IVS
INVENTARIO DELLE VIE
DI COMUNICAZIONE STORICHE
DELLA SVIZZERA
Percorso TI 23
Tracciato 1
Segmento 1
Carte Nazionali
STORIA
TI 23.1.1
Documentazione IVS
Cantone Ticino
Classificazione Nazionale
pagina 1
La documentazione contiene anche degli oggetti (percorso, tracciato,
segmento) con scarsa o nessuna sostanza storica. Sulla carta
d'inventario essi appariscono in linee grigie. Questi oggetti fanno
parte delle vie di communicazione storiche di importanza nazionale,
però non vengono applicate le disposizioni riguardanti l'inventario
federale (art. 3 OPVS).
Lugano - Chiasso (- Como /- Milano)
Lago di Lugano - Capolago - Mendrisio - Balerna
Lugano (Via Nassa)
1353
Aggiornamento Juni 2001 / CLM
Proveniendo da Massagno, attraversata la porta di San Lorenzo, si
imboccava l'attuale Via Cattedrale per discendere a Piazza
Cioccaro, nel cuore storico di Lugano (TI 22.1.6). A Piazza
Cioccaro si trovava un albergo documentato già nel 1342
(BRENTANI 1926: I/92). Quale nota di colore, aggiungiamo che
popolarmente si fa risalire l'etimologia del nome "Cioccaro" al gran
numero di ubriachi, i "ciócch" che frequentavano il vicino quartiere
del Sassello (GILI, VASSERE 2000: 78). Da Piazza Cioccaro si
imboccava la Via Nassa che portava alla Porta San Gottardo (detta
anche Porta degli Angioli in quanto si trovava in prossimità della
chiesa di Santa Maria degli Angioli), oltre la quale si trovava un
attracco dove si imbarcavano merci e passeggeri diretti a
Capolago.
La Via Nassa attraversa l'omonima contrada, una delle quattro che
formavano l'antico borgo di Lugano. Era detta anche "Contrada di
Carona" in quanto qui iniziava anche la strada che portava a quel
villaggio, ma pure "di San Carlo" per via dell'omonima chiesa che si
trova lungo la Via Nassa (il cui etimo deriverebbe dalle nasse usate
dai pescatori). La via, una delle più antiche della città, è da
considerare come il tratto iniziale della "strada francesca" o "Strada
Regina" che portava verso Mendrisio e Como.
Non sappiamo quale fosse esattamente il passato aspetto di Via
Nassa, ma sicuramente era molto diverso da quello attuale.
Sappiamo, ad esempio, che vi erano due ponti, costruiti da Donato
di Breganzona nel 1462: il primo si trovava sul riale defluente
davanti alla casa di Ugone da Sanseverino e dei Barbarini, in fondo
a Via Nassa, costruito per 16 lire; il secondo fu costruito sul riale di
Via Cioccaro per 8 lire e 2 soldi (BRENTANI 1926: I/34-35). Dei
ponti non esiste alcuna traccia e i riali sono stati integralmente
interrati. Inoltre il fondo era selciato e munito di trottatoi per i carri.
Questa pavimentazione venne rimossa nel 1920-21 per lasciar
posto ad una copertura in asfalto fuso che fece di Via Nassa la
prima strada asfaltata di Lugano (GILI, VASSERE 2000: 113).
Lungo questo segmento si trovano due chiese: la prima è quella
dedicata a San Carlo Borromeo, costruita tra il 1640 e il 1642
dall'architetto Angelo Galassini; la seconda è la quattrocentesca
chiesa di Santa Maria degli Angioli, notevole monumento
rinascimentale. La chiesa, consacrata nel 1515, contiene uno dei
capolavori di Bernardino Luini: l'affresco della "Passione e
Crocifissione di Cristo", datato 1529 (ANDERES 1975: 257-261).
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Classificazione Nazionale
pagina 2
La Via Nassa nel suo tradizionale aspetto agli inizi del Novecento
(In: GILI, VASSERE 2000: 249).
Fig. 1
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Classificazione Nazionale
pagina 3
La Via Nassa nel 1936, dopo la rimozione del selciato e la posa
della nuova copertura in asfalto (In: GILI, VASSERE 2000: 267).
Fig. 2
TERRENO
Rilevamento 10 Mai 2001 / CLM
Il segmento misura nel complesso circa 500 metri. Il fondo è stato
rivestito, in tempi recenti, con lastre di sasso molto decorative e
lussuose. Poco resta dell'antica aria paesana, dove si stendevano
le reti dei pescatori ad asciugare. Gioiellerie e negozi di lusso,
ormai, ne sono la cornice. L'unico aspetto ancora tradizionale che si
può rilevare consiste nella presenza di alcuni portici appartenenti a
vecchi palazzi che costeggiano la strada.
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pagina 4
La Via Nassa nel suo aspetto attuale:
solo i portici di alcuni storici edifici le
rendono ancora un po' dell'antica
atmosfera.
Fig. 3 (CLM, 18. 5. 2001)
–––– Fine della descrizione ––––
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