
-
-
-
-1
-
Arredamenti
Totale
108
108
-
Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo
10.2 Attività materiali: variazioni annue
(importi in migliaia di euro)
Terreni
Fabbricati Mobili
Strumentali
Altri
Totale
A. Esistenze iniziali
-
-
-
-
1
1
B. Aumenti
-
-
-
-
-
-
B.1. Acquisti
-
-
-
-
-
-
B.2. Riprese di valore
-
-
-
-
-
-
B.3. Variazioni positive di fair value imputate a:
-
-
-
-
-
-
a) patrimonio netto
b) conto economico
-
-
-
-
-
-
B.4. Altre variazioni
-
-
-
-
-
-
C. Diminuzioni
-
-
-
-
-1
-1
C.1. Vendite
-
-
-
-
-
-
C.2. Ammortamenti
-
-
-
-
-1
-1
C.3. Rettifiche di valore da deterioramento imputate a:
-
-
-
-
-
-
a) patrimonio netto
b) conto economico
-
-
-
-
-
-
C.4. Variazioni negative di fair value imputate a:
-
-
-
-
-
-
a) patrimonio netto
b) conto economico
-
-
-
-
-
-
C.5. Altre variazioni
-
-
-
-
-
-
D. Rimanenze finali
-
-
-
-
-
-
10.3 Attività materiali costituite in garanzia di propri debiti e impegni
Non vi sono beni costituiti a garanzia di debiti e impegni.
SEZIONE 12 – ATTIVITÀ FISCALI E PASSIVITÀ FISCALI – VOCI 120 DELL’ATTIVO E 70 DEL PASSIVO
12.1 Composizione della voce 120 “Attività fiscali: correnti e anticipate”
La composizione delle attività fiscali correnti è così dettagliata:
(importi in migliaia di euro)
31.12.2010
31.12.2009
Attività fiscali correnti
Erario c/IRAP
Crediti di imposta ex società liquidate
451
-
21
21
Anticipo su TFR L. 662/96
4
4
Erario c/IVA
2
-
478
4
Totale
109
109
Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo
La composizione delle attività fiscali anticipate è così dettagliata:
(importi in migliaia di euro)
Composizione
31.12.2010
31.12.2009
Attività fiscali anticipate relative a:
- svalutazioni di strumenti finanziari di capitale
1.468
1.432
- perdite attuariali su fondi relativi al personale dipendente
59
52
- altre
14
50
1.541
1.534
- rivalutazioni di strumenti finanziari di capitale
-
-
- utili attuariali su fondi relativi al personale dipendente
-
-
- plusvalenze fiscalmente rateizzabili
-
-
- dividendi non incassati
-
-
- altre
-16
-5
Totale (B)
-16
-5
Totale (A)
Passività fiscali differite relative a:
Compensazione tra attività e passività fiscali differite – contropartita in C/
C /E
(C =A+B)
1.525
1.529
Attività fiscali anticipate con contropartita S/
S/P relative alla svalutazione
di titoli AFS (D)
57
555
Attività fiscali anticipate con contropartita S/
S/P relative a utili attuariali su
fondi per il personale (E)
53
65
1.635
2.149
Totale attività per imposte anticipate (F= C+D+E)
12.2 Composizione della voce 70 “Passività fiscali: correnti e differite”
La composizione delle passività fiscali correnti è così dettagliata:
(importi in migliaia di euro)
31.12.2010
31.12.2009
Passività fiscali correnti
Erario c/IRAP
-
Erario c/liquidazione IVA
-
4
Erario c/imposta sostitutiva affrancamento quadro EC
1
3
Totale
1
351
110
110
347
Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo
La composizione delle passività fiscali differite è così dettagliata:
(importi in migliaia di euro)
Composizione
31.12.2010
31.12.2009
Passività fiscali differite relative a:
- plusvalenze fiscalmente rateizzabili
-
-
- rivalutazioni di strumenti finanziari di capitale
-
-
- utili attuariali su fondi relativi al personale dipendente
-
-
Totale (A)
-
-
- minusvalenze fiscalmente rateizzate
-
-
- svalutazioni di strumenti finanziari di capitale
-
-
- spese fiscalmente rateizzabili
-
-
- perdite attuariali su fondi relativi al personale dipendente
-
-
Totale (B)
-
-
Compensazione tra attività e passività fiscali differite – contropartita in C/
C/ E ( C = A+ B )
-
-
1.273
591
-
-
1.273
591
Attività fiscali anticipate relative a:
Passività fiscali differite con contropartita S/
S/P relative alla rivalutazione
di titoli AFS (D)
Passività fiscali differite con contropartita S/
S/P relative a utili attuariali su
fondi per il personale (E)
Totale Passività per imposte differite (F= C+D+E)
12.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)
(importi in migliaia di euro)
31.12.2010
1. Esistenze iniziali
31.12.2009
1.529
595
37
1.055
2.1. Imposte anticipate rilevate nell'esercizio
37
1.055
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) riprese di valore
d) altre
37
1.055
2.2. Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
-
-
2.3. Altri aumenti
-
-
-41
-121
-41
-121
-41
-
-121
-
3.2. Riduzioni di aliquote fiscali
-
-
3.3. Altre diminuzioni
-
-
1.525
1.529
2. Aumenti
3. Diminuzioni
3.1. Imposte anticipate annullate nell'esercizio
a) rigiri
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) dovute al mutamento di criteri contabili
4. Importo finale
111
111
Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo
12.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)
Non sussistono
12.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita dello stato patrimoniale)
(importi in migliaia di euro)
31.12.2010
1. Esistenze iniziali
31.12.2009
620
1.876
57
108
2.1. Imposte anticipate rilevate nell'esercizio
57
108
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
57
108
-
-
2. Aumenti
2.2. Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3. Altri aumenti
3. Diminuzioni
3.1. Imposte anticipate annullate nell'esercizio
-
-
-567
-1.364
-567
-1.364
-567
-
-1.364
-
3.2. Riduzioni di aliquote fiscali
-
-
3.3. Altre diminuzioni
-
-
110
620
a) rigiri
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) dovute al mutamento di criteri contabili
4. Importo finale
112
112
Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo
12.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita dello stato patrimoniale)
(importi in migliaia di euro)
31.12.2010
1. Esistenze iniziali
2. Aumenti
2.1. Imposte differite rilevate nell'esercizio
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
2.2. Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3. Altri aumenti
3. Diminuzioni
31.12.2009
591
200
1.173
553
1.173
553
1.173
553
-
-
-
-
-491
-162
3.1. Imposte differite annullate nell'esercizio
-491
-162
a) rigiri
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
-491
-
-162
-
3.2. Riduzioni di aliquote fiscali
-
-
3.3. Altre diminuzioni
-
-
1.273
591
4. Importo finale
SEZIONE 14 – ALTRE ATTIVITÀ – VOCE 140
14.1 Composizione della voce 140 “Altre attività”
La voce “Altre attività”, di 1.543 migliaia di euro (669 migliaia di euro al 31.12.2009), risulta dettagliabile
nel seguente modo:
(importi in migliaia di euro)
Composizione
Crediti per dividendi da partecipate
Crediti v/Intesa Sanpaolo S.p.A. per IRES a seguito della adesione della Società al consolidato fiscale ex artt. 117 – 129 TUIR
Crediti per cessione partecipazioni
Crediti diversi (*)
Crediti verso clienti per fatture da emettere
Crediti per emolumenti da partecipate
Crediti v/Intesa Sanpaolo per IRAP deducibile IRES
Anticipi a fornitori
Risconti attivi
Crediti verso clienti per fatture emesse
Credito di imposta su interessi
Totale
31.12.2010
31.12.2009
599
347
250
215
78
29
14
5
3
3
36
380
181
34
16
14
5
3
1.543
669
(*) comprende crediti di imposta derivanti da posizioni in capo a partecipate liquidate in anni precedenti (di cui 152 migliaia di euro circa relativi alla ex
Sicilsud Leasing).
113
113
Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo
PASSIVO
SEZIONE 7 – PASSIVITÀ FISCALI - VOCE 70
Vedi sezione 12 dell’attivo.
SEZIONE 9 – ALTRE PASSIVITÀ – VOCE 90
9.1 Composizione della voce 90 “Altre passività”
La voce “Altre passività”, di 1.323 migliaia di euro (1.349 migliaia di euro al 31.12.2009), risulta
dettagliabile nel seguente modo:
(importi in migliaia di euro)
C ompos izione
31.12.2010
31.12.2009
Debiti vers o la c ontrollante Intes a S anpaolo S .p.A. per pers onale c omandato
615
592
Debiti vers o la c ontrollante Intes a S anpaolo S .p.A. per pers onale dipendente
313
377
Altri debiti v ers o s ocietà c ons ociate
124
45
Debiti vers o fornitori per fatture da ric ev ere
91
134
Altri debiti v ers o la controllante
58
64
Debiti vers o fornitori per fatture pervenute
39
29
Debiti vers o INPS
31
30
Ritenute s u redditi di lavoro dipendente e autonomo
26
29
Debiti vers o s ocietà c ons ociate per pers onale c omandato
25
27
Altri debiti
1
-
Ris conti pas s iv i
-
22
1.323
1.349
T otale
SEZIONE 10 – TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEL PERSONALE - VOCE 100
Tale voce ammonta a 87 migliaia di euro (90 migliaia di euro al 31.12.2009). La movimentazione nel corso
dell’esercizio è stata la seguente:
10.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue
(importi in migliaia di euro)
31.12.2010
A. Esistenze iniziali
B. Aumenti
B.1 Accantonamenti dell'esercizio
B.2 Altre variazioni in aumento
31.12.2009
90
127
5
13
5
5
-
8
-8
-50
C.1. Liquidazione effettuate
-1
-50
C.2 Altre variazioni in diminuzione
-7
-
87
90
C. Diminuzioni
D. Esistenze finali
Le “Altre variazioni in diminuzione” includono 7 migliaia di euro riferiti alla rilevazione di utili attuariali,
come risultanti dalla perizia di attuario indipendente, in contropartita ad una riserva da valutazione
appositamente costituita.
114
Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo
SEZIONE 11 – FONDI PER RISCHI E ONERI - VOCE 110
Le tabelle che seguono illustrano la composizione della voce “Fondi per rischi e oneri” e la movimentazione
registrata nel corso dell’esercizio 2010.
11.1 Composizione della voce 110 “Fondi per rischi e oneri”
(importi in migliaia di euro)
Voci/Valori
31.12.2010
1. Fondi di quiescenza e obblighi simili
2. Altri fondi
Totale
31.12.2009
662
680
47
73
709
753
La composizione analitica dei fondi per rischi e oneri è la seguente:
(importi in migliaia di euro)
Composizione
31.12.2010
31.12.2009
A) Fondo quiescenza e obblighi simili
Fondo personale Legge 366/70
381
381
Fondo per trattamento di quiescenza
281
299
Totale (A)
662
680
38
37
9
36
47
73
709
753
B) Fondi per rischi e oneri
Fondo oneri diversi per il personale
Fondo imposte per contenziosi tributari
Totale (B)
Totale (A+B)
11.2 Variazioni nell’esercizio della voce 110 “Fondi per rischi e oneri”
(importi in migliaia di euro)
Fondi di
quiescenza
A. Esistenze iniziali
Altri fondi
Totale
680
73
753
27
27
10
10
37
37
B.2. Variazioni dovute al passare del tempo
-
-
-
B.3. Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
-
-
-
B.2 Altre variazioni in aumento
-
-
-
-45
-36
-81
C.1. Utilizzo dell'esercizio
-
-
-
C.2. Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
-
-
-
-45
-36
-81
662
47
709
B. Aumenti
B.1. Accantonamento dell'esercizio
C. Diminuzioni
C.3. Altre variazioni in diminuzione
D. Rimanenze finali
Il fondo personale Legge 366/70,
366/70 pari ad 381 migliaia di euro, non ha subito variazioni nel corso
dell’esercizio 2010.
Il fondo di quiescenza ammonta a complessivi 281 migliaia di euro, di cui 27 migliaia di euro accantonati
nell’esercizio 2010. Tale fondo comprende la quota parte di onere di competenza di Equiter maturata ai
fini del ripianamento del disavanzo tecnico della Cassa di Previdenza Integrativa per il Personale dell’Istituto
115
115
Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo
Bancario Sanpaolo di Torino (fondo con autonoma personalità giuridica). L’importo è stato stanziato in
base alle risultanze di perizia effettuata da attuario indipendente relativa a 3 soggetti in organico e 3
soggetti pensionati.
Il predetto fondo, include la rilevazione degli utili/perdite attuariali (136 migliaia di euro) sui fondi di
quiescenza a prestazione definita, che trovano contropartita in una riserva da valutazione appositamente
costituita.
Si è proceduto, sulla base di apposita perizia, all’adeguamento per l’importo negativo di 1 migliaia di euro
del fondo oneri diversi per il personale,
personale che accoglie gli stanziamenti destinati a fronteggiare l’erogazione
dei premi di anzianità ai dipendenti.
Occorre ulteriormente precisare che Equiter risulta coobbligata, insieme con Ia Capogruppo, oltre che per il
fondo Cassa di Previdenza Integrativa per il Personale dell’Istituto Bancario San Paolo di Torino, fondo con
personalità giuridica e piena autonomia patrimoniale e gestione patrimoniale autonoma, anche per il
Fondo di Previdenza Complementare per il Personale del Banco di Napoli – Sezione A, che rappresenta un
ente di natura fondazionale con personalità giuridica e gestione patrimoniale autonoma.
A tale Fondo, nel 2005 Equiter ha ceduto la posizione in essere nei confronti di ex-personale direttivo,
provvedendo ad azzerare la consistenza del fondo rischi appositamente accantonato negli esercizi
precedenti e restando responsabile in solido per l’impegno trasferito. A tale ultimo proposito si evidenzia
che, il risultato del conteggio effettuato ai sensi del paragrafo 54 dello IAS 19 (importo contabilizzato come
passività relativa ai benefici definiti) ha dato origine al rilievo di una passività per 30 migliaia di euro iscritta
tra i debiti verso il Fondo di Previdenza Complementare per il Personale del Banco di Napoli.
Il fondo imposte per contenziosi tributari ammonta a complessivi 9 migliaia di euro.
Si informa che la Società, nel corso dell’anno 2010, ha proceduto all’integrale utilizzo della somma
stanziata nell’anno 2007 a seguito della definizione, mediante accertamento con adesione, della verifica
fiscale su imposte dirette e IVA 2005 che ha comportato un esborso complessivo di 18 migliaia di euro.
La Società ha poi stanziato la somma di 9 migliaia di euro a fronte del costo presunto per accertamenti
dell’Amministrazione Finanziaria che potrebbero derivare alla Società a seguito della verifica fiscale ai fini
delle imposte dirette e dell’IVA effettuata nell’anno 2010 per i periodi di imposta 2006, 2007 e 2008.
SEZIONE 12 – PATRIMONIO DELL’IMPRESA - VOCI 120, 130, 140, 150, 160 E 170
Formano oggetto di illustrazione nella presente sezione i conti del passivo relativi alle voci 120, 130, 140,
150, 160 e 170.
12.1 Composizione della voce 120 “Capitale”
(importi in migliaia di euro)
Tipologie
Importo
1. Capitale
1.1. Azioni ordinarie
1.2. Altre azioni
150.000€
-
Il capitale sociale ammonta a 150.000.000 euro ed è composto da n. 30.000.000 azioni del valore
nominale unitario di 5 euro. Il capitale non ha subito variazioni nell’esercizio 2010.
12.5 Altre informazioni
La composizione del patrimonio netto, la disponibilità delle riserve per operazioni sul capitale, la
distribuibilità delle riserve, nonché le utilizzazioni effettuate negli ultimi tre esercizi sono riassunte nel
seguente prospetto:
116
116
Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo
(importi in migliaia di euro)
Riserva
Utili portati
Riserva
straordinaria
legale
Altre riserve Riserve di
di utili
capitale
a nuovo
Totale
18.596
3.838
19.213
51.206
58.682
151.535
327
-
6.215
26.812
33.354
327
-
6.215
-
-
-
-
-
26.812
26.812
C. Diminuzioni
-
-
-
-
-
-
C.1. Utilizzi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A. Esistenze iniziali
B. Aumenti
B.1. Attribuzioni di utili
B.2 Altre variazioni
- copertura perdite
- distribuzione
- trasferimento a capitale
C.2. Altre variazioni
D. Rimanenze finali
6.542
-
-
-
-
-
-
18.923
3.838
25.428
51.206
85.494
184.889
Le poste di Patrimonio netto possono essere utilizzate:
A) per aumento di capitale;
B) per copertura perdite;
C) per distribuzione ai soci.
117
117
Nota integrativa – Parte C – Informazioni sul conto economico
Parte C – Informazioni sul conto economico
SEZIONE 1 – INTERESSI – VOCI 10 E 20
1.1 Composizione della voce 10 “Interessi attivi e proventi assimilati”
(importi in migliaia di euro)
Voci/Forme tecniche
Titoli di
debito
Finanzia
menti
Attività
deteriorate
Altro
2010
2009
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
-
-
-
6
6
-
2. Attività finanziarie al fair value
-
-
-
-
-
-
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita
-
-
-
-
-
-
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
-
-
-
-
-
-
5. Crediti
-
-
-
649
649
908
5.1 Crediti verso banche
-
-
-
649
649
908
5.2 Crediti verso enti finanziari
-
-
-
-
-
-
5.3 Crediti verso clientela
-
-
-
-
-
-
6. Altre attività
-
-
-
-
-
-
7. Derivati di copertura
-
-
-
-
-
-
Totale
-
-
-
655
655
908
1.2 Composizione della voce 20 “Interessi passivi e oneri assimilati”
(importi in migliaia di euro)
Voci/Forme tecniche
Finanziamenti
Titoli
Altro
2010
2009
1. Debiti verso banche
-
-
-
-
-
2. Debiti verso enti finanziari
-
-
-
-
-
3. Debiti verso clientela
-
-
-
-
-
4. Titoli in circolazione
-
-
-
-
-
5. Passività finanziarie di negoziazione
-
-
-
-
-
6. Passività finanziarie al fair value
-
-
-
-
-
7. Altre passività
-
-
-
3
-
8. Derivati di copertura
-
-
-
-
-
Totale
-
-
-
3
-
118
Nota integrativa – Parte C – Informazioni sul conto economico
SEZIONE 2 – COMMISSIONI – VOCI 30 E 40
2.1 Composizione della voce 30 “Commissioni attive”
(importi in migliaia di euro)
Dettaglio
2010
2009
1. operazioni di leasing finanziario
-
-
2. operazioni di factoring
-
-
3. credito al consumo
-
-
4. attività di merchant banking
-
-
5. garanzie rilasciate
-
-
1.628
1.568
1.628
1.568
6. servizi di:
- gestione fondi per conto terzi
- intermediazione in cambi
- distribuzione prodotti
- altri
7) servizi di incasso e pagamento
8) servicing per operazioni di cartolarizzazione
-
-
-
-
9) altre commissioni
-
-
1.628
1.568
Totale
La voce, di complessivi 1.628 migliaia di euro, accoglie il flusso commissionale derivante dalle prestazioni di
servizi relative al Fondo PPP Italia (1.520 migliaia di euro) e da altri servizi consulenziali a favore di soggetti
terzi (108 migliaia di euro).
2.2 Composizione della voce 40 “Commissioni passive”
(importi in migliaia di euro)
Dettaglio/Settori
2010
2009
1. garanzie ricevute
-
2. distribuzione di servizi da terzi
-
-
3. servizi di incasso e pagamento
1
1
4. altre commissioni
-
-
Totale
1
1
SEZIONE 3 – DIVIDENDI E PROVENTI ASSIMILATI - VOCE 50
3.1 Composizione della voce 50 “Dividendi e proventi assimilati”
La voce, di complessivi 4.688 migliaia di euro (4.588 migliaia di euro al 31.12.2009), risulta così composta:
(importi in migliaia di euro)
2009
2010
Voci/proventi
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita
3. Attività finanziarie al fair value
4. Partecipazioni:
4.1 per attività di merchant banking
4.2 per altre attività
Totale
Proventi da
quote di
O.I.C.R.
Dividendi
Proventi da
quote di
O.I.C.R.
Dividendi
-
-
-
-
4.176
-
4.072
-
512
-
516
-
512
-
516
-
4.688
-
4.588
-
119
119
Nota integrativa – Parte C – Informazioni sul conto economico
SEZIONE 4 – RISULTATO NETTO DELL’ATTIVITÀ DI NEGOZIAZIONE - VOCE 60
4.1 Composizione della voce 60 “Risultato netto dell’attività di negoziazione”
La voce, di complessivi euro 6, (61 migliaia di euro al 31.12.2009) accoglie utili su cambi.
SEZIONE 7 – UTILE (PERDITA) DA CESSIONE O RIACQUISTO – VOCE 90
7.1 Composizione della voce 90 “Utile (perdita) da cessione/riacquisto”
(importi in migliaia di euro)
2009
2010
Voci/componenti reddituali
1. Attività finanziarie
1.1 Crediti
1.2. Attività disponibili per la vendita
1.3. Attività detenute sino alla scadenza
Totale 1
2. Passività finanziarie
2.1. Debiti
2.2. Titoli in circolazione
Totale 2
Totale (1+2)
Utile
Risultato
netto
Perdita
Utile
Risultato
netto
Perdita
-
-
-
-
-
-
918
-
918
12.841
-
12.841
-
-
-
-
-
-
918
-
918
12.841
-
12.841
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
918
-
918
12.841
-
12.841
La voce accoglie la plusvalenza derivante dalla cessione delle azioni Serenissima SGR S.p.A..
SEZIONE 8 – RETTIFICHE DI VALORE NETTE PER DETERIORAMENTO – VOCE 100
8.2 “Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la
vendita”
(importi in migliaia di euro)
Voci/Rettifiche
1. Titoli di debito
2. Titoli di capitale e quote OICR
4. Finanziamenti
Totale
Rettifiche di valore
Riprese di
valore
120
2009
-
-
-
-
742
-
742
10.412
-
-
-
-
742
-
742
10.412
La voce accoglie la rettifica di valore per deterioramento di Acegas – APS S.p.A.
120
2010
Nota integrativa – Parte C – Informazioni sul conto economico
SEZIONE 9 – SPESE AMMINISTRATIVE – VOCE 110
9.1 Composizione della voce 110.a “Spese per il personale”
La voce, di complessivi 2.682 migliaia di euro (2.861 migliaia di euro al 31.12.2009), risulta così composta:
(importi in migliaia di euro)
Voci/Settori
1. Personale dipendente
2010
2009
1.025
1.064
a) salari e stipendi e oneri assimilabili
741
751
b) oneri sociali
231
214
c) indennità di fine rapporto
-
2
d) spese previdenziali
-
-
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale
5
5
f) accantonamento al trattamento di quiescienza e obblighi simili
-
40
-
40
-
36
52
36
-
52
-
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni:
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
h) altre spese
2. Altro personale in attività
3. Amministratori e Sindaci
12
-
203
191
-
-
5. Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende
6. Rimborsi di spesa per dipendenti distaccati presso la società
4. Personale collocato a riposo
1.454
1.606
Totale
2.682
2.861
9.2 Numero medio dei dipendenti ripartiti per categoria
2010
Personale dipendente
a) dirigenti
2009
11
11
3
3
b) totale quadri direttivi
2
2
di cui di 3° e 4° livello
2
2
c) restante personale dipendente
6
6
Personale distaccato
17
17
Totale
28
28
121
121
Nota integrativa – Parte C – Informazioni sul conto economico
9.3 Composizione della voce 110.b “Altre spese amministrative”
La voce, di complessivi 850 migliaia di euro (858 migliaia di euro al 31.12.2009), risulta così composta:
(importi in migliaia di euro)
Voci
2010
2009
Affitti passivi
212
Servizi di outsourcing amministrativi e per sistema informativo
173
163
Consulenze e altre spese per investimenti
81
185
Imposte e tasse
66
13
Spese di missione
61
36
Servizi di portierato
31
31
Consulenza contabile e fiscale
27
23
Compensi società di revisione
26
47
Compensi Organismo di vigilanza
25
-
Energia elettrica, acqua e gas
23
22
Pulizia locali e arredi
20
16
Spese di manutenzione e consumo
17
22
Canoni per accesso banche dati
15
12
Manutenzione locali in affitto
14
15
Spese telefoniche
14
13
Polizza infortuni amministratori
10
6
Buoni pasto personale dipendente
8
10
Spese di rappresentanza
7
3
Spese di formazione
6
8
Consulenza del lavoro e sicurezza
5
6
Altre spese per il personale
4
5
Abbonamenti, libri, periodici, quotidiani
4
4
Cancelleria
1
1
Spese per sponsorizzazioni ed erogazioni liberali
-
8
850
858
Totale
122
122
209
Nota integrativa – Parte C – Informazioni sul conto economico
SEZIONE 10 – RETTIFICHE DI VALORE NETTE SU ATTIVITÀ MATERIALI – VOCE 120
10.1 Composizione della voce 120 “Rettifiche di valore nette su attività materiali”
(importi in migliaia di euro)
Voci/Rettifiche e riprese di valore
Rettifiche di
valore per
deterioramento
Ammortamento
1. Attività ad uso funzionale
1.1. di proprietà
Riprese di
valore
Risultato
netto
1
1
1
-
-
1
a) terreni
-
-
-
-
b) fabbricati
-
-
-
-
c) mobili
-
-
-
-
d) strumentali
-
-
-
-
e) altri
1
-
-
1
1.2. acquisite in leasing finanziario
-
-
-
-
a) terreni
-
-
-
-
b) fabbricati
-
-
-
-
c) mobili
-
-
-
-
d) strumentali
-
-
-
-
e) altri
-
-
-
-
2. Attività riferibili al leasing finanziario
-
-
-
-
3. Attività detenute a scopo di investimento
-
-
-
-
1
-
-
1
di cui concesse in leasing operativo
Totale
-
SEZIONE 13 – ACCANTONAMENTI NETTI AI FONDI PER RISCHI E ONERI – VOCE 150
13.1 Composizione della voce 150 “Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri”
(importi in migliaia di euro)
Composizione
2010
2009
1. Utilizzi
Utilizzo fondo imposte per contenziosi tributari
Utilizzo fondo oneri diversi per il personale
Totale (1)
18
-
-
-
18
-
2. Accantonamenti
-27
-34
Accantonamento fondo oneri diversi per il personale
Accantonamento al fondo di quiescenza
-1
4
Accantonamento fondo imposte per contenziosi tributari
-9
-
Totale (2)
-37
-30
Totale (1+2)
-19
-30
123
123
Nota integrativa – Parte C – Informazioni sul conto economico
SEZIONE 14 – ALTRI PROVENTI E ONERI DI GESTIONE – VOCE 160
14.1 Composizione della voce 160 “Altri proventi e oneri di gestione”
(importi in migliaia di euro)
Composizione
2010
2009
Sopravvenienze attive
247
406
Sopravvenienze passive
-73
-33
Affitti attivi immobili
-
91
Emolumenti riversati
40
18
Servizi di outsourcing
8
10
Ricavi diversi
2
1
224
493
Totale
Le sopravvenienze attive includono l’incasso di 220 migliaia di euro derivante dal riparto di un attivo
fallimentare di pertinenza della ex partecipata liquidata Sicilsud Leasing.
SEZIONE 17 – IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ESERCIZIO DELL’OPERATIVITÀ CORRENTE – VOCE 190
17.1 Composizione della voce 190 “Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente”
(importi in migliaia di euro)
2010
2009
1. Imposte
-
687
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi
-
-
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio
-
-
4. Variazione delle imposte anticipate
4
-934
5. Variazione delle imposte differite
-
-
Imposte di competenza dell'esercizio
4
-247
17.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio
(importi in migliaia di euro)
%
Utile imponibile teorico
3.816
imposte sul reddito - onere fiscale teorico
1.233
32,31
Variazioni in aumento delle imposte
560
14,68
Maggiore aliquota effettiva e maggiore base imponibile IRAP
234
6,13
Costi indeducibili (minusvalenze su partecipazioni, spese personale, ecc.)
326
8,54
Variazioni in diminuzione delle imposte
Plusvalenze non tassate su partecipazioni
-1.797
-282
-47,09
-7,39
Quota esente dividendi
-1.449
-37,97
Altre
Totale variazioni delle imposte
Imposte sul reddito effettive
124
124
-66
-1,73
-1.237
-32,42
-4
-0,10
Nota integrativa – Parte C – Informazioni sul conto economico
SEZIONE 19 – CONTO ECONOMICO: ALTRE INFORMAZIONI
19.1 Composizione analitica degli interessi attivi e delle commissioni attive
La voce 10 del Conto Economico “Interessi attivi e proventi assimilati” risulta così composta:
(importi in migliaia di euro)
Voci/Controparte
Interessi attivi su commercial paper
Interessi attivi su c/c e su time deposit
2010
2009
-
-
649
908
Interessi su polizza di capitalizzazione
-
-
Interessi attivi diversi
6
-
655
908
Totale
125
125
Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni
Parte D – Altre informazioni
SEZIONE 1 – RIFERIMENTI SPECIFICI SULLE ATTIVITÀ SVOLTE
D. GARANZIE E IMPEGNI
D.1 – Valore delle garanzie rilasciate e degli impegni
(importi in migliaia di euro)
Operazioni
1) Garanzie rilas c iate di natura finanziaria
31.12.2010
31.12.2009
-
-
-
-
62.678
78.933
-
-
28.878
37.773
28.878
37.773
33.800
41.160
33.800
41.160
62.678
78.933
a) B anche
b) E nti finanziari
c) Clientela
2) Garanzie rilas c iate di natura c ommerciale
a) B anche
b) E nti finanziari
c) Clientela
3) Impegni irrev oc abili a erogare fondi
a) B anche
i) a utilizzo certo
ii) a utilizzo incerto
b) E nti finanziari
i) a utilizzo certo
ii) a utilizzo incerto
c) Clientela
i) a utilizzo certo
ii) a utilizzo incerto
4) Impegni s ottos tanti ai deriv ati s u c rediti: v endite di protezione
5) Attiv ità cos tituite in garanzia di obbligazioni di terzi
6) Altri impegni irrev oc abili
Totale
Garanzie rilasciate di natura finanziaria
A seguito del trasferimento, nel corso del 2005, al Fondo di Previdenza Complementare per il personale del
Banco di Napoli, degli impegni contrattuali assunti dalla Società nei confronti di proprio personale direttivo,
il cui rapporto di lavoro si era concluso, Equiter ha rilasciato garanzia a copertura di eventuali futuri
disavanzi della riserva tecnica relativa alla posizione trasferita.
A fronte della garanzia rilasciata nel 2010 sono emersi debiti per 30.000 euro. Allo stato attuale non
sussistono presupposti per appostare ulteriori accantonamenti in bilancio a fronte della garanzia rilasciata.
126
126
Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni
Impegni
Al 31 dicembre 2010 sussistono i seguenti impegni di investimento verso società partecipate e fondi di
investimento chiusi:
- Fondo PPP Italia:
Italia 8,6 milioni di euro per le quote di classe A e 178 migliaia di euro circa per le quote di
classe B
- Espirito Santo Infrastructure Fund:
Fund 8,3 milioni di euro
- Fondo Ambienta I:
I 11,8 milioni di euro
- Green Initiative Carbon Assets (GICA) S.A.:
S.A 13,5 milioni di euro circa
- Enerpoint Energy S.r.l.:
S.r.l. 20,3 milioni di euro.
D.2 – Finanziamenti iscritti in bilancio per intervenuta escussione
Non sussiste la fattispecie.
SEZIONE 3 – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA
3.1. RISCHIO DI CREDITO
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. Aspetti generali
Per rischio di credito si intende la possibilità che la controparte non sia in grado di onorare gli impegni
contrattuali assunti, con riferimento sia all’importo della prestazione sia al momento in cui essa deve essere
effettuata.
Poiché Equiter non è presente nel settore dei finanziamenti alla clientela ma solo sul mercato degli
investimenti in equity, il modello di calcolo del rischio adottato a livello di Gruppo non dà origine ad alcuna
esposizione relativa al rischio di credito.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia
(valori di bilancio)
(importi in migliaia di euro)
Portafogli/
Portafogli/qualità
Sofferenze
Esposizioni
ristrutturate
Incagli
Esposizioni
scadute
Altre
attività
Totale
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
-
-
-
-
-
-
2. Attività finanziarie al fair value
-
-
-
-
-
89.346
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita
-
-
-
-
89.346
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
-
-
-
-
-
-
5. Crediti verso banche
-
-
-
-
70.127
70.127
6. Crediti verso enti finanziari
-
-
-
-
-
-
7. Crediti verso clientela
-
-
-
-
-
-
8. Derivati di copertura
-
-
-
-
-
-
Totale al 31.12.2010
-
-
-
-
159.473
159.473
Totale al 31.12.2009
-
-
-
-
242.919
242.919
127
Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni
3.2. RISCHI DI MERCATO
Per rischio di mercato si intende la possibilità di variazione del valore di mercato di un’attività come
conseguenza del variare delle condizioni di mercato (prezzi, tassi, cambi e volatilità).
Con riferimento alle attività finanziarie di Equiter, data la loro natura, sono soggette al rischio di mercato
sia le partecipazioni (rischio equity) sia gli investimenti della liquidità esposti alla fluttuazione dei tassi sul
mercato (rischio tasso).
3.2.1 Rischio di tasso di interesse
Informazioni di natura qualitativa
Gli investimenti della liquidità di Equiter sono concentrati in depositi vincolati con controparte Intesa
Sanpaolo S.p.A. I predetti investimenti si caratterizzano per una duration contenuta (1-3 mesi) che
conseguentemente permette di mitigare la volatilità degli investimenti stessi rispetto alle variazioni dei tassi
di interesse.
Informazioni di natura quantitativa
1. Distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività
finanziarie
Durata
indeterminata
Oltre 10 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anni
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Voc i/durata res idua
F ino a 3 mesi
(importi in migliaia di euro)
1. Attiv ità
1.1 Titoli di debito
1.2 Crediti
1.3 Altre attiv ità
19.931
20.103
30.093
275.153
2. P as s iv ità
2.1 Debiti
2.2 Titoli in c irc olaz ione
2.3 Altre pas s iv ità
3. De r iv ati finanz iar i
Opz ioni
3.1 Pos iz ioni lunghe
3.2 Pos iz ioni c orte
Altr i de r iv ati
3.1 Pos iz ioni lunghe
3.2 Pos iz ioni c orte
3.2.2. Rischio di prezzo
Informazioni di natura qualitativa
Il rischio di prezzo è legato alle variazioni nel corso del tempo del valore degli investimenti in equity e
rappresenta il rischio preponderante sull’attività della Società, per il quale non sono ipotizzabili sistemi di
mitigazione.
La gestione del rischio di prezzo è quindi demandato all’impegno alla diversificazione dei settori di
investimento e, all’interno di ciascuno di essi, all’ampliamento della gamma di titoli posseduti.
Informazioni di natura quantitativa
Il rischio equity legato alle partecipazioni rappresenta il rischio preponderante, e per il quale si può parlare
di rischio azionario. Il predetto rischio azionario dipende da fattori specifici della partecipazione (rischio
specifico) o da fattori di mercato (rischio sistemico).
128
128
Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni
Per monitorare il rischio prezzo o equity, ci si avvale del modello sviluppato a livello di Gruppo per il calcolo
del capitale interno: stima del VaR (value at risk) su un orizzonte temporale di 10 gg, con un livello di
confidenza pari al 99% sulla base di una simulazione storica dei prezzi dei titoli in portafoglio rettificati per
il tasso risk free e considerando nella simulazione le correlazioni implicite. Inoltre, in coerenza con gli
orientamenti della Normativa di Vigilanza, il Gruppo ha adottato una metodologia volta ad individuare in
modo estremamente prudenziale il rischio delle partecipazioni non quotate.
Tale metodo si basa sull’utilizzo di fattori correttivi moltiplicativi, da applicare agli indici di riferimento
(proxy), cui sono associati i titoli non quotati atti a valutare sia la minor liquidità dei titoli non quotati sia il
merito di credito.
Applicando la metodologia sopra citata ai dati di portafoglio al 31 dicembre 2010 il rischio equità della
Società è stato stimato in 24,7 milioni di euro.
3.2.3 Rischio di cambio
Informazioni di natura qualitativa
Il rischio di cambio è limitato a due investimenti partecipativi:
− Henderson PFI Secondary Fund L.P.
− GICA S.A.
Gli investimenti citati, per loro natura, non consentono di determinare con certezza l’orizzonte temporale
di realizzo. In tale situazione le tradizionali modalità di copertura (currency swap, opzioni di vendita a
termine) risultano di scarsa efficacia e con costi complessivi di difficile determinazione. Nel contesto
dell’attività di Equiter al 31 dicembre 2009 non sono pertanto state attivate operazioni per la copertura del
rischio di cambio.
Informazioni di natura quantitativa
1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati
(importi in migliaia di euro)
Valute
Voc i
D o lla ri
S t e rline
Yen
US A
D o lla ri
F ra nc hi
A lt re
c a na de s i
s v izze ri
v a lut e
1. Attiv ità finanz iar ie
-
6.115
-
-
1.482
-
1.1 Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
1.2 Titoli di c apitale
-
6.115
-
-
1.482
-
1.3 Crediti
-
-
-
-
-
-
1.4 Altre attiv ità finanz iarie
-
-
-
-
-
-
2. Altr e attiv ità
-
-
-
-
-
-
3 P as s iv ità F inanz iar ie
-
-
-
-
-
-
3.1 Debiti
-
-
-
-
-
-
3.2 Titoli in c irc olaz ione
-
-
-
-
-
-
3.3 Altre pas s iv ità finanz iarie
-
-
-
-
-
-
4. Altr e pas s iv ità
-
-
-
-
-
-
5. De r iv ati
-
-
-
-
-
-
5.1 Pos iz ioni lunghe
-
-
-
-
-
-
5.2 Pos iz ioni c orte
-
-
-
-
-
-
T otale attiv ità
-
6.115
-
-
1.482
-
T otale pas s iv ità
-
-
-
-
-
-
S bilanc io (+/-)
-
6.115
-
-
1.482
-
L’investimento in sterline in Henderson Fund (AFS) è iscritto al fair value, quello in franchi svizzeri in GICA
(partecipazione a controllo congiunto) è iscritto al costo.
129
Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni
3.3. RISCHI OPERATIVI
Informazioni di natura qualitativa
Per rischio operativo si intende la possibilità di perdite dovute ad errori, omissioni o frodi.
La Capogruppo ha sviluppato modello di misurazione del rischio operativo secondo il Metodo Avanzato di
Misurazione (AMA).
In base all’AMA, il capitale richiesto deve eguagliare la misura di rischio generata dal sistema interno di
misura dei rischi operativi, basato sull’analisi di dati quantitativi e qualitativi. Per ottenere stima di tale
misura di rischio è prevista una esplicita modellazione matematico-statistica del profilo di rischio. Il risultato
di tale modellazione è la cosiddetta “loss distribution”, ovvero la distribuzione di probabilità della perdita
operativa annuale, il cui quantile al 99.9% costituisce il requisito patrimoniale stand-alone per i rischi
operativi.
In particolare la modellazione statistica delle perdite storiche è realizzata mediante il Loss Distribution
Approach (LDA), la raccolta ed elaborazione delle valutazioni soggettive avviene per mezzo dell’Analisi di
Scenario (AS), l’analisi del contesto operativo e la valutazione dei controlli tramite la Valutazione del
Contesto Operativo (VCO); queste ultime due componenti costituiscono il cosiddetto processo di Autodiagnosi. Infine, si è realizzata una combinazione delle singole misure di rischio per ottenere il requisito a
livello di Gruppo e successiva riallocazione di quota parte di tale requisito alle singole entità legali del
Gruppo.
Informazioni di natura quantitativa
In coerenza con la metodologia sopra riportata e la successiva riallocazione alle singole società del Gruppo,
con riferimento al 30 settembre 2010 (ultimo dato disponibile), è stato stimato per Equiter un rischio
operativo pari a 1,6 milioni di euro.
130
130
Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni
SEZIONE 4 – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO
4.1. IL PATRIMONIO DELLA IMPRESA
4.1.2 Informazioni di natura quantitativa
4.1.2.1 Patrimonio dell’impresa: composizione
(importi in migliaia di euro)
Voci/Valori
31.12.2010
1. Capitale
31.12.2009
150.000
2. Sovrapprezzi di emissione
3. Riserve
- di utili
a) legale
b) statutaria
c) azioni proprie
d) altre
- altre
150.000
-
-
184.889
151.535
99.395
18.923
80.472
85.494
92.853
18.596
74.257
58.682
-
-
4. (Azioni proprie)
5. Riserve di valutazione
6.844
-4.070
- Attività finanziarie disponibili per la vendita
- Attività materiali
- Attività immateriali
- Copertura di investimenti esteri
- Copertura di flussi finanziari
- Differenze cambio
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
- Leggi speciali di rivalutazione
- Utili/Perdite attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti
- Quota delle riserve da valutazione relative a partecipazioni valutate
a patrimonio netto
6.956
-112
-3.919
-151
-
-
6. Strumenti di capitale
7. Utile (Perdita) d'esercizio
Totale
-
-
3.811
6.542
345.544
304.007
4.1.2.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione
(importi in migliaia di euro)
Attività/
Attività/Valori
31.12.2010
Riserva positiva
31.12.2009
Riserva negativa
Riserva positiva
Riserva negativa
1. Titoli di debito
2. Titoli di capitale
7.075
-119
7.033
-10.952
7.075
-119
7.033
-10.952
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
Totale
131
Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni
4.1.2.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni
annue
(importi in migliaia di euro)
Titoli di
debito
1. Esistenze iniziali
2. Variazioni positive
Titoli di
capitale
Quote di
O.I.C.R.
Finanziamenti
-
-3.919
13.815
2.1 Incrementi di fair value
-
7.460
-
-
2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative
-
-
-
-
-
-
-
-
da deterioramento
da realizzo
-
-
2.3 Altre variazioni
-
6.355
-
-
3. Variazioni negative
-
-2.940
-
-
3.1 Riduzioni di fair value
-
-2.940
-
-
3.2 Rettifiche da deterioramento
-
-
-
-
3.3. Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo
-
-
-
-
3.4 Altre variazioni
-
-
-
-
4. Rimanenze finali
-
6.956
-
-
132
132
Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni
SEZIONE 5 – PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
(importi in migliaia di euro)
Importo
lordo
Voci
10. Utile (Perdita) d'esercizio
Altre componenti reddituali al netto delle imposte
Imposta
sul reddito
Importo
netto
3.815
-4
3.811
12.054
-1.179
10.875
5.415
-896
4.519
-
-
-
- rettifiche di deterioramento
-
-
-
- utili/perdite da realizzo
-
-
-
6.639
-283
6.356
vendita:
20. Attività finanziarie disponibili per la vendita:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
30. Attività materiali
40. Attività immateriali
50. Copertura di investimenti esteri:
a) variazioni di fair value
-
-
b) rigiro a conto economico
-
c) altre variazioni
60. Copertura dei flussi finanziari
a) variazioni di fair value
-
-
-
c) altre variazioni
-
-
-
c) altre variazioni
-
-
-
c) altre variazioni
52
-13
39
-
-
-
-
-
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
-
b) rigiro a conto economico
90. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti
100. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a
patrimonio netto
-
b) rigiro a conto economico
80. Attività non correnti in via di dismissione
a) variazioni di fair value
-
b) rigiro a conto economico
70. Differenze di cambio
a) variazioni di fair value
-
-
- rettifiche di deterioramento
-
- utili/perdite da realizzo
-
c) altre variazioni
-
110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte
12.106
-1.192
10.914
10+110)
110)
120. Reddività complessiva (Voce 10+
15.921
-1.196
14.725
133
Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni
SEZIONE 6 – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
6.1. INFORMAZIONI SUI COMPENSI DEI DIRIGENTI CON RESPONSABILITÀ STRATEGICA
(importi in migliaia di euro)
2010
Benefici a breve termine
2009
191
191
191
191
Benefici successivi al rapporto di lavoro
Altri benefici a lungo termine
Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro
Pagamenti in azioni
Altri compensi
Totale remunerazioni corrisposte ai dirigenti con responsabilità strategiche
6.2 CREDITI E GARANZIE RILASCIATE A FAVORE DI AMMINISTRATORI E SINDACI
Non sono presenti crediti o garanzie rilasciate a favore degli amministratori e sindaci.
6.3 INFORMAZIONI SULLE TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE
Equiter osserva la procedura di Gruppo riguardante operazioni con parti correlate, finalizzata a stabilire
specifiche competenze e responsabilità nonché ad indicare i flussi informativi tra le società controllate e le
strutture della Banca.
Per quanto concerne in particolare le operazioni con i soggetti che esercitano funzioni di amministrazione,
direzione e controllo della Banca o di società facenti parte del Gruppo Bancario, per i quali trova
l’applicazione l’art.136 del D.Lgs. 385/93 (Testo Unico Bancario), il Gruppo ha stabilito specifiche
procedure di garanzia e di trasparenza.
Il riepilogo delle operazioni infragruppo e con altre parti correlate è riportato nelle “Altre informazioni”
all’interno della Relazione sulla Gestione.
Di seguito si precisano le principali operazioni poste in essere da Equiter con parti correlate rientranti
nell’ambito dell’ordinaria operatività del Gruppo, poste in essere a condizioni di mercato e comunque sulla
base di valutazioni di reciproca convenienza economica e nel rispetto delle procedure interne sopra
richiamate.
Tra le operazioni ricorrenti poste in essere da Equiter con imprese del Gruppo si segnala quanto segue:
Contratti passivi
− affidamento in outsourcing di funzioni amministrative quali coordinamento e controllo dei flussi
informativi relativi alla gestione amministrativo-contabile, all’amministrazione del personale e supporto al
controllo di gestione e risk management (ad Intesa Sanpaolo S.p.A.) e gestione dell’information
technology e gestione tecnico immobiliare (ad Intesa Sanpaolo Group Services S.c.p.A.);
− intrattenimento di rapporti di c/c e deposito vincolato con Intesa Sanpaolo S.p.A.;
− accentramento in capo alla Capogruppo dei versamenti per saldi e acconti IRES a seguito dell’adesione da
parte di Equiter al regime di tassazione di Gruppo noto come “consolidato fiscale nazionale” ai sensi
artt.117-129 TUIR.
Tra le operazioni ricorrenti poste in essere da Equiter con altre società del gruppo si segnala inoltre
l’impiego di personale comandato da Capogruppo e dalla società Intesa Sanpaolo Group Services S.c.p.A. e
Banco di Napoli.
134
134
Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni
SEZIONE 7 – ALTRI DETTAGLI INFORMATIVI
7.2 PUBBLICITÀ DEI CORRISPETTIVI DI REVISIONE LEGALE DEI CONTI.
Si riporta nella tabella seguente il dettaglio dei corrispettivi riconosciuti alla società di revisione cui è stato
conferito l’incarico di revisione legale dei conti ai sensi dell’art. 14 del D. Lgs. 27/1/2010 n. 39 e dell’art.
165 del D. Lgs. 58/98.
(importi in migliaia di euro)
Tipologia di servizi
Revisione contabile
Soggetto erogante
Reconta Ernst & Young S.p.A.
Compensi
26
ESONERO DALL’OBBLIGO DI REDAZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO
La società risulta esonerata dall’obbligo di redazione del bilancio consolidato per effetto dell’art. 24 D. Lgs.
87/92 e dell’art. 27, commi 3 e 4, del D. Lgs. 127/91, in quanto totalmente controllata da Intesa Sanpaolo
S.p.A. che redige il bilancio consolidato del gruppo.
IMPRESA CAPOGRUPPO
La Società è controllata al 100% da Intesa Sanpaolo S.p.A., con sede in Torino, piazza San Carlo 156 e
sede secondaria in Milano, via Monte di Pietà 8, iscritta all’Albo delle Banche al n. 5361 e Capogruppo del
Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, iscritto all’albo dei Gruppi Bancari.
Equiter S.p.A. appartiene alla categoria degli intermediari finanziari che non operano nei confronti del
pubblico.
INFORMAZIONI DI CUI ALL'ART. 2497-BIS C.C., COMMA 4
In conformità al disposto di cui all’art. 2497-bis, quarto comma, c.c. si riportano in appresso i prospetti
riepilogativi dei dati essenziali relativi al bilancio al 31 dicembre 2009, ultimo approvato, della società Intesa
Sanpaolo S.p.A.
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Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni
INTESA SANPAOLO S.p.A.
Stato patrimoniale riclassificato (milioni di euro)
136
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Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni
INTESA SANPAOLO S.p.A.
Conto economico riclassificato (milioni di euro)
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Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni
GRUPPO INTESA SANPAOLO
Stato patrimoniale consolidato riclassificato (milioni di euro)
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Nota integrativa – Parte D – Altre informazioni
GRUPPO INTESA SANPAOLO
Conto economico consolidato riclassificato (milioni di euro)
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BILANCIO EQUITER 2010_con copertina