Sport l'Adige mercoledì 20 maggio 2015 43 La tappa di Forlì dedicata ai velocisti premia il coraggio Il campione di Sky, terzo in classifica, fora nel finale quattro fuggitivi: il vincitore, Montaguti, Marangoni e e perde 47”da Contador. La ruota gliela passa Clarke Busato. Sfortunato Gatto che ha forato a 12 km dall’arrivo della Orica e la giuria gli infligge due minuti di penalità GIRO D’ITALIA Boem in paradiso, Porte all’inferno L’australiano fora, viola le regole e scivola a 3’09” LE TAPPE IN TRENTINO 4 5 6 7 8 9 10 Tempo Nicola Boem (Ita) in 4h26'16" Matteo Busato (Ita) Alessandro Malaguti (Ita) Alan Marangoni (Ita) s.t. a 00'02" a 00'04" Giacomo Nizzolo (Ita) Sacha Modolo (Ita) a 00'18" s.t. Andrè Greipel (Ger) Luka Mezgec (Slo) s.t. s.t. Nicola Ruffoni (Ita) Davide Appollonio (Ita) s.t. s.t. Tempo CLASSIFICA GENERALE 1 2 Alberto Contador (Spa) Fabio Aru (Ita) 3 4 Mikel Meana Landa (Spa) Dario Cataldo (Ita) a 00'46" a 01'16" 5 6 7 8 Roman Kreuziger (Cec) Rigoberto Uran Uran (Col) Giovanni Visconti (Ita) Damiano Caruso (Ita) a 01'46" a 01'10" a 02'12" a 02'20" Andrey Amador (Crc) Leopold Koenig (Cec) a 02'24" a 02'30" 9 10 L’urlo liberatorio di Nicola Boem, vincitore ieri a Forlì dopo una lunga fuga. A sinistra il cambio ruota non regolamentare con Clarke che a fatto precipitare Porte a 3’09” da Contador in 42h58'09" a 00'03" ANSA La tappa di oggi | La prima parte propone cinque salite sull’Appennino. Finale in circuito Si arriva a Imola, nell’autodromo Enzo e Dino Ferrari Forlì - Imola (Autodromo E. e D. Ferrari) di 153,0 Km 41 - Imola 72 - Usc. Variante Alta 252 - Tre Monti 41 - Imola 72 - Usc. Variante Alta 252 - Tre Monti 153,0 137,6 141,1 145,4 140 122,3 125,7 130,0 72 - Usc. Variante Alta 252 - Tre Monti 41 - Imola 72 - Usc. Variante Alta 252 - Tre Monti 106,9 110,3 114,7 77,9 81,4 86,3 120 100 95,1 99,3 533 - Valico del Prugno ARRIVO Imola (Autodromo E. e D. Ferrari) GPM 80 64,7 Diretta Rai Tre 15.10 R 165 - Fontanelice 102 - Borgo Tossignano 87 - Codrignano 188 - Casola Valsenio 141 - Fognano 406 - La Valletta 159 - Zattaglia 438 - Monte Albano 48,8 51,5 54,6 59,2 60 43,3 30,9 35,1 40 24,0 20 106 - Brisighella 565 - Passo del Trebbio GPM 188 - Modigliana 469 - Monte Casale PARTENZA GPM Forlì 70,8 tappa 11ª 62 - Castrocaro Terme Terra del Sole 130 - Dovadola 170 - Casone l percorso è suddiviso in due parti: la prima sull’Appennino, la seconda nel circuito finale di Imola che andrà ripetuto tre volte. Dopo la partenza da Forlì il gruppo farà rotta verso l’Appennino, dove affronterà cinque salite e strappi in poco più di 50 km. La corsa si porterà quindi verso Imola e il circuito dei Tre Monti (15.4 km) che dovrà essere ripetuto tre volte. Il passaggio e l’arrivo sono all’autodromo Enzo e Dino Ferrari 15,6 17,7 bici e riceve (gesto spontaneo o richiesta ben precisa?) una ruota dal collega e connazionale Simon Clarke (Orica GreenEdge). Un gesto apparentemente all’insegna della solidarietà, di fatto un atto di complicità, che il tasmaniano dal Team Sky ha pagato a carissimo prezzo: con una penalizzazione di 2’, che sono un’eternità per un atleta quasi obbligato a vincere. Porte aveva perso 47” dal leader Contador (restando sempre terzo, ma passando a -1’09” nella generale), al termine della tappa conclusa a Forlì, ma in un attimo si ritrova immerso in un incubo, con 3’09” da recuperare dallo spagnolo e 3’06” da Fabio Aru, secondo. Porte adesso è 12°, dietro Formolo e davanti a Cunego, alle spalle di Uran Uran e degli altri big. La tappa di Forlì finisce in tragedia, sportivamente parlando, per lo «Skyman», che aspettava (adesso più che mai) la cronometro Treviso-Valdobbiadene per eliminare uno a uno tutti i rivali. Contador compreso. La tappa di ieri, a cavallo fra Marche e Romagna, è stata caratteriz- 1 2 3 0,0 FORLÌ - Doveva essere un giorno qualunque, quasi una gita sulle rive dell’Adriatico. Invece è bastato un attimo per trasformare una tappa di trasferimento in una rivoluzione per la classifica generale: Richie Porte, uno dei più seri candidati alla vittoria del 98° Giro d’Italia di ciclismo, fora a 6 chilometri dalla fine, si ferma, scende dalla Dopo la tappa di ieri ORDINE D’ARRIVO 7,6 ADOLFO FANTACCINI zata dall’allungo che non t’aspetti, quasi uno sprint, e da uno stillicidio di emozioni, in uno dei giorni più afosi e colorati del Giro. Un percorso dritto e veloce, senza autentiche difficoltà e con l’altimetria praticamente azzerata. Una tappa che Nicola Boem, 26 anni, veneto di San Donà di Piave - la città di Moreno Argentin - ha saputo strappare ad Alan Marangoni e che è stata caratterizzata da una fuga lunghissima, fra due ali di folla. Un’azione convinta, efficace, caparbia, che ha visto protagonisti Oscar Gatto, lo stesso Boem, Alessandro Malaguti, Marangoni e Matteo Busato. Una fuga all’italiana, che ha visto protagonisti tre veneti e due romagnoli (Malaguti e Marangoni). Spingendo a tutta hanno attraversato a medie altissime la riviera adriatica, conservando un vantaggio non troppo alto e nemmeno rassicurante. Con i quattro avrebbe meritato di arrivare fino in fondo anche il quinto fuggitivo, Gatto, che invece ha forato a 12 km dall’arrivo ed è stato assorbito dal gruppo ai -10. Una disdetta, che ha vanificato i suoi sacrifici. Alessandro Malaguti avrebbe fatto carte false per tagliare il traguardo da vincitore, se non altro perché - come egli stesso ha ammesso - «sono passato a 500 metri da casa». Originario di Forlì, il corridore della Nippo-Vini Fantini si è invece dovuto accontentare del terzo posto in viale Vittorio Veneto. Chissà da quanto tempo pensava a questa tappa, Malaguti. «In effetti da tantissimo rompevo le scatole ai miei», racconta. Legittima la sua delusione e le relative lacrime di disperazione. La tappa odierna ha permesso ad Alberto Contador di trascorrere un altro giorno in rosa e di proseguire il cammino verso Milano senza problemi. Lo spagnolo, che lunedì ha provato la bici per la crono di Treviso (quasi certo un nuovo assetto aerodinamico, perché la spalla lussata a Castiglione della Pescaia gli dà ancora fastidio), ha badato a mantenersi a distanza di sicurezza dallo sprint del gruppo degli inseguitori, vinto da Giacomino Nizzolo. Le classifiche ANSA Il Giro torna sulle strade che ricordano Marco Pantani Domenica il traguardo è a Campiglio TRENTO - Domenica l’attesa tappa che si concluderà a Madonna di Campiglio. E poi, dopo il giorno di riposo che vedrà la carovana rosa fermarsi in Val Rendena, il martedì si ripartirà da Pinzolo. Il Giro d’Italia sta entrando nel vivo e, come da tradizione, saranno le grandi salite a delineare la classifica generale e a stabilire chi salirà sul gradino più alto del podio della corsa a tappe più amata dagli italiani. Grandi salite che, da sempre, trovano nel Trentino il proprio habitat ideale. Domenica 24 maggio, a sedici anni di distanza dall’ultimo passaggio, Madonna di Campiglio, con la famosa e controversa vittoria di Marco Pantani (fermato il giorno dopo, verso il trionfo finale, dagli ispettori dell’antidoping per il tasso di ematocrito oltre i limiti e conseguente allontanamento del Pirata dalla coprsa rosa e l’inizio del suo Calvario), tornerà a recitare un ruolo da protagonista al Giro d’Italia, ospitando l’arrivo di una tappa particolarmente impegnativa, che sarà una vetrina anche per la città di Trento e per le Giudicarie con le rinomate Terme di Comano. L’attesa, in Val Rendena, sta crescendo di giorno in giorno e l’intera vallata è pronta a colorarsi di rosa. Dopo il giorno di riposo, fissato per lunedì, Contador e gli altri big della corsa ripartiranno martedì 26 da Pinzolo, punto di partenza di un’altra frazione durissima che regalerà ulteriore visibilità al Trentino, grazie ai primi 60 km che vedranno i corridori transitare da Passo Campo Carlo Magno, dalla Val di Sole e dal Passo del Tonale. «Il ciclismo è uno sport che da sempre riesce ad offrire una splendida cartolina del nostro territorio - ha spiegato Michele Dallapiccola, assessore al Turismo della Provincia - Questa disciplina ha il pregio di saper coinvolgere la gente come pochi altri sport riescono a fare, persone che possono ammirare dal vivo le gesta dei campioni e che poi scelgono di tornare con le proprie biciclette sui medesimi luoghi, teatro di queste A sinistra: corridori e pubblico tingono di rosa ogni luogo raggiunto dal Giro d’Italia A destra Pantani taglia il traguardo di Campiglio, nel 1999 grandi sfide sportive». «È da molti anni che il Trentino è entrato di diritto nella storia del ciclismo – ha sottolineato Tiziano Mellarini, assessore allo Sport -. Si tratta di una disciplina che evidenzia i veri valori dello sport e che sulle strade della nostra provincia vivrà una giornata memorabile. L’arrivo del Giro rappresenta una gratificazione per tutto il mondo del volontariato e per tutte le società sportive che lavorano con i giovani. Un piccolo rammarico è quello di non avere corridori trentini per i quali fare il tifo, sarebbe stato bello poter ammirare le gesta dei nostri ciclisti». «Quello tra il Trentino e il ciclismo è un connubio vincente e di lunga data - ha aggiunto Maurizio Rossini, direttore di Trentino Marketing - La nostra terra può vantare con il Giro d’Italia un feeling particolare, testimoniato dall’attenzione riservata anche quest’anno da Rcs: la corsa rosa tornerà a Campiglio, di domenica e con un arrivo in salita a Patascoss, meravigliosa terrazza sulle Dolomiti di Brenta e partenza della 3Tre di sci alpino, che potrebbe rivelarsi importantissimo ai fini della classifica generale. L’attenzione mediatica sarà altissima, non solo domenica, ma anche nella giornata di riposo di lunedì, quando l’intera carovana rosa si fermerà in Val Rendena prima di ripartire da Pinzolo per un’altra tappa emozionante. Madonna di Campiglio, la Val Rendena e il Trentino potranno godere di una vetrina mondiale, se consideriamo che il Giro d’Italia viene seguito ogni anno da oltre 400 milioni di spettatori».